DE NEGRI REGALA IL BIS ALLA FARNESE

luglio 30, 2012 by Redazione  
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Per il secondo anno consecutivo la formazione di Luca Scinto, rimasta orfana del presidente onorario De Luliis scomparso nella notte, conquista il Trofeo Matteotti grazie al 26enne ligure che si impone in volata davanti a Kump rimontato negli ultimi 50 metri e a Taborre. Molto attivo tra i big Di Luca, in ritardo Pellizotti

La 66a edizione del Trofeo Matteotti, che vanta nel suo albo d’oro fuoriclasse come Bartali, Gimondi, De Vlaeminck, Moser e Argentin e in tempi più recenti Bugno, Pozzato, Di Luca e Bettini, si è disputata in quel di Pescara lungo un circuito di 15 km da ripetere per 13 volte per un totale di 195 km, caratterizzato dalla pedalabile ascesa di Colle Caprino, 2,5 km al 5% circa di pendenza, e dal breve e leggermente più impegnativo strappo di Montesilvano, 800 metri al 6% la cui vetta era posta a 7 km di pendenza. La spietata concorrenza del World Tour, che ha messo anche a rischio di sparizione la corsa abruzzese come già accaduto a diverse altre storiche corse del nostro Paese, e quest’anno anche la concomitanza delle Olimpiadi di Londra hanno impedito un alto livello di partecipazione tanto che anche le due formazioni italiane del circuito maggiore Lampre e Liquigas hanno disertato l’appuntamento; le squadre faro erano pertanto la Colnago-Csf di Pozzovivo e Battaglin, l’Androni di Pellizotti, Sella e Rubiano e soprattutto le abruzzesi Acqua&Sapone di Di Luca, Betancur e Taborre e la Farnese del campione uscente Gatto, di Rabottini, di De Negri e di Proni, al rientro alle corse dopo innumerevoli problemi fisici e la perdita della sorella stroncata dalla leucemia: accanto a loro in gara anche Laverde (Colombia Coldeportes), Van Goolen (Accent Jobs), Frapporti (Team Idea), Baliani e Richeze (Team Nippo), Nose e Fajt (Adria Mobil) e Bailetti (Utensilnord).
La corsa, caratterizzata da temperature prossime ai 40°C, si è accesa fin dalle prime battute con la fuga nata al km 9 di 21 uomini tra cui Proni, Sella, Kump, Laverde e Lutsenko (Astana Continental), che in virtù dello scarso accordo tra i fuggitivi ha preso il largo in solitudine guadagnando fino a 1′30” mentre il resto della compagnia è stato riassorbito dal gruppo guidato dalla Colnago-Csf; il 20enne kazako, recente vincitore di una tappa al Giro della Val d’Aosta, è rimasto al comando per due tornate venendo successivamente ripreso da De Negri, Betancur, Eskov (RusVelo), Pasqualon (Colnago-Csf), Dodi (Team Idea) e dal sorprendente giapponese Sano (Team Nippo), che sarà protagonista anche nelle fasi finali della corsa pur facendo già parte nella fuga dei 21 del mattino, finchè al nono giro non si sono mossi anche i grossi calibri a partire da Gatto, Pellizotti e Di Luca e davanti si è formato un plotoncino di 34 atleti comprendente tutti i favoriti della vigilia che si sono giocati il successo.
Nel finale hanno perso contatto dal gruppo di testa in nove tra cui Gatto tagliato fuori da una foratura e Pellizotti da sempre non a suo agio con le alte temperature, mentre hanno provato a più riprese a prendere il largo Pirazzi e Bisolti (Colnago-Csf), Rubiano, il già citato Sano e sull’ultimo passaggio a Montesilvano Betancur che ha avuto anche qualcosa da ridire con Di Luca, che a differenza del compagno di squadra non ha mai tentato l’azione in prima persona si è impegnato a chiudere su tutti i tentativi di fuga in funzione di una possibile volata dell’altro abruzzese Taborre. Il colombiano è stato in ogni caso raggiunto nella successiva discesa da Rubiano e a 5 km dal traguardo è tornato sotto il gruppo guidato dalla Colnago-Csf di Pasqualon e, una volta avvenuto il ricongiungimento, nuovamente dall’Acqua&Sapone con Donati ad alternarsi con Di Luca al comando; inevitabile dunque la volata in cui Kump ha tentato di sorprendere tutti partendo ai 300 metri dall’arrivo ma il vento contrario presente lungo il rettilineo finale ne ha frenato l’azione e negli ultimi 50 metri è venuto fuori Pierpaolo De Negri che si ha imposto davanti allo sloveno, a Taborre, a Pasqualon e a Bailetti: arriva dunque il primo successo tra i professionisti per il 26enne genovese, già apparso in buona condizione ai recenti Giro d’Austria e Giro di Polonia con diversi piazzamenti nella top ten, nonchè il secondo successo consecutivo al Trofeo Matteotti per la Farnese Vini, che acquisisce un significato particolare alla luce della scomparsa avvenuta nella notte di Camillo De Luliis, presidente onorario della formazione guidata da Scinto e Giuliani. Il prossimo appuntamento con il calendario italiano sarà quello del Gp di Camaiore in programma l’11 agosto.

