COMMENTOUR DE SUISSE: LA GIORNATA PERFETTA DEL PICCOLO PRINCIPE
giugno 14, 2011 by Redazione
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Potrebbe essere stata la “chave di volta” dell’attuale momento di carriera di Damiano Cunego e forse anche del Tour de Suisse. Ha riportato il sorriso sullo splendente volto del “Piccolo Principe” la vittoria sul traguardo di Grindelwald, anche perchè ottenuta a spese di avversari che parevano più quotati di lui. E i corridori apparsi in declino ieri, anche in questa tappa hanno prolungato la parabola discendente.
Foto copertina: Cunego all’attacco sulla Grosse Scheidegg (www.tds.ch)
Oggi il ciclismo italiano ha scritto sicuramente una delle pagine più belle della stagione. E lo ha fatto grazie alla splendida prestazione di Damiano Cunego in una delle frazioni più dure del 75mo Tour de Suisse. Un capolavoro tattico, con l’unica pecca di aver mancato di un soffio il successo di tappa, andato allo slovacco Peter Sagan, ma dal significato importante. L’arrivo di Grindelwald pare abbia sentenziato che il campione di Cerro Veronese sia l’uomo più in forma nella corsa a tappe elvetica, annullando uomini come Franck Schleck, Levi Leipheimer e l’ex maglia gialla Mauricio Soler.
Siamo davvero contenti perchè abbiamo visto un Damiano Cunego redivivo in salita, e ciò da una scossa psicologica al veronese e a tutta la Lampre – NGC in ottica Tour de France. Bello da vedere nella sua azione negli ultimi chilometri di salita della Grosse Scheidegg, veloce, agile, intelligente dal punto di vista tattico, annullando ogni tentativo da parte dei suoi principali avversari, come Franck Schleck. Bisogna comunque applaudire la bravura di Sagan, unico baluardo che si è lanciato in picchiata nella stretta discesa verso Grindelwald nel tentativo, poi riuscito, di vincere la tappa.
Gli avversari di Damiano oggi hanno tutti svolto una prova pressoché mediocre. Ad Andy Schleck va dato merito di averci provato da lontano, in effetti due minuti da Soler erano recuperabili e una speranza l’aveva data grazie a qualche accelerazione sulla Grosse Scheidegg, dove poi ha improvvisamente ceduto di schianto. Enigmatico Franck: benissimo ieri, oggi invece nullo. Sempre nella pancia del gruppo, non ha mai tentato di inseguire ne Cunego, ne Soler, stesso discorso per Leipheimer. Bene Ten Dam e Fuglsang, rientrati in classifica, con la Rabobank che si dimostra un team forte in questo Tour de Suisse, grazie ai suoi tre uomini di punta (Ten Dam, Kruijswijk e Mollema, ora terzo in classifica).
Uomini come Leipheimer, Mollema e Van Garderen hanno dalla loro parte la crono finale di Sciaffusa ma se vorranno vincere questo Giro di Svizzera, dovranno tentare qualcosina in montagna. Ma prima viene il turno dei velocisti, che hanno a disposizione due tappe prima dei botti finali di Malbun e Serfaus. Damiano Cunego può gestire bene le sue forze in questi due giorni più tranquilli, poi dovrà sudare sette camicie per difendere la leadership tentando però altri attacchi.
Intanto questo è un inizio importante, molto positivo. Un inizio che si è tinto di giallo, da portare con se fino alla fine.
Andrea Giorgini
A MONTECASSINO ZALF DALLE DUE FACCE
La formazione in maglia bianco-rosso-verde ottiene la prima vittoria del GiroBio 2011 con Agostini che vince al termine di una fuga la volata a due con Anacona, terzo un altro corridore del Team Zalf: Enrico Battaglin. L’altra faccia è invece rappresentata da Busato che una leggera crisi sull’ascesa finale perde 50” e scivola al terzo posto della generale il cui leader è ora Cattaneo.
Foto copertina: il campione italiano Stefano Agostini si impone sul primo traguardo in salita (foto Scanferla)
Primo arrivo in salita per il GiroBio 2011 che di certo non ha deluso le aspettative, numerosi rimescolamenti di carte e gran movimento anche tra i big, alla fine la classifica generale ne esce ancora più corta, ma di certo alcuni oggi hanno dovuto dire addio ad ogni sogno.
I primi a tentare la fuga sono Novak, Doneddu e Barabesi appena dopo il Gpm di Campolattaro dove era transitato in testa Agostini. Il gruppo però non lascia spazio e lungo l’ascesa successiva il trio viene ripreso e ancora Agostini si aggiudica il Gpm, la discesa seguente poi mette fuori dai giochi, almeno per oggi, ma forse definitivamente, Puccio che a causa di una caduta giunge al traguardo dolorante con circa 1′ di ritardo.
Agostini e Barabesi continuano a provare la fuga, ma i primi ad evadere dal plotone sono Graziato, Trentin, Owsian, Gorodnichev, Betti, Tsatevich. A loro in breve si aggiungono Agostini e Mammini quindi Gazzara, Zilioli, Lasca, Barbin, Pantò, Lupori, Mucelli, Anzalone, Anacona, Fiorenza, Kosyakov, Polivoda, Quintero, Galligani e Tedesco.
