ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ANGLIRU
settembre 5, 2011 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco l’oramai consueta rubrica di approfondimento delle grandi corse a tappe della stagione 2011. Adesso tocca alla Vuelta per la quale, come al solito, vi proporremo la rassegna stampa internazionale, i commenti dei tifosi, l’illustrazione delle singole tappe, le previsioni meteo e il racconto di una “Vuelta che fu”
Foto copertina: panoramica della strada dell’Angliru nel suo tratto più ripido, la cosiddetta “Cueña Les Cabres” (foto panoramio)
VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO
Cobo si esalta sull’Angliru. Nibali cede ancora ed è 8°(Gazzetta dello Sport)
Cobo vyhral kráľovskú etapu Vuelty a dostal sa do čela (Pravda)
Wiggins relinquishes lead in Vuelta (The Daily Telegraph)
Wiggins slips to third after ‘Bison’ charge (The Independent)
Danskere gik ned på vanvidsbjerg (Jyllands-Posten)
Dansk nedtur på jernhård bjergetape (Sporten.dk)
Fuglsang slap helskindet fra voldsom bjergetape (Politiken)
Cobo vant etappen og overtok ledertrøya (Adresseavisen)
Cobo sort de l’enfer (L’Equipe)
15e étape: José Cobo fait coup double (Le Monde)
Juanjo Cobo vence en el Angliru y se coloca líder (AS)
Cobo reina en el Angliru (Marca)
Cobo, nuevo líder (El Mundo Deportivo)
Doppelschlag durch Cobo: Sieg und Rotes Trikot (Tageblatt)
Cobo remporte la 15e étape et enfile le maillot de leader (Le Soir)
Monfort (8e) remonte à la 5e place après l’étape de l’Angliru; Cobo nouveau leader (Sud Presse)
Cobo doet gooi naar eindzege Vuelta (De Standaard)
Coup double pour Cobo, Monfort 5e du général (La Dernière Heure/Les Sports)
Tour d’Espagne : coup double pour José Cobo (L’Avenir)
Cobo wint op Angliru en doet gooi naar eindzege Vuelta (Het Nieuwsblad)
Mollema zakt een plaats (De Telegraaf)
Cobo Ousts Wiggins From Spain Lead With Stage Win (The New York Times)
Cobo takes Vuelta lead from Wiggins (The Age)
BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Prima della tappa
Mauro Facoltosi: Cosa succederà sull’Angliru? Wiggins terrà la maglia?
Gibosimoni: Se Wiggins stasera dormirà con la maglia Rossa indosso avrà più di mezza Vuelta in tasca
Hotdogbr: Wiggins potrebbe tenere la maglia anche se dopo c’è ancora Pena Cabarga e già la cosa stupirebbe, e ancora di più stupirebbe se riuscisse ad arrivare insieme a Cobo e Mollema che dovrebbero essere i due che oggi faranno la differenza, in più c’è la scheggia impazzita di Froome che se fosse più forte del suo capitano farebbe bene a fare la sua corsa
Dopo la tappa
Salitepuntocià: e menomale ha sbagliato Froome ad aiutare Wiggins… è chiaramente piu forte, e oggi forse ha perso la Vuelta, grandissimo Cobo, l’unico scalatore che fa qualcosa quest’anno alla Vuelta…
La tappa dell’Angliru ha finalmente sconvolto la classifica, e ora è ridotta a 3 la vittoria.
Presumo che la Sky attacchera Cobo nelle prossime tappe, forse solo sulla Pena Cabarga Cobo puo racimolare ancora qualche secondo, ma non è l’Angliru
N@po: Froome e Wiggins faranno come il gatto col topo con Cobo. Nibali molto deludente come del resto Purito.
Hotdogbr: non so chi vincerà la Vuelta tra Cobo, che comunque può contare su di una squadra all’altezza, Froome e Wiggins ma se Froome dovesse perderla di poco dovrà maledire la sua squadra per i 36” lasciati a Estacion de Montana Manzaneda dove aveva tirato per il connazionale e quelli persi a Valdepenas de Jaen e San Lorenzo del Escorial dove era rimasto con Wiggins mentre probabilmente poteva dare di più. Gli ultimi 7 km dell’Angliru sono stati percorsi da Cobo in 28′20” che è comunque un ottimo tempo, è vero che la tappa era di soli 142 km ma forse il livellamento che c’è in questa Vuelta non è così verso il basso come sembrava
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
LA TAPPA CHE VERRA’
L’Angliru val bene un riposo. Anzi due poichè, dopo la giornata di effettiva sosta che la carovana della Vuelta osserverà oggi, martedì si ripartirà con una giornata che il gruppo potrebbe interpretare come un’occasione per prolungare di ventiquattrore lo “status” di relax, complice un tracciato poco accattivante. Lungo i 200 e poco più chilometri che condurranno dalla villa romana di La Olmeda al traguardo di Haro, infatti, il percorso proporrà poche occasioni per dare battaglia. Tolti i due tradizionali traguardi volanti giornalieri, l’ultimo dei quali piazzato a soli 10 Km dall’arrivo, non si incontreranno GPM a movimentare la corsa, anche per l’effettiva mancanza di salite. Dopo oltre 120 Km di strada piatta, si dovranno superare due modesti zampelotti prima di lanciarsi nei rimanenti 70 Km di gara, caratterizzati da una lenta ma costante discesa. Dopo una partenza al rallentatore, che certamente favorirà lo sganciarsi di tentativi da lontano, questo finale consentirà un agevolissimo e lesto rientro del gruppo sugli uomini di testa, per andare a disputare il penultimo arrivo in volata di questa edizione.
