CHIAVE DI VUELTA: RODRIGUEZ PROVA GIA’ UNA PRIMA RIMONTA

agosto 31, 2011 by Redazione  
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Dopo la cronometro mediocre e il giorno di riposo, l’iberico della Katusha inizia la sua fase di recupero nei confronti dei suoi principali avversari sulla salita di La Manzaneda. Ma senza pendenze esplosive Nibali e la nuova maglia rossa Wiggins mantengono quasi inalterato il distacco, tenendo molto bene.

Foto copertina: buffa espressione di Rodriguez sul traguardo della Manzaneda (www.marca.com)

Sta già testando le proprie chance di rimonta Purito Rodriguez. O almeno questo è ciò che è parso ai nostri occhi vedendo il suo scatto negli ultimi chilometri di tappa verso La Manzaneda. Un’attacco però che ha portato pochissimi frutti all’iberico, visto che il suo ritardo da Wiggins, da oggi in “rojo”, è rimasto quasi immutato. E’ stato un tentativo davvero apprezzabile il suo, d’altronde non ha altre soluzioni con quei pesanti tre minuti di ritardo accumulati nella cronometro di martedì a Salamanca.

Intanto il nuovo leader della generale deve ringraziare un solo uomo che gli ha consentito di passare al comando: si tratta di Chris Froome, autore di un lavoro da gregario assolutamente encomiabile nel tratto più duro della salita, menando il gruppo e tentando anche di fungere da stopper agli eventuali attacchi di altri avversari, in particolare Daniel Moreno. Ed in occasione dello scatto di Purito Rodriguez tocca a Wiggins provare a ricucire lo svantaggio, obiettivo quasi raggiunto dal britannico.

Con la giornata di giovedi teoricamente dedicata ai velocisti, i grandi big studieranno le strategie da utilizzare nei tapponi del prossimo weekend. Non è solo Angliru, già da venerdi nella frazione con arrivo a Ponferrada ci saranno notevoli difficoltà altimetriche. Un bell’assaggio di ciò che si vedrà nei due giorni successivi.

Andrea Giorgini

PINOT STAPPA SULLA PRESOLANA

agosto 31, 2011 by Redazione  
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La Settimana Lombarda parte con la vittoria dello scalatore francese della FDJ, autore di uno scatto decisivo sulle prime rampe dell’ascesa finale. Al secondo posto il marchigiano Stortoni con Rebellin che chiude terzo.

Foto copertina: l’arrivo di Pinot sulla Presolana (foto Rodella)

E’ partita con una tappa di montagna la 41ma edizione della Settimana Lombarda, accorciata due giorni rispetto agli anni passati e che inizia con una lista partenti che presenta nomi importanti del panorama ciclistico italiano insieme a diversi corridori stranieri anch’essi molto interessanti.
La Nembro – Castione della Presolana è quindi la frazione di apertura della edizione 2011. 177 chilometri con due GPM posti entrambi in località Bianzano, oltre all’ascesa conclusiva ai quasi 1300 metri del Passo della Presolana. Tappa che parte con una fuga di ben 17 atleti, tra cui Caccia (Farnese Vini), Felline (Geox – TMC), Modolo e Brambilla (Colnago CS – Inox), che però non riescono a raggiungere un vantaggio rassicurante. GPM di Bianzano vinto prima dal bergamasco Caccia e al secondo passaggio dal venezuelano della Androni C.I.P.I Jackson Rodriguez, col gruppo che torna compatto al km 155. Negli ultimi 10 km avvengono diversi scatti, protagonisti il laziale Pirazzi seguito a ruota da Girardi (De Rosa – Ceramica Flaminia), Kuznetzov (Itera – Katusha), Belletti (Colnago) e Solari (Androni). Raggiunto Pirazzi il gruppetto tirato da Rebellin comincia a farsi sotto ricolmando il ritardo, ma in località Bratto arriva l’attacco vincente di Thibaut Pinot, con Simone Stortoni che prova ad inseguire mancando però l’attimo giusto. Il francese vince in solitaria sul marchigiano della Colnago e Rebellin, che con le prossime tappe senza importanti rilievi altimetrici mette a segno una seria ipoteca sul successo finale.
Domani tappa completamente pianeggiante con partenza ed arrivo a Calcinato, in provincia di Brescia. Spazio, dunque, alle ruote veloci.

Andrea Giorgini

WIGGINS NUOVO ROSSO, MONCOUTIE SEMPRE VERDE

agosto 31, 2011 by Redazione  
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Una lunga fuga premia il veterano della Cofidis, che vince in solitaria l’11a tappa, davanti a Intxausti e Luis Leon Sanchez. Regna la prudenza tra gli uomini di classifica, con pochi scatti significativi, perlopiù concentrati negli ultimi 3 km. Perde terreno Chris Froome, che cede la maglia rossa a Bradley Wiggins. Nibali ora 3°.

