ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI GUEUGNON

luglio 10, 2010 by Redazione  
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Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”

Foto copertina: Gueugnon, Château D’Aux (panoramio)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Oggi arriva la fuga o la volata?

Lancestrong: oggi andrà via una fuga che potrebbe guadagnarea anche sui 10-15 minuti, e con il finale così mosso potrebbe non essere semplice andarli a riprendere.
Credo che la lampre proverà a mettere nella fuga quelche uomo…forse Malori
Se arrivano in volata vedo favorito Freire oppure ci potrebbe stare il tris di Petacchi.
(creo che la Lampre proverà a mettere nella fuga quelche uomo…forse Malori)

Vedo23: “così” mosso quando c’è un colletto di quarta categoria a 23 Km dal traguardo? Il gruppo sui colli di quarta categoria può, se vuole, recuperare tranquillamente su eventuali fuggitivi e poi ha ancora 2 minuti di margine di recupero… La HTC degli ultimi giorni s’è dimostrata molto determinata ad inseguire e a maggior ragione oggi dopo la vittoria di ieri tirerà a lungo, tenendo a portata di tiro i fuggitivi. O riesce ad andar via una fuga numerosa (con corridori di alcune squadre dei velocisti, che così saranno giustificate a non tirare e ci sarà meno gente davanti al gruppo a darsi i cambi), o si arriverà ancora in volata.

Lancestrong: anche i “denti” posso rendere mossa (e difficile) una tappa di 230 km.
Comunque i tre in fuga (a parte Lang) non mi sembrano avere la forza di arrivare e il gruppo li sta tenendo vicini anche oggi, quindi a meno di qualche scatto nel finale è, a questo punto, probabile l’arrivo in volata.

Lancestrong: volata strana, secondo me fanno un pò tutti della grande confusione. Poi mi è sembrato che Hunter, dopo aver finito il suo compito per Farrar, abbia deciso di usare le ultimissime energie per stazionare il più possibile sul fianco sinistro di Petacchi in modo da non permettergli di anticipare la volata di Farrar (che tra l’altro non è nemmeno riuscito ad uscire dalla scia di Cav).
Mi sembrano un pò volate tra “poveri”:

- Cavendish deve essere portato in carrozza fino ai 150mt finali altrimenti non cava un ragno dal buco.
- Farrar e i Garmin sembrano più impegnati a “danneggiare” gli avversari piuttosto che provare a dimostrare la loro superiorità.
- Petacchi non sembra in grado di trovare gli sbocchi giusti e rischia sempre di farsi chiudere.
- Freire & Hushovd: non pervenuti
- Fast Robby: ci prova ma più di qualche piazzamento non può raccogliere.

Manca tremendamente Tornado Tom!

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE

Testate italiane assenti per lo sciopero nazionale

Cavendish pedalling his talent with second win(The Times)

Cavendish confirms return to form with second sprint win (The Independent)

Sky’s Geraint Thomas in line for yellow jersey (The Daily Telegraph)

«J’étais le maillon faible»(L’Equipe)

Cavendish récidive et confirme son retour en forme (Le Monde)

A puñetazo limpio en la meta(AS)

Cavendish golpea de nuevo (Marca)

Cavendish, de dos en dos (El Mundo Deportivo)

Nouvelle victoire de Cavendish(Le Soir)

Cavendish a déjà repris la main (La Dernière Heure/Les Sports)

Het venijn van de Alpen(De Standaard)

Mark Cavendish signe le doublé (actu24.be)

Et de deux pour Cavendish (Sud Presse)

De crash te veel voor McEwen? (Het Nieuwsblad)

Eyes Dry, British Rider Savors 2nd Win in Row (The New York Times)

Mark Cavendish cops Tour de France stage win; Lance in 18th (USA Today)

McEwen’s crash with officialdom (The Age)

Evans tips jersey battle tonight (Herald Sun)

Cadel: ‘I’m sitting pretty’ (The Daily Telegraph – Australia)

Evans well placed as Tour approaches Alps (The Australian)

LA TAPPA CHE VERRA’
Scocca l’ora delle montagne, dopo una quarantina di chilometri di pianura in apertura che fungeranno da “entrée” alle salite che caratterizzano il seguito della tappa. Procedendo in direzione del massiccio del Giura dovranno essere affrontate come ciliegie – una tirerà l’altra, senza intermezzi pianeggianti – sei salite consecutive, nessuna delle quali si annuncia impegnativa ma che metteranno in mostra lo stato di forma dei principali pretendenti alla maglia gialla dopo una settimana rivelatasi difficilissima sul piano nervoso. È una consuetudine del Tour, esasperata quest’anno dai caotici finali vissuti sulle strade delle grandi classiche del nord. Difficilmente vedremo una grandissima selezione tra i migliori, nonostante un finale che si può anche definire in salita, essendo appena quattro i Km che separeranno il traguardo dalla cima dell’ultimo ostacolo di giornata, che è anche il più esigente. La Côte de Lamoura, classificata di seconda categoria, impegnerà i corridori per una quarantina di minuti mentre affronteranno, ad una velocità che dovrebbe aggirarsi attorno ai 21 Km/h, i 14 Km d’ascesa al 5% che condurranno sino a 1145 metri di quota, seconda asperità “over 1000” del Tour 2010 dopo il precedente Colle della Croix de la Serra. Di realmente difficile ci saranno solamente i primi 5000 metri, che salgono al 6,4% medio (la pendenza complessiva fino al GPM è del 5%) ma nei quali la marcia sarà resa agevole da un tratto a tornanti famosi col nome di “Lacets de Septmoncel”.
Questa salita farà male solo nel caso sia letteralmente “aggredita” a tutta o se il gruppo avrà adottato da tempo una condotta di gara dispendiosa. I migliori dovrebbero comunque giungere tutti assieme al traguardo, in vista del quale qualcuno potrebbe tentare una “sparata”, ma già qualche nome potrebbe uscire dalla rosa dei papabili. È più probabile che i “big” preferiscano correre al risparmio, in vista della più impegnativa tappa di Avoriaz, e che qualche scalatore già sprofondato in bassa classifica scelga uno dei sei colli quale trampolino di lancio per tentare di riagganciare i primi.

RADUNO DI PARTENZA: Esplanade de Germersheim (partenza ore 13.00)
VIA VOLANTE: ore 13.07, D 37 (Lacrost)
MEDIE PREVISTE: 37 – 41 Km orari
SPRINT: Cormoz (Km 29,5), tra le 13.40 e le 13.47; Saint-Amour (Km 44,5), tra le 13.57 e le 14.08; Molinges (Km 118), tra le 15.30 e le 15.55
ZONA RIFORNIMENTO: Jeurre, attorno al 112° Km
GPM: Côte de l’Aubépin (541m – 3a cat. – 4,9 Km al 5% – Km 51,5) tra le 14.05 e le 14.17; Côte des Granges (Dessia) (581m – 4a cat. – 5,9 Km al 3,5% – Km 69) tra le 14.25 e le 14.41; Côte d’Arinthod (730m – 3a cat. – 8,5 Km al 4,7% – Km 84,5) tra le 14.42 e le 15.02; Côte du barrage de Vouglans (710m – 2a cat. – 6,6 Km al 5,6% – Km 104) tra le 15.15 e le 15.38; Col de la Croix de la Serra (1049m – 2a cat. – 15,7 Km al 4,3% – Km 134,5) tra le 16.14 e le 16.39; Côte de Lamoura (1145m – 2a cat. – 14 Km al 5% – Km 161,5) tra le 17.05 e le 17.30
ARRIVO: a Station des Rousses, in località Combe du Lac (comune di Lamoura) sulla Route de Prémanon, tra le 17.09 e le 17.35
Siti dedicati: www.tournus.fr/tour-de-france/presentation-du-tour.33563__56883.php,
www.mairielesrousses.fr/manifestations.htm,
www.lesrousses.com/index.php?id=924&L=0,
http://untourdanslejura.juracom.com

