CHIAVE DI VUELTA: NIBALI, PECCATO DI PRESUNZIONE O ERRORE TATTICO?

agosto 25, 2011 by Redazione  
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Analizziamo attentamente il perché lo Squalo dello Stretto ha tentato di seguire Rodriguez e Moreno sulle durissime rampe di Valdepenas de Jaén, cedendo a 300 metri dal traguardo.

Foto copertina: all’attacco del muro finale. Nibali è il terzo da sinistra (www.as.com)

Vedere Nibali rispondere ad un attacco di Purito Rodriguez sul durissimo strappo finale ha fatto brillare gli occhi ai tifosi italiani per qualche secondo, fino a che il siciliano della Liquigas ha alzato bandiera bianca. Cerchiamo di analizzare tutte le motivazioni del caso: per prima cosa Vincenzo non è uno scattista puro, al contrario del capitano della Katusha. Caratteristiche fisiche ben diverse, col primo che ha ottime qualità di cronoman, ed il secondo che nelle prove contro il tempo trova il suo tallone d’Achille. Al contrario Rodriguez è un fenomeno su salite estreme ed in particolare su strappi secchi e sui muri come ad esempio quello di Valdepenas de Jaén (o i due successi consecutivi ottenuti in passato a Montelupone alla Tirreno – Adriatico), mentre Nibali li soffre di più. Quest’ultimo ha, forse, provato la gamba su pendenze micidiali al 24%, rendendosi conto della sua condizione risultata molto buona nei giorni passati e ha voluto fare un ennesimo tentativo, lasciando la squadra davanti fino all’imbocco della salita finale. Probabilmente sarebbe stato più giusto e meno dispendioso di energie, salire col proprio passo sino al traguardo: sarà una situazione da analizzare nei prossimi giorni in casa Liquigas – Cannondale.

A “Purito” arrivi così fanno gola, e tra l’altro non sarà l’unico con queste caratteristiche alla Vuelta 2011: Escorial, Angliru e Peña Cabarga, sono altre ascese da pendenze spaccagambe (il mostro delle Asturie che non ha bisogno di presentazioni), mentre il nostro Nibali ha dalla sua la lunga cronometro a Salamanca ed altri arrivi in quota meno duri, in stile Sierra Nevada, ma sempre molto impegnativi. Sarà un gran bel duello da seguire con moltissimo interesse fino alla fine.

Andrea Giorgini

24-08-2011

agosto 25, 2011 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Lo spagnolo Joaquin Rodriguez Oliver (Katusha Team) si è imposto nella quinta tappa, Sierra Nevada – Valdepeñas de Jaén, percorrendo 187 Km in 4h42′54″, alla media di 39,660 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’olandese Poels e di 5″ lo spagnolo Moreno Fernandez. Miglior italiano Michele Scarponi (Lampre – ISD), 5° a 7″. Il francese Sylvain Chavanel (Quickstep Cycling Team) ha conservato la maglia rossa, con 9″ su Moreno Fernandez e 23″ su Rodriguez Oliver. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 5° a 33″.

USA PRO CYCLING CHALLENGE

Lo statunitense George Hincapie (BMC Racing Team) si è imposto nella seconda tappa, Gunnison – Aspen, percorrendo 209,8 Km in 5h26′10″ alla media di 38,593 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Tejay Van Garderen (HTC-Highroad) e Danielson. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 25° a 52″. Van Garderen è il nuovo leader della classifica, con 16″ e 22″ su Hincapie e Danielson. Miglior italiano Basso, 30° a 3′47″.

DRUIVENKOERS – OVERIJSE

Il belga Björn Leukemans (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team) si è imposto nella corsa belga, percorrendo 199,7 Km in 4h44′05″ alla media di 44,178 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Commeyne e Van Goolen. Unico italiano in gara Marco Marcato (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 5° a 2″.

TOUR DU POITOU CHARENTES

Il bielorusso Yauheni Hutarovich (FDJ) si è imposto nella seconda tappa, Cognac – Bressuire, percorrendo 175,2 Km in 4h09′25″ alla media di 42,146 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Rojas Gil e il francese Poulhies. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Leopard Trek), 4°. L’italiano Davide Appollonio (Sky Procycling) ha conservato la testa della classifica, con 3″ su Hutarovich e 4″ su Rojas Gil.

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA

Il russo Nikita Novikov (Itera – Katusha) si è imposto nella seconda tappa, Megeve – La Salle, percorrendo 142,6 Km in 4h08′39″ alla media di 34,410 Km/h. Ha preceduto di 2′32″ e 2′37″ gli italiani Donato De Ieso (Vejus-Tmf-Euroservicegroup-BH Bikes) e Fabio Aru (Team Palazzago). Novikov è il nuovo leader della classifica con 2′53″ sul francese Michaud e 3′38″ su Aru.

GRAND PRIX DE MARBRIERS
Il francese Pierre Drancourt (ESEG Douai) si è imposto nella corsa francese, percorrendo 160 Km in 3h45′16″ alla media di 42,616 Km/h. Ha preceduto di 18″ il britannico House e l’elvetico Lang.

