CAVENDISH, SACRAMENTO E’ ANCORA TUA
Il velocista dell’isola di Man conferma lo straordinario feeling con la capitale dello stato, dove si era già imposto per tre volte in passato, battendo nettamente nello sprint che ha concluso il Giro di California i due più accreditati rivali Peter Sagan e Alexander Kristoff e portandosi a quota 10 successi in carriera nella corsa a tappe statunitense. 6° posto per Niccolò Bonifazio mentre Julian Alaphilippe controlla la situazione e si aggiudica la classifica generale davanti al duo della Bmc composto da Rohan Dennis e Brent Bookwalter.
Per la prima volta nei suoi 11 anni di storia il Giro di California si è concluso in quel di Sacramento, dove pure in passato si era già approdati per ben 9 volte, ma sempre nella fase iniziale della breve corsa a tappe statunitense. Alla luce dei 138 km interamente pianeggianti, con partenza sempre nella capitale dello stato e con un circuito finale da ripetere per 3 volte, sembrava scontato un arrivo in volata ed effettivamente tutto è andato come previsto, anche non si è assistito a una passerella bensì a una corsa vera dall’inizio alla fine. I fuggitivi della prima ora Robin Carpenter (Holowesko-Citadel) e Krists Nielands (Axeon-Hagens Berman) – dopo aver in precedenza distanziato i compagni d’avventura Jake Kelly (Team Wiggins), Chris Jones (UnitedHealthcare), Taylor Sheldon (Jelly Belly-Maxxis), Emerson Oronte (Rally Cycling) e il romagnolo Alan Marangoni (Cannondale) – hanno, infatti, venduto carissima la pelle arrendendosi solo all’ultimo chilometro al ritorno del gruppo, tornato in testa alla corsa grazie al lavoro congiunto delle formazioni dei tre grandi favoriti di giornata, la Tinkoff di Peter Sagan, la Dimension Data di Mark Cavendish e la Katusha di Alexander Kristoff. E’ stato proprio il norvegese, già vincitore a Santa Rosa, a lanciarsi per primo, pilotato come sempre e ottimamente da Jacopo Guarnieri, ma ben presto Sagan e Cavendish lo hanno affiancato finchè negli ultimi metri ”Cannonball” non ha fatto valere la sua maggiore velocità di punta imponendosi con buon margine e precedendo nell’ordine il campione del mondo e il corridore della Katusha, con Niccolò Bonifazio (Trek-Segafredo) 6°, come già era avvenuto nelle due tappe di San Diego e Santa Clarita, alle spalle di Danny Van Poppel (Team Sky) e di un John Degenkolb (Giant-Alpecin) in lenta ma costante crescita. Per Cavendish, che nelle tappe precedenti non si era mai visto davanti, anche perchè obiettivamente quasi tutte non adatte alle sue caratteristiche, si tratta del quarto successo stagionale e del decimo in carriera al Giro di California, di cui ben 4 sono stati ottenuti proprio a Sacramento. Chi, invece, ha sempre fatto incetta di successi in questa corsa ma non è ancora riuscito a mettere il sigillo nella capitale è stato Sagan che, comunque, al di là del fatto di non essere riuscito a lottare per la classifica generale come era avvenuto nel 2015, ha portato a casa le tappe di San Diego e Laguna Seca, nonchè la maglia verde della classifica a punti, e può guardare con ottimismo al Tour de France e alle Olimpiadi di Rio.
Il successo finale è andato a Julian Alaphilippe (Etixx-QuickStep) che ha controllato la situazione, uscendo indenne da una caduta nel finale, che ha spezzato il gruppo – permettendo di guadagnare una manciata di secondi – e ha coinvolto tra gli altri Neilson Powless (Axeon Hagens Berman) e Laurens Ten Dam (Giant-Alpecin), conquistando così un Giro di California già sfiorato l’anno scorso quando fu beffato per 3” da Sagan. Come era avvenuto allora, il quasi 24enne francese ha fatto la differenza nell’arrivo in salita più duro, quello della Gibraltar Road, per poi difendersi al meglio nella cronometro di Folsom, dimostrando di poter essere in prospettiva atleta competitivo ai massimi livelli non solo nelle classiche delle Ardenne ma anche, quantomeno, nelle brevi corse a tappe, anche in presenza di un campo partenti più qualificato di quello incontrato in terra statunitense. 2° a 21” si è piazzato Rohan Dennis (Bmc), ancora probabilmente non al top della condizione dopo alcuni problemi fisici che lo hanno frenato in primavera, che ha faticato in salita ma si è riscattato con una grandissima prova contro il tempo; 3° a 43” è giunto il passista scalatore, Brent Bookwalter, pure della Bmc e come al solito molto a suo agio sulle strade di casa; 4° a 52” Andrew Talansky (Cannondale), che dopo un avvio di stagione da dimenticare sembra aver trovato la marcia giusta per tornare l’atleta in grado in passato di imporsi in corse di altissimo livello come il Giro del Delfinato e di chiudere nei primi 10 il Tour de France; 5° a 1′22” il suo compagno e connazionale Lawson Craddock, inatteso a questi livelli; 6°, anch’egli a 1′22” ,l’immarcescibile Samuel Sánchez (Bmc), fresco di rinnovo di contratto con la compagine statunitense; 7° a 1′50” lo scalatore neozelandese George Bennett (Lotto-Jumbo), sempre buon protagonista in questo tipo di prove anche se non è mai riuscito a confermarsi anche nei grandi Giri; 8° a 1′53” un Jurgen Van Den Broeck (Katusha) dignitoso ma che, specie in salita, non sembra riuscire a tornare il corridore che qualche anno fa sfiorava il podio nella classifica generale del Tour de France; 9° a 1′57” il talentuosissimo 19enne britannico Powless, che senza la caduta di Sacramento avrebbe chiuso al quinto posto e che ha comunque conquistato la maglia bianca di miglior giovane e, per quanto visto in questa settimana, ha davanti a sè un futuro radioso; chiude la top ten a 2′13” lo scalatore di lungo corso Laurens Ten Dam (Dimension Data), anch’egli penalizzato dalla caduta nella frazione conclusiva. Altri grandi protagonisti di questo Giro di California sono stati Benjamin King e Toms Skujiņš (Cannondale), vittoriosi rispettivamente a Santa Clarita e a South Lake Tahoe, ambedue grazie a una fuga, ed Evan Huffman (Rally Cycling) che si è imposto nella classifica degli scalatori.
Marco Salonna
ORDINE D’ARRIVO
1 Mark Cavendish (GBr) Dimension Data 3:01:12
2 Peter Sagan (Svk) Tinkoff Team
3 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
4 Danny van Poppel (Ned) Team Sky
5 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Alpecin
6 Niccolo Bonifazio (Ita) Trek-Segafredo
7 Jean-Pierre Drucker (Lux) BMC Racing Team
8 Maximiliano Richeze (Arg) Etixx – Quick-Step
9 Dylan Groenewegen (Ned) Team LottoNl-Jumbo
10 Travis McCabe (USA) Holowesko-Citadel Racing Team
11 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step
12 Marco Canola (Ita) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
13 Bryan Coquard (Fra) Direct Energie
14 Adrien Petit (Fra) Direct Energie 0:00:03
15 Michael Morkov (Den) Team Katusha
16 Logan Owen (USA) Axeon Hagens Berman
17 Taylor Phinney (USA) BMC Racing Team 0:00:05
18 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team
19 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team
20 Tao Geoghegan-Hart (GBr) Axeon Hagens Berman
21 John Murphy (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
22 Tom Boonen (Bel) Etixx – Quick-Step
23 Lawson Craddock (USA) Cannondale Pro Cycling
24 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team Katusha
25 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team
26 Rob Squire (USA) Holowesko-Citadel Racing Team
27 Angelo Tulik (Fra) Direct Energie
28 Pierrick Naud (Can) Rally Cycling
29 Janez Brajkovic (Slo) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
30 George Bennett (NZl) Team LottoNl-Jumbo
31 Andrew Talansky (USA) Cannondale Pro Cycling
32 Markel Irizar (Spa) Trek-Segafredo
33 Ruben Guerreiro (Por) Axeon Hagens Berman
34 Timo Roosen (Ned) Team LottoNl-Jumbo
35 Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo
36 Petr Vakoc (Cze) Etixx – Quick-Step
37 Mike Teunissen (Ned) Team LottoNl-Jumbo
38 Robin Carpenter (USA) Holowesko-Citadel Racing Team
39 Michael Schar (Swi) BMC Racing Team
40 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data
41 Ramon Sinkeldam (Ned) Team Giant-Alpecin
42 Nikolas Maes (Bel) Etixx – Quick-Step 0:00:13
43 Jacopo Guarnieri (Ita) Team Katusha 0:00:17
44 Zdenek Stybar (Cze) Etixx – Quick-Step 0:00:21
45 Robert Wagner (Ger) Team LottoNl-Jumbo 0:00:25
46 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Alpecin 0:00:31
47 Maarten Wynants (Bel) Team LottoNl-Jumbo 0:00:35
48 Javier Megias (Spa) Team Novo Nordisk
49 Adam Blythe (GBr) Tinkoff Team
50 Charles Planet (Fra) Team Novo Nordisk 0:00:40
51 Jhonatan Restrepo (Col) Team Katusha 0:00:44
52 Christopher Jones (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
53 Gregory Daniel (USA) Axeon Hagens Berman 0:00:49
54 Danny Pate (USA) Rally Cycling
55 Neilson Powless (USA) Axeon Hagens Berman
56 Michael Sheehan (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
57 Laurens Ten Dam (Ned) Team Giant-Alpecin
58 Rob Britton (Can) Rally Cycling
59 Julien Bernard (Fra) Trek-Segafredo
60 Alexey Vermeulen (USA) Team LottoNl-Jumbo
61 Daniel Patten (GBr) Team WIGGINS
62 Ben King (USA) Cannondale Pro Cycling 0:00:55
63 Alan Marangoni (Ita) Cannondale Pro Cycling
64 Antoine Duchesne (Can) Direct Energie 0:00:57
65 Oscar Clark (USA) Holowesko-Citadel Racing Team 0:01:00
66 Tanner Putt (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
67 Tiago Machado (Por) Team Katusha
68 Krists Neilands (Lat) Axeon Hagens Berman 0:01:04
69 Jonathan Clarke (Aus) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
70 Daniel Jaramillo (Col) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:01:12
71 John Hornbeck (USA) Holowesko-Citadel Racing Team
72 Roy Curvers (Ned) Team Giant-Alpecin 0:01:17
73 Jake Kelly (GBr) Team WIGGINS
74 Marco Haller (Aut) Team Katusha
75 Andrew Fenn (GBr) Team Sky 0:01:23
76 Martin Velits (Svk) Etixx – Quick-Step 0:01:28
77 Bryan Nauleau (Fra) Direct Energie
78 Christopher Latham (GBr) Team WIGGINS
79 Andrea Peron (Ita) Team Novo Nordisk
80 Kiel Reijnen (USA) Trek-Segafredo
81 Vladimir Isaychev (Rus) Team Katusha
82 Andrei Krasilnikau (Blr) Holowesko-Citadel Racing Team
83 Nikolay Trusov (Rus) Tinkoff Team
84 Andzs Flaksis (Lat) Holowesko-Citadel Racing Team
85 Jacob Rathe (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
86 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
87 Mark Renshaw (Aus) Dimension Data 0:01:36
88 Taylor Sheldon (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
89 Juraj Sagan (Svk) Tinkoff Team 0:01:39
90 Erik Baska (Svk) Tinkoff Team
91 Soren Kragh Andersen (Den) Team Giant-Alpecin 0:01:44
92 Caleb Fairly (USA) Team Giant-Alpecin
93 William Barta (USA) Axeon Hagens Berman 0:01:46
94 Dennis Van Winden (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:01:51
95 Daniel Eaton (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:01:54
96 Gianni Moscon (Ita) Team Sky 0:01:58
97 Toms Skujins (Lat) Cannondale Pro Cycling 0:02:14
98 Chris Putt (USA) Jelly Belly p/b Maxxis 0:02:16
99 Matthew Brammeier (Irl) Dimension Data 0:02:18
100 Tyler Farrar (USA) Dimension Data
101 Xabier Zandio (Spa) Team Sky
102 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky
103 Michael Thompson (GBr) Team WIGGINS
104 Geoffrey Curran (USA) Axeon Hagens Berman 0:02:25
105 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 0:02:32
106 Emerson Oronte (USA) Rally Cycling 0:02:34
107 Michal Kolar (Svk) Tinkoff Team 0:02:40
108 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data 0:02:43
109 Owain Doull (GBr) Team WIGGINS 0:03:01
110 Bradley Wiggins (GBr) Team WIGGINS
111 Andrew Tennant (GBr) Team WIGGINS 0:03:03
112 Bernhard Eisel (Aut) Dimension Data
113 Julian Arredondo (Col) Trek-Segafredo
114 David Lozano Riba (Spa) Team Novo Nordisk 0:03:28
115 Adam De Vos (Can) Rally Cycling
116 Evan Huffman (USA) Rally Cycling
117 William Routley (Can) Rally Cycling
118 Sindre Skjostad Lunke (Nor) Team Giant-Alpecin
119 Fabrice Jeandesboz (Fra) Direct Energie
120 Romain Sicard (Fra) Direct Energie
121 Ben Wolfe (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
122 Phillip Gaimon (USA) Cannondale Pro Cycling 0:03:50
123 Patrick Bevin (NZl) Cannondale Pro Cycling
124 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
125 Christopher Williams (Aus) Team Novo Nordisk
126 Martijn Verschoor (Ned) Team Novo Nordisk
127 Michael Gogl (Aut) Tinkoff Team
128 Nathan Haas (Aus) Dimension Data 0:04:53
129 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo 0:05:15
130 Oscar Gatto (Ita) Tinkoff Team 0:05:36
131 Joonas Henttala (Fin) Team Novo Nordisk 0:06:17
CLASSIFICA GENERALE
1 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step 31:47:50
2 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team 0:00:21
3 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team 0:00:43
4 Andrew Talansky (USA) Cannondale Pro Cycling 0:00:52
5 Lawson Craddock (USA) Cannondale Pro Cycling 0:01:22
6 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team
7 George Bennett (NZl) Team LottoNl-Jumbo 0:01:50
8 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Team Katusha 0:01:53
9 Neilson Powless (USA) Axeon Hagens Berman 0:01:57
10 Laurens Ten Dam (Ned) Team Giant-Alpecin 0:02:13
11 Rob Britton (Can) Rally Cycling 0:02:46
12 Tao Geoghegan-Hart (GBr) Axeon Hagens Berman 0:03:00
13 Ruben Guerreiro (Por) Axeon Hagens Berman 0:03:22
14 Javier Megias (Spa) Team Novo Nordisk 0:03:53
15 Robin Carpenter (USA) Holowesko-Citadel Racing Team 0:05:03
16 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data 0:05:11
17 Rob Squire (USA) Holowesko-Citadel Racing Team 0:06:05
18 Janez Brajkovic (Slo) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:06:46
19 John Hornbeck (USA) Holowesko-Citadel Racing Team 0:07:07
20 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo 0:07:17
21 Julien Bernard (Fra) Trek-Segafredo 0:07:35
22 Alexey Vermeulen (USA) Team LottoNl-Jumbo 0:08:22
23 Jhonatan Restrepo (Col) Team Katusha 0:09:59
24 Christopher Jones (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:11:10
25 Daniel Jaramillo (Col) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:12:12
26 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:12:46
27 Tiago Machado (Por) Team Katusha 0:12:56
28 Travis McCabe (USA) Holowesko-Citadel Racing Team 0:13:26
29 Petr Vakoc (Cze) Etixx – Quick-Step 0:17:42
30 Danny van Poppel (Ned) Team Sky 0:18:21
31 Fabrice Jeandesboz (Fra) Direct Energie 0:19:05
32 Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo 0:19:39
33 Romain Sicard (Fra) Direct Energie 0:21:36
34 Michael Schar (Swi) BMC Racing Team 0:22:01
35 Peter Sagan (Svk) Tinkoff Team 0:22:21
36 Michael Gogl (Aut) Tinkoff Team 0:23:21
37 Mike Teunissen (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:23:22
38 Taylor Sheldon (USA) Jelly Belly p/b Maxxis 0:24:35
39 Maximiliano Richeze (Arg) Etixx – Quick-Step 0:27:17
40 Krists Neilands (Lat) Axeon Hagens Berman 0:27:47
41 Timo Roosen (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:28:42
42 Antoine Duchesne (Can) Direct Energie 0:30:19
43 Toms Skujins (Lat) Cannondale Pro Cycling 0:30:28
44 Jonathan Clarke (Aus) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:32:24
45 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 0:33:50
46 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Alpecin 0:33:52
47 Michael Morkov (Den) Team Katusha 0:36:42
48 Sindre Skjostad Lunke (Nor) Team Giant-Alpecin 0:37:46
49 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team 0:39:55
50 Phillip Gaimon (USA) Cannondale Pro Cycling 0:41:41
51 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data 0:42:53
52 Gregory Daniel (USA) Axeon Hagens Berman 0:43:22
53 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Alpecin 0:45:48
54 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 0:46:26
55 Angelo Tulik (Fra) Direct Energie 0:47:10
56 Daniel Eaton (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:47:32
57 Kiel Reijnen (USA) Trek-Segafredo 0:47:33
58 Geoffrey Curran (USA) Axeon Hagens Berman 0:47:57
59 Ben King (USA) Cannondale Pro Cycling 0:48:19
60 Bryan Coquard (Fra) Direct Energie 0:48:54
61 Soren Kragh Andersen (Den) Team Giant-Alpecin 0:50:24
62 Gianni Moscon (Ita) Team Sky 0:51:24
63 Marco Canola (Ita) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:51:44
64 Nathan Haas (Aus) Dimension Data 0:52:22
65 Jacob Rathe (USA) Jelly Belly p/b Maxxis 0:52:28
66 Xabier Zandio (Spa) Team Sky 0:52:31
67 Tom Boonen (Bel) Etixx – Quick-Step 0:52:42
68 Andzs Flaksis (Lat) Holowesko-Citadel Racing Team 0:52:49
69 Emerson Oronte (USA) Rally Cycling 0:53:58
70 Juraj Sagan (Svk) Tinkoff Team 0:54:17
71 Taylor Phinney (USA) BMC Racing Team 0:57:29
72 Nikolas Maes (Bel) Etixx – Quick-Step 0:58:28
73 Andrei Krasilnikau (Blr) Holowesko-Citadel Racing Team 0:59:27
74 Danny Pate (USA) Rally Cycling 1:00:33
75 Alan Marangoni (Ita) Cannondale Pro Cycling 1:00:52
76 Maarten Wynants (Bel) Team LottoNl-Jumbo 1:01:19
77 Adam De Vos (Can) Rally Cycling 1:01:28