Marco Salonna

BUONE VACANZE

luglio 29, 2012 by Redazione  
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L’aggiornamento degli ordini d’arrivo sarà sospeso per una settimana.

La redazione coglie l’occasione per augurare buone vacanze a tutti i lettori.

28-07-2012

luglio 29, 2012 by Redazione  
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OLIMPIADI DI LONDRA – PROVA IN LINEA
Il kazako Alexandr Vinokurov si è imposto nella prova in linea uomini, circuito di Londra, percorrendo 250 Km in 5h45′57″, alla media di 43,359 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Uran Uran e di 8″ il norvegese Kristoff. Miglior italiano Luca Paolini, 9°.

TOUR ALSACE
Due tappe disputate nel quarto giorno di gara.
Il mattino, il britannico Jonathan Tiernan-Locke (Endura Racing) si è imposto nella quarta tappa, Bollwiler – Markstein, percorrendo 84,6 Km in 2h09′57″, alla media di 39,061 Km/h. Ha preceduto di 4″ il sudafricano Meintjes e di 11″ il russo Zakarin. Due gli italiani in gara, entrambi della formazione Leopard Trek Continental Team: Eugenio Alafaci 69° a 6′13″, Giorgio Brambilla 121° a 12′57″. Tiernan-Locke (Endura Racing) ha conservato la testa della classifica, con 26″ sul moldavo Pliuschin e 1′47″ sul francese Barguil. Alafaci 53° a 22′18″, Brambilla 122° a 41′26″.
Il pomeriggio, il russo Ilnur Zakarin (Itera – Katusha) si è imposto nella quinta tappa, circuito a cronometro di Cernay, percorrendo 17,7 Km in 21′17″, alla media di 49,898 Km/h. Ha preceduto di 11″ l’australiano Howson e di 23″ il francese Gaudin. Alafaci 24° a 1′13″, Brambilla 81° a 2′09″.Tiernan-Locke (Endura Racing) ha conservato la testa della classifica, con 26″ sul moldavo Pliuschin e 2′19″” sul francese Barguil. Alafaci 52° a 22′47″, Brambilla 121° a 42′51″.

MAZOVIA TOUR (Polonia)
L’ucraino Vitaliy Popkov (ISD – Lampre Continental) si è imposto nella quarta tappa, circuito a cronometro di Szydlowiec , percorrendo 24 Km in 25′10″, alla media di 57,218 Km/h. Ha preceduto di di 5″ e 9″ i polacchi Nowak e Mateusz Taciak (CCC Polsat Polkowice), nuovo leader della classifica con 8″ su Nowak e 23″ sul bulgaro Mihaylov.

