ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI CASSANO D’ADDA

maggio 26, 2016 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Kluge, che beffa ai velocisti: Kruijswijk resta in rosa – Kluge, zampata decisiva – Nibali: “Sto bene, vediamo. Oggi era una tappa facile” – Nibali: “Ormai mi attaccano tutti, ma io non mollo il Giro” (Gazzetta dello Sport)

Lo scrittore Enrico Brizzi: «Nibali, un monaco guerriero. Non mollerà fino all’ultimo» – Giro, Kluge beffa tutti. Nizzolo è ancora secondo. Kruijswijk resta in rosa (Corriere della Sera)

Svizzera

Roger Kluge s’impose au sprint (24 Heures)

Kluge gewinnt 17. Etappe (Neue Zürcher Zeitung)

Francia

Kluge avec panache – Kluge : «Le plus heureux du monde» – Kruijswijk : «Réussir en étant propre» (L’Equipe)

Victoire de l’Allemand Roger Kluge (Le Figaro)

Spagna

Roger Kluge sorprende a los sprinters en el kilómetro final – Valverde: “Queda el podio y aspiro a lo máximo” – Kruijswijk: “He tratado de disfrutar porque era la última etapa fácil” – Una aclaración: Kruijswijk se pronuncia “Craisbaij” (AS)

Kluge anula la previsible ‘volata’ – La sorpresa de Kluge, en imágenes (Marca)

Kluge roba la cartera a los sprinters, sin novedad entre los favoritos – Una victoria con sabor a despedida (El Mundo Deportivo)

Belgio

Duitser Kluge verrast overgebleven sprinters in de Giro (Het Nieuwsblad)

17e étape du Giro: victoire de Roger Kluge, Kruiswijk reste en rose (La Dernière Heure/Les Sports)

Paesi Bassi

Kruijswijk houdt simpel stand – Team Kruijswijk bestolen (De Telegraaf)

Kruijswijk overleeft eenvoudig, Kluge wint rit – Zo begrijp jij ook wat de Giro d’Italia precies is – ‘Ik heb energie gespaard, morgen wordt een lange dag’ (Algemeen Dagblad)

Ritzege voor Kluge, Kruijswijk behoudt roz – Teruglezen – Kruijswijk: ‘Zoveel mogelijk energie bespaard’ Sport (de Volkskrant)

Lussemburgo

StKluge düpiert die Sprinter (Tageblatt)

Kluge überrascht, keine Gefahr für Jungels (Luxemburger Wort)

Germania

Roger Kluge hat die 17. Etappe des Giro d’Italia gewonnen (Berliner Zeitung)

Danimarca

Roger Kluge snyder sprinterne i Giroen (Jyllands-Posten)

Den flyvende hollænder fører Giroen: En vinder, vi kan stole på? – Ærgerlig Lars Bak indhentet til sidst: I morgen skal jeg med i det rigtige udbrud – Surt show for Lars Bak: Indhentet en kilometer før mål (BT)

Dansk veteran får kedelig Giro-etape til at eksplodere (Politiken)

Slovenia

Giro: po Kittlu in Greiplu šprintersko palico prevzel Kluge – Na Giro prišel, videl in zmagal (Delo)

Russia

Клюге выиграл 17-й этап «Джиро д’Италия», Порсев занял шестое место (Sovetsky Sport)

USA

Kluge Wins Giro’s 17th Stage, Kruijswijk Stays in Pink (The New York Times)

Costa Rica

Andrey Amador no cede ni un segundo y se mantiene octavo en la general del Giro (La Nación)

Colombia

En un día tranquilo, Roger Kluge ganó la etapa 17 del Giro de Italia (El Tiempo)

En un día sin complicaciones, Esteban Chaves se mantiene segundo en el Giro (El Espectador)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Howling Wolf14: Mi dispiace per Nizzolo (è un grande, è sempre lì), però Kluge ha fatto un bell’allungo e ha tenuto bene.

MirkoBL: Certo che Nizzolo trova sempre il modo per farsi battere da qualcuno.

Vittorio P: Per non parlare di Pozzato.

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Das Lied der Deutschen” (inno nazionale tedesco)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della 18a tappa Muggiò-Pinerolo

Muggiò : poco nuvoloso, 20.6°C, vento debole da SW (4 Km/h), umidità al 63%
Magenta (32,6 Km) : poco nuvoloso, 21.8°C, vento debole da S (3 Km/h), umidità al 57%
Vercelli (76,7 Km) : poco nuvoloso, 23.1°C (percepiti 24°C), vento debole da SE (4 Km/h), umidità al 53%
Chivasso – Traguardo Volante (124.5 Km): nuvole sparse, 23.4°C, vento debole da SE (5 Km/h), umidità al 61%
Rivoli – Traguardo Volante (164.2 Km): nuvole sparse, 23°C (percepiti 24°C), vento debole da ESE (5 Km/h), umidità al 62%
Pinerolo : nubi sparse, 23.1°C (percepiti 24°C), vento debole da ESE (4-5 Km/h), umidità al 63%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Stefano: “Questo è un cartello di divieto per le biciclette” (il cartello che spiccava alle spalle dello studio di “Prima diretta” era triangolare con una bici al centro: è un segnale di diritto di precedenza, non di divieto)
De Stefano: “Cassani ci spiegherà come si vive intimamente un preparatore atletico”
De Stefano: “Kruijswijk è attualmente in maglia gialla”
Pancani: “Questa è una cartolina di Trenzano, dove sono state compiute importanti bonifiche in epoca medioevale che andiamo in pubblicità”
De Luca: “Nizzolo era nelle code del gruppo”
Martinello: “Tentativo di vendere dura la vita al gruppo”
Martinello: “Intervista che hai lasciati Davide Bramati”
Pancani: “Cassano d’Alda”
Pancani: “C’è stato un contatto con un altro corradore”
De Stefano: “Cittadina che ha dato i natali a Enrico Motta” (Gianni)
Conti: “Fuslang” (Fuglsang)
Garzelli: “Pramartino, salita inedita per il Giro d’Italia” (è stata affrontata nel 2009)
Televideo: Arndt terzo, ooi Modolo e Trentin
Televideo: “Col lavoro delle squadre dei velocisti c’è il ricongiungimento all’ ultimo km e Kluge che insegue Pozzato, lo ’salta’ e brucia i velocisti” (scritto così sembra che Kluge abbia saltato anche l’ultimo chilometro)
Televideo: “Sasha Modolo” (Sacha)
Televideo: “Paolo Sinion” (Simion)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della diciassettesimatappa, Molveno – Cassano d’Adda

1° Genki Yamamoto
2° Ilia Koshevoy a 1′19″
3° Jack Bobridge a 2′02″
4° Matteo Busato s.t.
5° Simone Andreetta s.t.

Classifica generale

1° Jack Bobridge
2° Riccardo Stacchiotti a 3′48″
3° Cheng Ji a 5′19″
4° Genki Yamamoto a 9′26″
5° Murilo Antonio Fischer a 18′52″

IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”

6 GIUGNO 1966 – 19a TAPPA: BOLZANO – MOENA (100 Km)

GIANNI MOTTA VINCE A MOENA E DOMINA NEL GIRO
Il ciclista italiano si afferma al termine della prima tappa dolomitica – Zilioli secondo in classifica generale – Jimenez crolla in salita sotto l’uragano – Oggi si corre la tappa più severa: 215 Km e cinque dure salite
La Maglia rosa ha battuto in volata Anquetil e Zilioli, i soli avversari che gli hanno resistito – Quarto i! belga Huysmans – Gimondi, Balmamion, Adorni staccati di oltre due minuti – Jimenez a 3′37″ dal trionfatore – In classifica Motta precede ora Zilioli di 3′46″, Anquetil di 4′29″, Jimenez di 5′33″ – Due severe salite ed il maltempo hanno reso difficilissima la corsa di ieri – Sul Passo di Costalunga il torinese è scattato al comando con Motta, poi Anquetil li ha raggiunti – Nona foratura di Gimondi – «Nessuna carica esplosiva lungo il percorso del Giro»: la polizia smentisce le voci sorte al Giro d’Italia – Una precisazione di Torriani – La Moena-Belluno comprende i passi Pordoi, Falzarego, Tre Croci, Forcella Cibiana e Duran – L’ultimo colle a 44 chilometri dall’arrivo – I rivali di Motta sembrano rassegnati – Anquetil e Geminiani concordi nel riconoscere la superiorità della Maglia rosa

La maglia rosa Kruijswijk si appresta a raggiungere il raduno di partenza di Molveno (foto RCS Sport)

La maglia rosa Kruijswijk si appresta a raggiungere il raduno di partenza di Molveno (foto RCS Sport)

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
2a tappa: Arnhem – Nimega
3a tappa: Nimega – Arnhem
4a tappa: Catanzaro – Praia a Mare
5a tappa: Praia a Mare – Benevento
6a tappa: Ponte – Roccaraso (Aremogna)
7a tappa: Sulmona – Foligno
8a tappa: Foligno – Arezzo
9a tappa: cronometro Radda in Chianti – Greve in Chianti
10a tappa: Campi Bisenzio – Sestola
11a tappa: Modena – Asolo
12a tappa: Noale – Bibione
13a tappa: Palmanova – Cividale del Friuli
14a tappa: Alpago (Farra) – Corvara (Alta Badia)
15a tappa: cronoscalata Castelrotto – Alpe di Siusi
16a tappa: Bressanone – Andalo

25-05-2016

maggio 25, 2016 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Il tedesco Roger Kluge (IAM Cycling) si è imposto nella diciassettesima tappa, Molveno – Cassano d’Adda, percorrendo 196 Km in 4h31′29″, alla media di 43.318 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giacomo Nizzolo (Trek – Segafredo) e il connazionale Arndt. L’olandese Steven Kruijswijk (Team LottoNl-Jumbo) è ancora maglia rosa con 3′00″ sul colombiano Chaves Rubio e 3′23″ sullo spagnolo Valverde Belmonte. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), 4° a 4′43″

BALOISE BELGIUM TOUR

Il belga Wout Van Aert (Crelan – Vastgoedservice) si è imposto nel prologo, circuito di Beveren, percorrendo 6 Km in 6′52″, alla media di 52.427 Km/h. Ha preceduto di 2″ il tedesco Martin e di 4″ l’elvetico Hollenstein. Miglior italiano Enrico Gasparotto (Wanty – Groupe Gobert), 51° a 23″. Van Aert è il primo leader della classifica con 2″ su Martin e 4″ su Hollenstein. Miglior italiano Gasparotto, 51° a 23″.

AN POST RAS (Irlanda)

Il danese Nicolai Brøchner (Riwal Platform Cycling Team) si è imposto nella quarta tappa, Dingle – Sneem, percorrendo 162.8 Km in 3h52′54″, alla media di 41.941 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Wastyn e il neozelandese Gate. Unico italiano in gara Matteo Cigala (Aquablue), 23°. L’austriaco Clemens Fankhauser (Tirol Cycling Team) è ancora leader della classifica con 3″ sull’australiano Hindley e 5″ su Gate. Cigala 65° a 11′30″

COLPACCIO DELLA VITA PER KLUGE, ENNESIMA BEFFA PER NIZZOLO

maggio 25, 2016 by Redazione  
Filed under News

Inattesa vittoria del 30enne tedesco della Iam Cycling, che con un’azione da finisseur negli ultimi 600 metri sorprende il gruppo andando a conquistare in quel di Cassano d’Adda un successo che per lui mancava da quasi un anno, mentre il milanese della Trek-Segafredo, che ha regolato gli inseguitori davanti a Niklas Arndt, Sacha Modolo e Matteo Trentin, deve accontentarsi per la nona volta in carriera del secondo posto. Giornata tranquilla per gli uomini di classifica che ricaricano le batterie in vista del trittico franco-piemontese che deciderà il Giro.

