PROVE DI MONDIALE PER SAGAN
Secondo successo di tappa per il 21enne ceco che a Sciaffusa si impone in un gruppetto ristretto davanti a Goss, Swift e altri avversari che troverà a Copenhagen. Mollema perde 47” per una foratura e viene scavalcato in classifica da Kruijswijk, Frank Schleck e Leipheimer che tenteranno l’assalto alla maglia gialla di Cunego nella crono conclusiva.
Foto copertina: Sagan vince a Sciaffusa (foto Bettini)
Si pensava che l’ottava e penultima tappa del Giro di Svizzera, 167,3 km da Tuebach a Sciaffusa, avrebbe finalmente visto una volata generale malgrado la presenza di un gpm di 3a categoria e uno di 4a negli ultimi 25 km ma anche questa volta non è andata così. Tutto è andato secondo i piani fino all’inizio della prima salita con Barta (Netapp), Marycz (Saxo Bank), Paolini (Katusha) e, piuttosto sorprendentemente dal momento che allo sprint avrebbe potuto dire la sua, Ventoso (Movistar) in fuga e il gruppo che dopo aver lasciato inizialmente 7′ di distacco ai fuggitivi si è riportato sotto. Sulle prime rampe la Movistar ha iniziato un forcing che aveva la funzione di staccare gli sprinter puri per favorire Rojas e la Leopard con in particolare Andy Schleck molto attivo ha proseguito l’azione malgrado non avesse un uomo adatto al finale; il gruppo, in testa al quale si è mosso addirittura Leipheimer (Radioshack) stoppato immediatamente dalla maglia gialla Cunego (Lampre) si è ridotto rapidamente a una trentina di unità e Boonen (Quickstep), Cavendish (HTC) e Greipel (Omega Pharma) non hanno retto il ritmo e non riusciranno più a rientrare malgrado il lavoro delle rispettive squadre.
Malgrado tutti gli uomini di classifica fossero rimasti nel primo gruppo gli uomini della Leopard, coadiuvati anche da quelli della Garmin del campione del mondo Hushovd, hanno continuato a tirare finchè a 13 km dal traguardo Mollema (Rabobank), 2° della generale a 1′23” da Cunego, ha forato ed è rimasto staccato: dapprima con l’aiuto di Breschel e successivamente da solo l’olandese ha provato a rientrare ma ha dovuto desistere ed è stato raggiunto dal gruppo di Cavendish, mentre davanti i Leopard hanno proseguito nell’azione per far guadagnare un posto in classifica a Frank Schleck che alla vigilia era 4° a 1′41” da Cunego, che a sua volta pur ancora privo di compagni di squadra si è mantenuto sempre nelle primissime posizioni. Dopo un tentativo di Poels (Vacansoleil) a 2 km dal traguardo è stata la Liquigas con Damiano Caruso e Oss ma è stato Swift (Sky) a lanciare la volata per primo; inizialmente Sagan è rimasto chiuso ma non appena ha trovato lo spazio per uscire ha rimontato il britannico con grande facilità e ha colto il suo secondo successo in questo Tour de Suisse dopo quello di Grindelwald. Swift ha perso anche il 2° posto a vantaggio di Goss (HTC) mentre 4° ha chiuso Koldo Fernandez (Euskaltel) davanti a Hushovd e a Rojas.
Mollema ha accusato al traguardo un distacco di 47” e in classifica generale è scivolato al 5° posto a 2′11” da Cunego; 2° diventa il suo compagno Kruijswijk a 1′36”, 3° Frank Schleck a 1′41” e 4° Leipheimer a 1′59”. Proprio lo statunitense dovrebbe essere il principale avversario di Damiano nella crono conclusiva, 32,1 km da Sciaffusa a Sciaffusa con una salita di circa 4 km a due terzi del percorso, ma non sono da sottovalutare neppure l’olandese già 7° in stagione nella prova contro il tempo del Giro di Romandia nè il lussemburghese che non è una specialista ma che un anno fa costruì il suo successo al Tour de Suisse proprio nella crono finale; il vantaggio che Cunego ha in classifica e la condizione che ha mostrato in questa settimana a partire dal prologo di Lugano lasciano comunque ben sperare nel successo finale del veronese, che sarebbe il primo di un italiano dopo quello di Francesco Casagrande nel 1999.
Marco Salonna
GIROBIO, ZALF PADRONA A MAROSTICA
Seconda vittoria della corsa per la Zalf e seconda vittoria anche per Agostini, il corridore padovano lascia la compagnia ad una manciata di chilometri dal traguardo aiutato da un’ottima tattica di squadra. Alle sue spalle giunge Locatelli che regola gli inseguitori anticipando Battaglin. Staccati Cattaneo e Novikau con il primo che conserva la maglia rossa, malissimo Moser che alza bandiera bianca.
Foto copertina: Agostini primo a Pianezze di Marostica (foto Scanferla)
Si parte da Lonato del Garda, destinazione Marostica. Tappa di mezza montagna si potrebbe definire una frazione di questo genere che prevede pianura per 140km, poi un circuito in quel di Marostica che presenta una corta ma dura salita da ripetere due volte e infine uno strappo sul traguardo.
Non partono Macelli, ultimo della generale, e Mammini, campione italiano a cronometro, lungo la strada si aggiunge ai ritirati anche Di Serafino che fino alla partenza occupava la settima posizione della generale.