KREIZ BREIZH ELITES
Il danese André Steensen (Glud & Marstrand-LRØ) si è imposto nella prima tappa, Calanhel – Plouray, percorrendo 198,8 Km in 5h00′27″, alla media di 39,700 Km/h. Ha preceduto di 3″ l’estone Jakin e il norvegese Ziesler

UNO ZAR A BUCKINGHAM PALACE

luglio 28, 2012 by Redazione  
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Giunto forse all’ultimo grande evento della carriera, Alexandre Vinokourov saluta il ciclismo con la medaglia d’oro olimpica, battendo in uno sprint a due Rigoberto Uran. Medaglia di bronzo per Alexander Kristoff, che regola un gruppetto comprendente Luca Paolini e Vincenzo Nibali. Beffata la Gran Bretagna, che si è vista sfuggire all’ultimo giro un drappello di una trentina di atleti.

Foto copertina: Alexandre Vinokourov taglia a braccia alzate il traguardo davanti a Buckingham Palace (foto Bettini)

Alle soglie dei 38 anni e del ritiro, Alexandre Vinokourov pareva aver concluso la sua carriera sul ciglio del percorso della 9a tappa del Tour 2011; un finale non degno di una storia anche controversa e macchiata dal doping, ma contrassegnata da alcune dimostrazioni di coraggio e fantasia senza eguali nel ciclismo contemporaneo.
L’epilogo giusto il kazako – un totem in patria – lo ha scritto alla fine con la maglia della sua nazionale, alla quale aveva già regalato una medaglia d’argento a Sydney 2000. Un’ultima pagina impeccabile non soltanto perché questa volta il metallo è stato quello più pregiato, ma anche e soprattutto perché Vino si è imposto alla sua maniera: su un percorso agevole, non per lui, senza i galloni di favorito, cogliendo di sorpresa gli avversari perfino al momento dello sprint.
La prima pennellata del suo ultimo affresco il campione di Petropavl l’ha data sul finire dell’ultimo dei nove giri in programma, stretti fra i tratti in linea da Londra all’anello di Box Hill. Proprio all’ultimo momento utile, Vino è riuscito a saltare sul treno buono, rientrando su un maxi-gruppo di testa costituitosi in più fasi: prima l’affondo di Nibali, già evaso al passaggio precedente, insieme a Philippe Gilbert; quindi il contrattacco di Bauer, Phinney, Fuglsang, Paolini, Boom e Chavanel; a seguire, il rientro scaglionato di una ventina di atleti, mentre Nibali e soci, passati all’azione intorno a metà percorso, si ricongiungevano con gli attaccanti della prima ora (Roelandts, Pinotti, Beppu, Menchov, O’Grady, Duggan, Westra, Castroviejo, Brajkovic, Schar, Kristoff e Park, quest’ultimo però già rimasto attardato).
Al comando si è formato un drappello di una trentina di corridori (32, probabilmente, anche se la BBC ha cambiato più volte idea su numero e soprattutto composizione della testa della corsa) che la Gran Bretagna, pur capace di mantenere sempre il distacco al di sotto del minuto, ha forse sottovalutato. Wiggins, Froome, Millar e Stannard, incaricatisi di controllare la gara sin dalle battute iniziali, non hanno avuto la forza di colmare i 50 secondi abbondanti che li separavano dai fuggitivi, e il supporto delle altre formazioni non è andato oltre qualche tirata di Sieberg per la Germania e alcune di Eisel, che il risultato ha esentato dal fornire spiegazioni su un lavoro non giustificabile con gli interessi della nazionale austriaca, ma curiosamente funzionale a quello di un suo compagno nel Team Sky.
Il divario è così rimasto sostanzialmente costante per tutti i 50 km che separavano l’ultima salita dall’arrivo, grazie soprattutto al sacrificio di Luis Leon Sanchez e Castroviejo per Valverde e di Schar e Albasini per Cancellara. Proprio quest’ultimo ha finito involontariamente per concedere un’ultima chance agli inseguitori, finendo contro una transenna ad una decina di chilometri dal termine, sottraendo ai battistrada l’apporto degli elvetici e causando analoga sorte ad altri incolpevoli attaccanti.
Il successivo rallentamento, più che consentire il rientro del plotone, ha però aperto la strada a tentativi di anticipare la volata, sulla carta questione piuttosto ristretta (principalmente Valverde, Paolini, Chavanel, Kristoff e Gilbert, quest’ultimo però sfinitosi per decine di chilometri in un tentativo solitario senza speranza). E a cogliere l’attimo fuggente, come spesso è capitato di vedere nell’ultimo quindicennio, è stato ancora una volta Vino, unico a fiondarsi alla ruota di Rigoberto Uran quando all’arrivo mancavano 7 km circa.
Un po’ sorprendentemente, le molte nazionali con più di un rappresentante non sono state in grado di mettere in piedi un vero inseguimento, con il solo Fuglsang a farsi carico dell’impossibile missione di riagguantare la coppia di testa. Vinokourov e Uran, all’opposto, non hanno indugiato un istante in chiacchiere alla ricerca dell’accordo, facilitati dal trovarsi nell’unica gara al mondo in cui un secondo posto non è troppo dissimile da un primo.
Come già era evidente da un paio di chilometri, il duo kazako-colombiano si è presentato davanti a Buckingham Palace a giocarsi la medaglia più pregiata, in uno sprint che ha fatto emergere tutta la differente esperienza tra i due pretendenti. Uran, dopo aver invitato vanamente invitato Vinokourov a passargli avanti a 300 metri dalla linea bianca, si è voltato per controllare la posizione degli inseguitori, commettendo il capitale sbaglio di farlo senza tenere sott’occhio l’avversario diretto. Avvedutosi dell’ingenuità del giovane colombiano, Vino ha anticipato lo sprint, guadagnando in un amen quella manciata di metri che non ha lasciato spazio alla rimonta di Uran.
Alle loro spalle, mentre il vincitore iniziava ad assaporare il gusto di un’uscita di scena che pare partorita da uno sceneggiature hollywoodiano, Kristoff si è imposto agilmente in una volata carica di rimpianti, escludendo dal podio Phinney e Lagutin. Migliore degli azzurri è stato Luca Paolini, 9° e forse un po’ deluso, benché neppure lontanamente ai livelli padroni di casa. Cavendish, vincitore sperato e aspettato dal pubblico londinese, ha chiuso a 40’’ dal vincitore, dovendo anche subire l’onta di perdere l’insignificante sprint per la 26a posizione per mano di Greipel e Boonen.
L’occasione del riscatto per i britannici arriverà già con la prova a cronometro di mercoledì, anche se Wiggins, pure tra i favoriti per le medaglie, non godrà del ruolo di uomo da battere nella stessa misura di Cavendish quest’oggi. Stando a quanto è successo nella prova in linea, non è detto che debba dispiacersi.

