KITTEL, BUONA LA PRIMA
Il 28enne tedesco approdato in questa stagione all’Etixx-QuickStep si dimostra intenzionato a tornare il re dello sprint imponendosi nettamente in quel di Fujairah davanti a Mark Cavendish e conquistando la leadership del Dubai Tour. Buona prova degli azzurri con Giacomo Nizzolo, Sacha Modolo, Andrea Palini e Andrea Guardini che si piazzano nell’ordine dal 3° al 6° posto mentre Elia Viviani conclude 8°.
Si è aperta con una frazione di 179 km da Dubai a Fujairah la terza edizione del Dubai Tour, corsa a tappe di quattro giorni organizzata da RCS che vede al via diversi big del ciclismo internazionale, a partire da Philippe Gilbert (Bmc), Tony Martin (Etixx-QuickStep), Rui Costa (Lampre-Merida), Fabian Cancellara (Trek-Segafredo) e Bradley Wiggins, leader della nuova formazione Continental che prende il suo nome, ma soprattutto diversi sprinter di grido come Juan José Lobato (Movistar), Matthew Goss (One Pro Cycling), Ben Swift (Team Sky), i nostri Andrea Guardini (Astana), Sacha Modolo (Lampre-Merida), Elia Viviani (Team Sky), Daniele Bennati (Tinkoff), Giacomo Nizzolo (Trek Segafredo) e soprattutto i due dominatori delle volate delle ultime stagioni: Mark Cavendish (Dimension Data), mattatore del Dubai Tour 2015 in cui si è imposto in tre tappe e nella classifica generale dopo che nell’edizione precedente aveva avuto la meglio Taylor Phinney, e Marcel Kittel (Etixx-QuickStep), a caccia di riscatto dopo un’annata costellata di problemi fisici in cui ha conquistato un solo successo in una tappa del Giro di Polonia.
La frazione inaugurale, complici il percorso pressochè privo di difficoltà altimetriche, il vento a favore e i lunghi rettilinei che caratterizzano questa regione degli Emirati Arabi, è stata corsa a velocità altissima e, dopo la prevedibile fuga di giornata – che ha avuto come protagonisti Soufiane Haddi (SkyDive Dubai), Martin Mortensen (One Pro Cycling), Marc Soler (Movistar Team), Loïc Vliegen (Bmc), Charly Planet (Novo Nordisk) e Jesús Alberto Rubio (Al Nasr-Dubai) – e l’altrettanto prevedibile recupero del gruppo che ha chiuso il gap ai -11 dal traguardo, ha visto nel finale un timido tentativo di Gilbert, subito riassorbito, e il duello tra l’Etixx-QuickStep e la Dimension Data per portare i rispettivi leader davanti a tutti per la volata. Ad avere la meglio, grazie anche all’apporto dei nostri Matteo Trentin e Fabio Sabatini, è stata la formazione belga con Kittel che ha potuto sprigionare al meglio la sua potenza negli ultimi 200 metri e imporsi con grande margine, dimostrando di avere le carte in regola per tornare l’atleta devastante del 2014. Più incerta è risultata la lotta per la piazza d’onore alle spalle del 27enne tedesco, che ha visto Cavendish precedere una nutrita schiera di azzurri con Nizzolo buon 3° davanti a Modolo, Andrea Palini (SkyDive Dubai) e Guardini mentre Viviani non è andato oltre l’8a piazza alle spalle di Christopher Opie (One Pro Cycling). Da segnalare che si è creato tra i primi 16 e il resto del gruppo un buco di 5” che potrebbe risultare decisivo in una classifica generale che, grazie agli abbuoni, vede Kittel in vantaggio di 4” su Cavendish, di 9” su Haddi e di 10” su Modolo, Palini e Guardin. Gli sprinter puri avranno ancora la possibilità di guadagnare terreno nella seconda tappa, 188 km interamente pianeggianti da Dubai a Palm Jumeiras Atlantis, e in quella conclusiva mentre dovranno difendersi nella terza frazione che si concluderà in quel di Hatta, in cima a uno strappo di 300 metri con pendenze fino al 17%.