Media molto sostenuta nei primi chilometri, quasi 50 all’ora dopo la prima ora, così i primi scatti iniziano dopo diversi chilometri. Dapprima ci provano Lupori e Bedogni, quindi Ferraresso, più tardi parte un folto drappello: Bedin, Aldegheri, Pavan, Di Corrado, Palandri, Fedi e Parrinello. Nessuno dei tre riesce però a sfuggire al ritorno del gruppo che puntualmente dopo pochi chilometri finisce per ricucire il gap. Si giunge così nel circuito finale con la Collpack in testa a tirare fino all’inizio della salita quando il suo portacolori Zardini prova ad anticipare tutti. Il fuggitivo guadagna una decina di secondi lungo la salita e scollina in testa incalzato però da Agostini e Anacona che sul Gpm si avvicinano quasi al punto di beffarlo.
In discesa si forma un bel drappello di battistrada con Bongiorno, Aru, Greselin, Puccio, Busato, Moser, Battaglin, Locatelli, D’Elpidio e Zilioli che riprendono i fuggitivi, qualche secondo più tardi rientrano anche Cattaneo e Novikau.
Lungo la seconda ascesa verso Molvena arrivano però i primi verdetti della corsa, Moser alza bandiera bianca e al traguardo perderà tre minuti, dal gruppetto si staccano poi anche Busato, Novikau e Cattaneo che nell’ordine perderanno 40, 45 e 48 secondi. Nel frattempo si scatena la bagarre tra quelli che sono rimasti, Locatelli prova a fare il vuoto, ma il suo tentativo è vano. Zardini ripete l’azione del primo passaggio e va ad aggiudicarsi il Gpm ancora davanti ad Agostini, terzo giunge Aru, ma il vantaggio dei tre non è sufficiente e lungo la discesa il drappello si ricompatta.
A questo punto tutti attendono l’ultima rampa in vista del traguardo per piazzare la sparata vincente ed è così che finiscono tutti per essere beffati dalla tattica Zalf: Agostini si porta in testa ai -3km, dietro di lui Battagin crea il buco e in breve l’atleta padovano raggiunge un vantaggio di 10” sufficienti a consentirgli di giungere al traguardo.
Lungo lo strappo finale Locatelli riesce a staccare i compagni d’avventura e chiude secondo a 8” davanti a Battaglin e Puccio, quindi giungono, leggermente più staccati, Aru, Bongiorno, Zardini, De Ieso, Anacona e Zilioli.
Un bello scossone è stato dato anche alla generale con Cattaneo che ora può vantare appena 30” su Anacona e 45” su Agostini. Novikau scivola al quarto posto con un ritardo di 42”, poco meni di un minuto paga invece Aru.
Ottima la posizione della Zalf che oltre ad Agostini presenta ben tre uomini nella top ten, si tratta di Battaglin e Busato (che pagano circa 1′20” dal leader) e di Francesco Bongiorno che però perde oltre due primi.
Andrea Mastrangelo
17-06-2011
giugno 18, 2011 by Redazione
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TOUR DE SUISSE
Il belga Thomas De Gendt (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team) si è imposto nella settima tappa, Vaduz – Serfaus-Fiss-Ladis, percorrendo 222,8 Km in 5h38′42″, alla media di 39,468 Km/h. Ha preceduto di 35″ il lussemburghese Andy Schleck e di 48″ lo spagnolo Rojas Gil. Miglior italiano Marco Marcato (Vacansoleil-DCM Pro Cycling Team), 8° a 2′30″. L’italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD) ha conservato la testa della classifica, con 1′23″ e 1′36″ sugli olandesi Mollema e Kruijswijk.
GIROBIO
L’italiano Stefano Agostini (G.S. Zalf Desiree Fior) si è imposto nella settima tappa, Lonato del Garda – Marostica, percorrendo 163,2 Km in 3h40′29″, alla media di 44,411 Km/h. Ha preceduto di 8″ gli italiani Stefano Locatelli (Team Colpack) ed Enrico Battaglin (G.S. Zalf Desiree Fior). L’italiano Mattia Cattaneo (Trevigiani Dynamon Bottoli) ha conservato la testa della classifica, con 31″ sul colombiano Anacona Gomez e 45″ su Agostini.
TOUR DE BEAUCE (Canada)
Il canadese Svein Tuft (Team Spidertech Powered By C10) si è imposto nella quarta tappa, circuito a cronometro di Saint-René, percorrendo 20 Km in 25′26″ , alla media di 47,182 Km/h. Ha preceduto di 6″ l’australiano Freiberg e di 10″ lo statunitense Zwizanski. Due gli italiani in gara: Davide Frattini (UnitedHealthcare Pro Cycling) è 61° a 2′29″, Andrea Grendene (Team Type 1 – Sanofi Aventis), 76° a 3′11″. Lo spagnolo Francisco Mancebo Perez (Realcyclist.com Cycling Team) ha conservato la testa della classifica, con 24″ sul messicano Colex Tepoz e 1′11″ sull’australiano King. Frattini 49° a 31′40″, Grendene 61° a 33′51″.