78 Joonas Henttala (Fin) Team Novo Nordisk 1:02:25
79 Martin Velits (Svk) Etixx – Quick-Step 1:04:18
80 Logan Owen (USA) Axeon Hagens Berman 1:04:40
81 Patrick Bevin (NZl) Cannondale Pro Cycling 1:05:05
82 Zdenek Stybar (Cze) Etixx – Quick-Step 1:06:25
83 Adrien Petit (Fra) Direct Energie 1:07:05
84 Evan Huffman (USA) Rally Cycling 1:07:40
85 Marco Haller (Aut) Team Katusha 1:09:22
86 Markel Irizar (Spa) Trek-Segafredo 1:09:37
87 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky 1:10:27
88 William Barta (USA) Axeon Hagens Berman 1:10:52
89 Michael Sheehan (USA) Jelly Belly p/b Maxxis 1:13:28
90 Jacopo Guarnieri (Ita) Team Katusha 1:13:39
91 David Lozano Riba (Spa) Team Novo Nordisk 1:13:44
92 Owain Doull (GBr) Team WIGGINS 1:14:12
93 Niccolo Bonifazio (Ita) Trek-Segafredo 1:14:19
94 Caleb Fairly (USA) Team Giant-Alpecin 1:17:15
95 Bryan Nauleau (Fra) Direct Energie 1:17:34
96 Daniel Patten (GBr) Team WIGGINS 1:18:13
97 Tanner Putt (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 1:18:29
98 Dennis Van Winden (Ned) Team LottoNl-Jumbo 1:19:08
99 Dylan Groenewegen (Ned) Team LottoNl-Jumbo 1:19:22
100 Robert Wagner (Ger) Team LottoNl-Jumbo 1:20:31
101 Adam Blythe (GBr) Tinkoff Team 1:20:51
102 Charles Planet (Fra) Team Novo Nordisk 1:22:34
103 Ben Wolfe (USA) Jelly Belly p/b Maxxis 1:22:57
104 Jean-Pierre Drucker (Lux) BMC Racing Team 1:23:09
105 Ramon Sinkeldam (Ned) Team Giant-Alpecin 1:23:24
106 Michael Thompson (GBr) Team WIGGINS 1:23:52
107 Roy Curvers (Ned) Team Giant-Alpecin 1:24:33
108 Julian Arredondo (Col) Trek-Segafredo 1:25:43
109 Andrea Peron (Ita) Team Novo Nordisk 1:25:46
110 Pierrick Naud (Can) Rally Cycling 1:26:12
111 William Routley (Can) Rally Cycling 1:26:18
112 Andrew Tennant (GBr) Team WIGGINS 1:26:51
113 Chris Putt (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
114 Oscar Clark (USA) Holowesko-Citadel Racing Team 1:28:02
115 Nikolay Trusov (Rus) Tinkoff Team 1:28:05
116 Andrew Fenn (GBr) Team Sky 1:29:50
117 Vladimir Isaychev (Rus) Team Katusha 1:30:37
118 Mark Cavendish (GBr) Dimension Data 1:31:38
119 Jake Kelly (GBr) Team WIGGINS 1:32:48
120 Mark Renshaw (Aus) Dimension Data 1:33:12
121 Bradley Wiggins (GBr) Team WIGGINS 1:33:38
122 Tyler Farrar (USA) Dimension Data 1:34:00
123 Matthew Brammeier (Irl) Dimension Data 1:34:28
124 Martijn Verschoor (Ned) Team Novo Nordisk 1:34:38
125 John Murphy (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 1:34:57
126 Oscar Gatto (Ita) Tinkoff Team 1:35:43
127 Bernhard Eisel (Aut) Dimension Data 1:36:40
128 Christopher Williams (Aus) Team Novo Nordisk 1:38:22
129 Christopher Latham (GBr) Team WIGGINS 1:39:23
130 Michal Kolar (Svk) Tinkoff Team 1:40:26
131 Erik Baska (Svk) Tinkoff Team 1:44:56

Cavendish e Sacramento, una storia d'amore che continua anche nel 2016 (Getty Images Sport)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ALPE DI SIUSI
maggio 23, 2016 by Redazione
Filed under Approfondimenti
È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Nibali, la crono è un incubo. Perde 2′10″, vince Foliforov. Kruijswijk allunga in rosa –
Nibali: “Sono umano e non mi vergogno: può capitare” – Salta la catena, il momento in cui Nibali si ferma – Nibali, che disastro: sull’Alpe di Siusi il giorno più nero – Kruijswijk se la gode: “Che weekend pazzesco!” – Nibali, il Giro non è finito Ecco dove si può rimontare (Gazzetta dello Sport)
Giro d’Italia, Nibali rompe la catena e crolla a 2’ e 51’’ da Kruijswijk – Nibali, crisi e sfortuna: prima il contatto con un tifoso, poi rompe il cambio – Vincenzo: «Giornata storta, è capitato a tutti che saltasse la catena» (Corriere della Sera)
Svizzera
Steven Kruijswijk s’envole au général (24 Heures)
Die Giro-Desperados – Steven Kruijswijk und sein Team (Neue Zürcher Zeitung)
Francia
Foliforov: «Je ne sais pas comment j’ai fait» – Kruijswijk confirme, Nibali craque (L’Equipe)
Foliforov la surprise, Nibali le désastre (Le Figaro)
Foliforov remporte le contre-la-montre (Le Monde)
Spagna
Kruijswijk refuerza la maglia rosa y Chaves se pone segundo – Kruijswijk: “Defenderé el liderato lo que queda de Giro” – Chaves: “No voy a dejar de luchar ni de creer” – Valverde: “Lucharé hasta el final, tengo la moral alta” (AS)
Kruijswijk y Valverde tumban a Nibali – Valverde: “Seguimos en la lucha, queda mucho Giro” – Foliforov se hizo con el triunfo en la cronoescalada (Marca)
Foliforov gana la cronoescalada y Valverde es 3º – Valverde: “Queda aún mucho Giro para recuperar o para perder más” – Foliforov: “Ganar es un sueño, ya que me conformaba con el ‘top ten’” – Nibali: “Soy humano y no me avergüenzo de ello” (El Mundo Deportivo)
Belgio
Kruijswijk krijgt vleugels en deelt Nibali serieuze oplawaai uit in klimtijdrit (Het Nieuwsblad)
Foliforov par surprise devant Kruijswijk (La Dernière Heure/Les Sports)
Paesi Bassi
Kruijswijk houdt huis in Giro – Fiets Kruijswijk kleurt wat roze – Steven Kruijswijk: ‘Het kan niet beter’ (De Telegraaf)
Kruijswijk: Ik mag tevreden zijn, dit is meer dan verwacht – Magistrale Kruijswijk deelt beuk uit aan concurrentie (Algemeen Dagblad)
Kruijswijk steviger in leiderstrui na klimtijdrit Giro (de Volkskrant)
Lussemburgo
Jungels wieder in den Top Ten(Tageblatt)
Jungels zurück in den Top Ten (Luxemburger Wort)
Germania
Niederländer Kruiswijk darf von Giro-Sieg träumen (Berliner Zeitung)
Danimarca
Kruijswijk smadrede rivalerne i russisk Giro-sensation (Jyllands-Posten)
Giro-konge imponerer, folkehelten går ned, og Fuglsang holder stand (Politiken)
Slovenia
Foliforov najboljši v gorskem kronometru, Kruijswijk se je utrdil v vodstvu (Delo)
Russia
Россиянин Фолифоров выиграл «разделку» на «Джиро д’Италия», Фирсанов – четвертый(Sovetsky Sport)
Costa Rica
Andrey es sétimo del Giro pese a resfrío; Valverde revive y Nibali tuvo problemas – Para Andrey Amador será imborrable su día rosa pese a vivir un calvario – Movistar Team sigue en pie de lucha en el Giro 2016 (La Nación)
Colombia
Chaves sigue en ascenso: ahora es segundo en la general del Giro (El Tiempo)
Esteban Chaves ya es segundo en la general del Giro de Italia – Una semana de emociones (El Espectador)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Nebe1980: Bene, sono contento, ora gli avversari della maglia rosa non potranno limitarsi allo scattino dell’ultimo chilometro, ci vorrà un’azione incisiva, da lontano e da grosso distacco, si vedrà se qualcuno è in grado di farla, Nibali è uno che il coraggio ce lo’ha, ora che non ha nulla da perdere speriamo che lo usi
Howling Wolf14: Troppa sporcizia sulle strade. Bisogna fare un dratsico repulisti. Ogni anno è la stessa cosa, specie nel Triveneto. Lo denunciai anche lo scorso anno, ma anziché migliorare le cose sono peggiorate. Siamo arrivati a livelli di guardia. Non si possono fare le corse in queste condizioni. Via i puzzolenti dal nostro sport. Sono un cancro. Peccato che il pugno di Nibali non sia arrivato a segno.
Nisky: Mah….non per difendere i triveneti… ma mi dava l’idea che più di qualcuno degli esagitati fosse “lumbard”. Maglie di Brescia e Inter ce n’erano. Comunque sembra di vedere il periodo dei Tour di Armstrong dove le salite erano piene di buffoni americani con mantelli, mutande e corna.
Howling Wolf14: Non hai torto. Ho visto anche maglie del “Pantani Club”: i più imbecilli erano quelli del “Pantani Club”, presumibilmente romagnoli. Io ha madre veneta, quindi non ho alcun pregiudizio nei confronti del Triveneto, ma le storie di spinte e di incidenti arrivano spesso dal Nord-Est. Comunque questa è la cosa meno importante. E’ fondamentale che si metta un freno a questo malcostume. Quando compaiono questi trogloditi all’orizzonte, il regista sposti le inquadrature prendendole da un’altra camera. Ma poi un conto è travestirsi, o da diavoli o da cowboy, un conto è infastidire i corridori con le grida e i gesti. Ma non capite che per loro è un fastidio?
Vittorio P: Una domanda: ma le cronoscalate hanno un senso? La morte del ciclismo. Che siano bandite!
Howling Wolf14: Non hanno alcun senso. Se ne può fare una ogni dieci anni, ok, poi basta. Vorrei far notare che il vincitore della cronotappa di oggi, Foliforov, ieri se l’è data comoda giusto per sparare tutto nella prova di oggi: ieri 54° a 24′31″. Lotta impari con coloro che ieri hanno fatto corsa di testa. Succede spesso così in quasi tutte le crono, non voglio demonizzare nessuno, ho solo voluto avanzare questa constatazione.
MirkoBL: Secondo me ci possono stare, ma dovrebbero essere di 20 km.
E una ogni tanto.
Mauro Facoltosi: e su salite non ripide che normalmente non farebbero selezione, come l’Aprica da Edolo o Montevergine
Howling Wolf14: Sono d’accordo. Ma come ricorderete sino ad un paio di anni fa c’era l’ossessiva ricerca di salite con pendenze estreme, poi rivelatesi una bolla di sapone, almeno prese singolarmente.
Nebe1980: sulle cronoscalate vi do anche ragione però vorrei sottolineare i risultati di oggi. Nibali anche senza quell’incidente meccanico avrebbe accusato comunque un enorme ritardo dato che prima dell’incidente comunque pagava 1 e 14 all’olandese. Chaves nonostante una prestazione non eccelsa prende il secondo posto. Kruijswijk si conferma uomo in forma e salvo cedimenti o crisi che comunque sono sempre dietro l’angolo diventa anche l’uomo da battere. E’ dall’inizio che si citano Chaves e Kruijswijk oltre a Nibali e Valverde e credo che anche Zakarin se non avesse avuto quelle due cadute + fermata nella crono del Chianti sarebbe giusto a piedi del podio pronto per tentare un attacco in montagna perchè è vero che ieri ha preso più di due minuti ma è stato il primo alle spalle dei tre primi della genarale. Ora la cosa si fa interessante perchè con l’attacco da lontano possono vincere in tanti non solo Chaves e Nibali e per la maglia rosa sarà difficile controllare dato che non potrà rispondere colpo su colpo ma sarà probabilmente senza squadra
MirkoBL: Oppure su salite impegnative, ma non estreme, in modo da fare la differenza. Quella del 2014 sul Grappa secondo me era molto bella e valida tecnicamente.
In collaborazione con il Forum dello Scalatore
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
“An angel around me” – Giancarlo Bigazzi (colonna sonora del film “Un piede in paradiso”)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della 16a tappa Bressanon – Andalo
Bressanone: poco nuvoloso, 18.4°C, vento moderato da N (17-25 Km/h), umidità al 64%
Passo della Mendola – GPM (64,3 Km) : nubi sparse, 16.5°C, vento debole da N (4-5 Km/h), umidità al 37%
Cles – Traguardo Volante (92,6 Km) : nuvole sparse, 21.2°C, vento debole da N (3-4 Km/h), umidità al 38%
Andalo : nubi sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 17.7°C, vento debole da NNE (4-7 Km/h), umidità al 39%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
De Stefano: “Primo gran premio dolomitico”
Garzelli, parlando dei velocisti che si ritirano prima delle montagne: “Bisogna prendere dei provvedimenti, verbali soprattutto” (una sgridatina e via!)
De Stefano: “Roglic per un centesimo ha perso la maglia rosa” (essendo la prima tappa non la indossava e quindi non l’ha mai perduta)
De Stefano: “Radiocors” (Radiocorsa)
De Stefano: “Le biciclette vengono controllate con questo software che cambia colore”
Martinello: “I valori che abbiamo visto ieri saranno quelli che ci accompagneranno fino alla corsa”
Garzelli: Classica tappa da tappa da fughe”
Pancani: “Silviolo”
Martinello: “Dimmi Pancanolo”
Pancani: “Ha dovuto cambiare la bici anche Michele Pallini, massaggiatore di Nibali”
Pancani: “Foliforov continua a guidare la classifica generale”
Pancani: “Aveva 39 secondi di ritardo a Kruijswijk”
Pancani: “Ha recuperato 39 Km”
Televideo: “Nibali rompe la catena” (era solo saltata)
De Luca: “Abbiamo avuto bisogno dell’interprete russo perchè Foliforov non parla inglese” (peccato che subito dopo l’abbiano intervesta su Eurosport in inglese e ha risposto in inglese senza bisogno dell’interprete)
Libero.it: “Nibali chiude al 24° posto” (è giunto 25°)
Libero.it: “A Corvara, al termine dei 210 km del primo tappone dolomitico di questo Giro” (a dire il vero era l’unico)
Berliner Zeitung (quotidiano tedesco): “Foliforow” (Foliforov)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della quindicesima tappa, cronoscalata Castelrotto – Alpe di Siusi
1° Artur Ershov
2° Alexander Porsev a 2′57″
3° Riccardo Stacchiotti a 3′08″
4° Svein Tuft a 3′30″
5° Giacomo Nizzolo s.t.
Classifica generale
1° Artur Ershov
2° Jack Bobridge a 2′11″
3° Riccardo Stacchiotti a 3′22″
4° Cheng Ji a 4′49″
5° Genki Yamamoto a 13′39″
IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”
4 GIUGNO 1966 – 17a TAPPA: RIVA DEL GARDA – LEVICO TERME (239 Km)
LA MAGLIA ROSA MOTTA TRIONFA A LEVICO TERME
Nuovi colpi di scena nel Giro ciclistico d’Italia – Adorni “scompare” in classifica generale – Lo slancio e la gioia di Gianni all’arrivo – Duro sforzo di Jimenez scalatore solitario – Adorni: il grande sconfitto della giornata – Polemiche per le spinte
Il corridore lombardo controlla la fuga di Jimenez sull’ultima impegnativa salita della tappa – Passa sul valico del Vetriolo con mezzo minuto di ritardo ma affronta la discesa con coraggio eccezionale: raggiunge lo spagnolo e lo precede di pochi secondi sul traguardo – Bitossi, Altig, Gimondi, Anquetil, Balmamion, Taccone e Zilioli a breve distanza dai due – Da notare che in classifica generale il vantaggio di Motta su Jimenez è salito a 1’56″ – Zilioli e Anquetil si trovano, rispettivamente, a 3′44″ e 4′28″ dalla Maglia rosa – Oggi la Levico Terme-Bolzano – Il corridore della «Salvarani» aveva ieri mattina soltanto sette secondi di ritardo sulla Maglia rosa – Ora è distaccato di oltre cinque minuti – E’ rimasto preda di una grave crisi sul Passo di Vetriolo – I tifosi hanno aiutato molti corridori, fra cui Motta, Adorni e Gimondi – La protesta di Jimenez – I francesi, però, non intendono creare uno «scandalo»

Il momento della partenza da Castelrotto della maglia rosa Steven Kruijswijk (profilo twitter Giro d'Italia)
ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
2a tappa: Arnhem – Nimega
3a tappa: Nimega – Arnhem
4a tappa: Catanzaro – Praia a Mare
5a tappa: Praia a Mare – Benevento
6a tappa: Ponte – Roccaraso (Aremogna)
7a tappa: Sulmona – Foligno
8a tappa: Foligno – Arezzo
9a tappa: cronometro Radda in Chianti – Greve in Chianti
10a tappa: Campi Bisenzio – Sestola
11a tappa: Modena – Asolo
12a tappa: Noale – Bibione
13a tappa: Palmanova – Cividale del Friuli
14a tappa: Alpago (Farra) – Corvara (Alta Badia)
22-05-2016
maggio 22, 2016 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Il russo Alexander Foliforov (Gazprom-Rusvelo) si è imposto nella quindicesima tappa, cronoscalata Castelrotto – Alpe di Siusi, percorrendo 10.8 Km in 28′39″, alla media di 22.618 Km/h. Ha preceduto di 16 centesimi l’olandese Steven Kruijswijk (Team LottoNl-Jumbo) e di 23″ lo spagnolo Valverde Belmonte. Miglior italiano Michele Scarponi (Astana Pro Team), 5° a 36″. Kruijswijk è ancora maglia rosa con 2′12″ sul colombiano Chaves Rubio e 2′51″ sull’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team)
AMGEN TOUR OF CALIFORNIA
Il britannico Mark Cavendish (Dimension Data) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, circuito di Sacramento, percorrendo 138 Km in 3h01′12″, alla media di 45.695 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Sagan e il norvegese Kristoff. Miglior italiano Niccolò Bonifazio (Trek – Segafredo), 6°. Il francese Julian Alaphilippe (Etixx – Quick Step) si impone in classifica con 21″ sull’australiano Dennis e 43″ sullo statunitense Bookwalter. Miglior italiano Gianni Moscon (Team Sky), 62° a 51′24″
RONDE DE L’ISARD
Il britannico Scott Davies (Team Wiggins) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Eaunes – Saint-Girons, percorrendo 157.8 Km in 4h11′06″, alla media di 37.706 Km/h. Ha preceduto di 1′35″ il colombiano Reyes Ortega e di 1′40″ l’australiano Schultz. Miglior italiano Giovanni Carboni (Unieuro Wilier), 8° a 1′40″. Il belga Bjorg Lambrecht (Lotto – Soudal U23) si impone in classifica con 8″ sul francese Le Turnier e 17″ sul francese Vincent. Miglior italiano Carboni, 6° a 1′10″
PARIS ARRAS TOUR
Il francese Rémi Cavagna (Klein Constantia) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Gravelle – Arras, percorrendo 170 Km in 4h10′24″, alla media di 40.735 Km/h. Ha preceduto di 7″ l’australiano Edmondson e l’olandese Bol. Il lituano Aidis Kruopis (Verandas Willems Cycling Team) si impone in classifica con 8″ su Cavagna e 9″ su Edmondson
GRAND PRIX DE LA SOMME «CONSEIL GÉNÉRAL 80»
Il britannico Daniel Mclay (Fortuneo – Vital Concept) si è imposto nella corsa francese, Dury – Albert, percorrendo 195.8 Km in 4h37′06″, alla media di 42.396 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Bouhanni e Yssaad. Unico italiano in gara Jan Petelin (Team Differdange – Losch), 30°.