La situazione davanti è però tutt’altro che stabile, lo svantaggio del gruppo continua a rimanere inferiore al minuto e quando al traguardo mancano appena una ventina di chilometri il gruppo dei fuggitivi si screma in maniera decisa, rimangono infatti Polivoda, Gorodnichev, Owsian, Pantò, Betti, Anacona, Mammini, Agostini, Zilioli, e Barbin ai quali si aggiungono prima Busato, Quintero e Fanelli quindi Lupori e Lasca.
Resta da affrontare solo l’ultima ascesa e sono subito Anacona, Agostini e Zilioli a fare selezione. L’ultimo citato però non riesce a tenere il ritmo dei compagni d’avventura ed è costretto a mollare venendo ripreso anche dagli inseguitori. Tra gli inseguitori la medesima sorte tocca al leader Busato, costretto a salire del suo passo e a cedere 50” al traguardo perdendo, così, anche il simbolo del primato che finisce sulle spalle di Cattaneo.
Nella volata a due si aggiudica la tappa Agostini, compagno di Busato alla Zalf, su Anacona, terzo, poco staccato, un altro corridore Zalf, Battaglin che completa le due facce di una dolce giornata amara per la formazione veneta.
In generale come detto Cattaneo scalza Busato che ora paga 24” dal leader e viene superato anche da Novikau. Tutti gli altri sono già oltre il minuto a causa anche di distacchi abbastanza importanti accusati proprio nell’ascesa finale della tappa odierna. E domani si replica subito, anzi si aumenta la posta in palio con l’arrivo a 2000m di Campo Imperatore.
Andrea Mastrangelo
13-06-2011
giugno 14, 2011 by Redazione
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TOUR DE SUISSE
Lo slovacco Peter Sagan (Liquigas-Cannondale) si è imposto nella terza tappa, Briga-Glis – Grindelwald, percorrendo 107,6 Km in 3h09′47″, alla media di 34,017 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD) e di 21″ il danese Fuglsang. Cunego è il nuovo leader della classifica, con 54″ sul colombiano Soler e 1′16″ sull’olandese Mollema.
GIROBIO
L’italiano Stefano Agostini (G.S. Zalf Desiree Fior) si è imposto nella quarta tappa, Benevento – Montecassino, percorrendo 166,4 Km in 4h25′35″, alla media di 37,592 Km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Anacona Gomez e di 9″ l’italiano Enrico Battaglin (G.S. Zalf Desiree Fior). L’italiano Mattia Cattaneo (Trevigiani Dynamon Bottoli) è il nuovo leader della corsa, con 22″ sul bielorusso Novikau e 24″ sull’italiano Matteo Busato (G.S. Zalf Desiree Fior).
FLECHE DU SUD (Lussemburgo)
Il russo Alexander Serov si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Belvaux – Esch sur Alzette, percorrendo 151,5 Km in 3h30′30″ , alla media di 43,183 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Palmer e l’elvetico Beuret. In classifica si impone il danese Lasse Bochmann (Glud & Marstrand – LRO), con 18″ sull’austriaco Totschnig e 19″ sul lussemburghese Jungels
VUELTA A COLOMBIA
Il colombiano Walter Pedraza (Epm-Une) si è imposto nella prima tappa, La Estrella – Pereira, percorrendo 205 Km in 5h13′19″, alla media di 39,257 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Edwin Arnulfo Parra (Boyaca Orgullo de America Loteria De Boyaca) e Chalapud. Parra è il nuovo leader della classifica, con 13″ e 14″ sui connazionali Rodas e Perez
INTERNATIONALE THURINGEN-RUNDFAHRT U23
L’australiano Jay McCarthy (Team Jayco-AIS) si è imposto nella prima tappa, circuito di Erfurt, percorrendo 179,6 Km in 4h11′46″, alla media di 42,801 Km/h. Ha preceduto allo sprint i tedeschi Reinhardt e Koch.
TOUR DE SERBIE
L’italiano Angelo Furlan (Christina Watches-Ofone) si è imposto nella prima tappa, circuito di Ruma, percorrendo 111,6 Km in 2h33′52″, alla media di 43,518 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Meeusen e il kazako Lyalko. Nella prima classifica Furlan precede di 1″ il bulgaro Grašev e di 4″ Meeusen.
SHOW DI CUNEGO IN SALITA, MA SAGAN LO BEFFA
Il veronese fa il vuoto sul Grosse Scheidegg, raggiunge il gruppo dei fuggitivi che era avanti di 2′ e rimane solo al comando ma lo slovacco rientra nel finale e lo batte in volata. Il Piccolo Principe è comunque la nuova maglia gialla davanti a Soler e Mollema
Foto copertina: Cunego festeggia in maglia oro (www.tio.ch)
La terza tappa del Tour de Suisse, 107,6 km da Brig-Glis a Grindelwald, malgrado la brevità era una delle più dure della corsa con la salita del Grimselpass e del tremendo Grosse Scheidegg, la cui verra era posta a soli 11 km dal traguardo. A rendere ancora più dura la corsa è stata la pioggia che ha iniziato a cadere fin dalle prime fasi e dopo pochi km il gruppo si è spezzato in due tronconi e davanti sono rimasti 31 corridori tra cui Andy Schleck, Fuglsang e Voigt (Leopard), Sagan, Nerz e Salerno (Liquigas), Giampaolo Caruso (Katusha), Gasparotto (Astana), Righi (Lampre), Van Avermaet, Bakelandts e De Greef (Omega Pharma), Albasini (HTC) e Ten Dam (Rabobank), che in classifica era distaccato di soli 1′08” dalla maglia gialla Soler (Movistar). Sembrava che questa fuga che per molti versi ha ricordato quella dell’Aquila al Giro 2010 potesse decidere il Giro di Svizzera un po’ ma il grosso del gruppo guidato da Movistar e Lampre, con Righi che si è rialzato per tirare dietro per Cunego, è riuscito a superare senza danni il Grimselpass e a contenere in circa 3′ il distacco dai battistrada all’attacco del Grosse Scheidegg, salita di 16,4 km con una pendenza media del 9% se si eccettuano alcuni tratti di falsopiano a metà strada.