Matteo Novarini

27-07-2012

luglio 28, 2012 by Redazione  
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TOUR ALSACE
Il francese Edouard Lauber si è imposto nella terza tappa, Beaucourt – Colmar, percorrendo 160,3 Km in 3h33′34″, alla media di 45,035 Km/h. Ha preceduto di 18″ il connazionale Rousseau e l’olandese Van Der Lijke. Due gli italiani in gara, entrambi della formazione Leopard Trek Continental Team: Giorgio Brambilla 16° a 28″, Eugenio Alafaci 22° (pure a 28″) . Il britannico Jonathan Tiernan-Locke (Endura Racing) ha conservato la testa della classifica, con 1″ sul moldavo Pliuschin e 1′05″ sul francese Barguil. Alafaci 27° a 15′59″, Brambilla 89° a 28′23″.

MAZOVIA TOUR (Polonia)
Il polacco Jaroslaw Kowalczyk (BDC – Marcpol Team) si è imposto nella terza tappa, circuito di Kozienice, percorrendo 177 Km in 4h03′48″, alla media di 43,560 Km/h. Ha preceduto di 11″ e 1′29″ i connazionali Wolski e Matysiak. Il polacco Adam Wadecki (BDC – Marcpol Team) ha conservato la testa della classifica, con 8″ sul connazionale Taciak e sullo slovacco Broniš.

26-07-2012

luglio 27, 2012 by Redazione  
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TOUR ALSACE
Il britannico Jonathan Tiernan-Locke (Endura Racing) si è imposto nella seconda tappa, Strasbourg – Bischoffsheim, percorrendo 153,8 Km in 3h51′35″, alla media di 39,847 Km/h. Ha preceduto allo sprint il moldavo Pliuschin e di 58″ il francese Barguil. Due gli italiani in gara, entrambi della formazione Leopard Trek Continental Team: Eugenio Alafaci è 54° a 15′46″, Giorgio Brambilla 109° a 28′14″. Tiernan-Locke è il nuovo leader della classifica, con 1″ su Pliuschin e 1′05″ su Barguil. Alafaci 22° a 15′59″, Brambilla 89° a 28′23″.