VELOTHON WALES
Il britannico Thomas Stewart (Madison Genesis) si è imposto nella corsa britannica, circuito di Cardiff, percorrendo 174 Km in 4h20′29″, alla media di 40.079 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Guldhammer e il britannico Bibby. Ritirato l’unico italiano in gara, Marco Zanotti (Parkhotel Valkenburg CT).
AN POST RAS (Irlanda)
L’olandese Taco Van der Hoorn (Cyclingteam Join’s – De Rijke) si è imposto nella prima tappa, Dublin Castle – Multyfarnham. percorrendo 144.6 Km in 3h12′45″, alla media di 45.012 Km/h. Ha preceduto di 2″ il neozelandese Kennett e di 3″ il danese Mygind. Unico italiano in gara Matteo Cigala (Aquablue), 97° a 2′35″. Van der Hoorn è il primo leader della classifica con 6″ su Kennett e 9″ su Mygind. Cigala 95° a 2′45″
OMLOOP DER KEMPEN
L’olandese Oscar Riesebeek (Metec – TKH Continental Cyclingteam p/b Mantel) si è imposto nella corsa olandese, circuito di Veldhoven, percorrendo 189 Km in 4h27′48″, alla media di 42.345 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale De Laat e di 9″ il connazionale Beukeboom.
TOUR OF NORWAY
Il norvegese Edvald Boasson Hagen (Dimension Data) si è imposto anche nella quinta ed ultima tappa, Drøbak – Sarpsborg, percorrendo 163 Km in 3h59′17″, alla media di 40.872 Km/h. Ha preceduto di 8″ i connazionali Holst Enger e Jensen. Miglior italiano Marco Marcato (Wanty – Groupe Gobert), 7° a 8″. L’olandese Pieter Weening (Roompot – Oranje Peloton) si impone in classifica con 23″ su Boasson Hagen e 33″ su Holst Enger. Miglior italiano Marcato, 15° a 1′53″
BALTYK – KARKONOSZE TOUR (Polonia)
Due tappe disputate nell’ultimo giorno di gara.
Il mattino, il polacco Mateusz Taciak (CCC Sprandi Polkowice) si è imposto nella quinta tappa, cronoscalata Kowary – Przelecz Okraj, percorrendo 11.6 Km in 25′30″, alla media di 27.294 Km/h. Ha preceduto di 55″ il connazionale Maciej Paterski (CCC Sprandi Polkowice) e di 1′04″ il bulgaro Mihaylov. Miglior italiano Davide Pacchiardo (GM Europa Ovini), 10° a 1′57″. Taciak è il nuovo leader della classifica con 45″ su Paterski e 1′04″ su Mihaylov. Miglior italiano Pacchiardo, 9° a 1′57″
Il pomeriggio, Paterski si è imposto nella sesta ed ultima tappa, Piechowice – Karpacz, percorrendo 89.3 Km in 2h26′27″, alla media di 36.586 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Zieliński e l’italiano Pacchiardo. Taciak si impone in classifica con 35″ su Paterski e 1′01″ su Mihaylov. Miglior italiano Pacchiardo, 8° a 1′53″
TOUR OF BIHOR – BELLOTTO (Romania)
L’italiano Marco Benfatto (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto anche nella terza ed ultima tappa, circuito di Oradea, percorrendo 181.1 Km in 4h25′20″, alla media di 40.952 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Nicola Genovese (D’Amico – Bottecchia) e il turco Orken. Il colombiano Egan Arley Bernal Gómez (Androni Giocattoli – Sidermec) si impone in classifica con 8″ sul connazionale Torres Agudelo e 46″ sull’italiano Matteo Fabbro (Cycling Team Friuli).
TOUR DE FLORES
Il cinese Jianpeng Liu (Wisdom-Hengxiang Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Bajawa – Ruteng, percorrendo 136.6 Km in 3h48′49″, alla media di 35.819 Km/h. Ha preceduto di 2″ lo spagnolo Benjamin Prades Reverter e l’australiano Crawford. Il neozelandese Daniel Whitehouse (Terengganu Cycling Team) è ancora leader della classifica con 10″ sull’indonesiano Manulang e 3′05″ su Prades Reverter.
CAMPIONATO PANAMERICANO DI CICLISMO (Venezuela)
L’ecuadoriano Jonathan Kléver Caicedo Cepeda (Strongman Campagnolo Wilier) si è imposto nella prova su strada, circuito di San Cristobal, percorrendo 171.5 Km in 4h18′18″, alla media di 39.837 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Brayan Stiven e di 1′25″ il venezuelano Monsalve Pertsinidis
TRACOLLO NIBALI: KRUIJSWIJK SEMPRE PIU’ IN ROSA
Il siciliano non trova mai il ritmo e viene rallentato anche da un problema meccanico, cedendo alla fine 2’10’’ alla maglia rosa, che vede sfumare per questione di centesimi il successo di tappa a favore del sorprendente Foliforov, ma può ora gestire 2’51’’ sul più quotato degli avversari. Chaves, autore di una prova in crescendo, sale in seconda posizione, a 2’12’’. Risorge Valverde, terzo, che si porta a 38’’ soltanto dal terzo gradino del podio provvisorio.
Se ieri sera appariva prematuro assegnare a Steven Kruijswijk i gradi di nuovo favorito del Giro 2016, l’operazione appare necessaria dopo la cronoscalata dell’Alpe di Siusi. Soltanto una manciata di centesimi hanno impedito alla maglia rosa di completare una giornata pressoché perfetta, ossia quelli che lo hanno separato dal tempo vincente dello stupefacente Alexander Foliforov. Un successo frutto senz’altro anche della giornata di semi-relax che il russo si è concesso ieri, giungendo al traguardo 24’ dopo il vincitore, ma che non per questo cessa di essere uno dei risultati meno prevedibili registrati sin qui nella Corsa Rosa.
Per chi ormai punta senza mezzi termini al successo finale, in ogni caso, la seconda piazza d’onore consecutiva non costituirà un cruccio eccessivo, a confronto di quanto di buono è venuto dalla giornata odierna: il più vicino degli uomini di classifica è stato un redivivo Valverde, terzo a 23’’, ma già relegato a distanza di sicurezza dal vertice dal tappone dolomitico; Chaves, unico a reggere il passo dell’olandese sul Valparola, ha lasciato per strada 40’’, pur recuperando qualcosa nella seconda metà della prova, dopo un avvio letargico; Nibali, più diretto inseguitore stamane e per molti ancora favorito numero uno, ha disputato una prova inspiegabile, partendo piano e finendo peggio, con l’ulteriore handicap di un guaio meccanico e relativo cambio di bicicletta nel finale, per un passivo finale di 2’10’’. Tutti gli altri, a cominciare da Rafal Majka, distano ora più di quattro minuti e mezzo in classifica generale.
La graduatoria con cui il Giro si prepara al terzo ed ultimo lunedì di riposo è lontanissima da qualsiasi previsione partorita nei giorni scorsi. Kruijswijk entrerà nella settimana decisiva con 2’12’’ di vantaggio su Chaves, salito in seconda posizione. Il colombiano, attardato di 43’’ dalla maglia rosa all’interemedio dei 4.4 km, aveva fatto temere uno scarso recupero dallo sforzo di ieri, dubbio fugato però prontamente dal secondo tempo fatto segnare dal rilevamento al traguardo, 3’’ meglio anche del leader. Alla luce della costanza dimostrata sino a questo momento, unica a rivaleggiare con quella di Kruijswijk, viene naturale pensare a Chaves come alla più seria minaccia al primato. Fra i due, però, è probabilmente il sudamericano a fornire, sulla carta, le minori garanzie di tenuta col passare di giorni, e non è detto che un corridore che non ha ancora all’attivo podi nelle grandi corse a tappe sia disposto a rischiare un probabile piazzamento fra i primi tre per un difficile assalto alla maglia rosa.
Assalto che tenterà invece senza ombra di dubbio Nibali, il cui distacco è però oggi lievitato a 2’51’’. Un dato di per sé allarmante, che si aggrava ulteriormente in virtù della tremenda prestazione offerta oggi dal siciliano. Una débacle non dissimile – per impressione più che per proporzioni cronometriche – da quella che, dieci mesi fa, lo costrinse ad accantonare qualsiasi velleità di bis al Tour de France, sulle rampe della Pierre-Saint-Martin. Il problema meccanico cui si è accennato ha senz’altro contribuito, sia in modo diretto, sia complicando la ricerca di un ritmo che Nibali non aveva comunque mai trovato, ma la tanto attesa crescita di condizione sembra drammaticamente in ritardo.
Dopo il disastro odierno, il messinese dovrà inventarsi qualcosa di eccezionale per attentare alla leadership di Kruijswijk, e non potrà neppure più considerare debellata la minaccia Valverde, che lo segue ora a soli 38’’. Il murciano, dopo il tracollo del Valparola, si è ripreso a tempo di record, anche se il terreno che attende i girini nella terza settimana, all’insegna di salite in successione e alta quota, non sembra particolarmente propizio ad un suo maxi-recupero. Per rimontare 3’29’’ a Kruijswijk, peraltro, occorrerebbe almeno un’azione a lunga gittata, non certo il pezzo forte del pur vasto repertorio dell’Embatido.
Gli altri favoriti hanno invece confermato di essere destinati con ogni probabilità ad un ruolo da comprimari: Majka, 5° a 4’38’’, ha dimostrato una volta di più di non essere all’altezza dei migliori, perdendo ancora 1’09’’; Zakarin, 6° a 4’40’’, dopo un avvio lanciatissimo, ha ceduto nella seconda parte, vedendo crescere il passivo in classifica di altri 47’’; già Amador, 7° a 5’27’’ dopo una prestazione in linea con quella di ieri (+2’12’’), sembra tagliato fuori da qualsiasi discorso di podio.
La tappa di Andalo, la prima dopo il riposo, potrebbe costituire una prima occasione per saggiare la condizione di un Kruijswijk sin qui inscalfibile, la cui principale debolezza sta probabilmente nella consistenza della squadra. Sino ad oggi, il solo Battaglin è stato in grado di reggere oltre la prima scrematura, ed è facile ipotizzare che squadre come Astana e Movistar potranno isolare con relativo agio la maglia rosa, già sulla salita di Fai della Paganella martedì, e soprattutto sulle montagne del gran finale franco-piemontese. A quel punto, occorrerà però trovare il modo di sbarazzarsi del capoclassifica; impresa che, per quanto visto sin qui, e più che mai nella giornata di oggi, promette di essere molto complicata.
Matteo Novarini
CLASSIFICA DI TAPPA
1 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:28:39
2 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo
3 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:00:23
4 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:00:30
5 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:00:36
6 Esteban Chaves (Col) Orica-GreenEdge 0:00:40
7 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:00:47
8 Joe Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling 0:00:52
9 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step 0:01:04
10 Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team 0:01:09
11 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida 0:01:12
12 Rein Taaramae (Est) Team Katusha 0:01:17
13 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:01:21
14 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
15 Ian Boswell (USA) Team Sky 0:01:25
16 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 0:01:30
17 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal 0:01:36
18 Sebastian Henao (Col) Team Sky
19 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 0:01:52
20 Simone Petilli (Ita) Lampre – Merida 0:01:55
21 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:01:57
22 Aleksey Rybalkin (Rus) Gazprom-Rusvelo
23 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data 0:01:59
24 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 0:02:05
25 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:02:10
26 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:02:12
27 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
28 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:02:14
29 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:02:17
30 Andre Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling 0:02:18
31 Daniel Martínez (Col) Wilier Triestina-Southeast 0:02:20
32 Egor Silin (Rus) Team Katusha 0:02:21
33 Arnaud Courteille (Fra) FDJ 0:02:25
34 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team 0:02:40
35 Carlos Verona (Spa) Etixx – Quick-Step
36 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 0:02:46
37 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo 0:02:47
38 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 0:02:48
39 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida 0:02:55
40 Artem Ovechkin (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:02:57
41 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:02:59
42 Ruben Plaza (Spa) Orica-GreenEdge
43 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 0:03:02
44 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo 0:03:04
45 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling 0:03:08
46 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
47 Blel Kadri (Fra) AG2R La Mondiale 0:03:15
48 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF 0:03:16
49 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:03:17
50 Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling 0:03:18
CLASSIFICA GENERALE
1 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo 60:41:22
2 Esteban Chaves (Col) Orica-GreenEdge 0:02:12
3 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:02:51
4 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:03:29
5 Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team 0:04:38
6 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:04:40
7 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:05:27
8 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step 0:07:14
9 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data 0:07:37
10 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:07:55
11 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:08:12
12 Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling 0:08:19
13 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:16:31
14 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:17:03
15 Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team 0:17:21
16 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:17:37
17 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:18:47
18 Sebastian Henao (Col) Team Sky 0:18:48
19 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:25:18
20 Andre Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling 0:26:02
21 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:28:54
22 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:30:46
23 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin 0:31:31
24 Davide Formolo (Ita) Cannondale Pro Cycling 0:36:34
25 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida 0:37:13
26 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:37:21
27 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 0:37:41
28 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data 0:39:30
29 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 0:39:40
30 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:40:54
31 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:49:18
32 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:49:38
33 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo 0:50:28
34 Joe Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling 0:54:45
35 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida 0:56:44
36 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 0:57:21
37 Carlos Verona (Spa) Etixx – Quick-Step 0:58:46
38 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff Team 1:01:39
39 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 1:02:17
40 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff Team 1:08:28
41 Rein Taaramae (Est) Team Katusha 1:08:49
42 Davide Malacarne (Ita) Astana Pro Team 1:09:11
43 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff Team 1:10:28
44 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data 1:10:34
45 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team 1:10:37
46 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling 1:11:03
47 Egor Silin (Rus) Team Katusha 1:15:00
48 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo 1:17:34
49 Damien Howson (Aus) Orica-GreenEdge 1:18:07
50 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:18:18

Steven Kruijswijk veste la seconda maglia rosa consecutiva (foto Tim De Waele/TDWSport.com)
CASTELROTTO – ALPE DI SIUSI: …E I MINUTI SCORRERANN PALLIDI
Breve ma intenso, ecco l’annuale appuntamento con la cronoscalata, particolare prova che nel 2016 compirà 80 anni, essendo stata inserita per la prima volta nel tracciato di una grande corsa a tappe al Giro del 1936. Campo di gara sarà stavolta l’ascesa verso lo spettacolare altipiano dolomitico dell’Alpe di Siusi, che i “girini” raggiungeranno dopo aver percorso un’ascesa lunga 9 Km e caratterizzata da una pendenza media dell’8.3%.
Non sono una novità le cronoscalate e non è nemmeno la prima volta che questo tipo di prova si svolge sulle Dolomiti, alle quali appartiene geologicamente il Plan de Corones, sul quale si è saliti sfidando l’orologio in due occasioni, nel 2008 e nel 2010. Ma la cronotappa che i “girini” si appresteranno ad affrontare il 22 maggio 2016 avrà comunque un che d’inedito perché, finora, non erano mai state “violate” contro il tempo le Dolomiti vere e proprie, quelle delle guglie, dei pinnacoli, delle pale e dei campanili che il sole all’alba e sul far della sera infiamma dei colori dell’”enrosadira”. È lo “sfizio” che il Giro s’è concesso nell’anno nel quale le cronoscalate spegneranno 80 candeline, proposte per la prima volta proprio alla corsa rosa nell’edizione del 1936, quando la sfida contro il dio Kronos andò in scena lungo i 14 Km che da Rieti conducevano alla nascente stazione invernale del Terminillo. Il destino ha poi voluto che questa quindicesima frazione del Giro 2016 finisse in calendario il 22 maggio, data della Bologna-Ferrara, la prima volta di una cronometro inserita nel percorso di una corsa a tappe, un altro primato “made in Giro” poiché il Tour le “adotterà” solamente l’anno successivo. Meta della fatica sarà uno dei luoghi simbolo dei “Monti Pallidi”, quell’Alpe di Siusi che è conosciuta come la “malga più grande d’Europa” e che, nonostante la sua notorietà, costituisce una scoperta abbastanza recente del ciclismo professionistico perché il Giro, che introdusse le Dolomiti nel programma nel 1937, “abbattè” questa frontiera solamente nel 2009, al termine di una frazione atipica, insolitamente proposta al quinto giorno di gara e che sarà conquistata dal corridore che, tre settimane più tardi, sarà incoronato a Roma vincitore del Giro del Centenario, il russo Denis Menchov.
