ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI FIRENZE

maggio 13, 2013 by Redazione  
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Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1963. Seguiteci.

Foto copertina: la partenza della tappa da Sansepolcro (foto LaPresse)

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Belkov solo a Firenze. Wiggins, una faticaccia (Gazzetta dello Sport)

Sopresa Belkov. Nibali mantiene la maglia rosa (Corriere della Sera)

Regno Unito

Bradley Wiggins’ struggles continue in rain-soaked ninth stage (The Independent)

Sir Bradley Wiggins finds problems going to his head as rivals scent weakness (The Times)

Russia’s Belkov solos to victory as Nibali retains overall Giro lead (The Daily Telegraph)

Francia

Belkov s’est fait la belle (L’Equipe)

Spagna

Belkov gana en Florencia y Wiggins vuelve a pasarlo mal (AS)

Hesjedal no pasa el corte (Marca)

Etapa para Belkov y Nibali sigue líder (El Mundo Deportivo)

Belgio

Belkov s’impose en solitaire à Florence (Le Soir)

Belkov pakt uit met nummertje, Wiggins en Hesjedal zien af (De Standaard)

Belkov en solo dans la 9e étape, Nibali toujours en rose (L’Avenir)

Le Russe Maxim Belkov s’offre en solitaire la 9e étape à Florence (La Dernière Heure/Les Sports)

Belkov triomphe sous la pluie, Nibali reste en rose (Sudinfo.be)

Belkov pakt uit met nummertje, Wiggins en Hesjedal zien af (Het Nieuwsblad)

Paesi Bassi

Belkov wint na monstersolo (De Telegraaf)

Germania

Belkow gewinnt 9. Giro-Etappe – Wiggins wackelt (Berliner Zeitung)

Belkow siegt, Wiggins schwächelt in der Abfahrt (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Canada

Belkov wins 9th Giro d’Italia stage, Hesjedal drops out of top 10 (The Globe and Mail)

USA

Russian Belkov Wins Stage Nine of Giro (The New York Times

Australia

Evans in best form since Tour win: Wiggins (The Age)

Bradley Wiggins struggles in Giro d’Italia (The Australian)

Bradley Wiggins struggles in Giro d’Italia (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Vittoria di Belkov. Wiggins si stacca ancora in discesa, con la strada bagnata. Hesjedal si stacca sulla salita di Fiesole e perde quasi un minuto. Commenti?

Howling Wolf14: Il Giro è ancora in una fase interlocutoria. Hesjedal dimostra di non essere quello dello scorso anno. Ora sarà interessante valutare di giorno in giorno chi è destinato ed ha la capacità di crescere man mano che la corsa si svolge. Così come c’è chi ha un calo fisiologico nella terza settimana, c’è chi cresce dopo avere usato la prima per carburare. Nibali è saldamente in possesso della maglia rosa, ma io non darei per scontato che sia in grado di gestire la leadership sino a Brescia senza insidie e senza difficoltà. Ricordo che un paio di anni fa ebbe una grossa défaillance in una tappa dolomitica, quella del Passo Fedaia con arrivo al Gardeccia. Si salvò, alla fine, perché è un lottatore, ma di certo in montagna non è invincibile.
Sarà fondamentale, ora, far luce su due elementi riguardanti Wiggins. Innanzitutto bisogna capire se l’inglese sarà in grado di limitare i danni nelle discese lunghe e insidiose delle Alpi (già martedì vedremo come si difenderà nella ripidissima discesa del Cason di Lanza), soprattutto se in alcune circostanze ci sarà maltempo. Wiggo non perde solo su Nibali, ma su tutti. Può rischiare di perdere il Giro solo per la mancanza di maestria in discesa. Secondo aspetto: bisogna accertare, strada facendo, se il leader della Sky è più forte di Nibali nei tapponi con più salite. Sulla carta sembrerebbe di sì, però va detto che Nibali anche quando si stacca è in grado di gestirsi con intelligenza e di non essere mai vittima di crolli veri e propri.
Altro fattore importante da tenere in considerazione è il ruolo di Evans. L’aussi è al Giro per preparare il Tour, si dice, ma l’appetito vien mangiando e lui è uno che non si tira indietro. Se ogni giorno salta un potenziale avversario e se Wiggins si elimina da solo per la sua inabilità in discesa, Evans rischia di diventare l’avversario più serio per Nibali. Scarponi pedala bene, ma ormai è risaputo che nella terza settimana, con un tappone dopo l’altro, ha un calo notevole. Gesink è un piazzato, non lo vedo maturo per lottare per la maglia rosa. Non gli lasciano libertà, perché comunque è un elemento insidioso. Qualche scatto negli arrivi in salita gli può procurare un bottino di 20-30″, non sufficienti per minacciare Nibali. Anche Sanchez pedala bene, ora. Lui è un elemento che potrebbe crescere da adesso in poi, ma ha già accumulato un distacco considerevole che non è facilmente recuperabile.
Per quanto riguarda la tappa di oggi, è stata divertente, con un percorso adatto a far fuori gli squadroni, non certo una tappa di trasferimento. A Nibali e a Wiggins non è rimasta molta gente non finale.

Jack.ciclista: Hesjedal aspetterei ancora a considerarlo fuori dai giochi. Nibali, come hai detto, non avrà grossi crolli, ma adesso deve gestire la corsa per due settimane, cosa non facile. Se ci riuscirà sarà stato il più bravo e meriterà la vittoria. Su Wiggins, faccio notare che nemmeno Basso è mai andato così piano. Finora più sfortunato e prudente che fuori forma. Da vedere nelle prossime tappe.

Howling Wolf14: A me Wiggins sembra in ottima forma, l’aveva dimostrato anche al Giro del Trentino. In salita potrebbe mettere in difficoltà Nibali. Ma poi corre il rischio di perdere in discesa tutto ciò che guadagna in salita.
Certo, se Nibali si difende con successo per due settimane ottiene un successo meritatissimo. Ciò che spero che non accada è che vinca il Giro grazie all’abilità nelle discese. Vincere un Giro in discesa non dico che sarebbe disonorevole, ma in uno sport come il ciclismo le qualità più importanti sono la forza e la resistenza. Va bene l’abilità, può essere determinante per vincere una tappa, ma non un Giro.

Nebe1980: Wiggins ha detto oggi che il giro è più complesso che il tour e non solo per i percorsi insidiosi che in Francia mancano (o meglio i furboni preferiscono mettere 10 tappe completamente pianeggianti) ma anche per le pendenze estreme di certe salite. Purtroppo quest’anno gli organizzatori hanno messo solo due salite con le pendenze estreme il Montasio e le Tre cime di lavaredo. Domani la prima… vediamo, comunque io avrei sperato che le squadre degli uomini di classifica si fossero dannate di più l’anima per tentare di nn far rientrare Wiggins non tanto per il distacco ma anche per affaticarglila squadra e per piegarlo psicologicamente

Pudra: ieri hanno perso l’occasione per far fuori Wiggins.
a parte la discesa del Giau (non che sia vicinissima al traguardo, ma almeno dopo non c’è pianura), non vedo molte discese vicino al traguardo nelle prossime tappe… vedremo come evolve, mi sembra molto appasionante!

Howling Wolf14: Ma tu sei un altro per le salite estreme? Ma tu sei un anti Wiggins? Ma intendi farlo fuori perché è pericoloso? Beh, se si perde un protagonista già dopo 7 giorni, il finale del Giro si fa meno avvincente. O no?

in collaborazione con gli utenti del Forum dello scalatore (www.salite.ch)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

Bartali (Paolo Conte)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Cordenons – Altopiano del Montasio

Cordenons : poco nuvoloso, 19,5°C, venti deboli da S (4-5 Km/h), umidità al 53%
Forgaria nel Friuli (Km 51,1) : cielo coperto con possibilità di deboli ed isolate piogge, 19,3°C (percepiti 18°C), venti deboli da SSW (9-16 Km/h), umidità al 58%
Paularo – Traguardo volante (Km 102,6) : cielo coperto con qualche goccia di pioggia, 17,6°C (percepiti 14°C), venti moderati da SSW (15-22 Km/h), umidità al 67%
Chiusaforte (Km 145,3): cielo coperto con possibilità di deboli ed isolate piogge, 18,2°C (percepiti 17°C), venti moderati da SSW (10-18 Km/h), umidità al 61%
Altopiano del Montasio*: nuvole sparse con possibilità di deboli ed isolate piogge, 13,4°C (percepiti 9,5°C), venti moderati da SW (15-17 Km/h), umidità al 65%
*Previsione relative al passaggio da Sella Nevea (1152m), 4,4 Km sotto il traguardo (1519 metri)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Ci eravamo lasciato”
De Luca: “La giuria ha fatto segno a tutte e due di cambiarsi” (calmarsi)
Cassani: “In tre minuti Wiggins ha perso 11 secondi”
Cassani: “Vittoria nel cronometro a squadre”
Cassani, ricordando il Giro del 1990: “Gianni Bugno conquistò il prologo, vinse la prima tappa” (quell’anno non c’era il prologo ma una prima tappa a cronometro vinta da Bugno)
De Luca: “L’asfalto è allagato”
Cassani, presentando il general manager del team Colombia: “Marco Conti” (Claudio Corti; non solo ha cannato il cognome ma l’ha confuso con il figlio, che corre in quella formazione)
De Stefano: “Distrofia di muscolare”
De Stefano: “Vediamo le immagini in rosso” (in quel momento stavano inquadrando Cadel Evans con indosso la maglia rossa di leader della classifica a punti)
Sentita al “Processo”: “Supervisore tecnico Beppe Martinelli” (direttore sportivo)
Televideo: “San Sepolcro” (si scrive tutto attaccato)

IL GIRO DI GOMEZ
Come al Tour dello scorso anno, in questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

9a tappa: Sansepolcro – Firenze

1° Edoardo Zardini
2° Giairo Ermeti s.t.
3° Marco Canola s.t.
4° Mattia Gavazzi s.t.
5° Maurits Lammertink a 3′32″

Classifica generale

1° Mattia Gavazzi
2° Jack Bodridge a 7′15″
3° Rafael Andriato a 9′59″
4° Kenny Dehaes a 15′27″
5° Adam Blythe a 16′14″