Sulle prime rampe Bakelandts, già all’attacco ieri verso Animona nonchè in innumerevoli occasioni al Giro d’Italia, ha tentato l’avventura solitaria mentre al comando del gruppo inseguitore si è portato un Andy Schleck al servizio di Fuglsang, che a sua volta in classifica generale era distaccato di solo 1′26” da Soler; a ruota dei due della Leopard sono rimasti solo Samoilau (Movistar), De Greef, Sagan, Salerno, Ten Dam e Caruso mentre anche il gruppo si è ridotto a una ventina di unità e anche oggi Kloeden (Radioshack), Peter Velits (HTC) e Vandevelde (Garmin) non sono riusciti a reggere il passo dei migliori, che nel frattempo avevano ridotto a poco più di 2′ il distacco dai battistrada.
A 7 km dalla vetta, mentre Bakelandts veniva ripreso dal gruppetto di Andy Schleck, Di Luca (Katusha) è scattato dal gruppo e ha provocato ulteriore selezione con i soli Soler, Cunego, Frank Schleck e Monfort(Leopard), Kruijswijk e Mollema (Rabobank), Froome (Sky) e Van Garderen (HTC) in grado di tenere il ritmo; molto più deciso l’attacco del veronese che ha immediatamente fatto il vuoto con Soler che ha tentato di prendergli la scia ma ha dovuto mollare mentre gli altri sono rimasti sui pedali. Impressionante il passo del Piccolo Principe che ha iniziato a riprendere ad uno ad uno finchè in cima ha scollinato da solo con 5” su Ten Dam, 10” su Salerno e Fuglsang, 15” su Sagan, 35” su Caruso e 45” sul gruppo di Soler, Frank Schleck, Van Garderen e Leipheimer mentre dopo il grande lavoro Andy Schleck si era rialzato.
Cunego ha proseguito nella sua azione in discesa staccando definitivamente Ten Dam mentre uno sfortunatissimo Salerno autore fin lì di una splendida corsa dopo essere quasi riuscito grazie alle sue doti da biker a riportarsi sotto è caduto ed è stato costretto al ritiro; per il veronese sembrava fatta ma a 3 km dall’arrivo Sagan è arrivato come un missile e in volata ha fatto valere il suo spunto veloce anche perchè il capitano della Lampre ha pensato soprattutto a guadagnare secondi per la classifica generale: ulteriore dimostrazione di talento cristallino comunque quella dello slovacco che era impensabile potesse reggere in una salita così impegnativa come il Grosse Scheidegg. 3° e 4° a 21” sono arrivati Fuglsang e Ten Dam, 5° a 48” Caruso e 6° a 1′04” Van Garderen in un gruppetto che comprendeva anche Frank Schleck, Mollema, De Greef e Kruijswijk; meno brillante di ieri Di Luca che ha chiuso 12° a 1′24” poco avanti a un Leipheimer come spesso gli accade ha avuto difficoltà in discesa ed è arrivato 16° a 1′42” mentre Andy Schleck è giunto 21° a 3′41” uscendo definitivamente dalla lotta per la classifica generale.
Cunego comanda ora il Giro di Svizzera con 54” su Soler, 1′16” su Mollema, 1′19” su Ten Dam, 1′21” su Van Garderen, 1′25” su Frank Schleck, 1′32” su Fuglsang e 1′53” su Di Luca; alla luce della superiorità mostrata in salita Damiano sembra il grande favorito ma la sua squadra è apparsa molto debole e rischia di non essere in grado di controllare la corsa di fronte alle corazzate Leopard e Rabobank. La quarta tappa, 198,4 km da Grindelwald a Huttwil, potrebbe finalmente vedere in scena i velocisti anche se le due salitelle presenti nel circuito finale da ripetere 2 volte potrebbero invogliare a una fuga da lontano.
Marco Salonna
Maglia a Cunego, successo a Sagan (foto JC Bott - Keystone)
GIRO NOSTRUM – 14a TAPPA: CANAZEI – TRE CIME DI LAVAREDO “Traversata delle Dolomiti bellunesi”
Seconda frazione dolomitica, con mitico approdo alle Tre Cime di Lavaredo
14a TAPPA: CANAZEI – TRE CIME DI LAVAREDO “Traversata delle Dolomiti bellunesi”
Dopo l’”assaggio” del giorno prima, oggi il Giro si sofferma ancora sulle Dolomitici, per un bis da far tremare i polsi. Pur non presentando un chilometraggio da tappone, questa frazione è decisamente più ardua di quella che l’ha preceduta, caratterizzata da 5 GPM, sui quali spiccano, e non solo per la quota raggiunta, i due “over 2000″, il Passo Giau e l’approdo alle Tre Cime, che sarà valido anche come Cima Coppi. Una tappa da scalatori puri, da affrontare con attenzione e parsimonia: domani i “girini” saranno attesi da una frazione di media montagna lunga, però, ben 263 Km!
Siti UNESCO del giorno
Dolomiti
Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Giro d’Italia 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.