I “reduci” dal tappone di Corvara avranno dinanzi a loro poco meno di 10,8 Km di gara – sarà la seconda frazione più corta dopo il prologo di Apeldoorn – dei quali 9,1 Km di salita ufficiale ai quali aggiungere un tratto di “apprendistato” di quasi 2 Km che s’incontrerà uscendo da Castelrotto, località di villeggiatura situata al margine settentrionale dell’Altopiano dello Sciliar, dove questo comunica con la retrostante Val Gardena attraverso il Passo di Pinei. All’ombra dell’ottocentesca chiesa parrocchiale intitolata ai Santi Pietro e Paolo scatteranno uno per volta i corridori che, dopo aver incontrato una manciata di metri di strada piatta subito dopo esser scesi dalla rampa di lancio, comincieranno subito a salire, anche se non sono stati considerati nel conteggio dei dati ufficiali dell’ascesa i primi 1800 metri molto pedalabili e “inquinati” dalla presenza di diversi tratti nei quali la strada spiana. Giunti nei pressi della piccola frazione di Telfen – luogo dove nel 1990 l’indimenticato Mario Monicelli diresse Giancarlo Giannini in una scena de “Il mare oscuro” – girà si abbandonerà la provinciale che prosegue verso i principali centri dello Sciliar (conosciuto, in particolare, è Fiè per i bagni termali di fieno, addirittura protagonista di una zuppa) e, volgendo a sinistra, s’inizierà la salita, unica protagonista nei successivi 9,1 Km – 9,050 per la precisione – nel corso dei quali si dovrà “mangiare” praticamente l’intera fetta del dislivello giornaliero, che assomma a 752 metri. Approfittiamo dell’occasione per svelarvi la formuletta “magica” che permette di tramutare questi dati nella pendenza media dell’ascesa (quella a massima no, bisogna andare sul posto a rilevarla!) e che è molto semplice, dovendosi dividere il valore del dislivello per quello della lunghezza espressa in ettometri (basta spostare la virgola di una posizione sulla destra): e così 752 diviso 90,50 fa proprio quell’8,3% segnalato sulle cartine del Giro, traduzione in numeri arabi dell’”anima” di un’ascesa decisamente impegnativa, sin dai primi 2,5 Km che, dati alla mano, sono i più “teneri” dell’intera scalata, denotati da una pendenza media del 7,4%. In questo primo tratto si percorrerà Via San Valentino, che prende il nome da una vicina chiesa, eretta nel XIII secolo tra panoramici campi dai quali la vista spazia sul sottostante paese di Siusi e sul monte Bullaccia, leggendaria dimora di fattucchiere che secondo la tradizione popolare solevano sedersi sulle spettacolari formazioni rocciose del monte, soprannominate per la loro forma “Panche delle streghe”. Lasciata sulla destra una ripida stradina che sale dal centro di Siusi, presso il quale si trovano i ruderi dei castelli Hauenstein e Salegg (collegati tra loro da un sentiero intitolato al celebre menestrello Oswald von Wolkenstein, al quale appartenne il primo maniero), i corridori raggiungeranno la grossa rotatoria posta a quota 1282 metri, dove il giorno della gara sarà allestita la postazione riservata ai cronometristi, che ci forniranno a questo punto i primi tempi di gara e i distacchi fin qui accumulati, probabilmente destinati dilatarsi nei chilometri successivi, i più duri non soltanto per il lieve aumentare nella pendenza globale ma anche perché comincerà a farsi sentire la fatica di una gara breve ma intensa com’è una tappa a cronometro, da bersi tutta d’un fiato o quasi. Seguendo ora la principale tra le due strade d’accesso all’Alpe di Siusi, normalmente preclusa al traffico automobilistico che nei periodi di massima affluenza turistica può accedervi solamente prima delle 9 del mattino e dopo le 17, i corridori intraprenderanno quello che planimetricamente è il tratto più articolato della tappa, movimentato dalla presenza di sette ampi tornanti, il primo dei quali s’incontrerà 200 metri dopo aver superato la rotatoria degli intertempi. All’altezza del terzo di questi tornanti, proprio di fronte al Maso Gstatsch Hof, si concluderà il terzo dei tre settori nel quale è stata suddivisa l’altimetria ufficiale di questa tappa, il più difficile poiché in questi 1,9 Km l’inclinazione media si attesta al 9,2%. Entrati nella seconda metà di questa cronometro, la pendenza perde qualche punto e, due tornanti più alto, si supereranno i 1500 metri di quota affrontando 1,2 Km di strada all’8,5% e incontrando quindi la pendenza massima dell’11% proprio all’imbocco del rettilineo che condurrà fuori dal tornante. Percorsi altri 1,5 Km – leggermente più impegnativi del tratto precedente, con una pendenza media dell’8,8% – si raggiungerà quindi l’Albergo Frommer, prima avvisaglia della zona turistica dell’Alpe di Siusi che accoglie i turisti con la più bassa e occidentale delle sue piste sciistiche, la Spitzbühel. A guardar la cartina ufficiale sembra che il grosso dell’ascesa sia oramai alle spalle e che l’ultima parte sia più docile delle precedenti, ma in realtà è pur sempre dell’8% la pendenza media che caratterizzerà i 1800 metri che condurranno al traguardo, allestito ai margini del piccolo parcheggio della località Compaccio, principale porta d’accesso all’altopiano. Una porta, però, contro la quale potranno infrangersi i sogni di diversi pretendenti al soglio rosa.
Mauro Facoltosi
I VALICHI DELLA TAPPA
Sella di Telfen (1090m). Si trova nei pressi dell’omonima località ed è attraversata dalla SP 24 tra Castelrotto e Siusi. Quotata 1092 sulle cartine del Giro 2016, coincide con il bivio dove i corridori svolteranno a sinistra imboccando la salita per l’Alpe di Siusi
Sella di Compaccio (1844m). Chiamata anche Compatsch Sattel, si trova al termine della salita dell’Alpe, dove la strada comincia a scendere verso il cuore dell’altopiano. Coincide con l’omonima località, che accoglierà il traguardo della tappa.
RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.
FOTOGALLERY
Castelrotto vista dalla strada che i corridori percorreranno subito dopo esser scesi dalla rampa di lancio

Un’invitante zuppa di fieno, servita presso la Malga Gostner all’Alpe di Siusi (tripadvisor.com)
Svolta a sinistra e inizia l’ascesa verso l’Alpe di Siusi

Scena de ''Il male oscuro'' girata presso il bivio per l'Alpe di Siusi (www.davinotti.com)
La chiesa di San Valentino e, sullo sfondo, il Monte Bullaccia

Siusi, resti del castello di Hauenstein (www.crossingways.com)
La rotatoria dove saranno presi gli intertempi e l’inizio del tratto a transito limitato
Gli ultimi tornanti della strada verso l’Alpe di Siusi visti dalla pista Spitzbühel
Vista sulla pista Spitzbühel e sul Monte Bullaccia
La località di Compaccio vista dalle piste

L’Alpe di Siusi e, in trasparenza, l’altimetria della quindicesima tappa del Giro 2016 (www.suedtirolerland.it)
KRISTOFF BATTE SUPER-SAGAN, ALAPHILIPPE SALTA L’ULTIMO OSTACOLO
Prestazione impressionante dello slovacco che rimane in fuga per circa 140 km, molti dei quali in solitudine, e riesce comunque, una volta raggiunto, a impensierire nella volata di Santa Rosa il norvegese della Katusha, che riesce a imporsi conquistando l’ottavo successo stagionale davanti all’iridato e a Danny Van Poppel. Nel contempo il francese in maglia gialla resiste ai numerosi attacchi portati dai rivali e si appresta a conquistare il Giro di California al termine della passerella finale di Sacramento.
La sesta tappa del Giro di California, 175,5 km con partenza e arrivo a Santa Rosa, si è disputata su di un percorso caratterizzato da 6 gran premi della montagna di cui tre di 3a categoria, due di 2a e uno di 1a, secondo una classificazione alquanto generosa data dagli organizzatori, dal momento che in realtà, al di là delle pendenze piuttosto significative di alcune di esse, l’ascesa più lunga misurava soli 2,8 km. Si trattava dell’ultima occasione per poter tentare di mettere in difficoltà il leader della classifica generale Julian Alaphilippe (Etixx-QuickStep) e la battaglia fin dalle prime fasi non è mancata con Peter Stetina (Trek-Segafredo), che era secondo nella generale prima della cronometro di Folsom – dopo la quale è precipitato al 13° posto a 2′02” dalla maglia gialla – che si è mosso per tentare di entrare nel gruppo di fuggitivi formatosi nelle prime fasi, composto dal compagno Jasper Stuyven, da Peter Sagan e Michael Gogl (Tinkoff), Daniel Teklehaimanot (Dimension Data), Jonathan Restrepo (Katusha), Greg Van Avermaet (Bmc), Toms Skujiņš (Cannondale), Caleb Fairly (Giant-Alpecin), Mike Teunissen (Lotto-Jumbo), Krists Neilands (Axeon Hagens Berman), Rob Squire (Holowesko-Citadel) e da Danny Pate ed Evan Huffman (Rally Cycling), quest’ultimo interessato a raggranellare più punti possibile per difendere la sua maglia a pois di miglior scalatore. Oltre a Stetina anche Rohan Dennis (Bmc), 2° in classifica generale con un distacco di 16”, Lawson Craddock (Cannondale), 6° a 1′17”, e George Bennett (Lotto-Jumbo), 9° a 1′45”, hanno tentato di andare all’attacco nella discesa di King’s Ridge, terzo gran premio della montagna di giornata, ma Alaphilippe, sebbene il solo Petr Vakoč fosse rimasto con lui a supportarlo, è riuscito ad annullare tutti i tentativi.
Le carte si sono rimescolate più volte finchè uno scatenatissimo Sagan – che avrebbe potuto naturalmente giocarsi il successo anche rimanendo in gruppo ma, alla luce delle difficoltà che avrebbe avuto la sua Tinkoff a controllare la corsa su di un percorso comunque impegnativo, ha scelto di andare in fuga – non è rimasto solo al comando inseguito da un plotone ridotto a una cinquantina di elementi, del quale non facevano più parte, tra gli altri, Mark Cavendish (Dimension Data), Niccolò Bonifazio (Trek-Segafredo) e l’ex maglia gialla Benjamin King (Cannondale). Sono, invece, riusciti a rimanere davanti Alexander Kristoff (Katusha) e Bryan Coquard (Direct Energie), le cui rispettive formazioni si sono portate in testa a tirare a blocco e, approfittando del terreno tornato pianeggiante nel finale, sono man mano riuscite a ridurre il gap nei confronti di Sagan fino al ricongiungimento, avvenuto ai -18 dal traguardo. Sempre la Katusha ha controllato la corsa nel tratto finale impedendo che qualcuno potesse tentare di anticipare lo sprint, che si è risolto in un duello tra Kristoff e un Sagan tutt’altro che appagato, malgrado le tantissime energie spese in precedenza. Il norvegese ha lanciato per primo la sua volata e ha resistito al tentativo di rimonta del campione del mondo, cogliendo il suo ottavo successo stagionale e il primo in carriera al Giro di California, mentre lo slovacco ha a sua volta resistito al ritorno di Danny Van Poppel (Team Sky), 3° davanti a Mike Teunissen (Lotto-Jumbo), a Coquard, a Stuyven, a Travis McCabe (Holowesko-Citadel) e a John Degenkolb (Giant-Shimano). Alaphilippe, giunto 14° al traguardo, ha superato l’ultimo ostacolo conservando la maglia gialla con 16” su Dennis, 38” su Brent Bookwalter (Bmc), 47” su Andrew Talansky (Cannondale) e 1′08” su Neilson Powless (Axeon Hagens Bermans) e, salvo incidenti, conquisterà il Giro di California al termine dell’ultima tappa, 138 km interamente pianeggianti con partenza e arrivo a Sacramento.
Marco Salonna
ORDINE D’ARRIVO
1 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 4:19:52
2 Peter Sagan (Svk) Tinkoff Team
3 Danny Van Poppel (Ned) Team Sky
4 Mike Teunissen (Ned) Team LottoNl-Jumbo
5 Bryan Coquard (Fra) Direct Energie
6 Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo
7 Travis McCabe (USA) Holowesko-Citadel Racing Team
8 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Alpecin
9 Timo Roosen (Ned) Team LottoNl-Jumbo
10 Ruben Guerreiro (Por) Axeon Hagens Berman
11 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
12 Robin Carpenter (USA) Holowesko-Citadel Racing Team
13 Petr Vakoc (Cze) Etixx – Quick-Step
14 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step
15 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team
16 Jurgen Van den Broeck (Bel) Team Katusha
17 Tao Geoghegan-Hart (GBr) Axeon Hagens Berman
18 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team
19 Janez Brajkovic (Slo) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
20 Michael Mørkøv (Den) Team Katusha
21 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data
22 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team
23 Christopher Jones (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
24 Lawson Craddock (USA) Cannondale Pro Cycling
25 Michael Gogl (Aut) Tinkoff Team
26 Javier Megias (Spa) Team Novo Nordisk
27 Julien Bernard (Fra) Trek-Segafredo
28 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
29 George Bennett (NZl) Team LottoNl-Jumbo
30 Alan Marangoni (Ita) Cannondale Pro Cycling
31 Haimar Zubeldia (Spa) Trek-Segafredo
32 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo
33 Andrew Talansky (USA) Cannondale Pro Cycling
34 Rob Britton (Can) Rally Cycling
35 Laurens ten Dam (Ned) Team Giant-Alpecin
36 Antoine Duchesne (Can) Direct Energie
37 Rob Squire (USA) Holowesko-Citadel Racing Team
38 Neilson Powless (USA) Axeon Hagens Berman
39 John Hornbeck (USA) Holowesko-Citadel Racing Team
40 Taylor Sheldon (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
41 Daniel Jaramillo (Col) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
42 Jhonatan Restrepo (Col) Team Katusha 0:00:10
43 Tiago Machado (Por) Team Katusha 0:00:12
44 Maximiliano Richeze (Arg) Etixx – Quick-Step 0:00:59
45 Krists Neilands (Lat) Axeon Hagens Berman
46 Toms Skujins (Lat) Cannondale Pro Cycling
47 Alexey Vermeulen (USA) Team LottoNl-Jumbo
48 Romain Sicard (Fra) Direct Energie 0:01:15
49 Fabrice Jeandesboz (Fra) Direct Energie 0:09:45
50 Matthew Brammeier (Irl) Dimension Data 0:25:42
51 Ben King (USA) Cannondale Pro Cycling
52 Nathan Haas (Aus) Dimension Data
53 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Alpecin
54 Kiel Reijnen (USA) Trek-Segafredo
55 Tom Boonen (Bel) Etixx – Quick-Step
56 Adam Blythe (GBr) Tinkoff Team
57 Mark Cavendish (GBr) Dimension Data
58 Patrick Bevin (NZl) Cannondale Pro Cycling
59 Christopher Latham (GBr) Team WIGGINS
60 Zdenek Stybar (Cze) Etixx – Quick-Step
61 Markel Irizar (Spa) Trek-Segafredo
62 Michael Sheehan (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
63 Robert Wagner (Ger) Team LottoNl-Jumbo
64 Charles Planet (Fra) Team Novo Nordisk
65 Maarten Wynants (Bel) Team LottoNl-Jumbo
66 Joonas Henttala (Fin) Team Novo Nordisk
67 Roy Curvers (Ned) Team Giant-Alpecin
68 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data
69 Tyler Farrar (USA) Dimension Data
70 Andrea Peron (Ita) Team Novo Nordisk
71 David Lozano Riba (Spa) Team Novo Nordisk
72 Nikolas Maes (Bel) Etixx – Quick-Step
73 Phillip Gaimon (USA) Cannondale Pro Cycling
74 Martijn Verschoor (Ned) Team Novo Nordisk
75 William Barta (USA) Axeon Hagens Berman
76 Jean-Pierre Drucker (Lux) BMC Racing Team
77 Christopher Williams (Aus) Team Novo Nordisk
78 Ben Wolfe (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
79 Taylor Phinney (USA) BMC Racing Team
80 Oscar Gatto (Ita) Tinkoff Team
81 Mark Renshaw (Aus) Dimension Data
82 Martin Velits (Svk) Etixx – Quick-Step
83 Niccolò Bonifazio (Ita) Trek-Segafredo
84 Søren Kragh Andersen (Den) Team Giant-Alpecin
85 Bradley Wiggins (GBr) Team WIGGINS
86 Logan Owen (USA) Axeon Hagens Berman
87 Chris Putt (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
88 Oscar Clark (USA) Holowesko-Citadel Racing Team
89 Marco Canola (Ita) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
90 Adam de Vos (Can) Rally Cycling
91 Andrei Krasilnikau (Blr) Holowesko-Citadel Racing Team
92 Owain Doull (GBr) Team WIGGINS
93 Caleb Fairly (USA) Team Giant-Alpecin
94 Dylan Groenewegen (Ned) Team LottoNl-Jumbo
95 Angus Morton (Aus) Jelly Belly p/b Maxxis
96 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
97 Danny Pate (USA) Rally Cycling
98 Andrew Fenn (GBr) Team Sky
99 Sindre Skjøstad Lunke (Nor) Team Giant-Alpecin
100 Pierrick Naud (Can) Rally Cycling
101 Dennis van Winden (Ned) Team LottoNl-Jumbo
102 Bernhard Eisel (Aut) Dimension Data
103 Bryan Nauleau (Fra) Direct Energie
104 Evan Huffman (USA) Rally Cycling
105 Emerson Oronte (USA) Rally Cycling
106 Vladimir Isaychev (Rus) Team Katusha
107 Nikolay Trusov (Rus) Tinkoff Team
108 Jacopo Guarnieri (Ita) Team Katusha
109 Erik Baska (Svk) Tinkoff Team
110 Adrien Petit (Fra) Direct Energie
111 Daniel Patten (GBr) Team WIGGINS
112 Gianni Moscon (Ita) Team Sky
113 Marco Haller (Aut) Team Katusha
114 Michal Kolár (Svk) Tinkoff Team
115 Juraj Sagan (Svk) Tinkoff Team
116 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky
117 Julián Arredondo (Col) Trek-Segafredo
118 Xabier Zandio (Spa) Team Sky
119 Gregory Daniel (USA) Axeon Hagens Berman
120 Andzs Flaksis (Lat) Holowesko-Citadel Racing Team
121 Jacob Rathe (USA) Jelly Belly p/b Maxxis
122 Ramon Sinkeldam (Ned) Team Giant-Alpecin
123 Michael Thompson (GBr) Team WIGGINS
124 Angelo Tulik (Fra) Direct Energie
125 Andrew Tennant (GBr) Team WIGGINS
126 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step
127 Tanner Putt (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
128 John Murphy (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
129 William Routley (Can) Rally Cycling
130 Daniel Eaton (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team
131 Geoffrey Curran (USA) Axeon Hagens Berman
132 Jake Kelly (GBr) Team WIGGINS
133 Jonathan Clarke (Aus) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:26:00
CLASSIFICA GENERALE
1 Julian Alaphilippe (Fra) Etixx – Quick-Step 28:46:38
2 Rohan Dennis (Aus) BMC Racing Team 0:00:16
3 Brent Bookwalter (USA) BMC Racing Team 0:00:38
4 Andrew Talansky (USA) Cannondale Pro Cycling 0:00:47