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Tournus – Station des Rousses

Tournus: cielo sereno, temperatura 29,1°C (percepiti 32°C), venti moderati da NW (11-14 Km/h), umidità al 60%
Arinthod (78° km): cielo sereno, temperatura 28,9°C (percepiti 32°C), venti moderati da NNW (10 Km/h), umidità al 67%
Saint Claude (147° km): alternanza di piogge deboli (0,6 mm) e schiarite, temperatura 27°C (percepiti 29°C), venti moderati da E (4-7 Km/h), umidità al 65%
Station des Rousses : previsioni non pervenute

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Televideo RAI: “Sesta tappa del Tout
Televideo RAI: “1° Mark Cavendish, 2° Alessandro Petacchi 3° Tyler Farrar” (Farrar 2°, Petacchi 3°)
Titolo di “Le Soir” (quotidiano belga): “Nouvelle victoire de Canvendish

ARCHIVIO ALMANACCO
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TOUR DE FRANCE 1961: L’APPRODO NELLA “SUPERBUFÈRES”

luglio 9, 2010 by Redazione  
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In occasione del centenario della prima scalata ai Pirenei, ilciclismo.it vi accompagnerà alla scoperta di tre storiche giornate vissute dalla Grande Boucle sulle montagne franco-spagnole. Cominciamo narrandovi del debutto nel percorso del Tour della storica ascesa di Superbagnères, battezzata da una tremenda tempesta di vento, sotto la quale andò a segno l’italiano Imerio Massignan.

Foto copertina: il tratto terminale della tappa di Superbagnères (altimetria completa in basso).

Il Tour del 1961 era stato disegnato su misura per Jacques Anquetil.
Il campione transalpino, dopo il successo ottenuto quattro anni prima, non poteva correre rischi.
Ci sarebbe stato Charly Gaul ad impensierirlo per la vittoria finale ma gli organizzatori, per scongiurare sorprese, avevano inserito – al primo e all’ultimo giorno di gara – due tappe a cronometro, la seconda delle quali lunga ben 75 chilometri.
E, come da copione, il biondo normanno aveva messo tutti in riga sin dal primo giorno, dopo la seconda semitappa a cronometro di Versailles, e non aveva fatto grande fatica a mantenere il simbolo del primato.
Le due tappe alpine di Grenoble e di Torino erano state deludenti: solo nella prima Gaul aveva rosicchiato un minuto e quaranta secondi. Troppo poco per impensierire la maglia gialla, che sembrava avviata ad un trionfo in carrozza.
Restavano le due tappe pirenaiche, alla vigilia delle quali Anquetil si era presentato con un vantaggio rassicurante sul lussemburghese, quarto in classifica ad oltre sei minuti.
Tra i due aspiranti alla vittoria finale si erano inseriti l’iberico Manzaneque e l’azzurro Carlesi, il quale aveva ottenuto due belle vittorie, a Juan-les-Pins e a Tolosa, quest’ultima proprio alla vigilia della prima tappa pirenaica.
Assente Nencini, era impossibile per i nostri sperare in un colpaccio, ma la bella prova dell’atleta toscano e il primato nella classifica del miglior scalatore da parte di Massignan rappresentavano pur sempre una bella soddisfazione.
Era comunque un Tour noioso, il cui finale – salvo sorprese – sembrava già scritto.
Chi non aveva perso le speranze di assistere ad un finale incerto puntava sulla tappa, la sedicesima di quel Tour, che da Tolosa avrebbe portato i corridori, dopo 208 chilometri, all’inedito arrivo in salita di Superbagnères. .Ascesa non impossibile, ma lunga: diciotto chilometri di salita da Luchon ai 1800 metri del traguardo.
Gaul avrebbe dato battaglia? Era un auspicio, più che una certezza, anche perché pareva avere la testa altrove, giacché era in attesa del divorzio per convolare a nuove nozze.
Però lo scalatore lussemburghese era imprevedibile, capace di ribaltare a suo favore la situazione e di rendersi protagonista di straordinarie imprese, come aveva già dimostrato nel Tour del ‘58.
L’Equipe sembrava crederci, visto che presentava quella frazione pirenaica come il primo round dello scontro tra lui ed Anquetil.
L’avvio della frazione non è tuttavia dei più incoraggianti per lo spettacolo tanto atteso.
La prima parte della tappa, infatti, si trascina senza sussulti: centotrentachilometri di strada piatta, percorsi da un gruppo che procede compatto, in un’afa opprimente, con i Pirenei coperti di nuvole.
La prima asperità di giornata, il Col des Ares, è scalato ad un’andatura cicloturistica: solo in vista della vetta è lanciata la volata per raggranellare punti per la classifica del GPM e Massignan s’impone senza fatica.
A Saint-Beat Adriaenssens, Cázala e Kostolan tentano di prendere il largo, ma sono risucchiati.
Sul Col du Portillon il gruppo comincia a disgregarsi. Massignan non fatica ad imporre la sua superiorità e transita per primo in vetta. Precede Junkermann di 5 secondi e Gaul di 10.
Anquetil, Pauwels, Hoevenaers, Carlesi, Adriaenssens, Manzaneque, Foudhet e Planckaert transitano con 15 secondi di ritardo.
Si arriva ai piedi della salita finale tutti insieme e, superata Luchon, radiocorsa annuncia che un corridore è scattato e che ha affrontato l’era finale in solitudine.
Subito si pensa a Gaul, ma il numero – il 90 – non è quello del lussemburghese.
E’ il giovane neoprofessionista scozzese Laidlaw che, in barba ai pronostici della vigilia, si è lanciato all’assalto degli ultimi chilometri.
La prima parte della salita, caratterizzata da ampie curve, non è difficile e il tentativo del suddito britannico continua. Mantiene un vantaggio che oscilla tra i venti e i trenta secondi sui migliori e, a dieci chilometri dalla conclusione, è ancora solo.
Dietro lo insegue un gruppo di quindici corridori composto da Fouchet, Massignan, Gaul, Anquetil, Hoevenaers, Carlesi, Junkermann, Adriaenssens, Pauwels, Mathio, Dotto, Zamboni, Manzaneque, Ruegg e Huot. E’ il caso di dire che la montagna ha partorito il classico topolino, ma il tentativo dello scozzese dura ancora duemila metri.
Da qui in poi, una tappa che si è trascinata nell’anonimato per duecento chilometri e che ha fatto sbadigliare gli inviati, regala un vero e proprio “coup de théâtre”.
Cala la notte sui Pirenei e, lassù a Superbagnères, si scatena il finimondo.
Il vento aumenta d’intensità, fino a diventare una vera e propria bufera.
Pioggia e grandine si abbattono sul traguardo, ma è il vento a farla da padrone, con raffiche d’incredibile intensità.
La tribuna del pubblico si sfascia, lo striscione dell’arrivo è spazzato via: mai visto niente di simile all’arrivo di una corsa ciclistica.
Il Grand Hôtel sembra essere scosso dalle terribili folate, volano bottiglie d’acqua, sedie e i cappelli dei gendarmi. Uno scenario apocalittico che rischia di compromettere gli ultimi chilometri di gara.
I corridori devono combattere con il vento per restare in equilibrio e non essere abbattuti.
Ai meno quattro dal traguardo Massignan prova ad allungare ma è affiancato da Gaul, che sembra essersi ringalluzzito.
Quando manca un chilometro alla conclusione Imerio scatta nuovamente, guadagna una trentina di metri ma il vento implacabile lo spinge indietro e Gaul, ancora lui, rinviene.
Per un attimo, però, il vento concede una tregua. Un regalo insperato e Massignan ci riprova. Riparte nuovamente all’attacco quando mancano cinquecento metri e ne guadagna una decina sugli avversari.
Ma quando infila l’ultima curva, quasi per magia si ritrova con il vento alle spalle. Si volta e Gaul non c’è.
Carlesi rinviene da dietro e per un attimo il vicentino si chiede se non sia il caso di aspettarlo e lasciarlo passare. Ci sono di mezzo gli abbuoni e “Coppino” è terzo nella generale.
Al diavolo la gerarchia di squadra!
L’eroe del Gavia è a pochi metri da un traguardo che è soltanto una striscia bianca sull’asfalto, ma fino all’ultimo non è sicuro di farcela. Pensa alla tappa di Bormio dell’anno prima, alle forature, alla sfortuna che è sempre in agguato. Negli ultimi metri prega, addirittura, e il dio dei venti lo ascolta. Quasi non deve pedalare e la vittoria arriva.
Carlesi coglie la piazza d’onore, a 8 secondi; terzo è Junkerman a 14, che precede Anquetil.
I corridori arrivano stravolti sul traguardo; lo spagnolo Capillo è gettato dal vento contro le transenne, in un turbinio che lentamente si placa.
C’è mancato poco che anche stavolta Massignan fosse beffato, ma ora la gioia è grande.
Urla dalla gioia il miglior scalatore del Tour che ha legittimato con questo successo il primato nella classifica degli arrampicatori. Era dal ‘52, dal trionfo di Coppi sul Puy de Dome, che un azzurro non si aggiudicava un arrivo in salita nella corsa a tappe transalpina.
In casa Italia è festa grande: non solo per la bella doppietta e per il secondo posto di Carlesi nella classifica generale, ma anche per il successo di Guido De Rosso che a Superbagnères, prima che si scatenasse l’inferno, ha vinto la tappa del Tour de l’Avenir e ha indossato il simbolo del primato.
C’è chi s’illude per il giorno successivo, perché la cavalcata da Luchon a Pau con quattro colli pirenaici (Peyresourde, Aspin, Tourmalet e Aubisque) potrebbe riservare qualche bella sorpresa per i nostri colori.
Purtroppo non sarà cosi e quella tappa sarebbe diventata famosa per l’impietosa definizione che Jacques Goddet, il patron della Grande Boucle, avrebbe riservato ai big: erano “nani della strada” quei corridori, colpevoli di non essersi dati battaglia sui colli leggendari.
Massignan, che passò per primo sul Peyresourde, ci avrebbe anche provato sul Tourmalet, ma Carlesi stava male e lo pregò di non scattare. Poi, nella discesa dell’Aubisque forò e svanì il sogno di un fantastico bis.
Un’occasione mancata per il corridore della Legnano che quell’11 luglio del ‘61, nella tormenta di Superbagnères, aveva dimostrato al mondo del ciclismo di essere – almeno lui – un gigante della montagna.