Mauro Facoltosi
Di seguito, tabella di marcia, altimetria e planimetria (cliccare su link e immagini per visualizzare nella dimensione originaria)
ARCHIVIO GIRO NOSTRUM
1a tappa: circuito di Herning (cronometro)
2a tappa: Herning – Herning
3a tappa: Horsens – Horsens
4a tappa: Vicenza – Vicenza (cronosquadre)
5a tappa: Piazzola sul Brenta – Ferrara
6a tappa: Italia in Miniatura (Viserba / Rimini) – Urbino
7a tappa: Assisi – Gran Sasso d’Italia
8a tappa: L’Aquila- Subiaco / Monte Livata
9a tappa: Caserta – Castel del Monte (Andria)
10a tappa: Firenze (crono individuale)
11a tappa: Poggio a Caiano – Modena
12a tappa: Mantova – Brentonico “Traversata del Monte Baldo”
13a tappa: Rovereto – Canazei “Traversata delle Dolomiti trentino-atesine”
UNA VOLATA INASPETTATA
Dopo due fughe in tappe per velocisti ecco che nella tappa disegnata per le fughe arriva la volata di gruppo, vince Zanotti che precede Moser e Puccio sull’arrivo in leggera salita di Benevento. In classifica non cambia nulla con Busato leader e Cattaneo secondo, quest’ultimo non senza patemi.
Foto copertina: la volata di Zanotti nella terza tappa del GiroBio (foto Scanferla)
Giunti da due giornate destinate alle volate e finite entrambe con due fughe di tutto ci si poteva aspettare, meno che nella terza tappa, disegnata perfettamente per una fuga, arrivasse a Benevento il gruppo quasi compatto. A sfruttare al meglio l’occasione presentatasi è il velocista del Team Casati, Marco Zanotti, che supera negli ultimi metri Moser e Puccio i quali tentavano di sfruttare la leggera pendenza che presentava l’arrivo.
Nonostante l’arrivo in volata sono comunque stati molti i tentativi degni di nota della terza tappa. Fin dai primi chilometri ci hanno provato Barabesi, Puccioni e Bedin con gli ultimi due che sono riusciti ad aggiudicarsi, rispettivamente, traguardo volante e Gpm.
Ai tre si sono poi aggiunti più di venti corridori tra i quali Busato, Cavasin, Novikau e Mammini, uomini molto ben piazzati in classifica generale, col primo leader e favorito numero uno dopo la fuga della seconda tappa. Dal plotoncino di attaccanti era rimasta però fuori la Trevigiani e con lei il suo capitano Cattaneo, unico che, guardando i distacchi, potrebbe impensierire l’attuale leader della Zalf.
Sotto il ritmo imposto dal team di Mirko Rossato la fuga viene ripresa e il gruppo si ritrova quasi compatto ad una ventina di chilometri dal traguardo, a provarci questa volta è Anacona, seguito da Monguzzi e Di Corrado, il loro vantaggio sfiora il minuto e mezzo, ma il terreno è loro avverso e il gruppo ha nuovamente la meglio sulla fuga.
Gli ultimi sussulti li forniscono una caduta all’altezza della flame rouge, che di fatto mette fuori gioco gli atleti della Zalf, e Moser che prova ad anticipare tutti in volata sfruttando la leggera pendenza dell’arrivo, niente da fare però per il vincitore della prima frazione che viene superato da Zanotti. Al terzo posto conclude Puccio, mentre in classifica generale non cambia nulla, con Busato leader e Cavasin alle sue spalle per 1”.
Andrea Mastrangelo
COMMENTOUR DE SUISSE: BENE GLI ITALIANI MA DOVE SONO KLÖDEN E ANDY?
giugno 13, 2011 by Redazione
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Ecco il commento alla tappa appena conclusa del Tour de Suisse. Il principale argomento del giorno non è rappresentato tanto dalla buona prestazione fornita dagli italiani, Cunego su tutti, quanto dalle inaspettate débâcle di Klöden e Andy Schleck.
Foto copertina: uno dei protagonisti in negativo della prima tappa montana, il lussemburghese Andy Schleck (foto Bettini)
E’ bastata la prima salita di questo Tour de Suisse a mietere le prime importantissime vittime: Andreas Klöden dopo il buon prologo di ieri ha immediatamente ceduto sulle rampe che da Sierre oggi hanno portato la carovana a Crans Montana, seguito qualche chilometro dopo da Andy Schleck, insufficiente alla fine di questo weekend di corsa e in ritardo di condizione nei giorni di preparazione che precedono il Tour de France. Oppure che siano venuti in Svizzera apposta per allenarsi puntando tutto alla Grande Boucle? E’ certo però che vedere due corridori così staccarsi da un numeroso gruppo di atleti su una salita pedalabile come quella di Crans Montana sia cosa rara, cedendo di schianto da uomini sulla carta meno quotati su pendenze mai impossibili.
Se Andy non c’è, tutt’altro discorso si fa per Franck, ora capitano unico della Leopard dopo la debacle del fratello e l’uscita di classifica dell’ex maglia gialla Cancellara. La squadra lussemburghese ha lavorato bene oggi negli ultimi chilometri di tappa, con Voigt, Gerdemann ed infine Fuglsang insieme a Van Garderen, mentre O’Grady ha pensato ad un lavoro nel lungo tratto di pianura che precedeva l’erta conclusiva, e Franck ha tentato due seri scatti lungo la salita, ben braccato da Cunego. Leipheimer, insignito dalla Radioshack come capitano, è stato discreto, seppure si sia staccato solo all’ultimo chilometro.