5 Neilson Powless (USA) Axeon Hagens Berman 0:01:08
6 Lawson Craddock (USA) Cannondale Pro Cycling 0:01:17
7 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team
8 Laurens ten Dam (Ned) Team Giant-Alpecin 0:01:24
9 George Bennett (NZl) Team LottoNl-Jumbo 0:01:45
10 Jurgen Van den Broeck (Bel) Team Katusha 0:01:48
11 Rob Britton (Can) Rally Cycling 0:01:57
12 Haimar Zubeldia (Spa) Trek-Segafredo 0:01:58
13 Peter Stetina (USA) Trek-Segafredo 0:02:02
14 Tao Geoghegan-Hart (GBr) Axeon Hagens Berman 0:02:55
15 Ruben Guerreiro (Por) Axeon Hagens Berman 0:03:17
16 Javier Megias (Spa) Team Novo Nordisk 0:03:18
17 Robin Carpenter (USA) Holowesko-Citadel Racing Team 0:04:58
18 Daniel Teklehaimanot (Eri) Dimension Data 0:05:06
19 John Hornbeck (USA) Holowesko-Citadel Racing Team 0:05:55
20 Rob Squire (USA) Holowesko-Citadel Racing Team 0:06:00
21 Janez Brajkovic (Slo) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:06:41
22 Julien Bernard (Fra) Trek-Segafredo 0:06:46
23 Alexey Vermeulen (USA) Team LottoNl-Jumbo 0:07:33
24 Jhonatan Restrepo (Col) Team Katusha 0:09:15
25 Christopher Jones (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:10:30
26 Daniel Jaramillo (Col) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:11:00
27 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:11:18
28 Tiago Machado (Por) Team Katusha 0:11:56
29 Travis McCabe (USA) Holowesko-Citadel Racing Team 0:13:26
30 Fabrice Jeandesboz (Fra) Direct Energie 0:15:37
31 Petr Vakoc (Cze) Etixx – Quick-Step 0:17:37
32 Romain Sicard (Fra) Direct Energie 0:18:08
33 Danny Van Poppel (Ned) Team Sky 0:18:21
34 Michael Gogl (Aut) Tinkoff Team 0:19:31
35 Jasper Stuyven (Bel) Trek-Segafredo 0:19:34
36 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:21:56
37 Peter Sagan (Svk) Tinkoff Team 0:22:27
38 Taylor Sheldon (USA) Jelly Belly p/b Maxxis 0:22:59
39 Mike Teunissen (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:23:17
40 Krists Neilands (Lat) Axeon Hagens Berman 0:26:47
41 Maximiliano Richeze (Arg) Etixx – Quick-Step 0:27:17
42 Toms Skujins (Lat) Cannondale Pro Cycling 0:28:14
43 Timo Roosen (Ned) Team LottoNl-Jumbo 0:28:37
44 Antoine Duchesne (Can) Direct Energie 0:29:22
45 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step 0:31:18
46 Jonathan Clarke (Aus) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:31:20
47 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Alpecin 0:33:52
48 Sindre Skjøstad Lunke (Nor) Team Giant-Alpecin 0:34:18
49 Angus Morton (Aus) Jelly Belly p/b Maxxis 0:34:57
50 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team 0:36:05
51 Michael Mørkøv (Den) Team Katusha 0:36:39
52 Phillip Gaimon (USA) Cannondale Pro Cycling 0:37:51
53 Jacques Janse Van Rensburg (RSA) Dimension Data 0:40:10
54 Gregory Daniel (USA) Axeon Hagens Berman 0:42:33
55 Koen De Kort (Ned) Team Giant-Alpecin 0:45:17
56 Geoffrey Curran (USA) Axeon Hagens Berman 0:45:32
57 Daniel Eaton (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:45:38
58 Kiel Reijnen (USA) Trek-Segafredo 0:46:05
59 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 0:46:30
60 Angelo Tulik (Fra) Direct Energie 0:47:05
61 Ben King (USA) Cannondale Pro Cycling 0:47:24
62 Nathan Haas (Aus) Dimension Data 0:47:29
63 Søren Kragh Andersen (Den) Team Giant-Alpecin 0:48:40
64 Bryan Coquard (Fra) Direct Energie 0:48:54
65 Gianni Moscon (Ita) Team Sky 0:49:26
66 Xabier Zandio (Spa) Team Sky 0:50:13
67 Jacob Rathe (USA) Jelly Belly p/b Maxxis 0:51:00
68 Andzs Flaksis (Lat) Holowesko-Citadel Racing Team 0:51:21
69 Emerson Oronte (USA) Rally Cycling 0:51:26
70 Marco Canola (Ita) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 0:51:44
71 Tom Boonen (Bel) Etixx – Quick-Step 0:52:37
72 Juraj Sagan (Svk) Tinkoff Team 0:52:38
73 Joonas Henttala (Fin) Team Novo Nordisk 0:56:08
74 Taylor Phinney (USA) BMC Racing Team 0:57:24
75 Andrei Krasilnikau (Blr) Holowesko-Citadel Racing Team 0:57:59
76 Adam de Vos (Can) Rally Cycling 0:58:00
77 Nikolas Maes (Bel) Etixx – Quick-Step 0:58:15
78 Danny Pate (USA) Rally Cycling 0:59:44
79 Alan Marangoni (Ita) Cannondale Pro Cycling 0:59:59
80 Maarten Wynants (Bel) Team LottoNl-Jumbo 1:00:44
81 Patrick Bevin (NZl) Cannondale Pro Cycling 1:01:15
82 Martin Velits (Svk) Etixx – Quick-Step 1:02:50
83 Evan Huffman (USA) Rally Cycling 1:04:12
84 Logan Owen (USA) Axeon Hagens Berman 1:04:37
85 Zdenek Stybar (Cze) Etixx – Quick-Step 1:06:04
86 Adrien Petit (Fra) Direct Energie 1:07:02
87 Marco Haller (Aut) Team Katusha 1:08:05
88 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky 1:08:09
89 William Barta (USA) Axeon Hagens Berman 1:09:06
90 Markel Irizar (Spa) Trek-Segafredo 1:09:32
91 David Lozano Riba (Spa) Team Novo Nordisk 1:10:16
92 Owain Doull (GBr) Team WIGGINS 1:11:11
93 Michael Sheehan (USA) Jelly Belly p/b Maxxis 1:12:39
94 Jacopo Guarnieri (Ita) Team Katusha 1:13:22
95 Niccolò Bonifazio (Ita) Trek-Segafredo 1:14:19
96 Caleb Fairly (USA) Team Giant-Alpecin 1:15:31
97 Bryan Nauleau (Fra) Direct Energie 1:16:06
98 Dennis van Winden (Ned) Team LottoNl-Jumbo 1:17:17
99 Daniel Patten (GBr) Team WIGGINS 1:17:24
100 Tanner Putt (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 1:17:29
101 Dylan Groenewegen (Ned) Team LottoNl-Jumbo 1:19:22
102 Ben Wolfe (USA) Jelly Belly p/b Maxxis 1:19:29
103 Robert Wagner (Ger) Team LottoNl-Jumbo 1:20:06
104 Adam Blythe (GBr) Tinkoff Team 1:20:16
105 Michael Thompson (GBr) Team WIGGINS 1:21:34
106 Charles Planet (Fra) Team Novo Nordisk 1:21:54
107 Julián Arredondo (Col) Trek-Segafredo 1:22:40
108 William Routley (Can) Rally Cycling 1:22:50
109 Jean-Pierre Drucker (Lux) BMC Racing Team 1:23:09
110 Roy Curvers (Ned) Team Giant-Alpecin 1:23:16
111 Ramon Sinkeldam (Ned) Team Giant-Alpecin 1:23:19
112 Andrew Tennant (GBr) Team WIGGINS 1:23:48
113 Andrea Peron (Ita) Team Novo Nordisk 1:24:18
114 Chris Putt (USA) Jelly Belly p/b Maxxis 1:24:35
115 Pierrick Naud (Can) Rally Cycling 1:26:07
116 Nikolay Trusov (Rus) Tinkoff Team 1:26:37
117 Oscar Clark (USA) Holowesko-Citadel Racing Team 1:27:02
118 Andrew Fenn (GBr) Team Sky 1:28:27
119 Vladimir Isaychev (Rus) Team Katusha 1:29:09
120 Oscar Gatto (Ita) Tinkoff Team 1:30:07
121 Bradley Wiggins (GBr) Team WIGGINS 1:30:37
122 Martijn Verschoor (Ned) Team Novo Nordisk 1:30:48
123 Jake Kelly (GBr) Team WIGGINS 1:31:31
124 Mark Renshaw (Aus) Dimension Data 1:31:36
125 Tyler Farrar (USA) Dimension Data 1:31:42
126 Mark Cavendish (GBr) Dimension Data 1:31:48
127 Matthew Brammeier (Irl) Dimension Data 1:32:10
128 Bernhard Eisel (Aut) Dimension Data 1:33:37
129 Christopher Williams (Aus) Team Novo Nordisk 1:34:32
130 John Murphy (USA) UnitedHealthcare Professional Cycling Team 1:34:52
131 Michal Kolár (Svk) Tinkoff Team 1:37:46
132 Christopher Latham (GBr) Team WIGGINS 1:37:55
133 Erik Baska (Svk) Tinkoff Team 1:43:17

Sigillo norvegese nella settima e penultima frazione dell'Amgen Tour of California (Getty Images Sport)
21-05-2016
maggio 22, 2016 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Il colombiano Johan Esteban Chaves Rubio (Orica-GreenEdge) si è imposto nella quattordicesima tappa, Alpago (Farra) – Corvara (Alta Badia), percorrendo 210 Km in 6h06′16″, alla media di 34.401 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Steven Kruijswijk (Team LottoNl-Jumbo) e l’austriaco Preidler. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), 5° a 37″. Kruijswijk è la nuova maglia rosa con 41″ su Nibali e 1′32″ su Chaves Rubio
AMGEN TOUR OF CALIFORNIA
Il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha) si è imposto nella settima tappa, circuito di Santa Rosa, percorrendo 175.5 Km in 4h19′52″, alla media di 40.521 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Sagan e l’olandese Van Poppel. Miglior italiano Alan Marangoni (Cannondale Pro Cycling Team), 30°. Il francese Julian Alaphilippe (Etixx – Quick Step) è ancora leader della classifica con 16″ sull’australiano Dennis e 38″ sullo statunitense Bookwalter. Miglior italiano Gianni Moscon (Team Sky), 65° a 49′26″
RONDE DE L’ISARD
Il francese Elie Gesbert (Fortuneo – Vital Concept) si è imposto nella terza tappa, Trie-sur-Baise – Boulogne-sur-Gesse, percorrendo 160 Km in 4h05′08″, alla media di 39.162 Km/h. Ha preceduto di 1′09″ il britannico Cullaigh e di 1′14″ il connazionale Guérin. Miglior italiano Giovanni Carboni (Unieuro Wilier), 12° a 3′28″. Il belga Bjorg Lambrecht (Lotto – Soudal U23) è ancora leader della classifica con 8″ sul francese Le Turnier e 17″ sul francese Vincent. Miglior italiano Marco Tecchio (Unieuro Wilier), 7° a 25″
PARIS ARRAS TOUR
Il lituano Aidis Kruopis (Verandas Willems Cycling Team) si è imposto anche nella seconda tappa, Barlin – Tatinghem, percorrendo 199.3 Km in 5h00′46″, alla media di 39.758 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Edmondson e l’olandese Budding. Kruopis è ancora leader della classifica con 13″ su Edmondson e 14″ sul polacco Kasperkiewicz
TOUR OF NORWAY
Il norvegese Edvald Boasson Hagen (Dimension Data) si è imposto nella quarta tappa, Flå – Eggemoen, percorrendo 174 Km in 4h16′17″, alla media di 40.736 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Holst Enger e il tedesco Martens. Miglior italiano Marco Marcato (Wanty – Groupe Gobert), 5°. L’olandese Pieter Weening (Roompot – Oranje Peloton) è ancora leader della classifica con 39″ su Holst Enger e 43″ su Boasson Hagen. Miglior italiano Marcato, 16° a 1′53″
BERNER RUNDFAHRT / TOUR DE BERNE
L’italiano Enrico Salvador (Unieuro Wilier) si è imposto nella corsa elvetica, circuito di Berna, percorrendo 169.7 Km in 3h55′35″, alla media di 43.233 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Danilo Celano (Amore & Vita – Selle SMP) e di 2″ il francese Lauber
BALTYK – KARKONOSZE TOUR (Polonia)
L’olandese Johim Ariesen (Metec – TKH Continental Cyclingteam p/b Mantel) si è imposto nella quarta tappa, Kozuchow – Lubin, percorrendo 173.6 Km in 4h31′17″, alla media di 38.395 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Schomber e il polacco Paterski. Miglior italiano Filippo Fortin (GM Europa Ovini), 7°. Ariesen è ancora leader della classifica con 25″ su Paterski e 26″ sull’australiano Hill. Miglior italiano Fortin, 4° a 29″
TOUR OF BIHOR – BELLOTTO (Romania)
L’italiano Marco Benfatto (Androni Giocattoli – Sidermec) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Oradea, percorrendo 186.3 Km in 4h36′42″, alla media di 40.398 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraino Kulyk e l’italiano Michele Viola (Meridiana Kamen Team). Il colombiano Egan Arley Bernal Gómez (Androni Giocattoli – Sidermec) è ancora leader della classifica con 8″ sul connazionale Torres Agudelo e 46″ sull’italiano Matteo Fabbro (Cycling Team Friuli).
TOUR DE FLORES
Il cinese Ronald Yeung (Wisdom-Hengxiang Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Ende – Bajawa, percorrendo 123.3 Km in 3h34′14″, alla media di 34.532 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Benjamin Prades Reverter e di 2″ il sudcoreano Choe. Il neozelandese Daniel Whitehouse (Terengganu Cycling Team) è ancora leader della classifica con 10″ sull’indonesiano Manulang e 3′35″ su Prades Reverter.
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI CORVARA
maggio 21, 2016 by Redazione
Filed under Approfondimenti
È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Chaves re delle Dolomiti. Nibali stacca di 3′ Valverde Kruijswijk in maglia rosa – Nibali: “3 minuti a Valverde? Credevo stesse meglio…” – Nibali soddisfatto a metà: “E’ un Giro complicato” – Chaves come Froome; “nasce” in Italia e vuole il Tour –
Kruijswijk, il re del Mortirolo vola anche sulle Dolomiti: “E nella crono di domani…” – Giro, il gruppo inseguito da cavalli imbizzarriti (Gazzetta dello Sport)
Chaves vince a Corvara Nibali stacca Valverde in classifica – Giro d’Italia, tifoso con costume da leopardo investito da una moto (Corriere della Sera)
Svizzera
Chavez gagne l’étape-reine, Kruijswijk en rose (24 Heures)
Giro d’Italia Erneuter Leaderwechsel nach Königsetappe (Neue Zürcher Zeitung)
Francia
Chaves roi des Dolomites – L’abandon de Démare (L’Equipe)
Chaves jeune roi des Dolomites (Le Figaro)
Chaves domine les Dolomites, le maillot rose pour Kruijswijk (Le Monde)
Spagna
Kruijswijk y Chaves dan el golpe, a Valverde le caen 3′ – Chaves: “Hablé con Kruijswijk para exprimirnos hasta el final” – Nibali: “Estoy feliz a medias, tan solo por dejar a Valverde” – Kruijswijk: “Chaves y yo fuimos los más fuertes de la etapa” (AS)
Kruijswijk toma el testigo en los Dolomitas – Nibali: “Estoy feliz por alejar a Valverde” (Marca)
Chaves gana la etapa reina, Kruijswick nuevo líder y KO de Valverde – Kruijswijk: “Tuve la suerte de colaborar con Chaves” – Nibali: “Estoy feliz a medias, sólo por dejar a Valverde” (El Mundo Deportivo)
Belgio
Chaves wint koninginnenrit Giro, roze Kruijswijk pakt seconden op Nibali (Het Nieuwsblad)
Chaves s’offre l’étape-reine, Kruijswijk prend le maillot rose – Arnaud Démare abandonne, souffrant de problèmes intestinaux (La Dernière Heure/Les Sports)
Paesi Bassi
Kruijswijk pakt roze (De Telegraaf)
Kruijswijk pakt roze trui in Koninginnenrit – Meerennende paarden zorgen voor onrust in Giro-peloton (Algemeen Dagblad)
SHet slopende klimwerk ligt Steven Kruijswijk beter – Steven Kruijswijk zet Ronde van Italië in vuur en vlam (de Volkskrant)
Lussemburgo
Kruiswijk übernimmt Rosa Trikot (Tageblatt)
Chaves gewinnt die Königsetappe (Luxemburger Wort)
Germania
Kruiswijk übernimmt Rosa Trikot beim Giro d’Italia (Berliner Zeitung)
Danimarca
Fuglsang faldt fra favoritgruppe: Dødhård etape – Kriseramt Fuglsang begrænser nederlag, mens førertrøjen skifter ejermand (Jyllands-Posten)
Kruijswijk tager førertrøje i colombiansk bjergtriumf – Stort interview med Fuglsang: Derfor kommer jeg aldrig til at røre doping (BT)
Fuglsangs gode ben testes maksimalt på vild tur i Giroens bjergrutsjebane (Politiken)
Slovenia
Rogličevo moštvo v rožnatem po koncu razburljive kraljevske etape (Delo)
Russia
Чавес выиграл 14-й этап «Джиро д’Италия», россиянин Закарин – седьмой (Sovetsky Sport)
Costa Rica
Andrey Amador: ‘Llevo dos días con una gripe que me tiene un poco limitado’ – Andrey Amador fue puro corazón en etapa reina y ahora es quinto en la general – Andrey Amador toca la gloria y tiñe a Costa Rica de rosa – Tica Karen Matamoros alentará al líder general – En Movistar Costa Rica se declaran fans de Andrey Amador – Andrey Amador está sorprendido por portar maillot rosa – Costa Rica es apenas el segundo país latinoamericano en llevar la ‘maglia rosa’ (La Nación)
Colombia
¡Vamos, Chavo!: Esteban Chaves ganó la etapa 14 del Giro de Italia (El Tiempo)
Esteban Chaves gana la etapa 14 del Giro y es 3 en la general – La fuerte pulla de Esteban Chaves al alcalde Enrique Peñalosa – Chaves: “Ganar la etapa reina del Giro es algo muy especial” – “He tenido la suerte de colaborar con Chaves”: Kruijswijk – “He tenido la suerte de colaborar con Chaves”: Kruijswijk (El Espectador)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Nebe1980: Tappone fantastico che manda a ramengo tutta una serie di teorie come che Kruijswijk non attacca che Nibali e Valverde sono gli unici due contendenti del giro e che questa tappa sarebbe finita come Cortina 2012. Al contrario si sono scannati sin dal Giau e gli effetti si sono visti sul Valparola. Ora c’è una classifica più definita e domani lo sarà ancor più
Nisky: Per oggi mi ritiro dalla conversazione. Tanto ho sputtanato sta tappa, tanto ho sputtanato il Falzarego e son stato, per fortuna, in pieno smentito. La lotta per il titilo sarà presumibilmente a tre ma dei tre Nibali deve crescere! La qualità secondo me è alta a questo Giro in salita e per Nibali non sarà facile! La sfiga ha voluto pioggia il gioirno della crono e così tanti scalatorini leggeri si son salvati e mo son rogne
Salitepuntocià: Questa tappa ha stravolto tutte le mie previsioni, e fa fare un altro salto di qualità al Giro, non si aspettava che il Falzarego facesse l’ennesimo scalpo dei pseudocampioni. Valverde, me lo aspettavo piu avanti, ma sopratutto pensavamo che Nibali avesse vinto il Giro. Invece, è stato staccato persino lui. Oggi direi favorito l’olandese
Howling Wolf14: Visto che prima del Giro d’Italia si era parlato di un’edizione dal percorso modesto, poco interessante, oggi è venuta la smentita che così non è. La tappa è stata avvincente, con almeno quattro temi dominanti:
1) Nibali, benché non abbia catturato la maglia rosa, resta il favorito numero uno. Corre con intelligenza, avrà modo di capitalizzare il suo saggio modo di correre. Finalmente incentrato sulla capacità di amministrarsi, non sull’abilità in discesa;
2) Valverde non ha la condizione per competere con Nibali. Si è staccato non solo dal siciliano, ma anche da Kruijswijk, da Chaves e addirittura da Majka. Difficilissimo, a questo punto, per lui recuperare un posto sul podio;
3) Amador e Jungels sono due ottimi corridori, ma non vinceranno mai una grande corsa a tappe, per ragioni diverse;
4) Le tappe che fanno davvero selezione, una seleziona basata sulla resistenza, non sullo scatto, sono queste, ossia quelle con un dislivello totale elevato (mi pare che ossi fosse di 5.300 metri) e non necessariamente infarcite di salite estreme. Si è tanto parlato, in passato, di Zoncolan, di Mortirolo, di Plan de Corones, di Finestre, ma alla fine, oggi, la corsa è stata decisa dal Falzarego, leggendaria salita ma con pendenze modeste. Già in passato era accaduto con il Sestrière e con l’Aprica, similari come caratteristiche.
