16-07-2011

luglio 17, 2011 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il belga Jelle Vanendert (Omega Pharma-Lotto) si è imposto nella quattordicesima tappa, Saint-Gaudens – Plateau de Beille, percorrendo 168 Km in 5h13′25″, alla media di 32,161 Km/h. Ha preceduto di 21″ lo spagnolo Sanchez Gonzalez e di 46″ il lussemburghese Andy Schleck. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 11° a 48″. Il francese Thomas Voeckler (Team Europcar) ha conservato la maglia gialla, con 1′49″ sul lussemburghese Fränk Schleckl e 2′06″ sull’australiano Evans. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 5° a 3′16″. Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) 7° a 4′00″. Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) 7° a 4′00″, Damiano Cunego (Lampre – ISD) 8° a 4′01″,

CAMPIONATI EUROPEI
Ai campionati di Offida (Ascoli Piceno) disputate le prove su strada junior uomini e U23 donne.
Per i primi si è imposto il francese Pierre-Henri Lecuisinier che ha percorso 124 Km in 3h07′16″, alla media di 39,729 Km/h. Ha preceduto di 21″ il connazionale Le Gac e di 24″ il belga Vliegen. Miglior italiano Valerio Conti, 4° a 24″.
Per le donne vittoria alla russa Larisa Pankova che ha percorso 124 Km in 3h29′38″, alla media di 35,490 Km/h. Ha preceduto allo sprint la bielurossa Amialiusik e l’olandese Brand. Migliore italiana Valentina Scandolara, 5° a 1″.

GP NOBILI RUBINETTERIE – COPPA PAPA’ CARLO

L’italiano Simone Ponzi (Liquigas-Cannondale) si è imposto nella corsa piemontese, percorrendo 178,8 Km in 4h15′56″, alla media di 41,917 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Luca Mazzanti (Farnese Vini – Neri Sottoli) e Davide Rebellin (Miche – Guerciotti).

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE MARTINIQUE

Due semitappe disputate nell’ottava giornata di gara.
Il mattino, il francese Mickaël Laurent (Pédale Pilotine) si è imposto nella prima semitappa, Saint Esprit – Rivière-Pilote, percorrendo 99 Km in 2h32′02” , alla media di 39,070 Km/h. Ha preceduto di 2″ il martinicano Flavien e il guadalupano Carène.
Il pomeriggio, il guadalupano Boris Carène (Sélection Guadeloupe) si è imposto nella seconda semitappa, circuito a cronometro di Rivière-Pilote, percorrendo 15 Km in 22′48” , alla media di 39,473 Km/h. Ha preceduto di 3″ il francese Guillaume Malle (Veranda Rideau Sarthe) e di 16″ il martinicano Roseau. Malle ha conservato la testa della classifica, con 2′16″ su Flavien e 3′20″ su Carène.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
Quarta appa strutturata in due semitappe.
La semitappa del mattino, circuito di Zaraza (54,2 Km), è stata accorciata e neutralizzata ai fini della classifica generale a causa di una protesta dei corridori, che si sono lamentati dello stato delle strade. Si è imposto allo sprint il colombiano Edgar Fonseca (Boyaca Orgullo De América), ma il risultato non è stato convalidato dalla giuria.
Il pomeriggio, il venezuelano Miguel Ubeto (Loteria Tachira-Drodi) si è imposto nella seconda semitappa, Zaraza – Valle De Pascua, percorrendo 97,9 Km in 2h11′12″, alla media di 44,771 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Quevedo e Cordoves. Ubeto è il nuovo leader della classifica, con 1″ e 3″ sui connazionali Quevedo e Machado.

CRONOSCALATA GARDONE VAL TROMPIA – PRATI DI CAREGNO

L’italiano Stefano Di Carlo (Marco Pantani Abruzzo) si è imposto nella corsa lombarda. Ha preceduto di 17″ il colombiano Arredondo Moreno e di 34″ il bielorusso Klimiankou.

I SOLITI PICCOLI GRANDI

luglio 16, 2011 by Redazione  
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Regnano ancora l’attendismo e la paura tra i pretendenti al successo finale nella terza ed ultima frazione pirenaica. Il successo parziale va al bravissimo Jelle Vanendert, già 2° a Luz Ardiden, davanti a Samuel Sanchez, che recupera ancora terreno sugli altri favoriti, staccato di 21’’. Andy Schleck anticipa di appena 2’’ il drappello degli altri uomini di classifica, comprendente anche un Thomas Voeckler che va ormai inserito tra i papabili vincitori del Tour de France.

Foto copertina: un quasi incredulo Jelle Vanendert celebra il successo di Plateau de Beille (foto AFP)