Mario Silvano

Unistantanea della tappa di Superbagnères (El Mundo Deportivo)

Un'istantanea della tappa di Superbagnères (El Mundo Deportivo)

IL RITORNO DI CANNONBALL

luglio 9, 2010 by Redazione  
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Dopo le delusioni delle prime due volate e la riscossa di ieri, Mark Cavendish ha vinto anche la 6a tappa del Tour de France, 227,5 km da Montargis a Gueugnon. 2° Tyler Farrar, definitivamente ristabilitosi dalla microfrattura alla mano. 3° Alessandro Petacchi, partito probabilmente in ritardo, che si è comunque avvicinato a Thor Hushovd nella classifica a punti, riducendo a 4 punti il distacco. Maglia gialla sempre sulle spalle di Cancellara, davanti a Thomas ed Evans. Domani prima frazione di media montagna, con arrivo a Les Rousses.

Foto copertina: Mark Cavendish alza le braccia sul traguardo di Gueugnon: per lui è il secondo successo consecutivo (foto AFP)

Meno male che era in crisi ed era la copia sbiadita del mostro dello scorso anno. Dopo lo scivolone di Bruxelles e il pessimo 12° posto di Reims, Mark Cavendish ha improvvisamente ritrovato il colpo di pedale dei giorni migliori, infilando, dopo quello di Montargis, il secondo successo consecutivo sul traguardo di Gueugnon, portando a dodici le affermazioni in carriera sulle strade della Grande Boucle. Una cifra significativa, dal momento che, a 25 anni, il britannico ha eguagliato il 38enne Robbie McEwen e il ritirato Mario Cipollini, due nomi di discreto peso in ambito velocisti. Cosa forse ancor più importante, Cannonball è tornato a sprintare alla sua maniera, con progressioni inarrestabili che né ieri né oggi hanno concesso alcuna possibilità di rimonta al più diretto inseguitore, che ha risposto quest’oggi al nome di quel Tyler Farrar che conosce ormai meglio di chiunque altro la ruota dell’atleta dell’Isola di Man. Mai l’americano ha dato l’impressione di poter mettere in discussione la supremazia dell’uomo HTC, e anzi, soffiando all’ultima curva la ruota del vincitore ad Alessandro Petacchi, ha forse involontariamente agevolato il compito del rivale, allontanando da lui l’unico corridore in grado di creargli (forse) qualche grattacapo.
In attesa che il Giura modifichi un po’ il canovaccio di questa prima settimana di Tour, anche questa 6a frazione si è attenuta al copione usuale, con Perget (Caisse d’Epargne), Lang (Omega Pharma-Lotto) e Perez Moreno (Euskaltel) ad imbastire una fuga a tre che, favorita dal profilo piuttosto nervoso della prima metà di tappa, è riuscita a costruirsi un vantaggio massimo superiore ai 7’, facilmente preso poi a picconate dal lavoro degli uomini HTC, fino a scendere sotto il minuto già ad una trentina di chilometri dal termine. A dare nuova linfa all’azione hanno provato l’ex campione nazionale francese Champion e Anthony Charteau, rientrati sui battistrada sulla Côte de la Croix de l’Arbre, ultimo dente di giornata, collocato a 23 km dal traguardo. Malgrado un attimo di rallentamento nel plotone, HTC, Garmin, Cervélo e Lampre non hanno comunque avuto difficoltà a chiudere ai -10 dall’arrivo, poco prima che un alito di vento trasversale spingesse i big a schierarsi in massa al comando del plotone, ritardando di qualche chilometro l’entrata in scena dei treni.
Ancora una volta sono stati gli uomini HTC – Columbia a prendere alla fine in mano le redini del finale, mentre, alle loro spalle, si scatenava la consueta guerra per garantirsi la ruota di Cavendish. Una lotta che sembrava essere ormai appannaggio di Alessandro Petacchi, che non ha però fatto i conti con la scaltrezza e lo spirito da filibustiere degli sprint (nel senso buono di atleta coraggioso, non in quello negativo di corridore scorretto) di Tyler Farrar, capace di approfittare dell’ultima di una serie interminabile di curve all’ultimo chilometro per infilarsi tra il britannico e lo spezzino. Una manovra che, anche in virtù del brevissimo rettilineo finale, ha di fatto cristallizzato le posizioni, rimaste tali e quali nell’ordine d’arrivo: vittoria ad un Mark Cavendish ancora assistito alla perfezione dall’omonimo Renshaw e dagli altri vagoni del treno HTC, piazza d’onore ad un Farrar ritrovato, anche se ancora non ai livelli del Giro d’Italia (o forse la differenza sta solo nella presenza di Cannonball?), e gradino più basso del podio a Petacchi, che farebbe forse bene a considerare l’idea di riprendere a lanciare volate lunghe, anziché provare a sbucare nel finale dalla scia del britannico. Il velocista Lampre potrà comunque consolarsi con i punti recuperati a Thor Hushovd, solamente 10°, il cui margine nella lotta per la maglia verde è ora ridotto a 4 lunghezze (118 a 114).
Non ha subito sostanziali variazioni la classifica generale, anche se Geraint Thomas, 11° al traguardo, ha approfittato di una frattura creatasi fra la 14a e la 15a posizione per recuperare 3 dei 23 secondi che lo separavano stamane da Fabian Cancellara, sempre in giallo. Sempre 3° a 39’’ Cadel Evans, che non ha beneficiato del buco, al pari di tutti gli altri uomini di classifica. Per questi ultimi, l’appuntamento è comunque solo rimandato a domani, quando, lungo i 165,5 km da Tournus a Les Rousses, il Tour affronterà le prime vere asperità di questa edizione. Difficile che l’ascesa di Lamoura, 14 km al 5% di pendenza media, con vetta a 4 km dal traguardo, possa generare grosse differenze tra i favoriti, ma si tratterà in ogni caso della prima occasione per testarne la condizione. Molti sono coloro che, specie dopo la tappa del pavé, saranno chiamati ad attaccare, anche se pensiamo che per assistere al primo faccia a faccia tra i migliori si debba attendere domenica. Chissà però che proprio il possibile fattore sorpresa non costituisca un motivo in più per azzardare sin da domani, in un Tour che strizza l’occhio a chi vuole lavorare di fantasia.

