25-11-2012

novembre 26, 2012 by Redazione  
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TOUR DE OKINAWA
L’australiano Thomas Palmer (Drapac Cycling) si è imposto nella corsa giapponese, circuito di Nago City, percorrendo 210 Km in 5h32′16″, alla media di 37,921 Km/h. Ha preceduto allo sprint i giapponesi Hatanaka e Nakajima.

TOUR OF RWANDA
Il canadese Bruno Langlois si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, circuito di Kigali, percorrendo 100,5 Km in 2h30′27″, alla media di 40,079 Km/h. Ha preceduto di 1′32″ l’italiano Paolo Cravanzola (Team Type 1 – Sanofi) e di 3′23″ l’algerino Benoua. In classifica si impone il sudafricano Darren Lill (Team Bonitas) con 1′46″ sul connazionale Girdlestone e 1′59″ sul kenyano Njoroge. Cravanzola, unico italiano in gara, 32° a 48′27″.

VUELTA MONDO MAYA (Guatemala)
Il colombiano Marvin Orlando Angarita Reyes (Movistar Team) si è imposto anche nell’ottava ed ultima tappa, circuito di Città del Guatemala, percorrendo 122,5 Km in 2h29′06″, alla media di 49,296 Km/h. Ha preceduto allo sprint il guatemalteco Padilla e il messicano Aguirre Infante. In classifica si impone il colombiano Giovanni Manuel Báez Álvarez (EPM – UNE) con 18″ sul boliviano Serna e 25″ sul colombiano Piamonte Rodríguez.

24-11-2012

novembre 25, 2012 by Redazione  
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TOUR OF RWANDA
Il sudafricano Darren Lill (Team Bonitas) si è imposto nella settima tappa, Rubavu – Kigali, percorrendo 156,5 Km in 4h13′39″, alla media di 37,019 Km/h. Ha preceduto di 1″ l’eritreo Debretsion Baranceal e di 3″ il kenyano Njoroge. Unico italiano in gara Paolo Cravanzola (Team Type 1 – Sanofi), 36° a 28′34″. Lill è il nuovo leader della classifica, con 1′39″ sull’etiope Atsbha e 1′56″ sul sudafricano Girdlestone. Cravanzola 34° a 50′38″.

VUELTA MONDO MAYA (Guatemala)
Il colombiano Marvin Orlando Angarita Reyes (Movistar Team) si è imposto nella settima tappa, San Lucas – Tecpan, percorrendo 139 Km in 3h35′27″, alla media di 38,709 Km/h. Ha preceduto di 27″ l’ecuadoriano Guamá De La Cruz e il messicano Aguirre Infante. Il colombiano Giovanni Manuel Báez Álvarez (EPM – UNE) ha conservato la testa della classifica con 18″ sul boliviano Serna e 25″ sul colombiano Piamonte Rodríguez.

23-11-2012

novembre 24, 2012 by Redazione  
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TOUR OF RWANDA
L’eritreo Meron Amanuel Mengstab si è imposto nella sesta tappa, Musanze – Rubavu, percorrendo 65,1 Km in 1h22′21″, alla media di 47,431 Km/h. Ha preceduto allo sprint il sudafricano Girdlestone e l’eritreo Debretsion Baranceal. Unico italiano in gara Paolo Cravanzola (Team Type 1 – Sanofi), 25° a 23″. L’eritreo Kudus Merhawi ha conservato la testa della classifica, con 25″ e 32″ sui sudafricani Lill e Ward. Cravanzola 29° a 22′29″.

VUELTA MONDO MAYA (Guatemala)
Il colombiano Freddy Montaña (Movistar Continental Team) si è imposto nella sesta tappa, Chiquimula – Guatemala, percorrendo 162,5 Km in 4h10′47″, alla media di 38,878 Km/h. Ha preceduto di 23″ il messicano Aguirre Infante e il costaricano Duran Montoya . Il colombiano Giovanni Manuel Báez Álvarez (EPM – UNE) ha conservato la testa della classifica con 20″ sul boliviano Serna e 25″ sul colombiano Piamonte Rodríguez.

22-11-2012

novembre 23, 2012 by Redazione  
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TOUR OF RWANDA
L’eritreo Solomon Habte Abrha si è imposto nella quinta tappa, Muhanga – Musanze, percorrendo 126,5 Km in 3h21′39″, alla media di 37,639 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Kudus Merhawi e di 41″ il connazionale Debretsion Baranceal. Unico italiano in gara Paolo Cravanzola (Team Type 1 – Sanofi), 22° a 7′08″. Merhawi è il nuovo leader della classifica, con 25″ e 32″ sui sudafricani Lill e Ward. Cravanzola 29° a 22′29″.