Foto copertina: David Moncoutié affronta l’ascesa verso Montana Manzaneda (foto lavuelta.com)

In assenza di uomini capaci di prendere in mano la corsa, e mentre la classifica generale resta corta, inducendo tutti o quasi ad un atteggiamento di attesa, l’undicesima tappa della Vuelta trova il suo eroe tra i veterani. Ad approfittare della prudenza dei favoriti e della nutrita fuga della prima ora, composta da Palomares, Jorgensen, Luis Leon Sanchez, Oroz, Txurruka, Petrov, Horrach, Reynes, Intxausti, Perez Arrieta, Montaguti, O’Grady, Paulinho, Albasini, Quinziato, Frank, Duarte, Bernabeu e Moncoutié, è stato infatti proprio quest’ultimo, il 36enne francese andato a cogliere la quarta vittoria di tappa nelle ultime quattro edizioni del GT spagnolo.
Il corridore della Cofidis ha lasciato intravedere la propria superiorità sin dalle prime rampe della lunga ma irregolare ascesa finale verso la stazione sciistica di Manzaneda, andando a rintuzzare prima l’attacco di Palomares e poi quello di Paulinho, con nel mezzo un primo allungo che già aveva costretto agli straordinari i compagni d’avventura. Ad una dozzina di chilometri dal termine, quindi, il transalpino ha rotto definitivamente gli indugi, lasciando sul posto con facilità una concorrenza che non è riuscita a limitare i danni per più di 2-3 km, vedendo quindi schizzare il divario verso il minuto. Un margine che Moncoutié ha quindi facilmente gestito fino al traguardo, con Intxausti e Sanchez costretti ad accontentarsi dei gradini più bassi del podio.
A garantire la buona riuscita dell’azione, oltre alla quantità e alla qualità degli uomini al comando, ha provveduto poi la condotta del gruppo, controllato senza particolari patemi da un Team Sky che, forte della leadership di Froome e del 3° posto di Wiggins alla partenza, non ha fatto nulla per inasprire più del dovuto la non proibitiva salita finale. Gli avversari, dal canto loro, hanno dato l’impressione di aver battezzato le frazioni di La Farrapona e dell’Angliru come quelle in cui giocarsi le proprie chance di successo, accontentandosi pertanto di qualche scaramuccia poco convinta nelle battute conclusive.
Solamente la Katusha di Purito Rodriguez ha osato qualcosa di più, lanciando in avanscoperta prima Vladimir Karpets e poi Daniel Moreno, ma senza riuscire a far davvero esplodere un gruppo che si è presentato agli ultimi 3 km – i più impegnativi – assai più folto del previsto. A sfaldarlo non sono bastati neppure gli allunghi operati in momenti diversi da Nieve, Sorensen e soprattutto da Van den Broeck, né le sfuriate di Daniel Martin e del duo Rabobank Kruijswijk – Mollema, che hanno tuttavia avuto perlomeno il merito di mettere in difficoltà gli uomini meno in palla: da Fuglsang, 2° in generale stamane, a Michele Scarponi, che dice sostanzialmente addio ad ogni residua speranza di risultato di prestigio, passando per la stessa maglia rossa, del resto già in precedenza messasi a disposizione di Wiggins. Quindici uomini si sono così presentati compatti sulla linea bianca, staccati di 3’08’’ dal vincitore, e di 7’’ da Joaquim Rodriguez, evaso a poco più di un chilometro dalla conclusione, ma non in grado di costruirsi un margine tale da rilanciare le ambizioni di classifica generale.
La maglia rossa resta alla fine in casa Sky, passando dalle spalle di Chris Froome a quelle sulla carta più solide di Bradley Wiggins. Ancora cortissima, tuttavia, la graduatoria, che vede l’ex capoclassifica ora 2° a 7’’, appena quattro in meno rispetto a Vincenzo Nibali, che a sua volta precede di un nulla Kessiakoff (4° a 14’’) e Fuglsang (5° a 19’’). Sotto il minuto anche Bauke Mollema, temibilissimo in virtù della brillantezza mostrata anche oggi in montagna, mentre fanno meno paura gli altri top 10, da Monfort a Brajkovic, passando per Cobo e Zubeldia. Da tenere ancora d’occhio Van den Broeck, 11° a 2’01’’, e Rodriguez, staccato di 2’56’’, ma apparso oggi in ripresa, nonché dotato della squadra forse più forte del lotto.
La griglia dei favoriti dovrebbe restare inalterata almeno per la giornata di domani, quando la Vuelta farà tappa a Pontevedra, per una frazione sulla carta dedicata ai velocisti. A guastare la festa agli sprinter, fughe a parte, potrebbe però provvedere una breve rampa collocata nell’ultimo chilometro, che potrebbe generare uno scompiglio in stile Playas de Orihuela, quando una brevissima contropendenza bastò a scombinare i piani di HTC e Leopard. Il tutto in attesa della tre giorni di salite che, tra venerdì e domenica, deciderà larga parte della corsa.