I MISSILI KATUSHA FANNO BARCOLLARE NIBALI

agosto 24, 2011 by Redazione  
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Al termine di una grande azione di squadra durata tutta la giornata Rodriguez e Moreno fanno la differenza sul muro di Valdepeñas de Jaén conquistando 1° e 3° posto mentre il siciliano dopo aver tentato di replicare cede negli ultimi metri e arriva con 11” di ritardo. Bene Poels 2° e Scarponi 5°, ancora in difficoltà Anton mentre Chavanel salva la maglia rossa per 9”.

Foto copertina: è il “Purito” il più lesto sul tremendo muro di Valdepeñas de Jaén (foto AFP)

La quinta tappa della Vuelta, 187 km da Sierra Nevada a Valdepeñas de Jaén, si è snodata lungo un percorso caratterizzato da continui saliscendi e da un finale identico a quello di un anno fa, con la scalata dell’Alto de Valdepeñas la cui vetta era posizionata a 8 km dalla conclusione e gli ultimi 1300 metri in salita con pendenze che arrivavano addirittura al 27%. A differenza che nella giornata di ieri i corridori sono partiti a spron battuto e in tantissimi, tra cui Nieve (Euskaltel), Machado (Radioshack), Lemevel (Garmin), un Taaramae (Cofidis) uscito già di classifica e il nostro Gavazzi (Lampre) hanno tentato la fuga ma il gruppo, del quale non faceva più parte un Cavendish (Radioshack) che dopo essere apparso lontanissimo dalla miglior condizione nelle prime tappe ha abbandonato la Vuelta, ha dato il via libera solo al km 54 quando hanno preso il largo Albasini (Htc) e Slagter (Rabobank), raggiunti in seguito da un gruppetto con Taaramae, il nostro Malacarne (Quickstep), Madrazo (Movistar), Frohlinger (Skil Shimano), Palomares (Andalucia) e Sagan (Liquigas), che consapevole di non potersi giocare il successo di tappa in un testa a testa con gli uomini di classifica ha preferito giocarsi la carta dell’azione da lontano. Il gruppo tirato dalla Quickstep e soprattutto dalla Katusha di Rodriguez, chiaro favorito di giornata malgrado un anno fa fu solo 4° nella tappa vinta da Anton davanti a Nibali, non ha comunque lasciato più di 2 minuti ai battistrada e ai piedi dell’Alto de Valdepeñas la fuga è stata annullata, con Albasini, Madrazo e Frohlinger ultimi ad arrendersi.
Lungo la scalata Nibali ha lanciato la sfida a Purito mettendo i suoi uomini in testa a tirare in alternanza con quelli della Katusha e il gruppo si è ridotto a una sessantina di unità con tutti i migliori compreso Anton che però arrancava nelle ultime posizioni; l’andatura non era comunque forsennata e ne hanno approfittato prima Dyachenko (Astana) e poi Moncoutiè (Cofidis), che ha raggiunto e superato il kazako e ha scollinato in vetta con 30” sul gruppo, iniziando la caccia alla sua 4a maglia a pois consecutiva alla Vuelta. Il 36enne francese ha retto bene anche nella successiva discesa ma nel tratto di pianura che precedeva gli ultimi 1300 metri di salita ha dovuto arrendersi al ritorno del gruppo avvenuto grazie in particolare alle poderose trenate di Karpets (Katusha), già molto a suo agio su queste strade un anno fa.
A prendere in testa il muro finale è stato un generosissimo Capecchi (Liquigas) ma a fare la differenza è stato il vincitore di ieri Moreno (Katusha) che ha imposto un ritmo impressionante al quale hanno retto solo Rodriguez, Nibali e un sorprendente Poels (Vacansoleil), comunque già a suo agio in arrivi simili alla Tirreno-Adriatico; improvvisamente però anche il siciliano ha ceduto di schianto ed è stato raggiunto dagli inseguitori mentre Rodriguez a 400 metri dall’arrivo è partito secco e ha lasciato sul posto gli altri, tagliando il traguardo con 4” Poels, 5” sullo straordinario Moreno e 7” su Mollema (Rabobank), un positivo Scarponi (Lampre), il miglior Zubeldia (Radioshack) visto negli ultimi anni, Fuglsang (Leopard), Roche (Ag2r), Van den Broeck (Omega Pharma) e Kessiakoff (Astana): un buco formatosi alle loro spalle ha fatto sì che Nibali arrivasse a 11” in compagnia tra gli altri di Nieve (Euskaltel) e di un Menchov (Geox) in ripresa mentre Brajkovic (Radioshack), Wiggins (Sky) e Bruseghin (Movistar) hanno accusato un distacco di 20”. Si è difeso con i denti Chavanel giunto a 31” appena dietro a un deludente Daniel Martin (Garmin) mentre non sembra proprio essere la Vuelta di Anton che si è staccato fin dai primi metri dell’ultimo strappo e ha perso 57” che vanno a sommarsi al minuto e mezzo lasciato a Sierra Nevada.
In classifica generale Chavanel conserva la maglia rossa con 9” su Moreno, 23” su Rodriguez, 25” su Fuglsang e 33” su Nibali mentre Bruseghin è 10° a 52” e Scarponi 15° a 57”; le prime posizioni non dovrebbero variare nella sesta tappa, 193,4 km da Úbeda a Córdoba, che presenta però a 20 km dalla conclusione la scalata dell’Alto del Catorce por Ciento, che pur non essendo così impegnativo come dice il nome sarà comunque sufficiente per tagliare fuori i velocisti puri e dare spazio a quelli che sanno tenere in salita, sempre che non vada via una fuga come nella tappa di Totana vinta da Lastras.