QUELLA VOLTA CHE SI PARTI’ DA NAPOLI
Tuffo nella storia del Giro del 1963, il primo e finora unico partito da Napoli. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

9a TAPPA: SALSOMAGGIORE TERME – LA SPEZIA – 27 maggio 1963

ZANCANARO FUGGE E VINCE A LA SPEZIA
II Giro ciclistico d’Italia oggi dalla Liguria al Piemonte – La vivace lotta sui colli
Il giovane alessandrino protagonista di una lunga fuga – Ad un certo punto il suo vantaggio era tale da portarlo al primato nella classifica generale – Ronchini, al comando di un gruppo di inseguitori, si impegna negli ultimi chilometri e difende la maglia rosa – Zancanaro secondo in graduatoria a 1’56” dal rivale

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ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza

1a tappa: Napoli

2a tappa: Ischia – Forio (cronosquadre)

3a tappa: Sorrento – Marina di Ascea

4a tappa: Policastro Bussentino – Serra San Bruno

5a tappa: Cosenza – Matera

6a tappa: Mola di Bari – Margherita di Savoia

7a tappa: San Salvo – Pescara

8a tappa: Gabicce Mare – Saltara (cronometro)

EROICO BELKOV, BARCOLLA HESJEDAL

maggio 13, 2013 by Redazione  
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Impresa del 28enne russo della Katusha che va in fuga con altri 11 uomini nelle prime battute e percorre in solitudine sotto la pioggia gli ultimi 60 km imponendosi sul traguardo di Firenze davanti a Carlos Betancur, evaso nel finale dal gruppo dei migliori di cui non faceva parte il canadese campione uscente, che ha ceduto sulla salita di Fiesole accusando 1′06” di ritardo. Brutta giornata anche per un Bradley Wiggins ancora impietrito lungo le discese sul bagnato ma grazie al supporto della squadra riesce a concludere insieme ai big.

Foto copertina: Belkov trionfa a Firenze (foto AP)

La nona tappa del Giro d’Italia, 170 km da Sansepolcro a Firenze, si presentava come una frazione ideale per le fughe da lontano sia per la conformazione del percorso, con le ascese piuttosto lunghe e impegnative di Passo della Consuma e Vallombrosa, teatro nel 1990 di un’impresa di Gianni Bugno, poste nella parte centrale e quelle più brevi ma arcigne di Vetta Le Croci e Fiesole negli ultimi 30 km, sia per via di una classifica generale che si è allungata molto dopo la maxi-crono di Saltara in cui Vincenzo Nibali (Astana) ha conquistato la maglia rosa. Tra gli uomini più attesi vi era Giovanni Visconti (Movistar), che su queste strade si è formato dal punto di vista agonistico al di là delle origini siciliane, e il leader della classifica degli scalatori è stato tra gli animatori della fuga di giornata comprendente anche Stefano Pirazzi (Bardiani-Csf), Fabio Felline (Androni), Robinson Chalapud e Jarlinson Pantano (Colombia), Ricardo Mestre (Euskaltel), Maxim Belkov (Katusha), Michal Golas (Omega Pharma), Tobias Ludvigsson (Argos Shimano), Evgeni Petrov (Saxo-Tinkoff), Alessandro Proni (Vini Fantini) e un Juan Manuel Garate (Blanco) ormai lontano dai fasti della prima metà dello scorso decennio in cui più volte sfiorò il podio nella corsa rosa ma comunque atleta non da sottovalutare in virtù di una classifica generale che lo vedeva alla vigilia 27° a 5′42” da Nibali: l’Astana ha pertanto dato via libera ai fuggitivi ma non ha mai concesso loro oltre 6′ di margine con il chiaro intento di conservare la maglia rosa. Sul Passo della Consuma ha iniziato a cadere una pioggia battente che non accompagnerà i corridori fino al traguardo si è accesa la bagarre tra gli uomini al comando con Chalapud, già in fuga a Serra San Bruno insieme a Danilo Di Luca prima di essere ripreso a 1 km dal traguardo, che ha attaccato in prossimità della vetta seguito da Pirazzi in quella che sembrava un’azione finalizzata esclusivamente alla lotta per la maglia azzurra, nella quale non ce l’ha fatta a inserirsi un Visconti in giornata no che è stato il primo a perdere contatto e venire ben presto ripreso dal gruppo: una volta in cima, in cui il laziale ha preceduto il colombiano, i due hanno però tirato dritto e hanno continuato a scattarsi in faccia anche sull’ascesa di Vallombrosa, con la volata per il gpm ancora appannaggio di Pirazzi, allungando sugli ex compagni d’avventura ad eccezione di Belkov, già in grande evidenza alle Strade Bianche con una lunghissima fuga, che intelligentemente ha lasciato sfogare gli altri due in salita per poi far valere le sue eccellenti doti di discesista e rimanere solo al comando con un vantaggio sempre crescente su Pirazzi e Chalapud che sono stati raggiunti da Felline, Garate, Pantano, Golas, Ludvigsson e Petrov ma anche in otto nulla hanno potuto di fronte allo scatenato russo, che ha acquisito fino a oltre 3′ di margine e ha proseguito in solitudine fino al traguardo al termine di una galoppata di circa 60 km, cogliendo il suo primo successo in assoluto alla sua quinta stagione da professionista.
Quella che per gli uomini di classifica sembrava una tappa tranquilla si è improvvisamente accesa sulla discesa di Vallombrosa, in cui Bradley Wiggins (Team Sky) ha nuovamente dimostrato la sua idiosincrasia con le discese bagnate perdendo contatto dagli altri big e arrivando ad avere 1′ di ritardo ma i rivali non hanno colto l’attimo fuggente con la Bmc di Cadel Evans, la Garmin di Ryder Hesjedal e la Vini Fantini di Mauro Santambrogio che hanno atteso qualche km di troppo nel collaborare con l’Astana in testa al gruppo consentendo al britannico, supportato da tutto il Team Sky a partire dai luogotenenti Sergio Henao e Rigoberto Uran, di rientrare ai piedi della Vetta Le Croci e di lì fino al traguardo il vincitore del Tour 2012, seppur mantenenendosi sempre nelle posizioni di coda e dando l’impressione di soffrire parecchio, riuscirà a rimanere con i migliori a differenza dell’11° della generale Pieter Weening, che ha ceduto di schianto perdendo oltre 7′, e soprattutto di un Hesjedal che, confermando i segnali negativi emersi nella cronometro di Saltara, ha ceduto a 2 km dalla vetta di Fiesole sotto la spinta di Josè Serpa (Lampre) e a poco è valso il supporto di Tom Danielson, peraltro unico atleta in grado di rimanergli al fianco all’interno di una Garmin molto al di sotto delle aspettative in questo Giro, mentre chi ha fatto la differenza è stato Carlos Betancur (Ag2r) che, complice uno scarso marcamento da parte degli altri big, ha fatto il vuoto in prossimità dello scollinamento raggiungendo Pantano e Ludvigsson, unici rimasti all’inseguimento di Belkov, e staccandoli in vista del traguardo che il colombiano ha tagliato con 44” dal russo seguito dal connazionale a 46” e dallo svedese a 54” mentre un Evans apparso nuovamente molto brillante ha regolato il gruppo dei migliori, comprendente una trentina di atleti, chiudendo 5° a 1′03” all’ex maglia rosa Beñat Intxausti (Movistar), a Di Luca, a Santambrogio a Damiano Caruso (Cannondale) e a Nibali mentre Hesjedal ha accusato un distacco di 2′09”.
La nuova classifica generale vede pertanto il canadese campione uscente scivolare all’11° posto a 3′11” che alla vigilia del primo giorno di riposo comanda con 29” su Evans, 1′15” su Robert Gesink (Blanco), 1′16” su Wiggins e 1′24” su Michele Scarponi (Lampre-Merida): la lotta per la maglia rosa di Brescia sembra già circoscritta a questi cinque atleti ma indicazioni ben più precise le avremo nella decima tappa, 167 km Cordenons ad Altopiano del Montasio con la dura ascesa di Passo Cason di Lanza ai -50 dal traguardo e soprattutto una scalata finale di 15 km inizialmente molto dolce ma che diventa via via sempre più impegnativa fino a presentare pendenze che sfiorano anche il 20% negli ultimi 4 km.

Marco Salonnna

SANSEPOLCRO – FIRENZE: UN ANTIPASTINO IN SALSA ARCOBALENO

maggio 12, 2013 by Redazione  
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Tradizionale test iridato sulle strade della corsa rosa, oggi i “girini” andranno alla scoperta del circuito che ospiterà i prossimi mondiali di ciclismo e che li accoglierà al termine di una tappa che non dovrebbe riservare grosse sorprese. I big vivranno questa giornata nell’attesa dell’anello finale, cercando nel contempo di recuperare lo sforzo della crono. Poco spazio alle sorprese (anche se il muro di Via Salviati potrebbe riservarne qualcuna), largo alle fughe in una giornata ideale per imbastirle e portarle felicemente a termine.