METEO VUELTA
Villa Romana La Olmeda (Palencia): cielo sereno, 17,6°C, venti deboli da NW (4-5 Km/h), umidità al 44%
Haro : cielo sereno, 26,8°C, assenza di vento, umidità al 40%
C’ERA UNA VUELTA
Dopo avervi narrato, attraverso i titoli dei giornali dell’epoca, il Giro del Centenario dell’Unità (1961) e il primo Tour vinto da Indurain (1991), ora vi proporremo il ricordo della Vuelta del 1956, la prima conquistata da un italiano, Angelo Conterno. Giusto 55 anni fa.
Titoli dal quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)ù
Riposa la Vuelta e ci riposiamo anche noi. L’appuntamento con il racconto della Vuelta di Conterno riprenderà martedì.
ARCHIVIO ALMANACCO
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04-09-2011
settembre 5, 2011 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A ESPAÑA
Lo spagnolo Juan Josè Cobo Acebo (Geox-TMC) si è imposto nella quindicesima tappa, Avilés – Alto de L’Angliru, percorrendo 144 Km in 4h01′56″, alla media di 35,713 Km/h. Ha preceduto di 48″ l’olandese Poels e il russo Menchov. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 15° a 2′37″. Cobo Acebo è la nuova maglia rossa, con 20″ e 46″ sui britannici Froome e Wiggins. Miglior italiano Nibali, 8° a 3′27″.
GIRO DELLA ROMAGNA – COPPA PLACCI
L’italiano Oscar Gatto (Farnese Vini – Neri Sottoli) si è imposto nella classica romagnola, percorrendo 200 Km in 4h46′10″, alla media di 41,933 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Simone Ponzi (Liquigas-Cannondale) ed Enrico Battaglin (Colnago – CSF Inox).
TOUR DE L’AVENIR
L’australiano Michael Hepburn si è imposto nel prologo, circuito di Yutz, percorrendo 6,6 Km in 7′13″, alla media di 54,873 Km/h. Ha preceduto di 4″ il connazionale Dennis e di 18″ l’olandese Dumoulin. Miglior italiano Massimo Coledan, 53° a 48″.
GROTE PRIJS JEF SCHERENS – RONDOM LEUVEN
Il francese Jérôme Pineau (Quickstep Cycling Team) si è imposto nella corsa belga, percorrendo 183,3 Km in 4h21′00″, alla media di 42,138 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi De Haes e Van Keirsbulck. Miglior italiano Pier Paolo De Negri (Farnese Vini – Neri Sottoli), 8°.
KERNEN OMLOOP ECHT-SUSTEREN
Il lettone Andris Smirnovs (nazionale lettone) si è imposto nella corsa olandese, percorrendo 178 Km in 3h52′02″, alla media di 46,028 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo svedese Ahlstrand e l’olandese Bol. Unici italiani in gara Alberto Gatti (11°) ed Erminio Gatti (93° a 29″).
TOUR DU DOUBS – CONSEIL GÉNÉRAL
Il francese JArtur Vichot (FDJ) si è imposto nella corsa francese, percorrendo 196,6 Km in 4h41′37″, alla media di 41,886 Km/h. Ha preceduto di 16″ i connazionali Hardy e Bérard.
MEMORIAL DAVIDE FARDELLI (cronometro individuale)
Il russo Anton Vorobyev (Itera-Katusha) si è imposto nella corsa a cronometro lombarda (elite e U23), percorrendo 23,5 Km in 29′48″, alla media di 47,315 Km/h. Ha preceduto di 33″ l’italiano Gianluca Leonardi (Team Marchiol – Emisfero – Tassullo) e di 35″ l’australiano Durbridge. Nella gara donne affermazione della tedesca Judith Arndt (HTC-Highroad Women) che ha percorso 23,5 Km in 31′52″, alla media di 44,247 Km/h. Precedute di 25″ la britannica Pooley e di 43″ l’australiana Neben. Migliore italiana Silvia Valsecchi (Top Girls – Fassa Bortolo), 12° a 2′36″.
GP INDUSTRIA DEL CUOIO E DELLE PELLI
L’italiano Antonino Parrinello (Team Hopplà – Truck Italia – Mavo Infissi – Valdarno Project) si è imposto nella corsa toscana, percorrendo 180 Km in 4h13′00″, alla media di 42,688 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Andrea Lupori (Bedogni – Grassi – Natalini – Anico) e Carmelo Consolato Pantò (Gragnano Sporting Club)
GATTO TORNA A GRAFFIARE, SUO IL GIRO DI ROMAGNA
Il trevigiano della Farnese, che nulla aveva potuto alla Settimana Lombarda di fronte allo strapotere di Modolo, si impone sul traguardo di Lugo davanti a Ponzi e allo stagista Battaglin e, a pochi giorni dalle convocazioni ufficiali del ct Bettini, torna a rilanciare la propria candidatura a leader della nazionale azzurra di Copenaghen.