Dopo la scoppiettante frazione di Andalo e alla vigilia del trittico franco-piemontese che promette di esserlo altrettanto e deciderà questo Giro d’Italia, la corsa rosa ha proposto una giornata di relativa tranquillità con la 17a tappa, 196 km da Molveno a Cassano d’Adda senza particolari difficoltà altimetriche, se si eccettua il comunque estremamente pedalabile Passo di Sant’Eusebio posto a metà percorso. Era, dunque, un’occasione ghiotta per quei velocisti che sono usciti indenni dalle ultime tappe di montagna ma alla fine le cose sono andate diversamente, vuoi perchè appunto molti sprinter si sono già ritirati e dunque meno squadre erano interessate a controllare la corsa e vuoi per la tanta stanchezza che serpeggia in generale in tutto il gruppo alla terza settimana di un Giro fin qui estremamente tirato. Fino a 30 km dal traguardo la corsa ha avuto l’andamento che ci si attendeva, con la classica fuga di pochi uomini, vale a dire Daniel Oss (Bmc), Pavel Brutt (Tinkoff) ed Eugert Zhupa (Wilier-SouthEast), partita subito dopo il via, come è ormai tipico nelle frazioni pianeggianti, e il gruppo che, dopo aver avuto un ritardo massimo vicino ai 6′, controllava la situazione guidato dalla Lampre-Merida di Sacha Modolo, dalla Dimension Data di Kristian Sbaragli, dalla Nippo-Vini Fantini di Eduard Grosu e soprattutto dalla Trek-Segafredo della maglia rossa Giacomo Nizzolo, in quella che sembrava per lui essere la grande occasione per togliere finalmente lo ”0” dalla casella delle vittorie di tappa al Giro. Le uniche emozioni sono state date dalle due volate negli sprint intermedi per la classifica a punti, nelle quali il velocista milanese ha avuto in entrambe le occasioni la meglio sui diretti rivali Diego Ulissi (Lampre-Merida) e Guido Trentin (Etixx-QuickStep) transitando per 4° alle spalle dei tre fuggitivi, mentre gli altri due italiani si sono spartiti un 5° e un 6° posto a testa.
Subito dopo il secondo sprint intermedio, posto appunto ai -30 dal traguardo, si è avuta la svolta con Lars Bak (Lotto-Soudal), Ignatas Konovalovas (Fdj) e Maxim Belkov (Katusha), tutti e tre ottimi passisti (come del resto i tre che erano già al comando), sono usciti dal gruppo riportandosi in breve su Oss, Brutt e Zhupa, che avevano in quel momento un vantaggio di poco inferiore al minuto. Malgrado il margine alquanto risicato hanno tenuto a lungo testa al ritorno del gruppo, nel quale molti degli uomini che avevano tirato in precedenza non sono più stati in grado di farlo e nel quale sono intervenute altre formazioni, tra cui anche la Lotto NL-Jumbo della maglia rosa Steven Kruijswijk e la Movistar di Alejandro Valverde, più che altro per tenere davanti i rispettivi capitani. A 1500 metri dal traguardo il gruppo è comunque riuscito a riportarsi sotto ma, ormai, nessuno aveva più le forze per controllare la corsa e hanno tentato di approfittarne prima Bak, nel momento nel quale i suoi compagni di fuga sono stati raggiunti dal gruppo, e poi un Filippo Pozzato (Wilier-Triestina) finalmente protagonista, che poco prima dello striscione dell’ultimo chilometro è scattato andando a riprendere e superare il danese in quella che per un attimo sembrava essere l’azione vincente. Tuttavia la pedalata del vicentino è andata spegnendosi, al pari di quella di Viacheslav Kuznetsov (Katusha) che conduceva il plotone per lanciare lo sprint di Alexander Porsev; di tutto ciò ne ha approfittato Roger Kluge (Iam Cycling) che, senza neppure alzarsi sui pedali, ha accelerato ai 600 metri dal traguardo, ha fatto il vuoto dietro di sè e ha saltato a doppia velocità Pozzato andando a conquistare un sorprendentissimo successo, specie se si considera che il 30enne tedesco in tutto l’arco della sua carriera è sempre stato un onesto gregario e nulla più e fino questo momento vantava nel suo palmarés due sole vittoria, la Sparkassen Neuseen Classics del 2010 e il prologo del Ster ZLM Toer conseguito nel mese di giugno dello scorso anno. Alle spalle di Kluge, che riscatta un Giro fin qui da dimenticare per una Iam Cycling che chiuderà i battenti a fine stagione, si è consumata l’ennesima beffa per Nizzolo, che si è aggiudicato lo sprint del plotone portando a quota 9 in carriera i suoi secondi posti al Giro e ha come unico motivo di consolazione i tanti punti collezionati che dovrebbero consentirgli di conquistare per il secondo anni fila la maglia rossa. Terzo si è piazzato Niklas Arndt (Giant-Alpecin) che, in assenza di John Degenkolb e di Marcel Kittel, approdato all’Etixx-QuickStep, è divenuto il velocista di punta della compagine olandese, 4° un Modolo che a differenza di un anno fa non riesce a trovare il guizzo vincente, 5° un positivo Trentin e 6° Porsev.
Per quanto riguarda i big la giornata è stata tranquilla con Kruijswijk sempre in maglia rosa con 3′ netti su Johan Esteban Chaves (Orica-GreenEdge), 3′23” su Valverde, 4′43” su Vincenzo Nibali (Astana), 4′50” su Ilnur Zakarin (Katusha) e 5′34” su Rafal Majka (Tinkoff), gli unici che sembrano poter ancora aspirare quantomeno a un posto sul podio di Torino. Nei due tapponi alpini di Risoul e Sant’Anna di Vinadio, che dovrebbero svolgersi regolarmente sui percorsi originari alla luce di condizioni meteo previste in miglioramento rispetto agli ultimi giorni, potrà succedere di tutto ma già la diciottesima tappa, 240 km da Muggiò a Pinerolo, promette scintille non tanto per il chilometraggio, dal momento che per gran parte il percorso è interamente pianeggiante, quanto per la presenza ai -19 dal traguardo della salita di Pramartino – che a differenza del passato verrà affrontata dal versante orientale, più breve ma molto più ripido rispetto a quello scalato al Giro 2009 e al Tour 2011, con una pendenza media del 10,4% nell’arco di 4600 metri – e, infine, dell’ulteriore strappo di Via Principe d’Acaja, 450 metri con punte al 20% posti ai -2 dalla linea d’arrivo. Sulla carta potrebbe avere buon gioco una numerosa fuga di uomini di classifica ma corridori come Valverde e Ulissi sono adattissimi al finale e Movistar e Lampre-Merida potrebbero aver dunque interesse a tenere cucita la corsa.

Marco Salonna

ORDINE D’ARRIVO

1 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling 4:31:29
2 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo
3 Nikias Arndt (Ger) Team Giant-Alpecin
4 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida
5 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step
6 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
7 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal
8 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale Pro Cycling
9 Manuel Belletti (Ita) Wilier Trestina – Southeast
10 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF
11 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal
12 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data
13 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini
14 Lukasz Wisniowski (Pol) Etixx – Quick-Step
15 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
16 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team
17 Mickael Delage (Fra) FDJ
18 Stefan Kueng (Swi) BMC Racing Team
19 Christian Knees (Ger) Team Sky
20 Marco Coledan (Ita) Trek-Segafredo
21 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Trestina – Southeast
22 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale Pro Cycling
23 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha
24 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
25 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha
26 Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team
27 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data
28 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step
29 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF
30 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo
31 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale
32 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
33 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha
34 Jhoan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica-GreenEdge
35 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
36 Ivan Savitskiy (Rus) Gazprom-Rusvelo
37 Nicolas Roche (Irl) Team Sky
38 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF
39 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Trestina – Southeast
40 Andrey Amador Bikkazakova (CRc) Movistar Team
41 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
42 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo
43 Jose Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
44 Andre Fernando S. Martins Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling
45 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
46 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff Team
47 Alexander Serov (Rus) Gazprom-Rusvelo
48 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo
49 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida
50 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale
51 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
52 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
53 Rigoberto Uran Uran (Col) Cannondale Pro Cycling
54 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff Team
55 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team
56 Merhawi Kudus Ghebremedhin (Eri) Dimension Data
57 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
58 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
59 Simon Clarke (Aus) Cannondale Pro Cycling
60 Davide Malacarne (Ita) Astana Pro Team
61 Rein Taaramae (Est) Team Katusha
62 Matteo Tosatto (Ita) Tinkoff Team
63 Jay Mccarthy (Aus) Tinkoff Team
64 Alexander Kolobnev (Rus) Gazprom-Rusvelo
65 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team
66 Artem Ovechkin (Rus) Gazprom-Rusvelo
67 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin
68 Pavel Brutt (Rus) Tinkoff Team
69 Joseph Rosskopf (USA) BMC Racing Team
70 Cristian Rodriguez Martin (Spa) Wilier Trestina – Southeast
71 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
72 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
73 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
74 Olivier Le Gac (Fra) FDJ
75 Jesus Hernandez Blazquez (Spa) Tinkoff Team
76 Nathan Brown (USA) Cannondale Pro Cycling
77 Biel Kadri (Fra) AG2R La Mondiale
78 Axel Domont (Fra) AG2R La Mondiale
79 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini
80 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal
81 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 0:00:18
82 Albert Timmer (Ned) Team Giant-Alpecin
83 Davide Formolo (Ita) Cannondale Pro Cycling 0:00:27
84 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha 0:00:30
85 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff Team 0:00:35
86 Ian Boswell (USA) Team Sky
87 Daniel Martínez (Col) Wilier Trestina – Southeast
88 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida
89 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo
90 Egor Silin (Rus) Team Katusha
91 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data
92 Andrei Solomennikov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:00:38
93 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:00:40
94 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ 0:00:42
95 Michael Hepburn (Aus) Orica-GreenEdge 0:00:50
96 Sam Bewley (NZl) Orica-GreenEdge
97 Svein Tuft (Can) Orica-GreenEdge
98 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo
99 Cheng Ji (Chn) Team Giant-Alpecin
100 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal
101 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF 0:00:56
102 Maarten Tjallingii (Ned) Team LottoNl-Jumbo
103 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo
104 Amets Txurruka (Spa) Orica-GreenEdge
105 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo
106 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step
107 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff Team
108 Ignatas Konovalovas (Ltu) FDJ
109 Mikel Nieve Ituralde (Spa) Team Sky
110 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini
111 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team
112 Benoît Vaugrenard (Fra) FDJ
113 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling
114 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team 0:01:06
115 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Trestina – Southeast 0:01:07
116 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
117 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF
118 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha 0:01:17
119 Jaco Venter (RSA) Dimension Data 0:01:20
120 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team 0:01:22
121 Carlos Alberto Betancur Gomez (Col) Movistar Team 0:01:40
122 Roberto Ferrari (Ita) Lampre – Merida 0:01:46
123 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal 0:01:59
124 Tom Stamsnijder (Ned) Team Giant-Alpecin
125 Matej Mohoric (Slo) Lampre – Merida
126 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 0:02:45
127 Arnaud Courteille (Fra) FDJ
128 Manuele Mori (Ita) Lampre – Merida
129 Grega Bole (Slo) Nippo – Vini Fantini
130 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling
131 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team
132 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal
133 Simone Petilli (Ita) Lampre – Merida
134 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF
135 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF
136 Gianfranco Zilioli (Ita) Nippo – Vini Fantini
137 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini
138 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data
139 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data
140 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team
141 Vegard Stake Laengen (Nor) IAM Cycling
142 Carlos Verona Quintanilla (Spa) Etixx – Quick-Step
143 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling
144 Eros Capecchi (Ita) Astana Pro Team
145 Damien Howson (Aus) Orica-GreenEdge
146 Philip Deignan (Irl) Team Sky
147 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin
148 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale
149 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team
150 Ruben Plaza Molina (Spa) Orica-GreenEdge
151 Songezo Jim (RSA) Dimension Data
152 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling
153 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo
154 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo
155 Primož Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo
156 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom-Rusvelo
157 Aleksey Rybalkin (Rus) Gazprom-Rusvelo
158 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF
159 Matteo Busato (Ita) Wilier Trestina – Southeast
160 Jack Bobridge (Aus) Trek-Segafredo
161 Ilia Koshevoy (Blr) Lampre – Merida 0:03:28
162 Genki Yamamoto (Jpn) Nippo – Vini Fantini 0:04:47

CLASSIFICA GENERALE

1 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo 68:11:39
2 Jhoan Esteban Chaves Rubio (Col) Orica-GreenEdge 0:03:00
3 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:03:23
4 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:04:43
5 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:04:50
6 Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team 0:05:34
7 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step 0:07:57
8 Andrey Amador Bikkazakova (CRc) Movistar Team 0:08:53
9 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:10:05
10 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data 0:11:03
11 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:11:21
12 Rigoberto Uran Uran (Col) Cannondale Pro Cycling 0:13:53
13 Darwin Atapuma Hurtado (Col) BMC Racing Team 0:20:47
14 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:22:13
15 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:22:14
16 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:26:58
17 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:29:06
18 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:30:11
19 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:30:26
20 Andre Fernando S. Martins Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling 0:31:36
21 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:34:28
22 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida 0:38:28
23 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:40:49
24 Davide Formolo (Ita) Cannondale Pro Cycling 0:42:35
25 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 0:43:06
26 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin 0:48:58
27 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:50:22
28 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 0:50:30
29 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:55:36
30 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:58:21
31 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data 0:59:42
32 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida 1:01:37
33 Mikel Nieve Ituralde (Spa) Team Sky 1:01:44
34 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo 1:06:21
35 Joseph Lloyd Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling 1:11:54
36 Rein Taaramae (Est) Team Katusha 1:12:15
37 Carlos Verona Quintanilla (Spa) Etixx – Quick-Step 1:18:58
38 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 1:19:06
39 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff Team 1:19:41
40 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff Team 1:21:23
41 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo 1:25:27
42 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff Team 1:25:55
43 Davide Malacarne (Ita) Astana Pro Team 1:27:22
44 Merhawi Kudus Ghebremedhin (Eri) Dimension Data 1:28:01
45 Jose Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 1:28:04
46 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling 1:28:12
47 Egor Silin (Rus) Team Katusha 1:33:46
48 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:36:41
49 Damien Howson (Aus) Orica-GreenEdge 1:38:19
50 Nathan Brown (USA) Cannondale Pro Cycling 1:44:29
51 Matteo Busato (Ita) Wilier Trestina – Southeast 1:44:57
52 Jesus Hernandez Blazquez (Spa) Tinkoff Team 1:46:25
53 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale 1:48:51
54 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 1:50:00
55 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo 1:52:42
56 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom-Rusvelo 1:54:10
57 Axel Domont (Fra) AG2R La Mondiale 1:54:51
58 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 1:55:41
59 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling 1:59:25
60 Amets Txurruka (Spa) Orica-GreenEdge 2:00:36
61 Stefan Kueng (Swi) BMC Racing Team 2:00:48
62 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 2:02:24
63 Primož Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo 2:08:00
64 Ruben Plaza Molina (Spa) Orica-GreenEdge 2:08:46
65 Manuele Mori (Ita) Lampre – Merida 2:08:52
66 Carlos Alberto Betancur Gomez (Col) Movistar Team 2:09:11
67 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 2:13:06
68 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 2:13:38
69 Simone Petilli (Ita) Lampre – Merida 2:14:15
70 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo 2:15:41
71 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step 2:15:43
72 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team 2:19:54
73 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff Team 2:22:13
74 Christian Knees (Ger) Team Sky 2:22:19
75 Simon Clarke (Aus) Cannondale Pro Cycling 2:22:28
76 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step 2:24:15
77 Alexander Kolobnev (Rus) Gazprom-Rusvelo 2:24:24
78 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data 2:24:31
79 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale Pro Cycling 2:24:40
80 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal 2:24:50
81 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data 2:25:26
82 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale 2:27:46
83 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF 2:27:49
84 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal 2:28:30
85 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin 2:28:32
86 Jaco Venter (RSA) Dimension Data 2:30:43
87 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal 2:32:12
88 Cristian Rodriguez Martin (Spa) Wilier Trestina – Southeast 2:32:57
89 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida 2:33:49
90 Ivan Savitskiy (Rus) Gazprom-Rusvelo 2:33:50
91 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal 2:34:06
92 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 2:35:02
93 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo 2:36:00
94 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team 2:37:02
95 Nikias Arndt (Ger) Team Giant-Alpecin 2:37:10
96 Daniel Martínez (Col) Wilier Trestina – Southeast 2:37:49
97 Ian Boswell (USA) Team Sky 2:38:03
98 Matteo Tosatto (Ita) Tinkoff Team 2:38:29
99 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal 2:38:35
100 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team 2:38:43
101 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 2:38:49
102 Joseph Rosskopf (USA) BMC Racing Team 2:39:19
103 Eros Capecchi (Ita) Astana Pro Team 2:39:54
104 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling 2:40:31
105 Manuel Belletti (Ita) Wilier Trestina – Southeast 2:41:27
106 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo 2:43:33
107 Philip Deignan (Irl) Team Sky 2:44:19
108 Matej Mohoric (Slo) Lampre – Merida 2:44:44
109 Pavel Brutt (Rus) Tinkoff Team 2:44:48
110 Jay Mccarthy (Aus) Tinkoff Team 2:45:42
111 Vegard Stake Laengen (Nor) IAM Cycling 2:47:56
112 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:48:06
113 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Trestina – Southeast 2:48:36
114 Benoît Vaugrenard (Fra) FDJ 2:49:17
115 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha 2:50:26
116 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team 2:51:15
117 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha 2:51:34
118 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF 2:53:52
119 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:54:05
120 Ilia Koshevoy (Blr) Lampre – Merida 2:54:37
121 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:55:45
122 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team 2:58:43
123 Alexander Serov (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:01:19
124 Marco Coledan (Ita) Trek-Segafredo 3:01:47
125 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Trestina – Southeast 3:02:57
126 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 3:03:08
127 Maarten Tjallingii (Ned) Team LottoNl-Jumbo 3:03:51
128 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 3:05:11
129 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal 3:05:46
130 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Trestina – Southeast 3:05:58
131 Roberto Ferrari (Ita) Lampre – Merida 3:07:23
132 Gianfranco Zilioli (Ita) Nippo – Vini Fantini 3:08:22
133 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha 3:09:53
134 Ignatas Konovalovas (Ltu) FDJ 3:11:20
135 Grega Bole (Slo) Nippo – Vini Fantini 3:11:46
136 Arnaud Courteille (Fra) FDJ 3:12:51
137 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale Pro Cycling 3:13:58
138 Aleksey Rybalkin (Rus) Gazprom-Rusvelo
139 Sam Bewley (NZl) Orica-GreenEdge 3:14:00
140 Lukasz Wisniowski (Pol) Etixx – Quick-Step 3:14:58
141 Andrei Solomennikov (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:15:05
142 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF 3:15:38
143 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team 3:16:01
144 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 3:16:07
145 Tom Stamsnijder (Ned) Team Giant-Alpecin 3:18:12
146 Songezo Jim (RSA) Dimension Data 3:19:44
147 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha 3:21:20
148 Artem Ovechkin (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:22:20
149 Svein Tuft (Can) Orica-GreenEdge 3:22:46
150 Albert Timmer (Ned) Team Giant-Alpecin 3:22:58
151 Biel Kadri (Fra) AG2R La Mondiale 3:23:30
152 Mickael Delage (Fra) FDJ 3:25:22
153 Michael Hepburn (Aus) Orica-GreenEdge 3:26:20
154 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data 3:26:45
155 Olivier Le Gac (Fra) FDJ 3:26:50
156 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling 3:27:27
157 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini 3:28:45
158 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ 3:29:41
159 Genki Yamamoto (Jpn) Nippo – Vini Fantini 3:39:07
160 Cheng Ji (Chn) Team Giant-Alpecin 3:43:24
161 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini 3:44:45
162 Jack Bobridge (Aus) Trek-Segafredo 3:48:33