Marco Salonna

VUELTA NOSTRAM – 5a TAPPA: TARIFA – SANLÚCAR DE BARRAMEDA

agosto 24, 2011 by Redazione  
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Dopo Giro e Tour abbiamo completato l’opera mettendoci anche a “pennellare” ipotetici tracciati anche per la Vuelta di Spagna. Rispetto alle altre due corse ci siamo lasciati più condurre dalla fantasia, pur cercando di conservare un certo legame con le altre due nostre “creazioni” (la “caccia” ai patrimoni UNESCO”), pensando ad una Vuelta transfrontaliera che, con l’esclusione del principato d’Andorra, toccherà tutte le nazioni confinanti, a partire dal Marocco.

5a TAPPA: TARIFA – SANLÚCAR DE BARRAMEDA

Attraversato lo stretto di Gibilterra e sbarcati nella penisola iberica, la Vuelta proporrà la sua prima frazione “europea” su strade prevalentemente veloci e filanti. Superate le principali insidie nella prima metà tappa, nel corso della quale si dovranno affrontare tre GPM di 3a categoria, il percorso si infilerà sull’autostrada che collega Algeciras a Jerez de la Frontera, sulla quale si permarrà per quasi 25 Km. Un secondo tratto autostradale condurrà quindi velocemente il gruppo alle porte di Sanlúcar de Barrameda, dove la frazione si concluderà con un circuito cittadino di 4,6 Km, da ripetere due volte. Un traguardo francamente infallibile per i velocisti, anche se le sorprese sono sempre dietro l’angolo.
Dopo questa frazioen la Vuelta osserverà il primo giorno di riposo, durante il quale la carovana si trasferirà in Portogallo, dove si vivrà il secondo week end di gara, caratterizzato dall’effettuazione della prima cronometro e dalla scalata alle prime montagne.

Siti UNESCO
Tarifa: Reserva de la Biosfera Intercontinental del Mediterráneo (Riserva della Biosfera)
Sanlúcar de Barrameda: Parco nazionale di Doñana (patrimonio mondiale e riserva della biosfera)

Mauro Facoltosi

Di seguito, tabella di marcia, altimetria e planimetria

5a_tappavuelta

circuito finale

plan_sanlucar

alt_sanlucar

ARCHIVIO VUELTA NOSTRAM

1a tappa: Circuito di Melilla

2a tappa: Melilla – Al-Hoseyma
3a tappa: Al-Hoseyma – Tétouan
4a tappa: Tétouan – Ceuta

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SIERRA NEVADA

agosto 24, 2011 by Redazione  
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Ecco l’oramai consueta rubrica di approfondimento delle grandi corse a tappe della stagione 2011. Adesso tocca alla Vuelta per la quale, come al solito, vi proporremo la rassegna stampa internazionale, i commenti dei tifosi, l’illustrazione delle singole tappe, le previsioni meteo e il racconto di una “Vuelta che fu”

Foto copertina: la Sierra Nevada (villaggiogiovane2010.files.wordpress.com)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, tappone a Moreno. Nibali e Scarponi ok(Gazzetta dello Sport)

Fornem dansk Vuelta-dag med Chris Anker og Fuglsang i front (Jyllands-Posten)

Chris Anker snydt for Vuelta-sejr (Sporten.dk)

Fornem dansk Vuelta-dag med Chris Anker og Fuglsang i front (Politiken)

Spansk seier, fransk ledelse (Aftenposten)

Moreno sikret mer hjemmejubel i Vueltaen (Adresseavisen)

Moreno siegt in Sierra Nevada (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Mark Cavendish withdraws in the heat as Sylvain Chavanel takes the lead (The Daily Telegraph)

Mark Cavendish pulls out of Tour of Spain (The Independent)

Cette fois, Chavanel le tient (L’Equipe)

4e étape: Moreno gagne à Sierra Nevada, Chavanel nouveau leader (Le Monde)

Moreno gana en Sierra Nevada y Antón pierde 1′20” (AS)

Sierra Nevada delata a Igor Antón y encumbra a un gran Dani Moreno (Marca)

Dani Moreno gana en Sierra Nevada (El Mundo Deportivo)

Moreno gewinnt erste Bergetappe (Tageblatt)

Moreno gewinnt erste Bergetappe (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Dani Moreno: “Je reste un équipier pour Joaquin Rodriguez”(Le Soir)