È oramai divenuto una tradizione irrinunciabile, come il panettone a Natale. Stiamo parlando del test sulle strade mondiali, la succulenta anteprima al Giro sul tracciato che ospiterà i campionati del mondo, quando questi vanno in scena nella nostra nazione. La prima volta accadde nel 1955 quando – in previsione del mondiale di Frascati, il secondo disputato nella nostra nazione dopo quello di Roma del 1932 – Torriani propose una tappa in circuito con partenza e arrivo nella capitale e diversi passaggi sulla salita iridata, che si concluse con il successo dello spagnolo Bernardo Ruiz davanti a Fornara e Geminiani. Saltato l’appuntamento nel 1962, l’anno di Salò, il matrimonio tra Giro e mondiale sarà poi celebrato nel 1968 a Imola (primo Basso), nel 1976 a Ostuni (Moser a cronometro), nel 1984 a Treviso (Bontempi), nel 1993 ad Agrigento (Riis), nel 1997 a Verona (Gualdi), nel 1999 a Treviso (Gontchar a cronometro) e nel 2008 a Varese (Voigt). La magia di questo rito vivrà anche quest’anno, quando la rassegna iridata sarà di casa a Firenze, che i “girini” raggiungeranno al termine della nona frazione, una tappa che avrà sicuramente puntati conto i riflettori dei media mondiali, pur non essendo questa una giornata importante nell’economia del Giro 2013. Il tracciato è di quelli che si classificano di “media montagna”, ma non appare pericoloso, anche perché è prevedibile che il gruppo, dopo la difficile e lunga crono di Saltara, affronti questa tappa tranquillamente, almeno nella prima parte. Via libera alle fughe, dunque, con buone possibilità di andare fino al traguardo e di giocarsi la vittoria sulle difficoltà che caratterizzeranno l’anello finale. Sempre che a provarci non sia un corridore di classifica, magari un “big” bastonato dalla crono e alla caccia di un trampolino per rientrare nei “piani alti”. È quel che riuscì a Franco Chioccioli nel 1992, Giro che il toscano concluse al terzo posto, quando andò all’attacco nella frazione appenninica di Imola, recuperando parte del pesante distacco subito il giorno prima sul Terminillo. Il Chioccioli della situazione potrebbe essere lo spagnolo Rodriguez che, memore di Milano 2012, ha tutto da temere dalla tappa di Saltara e che avrà la possibilità di inscenare una sparata delle sue sul muro di Via Salviati.
Interamente toscana, e per questo consacrata alla memoria di Gino Bartali, la tappa sboccerà nel centro storico di Sansepolcro, l’antico “Borgo” natale di Piero della Francesca, insigne pittore che ha lasciato le sue principali opere nella vicina Arezzo (il ciclo della “Storia della Vera Croce, visibile nella basilica di San Francesco). Pronti, partenza, via e subito bisognerà superare le prime due delle otto ascese previste dal tracciato, ricalcando a ritroso il percorso della crono Arezzo – Sansepolcro del Giro del 1992, la prima delle quattro frazioni contro il tempo vinte da Miguel Indurain alla corsa rosa. Si passerà per il bel borgo di Anghiari, culmine del primo strappo (2,1 Km al 5,3%) e teatro di una storica battaglia combattuta il 29 giugno 1440 tra le truppe del Ducato di Milano e un’alleanza guidata dalla Repubblica di Firenze, vincitrice della sfida nonostante numericamente inferiore. La bellezza del luogo non poteva passere inosservata e così finì immortalata prima in una tela, oggi scomparsa, di Leonardo Da Vinci che illustrò proprio la tenzone là combattuta e poi in una delle fortunate pellicole di Leonardo Pieraccioni, che nel 2007 scelse Anghiari per girarvi alcune scene di “Una moglie bellissima”, film che si concluderà con uno spettacolare tramonto nelle acque del vicino lago artificiale di Montedoglio.
Superato il Valico di Scheggia (3,5 Km al 4,9%), il gruppo planerà nella valle dell’Arno, risalendone il suo tratto iniziale, il cosiddetto Casentino, area nota per le sue estese foreste, dal 1993 protette da un parco nazionale nel cui cuore si trova il monastero benedettino di Camaldoli, e ciclisticamente conosciuta per una corsa in linea riservata ai dilettanti, disputata per la prima volta nel 1910 – l’anno successivo la nascita del Giro d’Italia – e che ha avuto tra i suoi vincitori il già ricordato Bartali (1934), il suo futuro rivale Coppi (1939), Pezzi (1940) e Nencini (1953), un prestigioso palmares al quale, nel 2012, si è aggiunto il nome del campano Gennaro Maddaluno.
Prima di tornare a pedalare in salita, si procederà in piano sul fondovalle dell’Arno per poco meno di 40 Km, sfiorando il centro di Poppi, dominato dal castello dei conti Guidi, una delle principale casate toscane del medioevo. Pure questo borgo è finito nel mirino dell’obiettivo di Pieraccioni e lo si può vedere nel film che lo ha consacrato, “Il ciclone”.
Giunti nella Piana di Campaldino – sede di un’altra storica sfida armata (11 giugno 1289) che contrappose guelfi a ghibellini e alla quale prese parte Dante Alighieri, che ne farà menzione nella “Divina Commedia” – si andrà all’attacco della salita più carica di storia “ciclistica” del percorso, il Passo della Consuma, una delle vette più frequentate dal Giro di Toscana e che vanta finora sette passaggi della “corsa rosa”, nessuno dei quali finito nel carniere di Bartali, che amava molto questo valico. I “girini” del 2013 lo affronteranno da un versante secondario, già proposto nel 1996, che ne raggiunge i 1060 metri di quota passando per la piccola località di Caiano e affrontando 11 Km d’ascesa, spezzata da un tratto in dolce contropendenza, al 6% di media, con un picco massimo del 18% a inizio ascesa.
Svalicati alle porte dell’omonima stazione di sport invernali – erede di una stazione di posta attiva in epoca medioevale quando fu visitata dal Pievano Arlotto, sacerdote famoso per le sue storiche burle (grazie ad una di esse, dopo aver fatto credere d’aver smarrito dei soldi dal carniere, riuscì a impietosire l’oste ottenendone vitto e alloggio gratis, il tutto nella più totale calma essendo tutti i presenti usciti di corsa per andare alla caccia del presunto “tesoro”) – si entrerà in provincia di Firenze, tornando a puntare verso il Valdarno. Anche stavolta, però, non si seguirà la strada più diretta poiché, a un certo punto, s’interromperà la discesa per tornare a inerpicarsi, risalendo le pendici nordoccidentali del Pratomagno e portandosi fino all’Abbazia di Vallombrosa, altro millenario luogo monastico, fondata nel 1036 da San Giovanni Gualberto a 957 d’altezza, quota che sarà raggiunta al termine di una salita lunga circa come la precedente ma più impegnativa nelle inclinazioni, con gli ultimi 7,5 Km al 7,3% e picchi fino al 23%. Raggiunto il luogo dove, il 24 maggio 1990, passò primo l’italiano in maglia rosa, Gianni Bugno, che regolò allo sprint il russo Ugrumov e di una manciata di secondi il francese Mottet, si riprenderà la strada per l’Arno, ritrovandone le rive quasi 25 Km più avanti, in vista di Pontassieve, cittadina che fu pesantemente bombardata dagli alleati durante la seconda guerra mondiale, fatto che fu seguito da una feroce rappresaglia nazista e che le valse la Medaglia di bronzo al Merito Civile.
Riguadagnata la pianura, per una decina di chilometri si tornerà a pedalare sul velluto, lasciando la valle dell’Arno per passare in quella del torrente Sieci e da lì intraprendere la quinta salita di giornata, diretta alla Vetta le Croci, caratterizzata da un breve decorso (6,6 Km) e pendenza non elevata ma da non trascurare (media del 6,4%, massima del 13%). Seguirà una discesa “double-face”, morbidissima nella prima parte e poi più acclive nel tratto finale, che inizierà dopo l’attraversamento del bel centro storico di Fiesole (oltre alle chiese, da non perdere l’area archeologica dell’antica Faesulae, impreziosita in particolare dai resti del Teatro romano), dove ci s’inserirà sul circuito iridato, del quale saranno percorse una tornata e mezza. L’anello misurerà 16 Km e presenterà il traguardo a nordest del centro storico di Firenze, nel quartiere di Campo di Marte, conosciuto per i suoi impianti sportivi. Lasciata la linea del traguardo, tracciata tra gli stadi Artemio Franchi e Luigi Ridolfi (il “tempio” dell’atletica leggera fiorentina), per i primi 2,7 Km si procederà in piano, su viali ampi e scorrevoli, percorrendo un tratto della valle del torrente Affrico e lambendo il quartiere di Coverciano, noto in ambiente sportivo per la presenza del Centro tecnico federale della Federcalcio, istituito nel 1959 e presso il quale si trova anche un museo dedicato allo sport più popolare d’Italia. Imboccata Via San Domenico avrà inizio la prima delle due salite che “infarciranno” il circuito e che, in questa tappa, riporterà il gruppo nel cuore di Fiesole in 4,5 Km, inclinati al 6%. La successiva discesa è un pelo più lunga, quasi 5 Km, ed è strutturata in due parti distinte con la prima metà decisamente tecnica e più ripida (3 Km al 5,9%, massima del 10%) e la seconda tracciata sulla scorrevole statale “Brisighellese Ravennate”, all’imbocco della quale la planata sarà interrotta da un breve ma secco zampellotto (7%). Tornati nella “città del giglio”, dal quadrivio situato non lontano dall’antica Badia Fiesolana – chiesa che rivestì il ruolo di cattedrale di Fiesole fino al 1026, quando fu abbattuta e poi ricostruita prima dai camaldolesi e poi su iniziativa di Cosimo il Vecchio – partirà la seconda e più dura asperità del mondiale fiorentino, il muro di Via Salviati. I connotati sono proprio quelli delle “pareti” che imperversano nelle classiche fiamminghe, vale a dire brevità (si brucerà tutto nel volgere di appena 600 metri), forte pendenza (media del 9%, massima del 20%), carreggiata stretta e strada dritta come un fuso. Mancherà solo il pavé, ma tutto questo basta e avanza a fare di questo strappo il punto chiave del mondiale e anche di questa tappa. L’epilogo sarà fissato 5 Km più avanti, dopo aver affrontato una dolce discesa, un secondo e ancor secco zampellotto (150 metri al 12%) e un cavalcavia subito prima dell’immissione nell’interminabile rettifilo del traguardo, lungo quasi 12000 metri.
Questo il menù di una giornata che da una parte si annuncia “tranquilla” e dall’altra particolarmente “corposa”, l’ultima di salite tenere prima della grande scorpacciata alpina.

MODIFICHE AL PERCORSO
Modificato il versante d’ascesa al Passo della Consuma (non si salirà da Caiano ma da Montemignaio, 16,9 Km al 3,9% max 10%), nel finale non si potrà effettuare tutto il circuito dei mondiali a causa della presenza di diversi cantieri. Dopo il GPM di Vetta le Croci, i corridori scenderanno a Pian di Mugnone dove si innesteranno contromano sul circuito iridato andando ad affrontare la salita di Fiesole dal versante che sarà percorso in discesa al mondiale (3 Km al 5,7% max 11%). Scesi nella zona dello stadio si uscirà dal circuito e ci si porterà quindi a sud del centro del capoluogo toscano, dove la tappa si concluderà in Piazzale Michelangelo, con gli ultimi 1800 metri in salita al 3%

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Valico di Scheggia (575 m). Valicato dalla SP 43 “della Libbia” tra Anghiari e Chiassa, è localmente conosciuto come “Passo della Libbia”. È quotato 576 sulle cartine ufficiali del Giro 2013 mentre il pannello di valico riporta il toponimo di “Valico della Scheggia”. È stato affrontato due volte come GPM alla corsa rosa, nei due precedenti citati nell’articolo: nel 1990 transitò in testa l’australiano Anderson nel corso della Fabriano – Vallombrosa, due anni più tardi sarà Indurain il più veloce nel corso della crono di Sansepolcro.