VUELTA MONDO MAYA (Guatemala)
Il colombiano Giovanni Manuel Báez Álvarez (EPM – UNE) si è imposto nella quinta tappa, Teculután – Esquipulas, percorrendo 103,5 Km in 2h38′36″, alla media di 39,155 Km/h. Ha preceduto di 1′05″ il messicano Álvarez e il costaricano Bonilla Bonilla. Báez Álvarez è il nuovo leader della classifica con 20″ sul boliviano Serna e 25″ sul colombiano Piamonte Rodríguez.

PAGELLE DI FINE ANNO: SARANNO (?) FAMOSI

novembre 22, 2012 by Redazione  
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Il nostro pagellone prosegue con i voti attribuiti a quei ciclisti che, nel corso della stagione, hanno stupito il mondo delle due ruote con le loro prestazioni.

Foto copertina: Peter Sagan, il più bravo tra le giovani speranze del ciclismo mondiale (foto James Startt)

GIOVANI SPERANZE

Peter Sagan: la facilità con la quale batte gli avversari ha dell’incredibile. Quest’anno ha fallito gli appuntamenti più importanti per quanto riguarda le Classiche, ma quando a solo 22 anni si vincono con naturalezza disarmante tappe a ripetizione al Tour con annessa Maglia Verde della classifica a punti, tutto viene perdonato. Fisicamente non sembra adatto a reggere sulle grandi salite, ma per quanto riguarda le gare in linea niente appare essergli precluso. Voto: 10 e lode

I colombiani: Henao, Uran, Betancourt e Quintana sono i nomi dei quattro ragazzi terribili provenienti dal Sudamerica che rischiano di dominare la scena ciclistica internazionale dei prossimi anni. Se, come spesso accade ai valenti ciclisti di quelle zone, non saranno in grado di gestire la fama e la notorietà derivanti dalle vittorie ottenute in Europa potremo affermare di aver perso un patrimonio sportivo enorme. Ma se, come penso avverrà, riusciranno a mantenere uno stile di vita adeguato, le possibilità di assistere ad una loro egemonia ciclistica sono molto alte. Voto: 10

Thibaut Pinot: già molto forte tra i dilettanti, al Tour è stato in grado di vincere una delle frazioni più impegnative, dimostrando un’attitudine per la montagna degna di nota. Rappresenta la speranza francese di poter vincere di nuovo la corsa di casa più prestigiosa al Mondo. Voto: 8

Moreno Moser: conquista una bellissima classica, il Gran Premio di Francoforte, a soli 22 anni. Oltre alla tenacia e alla resistenza fisica, bisogna sottolineare in questo atleta la freddezza e la capacità di interpretare correttamente le varie fasi di corsa, caratteristica fondamentale in particolare per gli atleti da gare in linea. Voto: 8

Fabio Felline: atleta molto veloce, in grado di tenere il ritmo dei migliori sui percorsi ondulati non ha raccolto molto nel corso della stagione ma ha saputo impressionare tutti vincendo il Giro dell’Appennino, gara molto impegnativa con la presenza della Bocchetta. Con questo successo ha dimostrato di poter ambire anche a corse come la Liegi. Voto: 7

Diego Ulissi: nelle categorie minori ha vinto tutto, un vero dominatore. Quest’anno ha un po’ tradito le aspettative, tanti piazzamenti ma nessun successo di rilievo. Voto: 5

Edvald Boasson Hagen: il velocista-scalatore norvegese è riuscito, al termine della stagione, a conquistare un argento ai Mondiali che in parte lo riscatta di una stagione sotto tono, troppo spesso corsa a disposizione della squadra. Voto: 5

POSSIBILI CARNEADI

Ryder Hesjedal: a 32 anni, senza nessun successo alle spalle, ha vinto il Giro d’Italia. Le premesse per non rivederlo mai più davanti sono concrete, dato che non si è più visto nel corso della stagione. Voto: 9

Bradley Wiggins: sembra incredibile ma questo pistard è stato l’autentico dominatore di tutte le gare a cui ha preso parte, e questo a 32 anni suonati come Hesjedal. Dopo il Tour e le numerose corse a tappe che precedono quella francese ha saputo dominare anche la prova olimpica a cronometro. Molto probabilmente l’anno prossimo lo rivedremo in una veste molto più umana e consona ai suoi mezzi tecnici, altrettanto probabilmente cadrà presto nel dimenticatoio. Voto: 10