Moreno gagne à Sierra Nevada, Monfort, 4e du général (Sud Presse)

Moreno wint eerste bergrit van de Vuelta (De Standaard)

Moreno l’emporte, Chavanel en rouge (La Dernière Heure/Les Sports)

Chavanel prend la tête, Monfort 4e (L’Avenir)

Moreno wint eerste bergrit van Vuelta, Chavanel nieuwe leider (Het Nieuwsblad)

Anton grote verliezer (De Telegraaf)

Moreno Wins Stage Four, Chavanel Leads (The New York Times)

Spanish cyclist wins fourth stage of Vuelta (Usa Today)

Spaniard Moreno wins fourth stage in Spain (The Age)

Moreno wins fourth Spain stage (Herald Sun)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Prima della tappa
Mauro Facoltosi: Cosa succederà oggi?

Hotdogbr: è la prima tappa di montagna e, almeno per quanto visto in passato, non c’è un uomo nettamente superiore agli altri come poteva essere in passato un Heras (che peraltro a Sierra Nevada non ha mai brillato), quindi può essere che i big si controllino e vinca un outsider come Trentin nel 2002 ma alla fine un po’ di selezione, complice il caldo, ci sarà per forza, e come si dice in questi casi capiremo chi non vincerà la Vuelta

Pedale Pazzo: Salita su cui si può fare la differenza secondo me. Se qualcuno che ha gamba e vede qualche rivale in difficoltà può anche attaccare per guadagnare qualcosa in classifica.
Più probabile che si controllino però e che si stacchi solo chi non ha la condizione giusta.

Dopo la tappa

Pedale Pazzo: Anton ha preso quasi un minuto e mezzo dai rivali. Non sarà stata una salita adattissima a lui..ma è già un distacco importante per quello che fino a ieri era considerato l’unico vero favorito..

Hotdogbr: abbiamo oggi assistito alla più brutta tappa con arrivo in salita di sempre, o quantomeno non ne ricordo una peggiore, mai si era visto di 30 corridori che arrivano insieme al termine di una salita di 23 km sia pure non dura. Ora sicuramente il ciclismo di oggi è più pulito che anche solo quello di 6-7 anni fa e potrebbe dipendere da questo però se lo è per tutti la differenza di valori tra i corridori dovrebbe essere rimasta la stessa e dunque anche la tattica di corsa dovrebbe essere teoricamente la stessa, diverso il discorso se in passato solo ALCUNI erano dopati (oppure se solo alcuni erano più dopati degli altri) e per questo riuscivano a fare molto più la differenza

Jack.ciclista: Oppure proprio perchè non si è provvisti del “turbo”, c’è più paura e si prendono meno rischi.

Vedo23: Nibali secondo me doveva approfittarne di più, e così anche gli altri big. Nel momento in cui han visto Anton staccarsi dovevano farlo fuori quasi del tutto, aumentando sensibilmente l’andatura. E invece prima uno pseudo-attacco, poi lasciano arrivare una fuga semi-bidone (Sorensen non è male, per carità, ma non si può vincere con uno scatto “alla fagiano”!!!).
Ok che la salita era facile e si stava bene a ruota, ma con un’alternanza a tirare (non dico a tutta, al 90%) di Nibali, Wiggins e Scarponi ne restavano molti meno che 30! E chissà che anche qualche altro pesce grosso non sarebbe caduto nella rete.. Pessima gestione della corsa!!

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

LA TAPPA CHE VERRA’

Repetita iuvant, le cose ripetute aiutano, fanno bene. Gli organizzatori della Vuelta hanno fatto tesoro di questa locuzione latina e l’hanno applicata a questa edizione della corsa spagnola che, a questo punto, riproporrà l’arrivo in cima all’arcigno muro di Valdepeñas de Jaén, dopo il successo tecnico della tappa che vi si concluse dodici mesi fa e che fu conquistata dallo spagnolo Igor Antón. Si tornerà, dunque, ad affrontare quel durissimo chilometro finale dove la ristrettezza della sede stradale si sposa a pendenza di spessore fiammingo, con diverse stilettate che raggiungono un picco massimo del 23%. Fatto il bis, ci sarà anche il ter perchè, a differenza della tappa dell’anno scorso, si dovrà ripetere una seconda volta quel tremendo epilogo, dove si dovrebbero perdere secondi a manciate. Nel 2010 i primi 20 corridori si trovarono racchiusi in un fazzoletto di 36″, mentre i distacchi successivi furono misurati a minuti. Anche stavolta si dovrebbere assistere ad una simile conclusione, tenuto conto che la precedente scalata al muro di Valdepeñas verrà affrontata presto, quando mancheranno oltre 100 Km all’arrivo, e si potranno recuperare agevolmente gli eventuali distacchi allora accusati. Potrebbero provarci coloro che sono stati respinti ieri dalle rampe della Sierra Nevada; per loro, se avranno la forza di andarsene, l’occasione migliore sembra fornita dall’ascesa, non particolarmente impegnativa, all’Alto de Valdepeñas, colle di 2a categoria che precederà di 7 Km l’attacco della rampa finale.