MAZOVIA TOUR (Polonia)
Il polacco Grzegorz Stepniak (CCC Polsat Polkowice) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Nowy Dwor Mazowiecki, percorrendo 187 Km in 4h02′15″, alla media di 46,315 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Nowak e Smolen. Il polacco Adam Wadecki (BDC – Marcpol Team) ha conservato la testa della classifica, con 8″ sul connazionale Taciak e sullo slovacco Broniš.

DOPPIA BEFFA PER MEERSMAN, L’ITALBICI FESTEGGIA CON IL FATTORE N

luglio 26, 2012 by Redazione  
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Il belga della Lotto-Belisol, avviato al successo nella tappa conclusiva di Perwez che grazie agli abbuoni gli avrebbe consentito di conquistare anche la classifica generale del Tour de Wallonie, esulta prima di aver tagliato il traguardo e viene beffato al fotofinish da Danilo Napolitano alla terza vittoria in quattro giorni mentre l’altro azzurro Giacomo Nizzolo conserva la leadership e si aggiudica il successo finale.

Foto copertina: la volata che Meersam pensava d’aver vinto. Invece Napolitano… (foto Isabelle Duchesne)

Così come quelle che l’avevano preceduta, con l’unica eccezione della frazione conclusa a Beufays su un percorso simil-Liegi e vinta brillantemente da Nizzolo (RadioShack), anche la quinta e ultima tappa del Tour de Wallonie si prestava ad un arrivo in volata in virtù della presenza quattro gpm poco impegnativi e lontani dal traguardo e degli ultimi 70 km pianeggianti e, con una classifica generale ancora apertissima che alla vigilia vedeva il 23enne brianzolo condurre con 1” su Ligthart (Vacansoleil), 2” su Ignatyev (Katusha) e 8” su Meersman (Lotto-Belisol), ad essere decisivi sarebbero stati gli abbuoni di 3, 2 e 1” distribuiti ai primi tre di ciascuno dei tre sprint intermedi e di 10, 6 e 4” previsti all’arrivo. Malgrado i ripetuti attacchi nelle prime fasi di gara nessuno è riuscito a prendere il largo fino al primo traguardo volante posto dopo 33 km che ha visto passare per primo Porsev (Katusha), fuori dai giochi per quanto riguarda la classifica generale, davanti a Meersman e Nizzolo che ha visto così ridursi a 7” il vantaggio sul belga, e solo in seguito è nata la fuga di giornata ad opera di Berard (Ag2r), Anciaux (Idemasport) e Jacobs (Topsport Vlaanderen) che si sono spartiti gli abbuoni negli altri due sprint intermedi: i tre hanno guadagnato fino a 4′30” a 75 km dal traguardo ma le squadre dei velocisti a partire dall’Acqua&Sapone di Napolitano, a caccia del tris dopo essersi già imposto nelle frazioni di Mettet e di Oreye, hanno iniziato rapidamente a chiudere il gap e a nulla è valso il tentativo di proseguire in solitudine di Berard, raggiunto dapprima da Dron ed Evrard (Wallonie Bruxelles) e quindi dal resto del gruppo quando mancavano 10 km al traguardo.
Accanto all’Acqua&Sapone e al Team Sky di Appollonio si sono portate in testa al gruppo Vacansoleil, Lotto-Belisol e RadioShack per portare avanti i rispettivi leader nella lotta per la classifica generale ed è stata la formazione statunitense a condurre in posizione ideale Nizzolo che però è partito troppo presto venendo superato da Napolitano e Meersman, che ha affiancato lo sprinter di Vittoria e ha alzato le braccia, credendo di aver conquistato un successo che se confermato gli avrebbe garantito di balzare al comando della classifica generale grazie ai 10” di abbuono: il fotofinish ha però decretato che a tagliare per primo il traguardo è stato Napolitano, che in quattro giorni ha conquistato più successi che nelle intere ultime tre stagioni e che da qui potrebbe rilanciare la sua carriera, e il belga ha dovuto accontentarsi del secondo posto davanti ad Appollonio, per la terza volta sul podio di tappa, Fernandez (Garmin), Rowe (Sky) e Nizzolo, che ha salvato la maglia gialla, comunque strameritata per quanto fatto nella frazione di Beufays in cui ha tenuto il passo di atleti molto più quotati di lui in salita imponendosi autorevolmente in volata su un gruppo di 30 corridori il tutto al primo anno di professionismo. L’atleta della RadioShack si è così aggiudicato il successo finale del Tour de Wallonie con 1” su Meersman, 2” su Lighart e 3” su Ignatyev nonchè la classifica di miglior giovane, mentre Napolitano ha prevalso nella graduatoria a punti, Didier (RadioShack) in quella di miglior scalatore e Van Melsen (Accent Jobs) in quella degli sprint intermedi.