Foto copertina: la volata vincente di Gatto (foto Bettini)
La crisi economica ha colpito pesantemente il mondo del ciclismo italiano e dopo la Milano-Torino, il Giro del Lazio e il Giro del Veneto cancellati dal calendario a farne le spese è stata la Coppa Placci che per non scomparire ha dovuto abbinarsi al Giro di Romagna, giunto alla sua 86a edizione. La corsa si è disputata lungo un percorso di 200 km da Imola, per la prima volta sede di partenza, a Lugo, pianeggiante nella prima metà e caratterizzato in seguito da cinque salite la principale delle quali era il Trebbio, da anni ascesa simbolo della competizione; 30 km la distanza che separava il traguardo dalla vetta dell’ultima ascesa di giornata, quella di Monticino. Malgrado i forfait di Rebellin e Garzelli erano al via molti dei protagonisti delle ultime corse disputate sul territorio nazionale, da Stortoni e Brambilla (CSF) a Visconti e Gatto (Farnese), da Sella e Serpa (Androni) a Ponzi (Liquigas) passando per Ulissi e Malori (Lampre), Taborre (Acqua&Sapone), Efimkin (Team Type 1) e Schumacher (Miche).
Dopo una prima ora corsa a velocità folle al km 60 ha preso il via una fuga di 21 atleti tra cui nomi importanti come Ulissi, Gatto, Sella, Serpa ed Efimkin che hanno guadagnato fino a 2′ di vantaggio; i battistrada non hanno però trovato l’accordo e in breve il gruppo ha chiuso il gap, mentre ha avuto buon gioco il tentativo successivo di Chuzhda (Caja Rujal) e Morjako (CCC Polsat) che hanno acquisito un margine massimo di 6′42” ai piedi della prima salita di giornata, quella di Rocca Camminate. Qui come sullo strappo successivo verso Baccanello ci sono stati diversi tentativi di evadere dal gruppo con Malori tra i più attivi ma la vera battaglia è iniziata sul Trebbio con Stortoni, reduce dal secondo posto nella classifica generale della Settimana Lombarda dietro al francese Pinot, che ha fatto il vuoto andando a raggiungere e superare i due fuggitivi: all’inseguimento del marchigiano si sono portati Garcia (Caja Rural) e Torosantucci (D’Angelo & Antenucci) ma sulla successiva discesa il gruppo, ridotto a una cinquantina di unità, si è riportato sotto grazie alla spinta degli uomini della Farnese Vini.
Ancora la CSF, priva in questa gara dei suoi due velocisti Belletti e Modolo, è stata grande protagonista negli ultimi due strappi, quello di Monte Carla e quello di Monticino, prima con Pirazzi e Canuti che si sono avvantaggiati insieme a Schumacher, Serpa e Nose (Adria Mobil); solo il tedesco ha saputo reggere il ritmo in salita degli scatenati uomini di Reverberi mentre in discesa ai tre si sono aggiunti Taborre, Rubiano (D’Angelo & Antenucci), Bailetti (De Rosa), Sella che ha però dovuto lasciare la compagnia in seguito a una foratura e Mazzanti (Farnese) che si è mantenuto passivo mentre i suoi compagni guidavano l’inseguimento del gruppo. Gli uomini di testa hanno venduto carissima la pelle ma a meno di un km dal traguardo la loro azione è sfumata e tutto si è deciso in volata: a quel punto Oscar Gatto era il grande favorito e, ben lanciato dal campione italiano Visconti, il trevigiano si è imposto davanti a Ponzi e allo stagista Battaglin (Csf), mentre 4° è arrivato Brambilla davanti all’uruguayano Ferrari (Caja Rural), a Rubiano e a Taborre. Da rimarcare comunque in positivo la continuità di rendimento ad alto livello che sta avendo Ponzi, che dopo aver vinto la medaglia d’argento ai Mondiali under 23 di Varese non era riuscito a sfondare nei suoi primi due anni da pro alla Lampre, come pure la prova di Enrico Battaglin, che non ha nessuna parentela con Giovanni vincitore di un Giro e di una Vuelta ma è considerato in prospettiva come uno dei più grandi talenti del nostro ciclismo e lo ha dimostrato in questo Giro di Romagna non solo con il 3° posto finale ma anche con una condotta di corsa da protagonista in tutte le fasi importanti.
L’ultimo appuntamento che darà modo a Bettini di sciogliere gli ultimi nodi in vista della composizione della nazionale azzurra per Copenhagen è quello del Giro di Padania, corsa a tappe di 5 giorni venuta alla luce non senza polemiche per via della sua connotazione politica, la cui prima edizione avrà luogo dal 6 al 10 settembre con partenza da Paesana (CN) e arrivo a Montecchio Maggiore (VI).
Marco Salonna
UNA VITTORIA AL COBO
Già secondo ieri a La Farrapona, Juan José Cobo domina sull’Alto de Angliru, staccando tutti e strappando ad un Bradley Wiggins in difficoltà la maglia rossa di capoclassifica. A 48’’ Poels, Menchov e Froome, con quest’ultimo che scavalca il suo capitano ed è ora 2° a 20’’ dal leader. Crolla definitivamente Vincenzo Nibali, che perde 2’37’’ e dice definitivamente addio alle residue speranze di bissare il successo dello scorso anno.