Marco Salonna
ORDINE D’ARRIVO
1 Marcel Kittel (Ger) Etixx-QuickStep 3:35:21
2 Mark Cavendish (GBr) Team Diemension Data
3 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo
4 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida
5 Andrea Palini (Ita) SkyDive Dubai
6 Andrea Guardini (Ita) Astana
7 Chris Opie (GBr) One Pro Cycling
8 Elia Viviani (Ita) Team Sky
9 Michal Kolar (Svk) Tinkoff
10 Tomas Vaitkus (Ltu) Al Nasr Pro Cycling Team – Dubai
CLASSIFICA GENERALE
Marcel Kittel (Ger) Etixx-QuickStep 3:35:11
2 Mark Cavendish (GBr) Team Diemension Data 0:00:04
3 Giacomo Nizzolo (Ita) Trek-Segafredo 0:00:06
4 Sacha Modolo (Ita) Lampre-Merida 0:00:10
5 Andrea Palini (Ita) SkyDive Dubai
6 Andrea Guardini (Ita) Astana
7 Chris Opie (GBr) One Pro Cycling
8 Elia Viviani (Ita) Team Sky
9 Michal Kolar (Svk) Tinkoff
10 Tomas Vaitkus (Ltu) Al Nasr Pro Cycling Team – Dubai

Kittel inizia con il piedi giusto la stagione 2016, dopo aver colto una sola affermazione lo scorso anno, al Giro di Polonia (Getty Images)
03-02-2016
febbraio 3, 2016 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
DUBAI TOUR
Il tedesco Marcel Kittel (Etixx – Quick Step) si è imposto nella prima tappa, Dubai – Fujairah, percorrendo 179 Km in 3h35′21″ alla media di 49.872 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Cavendish e l’italiano Giacomo Nizzolo (Trek-Segafredo). Kittel è il primo leader della classifica con 4″ su Cavendish e 6″ su Nizzolo.
VOLTA A LA COMUNITAT VALENCIANA
L’olandese Wout Poels (Team Sky) si è imposto nella prima tappa, cronometro Benicàssim – Oropesa del Mar, percorrendo 16.25 Km in 22′34″ alla media di 43.205 Km/h. Ha preceduto di 15″ lo spagnolo Sánchez Gil e di 21″ il bielorusso Kiryienka. Miglior italiano Diego Rosa (Astana Pro Team), 4° a 22″.
ETOILE DE BESSÈGES (Francia)
Il francese Bryan Coquard (Direct Energie) si è imposto nella prima tappa, Bellegarde – Beaucaire, percorrendo 156 Km in 3h25′38″ alla media di 45.518 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Dupont e Demoitié. Miglior italiano Matteo Pelucchi (IAM Cycling), 16°. Coquard è il primo leader della classifica con 4″ su Dupont e 6″ su Demoitié. Miglior italiano Pelucchi, 17° a 10″
HERALD SUN TOUR (Australia)
L’australiano William Clarke (Drapac Professional Cycling) si è imposto nel prologo, circuito di Melbourne, percorrendo 2 Km in 2′34″ alla media di 46.753 Km/h. Ha preceduto di 1″ il connazionale Ewan e di 2″ il connazionale Van Der Ploeg. Miglior italiano Niccolò Bonifazio (Trek – Segafredo), 7° a 5″.
STAGIONE 2016: I GRANDI NOMI SI SCALDANO AL SOL D’ARABIA
febbraio 2, 2016 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Dal 3 al 21 febbraio la penisola arabica accoglierà i giri di Dubai, del Qatar e dell’Oman, gettonate corse a tappe frequentate dai nomi che contano del ciclismo, richiamati laggiù dal clima e dalla possibilità di affinare la gamba in vista dei grandi appuntamenti stagionali già sfidandosi nell’esercizio della cronometro e della salita. Saranno i velocisti, però, a fare la parte del “leone”, per la presenza di parecchi traguardi a loro dedicati: per loro anche la possibilità di testare le strade sulle quali si svolgerà la prossima edizione dei campionati del mondo, in programma a ottobre in quel di Doha.
A ben guardare, è la quarta grande corsa a tappe della stagione, in calendario prima di Giro, Tour e Vuelta. Per 18 giorni, tra il 3 e il 21 febbraio, si raduneranno nella zona del Golfo Persico i bei nomi del mondo del ciclismo, richiamati nella penisola arabica dalla possibilità di affinare le gambe in vista dei grandi appuntamenti stagionali su percorsi non particolarmente impegnativi dal punto di vista altimetrico e con temperature tipiche dei mesi estivi, lontani anni luce dai climi ancora invernali della vecchia Europa. Così i giri a tappe degli emirati di Dubai e del Qatar e poi quello del sultanato dell’Oman sono diventati nel tempo tre frequentati eventi, che quest’anno offriranno anche l’opportunità, in Qatar, di testare le strade sulle quali a ottobre andranno in scena i campionati del mondo. Sarà un mondiale per velocisti, categoria che in queste tre corse avrà a disposizione ben 10 traguardi su 15, con la possibilità di lottare anche per il successo finale a Dubai e in Qatar, mentre, come al solito, il Giro dell’Oman si “concederà” agli scalatori.