METEO VUELTA

Sierra Nevada: sereno, 20°C, venti moderati da S (30 Km/h), umidità al 29%
Valdepeñas de Jaén: previsioni non disponibili

C’ERA UNA VUELTA

Dopo avervi narrato, attraverso i titoli dei giornali dell’epoca, il Giro del Centenario dell’Unità (1961) e il primo Tour vinto da Indurain (1991), ora vi proporremo il ricordo della Vuelta del 1956, la prima conquistata da un italiano, Angelo Conterno. Giusto 55 anni fa.
Titoli dal quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

l’appuntamento con il racconto della Vuelta 1956 riprenderà tra un giorno

ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Vuelta″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

CHIAVE DI VUELTA: LA DELUSIONE INASPETTATA DI ANTON A SIERRA NEVADA

agosto 24, 2011 by Redazione  
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Il primo arrivo in salita della Vuelta 2011 fa crollare quello che fino alla partenza di tappa sembrava il primo favorito per la vittoria finale. Il basco pare lontanissimo dalla grande condizione dello scorso anno, fino alla caduta che ne causò il ritiro per la frattura al gomito. Speranze di vittoria che aumentano per Nibali, Wiggins, Rodriguez e Scarponi, arrivati nel gruppo dei migliori con quest’ultimo migliore italiano al traguardo.

Foto copertina: Igor Anton arranca sulla salita della Sierra Nevada (foto Marca)

Il primo arrivo in quota di una grande corsa a tappe diventa sempre giudice riguardante chi non vincerà la classifica finale. Tra le tante vittime della salita di Sierra Nevada troviamo un uomo illustre: Igor Anton Hernandez, capitano della Euskaltel – Euskadi e favorito numero uno alla vigilia di questa Vuelta a España. Sarà stato il caldo torrido, che oggi ha raggiunto temperature asfissianti anche a quota elevata, però la differenza di condizione fisica del basco tra l’edizione passata (fino alla caduta di Peña Cabarga) e questa pare in forte calo, con l’unico successo stagionale raggiunto durante il Giro d’Italia, nella discussa tappa dello Zoncolan.

Tra gli altri favoriti, altra ottima prova di Vincenzo Nibali, il quale mette ancora la davanti la sua squadra a tirare a tutta con ancora Eros Capecchi che attua una discreta progressione provocando una selezione naturale, anche se il gruppo dei favoriti conteneva ancora una trentina di uomini. Mentre la Katusha che trova un gran giorno col successo di Daniel Moreno e il quarto posto di Joaquìn “Purito” Rodriguez, altri italiani vanno in giornata di grazia con Michele Scarponi, il sopracitato Nibali e Marzio Bruseghin che zitto zitto entra nella top ten della generale. Sono solo i primi “conticini”, e di giornate difficili alla Vuelta 2011 ce ne sono tantissime.

Andrea Giorgini

23-08-2011

agosto 24, 2011 by Redazione  
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VUELTA A ESPAÑA

Lo spagnolo Daniel Moreno Fernandez (Katusha Team) si è imposto nella quarta tappa, Baza – Sierra Nevada, percorrendo 172 Km in 4h51′53″, alla media di 35,356 Km/h. Ha preceduto di 3″ il danese Sørensen e di 11″ l’irlandese Martin. Miglior italiano Michele Scarponi (Lampre – ISD), 9° a 11″. Il francese Sylvain Chavanel (Quickstep Cycling Team) è la nuova maglia rossa, con 43″ su Moreno Fernandez e 49″ sul danese Fuglsang. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 5° a 53″.

USA PRO CYCLING CHALLENGE

Lo statunitense Levi Leipheimer (Team RadioShack) si è imposto nella prima tappa, Salida – Crested Butte , percorrendo 159,9 Km in 4h29′22″ alla media di 35,616 Km/h. Ha preceduto di 4″ il colombiano Henao Montoya e di 7″ il lussemburghese Fränk Schleck (Leopard Trek). Miglior italiano Daniel Oss (Liquigas-Cannondale), 44° a 1′00″. Leipheimer è il nuovo leader della classifica, con 11″ e 17″ sui connazionali Vande Velde e Van Garderen. Miglior italiano Oss, 40° a 1′28″.

GP STAD ZOTTEGEM

Il canadese Svein Tuft (Team Spidertech Powered By C10) si è imposto nella corsa belga, percorrendo 181,7 Km in 4h06′13″ alla media di 44,278 Km/h. Ha preceduto di 36″ il belga Wauters e di 41″ il britannico Blythe.

TOUR DU POITOU CHARENTES

L’italiano Davide Appollonio (Sky Procycling) si è imposto nella prima tappa, Sugeres – Cognac, percorrendo 184,2 Km in 4h19′25″ alla media di 42,603 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Sébastien Chavanel e Demare. Nella prima classifica Appollonio precede di 4″ e 5″ i francesi Chavanel e Gaudin.