Foto copertina: Juan José Cobo trionfa nella nebbia dell’Alto de Angliru (foto AFP)
Le gerarchie della Vuelta 2011 cambiano nei suoi 7 km più impegnativi, gli ultimi della scalata all’Alto de Angliru, prese a picconate dalla pedalata agile e sempre composta di Juan José Cobo, cantabrico scopertosi campione a 30 anni. Né un sempre più in difficoltà Vincenzo Nibali, né il finora solidissimo Bradley Wiggins, né quel Mollema che a La Covatilla pareva aver gettato le basi per dare l’assalto alla maglia rossa sono riusciti a reggere il passo dell’indemoniato spagnolo, che ha cambiato marcia non appena le pendenze della montagna più attesa della corsa sono passate da impegnative a proibitive.
Ormai archiviata da tempo la fuga del mattino orchestrata da Champion, Talansky e Geschke, e annullate senza particolari patemi le offensive di Frank, Bruseghin, Martin, Moncoutié e Sastre sull’Alto del Cordal, il dorsale 61 di Cobo è rimasto nascosto nel gruppo nella prima metà dell’ascesa finale, adeguandosi al passo discreto ma nulla più imposto da Team Sky e Liquigas, con Sastre, Anton, Barredo, Martin e Inxausti evasi a varie riprese, ma il solo basco capace di guadagnare una manciata di secondi. Non appena le rampe hanno preso a farsi più aspre, però, l’uomo Geox ha trovato il coraggio di prendere in mano la situazione, e di iniziare subito a martellare un ritmo non forsennato, ma estenuante nella sua continuità.
Inizialmente pronto nel guadagnare la ruota dell’iberico, Wiggins è così stato in breve costretto a mollare la presa, attendendo il rientro del solito, impagabile Christopher Froome, che ha ancora una volta accettato di sacrificarsi nel ruolo di locomotiva per il tre volte olimpionico su pista. Con Kessiakoff in difficoltà già sul Cordal (oltre 21’ alla fine il suo passivo), e Mollema, Fuglsang e Nibali rimasti attardati al primo cambio di passo, solamente Rodriguez, Martin, il raggiunto Igor Anton, Menchov e Poels hanno provato a mantenersi nella scia della coppia Sky, con soltanto gli ultimi due però in grado di tenere per più di un paio di chilometri. E se il russo – forse il più brillante in assoluto tra gli inseguitori – era costretto ad un atteggiamento passivo dalla presenza di un compagno al comando, l’olandese della Vacansoleil, colto qualche segnale di debolezza da parte del leader, non ha invece avuto timori nell’affondare a 3 km circa dal traguardo la stoccata che ha definitivamente piegato la resistenza della maglia rossa, costringendo il Team Sky a scegliere se lasciare Froome a scortare il capitano o permettergli di giocarsi le proprie carte.
Smentendo le gerarchie interne in vigore per due settimane, rimaste invariate anche quando il meno blasonato dei due britannici si è trovato in rosso, la decisione è stata quella di dare via libera a Froome, che si è così mantenuto alla ruota di Poels e Menchov sino ai 1554 metri dell’arrivo, raggiunto dal terzetto 48’’ dopo il vincitore. Abbandonato a se stesso, Wiggins ha ceduto al trio 33’’, venendo raggiunto nelle battute conclusive dal redivivo Anton, e vedendo ridursi drasticamente anche il margine nei confronti del quartetto Rodriguez – Monfort – Mollema – Lagutin, giunto a 1’35’’. Ancor peggio è andata a Jurgen Van den Broeck e Vincnzo Nibali, attardati rispettivamente di 2’02’’ e 2’37’’, che hanno così detto di fatto addio alle rimanenti velleità di successo, assestandosi ora a 3’58’’ e 3’27’’ in graduatoria da Cobo.
Proprio lo spagnolo, grazie anche ai 20’’ di abbuono, si è issato al comando della generale, e può ora amministrare proprio quei 20’’ nei confronti di Chris Froome, secondo. Ancora in corsa anche Wiggins, staccato di 46’’, distacco che fa sì che il Team Sky possa comunque ancora contare su due punte nell’ultima settimana. Più staccati, e soprattutto apparsi non in grado di rappresentare delle serie minaccia in chiave vittoria finale, Bauke Mollema, ora 4° a 1’36’’, e Maxime Monfort, 5° a 2’37’’, divenuto ora il miglior Leopard in classifica generale, con Fuglsang 7° a 3’06’’, preceduto anche da un Menchov sempre più in crescita (+3’01’’). L’ottimo Poels completa la top 10, alle spalle dei già citati Van den Broeck e Nibali, a 4’13’’.
A dispetto di una terza settimana assai più agevole della seconda, la lotta per il gradino più alto del podio appare ancora aperta ad almeno tre atleti, malgrado le salite brevi e ripide della terza settimana appaiano più adatte alle caratteristiche di Cobo che non a quelle dei diretti inseguitori. Ne è un fulgido esempio il teatro del prossimo capitolo della sfida, quella salita di Pena Cabarga su cui dodici mesi fa Nibali, piazzandosi 2° alle spalle di Rodriguez e approfittando del ritiro del capoclassifica Anton, si vestì per la prima volta di rosso. Un bis, però, sembra purtroppo da escludere.
Matteo Novarini
VUELTA NOSTRAM – 14a TAPPA: BIESCAS – SAINT-LARY-SOULAN (Pla d’Adet)
Dopo Giro e Tour abbiamo completato l’opera mettendoci anche a “pennellare” ipotetici tracciati anche per la Vuelta di Spagna. Rispetto alle altre due corse ci siamo lasciati più condurre dalla fantasia, pur cercando di conservare un certo legame con le altre due nostre “creazioni” (la “caccia” ai patrimoni UNESCO”), pensando ad una Vuelta transfrontaliera che, con l’esclusione del principato d’Andorra, toccherà tutte le nazioni confinanti, a partire dal Marocco.