Matteo Novarini

VUELTA NOSTRAM – 10a TAPPA: TALAVERA DE LA REINA – ALCÁZAR DE SAN JUAN

agosto 31, 2011 by Redazione  
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Dopo Giro e Tour abbiamo completato l’opera mettendoci anche a “pennellare” ipotetici tracciati anche per la Vuelta di Spagna. Rispetto alle altre due corse ci siamo lasciati più condurre dalla fantasia, pur cercando di conservare un certo legame con le altre due nostre “creazioni” (la “caccia” ai patrimoni UNESCO”), pensando ad una Vuelta transfrontaliera che, con l’esclusione del principato d’Andorra, toccherà tutte le nazioni confinanti, a partire dal Marocco.

10a TAPPA: TALAVERA DE LA REINA – ALCÁZAR DE SAN JUAN

Seconda giornata consecutiva destinata ai velocisti, che stavolta avranno a disposizione un tracciato ancora più semplice rispetto a quello della frazione di Talavera de la Reina. Le salite da affrontare sono tutte modestissime e, soprattutto, lontane dal traguardo, dove la conclusione sarà in circuito. Dovrà essere affrontato un anello cittadino di 5 Km, totalmente pianeggiante, a parte un lievissimo falsopiano nel rettilineo d’arrivo.

Siti UNESCO

Città storica di Toledo

Mauro Facoltosi

Di seguito altimetria e planimetria

dettaglio finale

plan_alcazar

alt_alcazar

ARCHIVIO VUELTA NOSTRAM

1a tappa: Circuito di Melilla

2a tappa: Melilla – Al-Hoseyma
3a tappa: Al-Hoseyma – Tétouan
4a tappa: Tétouan – Ceuta
5a tappa: Tarifa – Sanlúcar de Barrameda
6a tappa: Cascais – Sintra (cronometro individuale)
7a tappa: Batalha – Covilhã
8a tappa:Guarda – Peña de Francia
9a tappa:Béjar – Talavera de la Reina

VUELTA NOSTRAM – 9a TAPPA: BÉJAR – TALAVERA DE LA REINA

agosto 30, 2011 by Redazione  
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Dopo Giro e Tour abbiamo completato l’opera mettendoci anche a “pennellare” ipotetici tracciati anche per la Vuelta di Spagna. Rispetto alle altre due corse ci siamo lasciati più condurre dalla fantasia, pur cercando di conservare un certo legame con le altre due nostre “creazioni” (la “caccia” ai patrimoni UNESCO”), pensando ad una Vuelta transfrontaliera che, con l’esclusione del principato d’Andorra, toccherà tutte le nazioni confinanti, a partire dal Marocco.

9a TAPPA: BÉJAR – TALAVERA DE LA REINA

Dopo le prime due tappe di montagne gli scalatori lasceranno il palcoscenico ai velocisti, padroni della scena per quarantottore. Oggi si disputerà una frazione movimentata nelle fasi iniziali e centrali, quando si costeggerà la Sierra de Gredos, poi negli ultimi 70 Km il percorso agevolerà le operazioni di recupero delle squadre dei velocisti. Finale in circuito, con un anello di 5 Km da ripetere una volta.

Siti UNESCO
Sierre di Béjar e di Francia (riserva della biosfera)

Mauro Facoltosi

Di seguito altimetria e planimetria

dettaglio finale

plan_talavera

alt_talavera

ARCHIVIO VUELTA NOSTRAM

1a tappa: Circuito di Melilla

2a tappa: Melilla – Al-Hoseyma
3a tappa: Al-Hoseyma – Tétouan
4a tappa: Tétouan – Ceuta
5a tappa: Tarifa – Sanlúcar de Barrameda
6a tappa: Cascais – Sintra (cronometro individuale)
7a tappa: Batalha – Covilhã
8a tappa:Guarda – Peña de Francia

CHIAVE DI VUELTA: CHRIS FROOME, LA GRANDE SORPRESA DELLA PRIMA SETTIMANA

agosto 30, 2011 by Redazione  
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La Vuelta giunge al primo giorno di riposo con il britannico del Team Sky al comando della classifica generale grazie a due convincenti prestazioni a La Covatilla e nella cronometro di Salamanca. E per i prossimi giorni sono attese altre sorprese e tappe spettacolari, con l’attesissimo arrivo sull’Alto del Angliru.