Matteo Novarini

GIRO DONNE, 7a TAPPA A EVELYN STEVENS

luglio 9, 2010 by Redazione  
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La statunitense del Team HTC ha vinto per distacco la 7a frazione del Giro Donne, da Como ad Albese con Cassano. Andatasene nel tratto pianeggiante prima dell’ascesa del Ghisallo, l’americana ha conservato 42’’ su un drappello comprendente le big della classifica, regolate da Marianne Vos. L’olandese, grazie all’abbuono, ha rafforzato la propria leadership, portandola a 27’’ su Judith Arndt e a 1’09’’ su Tatiana Guderzo. Domani primo tappone alpino, con Maloja, Bernina e Forcola prima del traguardo di Livigno.

Foto copertina: Evelyn Stevens festeggia il successo di tappa ad Albese con Cassano (foto CJ Farquharson/WomensCycling.net)

Si è svolta oggi la settima tappa del Giro d’Italia Femminile, la Como – Albese con Cassano, con la vittoria in solitaria della statunitense Evelyn Stevens. Seconda Marianne Vos, che grazie agli abbuoni ha mantenuto e rafforzato la maglia rosa Diadora; terza Judith Arndt, mentre Tatiana Guderzo, quarta classificata, sempre in maglia blu Geoxcome prima italiana nella generale, è balzata anche in testa alla speciale classifica dei GPM ed è dunque la nuova maglia verde Poliedra di miglior scalatrice del Giro.
Alla partenza il gruppo ha voluto ricordare Marina Romoli, firmando in toto una maglia rosa che verrà donata alla ciclista vittima di un grave incidente in allenamento lo scorso giugno.
Dopo questo doveroso omaggio, la gara è partita, ed è subito entrata nel vivo nell’ascesa verso la Colma di Sormano. Davanti le migliori, con l’iridata in maglia blu Geox Tatiana Guderzo (Team Valdarno) che si è avvantaggia, seguita da altre quattro. Il GPM ha visto transitare alle spalle della campionessa del mondo, Evelyn Stevens (Team Htc Columbia), Mara Abbott (Nazionale Usa), la scalatrice ucraina Eugenya Visotska (Team Valdarno) e Judith Arndt (Team Htc Columbia). Vantaggio del quintetto di poco superiore al minuto, con la maglia verde di Emma Pooley in difficoltà, attardata da una foratura patita nella prima parte della ascesa.
La successiva discesa ha rinfoltito i ranghi del plotone di testa. Sono riuscite a recuperare infatti la maglia rosa Marianne Vos (Nazionale Olanda), la vincitrice uscente del Giro Claudia Hausler (Cervelo Test Team), la campionessa di Russia Tatiana Antoshina (Team Valdarno) e le statunitensi Mara Abbott e Amber Neben (Nazionale Usa). Alle spalle delle battistrada il vuoto, un secondo importante gruppo, seguiva a due minuti e mezzo, troppo per impensierire le sette battistrada.
Lungo il tratto pianeggiante verso Bellagio, la campionessa nazionale statunitense a cronometro individuale Evelyn Stevens ha provato con successo a sfruttare le sue doti di cronowoman, arrivando all’attacco del Ghisallo con un minuto e ventotto secondi sulle precedenti compagne di fuga. Nelle retrovie, intanto, la ormai ex maglia verde Emma Pooley è scivolata ad oltre quattro minuti dalla testa della corsa.
La fuga della Stevens è sopravissuta alla salita del Ghisallo, con l’americana capace di scollinare in solitudine con solo trentasei secondi sulle immediate inseguitrici: Guderzo, Abbott, Arndt e Vos, raggiunte in discesa dalle ritardatarie Claudia Hausler e Eugenia Visotska.
Passato lo scoglio della salita che porta al santuario caro ai ciclisti, per l’americana raggiungere in solitudine l’arrivo nel paese del compianto Casartelli è stata solo una formalità. Vittoria quindi alla statunitense Evelyn Stevens, che ha regalato la quinta perla al Team Htc Columbia in questo Giro Donne, dopo i quattro centri di Ina Teutenberg. Alle spalle della vincitrice, la volata è stata vinta dalla Vos sulla Arndt.
“Sono contentissima – ha detto la vincitrice dopo l’arrivo – volevano rendere dura la corsa ed ho fatto una vera impresa. E’ stata una tappa bellissima, con salite vere ed io ho approfittato della mia condizione eccellente, in crescendo nella seconda parte di questo Giro”.
Giornata positiva per Tatiana Guderzo, che ha mantenuto la maglia blu Geox di leadership tra le italiane e ha messo le mani anche sulla maglia verde Poliedra di miglior scalatrice del Giro.
“È stata una corsa strana, anche perché una volta uscito il gruppetto sulla salita di Sormano, la Abbott e le due atlete del Team HTC-Columbia, Arndt e Stevens, sembravano disinteressarsi di aver staccato la maglia rosa Vos e facevano lavorare soltanto noi del Team Valdarno. Il loro atteggiamento, unito alla loro grande condizione, mi fanno capire che Abbott e Arndt, aldilà della situazione di classifica, saranno le atlete da curare maggiormente nei prossimi giorni”.
Anche Marianne Vos, con il secondo posto odierno, ha incrementato il proprio bottino personale di maglie, portandolo a tre. Dopo quella rosa Diadora di padrona del Giro e quella bianca Regione Lombardia di miglior giovane, ha indossato anche quella ciclamino Pasta Zara della classifica a punti.
Domani, venerdì, il Giro Donne approderà nel cuore delle Alpi, con gli ottantanove chilometri che porteranno le atlete da Chiavenna a Livigno. Partenza in salita con la lunga ascesa che condurrà sino al Gran Premio della Montagna del Maloja, quindi, in rapida successione, il Passo Bernina e la Forcola, per una giornata dedicata alle scalatrici. Arrivo nel cuore del Piccolo Tibet, a Livigno.

