1956 – LA VUELTA DI CONTERNO

agosto 31, 2009 by Redazione  
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1a TAPPA: BILBAO – SANTANDER
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2a TAPPA: SANTANDER – OVIEDO

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3a TAPPA: OVIEDO – VALLADOLID
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4a TAPPA: VALLADOLID – MADRID
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5a TAPPA: MADRID – ALBACETE
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6a TAPPA: ALBACETE – ALICANTE
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7a TAPPA: ALICANTE- VALENCIA

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8a TAPPA: VALENCIA – TARRAGONA
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9a TAPPA: TARRAGONA- BARCELLONA
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10a TAPPA (1a semitappa): CIRCUITO DI BARCELLONA (cronosquadre)

10a TAPPA (2a semitappa): BARCELLONA – TARREGA
*Altimetria unica per entrambe le semitappe

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11a TAPPA: TARREGA – SARAGOZZA
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12a TAPPA: SARAGOZZA – BAYONNE (F)

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13a TAPPA (1a semitappa): BAYONNE (F) – IRUN (cronometro)

13a TAPPA (2a semitappa): IRUN – PAMPLONA
*Altimetria unica per entrambe le semitappe

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14a TAPPA: PAMPLONA – SAN SEBASTIAN
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15a TAPPA: SAN SEBASTIAN – BILBAO
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16a TAPPA: BILBAO – VITORIA
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17a TAPPA: VITORIA – BILBAO

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ALTIMETRIA GENERALE

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DALLA CHICANE SBUCA IL COLUMBIA DI SCORTA

agosto 31, 2009 by Redazione  
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Greg Henderson, inizialmente incaricato di tirare la volata al compagno di squadra Andre Greipel, vince la 3a tappa della Vuelta 2009, 189,7 km da Zutphen a Venlo, precedendo nettamente Bozic e Freire. Solo 6° Boonen, addirittura rispettivamente 11° e 13° Farrar e Bennati. Henderson sale anche al 2° posto in classifica generale, a 6’’ da Cancellara. Domani tappa nervosa, con arrivo a Liegi.

Sta prendendo un indirizzo piuttosto anarchico la Vuelta 2009, dopo che nella prima giornata di gara, nel prologo di Assen, il pronostico era stato pienamente rispettato, con un Fabian Cancellara dominatore assoluto e primo leader del terzo Grande Giro della stagione. Ieri, anche a causa di un parziale deragliamento del treno del Team Columbia, che aveva lanciato la volata ad una velocità troppo bassa, la volata di Emmen era stato quanto mai caotica, con Ciolek, vincitore piuttosto a sorpresa, che era riuscito a prevalere sugli outsider Sabatini e Hammond. Oggi, sul traguardo di Venlo, si è andati oltre. Ad alzare le braccia è stato Greg Henderson, corridore di quasi 33 anni, che, un po’ come Sabatini ieri, si era gettato nella mischia con l’idea di lanciare un più quotato compagno di squadra (Andre Greipel), salvo poi trovarsi a giocare, facendolo benissimo, le proprie carte. Alle sue spalle si è piazzato Borut Bozic, 29enne sloveno, forse la vera rivelazione della stagione a livello di sprint (per lui già tre tappe al Giro del Belgio, una al Giro di Polonia e una al Giro del Limosino), ma partito stamane non proprio con i galloni di favorito. Terzo, nonché primo dei nomi di grido, è stato Oscar Freire, che sente aria di Mondiale e inizia ad entrare in forma (anche se il percorso di Mendrisio pare decisamente fuori dalla sua portata), ma è ancora distante dal top.

Lo sviluppo della tappa, al pari di quanto accaduto ieri, è stato molto lineare e prevedibile, con gli olandesi Boom e Hoogerland e lo spagnolo Rosendo a recitare il ruolo di protagonisti, con l’iberico che è stato l’ultimo ad alzare bandiera bianca, venendo raggiunto a 12 km dal traguardo. Dopo il ricongiungimento, l’attesa dello sprint è vissuta sulla consueta battaglia dei treni, con Garmin, Quick Step e Columbia a contendersi la testa del plotone. Gli uomini di Greipel parevano averla spuntata anche oggi, e questa volta i tempi sembravano quelli giusti, ma dove non sono arrivati gli errori dell’ex High Road sono arrivati gli organizzatori, che hanno piazzato all’ultimo chilometro una chicane più da circuito di Formula 1 che da finale di corsa ciclistica.