Kluge la fa sotto al naso ai velocisti sul rettilineo di Cassano dAdda (foto Bettini)

Kluge la fa sotto al naso ai velocisti sul rettilineo di Cassano d'Adda (foto Bettini)

MOLVENO – CASSANO D’ADDA: DI VOLATA A CASA MOTTA

maggio 25, 2016 by Redazione  
Filed under News

Torneranno in scena i velocisti al termine di una delle tappe più semplici dell’ultima settimana di Giro, nella quale il grande protagonista sarà, però, un ex corridore, Gianni Motta. Oggi, infatti, la corsa rosa farà scalo al suo paese natale per festeggiarne il 50° anniversario del successo nella corsa rosa mentre si attenderà l’arrivo del gruppo. Poche sorprese, dunque, si attendono dal tracciato odierno che, al massimo, potrebbe “sorprendere” gli sprinter più stanchi a causa del falsopiano che si dovrà superare in vista dell’ultimo chilometro.

Sarà un giorno di festa quello che si appresterà a vivere il Giro d’Italia. A dire il vero lo sono tutte e tre le settimane di gara, in particolar modo per i comuni che vengono pacificamente “invasi” dalla carovana rosa, ma questo lo sarà in maniera del tutto speciale perché oggi il Giro farà visita a Gianni Motta per celebrare il 50° anniversario della vittoria del corridore di Cassano d’Adda al Giro, conseguita nel 1966. Tutti i riflettori saranno puntati su di lui poiché questa sarà una frazione del tutto secondaria nell’economia del Giro 2016, inserita a far da spartiacque tra le tappe dolomitiche e quelle disegnate a cavallo del confine tra Italia e Francia e che decreteranno la maglia rosa finale. Ci attende dunque un volatone, penultima occasione per gli sprinter che arriverà al termine di una delle tappe più tranquille di quest’edizione, movimentata da un paio di facili e breve salitelle nella prima metà e totalmente pianeggiante nella seconda parte, dove le uniche difficoltà avranno la forma di un chilometraggio non trascurabile a questo punto della corsa (si sfioreranno i 200 Km) e di un brevissimo tratto in falsopiano piazzato a ridosso dell’ultimo chilometro, che potrebbero costituire un “freno” per quei velocisti che si presenteranno in quel frangente decisamente provati dalle fatiche accumulate nei giorni precedenti e dalle alte velocità tipiche dei finali delle frazioni a loro destinate, dove anche un cavalcavia può bastare per far perdere le ruote del gruppo agli elementi più affaticati. Di certo non si perderanno minuti, ma a soli mille metri dalla linea d’arrivo basta un buco di due-tre secondi per vedersi tagliati fuori dai giochi per il successo in una tappa che prenderà le mosse in montagna, dalla rinomata località di villeggiatura di Molveno, situata all’estremità settentrionale dell’omonimo lago, costituitosi in seguito ad una frana caduta 4000 anni fa e che il poeta vicentino Antonio Fogazzaro descrisse come “preziosa perla in più prezioso scrigno”. Volgendo le spalle al gruppo della Paganella (Andalo, dove si era arrivati poche ore prima, è a un tiro di schioppo), i chilometri iniziali di questa 17a frazione si snoderanno in dolce discesa verso la valle del Sarca, raggiunta all’altezza delle Terme di Comano, stazione curativa nota fin dal medioevo e situata all’uscita della suggestiva gola del Limarò, sede di tappa in due occasioni alla corsa rosa: nel 2007 il successo andò allo spagnolo Iban Mayo mentre nel 1976 la vittoria arrise al veronese Luciano Conati, scomparso ad appena 65 anni lo scorso 6 febbraio. Il tratto successivo vedrà i “girini” attraversare il settore meridionale della cosidette Valli Giudicarie, area storico-geografica che corrisponde agli alti corsi dei fiumi Sarca e Chiese e che prende il nome dal termine latino “Judicium”, con riferimento ad un imprecisato luogo dove si tenevano processi e giudizi. Giunti a Tione, presso la quale si stacca sulla destra la Val Rendena che sale verso la celebre Madonna di Campiglio, il percorso volgerà a sinistra andando a superare il piccolo e pedalabile valico che separa le due valli Giudicarie, la Sella di Bondo (8,3 Km al 3,8%), presso la cui cima si trova un piccolo cimitero di guerra austriaco, costruito nel 1916. Sfiorato il piccolo laghetto di Roncone, si scenderà quindi nella valle del Chies attraversando il centro di Pieve di Bono, che fu uno dei principali delle Giudicarie, sede di una delle sette pievi i cui compiti erano quelli di decidere circa l’utilizzo dei boschi e dei pascoli e di fare da tramite con il “governo centrale” dell’epoca, il principato vescovile di Trento. Terminata la discesa in vista di Condino, centro che il 16 luglio del 1866 fu teatro di una battaglia combattuta tra le truppe austriache e il Corpo Volontari Italiani comandato da Garibaldi durante la terza guerra d’indipendenza italiana, inizierà una prima porzione di pianura, circa 35 Km di strada piatta ma talvolta “inquinata” da piccoli saliscendi, con la quale la corsa farà il suo ingresso in Lombardia. Lasciata sulla destra la strada che sale a Bagolino, conosciuto per il formaggio Bagòss e per il carnevale, e al Passo di Croce Dominii – salita che mise in croce corridori del calibro di Merckx e Hinault – si procederà lungo la litoranea del Lago d’Idro, dominati dalla poderosa Rocca d’Anfo, fortificazione eretta nel XV secolo dalla Repubblica di Venezia e recentemente concessa in affitto simbolico dal Demanio alla locale comunità montana che, dopo averla messa in sicurezza, dopo anni d’incuria e abbandono è riuscita ad aprirla per la prima volta alle visite nell’estate del 2015. Successivamente si giungerà a Nozza, oggi frazione del comune di Vestone ma un tempo centro di primaria importanza per la Val Sabbia, un passato testimoniato dalle rovine della Rocca di Nozza, eretta sulla rupe che sorvegliava il punto nel quale la valle cambiava improvvisamente direzione. Lo stesso farà, poco più avanti, anche il percorso di questa frazione che, giunto a Barghe, abbandonerà la valle del fiume Chiese per portarsi verso Brescia affrontando le ultime due asperità previste dal tracciato. La prima è poco più di uno strappo, 1,9 Km al 5,6% per risalire attraverso le frazioni del comune di Preseglie, nel quale ricade il piccolo santuario della Madonna di Visello, riaperto al culto lo scorso anno dopo un decennio di lavori di restauro, necessari a causa dei danni provocati dal terremoto di Salò del 2004, che aveva reso inagibile questo venerato luogo di culto, costruito nel 1527 nel luogo di un curioso miracolo compiuto dalla Vergine Maria, che permise a un contadino di mungere latte da una giovane mucca che non avrebbe dovuto averne, essendo di appena sei mesi. Un pelo più “consistente”, ma pur sempre facilissima, sarà la susseguente ascesa verso il Colle di Sant’Eusebio, in vetta al quale – dopo 7,8 Km al 3,3%, caratterizzati da una pendenza massima del 7,6% – sarà collocato l’unico traguardo GPM giornaliero, classificato di 4a categoria. Prima di guadagnare definitivamente l’agognata pianura bisognerà percorrere la veloce discesa su Brescia, la “Leonessa d’Italia” che si meritò questo soprannome in periodo risorgimentale, durante i dieci giorni della strenua resistenza agli austriaci, e che “ruggisce” ancora oggi grazie a due dei suoi monumenti, inseriti nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, il monastero di San Giulia e il foro romano dell’antica Brixia. Il passaggio da questa città, inoltre, in un certo modo aprirà anche i festeggiamenti in onore di Gianni Motta perché fu proprio in occasione della tappa che in cima all’arcigna ascesa del Monte Maddalena, che la sovrasta, che il corridore lombardo conquistò la maglia rosa, strappandola per soli 7 secondi a Vittorio Adorni. D’ora in avanti le montagne saranno solo un ricordo, facendo al massimo una fugace apparizione all’orizzonte mentre il tracciato s’inoltrerà nella Pianura Padana, toccando per primi i centri di Capriano del Colle (luogo di produzione dell’omonimo vino DOC) e di Azzano Mella, iscritto nell’associazione degli “Azzano d’Italia” che raggruppa 5 comuni e 6 frazioni della nostra nazione che portano quel nome. La corsa taglierà quindi nel mezzo la pianura in direzione dell’Oglio, che sarà costeggiato tra Rudiano e Urago dove, sfioratone il poderoso castello, si supererà il corso del fiume al momento di lasciare la provincia di Brescia per quella di Bergamo, sulle cui strade si rimarrà sino a pochi chilometri dall’arrivo, previsto nel territorio della “neonata” Città metropolitana di Milano, istituita il 1° gennaio 2015. Il primo centro della pianura bergamasca toccato dall’itinerario di gara sarà Calcio, il cui toponimo può provocare un certo brivido ai più irriducibili appassionati dello sport del pallone ma nulla a che farvi, poiché deriva dal termine latino “calx”, che identifica l’omonimo elemento, presente in grande quantità sulle rive dell’Oglio e in particolar modo nella zona dove si trova questo centro, per l’appunto soprannominata “Calciana”. Superato anche il corso del Serio, la corsa giungerà quindi sulle strade di Caravaggio, il centro che diede i natali a una delle più celebri “firme” dell’arte italiana (al secolo Michelangelo Merisi) e che è conosciuto anche per la presenza del Santuario di Santa Maria del Fonte, il più famoso e frequentato della Lombardia, costruito sul luogo di un’apparizione mariana avvenuta il 26 maggio del 1432 e il cui 584° anniversario sarà celebrato proprio l’indomani. Mentre le velocità di gara si faranno sempre più intese, anche perché sicuramente a questo punto della gara andrà in scena la lotta tra i fuggitivi in testa alla corsa e il gruppo inseguitore, quando mancheranno meno di una decina di chilometri alla conclusione il Giro sarà in quel di Treviglio, centro dove dal 1960 ha sede la “Bianchi”, la più antica fabbrica di biciclette italiana tra quelle ancora in attività, fondata nel 1885 a Milano dal ventenne Edoardo Bianchi e che prima dell’avvento delle sponsorizzazioni extrasportive, è stata “main sponsor” di una formazione ciclistica dal 1907 al 1961 – talvolta affiancata dalla “Pirelli”, fornitrice dei tubolari – conquistando in questo periodo sei edizioni della corsa rosa, con Giovanni Galetti (1911), con Gaetano Belloni (1920) e per quattro volte con Fausto Coppi (1947, 1949, 1952 e 1953), tornando a vincere da “titolare” anche nel 1976 con Gimondi e nel 1978 con il belga De Muynck.
Il traguardo bussa oramai alle porte e, superato il corso dell’Adda, i corridori affronteranno il delicato falsopiano che li introdurrà nel centro di Cassano: sono appena 400 metri, la pendenza è appena dell’1,7% ma, percorso a tutta nel vertiginoso finale di gara, potrebbe rimanere nelle gambe di qualche velocista questo tratto che termina proprio alle soglie del principale monumento del paese, la bellissima Villa d’Adda-Borromeo, la cui scenografia è stata scelta dal regista Carlo Vanzina per girarvi due film, entrambi del 1991, “Miliardi” e “Piedipiatti”.
Poi chi sarà riusciuto a rimanere nelle posizioni di testa andrà a disputarsi la vittoria sul bel rettilineo che punta proprio verso Groppello, la frazione dove il 13 marzo del 1943 si udirono i primi vagiti d’un futuro campione.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Passo Dos del Comun (778m). Valicato dalla SS 241 “dei Laghi di Molveno e Tenno” tra Molveno e San Lorenzo in Banale.