Difficile dire se siano maggiori i meriti di Thomas Voeckler, difesosi ancor meglio rispetto a quanto fatto a Luz Ardiden, o i demeriti dei nomi più attesi, incapaci di produrre attacchi un po’ più decisi di qualche misero cambio di ritmo di poche decine di metri, senza alcun seguito. Quel che è certo è però che da oggi l’alsaziano non può più essere considerato un semplice traghettatore della maglia gialla dalle spalle di Thor Hushovd a quelle del Cadel Evans o Frank Schleck di turno, ma va annoverato a tutti gli effetti tra i pretendenti al successo finale. Il tanto atteso arrivo in quota di Plateau de Beille, forse il più duro tra i quattro di questo Tour, sul quale ci si attendeva un’aspra battaglia tra i big, dopo che la frazione di Luz Ardiden aveva delineato un quadro tale da obbligare alcuni all’attacco, ha infatti partorito divari ancor meno netti rispetto alla tappa di giovedì, con il solo Samuel Sanchez capace di recuperare un altro pugno di secondi sulla maglia gialla.
E dire che le basi per una lotta di ben altra intensità erano state gettate, più che dall’avvento in testa della Leopard Trek attorno a metà percorso, mai tradottosi però in un ritmo davvero selettivo in salita, dallo scatto di Andy Schleck a 12 km dalla conclusione, quando ancora il terreno per provarci era molto. Il 26enne lussemburghese e il fratello maggiore si sono però di fatto fermati a quelle minacciose premesse, producendo da lì in avanti una serie (neppure particolarmente lunga) di scatti di poche decine di metri, seguite da brusche frenate non appena un qualunque altro uomo di classifica riusciva a riportarsi in scia. Più o meno sulla stessa linea si sono mantenute le accelerazioni di Ivan Basso, l’altro uomo atteso all’attacco quest’oggi, che ha solo sporadicamente e senza troppa convinzione provato a fiaccare i rivali imponendo un passo più sostenuto per tratti più prolungati. L’offensiva più decisa è stato portata da Cadel Evans ad un paio di chilometri dal traguardo, ma nemmeno l’australiano, dopo un cambio di ritmo non letale ma protrattosi per alcune centinaia di metri, ha saputo dare un seguito significativo alla sfuriata.
Mentre gli atleti più blasonati inscenavano ostilità a tratti quasi snervanti nella loro pochezza, ben altro piglio mostrava invece Jelle Vanendert, bruciato da Samuel Sanchez due giorni fa, che ha oggi saputo approfittare del suo essere fuori classifica per andarsene incontrastato attorno a metà salita, passare di gran carriera Sandy Casar, ultimo superstite della maxi-fuga che ha caratterizzato la giornata, e acquisire un margine massimo di quasi un minuto sul drappello maglia gialla, conservato poi quasi intonso (46’’) fino alla linea bianca. Una vittoria destinata quasi certamente a rompere la tradizione che voleva i vincitori a Plateau de Beille in giallo a Parigi, e che lascerà forse un pizzico di rammarico alla Omega Pharma – Lotto pensando a cosa Jurgen Van den Broeck avrebbe potuto fare in questo Tour governato dall’equilibrio, in cui nessuno convince davvero e la paura sembra prevalere sempre sulle necessità di classifica, con una spalla come Vanendert, che nessuno alla vigilia si attendeva a questi livelli sulle grandi montagne.
Della situazione di studio tra i grossi calibri ha approfittato anche Samuel Sanchez, non molto pimpante sulle prime rampe della salita finale, ma abile nel prendere quasi di soppiatto un margine che l’attendismo sempre regnante nel drappello Voeckler ha lasciato salire fino ad una trentina di secondi, ridottisi a 25 sul traguardo. 3°, staccato di 46’’ dal vincitore, è giunto Andy Schleck, che potrebbe aver realizzato proprio grazie alla lunga volata lanciata ai 300 metri dal traguardo che Thomas Voeckler è forse meno inattaccabile di quanto lo scarsissimo coraggio dei leader abbia lasciato supporre per diversi chilometri. L’alsaziano, che merita in ogni caso solo applausi per la stoica difesa odierna, ha infatti perso qualche metro, nonostante il finale fosse sostanzialmente pianeggiante, facendo sì che a lui e agli altri favoriti venissero addebitati 2’’ di distacco dal lussemburghese; un piccolissimo passaggio a vuoto, che sarebbe forse stato meno piccolo se una progressione così decisa fosse stata prodotta qualche chilometro prima.
A fronte dei terremoti paventati alla vigilia, la classifica generale si è così mantenuta molto simile a quella di ventiquattro ore fa, con Voeckler che può ancora amministrare 1’49’’ su Frank Schleck e 2’06’’ su Cadel Evans. A questo punto del Tour, con i Pirenei ormai alle spalle e delle Alpi che non appaiono mostruose come qualcuno le tratteggia, è inevitabile credere che a questo margine il beniamino di casa inizi a guardare non soltanto pensando a come mantenere per un giorno in più il primato, ma anche nell’ottica di un piazzamento finale assolutamente impensabile alla vigilia. Cosa lecita alla luce della tappa di oggi, soprattutto guardando alle condizioni degli altri aspiranti vincitori: Alberto Contador continua a correre soltanto in difesa, autorizzando ad immaginare che la gamba sia ancora ben distante da quella del Giro; Frank Schleck e Ivan Basso, i più brillanti a Luz Ardiden, hanno convinto molto meno quest’oggi; Cadel Evans è estremamente solido, ma non appare in grado di fare la differenza in montagna; Damiano Cunego ha perso terreno; Samuel Sanchez ha recuperato altri secondi ma resta distante, e non dà l’impressione di avere la forza per staccare tutti anche in caso di un maggiore controllo nei suoi confronti; Andy Schleck, oggi forse il più pimpante tra i grandi nomi, non sembra comunque essere quello di dodici mesi fa, ed appare sempre schiacciato da un’imbarazzante complesso di inferiorità nei confronti di Contador, oggi ancora una volta marcato a uomo, a dispetto di una condizione palesemente ancora non ottimale. Un quadro che obbliga coloro che vogliono vincere il Tour in salita ad una condotta ben diversa sulle Alpi, e che autorizza i francesi a sognare.

Matteo Novarini

GP NOBILI RUBINETTERIE: A STRESA SPUNTA VIVIANI

luglio 16, 2011 by Redazione  
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Il giovane veronese si impone nella prima tappa bruciando allo sprint Danilo Napolitano e Bernardo Riccio. Riassorbita ai 12 dall’arrivo la fuga di Rocchetti, Chtioui, Szczawinski e Hrinkow che aveva caratterizzato larga parte della tappa.