Note di merito invece a favore dei nostri corridori di punta: Damiano Cunego si conferma uomo di classifica per le brevi corse a tappe, forse oggi era meno lucido di Soler all’ultimo chilometro. Ma Damiano c’è, e i sedici secondi che lo distanziano da Soler possono essere fondamentali già domani per il veronese. Lo stesso vale per Di Luca, in grande forma dopo un discreto Giro d’Italia ed ora in lotta per un posto tra i big nella generale. Complimenti davvero a Mauricio Soler, nella migliore condizione di forma dopo quella grandissima stagione in maglia Barloworld in cui offriva prestazioni di altissimo livello al Tour de France, quando vinse una bella tappa a Briançon e la classifica finale della Maglia a Pois. A Crans Montana il colombiano è stato tatticamente formidabile, è stato sempre ad aspettare il momento buono per piazzare l’attacco vincente.
Tra le prime due frazioni montuose del 75mo Tour de Suisse quella odierna era sicuramente quella meno impegnativa: quella di domani è una tappa davvero dura, il Grimsel e soprattutto il Grosse Scheidegg sono salite importanti. Ma chi vuole vincere la tappa dovrà essere molto bravo e lucido ad affrontare la discesa verso Grindelwald, ai piedi di una montagna sacra agli alpinisti, l’Eiger. Sarà di sicuro una frazione che ci darà sorprese e spettacolo già nelle sue prime fasi, data la risicata lunghezza di corsa, solo 107 chilometri. Di certo a fine giornata, niente sarà più come al suo inizio.
Andrea Giorgini
SPLENDE SOLER SU CRANS MONTANA
Lo scalatore colombiano dopo i fasti del Tour 2007 e le successivi vicissitudini torna al successo nel primo arrivo in salita del Tour de Suisse davanti a Cunego, Frank Schleck e a un ritrovato Di Luca; perde ancora terreno Andy Schleck, crollano Kloeden e Cancellara.
Foto copertina: Soler vincitore sul traguardo di Crans Montana (Photo PC)
La seconda tappa del Giro di Svizzera, 149 km da Airolo a Crans Montana, prevedeva la lunghissima ascesa del Nufenenpass in partenza e nel finale i 12 km all’8% che portavano ad Aminona e gli ultimi 3 km ancora all’insù verso il traguardo; la tantissima pianura che seguiva la discesa della Novena ha fatto sì che non ci fosse nessun attacco tanto che a scollinare per primo è stato un ottimo corridore ma non certo uno scalatore come Breschel (Rabobank), mentre sulla successiva picchiata si sono avvantaggiati Mondory (Ag2r) e il campione di Spagna Gutierrez (Caisse d’Epargne) che hanno acquisito un vantaggio di 5′ sul gruppo tirato dalla Leopard di Cancellara e dei fratelli Schleck e dalla Katusha di Di Luca; anche Bodrogi (Team Type 1) ha tentato di evadere dal gruppo ma non è riuscito a riportarsi sui primi due e si è lasciato riassorbire.
Lungo la salita di Aminona, la cui vetta era posta a 10 km dal traguardo, il vantaggio dei fuggitivi ha iniziato a ridursi e il gruppo a sgretolarsi sotto la spinta dei Leopard; tra i primi a perdere contatto Bruseghin (Movistar), Nocentini (Ag2r), Carrara (Vacansoleil), Talansky (Garmin) e Devolder (Vacansoleil) oltre a tutti i velocisti mentre poco più avanti anche Cancellara ha ceduto lasciando il proscenio ai compagni più adatti di lui al percorso di questo Tour de Suisse; più sorprendenti le crisi di Vandevelde (Garmin), Peter Velits (HTC) e soprattutto Kloeden (Radioshack), uno dei grandi favoriti della vigilia. Mentre Gutierrez e Mondory venivano ripresi prima Bakelandts (Omega Pharma) e poi Weening (Rabobank) hanno tentato di evadere dal gruppo, ridotto a una trentina di unità con Gerdemann (Leopard) e Giampaolo Caruso (Katusha) ad alternarsi al comando ma non hanno guadagnato che qualche decina di metri e sono stati rapidamente riassorbiti.
La corsa si è accesa a 3 km dalla vetta quando ad attaccare è stato il vincitore del Giro di Svizzera 2010 Frank Schleck e alla sua ruota si è portato immediatamente Cunego (Lampre) seguito da Leipheimer (Radioshack), un brillantissimo Di Luca (Katusha), Soler (Movistar), Tschopp (BMC) e Kruijswijk (Rabobank). L’azione del campione lussemburghese ha fatto sì che si staccassero definitivamente tra gli altri Albasini (HTC), Caruso, un comunque sorprendente Rojas (Movistar), Danielson (Garmin) e soprattutto Andy Schleck mentre sono riusciti a rientrare Mollema e Ten Dam (Rabobank), Capecchi (Liquigas), Frank (BMC), De Greef (Omega Pharma), il secondo della generale Van Garderen (HTC) e Froome (Sky) che è ripartito in contropiede.
Un nuovo attacco di Frank Schleck marcato ancora immediatamente da Cunego in una riedizione del duello dell’Alpe d’Huez del Tour 2006, anche se allora fu il veronese a scattare più volte e il lussemburghese a infilzarlo nel finale, ha fatto sì che restassero davanti con loro Soler e Leipheimer; un successivo rallentamento ha fatto sì che rientrassero dapprima Di Luca e Tschopp e poco dopo anche Ten Dam, Mollema, Kruijswijk, Capecchi, Frank e Froome che nel frattempo era stato raggiunto e staccato e questi 14 uomini hanno scollinato assieme in vetta ad Aminona.