5) Il Giro è stato disegnato bene. Ha un percorso equilibrato, con varietà di tappe, compresi i tapponi selettivi. Molto meglio di alcuni Giri di qualche anno fa.
Su Kruijswijk personalmente nutro qualche dubbio. Ho almeno un paio di punti interrogativi. Mi piace molto come corridore, io amo i corridori ben strutturati, non i seghini. Però lo ritengo ben distante dal livello dei campioni del momento, da Contador a Quintana, da Nibali a Froome ed Aru. Sono convinto che Nibali lo teme, ma è convintissimod i poterlo sorpassare in classifica nell’ultima settimana. Ha fatto bene a non rispondere immediatamente. Come ha sottolineato Garzelli, così facendo ha salvato il suo Giro, lo può ancora vincere. Kruijswijk è un duro, ma non essendo un corridore leggero alla fine in qualche tappone avrà un cedimento, magari lieve, come avvenne lo scorso anno sul Finestre.
Nebe1980: Veramente lo scorso anno nella tappa del finestre Kruijswijk arrivò quinto a 24 secondoi da Aru insieme a Mikel Landa, io non lo definirei proprio un cedimento
Vittorio P: .e si conferma la regola che la salita più dura deve essere la seconda. A parti invertite (Falzarego – Giau) ci sarebbero stati sicuramente meno distacchi perché tutti avrebbero atteso il Giau.
Howling Wolf14: Sì, chiarissimo. La salita dura non dev’essere mai l’ultima. Al limite la penultima.
Nisky: Più che altro si conferma che la corsa la fanno i corridori. Nel 2012 la tappa di Cortina fu una transumanza, nel 2016 la tappa dolomitica è stata spettacolare: perchè la c’erano Scarponi Pellizotti, Purito, Hesjedhal, Basso; qua c’erano Kruijswijk, Chaves, Nibali, Valverde, Majka e Zakarin, qualitativamente migliori! Chi mo ha deluso è stato Majka. Al Tour due anni fa pareva volare… un corridore trasformato! E il podio alla Vuelta 2015 pareva una conferma, mentre qua al Giro è restato quello del 2014
Howling Wolf14: Al TdF di due anni fa Majka godeva della franchigia perché era fuori classifica. Non era marcato. Se punti ad un piazzamento non ti puoi permettere azioni dissennate. A meno che tu non sia fortissimo.
Nisky: si si ok…..ma andava forte comunque! Mi aspettavo una crescita! Me lo aspettavo da podio! Non è lontano ma deve crescere e io credo che a parte Amador gli altri non crolleranno! Valverde fa quello che qua tutti pensavano avrebbe fatto! Siamo onesti…. a inizio Giro eravam onorati della presenza di Valverde ma come favorito del Giro era in terza posizione e solo per via del nome! 36 anni e un attitudine bassa a tapponi e ad attaccare non lo facevano il favorito! Non sarà un caso che ha fatto 6\7 podi vincendo solo una Vuelta! E’ stata la dipartita di Landa a farlo piombare come antagonista di Nibali, perchè c’era bisogno di un nome bello e pomposo. Ma più di qualcuno, compreso me, che non dava la giusta considerazione agli altri, era convinto di vedere Nibali trionfare senza sforzo! Invece secondo me il livello del Giro almeno in salita ad oggi è piuttosto alto, più di quello che mi aspettavo! Alla fine sono andati bene tutti…. solo che certi sono andati molto bene! Lo scatto con cui Chaves lascia Nibali al palo mi ha impressionato! Adesso vedremo come finirà…. certo è che il mio pupillo Zakarin mi pare in calo ahimè, anche se sta andando comunque fortino ma non come l’altra settimana. Peccato
Profpivo: Alla fine il giro penso lo vincerà comunque Nibali, ma oggi gran bella tappa, una delle più avvincenti degli ultimi anni! Kruijswik non mi stupisce più di tanti, al Giro lo abbiamo visto spesso coi primi in salita, già l’anno scorso forse era da podio se non avesse perso tanti minuti nella prima settimana. Valverde conferma i suoi limiti sulle tre settimane, una giornataccia la becca sempre, magari si riscatta nell’ultimo weekend. In più, ha pagato a caro prezzo la folle tattica dei giorni scorsi: hanno spremuto Amador come un limone nelle tappe precedenti, e oggi quando serviva il costaricano era bollito.
MirkoBL: Alla faccia di chi diceva che il Giro fa cagare perché mancano le salite.
La Vuelta una tappa del genere se la sogna.
Mettete tante salite consecutive, magari dopo un’altra tappa impegnativa, e vedete come le salite da rapportone fanno danni, perché lì se ce non ce ne hai paghi dazio. Oggi erano uno per angolo. Ero sul Giau e tra il primo e l’ultimo c’erano 45 minuti ed il gruppo più grande, esclusa la rete dei velocisti, era di 8 persone.
Nebe1980: Rispondo ai temi
1) Nibali oggi si è gestito è vero, rimane il fatto che l’allungo di Kruijswijk che non è proprio uno scattista ma un regolarista lo ha lasciato sul posto e poi non è riuscito a seguire lo scatto di Chaves. Ha perso poco è vero perchè è riuscito a gestirsi ma bisogna vedere se riuscirà a crescere perchè va bene tutto ma per vincere il giro on basta gestirsi e correre con intelligenza perchè per vincere Kruijswijk va staccato
2) Su Valverde concordo
3)Il mai non si può mai dire. Su Amador forse hai ragione, su jengels aspetterei un pochino
4)Certo non è necessario mettere salite estreme, l’importante è metterne tante in successione ciò non toglie che in un giro ci vuole anche varietà quindi accanto a tapponi con salite leggendarie come questa ci vogliono anche tappe con salite estreme per avere un giro con salite dalle diverse caratteristiche
5) Il Giro è stato disegnato così così, manca una crono per specialisti, ma soprattutto la tappa di Risoul è deludente, con l’Agnello così lontano, sarebbe stato molto meglio fare una tappa con Agnello Izoard e arrivo sul Granon.
La cronoscalata di domani non si può guardare, al suo posto ci voleva una crono piatta di un 35 km. Sono però apprezzabili tappe come Paria a Mare e Asolo. Terribili le tappe olandesi, bei posti, tanto pubblico e quel che vuoi però si tratta di tappe tecnicamente terrificanti
Nibali ha i numeri per battere l’olandese ma per batterlo salvo un crollo domani a causa dello sforzo, deve staccarlo, non può limitarsi a stare a ruota e gestirsi, deve attaccare, Nibali è uno che ha dimostrato di non avere paura di attaccare e ora dovrà farlo e questo mi fa piacere perchè rende il giro ancor più avvincente… altro che tour!
Salitepuntocià: Piu che Valverde, che mi aspettavo saltasse piu avanti, come tutti i pseudocampioni del recente passato, nonostante abbia il Giro come obiettivo principale dell’anno, l’ennesimo scalpo del Giro ai vari passistoni (anche se Valverde non è un passistone, è un “nulla” regolarista su tanti tipi di percorso, ma non eccelle in nessuno
Secondo me invece chi è fuori condizione è Nibali, perchè secondo me
vedendo il campo dei partecipanti, li ha sottovalutati, e tenta l’accoppiata Giro-Tour (mi sembra strano faccia il gregario ad Aru, secondo me è al 70%, pensava bastasse per i Chaves e Kruuswikck, invece non basta.
A meno di crolli di uno dei 2 è dura che Nibali al 70% li stacchi, a meno che cresca di condizione quel che basterebbe per vincere
In collaborazione con il Forum dello Scalatore
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
“Un sorriso gratis” – Gino Paoli (dedicata a Chaves)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della 15a tappa Castelrotto – Alpe di Siusi (cronoscalata)
Castelrotto – partenza primo corridore : cielo sereno, 21.5°C, vento moderato da SW (13-20 Km/h), umidità al 50%
Castelrotto – partenza maglia rosa : cielo sereno, 23°C, vento moderato da SSW (17-24 Km/h), umidità al 45%
Alpe di Siusi – arrivo primo corridore : poco nuvoloso, 13.6°C, vento moderato da SW (15-18 Km/h), umidità al 47%,
Alpe di Siusi – arrivo maglia rosa : poco nuvoloso, 13.2°C, vento moderato da SSW (16-21 Km/h), umidità al 51%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Cunego: “Hanno ostacolato sia me, sia Vincenzo” (il corridore coinvolto nella caduta al GPM di ieri era Visconti, non Nibali)
Garzelli: “Questa curva a 90° a 180 Km dal traguardo” (l’ultima curva era a 180 metri dal traguardo)
Martinello: “La speciale regolamento”
De Stefano: “I nostri tecnici hanno allestito un parco naturale”
De Stefano: “Un’ultima dettaglio”
Martinello: “Amador si trova al franco di Ilnur Zakarin”
Benincasa: “Molina sulle gambe non ne ha praticamente più”
Martinello: “Anche Zakarin si stanno avvicinando”
Martinello: “Discesa che potrebbe esaltare le doti di scalatore dello Squalo”
Pancani: “Abbiamo già la strada”
De Luca: “Sei passato al professionisma”
Televideo: “Sprint vincente di Chavez” (Chaves)
Garzelli: “Tappa di difficile interpretare”
Televideo: “Ha visto il sognoi di vittoria solitarie sfumare a un 2 Km da Corvara”
De Stefano: “La maglia rosa potà resistere”
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della quattordicesima tappa, Alpago (Farra) – Corvara (Alta Badia)
1° Alessandro De Marchi
2° Simone Andreetta a 16″
3° Heinrich Haussler s.t.
4° Roger Kluge s.t.
5° Michael Hepburn s.t.
Classifica generale
1° Jack Bobridge
2° Cheng Ji a 1′16″
3° Artur Ershov a 2′07″
4° Riccardo Stacchiotti a 2′21″
5° Genki Yamamoto a 10′09″
IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”
3 GIUGNO 1966 – 16a TAPPA: BRESCIA – BEZZECCA (143 Km)
TUTTI GLI ASSI INSIEME A BEZZECCA: PRIMO BITOSSI – JIMENEZ DELUSO: L’ARRIVO NON ERA IN SALITA – PER MOTTA UN GIORNO FELICE IN DIFESA DELLA MAGLIA ROSA
Senza emozioni la sedicesima tappa del Giro ciclistico d’Italia
Il corridore toscano batte in volata Zandegù, Anquetil, Taccone e gli altri – Motta, che faceva parte del gruppo di testa, conserva la maglia rosa per 7 secondi – Anche Gimondi, Adorni, Zilioli, Jimenez e Balmamion, giunti con i migliori, mantengono immutati i distacchi in classifica generale – Anquetil fora due volte, ma nessuno lo attacca – Oggi Riva del Garda-Levico di km 239

Il gruppo transita all'ombra degli innevati picchi dolomitici (Getty Images Sport)
ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
2a tappa: Arnhem – Nimega
3a tappa: Nimega – Arnhem
4a tappa: Catanzaro – Praia a Mare
5a tappa: Praia a Mare – Benevento
6a tappa: Ponte – Roccaraso (Aremogna)
7a tappa: Sulmona – Foligno
8a tappa: Foligno – Arezzo
9a tappa: cronometro Radda in Chianti – Greve in Chianti
10a tappa: Campi Bisenzio – Sestola
11a tappa: Modena – Asolo
12a tappa: Noale – Bibione
13a tappa: Palmanova – Cividale del Friuli
LE DOLOMITI STRAVOLGONO IL GIRO: A CHAVES IL TAPPONE, KRUIJSWIJK IN ROSA
Il colombiano vince la tappa regina del Giro 2016, regolando allo sprint l’olandese, promotore dell’azione decisiva sul Passo Valparola e nuova maglia rosa, e i fuggitivi della prima ora Preidler e Atapuma. Nibali, dopo aver scatenato la battaglia, paga 37’’. Distacchi pesantissimi per tutti gli altri pretendenti al podio: 2’29’’ per Zakarin e Majka, 2’50’’ per Uran, 3’ per Valverde, 3’52’’ per Amador.
Malgrado quattro ore abbondanti di corsa tranquilla – lotta per la fuga a parte -, la quattordicesima tappa del Giro, il tanto temuto tappone dolomitico, si è rivelato troppo duro per non sconquassare la classifica generale e definire finalmente le sin qui vaghe gerarchie della corsa. È infatti bastato un Giau percorso ad andatura sostenuta ma regolare, senza nemmeno uno scatto da parte degli uomini di classifica, per isolare tutti i favoriti, mettere a nudo le difficoltà di Andrey Amador e appesantire abbastanza le gambe dei big da far scoppiare la corsa ai piedi del Valparola, non appena Nibali ha saggiato la resistenza di Valverde.
Il merito della selezione registrata sul penultimo e più impegnativo passo di giornata va attribuito quasi del tutto a Michele Scarponi, che, ricevuto il testimone dal solito Kangert, non ha mollato la testa del plotoncino dei migliori per i secondi due terzi della salita, salvo per una breve parentesi nella quale Zeits, in fuga al mattino, ha sparato le ultime cartucce. Sotto i colpi dell’andatura del marchigiano, pur fiaccato dai postumi della caduta di mercoledì e costretto a sobbarcarsi anche la fetta di lavoro di un Fuglsang staccatosi anzitempo, il drappello si è assottigliato fino a contare, in cima, dieci unità appena, al netto di alcuni ex fuggitivi raccolti per strada: oltre agli stessi Scarponi e Nibali, restavano soltanto Valverde, Zakarin, Majka, Chaves, Kruijswijk, Pozzovivo e la coppia Uran-Dombrowski, quest’ultimo unico altro gregario superstite, doppiamente encomiabile dopo la lunga fuga di ieri.
Fra i presenti non figurava invece Andrey Amador, piantatosi a 3 km dalla vetta e scivolato a oltre 50’’ in corrispondenza del GPM, deponendo ogni eventuale ambizione di leadership in casa Movistar. La solita discesa a rotta di collo, unita alla cautela con la quale il binomio Astana ha disegnato la picchiata, ha permesso al costaricense di rientrare ai piedi del Valparola, dove è tuttavia bastata l’ultima trenata di Scarponi per estrometterlo definitivamente dalla contesa.
Esaurito il lavoro del compagno, Nibali non ha potuto esimersi dal prendere in mano l’iniziativa, abbozzando un allungo in apparenza neppure troppo convinto. A dare linfa all’azione, tuttavia, ha provveduto il crollo istantaneo di Valverde, già apparso legnoso sul Giau, ma non certo al punto da far presagire una resa tanto immediata ed incondizionata. Il murciano non ha neppure provato a tenere la ruota di Nibali, che ha così subito trovato la collaborazione di Kruijswijk e Chaves, i più rapidi ad accodarsi, e di Uran, Zakarin e Majka, ricongiuntisi in un secondo momento.
Il ritmo del sestetto, sufficiente a scavare in poche centinaia di metri un solco dell’ordine del mezzo minuto su un Valverde raggiunto anche dallo stremato Amador, ha tuttavia presto cominciato a star stretto ad Esteban Chaves, che ha timidamente provato a sollecitarlo. Molto meno timoroso, invece, è stato Steven Kruijswijk, che, a dispetto del sempre troppo scarso credito attribuitogli dai più in sede di pronostico, è partito senza voltarsi, facendo il vuoto con una manciata di pedalate.
Chaves, con tempi di reazione non felini, ha tuttavia finalmente deciso di incaricarsi dell’inseguimento, seminando in breve il resto del drappello, meno Nibali. La coppia italo-colombiana era ormai in procinto di ricongiungersi con l’olandese, quando anche Nibali si è dovuto piegare alla freschezza dello scricciolo sudamericano, dimostrando una volta di più come la condizione, pur cresciuta rispetto ai primi giorni, non sia ancora quella auspicata.
Come sovente avviene quando un’ascesa pedalabile segue la più impegnativa, i distacchi non hanno fatto che crescere fino al sesto ed ultimo Gran Premio della Montagna di giornata: Kruijswijk e Chaves, andati nel frattempo a riprendere Preidler e Siutsou, altri fuggitivi della prima ora, contavano mezzo minuto circa su Nibali, mentre Valverde sprofondava già a due minuti e mezzo.
La discesa, tecnica solo nella prima parte, non ha prodotto particolari rimescolamenti, al pari del pubblicizzatissimo (e spettacolare, se non altro per la concentrazione di pubblico) Muro del Gatto, salvo per la perdita di contatto di Siutsou dal gruppetto di testa. Decisivo, almeno ai fini del successo di tappa, è stato invece il falsopiano in salita che conduceva sul traguardo di Corvara, fatale a Darwin Atapuma, ultimo superstite fra gli attaccanti della prima ora.