Foto copertina: Andrea Viviani taglia a braccia alzate il traguardo di Stresa

Stresa, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, è stata teatro della prima giornata di gara del G.P Nobili Rubinetterie. Il prevedibile arrivo a ranghi compatti ha visto il giovane velocista Andrea Viviani (Liquigas-Cannondale) avere la meglio sul più esperto Danilo Napolitano (Acqua & Sapone). Terzo classificato Bernardo Riccio (D’Angelo & Antonucci).
La volata finale è stata l’ovvio epilogo di una frazione caratterizzata dalla lunga fuga di Rocchetti, Chtioui, Szczawinski e Hrinkow. I quattro in fuga, tenuti sempre sotto controllo dalle squadre dei velocisti, hanno raggiunto un vantaggio massimo di 5’ prima di essere raggiunti quando mancavano solo 12 km al termine, lo spazio necessario alle varie squadre per impostare nel miglior modo la volata delle ruote veloci. E sul traguardo di Stresa il più veloce è stato il ventiduenne veronese, alla quarta vittoria stagionale. “Avere la squadra che crede in me, che lavora per darmi la chance di vincere è come una doppia spinta» ha affermato il vincitore. «La responsabilità di fare bene, se sono in condizione, è uno stimolo enorme. Nella riunione del mattino ero stato designato come velocista di riferimento e, sapendo che la gamba girava come volevo, ero contento di godere della fiducia dei compagni. Loro hanno lavorato duro per me: prima Wurf e Juraj Sagan hanno menato in testa al gruppo per tenere le redini della corsa, poi Marangoni, Ponzi, Finetto, Cimolai e Guarnieri hanno manovrato per lanciarmi nel migliore dei modi. Tutto è stato perfetto ed io ho finalizzato meglio che potevo”.
Gli obiettivi di Viviani, nell’immediato, lo porteranno oltreoceano, prima nello Utah e poi in Colorado: “Sono due corse nelle quali andrò a caccia di tappe. Ho appena chiuso uno stage in altura dove ho raggiunto un ottimo livello di forma: ho intenzione di sfruttarlo nel migliore dei modi per dare continuità ai risultati ottenuti finora”. E il sogno nel cassetto del 2011? “Una maglia azzurra per il Mondiale di Copenaghen. Il nostro ct Bettini è una persona estremamente capace e attenta ai giovani: starà a me e alle mie performance convincerlo di poter essere una pedina utile alla causa della nazionale”.
La prima giornata del GP Nobili era anche il ritorno alle competizioni, dopo le fatiche del Giro d’Italia, di Michele Scarponi, che ha così commentato la sua gara: “E’ stato un buon rientro, in una corsa che, per il suo tipo di svolgimento, mi ha permesso di riprendere subito il contatto con un intenso ritmo di gara. Nel finale ho voluto dare il mio contributo alla squadra lavorando per Gavazzi: peccato non essere riusciti a cogliere un risultato di spicco”.
Il GP Nobili Rubinetterie si concluderà oggi con la Coppa Papà Carlo di 178,8km con partenza dallo stabilimento della Nobili Rubinetterie a Suno e arrivo in salita ad Arona S. Carlo. La prova si dipanerà su un tratto in linea di 52km da Suno all’arrivo e un circuito nei dintorni di Arona di 15,8km da percorrere 8 volte.

Mario Prato

TOUR NOSTRUM – 11a TAPPA: AVIGNONE – MONT VENTOUX

luglio 16, 2011 by Redazione  
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Dopo il “Giro Nostrum” abbiamo provato a metterci nei panni anche di Christian Prudhomme e a tracciare un ipotetico percorso del Tour de France. L’unico filo conduttore è stato, come per la corsa rosa, il quarantennale dell’adozione della Convenzione sul Patrimonio dell’Umanità da parte dell’UNESCO. Non ci siamo basati sulle candidature ufficiali, con l’esclusione di Liegi e della tappa pirenaica della Pierre-Saint-Martin. Seguiteci

11a TAPPA: AVIGNONE – MONT VENTOUX

Mont Ventoux. Basta sentir questo nome associato al percorso del Tour per capire che sarà una tappa dura. Se poi ci si mette l’arrivo in cima e la doppia scalata al “monte calvo”, ecco confezionata un’ultima frazione alpina durissima, non “tappone” per via del chilometraggio non elevatissimo, ma comunque in grado di scardinare la classifica.

Siti UNESCO del giorno
Avignone: centro storico
Mont Ventoux (riserva della biosfera)

Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Tour de France 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.

Mauro Facoltosi

Di seguito, tabella di marcia, altimetria e planimetria

11a

plan_ventoux

alt_ventoux

ARCHIVIO TOUR NOSTRUM

1a tappa: Liegi (cronosquadre)
2a tappa: Tongres / Tongeren – Longwy
3a tappa: Longwy – Nancy
4a tappa: Nancy – Troyes
5a tappa: Troyes – Vézelay
6a tappa: Avallon – Arc-et-Senans
7a tappa: Lons-le-Saunier – Chambery
8a tappa: Albertville 1992 – Sestriere 2006
9a tappa: Bardonecchia – Station de Vars
10a tappa: Guillestre – Orange

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI LOURDES

luglio 16, 2011 by Redazione  
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Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”

Foto copertina: il celebre santuario di Lourdes (www.dentrosalerno.it)

TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE

Il Tour applaude Hushovd. Domani Plateau de Beille(Gazzetta dello Sport)

Det villeste jeg har gjort i min karriére (Aftenposten)

Det var Thors Tour (Adresseavisen)

Andreas Klöden steigt aus (Süddeutsche Zeitung)

Klöden steigt während der 13. Etappe aus (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Hushovd takes stunning victory in latest stage (The Independent)

Lucky 13 for Hushovd (The Daily Telegraph)

Hushovd reels in Roy to win 13th stage (The Times)

Hushovd crucifie Roy (L’Equipe)

Hushovd s’impose à Lourdes, Roy y était presque (Le Monde)

Hushovd gewinnt 13. Etappe (Tageblatt)

Thor Hushovd unterstreicht seine Qualitäten (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Hushovd se impone en la meta de Lourdes en solitario(AS)

El arcoiris sale en Lourdes (Marca)

Jeremy Roy corona el Aubisque y Hushovd se adjudica la etapa (El Mundo Deportivo)

