CUNEGO SUPERA IL PENULTIMO OSTACOLO, TAPPA A DE GENDT

giugno 17, 2011
Categoria: News

Il veronese della Lampre rimane con i migliori a Serfaus e ora tra lui e la conquista del Tour de Suisse resta solo la cronometro di Sciaffusa, mentre l’olandese della Vacansoleil evade dal gruppetto dei fuggitivi e resiste al ritorno di Andy Schleck sulla salita finale.

Foto copertina: De Gendt in gloria a Serfaus (foto Bettini)

Nella settima frazione del Giro di Svizzera, 222,8 km da Vaduz alla località austriaca di Serfaus, si preannunciava grande battaglia alla luce del percorso che prevedeva la scalata del Fluela a metà percorso e nel finale l’ascesa di Fisser Joch con la vetta a 3,5 km dal traguardo, e in effetti nelle prime fasi ci sono stati numerosissimi tentativi di fuga, il principale dei quali quello di 17 corridori tra cui Andy Schleck e Gerdemann (Leopard), Hesjedal (Garmin) e Hondo e Kvachuk (Lampre), che avevano la funzione di attendere Cunego in cima al Fluela in caso di attacchi degli avversari per poi tirare nel tratto successivo: in ogni caso quest’azione non è andata in porto e soltanto al km 84 è partita l’azione decisiva ad opera di Boaro (Saxo Bank), Bakelandts (Omega Pharma), Hincapie (BMC), Vandevelde (Garmin), Losada e Paolini (Katusha), Gutierrez, Madrazo e Rojas (Movistar), Gasparotto (Astana), Aramendia (Euskaltel), Devenyns (Quickstep), De Gendt, Lagutin e Marcato (Vacansoleil), Dietziker (Netapp) e ancora Andy Schleck. La mancata presenza di uomini di classifica e di loro compagni di squadra, ad eccezione del lussemburghese, ha fatto sì che i battistrada guadagnassero oltre 8′.
Sul Fluela ci si attendevano attacchi degli uomini della Rabobank e della Leopard che erano in superiorità numerica nei confronti di un Cunego non supportato da una squadra all’altezza ma il gruppo ha proseguito con un passo regolare fino in cima e a quel punto la fase più difficile della tappa per il veronese era terminata: la corsa ha dunque proseguito tranquillamente fino ai piedi dell’ultima salita con i Rabobank e i Lampre a tirare per ridurre leggermente il gap dal gruppo di testa dal quale a circa 20 km dal traguardo è evaso De Gendt, già grande protagonista alla Parigi-Nizza, guadagnando oltre 1′ sugli inseguitori.
Sulle prime rampe verso Serfaus Andy Schleck ha staccato tutti gli altri e sembrava potesse fare un sol boccone del belga che invece ha mantenuto un ottimo ritmo perdendo pochissimi secondi al km nei confronti del corridore della Leopard; dietro si sono susseguiti gli scatti tra gli uomini di classifica, il più convinto dei quali operato da Kruijswijk (Rabobank), Danielson (Garmin) e Frank (BMC) ma Cunego ha sempre risposto brillantemente e la salita non era sufficientemente dura per fare selezione con il solo Ten Dam (Rabobank), 6° in classifica generale, che ha pagato dazio accusando al traguardo un distacco di 46” e perdendo anche la maglia verde di leader degli scalatori a vantaggio di Andy Schleck: buona prova invece di Giampaolo Caruso (Katusha) e Damiano Caruso (Liquigas) che sono sempre rimasti con i primi tentando anche qualche azione personale.
De Gendt ha tenuto benissimo anche nel tratto finale in pianura e ha conquistato il terzo successo stagionale con 35” sul lussemburghese, 48” su Rojas, 51” su Vandevelde, 54” su Losada, 1′33” su Lagutin, 1′34” su Bakelandts, 2′00” su Marcato, Hincapie e Boaro e 4′32” su Fuglsang (Leopard) che nel finale ha guadagnato 7” sul gruppetto degli altri uomini di classifica regolato da Cunego. Tra i ritirati Di Luca (Katusha) già apparso in calo di condizione dopo un avvio di Giro di Svizzera ad alto livello mentre sono in leggero miglioramento le condizioni di Soler: nella terribile caduta di ieri il colombiano ha riportato una frattura al cranio e un edema cerebrale che ha costretto i medici a tenerlo in coma farmacologico ma fortunatamente il peggio sembra passato e il corridore non dovrebbe più essere in pericolo di vita.
Cunego conserva la maglia gialla con 1′23” su Mollema, 1′36” su Kruijswijk, 1′41” su Frank Schleck e 1′59” su Leipheimer, che sarà quasi certamente l’avversario più ostico alla luce della cronometro di 32,1 km che concluderà il Tour de Suisse; l’ottava e penultima tappa, 167,3 km da Tuebach a Sciaffusa, dovrebbe invece vedere giocarsi il successo i velocisti.

Marco Salonna

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