Come negli ultimi anni ad aprire le danze sarà il Dubai Tour, la più giovane delle tre corse – quest’anno si correrà la terza edizione – e l’unica organizzata dalle mani italiane di RCS Sport, mentre le altre due sono gestite dai francesi di ASO. Il tracciato del Dubai Tour 2016 ricalcherà a grandi linee quello della scorsa edizione, riproponendo il medesimo luogo di partenza per ciascuna delle frazioni, la sede del Dubai International Marine Club, e due dei quattro traguardi, mentre debutteranno come arrivi di tappa Fujairah e la Business Bay di Dubai. Il primo, capoluogo dell’unico dei sette Emirati Arabi Uniti che si affaccia sull’Oceano Indiano, sarà il punto d’arrivo della prima frazione, lunga 179 Km e prevalentemente tracciata in territorio desertico, con un circuito cittadino finale di 6,6 Km, da ripetere due volte, che assegnerà anche la prima maglia blu di leader della classifica generale. La seconda frazione, la più lunga dall’alto dei suoi 188 Km, toccherà i principali impianti sportivi di Dubai prima di concludersi sulle ventose strade dell’isola artificiale di Palm Jumeirah, dove nelle prime due edizioni della corsa si sono imposti il tedesco Marcel Kittel e l’italiano Elia Viviani. La frazione “regina” sarà la terza, che vedrà il traguardo posto, dopo 172 Km morbidamente vallonati, in cima all’arcigno muro della diga di Hatta, 300 metri di strada inclinati fino al 17% che lo scorso anno non impedirono il successo a un velocista potente del calibro di Degenkolb mentre stavolta dovrebbero vedere in prima linea il belga Philippe Gilbert, specialista di questi tipi di finale. La bassa entità generale delle difficoltà e gli abbuoni in programma dovrebbero, però, tenere aperta la corsa fino all’ultimo colpo di pedale che sarà dato l’indomani nel cuore del nuovissimo quartiere finanziario di Dubai, la Business Bay, terminal della conclusiva frazione di 137 Km, interamente tracciata sulle strade della capitale dell’emirato.
Quarantott’ore più tardi prenderà il via la 15a edizione del Tour of Qatar, la “veterana” tra le gare arabiche, che quest’anno si disputerà in cinque frazioni, una in meno rispetto alle ultime edizioni per la sceltà d’inserire in calendario una giornata di stacco dal Dubai Tour. Rispetto a quest’ultima corsa, il Qatar sarà ancor più appetibile ai velocisti, grazie alla totale assenza di difficoltà altimetriche e nonostante la presenza di una cronometro di una decina di chilometri, probabilmente troppo breve per controbilanciare i numerosi abbuoni in palio agli sprint e ai traguardi di tappa. L’unica vera insidia della corsa qatariota sarà costituita dal vento, che spesso si è rilevato decisivo e che nella scorsa edizione diede non pochi problemi scatenando vere e proprie tempeste di sabbia nel paeseggio prevalentemente desertico del Qatar.
La prima delle cinque tappe, in programma lunedì 8 febbraio, taglierà nel mezzo la penisola del Qatar collegando in 176 Km la località balneare di Dukhan, situata presso il principale giacimento petrolifero dello stato, con la “corniche” di Al Khor. La frazione più interessante sarà la seconda perché all’interno dei 135 Km del percorso previsto, con partenza e arrivo presso la sede dell’Università del Qatar, si dovranno affrontare 4 giri di un circuito che ricalcherà il tratto più difficile del pur pianeggiante anello iridato, quello che si snoderà sulle strade dell’arcipelago artificiale The Pearl, insidioso per il vento e la presenza di parecchie rotatorie.
Come avviene dal 2012 (con l’eccezione dell’edizione disputata l’anno successivo) la tappa a cronometro andrà in scena al Lusail, su di uno snello circuito di 11,4 Km disegnato all’esterno del famoso circuito motoristico, interamente pianeggiante e movimentato solo da una decina di curve. Qui si sono imposti l’olandese Niki Terpstra l’anno passato e l’australiano Michael Hepburn nel 2014 mentre nel 2012 la cronometro era a squadre ed era stata dominata dalla formazione statunitense Garmin-Barracuda.
La penultima tappa sarà una delle più insidiose per il vento, quasi totalmente disegnata all’estremità settentrionale dello stato; si partirà dal forte di Al Zubarah, unico monumento del Qatar inserito nella lista dei patrimoni UNESCO, per arrivare dopo 189 Km – sarà la più lunga delle cinque frazioni – nel centro di Madinat Al Shamal, dove si dovranno affrontare 4 giri di un circuito lungo 14 Km.
Tradizionale l’atto conclusivo della corsa, una tappa-passerella di 114 Km con partenza dal Sealine Beach Resort e arrivo a Doha, dove si dovranno ripetere 10 giri di un circuito di 5 Km interamente disegnato sul lungomare della capitale del Qatar.