VUELTA A COLOMBIA
Il colombiano Juan Pablo Wilches (Idrd-Liga De Ciclismo De Bogota-Formesan) si è imposto nella quinta tappa, Ibagué – Bogotá, percorrendo 221 Km in 5h27′53″, alla media di 40,441 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Acevedo e Casas. Il colombiano Felix Rafael Cardenas (GW Shimano-Chec-Edeq-Envia) ha conservato la testa della classifica, con 49″ e 50″ sui connazionali Pedraza ed Henao.
INTERNATIONALE THURINGEN-RUNDFAHRT U23
L’olandese Wilco Kelderman (Rabobank Continental Team) si è imposto nella quinta tappa, cronoscalata Katzhütte – Neuhaus am Rennweg, percorrendo 11,7 Km in 20′35″, alla media di 34,105 Km/h. Ha preceduto di 19″ il tedesco Steigmiller e di 35″ l’olandese Dumoulin. Kelderman è il nuovo leader della classifica, con 32″ su Steigmiller e 56″ su Dumoulin.
TOUR DE SERBIE
L’italiano Angelo Furlan (Christina Watches-Ofone) si è imposto anche nella quinta tappa, Niš – Sokobanja, percorrendo 84,5 Km in 1h43′38″, alla media di 48,922 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Meeusen e il serbo Kasa. Il serbo Ivan Stevic (Partizan Powermove) ha conservato la testa della classifica, con 2″ sul danese Rasmussen e 14″ sul francese Converset. Miglior italiano Manuele Bindi (Meridiana Kamen Team), 8° a 1′45″.
STER ZLM TOER (Paesi Bassi)
L’argentino Juan José Haedo (Saxo Bank Sungard) si è imposto nella terza tappa, circuito di Nuth (Schimmert), percorrendo 202 Km in 5h12′01″, alla media di 38,844 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giacomo Nizzolo (Leopard Trek) e il francese Roux. Il tedesco Patrick Gretsch (HTC-Highroad) ha conservato la testa della corsa con 4″ sullo statunitense Farrar e 6″ sul britannico Dowsett. Miglior italiano Davide Appollonio (Sky Procycling), 11° a 16″.
ROUTE DU SUD (Francia)
Il francese Anthony Charteau (Team Europcar) si è imposto nella seconda tappa, St Gaudens – Cauterets, percorrendo 177 Km in 4h53′19″, alla media di 36,206 Km/h. Ha preceduto di 5″ il bielorusso Kiryienka e di 47″ l’italiano Davide Rebellin (Miche – Guerciotti). Charteau è il nuovo leader della classifica, con 8″ su Kiryienka e 55″ su Rebellin.
TOUR DE SLOVENIE
L’italiano Elia Viviani (Liquigas-Cannondale) si è imposto nel prima tappa, Koper – Nova Gorica, percorrendo 189,6 Km in 4h54′35″, alla media di 38,617 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Bole e l’italiano Giovanni Visconti (Farnese Vini – Neri Sottoli). Lo sloveno Robert Vrecer (Perutnina Ptuj) ha conservato la testa della classifica, con 3″ su Visconti e 4″ sul connazionale Koren.
TOUR OF MALOPOLSKA (Polonia)
Il polacco Marek Rutkiewicz (CCC Polsat Polkowice) si è imposto nella seconda tappa, Jodlownik Rynek – Rabka – Zdrój Centrum, percorrendo 166 Km in 3h25′40″, alla media di 48,428 Km/h. Ha preceduto di 2″ i connazionali Bodnar e Kurek. Il polacco Tomasz Marczynski (CCC Polsat Polkowice) è il nuovo leader della classifica, con 30″ su Rutkiewicz e 37″ su Bodnar.
BOUCLES DE LA MAYENNE (Francia)
Il francese Eric Berthou (Bretagne – Schuller) si è imposto nella prima tappa, Saint-Berthevin – Sainte-Suzanne, percorrendo 180 Km in 4h31′13″, alla media di 39,820 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Galland e Laurent Pichon (Bretagne – Schuller), nuovo leader della classifica, con 1″ sul connazionale Turgot e sullo svedese Wetterhall.
TOUR DE PAYS DE SAVOIE (Francia)
Il russo Pavel Kochetkov (Itera – Katusha) si è imposto nella prima tappa, Chambéry – Bourg Saint Maurice, percorrendo 149,4 Km in 3h52′48”, alla media di 38,505 Km/h. Ha preceduto di 3″ il connazionale Nikita Novikov (Itera – Katusha) e il francese Barguil. Novikov ha conservato la testa della classifica, con 7″ su Barguil e 11″ su Kochetkov
INTERNATIONALE OBERÖSTERREICHRUNDFAHRT (Austria)
Il ceco Petr Bencik (PSK Whirlpool – Author) si è imposto nella prima tappa, Linz/Donau Stahlwelt – Traun, percorrendo 135,1 Km in 3h07′53″, alla media di 43,143 Km/h. Ha preceduto allo sprint il namibiano Hoffmann e l’elvetico Hollenstein. Unico italiano in gara, Ermanno Capelli (Team Vorarlberg) si è piazzato 25° a 1′13″.