La fuga, cui più volte abbiamo accennato di sfuggita, era nata dopo 40 km abbondanti di battaglia feroce; e, come spesso accade in questi casi, per ottenere il via libera del plotone è servita un’azione forte di una rappresentanza di quasi tutte le formazioni. Le sole FDJ – orfana fra l’altro di Demare, ennesimo velocista salito in ammiraglia – e Tinkoff sono infatti rimaste escluse dal drappello di trentasette uomini che ha finalmente preso il largo, prima di selezionarsi naturalmente sulle quattro vette del Sellaronda.
Dopo aver lasciato sfogare prima David Lopez, rimasto solo sul Sella, poi Plaza, subentrato al connazionale sul Gardena prima di spegnersi sul Giau, Atapuma si è rifatto sotto insieme a Siutsou, a lungo maglia rosa virtuale, sull’ascesa clou di giornata, sbarazzandosi senza difficoltà dello stremato spagnolo, salvo poi subire il rientro in discesa di Preidler, scollinato con pochi secondi di distacco. A 6 km e mezzo dalla vetta del Valparola, quindi, il colombiano si è lanciato in un assolo che si è esaurito soltanto in vista dell’ultimo chilometro.
La volata a quattro per il successo di tappa è parsa svilupparsi quasi al rallentatore, complice l’insensato allungo di Preidler a 600 metri dall’arrivo, che ha mandato in tilt i motori già al limite di tutti. Atapuma ha mollato, mentre Chaves e Kruijswijk, pur provati dal lavoro svolto in esclusiva nel fondovalle finale, hanno scavalcato l’austriaco sul breve rettilineo finale. Il colombiano ha fatto valere la propria maggiore esplosività, costringendo l’olandese ad accontentarsi di un comunque ricchissimo bottino: secondo posto, con relativi 6’’ di abbuono, e – soprattutto – prima maglia rosa in carriera.
Pur difendendosi egregiamente in solitaria nei chilometri finali, infatti, Nibali non ha potuto difendere i miseri 2’’ che poteva vantare stamane in classifica su Kruijswijk, chiudendo a 37’’ dal vincitore. Il siciliano resta il più diretto inseguitore dell’olandese, a 41’’, minacciato tuttavia da un Chaves salito in terza piazza, a 1’32’’.
La giornata di oggi ha provveduto a ricordare una volta di più, caso mai ce ne fosse bisogno, che nulla può essere dato per scontato sulle grandi montagne, ma è forte la tentazione di affermare che il Giro è ormai questione fra i primi tre della generale: Zakarin e Majka hanno pagato 2’ e mezzo, Uran 2’50’’, Valverde 3’, Amador quasi 4’.
La coppia Movistar occupa ora la quarta e la quinta posizione, con Valverde a 3’06’’ e Amador a 3’15’’, seguita a breve distanza da Majka (+3’29’’) e Zakarin (+3’53’’). Uran, ottavo ora a 5’01’’, è probabilmente l’ultimo atleta che ancora conserva qualche legittima speranza di podio.
La cronoscalata di domani, dai 1060 metri di Castelrotto ai 1844 dell’Alpe di Siusi, rischia già di essere, per molti, l’ultima chiamata.
Matteo Novarini
ORDINE D’ARRIVO
1 Esteban Chaves (Col) Orica-GreenEdge 6:06:16
2 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo
3 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin
4 Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team 0:00:06
5 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:00:37
6 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data
7 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:02:29
8 Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team
9 Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling 0:02:50
10 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:03:00
11 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
12 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
13 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
14 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:03:52
15 Sebastian Henao (Col) Team Sky
16 Mikel Nieve (Spa) Team Sky
17 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
18 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:05:12
19 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:06:21
20 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF
21 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step
22 Andre Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling
23 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:08:03
24 Nicolas Roche (Irl) Team Sky
25 Joe Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling 0:09:44
26 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina-Southeast 0:11:00
27 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step
28 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:11:52
29 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
30 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
31 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
32 Carlos Verona (Spa) Etixx – Quick-Step
33 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo
34 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:12:56
35 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team
36 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling
37 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling
38 Ruben Plaza (Spa) Orica-GreenEdge
39 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo 0:14:21
40 Jesus Hernandez (Spa) Tinkoff Team
41 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff Team
42 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff Team 0:17:12
43 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo
44 Axel Domont (Fra) AG2R La Mondiale 0:18:20
45 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling 0:18:52
46 Amets Txurruka (Spa) Orica-GreenEdge 0:21:36
47 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data
48 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data
49 Damien Howson (Aus) Orica-GreenEdge
50 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale
51 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team 0:24:31
52 Egor Silin (Rus) Team Katusha
53 Davide Malacarne (Ita) Astana Pro Team
54 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom-Rusvelo
55 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin
56 Stefan Kueng (Swi) BMC Racing Team
57 Rein Taaramae (Est) Team Katusha
58 Eros Capecchi (Ita) Astana Pro Team
59 Davide Formolo (Ita) Cannondale Pro Cycling 0:27:38
60 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 0:28:02
61 José Herrada (Spa) Movistar Team
62 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step 0:28:44
63 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida 0:31:20
64 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida
65 Simone Petilli (Ita) Lampre – Merida
66 Manuele Mori (Ita) Lampre – Merida
67 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step
68 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale Pro Cycling
69 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team
70 Simon Clarke (Aus) Cannondale Pro Cycling
71 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data
72 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data
73 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team
74 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin
75 Joseph Rosskopf (USA) BMC Racing Team
76 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal
77 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha
78 Ivan Savitskiy (Rus) Gazprom-Rusvelo
79 Benoît Vaugrenard (Fra) FDJ
80 Christian Knees (Ger) Team Sky
81 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo
82 Maarten Tjallingii (Ned) Team LottoNl-Jumbo
83 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo
84 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
85 Philip Deignan (Irl) Team Sky
86 Daniel Martínez (Col) Wilier Triestina-Southeast
87 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team
88 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff Team
89 Matteo Tosatto (Ita) Tinkoff Team
90 Nathan Brown (USA) Cannondale Pro Cycling
91 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale
92 Vegard Stake Laengen (Nor) IAM Cycling
93 Ian Boswell (USA) Team Sky
94 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal
95 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal
96 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff Team 0:32:41
97 Alexander Kolobnev (Rus) Gazprom-Rusvelo
98 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo
99 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo
100 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina-Southeast 0:35:40
101 Jaco Venter (RSA) Dimension Data
102 Leigh Howard (Aus) IAM Cycling 0:36:52
103 Fabio Sabatini (Ita) Etixx – Quick-Step
104 Sam Bewley (NZl) Orica-GreenEdge
105 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF
106 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina-Southeast
107 Ignatas Konovalovas (Ltu) FDJ
108 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ
109 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF
110 Arnaud Courteille (Fra) FDJ
111 Nikias Arndt (Ger) Team Giant-Alpecin
112 Albert Timmer (Ned) Team Giant-Alpecin
113 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step
114 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF 0:36:58
115 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 0:43:47
116 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Southeast
117 Marco Coledan (Ita) Trek-Segafredo
118 Manuel Belletti (Ita) Wilier Triestina-Southeast
119 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini
120 Carlos Betancur (Col) Movistar Team
121 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF
122 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha
123 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal
124 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo
125 Jack Bobridge (Aus) Trek-Segafredo
126 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team
127 Tom Stamsnijder (Ned) Team Giant-Alpecin
128 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina-Southeast
129 Cheng Ji (Chn) Team Giant-Alpecin
130 Artem Ovechkin (Rus) Gazprom-Rusvelo
131 Andrei Solomennikov (Rus) Gazprom-Rusvelo
132 Blel Kadri (Fra) AG2R La Mondiale
133 Aleksey Rybalkin (Rus) Gazprom-Rusvelo
134 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team
135 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo
136 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo
137 Songezo Jim (RSA) Dimension Data
138 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal
139 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini
140 Grega Bole (Slo) Nippo – Vini Fantini
141 Gianfranco Zilioli (Ita) Nippo – Vini Fantini
142 Luka Mezgec (Slo) Orica-GreenEdge
143 Matej Mohoric (Slo) Lampre – Merida
144 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data
145 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida
146 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini
147 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff Team
148 Mickael Delage (Fra) FDJ
149 Olivier Le Gac (Fra) FDJ
150 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale Pro Cycling
151 Lukasz Wisniowski (Pol) Etixx – Quick-Step
152 Genki Yamamoto (Jpn) Nippo – Vini Fantini
153 Pavel Brutt (Rus) Tinkoff Team
154 Alexander Serov (Rus) Gazprom-Rusvelo
155 Ilia Koshevoy (Blr) Lampre – Merida
156 Artur Ershov (Rus) Gazprom-Rusvelo
157 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha
158 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
159 Svein Tuft (Can) Orica-GreenEdge
160 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
161 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal
162 Roberto Ferrari (Ita) Lampre – Merida
163 Michael Hepburn (Aus) Orica-GreenEdge
164 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling
165 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
166 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF
167 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team 0:44:03
CLASSIFICA GENERALE
1 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo 60:12:43
2 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:00:41
3 Esteban Chaves (Col) Orica-GreenEdge 0:01:32
4 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:03:06
5 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:03:15
6 Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team 0:03:29
7 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:03:53
8 Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling 0:05:01
9 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data 0:05:38
10 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
11 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:06:00
12 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step 0:06:10
13 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:13:30
14 Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team 0:14:03
15 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:14:29
16 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:15:10
17 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:16:33
18 Sebastian Henao (Col) Team Sky 0:17:12
19 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:22:00
20 Andre Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling 0:23:44
21 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin 0:28:07
22 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:28:18
23 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:29:25
24 Davide Formolo (Ita) Cannondale Pro Cycling 0:33:16
25 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:34:04
26 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data 0:34:16
27 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 0:34:53
28 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida 0:36:01
29 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:36:45
30 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 0:36:54
31 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo 0:45:20
32 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:47:21
33 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:49:08
34 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida 0:53:49
35 Joe Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling 0:53:53
36 David De La Cruz (Spa) Etixx – Quick-Step 0:55:51
37 Carlos Verona (Spa) Etixx – Quick-Step 0:56:06
38 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff Team 0:56:34
39 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:59:18
40 Davide Malacarne (Ita) Astana Pro Team 1:03:49
41 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff Team 1:04:00
42 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team 1:04:56
43 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data 1:05:57
44 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff Team 1:07:08
45 Rein Taaramae (Est) Team Katusha 1:07:32
46 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling 1:07:55
47 Egor Silin (Rus) Team Katusha 1:12:39
48 Damien Howson (Aus) Orica-GreenEdge 1:13:39
49 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:13:44
50 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo 1:14:47
51 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina-Southeast 1:18:49
52 Jesus Hernandez (Spa) Tinkoff Team 1:24:52
53 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale 1:26:15
54 Nathan Brown (USA) Cannondale Pro Cycling 1:26:34
55 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo 1:29:00
56 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 1:29:13
57 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 1:32:48
58 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom-Rusvelo 1:33:58
59 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling 1:34:32
60 Axel Domont (Fra) AG2R La Mondiale 1:37:10
61 Amets Txurruka (Spa) Orica-GreenEdge 1:38:41
62 Stefan Kueng (Swi) BMC Racing Team 1:39:21
63 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 1:41:09
64 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo 1:44:08
65 Manuele Mori (Ita) Lampre – Merida 1:44:28
66 Ruben Plaza (Spa) Orica-GreenEdge 1:45:35
67 Carlos Betancur (Col) Movistar Team 1:45:39
68 José Herrada (Spa) Movistar Team 1:48:17
69 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo 1:50:01
70 Simone Petilli (Ita) Lampre – Merida 1:52:08
71 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step 1:52:55
72 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team 1:53:56
73 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff Team 1:59:18
74 Simon Clarke (Aus) Cannondale Pro Cycling 1:59:39
75 Christian Knees (Ger) Team Sky 2:00:02
76 Alexander Kolobnev (Rus) Gazprom-Rusvelo 2:00:05
77 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step 2:00:42
78 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data 2:01:02
79 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data 2:01:12
80 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale 2:02:19
81 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale Pro Cycling 2:02:44
82 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal 2:03:02
83 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin 2:03:08
84 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal 2:05:54
85 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal 2:06:34
86 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF 2:07:06
87 Jaco Venter (RSA) Dimension Data 2:07:34
88 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 2:08:17
89 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 2:08:45
90 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina-Southeast 2:11:47
91 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal 2:11:58
92 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida 2:12:07
93 Ivan Savitskiy (Rus) Gazprom-Rusvelo 2:12:13
94 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo 2:12:54
95 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 2:13:58
96 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team 2:14:10
97 Matteo Tosatto (Ita) Tinkoff Team 2:15:12
98 Eros Capecchi (Ita) Astana Pro Team 2:15:27
99 Nikias Arndt (Ger) Team Giant-Alpecin
100 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal 2:16:33
101 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team
102 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling 2:16:36
103 Daniel Martínez (Col) Wilier Triestina-Southeast 2:17:27
104 Manuel Belletti (Ita) Wilier Triestina-Southeast 2:17:52
105 Joseph Rosskopf (USA) BMC Racing Team 2:17:59
106 Ian Boswell (USA) Team Sky 2:18:36
107 Matej Mohoric (Slo) Lampre – Merida 2:19:15
108 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo 2:19:28
109 Philip Deignan (Irl) Team Sky 2:20:22
110 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff Team 2:21:42
111 Pavel Brutt (Rus) Tinkoff Team 2:22:19
112 Vegard Stake Laengen (Nor) IAM Cycling 2:24:17
113 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:24:58
114 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina-Southeast 2:25:04
115 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha 2:25:53
116 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team 2:27:11
117 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha 2:28:09
118 Ilia Koshevoy (Blr) Lampre – Merida 2:29:58
119 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:30:33
120 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF 2:31:47
121 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:31:48
122 Benoît Vaugrenard (Fra) FDJ 2:34:25
123 Leigh Howard (Aus) IAM Cycling 2:35:26
124 Fabio Sabatini (Ita) Etixx – Quick-Step 2:35:35
125 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team 2:36:40
126 Marco Coledan (Ita) Trek-Segafredo 2:37:34
127 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Southeast 2:38:09
128 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 2:39:16
129 Alexander Serov (Rus) Gazprom-Rusvelo 2:39:50
130 Maarten Tjallingii (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:40:28
131 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal 2:41:34
132 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 2:41:37
133 Roberto Ferrari (Ita) Lampre – Merida 2:41:58
134 Gianfranco Zilioli (Ita) Nippo – Vini Fantini 2:43:42
135 Grega Bole (Slo) Nippo – Vini Fantini 2:44:33
136 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina-Southeast 2:44:47
137 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha 2:45:16
138 Sam Bewley (NZl) Orica-GreenEdge 2:48:08
139 Ignatas Konovalovas (Ltu) FDJ 2:48:19
140 Luka Mezgec (Slo) Orica-GreenEdge 2:48:56
141 Arnaud Courteille (Fra) FDJ 2:49:30
142 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 2:50:57
143 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale Pro Cycling 2:51:14
144 Andrei Solomennikov (Rus) Gazprom-Rusvelo 2:51:20
145 Aleksey Rybalkin (Rus) Gazprom-Rusvelo 2:51:49
146 Lukasz Wisniowski (Pol) Etixx – Quick-Step 2:52:01
147 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF 2:52:44
148 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team 2:52:48
149 Songezo Jim (RSA) Dimension Data 2:52:59
150 Tom Stamsnijder (Ned) Team Giant-Alpecin 2:53:33
151 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha 2:55:52
152 Svein Tuft (Can) Orica-GreenEdge 2:57:01
153 Albert Timmer (Ned) Team Giant-Alpecin 3:01:06
154 Mickael Delage (Fra) FDJ 3:01:12
155 Artem Ovechkin (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:01:56
156 Michael Hepburn (Aus) Orica-GreenEdge 3:01:58
157 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data 3:02:14
158 Blel Kadri (Fra) AG2R La Mondiale 3:02:48
159 Olivier Le Gac (Fra) FDJ 3:02:55
160 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling 3:03:37
161 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ 3:04:11
162 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini 3:05:26
163 Genki Yamamoto (Jpn) Nippo – Vini Fantini 3:11:40
164 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini 3:19:28
165 Artur Ershov (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:19:42
166 Cheng Ji (Chn) Team Giant-Alpecin 3:20:33
167 Jack Bobridge (Aus) Trek-Segafredo 3:21:49

Sorride il colombiano Chaves a Corvara: suo il tappone dolomitico dell'edizione 2016 del Giro d'Italia (Getty Images Sport)
ALPAGO (Farra) – CORVARA (Alta Badia): MARATONA DI DOLOMITI, STAFFETTA DI PASSI
È arrivo il momento dell’immancabile tappone disegnato tra i Monti Pallidi, che quest’anno ricalcherà il tracciato della più celebre gran fondo italiana, la Maratona dles Dolomites. I “girini” saliranno prima su Pordoi e Sella, poi su Gardena e Campolongo, per incontrare quindi le pendenze più importanti di giornata lungo i quasi 10 Km al 9,4% del Passo Giau, seguito da Falzarego e dall’inedito “muro del gatto”. C’è lo spazio per distacchi importanti, alla luce anche dell’insidiosa giornata vissuta ventiquattrore prima sulle prealpi friulane.
Sarà una vera e propria maratona e non soltanto per la lunghezza della tappa e per il succedersi di storici passi che s’incontreranno strada facendo. Quest’anno la “Maratona dles Dolomites” raggiungerà il traguardo della 30a edizione e il Giro celebrerà la più celebre e frequentata manifestazione granfondistica d’Italia proponendo ai “girini” l’esatto percorso della manifestazione creata nel 1987 dall’albergatore badiota Michil Costa, che lì vedrà salire prima sul Pordoi e poi Sella, quindi sul Gardena e sul Campolongo per poi terminare in bellezza con il meno blasonato ma più ostio Giau, affiancato dal Valparola e dall’ascesa che non ti aspetti a queste latitudini, un muro di spessore fiammingo annidato nel cuore della Val Badia. Verosimilmente, la corsa dei big si accenderà sugli ultimi due colli, vale a dire negli ultimi 50 Km di gara, poiché troppo distanti dalle fasi finali sono i precedenti e più classici valichi, che rimarranno comunque nelle gambe, anche alla luce di un tracciato che, aggiungendo la tranquilla fase d’avvicinamento alle montagne e al percorso della “Maratona”, complessivamente misurerà 210 Km e impegnerà i corridori per almeno sei ore di gara. Influenzerà non poco anche la situazione in classifica che si avrà all’uscita dalla frazione di Cividale, che potrebbe aver apportato un rilevante sconquasso, con diversi corridori motivati a far saltare il banco e tentare una zampata per rientrare nei “piani alti”. Da notare, infine, che inizierà oggi la terza ed ultima settimana di gara, spesso “fatale” per diversi pretendenti al successo finale.