Sella di Bondo (823m). Coincide con l’omonima località (quotata 815 sulle cartine del Giro 2016), situata lungo la SS 237 “del Caffaro” tra Tione di Trento e Condino. Separa orograficamente la catena alpina (Adamello) dalle Prealpi Gardesane.

Valico di Sottocastello (395m). Valicato dall’ex SS 237 “del Caffaro” tra Barghe e Gazzane, si trova nei pressi della frazione di Sottocastello (comune di Preseglie).

Colle della Croce (538m). Vi transita l’ex SS 237 “del Caffaro salendo da Odolo al Colle di Sant’Eusebio.

Colle di Sant’Eusebio (574m). Quotato 570 sulle cartine del Giro 2016, è valicato dall’ex SS 237 “del Caffaro” tra Odolo e Caino (Brescia) e vi confluisce anche la SP 57 che sale da Vallio Terme. Spartiacque tra il bacino dei torrenti Garza e Vrenda, è stato affrontato in diverse occasioni al Giro e in quattro di queste era, come quest’anno, valido per la classifica dei GPM: a transitarvi in testa sono stati Bruno Leali nel 1983 (tappa Sarnico-Vicenza), il portoghese Acacio Da Silva nel 1985 (Milano-Pinzolo), Gianni Bugno nel 1986 (Cremona – Peio Terme) e Roberto Caruso nel 1993 (Corvara-Lumezzane).

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Molveno

Bondo, cimitero militare austriaco

L’estremità settentrionale del Lago d’Idro

Rocca d’Anfo

Nozza, rupe della Rocca

Preseglie, Santuario della Madonna di Visello (www.vallesabbianews.it)

Preseglie, Santuario della Madonna di Visello (www.vallesabbianews.it)

Lo scollinamento del Colle di Sant’Eusebio, ultima salita di giornata

Brescia, Foro Romano

Urago d’Oglio, castello

Caravaggio, Santuario di Santa Maria del Fonte

La sede della “Bianchi” alle porte di Treviglio

Cassano d’Adda, il ponte sul fiume Adda e l’inizio del tratto in falsopiano

Cassano d’Adda, Villa dAdda-Borromeo vista nel film ‘’Piedipiatti’’ (www.davinotti.com)

Cassano d’Adda, Villa d'Adda-Borromeo vista nel film ‘’Piedipiatti’’ (www.davinotti.com)

Gianni Motta in trionfo a Trieste dopo l’ultima tappa del Giro d’Italia del 1966 e, in trasparenza, l’altimetria della diciassettesima tappa del Giro 2016 (colnago.com)

Gianni Motta in trionfo a Trieste dopo l’ultima tappa del Giro d’Italia del 1966 e, in trasparenza, l’altimetria della diciassettesima tappa del Giro 2016 (colnago.com)

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ANDALO

maggio 25, 2016 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

È diventato quasi un marchio di fabbrica di ilciclismo.it l’almanacco post gara dove, dopo ciascuna frazione del Giro (e poi anche del Tour) troverete tante rubriche: la rassegna stampa internazionale, il punto di vista dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto quello del 1966, essendoci quest’anno una tappa a Cassano d’Adda, nel 50° anniversario della vittoria alla Corsa Rosa del cassanese Gianni Motta).

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Valverde, trionfo e riscossa. Kruijswijk tiene e chiude 2°. Tonfo Nibali: becca 1′46″ –
Nibali fuori dai giochi. Può ancora cercare una vittoria di tappa – Nibali, ma che succede? Slongo: “Calo inspiegabile” – “Condizioni Nibali? Siamo sorpresi, faremo accertamenti” – Gambe, obiettivi e testa. Nibali, tre ragioni per il flop (Gazzetta dello Sport)

Giro d’Italia, vince Valverde Nuova crisi per Nibali che pensa anche al ritiro – Giro d’Italia, Nibali risale in bici: «È dura, ma non è finita»
(Corriere della Sera)

Svizzera

Rückschlag statt Rückkehr (Neue Zürcher Zeitung)

Gran Bretagna

Steven Kruijswijk extends lead at Giro d’Italia after Alejandro Valverde wins stage 16 (The Daily Telegraph)

Francia

Kruijswijk a bien résisté – Qui est donc Steven Kruijswijk? – Kruijswijk : «Je me sens fort» (L’Equipe)

Valverde: «Kruijswijk est le plus fort» (Le Monde)

Spagna

Exhibición de Valverde: gana la etapa y regresa al podio – Valverde: “Quería reventar la carrera, el triunfo y el podio” – Kruijswijk: “Es una situación ideal para la ‘maglia rosa’” (AS)

Hachazo de Valverde – Valverde: “La idea era reventar la carrera” (Marca)

Victoria de podio de Valverde en el Giro – Valverde: “Tratamos de romper la carrera desde el inicio” – Valverde se une a una nueva lista de magníficos – Chaves: “Cometimos el error de subestimar los primeros ataques” (El Mundo Deportivo)

Belgio

Kruijswijk weer stap dichter bij eindzege na dolle Giro-etappe – De rit van woensdag in de Giro: spurters of vluchters? (Het Nieuwsblad)

Giro: Valverde vainqueur de la 16e étape devant le maillot rose – Steve Kruijswijk exprime un sentiment partagé (La Dernière Heure/Les Sports)

Paesi Bassi

Kruijswijk ziet Nibali lijden – Kruijswijk deelt keiharde klappen uit – Erdogan duikt op in Giro (De Telegraaf)

IJzersterke Kruijswijk loopt uit op belagers (Algemeen Dagblad)

Kruijswijk mist ritzege, pakt wel flinke tijdwinst op concurrenten – Kruijswijk verstevigt voorsprong in Giro en zomer zonder talkshows – Teruglezen – Kruijswijk: ‘Uiteindelijk rijdt iedereen voor zijn eigen plekje’ (de Volkskrant)

Lussemburgo

Starker Jungels verbessert sich auf Platz 7 (Tageblatt)

Jungels erneut bärenstark (Luxemburger Wort)

Germania

Kruijswijk baut Führung beim Giro aus – Sieg für Valverde (Berliner Zeitung)

Danimarca

Det ligner ikke Jakob Fuglsangs Giro (Jyllands-Posten)

Valverde tager etapesejr og hopper på podiet i Giroen (BT)

Nedtur for Fuglsang og Co., da Giro-kongen gav ny forrygende opvisning (Politiken)

Slovenia

Kruijswijk tretjič zapored drugi, a še trdneje v rožnatem – Kruijswijku bo težko sleči rožnato majico – Mezgec predčasno končal Giro in gre pod nož (Delo)

Russia

Вальверде выиграл 16-й этап «Джиро д’Италия», Закарин – третий – Болельщики против велогонщиков. Как Фирсанов не попал на пьедестал «Джиро» – Павел Брутт: «Джиро» еще не закончена (Sovetsky Sport)

USA

Valverde Wins Giro’s 16th Stage, Kruijswijk Hangs On to Lead (The New York Times)

Costa Rica

Equipo de Andrey Amador celebra el triunfo de Alejandro Valverde en la montaña – Análisis: Siete razones para disfrutar el Giro aunque Andrey Amador no vuelva a ser líder (La Nación)

Colombia

Chaves se consolidó en el segundo lugar y Kruijswijk, en el liderato – Chaves aleja la opción de ganar el Giro, Kruijswijk, líder sólido (El Tiempo)

Chaves, asombrosa recuperación – Esteban Chaves luchó y se mantiene segundo en el Giro – Chaves-Kruijswijk, cara a cara de dos favoritos a ganar el Giro (El Espectador)

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Howling Wolf14: Tappa avvincente. Nemmeno un minuto di pausa. Nemmeno il tempo di lasciare lo schermo tv per andare in toilette. Con tre considerazioni: 1) Il percorso del Giro è stato disegnato con intelligenza ed equilibrio; 2) Meglio una Mendola che dieci Zoncolan; 3) Sono i corridori a fare la corsa, il tracciato è importante ma ha una funzione secondaria.

Profpivo: Bellissima tappa, come dice HW la differenza la fa il modo di correre, più che i percorsi. Krujiswjik una spanna sopra tutti, pedala con una facilità disarmante. Chaves invece ha un po’ dormito sulla Mendola, mi pareva comunque in buona giornata visto come poi ha reagito. Se Nibali cercava il picco di forma al Giro, deve farsi delle domande sulla preparazione, perché sta un po’ ripetendo il Tour dell’anno scorso. Gli manca completamente il cambio di ritmo. Ma non è che in realtà vuole essere al massimo per il Tour, dove non andrà solo a fare da spalla ad Aru?
Un plauso particolare per Jungels che ha fatto un’altra tappa straordinaria.

Succhiaruote: Tappa davvero appassionante dalla prima all’ultima pedalata. Confermato per l’ennesima volta che le pendenze contano relativamente e che non basta avere intenzione di attaccare per riuscire a farlo effettivamente.
Mi dispiace per Nibali, ma la sua sconfitta è la risposta più chiara a chi invoca ogni giorno imprese da questo o da quello, come se per farle non fossero necessarie le gambe. Lo stesso Chaves ha fatto una corsa generosissima, ma non ha potuto evitare di pagare dazio anche lui. In questo momento, l’olandese sembra davvero imbattibile, la lotta è per i gradini bassi del podio.

Nebe1980: Bellissima tappa anche oggi con attacchi dei big già dalla Mendola sono rimasti in 10.
I tre poi hanno fatto una lunga cavalcata conseguendo ciascuno il suo tornaconto.
Il giro è spattacolare, se lo confrontiamo col Tour dello scorso anno con tutti i big il paragone è ingeneroso. Oggi dopo le mazzate sulle dolomiti, pronti via e gli attacchi sono cominciati a 80 km dalla conclusione. Kruijswijk è stato molto brillante e nonostante la mancanza della squadra ha risposto colpo su colpo, conferma che quando uno è forte sta bene la squadra serve sì ma fino ad un certo punto. L’olandese nonostante la squadra debole non ha perso terreno nella prima parte e poi arrivate le montagne dure ha messo in mostra i muscoli.
Zakarin come dicevamo io e nisky è forte e sta recuperando un ritardo che deve in buona parte alla sfortunata crono con due cadute ed ulteriore fermata per cambiare bici. Sulle dolomiti ha pagato ma è stato il primo dopo il gruppo di Kruijswijk e dopo Nibali.
Il livello di partecipazione si conferma buono e si conferma che il giro non era un affaire tra Nibali e Valverde ma che c’erano e ci sono avversari degni.

Nebe1980 (commentando Howling): 1) Il percorso ripeto non è male ciò non toglie che una crono piatta in più e una tappa dell’Agnello un po’ diversa lo avrebbero reso davvero fatto bene.
2) Beh se al posto della Mendola ci fosse stato lo Zoncolan scollinavano in 2 alla volta.
3) Sono certamenmte i corridori a fare la corsa ma devono avere il terreno adatto per farla quindi i percorsi non sono secondari. La differenza sul Falzarego l’han fatta perchè era la sesta salita

MirkoBL: Comunque il “mediocre” Valverde, che sembrava tagliato fuori dal podio all’indomani della tappa di Corvara, in due giorni ha ribaltato la situazione ed è lì a lottare almeno per la seconda posizione. Potrà non piacere il suo modo di correre sparagnino, ma dimostra ancora una volta di avere carattere e classe che molti in gruppo si sognano.

Nebe1980: ma oggi ha attaccato e lo ha fatto lontano, la classe ce l’ha ma spesso non attacca quando potrebbe. Quest’anno al giro apparte la tappa di Corvara sembra in splendida forma

Howling Wolf14: Bravo. Straordinari Kruijswijk e Valverde. E così pure Jungels. Ma io do un bel 10 anche a Nibali. Perché ha lottato strenuamente come sempre e soprattutto perché ha mostrato il suo lato umano. Ha fatto vedere di essere vulnerabile, di non essere infallibile, di non essere una macchina. E ha dato una risposta perentoria a tutti quei cretini (ripeto, cretini, non è il caso di usare eufemismi in queste circostanze) che pretendono sempre che questo o quel corridore attacchi e si metta in mostra. Mi riferisco soprattutto agli incompetenti cronisti Rai (non tutti, alcuni) che continuano a pompare in particolare su Nibali, trattandolo non come un essere umano ma come un robot. Si vergognino. Nibali è un essere umano, un campione esemplare e i veri campioni, quelli di carne non di cartapesta, non sono infallibili. Dieci e lode a Nibali. Anche oggi.

Howling Wolf14: Complimenti a Nisky. Ho aspettato l’inizio della settimana, la terza, per congratularmi con lui per il buon fiuto su Zakarin. Mi ravvedo. Zakarin è un signor corridore, capace di tenere bene anche nelle grandi corse a tappe di tre settimane. Non ho mai detto che fosse una schiappa, non ho sollevato polemiche in merito, avevo semplicemente sottolineato che doveva raccogliere risultati importanti in un grande giro per essere considerato uno specialista. E’ stato bravissimo. Anche oggi. Onore al merito. E complimenti a Nisky, il primo a credere in lui.

Howling Wolf14 (a MirkoBL): Come mediocre è stato classificato solo dall’ineffabile calciofilo. Tutto il mondo ciclistico ha grande ammirazione per Valverde, un campione che lascia sempre il segno, anche in età avanzata. Per i grandi giri non vale un Contador, un Froome o un Nibali, ma è un campione che corre da febbraio a fine ottobre e fa sempre parlare di sé perché è sempre in prima fila.

Howling Wolf14 (a Nebe1980): Ogni corridore è degno di rispetto. E anche la tattica di ogni corridore. Non sono robot, sono esseri umani. Il ciclismo non è un gioco da tavolino, per prodursi in azioni occorrono gambe e polmoni. E’ un fondamentale. Da non dimenticare mai.