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA

Il francese Clément Koretsky (AVC Aix en Provence) si è imposto nella prima tappa, circuito di Ville-La-Grand, percorrendo 150 Km in 3h41′59″ alla media di 40,543 Km/h. Ha preceduto di 4″ il bielorusso Papok e lo statunitense Squire. Miglior italiano Gianfranco Zilioli (Team Colpak), 6° a 6″.

GRAND PRIX DE MARBRIERS
Il francese Pierre Drancourt (ESEG Douai) si è imposto nella corsa francese, percorrendo 160 Km in 3h45′16″ alla media di 42,616 Km/h. Ha preceduto di 18″ il britannico House e l’elvetico Lang.

CHAVANEL ENROJA LA NEVADA

agosto 23, 2011 by Redazione  
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Il francese tiene bene nel primo arrivo in salita della Vuelta e conquista la vetta della classifica, approfittando della débacle di Pablo Lastras. La tappa va a Daniel Moreno, che brucia in uno sprint a due Chris Anker Sorensen. Daniel Martin regola il gruppo dei migliori, numeroso ma privo di Igor Anton, in ritardo di quasi un minuto e mezzo. Staccato anche Nicolas Roche.

Foto copertina: Daniel Moreno all’attacco verso Sierra Nevada (foto Roberto Bettini)

Si è risolta senza scossoni la prima frazione di alta montagna della Vuelta 2011, giacché il prevedibile caldo che sta flagellando questi primi giorni di gara non è riuscito a compensare le pendenze assai agevoli dei 23 km di scalata verso Sierra Nevada. La pressoché totale assenza di offensive da parte dei pretendenti alla maglia rossa finale, di fatto limitate ad un timido e forse non del tutto voluto allungo ai 7 dal traguardo di Vincenzo Nibali, ritrovatosi quasi per caso con 30 metri di vantaggio, non ha però impedito alla giornata di ridurre di almeno uno o due nomi la rosa dei papabili vincitori. Se ieri era saltato Denis Menchov, attardato di 1’23’’ in una frazione tutt’altro che proibitiva, a pagare lo scotto della prima tappa di vera montagna sono stati Nicolas Roche e, soprattutto, Igor Anton. Rimasto in fondo al gruppo sin dalle prime rampe dell’ascesa finale, lasciando supporre che si trattasse di una precisa scelta, volta magari ad evitare l’aria soffocante del centro del plotone sotto il sole cocente, il basco ha iniziato a perdere metri quando Eros Capecchi ha imposto un’accelerazione al ritmo scandito da Santo Anzà per larga parte della salita, e da allora non è più riuscito a trovare il colpo di pedale giusto. Il minuto e 27’’ concesso alla maggior parte dei big non è certo un distacco abissale, ma la pessima impressione destata e la prospettiva che a questo passivo si debba sicuramente aggiungere quello della lunga crono di Salamanca appaiono ragioni sufficienti per far scivolare il leader Euskaltel in fondo alla griglia dei favoriti.
A peggiorare la giornata nera dei baschi, il successo di tappa è andato al madrileno Daniel Moreno, capace di bruciare allo sprint l’MVP di giornata, Chris Anker Sorensen. A promuovere l’azione decisiva è stato infatti il danese, che, dopo qualche scaramuccia attorno ai 7 km al termine, incluso il già citato allungo di Nibali, è stato in grado di rintuzzare lo scatto di Robert Kiserlovski, per poi riportarsi in sua compagnia su Rohregger, Bonnafond, Busche e Vorganov, superstiti di una fuga che inizialmente comprendeva anche De Kort, Bagot e Toribio. Soltanto Bonnafond è riuscito a resistere per un breve tratto al successivo rilancio dell’uomo Saxo Bank, sul quale è però rinvenuto a meno di 4 km dal traguardo proprio Moreno.
L’iberico, completamente passivo nella scia dell’avversario, è parso sul punto di mollare ad un paio di chilometri dalla conclusione, ma una delle tante spianate della lunga ma pedalabile ascesa finale ha vanificato gli sforzi del danese, preparando il terreno per uno sprint dal pronostico chiuso. Il più fresco e più veloce spagnolo non ha così avuto difficoltà a passare di slancio Sorensen ai 200 metri dal traguardo, andando a cogliere il secondo successo stagionale e la piazza d’onore in classifica generale, alle spalle di Sylvain Chavanel.
Il francese della Quick Step è stato l’unico dei fuggitivi di ieri a tener duro sulla salita finale, cedendo solamente 46’’ al gruppo dei migliori, le cui 29 unità hanno chiuso a 11’’ dal vincitore. La nuova generale vede pertanto Chavanel in rosso, con 43’’ su Moreno, 49’’ sull’accoppiata Leopard Trek Fuglsang – Monfort e 53’’ su Vincenzo Nibali. Da segnalare l’ingresso in top 10 di Marzio Bruseghin, 9° a 1’03’’, in una graduatoria che attende comunque ancora di assumere una fisionomia definita.
Allo scopo potrebbe contribuire già la frazione di domani, 187 km da Sierra Nevada a Valdepenas de Jaen, caratterizzata dall’Alto de Valdepenas (9 km al 5%) nel finale, e da un traguardo posto in cima allo strappo che dodici mesi fa vide prevalere proprio il grande sconfitto di giornata, Igor Anton. Difficile, alla luce della frazione odierna, pensare ad un bis, mentre assai meno avventato pare pronosticare una prova sulla falsa riga dell’anno passato da parte di Nibali, secondo allora alle spalle del basco, davanti a Peter Velits.