Foto copertina: Froome in azione nella crono di Salamanca (www.lavuelta.com)

Decimo giorno di corsa e le sorprese non mancano mai alla Vuelta a España 2011. Se Tony Martin conferma di saper “volare” nelle prove contro il tempo, il fiore all’occhiello sta nell’osservare chi adesso, si trova in testa alla classifica generale: se si volesse dare qualche indizio, dire che costui e britannico e corre per il Team Sky non basta. Non è Bradley Wiggins signori, bensì il suo connazionale Christopher Froome. Nato a Nairobi, in Kenya, nel 1985 (e per cui ha gareggiato negli anni passati, prima di optare per la nazionalità britannica), ha fatto “l’exploit” nella tappa a cronometro di Salamanca, giungendo secondo alle spalle del tedesco dell’HTC e superando Nibali e il suo compagno Wiggins in classifica. Froome ha corso la crono con maggiore linearità rispetto ai due capitani di Sky e Liquigas, essendo stato l’unico atleta a restare appena sotto il minuto di svantaggio da Martin. Una due giorni ottima per lui, aggiungendo la sua prestazione positiva sulla salita di La Covatilla domenica scorsa.

Intanto Rodriguez e Scarponi hanno, secondo pronostico, perso molto terreno dagli specialisti delle prove contro il tempo. Diventa molto dura per loro riuscire a riguadagnare il terreno perso a Salamanca, seppure avranno a disposizione ancora tante tappe in cui cercheranno di “limare” lo svantaggio, condizione permettendo.

Il lavoro più difficile inizia adesso, cercando di gestire al meglio la maglia che indossa nei prossimi duri arrivi, a cominciare dall’inedito traguardo di La Manzaneda, in Galizia. Settimana che culminerà domenica prossima con l’attesissima salita all’Alto de El Angliru, con altre sorprese che troveremo ormai giornalmente.

Andrea Giorgini

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SALAMANCA

agosto 30, 2011 by Redazione  
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Ecco l’oramai consueta rubrica di approfondimento delle grandi corse a tappe della stagione 2011. Adesso tocca alla Vuelta per la quale, come al solito, vi proporremo la rassegna stampa internazionale, i commenti dei tifosi, l’illustrazione delle singole tappe, le previsioni meteo e il racconto di una “Vuelta che fu”

Foto copertina: la spettacolare Plaza Mayor di Salamanca, luogo nel quale era collocato il traguardo della cronometro (www.tripadvisor.com)

VUELTA A ESPAÑA, VUELTA DEL MUNDO

Vuelta, crono a Martin. Froome nuovo leader (Gazzetta dello Sport)

Froome claims Vuelta leader’s jersey (The Daily Telegraph)

Froome leads the way for Team Sky (The Independent)

Časovku na Vuelte vyhral T. Martin, Velits 22., Sagan až 90. (Pravda)

Uheldig Fuglsang tæt på førertrøjen(Jyllands-Posten)

Fuglsang sekunder fra førertrøjen (Sporten.dk)

Fuglsang på ny kurs mod Vuelta-toppen (Politiken)

Martin suveren på tempoetappe (Adresseavisen)

Tony Martin gewinnt Vuelta-Zeitfahren (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Froome fait vroom(L’Equipe)

10e étape: Martin contre la montre, Froome nouveau leader (Le Monde)

Tony Martin gana la crono de Salamanca; Froome es líder (AS)

Froome da la campanada (Marca)

Victoria de Tony Martin y Froome, nuevo líder (El Mundo Deportivo)

Tony Martin gewinnt Zeitfahren (Tageblatt)

Victoire de Tony Martin, Froome nouveau leader (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Tony Martin gagne le chrono (Le Soir)

Un “Kényan” leader de la Vuelta après la démonstration de Martin; Monfort revient 6e (Sud Presse)

Martin wint tijdrit, Froome verrassende leider in Vuelta (De Standaard)

Tour d’espagne : Tony Martin gagne le contre-la-montre (La Dernière Heure/Les Sports)

Tony Martin gagne le contre-la-montre, Froome en rouge (L’Avenir)

Martin wint tijdrit, Froome verrassende leider in Vuelta (Het Nieuwsblad)

Mollema: Podium nog mogelijk (De Telegraaf)

Tony Martin takes Vuelta time trial(Usa Today)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Prima della tappa

Mauro Facoltosi: Cosa succederà oggi?