Passo della Consuma (1060 m). Valicato dalla SS 70 “della Consuma”, mette in comunicazione il Casentino (Poppi) con il Valdarno superiore (Pontassieve). È quotato 1028 sulle cartine ufficiali del Giro 2013. Dall’istituzione dei GPM (1933) la corsa rosa vi è salita sette volte, la prima nel 1934, l’ultima nel 2000: i conquistatori di questa vetta sono stati Camusso nel 1934, Volpi nel 1940, Pellegrini nel 1959, l’elvetico Sutter nel 1978, il belga Van Impe nel 1983, Della Vedova nel 1996 e il colombiano González Pico (“Chepe”) nel 2000.

Passo della Catena (512 m). È il luogo che sulle cartine ufficiali del Giro 2013, dove è quotato 548 metri, è segnalato con il toponimo di “Vetta le Croci”, relativo al vicino ed omonimo valico (non toccato dal tracciato della tappa, dal quale transita la SS 302 “Brisighellese Ravennate”). Coincide con il quadrivio, nel quale confluiscono le strade che salgono al valico da Molino del Piano (Sieci) e Fiesole (Montereggi). Il Giro vi è salito nel 1996 (tappa Arezzo – Prato, vinta da Massi) e nel 2000 (tappa Corinaldo – Prato, vinta da Axel Merckx) ma, a differenza di quanto accadrà quest’anno, non fu traguardo GPM.

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Foto copertina: l’arcobaleno a Firenze (flickr)

Sansepolcro, Piazza Torre di Berta (www.viaggierelax.it)

Sansepolcro, Piazza Torre di Berta (www.viaggierelax.it)

Uno scorcio del borgo di Anghiari (www.lisabidini.it)

Uno scorcio del borgo di Anghiari (www.lisabidini.it)

Piazza Baldacci di Anghiari come appare ne Il paradiso allimprovviso (www.davinotti.com)

Piazza Baldacci di Anghiari come appare ne <<Il paradiso all'improvviso>> (www.davinotti.com)

Leremo di Camaldoli (umbria-verde.net)

L'eremo di Camaldoli (umbria-verde.net)

Poppi, castello dei Conti Guidi (www.mondimedievali.net)

Poppi, castello dei Conti Guidi (www.mondimedievali.net)

Pieraccioni in Piazza Amerighi a Poppi in una scena de Il ciclone

Pieraccioni in Piazza Amerighi a Poppi in una scena de <<Il ciclone>>

Piana di Campaldino, la cosiddetta Colonna di Dante (panoramio)

Piana di Campaldino, la cosiddetta <<Colonna di Dante>> (panoramio)

Abbazia di Vallombrosa (www.tuscany-charming.it)

Abbazia di Vallombrosa (www.tuscany-charming.it)

Fiesole, teatro romano (www.gonews.it)

Fiesole, teatro romano (www.gonews.it)

La Badia Fiesolana e, sullo sfondo, Firenze (artwatchinternational.org)

La Badia Fiesolana e, sullo sfondo, Firenze (artwatchinternational.org)

11-05-2013

maggio 12, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

Il britannico Alex Dowsett (Movistar Team) si è imposto nell’ottava tappa, cronometro Gabicce Mare – Saltara, percorrendo 54,8 Km in 1h16′27″ alla media di 43,008 Km/h. Ha preceduto di 10″ il connazionale Wiggins e di 14″ l’estone Kangert. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), 4° a 21″. Nibali è la nuova maglia rosa, con 29″ sull’australiano Evans e 1′15″ sull’olandese Gesink.

TOUR DE PICARDIE (Francia)

Il francese Bryan Coquard (Team Europcar) si è imposto nella seconda tappa, Oisemont – Bailleul-sur-Thérain, percorrendo 171 Km in 4h06′11″ alla media di 41,676 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Kittel e il britannico Fenn. Miglior italiano Kristian Sbaragli (MTN Qhubeka), 6°. Coquard è il nuovo leader della classifica, con lo stesso tempo di Kittel e 10″ sul francese Minard. Miglior italiano Sbaragli, 10° a 16″.

VUELTA ASTURIAS JULIO ÁLVAREZ MENDO (Spagna)

Lo spagnolo Amets Txurruka Ansola (Caja Rural) si è imposto nella prima tappa, Oviedo – Pola de Lena, percorrendo 156,8 Km in 4h21′03″ alla media di 36,039 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’argentino Montenegro e lo spagnolo Landa Meana. Unico italiano in gara Federico Buttò (Burgos BH – Castilla y León), 93° a 30′58″. Txurruka Ansola è il primo leader della classifica, con 8″ su Montenegro e 10″ su Landa Meana. Buttò 94° a 31′08″

FLÈCHE DU SUD (Lussemburgo)

L’italiano Alberto Cecchin (Team Nippo – De Rosa) si è imposto nella quarta tappa, Kayl – Soleuvre, percorrendo 157,6 Km in 3h41′18″ alla media di 39,665 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team) e il belga Coenen. Il danese Michael Valgren Andersen (Team Cult Energy) è ancora leader della classifica, con 2″ sull’elvetico Saggiorato e 4″ sullo statunitense Rosskopf. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team), 7° a 1′08″.

RHÔNE-ALPES ISÈRE TOUR (Francia)
Il belga Nico Sijmens (Cofidis, Solutions Crédits) si è imposto nella terza tappa, Saint-Maurice L’Exil – Toussieu, percorrendo 181,1 Km in 4h25′43″ alla media di 40,893 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Schmidt e Bernaudeau.
Sijmens è il nuovo leader della classifica, con 12″ su Schmidt e 21″ sull’estone Mandri

CHALLENGE DU PRINCE – TROPHÉE DE L’ANNIVERSAIRE

Il tunisino Rafâa Chtioui (Team Europcar) si è imposto nella corsa marocchina, Bouznika – Khouribga, percorrendo 147,5 Km in 3h11′26″ alla media di 46,230 Km/h. Ha preceduto allo sprint il marocchino Jelloul e l’emiratese Badr Mohamed Bani.

SCANDINAVIAN RACE UPPSALA

Lo svedese Alexander Gingsjö (Team People4you – Unaas Cycling) si è imposto nella corsa svedese, circuito di Uppsala, percorrendo 193,5 Km in 4h22′48″ alla media di 44,178 Km/h. Ha preceduto di 11″ il connazionale Johansson e di 45″ il lettone Skujins.

GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA (open)

Lo sloveno Jan Polanc (Radenska) si è imposto nella quarta tappa, Gemona del Friuli – Monte Matajur, percorrendo 145,1 Km in 3h57′44″ alla media di 36,620 Km/h. Ha preceduto di 23″ l’italiano Daniele Dall’Oste (Trevigiani Dynamon Bottoli) e di 26″ il russo Rovny. Polanc è il nuovo leader della classifica, con 25″ su Dall’Oste e 28″ su Rovny.

TOUR DE BERLIN (dilettanti)
Il tedesco Willi Willwohl (LKT Team Brandenburg) si è imposto anche nella quarta tappa, circuito di Rudow, percorrendo 158,6 Km in 3h30′19″ alla media di 45,246 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Bauhaus e Ackermann. Il danese Mathias Møller Nielsen (Blue Water Cycling) è ancora leader della classifica con 5″ sull’olandese Roosen e 19″ sul danese Norman Hansen.

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SALTARA

maggio 11, 2013 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1963. Seguiteci.

Foto copertina: la rampa di lancio della crono di Saltara (www.rai.it)

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

Nibali strepitoso: è maglia rosa! Wiggo è a 1′16″, Hesjedal crolla (Gazzetta dello Sport)

Crono rivoluzione. Nibali in rosa, Wiggins insegue (Corriere della Sera)

Regno Unito

Wiggins up to fourth as Dowsett claims stage win (The Independent)

Wiggins’s day goes from bad to good as rivals falter (The Times)

Britain’s Dowsett beats Wiggins in stage-eight Giro time trial (The Daily Telegraph)

Francia

Nibali enfonce le clou (L’Equipe)

Spagna

El inglés Alex Dowsett gana la crono y Nibali se viste de rosa (AS)

Nibali toma el mando (Marca)

Alex Dowsett gana la crono y Nibali es nuevo líder (El Mundo Deportivo)

Belgio

Dowsett vainqueur du contre-la-montre, Nibali en rose (Le Soir)

Pech kost Wiggins de zege, Nibali pakt de roze trui (De Standaard)

Nibali prend le pouvoir, Wiggins grappille peu (L’Avenir)

Dowsett vainqueur du contre-la-montre, Nibali en rose (La Dernière Heure/Les Sports)

Le Britannique Dowsett remporte le contre-la-montre, Nibali endosse le maillot rose (Sudinfo.be)

Pech kost Wiggins de zege, Nibali pakt de roze trui (Het Nieuwsblad)

Paesi Bassi

Gesink op derde plek (De Telegraaf)

Germania

Dowsett gewinnt Zeitfahren beim Giro – Nibali in Rosa(Berliner Zeitung)

Wiggins mit starker Aufholjagd, Nibali in Rosa (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Canada

Dowsett wins Giro stage eight, Hesjedal drops to sixth (The Globe and Mail)

USA

Britain Dowsett Wins Giro Stage Eight, Nibali Leads (The New York Times

Australia

Evans up to second after stage of ‘truth’ (The Age)

Evans climbs to second spot (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Secondo voi ce la farà Wiggins a scavare un grosso solco tra sè e i rivali, alla luce del percorso e di quanto accaduto ieri?