La variante sul percorso ha scombussolato i piani dei Columbia, che hanno perso la testa del gruppo a vantaggio del trenino VacanSoleil, rimasto nella penombra fino ad allora, ma poi puntualissimo nel lanciare in testa Borut Bozic. Alle spalle degli uomini dello sloveno, le squadre si erano disgregate, e, soprattutto, Greipel, altrimenti in posizione ideale, aveva perso la ruota di Henderson, ultimo uomo desginato. Il neozelandese, con grande prontezza, di testa e di gambe, ha però rimediato prontamente all’inconveniente (nell’ottica della squadra; magari Greipel la penserà diversamente), accodandosi a Bozic, dal canto suo partito un po’ troppo lungo, per poi saltarlo secco e precederlo sulla linea di oltre una bicicletta. Le rimonte di Freire e Greipel si sono fermate rispettivamente al 3° e al 4° posto, ben distanti dal kiwi. Ancora deludenti i tre favoriti della vigilia, Boonen, Farrar e Bennati, relegati rispettivamente al 6°, all’11° e al 13° posto, risultati probabilmente dovuti in gran parte all’atipicità delle due volate sin qui disputate.

Gregory Henderson vince a Venlo (http://www.hbvl.be)

Gregory Henderson vince a Venlo (http://www.hbvl.be)

Per Greg Henderson, atleta, come detto, ormai in non più verdissima età, si tratta della prima vittoria in un Grande Giro in carriera, nonché dell’affermazione più prestigiosa della sua carriera su strada. Nel palmares del neozelandese, fino ad oggi, spiccavano infatti soprattutto i successi su pista (oro nello scratch nel 2004 e nella corsa a punti ai Giochi del Commonwealth nel 2002, più una miriade di titoli nazionali), mentre su strada non si andava al di là di due tappe al Giro della Georgia, una alla Vuelta a Murcia e una alla Vuelta a Catalunya, oltre alla Clasica de Almeria di quest’anno. È probabile che da domani Henderson torni ad essere l’ultimo uomo (o penultimo, visto che ieri il ruolo di apripista era spettato a Sieberg) di Greipel, ma la prontezza e la potenza con cui ha colto un’occasione che forse mai gli ricapiterà in carriera sono assolutamente da rimarcare.

I 20’’ di abbuono che il kiwi ha intascato gli hanno peraltro consentito di issarsi dal 27° al 2° posto in classifica, a 6’’ da Cancellara, scalzando Gerald Ciolek, oggi disperso nei meandri del gruppo e 19° al traguardo. La seconda delusione consecutiva è costata a Farrar, Boonen e Bennati anche la possibilità di vestire la maglia amarillo, a sorpresa rimasta sulle spalle di Cancellara dopo due volate come quelle di ieri e oggi, che mettevano in palio complessivamente 40’’ di abbuono. A questo punto, i tre (più Ciolek, cui oggi sarebbe bastato un 3° posto per portarsi in vetta alla generale) corrono seriamente il rischio di veder sfumare definitivamente la leadership. Domani, infatti, i biliardi olandesi (a dire il vero, oggi si percorrevano anche 27 km in territorio tedesco) lasceranno spazio alle cotes delle Ardenne, che animeranno la Venlo – Liegi (225,5 km), e, prima del riposo, potrebbero già fornire qualche piccolo segnale circa le condizioni di forma dei favoriti. Difficile pensare che qualche big possa muoversi sul Saint-Nicolas, salita probabilmente troppo breve per costruire distacchi che possano durare fino al traguardo di Liegi, distante 13 km, ma sufficiente a tagliar fuori i velocisti con minor tenuta in salita. Chissà che l’aria delle Ardenne – la buttiamo lì – non faccia venire alla mente di Damiano Cunego qualche sensazione già vissuta, spronandolo magari a provarci nel finale, o a gettarsi in quello che sarà verosimilmente uno sprint a ranghi ridotti. Damiano sa di dover lanciare un segnale in ottica iridata; quella di domani potrebbe essere la giornata giusta.

Matteo Novarini

1955 – LA VUELTA DI DOTTO

agosto 31, 2009 by Redazione  
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Tappe mancanti: 7a, 12a

1a TAPPA: BILBAO – SAN SEBASTIAN
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2a TAPPA: SAN SEBASTIAN – BAYONNE (F)
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3a TAPPA: BAYONNE (F) – PAMPLONA

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4a TAPPA: PAMPLONA – SARAGOZZA
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5a TAPPA: SARAGOZZA – LLEIDA
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6a TAPPA: LLEIDA – BARCELLONA
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8a TAPPA: BARCELLONA – TORTOSA

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9a TAPPA: TORTOSA – VALENCIA
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10a TAPPA: VALENCIA – CUENCA
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11a TAPPA: CUENCA – MADRID
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13a TAPPA: MADRID – VALLADOLID
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14a TAPPA: VALLADOLID – BILBAO
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15a TAPPA: CIRCUITO DI BILBAO
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ALTIMETRIA GENERALE