Hotdogbr: mentre Tony Martin e Cancellara si giocheranno il successo questi potrebbero essere i distacchi che infliggerà Wiggins agli altri uomini di classifica:

Wiggins
Menchov a 1′10”
Brajkovic a 1′30”
Fuglsang a 1′40”
Monfort a 1′40”
Nibali a 2′00”
Bruseghin a 2′10”
Van den Broeck a 2′20”
Zubeldia a 2′20”
Mollema a 2′30”
Scarponi a 2′40”
Kessiakoff a 3′00”
D.Martin a 3′10”
Roche a 3′20”
Cobo a 3′30”
Nieve a 3′30”
Moreno a 3′40”
Pardilla a 3′50”
Rodriguez a 4′00”
Seeldrayers a 4′00”

Howling Wolf14: n teoria concordo con la maxiclassifica di HotDog. Credo che però si dovrebbe tener conto degli sforzi sostenuti nella tappa della Covatilla. Che potrebbero non essere stati uguali per tutti. E’ una speranza, più che un’osservazione. La speranza, in sostanza, che Wiggins abbia faticato più di Nibali in maniera tale da potergli infliggere meno di quei 2′00″ che in circostanze normali ci stanno.

Dopo la tappa

Howling Wolf14: Nibali ha fatto una signora cronometro. E’ vero che ha perso 1′25″ da Wiggins (e forse è anche meno del previsto), ma è anche vero che nella tappa tictac di Salamanca ha visto finire davanti a sé soltanto 5 uomini di classifica: oltre a Wiggins, hanno fatto meglio di lui Fuglsang, Monfort, Kessiakoff e Menchov. Menchov, peraltro, gli ha soffiato soli 5″, pochissimo, nulla. Di Wiggins si dovrà vedere la tenuta negli ultimi tapponi di montagna. E per gli altri tre (Fuglsang, Monfort e Kessiakoff) non ci sono precedenti che ne garantiscano le tenuta sulle tre settimane. Resta Menchov, che però è piuttosto distante da Nibali in classifica. Resta anche Mollema, un osso duro, che però a me non sembra più forte di Nibali. C’è anche Froome, ora, ma non credo sia uno in grado di duellare con lo Squalo sulle salitone. Scivolano via Purito Rodriguez e Van den Broeck. Brajkovic è un piazzato, così come Zubeldia. Insomma, Nibali non lo vedo male. Deludentissimo, invece, Scarponi. Può darsi che ora si inventi qualcosa per vincere una tappa, ma ormai sarà già tanto se riuscirà ad entrare nei Top 10.

Hotdogbr: rapporto tra i miei pronostici e quanto accaduto realmente, tenendo conto che Froome non l’avevo neppure considerato:

Wiggins
Menchov a 1′10” (57”)
Brajkovic a 1′30” (34”)
Fuglsang a 1′40” (15”)
Monfort a 1′40” (44”)
Nibali a 2′00” (1′02”)
Bruseghin a 2′10” (1′43”)
Van den Broeck a 2′20” (2′34”)
Zubeldia a 2′20” (2′11”)
Mollema a 2′30” (1′47”)
Scarponi a 2′40” (3′08”)
Kessiakoff a 3′00” (56”)
D.Martin a 3′10” (4′43”)
Roche a 3′20” (2′22”)
Cobo a 3′30” (1′41”)
Nieve a 3′30” (4′38”)
Moreno a 3′40” (4′04”)
Pardilla a 3′50” (2′46”)
Rodriguez a 4′00” (4′02”)
Seeldrayers a 4′00” (4′16”)

ne consegue che i più soddisfatti posso ritenersi Fuglsang, Brajkovic che però non dovrebbe tenere sulle montagne, Kessiakoff che insieme a Froome è la grande rivelazione, Cobo che non dimentichiamo essere arrivato insieme a Piepoli sull’Hautacam nel 2008 e tutto sommato anche Nibali che in classifica ha un ritardo minimo rispetto ad atleti sulla carta inferiori in salita mentre è davanti agli scalatori, il più pericoloso dei quali sembra restare Mollema: i più delusi possono ritenersi Scarponi, Daniel Martin ma anche Van den Broeck e lo stesso Wiggins a mio avviso vedendo la nuova classifica non è entusiasta e non solo perchè ha un compagno che va più forte di lui

Buiaccaro: può ancora succedere di tutto ma per quello che si è visto fino ad ora e per le tappe che mancano mi sembra che dopo la cronometro i veri favoriti per la vittoria finale siano Nibali e Mollema

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

LA TAPPA CHE VERRA’