COMMENTOUR DE SUISSE: DAMIANO, TI MANCA UN ULTIMO PASSO
giugno 17, 2011 by Redazione
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Oramai è quasi fatta. Passate indenni le ultime montagne, ora l’ultimo ostacolo sulla marcia trionfale di Cunego verso il successo nel Topur de Suisse sarà rappresentato dalla crono di Sciaffusa. 32 Km apparentemente tutti a favore di Leipheimer, forse l’unico che sulle rive del Reno potrebbe seriamente insidiare la leadership di Damiano. Ma il percorso non agevola del tutto i passisti…
Foto copertina: Cunego pedala in giallo verso Serfau (foto Bettini)
Anche l’ultima frazione di montagna è passata senza particolari problemi per Cunego. Tutti i principali avversari del veronese, escluso il danese Fuglsang, non hanno tentato nessun particolare attacco alla leadership che sta meritatamente difendendo dalla tappa di Grindelwald. Solamente ieri si è visto un Damiano in vera difficoltà sulle durissime rampe della salita di Malbun. Quello visto oggi a Serfaus è stato molto brillante, su un arrivo meno impegnativo ma comunque tosto, alla fine di una tappa lunga oltre 220 chilometri e con un colle “hors categorie” a metà percorso.
Gli avversari più pericolosi domenica saranno loro: Mollema, Kruijswijk e soprattutto Leipheimer. L’americano, grande amico ed ex compagno di Lance Armstrong, a 38 anni ha ancora l’agilità di un ragazzino. Sarà lui l’uomo da cui bisognerà difendersi a cronometro. Un vero specialista, come lo sono molti atleti del Team Radioshack.
La Rabobank si sta dimostrando una squadra formidabile, con tre uomini di punta che hanno lottato brillantemente in montagna, col solo Ten Dam che ha sventolato oggi bandiera bianca, perdendo alcune posizioni in classifica oltre che la leadership nella classifica degli scalatori. Deludente la Leopard e un Franck Schleck misterioso: anonimo oggi, sembra aver perso la brillantezza che aveva nella tappa di Crans Montana. Nessun attacco, nessuno scatto, ma è sempre li senza aver mollato un centimetro.
Non resta che attendere la crono di domenica, i 32 mila metri più lunghi di questo Tour de Suisse per Cunego, sulle strade di Sciaffusa, ma che potranno essere i più belli. In bocca al lupo, Piccolo Principe.
Andrea Giorgini
CUNEGO SUPERA IL PENULTIMO OSTACOLO, TAPPA A DE GENDT
Il veronese della Lampre rimane con i migliori a Serfaus e ora tra lui e la conquista del Tour de Suisse resta solo la cronometro di Sciaffusa, mentre l’olandese della Vacansoleil evade dal gruppetto dei fuggitivi e resiste al ritorno di Andy Schleck sulla salita finale.
Foto copertina: De Gendt in gloria a Serfaus (foto Bettini)
Nella settima frazione del Giro di Svizzera, 222,8 km da Vaduz alla località austriaca di Serfaus, si preannunciava grande battaglia alla luce del percorso che prevedeva la scalata del Fluela a metà percorso e nel finale l’ascesa di Fisser Joch con la vetta a 3,5 km dal traguardo, e in effetti nelle prime fasi ci sono stati numerosissimi tentativi di fuga, il principale dei quali quello di 17 corridori tra cui Andy Schleck e Gerdemann (Leopard), Hesjedal (Garmin) e Hondo e Kvachuk (Lampre), che avevano la funzione di attendere Cunego in cima al Fluela in caso di attacchi degli avversari per poi tirare nel tratto successivo: in ogni caso quest’azione non è andata in porto e soltanto al km 84 è partita l’azione decisiva ad opera di Boaro (Saxo Bank), Bakelandts (Omega Pharma), Hincapie (BMC), Vandevelde (Garmin), Losada e Paolini (Katusha), Gutierrez, Madrazo e Rojas (Movistar), Gasparotto (Astana), Aramendia (Euskaltel), Devenyns (Quickstep), De Gendt, Lagutin e Marcato (Vacansoleil), Dietziker (Netapp) e ancora Andy Schleck. La mancata presenza di uomini di classifica e di loro compagni di squadra, ad eccezione del lussemburghese, ha fatto sì che i battistrada guadagnassero oltre 8′.
Sul Fluela ci si attendevano attacchi degli uomini della Rabobank e della Leopard che erano in superiorità numerica nei confronti di un Cunego non supportato da una squadra all’altezza ma il gruppo ha proseguito con un passo regolare fino in cima e a quel punto la fase più difficile della tappa per il veronese era terminata: la corsa ha dunque proseguito tranquillamente fino ai piedi dell’ultima salita con i Rabobank e i Lampre a tirare per ridurre leggermente il gap dal gruppo di testa dal quale a circa 20 km dal traguardo è evaso De Gendt, già grande protagonista alla Parigi-Nizza, guadagnando oltre 1′ sugli inseguitori.
Sulle prime rampe verso Serfaus Andy Schleck ha staccato tutti gli altri e sembrava potesse fare un sol boccone del belga che invece ha mantenuto un ottimo ritmo perdendo pochissimi secondi al km nei confronti del corridore della Leopard; dietro si sono susseguiti gli scatti tra gli uomini di classifica, il più convinto dei quali operato da Kruijswijk (Rabobank), Danielson (Garmin) e Frank (BMC) ma Cunego ha sempre risposto brillantemente e la salita non era sufficientemente dura per fare selezione con il solo Ten Dam (Rabobank), 6° in classifica generale, che ha pagato dazio accusando al traguardo un distacco di 46” e perdendo anche la maglia verde di leader degli scalatori a vantaggio di Andy Schleck: buona prova invece di Giampaolo Caruso (Katusha) e Damiano Caruso (Liquigas) che sono sempre rimasti con i primi tentando anche qualche azione personale.