Nisky: Tappa bella si. La corsa, si sa, la fanno i corridori e non ci vuole uno studio… mi devo ricredere sul percorso! Come dice Howling è bello e equilibrato. Mi stavo arruffando in cconsiderazioni erronee perché impaziente. Grazie per Zakarin ma onestamente ci speravo perché, essendo di origini russe, un pò di simpatia per gli ex soviet ce l’ho! Quello che mi ha fatto sperare è che prima del Giro ha battagliato in corse minori coi tourofili e in salita se l’è sempre giocata e anzi…..ha anche vinto! Sapevo che non era un Porte a sensazione. Nibali oggi m’è piaciuto perché un altro corridore sarebbe andato alla deriva e invece son convinto che, se mai trovasse la gamba, estrapolerà dal cilindro una performance degna di nota! Più che di preparazione, però, secondo me inizia a pagare anche un po l’età e i già diversi anni ad alto livello. E’ dal 2009 che è sulla cresta e potrebbe essere che abbia anche iniziato un percorso di discesa atletica. Non ha 27 anni, però è un campione soprattutto di testa e quindi qualcosa da lui comunque mi aspetto! È uno splendido corridore! Chiudo con la RAI, che mi sembra sempre più un programma della D’Urso che una trasmissione ciclistica. Si fissano con dei corridori e gli rompono i marroni fin al midollo. Nibali andrebbe lasciato in pace a riordinare le idee e le energie e invece questi Novella 2000 dello schermo gli corrono dietro pure al bagno! Questo è un gran bel Giro e la partecipazione è buona! Ultima cosa: Valverde non ho mai pensato fosse un favorito, ma per il podio è un gran bel corridore! Riesce a resuscitare facendo danni quando meno te lo aspetti. Delusione per Majka, invece….. credevo avesse fatto passi in avanti notevoli e invece pare addirittura peggiorato!

Nisky: Scusate ancora una cosa. Ho letto in questi giorni della possibilità di chiusura della Bonette. Mi meraviglio però! Allora nevicasse venerdi o sabato capirei, ma quando han presentato la corsa credo che i francesi sapessero che si svolgeva in maggio…no? Ecco, in maggio qualche nevicata ci può stare ma se per una settimana è previsto caldo e sole e i nostri vicini non si degnano di pulir la strada lo trovo offensivo e scandaloso! Irrispettoso direi! Quasi da premeditazione per sfavorire il Giro! Allora intanto si pulisce la strada e dopo sarà Vegni o chi per lui che farà un sopralluogo e deciderà per il meglio! Hanno una settimana di tempo e non siamo in Bielorussia ma in Francia e quindi ci si aspetta che ci siano tutte le risorse per garantire la corsa

Howling Wolf14: Noi che abbiamo la vera, e dico vera, passione per il ciclismo dobbiamo intervenire sulla Rai affinché non faccia diventare la telecronaca del Giro d’Italia, e le varie trasmissioni collaterali, una sorta di talk-show scandalistico. E dobbiamo iniziare a pensare di invitare Pancani a darsi una regolata. Perché aveva iniziato bene, adesso è sempre lì a pompare sulle discese di Nibali, su Nibali che deve attaccare, che deve dare spettacolo. Che vada lui in bicicletta. Poi inizierà a imparare che cosa significa.

Howling Wolf14: Il Col de la Bonette sarà liberato dalla neve per consentire il passaggio della tappa del Giro d’Italia. Qui la notizia:
http://www.meteo-paris.com/actualites/les-grands-cols-des-alpes-ouvrent-malgre-la-neige-23-mai-2016.html

Nisky: Meno male, mi avevate spaventato. E’ la tappa disegnata meglio se non per il chilometraggio ridotto

In collaborazione con il Forum dello Scalatore

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

“Fuel” – Metallica

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della 17a tappa Molveno – Cassano d’Adda

Molveno: poco nuvoloso, 18.7°C, vento moderato da SW (10-12 Km/h), umidità al 51%
Bondo (37,8 Km) : nubi sparse, 19.6°C, vento moderato da SW (13-16 Km/h), umidità al 46%
Vestone (81,6 Km) : poco nuvoloso, 22.2°C, vento moderato da WSW (10 Km/h), umidità al 38%
Brescia – Traguardo Volante (120,1 Km): poco nuvoloso, 23°C (percepiti 24°C), vento moderato da W (11-12 Km/h), umidità al 42%
Calcio – Traguardo Volante (162.6 Km): poco nuvoloso, 23.3°C, vento debole da W (9-11 Km/h), umidità al 45%
Cassano d’Adda : poco nuvoloso, 23.2°C, vento debole da W (7-9 Km/h), umidità al 47%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Nibali: “Sul tappone delle Dolomiti stavo bene”
De Stefano: “La linea di traguardo”
De Stefano: “Vorremmo parlare lo spazio sociale”
Conti: “Coppi ha perso gli anni da 26 a 32 per la guerra”
Garzelli: “Le parole che ha detto Marco (Pastonesi) sono uomini”
Garzelli: “L’età aumentano”
Sentita ad Anteprima Giro: “Le ciliegie per due anni di fila fanno tante ciliegie” (sono i ciliegi che fanno le ciliegie)
Martinello: “La salita non presenta perdenze particolarmente cattive”
De Luca: “Una cinquantina unità”
Martinello: “Non c’è un padrone in questo Giro fino a venerdì scorso”
Martinello: “Altipiano particolarmente adatto a roccia” (a fare roccia)
Martinello: “Questo genere di percorse”
Cassani: “Consenguentemente”
Garzelli: “Dopo la Sanrema”
Garzelli: “Un problema di saluto”
Cassani: “Risoul, una salita difficilissima di 12 Km” (è decisamente facile se paragonata ad Agnello e Lombarda)
Televideo: “Sulla Mendola l’attacco di Kangert e Lopez, raggiunti dai migliori. Però Nibali non entra nell’azione vincente e perde terreno” (Nibali c’era eccome; è stato uno dei promotori dell’azione ed è rimasto con i migliori a lungo, sino a circa metà dell’ascesa di Fai)
Libero.it: “Resta indietro il solo Chaves, unico a non rientrare nell’azione dei big per rientrare sui fuggitivi” (i big non stavano rientrando su nessun fuggitivo, erano loro in testa alla corsa)
Libero.it: “Al traguardo è volata a tre Zakarina, Valverda e Kruijswijk”

Intervista nel dopotappa di Piergiorgio Severini a Paolo Slongo (Astana):
Severini: “Cos’è successo a Nibali?”
Slongo: “Non sappiamo di preciso. Stasera Vincenzo si sottoporrà alle analisi”
Severini: “Ah, allora non è solo una questione fisica. E’ anche un problema psicologico”
Slongo: “Non ho parlato di problema psicologico” (Severini aveva pensato alla PSICOAnalisi!!!)

IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della sedicesima tappa, Bressanone – Andalo

1° Carlos Betancur
2° Sam Bewley s.t.
3° Eduard Michael Grosu a 2″
4° Roger Kluge a 14″
5° Luka Mezgec s.t.
Miglior italiano Riccardo Stacchiotti, 6° a 14″

Classifica generale

1° Jack Bobridge
2° Riccardo Stacchiotti a 1′03″
3° Cheng Ji a 3′14″
4° Genki Yamamoto a 11′28″
5° Murilo Antonio Fischer a 16′49″

IL GIRO DI MOTTA
Nel 1966 Motta vinse il Giro d’Italia. Passati 50 anni il Giro ricorderà questo successo con un arrivo di tappa a Cassano d’Adda, paese natale di Motta. Noi di ilciclismo.it ricorderemo quell’edizione del Giro tutti i giorni, proponendovi la rassegna stampa dell’epoca, con i titoli del quotidiano “La Stampa”

5 GIUGNO 1966 – 18a TAPPA: LEVICO TERME – BOLZANO (137 Km)

DANCELLI PRIMO IN VOLATA A BOLZANO – DA OGGI IL GIRO SULLE DOLOMITI
Una tappa senza emozioni in attesa delle grande salite – Motta conserva immutato il vantaggio su Jimenez (1’56”) e sugli altri assi – Per evitare le spinte in salita scortati i primi dieci in classifica
Anquetil, Jimenez ed i loro compagni di squadra iniziano la corsa a forte andatura, ma i gregari delia Maglia rosa controllano tutti gli attacchi – Presso Trento, Stablinski fugge con altri sette corridori – Nessuno di essi è pericoloso in classifica generale ed il tentativo riesce – Dancelli precede Durante, Nolmans e gli altri – Il gruppo con tutti gli assi a 4′04″ – Classifica immutata – Motta dovrà difendersi dagli attacchi di Anquetil e Jimenez – Un quarto corridore potrà inserirsi nella lotta decisiva? – Le caratteristiche delle ultime tre tappe di montagna e della Vittorio Veneto-Trieste che concluderà la corsa – Altig in classifica generale è terzo a 3′39″, Zilioli quarto a 3′44″, seguito da Bitossi e Balmamion – Anquetil a 4′28″ – Un agente della Polizia Stradale seguirà la gara dei migliori ed impedirà ogni irregolarità – Si chiude così la polemica dei giorni scorsi

Unistantanea del gruppo impegnato sui tornanti del Passo della Mendola, poco prima che scatti la bagarre decisiva (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Un'istantanea del gruppo impegnato sui tornanti del Passo della Mendola, poco prima che scatti la bagarre decisiva (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: cronometro di Apeldoorn
2a tappa: Arnhem – Nimega
3a tappa: Nimega – Arnhem
4a tappa: Catanzaro – Praia a Mare
5a tappa: Praia a Mare – Benevento
6a tappa: Ponte – Roccaraso (Aremogna)
7a tappa: Sulmona – Foligno
8a tappa: Foligno – Arezzo
9a tappa: cronometro Radda in Chianti – Greve in Chianti
10a tappa: Campi Bisenzio – Sestola
11a tappa: Modena – Asolo
12a tappa: Noale – Bibione
13a tappa: Palmanova – Cividale del Friuli
14a tappa: Alpago (Farra) – Corvara (Alta Badia)
15a tappa: cronoscalata Castelrotto – Alpe di Siusi

24-05-2016

maggio 24, 2016 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Lo spagnolo Alejandro Valverde Belmonte (Movistar Team) si è imposto nella sedicesima tappa, Bressanone – Andalo, percorrendo 132 Km in 2h58′54″, alla media di 44.271 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Steven Kruijswijk (Team LottoNl-Jumbo) e di 8″ il russo Zakarin. Miglior italiano Diego Ulissi (Lampre – Merida), 4° a 37″. Kruijswijk è ancora maglia rosa con 3′00″ sul colombiano Chaves Rubio e 3′23″ su Valverde Belmonte. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), 4° a 4′43″

AN POST RAS (Irlanda)

Il britannico James Gullen (Pedal Heaven Race Team) si è imposto nella terza tappa, Charleville – Dingle, percorrendo 133.2 Km in 2h52′25″, alla media di 46.353 Km/h. Ha preceduto di 2″ il neozelandese Gate e il tedesco Holler. Unico italiano in gara Matteo Cigala (Aquablue), 116° a 9′00″. L’austriaco Clemens Fankhauser (Tirol Cycling Team) è il nuovo leader della classifica con 3″ sull’australiano Hindley e 5″ su Gate. Cigala 83° a 11′30″

LA PRIMA DI VALVERDE AL GIRO. KRUIJSWIJK PEDALA DA PADRONE

maggio 24, 2016 by Redazione  
Filed under News

Valverde ha vinto la tappa odierna del Giro d’Italia, rimanendo sempre tra i primi e staccando con un suo allungo Vincenzo Nibali sulla salita di Fai della Paganella. Il siciliano paga pesantemente sul traguardo di Andalo e Slongo paventa esami medici per controllare le condizioni di salute dello “Squalo”. Chaves si fa sorprendere sulla Mendola e, anche lui, paga qualcosa nel finale. Zakarin, in crescendo, ora è vicino a Nibali e il podio non è più un miraggio.