Jack.ciclista: Probabile. Io resto favorevole a percorsi estremi purchè equilibrati: giusta una crono lunga che bilanci le tappe di montagna, anche se alla fine sono i “mangia e bevi” come ieri le tappe più spettacolari e determinanti.

-Gigilasegaperenn3-: Parole sante. Io storco sempre il naso quando vedo percorsi annacquati e poco montagnosi in nome dell’equilibrio, con le poche salite compensate da cronometro scarne e spesso snaturate. L’equilibrio può essere raggiunto anche tramite l’abbondanza di tutte le componenti tecniche.

DOPO LA TAPPA

Mauro Facoltosi: Wiggins soffre ma non scava grandi distacchi. Nibali in rosa. Tengono Evans e Scarponi. Crolla Hesjedal. Commenti?

Howling Wolf14: Crolla anche Samu Sanchez. Da seguire con attenzione, invece, l’audace Gesink.

Trautman80: Questa è una cronometro completa: lunga, con salite, discese, tratti tecnici, tratti pedalabili e ben 830mt di dislivello. Forse nessuno se l’aspettava cosi’ dura ma è meglio di 50km di pianura sui vialoni come al Tour. La cronoscalata invece è una prova inutile e nemmeno spettacolare, dovrebbero usarla per Plan de Corones o posti simili non raggiungibili da una tappa normale.

Howling Wolf14: Di tappe complete, con tutti gli elementi che tu citi, ce ne sono tantissime. Molto meglio fare una cronometro su un percorso classico, pianeggiante, oppure ondulato ma senza discese ripide e senza serie di curve che costringono a cambiare continuamente ritmo. Il cronometro è una specialità per cronomen. Poi ci sono le salite che vanno bene agli scalatori e le discese che vanno bene ai discesisti.

Mauro Facoltosi: Secondo me le cronoscalata andrebbero fatte su salite che non risulterebbero selettive se affrontate in linea, tipo Montevergine e la stessa Polsa.

Howling Wolf14: Sì, sono d’accordo. Comunque aggiungerei che le cronoscalate hanno un senso in una grande corsa a tappe carente di salite. Se ci sono già tante salite nelle altre tappe, inutile insistere, meglio fare una crono piatta, per specialisti.

in collaborazione con gli utenti del Forum dello scalatore (www.salite.ch)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

L’orologio (Sergio Endrigo)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Sansepolcro – Firenze

Sansepolcro : poco nuvoloso con possibilità di deboli ed isolate piogge, 19,3°C (percepiti 16°C), venti moderati da NNE (15-21 Km/h), umidità al 58%
Bibbiena – Traguardo volante (Km 49,5) : poco nuvoloso con possibilità di deboli ed isolate piogge, 19,2°C (percepiti 17°C), venti moderati da NNE (13-14 Km/h), umidità al 57%
Pelago (Km 94,7) : poco nuvoloso con possibilità di deboli ed isolate piogge, 20,9°C, venti deboli da N (6-8 Km/h), umidità al 49%
Firenze: pioggia debole (0,2 mm) e schiarite, 22,4°C (percepiti 20°C), venti moderati da W (12 Km/h), umidità al 54%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Stefano: “Questa salita consumò una sfida”
De Stefano: “Davanti al nostro palco si stanno consumando le ultime rampe di questa cronometro” (una frana in corso?)
Corridore intervistato alla partenza: “Si è cambiata la giornata di colpo”
Pancani: “Questo è la rampa conclusiva”
Cassani: “Alle uscite delle curve”
Agnoli: “Ogni giorno c’è sempre un’insidia dove poter andare avanti”
Pancani: “Classifica generale provvisoria” (stava illustrando l’ordine d’arrivo provvisiorio)
Pancani: “Erano partiti con un minuto di differenza” (un minuto di distacco)
Pancani, parlando di Caruso, che corre per la Katusha: “Il siciliano della Caruso”
Martinello: “Vantaggio su di ste” (te)
De Stefano: “Compagni di scadra”
De Stefano: “Firenze è una tappa difficilissima”
De Stefano: “Abbiamo la tappa della grafica di domani”
Martinello: “Domani dovrebbe andar via la fuga, finalmente” (anche a Pescara è andata)
De Stefano: “Costeggeremo il percorso del mondiale” (ci vanno proprio sopra, anche se contromano)
Televideo: “Tangert” (Kangert)
Televideo: “Pelizotti” (manco una volta che lo scrivessero giusto)

IL GIRO DI GOMEZ
Come al Tour dello scorso anno, in questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

8a tappa: Gabicce Mare – Saltara (cronometro)

1° Mattia Gavazzi
2° Adam Blythe a 1′25″
3° Francesco Chicchi a 1′58″
4° Rafael Andriato a 2′14″
5° Davide Appollonio a 2′17″

Classifica generale

1° Mattia Gavazzi
2° Jack Bodridge a 3′43″
3° Rafael Andriato a 6′27″
4° Francesco Chicchi a 9′34″
5° Kenny Dehaes a 10′06″

QUELLA VOLTA CHE SI PARTI’ DA NAPOLI
Tuffo nella storia del Giro del 1963, il primo e finora unico partito da Napoli. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

8a TAPPA: RIOLO TERME – SALSOMAGGIORE TERME – 26 maggio 1963

VITTORIA A SORPRESA DI DURANTE A SALSOMAGGIORE
II Giro ciclistico d’Italia arriva oggi sulle strade della Liguria – Guernieri superato sul traguardo quando era già sicuro del successo
Oltre 150 chilometri senza emozioni, poi la tappa si è movimentata nel finale – Dopo una serie di scatti Taccone, Guernieri, Garau, Fezzardi, Durante e Ferrari si trovano al comando in prossimità dell’arrivo – L’abruzzese cede in discesa – Negli ultimi metri, con un guizzo improvviso, Durante sorprende il bianconero

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ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza

1a tappa: Napoli

2a tappa: Ischia – Forio (cronosquadre)

3a tappa: Sorrento – Marina di Ascea

4a tappa: Policastro Bussentino – Serra San Bruno

5a tappa: Cosenza – Matera

6a tappa: Mola di Bari – Margherita di Savoia

7a tappa: San Salvo – Pescara

ALTRO ROUND A NIBALI: VINCENZO IN ROSA DOPO LA CRONO

maggio 11, 2013 by Redazione  
Filed under News

Il siciliano chiude 4° la cronometro di Saltara, cedendo soltanto 11’’ a Bradley Wiggins, rifilando quasi 4’ all’ex capoclassifica Intxausti, e impossessandosi della maglia rosa dopo tre anni. All’inglese, vittima di una foratura, sfugge anche la vittoria di tappa, soffiatagli per 10’’ dal sorprendente Alex Dowsett. Tra gli uomini di classifica, ottime le prove di Evans, Scarponi e Gesink. Grandi delusi di giornata Sanchez, che scivola ad oltre 3’, e Hesjedal, crollato nella seconda parte.

Foto copertina: Nibali veste la maglia rosa sul podio dell’ottava tappa (foto Roberto Bettini)

Prendete la classifica che, alla partenza di Napoli, vi aspettavate di trovare stasera, dopo la maxi-cronometro di Saltara; ora rovesciatela, e avrete più o meno la graduatoria che la strada ha plasmato nei primi sette giorni di gara. Il primo snodo chiave della Corsa Rosa, quello che doveva sulla carta regalare a Bradley Wiggins un patrimonio di almeno un paio di minuti su tutti gli avversari, segna invece il passaggio dei galloni di favorito sulle spalle di Vincenzo Nibali, quarto di tappa e nuova maglia rosa di un Giro che ancora deve avventurarsi sul suo terreno preferito.
Che i propositi di supremazia del britannico fossero destinati ad essere ridimensionati, lo si era capito molto presto: dopo un buon avvio, sufficiente a fugare i dubbi su eventuali postumi fisici del capitombolo di ieri, a rallentare la sua marcia ha provveduto una foratura, il cui impatto è stato aggravato dalla lentezza del soccorso dell’ammiraglia Sky. Nemmeno l’evidente blocco psicologico di Wiggo nell’affrontare anche la curva più innocua, però, autorizzava a prevedere i 52’’ accusati nel primo settore dal capoclassifica Alex Dowsett, fra i primi a lasciare la rampa di partenza e al comando ad ogni intermedio sino al termine della prova.
Il successivo tratto, meno tortuoso e più piatto, ha permesso all’inglese di limitare meglio i danni, prima di una brillante ascesa al muro finale che ha addirittura messo a repentaglio la leadership di Dowsett, e ha perlomeno allontanato le prospettive di un’impronosticabile Caporetto.
Penultimo a partire, prima di un Intxausti ben presto costretto a salutare ogni velleità di permanenza in rosa, Nibali ha approfittato meglio di tutti della prova inopinatamente umana del quattro volte olimpionico, creando addirittura a lungo l’illusione di poter fare bottino pieno. Al mostruoso primo intermedio (8’’ di vantaggio su Dowsett), è seguito un meno entusiasmante secondo (1’07’’ di ritardo), prima di una chiusura in linea con quella dell’avversario di riferimento, per un tempo finale più di alto di 21’’ rispetto al vincitore, ma soprattutto di appena 11’’ rispetto a Wiggo.
Se nessuno ha saputo cogliere meglio dello Squalo l’occasione offerta dallo Skyborg di punta, altri hanno comunque visto salire le loro quotazioni; primo fra tutti Cadel Evans, ora secondo a 29’’ da Nibali, nonché autore di un significativo miglior tempo parziale sul muro conclusivo. Alle loro spalle, in graduatoria, si collocano altri due uomini per i quali il Giro sarebbe dovuto essere tutto in salita dopo la crono, che si trovano invece adesso sul podio provvisorio o appena sotto: Robert Gesink, 3° a 1’15’’, sorprendentemente brillante su strade strette e tortuose, a dispetto della fama di guidatore non eccelso, e Michele Scarponi, 5° a 1’24’’, non nuovo a brillanti difese contro il tempo.
Proprio stretto fra i due, a 1’16’’, si trova ora Wiggins, la cui sola opzione per vincere il Giro sembra essere quella di correre in modo antitetico rispetto ai piani: attaccando in salita anziché difendendosi, impiegando la corazzata a disposizione per dinamitare la corsa anziché per addormentarla. Fondamentali, in questo senso, saranno Henao ed Uran, entrambi ancora in top 10: 7° a 2’11’’ il primo (sarebbe addirittura 3° senza il terreno perso ieri per attendere il capitano), 10° a 2’49’’ il secondo. Una risorsa – quella di potersi giocare al momento opportuno dei compagni nelle parti alte della classifica – che Wiggo condivide con il solo Scarponi, forte ancora di un Niemec al 9° posto della generale a 2’44’’, appena 1’’ dietro Mauro Santambrogio.
Se l’inglese esce male dalla crono, può tuttavia rallegrarsi parzialmente pensando di aver recuperato più del previsto su almeno un paio di avversari: Samuel Sanchez, ora distante addirittura 3’43’’ dalla maglia rosa, dopo una di quelle inspiegabili giornate di mediocrità che ne hanno spesso minato il rendimento sulle tre settimane, e soprattutto Ryder Hesjedal, discreto nella prima metà ma disastroso nella seconda, pur restando 6° in classifica a 2’06’’. Entrambi dovranno lavorare di fantasia per rimontare, e già da domani gli sconfitti della crono potrebbero trovare terreno fertile per la vendetta. Le quattro salite della Sansepolcro – Firenze esortano infatti alla battaglia, e il giorno di riposo in programma per lunedì strizza ulteriormente gli occhi agli attaccanti. Il GPM di Vetta le Croci – 4 km al 9% di media – appare il trampolino più intrigante.