C’est le Tour d’Hushovd (Le Soir)

Victoire d’Hushovd, Gilbert de nouveau dans le top 10 (Sud Presse)

Thor Hushovd maakt mirakel waar in Lourdes (De Standaard)

Le miracle Hushovd à Lourdes (La Dernière Heure/Les Sports)

Hushovd en solitaire et en champion (L’Avenir)

Hushovd zorgt voor mirakel in Lourdes (Het Nieuwsblad)

Dondergod daalt neer in Tour(De Telegraaf)

Hushovd Wins Tour Stage; Voeckler Keeps Lead (The New York Times)

Thor Hushovd of Norway wins 13th stage of Tour de France (USA Today)

Hushovd pulls off Pyrenees miracle (Herald Sun)

Hushovd stuns Roy, Voeckler keeps yellow (The Age)

Thor Hushovd on fire in Tour de France (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Cosa potrà succedere sull’Aubisque?

Jack.ciclista: Che va via la fuga di un gruppo di uomini fuori classifica. I big aspetteranno domani.

Ceemo: Tappa da fuga, e nessuno dei big si muove sull’Aubisque. Troppo facile la discesa e troppi km di pianura prima di Lourdes.
Ci sarebbe voluto uno lla vinokurov in questa tappa.

Hotdogbr: attenzione (mi rivolgo alla Lampre visto che finora ha esclusivamente lavorato per le volate di Petacchi e non certo per Cunego) a non far rientrare in classifica uomini che adesso sono lontani, tradotto significa andare a tirare per non far prendere troppi minuti alla fuga che sicuramente prenderà il largo

Scattista: Secondo me per Evans, BAsso, COntador & Co. era meglio se la maglia la perdeva Voeckler e la prendeva Franck.
Così la LEopard sarebbe dovuto uscire più allo scoperto e usurarsi subito! Così invece i fratellini possono stare ancora un pò coperti…

Gibosimoni: fuga con i soliti 3/4 francesi e altri 2/3 del resto del mondo, probabilmente Samuel Sanchez perderà la maglia (vediamo se Hoogerland dopo il terribile incidente avrà ancora grinta per tentare d’entrare nella fuga giusta) e i big si riposano in attesa di domani (ma qualche pesce minore, da 10-15° posto potrebbe addirittura saltare sull’Aubisque per poi forse rientrare).

Dopo la tappa

Hotdogbr: Thor profana Lourdes verrebbe da dire, in realtà non è così sorprendente il suo successo visto come sta andando in questo Tour e visto che già in passato ha fatto buone cose in montagna, di sicuro Moncoutiè e Gusev che dovevano fare la differenza sono andati sotto le aspettative, per quanto riguarda i big non è accaduto niente ma era inevitabile, un po’ per via della tappa di domani e un po’ perchè nella fuga non c’erano loro compagni di squadra

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA

De Luca: “Già in partenza era partito”
Cassani: “Ad alta noce”
Conti: “Quando si vinse Gino Bartali”
Cassani: “Vedremo se Moncoutiè riesci”
Pancani: “Si adatta alle perfezione”
TelevideoRAI: “Moncoutie” (Moncoutiè)

LA TAPPA CHE VERRA’

Plateau de Beille è un nome iscritto a caratteri cubitali nella storia del Tour. Scoperta recente della Grande Boucle, quel traguardo è risultato sempre fondamentale nell’economica della corsa, al punto che tutti i vincitori di tappa lassù sono poi arrivati in giallo a Parigi: il primo è stato Marco Pantani nel 1998, seguito da Lance Armstrong (impostosi due volte, nel 2004 e nel 2004) e da Alberto Contador nel 2007, nel primo dei suoi tre Tour conquistati. Anche stavolta, se i 15,8 Km al 7,9% dell’ascesa pirenaica saranno decisivi lo scopriremo solo il 24 luglio nella capitale francese, dopo aver affrontato tutte le Alpi e l’unica crono in programma, quella di Grenoble. Oggi quasi certamente assisteremo alla replica dello spettacolo visto l’altro giorno a Luz Ardiden, magari con qualche distacco più netto perchè potrebbe venir fuori la fatica dopo tre giorni d’alta montagna e al termine d’una frazione che proporrà altre 5 ascese, anche se i big dovrebbero attendere l’ultima per inscenare i loro attacchi.

METEOTOUR

Saint-Gaudens: nuvole sparse, 20°C (percepiti 22°C), venti deboli da NNW (3 Km/h), umidità al 72%
Plateau de Beille: poco nuvoloso, 13°C (percepiti 12°C), venti moderati da SO (10 Km/h), limite della neve a 4200 metri.

IL PRIMO INDURAIN

Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

13a TAPPA: JACA – VAL LOURON (232 Km)

INDURAIN COLOSAL
Miguelazo!!!
Indurain: sueño en amarillo – Delgado y LeMond, hundidos – Indurain, portada a portada – Indurain, en la hora de la felicidad – La culminación de una trayectoria – Chiappucci echa flores al líder

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ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

15-07-2011

luglio 16, 2011 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il norvegese Thor Hushovd (Team Garmin-Cervelo) si è imposto nella tredicesima tappa, Pau – Lourdes, percorrendo 156 Km in 3h47′36″, alla media di 41,124 Km/h. Ha preceduto di 10″ e 26″ i francesi Moncoutiè e Roy. Miglior italiano Alessandro Petacchi (Lampre – ISD), 8° a 5′16″. Il francese Thomas Voeckler (Team Europcar) ha conservato la maglia gialla, con 1′49″ sul lussemburghese Fränk Schleckl e 2′06″ sull’australiano Evans. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 5° a 3′16″. Damiano Cunego (Lampre – ISD) 6° a 3′22″, Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) 7° a 4′00″.