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1936 – LA VUELTA DI DELOOR II

agosto 31, 2009 by Redazione  
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Tappe mancanti: tutte

LA ETAPA DEL DÍA: ZUTPHEN – VENLO

agosto 31, 2009 by Redazione  
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Un’altra tappa destinata a concludersi allo sprint, nonostante un’altimetria leggermente più mossa rispetto a quella della frazione disputata ventiquattrore prima. Senza GPM, i traguardi volanti saranno ancora i principali spunti d’interessi d’una giornata che potrebbe concludersi con un “ribaltone” in testa alla classifica. Sempre che Cancellara non s’inventi un’azione delle sue…..

Ecco un’altra giornata che il gruppo affronterà con un unico scopo, quello di arrivare sul rettilineo d’arrivo. Che è un po’ quello che capita tutti i giorni, ma questa situazione stavolta sarà più sensibile rispetto al solito, mancando anche quest’oggi particolari spunti d’interesse: anche questo tracciato favorirà nettamente i velocisti, nonostante una fase centrale più frastagliata, che i corridori affronteranno subito dopo essere rientrati nei Paesi Bassi. Infatti, per una trentina di chilometri si percorreranno le strade di Germania, sulle quali si affronterà il primo dei due traguardi volanti ad abbuoni. Per i tedeschi si tratta di una sorta di “contentino”, dopo aver perduto la loro principale corsa, il Giro di Germania appunto, che si è deciso di non organizzare più a causa degli scandali doping che hanno coinvolti anche corridori di questa nazione.
Tornando all’altimetria, una volta riguadagnato il suolo olandese, questo si corrugherà dolcemente per un breve tratto, che porterà i corridori fino a quasi 100 metri sul livello del mare, ma si tratterà di un ostacolo totalmente inutile, poiché non gratificato dal traguardo GPM. Sicuramente qualcuno, dopo cotanta pianura, tenterà di piantare in asso il gruppo e potrebbe anche riuscire a guadagnare qualcosa perché a quel punto, mancando oltre 60 Km al traguardo, non saranno ancora entrate in azione le corazzate dei velocisti. Ben presto, però, queste cominceranno le grandi manovre e in breve riusciranno facilmente a fagocitare i fuggitivi, aiutati in questo da un tracciato che tornerà ad essere totalmente pianeggiante negli ultimi 50 Km. Per gli sprinter l’unica vera insidia sarà costituita da due curve ravvicinate, la prima a destra e la seconda a sinistra, che dovranno essere affrontate nel chilometro conclusivo: una doppia difficoltà che non dovrebbe impensierirli più di tanto, essendo collocata a debita distanza dal traguardo, posto com’è al termine d’un altro lungo rettilineo.
In quanto alla situazione generale, questa appare ancora in bilico: con un 59 corridori raccolti in 32 secondi è ancora alta la probabilità che gli abbuoni riescano a rimescolare i piani alti della classifica, mandando un velocista ai vertici della corsa. Ieri Ciolek ha avvicinato la maglia amarillo, e stasera avrà la possibilità di contenderla a Boonen, Farrar e Bennati. Sempre che il “diretto di Berna” non ci abbia preso gusto e inserisca l’alta velocità per giungere in anticipo a Venlo, un “giochetto” che gli era riuscito alla perfezione qualche anno fa al Tour. Ricordate la fucilata di Compiègne?

RECUERDOS DE LA VUELTA 1
Concludiamo la rassegna sugli sconfinamenti con le 8 visite in territorio francese, iniziate nel 1955, nel periodo “basco” della Vuelta che – dopo uno stop di quattro anni – tornò ad essere disputata proprio quell’anno grazie ad nuova organizzazione: sarà il quotidiano basco “El Correo Español-El Pueblo Vasco” a reggere le sorti della corsa fino al 1978 (quando subentrerà l’agenzia pubblicitaria Unipublic), stabilendo annualmente la tappa conclusiva della Vuelta nella propria regione (6 volte a San Sebastian e 12 a Bilbao) e, talvolta, anche la partenza assoluta (nelle medesime località, 1 a 5). Le tappe francesi di quegli anni, cinque in tutto e tutte con traguardo fissato a Bayonne, vanno intese in quest’ottica “campanilistica”, essendo quelle escursioni dirette ai “paesi baschi francesi”: tra i vincitore a “Baiona” c’è anche un’italiano, Giancarlo Astrua, che nel 1956 fece sua la dodicesima tappa al termine di una lunga fuga.
Con la nuova gestione di Unipublic si è tornati in Francia in altre tre occasioni, meno “politiche” e più “fisiche”: negli anni ’90, infatti, si sono disputati due tapponi pirenaici a Luz Ardiden (nel 1992 vittoria dello spagnolo Cubino, nel 1995 del corridore di casa Jalabert), mentre nel 2003 lo striscione d’arrivo è stato teso a Cauterets, dove si è imposto il danese Rasmussen.