Zakarin, Valverde e Kruijswijk sono gli atleti meglio usciti dalla Bressanone – Andalo, in programma oggi al Giro, non tanto e non solo per essere arrivati in testa alla corsa sul traguardo, ma per ciò che questo ha significato in termini di classifica generale e di conferme.
Ilnur Zakarin registra un crescendo di condizione, lo stesso che l’anno scorso gli ha permesso di essere protagonista nel corso della terza settimana. Il vantaggio accumulato sul traguardo nei confronti degli avversari gli permette di portarsi a pochi secondi da Nibali in classifica generale. Valverde trova una conferma del fatto che la giornata storta vissuta sulle Dolomiti è stata solo una crisi passeggera e che le condizioni di forma sono invece buone. Oggi è riuscito a restare con Kruijswijk e, anzi, è stato proprio del murciano lo scatto che ha provocato il cedimento di Nibali. Naturalmente, la vittoria di tappa impreziosisce splendidamente anche la terza posizione provvisoria conquistata da Valverde in classifica generale.
Kruijswijk, naturalmente, esce molto bene dalla giornata di oggi, perché, nonostante la squadra abbia ceduto già sulla Mendola, la maglia rosa ha risposto colpo su colpo a tutti gli allunghi inscenati dai big per metterlo in difficoltà e, mentre gli avversari cedevano via via, lui non ha mai mollato il gruppetto principale, offrendo anche fattiva collaborazione per aumentare il vantaggio sugli inseguitori e andando altresì a sprintare sul traguardo.
Chaves si è fatto sorprendere, forse anche per inesperienza più che per ingenuità, dalla bagarre scoppiata sul Passo della Mendola ed ha dovuto condurre una tappa tutta all’inseguimento, che certamente gli sarà costata un notevole dispendio di energie. Alla fine, il secondo in generale si è difeso bene perché, anche se non è riuscito a rientrare sui primi, ha comunque raggiunto tutti gli altri, inscenando anche attacchi lungo la salita di Fai della Paganella prima e quella finale poi.
Nibali esce, invece, con le ossa rotte, al di là dei paventati possibili problemi di salute. Il siciliano sembrava volesse oggi inscenare un grande attacco e, in effetti, sul Passo della Mendola è stato proprio lo “Squalo” a farsi promotore dell’azione che ha portato in testa una decina di corridori con tutti i big, eccetto Chaves. Sulla salita di Fai della Paganella basta, però, un allungo di Valverde e il siciliano deve cedere, mollando le ruote dei tre di testa. Successivamente al ricongiungimento da parte di Chaves Nibali cede nuovamente, stavolta in seguito alle accelerate del colombiano, ed è costretto ad avanzare verso il traguardo in notevole difficoltà, pagando un pesante passivo di un minuto e 40 secondi.
Degna di menzione è anche la prestazione di Bob Jungels che è apparso in crescendo di condizione rispetto alle tappe di salita che lo avevano visto pagare dazio pesantemente. Oggi la maglia bianca è stata molto attiva nei vari gruppetti in seno ai quali si è trovata. Sul traguardo è giunto quinto a soli 37 secondi dai primi e, nel finale, è riuscito anche ad allungare su Chaves, guadagnando una manciata di secondi.
La tappa molto breve è partita subito fortissimo, complice anche il falsopiano discendente verso Bolzano. Dopo circa 13 Km di corsa allungano Mirco Maestri (Bardiani – CSF), Daniel Oss (BMC Racing Team),Simon Clarke (Cannondale Pro Cycling Team), Eugert Zhupa (Wilier-Southeast) e Pavel Brutt (Tinkoff), ma poco dopo altri atleti escono dal gruppo ed in testa si forma un gruppetto composto, oltre che dagli elementi citati, da Olivier Le Gac (FDJ), Joey Rosskopf (BMC Racing Team), Simon Clarke (Cannondale Pro Cycling Team), Matteo Trentin (Etixx – Quickstep), Pim Ligthart (Lotto Soudal) e Marco Coledan (Trek-Segafredo). inseguiti da Kluge, Txurruca e Zhupa, staccatosi dai primi.
Il gruppo, però, non concede molto spazio e riprende i fuggitivi senza che questi siano riusciti a conseguire un vantaggio superiore ai 45 secondi. Anche il successivo tentativo Clarcke, inseguito da Maestri, Kudus, Pirazzi e Taaramae, naufraga nel giro di poco. All’attacco del Passo della Mendola la situazione vede il gruppo nuovamente compatto.
La situazione non dura molto perché, dopo un timido scatto di Igor Antón, subito rintuzzato, è Ilnur Zakarin a muoversi ed il gruppo si sfilaccia alquanto, mentre la maglia rosa risponde con grande autorità. Nella successiva fase tranquilla partono Tanel Kangert (Astana Pro Team), David López (Team Sky) e Diego Ulissi (Lampre – Merida). Dopo un salto di catena prontamente risolto da Vincenzo Nibali, i big cominciano a scattarsi in faccia, ma la maglia rosa appare la più pronta a riportarsi sulla ruota di chiunque provi ad uscire, mentre al terzetto al comando si uniscono Firsanov, Jungels e Dombrowskj. Dietro prova l’allungo Nibali, con Kruijswijck che risponde insieme a Valverde e Zakarin, mentre ancora più dietro Chaves rimane imbrigliato nel gruppo, perdendo secondi sui quattro che intanto si riportano velocemente sul drappello di testa, andando così a comporre un gruppo di dieci uomini, tra i quali ci sono ottimi atleti che hanno interesse a tirare a tutta per distanziare il secondo in generale.
La fase successiva al GPM vede Kangert tirare il gruppo davanti, mentre dietro sono i compagni di squadra di Chaves a lavorare per riportare il gruppo – con Majka, Amador e Pozzovivo – sulla testa della corsa. La cosa si rivela piuttosto problematica perché davanti sono in dieci e sono tutti molto forti, per cui il vantaggio rimane per moltissimi chilometri oscillante tra i 20 e i 35 secondi.
Sulla salita di Fai della Paganella cedono man mano tutti gli uomini del drappello di testa e davanti restano solo Nibali, Zakarin, Kruijswijk e Valverde, che oggi conferma che la crisi delle Dolomiti è passata. E’, infatti, proprio il campione di Spagna in carica che rompe gli indugi, andando ad allungare e causando il cedimento di Nibali, che non risponde allo scatto e sale del proprio passo, decisamente più pesante rispetto a quello dei giorni migliori, tanto che sul siciliano si porta prontamente Firsanov, staccatosi in precedenza.
Dietro Chaves, dopo il lavoro dei compagni di squadra nel fondovalle, deve fare tutto da solo per cercare di ricucire. Su Nibali si riportano anche Jungels e López e, su questi, anche il gruppetto di Chaves che si unisce al gruppo Nibali, mentre i tre davanti continuano a comandare la corsa con un vantaggio che oscilla tra i 20 e i 40 secondi. Nonostante il lungo lavoro sulla salita di Fai il colombiano riesce a mantenere invariato il distacco dai migliori e decide anche di scattare sull’ultimo tratto della salita, dove si raggiungono pendenze del 15%. Lo scatto ancora una volta è indigesto a Nibali, che non riesce ad avere la brillantezza nel cambio di ritmo e deve rassegnarsi a salire regolare, con un passo che però non è efficace.
A questo punto si formano tre gruppetti con davanti Zakarin, Valverde e Kruijswijk, subito dietro un drappello con Chaves, Majka, Jungels, Ulissi, López e Firsanov, ancor più indietro la coppia Nibali-Pozzovivo che continua a perdere terreno molto rapidamente. Sulla salita finale, infatti, Zakarin impone un ritmo elevato per guadagnare secondi su Nibali, Majka e Chaves, situazione che va a beneficio sia della maglia rosa che di Valverde, che non mancano di offrire di tanto in tanto la loro collaborazione. Allo sprint è ovviamente Valverde ad imporsi su Kruijswijk, mentre Zakarin, forse stanco per il lavoro svolto, non partecipa allo volata e perde 8 secondi dai primi due. Dietro è Ulissi a precedere gli altri componenti del gruppo Chaves, giunto al traguardo qualche secondo dopo il corridore toscano.
Pesante il passivo di Nibali e Pozzovivo che giungono con 1 minuto e 47 di ritardo da Valverde e Kruijswijk. La generale vede ora Kruijswijk sempre più in rosa, con 3 minuti su Chaves e 3′23″ su Valverde. A 4′43″ c’è Nibali che scende dal podio e, in definitiva, in tre tappe paga 4 minuti e 45 secondi alla maglia rosa. Ora Zakarin e Majka non sono lontani per cui, se il momento negativo dello “Squalo” dovesse continuare sulle Alpi francesi, è a rischio anche la top five.
Domani giorno di relax con tappa per i velocisti ancora in gara, mentre giovedì il finale è insidioso, quasi a far venire l’acquolina in bocca per il gran finale con l’Agnello e Sant’Anna di Vinadio.

Benedetto Ciccarone

ORDINE D’ARRIVO

1 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 2:58:54
2 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo
3 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:00:08
4 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida 0:00:37
5 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step
6 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 0:00:38
7 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo
8 Esteban Chaves (Col) Orica-GreenEdge 0:00:42
9 Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team 0:00:50
10 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:01:47
11 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
12 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 0:03:20
13 Rein Taaramae (Est) Team Katusha
14 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
15 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
16 Sebastian Henao (Col) Team Sky
17 Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team
18 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data
19 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
20 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida 0:04:47
21 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
22 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo 0:05:02
23 Andre Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling 0:05:28
24 Davide Formolo (Ita) Cannondale Pro Cycling
25 Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling
26 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
27 Benoît Vaugrenard (Fra) FDJ 0:09:14
28 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:09:57
29 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:10:21
30 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff Team 0:10:49
31 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 0:11:24
32 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:11:57
33 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:12:43
34 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team
35 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team
36 Axel Domont (Fra) AG2R La Mondiale 0:13:16
37 Nathan Brown (USA) Cannondale Pro Cycling 0:14:18
38 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling
39 Joe Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling
40 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 0:15:47
41 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo
42 Ilia Koshevoy (Blr) Lampre – Merida 0:16:02
43 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo 0:17:21
44 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo
45 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team
46 José Herrada (Spa) Movistar Team
47 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team
48 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team
49 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina-Southeast
50 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina-Southeast
51 Matej Mohoric (Slo) Lampre – Merida
52 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin
53 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal
54 Cheng Ji (Chn) Team Giant-Alpecin
55 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling
56 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo
57 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale Pro Cycling
58 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal
59 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling
60 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data
61 Damien Howson (Aus) Orica-GreenEdge
62 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin
63 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data
64 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale
65 Stefan Kueng (Swi) BMC Racing Team
66 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff Team
67 Matteo Tosatto (Ita) Tinkoff Team
68 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha
69 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo
70 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina-Southeast
71 Joseph Rosskopf (USA) BMC Racing Team
72 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida
73 Amets Txurruka (Spa) Orica-GreenEdge
74 Jesus Hernandez (Spa) Tinkoff Team
75 Manuele Mori (Ita) Lampre – Merida
76 Pavel Brutt (Rus) Tinkoff Team
77 Christian Knees (Ger) Team Sky
78 Vegard Stake Laengen (Nor) IAM Cycling
79 Simone Petilli (Ita) Lampre – Merida
80 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo
81 Tom Stamsnijder (Ned) Team Giant-Alpecin
82 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data
83 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini
84 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo
85 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff Team
86 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale
87 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom-Rusvelo
88 Ruben Plaza (Spa) Orica-GreenEdge
89 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data
90 Ignatas Konovalovas (Ltu) FDJ
91 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale Pro Cycling
92 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal
93 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff Team
94 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF
95 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal
96 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF
97 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step
98 Albert Timmer (Ned) Team Giant-Alpecin
99 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal
100 Aleksey Rybalkin (Rus) Gazprom-Rusvelo
101 Maarten Tjallingii (Ned) Team LottoNl-Jumbo
102 Gianfranco Zilioli (Ita) Nippo – Vini Fantini
103 Carlos Verona (Spa) Etixx – Quick-Step
104 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team
105 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina-Southeast
106 Eros Capecchi (Ita) Astana Pro Team
107 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team
108 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
109 Daniel Martínez (Col) Wilier Triestina-Southeast
110 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin
111 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff Team
112 Artem Ovechkin (Rus) Gazprom-Rusvelo
113 Philip Deignan (Irl) Team Sky
114 Alexander Serov (Rus) Gazprom-Rusvelo
115 Blel Kadri (Fra) AG2R La Mondiale
116 Ian Boswell (USA) Team Sky
117 Nikias Arndt (Ger) Team Giant-Alpecin
118 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo
119 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 0:17:57
120 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha
121 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF
122 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha
123 Grega Bole (Slo) Nippo – Vini Fantini
124 Genki Yamamoto (Jpn) Nippo – Vini Fantini
125 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo
126 Simon Clarke (Aus) Cannondale Pro Cycling
127 Marco Coledan (Ita) Trek-Segafredo
128 Jack Bobridge (Aus) Trek-Segafredo
129 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step
130 Roberto Ferrari (Ita) Lampre – Merida
131 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF
132 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF
133 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step 0:18:05
134 Manuel Belletti (Ita) Wilier Triestina-Southeast
135 Michael Hepburn (Aus) Orica-GreenEdge
136 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF
137 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha
138 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team
139 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team
140 Olivier Le Gac (Fra) FDJ
141 Alexander Kolobnev (Rus) Gazprom-Rusvelo
142 Lukasz Wisniowski (Pol) Etixx – Quick-Step
143 Jaco Venter (RSA) Dimension Data
144 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data
145 Svein Tuft (Can) Orica-GreenEdge
146 Egor Silin (Rus) Team Katusha
147 Andrei Solomennikov (Rus) Gazprom-Rusvelo
148 Ivan Savitskiy (Rus) Gazprom-Rusvelo
149 Arnaud Courteille (Fra) FDJ
150 Mickael Delage (Fra) FDJ
151 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ
152 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
153 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha
154 Songezo Jim (RSA) Dimension Data
155 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Southeast
156 Davide Malacarne (Ita) Astana Pro Team
157 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal
158 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini
159 Luka Mezgec (Slo) Orica-GreenEdge
160 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling
161 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini 0:18:17
162 Sam Bewley (NZl) Orica-GreenEdge 0:18:19
163 Carlos Betancur (Col) Movistar Team