Gandolfi Francesco
gandolfi.francesco@libero.it

21-11-2012

novembre 22, 2012 by Redazione  
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TOUR OF RWANDA
Il canadese Bruno Langlois si è imposto nella quarta tappa, Huye – Karongi, percorrendo 140,7 Km in 4h15′06″, alla media di 33,092 Km/h. Ha preceduto di 40″ l’eritreo Merhawi e il francese Moncorge. Unico italiano in gara Paolo Cravanzola (Team Type 1 – Sanofi), 37° a 13′09″. Il sudafricano Darren Lill (Team Bonitas) ha conservato la testa della classifica, con 7″ e 14″ sui connazionali Ward e Girdlestone. Cravanzola 33° a 15′37″.

VUELTA MONDO MAYA (Guatemala)
Il guatemalteco Alejandro Padilla si è imposto nella quarta tappa, Puerto Barrios – Teculután, percorrendo 177 Km in 4h10′43″, alla media di 42,358 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Robigzon Leandro Oyola Oyola (EPM – UNE) e di 8″ il guatemalteco Monterroso. Oyola Oyola è il nuovo leader della classifica con 1″ su Padilla e 16″ su Monterroso.

20-11-2012

novembre 21, 2012 by Redazione  
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TOUR OF FUZHOU (Cina)
Il ceco Milan Kadlec (ASC Dukla Praha) si è imposto nella terza ed ultima tappa, circuito di Yongtai, percorrendo 82,8 Km in 2h04′05″, alla media di 40,037 Km/h. Ha preceduto allo sprint il cinese Ki Ho Choi (Hong Kong Pro Cycling) e di 11″ l’irlandese McCann. In classifica si impone Choi con 17″ su McCann e 1′00″ sull’olandese Kers.

TOUR OF RWANDA
Due tappe disputate nel terzo giorno di gara.
Il mattino, l’eritreo Meron Mengstab Amanuel si è imposto nella seconda tappa, Kigali – Muhanga, percorrendo 44,1 Km in 1h16′07″, alla media di 34,762 Km/h. Ha preceduto allo sprint il sudafricano Lill e il canadese Rémi Pelletier Roy. Unico italiano in gara Paolo Cravanzola (Team Type 1 – Sanofi), 37° a 1′48″. Pelletier Roy è il nuovo leader della classifica, con 29″ e 23″ sui sudafricani Ward e Lill. Cravanzola 32° a 2′23″.
Il pomeriggio, il sudafricano Darren Lill (Team Bonitas) si è imposto nella terza tappa, Muhanga – Huye, percorrendo 76,9 Km in 1h49′02″, alla media di 42,317 Km/h. Ha preceduto di 8″ l’eritreo Kudus e di 10″ il sudafricano Ward. Cravanzola 26° a 1′08″. Lill è il nuovo leader della classifica, con 7″ e 14″ sui connazionali Ward e Girdlestone. Cravanzola 30° a 3′08″.

VUELTA MONDO MAYA (Guatemala)
Il colombiano Alejandro Serna (Movistar Team Continental) si è imposto nella terza tappa, Zacapa – Puerto Barrios, percorrendo 173 Km in 3h55′13″, alla media di 44,129 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Piamonte Rodríguez e il guatemalteco Escobar López. Serna è il nuovo leader della classifica con 5″ su Piamonte Rodríguez e 16″ su Escobar López.

19-11-2012

novembre 20, 2012 by Redazione  
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TOUR OF FUZHOU (Cina)
Il cinese Ki Ho Choi (Hong Kong Pro Cycling) si è imposto nella seconda tappa, circuito del Fuzhou Forest National Park, percorrendo 97,2 Km in 2h24′41″, alla media di 40,309 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’irlandese McCann e di 30″ l’olandese Kers. Choi è il nuovo leader della classifica, con 4″ su McCann e 36″ su Kers.