Quattro giorni più tardi, martedì 16, scatterà infine l’ultima delle tre corse arabiche, il Giro dell’Oman, fin dalla prima edizione – disputata nel 2010 – la più favorevole agli scalatori, una tendenza che quest’anno sarà ancor più accentuata per la decisione degli organizzatore di indurire la tradizionale scalata alla “Green Mountain”, da sempre traguardo della tappa regina della corsa. I velocisti, grandi protagonisti in Dubai e Qatar, avranno qui a disposizione solo due traguardi e per il resto dovranno lasciare il palcoscenico ai favoriti per il successo finale e anche ai “finisseur”, che avranno almeno due-tre occasioni per dare sfogo alle loro potenzialità. E che sia una corsa di “pasta” diversa dalle precedenti lo si capirà sin dalla prima tappa che, dopo la partenza dall’Oman Exhibition Center di Mascate – la capitale del sultanato – terminerà ad Al Bustan dopo aver percorso 145,5 Km e, soprattutto, affrontato la breve ma ripida salita di Al Jissah, 1400 metri al 9% collocati a soli di 5,5 Km dal traguardo, lo stesso dove l’anno scorso a imporsi fu l’elvetico Fabian Cancellara che regolò allo sprint lo spagnolo Valverde, il belga Van Avermaet e il resto del gruppo di testa, composto da meno di una cinquantina di corridori. La frazione successiva sarà ancora più adatta ai corridori “dinamitici” alla Gilbert perché, partiti dalla sede dell’Omantel Head Office ad Al Seeb, si arriverà sulle colline del piccolo villaggio di pescatori di Quriyat, dove il traguardo sarà collocato in cima a un’ascesa di poco meno di 3 Km al 6,8%. I velocisti si “esibiranno” per la prima volta al termine della terza tappa, che presenterà partenza e arrivo sulle coste dell’oceano – rispettivamente presso la spiaggia di Al Sawadi e all’esterno del Naseem Park di Al Seeb – e intero sviluppo (176.5 Km) nell’entroterra, superando un lieve ma costante falsopiano nei primi 85 Km, salendo dal livello del mare sino a 459 metri di quota, per poi compiere il percorso altimetricamente inverso per tornare verso la costa. Sarà il giorno di vigilia della tappa più attesa, quella dell’immancabile arrivo sulla Jabal Al Akhdhar, montagna alta oltre 3000 metri che dal 2011 è protetta da una riserva naturale voluta dal sultano Qabus. Come anticipato, quest’anno la scalata sarà più impegnativa rispetto a quelle proposte negli anni scorsi per la scelta degli organizzatori di spostare 2 Km e 200 metri più in alto il traguardo della “Montagna Verde”, al termine di una tappa che prenderà il via dal parco tecnologico Knowledge Oasis di Mascate e si concluderà dopo 177 Km, con gli ultimi 7500 metri inclinati al 10,7% di pendenza media.
Un altro degli appuntamenti fissi della corsa omanita è la salita di Bousher Al Amerat, che nel 2016 sarà inserita nel corso della penultima frazione, tracciata per 119.5 Km tra Yiti (Al Sifah) e Mascate, dove la corsa si concluderà presso la sede del Ministero del Turismo, 13,5 Km dopo aver superato per la terza volta la cima dell’ascesa, che presenterà pendenze differenti perché si salirà da due versanti diversi: ci sarà una prima scalata da quello meridionale, il meno impegnativo (3,2 Km al 6,8%), poi si affronterà il più ripido versante settentrionale (3,4 Km all’8,8%) per ripetere, infine, quello scalato la prima volta.
Come nelle due precedenti corse, anche il Giro dell’Oman si concluderà con una frazione destinata agli sprinter che, comunque, anche in quest’occasione dovranno “sudarsi” il traguardo, previsto sul lungomare di Matrah, cittadina che fu il principale centro commerciale dello stato prima della scoperta del petrolio. La tappa, che prenderà il via dal moderno quartiere The Wave di Mascate, si concluderà con un circuito completamente pianeggiante di 7,5 Km da ripetere tre volte, ma subito prima di entrarvi si dovrà tornare a “domare” la secca salita di Al Jissah, affrontata anche nella prima tappa e che stavolta arriverà a 35 Km dalla conclusione, abbastanza per rintuzzare eventuali attacchi. L’ascesa potrebbe, però, rimanere nelle gambe di qualche velocista al momento dello sprint finale, che sarà anticipato da un succulento e non meno esigente – in termini di energie fisiche e psichiche – traguardo volante ad abbuoni piazzato ai -15 Km e che provocherà un po’ di bagarre se le salite dei giorni precedenti avranno lasciato aperto qualche spiraglio in classifica.
Mauro Facoltosi

Uno scorcio dell'arcipelago artificiale The Pearl di Doha, sulle cui strade si svolgeranno la prossima edizione dei campionati del mondo ed una delle più attese tappe dell'imminente Giro del Qatar (wikipedia)
MAIORCA, GREIPEL CHIUDE IL CERCHIO
André Greipel vince la volata che conclude il Challenge Mallorca, iniziato quattro giorno fa proprio con un successo dello sprinter tedesco. A nulla sono valsi i vari tentativi di fuga. Volata doveva essere e volata è stata. Il “Gorilla” in maglia Lotto-Soudal ha così ottenuto il secondo successo in quattro giorni.