Matteo Novarini

VUELTA NOSTRAM – 4a TAPPA: TÉTOUAN (Marocco) – CEUTA (Spagna)

agosto 23, 2011 by Redazione  
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Dopo Giro e Tour abbiamo completato l’opera mettendoci anche a “pennellare” ipotetici tracciati anche per la Vuelta di Spagna. Rispetto alle altre due corse ci siamo lasciati più condurre dalla fantasia, pur cercando di conservare un certo legame con le altre due nostre “creazioni” (la “caccia” ai patrimoni UNESCO”), pensando ad una Vuelta transfrontaliera che, con l’esclusione del principato d’Andorra, toccherà tutte le nazioni confinanti, a partire dal Marocco.

4a TAPPA: TÉTOUAN (Marocco) – CEUTA (Spagna)

Alla frazione più lunga ed esigente della prima settimana (esclusa la crono di venerdì) ne segue una totalmente agli antipodi, con la quale il gruppo entrerà in Spagna pur rimanendo ancora nel continente africano. Il finale sarà, infatti, tracciato sulle strade della “plaza de soberanía” di Ceuta, dove la tappa si concluderà con un doppio circuito. Il primo anello misurerà una dozzina di chilometri e proporrà la seconda ed ultima ascesa di giornata, mentre il successivo circuito, lungo 7,5 Km e da ripetere tre volte, dovrebbe consentire alle squadre dei velocisti di rientrare sugli eventuali attaccanti. In tutto si percorreranno poco più di 100 Km.
Siti UNESCO
Tétouan: Medina di Tétouan (già nota come Titawin)

Mauro Facoltosi

Di seguito, tabella di marcia, altimetria (comprendo un solo giro del circuito finale di 7,5 Km) e planimetria

4a_vuelta

dettaglio finale

plan_ceuta

alt_ceuta

ARCHIVIO VUELTA NOSTRAM

1a tappa: Circuito di Melilla

2a tappa: Melilla – Al-Hoseyma
3a tappa: Al-Hoseyma – Tétouan

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI TOTANA

agosto 23, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Ecco l’oramai consueta rubrica di approfondimento delle grandi corse a tappe della stagione 2011. Adesso tocca alla Vuelta per la quale, come al solito, vi proporremo la rassegna stampa internazionale, i commenti dei tifosi, l’illustrazione delle singole tappe, le previsioni meteo e il racconto di una “Vuelta che fu”

Foto copertina: Totana, il santuario dedicato a Eulalia, la “Santa” che ha dato il nome all’”alto” affrontato nel finale della tappa (panoramio)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vola Lastras. Domani test per Nibali (Gazzetta dello Sport)

Veteran scorede dobbelt i Vueltaen (Jyllands-Posten)

Ny mand i rødt – Fuglsang tabte tid (Sporten.dk)

Fuglsang fortsætter i Vuelta-hovedrolle (Politiken)

Seier og trøyefest for Lastras (Aftenposten)

Seier og ledertrøye for Lastras (Adresseavisen)

Lastras sorgt für spanischen Tagessieg (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Pablo Lastras triumphs to take overall leader’s red jersey off Daniele Bennati (The Daily Telegraph)

Lastras s’offre la totale (L’Equipe)

3e étape: coup double pour Lastras devant Sylvain Chavanel(Le Monde)

Victoria de Pablo Lastras, que se pone líder de la general (AS)

Pablo Lastras aumenta su leyenda(Marca)

Pablo Lastras consigue el jersey rojo de líder (El Mundo Deportivo)

Leopard Trek muss rotes Trikot abgeben (Tageblatt)

Lastras gelingt Doppelschlag (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Lastras maillot rouge, Monfort 6e (Le Soir)

Le vétéran Pablo Lastras vainqueur et nouveau leader de la Vuelta; Maxime Monfort 6e (Sud Presse)

Sluwe Lastras grijpt de macht in Vuelta (De Standaard)

3e étape: victoire et maillot de leader pour Lastras (La Dernière Heure/Les Sports)

Pablo Lastras fait coup double (L’Avenir)

Sluwe Lastras grijpt de macht in Vuelta (Het Nieuwsblad)

Lastras pakt zege in Vuelta (De Telegraaf)

Lastras Sizzles in Heat for Stage Win and Lead (The New York Times)

Spain’s Pablo Lastras takes overall Vuelta lead (Usa Today)

Red letter day for veteran Lastras (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Prima della tappa
Mauro Facoltosi: Riusciranno a tenere i velocisti oppure è troppo dura?