Il municipio di Venlo (panoramio)

Il municipio di Venlo (panoramio)

RECUERDOS DE LA VUELTA 2
Situata nella provincia di Gheldria, Zutphen è un’antica cittadina fortificata costruita sulle rive del fiume Ijssel. Capitale comitale nel XII secolo, successivamente divenne città anseatica e ebbe un rapido sviluppo. I principali monumenti di questo centro sono la collegiata gotica di Santa Walburga e il gruppo di edifici del XVI-XVII secolo che insistono presso il “Zaadmarkt” (l’antico mercato del grano). Tra questi ultimi spicca la porta chiamata “Drogenapstoren”. “Zutpheniani” celebri sono lo scrittore Robert van Gulik (noto con lo pseudonimo Robert Hans van Gulik) e i ciclisti Leo Houtzeel e Jos Alberts.
Gemellato con Gorizia, il centro di Venlo si trova nel Limburgo (la più meridionale delle 12 province olandesi), al centro di una vasta zona orticola, la seconda della nazione per vastità. Ricostruita dopo i bombardamenti dell’ultimo conflitto mondiale, quando fu anche protagonista dell’episodio passato alla storia come “Incidente di Venlo” (arresto di due agenti inglesi del SIS ad opera della Gestapo, episodio che portò anche alla violazione della neutralità dei Paesi Bassi), la cittadina non ha perso il suo principale richiamo turistico, la chiesa gotica di San Martino, eretta nei primi anni del Quattrocento e notevole soprattutto per gli stalli del coro. Rimanendo in tema bellico, merita una visita l’originale museo all’aperto allestito presso il villaggio di Overloon (circa 26 Km a nord di Venlo), in un area di 14 ettari che, nell’ottobre 1944, fu teatro di una ciclopica battaglia nel corso della quale vennero distrutti quasi 300 mezzi blindati.
“Venlesi” celebri sono l’ex calciatore Jos Luhukay, lo scacchista Paul van der Sterren, il politico Geert Wilders e il pittore Henrik Goltzius.

EL TIEMPO

Giornata insolitamente “estiva” per le terre d’Olanda, solitamente abituate a climi più freschi. Al via da Zutphen il cielo sarà ancora coperto, con temperatura nella norma (19°C), umidità media e venti moderati, che spireranno fino 26 Km/h. Scendendo verso sud la situazione si farà più calda, senza raggiungere, però, picchi estremi: tra partenza ed arrivo ci sarà un’escursione termica di 8 gradi, con temperature che arriveranno fino a 27°C, rese sopportabili sia dalla bassa umidità (37%), sia dalla ventilazione (18 Km/h).

Mauro Facoltosi

30-08-2009 (aggiornati)

agosto 31, 2009 by Redazione  
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VUELTA A ESPANA
Il tedesco Gerald Ciolek (Milram) ha vinto la seconda tappa, Assen – Emmen, percorrendo 202 Km in 4h43′12″, alla media di 42,796 km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Fabio Sabatini (Liquigas) e il britannico Hammond. Basso è 58°, Cunego 91° a 18″.
Lo svizzero Fabian Cancellara (Saxo Bank) conserva la maglia amarillo, con 8″ su Ciolek e 9″ sul belga Boonen. Miglior italiano Daniele Bennati (Liquigas), 6° a 16″. Basso 9° a 18″, Cunego 138° a 1′02″.

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC
Lo sloveno Kristjan Koren (Bottoli Nordelettrica Ramonda) ha vinto la sesta ed ultima tappa, Locana – Pont Saint Martin, percorrendo 106,9 Km in 2h27′09″, alla media di 43,49 km/h. Ha preceduto allo sprint il colombiano Betancour e di 56″ il tedesco Nerz. Miglior italiano Daniele Ratto (Palazzago), 6″.
Il francese Thibault Pinot (French National Team – Espoirs) si impone con 30″ sull’italiano Angelo Pagani (Bottoli Nordelettrica Ramonda) e 1′09″ sul russo Silin.

GRAN PRIX TELL (Svizzera)
Lo svizzero Thomas Frei (BMC Racing Team 2009) ha vinto la quarta ed ultima tappa, circuito di Nottwil, percorrendo 154,9 Km in 3h51′31″, alla media di 40,143 Km/h. Preceduti di 7″ i connazionali Schnyder e Mathias Frank (BMC Racing Team 2009). Questi si impone con 10″ sul tedesco Schneider e 13″ sull’ungherese Kusztor.