14a TAPPA: BIESCAS – SAINT-LARY-SOULAN (Pla d’Adet)
Ultimo sconfinamento per il Tour, che si sposta in Francia per il secondo e più impegnativo tappone pirenaico. Valicata la catena di confine attraverso il traforo di Bielsa-Aragnouet, negli ultimi 60 Km si andranno ad affrontare due note ascese del Tour, anche se non cariche di mito come il Tourmalet. Sarà in quei tratti che si vivranno le azioni fondamentali di questa tappa, prima salendo verso il Col de Val Louron e poi arrampicandosi verso il traguardo del Pla d’Adet, posto al termine di un’ascesa lunga poco meno di 11 Km e inclinata all’8% medio
Siti UNESCO
Monte Perdido
Biescas, Fanlo, Tella-Sin: pitture rupestri nel bacino del Mediterraneo nella Penisola Iberica
Aragnouet (Francia): Chapelle des Templiers (Strade francesi per Santiago de Compostela)
Mauro Facoltosi
Di seguito altimetria* e planimetria
*sul grafico è erroneamente indicata l’ascesa fino al valico geografico del traforo di Bielsa, ma il programma che li realizza non “legge” le gallerie.
ARCHIVIO VUELTA NOSTRAM
1a tappa: Circuito di Melilla
2a tappa: Melilla – Al-Hoseyma
3a tappa: Al-Hoseyma – Tétouan
4a tappa: Tétouan – Ceuta
5a tappa: Tarifa – Sanlúcar de Barrameda
6a tappa: Cascais – Sintra (cronometro individuale)
7a tappa: Batalha – Covilhã
8a tappa:Guarda – Peña de Francia
9a tappa:Béjar – Talavera de la Reina
10a tappa: Talavera de la Reina – Alcázar de San Juan
11a tappa: Cuenca – Estación de esquí de Aramón Javalambre
12a tappa: Teruel – Saragozza
13a tappa: Tudela – Estación de esquí de Aramón Formigal
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI LA FARRAPONA
settembre 4, 2011 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ecco l’oramai consueta rubrica di approfondimento delle grandi corse a tappe della stagione 2011. Adesso tocca alla Vuelta per la quale, come al solito, vi proporremo la rassegna stampa internazionale, i commenti dei tifosi, l’illustrazione delle singole tappe, le previsioni meteo e il racconto di una “Vuelta che fu”
Foto copertina: uno dei “lagos” di Somiedo (www.elrincondeltrotamundos.com)
VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO
Re Taaramae. Crolla Nibali(Gazzetta dello Sport)
Rein Taaramäe võttis Hispaania velotuurilt etapivõidu (Eesti Ekspress)
Taaramäe võitis Vueltal etapi (Postimees)
V 14. etape vyhral Taaramae, lídrom naďalej Wiggins (Pravda)
Wiggins stamps authority on Vuelta(The Daily Telegraph)
Estisk udbryderkonge snød favoritter(Jyllands-Posten)
Estisk udbryderkonge snyder favoritter (Sporten.dk)
Vuelta-triumf til estisk stortalent (Politiken)
Taaramäe slo klatrefavoritter (Adresseavisen)
Taaramäe siegt am Berg, Wiggins weiter in Rot (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
Taaramae se lâche, Nibali lâche (L’Equipe)
Taaramae s’impose, Wiggins reste leader(Le Monde)
Taaramae se adjudica la primera etapa de montaña (AS)
La estampida del ‘Bisonte’ (Marca)
Taaramae se lleva la decimocuarta etapa (El Mundo Deportivo)
Victoire de Taaramae, Wiggins toujours leader (Le Soir)
Rein Taaramae enfin récompensé, Wiggins fait une excellente affaire (Sud Presse)
Taaramae wint bergetappe in Vuelta (De Standaard)
Victoire de Taaramae, Wiggins toujours leader (La Dernière Heure/Les Sports)
Victoire de Taaramae lors de la 14e étape de la Vuelta, Wiggins toujours leader (L’Avenir)
Taaramae wint bergetappe in Vuelta (Het Nieuwsblad)
Mollema sterk in Vuelta (De Telegraaf)
Miracle Win for Taaramaee as Wiggins Extends Lead (The New York Times)
Rein Taaramae wins stage; Wiggins extends Vuelta lead (Usa Today)
BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Prima della tappa
Mauro Facoltosi: Cosa prevedete per oggi?