In questa campale giornata, vero e unico tappone dell’edizione 2016, il Giro leverà le tende in quel di Farra, presso le rive del Lago di Santa Croce, bacino naturale ampliato artificialmente negli anni ’30 e situato ai piedi della regione storico-geografica dell’Alpago, nella quale si trova la vasta foresta del Cansiglio. I primi 15 Km si snoderanno in perfetta pianura verso Belluno, cittadina cara al Giro che la scelse come sede di partenza di uno dei più celebri tapponi dolomitici, proposto nel 1962 e poi replicato nel 1963 dopo che, l’anno precedente, una pesante nevicata impedì di arrivare fino al traguardo di Moena costringendo l’organizzazione a far concludere la tappa in vetta al Passo Rolle. Chi ha diverse primavere in più sulle spalle, invece, legherà questo centro al ricordo del celebre scrittore Dino Buzzati, nato il 16 ottobre del 1906 nella villa di famiglia a San Pellegrino di Belluno e che fu anche giornalista di ciclismo per il Corriere della Sera, inviato a seguire il Giro del 1949, disputato quando ancora non esisteva la televisione e ci si poteva informare sulle gesta dei campioni soltanto dalle pagine dei quotidiani oppure alla radio. I successivi 50 Km vedranno un progressivo ambientarsi del gruppo nelle montagne, che pian piano si stringeranno attorno ad un percorso che prenderà quota gradatamente, senza incontrare tratti in salita. Tutta questa fase di gara si snoderà nella valle del torrente Cordevole che il gruppo incontrerà all’uscita dal centro di Mas, non distanti dalla Certosa di Vedana, fondata nel 1457 sul luogo di un antico ospizio per i viandanti e che fino al 2014 è stata residenza di una piccola comunità religiosa, mentre nel periodo in cui fu vescovo di Vittorio Veneto (dal 1958 al 1969) vi risiedette per un mese intero il futuro papa Giovanni Paolo I. Usciti dalla forra del Canale di Agordo la corsa giungerà quindi nell’omonimo centro, il principale della valle, dove presso i rustici di Villa Crotta-De Manzoni è possibile visitare un museo dedicato agli occhiali, voluto dall’imprenditore Leonardo Del Vecchio, fondatore della principale azienda mondiale del settore, Luxottica, che ha uno dei suoi quattro stabilimenti proprio ad Agordo.
Una piccola balza altimetrica anticiperà il passaggio sulle rive del lago d’Alleghe, specchio lacustre che non avremmo incontrato se ci fossimo trovati da queste parti prima dell’11 gennaio del 1771, giorno della caduta di una grossa frana dal Monte Piz che causò una cinquantina di vittime e lo sbarramento del corso del Cordevole con la conseguente formazione di un invaso. Siamo alle porte della prima vera salita in programma, anche se mancheranno ancora quasi 25 Km prima dell’ingresso sul tracciato della “Maratona” e dell’inizio del valzer dei valichi: si dovranno ora affrontare i pedalabili 5,8 Km al 5,2% dell’ascesa che i cicloturisti hanno battezzato con il toponimo di “Digonera” e lungo la quale si sfiora il Sacrario Militare di Pian di Salesei, costruito sulle pendici del Col di Lana, montagna dolomitica simbolo dei combattimenti qui avvenuti durante la Prima Guerra Mondiale, durante la quale la sua cima fu fatta espoldere con una potente mina di 5 tonnellate dai genieri italiani per consentire ai nostri militari di conquistarla. In cima alla “Digonera” il gruppo imboccherà il tracciato della “Grande Strada delle Dolomiti”, uno dei più celebri itinerari turistici della catena alpina, la cui costruzione fu iniziata per scopi bellici sotto l’Impero austro-ungarico nel 1909, lo stesso anno nel quale si svolse la prima edizione del Giro d’Italia, che scoprirà i “Monti Pallidi” nel 1937, fortemente voluti dall’allora direttore Armando Cougnet per solennizzare la 25a edizione della corsa rosa. Raggiunta la vicina Arabba, il gruppo incontrerà il percorso della “Maratona” cominciando con il famoso Sellaronda, il circuito del gruppo montuoso del Sella che non è noto solamente agli appassionati di ciclismo ma anche agli sciatori perché, grazie ai collegamenti tra i comprensori della zona, è possibile percorrerlo rimanendo costantemente sulle piste. L’anello, lungo poco più di 50 Km, è incardinato attorno a quattro valichi e, procedendo in senso orario, i “girini” ne affronteranno per primo il Pordoi (2239 metri, 11,6 Km al 6,4%), il più celebre e più amato dalla corsa rosa poiché è a tutt’oggi l’ascesa dolomitica più presente sul tracciato del Giro, scalata per la prima volta nel 1940 e finora proposta 38 volte, precedendo nella speciale classifica di 15 lunghezze il Passo Rolle e di 20 il Falzarego. Inoltre, per molti anni è stato considerato il più elevato tra i grandi passi dolomitici, un po’ per colpa (indiretta) delle cartine storiche del Giro vergate in china dal mitico cartografo “Cesarino” Sangalli, che assegnavano la quota di 2213 metri al vicino Passo Sella, che sarà la prossima meta del gruppo. Tutto esatto, a onor del vero, tranne una cosa: dal Sella ci si passa solo nel corso della discesa successiva allo scollinamento che, dopo un’ascesa di 4,6 Km al 7,3%, avviene in realtà all’altezzo di un altro valico, la Sella di Col de Toi (2244 metri, 5 in più del Pordoi), alla quale salì anche una delle più celebri case cinematografiche statunitensi, la Paramount, che vi girò alcune scene del film “The Italian Job”, uscito nel 2003. Si salirà quindi ai 2121 metri del Passo Gardena, una delle più lunghe ascese dolomitiche della quale se ne percorreranno, però, solamente gli ultimi 4,3 Km, costituiti da due facili balze lunghe ciascuna 1500 metri e separate da un tratto pianeggiante. Scesi a Corvara e transitati per la prima volta dalla linea d’arrivo, si andrà quindi a completare il “Sellaronda” scalando il Campolongo (1875 metri, 5,1 Km al 5,8%), il più basso tra i quattro valichi del circuito e l’unico a tenersi sotto alla quota 2000. Rientrati ad Arabba si ripercorrerà, nella direzione di marcia opposta, il tratto di strada solcato dopo la Digonera per portarsi verso le fasi calde di questo tappone, prima delle quali si dovranno superare due brevi ascese collaterali, la più impegnativa delle quali è quella che conduce alla località di villeggiatura di Colle Santa Lucia (2,6 Km al 5,5%), il cui edificio più rilevante è la “Cesa de Jan”, oggi sede dell’Istitut Cultural Ladin. Alle porte del vicino centro di Selva di Cadore – dove è possibile ammirare, esposto nel museo intitolato al suo scopritore Vittorino Cazzetta, lo scheletro dell’”Uomo di Mondeval”, risalente a 7500 anni fa – si attaccherà la salita più “pepata” di giornata, il Passo di Giau, che controbatte con la ricchezza delle sue pendenze alla povertà del suo curriculum, decisamente scarno se paragonato ai “mostri sacri” del Sellaronda. Solo sette volte, infatti, il Giro è salito ai 2236 metri del passo e in questi precedenti quasi sempre s’è affrontato, come quest’anno, il versante sud, 922 metri di dislivello condensati in 9,8 Km di strada, vale a dire una pendenza media del 9,4% e le rasoiate più importanti (14%) proprio all’inizio. Scollinato il valico, uno dei più panoramici dell’area dolomitica, ci si lancerà verso Cortina d’Ampezzo, incrociando lunga la discesa il tracciato della Muraglia di Giau, costruita tra il primo luglio e il 30 settembre del 1753 dagli abitanti di San Vito di Cadore per segnare il confine con l’Ampezzano. Non si raggiungerà, però, la “Perla delle Dolomiti” perché arrivati nella località di Pocol, nei cui pressi si trova uno dei numerosi sacrari militari eretti in queste terre, si volgerà in direzione di un altro storico passo dolomitico, il Falzarego, decisamente meno impegnativo del precedente ma è notorio come le salite pedalabili affrontate immediatamente dopo ascese aspre finiscano, se prima c’è stata corsa vera, per accrescere i distacchi accusati in precedenza (si veda, per esempio, l’abbinamento tra Mortirolo e Aprica). Quest’anno, poi, l’ascesa al Falzarego sarà un pelo più impegnativa del solito perché arrivati nel luogo del tradizionale scollinamento s’imboccherà l’appendice di poco più di 1000 metri verso il vicino Passo di Valparola (2200 metri, 12 Km al 5,6%), altro valico che, al pari del Sella, ha avuto l’onore di finire sotto l’occhio delle cineprese di una storica casa di produzione, la gloriosa 20th Century Fox, in occasione delle riprese dello spassoso “Oggi sposi… niente sesso!”. In questo film, uscito come “The Italian Job” nel 2003, l’auto dei due neosposini protagonisti veniva spedita da una dispettosa vecchina giù per l’innevata scarpata del Valparola, una sorte che fortunatamente non spetterà ai “girini” che dopo l’ultimo dei sei GPM di giornata si lanceranno in una veloce e non particolarmente scoscesa discesa che li riporterà in Alto Adige. Planando attraverso la valle di San Cassiano (un tempo dimora dell’”Ursus Ladinicus”, alcuni resti del quale furono casualmente scoperti in una grotta nel 1987) si giungerà a La Villa, la più nota tra le frazioni che compongono il comune sparso di Badia, verso la quale “precipita” la celebre pista nera della Gran Risa, scoperta dalla Coppa del Mondo di sci alpino nel 1985 e da allora divenuta uno dei templi sacri del “circo bianco”. Proprio di fronte scaturisce dal fondovalle badiota, quasi a farle da controaltare, quella che potremmo definire la “Gran Risa ciclistica”, ovvero la ripidissima strada inserita nelle più recenti edizioni della “Maratona dles Dolomites” e che gli organizzatori della gran fondo hanno battezzato “Mür dl giat”, forse per il balzo felino che il nastro d’asfalto compie nel breve volgere di 360 metri, dando vita a un vero e proprio muro al 13,1% di pendenza media e al 19% di massima, verticale inserita all’interno di un’ascesa subdola perché i suoi 1,3 Km al 6,7% non lasciano di certo intendere quanto di pietra sia il suo cuore. Ripresa la strada di fondovalle si farà poi ritorno a Corvara con un finale in dolcissima ascesa, autentico calvario se le unghiate del “giat” avranno lasciato il segno.
Mauro Facoltosi
I VALICHI DELLA TAPPA
Passo Pordoi (2239 metri). Chiamato anche Pordoijoch, Jouf de Pordoi e Jou de Pordou, è una larga sella prativa costituita dal Sasso Beccè e dal Sass Pordoi. Vi transita la SS 48 “delle Dolomiti” tra Arabba e Canazei. Il Giro l’ha scalato 38 volte e, in alcune occasioni, con due passaggi nella stessa tappa: la prima volta, il 5 giugno del 1940, vi scollinò in testa Gino Bartali nel corso della tappa Pieve di Cadore – Ortisei, vinta dallo stesso corridore toscano; l’ultima scalata risale al 25 maggio del 2008, quando Emanuele Sella conquistò questo storico traguardo subito dopo la partenza della Arabba – Passo Fedaia, che pure abbinò la conquista del GPM con quella della tappa.
Sella di Col de Toi (2244 metri). Valicata dalla SS 242 “di Val Gardena e Passo Sella” tra Canazei e Selva di Val Gardena, è l’ascesa che tradizionalmente è indicata sulle cartine del Giro come “Passo Sella”, che in realtà si trova 31 metri più in basso, sul versante gardenese. Il Giro l’ha inserita 16 volte nel tracciato, la prima sempre in occasione della sopra citata tappa di Ortisei del 1940, con Bartali in testa anche sul Sella. L’ultima volta è transitato per primo il venezuelano José Rujano durante la Mezzocorona-Ortisei disputata nel 2005.
Passo Sella (2213 metri). Chiamato anche Sellajoch, è una larga sella aperta tra i gruppi del Sasso Lungo e del Sella. Vi sorge l’omonimo rifugio e vi transita la SS 242 “di Val Gardena e Passo Sella” sul versante che da Selva di Val Gardena sale alla Sella di Col de Toi per poi scendere a Canazei.
Sella del Culac’ (2018 metri). Chiamata anche Kulatsch Sattel, vi transita la SS 243 “del Passo Gardena” tra Selva di Val Gardena e il Passo Gardena. Coincide con il culmine dei primi due tratti di salita di cui si compongono gli ultimi 4,3 Km dell’ascesa al Gardena (quelli che saranno affrontati nel corso della tappa).
Passo di Gardena (2121 metri). Chiamato anche Grödner Joch, separa il gruppo del Sella da quello del Cir e vi transita la SS 243 “del Passo Gardena” tra Selva di Val Gardena e Corvara. Il Giro l’ha scalato 16 volte, tenuto a battesimo da Fausto Coppi che per primo lo conquistò nel tappone Bassano del Grappa – Bolzano del Giro del 1949, da lui vinto. L’ultimo suo successore è stato il venezuelano Rujano, sempre in occasione della Mezzocorona-Ortisei del 2005.
Passo di Campolongo (1875 metri). Insellatura di pascoli aperta tra il gruppo del Sella e la catena Pralongià – Monte Cherz, è toccato dalla SS 244 “di Val Badia” tra Corvara e Arabba e costituisce il confine tra le Dolomiti occidentali e quelle orientali, mentre quello regionale non coincide con il valico, ma si trova circa un chilometro più a valle, sul versante badiota. È stato GPM al Giro d’Italia in 15 occasioni, la prima nel 1958 durante la tappa Levico Terme – Bolzano, quando transitò per primo il belga Jean Brankart. Fortunato Baliani è, invece, l’ultimo ad aver iscritto il proprio nome nell’albo d’oro del Campolongo al Giro, transitandovi in testa durante la tappa Agordo – Lienz del 2007.
Valico di Colle Santa Lucia (1435 metri). Coincide con l’abitato di Villagrande, sede del comune sparso di Colle Santa Lucia. Vi transita l’ex SS 638 “del Passo di Giau” tra località Rucavà e Selva di Cadore. È stato 4 volte sede di GPM, rispettivamente conquistati dallo spagnolo José Manuel Fuente nel 1973 (Andalo – Auronzo di Cadore), da Alberto Caiumi nel 1975 (Pordenone – Alleghe), dallo spagnolo Andrés Oliva nel 1976 (Longarone – Torri del Vaiolet) e dallo sloveno Jure Pavlič nel 1989 (Misurina – Corvara). Era previsto anche nel tracciato della tappa Trento – Marmolada del 1969, annullata per maltempo.
Passo di Giau (2233 metri). Situato ai piedi dei monti Nuvolau e Averau, è valicato dall’ex SS 638 “del Passo di Giau”, tra Selva di Cadore e Cortina d’Ampezzo. Quotato 2236 sulle cartine del Giro, è già stato affrontato sette volte, a partire dall’edizione del 1973, quando fu proposto nel tracciato della tappa Andalo – Auronzo di Cadore, vinta dallo spagnolo Fuente, primo anche al GPM. Gli italiani a transitar per primi sul Giau sono stati Leonardo Piepoli nel 2007 (Trento – Tre Cime di Lavaredo), Emanuele Sella nella tappa che vinse nel 2008 sulla Marmolada, Stefano Garzelli nel 2011 (Conegliano – Gardeccia / Val di Fassa, Nieve) e Domenico Pozzovivo nel 2012, nel finale della tappa Falzes – Cortina d’Ampezzo. Il Giau era stato inserito anche nel percorso della Silandro – Tre Cime di Lavaredo del Giro 2013, ma la salita fu tagliata a causa della neve.
Passo di Falzarego (2105 metri). Aperto tra il Piccolo Lagazuoi e il Nuvolau, è attraversato dalla SS 48 “delle Dolomiti” tra Pocol (Cortina d’Ampezzo) e Cernadoi (Livinallongo del Col di Lana). È il terzo valico dolomitico per numero di passaggi del Giro (senza contare le quattro volte nel quale fu “prolungato” verso il Valparola), con 18 traguardi GPM disputati tra il 1940, quando fu conquistato da Bartali durante la citata Pieve di Cadore – Ortisei, e il 2008 dell’affermazione di Emanuele Sella nella tappa vinta dallo scalatore veneto sul vicino Passo Fedaia. Si ricordano inoltre i tre passaggi in testa di Fausto Coppi nel triennio 1946-47-48 e quello di Merckx durante la Misurina – Bassano del Grappa del 1974.
Passo di Valparola (2192 metri). Aperto tra il Sasso di Stria e il Piccolo Lagazuoi e quotato 2200 sulle cartine del Giro 2016, è attraversato dalla SP 24 “del Passo di Valparola” tra il Passo di Falzarego e San Cassiano. È stato inserito sei volte nel percorso del Giro ma nello speciale albo d’oro del Valparola si contano solo 4 passaggi perché la prima volta, nel 1976, lo striscione del GPM fu anticipato al sottostante Falzarego mentre nel 1992 fu tolto all’ultimo momento dal tracciato a causa di una frana. A legare i loro nomi a questo valico sono così stati lo spagnolo Fernández Ovies nel 1977 (tappa Cortina d’Ampezzo – Pinzolo), il francese Charly Mottet nel 1990 (tappa Dobbiaco – Passo Pordoi), l’elvetico Fabian Wegmann nel 2004 (San Vendemiano – Falzes) e, unico italiano, Matteo Rabottini nel 2012 (Falzes – Cortina d’Ampezzo.)
RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.
FOTOGALLERY
Il lago di Santa Croce visto da Farra d’Alpago
Belluno, Basilica di San Martino
San Pellegrino di Belluno, Villa Buzzati
Certosa di Vedana
Canale di Agordo
Agordo, Villa Crotta-De Manzoni
Lago di Alleghe
Sacrario di Pian di Salesei
Vista dal Passo Pordoi verso l’ossario austro-germanico

L’attore statunitense Mark Wahlberg in una scena di ‘’The Italian Job” girata presso il Passo Sella (www.davinotti.com)
Scivolando con gli sci verso il Passo Gardena
La ‘’Cesa de Jan” a Colle Santa Lucia
Uno scorcio della salita al Passo Giau
Il Passo Falzarego e la deviazione per il Valparola

Scena de ‘’Oggi sposi… niente sesso!’’ girata al Passo Valparola (www.davinotti.com)
Il “Mür dl giat” e, sullo sfondo, la Gran Risa

Il Passo Giau e, in trasparenza, l’altimetria della quattordicesima tappa del Giro 2016