IL BRITANNICO DELLA SKY NUOVO LEADER DELLA VUELTA: WIGGINS? NO, FROOME

agosto 29, 2011
Categoria: News

Incredibile prestazione nella cronometro di Salamanca dell’atleta nato in Kenya che è preceduto solo da Tony Martin, che si conferma pressochè imbattibile in stagione nelle prove contro il tempo, fa meglio del suo capitano e strappa la maglia rossa a Mollema, autore comunque di una prova onorevole. In casa Italia si difendono bene Nibali e Bruseghin mentre crolla Scarponi che deve dire addio ai sogni di gloria.

Foto copertina: Tony Martin, vincitore di giornata, premiato sul podio di Salamanca (foto Bettini)

La cronometro di 47 km da Salamanca a Salamanca, che è caduta proprio a metà della Vuelta e che nelle intenzioni degli organizzatori avrebbe dovuto segnare uno spartiacque fondamentale prima delle grandi montagne che verranno affrontate nei prossimi giorni, si è disputata in una giornata assolata e caratterizzata da un vento contrario nella prima parte e favorevole nella seconda, la cui intensità è però scesa con il passare delle ore. Il primo a far segnare un tempo significativo è stato Phinney (Radioshack), terzo assoluto a partire, che è stato successivamente battuto per soli 6” da un Cancellara (Leopard) che nulla ha però potuto di fronte a Tony Martin (Htc), che come già accaduto a Grenoble al Tour de France l’ha battuto sonoramente infliggendogli un distacco di 1′27” al traguardo: va detto comunque che il campione svizzero sta cercando la miglior condizione per il Mondiale in linea di Copenhagen e non ha effettuato una preparazione specifica per le prove contro il tempo, a differenza del tedesco. In attesa delle partenze degli uomini di classifica nessun altro è stato in grado di avvicinare il tempo di Martin, già nettamente al comando al primo intertempo posto dopo 13 km, ed è subito apparso chiaro che il solo Wiggins (Sky) avrebbe potuto insidiare l’atleta della Htc.
Dopo la grande prestazione a La Covatilla ci si attendeva che il pluricampione olimpico e mondiale su pista scavasse un solco profondo tra sè e i rivali, e in effetti al km 13 il miglior tempo era il suo con 1” di vantaggio su Martin: nel seguito però l’azione del britannico è andata scemando mentre si è mantenuta costante quella del suo luogotenente Froome, che si è prodotto in una performance eccezionale conclusa al 2° posto a 59” dal tedesco che come vedremo gli consentirà di balzare addirittura al comando nella generale, mentre il suo capitano ha dovuto accontentarsi del terzo gradino del podio a 1′22”. Molto buona la prova dei due Leopard Fuglsang, sia pure penalizzato da un problema meccanico avuto in partenza, e Monfort, rispettivamente 6° a 1′37” e 10° a 2′06”, come pure quella dei due Radioshack Machado e Brajkovic, 7° e 8° a 1′54” e 1′56”; meno bene ha fatto però Zubeldia, il meglio piazzato nella generale della formazione americana, che ha chiuso 33° a 3′33”. Non ha brillato Menchov (Geox), che in classifica è penalizzato da un minuto di troppo perso nella tappa di Totana e non è riuscito a fare la differenza chiudendo 13° a 2′19” dietro alla rivelazione Kessiakoff (Astana), 12° a 2′18”, e appena davanti a un Nibali (Liquigas) che dopo un buon avvio e una fase centrale in sofferenza ha saputo riprendersi negli ultimi km terminando 15° a 2′24”, vale a dire ad appena 1′02” da Wiggins; il siciliano può dunque guardare con fiducia alle prossime tappe mentre l’altro azzurro specialista delle cronometro Bruseghin (Movistar) ha disputato una prova senza infamia e senza lode chiudendo 24° a 3′05” e Scarponi (Lampre), come già accaduto a La Covatilla, ha sopravvalutato le proprie forze e dopo un buon avvio è naufragato nel finale perdendo 4′30” da Martin, risultando rispetto alle aspettative il più deludente tra gli uomini di classifica insieme a Van den Broeck (Omega Pharma), 39° a 3′56”.
Il migliore tra gli scalatori puri è stato Cobo (Geox), che all’intertempo del km 30 era addirittura 11° a soli 1′17” da Martin per poi perdere molto nel finale ma limitare comunque il distacco a 3′03”: ottima anche la difesa della maglia rossa Mollema (Rabobank) che ha chiuso 25° a 3′09” e nel finale della sua prova ha raggiunto e superato un Rodriguez (Katusha) che non ha dato seguito ai miglioramenti contro il tic tac mostrati in stagione accusando un ritardo di 5′24” e facendo meglio per 2” rispetto al compagno di squadra Moreno. Male anche il vincitore di ieri Daniel Martin (Garmin), 98° a 6′05” dopo aver visto volare via dopo pochi km Wiggins partito 2′ dopo di lui, e la coppia della Euskaltel formata da Nieve e Anton, che hanno perso rispettivamente 6′00” e 6′18”.
La Vuelta rimane in ogni caso apertissima con una classifica che rimane corta e almeno 10 corridori ancora in lizza per il successo finale: l’ennesimo cambio al vertice vede Froome in maglia rossa con un vantaggio di 12” su Fuglsang, 20” su Wiggins, 31” su Nibali, 34” su Kessiakoff, 59” su Monfort e 1′07” su Mollema mentre Bruseghin è 11° a 2′15” e Scarponi è precipitato al 22° posto a 4′22”. Da qui a Madrid di cronometro non ce ne saranno più e il percorso della Vuelta, dopo il giorno di riposo, proporrà una scorpacciata di montagne con 4 arrivi in salita nelle prossime 7 tappe che alla luce della situazione attuale nella generale promettono grande spettacolo: si comincia con l’11a tappa che, dopo 167 km con partenza da Verin e un colle di 2a categoria e due di 3a, arriverà a Estación de Montaña Manzaneda al termine di una scalata di 19 km al 6% di pendenza media con tratti oltre il 10% alternati ad altri di contropendenza.

Marco Salonna

Commenta la notizia