Trofeo Playa de Palma, ultimo atto del Challenge Mallorca 2016, la quattro giorni di gara nelle Isole Baleari che ha aperto il calendario europeo del ciclismo. L’attesa conclusione in volata è arrivata puntuale, nonostante il tentativo di fuga portato avanti dagli spagnoli Lluis Guillermo Mas Bonet (Caja Rural – Seguos RGA), Omar Fraile Matarranz (Team Dimension Data) e Imanol Estevez (Euskadi), capaci di raggiungere un vantaggio di 7’. La solita Lotto-Soudal fa, però, buona guardia e con il solito lavoro di controllo limita le ambizioni dei fuggitivi fino a ridurli all’impotenza. L’ultimo attacco che sembra destinato a far saltare i piani della squadra belga e del suo velocista di riferimento sono stati i due tentativi perpetrati in sequenza da due grossi calibri, Alejandro Valverde (Movistar Team) prima e Niki Terpstra (Etixx – Quickstep) poi. Ma anche per loro non c’è stata fortuna. La conclusione in volata è stata così inevitabile e la vittoria è andata al corridore più pronosticato, il tedesco André Greipel (Lotto-Soudal) – già a segno nella prova d’apertura del challenge maiorchino – davanti a Nacer Bouhanni (Cofidis, Solutions Crédits) e Dylan Page (Team Roth). Il migliore degli italiani è stato Andrea Pasqualon (Team Roth), undicesimo.
Mario Prato
ORDINE D’ARRIVO
1 André Greipel (Ger) Lotto Soudal 3:50:53
2 Nacer Bouhanni (Fra) Cofidis, Solutions Credits
3 Dylan Page (Swi) Team Roth
4 Sam Bennett (Irl) Bora-Argon 18
5 Albert Torres (Spa) Spain
6 Jonas Vangenechten (Bel) IAM Cycling
7 Youcef Reguigui (Alg) Dimension Data
8 Ramunas Navardauskas (Ltu) Cannondale Pro Cycling
9 Lorenzo Manzin (Fra) FDJ
10 Marc Sarreau (Fra) FDJ
11 Andrea Pasqualon (Ita) Team Roth
12 Filippo Fortin (Ita) GM Europa Ovini
13 Jay Robert Thomson (RSA) Dimension Data
14 Federico Burchio (Ita) GM Europa Ovini
15 Adrian Gonzalez (Spa) Euskadi Basque Country
16 Mamyr Stash (Rus) Gazprom-Rusvelo
17 Andrew Fenn (GBr) Team Sky
18 Yves Lampaert (Bel) Etixx – Quick-Step
19 Juan Carlos Riutort (Spa) Burgos BH
20 Jens Debusschere (Bel) Lotto Soudal
21 Dmitrii Strakhov (Rus) Lokosphinx
22 Vicente Garcia (Spa) Spain
23 Garikoitz Bravo (Spa) Euskadi Basque Country
24 Eduard Prades (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
25 Daniel Lopez (Spa) Burgos BH
26 Gianni Meersman (Bel) Etixx – Quick-Step
27 Grischa Janorschke (Ger) Team Roth
28 Artur Ershov (Rus) Gazprom-Rusvelo
29 Grégory Rast (Swi) Trek-Segafredo
30 Dmitrii Sokolov (Rus) Lokosphinx
31 Christopher Lathan (GBr) Great Britain
32 Oliver Wood (GBr) Great Britain
33 Angel Madrazo Ruiz (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
34 Roman Maikin (Rus) Gazprom-Rusvelo
35 Ryan Mullen (Irl) Cannondale Pro Cycling
36 Ivan Balykin (Rus) GM Europa Ovini
37 Andre Gonçalves (Por) Caja Rural-Seguros RGA
38 Christian Knees (Ger) Team Sky
39 Rudiger Selig (Ger) Bora-Argon 18
40 Sergei Shilov (Rus) Lokosphinx
41 Christophe Laporte (Fra) Cofidis, Solutions Credits
42 Rino Zampilli (Ita) Team Roth
43 Nikodemus Holler (Ger) Stradalli-BikeAid
44 Vegard Stake Laengen (Nor) IAM Cycling
45 Odd Christian Eiking (Nor) FDJ
46 Alexey Kurbatov (Rus) Gazprom-Rusvelo
47 Markel Irizar (Spa) Trek-Segafredo
48 Andrei Solomennikov (Rus) Gazprom-Rusvelo
49 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
50 Haimar Zubeldia (Spa) Trek-Segafredo
51 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto Soudal
52 Peio Olaberria (Spa) Euskadi Basque Country
53 Sergey Vdovin (Rus) Lokosphinx
54 Amanuel Mengis (Eri) Stradalli-BikeAid
55 Frank Schleck (Lux) Trek-Segafredo
56 Merhawi Kudus (Eri) Dimension Data
57 Julio Amores (Spa) Spain
58 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling
59 Fabio Felline (Ita) Trek-Segafredo
60 Lawrence Warbasse (USA) IAM Cycling
61 Geoffrey Soupe (Fra) Cofidis, Solutions Credits
62 Matthias Krizek (Aut) Team Roth
63 Johnathan Dibben (GBr) Great Britain
64 Tim Wellens (Bel) Lotto Soudal
65 Lukas Jaun (Swi) Team Roth
66 Maxime Bouet (Fra) Etixx – Quick-Step
67 Laurens De Plus (Bel) Etixx – Quick-Step
68 Gert Joeaar (Est) Cofidis, Solutions Credits
69 Sebastian Langeveld (Ned) Cannondale Pro Cycling