Sulla successiva discesa la Rabobank ha tentato di approfittare della superiorità numerica lanciando Kruijswijk e alla ruota della rivelazione del Giro d’Italia si sono portati Frank e Di Luca; i tre hanno guadagnato 20” e sembrava essere l’azione buona ma Fuglsang (Leopard) è riuscito a rientrare e si è portato al comando nel tratto pianeggiante andando a riprendere i primi tre subito prima degli ultimi 3 km di salita che portavano a Crans Montana. Il primo ad attaccare è stato ancora una volta Frank Schleck con i soli Cunego, Soler e Di Luca in grado di rimanere con lui; ci hanno provato in seguito il colombiano e il veronese ma lo scatto decisivo è stato quello ai 500 metri del corridore della Movistar che si è involato verso il traguardo conquistando un successo che gli mancava dalla Vuelta a Burgos del 2007, anno in cui diede spettacolo anche al Tour de France vincendo la tappa di Briancon e la maglia a pois di miglior scalatore. Ottima prova comunque per Cunego che ha chiuso 2° a 12” davanti a Frank Schleck e per Di Luca che è giunto 4° a 16” mentre Mollema è stato 5° a 18”, Leipheimer che ha pagato dazio nel finale 6° a 34”, Van Garderen che invece si è difeso al meglio 7° a 36”, Frank 8° a 39” e un Capecchi uscito molto bene dal Giro 9° a 47” insieme a Ten Dam e Kruijswijk. Andy Schleck ha comunque tenuto duro nel finale e ha chiuso 16° a 1′39” insieme a un ottimo Salerno (Liquigas) mentre Danielson è giunto 26° a 2′05”, Hesjedal (Garmin) 46° a 5′53”, Peter Velits 55° a 7′44” e Kloeden addirittura 83° a 10′46”; 17′44” invece il ritardo dell’ex maglia gialla Cancellara che è giunto nel gruppetto dei velocisti.
Soler balza anche al comando della classifica generale con 16” su Cunego, 22” su Mollema, 27” su Van Garderen, 31” su Frank Schleck, 38” su Leipheimer, 39” su Di Luca e 52” su Frank. Il percorso della terza tappa, 107,6 km da Brig-Glis a Grindelwald con le ascese del Grimselpass e soprattutto del durissimo Grosse Scheidegg e l’arrivo in fondo alla discesa, potrebbe essere propizio ai due italiani alla luce della condizione dimostrata e del loro spunto veloce.
Marco Salonna
BIS DI PURITO E DELFINATO A WIGGINS, MA L’EROE E’ PINOT
Grandissima prestazione del 21enne francese che dopo essere stato in fuga fin dai primi km ed essere stato ripreso dai migliori trova la forza di arrivare 2° a La Toussuire dietro a Rodriguez che vince la seconda tappa consecutiva; il britannico ben protetto dalla sua squadra controlla e si aggiudica la classifica generale.
Foto copertina: il podio del Delfinato 2011 (foto AFP)
La settima e ultima tappa del Delfinato con partenza da Pontcharra era lunga appena 117 km ma 36 di questi erano in salita, i 22 della Croix de Fer e, subito dopo la fine della discesa, i 14 di La Toussuire, là dove nel Tour del 2006 Michael Rasmussen vinse la tappa e Landis perse la maglia gialla che riconquistò il giorno dopo a Morzine e portò fino a Parigi prima di essere squalificato per doping. Nel tratto iniziale in pianura si sono avvantaggiati Duque (Cofidis), a caccia di punti per la sua maglia a pois, Zeits (Astana), Minard (Ag2r), Tjallingii (Rabobank), Rolland (Europcar), Kolobnev (Katusha), Pinot (Fdj), Erviti (Movistar), Koren (Liquigas), Valentin (Cofidis) e Vermote (Quickstep) che hanno iniziato la Croix de Fer con 4′ di vantaggio sul gruppo tirato dalla Katusha di Rodriguez, intenzionato a bissare il successo di Collet d’Allevard e a risalire in classifica dal 6° posto fino al podio. Sulle prime rampe della salita Pinot ha staccato i compagni di fuga e si è involato in solitudine mentre dal gruppo hanno attaccato i due capitani della Cofidis Moncoutiè e Taaramae che speravano di sfruttare la presenza di due compagni tra i battistrada, e su di loro si è portato Voeckler (Europcar).
Il plotone guidato nuovamente dalla Sky della maglia gialla Wiggins si è rapidamente assottigliato e anche Basso (Liquigas) e Samuel Sanchez (Euskaltel), che avevano provato a testarsi nelle due giornate precedenti, hanno perso contatto mentre il gruppetto di Moncoutiè ha raggiunto quello di Kolobnev. A 4 km dalla vetta Rodriguez ha attaccato in compagnia di Gesink (Rabobank) e Kern (Europcar) e si è riportato sul suo compagno di squadra russo che però non ha avuto la forza di aiutarlo mentre Wiggins aveva ancora Boasson Hagen e Uran a supportarlo; l’azione del catalano è dunque fallita e in vetta Pinot ha scollinato con 55” sul gruppetto maglia gialla composto da Wiggins, Moncoutiè, Voeckler, Uran, Van den Broeck (Omega Pharma), Vinokourov (Astana), Siutsou (HTC), Peraud (Ag2r), Brajkovic (Radioshack) ed Evans (BMC) oltre a Rodriguez, Gesink e Kern: presenti dunque i primi 10 della classifica generale mentre la maglia bianca Coppel (Saur-Sojasun) e Chris Soerensen (Saxo Bank) che erano rispettivamente 11° e 12° sono rientrati sulla successiva discesa in compagnia di Garate (Rabobank), Hivert (Saur-Sojasun), Tony Martin (HTC), Perget (Ag2r), Ruijgh (Vacansoleil), Rolland, Zeits e Boasson Hagen.