Archiviata anche la prima giornata di riposo (la prossima sarà prevista tra una settimana esatta, subito dopo il trittico asturiano), la Vuelta si rimetterà in marcia con la sua quarta tappa di montagna, diretta alla stazione turistica della Manzaneda, situata ai piedi dell’omonima Cabeza, seconda cima per altitudine della comunità autonoma della Galizia. Lungo il cammino d’avvicinamento dovranno essere affrontati tre GPM alquanto secondari, utili solo per accumular fatica in vista dell’ascesa finale, asperità inedita sia per la Vuelta, sia per il gruppo, nonostante in passato sia stata affrontata in due occasioni alla Vuelta a Galicia, corsa che non si disputa più dal 2000 e che arrivò lassù nel 1989 e nel 1993, con le vittore dello spagnolo Ridaura Sebastian e dell’americano Hampsten, il vincitore del Giro del Gavia, che in quell’occasione precedette l’italiano Stefano Della Santa. Questo precedente parla chiaro e dice che, nonostante l’apparenza inganni (appena 5,9% la pendenza media), questa è una salita coi fiocchi, in grado di stimolare le corde dei grandi campioni e di assicurare un finale degno di una grande corsa a tappe. L’ascesa finale, infatti, alterna tratti pedalabili ad altri più impegnativi (senza sesti gradi) ed è lunga quasi 20 Km, fattori che hanno consigliato agli organizzatori la classificazione “especial” attribuitagli, paragonabile alla “Hors Catégorie” del Tour de France. Alla selezione potrebbe contribuire il maltempo, essendo prevista pioggia per la giornata di mercoledì.

METEO VUELTA

Verín : piogge deboli (0,3 mm), 17,7°C, venti moderati da S (17-25 Km/h), umidità al 80%
Estación de Montaña Manzaneda : piogge deboli (0,4 mm), 9-11°C (percepiti 7°C), venti moderati da SO (15 Km/h)

C’ERA UNA VUELTA

Dopo avervi narrato, attraverso i titoli dei giornali dell’epoca, il Giro del Centenario dell’Unità (1961) e il primo Tour vinto da Indurain (1991), ora vi proporremo il ricordo della Vuelta del 1956, la prima conquistata da un italiano, Angelo Conterno. Giusto 55 anni fa.
Titoli dal quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

8a TAPPA: VALENCIA – TARRAGONA

SE ACENTÚA EL DUELO POBLET – V. STEENBERGEN

Ayer se estableció el empate a tres victorias con el triunfo del belga en Tarragona octava etapa de la Vuelta Ciclista a España (G. P. Firestone) – Conterno continúa líder y España sigue 1a por equipos – Hoy descanso y mañana apoteotico recibimiento en Montjuich

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ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Vuelta″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

29-08-2011

agosto 30, 2011 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPAÑA

Il tedesco Tony Martin (HTC-Highroad) si è imposto nella decima tappa, circuito a cronometro di Salamanca, percorrendo 47 Km in 55′54″, alla media di 50,447 Km/h. Ha preceduto di 59″ e 1′22″ i britannici Christopher Froome (Sky Procycling) e Wiggins. Miglior italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale), 15° a 2′24″. Froome è la nuova maglia rossa, con 12″ sul danese Fuglsang e 20″ sul britannico Wiggins. Miglior italiano Nibali, 4° a 31″.

IL BRITANNICO DELLA SKY NUOVO LEADER DELLA VUELTA: WIGGINS? NO, FROOME

agosto 29, 2011 by Redazione  
Filed under News

Incredibile prestazione nella cronometro di Salamanca dell’atleta nato in Kenya che è preceduto solo da Tony Martin, che si conferma pressochè imbattibile in stagione nelle prove contro il tempo, fa meglio del suo capitano e strappa la maglia rossa a Mollema, autore comunque di una prova onorevole. In casa Italia si difendono bene Nibali e Bruseghin mentre crolla Scarponi che deve dire addio ai sogni di gloria.

Foto copertina: Tony Martin, vincitore di giornata, premiato sul podio di Salamanca (foto Bettini)