VOLTA DE CICLISMO INTERNACIONAL DO ESTADO DE SÃO PAULO (Brasile)
L’uruguayano Hector Figueiras (Fapi Funvic/Sundown/JKS/Pindamonhangaba) ha vinto l’ottava ed ultima tappa, Jundiaí – São Paulo , percorrendo 51,5 Km in 1h03′15”, alla media di 48,854 km/h. Ha preceduto allo sprint il cubano Garcia e il brasiliano Nazaret.
Il portoghese Sergio Ribeiro (Barbot/Siper/Azeite Vila Flor/Portugual) si impone in classifica con 24″ sul connazionale Pires e 41″ su Nazaret.

NATIONAL PRO CHAMPIONSHIPS GRENVILLE
George Hincapie (Team Columbia-High Road) ha vinto la prova su strada, precedendo di 1″ Bajadali e di 3″ Louder.

CLASSIC DE L’INDRE
Il francese Jimmy Casper (Besson Chaussures – Sojasun) ha vinto la corsa francese, percorrendo 201,8 Km in 4h11′04″, alla media di 48,226. Preceduti allo sprint i connazionali Roman Feillu e Ravard.

CIOLEK DOMA UNA VOLATA DA CIRCO

agosto 30, 2009 by Redazione  
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Il tedesco della Milram conquista la prima tappa della Vuelta Espana 2009, 202 km da Assen a Emmen, precedendo di un soffio il sorprendente Fabio Sabatini. 3° posto per Roger Hammond. Deludenti i grandi favoriti della vigilia, da Farrar a Boonen, passando per Bennati e Freire. Cancellara resta in vetta alla classifica, con 8’’ su Ciolek.

In una tappa dal copione scontato, poi puntualmente rispettato, era logico pensare che le maggiori (se non le uniche) sorprese sarebbero venuti dal più che probabile sprint di gruppo a Emmen, città di poco più di 100.000 abitanti nella provincia olandese della Drenthe. Di certo, però, molto meno logico era prevedere un ordine d’arrivo come quello che si è infine delineato: 1° Geralk Ciolek, che quest’anno aveva vinto appena una tappa alla Vuelta a Mallorca; 2° Fabio Sabatini, partito stamane come apripista di Daniele Bennati; 3° Roger Hammond, non più giovanissimo corridore della Cervélo, uno sprint vincente nelle ultime tre stagioni.

Come detto, il canovaccio preventivato alla vigilia è stato pienamente rispettato, per di più senza che almeno nelle prime fasi vi fosse una vera e propria battaglia per centrare la fuga giusta. Sono infatti bastati 3 km a Francisco José Martinez Perez, Tom Leezer, Dominik Roels, Lieuwe Westra e David Garcia da Pena per evadere da un sonnacchioso plotone, che ha concesso loro un vantaggio massimo di 6’35’’. Malgrado il discreto margine acquisito e una buona collaborazione, l’azione de cinque coraggiosi non ha però mai dato l’impressione di avere la benché minima possibilità di successo, e il ricongiungimento è arrivato puntuale ad una decina di chilometri dal traguardo, quando anche Westra, involatosi tutto solo in corrispondenza di un breve tratto in pavé posto ad una ventina di chilometri dal termine, ha dovuto alzare bandiera bianca.

Quando Garmin (per Farrar) e Columbia (per Greipel) hanno intrapreso con il coltello tra i denti gli ultimi 10 km, pareva scontata una volata piuttosto canonica, e dunque ristretta ai soliti noti: Farrar favorito numero uno, Boonen e Bennati alternative più credibili, Oscar Freire come mina vagante. Al più, per Gerald Ciolek si poteva ipotizzare un piazzamento nei cinque o a ridosso, sul podio se qualche big avesse sbagliato la volata. Il treno della Columbia, orfano dell’apripista di fiducia di Mark Cavendish (Renshaw), oltre che dello stesso Cannonball, ha però svolto un lavoro decisamente peggiore di quello cui ci aveva abituati, con Sieberg, ultimo uomo di Greipel, che è stato costretto ad una trenata molto più lunga del dovuto.