All’inizio della discesa Voeckler è uscito dal gruppo e ha raggiunto e staccato Pinot, evidentemente non troppo a suo agio con le picchiate, mentre Garate dopo essere rientrato si è portato in testa portando fuori il suo capitano Gesink, che ha iniziato la salita finale con 50” di ritardo da Voeckler e 20” di vantaggio sul gruppo.
All’inizio della salita di La Toussuire Gesink ha lasciato Garate e ha raggiunto Pinot che nonostante la lunga fuga è riuscito a prendergli la ruota e a 10 km dall’arrivo si è riportato anche su Voeckler, mentre dietro Uran scandiva un ritmo non sostenutissimo ma che comunque ha consentito al gruppo di avvicinarsi ai fuggitivi; le pendenze non impossibili dell’ascesa e la brevità della tappa hanno fatto sì che non ci fosse grande selezione e fino a 6 km dal traguardo non è successo nulla con i tre al comando che in quel momento avevano 30” di vantaggio.
Il primo a scattare dal gruppetto dei migliori è stato Soerensen, che a La Toussuire aveva vinto al Delfinato del 2008; il danese si è riportato sul gruppetto di testa mentre dietro si è accesa finalmente la bagarre con Van den Broeck che ci ha provato più volte senza però mai fare la differenza: ben più deciso l’attacco a 4 km dal traguardo di Rodriguez che si è ricongiunto con il gruppetto di testa e ha messo in leggera difficoltà Wiggins che però in seguito ha approfittato di un rallentamento per rientrare sugli altri uomini di classifica.
Davanti sono dunque rimasti Gesink, Pinot, Voeckler, Soerensen, Rodriguez, Van den Broeck, Kern, Brajkovic, Evans, Vinokourov, Peraud, Siutsou e Wiggins che malgrado altri tentativi di Soerensen e Van den Broeck sono rimasti assieme fino a 500 metri dall’arrivo; Kern si è portato al comando per lanciare Voeckler ma Rodriguez ha piazzato uno scatto violentissimo al quale nessuno ha saputo rispondere e si è imposto per il secondo giorno consecutivo con 7” sullo straordinaro Pinot, capace ancora di sprintare per il 2° posto malgrado tutte le energie spese in giornata, su Gesink, Van den Broeck e Vinokourov; 6° a 10” è giunto Soerensen insieme a Evans, Siutsou, Brajkovic, Wiggins e Peraud mentre uno stremato Voeckler è arrivato 12° a 14” e Kern 13° a 23”. Da sottolineare l’ottima prova di Tony Martin 14° a 1′02” mentre Coppel è giunto 19° a 2′37”, Samuel Sanchez 25° a 6′36” in un gruppetto che comprendeva il nostro Marzano (Lampre) e Basso 40° a 10′31”.
Il Giro del Delfinato va dunque a Wiggins che ha fatto la differenza nella prova a cronometro di Grenoble e si è gestito molto bene in montagna ottimamente supportato dalla squadra; il britannico si è imposto con 1′26” su Evans, 1′49” su Vinokourov, 2′10” su Van den Broeck, 2′51” su Rodriguez, 3′05” sulla grande rivelazione Kern, 3′30” su Peraud e 4′14” su Siutsou che come Purito è uscito molto bene dal Giro d’Italia. Il catalano oltre alle due tappe si è aggiudicato anche la maglia verde della classifica a punti e la maglia a pois di miglior scalatore mentre Coppel, che fu 5° al Delfinato un anno fa, è stato il miglior giovane e la Europcar si è aggiudicata la classifica a squadre.
Marco Salonna

Rodrigruez esulta per il secondo giorno consecutive sulle strade del Delfinato (foto AFP)
12-06-2011
giugno 13, 2011 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
CRITÉRIUM DU DAUPHINÉ
Lo spagnolo Joaquin Rodriguez Oliver (Katusha Team) si è imposto anche nella settima ed ultima tappa, Pontcharra – La Toussuire, percorrendo 117,5 Km in 3h24′30″, alla media di 34,474 Km/h. Ha preceduto di 7″ il francese Pinot e l’olandese Gesink. Miglior italiano Marco Marzano (Lampre – ISD), 26° a 6′36″. In classifica si impone il britannico Bradley Wiggins (Sky Procycling) con 1′26″ sull’australiano Evans e 1′49″ sul kazako Vinokourov. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Cannondale), 26° a 24′36″
TOUR DE SUISSE
Il colombiano Juan Mauricio Soler (Movistar Team) si è imposto nella seconda tappa, Airolo – Crans-Montana, percorrendo 149 Km in 4h23′20″ , alla media di 33,949 Km/h. Ha preceduto di 12″ l’italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD) e il lussemburghese Frank Schleck. Soler è il nuovo leader della classifica, con 16″ su Cunego e 22″ sull’olandese Mollema.