Marco Salonna

25-07-2012

luglio 26, 2012 by Redazione  
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TOUR DE WALLONIE
L’italiano Danilo Napolitano (Acqua & Sapone) si è imposto anche nella quinta ed ultima tappa, Welkenraedt – Perwez, percorrendo 179,2 Km in 4h19′08″, alla media di 41,492 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Meersman e l’italiano Davide Appollonio (Sky ProCycling). In classifica si impone l’italiano Giacomo Nizzolo (RadioShack – Nissan) con 1″ su Meersman e 2″ sull’olandese Ligthart.

PRUEBA VILLAFRANCA – ORDIZIAKO KLASIKA
Lo spagnolo Gorka Izagirre Insausti (Euskaltel – Euskadi) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Ordizia, percorrendo 165,7 Km in 4h03′17″, alla media di 40,866 Km/h. Ha preceduto allo sprint i colombiani Chaves Rubio e Rubiano Chávez.
Miglior italiano Emanuele Sella (Androni Giocattoli – Venezuela), 10°.

TOUR ALSACE
Il kazako Ruslan Tleubayev (Continental Team Astana) si è imposto nella prima tappa, circuito di Huningue, percorrendo 146,3 Km in 3h19′18″, alla media di 44,044 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Thwaites e l’italiano Giorgio Brambilla (Leopard Trek Continental Team), preceduti di 4″ e 6″ nella prima classifica generale. Due gli italiani in gara: oltre a Brambilla corre Eugenio Alafaci, pure del Leopard Trek Continental Team, piazzatosi 6° nella tappa e 13° in classifica (10″ di ritardo)

MAZOVIA TOUR (Polonia)
Il polacco Adam Wadecki (BDC – Marcpol Team) si è imposto nella prima tappa, circuito di Modlin, percorrendo 180 Km in 4h14′13″, alla media di 42,483 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo slovacco Broniš e il polacco Taciak. Wadecki è il nuovo leader della classifica, con 8″ su Broniš e Taciak.

NAPO FA IL BIS, NIZZOLO ALLUNGA

luglio 25, 2012 by Redazione  
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Italia ancora protagonista al Tour de Wallonie con lo sprinter ragusano che per la seconda volta in tre giorni supera Appollonio in un arrivo a ranghi compatti imponendosi in quel di Oreye mentre il brianzolo della RadioShack prende 1” di abbuono a uno sprint intermedio e fa un passetto avanti verso il successo finale.

Foto copertina: Il colpo di reni di Danilo Napolitano sulla linea d’arrivo (foto Isabelle Duchesne)