CLASSIFICA GENERALE

1 Steven Kruijswijk (Ned) Team LottoNl-Jumbo 63:40:10
2 Esteban Chaves (Col) Orica-GreenEdge 0:03:00
3 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team 0:03:23
4 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:04:43
5 Ilnur Zakarin (Rus) Team Katusha 0:04:50
6 Rafal Majka (Pol) Tinkoff Team 0:05:34
7 Bob Jungels (Lux) Etixx – Quick-Step 0:07:57
8 Andrey Amador (CRc) Movistar Team 0:08:53
9 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:10:05
10 Kanstantsin Siutsou (Blr) Dimension Data 0:11:03
11 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:11:21
12 Rigoberto Uran (Col) Cannondale Pro Cycling 0:13:53
13 Darwin Atapuma (Col) BMC Racing Team 0:20:47
14 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:22:13
15 Sebastian Henao (Col) Team Sky 0:22:14
16 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:26:58
17 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani CSF 0:29:06
18 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:30:11
19 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal 0:30:26
20 Andre Cardoso (Por) Cannondale Pro Cycling 0:31:36
21 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 0:34:28
22 Diego Ulissi (Ita) Lampre – Merida 0:37:53
23 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:40:49
24 Davide Formolo (Ita) Cannondale Pro Cycling 0:42:08
25 Nicolas Roche (Irl) Team Sky 0:43:06
26 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Alpecin 0:48:58
27 Sergey Firsanov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:50:22
28 Andrey Zeits (Kaz) Astana Pro Team 0:50:30
29 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step 0:54:56
30 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data 0:56:57
31 Pavel Kochetkov (Rus) Team Katusha 0:58:21
32 Mikel Nieve (Spa) Team Sky 1:00:48
33 Valerio Conti (Ita) Lampre – Merida 1:01:37
34 Enrico Battaglin (Ita) Team LottoNl-Jumbo 1:06:21
35 Joe Dombrowski (USA) Cannondale Pro Cycling 1:09:09
36 Rein Taaramae (Est) Team Katusha 1:12:15
37 Carlos Verona (Spa) Etixx – Quick-Step 1:16:13
38 Damiano Cunego (Ita) Nippo – Vini Fantini 1:18:10
39 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff Team 1:19:06
40 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff Team 1:21:23
41 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo 1:22:42
42 Moreno Moser (Ita) Cannondale Pro Cycling 1:25:27
43 Manuele Boaro (Ita) Tinkoff Team 1:25:55
44 Davide Malacarne (Ita) Astana Pro Team 1:27:22
45 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data 1:28:01
46 Jose Joaquin Rojas (Spa) Movistar Team 1:28:04
47 Egor Silin (Rus) Team Katusha 1:33:11
48 Damien Howson (Aus) Orica-GreenEdge 1:35:34
49 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:35:45
50 Matteo Busato (Ita) Wilier Triestina-Southeast 1:42:12
51 Nathan Brown (USA) Cannondale Pro Cycling 1:44:29
52 Jesus Hernandez (Spa) Tinkoff Team 1:46:25
53 Guillaume Bonnafond (Fra) AG2R La Mondiale 1:48:51
54 Tobias Ludvigsson (Swe) Team Giant-Alpecin 1:49:42
55 Alexander Foliforov (Rus) Gazprom-Rusvelo 1:51:25
56 Bram Tankink (Ned) Team LottoNl-Jumbo 1:52:42
57 Giulio Ciccone (Ita) Bardiani CSF 1:52:56
58 Axel Domont (Fra) AG2R La Mondiale 1:54:51
59 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling 1:56:40
60 Manuel Senni (Ita) BMC Racing Team 1:59:39
61 Amets Txurruka (Spa) Orica-GreenEdge 1:59:40
62 Stefan Kueng (Swi) BMC Racing Team 2:00:48
63 Primoz Roglic (Slo) Team LottoNl-Jumbo 2:05:15
64 Ruben Plaza (Spa) Orica-GreenEdge 2:06:01
65 Manuele Mori (Ita) Lampre – Merida 2:06:07
66 Carlos Betancur (Col) Movistar Team 2:07:31
67 José Herrada (Spa) Movistar Team 2:10:21
68 David Lopez Garcia (Spa) Team Sky 2:10:53
69 Simone Petilli (Ita) Lampre – Merida 2:11:30
70 Laurent Didier (Lux) Trek-Segafredo 2:12:56
71 Pieter Serry (Bel) Etixx – Quick-Step 2:14:47
72 Bakhtiyar Kozhatayev (Kaz) Astana Pro Team 2:18:32
73 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff Team 2:21:17
74 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal 2:22:05
75 Christian Knees (Ger) Team Sky 2:22:19
76 Simon Clarke (Aus) Cannondale Pro Cycling 2:22:28
77 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data 2:22:41
78 Matteo Trentin (Ita) Etixx – Quick-Step 2:24:15
79 Alexander Kolobnev (Rus) Gazprom-Rusvelo 2:24:24
80 Kristian Sbaragli (Ita) Dimension Data 2:24:31
81 Alberto Bettiol (Ita) Cannondale Pro Cycling 2:24:40
82 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale 2:25:01
83 Chad Haga (USA) Team Giant-Alpecin 2:25:47
84 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Soudal 2:27:40
85 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani CSF 2:27:49
86 Jaco Venter (RSA) Dimension Data 2:29:23
87 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal 2:30:13
88 Alessandro Bisolti (Ita) Nippo – Vini Fantini 2:32:17
89 Cristian Rodriguez (Spa) Wilier Triestina-Southeast 2:32:57
90 Sacha Modolo (Ita) Lampre – Merida 2:33:49
91 Ivan Savitskiy (Rus) Gazprom-Rusvelo 2:33:50
92 Adam Hansen (Aus) Lotto Soudal 2:34:06
93 Rory Sutherland (Aus) Movistar Team 2:34:17
94 Eugenio Alafaci (Ita) Trek-Segafredo 2:35:25
95 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani CSF 2:36:04
96 Eros Capecchi (Ita) Astana Pro Team 2:37:09
97 Nikias Arndt (Ger) Team Giant-Alpecin 2:37:14
98 Daniel Martínez (Col) Wilier Triestina-Southeast
99 Ian Boswell (USA) Team Sky 2:37:28
100 Alessandro De Marchi (Ita) BMC Racing Team 2:37:37
101 Matteo Tosatto (Ita) Tinkoff Team 2:38:29
102 Sean De Bie (Bel) Lotto Soudal 2:38:35
103 Joseph Rosskopf (USA) BMC Racing Team 2:39:19
104 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling 2:40:31
105 Manuel Belletti (Ita) Wilier Triestina-Southeast 2:41:27
106 Philip Deignan (Irl) Team Sky 2:41:34
107 Matej Mohoric (Slo) Lampre – Merida 2:42:45
108 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo 2:43:39
109 Pavel Brutt (Rus) Tinkoff Team 2:44:49
110 Vegard Stake Laengen (Nor) IAM Cycling 2:45:11
111 Jay McCarthy (Aus) Tinkoff Team 2:45:42
112 Twan Castelijns (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:47:10
113 Benoît Vaugrenard (Fra) FDJ 2:48:21
114 Filippo Pozzato (Ita) Wilier Triestina-Southeast 2:48:36
115 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha 2:49:09
116 Manuel Quinziato (Ita) BMC Racing Team 2:50:19
117 Ilia Koshevoy (Blr) Lampre – Merida 2:51:09
118 Anton Vorobyev (Rus) Team Katusha 2:51:34
119 Martijn Keizer (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:53:09
120 Mirco Maestri (Ita) Bardiani CSF 2:53:52
121 Jos Van Emden (Ned) Team LottoNl-Jumbo 2:54:55
122 Jasha Sütterlin (Ger) Movistar Team 2:58:43
123 Alexander Serov (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:01:19
124 Marco Coledan (Ita) Trek-Segafredo 3:01:47
125 Eugert Zhupa (Alb) Wilier Triestina-Southeast 3:01:52
126 Maarten Tjallingii (Ned) Team LottoNl-Jumbo 3:02:55
127 Paolo Simion (Ita) Bardiani CSF 3:03:08
128 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 3:04:07
129 Roberto Ferrari (Ita) Lampre – Merida 3:05:37
130 Gianfranco Zilioli (Ita) Nippo – Vini Fantini
131 Pim Ligthart (Ned) Lotto Soudal 3:05:46
132 Julen Amezqueta (Spa) Wilier Triestina-Southeast 3:05:58
133 Grega Bole (Slo) Nippo – Vini Fantini 3:09:01
134 Viacheslav Kuznetsov (Rus) Team Katusha 3:09:23
135 Arnaud Courteille (Fra) FDJ 3:10:06
136 Ignatas Konovalovas (Ltu) FDJ 3:10:24
137 Aleksey Rybalkin (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:11:13
138 Sam Bewley (NZl) Orica-GreenEdge 3:13:10
139 Simone Andreetta (Ita) Bardiani CSF 3:13:22
140 Luka Mezgec (Slo) Orica-GreenEdge 3:13:32
141 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale Pro Cycling 3:13:58
142 Andrei Solomennikov (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:14:27
143 Nicola Boem (Ita) Bardiani CSF 3:14:42
144 Lukasz Wisniowski (Pol) Etixx – Quick-Step 3:14:58
145 Rick Zabel (Ger) BMC Racing Team 3:16:01
146 Tom Stamsnijder (Ned) Team Giant-Alpecin 3:16:13
147 Songezo Jim (RSA) Dimension Data 3:16:59
148 Alexander Porsev (Rus) Team Katusha 3:21:20
149 Svein Tuft (Can) Orica-GreenEdge 3:21:56
150 Artem Ovechkin (Rus) Gazprom-Rusvelo 3:22:20
151 Albert Timmer (Ned) Team Giant-Alpecin 3:22:40
152 Blel Kadri (Fra) AG2R La Mondiale 3:23:30
153 Mickael Delage (Fra) FDJ 3:25:22
154 Michael Hepburn (Aus) Orica-GreenEdge 3:25:30
155 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data 3:26:10
156 Olivier Le Gac (Fra) FDJ 3:26:50
157 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling 3:27:37
158 Eduard Michael Grosu (Rom) Nippo – Vini Fantini 3:28:45
159 Murilo Antonio Fischer (Bra) FDJ 3:28:59
160 Genki Yamamoto (Jpn) Nippo – Vini Fantini 3:34:20
161 Cheng Ji (Chn) Team Giant-Alpecin 3:42:34
162 Riccardo Stacchiotti (Ita) Nippo – Vini Fantini 3:44:45
163 Jack Bobridge (Aus) Trek-Segafredo 3:45:48

Valverde e Kruijswiik, i due grandi protagonisti in positivo della tappa di Andalo (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Valverde e Kruijswiik, i due grandi protagonisti in positivo della tappa di Andalo (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

BRESSANONE – ANDALO: NELLA BOTTE PICCOLA…

maggio 24, 2016 by Redazione  
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È la più breve tra le 18 frazioni in linea del Giro 2016, ma non sarà per questo una delle giornate più semplici per chi ambisce al successo nella 99a edizione della corsa rosa. I primi 40 Km “lisci” e la brevità complessiva della tappa potrebbero invogliare il gruppo a una partenza molto veloce e dispendiosa, rendendo più selettive del previsto le salite previste nella seconda parte del tracciato. In particolare, potrebbe lasciare il segno in classifica l’ascesa verso Fai della Paganella, che il gruppo incontrerà a ridosso del traguardo, a sua volta preceduto da un altro tratto di strada che punta verso l’alto.