De Gendt ha tenuto benissimo anche nel tratto finale in pianura e ha conquistato il terzo successo stagionale con 35” sul lussemburghese, 48” su Rojas, 51” su Vandevelde, 54” su Losada, 1′33” su Lagutin, 1′34” su Bakelandts, 2′00” su Marcato, Hincapie e Boaro e 4′32” su Fuglsang (Leopard) che nel finale ha guadagnato 7” sul gruppetto degli altri uomini di classifica regolato da Cunego. Tra i ritirati Di Luca (Katusha) già apparso in calo di condizione dopo un avvio di Giro di Svizzera ad alto livello mentre sono in leggero miglioramento le condizioni di Soler: nella terribile caduta di ieri il colombiano ha riportato una frattura al cranio e un edema cerebrale che ha costretto i medici a tenerlo in coma farmacologico ma fortunatamente il peggio sembra passato e il corridore non dovrebbe più essere in pericolo di vita.
Cunego conserva la maglia gialla con 1′23” su Mollema, 1′36” su Kruijswijk, 1′41” su Frank Schleck e 1′59” su Leipheimer, che sarà quasi certamente l’avversario più ostico alla luce della cronometro di 32,1 km che concluderà il Tour de Suisse; l’ottava e penultima tappa, 167,3 km da Tuebach a Sciaffusa, dovrebbe invece vedere giocarsi il successo i velocisti.
Marco Salonna
GIRO NOSTRUM – 18a TAPPA: COURMAYEUR – ALPE D’HUEZ
Siamo arrivata al giorno della tappa regina, quella dell’Alpe d’Huez
18a TAPPA: COURMAYEUR – ALPE D’HUEZ
Prima o poi sarebbe dovuto succedere. La relativa vicinanza al confine è stata un richiamo appetitoso per gli organizzatori, che non hanno resistito e, a 60 anni dalla storica vittoria di Fausto Coppi, hanno inserito l’arrivo in vettà all’”alpe degli italiani”, evento che realmente accadrà nel 2012.
La tappa sarà una commistione tra classico e novità, poichè il percorso affiancherà a cime ben rodate e conosciute (il Piccolo San Bernardo, la Madeleine e il Glandon oltre all’ascesa finale), l’ineditissimo Col du Solude, mai affrontanto nemmeno alla Grande Boucle. Il Giro vi salirà dal più morbido dei suoi versanti, che comunque facile non è (14,3 Km al 6,6%, ultimi 9,3 Km al 8%), percorrendo poi in discesa 12,5 Km al 7,6% (ultimi 9 Km al 9,3%) verso Bourg d’Oisans, la base dell’Alpe. Una tappa da scalatori puri, la penultima occasione per loro prima della crono di Milano.
Siti UNESCO del giorno
Massiccio del Monte Bianco (candidatura)
Giornalmente scoprirete il percorso…. Vi ricordiamo che NON si tratta del percorso ufficiale del Giro d’Italia 2012 ma solo di un tracciato da noi costruito.
NOTA – RIPOSO NOSTRUM
Per vedere online le rimanenti tre tappe dovrete pazientare per qualche tempo.
Mauro Facoltosi
Di seguito, tabella di marcia, altimetria (in due parti) e planimetria (cliccare su link e immagini per visualizzare nella dimensione originaria)
ARCHIVIO GIRO NOSTRUM
1a tappa: circuito di Herning (cronometro)
2a tappa: Herning – Herning
3a tappa: Horsens – Horsens
4a tappa: Vicenza – Vicenza (cronosquadre)
5a tappa: Piazzola sul Brenta – Ferrara
6a tappa: Italia in Miniatura (Viserba / Rimini) – Urbino
7a tappa: Assisi – Gran Sasso d’Italia
8a tappa: L’Aquila- Subiaco / Monte Livata
9a tappa: Caserta – Castel del Monte (Andria)
10a tappa: Firenze (crono individuale)
11a tappa: Poggio a Caiano – Modena
12a tappa: Mantova – Brentonico “Traversata del Monte Baldo”
13a tappa: Rovereto – Canazei “Traversata delle Dolomiti trentino-atesine”
14a tappa: Canazei – Tre Cime di Lavaredo “Traversata delle Dolomiti bellunesi”
15a tappa: Alleghe – Capo di Ponte “Traversata alpina centro-orientale”
16a tappa: Crespi d’Adda (Capriate San Gervasio) – Varallo Valsesia
17a tappa: Gattinara – Courmayeur / Monte Bianco
16-06-2011
giugno 17, 2011 by Redazione
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TOUR DE SUISSE
L’olandese Steven Kruijswijk (Rabobank Cycling Team) si è imposto nella sesta tappa, Tobel-Tägerschen – Triesenberg/Malbun, percorrendo 157,7 Km in 4h12′03″, alla media di 37,540 Km/h. Ha preceduto di 9″ lo statunitense Leipheimer e di 18″ l’italiano Damiano Cunego (Lampre – ISD), che ha conservato la testa della classifica, con 1′23″ sull’olandese Mollema e 1′36″ su Kruijswijk.