Hotdogbr: i più forti in salita mi sembrano Rodriguez, Martin, Cobo e Mollema oltre a Nibali e credo che qualcosa succederà già sulla penultima salita, in caso di presenza di compagni di squadra in fuga i big potrebbero muoversi già lì altrimenti lo faranno comunque le seconde linee vale a dire quei corridori come Soerensen, Nieve, Moreno, Roche, Seeldrayers che abbiamo visto ieri e che hanno 2-3′ di ritardo in classifica
Dopo la tappa
Salitepuntocià: Disastro Nibali, 1′21″ da Wiggins in salita mai me lo sarei aspettato in pochi km…
Domani l’Angliru decide tutto e non è detto che Winggins perda, l’ho visto benissimo e solo Cobo lo ha staccato e di poco
Hotdogbr: una volta di più si conferma una Vuelta stranissima con 30 corridori nello spazio di 2′ malgrado il San Lorenzo e la salita finale, che a dire il vero è sembrata meno dura di quanto diceva l’altimetria, e tantissima gente che sta sorprendendo, non solo Wiggins e Froome ma anche Poels, che a metà Tour si è ritirato, e Lagutin, e in cui gente come Mollema, Fuglsang, Monfort vale a dire gente che andava forte al Giro di Svizzera e che è andata più o meno piano in Francia si ritrova nelle primissime posizioni mentre chi più chi meno stentano Nibali, Rodriguez, Anton e Scarponi che si è addirittura ritirato che hanno preparato specificamente la Vuelta: comunque tutto è ancora aperto, Cobo ha fatto vedere di essere il più forte in salita e per quanto Wiggins e Froome giorno dopo giorno sembrano sempre più inattaccabili lo spagnolo è a meno di 1′ e sull’Angliru i due britannici dovranno per forza soffrire
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
LA TAPPA CHE VERRA’
Oggi è il giorno della verità. Purtroppo abbiamo già saputo ieri che, tra i papabili successori a Nibali, molto probabilmente non ci sarà il diretto interessato, squagliatosi come neve al sole negli ultimi chilometri della Farrapona, salita impegnativa ma non certo come il mostro Angliru. I 12,2 Km al 10,2% della “Gamonal”, e soprattutto il disumano picco al 23,6% della Cueña Les Cabres, diranno se Wiggins potrà vantarsi d’essere il primo britannico ad imporsi nella Vuelta, sempre che esca da questa tappa con un vantaggio corposo, altrimenti la classifica potrebbe rimanere aperta anche fino al penultimo giorno di gara. Dovesse Wiggins soccombere ai colpi del monte asturiano, i nomi più in aria di “roja” sembrano invece essere quelli dell’olandese Mollema e del corridore quasi di casa Cobo Acebo, originario della vicina Cantabria. In quarta battuta ci sarebbe un’altro corridore d’oltremanica, anche se Froome è più probabile che si spremerà in lavoro di volontariato per il capitano attualmente in maglia rossa. Sapremo tutti in quei 10 Km conclusivi, difficile che accada qualcosa prima, probabilmente neppure sull’Alto del Cordal, il non meno impegnativo colle di 1a categoria che precederà di pochissimo il gran finale
METEO VUELTA
Avilés : piogge deboli (0,2 mm), 18,2°C, venti moderati da WNW (17 Km/h), umidità al 81%
Alto de l’Angliru: poco nuvoloso, 14°C, venti deboli da NNO (6 Km/h)
C’ERA UNA VUELTA
Dopo avervi narrato, attraverso i titoli dei giornali dell’epoca, il Giro del Centenario dell’Unità (1961) e il primo Tour vinto da Indurain (1991), ora vi proporremo il ricordo della Vuelta del 1956, la prima conquistata da un italiano, Angelo Conterno. Giusto 55 anni fa.
Titoli dal quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)
11a TAPPA: TARREGA – SARAGOZZA
L’8 maggio 1956 “El Mundo Deportivo” non uscì. In sostituzione vi proponiamo i titoli de “La Stampa”
VAN STEEN A SARAGOZZA BATTE IL GRUPPO IN VOLATA
L’11a tappa del Giro di Spagna – Conterno sempre primo in classifica – Il ritiro di Koblet
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Vuelta″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
A VISCONTI BERGAMO PORTA FORTUNA
Il campione d’Italia si aggiudica l’ultima tappa della Settimana Lombarda con uno sprint vincente sullo strappo di Città Alta. Per lui è il secondo successo a Bergamo, dopo il primo titolo nazionale professionisti in linea vinto nel 2007. A Thibaut Pinot va la classifica generale, davanti a Stortoni e Rebellin.
Foto copertina: il successo di Visconti a Bergamo Alta (foto Bettini)
La Settimana Lombarda si è chiusa col “timbro” del campione d’Italia Giovanni Visconti, autore di uno sprint imperioso sullo strappo di Bergamo Alta, al termine di una tappa molto insidiosa nel finale.
Frazione conclusiva di 149 km da Gorle a Bergamo: prima parte pianeggiante, con un circuito nei pressi dell’Intergiro di Boltiere (valido invece come traguardo volante al primo passaggio) ed il finale col GPM di Berbenno prima di tornare a Bergamo con l’ultimo chilometro in Viale delle Mura. Fuga di sei uomini che parte poco dopo la partenza, comprendente Manuel Fedele (D’Angelo & Antenucci), Daniele Colli (Geox – TMC), Danilo Napolitano (Acqua & Sapone), Laszlo Bodrogi (Team Type 1), Edoardo Girardi (De Rosa – Ceramica Flaminia) e Boy Van Poppel (Unitedhealthcare). I sei fuggitivi raggiungono un vantaggio massimo di circa 5 minuti al km 45 di gara, poco prima dei Traguardi Volanti di Boltiere, vinti entrambi da Girardi. Ma il vantaggio cala vistosamente avvicinandosi verso il GPM di Berbenno, dove passa per primo ancora Edoardo Girardi, preceduto da Colli e Van Poppel, ma il gruppo è a pochi secondi. Ricongiungimento che avviene nella successiva discesa, mentre poco dopo, in località Sedrina, si avvantaggia un gruppo di 32 uomini che vengono nuovamente raggiunti a 7 chilometri dall’arrivo. Numerosi scatti avvengono nell’avvicinarsi a Bergamo, con Diego Caccia che vuole tentare un attacco da protagonista sulle strade di casa. La vittoria di tappa va però definita allo sprint, con Sacha Modolo che fa da gregario a Simone Stortoni, che però nulla può per la grande volata di Giovanni Visconti che batte Giuseppe Di Maria ed il marchigiano della Colnago, a cui non sono sufficienti i 4” di abbuono per vincere la classifica generale che va al francese Pinot, che vince la sua prima gara a tappe a soli 21 anni.