La cronometro di 47 km da Salamanca a Salamanca, che è caduta proprio a metà della Vuelta e che nelle intenzioni degli organizzatori avrebbe dovuto segnare uno spartiacque fondamentale prima delle grandi montagne che verranno affrontate nei prossimi giorni, si è disputata in una giornata assolata e caratterizzata da un vento contrario nella prima parte e favorevole nella seconda, la cui intensità è però scesa con il passare delle ore. Il primo a far segnare un tempo significativo è stato Phinney (Radioshack), terzo assoluto a partire, che è stato successivamente battuto per soli 6” da un Cancellara (Leopard) che nulla ha però potuto di fronte a Tony Martin (Htc), che come già accaduto a Grenoble al Tour de France l’ha battuto sonoramente infliggendogli un distacco di 1′27” al traguardo: va detto comunque che il campione svizzero sta cercando la miglior condizione per il Mondiale in linea di Copenhagen e non ha effettuato una preparazione specifica per le prove contro il tempo, a differenza del tedesco. In attesa delle partenze degli uomini di classifica nessun altro è stato in grado di avvicinare il tempo di Martin, già nettamente al comando al primo intertempo posto dopo 13 km, ed è subito apparso chiaro che il solo Wiggins (Sky) avrebbe potuto insidiare l’atleta della Htc.
Dopo la grande prestazione a La Covatilla ci si attendeva che il pluricampione olimpico e mondiale su pista scavasse un solco profondo tra sè e i rivali, e in effetti al km 13 il miglior tempo era il suo con 1” di vantaggio su Martin: nel seguito però l’azione del britannico è andata scemando mentre si è mantenuta costante quella del suo luogotenente Froome, che si è prodotto in una performance eccezionale conclusa al 2° posto a 59” dal tedesco che come vedremo gli consentirà di balzare addirittura al comando nella generale, mentre il suo capitano ha dovuto accontentarsi del terzo gradino del podio a 1′22”. Molto buona la prova dei due Leopard Fuglsang, sia pure penalizzato da un problema meccanico avuto in partenza, e Monfort, rispettivamente 6° a 1′37” e 10° a 2′06”, come pure quella dei due Radioshack Machado e Brajkovic, 7° e 8° a 1′54” e 1′56”; meno bene ha fatto però Zubeldia, il meglio piazzato nella generale della formazione americana, che ha chiuso 33° a 3′33”. Non ha brillato Menchov (Geox), che in classifica è penalizzato da un minuto di troppo perso nella tappa di Totana e non è riuscito a fare la differenza chiudendo 13° a 2′19” dietro alla rivelazione Kessiakoff (Astana), 12° a 2′18”, e appena davanti a un Nibali (Liquigas) che dopo un buon avvio e una fase centrale in sofferenza ha saputo riprendersi negli ultimi km terminando 15° a 2′24”, vale a dire ad appena 1′02” da Wiggins; il siciliano può dunque guardare con fiducia alle prossime tappe mentre l’altro azzurro specialista delle cronometro Bruseghin (Movistar) ha disputato una prova senza infamia e senza lode chiudendo 24° a 3′05” e Scarponi (Lampre), come già accaduto a La Covatilla, ha sopravvalutato le proprie forze e dopo un buon avvio è naufragato nel finale perdendo 4′30” da Martin, risultando rispetto alle aspettative il più deludente tra gli uomini di classifica insieme a Van den Broeck (Omega Pharma), 39° a 3′56”.
Il migliore tra gli scalatori puri è stato Cobo (Geox), che all’intertempo del km 30 era addirittura 11° a soli 1′17” da Martin per poi perdere molto nel finale ma limitare comunque il distacco a 3′03”: ottima anche la difesa della maglia rossa Mollema (Rabobank) che ha chiuso 25° a 3′09” e nel finale della sua prova ha raggiunto e superato un Rodriguez (Katusha) che non ha dato seguito ai miglioramenti contro il tic tac mostrati in stagione accusando un ritardo di 5′24” e facendo meglio per 2” rispetto al compagno di squadra Moreno. Male anche il vincitore di ieri Daniel Martin (Garmin), 98° a 6′05” dopo aver visto volare via dopo pochi km Wiggins partito 2′ dopo di lui, e la coppia della Euskaltel formata da Nieve e Anton, che hanno perso rispettivamente 6′00” e 6′18”.
La Vuelta rimane in ogni caso apertissima con una classifica che rimane corta e almeno 10 corridori ancora in lizza per il successo finale: l’ennesimo cambio al vertice vede Froome in maglia rossa con un vantaggio di 12” su Fuglsang, 20” su Wiggins, 31” su Nibali, 34” su Kessiakoff, 59” su Monfort e 1′07” su Mollema mentre Bruseghin è 11° a 2′15” e Scarponi è precipitato al 22° posto a 4′22”. Da qui a Madrid di cronometro non ce ne saranno più e il percorso della Vuelta, dopo il giorno di riposo, proporrà una scorpacciata di montagne con 4 arrivi in salita nelle prossime 7 tappe che alla luce della situazione attuale nella generale promettono grande spettacolo: si comincia con l’11a tappa che, dopo 167 km con partenza da Verin e un colle di 2a categoria e due di 3a, arriverà a Estación de Montaña Manzaneda al termine di una scalata di 19 km al 6% di pendenza media con tratti oltre il 10% alternati ad altri di contropendenza.

Marco Salonna

VINCE LEIPHEIMER, MA SOFFIA UN FORTE VENTO AZZURRO IN COLORADO

agosto 29, 2011 by Redazione  
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Lo statunitense si aggiudica la prima edizione della USA Pro Cycling Challenge, corsa disputata sulle alte montagne del Colorado. Italiani grandissimi protagonisti, grazie alle splendide azioni della Liquigas – Cannondale, trionfante nelle ultime tre tappe.