… c’è il vino buono, recita un vecchio adagio che sembra calzare a pennello per le due frazioni più brevi – cronometro escluse – del 99° Giro d’Italia e che costituiranno un vero e proprio “concentrato di montagna”, tangibile in particolare nella durissima frazione che, al penultimo giorno di gara, condurrà il gruppo da Guillestre al santuario di Sant’Anna di Vinadio. Ma anche la frazione che terminerà ad Andalo, decisamente meno impegnativa rispetto a quella franco-piemontese, non sfugge a questa caratterizzazione, che ne fa una tappa ben più rilevante delle tre stelle di difficoltà attribuitole dall’organizzazione. Sono, queste, tappe di montagna infide proprio per il basso chilometraggio che, spesso, spinge i corridori a interpretarle al massimo sin dalla partenza proprio per la loro brevità, con il rischio di rendere più selettive di quel che suggeriscono dati e cartine le salite previste dal tracciato e che, in questa frazione, risponderanno al nome di Passo della Mendola e di Fai della Paganella. Quest’ultima è la più rilevante ed anche la più appetitosa per quegli scalatori che sono in lotta per la classifica perché, caratterizzata da pendenze importanti anche se non mirabolanti, si trova molto vicina al traguardo (a sua volta, posto al termine di un tratto in salita), distante meno di 10 Km, e al confronto, strizza più loro l’occhio rispetto al tappone di Corvara che poneva Il Valparola a 20 Km dal traguardo e il più ripido e selettivo Giau ai -41 dalla meta. I primi 40 Km totalmente privi di asperità, alla fine, potrebbero addirittura costituire la “quarta salita” del tracciato odierno proprio perché, come anticipato, consentiranno una partenza decisamente rapida, con velocità che poi potrebbero rimanere nelle gambe al momento d’affrontare le ascese vere. E questa non sarà l’ultima insidia perché ce ne sarà un’altra che sulla cartina non si vede, il giorno di riposo che la carovana avrà vissuto ventiquattrore prima e che per diversi corridori è un danno più che un aiuto perché spezza un ritmo di gara che tavolta si ritrovare a fatica e di certo si dovranno sudare sette camicie per recuparla se il resto del gruppo dovesse vivere al massimo questa tappa.
L’ultima frazione della prima fase alpina scatterà da Bressanone, deliziosa cittadina che porta i “segni” del dominio dei principi-vescovi che la ressero per ben 776 anni e sotto i quali furono eretti i principali monumenti cittadini, dal Duomo al seminario maggiore, dal Palazzo vescovile alla celeberrima Abbazia di Novacella, presso la quale nel 1971 Pier Paolo Pasolini girò alcune scene del suo “Decameron”. La prima parte di questa sedicesima tappa si snoderà in dolcissimo falsopiano discendente sul fondovalle del fiume Isarco, toccando pochi chilometri dopo il “via!” il centro di Chiusa, sovrastato dall’alta rupe dalla quale la sorveglia il monastero di Sabiona, uno dei più antichi delle Alpi, inaugurato il 18 novembre 1686 sul luogo dove in precedenza si trovava il vescovado dei principi-vescovi, poi trasferitisi a Bressanone, e che era stato distrutto 150 prima da un fulmine. In seguito la corsa “intercetterà” le basi di due dei più celebri valichi dolomitici, Ponte Gardena e Cardano all’Isarco, da dove si vanno all’attacco rispettivamente dell’omonimo passo e del Costalunga, il cui accesso è sorvegliato da Castel Cornedo, aperto al pubblico nel 2006 e nella cui cappella si possono ammirare affreschi trecenteschi. Quasi al termine di questo veloce tratto introduttivo i “girini” transiteranno per Bolzano, a due passi dalla centralissima Piazza Walther, sulla quale prospetta l’abside del duomo dell’Assunta e che prende il nome da quello di un celebre poeta dal cognome quasi impronunciabile (Von der Vogelweide), le cui opere furono vergate in “Mittelhochdeutsch”, la lingua tedesca parlata in epoca medioevale, tra il 1050 e il 1350. Intersecate le proprie rotte con quelle della “Strada del vino dell’Alto Adige” – uno dei più antichi itinerari enologici d’Italia, fondata nel 1964 e che attraversa 4250 ettari di vigneti (l’83% dell’intera estensione viticola dell’Alto Adige) – il percorso andrà ora a proporre la lunga ascesa verso il Passo della Mendola, quasi 15 Km al 6,4% per raggiungere un valico le cui fortune turistiche iniziaron nel 1886 quando, un anno dopo l’apertura della strada che lo valica, l’originario maso Mendelhof fu trasformato in un albergo con stazione termale annessa, frequentato tra gli altri, dalla celebre principessa Sissi e nientemeno che dal “Mahatma” Gandhi. Entrati in provincia di Trento, i corridori intraprenderanno quella che può essere definita come una delle discese più lunghe del Giro 2016, una quarantina di chilometri di planata non continua durante i quali si disegnerà una sorta di arco attraversando la Val di Non, terra nota per le estese coltivazioni di mele della varietà Golden Delicious, originaria degli Stati Uniti dove fu scoperta nel 1891, e che il gruppo ben conosce grazie alle 23 edizioni del Trofeo Melinda, corsa professionistica nata nel 1992 su iniziativa di Marco Brentari per sostituire in calendario il non più organizzato Giro dell’Umbria e che lo scorso anno si è fusa con il Giro del Trentino divenendone la tappa conclusiva. Proprio a cavallo del tratto più impegnativo della discesa – comunque morbida nelle inclinazioni – ci sarà il passaggio da Fondo, il paese che accoglieva il traguardo del Melinda e che ha dato i natali al pittore Fortunato Depero, uno degli esponenti del cosiddetto “secondo futurismo”. Spezzata da frequenti contropendenze, la discesa proseguirà inizialmente tortuosa poi più lineare verso il Lago di Santa Giustina – il più grande bacino artificiale della regione, la cui diga all’epoca della costruzione (1946-1949) era la più alta d’Europa con i suoi 152,5 metri – e l’imbocco della Val di Sole, il cui culmine stradale è rappresentato dall’ascesa al Passo del Tonale, altro storico passaggio del Giro d’Italia, che però non l’ha in programma in questa edizione. Infatti, alle porte della valle il tracciato della tappa cambierà bruscamente direzione andando ad affrontare un tratto in falsopiano di quasi 4 Km che spezza in due fasi distinte la discesa dalla Mendola e che terminerà con il passaggio da Cles, il capoluogo della Val di Non, centro che ha tra i suoi figli più illustri Maurizio Fondriest e, andando molto più indietro nel tempo, il cardinale Bernardo Clesio, uno dei promotori del Concilio di Trento, evento per il quale tanto si prodigò, ma al quale non riuscì a partecipare perché morì a Bressanone nel 1539, sei anni prima dell’apertura del concilio. Ripresa la discesa, si supererà quindi l’ardito ponte di Santa Giustina, alto 144 metri sopra il corso del fiume Noce e costruito nel 1888 nel luogo dove, una sessantina d’anni più tardi, sarà eretta la diga del citato lago omonimo, le cui acque sommersero un luogo storico, il romano Ponte Alto presso il quale nel 1276 fu siglata la pace tra il conte del Tirolo Mainardo II e il vescovo di Trento Enrico II e che riemerge quando il livello del bacino viene abbassato. Tornata filante, dopo aver lasciato sulla sinistra la deviazione per Ton (da visitare Castel Thun, uno dei più monumentali e meglio conservati del Trentino), la discesa terminerà definitivamente con il passaggio nella stretta Chiusa della Rocchetta, stretta forra oltre la quale si apre quasi inattesa la Piana Rotaliana, pianura di forma triangolare il cui vertice è rappresentato proprio dalla gola e che è conosciuta agli appassionati del buon vino in quanto terra di produzione del Teroldego Rotaliano, il cui nome deriverebbe dal termine tedesco Tiroler gold (letteralmente “Oro del Tirolo) oppure dalla Teroldola, varietà d’uva che fu citata in un documento del Concilio di Trento. I “girini” non potranno godersi nulla, né questo “nettare”, né la pianura perché è proprio all’uscita dalla Rocchetta che si stacca sulla sinistra la salita più importante di giornata, diretta alla stazione invernale di Fai della Paganella, rimontando le pendici del sovrastante e omonimo gruppo montuoso, dirimpettaio del vicino Bondone, rispetto al quale ha un curriculum ciclistico meno nutrito e blasonato. Se la “montagna di Trento” vanta 13 precedenti alla corsa rosa, a partire dalla storica giornata di tregenda vissuta l’8 giugno del 1956, Fai può controbattare con appena tre passaggi, anche se può vantare un “padrino” d’eccezione, il grande Eddy Merckx, che nel 1973 s’impose, ultimo dei sei successi parziali conseguiti in quell’edizione, proprio nella tappa che terminava nella vicina Andalo, il cui finale era, però, leggermente diverso e meno impegnativo rispetto a quello di quest’anno. Il Giro ci tornerà poi nel 1993 e nel 1998 e, di conseguenza, quest’ascesa sarà, di fatto, una novità per gran parte dei componenti del gruppo, eccettuato chi avrà scelto come marcia d’avvicinamento alla corsa rosa il Giro del Trentino, che l’ha proposta nel finale della tappa di Mezzolombardo. La salita “ufficiale” verso Fai si compone di due tratti, il più consistente dei quali – che corrisponde quasi all’intera scalata – misura 8,5 Km e presenta una pendenza media del 7,9%. La massima, invece, è raggiunta nel corso degli ultimi 1,7 Km che salgono al 4,9% medio ma “strappano” improvvisamente nei duecento metri che precedono il GPM, nei quali la strada guizza fino al 15%. L’ascesa poi proseguirà non ufficialmente anche dopo aver superato lo striscione per portarsi in circa un chilometro (3,5%) ai 1033 metri del Passo del Santel, al quale fanno capo gli impianti sciistici della Paganella e dove, nella tappa vinta dal “cannibale”, iniziavano gli ultimi 5 Km di gara, parte in quota e parte in lievissima discesa. Al Giro 2016, invece, il finale sarà più impegnativo perché si scenderà dal Santel percorrendo una breve ma ripida picchiata di 2,3 Km all’8,6%, in fondo alla quale i corridori incontreranno la strada che sale ad Andalo dalla Rocchetta non lontano dai ruderi di Castel Belfort, rimasto in abbandono dal 1785 al 2013, quando le rovine sono state consolidate e messe in sicurezza per renderle accessibili ai visitatori. Ripresa la salita, questa sarà decisamente più accondiscendente al confronto della precedente e accompagnerà i “girini” fin alle porte del traguardo dove, nei pressi del piccolo Lago di Andalo (bacino di natura carsica, la cui estensione varia a seconda delle precipitazioni) terminerà un tratto di quasi 2 Km al 6,2%. Poi, nonostante la classificazione di arrivo in salita, la strada tornerà benevole e praticamente piatta negli ultimi due chilometri, un finale veloce così com’era stato il tratto iniziale di questa breve ma delicata frazione, decisamente “speedy”. Andalo, andalo, arriba arriba!

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Passo della Mendola (1363m). Chiamato anche Mendelpass, separa i monti Penegal e Roen ed è valicato dalla SS 42 “del Tonale e della Mendola” tra Appiano sulla Strada del Vino e Ronzone. Il Giro d’italia vi è salito 13 volte, la prima nel corso della tappa Merano – Gardone Riviera del Giro del 1937, disputata il giorno successivo il primo tappone dolomitico della storia e in entrambi i casi il grande mattatore, fra traguardi di tappa e GPM, fu Gino Bartali. L’ultimo a scollinarvi in testa è stato, invece, Alessandro Bertolini durante la tappa Brunico – Fondo / Sarnonico del Giro 2004. Nel 1999 vi si concluse anche una tappa del Giro del Trentino, vinta da Riccardo Forconi.

Passo del Santel (1033m). Valicato dalla SP 64 tra Fai della Paganella e Andalo, coincide con l’omonima località. Il Giro vi è salito 3 volte, sempre dal più impegnativo versante di Fai ma, come accadrà quest’anno, non vi è stato mai posto il traguardo GPM. La prima volta, nel 1973, lo striscione era posto nel centro di Fai nel corso della tappa Verona – Andalo, dominata da Merckx. Nel 1993 il GPM era collocato ad Andalo e vi transitò in testa Roberto Caruso (tappa Corvara – Lumezzane) mentre nel 1998, nuovamente a Fai, passerà in testa Mariano Piccoli in occasione della storica tappa Cavalese – Plan di Montecampione.

Sella di Andalo (1042 m). Sella prativa posta sull’altopiano che separa il gruppo della Paganella da quello delle Dolomiti di Brenta. Vi sorge l’omonimo abitato che fu sede di tappa al Giro del 1973 (vittoria di Merckx) e che, come sopra ricordato, ospitò un traguardo GPM anche nell’edizione del 1993.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Il duomo di Bressanone

Scena de ‘’Il Decameron’’ girata presso l’abbazia di Novacella, alle porte di Bressanone (www.davinotti.com)

Scena de ‘’Il Decameron’’ girata presso l’abbazia di Novacella, alle porte di Bressanone (www.davinotti.com)

Il monastero di Sabiona visto dall’autostrada del Brennero

Castel Cornedo

Bolzano, il duomo visto da Piazza Walther

Lo storico albergo del Passo della Mendola

Il lago di Santa Giustina e la città di Cles visti dai meleti della Val di Non

Cles, Castel Cles fa capolino tra i meleti

La diga di Santa Giustina vista dall’omonimo ponte

Il ‘’Ponte Alto’’ del Lago di Santa Giustina, visibile solo quando le acque si ritirano (panoramio)

Il ‘’Ponte Alto’’ del Lago di Santa Giustina, visibile solo quando le acque si ritirano (panoramio)

Castel Thun

La Chiusa della Rocchetta

La Piana Rotaliana vista in direzione della Chiusa della Rocchetta

Fai della Paganella

Castel Belfort

Lago di Andalo (www.appartamentiandalo.it)

Lago di Andalo (www.appartamentiandalo.it)

Il massiccio della Paganella e, in trasparenza, l’altimetria della sedicesima tappa del Giro 2016

Il massiccio della Paganella e, in trasparenza, l’altimetria della sedicesima tappa del Giro 2016

23-05-2016

maggio 23, 2016 by Redazione  
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GIRO D’ITALIA

Giorno di riposo

AN POST RAS (Irlanda)

L’irlandese Eoin Morton (Fitz Cycles) si è imposto nella seconda tappa, Mullingar – Charleville. percorrendo 183.7 Km in 4h14′15″, alla media di 43.351 Km/h. Ha preceduto di 4″ il connazionale Mccrystal e il danese Brøchner. Unico italiano in gara Matteo Cigala (Aquablue), 58° a 11″. L’olandese Taco Van der Hoorn (Cyclingteam Join’s – De Rijke) è ancora leader della classifica con 6″ sul neozelandese Kennett e 9″ sul danese Mygind. Cigala 73° a 2′45″

TOUR DE FLORES

Lo spagnolo Benjamin Prades Reverter (Team UKYO) si è imposto nella quinta e ultima tappa, Ruteng – Labuhan Bajo, percorrendo 121.5 Km in 3h17′50″, alla media di 36.849 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale García Ambroa e di 3″ il neozelandese Daniel Whitehouse (Terengganu Cycling Team), che si impone in classifica con 2′56″ su Prades Reverter e 3′40″ su García Ambroa

BOASSON HAGEN SI SVEGLIA TARDI. WEENING TRIONFA IN NORVEGIA

maggio 23, 2016 by Redazione  
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È l’olandese Pieter Weening (Roompot) a conquistare la classifica generale del Tour di Norvegia, precedendo di 23″ due corridori di casa, Edvald Boasson Hagen (Dimension Data) e Sondre Holst Enger (Norvegia). L’ultima tappa della rassegna scandinava va proprio a Boasson Hagen, che riesce a scavalcare in classifica il connazionale Holst Enger inserendosi alla seconda piazza.

Tutto è cominciato mercoledì con la prima tappa di questo Giro di Norvegia, con partenza da Drammen e arrivo a Langesund dopo 174 chilometri, terminata con una volata di gruppo vinta dall’australiano Steele Von Hoff (One) davanti al tedesco Phil Bauhaus (Bora Argon) e al francese Yannick Martinez (Delko Marseille) e con un solo azzurro nella tp ten, Daniele Colli (Nippo Vini Fantini), piazzatosi al decimo posto.
La seconda frazione, con partenza da Kragerø ed arrivo a Rjukan dopo 211 chilometri, con una dura salita nel finale, ha visto la vittoria solitaria, con annesso primo posto in classifica generale, di Pieter Weening (Roompot), che precede di 47″ un gruppetto regolato da Sondre Holst Henger su Christian Eiking Odd, entrambi portacolori della nazionale norvegese.
Colpo a sorpresa, invece, nella terza tappa, da Rjukan a Geilo, perché sullo strappo finale trionfa un corridore andato in fuga tutto il giorno, il danese Mads Pedersen (Stolting), che precede il compagno di avventura Luis Mas (Caja Rural) mentre la classifica rimane invariata.
Nella quarta frazione inizia lo show di Boasson Hagen, fin lì decisamente anonimo, che precede allo sprint il connazionale Sondre Holst Henger ed il tedesco Paul Martens (Lotto Jumbo) sul traguardo della Flå – Eggemoen, dove quinto giunge Marco Marcato (Wanty – Groupe Gobert). Nello stesso gruppo c’è anche Weening, undicesimo, che conserva la maglia.
Nello spazio di 24 ore arriva anche il bis firmato Boasson Hagen, che nella quinta ed ultima tappa, con partenza da Drobak ed arrivo a Sarpsborg dopo 163 chilometri, mette in ridicolo la concorrenza grazie ad un attacco negli ultimi chilometri precedendo di otto secondi due norvegesi, l’abbonato al secondo posto Sondre Holst Henger e August Jensen (Team Coop).
La classifica generale delineatasi è la seguente: primo posto per Weening, che vince il Giro di Norvegia davanti a Boasson Hagen, Holst Henger, Christian Eiking Odd, Sander Armée, José Mendes, Marco Minnard, Elliot Lietaer, Pello Bilbao e August Jensen. Il migliore degli italiani è Marcato, 15° a 1′53″.

Paolo Terzi

CLASSIFICA GENERALE

1 Pieter Weening (Ned) Roompot – Oranje Peloton 22:17:20
2 Edvald Boasson Hagen (Nor) Dimension Data 0:00:23
3 Sondre Holst Enger (Nor) Norwegian National Team 0:00:33
4 Odd Christian Eiking (Nor) Norwegian National Team 0:00:55
5 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal 0:00:57
6 José Joao Pimenta Costa Mendes (Por) Bora-Argon 18 0:00:59
7 Marinus Cornelis Minnaard (Ned) Wanty – Groupe Gobert 0:01:02
8 Eliot Lietaer (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:01:19
9 Pello Bilbao Lopez De Armentia (Spa) Caja Rural-Seguros RGA 0:01:30
10 August Jensen (Nor) Team Coop – Oster Hus 0:01:31
11 Paul Martens (Ger) Team LottoNl-Jumbo 0:01:34
12 Markus Hoelgaard (Nor) Team Joker Byggtorget 0:01:47
13 Tomasz Marczynski (Pol) Lotto Soudal
14 Adam Phelan (Aus) Drapac Professional Cycling 0:01:51
15 Marco Marcato (Ita) Wanty – Groupe Gobert 0:01:53

Il podio della 6a edizione del Tour of Norway (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

Il podio della 6a edizione del Tour of Norway (foto Tim de Waele/TDWSport.com)

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