Matteo Novarini

GABICCE MARE – SALTARA: TIT-TAC E TANTE COLLINE

maggio 11, 2013 by Redazione  
Filed under News

Sarà la prima delle grandi giornate del Giro 2013. Riflettori puntati sui 55 chilometri e rotti che accoglieranno, tra Gabicce Mare e Saltara, la prima delle due cronometro individuali, l’unica veramente favorevole ai passisti. Ma non sarà completamente tracciata a loro questa frazione, movimentata dalle colline dell’entroterra marchigiano: una tappa dall’esito scontato comunque… ma con piccolo sconto di pena per chi soffre i percorsi ultrapiatti.

Il Giro d’Italia non è ancora giunto al suo “giro di boa” ma ora, all’inizio della seconda settimana di gara, avremo il primo, importante punto di svolta della corsa rosa. Fin qui sarà stato il Giro delle primissime, flebili scaramucce e delle veloci tappe di trasferimento verso il nord. Da oggi si comincerà a “menare” sul serio e cambierà decisamente la musica, perché lungo i 55,5 Km che porteranno da Gabicce Mare a Saltara suoneranno le note della cronometro. Note che potrebbero essere dolenti per qualcuno poiché, dopo anni di percorsi dal chilometraggio contenuto, si tornerà a gareggiare su una distanza considerevole, che già da sola turba il sonno agli scalatori, ed alla quale ci si era disabituati. Ma nemmeno i grandi passisti presenti al Giro 2013 potranno bearsi troppo tra due guanciali perché il tracciato prescelto dagli organizzatori, se da una parte li agevolerà per il chilometraggio, dall’altra li penalizzerà a causa non solo dei saliscendi previsti, ma anche dei frequenti cambiamenti di ritmo ai quali tutti saranno costretti da un percorso particolarmente variegato. Altimetria alla mano, è possibile scomporre in tre differenti segmenti il tracciato dell’ottava frazione, che debutterà con il suo tratto più delicato, proprio perché si affronterà in partenza. I primi 24 Km saranno quelli orograficamente più movimentati, con due salitelle in partenza e poi un lungo tratto a “mangia e bevi”, seguiti da 28 Km decisamente più filanti e consoni alle potenzialità dei grandi cronoman, che faranno bene a tirare i freni nella prima parte del percorso per poi scatenarsi nel tratto a loro più congeniale. L’importante sarà gestirsi bene, per non correre il rischio di un tracollo nell’ultimo settore di questa frazione contro il tempo, rappresentato dalla salita di 3,5 Km verso il traguardo di Saltara.
Questa tappa prenderà le mosse da Gabicce Mare, la località balneare più meridionale della riviera romagnola, anche se politicamente appartenente alle Marche.
Scesi dalla rampa di lancio, la tappa “decollerà” subito poiché nei primi 2 Km dovrà essere superata la salita verso Gabicce Monte, 2 Km al 4,8% che inizieranno con un passaggio insolito poiché, all’altezza della prima curva, ci si trova di fronte una villa romana apparentemente perfettamente conservata, ma in realtà falsissima. Trattarsi in realtà di una discoteca (Baia Imperiale) che, per il suo particolare aspetto, in quattro occasioni è stata scelta quale set per riprese cinematografiche: l’ultima volta accadde nel 1994 quando Carlo Vanzina, per il cinepanettone “S.P.Q.R. – 2000 e 1/2 anni fa”, ne fece la villa romana del senatore Lucio Cinico, interpretato dall’indimenticato Leslie Nielsen.
Terminata la salita, che è stata GPM nella tappa di Fano della scorsa edizione del Giro (scollinò in testa Pier Paolo De Negri), poco più avanti inizierà la seconda (2 Km al 4,5%) che si concluderà in vista di Casteldimezzo, borgo nel quale è conservato un prezioso crocefisso rinvenuto nei primi anni del ‘500 in una nave che aveva fatto naufragio nel sottostante tratto di mare. Seguirà un tratto in quota di circa 13 Km, nel corso del quale si toccherà un altro interessante borgo, Fiorenzuola di Focara, visitato da Dante Alighieri che lo citò nel XXVIII canto dell’Inferno e che sicuramente poté ammirare lo spettacolo delle “focare”, immensi falò che qui erano accesi a mo’ di fari.
Rasentando le pendici del Monte San Bartolo, “titolare” del parco naturale regionale che protegge l’intera fetta di costa fin qui percorsa, avrà inizio la tortuosa discesa che, in 3,7 Km (media del 4,8%) e sei tornanti, farà planare i corridori in Pesaro, dove il passaggio sul porto-canale rappresenterà la fine del primo settore della crono. Attraversata questa città – che come la vicina Urbino vanta un, seppur meno pregevole, Palazzo Ducale, costruito nel 400 – all’inizio della seconda porzione di questa crono il tracciato lascerà il litorale per addentrarsi nell’entroterra marchigiano. La pianura che caratterizzerà i successivi 28 Km sarà, dunque, ben presto spezzata dalla breve ma secca ascesa (700 metri all’8,7% e una punta al 12%) verso il villaggio di Novilara, conosciuto in campo archeologico per la vasta necropoli scoperta nel 1891 e nella quale sono state ritrovate quasi 300 tombe e un’iscrizione in lingua picena settentrionale, parlata nel I millennio a.C. e che per questo è chiamata dagli studiosi “lingua della stele di Novilara”.
In dolcissima discesa ci si porterà nella periferia di Fano, senza entrare nella cittadina dove lo scorso anno s’impose allo sprint Mark Cavendish. Alle porte della romana “Fanum Fortunae”, nome derivato da un tempio alla fortuna eretto sul luogo della vittoria romana nella “Battaglia del Metauro”, i “girini” andranno a imboccare la statale Flaminia, in direzione di Fossombrone. Procedendo sulla strada erede di un’antica via consolare, costruita a partire dal 220 a.C. su iniziativa del console Flaminio per collegare Roma a Rimini, s’incontrerà la vera pianura e per una decina scarsa di chilometri si procederà sul velluto, in linea quasi retta, attraversando grosse frazioni moderne di centri collinari come Lucrezia, appartenente a Cartoceto, e il cui nome pare derivi da quello di una locandiera del posto. C’è un’altra teoria, meno probabile ma molto più affascinante, che “battezza” il luogo ritenendo veritiera la presenza della celebre Lucrezia Borgia, che vi fu costretta a una sosta fuori programma durante il viaggio nuziale, sorpresa da un improvviso temporale. Per i corridori, invece, la “bonaccia” continuerà all’incirca per altri 2,5 Km, fino alla frazione di Calcinelli, dove si lascerà il fondovalle del Metauro e comincerà l’ultima parte di questa impegnativa crono. E’ l’ascesa verso il traguardo, che si annuncia discontinua così com’è stato l’intero tracciato della tappa. L’abbrivo è dolce ma s’incontreranno alcuni strappi a due cifre di pendenza alle porte di Saltara dove si pedalerà per un breve tratto sul pavé del centro, transitando su quello che fu il traguardo dei campionati italiani del 2003, vinti da Paolo Bettini, e di una tappa della Tirreno Adriatico del 2005, conquistata dall’olandese Knaven. Qui la strada proporrà una breve tregua pianeggiante prima della balza finale di 700 metri che, con pendenze del 7,9% (media) e del 12% (massima) condurrà sino all’osservatorio della Villa del Balì. Un luogo preposto per veder le “stelle”: e, ahi loro!, qualcuna potrebbe esser cadente!

Mauro Facoltosi

RINGRAZIAMENTI

Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.

FOTOGALLERY

Foto copertina: la Villa del Balì di Saltara, presso la quale si concluderà la tappa (www.comunedisaltara.com)

Gabicce Mare e il promontorio (www.adria.net)

Gabicce Mare e il promontorio (www.adria.net)

La discoteca Baia Imperiale di Gabicce Mare.... (davinotti.com)

La discoteca Baia Imperiale di Gabicce Mare.... (davinotti.com)

... spacciata per villa romana in S.P.Q.R. - 2000 e 1/2 anni fa (davinotti.com)

... spacciata per villa romana in <<S.P.Q.R. - 2000 e 1/2 anni fa>> (davinotti.com)

Casteldimezzo, il santuario dove è conservato il crocefisso rinvenuto in mare (www.viaggispirituali.it)

Casteldimezzo, il santuario dove è conservato il crocefisso rinvenuto in mare (www.viaggispirituali.it)

Fiorenzuola di Focara (panoramio)

Fiorenzuola di Focara (panoramio)

Pesaro, Palazzo Ducale (www.fotoeweb.it)

Pesaro, Palazzo Ducale (www.fotoeweb.it)

Uno scorcio di Novilara (panoramio)

Uno scorcio di Novilara (panoramio)

La stele di Novilara (www.cadnet.marche.it)

La stele di Novilara (www.cadnet.marche.it)

Le mura di Fano (panoramio)

Le mura di Fano (panoramio)

Saltara (marcospadola.blogspot.com)

Saltara (marcospadola.blogspot.com)

10-05-2013

maggio 11, 2013 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

GIRO D’ITALIA

L’australiano Adam Hansen (Lotto Belisol Team) si è imposto nella settima tappa, San Salvo – Pescara, percorrendo 177 Km in 4h35′49″ alla media di 38,504 Km/h. Ha preceduto di 1′07″ gli italiani Enrico Battaglin (Bardiani Valvole – CSF Inox) e Danilo Di Luca (Vini Fantini – Selle Italia). Lo spagnolo Beñat Intxausti Elorriaga (Movistar Team) è la nuova maglia rosa, con 5″ sull’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) e 8″ sul canadese Hesjedal.