L’errore del treno Columbia ha fatto sì che, in una città nota soprattutto per uno zoo, venisse fuori una volata degna di un circo, lanciata a bassa velocità e con una selva sprinter partiti più o meno appaiati, ognuno alla ricerca del varco giusto. Boonen è rimasto al vento troppo presto, Bennati si è perso nei meandri del plotone, mentre Farrar ha cominciato la volata troppo indietro, riuscendo alla fine a cogliere solamente un per lui modesto 5° posto. Anche Ciolek ha disputato uno sprint lunghissimo, ma la rimonta di Fabio Sabatini, improvvisatosi per necessità velocista “titolare” di casa Liquigas, si è fermata a mezza ruota scarsa dal successo, anche a causa di un colpo di reni forse non impeccabile per scelta di tempo. Tra Sabatini e Farrar si sono infilati Roger Hammond, deputato agli sprint in casa Cervélo in virtù dell’assenza di Hushovd e Haussler, e Greipel, che ha pagato errori più del treno che suoi.

Ciolek ad un passo dal successo (foto AP)

Ciolek ad un passo dal successo (foto AP)

A 23 anni, in netto anticipo rispetto alle normali tabelle di marcia di un corridore professionista di buon livello, ma forse addirittura in ritardo rispetto a quella che si poteva ipotizzare qualche anno fa, Ciolek ha così colto il primo successo in carriera in una grande corsa a tappe. Sulle spalle del corridore della Milram grava infatti da quattro anni l’enorme fardello dell’essere l’erede designato di Erik Zabel, non esattamente l’atleta più semplice da sostituire nella memoria e nel cuore dei tedeschi. D’altro canto, le attese erano più che giustificate, dal momento che il ragazzo di Colonia ha letteralmente bruciato le tappe: campione di Germania nel 2005, a nemmeno 19 anni, campione del mondo Under 23 nel 2006 a poco più di 20, con in tasca un contratto già siglato con la T-Mobile per la stagione 2007.

La tanto attesa esplosione tardava (e forse tarda tuttora, non potendo onestamente considerare come definitiva consacrazione una singola vittoria di tappa alla Vuelta) però a venire, tanto che fino al 2008, tra i pro, Ciolek aveva vinto solamente entro i confini nazionali, fatta eccezione per due tappe al Giro dell’Austria 2007. Ora, dopo anni di conquiste unicamente in terra tedesca, sembra che il nuovo terreno di caccia di questo ragazzo di enormi potenzialità sia diventata la Spagna, visto che le uniche affermazioni in questa stagione, ad oggi, sono arrivate alla Vuelta a Mallorca e alla Vuelta Espana.

In allegato alla certamente più importante vittoria di tappa, per Ciolek è arrivata anche la 2a piazza in classifica generale, grazie ai 20’’ di abbuono che hanno ridotto il suo distacco da Cancellara a 8’’, e ai mancati piazzamenti nei tre di Boonen, Farrar e Bennati (tutti partiti stamane da Assen con la possibilità di sfilare la maglia amarillo allo svizzero in caso di vittoria; a Tornado Tom sarebbe addirittura bastato il 2° posto). Alla luce del piattissimo profilo altimetrico della Zutphen – Venlo di domani, con Ciolek a 8’’, Boonen a 9’’, Farrar a 12’’ e Bennati a 16’’, anche domani la principale minaccia alla leadership dello svizzero sarà rappresentata dagli abbuoni in palio al traguardo, che potrebbero dare la possibilità a ben quattro atleti (realisticamente parlando, sulla carta sarebbero molti di più) di sopravanzarlo.

In chiusura, da segnalare un buco creatosi nel finale in gruppo, complice un forte vento laterale, che è costato 18’’, tra gli asltri, a Cunego, Joaquim Rodriguez, Vinokourov, Frank Schleck e Samuel Sanchez, e addrittura 30’’ a Andy Schleck e Sylvester Szmyd. Un distacco certamente non pesante, che non preclude a nessuno di questi la possibilità di lottare per la maglia amarillo o per un piazzamento di prestigio in classifica generale, ma che tutti avrebbero preferito evitare. Anche perché, in tutta onestà, bastava davvero poco.

Matteo Novarini

LA ETAPA DEL DÍA: ASSEN – EMMEN

agosto 30, 2009 by Redazione  
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Una lotta sul filo degli abbuoni: sarà questo il filo conduttore della prima frazione in linea della Vuelta 2009, caratterizzata da un profilo totalmente pianeggiante (Relus a parte) e da due preziosissimi traguardi volanti che, con la meta finale, forniranno succulente bonificazioni in secondi. Il prologo ha visto molti velocisti concludere la prova con un distacco facilmente rimontabile e, con molta probabilità, saranno questi “sprint” l’ago della bilancia di questa frazione, consentendo al più lesto della compagnia di conquistare la maglia amarillo.