70 Luis Mas Bonet (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
71 Dayer Quintana (Col) Movistar Team
72 Imanol Erviti Ollo (Spa) Movistar Team
73 Alejandro Valverde (Spa) Movistar Team
74 Michal Golas (Pol) Team Sky
75 Jorge Arcas Pena (Spa) Movistar Team
76 Igor Anton Hernandez (Spa) Dimension Data
77 Ricardo Vilela (Por) Caja Rural-Seguros RGA
78 Sebastian Mora (Spa) Spain
79 Zakkari Dempster (Aus) Bora-Argon 18
80 Hugh Carthy (GBr) Caja Rural-Seguros RGA
81 Gabriel Cullaigh (GBr) Great Britain
82 Christoph Pfingsten (Ger) Bora-Argon 18 0:00:12
83 Scott Thwaites (GBr) Bora-Argon 18
84 Jérémy Maison (Fra) FDJ
85 Andreas Schillinger (Ger) Bora-Argon 18
86 Marcel Sieberg (Ger) Lotto Soudal 0:00:15
87 Jonas Ahlstrand (Swe) Cofidis, Solutions Credits
88 Zdenek Stybar (Cze) Etixx – Quick-Step
89 Michal Kwiatkowski (Pol) Team Sky
90 Alberto Cecchin (Ita) Team Roth
91 Bernhard Eisel (Aut) Dimension Data
92 Sébastien Chavanel (Fra) FDJ 0:00:29
93 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ
94 Illart Zuazubiscar (Spa) Spain 0:00:31
95 Niki Terpstra (Ned) Etixx – Quick-Step
96 José Herrada (Spa) Movistar Team 0:00:37
97 Andrey Amador (CRc) Movistar Team
98 Mikel Bizkarra (Spa) Euskadi Basque Country
99 Tom Jelte Slagter (Ned) Cannondale Pro Cycling
100 Johann Van Zyl (RSA) Dimension Data
101 Dylan Van Baarle (Ned) Cannondale Pro Cycling
102 David Arroyo (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
103 Bauke Mollema (Ned) Trek-Segafredo
104 Hector Saez (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
105 Rayane Bouhanni (Fra) Cofidis, Solutions Credits
106 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits
107 Lars Petter Nordhaug (Nor) Team Sky
108 Gianni Moscon (Ita) Team Sky
109 Iljo Keisse (Bel) Etixx – Quick-Step
110 Gianluca Brambilla (Ita) Etixx – Quick-Step
111 Serge Pauwels (Bel) Dimension Data
112 Bradley Wiggins (GBr) Great Britain
113 Andrew Tennant (GBr) Great Britain
114 Matti Breschel (Den) Cannondale Pro Cycling
115 Jasper De Buyst (Bel) Lotto Soudal 0:00:46
116 Kirill Sveshnikov (Rus) Gazprom-Rusvelo 0:00:49
117 Olivier Le Gac (Fra) FDJ 0:00:54
118 Arnaud Courteille (Fra) FDJ
119 Igor Boev (Rus) Gazprom-Rusvelo
120 Artem Samolenkov (Rus) Lokosphinx 0:00:56
121 Alexander Vdovin (Rus) Lokosphinx
122 Imanol Estevez (Spa) Euskadi Basque Country
123 Omar Fraile (Spa) Dimension Data 0:01:42
124 Vasil Kiryienka (Blr) Team Sky 0:02:04
125 Tiesj Benoot (Bel) Lotto Soudal 0:02:08
126 Stefan Denifl (Aut) IAM Cycling 0:03:18
127 Toms Skujins (Lat) Cannondale Pro Cycling
128 Michael Schwarzmann (Ger) Bora-Argon 18 0:03:22
129 Lukas Pöstlberger (Aut) Bora-Argon 18
130 Pirmin Lang (Swi) IAM Cycling
131 Antonio Pedrero (Spa) Movistar Team 0:04:05
132 Arnau Sole (Spa) Burgos BH 0:04:53
133 Jose Marquez (Spa) GM Europa Ovini
134 Matteo Rotondi (Ita) GM Europa Ovini 0:04:54
135 Alexander Serov (Rus) Gazprom-Rusvelo
136 Gotzon Udondo (Spa) Euskadi Basque Country
137 Frederik Frison (Bel) Lotto Soudal 0:04:59
138 Damien Garcia (Fra) Stradalli-BikeAid 0:06:34
139 Jose Viejo (Spa) Spain
140 Xavier Canellas (Spa) Spain
141 Joschka Beck (Ger) Stradalli-BikeAid
142 Jon Irisarri (Spa) Spain
143 Meron Teshome Hagos (Eri) Stradalli-BikeAid
144 Vadim Zhuravlev (Rus) Lokosphinx
145 Alvaro Robredo (Spa) Burgos BH
146 Eneko Lizarralde (Spa) Euskadi Basque Country
147 Antonio di Sante (Ita) GM Europa Ovini
148 Daniel Bichlmann (Ger) Stradalli-BikeAid
149 Riccardo Zoidl (Aut) Trek-Segafredo

Il ''gorilla'' teutonico apre e chiude l'edizione 2016 del challenge maiorchino (foto Bettini)
DEVENYNS SU PINOT PER APRIRE LA STAGIONE FRANCESE
Prima corsa francese del calendario stagionale. Grand Prix La Marseillaise si decide sull’ultima salita in programma, il Col de la Gineste, dove se ne va dal gruppo da poco tornato compatto il belga Devenyns. Il corridore della IAM Cycling viene ben presto raggiunto dal transalpino Pinot e i due non saranno più raggiunti dal gruppo inseguitore, oramai settacciato ad una trentina di elementi: al traguardo si impone il corridore belga davanti al “padrone di casa”, gli inseguitori piombano dopo 42 secondi.