GIROBIO
giorno di riposo
TOUR DE BEAUCE (Canada)
Lo spagnolo Francisco Mancebo Perez (Realcyclist.com Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, St-Georges – Mont Megantic, percorrendo 153,3 Km in 4h04′48″ , alla media di 37,573 Km/h. Ha preceduto di 1″ il messicano Colex Tepoz e di 19″ il canadese Salas. Due gli italiani in gara: Davide Frattini (UnitedHealthcare Pro Cycling) è 47° a 7′07″, Andrea Grendene (Team Type 1 – Sanofi Aventis), 57° a 8′36″. Mancebo Perez è il nuovo leader della classifica, con 22″ su Colex Tepoz e 31″ sullo statunitense Mc Carty. Frattini 48° a 29′40″, Grendene 59° a 31′09″.
VUELTA A COLOMBIA
Il colombiano Felix Rafael Cardenas (GW Shimano-Chec-Edeq-Envia) si è imposto nella quarta tappa, Caicedonia – Ibagué, percorrendo 117 Km in 3h06′17″, alla media di 37,684 Km/h. Ha preceduto di 5″ e 6″ i connazionali Pedraza Baez. Cardenas è il nuovo leader della classifica, con 49″ e 50″ sui connazionali Pedraza ed Henao.
INTERNATIONALE THURINGEN-RUNDFAHRT U23
Lo svedese Tobias Ludvigsson si è imposto nella quarta tappa, Fröttstädt – Oberhof, percorrendo 145,7 Km in 3h45′48″, alla media di 38,715 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’olandese Kelderman e il francese Le Bon. L’australiano Jay McCarthy (Team Jayco-AIS) ha conservato la testa della classifica, con 9″ su Kelderman e 20″ sul connazionale Lane.
TOUR DE SERBIE
L’italiano Angelo Furlan (Christina Watches-Ofone) si è imposto nella quarta tappa, Užice – Niš, percorrendo 233 Km in 5h25′03″, alla media di 43,008 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Meeusen e il tedesco Bommel. Il serbo Ivan Stevic (Partizan Powermove) ha conservato la testa della classifica, con 2″ sul danese Rasmussen e 14″ sul francese Converset. Miglior italiano Manuele Bindi (Meridiana Kamen Team), 8° a 1′45″.
STER ZLM TOER (Paesi Bassi)
Lo statunitense Tyler Farrar (Team Garmin-Cervelo) si è imposto nella seconda tappa, Eindhoven – Sittard/Geleen, percorrendo 177 Km in 4h11′52″, alla media di 42,165 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Romain Feillu e il britannico Blythe. Miglior italiano Davide Appollonio (Sky Procycling), 6°. Il tedesco Patrick Gretsch (HTC-Highroad) ha conservato la testa della corsa con 3″ sul danese Rasmussen e 4″ su Farrar. Miglior italiano Davide Appollonio (Sky Procycling), 12° a 16″.
ROUTE DU SUD (Francia)
L’olandese Stefan Van Dijk (Veranda’s Willems – Accent) si è imposto nella prima tappa, Castres – Samartan, percorrendo 203 Km in 5h17′35″, alla media di 38,352 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Gallopin e Hardy. Miglior italiano Davide Rebellin (Miche – Guerciotti), 45° a 6″. Nella prima classifica Van Dijk precede di 4″ Gallopin e di 6″ Hardy. Rebellin 48° a 16″.
TOUR DE SLOVENIE
Lo sloveno Robert Vrecer (Perutnina Ptuj) si è imposto nel prologo, circuito di Lubiana, percorrendo 6,6 Km in 7′48″, alla media di 50,769 Km/h. Ha preceduto di 4″ il connazionale Koren e di 6″ l’italiano Vincenzo Nibali (Liquigas-Cannondale).
TOUR OF MALOPOLSKA (Polonia)
L’olandese Tijmen Eising (Sunweb – Revor) si è imposto nella prima tappa, Miechów Rynek – Niepolomice Zamek, percorrendo 132 Km in 3h18′57″, alla media di 39,810 Km/h. Ha preceduto allo sprint i polacchi Marczynski e Cieslik, distanziati di 1″ e 10″ nella prima classifica generale.
BOUCLES DE LA MAYENNE (Francia)
Il francese Sébastien Turgot (Team Europcar) si è imposto nel prologo, circuito di Laval, percorrendo 4,5 Km in 5′49″, alla media di 46,418 Km/h. Ha preceduto lo svedese Wetterhall (stesso tempo) e di 1″ il belga Albert
TOUR DE PAYS DE SAVOIE (Francia)
Il russo Nikita Novikov (Itera – Katusha) si è imposto nel prologo, circuito di Saint Jean de Maurienne, percorrendo 5,6 Km in 7′13″, alla media di 46,559 Km/h. Ha preceduto di 3″ lo svizzero Aregger e di 8″ il francese Viennet.
COMMENTOUR DE SUISSE: IL DRAMMA DI SOLER NELLA GIORNATA DI KRUIJSWIJK
giugno 16, 2011 by Redazione
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L’incidente di Soler ha tolto visibilità alla gara nella penultima frazione montana. Mentre si trepidava per la salute del colombiano, davanti la corsa continuava e la salita finale premiava Kruijswijk, autore di una bella impresa. Dietro è apparso un po’ appannato Cunego, per il quale ora l’avversario numero uno è diventato lo statunitense Leipheimer.