Mario Prato

08-07-2010

luglio 9, 2010 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il britannico Mark Cavendish (Team HTC – Columbia) si è imposto nella qunta tappa, Epernay – Montargis, percorrendo 187,5 Km in 4h30′50″, alla media di 41,538 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Ciolek e il norvegese Boasson Hagen. Miglior italiano Alessandro Petacchi (Lampre-Farnese Vini), 8°. Contador 19°, Armstrong 30°, Basso 62°, Cunego 103°.
L’elvetico Fabian Cancellara (Team Saxo Bank) conserva la maglia gialla, con 23″ sul britannico Thomas e 39″ sull’australiano Evans. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Doimo), 47° a 3′20″.
Contador 9° a 1′40″, Armstrong 18° a 2′30″, Cunego 168° a 23′11″.

GIRO CICLISTICO INTERNAZIONALE FEMMINILE

La statunitense Evelyn Stevens (HTC Columbia Women) si è imposta nella settima tappa, Como – Albese Con Cassano, percorrendo 110,8 Km in 3h14′33″, alla media di 34,171 Km/h. Ha preceduto di 42″ l’olandese Marianne Vos (Netherlands National Team) e la tedesca Arndt. Migliore italiana Tatiana Guderzo (Team Valdarno), 4a.
La Vos conserva la testa della corsa con 27″ sulla Arndt e 1′09″ sulla Guderzo.

INTERNATIONALE ÖSTERREICH-RUNDFAHRT-TOUR OF AUSTRIA

Il belga Nick Nuyens (Rabobank) si è imposto nella quinta tappa, Bleiburg – Deutschlandsberg, percorrendo 150,3 Km in 3h37′37″, alla media di 41,440 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Giovanni Visconti (ISD – Neri) e di 4″ il russo Silin.
L’italiano Riccardo Riccò (Ceramica Flaminia) conserva la testa della corsa con 1′44″ sull’italiano Emanuele Sella (CarmioOro NGC) e sullo spagnolo Pardilla Bellon.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA

Il venezuelano Jesús Pérez (Alc.De Iribarren Lar) si è imposto nella nona tappa, Menegrande – Maracaibo, percorrendo 149,9 Km in 3h02′12″, alla media di 49,363 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Cordovés Pérez e Segura. Il venezuelano Tomas Gil (Loteria Del Tachira) conserva la testa della corsa con 43″ e 1′57″ sui connazionali Rujano Guillén e Alarcón García.

TROFEU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)

Il portoghese Bruno Lima (Barbot-Siper) si è imposto nella prima tappa, Samora Correia – Manique do Intendente, percorrendo 166 Km in 4h04′59″, alla media di 40,656 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Candido Joaquim Venda Moreira Barbosa (Palmeiras Resort – Tavira) e il tedesco Koch.
Barbosa conserva la maglia di leader con 8″ sugli spagnoli Del Nero Montes e Blanco Rodríguez.

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MONTARGIS

luglio 9, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”

Foto copertina: uno scorcio di Montargis, la “Venezia del Gatinais” per i suoi numerosi canali (www.verde-natura.it)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Come andrà oggi? Assisteremo all’ennesima sconfitta di Cavendish?

Vedo23: Mah… Cavendish per vincere deve sistemare molte cose, soprattutto “tattiche” (inteso anche come gestione di sè in corsa). Vedo altri molto più favoriti, tra cui ovviamente ancora Petacchi. Dopo la tappa del pavé e il lavoro di ieri di Columbia e Lampre, potrebbe anche darsi che queste squadre abbiano meno energie ed entrino all’opera più tardi. Se non trovassero aiuti da altre squadre (Garmin e Cervelo?) eventuali fughe potrebbero avere più chances magari…
Arrivo in volata al 90% comunque! Vittoria di Petacchi al 60%!

Vedo23: Purtroppo ho potuto vedere la diretta solo tra i km 80 e 40 al traguardo… Ho visto le immagini in sintesi della volata: direi errore della Lampre ma anche un po’ della solita confusione, che ha scompaginato tutte le carte con la curva e ha favorito Cavendish e gli altri (non velocisti eccelsi, per altro), mentre Petacchi e Farrar erano rimasti troppo indietro e praticamente non han quasi sprintato dato che non avevano spazio. Peccato!
Speriamo che la vittoria serva però a scuotere un po’ l’inglese dal suo torpore…

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE

Tutto il giallo di Cavendish. Gioia, pianto e liberazione (Gazzetta dello Sport)

Tour, Cavendish trionfa e scoppia in lacrime(Corriere dello Sport – Stadio)

Cavendish’s tears one in the eye for critics (The Times)

Cavendish weeps for joy after sprint win (The Independent)

Cavendish can double up(The Daily Telegraph)

La stratégie gagnante de HTC(L’Equipe)

Cavendish impose à nouveau sa loi(Le Monde)

El nuevo Cavendish(AS)

Cavendish recupera su reinado (Marca)

Contador, en vías de renovar(El Mundo Deportivo)

Armstrong : « Quatre premiers jours vraiment stressants »(Le Soir)

Contador remet les montres à l’heure(La Dernière Heure/Les Sports)

Cavendish in tranen na zege(De Standaard)

Cavendish gagne enfin un sprint (actu24.be)

Cavendish en pleurs sur le podium (Sud Presse)

Bad boy Cavendish weent op het podium (Het Nieuwsblad)

British Rider Is Brought to Tears by His Stage 5 Victory (The New York Times)

Britain’s Cavendish takes prize in Tour de France’s fifth stage (USA Today)

Cavendish casts doubts aside with stage win (The Age)

Tearful Cavendish claims stage five (Herald Sun)

Manx Missile Mark Cavendish explodes into form with stage five win at Tour de France (The Daily Telegraph – Australia)

Cavendish far from a spent force (The Australian)

LA TAPPA CHE VERRA’
La prima settima di Tour si concluderà con un’altra giornata noiosa, l’ultima per velocisti prima di andare ad affrontare le montagne. Sotto l’aspetto altimetrico sarà la frazione più impegnativa dopo quella di Spa, ma le difficoltà odierne si riveleranno assai poco rilevanti, inserite sotto la forma di tre facili traguardi GPM. Nessuno di loro incute timore per le pendenze e forse solo il nome dell’ultima côte, Croix de l’Arbre, potrebbe dare un po’ la tremarella (l’accostamente col celebre Carrefour della Roubaix sarà quasi inevitabile), ma niente timori: la strada sarà pressochè interamente asfaltata e poi, poco dopo il GPM, inizierà un tratto di una dozzina di chilometri velocissimi, nel corso del quale andrà inevitabilemente a “morire” il tentativo di giornata. Praticamente si pedalerà su di una strada dipartimentale bella ed ampia che, a parte due lievissimi flessi, si snoderà tutta in rettilineo. Con un finale così congegnato, il gruppo inseguitore avrà gioco facile nel rientrare sui fuggitivi, che sarebbero ripresi nel volgere di breve spazio. Comunque il finale di Gueugnon proporrà un piccolo grattacapo agli sprinter poiché, col traguardo posizionato su di un “quai” (lungofiume), ci si potrebbe trovare a far i conti col vento che spira dal corso dell’Arroux.