Come da tradizione è il Grand Prix La Marseillaise ad aprire l’anno ciclistico in terra francese. Partenza e arrivo a Marsiglia dopo un percorso di circa 150 km con qualche cotê sparsa qua e la; sarà proprio l’ultima di queste che si deciderà la corsa, il Col de la Gineste. Da pochi chilometri la FDJ ha riportato il gruppo compatto dopo la lunga fuga di Cousin (Cofidis), Dassonville (HP BTP), Maynard (Armee) e Diaz (Delko), ai quali si era aggiunto anche Bovenhuis (An Post) dopo una rincorsa di 60 km. Lo scatto decisivo è di Devenyns (IAM), al quale prova invano ad accodarsi Monfort (Lotto), mentre poco dopo rinviene Pinot (FDJ).
I due scollinano con 30” nei confronti del gruppo, o meglio, di quello che ne è rimasto, circa trenta unità. Il vantaggio non cala e ai meno 5 sono 40” i secondi che dividono il duo di testa dal plotoncino, così la coppia al comando ha il tempo per studiarsi e giocarsi la corsa in volata dove il più lesto è Devenyns, che coglie così il secondo successo della carriera davanti a Pinot e Planckaert (Wallonie).
Andrea Mastrangelo
ORDINE D’ARRIVO
1 Dries Devenyns (Bel) IAM Cycling 3:31:43
2 Thibaut Pinot (Fra) FDJ
3 Baptiste Planckaert (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect 0:00:42
4 Dimitri Claeys (Bel) Wanty – Groupe Gobert
5 Ryan Anderson (Can) Direct Energie
6 Carlos Barbero Cuesta (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
7 Arthur Vichot (Fra) FDJ
8 Tony Gallopin (Fra) Lotto Soudal
9 Gaetan Bille (Bel) Wanty – Groupe Gobert
10 Jérôme Baugnies (Bel) Wanty – Groupe Gobert
11 Jimmy Turgis (Fra) Roubaix Metropole Europeenne de Lille
12 Delio Fernandez Cruz (Spa) Delko Marseille Provence KTM
13 Hugo Houle (Can) AG2R La Mondiale
14 Sylvain Chavanel (Fra) Direct Energie
15 Thomas Sprengers (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
16 Jonathan Fumeaux (Swi) IAM Cycling
17 Kévin Lebreton (Fra) Armee de Terre
18 Lilian Calmejane (Fra) Direct Energie
19 Anthony Turgis (Fra) Cofidis, Solutions Credits
20 Sander Armee (Bel) Lotto Soudal
21 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling
22 Mikaël Cherel (Fra) AG2R La Mondiale
23 Clément Chevrier (Fra) IAM Cycling
24 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale
25 Rémy Di Gregorio (Fra) Delko Marseille Provence KTM
26 Sébastien Reichenbach (Swi) FDJ
27 Arnold Jeannesson (Fra) Cofidis, Solutions Credits
28 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
29 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
30 Jérôme Coppel (Fra) IAM Cycling
31 Boris Dron (Bel) Wanty – Groupe Gobert
32 Antoine Warnier (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
33 Sergio Pardilla (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
34 Julien Antomarchi (Fra) Roubaix Metropole Europeenne de Lille
35 Maxime Monfort (Bel) Lotto Soudal
36 Marco Marcato (Ita) Wanty – Groupe Gobert 0:51:00
37 David Menut (Fra) HP-BTP Auber 93 0:01:23
38 Frederik Backaert (Bel) Wanty – Groupe Gobert
39 Stig Broeckx (Bel) Lotto Soudal 0:01:26
40 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
41 Tosh Van Der Sande (Bel) Lotto Soudal
42 Timothy Dupont (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team 0:01:56
43 Anthony Maldonado (Fra) HP-BTP Auber 93
44 Oliver Naesen (Bel) IAM Cycling
45 Dries Van Gestel (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
46 Jimmy Raibaud (Fra) Armee de Terre
47 Yoann Barbas (Fra) Armee de Terre
48 Dimitri Peyskens (Bel) Veranclassic-AGO
49 Julien El Fares (Fra) Delko Marseille Provence KTM
50 Maxime Vantomme (Bel) Roubaix Metropole Europeenne de Lille
51 Sébastien Delfosse (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
52 Guillaume Levarlet (Fra) HP-BTP Auber 93
53 Julien Stassen (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
