LE PAGELLE DI FINE ANNO: I BIG
novembre 12, 2012
Categoria: Approfondimenti
Quest’anno ilciclismo.it vi propone le pagelle conclusive della stagione appena passata. I ciclisti che si sono impegnati nel corso dell’anno sono stati suddivisi in due gruppi, a cui saranno dedicati due distinti articoli: i “BIG” e “SARANNO (?) FAMOSI”. In questo primo articolo analizzeremo le prestazioni dei campioni che erano chiamati ad una riconferma e tracceremo un bilancio tra le aspettative che essi nutrivano ad inizio stagione ed i risultati effettivamente conseguiti al termine della stessa.
Foto copertina: Vinokurov, l’unico meritevole della promozione piena per ilciclismo.it (Ezra Shaw/Getty Images Europe)
I PROMOSSI
Tom Boonen: l’atleta più vincente per quanto riguarda le Classiche, ha conquistato tutte quelle che presentavano tratti di pavé, anche grazie al destino che ha messo fuori gioco il suo avversario più pericoloso: Fabian Cancellara. Anche quest’anno, tuttavia, non è riuscito nell’intento di trionfare alla Milano-Sanremo; una vittoria che lo proietterebbe definitivamente nell’Olimpo dei grandi atleti da gare in linea, completando un Palmarès che rischia, altrimenti, di presentare l’atleta belga “solo” come specialista del pavé. Ma forse, proprio questo aspetto, rappresenta il limite e la grandezza del “Gigante di Mol”. Voto: 10
Philippe Gilbert: dopo una prima parte di stagione disastrosa, si è riscattato alla Vuelta e infine ha raggiunto la propria consacrazione sportiva nel Campionato del Mondo svoltosi in terra olandese. Basterebbe quest’ultima vittoria per attribuire la massima valutazione ad un qualsiasi atleta ma, dato che si sta parlando di un ciclista che in soli tre anni (2009-2011) è stato in grado di trionfare in ben nove classiche, quel successo non sembra sufficiente per assegnare il 10. Voto: 8
Joaquim Rodriguez: da quest’anno non lo si potrà più considerare solo “quello di Montelupone”, espressione con cui veniva abitualmente chiamato negli ambienti ciclistici. La sua costanza è stata impressionante, da marzo a ottobre ha combattuto e vinto su tutti i terreni, delle Classiche ai GT. Freccia Vallone e Giro di Lombardia le vittorie più significative, alle quali andrebbero aggiunti il Giro d’Italia e la Vuelta di Spagna, entrambe occasioni d’oro perse a causa di gravi errori tattici. In Italia gli è risultata fatale la sottovalutazione del potenziale di Hesjedal (ma d’altronde, chi se lo sarebbe aspettato…) mentre in terra iberica non ha intuito la pericolosità del tentativo promosso da Contador. Peccato perché con quelle due vittorie di peso avrebbe potuto ultimare la metamorfosi, già iniziata un paio di stagioni fa, da fidato gregario di Valverde a campione completo. Voto: 9
Alejandro Valverde: dopo i due anni di forzata inattività è apparso subito competitivo, vincendo addirittura già a partire da gennaio in Australia, ma quando le corse si sono fatte più impegnative (vedi la Liegi) la lunga assenza si è fatta sentire. Splendide vittorie sia al Tour de France che alla Vuelta, ha concluso una buona stagione con l’ennesimo bronzo ai Mondiali. Voto: 7
Alberto Contador: il secondo spagnolo rientrante dopo la squalifica si riprende con gli interessi quanto legittimamente sottrattogli dalla giustizia sportiva. Giro di Spagna e prima classica in carriera, la Milano-Torino, sono due ottimi biglietti da visita per l’anno prossimo. Voto: 8
Mark Cavendish: nonostante in diverse occasioni non abbia avuto la squadra a totale disposizione ha saputo confermarsi il più forte sprinter del Mondo. Anzi, in varie occasioni sia nel corso del Tour de France che al Mondiale, ha svolto egli stesso un’importante opera di gregariato. Un vero Campione. Se non avesse fallito l’appuntamento olimpico avrebbe senz’altro meritato la lode.
Voto: 9
Alexandre Vinokurov: una conclusione di carriera straordinaria per un atleta che dell’eccezionalità ne ha sempre fatto un’arma, un corridore che ha saputo, con il suo genio, elevare il coraggio a forma d’arte sportiva. Tra i più eclettici ciclisti dell’era moderna, a 39 anni, a distanza di 12 anni dalla medaglia d’argento agguantata a Sydney e dopo un grave incidente patito al femore, è riuscito a conquistare la vetta del ciclismo mondiale giusto in tempo per farci riassaporare un’ultima volta l’essenza autentica del ciclismo. Con il suo ritiro si chiude un’epoca ma speriamo che da direttore sportivo sappia infondere nei suoi ragazzi lo stesso spirito che lo ha animato nel corso di tutti questi anni. Grazie di tutto. Voto: 10 e lode
Vincenzo Nibali: l’italiano che è riuscito a riportare l’Italia sul podio alla Grand Boucle ha corso una stagione intensissima, fin troppo ricca di appuntamenti, sempre in prima fila. Il problema, per il siciliano, è che purtroppo le vittorie di peso non sono arrivate. Aldilà della vittoria, pur significativa, nella Tirreno-Adriatico, solo piazzamenti tra Milano-Sanremo, Liegi e Tour de France. Confidiamo che sotto la direzione di Vinokurov la prossima stagione riesca a concretizzare maggiormente. Voto: 7
I BOCCIATI
Ivan Basso, Cadel Evans e Denis Menchov: protagonisti di una stagione a dir poco disastrosa, questi tre atleti che in passato rappresentavano un punto di riferimento per le grandi gare a tappe sembrano ormai avviati sul viale del tramonto. Anno 2012 che li ha visti raccogliere solo piazzamenti o vittorie poco significative. Voto: 5
Damiano Cunego: è inaccettabile che un atleta con le sue caratteristiche concluda una stagione fondamentale, come è stato il 2012 per il trentunenne veronese, con una sola vittoria conquistata al Giro del Trentino. Bisogna chiedersi chi sia responsabile delle scelte e della preparazione di questo ciclista, che rischia davvero di essere rovinato da tecnici non qualificati. Voto: 4
Samuel Sanchez e Fabian Cancellara: due ciclisti agli antipodi per caratteristiche tecniche accomunati però da tanta sfortuna. Questi forti atleti che, nonostante in più di un’occasione si sono ritrovati nelle posizioni giuste per giocarsi la vittoria in competizioni prestigiose (Liegi e Tour de France per il primo, classiche fiamminghe e Olimpiadi per il secondo), sono stati costretti ad abdicare per via di forature o cadute. Voto: 4
Oscar Freire: ha concluso la carriera nel peggiore dei modi, non tanto per la mancata vittoria nel Campionato del Mondo ma perché, a causa di questo obiettivo inarrivato, ha rovinato l’amicizia con i suoi compagni di squadra di sempre. Voto: 4
Francesco Gandolfi
gandolfi.francesco@libero.it