CAMPIONATI EUROPEI
Ai campionati di Offida (Ascoli Piceno) disputate le prove a cronometro prove a cronometro U23 uomini e junior donne.
Per i primi si è imposto il francese Yoann Paillot che ha percorso 25 Km in 33′29″, alla media di 44,798 Km/h. Ha preceduto di 9″ il lussemburghese Jungels e di 11″ il norvegese Laengen Vegard. Miglior italiano Massimo Coledan, 9° a 1′05″.
Per le donne vittoria all’italiana Rossella Ratto che ha percorso 15,1 Km in 21′45″, alla media di 41,655 Km/h. Ha preceduto di 11″ la francese Favre e di 15″ sulla russa Kashirina.

GP NOBILI RUBINETTERIE – COPPA CITTA’ DI STRESA

L’italiano Elia Viviani (Liquigas-Cannondale) si è imposto nella corsa piemontese, percorrendo 166,2 Km in 3h37′00″, alla media di 45,954 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Danilo Napolitano (Acqua & Sapone) e Bernardo Riccio (D’Angelo & Antenucci – Nippo)

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE MARTINIQUE

Il polacco Tomasz Olejnik (USSA Pavilly Barentin) si è imposto nella settima tappa, Trois Ilets – Saint Esprit, percorrendo 128 Km in 3h09′20” , alla media di 40,563 Km/h. Ha preceduto allo sprint il giapponese Fukuhara e di 59″ il martinicano Roseau. Il francese Guillaume Malle (Veranda Rideau Sarthe) ha conservato la testa della classifica, con 1′35″ sul martinicano Flavien e 3′22″ sul guadalupano Carène.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
Il venezuelano Xavier Quevedo (F.N.Cabrera-Gb.Trujil) si è imposto nella terza tappa, Jusepin – Aragua de Barcelona, percorrendo 188,7 Km in 4h20”06″, alla media di 43,529 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Cordoves e Figueroa. Il venezuelano Honorio Machado (Alcaldia De Valencia) ha conservato la testa della classifica, con 3″ sul connazionale Quevedo e sul colombiano Angarita.

COMMENTOUR DE FRANCE: THOR, VICHINGO PIRENAICO

luglio 15, 2011 by Redazione  
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E’ l’impresa del campione del mondo il fatto del giorno nella seconda tappa di montagna del Tour. Analizziamo la storia del fuoriclasse di Grimstad Thor Hushovd, dai primi passi fino allle ultime grandi vittorie della sua carriera, ricca di successi che lo hanno catapultato tra i più forti ciclisti scandinavi di sempre.

Foto copertina: Thor Hushovd sul podio di Lourdes (foto Bettini)

Il nome Thor fa parte della storia e della cultura nordeuropea essendo il Dio del tuono per la popolazione vichinga, da cui poi è stato preso spunto per numerose trasposizioni letterarie e cinematografiche. Ed è un nome entrato da qualche anno tra i grandi miti del ciclismo contemporaneo, grazie a Thor Hushovd.
Nato nel 1978 a Grimstad, città che ha dato i natali anche a Dag Otto Lauritzen, primo norvegese vincitore di una tappa al Tour de France nel 1987, è cresciuto sportivamente praticando lo sci di fondo, lo sport nazionale del suo Paese, insieme al fratello maggiore, passando poi al ciclismo. Il talento di Thor si nota da subito nelle categorie giovanili in cui vince immediatamente titoli nazionali, passando dilettante nel 1998. Diventò professionista nel 2000 militando per ben otto stagioni nella Credit Agricole, e al secondo anno da prof si aggiudica il campionato nazionale a crono e il primo successo di tappa alla Grand Boucle. Negli successivi arrivano altri trionfi dove spiccano tappe al Giro del Delfinato, al Giro d’Italia, alla Vuelta e la Gand Wevelgem nel 2006 oltre ad altri titoli nazionali sia a crono che in linea. Il passaggio nel 2009 alla Cervelo Test Team gli consente di ottenere altri grandi risultati: in quell’anno vince la tappa di Barcellona conclusasi sulla salita di Montjuic, e la classifica finale a punti del Tour de France, ma è il 2010 l’anno della sua consacrazione grazie all’ennesimo titolo nazionale a crono, la tappa di Arenberg al Tour, quella di Murcia alla Vuelta e il titolo mondiale in linea a Geelong.
Quello di oggi a Lourdes è un altro tassello che si aggiunge a questa straordinaria carriera: nonostante le sue doti di passista molto veloce, è stato bravissimo a tenere bene su un mitico colle pirenaico come l’Aubisque, sfruttando poi la discesa e la pianura degli ultimi chilometri nel rincorrere il francese Roy, raggiunto e superato a velocità tripla a tremila metri dall’arrivo. Un Tour splendido per il norvegese finora, sigillato anche dai sette giorni passati brillantemente in maglia gialla.
Il Thor di oggi non sarà più il Dio del tuono, ma è diventato un mito per gli sportivi norvegesi: e forse non solo per loro.

Andrea Giorgini

HUSHOVD MIRACOLOSO A LOURDES

luglio 15, 2011 by Redazione  
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Il campione del mondo si impone nella seconda frazione pirenaica, tenendo duro sul Col d’Aubisque per poi raggiungere e staccare prima David Moncoutié e poi Jérémy Roy. Dopo una prima ora a tutta, gli uomini di classifica si sono presi una giornata di relativo riposo, scalando a passo più che controllato l’Aubisque. Unico sussulto in chiave classifica l’attacco in discesa di Philippe Gilbert, che ha recuperato una cinquantina di secondi sulla maglia gialla.