Volate e tulipani. Con questo slogan può essere sintetizzato il “leitmotiv” di questa prima tappa in linea, che si snoderà tra le caratteristiche coltivazioni olandesi senza proporre grandi emozioni. Daranno un po’ di “pepe” al percorso le quattro volate previste: oltre allo sprint finale, ci saranno i due canonici traguardi volanti e anche l’unico Gran Premio della Montagna di giornata potrebbe essere conquistato da un velocista. Sono queste terre dove le salite si trovano col lanternino e gli organizzatori devono aver scovato in questo modo l’ascesa di Relus, candidata – con i suoi 0,3 Km al 5% – a passare alla storia come il GPM più facile mai proposto in una grande corsa a tappe.
Ci attende, dunque, una frazione facile, lineare, più complicata sotto l’aspetto planimetrico, poiché strutturata su tre circuiti. I primi due saranno affrontati in partenza, poiché si ripasserà per Assen prima al 95° Km e poi al 145° Km, dopo aver lambito anche l’importante città di Groningen, che ospitò la partenza del Giro d’Italia nel 2002. Chiuderà la tappa un anello di 8,5 Km, che permetterà ai velocisti di prendere le misure del rettilineo d’arrivo, lungo 800 metri.
I favoriti di questa tappa sono tanti poiché, come previsto, la crono d’apertura ha provocato distacchi contenuti e molti sprinter hanno ben figurato in questa prova, a partire da Boonen, giunto a 9” da Cancellara. Di conseguenza, saranno diversi gli sprinter che, giunti sul traguardo di Emmen, sentiranno odore di maglia amarillo, soprattutto se saranno già riusciti ad avvicinarla virtualmente grazie ai traguardi intermedi, dove saranno elargiti secondi d’abbuono. Complessivamente, chi riuscirà a tagliare in testa questi sprint e il traguardo finale, conquisterà ben 32” di bonificazione, un lasso di tempo nel quale sono attualmente contenuti i primi 91 corridori della classifica generale. I meglio posizionati sono, oltre a Boonen, lo statunitense Farrar ed il nostro Bennati: molto probabilmente, sarà uno di loro, questa sera, ad issarsi al vertice della Vuelta di Spagna. Considerati i ritardi, basterebbe loro la vittoria di tappa, che da sola frutta 20”.

RECUERDOS DE LA VUELTA 1
La “moda” degli sconfinamenti ha contagiato anche la “giovane” Vuelta, la cui prima edizione si è disputata nel 1935. Senza contare le tappe “nordiche” di quest’anno, in 73 anni la corsa spagnola ha effettuato 28 traguardi oltre confine, visitando complessivamente 3 nazioni: Portogallo (ne abbiamo già parlato ieri), Francia e Andorra. È il piccolo principato incastonato tra i Pirenei a far la parte del leone, avendo accolto un totale di 18 frazioni, sette delle quali terminate ad Andorra La Vella (ricordiamo il successo di “Guidone” Bontempi nel 1991). L’alternativa più sfruttata alla capitale è la stazione invernale di Arcalis, nella quale si è fatto scalo in 6 occasioni, tra il 1994 e il 2007: lassù non abbiamo mai vinto, nemmeno al Tour (dove, però, abbiamo potuto bearci di vedere un italiano in giallo alla Grande Boucle di quest’anno). Italiano a secco anche a Pal, altra località turistica del principato, dove si è arrivati tre volte. Infine, a quota uno troviamo il Port d’Envalira e la nuovissima stazione turistica di Naturlandia, battezzata l’anno scorso dal successo di Alessandro Ballan, conseguito una ventina di giorni prima del mondiale varesino.

Uno scorcio dello zoo di Emmen, il più grande d'Olanda (wikipedia)

Uno scorcio dello zoo di Emmen, il più grande d'Olanda (wikipedia)

RECUERDOS DE LA VUELTA 2
Sorta nel XII secolo, epoca nella quale fu eretto il campanile della Hervormde Kerk, Emmen è oggi un centro prevalentemente industriale. Il suo attuale assetto non ha sacrificato gli spazi verdi che gravitano attorno alla città (foreste di Emmerdennen e di Valtherbos), nella quale si trova anche il Noorder Dierenpark, il giardino zoologico più grande dei Paesi Bassi.

EL TIEMPO
Partenza bagnata per la prima frazione in linea della Vuelta 2009: al raduno di Assen, infatti, è prevista pioggia alterna a schiarite, con una temperatura decisamente mite, 16° C, 75% d’umidità e venti moderati (29 Km/h). Nettamente migliore la situazione ad Emmen, dove in tutta la giornata non cadrà una goccia d’acqua, nonostante che nel primo pomeriggio il cielo si faccia coperto. Quando arriverà la corsa, il sole farà capolino tra le nubi, consentendo alle temperature di alzarsi fino a 20°C. Più bassi, ovviamente, i livelli di umidità (57%) e calerà anche l’intensità del vento (24 Km/h).