Foto copertina: Soler in maglia gialla dopo la tappa di Crans Montana (foto Bettini)
Quella di oggi poteva essere una giornata di grande ciclismo, in cui l’olandese della Rabobank ha confermato il suo talento già espresso durante il Giro d’Italia. Ma nella tappa che ha portato il Tour de Suisse sul duro arrivo di Malbun, nel Liechtenstein, una brutta caduta ha coinvolto il colombiano Mauricio Soler, secondo stamattina in classifica generale.
Corridore molto talentuoso ma spesso sfortunato, una carriera funestata da infortuni occorsi sia al Giro che al Tour, quando ancora militava nella Barloworld. La sua ultima vittoria è questione di pochi giorni fa, quando a Crans Montana vinse la prima tappa in linea del Tour de Suisse ottenendo anche la leadership in classifica generale.
Non è stato possibile vedere le immagini dell’incidente, essendo questo accaduto dopo pochi chilometri dalla partenza di Tobel – Tägerschen, ma di sicuro quello che è successo riporterà in primo piano il discorso riguardante la sicurezza nelle gare ciclistiche, già affrontato dopo la morte di Wouter Weylandt al Giro. Un argomento importante ma fondamentale per cercare di ridurre al minimo i rischi di grave incidente per i ciclisti.
In queste situazioni è difficile ma comunque doveroso apprezzare la prova di Steven Kruijswijk, bravo ad aver sferrato lo scatto decisivo nel tratto più impegnativo della salita di Malbun. Non ci siamo aspettati, dopo l’exploit a Grindelwald, della mezza debacle di Cunego nei confronti di Leipheimer, che a questo punto diventa l’avversario numero uno per il veronese. La frazione che venerdi porterà la corsa in Austria resta l’unica a disposizione per Damiano, non ha altre chance, incrociando le dita che possa difendersi al meglio domenica a Sciaffusa. Con un pensiero per Mauricio, al quale vanno i migliori auguri.
Andrea Giorgini
LA TENAGLIA RABOBANK STRINGE CUNEGO
Ci si attendeva un grande attacco della Leopard e invece sono gli olandesi a fare la voce grossa con Kruijswijk che stacca tutti sulla salita di Malbun e vince davanti a Leipheimer e al veronese e balza al 3° posto in classifica appena dietro al compagno Mollema. Brutta caduta per Soler che è costretto al ritiro.
Foto copertina: l’arrivo solitario di Kruijswijk a Malbun (foto Bettini)
La sesta tappa del Giro di Svizzera, 157,7 da Tobel-Taegerschen a Malbun, era una delle frazioni decisive della corsa con gli ultimi 13 km in salita all’8,8% di pendenza media anche se in precedenza il percorso era sostanzialmente pianeggiante al di là di due gpm di 3a categoria. Fin dall’inizio si sono susseguiti gli scatti con Damiano Caruso (Liquigas) tra i più attivi ma al km 12 c’è stata la prima svolta della corsa, con il 2° della classifica generale Soler (Movistar) che è caduto riportando un trauma cranico ed è stato trasportato in ospedale in elicottero. La corsa è stata neutralizzata per qualche minuto per permettere i soccorsi allo sfortunato colombiano dopo di che è ripresa la bagarre finchè al km 75 sono riusciti ad andare in fuga Sylvain Chavanel (Quickstep), Izagirre (Euskaltel) e Madrazo (Movistar).
I tre battistrada hanno rapidamente guadagnato circa 4′ e il vantaggio si è mantenuto tale fino a circa 25 km dall’arrivo quando gli uomini della Leopard hanno rimpiazzato la Lampre in testa al gruppo e grazie alle trenate di Cancellara, Voigt e O’Grady ha iniziato a ridurre il gap; a farne le spese nel plotone sono stati Frank e Tschopp (BMC), i due uomini di classifica della squadra elvetica, che sono rimasti coinvolti in una caduta e non sono riusciti a rientrare prima dell’ultima salita.
Sulle prime rampe che portavano a Malbun Izagirre è rimasto solo al comando mentre sotto la spinta di Monfort (Leopard) il gruppo si è ben presto ridotto fino a 13 unità: alla ruota del belga sono rimasti i compagni Frank Schleck e Fuglsang, Van Garderen (HTC), Di Luca e Giampaolo Caruso (Katusha), Danielson (Sky), Mollema, Kruijswijk e Ten Dam (Rabobank), Leipheimer (Radioshack) e la maglia gialla Cunego (Lampre) che si manteneva nelle posizioni di coda dando l’impressione di non essere in grande giornata. Sembrava dovesse essere il preludio a uno scatto di Frank Schleck che vinse a Malbun nel 2007 ma il lussemburghese si è mantenuto a ruota e il ritmo è calato, tanto che nei km successivi il solo Di Luca ha perso contatto e anche Izagirre dopo essere stato raggiunto è riuscito per un certo tratto a tenere mentre addirittura Frank con una grande azione è riuscito a riportarsi sui migliori a 6 km dal traguardo.