TOUR DE PICARDIE (Francia)

Il tedesco Marcel Kittel (Team Argos – Shimano) si è imposto nella prima tappa, Guise – Flixecourt, percorrendo 190 Km in 4h57′46″ alla media di 38,285 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Coquard e Corbel. Miglior italiano Kristian Sbaragli (MTN Qhubeka), 15°. Kittel è il primo leader della classifica, con 4″ su Coquard e 5″ sul belga Vandousselaere. Miglior italiano Sbaragli, 16° a 10″.

FLÈCHE DU SUD (Lussemburgo)

Il danese Michael Valgren Andersen (Team Cult Energy) si è imposto nella terza tappa, Bourscheid – Clervaux, percorrendo 146,3 Km in 3h41′18″ alla media di 39,665 Km/h. Ha preceduto di 2″ l’elvetico Saggiorato e di 4″ lo statunitense Rosskopf. Miglior italiano Alberto Cecchin (Team Nippo – De Rosa), 4° a 1′08″. Valgren Andersen è il nuovo leader della classifica, con 2″ su Saggiorato e 4″ su Rosskopf. Miglior italiano Eugenio Alafaci (Leopard Trek Continental Team), 4° a 1′08″.

RHÔNE-ALPES ISÈRE TOUR (Francia)
Il francese Frédéric Talpin (VC Calaidos) si è imposto nella seconda tappa, Villefontaine – Saint-Maurice L’Exil, percorrendo 158,7 Km in 3h58′32″ alla media di 39,919 Km/h. Ha preceduto di 18″ il canadese Veilleux e di 25″ il belga Sijmens.
Il francese Alexis Vuillermoz (Sojasun) è il nuovo leader della classifica, con 5″ sul connazionale Baldo e 15″ sul connazionale Levarlet.

CHALLENGE DU PRINCE – TROPHÉE PRINCIER
Il marocchino Adil Jelloul si è imposto nella corsa marocchina, Rabat – Ben Slimane, percorrendo 103 Km in 2h20′31″ alla media di 43,980 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tunisino Chtioui e il marocchino Lahsaini.

GIRO DELLA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA (open)

L’italiano Paolo Colonna (Team Colpack) si è imposto nella terza tappa, Azzano Decimo – Claut, percorrendo 166,7 Km in 4h11′11″ alla media di 39,819 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Daniele Dall’Oste (Trevigiani Dynamon Bottoli) e il russo Rovny. Il tedesco Michael Schweizer (Team NSP – Ghost) è il nuovo leader della classifica, con lo stesso tempo del belga Theuns e dello sloveno Polanc. Miglior italiano Dall’Oste, 5° a 2″.

TOUR DE BERLIN (dilettanti)
Due tappe disputate nel secondo giorno di gara.
Il mattino, il danese Lasse Norman Hansen (Blue Water Cycling) si è imposto nella seconda tappa, circuito a cronometro di Paplitz, percorrendo 19,2 Km in 26′51″ alla media di 42,905 Km/h. Ha preceduto di 6″ l’olandese Sjors Roosen e di 7″ il danese Mathias Møller Nielsen (Blue Water Cycling), nuovo leader della classifica con 6″ su Roosen e 18″ su Norman Hansen.
Il pomeriggio, il tedesco Willi Willwohl (LKT Team Brandenburg) si è imposto nella terza tappa, circuito di Baruth, percorrendo 123 Km in 2h46′58″ alla media di 44,200 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Dieteren e Bauhaus. Møller Nielsen (Blue Water Cycling) è ancora leader della classifica con 4″ su Roosen e 18″ su Norman Hansen.

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PESCARA

maggio 10, 2013 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Come negli ultimi anni, dopo la presentazione della tappa e la cronaca, la giornata in rosa di ilciclismo.it si chiude con uno scrigno zeppo di golosità: la rassegna stampa internazionale; il parere dei tifosi; i punti salienti della tappa a venire; la colonna sonora dell’ultima frazione disputata, le “perle” dei telecronisti, le previsioni del tempo per la tappa che verrà e il ricordo del Giro del 1963. Seguiteci.

Foto copertina: la Sky stretta attorno al capitano in difficoltà (www.cyclingweekly.co.uk)

GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO

Italia

A Pescara vince Hansen. Intxausti rosa, Wiggins perde 1′28″ (Gazzetta dello Sport)

Giro, pioggia e cadute Wiggins resta staccato. La tappa ad Hansen (Corriere della Sera)

Regno Unito

Bradley Wiggins loses time after crash in the rain on stage seven (The Independent)

Bad day at the office for Bradley Wiggins as Adam Hansen wins seventh stage (The Times)

Hansen wins stage seven as Wiggins crashes (The Daily Telegraph)

Francia

Wiggins a un problème (L’Equipe)

Spagna

Intxausti, maglia rosa del Giro (AS)

Intxausti se viste de rosa (Marca)

Beñat Intxausti décimo sexto español de rosa (El Mundo Deportivo)

Belgio

Hansen s’impose, Wiggins est lâché par les favoris (Le Soir)

Hansen wint Giro-rit, Wiggins verliest weer tijd (De Standaard)

Hansen remporte la 7e étape en solitaire, Intxausti en rose (L’Avenir)

Hansen vainqueur, Intxausti en rose (La Dernière Heure/Les Sports)

Adam Hansen vainqueur sous la pluie, Intxausti s’empare du maillot rose (Sudinfo.be)

Hansen wint kletsnatte Giro-rit, vallende Wiggins verliest anderhalve minuut (Het Nieuwsblad)

Paesi Bassi

Wiggins zakt ver weg (De Telegraaf)

Germania

Hansen siegt – Intxausti im Rosa Trikot (Berliner Zeitung)

Wiggins fällt zurück (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Canada

Ryder Hesjedal moves into third at Giro d’Italia (The Globe and Mail)

USA

Australian Hansen Wins Giro Seventh Stage (The New York Times)

Australia

Hansen’s epic solo ride to Giro stage win (The Age)

Aussie Hansen wins Giro stage (Herald Sun)

BOX POPULI

Ogni giorno, a partire dalla prima tappa, qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa vi aspettate da questa tappa?

Howling Wolf14: La mia speranza è che ci sia una graduale selezione e che gli squadroni vengano fatti fuori. Odio le tappe in cui 4-5 dello stesso team si mettono in testa al gruppo. Sono per il ciclismo dell’uno contro uno. O uno contro tutti che dir si voglia. Le tappe con questi profili sono l’occasione buona per far fuori un po’ di zavorre.

Jack.ciclista: Heysedal di qualche giorno fa promette bene, probabilmente anche Evans proverà a muoversi in anticipo. Basta che un uomo di classifica trovi il coraggio di scattare e la tappa può diventare bella e selettiva a parecchi chilometri dall’arrivo. Se invece va via una fuga numerosa dall’inizio vedremo il trenino turistico fino all’ultima ascesa.

N@po: Tappa troppo breve. Come quasi tutte, in questo giro versione dilettanti. Non per niente si è visto spettacolo nelle prime tappe che avevano chilometraggi consistenti. Se una tappa è pianeggiante condivido l’idea che sia breve (favorisce anche il recupero dei corridori) ma, in tappe come quella di oggi,la differenza la si fa sulla distanza. Peccato perchè sarebbe una bella tappa e sarebbe l’unica del giro (per il disegno ondulatissimo) capace di fare differenze anche importanti tra i big. Purtroppo si è fatto un passo avanti rispetto all’anno scorso nelle marche (il traguardo più vicino all’ultima salita) ma anche due indietro (l’assenza di sterrati e la mancanza di chilometraggio adeguato). Resta la variabile meteo che può rendere le discese molto selettive.

Jack.ciclista: Che la selezione avvenga in discesa lo trovo alquanto avvilente.

Nebe1980: Tricalle e Pietragrossa sono salite dure con pendenze importanti ma brevissime anche Santa Maria de Criptis è dura e la strada è molto stretta. Di Luca credo abbia volgia di tentare sulle sue strade.Vedremo se Nibali tenterà qualcosa per guadagnare secondi in vista della tappa a cronometro di domani. Ma quei 7 Km finali potrebbero far fallire questi tentativi. Un arrivo a Chieti sarebbe stato più sensato

in collaborazione con gli utenti del Forum dello scalatore (www.salite.ch)

DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it

E’ caduta una stella (Luca Carboni)

a cura di DJ Jorgens

METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa a cronometro Gabicce Mare – Saltara