TOUR OF RWANDA
L’eritreo Kudus Merhawi si è imposto nella prima tappa, Kigali – Nyagatare, percorrendo 151,3 Km in 3h45′00″, alla media di 40,346 Km/h. Ha preceduto allo sprint il sudafricano Shaun Ward e l’etiope Abebe. Unico italiano in gara Paolo Cravanzola (Team Type 1 – Sanofi), 36° a 40″. Ward è il nuovo leader della classifica, con 7″ sul connazionale Girdlestone e 11″ su Merhawi. Cravanzola 20° a 53″

VUELTA MONDO MAYA (Guatemala)
L’ecuadoriano Byron Guama De la Cruz (Movistar Team Continental) si è imposto nella seconda tappa, Guatemala – Zacapa, percorrendo 143,5 Km in 3h18′41″, alla media di 43,335 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Rincón Diaz e il guatemalteco Ajpacaja Pax. Il costaricano Gregory Juel Brenes Obando (Movistar Team Continental) ha conservato la testa della classifica con 5″ su Guama De la Cruz e 8″ sul guatemalteco Rodas Ochoa

18-11-2012

novembre 18, 2012 by Redazione  
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TOUR OF FUZHOU (Cina)
Il ceco Alois Kankovsky (ASC Dukla Praha) si è imposto nella prima tappa, circuito di Fuzhou, percorrendo 119,7 Km in 2h35′47″, alla media di 46,102 Km/h. Ha preceduto allo sprint i tedeschi Michael e Christoph Schweizer, distanziati di 10″ e 12″ nella prima classifica generale.

TOUR OF RWANDA
Il canadese Rémi Pelletier-Roy si è imposto nel prologo, circuito di Kigali, percorrendo 3 Km in 4′03″, alla media di 44,444 Km/h. Ha preceduto di 5″ il connazionale Langlois e di 6″ il ruandese Niyonshuti. Unico italiano in gara Paolo Cravanzola (Team Type 1 – Sanofi), 18° a 22″.

VUELTA MONDO MAYA (Guatemala)
Il costaricano Gregory Juel Brenes Obando (Movistar Team Continental) si è imposto nella prima tappa, circuito a cronometro di Villa Linda, percorrendo 4 Km in 4′09″, alla media di 57,831 Km/h. Ha preceduto di 5″ il colombiano Montaña e l’ecuadoriano Guama De la Cruz.

LE PAGELLE DI FINE ANNO: I BIG

novembre 12, 2012 by Redazione  
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Quest’anno ilciclismo.it vi propone le pagelle conclusive della stagione appena passata. I ciclisti che si sono impegnati nel corso dell’anno sono stati suddivisi in due gruppi, a cui saranno dedicati due distinti articoli: i “BIG” e “SARANNO (?) FAMOSI”. In questo primo articolo analizzeremo le prestazioni dei campioni che erano chiamati ad una riconferma e tracceremo un bilancio tra le aspettative che essi nutrivano ad inizio stagione ed i risultati effettivamente conseguiti al termine della stessa.

Foto copertina: Vinokurov, l’unico meritevole della promozione piena per ilciclismo.it (Ezra Shaw/Getty Images Europe)

I PROMOSSI

Tom Boonen: l’atleta più vincente per quanto riguarda le Classiche, ha conquistato tutte quelle che presentavano tratti di pavé, anche grazie al destino che ha messo fuori gioco il suo avversario più pericoloso: Fabian Cancellara. Anche quest’anno, tuttavia, non è riuscito nell’intento di trionfare alla Milano-Sanremo; una vittoria che lo proietterebbe definitivamente nell’Olimpo dei grandi atleti da gare in linea, completando un Palmarès che rischia, altrimenti, di presentare l’atleta belga “solo” come specialista del pavé. Ma forse, proprio questo aspetto, rappresenta il limite e la grandezza del “Gigante di Mol”. Voto: 10

Philippe Gilbert: dopo una prima parte di stagione disastrosa, si è riscattato alla Vuelta e infine ha raggiunto la propria consacrazione sportiva nel Campionato del Mondo svoltosi in terra olandese. Basterebbe quest’ultima vittoria per attribuire la massima valutazione ad un qualsiasi atleta ma, dato che si sta parlando di un ciclista che in soli tre anni (2009-2011) è stato in grado di trionfare in ben nove classiche, quel successo non sembra sufficiente per assegnare il 10. Voto: 8

Joaquim Rodriguez: da quest’anno non lo si potrà più considerare solo “quello di Montelupone”, espressione con cui veniva abitualmente chiamato negli ambienti ciclistici. La sua costanza è stata impressionante, da marzo a ottobre ha combattuto e vinto su tutti i terreni, delle Classiche ai GT. Freccia Vallone e Giro di Lombardia le vittorie più significative, alle quali andrebbero aggiunti il Giro d’Italia e la Vuelta di Spagna, entrambe occasioni d’oro perse a causa di gravi errori tattici. In Italia gli è risultata fatale la sottovalutazione del potenziale di Hesjedal (ma d’altronde, chi se lo sarebbe aspettato…) mentre in terra iberica non ha intuito la pericolosità del tentativo promosso da Contador. Peccato perché con quelle due vittorie di peso avrebbe potuto ultimare la metamorfosi, già iniziata un paio di stagioni fa, da fidato gregario di Valverde a campione completo. Voto: 9