La quarta tappa del Tour de Wallonie, 207 km da Huy a Oreye, malgrado la partenza dalla località in cui da anni è fissato il traguardo della Freccia Vallone, era forse la meno impegnativa dell’intera corsa con quattro gpm di 2a e 3a categoria non certo tali da provocare selezione e gli ultimi 70 km interamente pianeggianti; come era previsto non hanno preso il via Boonen (Omega-QuickStep), Van Avermaet (Bmc) e Kolobnev (Katusha) tutti in volo verso Londra per partecipare alla prova olimpica. Ci sono voluti 40 km prima che nascesse la fuga che ha caratterizzato la gara ad opera di Lammertink (Vacansoleil), Haller (Katusha), Soupe (Fdj), Van Hecke (Topsport Vlaanderen), Vermote (Omega-Quick Step) e Van Melsen (Accent Jobs) e in precedenza si è disputato il primo dei tre sprint intermedi, nel quale la maglia gialla Nizzolo (RadioShack) è transitato in terza posizione alle spalle di Meersman (Lotto-Belisol) e Ista (Accent Jobs) conquistando un piccolo secondo di abbuono che gli ha consentito di allungare in classifica generale: in ogni caso la fuga ha preso inizialmente corpo accumulando un vantaggio massimo di 4′30” ma grazie al lavoro dell’Acqua&Sapone di Napolitano, della Lotto-Belisol di Meersman e della Cofidis di Sijmens il gap si è ridotto fin troppo bruscamente, tanto che quando mancavano ancora 50 km alla conclusione gli uomini di testa, rimasti in quattro per il cedimento di Van Melsen e per una caduta di Lammertink, avevano un margine inferiore al minuto e ne hanno approfittato per tentare di riportarsi in solitudine su di loro prima Sijmens, che però è finito a terra nella stessa curva di Lammertink ed è stato riassorbito dal gruppo, e successivamente Bjoern Thurau (Europcar), figlio di quel Dietrich professionista a cavallo degli anni ‘70 e ‘80 che può essere considerato il più forte ciclista tedesco della storia prima dell’avvento di Ullrich e Zabel, che a 45 km dal traguardo ha raggiunto i battistrada portandosi dietro anche Van Melsen.
Il gruppo ha quindi rallentato l’andatura per evitare altri scatti lasciando che il vantaggio risalisse fino a 3′10” per poi riaccelerare sotto l’impulso della RadioShack di Nizzolo e ancora dell’Acqua&Sapone, con anche Garzelli e Di Luca a fare la propria parte in testa al plotone, e riportarsi a 10 km sui fuggitivi con Haller e Vermote ultimi ad arrendersi e a nulla è valso il successivo tentativo di Lagutin (Vacansoleil), Boucher (Fdj) e dell’attivissimo Wallays (TopSport Vlaanderen): la lotta per approcciare il rettilineo conclusivo in testa ha visto l’Acqua&Sapone avere la meglio sul Team Sky di Appollonio e sulla Garmin di Koldo Fernandez e Napolitano ha potuto lanciare lo sprint in prima posizione resistendo al ritorno di Appollonio, che così come accaduto nella tappa di Mettet ha dovuto accontentarsi della piazza d’onore alle spalle del 31enne di Vittoria. Sul gradino più basso del podio ha chiuso Lodewyck (Bmc) davanti a Mondory (Ag2r), Romain Feillu (Vacansoleil), Porsev (Katusha) e Steegmans (Omega-QuickStep) mentre non è andato oltre il 14° posto Nizzolo che ha comunque portato a 1” il vantaggio su Lightart e a 2” quello su Ignatyev con Meersman balzato al 4° posto con un ritardo di 8”: il 23enne brianzolo è dunque a un passo dal successo finale del Tour de Wallonie in cui dovrà controllare la situazione nella frazione conclusiva, 179,2 km ancora per velocisti da Welkenraedt a Perwez.

Marco Salonna

24-07-2012

luglio 24, 2012 by Redazione  
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TOUR DE WALLONIE
L’italiano Danilo Napolitano (Acqua & Sapone) si è imposto nella quarta tappa, Huy – Oreye, percorrendo 207 Km in 5h15′48″, alla media di 39,328 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Davide Appollonio (Sky ProCycling) e il belga Lodewyck. L’italiano Giacomo Nizzolo (RadioShack – Nissan) ha conservato la testa della classifica con 1″ sull’olandese Ligthart e 2″ sul russo Ignatiev.

MAZOVIA TOUR (Polonia)
Il polacco Sylwester Janiszewski (CCC Polkowice) si è imposto nel prologo, circuito in linea (a punti) di Varsavia (45 Km). Ha preceduto di 13 e 14 punti i connazionali Novak e Matysiak.

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