Gabicce Mare – partenza primo corridore: pioggia debole (0,3 mm), 20,2°C (percepiti 19°C), venti deboli da NW (8 Km/h), umidità al 73%
Gabicce Mare – partenza maglia rosa: pioggia debole (0,7 mm) e schiarite, 18,7°C (percepiti 16°C), venti moderati da NW (13 Km/h), umidità al 81%
Saltara – arrivo primo corridore: pioggia debole (0,4 mm), 19,1°C, venti deboli da N (4-5 Km/h), umidità al 77%
Saltara – arrivo maglia rosa: pioggia debole (0,6 mm) e schiarite, 17,4°C, venti deboli da NW (8-9 Km/h), umidità al 81%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Cattaneo (RAI): “Come va le condizioni”
Martinello: “C’è Orica GreenEdge in testa”
Martinello: “Elia Vivani” (Viviani)
Sentita ad Anteprima Giro: “Giorno molto difficile e delicati”
Martinello: “Poco meno di 3000 metri di dislivello” (erano circa 3100)
De Stefano: “Andiamo da Matteo Rabottini che, a 1 Km da qui, vive Matteo Rabottini”
De Stefano: “Francesco Pantani” (Pancani)
De Stefano: “E’ partita la tappa alle 12 e quaranta e uno”
De Luca: “La prima pioggia è la più insidiosa per l’asfalto” (a lui, l’asfalto, non gliene frega niente)
Cassani: “In questo tappa”
Pancani: “Mancano, una sessantina, cinquantina, anzi no, meno km al traguardo” (erano ai -53)
Cassani: “Il più famoso era Rocky Marciano, nato poi il primo settembre 1923″ (famoso ancora prima di nascere?)
Pancani, parlando del pugile Rocky Marciano: “Campione di peso” (dei pesi massimi)
Cassani: “Siamo al GPM, mi sembra sia il traguardo volante”
Pancani: “Mancano meno di 15 Km al cartello”
Pancani: “Kangert, il compagno di Vicenzo Nibali, è lui il capitano dell’Astana”
Cassani: “Potrebbe cambiare padrone maglia rosa”
Sgarbozza: “Questa mattina a Giro Mattina” (questo programma non si fa quest’anno)
Sgarbozza: “Nibbali”
Martinello: “Campione di Team Sky”
De Stefano: “Ci fermiamo un momento per andare a conoscere la maglia bianca sulle spalle di Maika”
Televideo: “Nuova maglia rosa lo spagnolo Intxausti, incalzato ora a 5″ da Vincenzo Nibali” (anche ieri c’erano 5″ di distacco tra Intxausti e Nibali)
Televideo: “7′ di vantaggi”
Televideo: “Emanuele Serra” (Sella)
Televideo: “Bradely Wiggins” (Bradley)

IL GIRO DI GOMEZ
Come al Tour dello scorso anno, in questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

7a tappa: San Salvo – Pescara

1° Mattia Gavazzi
2° Davide Appollonio s.t.
3° Grega Bole a 5″
4° Maurits Lammertink s.t.
5° David Millar s.t.

Classifica generale

1° Jack Bobridge
2° Mattia Gavazzi a 1′29″
3° Rafael Andriato a 5′42″
4° Maxim Belkov a 6′26″
5° Miguel Minguez Ayala a 6′33″

QUELLA VOLTA CHE SI PARTI’ DA NAPOLI
Tuffo nella storia del Giro del 1963, il primo e finora unico partito da Napoli. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it

7a TAPPA: AREZZO – RIOLO TERME – 25 maggio 1963

DEFILIPPIS VINCE A RIOLO TERME – LA S. PELLEGRINO LASCIA IL GIRO
Una giornata ricca dì colpi di scena nella grande corsa a tappe
Il corridore torinese ha battuto in volata Alomar, Ceppi e Adorni al termine di una gara emozionante e combattuta – Ronchini conserva la maglia rosa – Il noto gruppo sportivo ha annunciato il suo completo ritiro dal ciclismo in segno di protesta per le recenti polemiche – Fontana e i suoi compagni corrono, ma senza insegne pubblicitarie.

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ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo

Raduno di partenza

1a tappa: Napoli

2a tappa: Ischia – Forio (cronosquadre)

3a tappa: Sorrento – Marina di Ascea

4a tappa: Policastro Bussentino – Serra San Bruno

5a tappa: Cosenza – Matera

6a tappa: Mola di Bari – Margherita di Savoia

WIGGINS SHOCK: CEDE IN SALITA, CADE IN DISCESA

maggio 10, 2013 by Redazione  
Filed under News

Il favorito numero uno del Giro si stacca sullo strappo di San Silvestro e scivola nella successiva discesa, cedendo quasi un minuto e mezzo agli avversari. La tappa va ad un grande Adam Hansen, al termine di una lunga fuga. A terra anche Nibali, nel bel mezzo di un attacco in discesa. Sul podio di giornata anche Battaglin e un attivissimo Di Luca.

Foto copertina: Adam Hansen si invola verso il successo di tappa (foto AP)

Dove non erano arrivati Madeleine, Aubisque e Tourmalet al Tour 2012, al Giro 2013 è arrivato lo strappo di San Silvestro, ad un pugno di chilometri da Pescara: qui, per la prima volta nella sua ancora giovane carriera di uomo da battere su tre settimane, Bradley Wiggins ha conosciuto l’onta della crisi, mentale prima che fisica. In una tappa che chiamava le imboscate, Wiggo si è in realtà arenato da solo, vittima di un generale nervosismo, e del panico vero e proprio subentrato dopo la scivolata nella discesa finale, dalle rampe appenniniche alle rive dell’Adriatico. Il bilancio complessivo della giornata, pur non compromettendo le possibilità di maglia rosa finale, è di quelli catastrofici per una tappa di media montagna che, ad una ventina di chilometri dal traguardo, con le rampe del doppio strappo di Chieti alle spalle e un gruppo ancora folto e non particolarmente bellicoso, pareva poter essere superata senza eccessivi patemi.
Scarponi, Evans, Hesjedal, Gesink e Sanchez si sono ritrovati al traguardo un tesoretto di 1’24’’, guadagnato al modico prezzo di qualche accelerazione per seguire gli scatti ripetuti ma non troppo incisivi di Danilo Di Luca; più caro il prezzo pagato da Vincenzo Nibali, l’unico dei big ad attaccare in prima persona, vedendo premiata la propria audacia con un capitombolo nella penultima discesa. Il siciliano è comunque giunto insieme agli altri favoriti, ma cedendo qualcosa nella picchiata finale, forse per una forma più lieve dello stesso disagio che ha bloccato Wiggins nello stesso tratto.
E dire che, come anticipato, solo pochi minuti prima del putiferio scatenatosi negli ultimi 12 km, la corsa pareva destinata a risolversi in un pareggio a reti inviolate, animata soltanto dall’impresa di Adam Hansen, in fuga dal mattino. Andatosene in avvio in compagnia di Sella, Ligthart, Tamouridis, Tjallingii e Rollin, l’australiano aveva visto il margine della fuga scendere da un massimo di 7’20’’, toccato intorno a metà percorso, fino ai 2’ del GPM di Chieti-Pietragrossa, quando la Vini-Fantini ha spedito in avanscoperta Fabio Taborre.
Gli uomini di Scinto, principali responsabili della rimonta del gruppo, volevano così scaricare su altri il fardello del resto dell’inseguimento, ma hanno di fatto servito un assist ai battistrada, nel frattempo ridottisi alla coppia Hansen – Sella: in testa al plotone si è infatti portato il Team Sky, al quale non dispiaceva la prospettiva di privare i rivali dell’abbuono all’arrivo. Il margine è così tornato a dilatarsi fino a lambire i tre minuti e mezzo, anche grazie all’intervento di una pioggia che ha incentivato alla cautela i grandi del Giro.
Per involarsi in solitaria verso il traguardo, Hansen ha scelto le rampe verso Santa Maria de Criptis, sulla carta terreno ben più favorevole al compagno d’avventura. Ormai in ritardo per rimediare ad una scelta rivelatasi suicida, la Vini Fantini ha quindi finalmente giocato la carta Di Luca sulle stesse pendenze, trovando la pronta risposta di Nibali, Scarponi, Kiserlovski, Gesink e Santambrogio, ma non quella di Wiggins, agganciatosi solo in un secondo momento. L’abruzzese ci ha riprovato poco dopo, replicando ad un allungo di Kangert, con cui la Astana preannunciava il già menzionato attacco del suo leader.
In mezzo a mille cadute, prima fra tutte quella con cui erano evaporati i 20’’ rapidamente guadagnati da Nibali con il suo attacco, il gruppo si è comunque ricompattato in vista dell’ultimo GPM, dove Wiggins ha cominciato a scivolare in coda al gruppo, per poi perderne definitivamente le ruote. In cima, già mezzo minuto separava il baronetto dagli altri favoriti, prima del vero fattaccio: su un asfalto tanto saponoso da aver fatto scivolare poco prima anche uno spettatore, Wiggo è stato uno dei tanti a volare al suolo, ma il solo a bloccarsi dopo essere ripartito, incapace di imporre alla sua bici la benché minima piega. Il divario è cresciuto in un amen fino a sfiorare il minuto e mezzo, evitando di assumere proporzioni ancor più drammatiche solo grazie al supporto di Uran ed Henao nel tratto pianeggiante conclusivo.
Tributata la meritata ovazione all’eroe di giornata, al primo successo dopo un digiuno di tre anni, tutti hanno fissato gli occhi sul cronometro, per quantificare i danni provocati da una tappa che rincuora chi teme che la programmazione esasperata del ciclismo computerizzato possa eliminare quella componente di imponderabile che è il sale di qualsiasi sport. Battaglin e Di Luca hanno guadagnato secondo e terzo gradino del podio 67 secondi dopo l’arrivo di Hansen; altri 84 sono dovuti passare prima del transito del dorsale 181, scivolato al 23° posto della generale.
Alla tanto attesa maxi-cronometro, alla vigilia del Giro individuata come reale inizio di una corsa in realtà accesasi ben prima, si presenta in rosa Benat Intxausti, regolarissimo nella prima settimana, e favorito dalla brillante cronosquadre della sua Movistar. Nibali, fra i tanti a dover sperare che le botte di oggi non condizionino la prestazione di domani, è appena 5’’ più indietro, con Hesjedal sul gradino più basso del podio virtuale, a 8’’. Caruso, Santambrogio, Evans, Gesink, Santaromita, Weening e Kiserlovski chiudono una top 10 composta da coloro che hanno saputo evitare di buttare secondi banalmente e, pur deludendo in qualche caso (si pensi ad Evans e allo stesso Hesjedal), si sono ben difesi a Ischia.
Poco distanti Sanchez e Scarponi, che precedono di una manciata di secondi un Luca Paolini che, staccandosi in contemporanea con Wiggins e tagliando subito davanti a lui il traguardo, ha salutato le insegne del primato. Proprio il britannico, a dispetto delle disavventure odierne, resta forse, con il suo minuto e 32’’ di ritardo, il principale indiziato a vestirsi di rosa fra ventiquattro ore. Tutto dipenderà da come reagirà ai traumi di oggi, e non è detto che siano i lividi i più difficili da smaltire.

Matteo Novarini

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