Alejandro Valverde: dopo i due anni di forzata inattività è apparso subito competitivo, vincendo addirittura già a partire da gennaio in Australia, ma quando le corse si sono fatte più impegnative (vedi la Liegi) la lunga assenza si è fatta sentire. Splendide vittorie sia al Tour de France che alla Vuelta, ha concluso una buona stagione con l’ennesimo bronzo ai Mondiali. Voto: 7

Alberto Contador: il secondo spagnolo rientrante dopo la squalifica si riprende con gli interessi quanto legittimamente sottrattogli dalla giustizia sportiva. Giro di Spagna e prima classica in carriera, la Milano-Torino, sono due ottimi biglietti da visita per l’anno prossimo. Voto: 8

Mark Cavendish: nonostante in diverse occasioni non abbia avuto la squadra a totale disposizione ha saputo confermarsi il più forte sprinter del Mondo. Anzi, in varie occasioni sia nel corso del Tour de France che al Mondiale, ha svolto egli stesso un’importante opera di gregariato. Un vero Campione. Se non avesse fallito l’appuntamento olimpico avrebbe senz’altro meritato la lode.
Voto: 9

Alexandre Vinokurov: una conclusione di carriera straordinaria per un atleta che dell’eccezionalità ne ha sempre fatto un’arma, un corridore che ha saputo, con il suo genio, elevare il coraggio a forma d’arte sportiva. Tra i più eclettici ciclisti dell’era moderna, a 39 anni, a distanza di 12 anni dalla medaglia d’argento agguantata a Sydney e dopo un grave incidente patito al femore, è riuscito a conquistare la vetta del ciclismo mondiale giusto in tempo per farci riassaporare un’ultima volta l’essenza autentica del ciclismo. Con il suo ritiro si chiude un’epoca ma speriamo che da direttore sportivo sappia infondere nei suoi ragazzi lo stesso spirito che lo ha animato nel corso di tutti questi anni. Grazie di tutto. Voto: 10 e lode

Vincenzo Nibali: l’italiano che è riuscito a riportare l’Italia sul podio alla Grand Boucle ha corso una stagione intensissima, fin troppo ricca di appuntamenti, sempre in prima fila. Il problema, per il siciliano, è che purtroppo le vittorie di peso non sono arrivate. Aldilà della vittoria, pur significativa, nella Tirreno-Adriatico, solo piazzamenti tra Milano-Sanremo, Liegi e Tour de France. Confidiamo che sotto la direzione di Vinokurov la prossima stagione riesca a concretizzare maggiormente. Voto: 7

I BOCCIATI

Ivan Basso, Cadel Evans e Denis Menchov: protagonisti di una stagione a dir poco disastrosa, questi tre atleti che in passato rappresentavano un punto di riferimento per le grandi gare a tappe sembrano ormai avviati sul viale del tramonto. Anno 2012 che li ha visti raccogliere solo piazzamenti o vittorie poco significative. Voto: 5

Damiano Cunego: è inaccettabile che un atleta con le sue caratteristiche concluda una stagione fondamentale, come è stato il 2012 per il trentunenne veronese, con una sola vittoria conquistata al Giro del Trentino. Bisogna chiedersi chi sia responsabile delle scelte e della preparazione di questo ciclista, che rischia davvero di essere rovinato da tecnici non qualificati. Voto: 4

Samuel Sanchez e Fabian Cancellara: due ciclisti agli antipodi per caratteristiche tecniche accomunati però da tanta sfortuna. Questi forti atleti che, nonostante in più di un’occasione si sono ritrovati nelle posizioni giuste per giocarsi la vittoria in competizioni prestigiose (Liegi e Tour de France per il primo, classiche fiamminghe e Olimpiadi per il secondo), sono stati costretti ad abdicare per via di forature o cadute. Voto: 4

Oscar Freire: ha concluso la carriera nel peggiore dei modi, non tanto per la mancata vittoria nel Campionato del Mondo ma perché, a causa di questo obiettivo inarrivato, ha rovinato l’amicizia con i suoi compagni di squadra di sempre. Voto: 4

Francesco Gandolfi

gandolfi.francesco@libero.it

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