Per Visconti è invece il suo secondo successo a Bergamo, dopo il titolo tricolore del 2007 (l’arrivo era però nella città bassa): città che decisamente gli porta bene.
Andrea Giorgini
CHIAVE DI VUELTA: NIBALI E PURITO FANNO FLOP, PER WIGGINS NASCE IL “PROBLEMA” COBO.
settembre 4, 2011 by Redazione
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Sulla salita della Farrapona arriva l’inaspettata debacle dei capitani di Liquigas e Katusha. Se Wiggins e Froome tengono salda la leadership, l’”incubo” arriva dallo spagnolo della Geox, unico uomo di classifica ad avvantaggiarsi sui due corridori del Team Sky. Ed ora l’Angliru.
Foto copertina: lo spagnolo Cobo Acebo al traguardo della Farrapona. Sarà un avversario molto pericoloso per la maglia roja Wiggins (foto Bettini)
La crisi di Nibali e Rodriguez sulla salita di La Farrapona è stata per molti davvero sorprendente, in particolare quella del siciliano, dopo le buonissime prestazioni dei giorni scorsi che lo avevano portato a soli 4” dalla maglia rossa di Wiggins. Cosa sarà successo? Una crisi di fame, gambe che non rispondevano, alimentazione non corretta. Potrebbe essere, però la cosa appare molto negativa, essendoci quest’oggi il durissimo arrivo sull’Alto de El Angliru, lo Zoncolan di Spagna. Sarà un giudice impietoso e molto severo e che darà un allineamento della classifica generale molto ben definito, ad una settimana dal termine.
La coppia del Team Sky ha da tenere d’occhio adesso un outsider, lo spagnolo Cobo della Geox – TMC. Il cantabrico di Torrelavega (come Oscar Freire) è stato l’unico uomo di classifica a dare uno scossone alla tappa, recuperando 30 secondi in classifica sul resto dei big della generale, diventando così un problema in più per Wiggins e Froome.
Sull’Angliru occhio anche all’olandese Mollema, che a 30 secondi dalla leadership, su una salita estrema come l’Angliru possa fare qualcosa di importante, seppur non è da escludere che Wiggins possa vestire “rojo” anche stasera.
Andrea Giorgini
03-09-2011
settembre 4, 2011 by Redazione
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VUELTA A ESPAÑA
L’estone Rein Taaramae (Cofidis, Le Credit En Ligne) si è imposto nella quattordicesima tappa, Astorga – La Farrapona / Lagos de Somiedo, percorrendo 173,2 Km in 4h39′01″, alla media di 37,245 Km/h. Ha preceduto di 25″ e 29″ gli spagnoli Cobo Acebo e De La Fuente Rasilla. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 27° a 2′06″. Il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) ha conservato la maglia rossa, con 7″ sul connazionale Froome e 36″ sull’olandese Mollema. Miglior italiano Nibali, 7° a 1′25″.
SETTIMANA LOMBARDA BY BERGAMASCA
L’italiano Giovanni Visconti (Farnese Vini – Neri Sottoli) si è imposto nella quarta tappa, Gorle – Bergamo, percorrendo 147,4 Km in 3h13′45″, alla media di 45,646 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Giuseppe De Maria (De Rosa – Ceramica Flaminia) e Simone Stortoni (Colnago – CSF Inox). In classifica si impone il francese Thibaut Pinot (FDJ), con 19″ e 33″ sugli italiani Stortoni e Davide Rebellin (Miche – Guerciotti).
TOUR OF VOJVODINA – I PART (disputato il 02-09)
Lo sloveno Gregor Gazvoda (Perutnina Ptuj) si è imposto nella corsa serba. Ha preceduto di 5″ il serbo Stević e lo slovacco Canecky.
TOUR OF VOJVODINA – II PART (disputato il 03-09)
Il serbo Zolt Der si è imposto nella corsa serba. Ha preceduto allo sprint il connazionale Zekavica e lo sloveno Hocevar.
LO SQUALO NAUFRAGA NELLE ACQUE DEI LAGOS
Il siciliano crolla negli ultimi 3 km della 14a tappa, cedendo oltre 1’ ai diretti avversari, e allontanandosi enormemente dall’obiettivo del secondo successo consecutivo alla Vuelta. La frazione va a Rein Taaramae, capace di resistere al rientro nel finale di Juan José Cobo. Sempre in rosso Bradley Wiggins, che conserva i 7’’ di vantaggio su Froome e i 36’’ su Mollema.