Foto copertina: Thor Hushovd taglia in solitaria il traguardo di Lourdes (foto AFP)

Se ieri lo spettacolo non è forse stato all’altezza delle aspettative, non altrettanto si può dire per questa seconda giornata all’insegna dei Pirenei, ma soltanto perché solo un inguaribile ottimista avrebbe potuto attendersi battaglia tra i migliori nella tradizionale tappa “mal disegnata” che sembra essere diventata imprescindibile nei percorsi della Grande Boucle. Certo, la frazione odierna era un capolavoro di tracciatura se paragonata a certi precedenti (viene subito alla mente l’obbrobrio di Tarbes di due anni fa), ma i 42 km dalla vetta del Col d’Aubisque al traguardo di Lourdes, uniti al modesto chilometraggio e all’assenza di altre ascese significative, erano ampiamente sufficienti a far immaginare una giornata di studio tra i grandi della classifica.
Così in effetti è stato, malgrado una prima ora assai promettente, corsa ai 50 di media, e costata il ritiro a qualche corridore uscito malconcio dalle mille cadute della prima metà di Tour. Fra questi Andreas Kloden, salito in ammiraglia dopo una trentina di chilometri, lasciando di fatto alla Radioshack il solo Leipheimer – peraltro incerottato – tra i quattro leader della vigilia (anche se è al momento Zubeldia l’uomo meglio piazzato). Una volta partita la fuga buona, comprendente Tjallingii, Hushovd, Roy, Moncoutié, Fofonov, Boasson Hagen, Pineau, Petacchi e Bak, però, il gruppo ha nettamente rallentato, lasciando che fossero gli Europcar di Thomas Voeckler a scandire un passo tutt’altro che indiavolato anche sul Col d’Aubisque.
L’unica vera battaglia sull’ascesa clou di giornata si è dunque registrata tra i battistrada, con Thor Hushovd che è stato sorprendentemente il primo ad accendere la miccia, salvo poi essere raggiunto e staccato prima da Jérémy Roy e poi da David Moncoutié. Il vichingo si è però come al solito gestito alla perfezione, salendo con un passo non forsennato, ma sufficiente a lasciarlo ad un paio di minuti dalla testa della corsa, divario poi ricucito in larga parte con una magistrale discesa, lungo la quale ha anche raccolto un Moncoutié rivelatosi assai poco collaborativo. Proprio la poca propensione del francese ad aiutare la caccia ad un connazionale da parte di Hushovd ha fatto sì che, paradossalmente, i 20 miseri secondi rimasti a Roy al termine della picchiata finissero per essere i più difficili da recuperare, tanto che, per completare la rimonta, il campione del mondo è stato costretto ad approfittare di un dente posto ai tre dall’arrivo per lasciare sul posto l’uomo Cofidis e poter colmare definitivamente il gap.
Una volta raggiunto il battistrada, Thor si è lasciato ingolosire dall’opportunità di andare a cogliere una delle prime vittorie in solitaria di una carriera costellata di successi in volata – di gruppo o ristretta -, tirando dritto e lasciandosi alle spalle l’ormai stremato transalpino, che ha dovuto subire nel finale una analoga azione da parte di Moncoutié.
Alle spalle dei fuggitivi, l’unico uomo di classifica ad azzardare un’azione è stato Philippe Gilbert, evaso dal plotone nella discesa dell’Aubisque, e giunto ad acquisire fino a 1’40’’ di margine sul gruppo maglia gialla, poi dimezzati nel tratto pianeggiante finale dal lavoro di Europcar e Leopard Trek. Un attacco forse troppo dispendioso in rapporto al non clamoroso guadagno cronometrico, ma che ha comunque consentito al belga di issarsi al 9° posto in classifica generale, a pari merito con Tom Danielson, e di dimostrare che la grande condizione dei primi giorni non lo ha ancora abbandonato.
È rimasta sostanzialmente inalterata, per il resto, la graduatoria generale, nella quale ci si attendono mutamenti di ben altra caratura tra ventiquattro ore. I 6 GPM in programma domani appaiono un menu più che sufficiente a stuzzicare le ambizioni dei grandi della classifica, e non soltanto perché in tutti i precedenti arrivi a Plateau de Beille il vincitore si è poi vestito di giallo a Parigi. Chi, come Ivan Basso e i fratelli Schleck, ha lasciato Luz Ardiden con riscontri positivi, ma forse con la consapevolezza di non aver affondato quanto avrebbe potuto Alberto Contador, avrà domani l’opportunità di rifarsi su una salita ancor più selettiva di quella conquistata da Samuel Sanchez. Sempre che il Pistolero non si sia ripreso più rapidamente del previsto; in tal caso, qualcuno potrebbe portarsi il rimpianto per il poco coraggio dimostrato giovedì fino agli Champs Elysées.

Matteo Novarini

14-07-2011

luglio 15, 2011 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Lo spagnolo Samuel Sanchez Gonzalez (Euskaltel-Euskadi) si è imposto nella dodicesima tappa, Cugnaux – Luz-Ardiden, percorrendo 209 Km in 6h01′15″, alla media di 34,712 Km/h. Ha preceduto di 7″ il belga Vanendert e di 10″ il lussemburghese Fränk Schleck. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 4° a 30″. Il francese Thomas Voeckler (Team Europcar) ha conservato la maglia gialla, con 1′49″ su Fränk Schleckl e 2′06″ sull’australiano Evans. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 5° a 3′16″. Damiano Cunego (Lampre – ISD) 6° a 3′22″, Alberto Contador Velasco (Saxo Bank Sungard) 7° a 4′00″.

CAMPIONATI EUROPEI
Iniziati ad Offida (Ascoli Piceno) i campionati europei di ciclismo con le prove a cronometro junior uomini e U23 donne.
Per i primi si è imposto l’italiano Alberto Bettiol, che ha percorso 25 Km in 35′24″, alla media di 42,373 Km/h. Ha preceduto di 2″ il francese Gougeard e di 9″ il russo Rydakin.
Per le donne vittoria alla francese Melodie Lesueur, che ha percorso 25 Km in 39′15″, alla media di 38,216 Km/h. Ha preceduto di 39″ la russa Pankova e di 50″ la lituana Sosna. Migliore italiana Elisa Longo Borghini, 8° a 1′10″.