RADUNO DI PARTENZA: Rue Renée de France (partenza ore 11.45)
VIA VOLANTE: ore 12.00, D 93 (Amilly)
MEDIE PREVISTE: 41 – 45 Km orari
SPRINT: Saint-Fargeau (Km 47), tra le 13.03 e le 13.09; Moulins-Engilbert (Km 163), tra le 15.37 e le 15.59; Luzy (Km 195,5), tra le 16.21 e le 16.56
ZONA RIFORNIMENTO: Brinon-Sur-Beuvron, attorno al 111° Km
GPM: Côte de Bouhy (349m – 4a cat. – 2,9 Km al 4% – Km 69,5) tra le 13.33 e le 13.42; Côte de La Chapelle-Saint-André (305m – 4a cat. – 2,1 Km al 4,3% – Km 91,5) tra le 14.02 e le 14.14; Côte des Montarons (425m – 4a cat. – 3,6 Km al 3,6% – Km 179,5) tra le 15.59 e le 16.23; Côte de la Croix de l’Arbre (418m – 4a cat. – 2,3 Km al 4,5% – Km 204,5) tra le 16.33 e le 16.59
ARRIVO: a Gueugnon, in Quai de l’Europe, tra le 17.03 e le 17.33
Siti dedicati:
www.montargis.fr/actualites/index.php?action=rubrique-activite&id=11&rubrique=TOUR%20DE%20FRANCE%202010,
www.gueugnon.fr/culture-sport-loisirs/agenda.636__1045.php

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Montargis – Gueugnon

Montargis: alternanza di piogge deboli (1,9 mm) e schiarite, temperatura 23,4°C, venti moderati da ESE (12-17 Km/h), umidità al 79%
Saint Fargeau (47° Km): cielo coperto, temperatura 31,2°C (percepiti 33°C), venti moderati da SE (12-15 Km/h), umidità al 49%
Gueugnon : nubi sparse, temperatura 30,4°C (percepiti 32°C), venti moderati da SSE (6-8 Km/h), umidità al 50%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Pancani: “Contador è uscito bene dai sassi… dalle pietre del pavè” (Contador come Houdini’?)
De Stefano, traducendo un intervento di Contador: “Considera che io ero nella sua ruota” (sì, sì, è proprio come Houdini’!)
Pancani, parlando della visita di Contador al pullman dell’Astana: “non è un caso che sul pulmann non c’era Contador” (era Amstrong, forse Pancani stava realmente pensando che ci sarebbe stata la metamoforsi Contador – Houdini’)
De Luca: “Commento di questa diretta che sta entrando sempre più nel vivo” (limitatevi a fare il commento alla corsa, a giudicare la diretta RAI ci pensano gli telespettatori)

ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)

FINALMENTE CAVENDISH

luglio 8, 2010 by Redazione  
Filed under News

Dopo la caduta di Bruxelles e la pessima volata di ieri, il britannico si è imposto sul traguardo di Montargis, precedendo nettamente Gerald Ciolek e Edvald Boasson Hagen. Solamente 8° Petacchi, partito piuttosto indietro allo sprint, e chiuso da Farrar quando ha tentato la sua progressione. Ancora invariata la classifica generale, con Cancellara che guida davanti a Thomas ed Evans. Domani altra frazione adatta ai velocisti, con arrivo a Gueugnon.

Foto copertina: Cavendish celebra sul podio, quasi in lacrime, il successo di Montargis (foto Roberto Bettini)

Una delle più belle citazioni che lo sport americano ci abbia mai regalato è il “Don’t ever underestimate the heart of a champion” esclamato da Rudy Tomjanovich dopo la conquista del suo secondo anello NBA con gli Houston Rockets; parole che si addicono perfettamente alla radicale trasformazione messa in mostra da Mark Cavendish in 24 ore, quelle trascorse dalla orribile non-volata di Reims alla sontuosa progressione di Montargis. Non più tardi di ieri pomeriggio, Cannonball era stato mal pilotato dai suoi fidati apripista, e, una volta sorpreso dallo sprint anticipato di Alessandro Petacchi, non era stato in grado di replicare con la consueta esplosività, finendo addirittura per sedersi ed alzare bandiera bianca ad oltre 100 metri dalla linea bianca, fino a scivolare nell’anonimato del 12° posto. Oggi si è invece rivisto un Cavendish che, pur non essendo forse ancora nella sua versione migliore, ha comunque mostrato lampi dell’alieno ammirato dodici mesi fa, quando sfrecciò davanti a tutti per sei volte. È certamente innegabile che il rallentamento di Alessandro Petacchi ,stretto contro le transenne da Tyler Farrar ai 150 finali, lo abbia agevolato non poco, levando di mezzo il dominatore dei primi due sprint di gruppo, nonché naturale favorito per la frazione odierna. Altrettanto evidente è stata però la differenza fra il Cavendish di Reims e quello di Montargis, capace di sprigionare potenza negli ultimi 200 metri, precludendo agli avversari qualunque chance di rimonta, come forse il solo Petacchi è in grado di fare quanto Cannonball.
Detto del diverso esito dello sprint, qui finiscono le reali differenze tra la giornata odierna e quella di ieri. Anche oggi fuga non troppo numerosa (tre uomini contro cinque: Jurgen Van de Walle della Quick Step, Julien El Fares della Cofidis e José Ivan Gutierrez della Caisse d’Epargne), anche oggi battaglia non propriamente feroce per andarsene (l’azione buona è partita al chilometro 13), anche oggi gruppo che – a dispetto di un margine salito fino a 6’50’’ – si è riportato a distanza di sicurezza già ad una ventina di chilometri dal termine, e anche oggi resistenza più o meno sorprendente da parte dei battistrada. Gutierrez, corroborato dalla maglia di campione nazionale spagnolo, ha operato un disperato tentativo solitario ai -7 dall’arrivo, utile però solamente a ritardare il riassorbimento di un paio di chilometri.
Garmin, Lampre e HTC si sono quindi contese la testa del plotone nei chilometri conclusivi, nel tentativo di pilotare nella posizione ideale, rispettivamente, un redivivo Tyler Farrar, che ha tentato la volata malgrado la microfrattura alla mano, facendo rimpiangere – risultati alla mano – i Julian Dean e Robert Hunter di ieri, il già bi-vincitore Alejet e un Mark Cavendish assetato di riscatto. Come quasi sempre accade, sono alla fine stati gli uomini in bianco e giallo a calcolare meglio i tempi e a portare al comando Cavendish – quest’oggi anche con una velocità adeguata – ai 200 conclusivi, mentre Petacchi perdeva le ruote più ambite e, mentre tentava di anticipare la volata e iniziava a risalire, veniva chiuso lungo le transenne da Farrar. La volata dello spezzino, alla fine 8°, è così risultata irrimediabilmente compromessa, mentre a far naufragare lo sprint dell’americano è bastato il dolore che gli ha impedito di alzarsi sui pedali, determinando un modesto 10° posto sul traguardo.
Con i due rivali più quotati fuori gioco, a Cavendish, addirittura in lacrime sul podio, è bastato respingere il non troppo allarmante tentativo di rimonta di Gerald Ciolek per poter festeggiare l’undicesima vittoria in carriera sulle strade del Tour de France, mentre Boasson Hagen, ancora una volta partito forse un po’ troppo indietro per ambire al successo, è comunque riuscito a risalire fino al gradino più basso del podio. Ancora una volta piazzato (5°) Thor Hushovd, preceduto da Rojas Gil, che ha racimolato punti preziosi in ottica maglia verde, portando a 14 lunghezze il margine su Petacchi nella classifica a punti.
È rimasta invece immutata la classifica generale, con Cancellara che continua a sfoggiare le vesti del primato, con 23 secondi da gestire su Geraint Thomas e 39 su Cadel Evans. Una graduatoria che non promette di ricevere grossi scossoni neppure domani, quando la carovana gialla affronterà la sua frazione più lunga (227,5 km), da Montargis a Gueugnon, caratterizzata però da un profilo altimetrico tutt’altro che inquietante. I big potranno dunque godersi un’ultima giornata di relativa tranquillità, prima che, a partire dalla tappa del Giura di Les Rousses, e soprattutto da quella alpina di Avoriaz, la classifica inizi a prendere una propria fisionomia.