Foto copertina: Rein Taaramae celebra il successo a La Farrapona – Lagos de Somiedo (foto mundodeportivo.com)
Volevamo risposte dal terzultimo arrivo in quota della Vuelta 2011, e risposte abbiamo avuto. Non certo, però, quelle che, da italiani, speravamo di ricevere. Vincenzo Nibali è infatti il grande sconfitto di giornata, in virtù del minuto e 21’’ concesso a Bradley Wiggins, Chris Froome e Bauke Mollema negli ultimi 3 km della scalata ai Lagos de Somiedo, antipasto dell’atteso ritorno sull’Angliru a tre anni di distanza dal trionfo di Alberto Contador. Un crollo, quello del siciliano, per nulla previsto, né tantomeno preannunciato da qualche segnale di debolezza mostrato lungo la salita, che ha anzi visto a tratti gli uomini Liquigas al comando, o sul precedente Puerto de San Lorenzo, dove il messinese aveva fatto corsa parallela a quella della maglia rossa.
Anzi, a 3 km dalla conclusione la situazione pareva piuttosto favorevole a Nibali. Rein Taaramae e David De La Fuente, unici superstiti della fuga del mattino, imbastita in compagnia di Bonnafond, Luis Leon Sanchez, Jorgensen, Mondory, Vanmarcke, Benitez, Kroon, Bagot, Isasi, Azanza, Howard, Kuschynski, Vorganov, Bellotti e Righi, erano a distanza di sicurezza (1’ circa) e non facevano paura in ottica classifica generale, staccati rispettivamente di due ore e di 52’. L’azione di Marzio Bruseghin e Daniel Moreno, evasi separatamente sul San Lorenzo e ricompattatisi nel tratto in discesa, era naufragata a causa della collaborazione nulla offerta al veneto dall’uomo Katusha e dagli ex battistrada raggiunti. Le accelerazioni sul penultimo colle di Rodriguez, Cobo e Menchov non avevano sortito particolari effetti, a parte l’evidenziare le difficoltà di un uomo di classifica comunque non di prima fascia quale Haimar Zubeldia.
A far saltare l’unico italiano che ancora regge nelle zone di alta classifica, dopo le giornate no vissute da Michele Scarponi, culminate quest’oggi in un ritiro nelle battute iniziali, ha provveduto il drastico incremento di andature imposto dallo scatto di Cobo, capace di raggiungere e staccare in poche centinaia di metri Moreno – nuovamente uscito dal gruppo – e Txurruka, e dalla successiva reazione di Froome, ancora una volta straordinario nel suo lavoro di gregariato al servizio di Wiggins. E se “It’s better to burn out/than to fade away” sono due splendidi versi per un brano rock, non costituiscono però una brillante scelta per un corridore, come ha dovuto imparare a sue spese il capitano Liquigas.
Anziché perdere progressivamente terreno, infatti, Vincenzo si è infatti piantato sul lato sinistro della strada, venendo rapidamente sfilato da diversi atleti già attardati, fino ad accusare un passivo di 81 secondi sulla linea bianca. Un macigno sulle speranze – fino a stamane vivissime – di bissare il trionfo spagnolo di dodici mesi fa, e di certo la prospettiva di affrontare tra ventiquattro ore l’Angliru non contribuisce a ritrovare la fiducia.
Non nutre invece ormai da giorni ambizioni di classifica l’eroe di giornata, Rein Taaramae, uno dei corridori più attivi della Vuelta, finalmente premiato oggi con il successo parziale. Un successo frutto solo in parte dell’aver azzeccato la fuga buona, giacché, ai piedi dell’ascesa finale, alla coppia formata dall’estone e da De La Fuente restavano appena due dei quasi otto minuti di vantaggio toccati. Solamente un’ultima scalata all’altezza delle attese che circondano da ormai un paio d’anni il corridore dal Baltico ha infatti scongiurato il rientro dei big, che hanno dal canto loro dato una discreta mano ai battistrada con un atteggiamento tattico non esageratamente aggressivo.
Il più coraggioso tra i favoriti è stato senz’altro Juan José Cobo, meritatamente 2° a dispetto di un certo affanno sulle ultime rampe, staccato di 25’’. Quattro in meno di quelli accusati dal compagno De La Fuente, che ha a sua volta preceduto di 11’’ Wouter Poels e di 16’’ il quartetto composto dal redivivo Menchov, da Mollema e dal duo Sky Wiggins – Froome, con quest’ultimo che si è addirittura lasciato preferire al capitano designato.
La coppia in bianco-nero torna ora ad occupare le prime due piazze della generale, con il tre volte oro olimpico su pista al comando per 7’’. Mantiene i 36’’ di distacco Mollema, che approfitta delle difficoltà di Nibali e Kessiakoff (1’59’’ di ritardo per lui) per salire in terza posizione. Sotto il minuto dal leader anche Cobo (+55’’) e Fuglsang (+58’’), oggi giunto al traguardo 1’24’’ dopo Taaramae. Scivolano al 6° e 7° posto lo svedese e il siciliano, mentre non sembrano in grado di colmare il gap dal capoclassifica Monfort (+1’37’’), Van den Broeck (+2’16’’) e Moreno (+2’24’’), tutti discreti ma attardati rispetto a Wiggins.
A restringere ulteriormente il lotto dei papabili vincitori dovrebbe provvedere domani la frazione più attesa della Vuelta 2011, quella che riporterà il GT spagnolo ai 1557 metri dell’Alto de Angliru. Una tappa che sulla carta dovrebbe essere la più adatta per mettere in difficoltà la maglia rossa, in teoria poco adatta alle pendenze estreme della montagna che per primo seppe domare “El Chava” Jimenez. Chi poi, oltre che sulla carta, possa riuscirci sulla strada, è però questione assai più complessa.
Matteo Novarini