TOUR CYCLISTE INTERNATIONAL DE MARTINIQUE

Il martinicano Marc Flavien (Sélection Martinique) si è imposto anche nella sesta tappa, Sainte Marie – Trois Ilets, percorrendo 105,5 Km in 2h50′53” , alla media di 37,043 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Roa Guerrero e il guadalupano Carène. Il francese Guillaume Malle (Veranda Rideau Sarthe) ha conservato la testa della classifica, con 1′35″ su Flavien e 3′22″ su Carène.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA
Il colombiano Marvin Angarita (Movistar Team) si è imposto nella seconda tappa, Temblador – Maturin, percorrendo 126,4 Km in 2h40′18″, alla media di 47.311 Km/h. Ha preceduto allo sprint i venezuelani Bravo e Figueroa. Il venezuelano Honorio Machado (Alcaldia De Valencia) ha conservato la testa della classifica, con 3″ su Angarita e 6″ sul venezuelano Garcia.

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI LUZ ARDIDEN

luglio 15, 2011 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Anche durante il Tour ilciclismo.it vi accompagnerà con l’oramai consueta rubrica-contenitore. Troverete i commenti dei tifosi, le previsioni del tempo, la rassegna stampa, le previsioni del tempo, la presentazione della tappa che verrà e i titoli con il ricordo del Tour 1991, rivisto attraverso i titoli del quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo”

Foto copertina: i tornanti verso Luz Ardiden (didiercadelano.zzl.org)

TOUR DE FRANCE, TOUR DE MONDE

Sanchez re dei Pirenei. Super Basso, bene Cunego(Gazzetta dello Sport)

Die Schwächen des Alberto Contador (Süddeutsche Zeitung)

Sanchez gewinnt erste schwere Berg-Etappe (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)

Jeg ofret mer enn noensinne (Aftenposten)

Voeckler retains yellow jersey after first mountain stage (The Independent)

Sanchez wins 12th stage (The Daily Telegraph)

Sanchez grimpe, Contador grince (L’Equipe)

Le maillot jaune donne des ailes à Thomas Voeckler (Le Monde)

Sanchez gewinnt 12. Etappe (Tageblatt)

Fränk Schleck baut Vorsprung auf Contador aus (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)

Samuel conquista Luz Ardiden y Contador flojea(AS)

Samu Sánchez gana en Luz-Ardiden y Contador cede ante Andy Schleck (Marca)

Gran triunfo de Samuel Sánchez (El Mundo Deportivo)

Jelle Vanendert : « J’espérais encore gagner dans les derniers kilomètres » (Le Soir)

Vanendert: “Oui, j’espérais encore gagner dans les derniers kilomètres” (Sud Presse)

Vanendert maakt indruk op Luz-Ardiden (De Standaard)

Jelle Vanendert: “une prestation fantastique” (La Dernière Heure/Les Sports)

Samuel Sanchez remporte la 12e étape, le Belge Vanendert 2e (L’Avenir)

Belgen zorgen voor vuurwerk (Het Nieuwsblad)

Zege Sanchez, Schleck sterk (De Telegraaf)

Mixed Day for Spain as Sanchez Wins Stage (The New York Times)

Voeckler in yellow as Tour hits Pyrenees (USA Today)

Contador loses more time to Evans (Herald Sun)

Evans reinforces bid as Contador slips (The Age)

Sanchez claims maiden Tour stage win (The Australian)

BOX POPULI
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Ceemo: Tappa disegnata molto bene; peccato sia la prima di montagna e con la classifica cortissima vedremo il gregge andare assieme fino ai -5 km e li Andy farà lo scattino.
Qualcuno dei big prenderà qualche minuto, ma non mi aspetto grandissimi stravolgimenti.
Voeckler potrebbe tenere la maglia.

Jack.ciclista: Condivido in toto
Credo ciascuno avrà più curiosità di capire come stanno gli avversari che volontà di guadagnare secondi in classifica, quindi credo si esporranno in pochi.

Profpivo: E’ sicuramente la tappa meglio disegnata tra quelle pirenaiche. Peccato che le cadute abbiano tolto di mezzo alcuni possibili protagonisti, magari uno dei Radioshack avrebbe provato ad animare la corsa già sul Tourmalet. Temo anch’io che tutti aspettino l’ultima salita, a meno che Contador non provi a far saltare il banco visto che comunque i distacco da Evans e Schleck è abbastanza pesante. Ma bisogna vedere come sta.

MirkoBL: Io non sono nemmeno sicuro che sia Andy a fare lo scattino. Mi sembra che, al momento, il suo interesse maggiore sia quello di non perdere la ruota di Contador.

Hotdogbr: eh sì, il punto è che Contador ha paura di attaccare per via del ginocchio, e comunque se dovesse farlo aspetterà gli ultimi 5 km, e Andy Schleck ha paura a sua volta di essere staccato Contador anche se qualcosa dovrà fare altrimenti se la classifica è questa prima di Grenoble il Tour lo vince Evans; un corridore come Cunego che è meno controllato di altri dovrebbe, gambe permettendo, attaccare sul Tourmalet magari in compagnia di altri corridori di mezza classifica come Roche, Peraud e Taaramae e iniziando la salita finale magari con 1′ di vantaggio

Dopo la corsa

Profpivo: Finalmente due italiani protagonisti al Tour, erano anni che non succedeva. Mi ha stupito soprattutto Basso, veramente pimpante, forse il più forte in salita insieme a Evans.
Contador non è lui, e oggi si è visto chiaramente. Si vede che non pedala bene, al di là del fatto che si è staccato nel finale.

Versosella: tutti con Basso. E bando alle ciance.