Hotdogbr: Cavendish sicuramente non riuscirà a stare con i primi, per altri come Farrar, Kittel e simili bisognerà vedere se ci sarà una squadra che farà forcing sull’ultima salita, penso alla Rabobank di Breschel o alla Omega Pharma di Van Avermaet, con l’obiettivo per farli fuori, altrimenti potrebbero rimanere lì o comunque rientrare in discesa

Howling Wolf14: C’è poi una lunga discesa. Se qualche velocista arriva al GPM con 1′00″-1′20″ di distacco, ben spalleggiato puà rientrare sul gruppo di testa. Credo che però sull’ultima salita gli attacchi non mancheranno. Le squadre degli sprinter dovranno darsi da fare per rintuzzare le offensive, ma non potranno tenere velocità troppo elevate per far fuori i propri capitani velocisti. Vedo bene Bennati.

Vedo23: Mi sembra esagerato “consentirgli” addirittura quel ritardo sul GPM. Secondo me già con 30-40 secondi rischiano di non rientrare, considerando che ci saranno numerosi attacchi.

Jack.ciclistica: Condivido di più questa versione, anche considerando che parte della vittoria finale al Tour Evans la ha conquistata nella prima settimana, rosicchiando manciate di secondi importanti in tappe come questa.
I big non si dovrebbero far sorprendere, i velocisti arrivano solo se gli uomini di classifica stanno al coperto.

Dopo la tappa

Hotdogbr: il caldo ha inciso tantissimo, la fuga non era certo impossibile da riprendere ma nessuno ha voluto farlo e nonostante sull’ultima salita non ci sia stata battaglia sono rimasti davanti in 40 e tra questi non c’era Menchov, a questo punto è prevedibile che a Sierra Nevada, malgrado rispetto al solito manchino gli ultimi 6 km che sono i più duri sia per l’altitudine sia perchè sono appunto gli ultimi, ci sia più selezione del previsto e sarà interesante vedere se Lastras potrà tenere la maglia, nel 2002 fu proprio lui uno dei più attivi sulla salita

Howling Wolf14: Menchov, infatti, ha preso quasi un minuto e mezzo dal gruppo di Nibali.

N@po: Se le temperature proseguono, come in Italia, per tutta la settimana a questi livelli, alla Vuelta ne rimarranno pochi in gara. Però belli abbronzati…

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

LA TAPPA CHE VERRA’

Non capita spesso, anzi è decisamente raro, che una corsa tappe proponga una tappa di montagna così esigente ad appena il quarto giorno di gara. Al Tour, almeno in tempi recenti, non è mai successo, al Giro del 2004 Castellano aveva proposto proprio alla 4a tappa l’impegnativo arrivo in salita al Corno alle Scale, che però non regge il paragone col tracciato che condurrà i partecipanti alla Vuelta 2011 da Baza alla Sierra Nevada. La corsa spagnola è, però, più avvezza alle partenze impegnative, come capitò, per fare un esempio, nell’edizione del 2007, quando la quarta tappa si concluse ai mitici Lagos di Covadonga. Un precedente, comunque, non duro come quello di quest’anno, perchè, a sole 96 ore dal via di Benidorm si affronterà una tappa caratterizzata da due salite lunghe entrambe una ventina di chilometri e piuttosto “elevate”: sull’Alto de Filabres, che dovrà essere superato subito dopo il via, si abbatterà di 40 metri la quota 2000, mentre l’arrivo di tappa sarà a 2112 metri. Quel che mancheranno saranno le pendenze cattive, poichè le due ascese si presentano, sotto questo aspetto, abbastanza pedalabili. La Sierra Nevada, infatti, sarà presa dal versante classico di Granada, di fatto un ampio stradone, mentre in occasione degli ultimi arrivi, nei quali su saliva fino a quasi 2500 metri, si percorreva la ripida variante dell’Alto del Monachil, decisamente più ostica.
Sicuramente ci sarà selezione, ma questa avverrà prevalentemente da dietro, mentre davanti i big della classifica dovrebbero, a meno di sorprese, salire tutti assieme senza affannarsi troppo, complici il caldo e la particolare collocazione cronologica di questa tappa. Insomma, oggi non sapremo chi potrà vincere la Vuelta ma certamente avremo la possibilità di capire chi, invece, dovrà riconsiderare i propri obiettivi.

METEO VUELTA

Baza: sole e caldo, 30,4°C, assenza di vento, umidità al 26%
Sierra Nevada: sereno, 23,3°C, venti moderati da SO (36 Km/h), umidità al 33%

C’ERA UNA VUELTA

Dopo avervi narrato, attraverso i titoli dei giornali dell’epoca, il Giro del Centenario dell’Unità (1961) e il primo Tour vinto da Indurain (1991), ora vi proporremo il ricordo della Vuelta del 1956, la prima conquistata da un italiano, Angelo Conterno. Giusto 55 anni fa.
Titoli dal quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

l’appuntamento con il racconto della Vuelta 1956 riprenderà tra due giorni

ARCHIVIO ALMANACCO
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