Foto copertina: il podio dei capiclassifica (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

Si è chiuso domenica il primo Giro del Colorado, una gara che ha riscosso un grande successo di pubblico e che presentava un percorso di alta montagna, sulle pendici delle Montagne Rocciose.
Vincitore della gara è stato lo statunitense Levi Leipheimer (Team Radioshack) grazie ad una grande performance nella crono di Vail e nel primo arrivo in linea a Crested Butte. Negli ultimi tre giorni arrivano le grandi prestazioni dei corridori italiani della Liquigas, con i successi di tappa di Elia Viviani (due vittorie) e di Daniel Oss. Risultati molto importanti a poco meno di un mese dal mondiale di Copenaghen.

Prologo: Colorado Springs

La USA Pro Cycling Challenge parte con un breve cronoprologo tutto in leggera discesa sulle strade di Colorado Springs, la località che ospitò i campionati del mondo vinti da Moreno Argentin nel 1986. Prima maglia gialla è il tedesco Patrick Gretsch (Team HTC), che si aggiudica la tappa con due secondi di vantaggio su Christian Vandevelde (Garmin – Cervelo) e 4” su Brent Bookwalter, statunitense della BMC Racing Team.

1° tappa: Salida – Crested Butte

Prima tappa in linea e prime grandi montagne, con la scalata del Monarch Pass a pochi chilometri dal via, posto ad oltre 3500 metri d’altitudine. Tappa caratterizzata da una lunga fuga di quattro uomini ripresa poi nel finale, in cui Levi Leipheimer mette il primo tassello, prendendosi subito la maglia gialla. Secondo posto di tappa per il colombiano Sergio Henao (Gobernaciòn de Antioquia), terzo Frank Schleck (Team Leopard).

2° tappa: Gunnison – Aspen

La tappa regina prevede due salite a 3700 metri d’altezza: il Cottonwood Pass (sterrato) e l’Independence Pass. Successo dell’americano George Hincapie (BMC Racing Team) sul connazionale Tejay Van Garderen, che grazie al vantaggio accumulato si prende la leadership della classifica generale.

3° tappa: Vail (Cronometro Individuale)

Tappa a cronometro decisiva, sulle rampe del Vail Pass. Levi Leipheimer recupera lo svantaggio accumulato il giorno prima ad Aspen e per pochi centesimi vince la frazione su Christian Vandevelde che passa al secondo posto nella generale. Maglia gialla che torna sulle spalle del capitano della Radioshack.

4° tappa: Avon – Steamboat Springs

Con la quarta frazione, inizia lo show italiano al Tour of Colorado: è Elia Viviani, sprinter veronese della Liquigas – Cannondale il trionfatore della tappa, battendo allo sprint il danese Michael Morkov (Team Saxo Bank – Sungard) e l’olandese Kenny Robert Van Hummel (Skil – Shimano). Leipheimer conserva la leadership generale.

5° tappa: Steamboat Springs – Breckenridge

Ultima frazione di alta montagna, che termina però con un altro grande successo di Elia Viviani, che aiutato da un Daniel Oss in splendida forma, vince allo sprint sul colombiano Castaneda (EPM – UNE) e proprio sul trentino Oss. Da segnalare la lunga fuga di Thomas Peterson, Ivan Basso, Andy Schleck e Laurens Ten Dam, ripresi a 1500 metri dall’arrivo. Leipheimer mantiene salda la maglia gialla sulle sue spalle, ipotecando il successo finale.

6° tappa: Golden – Denver

E’ la frazione che chiude la prima edizione del Giro del Colorado, con un circuito conclusivo sulle strade della capitale. Elia Viviani ricambia alla grande il favore fatto da Daniel Oss, facendogli vincere la tappa finale, col veronese che giunge secondo. E’ doppietta italiana di tappa, risultato che proietta i due atleti azzurri alla possibilità di aggiudicarsi una maglia per i prossimi mondiali di Copenaghen. Classifica finale che va a Levi Leipheimer, che vince con 11” di vantaggio su Vandevelde e 17” su Van Garderen. Per Elia Viviani anche la soddisfazione di portarsi a casa la classifica a punti della maglia verde.

Andrea Giorgini

GALLERY

Gretsch impegnato nel vittorioso prologo di Colorado Springs (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

Gretsch impegnato nel vittorioso prologo di Colorado Springs (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

Leipheimer primo a Crested Butte (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

Leipheimer primo a Crested Butte (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

Hincapie esulta sul traguardo di Aspen (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

Hincapie esulta sul traguardo di Aspen (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

Levi Leipheimer in azione nella cronoscalata del Vail Pass (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

Levi Leipheimer in azione nella cronoscalata del Vail Pass (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

La prima vittoria di Viviani, a Steamboat Springs (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

La prima vittoria di Viviani, a Steamboat Springs (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

La seconda affermazione di Viviani, sul traguardo di Breckenridge (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

La seconda affermazione di Viviani, sul traguardo di Breckenridge (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

Oss si impone nella conclusiva tappa di Denver (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

Oss si impone nella conclusiva tappa di Denver (foto Jonathan Devich/epicimages.us)

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