Matteo Novarini

ANCORA VOS!

luglio 8, 2010 by Redazione  
Filed under News

L’olandese replica il successo della 5a tappa sul traguardo di Arcisate, battendo in uno sprint a tre Judith Arndt e Olga Zabeliskaya, andatesene in sua compagnia a 3 km dal termine. 4° posto per l’iridata Tatiana Guderzo, che ha lasciato per strada 8’’. In classifica, Marianne Vos mantiene i 25’’ di margine sulla tedesca del Team HTC, mentre il distacco della campionessa del mondo, sempre 3a, sale a 1’03’’.

Foto copertina: Marianne Vos si impone in maglia rosa ad Arcisate (foto CJ Farquharson/WomensCycling.net)

Sulle strade del varesotto, con il Brinzio e il Cunardo a ravvivare il tracciato, ed in particolare il circuito di Arcisate in conclusione, si è disputata la sesta tappa del Giro Donne nel segno dell’olandese Marianne Vos.
La tappa, non decisiva, ma comunque degna di attenzione, è vissuta sulla fuga iniziale dell’australiana Lauren Kitchen, che si è aggiudicata anche il traguardo volante ad Albizzate, e le italiane Silvia Valsecchi (Top Girls Fassa Bortolo Ghezzi) ed Alessandra Borchi (Gauss Rdz Ormu).
Ma il gruppo non aveva nessuna intenzione di lasciare libertà ad alcuna, e, sulla salita simbolo della “3 Valli Varesine”, le inseguitrici hanno affinato l’inseguimento, portandolo a termine sulla salita del Cunardo.
Ed è proprio salendo al GPM del Cunardo che la gara cambia aspetto. La scalatrice britannica Emma Pooley (Cervelo Test Team) parte in caccia dei punti del GPM trascinandosi dietro la russa Olga Zabeliskaya (Safi Pasta Zara Manhattan), l’ucraina Eugenya Visotska (team Valdarno) e tutte le leader e le pretendenti alla vittoria finale, ad eccezione della maglia ciclamino di Ina Yoko Teutenberg (Team Htc Columbia) e della maglia verde di Martine Bras (Gauss Rdz Ormu), che al traguardo ha svestito il simbolo del primato tra le scalatrici a favore della britannica. Il gruppetto, forte di una trentina di unità, si è così avviato verso Arcisate per andare a giocarsi la tappa, con il Team Htc Columbia schierato a tenere alta l’andatura.
Nel finale Olga Zabeliskaya e Judith Arndt hanno provato ad anticipare tutte ai meno tre con l’olandese in maglia rosa pronta ad accodarsi alle due. L’avvicinarsi dello striscione stringe i tempi e la Arndt ai trecento metri si trova quasi costretta a lanciare la volata, con la Vos pronta a sfruttare la scia della tedesca e a bissare il successo di tappa rafforzando la sua leadership sia nella classifica generale che in quella delle giovani, essendo detentrice sia della maglia rosa Diadora che della la maglia bianca Regione Lombardia.
“Sono molto contenta per la vittoria di oggi, anche se penso alle prossime tappe del Giro che saranno sicuramente determinanti. Le pretendenti al successo finale sono ancora molte ed è un Giro molto aperto. Sicuramente molto bene organizzato. Vincerlo sarebbe un onore per me. Intanto affrontiamo la frazione di domani, molto impegnativa”.
Alle spalle del terzetto che si è giocato la tappa si è classificata la Campionessa del Mondo Tatiana Guderzo
“Oggi ho preferito non rischiare più di tanto durante l’ultima discesa per riprendere le prime tre che si erano avvantaggiate sull’ultimo strappetto, e sono arrivata veramente a pochissimi metri da loro, ma non ce l’ho fatta a riprenderle e ho dovuto lasciare per la strada qualche secondo. Comunque altre favorite erano con me o ancora dietro, quindi sono abbastanza soddisfatta, soprattutto della condizione che continua a crescere”.
La campionessa del mondo del Team Valdarno conserva il terzo posto con oltre un minuto di ritardo dalla Vos e mantiene così la maglia blu Geox in qualità di migliore italiana in classifica generale, mentre la forte scalatrice britannica Emma Pooley (Cervelo Test Team) si è vestita di verde con la maglia Poliedra, e per la plurivincitrice del Giro Ina Yoko Teutenberg è rimasto il primato nella classifica a punti con la maglia ciclamino Pasta Zara.
Domani il programma prevede una delle tappe più impegnative dell’intera corsa, quella che porterà le atlete da Como ad Albese con Cassano per centodieci chilometri. Una frazione che vedrà al centro dell’attenzione il Triangolo Lariano prevede la scalata della salita che da Nesso porta al Pian Tivano, la lunga ed impegnativa discesa verso Lecco e la successiva salita del Ghisallo, simbolo del ciclismo di ogni tempo. Una tappa che aprirà un trittico di tappe ad alta tensione agonistica con le Alpi come grandi protagoniste.

Mario Prato

07-07-2010

luglio 8, 2010 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

L’italiano Alessandro Petacchi (Lampre-Farnese Vini) si è imposto nella quarta tappa, Cambrai – Reims, percorrendo 153,5 Km in 3h34′55″, alla media di 42,854 Km/h. Ha preceduto allo sprint il neozelandese Dean e il norvegese Boasson Hagen. Contador 32°, Armstrong 36°, Basso 51°, Cunego 121°.
L’elvetico Fabian Cancellara (Team Saxo Bank) conserva la maglia gialla, con 23″ su Thomas e 39″ su Evans. Miglior italiano Ivan Basso (Liquigas-Doimo), 47° a 3′20″.
Contador 9° a 1′40″, Armstrong 18° a 2′30″, Cunego 170° a 23′11″.

GIRO CICLISTICO INTERNAZIONALE FEMMINILE

L’olandese Marianne Vos (Netherlands National Team) si è imposta anche nella sesta tappa, Gallarate – Arcisate, percorrendo 116 Km in 3h10′18″, alla media di 36,574 Km/h. Ha preceduto allo sprint la tedesca Arndt e la russa Zabelinskaya. Migliore italiana Tatiana Guderzo (Team Valdarno), 4a a 8″.
La Vos ora comanda con 25″ sulla Arndt e 1′03″ sulla Guderzo.

INTERNATIONALE ÖSTERREICH-RUNDFAHRT-TOUR OF AUSTRIA

L’italiano Riccardo Riccò (Ceramica Flaminia) si è imposto nella quarta tappa, Lienz – Grossglockner, percorrendo 146,2 Km in 3h40′35″, alla media di 39,767 Km/h. Ha preceduto di 41″ lo spagnolo spagnolo Pardilla Bellon e l’italiano Emanuele Sella (CarmioOro NGC).
Ora Riccò comanda la classifica con 1′44″ su Sella e Pardilla Bellon.