Hotdogbr: i fratelli Schleck sono i può forti ma hanno perso un’occasione ed Evans a questo punto è almeno al pari di loro come possibile favorito con Basso subito dietro, Sanchez ha vinto ma non è che abbia impressionato, Contador non è tagliato fuori ma ora di tappe per fare la differenza ne avrà a disposizione solo due e mezza (la salita di Serre Chevalier non è durissima), Voeckler incredibile ma si vedeva a Saint Flour che volava e credo che alla lunga comunque salterà in aria, Cunego avrebbe potuto osare di più ma ci sta dopo 4 anni che non riesce a fare classifica dopo un grande Giro e ora avrà il morale a mille, tutti gli altri sembrano tagliati fuori

Fricius: Finalmente un bell’arrivo, con Basso e Cunego in ottima luce!

Ceemo: Tappa abbastanza noiosa e come previsto tutti assieme fino allultima salita. Mi sembrano tutti abbastanza stanchi anche se è solo la prima salita. Stupiscono in negativo gli htc e i rabobank che crollano verticalmente; dispiace per Kloden che sembrava davvero in palla e paga le tante cadute. In positivo Basso e Cunego che comunque non hanno fatto niente di incredibile. Gli schleck potevano provare a far fuori Contador ma si dimostrano tatticamente non troppo acuti. Samuel Sanchez bene, ma non penso lo lasceranno andare ancora. Evans a questo punto potrebbe essere davvero il favorito se riuscirà a mantenere la condizione e se Contador non recupererà dalla tante botte prese.

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Pancani: “Luz Sent Savor” (pronuncia di Luz-Saint-Sauver; si dovrebbe dire Sover)
De Luca: “Tour di Svizzera”
Pancani: “Scherzano e ridano”
Pancani: “Nel cuore di Pirenei”
Pancani: “Siamo ad Arreau, dove inizia anche l’Aspin” (erano ad Ancizan, dove inizia solo l’Hourquette d’Ancizan)
De Luca: “E’ caduto Klöden, che era terzo in classifica” (era ottavo)
Conti: “Gli uomini di Andy Sleck impone un ritmo notevole” (due al prezzo di uno)
Pancani: “Il Tourmalet, la leggenda del Tourmalet, è passato per la settantesima volta nella storia del Tour”
Pancani: “Ripreso da Van… Ten Dam” (ci mancava solo Van Damme in gruppo e oltre alle cadute fioccavano pure gli sganassoni)
Pancani: “Vecchio maniera”
Cassani: “Non assistavamo”
Pancani: “Vittoria di un basco” (Sanchez è asturiano)
De Stefano: “Il sorriso di Ivan Basso, davvero incredibile” (a 64 denti? o pensavi che fosse stato contagiato da Petacchi)
TelevideoRAI: “poi il mitico Tourmalet, con Thomas davanti a Roy” (il contrario), “Tom Danielson” (Thomas),

LA TAPPA CHE VERRA’

“Siamo alle solite” sentenzieranno subito i più critici tra i critici di percorsi, puntando il dito sul percorso della seconda frazione pirenaica, tracciata secondo un disegno classico, proposito sin dagli anni eroici del Tour, quando i direttori si chiamavano Desgranges e Goddet e tappe del genere, con l’ultima salita piazzata a parecchi chilometri dal traguardo, erano comunque selettive grazie al contributo combinato delle pendenze e dei fondi stradali sterrati. Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti, i mezzi tecnici sono cambiati, sotto le ruote è spuntato l’asfalto ma è rimasto il “vezzo” d’inserire tappe simili, oramai divenute praticamente inutili ai fini della classifica, perchè le mutate condizioni “ambientali” impediscono di creare selezione vera. Lo dimostra la “cavalcata” di quasi 200 Km e cinque colli proposta l’anno scorsa tra Luchon e Pau e che vide, alle spalle del gruppetto di fuggitivi che si giocò la tappa allo sprint, l’arrivo della “crème” della classifica compatta, nascosta all’interno di un gruppo di una cinquantina di corridori contente anche diversi velocisti, come il futuro campione del mondo Hushovd (che vinse la volata per il 10° posto), Rojas e Ciolek.
Quest’anno va dato atto agli organizzatori d’aver “sprecato” una sola salita e questo potrebbe costituire anche un incentivo alla battaglia, perchè l’Aubisque è un colle impegnativo e la situazione di classifica dopo il tappone di Luz Ardiden è ancora incerta. Se dovesse accendersi la bagarre sul mitico passo e qualcuno dei corridori di vertice dovesse staccarsi, per questi ultimi i 42 Km che condurranno al traguardo di Lourdes dilateranno il distacco acquisito, perchè la successiva discesa è una delle più impegnative di questa edizione e, una volta guadagnata la pianura, chi si sarà salvato e sarà davanti non starà certo a temporeggiare e imprimerà una condotta di gara tale da “allontanare” ancor più gli avversari. Sugli esiti di questa gara influirà molto anche la velocità con la quale si affronterà il tratto iniziale che, alla luce del basso chilometraggio previsto, potrebbe essere piuttosto elevata: a quel punto, al momento d’affrontare l’Aubisque potrebbero rimanere nelle gambe anche i due precedenti GPM, due brevi strappi di 3a categoria dotati, però, di pendenze interessanti

METEOTOUR

Pau : poco nuvoloso, 21,2°C, assenza di vento, umidità al 69%
Lourdes : poco nuvoloso, 23,5°C (percepiti 25°C), venti deboli da NW (5-7 Km/h), umidità al 60%

IL PRIMO INDURAIN

Ecco come il quotidiano spagnolo “El Mundo Deportivo” nel 1991 annunciava ai suoi lettori il primo Tour conquistato da Miguel Indurain
Altimetrie e grafici dal nostro personale archivio (in corso di aggiornamento), accessibile selezionando dal menù a discesa sotto la voce “Altimetrie storiche GT” (in alto a sinistra)

12a TAPPA: PAU – JACA (192 Km)

LEBLANC: QUERER ES PODER
Exasperante pasividad de Banesto
Mottet logra su segunda victoria – No hay quinto malo para Chozas – Estalla la rebelión en el Tour – Un seminarista de amarillo

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ARCHIVIO ALMANACCO
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