54 Jonathan Hivert (Fra) Fortuneo – Vital Concept
55 Fabricio Ferrari (Uru) Caja Rural-Seguros RGA
56 Thibault Ferasse (Fra) Armee de Terre
57 Yannick Martinez (Fra) Delko Marseille Provence KTM
58 Thomas Boudat (Fra) Direct Energie
59 Florian Vachon (Fra) Fortuneo – Vital Concept
60 Brice Feillu (Fra) Fortuneo – Vital Concept
61 Alo Jakin (Est) HP-BTP Auber 93
62 Olivier Pardini (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
63 Antoine Duchesne (Can) Direct Energie
64 Jelle Vanendert (Bel) Lotto Soudal
65 Pierre-Henri Lecuisinier (Fra) FDJ
66 Pierre-Luc Perichon (Fra) Fortuneo – Vital Concept
67 Kévin Reza (Fra) FDJ
68 Jérôme Cousin (Fra) Cofidis, Solutions Credits
69 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits
70 Julien Berard (Fra) AG2R La Mondiale 0:06:29
71 Yann Guyot (Fra) Armee de Terre
72 Thomas Rostollan (Fra) Armee de Terre
73 Jelle Wallays (Bel) Lotto Soudal
74 Bert Van Lerberghe (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise 0:08:01
75 Eliot Lietaer (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
76 Brecht Dhaene (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team
77 Flavien Dassonville (Fra) HP-BTP Auber 93 0:10:48
78 Frederik Veuchelen (Bel) Wanty – Groupe Gobert
79 Florent Pereira (Fra) Roubaix Metropole Europeenne de Lille
80 Jérôme Mainard (Fra) Armee de Terre
81 Jérémy Cornu (Fra) Direct Energie
82 Romain Combaud (Fra) Delko Marseille Provence KTM
83 Sander Cordeel (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team
84 Nicolas Vereecken (Bel) An Post – Chain Reaction
85 Calvin Watson (Aus) An Post – Chain Reaction
86 Stef Van Zummeren (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team
87 Kenneth Van Bilsen (Bel) Cofidis, Solutions Credits
88 Miguel Angel Benito Diez (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
89 Diego Rubio Hernandez (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
90 Hugo Hofstetter (Fra) Cofidis, Solutions Credits
91 Romain Hardy (Fra) Cofidis, Solutions Credits
92 Théo Vimpere (Fra) HP-BTP Auber 93
93 Maxime Cam (Fra) Fortuneo – Vital Concept
94 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
95 Kévin Ledanois (Fra) Fortuneo – Vital Concept
96 Dries De Bondt (Bel) Veranda’s Willems Cycling Team
97 Antoine Demoitie (Bel) Wanty – Groupe Gobert
98 Olivier Chevalier (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
99 Romain Cardis (Fra) Direct Energie
100 Jacob Scott (GBr) An Post – Chain Reaction 0:13:24
101 Gaëtan Pons (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect 0:14:49
102 Nico Denz (Ger) AG2R La Mondiale
103 Connor Mcconvey (Irl) An Post – Chain Reaction
104 Sondre Holst Enger (Nor) IAM Cycling
105 Jasper Bovenhuis (Ned) An Post – Chain Reaction
106 Florent Delfosse (Bel) Wallonie Bruxelles – Group Protect
107 Rudy Barbier (Fra) Roubaix Metropole Europeenne de Lille
108 Pierre Gouault (Fra) HP-BTP Auber 93
109 Francisco Javier Aramendia (Spa) Caja Rural-Seguros RGA
110 Thierry Hupond (Fra) Delko Marseille Provence KTM
111 Daan Myngheer (Bel) Roubaix Metropole Europeenne de Lille
112 Michael Van Staeyen (Bel) Cofidis, Solutions Credits
113 Julien Duval (Fra) Armee de Terre
114 Sander Helven (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
115 Maxime Farazijn (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
116 Louis Verhelst (Bel) Roubaix Metropole Europeenne de Lille
117 Ignatas Konovalovas (Ltu) FDJ
118 Arnaud Gerard (Fra) Fortuneo – Vital Concept
119 Gijs Van Hoecke (Bel) Topsport Vlaanderen – Baloise
120 Daniel Diaz (Arg) Delko Marseille Provence KTM

Devenyns ''battezza'' il calendario francese del ciclismo imponendosi nella 36a edizione del Grand Prix Cycliste La Marseillaise (foto AFP)