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA

Il venezuelano Tomas Gil (Loteria Del Tachira) si è imposto nell’ottava tappa, Santa Elena de Arenales – Isnotú, percorrendo 129,6 Km in 3h13′11″, alla media di 40,252 Km/h. Ha preceduto i connazionali Rujano Guillén (allo sprint) e Alarcón García (di 20″). Ora Gil comanda con 43″ su Rujano Guillén e 1′57″ su Alarcón García.

TROFEU JOAQUIM AGOSTINHO (Portogallo)

Il portoghese Candido Joaquim Venda Moreira Barbosa (Palmeiras Resort – Tavira) si è imposto nel prologo, Torres Vedras – Forte de San Vicente, percorrendo 5,3 Km in 7′46″, alla media di 40,944 Km/h. Ha preceduto di 2″ gli spagnoli Del Nero Montes e Blanco Rodríguez

ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI REIMS

luglio 8, 2010 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”

Foto copertina: la cattedrale di Reims, monumento iscritto dall’UNESCO nella lista dei patrimoni dell’umanità (www.peachmountain.com)

PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Chi vince oggi? Fuga o volata? Ci proverà qualcuno che ha perso terreno ieri sul pavè?

MirkoBL: Volatone generale, vince Cavendish (se non butta giù qualcuno) su Petacchi.

Lancestrong: oggi pronostico il bis di petacchi e mi auguro che cav non faccia stupidate…

Lancestrong: tappa da sbadigli?

Patagonia63: COMPLIMENTI….potevi scommettere 10 Euro e magari ti pagavi una birra

con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)

TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE

Petacchi, vittoria n. 173 “Non avevo nulla da perdere”(Gazzetta dello Sport)

Tour, altra vittoria in volata per Petacchi(Corriere dello Sport – Stadio)

Alessandro Petacchi wins fourth stage of Tour de France(The Times)

Cavendish falters leaving green jersey bid in tatters (The Independent)

Cavendish out of fizz(The Daily Telegraph)

Cavendish et le train fantôme(L’Equipe)

Petacchi récidive, les ténors soufflent (Le Monde)

Petacchi es el rey(AS)

Petacchi brinda en la capital del champán en una etapa sin caídas (Marca)

Petacchi no falla en Reims (El Mundo Deportivo)

Petacchi redébouche le champagne(Le Soir)

Petacchi sur les traces du Cav(La Dernière Heure/Les Sports)

Italiaanse veteraan bewijst dat hij ‘nog niet te oud is’ (De Standaard)

Petacchi pour la passe de 2 (actu24.be)

2e victoire d’étape de Petacchi (Sud Presse)

Renner van de dag: Alessandro Petacchi (Het Nieuwsblad)

Petacchi Wins Stage Full of Wounded Riders (The New York Times)

Petacchi wins Tour de France 4th stage (USA Today)

Petacchi riding high after another stage win (The Age)

Petacchi denies McEwen again (Herald Sun)

Armstrong heckled at end of fourth stage (The Daily Telegraph – Australia)

Dean proves revelation in sprint (The Australian)

LA TAPPA CHE VERRA’
Oggi si partirà da uno dei principali centri per la produzione dello Champagne e, in effetti, il primo tratto di strada avrà un profilo leggermente “frizzante”, con tre ascese da superare entro i primi 36 Km, che saranno caratterizzati dai tentativi che, inevitabilmente, scaturiranno in prossimità dei due GPM previsti, rigorosamente di quarta categoria. I pochi punti finora elargiti ai traguardi della montagna rendono ancora apertissima la caccia alla maglia a pois, per coloro che vorranno assaporare la gioia d’indossarla prima che entrino in campo gli scalatori veri. Oggi, invece, il traguardo finale sarà ancora terreno di conquista per i ghepardi del gruppo: scollinati i 184 metri della Côte de Mécringes, davanti al gruppo si spalancherà la pianura, che sarà compagna di viaggio nei restanti 150 Km, con l’intrusione di qualche sparuto sampellotto. Il finale sarà uno dei più piatti di questa edizione, con neppure un cavalcavia da scavalcare nei 5000 metri che condurranno ad un traguardo abbastanza noto: oltre alla tappa del Tour già giunta a Montargis nel 2005 (primo allo sprint l’australiano Robbie McEwen), l’anno prima vi giunse anche una frazione della Parigi – Nizza conquistata da Pedro Horrillo Muñoz, il corridore spagnolo che al Giro del Centenario è stato protagonista di una bruttissima caduta nella tappa di Bergamo, quando precipitò in un burrone scendendo dalla Culmine di San Pietro.

RADUNO DI PARTENZA: Esplanade Charles-De-Gaulle (partenza ore 12.30)
VIA VOLANTE: ore 14.00, D 11
MEDIE PREVISTE: 42 – 46 Km orari
SPRINT: Vauchamps (Km 27,5), tra le 13.26 e le 13.29; Ville-Saint-Jacques (Km 126,5), tra le 15.35 e le 15.51; Prefontaines (Km 169,5), tra le 16.31 e le 16.52
ZONA RIFORNIMENTO: Donnemarie-Dontilly, attorno al 100° Km
GPM: Côte d’Orbais-l’Abbaye (205m – 4a cat. – 1,6 Km al 4,8% – Km 18,5) tra le 13.14 e le 13.16; Côte de Mécringes (184m – 4a cat. – 1,3 Km al 5,4% – Km 36,5) tra le 13.38 e le 13.42
ARRIVO: a Montargis, in Rue Coquillet, tra le 16.55 e le 17.18
Siti dedicati: www.epernay.fr/news/epernay-ville-etape-de-la-grande-boucle.html
www.montargis.fr/actualites/index.php?action=rubrique-activite&id=11&rubrique=TOUR%20DE%20FRANCE%202010

METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Epernay – Montargis

Epernay: cielo sereno, temperatura 24,9°C, venti deboli da SE (6-8 Km/h), umidità al 52%
Montmirail (Km° 31,5): cielo sereno, temperatura 27,8°C, venti deboli da SSE (9-10 Km/h), umidità al 43%
Provins (Km° 81,5): cielo sereno, temperatura 28,7°C, venti deboli da SSE (9-10 Km/h), umidità al 40%
Montereau-Fault-Yvonne (Km° 117): cielo sereno, temperatura 30,4°C, venti deboli da S (8-11 Km/h), umidità al 39%
Nemours (Km° 144): cielo sereno, temperatura 30,7°C, venti deboli da S (8-12 Km/h), umidità al 39%
Montargis : cielo sereno, temperatura 30,6°C, venti deboli da SSW (9-11 Km/h), umidità al 41%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Cassani (parlando del record dell’ora di Baldini): “46,356 per Ercole Baldini” (erano 46,394 Km/h)
Cassani: “Sto seguendo con la telemetria la velocità del gruppo” (il telemetro è uno strumento che misura in modo indiretto la distanza tra un oggetto e l’osservatore)
Pancani alla De Stefano: “A microfono spento quali sono le tue considerazioni…” e la De Stefano rispose…. a microfono acceso
Pancani: “Stanno per essere ripresi Iban Mayoz”
Pancani: “Con una curva abbastanza dritta”
Pancani: “Passano sotto lo striscione dell’ultimo chilometro” (è un arco gonfiabile)
De Stefano: “Siamo accanto ai nostri organizzatori del Tour de France” (ogni nazione organizza una tappa?)
Letto nei titoli di coda: “Telecinoperatori” (spostano i corridori lungo il percorso del Tour con la forza del pensiero?)
Televideo RAI: “Scattato praticamente alla partenze”

ARCHIVIO ALMANACCO
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