GIROBIO
L’italiano Marco Zanotti (Casati Named) si è imposto nella terza tappa, San Severo – Benevento, percorrendo 154,4 Km in 3h20′50″, alla media di 46,128 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Moreno Moser (Lucchini Maniva Ski) e Salvatore Puccio (Team Hopplà – Truck Italia – Mavo Infissi – Valdarno Project). L’italiano Matteo Busato (Zalf Désirée Fior) ha conservato la testa della classifica, con 1″ sull’italiano Daniele Cavasin (Generali Ballan) e 9″ sul bielorusso Novikau.
DELTA ZEELAND TOUR
Il belga Steven Caethoven (Veranda’s Willems – Accent) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, circuito di Terneuzen, percorrendo 195,8 Km in 4h34′51″, alla media di 42,743 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Bosmans e il britannico Hammond. Miglior italiano Giacomo Nizzolo (Leopard Trek), 4°. In classifica si impone il tedesco Marcel Kittel (Skil – Shimano), con 4″ e 6″ sugli olandesi Bos e Van Emden. Miglior italiano Nizzolo, 51° a 33″.
GP PAD – VOLTA AO ALENTEJO (Portogallo)
Il portoghese Filipe Cardoso (Barbot/Efapel) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Montemor-o-Novo – Redondo, percorrendo 169,7 Km in 3h50′09″, alla media di 44,240 Km/h. Ha preceduto di 4″ il lituano Evaldas Siskevicius (Velo Club la Pomme Marseille) e di 16″ lo spagnolo Salgueiro. In classifica si impone Siskevicius, con 7″ e 9″ sui portoghesi Cardoso e Sancho.
TOUR OF SINGKARAK (Indonesia)
Settima ed ultima tappa suddivisa in due semitappe.
Il mattino, l’iraniano Samad Pourseyedi (Azad University) si è imposto nella prima semitappa, Padang Panjang – Danau Kembar, percorrendo 107,5 Km in 2h48′15″, alla media di 38,336 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Amir Zargari (Azad University) e il corridore di Hong Kong Choi. Zargari ha conservato la testa della classifica, con 16″ e 1′42″ sui connazionali Emami e Pourseyedi.
Il pomeriggio, il sudcoreano Chan Jae Jang (Terengganu Pro-Asia Cycling Team) si è imposto nella seconda semitappa, Danau Kembar – Danau Singkarak, percorrendo 70,8 Km in 1h28′15″, alla media di 48,136 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’indonesiano Waseso e il taiwanese Hsin Hsiao. Invariate le prime tre piazze della classifica, con il successo finale dell’iraniano Amir Zargari (Azad University).
CARPATHIA COURIERS PATH (Repubblica Slovacca – Polonia)
Il polacco Grzegorz Haba si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Radlow – Gorlice, percorrendo 140 Km in 3h28′16″, alla media di 40,333 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Pawel Bernas e Kulas. In classifica si impone Bernas, con 6″ e 42″ sui connazionali Poljanski e Kowalczyk
RONDE DE L’OISE (Francia)
L’estone Gert Jõeäär si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Bailleul-sur-Therain – Liancourt, percorrendo 172,2 Km in 4h04′33″, alla media di 42,249 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Demare e Kneisky. In classifica si impone il lituano Gediminas Bagdonas (An Post – Sean Kelly), con 14″ e 17″ sui francesi Lalouette e Vachon.
FLECHE DU SUD (Lussemburgo)
Il danese Lasse Bøchmann (Glud & Marstrand-LRØ) si è imposto nella terza tappa, Troisvierges – Bourscheid, percorrendo 149,5 Km in 3h46′53″ , alla media di 39,535 Km/h. Ha preceduto di 19″ l’austriaco Totschnig e di 23″ il francese Lhôtellerie. Bøchmann è il nuovo leader della classifica, con 18″ su Totschnig e 19″ sul lussemburghese Jungels
KWITA IZINA CYCLING TOUR (Ruanda)
L’eritreo Daniel Teklehaymanot si è imposto anche nella terza ed ultima tappa, Gisenyi – Kigali. Ha preceduto di 1′13″ il connazionale Abrha e di 1′52″ il marocchino Jelloul. Teklehaymanot si impone nella classifica finale con 1′13″ su Abrha e 4′35″ su Jelloul.
NEUSEENCLASSICS
Il tedesco André Schulze (CCC Polsat Polkowice) si è imposto nella corsa tedesca, percorrendo 181,9 Km in 3h49′50″, alla media di 47,486 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Radochla e l’italiano Enrico Montanari (WIT)
INTERNATIONAL RAIFFEISEN
Il croato Tomislav Danculovic (Loborika Favorit Team) si è imposto nella corsa tedesca, percorrendo 174 Km in 4h12′01″, alla media di 41,426 Km/h. Ha preceduto di 5″ lo sloveno Furdi e il croato Rogina. Miglior italiano Ermanno Capelli (Team Vorarlberg), 15° a 56″.
VAL D’ILLE U CLASSIC 35
Il francese Guillaume Louyest si è imposto nella corsa francese, percorrendo 185,6 Km in 4h15′03″, alla media di 43,662 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Bouteille e Chopin.
VUELTA A COLOMBIA
Il colombiano Marlon Perez (GW Shimano-Chec-Edeq-Envia) si è imposto nel prologo, circuito di La Ceja, percorrendo 5,8 Km in 7′48″, alla media di 44,615 Km/h. Ha preceduto di 1″ lo spagnolo Sevilla e di 3″ il colombiano Cardenas.