Finalmente quando mancavano 2,5 km il 3° della generale Mollema ha rotto gli indugi e Cunego si è portato alla sua ruota rilanciando l’azione; la maglia gialla non aveva però la stessa gamba del Grosse Scheidegg e alla sua ruota si sono portati un eccellente Caruso, tornato ai livelli del 2006-07, e Kruijswijk con Mollema, lo straordinario Frank, Leipheimer e un Frank Schleck non brillante poco dietro e tutti gli altri che hanno perso terreno a cominciare da Van Garderen, che avrebbe avuto dalla sua la cronometro finale di Sciaffusa. Kruijswijk ha immediatamente contrattaccato e nessuno più è stato in grado di andargli dietro, con Cunego che ha nuovamente accelerato portandosi dietro il solo Leipheimer che nel finale è riuscito a sua volta a staccare il veronese andando a prendersi il 2° posto a 9” dall’olandese che dopo essersi messo in grande evidenza già al Giro d’Italia ha conquistato il primo successo da professionista. Il Piccolo Principe ha chiuso 3° a 18”, Mollema e Caruso 4° e 5° a 21”, il maggiore degli Schleck e Frank 6° e 7° a 30”, Ten Dam 8° a 1′19”, Fuglsang 9° a 1′27” e Danielson, penalizzato da un salto di catena poco prima dello scatto di Mollema, 10° a 1′42”; nulla da fare per Van Garderen e Di Luca che hanno chiuso 13° e 15° a 2′15” e 2′21” ed escono dalle zone alte mentre Andy Schleck come spesso gli accade ha affrontato la salita con un passo turistico chiudendo a quasi un quarto d’ora di ritardo. Tra i ritirati del giorno oltre a Soler anche Carrara (Vacansoleil) e Loosli (Lampre) mentre come previsto non ha preso il via Freire (Rabobank).
Malgrado la giornata non eccezionale Cunego rafforza la maglia gialla e ha ora un vantaggio di 1′23” su Mollema, 1′36” su Kruijswijk, 1′41” su Frank Schleck, 1′59” sul pericolosissimo Leipheimer, 2′24” su Ten Dam e 2′45” su Fuglsang. Il blocco della Rabobank e quello della Leopard avranno nella settima tappa, 222,8 km da Vaduz a Serfaus in Austria con la scalata del Fluela a metà percorso e nel finale quella più morbida di Fisser Joch con la vetta a 3,5 km dal traguardo, una grande occasione per mettere in difficoltà la modesta Lampre di questo Tour de Suisse ma Cunego dovrebbe trovarsi a suo agio in un finale in cui fu 3° nel 2009 dietro ad Albasini e Cancellara.
Marco Salonna
CRO-NOVAK E CATTANEO SEMPRE PIU’ LEADER
E’ Novak ad aggiudicarsi la prova contro il tempo, nei dodici chilometri tra Giulianova e Alba il corridore della Trevigiani stacca di pochi secondi Moser, più indietro Monguzzi, Miletta e Busato. Cattaneo sesto è il primo dei big e rafforza il primato in generale anche nei confronti di Novikau che secondo i pronostici oggi avrebbe potuto scalzare l’italiano dal podio.
Foto copertina: Novak in azione nella crono Giulianova – Alba Adriatica (foto Scanferla)
Nella bellissima cronometro disegnata dagli organizzatori tra Giulianova e Alba Adriatica, dodici chilometri ospitati dalla pista ciclabile sul lungomare, è la Trevigiani-Dynamon a farla da padrona.
Dopo ottime prestazioni al circuito del Bracciale del Cronoman si rivede Novak che ferma il cronometro con una prestazione eccezionale, visto anche il vento che spirava contro-marcia per quasi tutto il percorso. Il suo 15′46” ha dato fin da subito l’impressione di essere un tempo insuperabile e così in effetti è stato, anche se alla fine qualche patema dev’essere venuto pure al ceco quando sull’arrivo sono giunti prima Miletta, che chiuderà a 13”, poi Monguzzi che finirà sul podio con 12” e infine Moser il quale conquisterà il secondo posto ad appena 6” dal vincitore.
Dopo due prove deludenti si rivede tra i primi anche Busato che giunge quinto a 14”, il corridore della Zalf non riesce però a rosicchiare nemmeno un secondo al leader della generale che un paio di giorni fa gli ha strappato la maglia. Cattaneo, anch’esso portacolori della Trevigiani, eguaglia il tempo dell’avversario e alla fine, nonostante i pronostici vedessero Novikau possibile nuovo leader, va addirittura ad incrementare il vantaggio sui diretti inseguitori.
Ora il bielorusso, secondo, perde quasi un minuto dal leader e dovrà darsi parecchio da fare per poterlo scalzare nelle ultime tre tappe, poco sopra al minuto si trova invece Anacona che vanta una decina di secondi su Moser e quasi venti su Busato e Aru. Sparisce dalle zone di spicco Locatelli che con una prova pessima finisce a quasi tre minuti dal leader della generale, a questo punto dovrà tentare il tutto per tutto per far saltare la corsa, ma visto il distacco e, soprattutto, il numero di atleti che dovrebbe staccare il suo lavoro sembra tutt’altro che semplice.
Una citazione infine la merita Milesi, direttore sportivo della Trevigiani, destinatario della maglia etica a fine tappa e protagonista di un curioso siparietto poco dopo il via. L’ex professionista infatti trovatosi di fronte Mammini, campione italiano di specialità e quindi temibile avversario per il “suo” Novak, in difficoltà per una foratura, decide di fermarsi comunque a prestare assistenza.
Non possiamo che unirci al coro di complimenti nei confronti del Ds della Trevigiani, per la sua squadra di certo una giornata fantastica.
Andrea Mastrangelo