Mauro Facoltosi

29-08-2009

agosto 30, 2009 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

VUELTA A ESPANA
Lo svizzero Fabian Cancellara (Saxo Bank) ha vinto la prima tappa, circuito a cronometro di Assen, percorrendo 4,8 Km in 05′20″, alla media di 54,000 km/h. Ha preceduto di 9″ il belga Boonen e di 12″ lo statunitense Farrar. Miglior italiano Daniele Bennati (Liquigas), 16° a 5″. Basso è 8° a 18″, Cunego 162° a 44″.

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC
Il tedesco Dominik Nerz (German National Team Road) ha vinto la quinta tappa, Aosta – Ceresole Reale, percorrendo 151,8 Km in 3h47′13″, alla media di 40,085 km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Edet e di 27″ l’ucraino Dzhabrailov. Miglior italiano Alberto Contoli (Bottoli Nordelettrica Ramonda), 5° a 1′26″.
Il francese Thibault Pinot (French National Team – Espoirs) è il nuovo leader della corsa, con 25″ sull’italiano Angelo Pagani (Bottoli Nordelettrica Ramonda) e 1′14″ sul russo Silin.

GRAN PRIX TELL (Svizzera)
Lo svizzero Mirco Saggiorato (Burgis Cycling Team) ha vinto la terza tappa, circuito di Udligenswil, percorrendo 139,3 Km in 3h26′, alla media di 40,573 Km/h. Preceduti di 9″ il tedesco Schneider e di 11″ lo svizzero Frank.
Il tedesco Nico Keinath (Hadimec) conserva la testa della classifica, con 34″ sul serbo Kasa e 1′01″ su Schneider.

VOLTA DE CICLISMO INTERNACIONAL DO ESTADO DE SÃO PAULO (Brasile)
Il brasiliano Bruno Tabanez (São Lucas Saude/U.A.C./Americana) ha vinto la settima tappa, Sorocaba – Campinas, percorrendo 169,6 Km in 4h17′35”, alla media di 39,505 km/h. Ha preceduto allo sprint il cubano Garcia e il brasiliano Rogelin.
Il portoghese Sergio Ribeiro (Barbot/Siper/Azeite Vila Flor/Portugual) conserva la testa della corsa con 24″ sul connazionale Pires e 41″ sul brasiliano Nazaret.

GIRO DEL VENETO
L’italiano Filippo Pozzato (Katusha) ha vinto la classica italiana. Ha preceduto allo sprint Carlo Scognamiglio e Luca Paolini.

OMLOOP MANDEL-LEIE-SCHELDE
Il belga Nick Nuyens (Rabobank) ha vinto la corsa belga. Ha preceduto l’olandese De Jongh e il belga Willems.

NATIONAL PRO CHAMPIONSHIPS GRENVILLE
David Zabriskie (Garmin-Slipstream) ha vinto la prova a cronometro, precedendo di 44″ Zirbel e di 1′41″ Zwizanski.

POZZATO, PROVE DI MONDIALE

agosto 30, 2009 by Redazione  
Filed under News

Una grande prova di Pippo Pozzato che dopo aver dato il massimo per recuperare sui fuggitivi di giornata batte in una volata senza storia i quattro compagni di fuga, alle sue spalle Sconamiglio, Paolini e Proni, per il CT Ballerini un grande anticipo di Mondiale.

Lo aveva detto Filippo (Katusha) che veniva per vincere, ma forse tanti si sarebbero aspettati di vedere qualcun altro sul gradino più alto del podio di Prato della Valle. Nemmeno Gianni Savio (Diquigiovanni) lo aveva pronosticato tra i possibili vincitori della gara: “Se dovessi dire tre nomi punterei su Santambrogio (Lampre) che l’ho visto bene anche a Plouay, Visconti (ISD) e Garzelli (Acqua&Sapone), poi ovviamente ci sono i nostri, non solo Ginanni ma anche Bertolini, Bertagnolli, Solari e Scarponi!”
Alla fine, però, la Lampre ha fatto una gara anonima e Santambrogio proprio non lo si è visto. Visconti è arrivato col secondo gruppo e Garzelli non è riuscito a tenere le ruote dei migliori sull’ultimo strappo di giornata, il terribile Turri con punte al 14%. La Diquigiovanni dal canto suo non ha fatto meglio, di quattro punte nemmeno una è riuscita ad inserirsi nella fuga decisiva, nata proprio sulle rampe del Turri per opera delle magistrali gambe di Filippo Pozzato. Il vicentino si è scatenato sull’ultima salita portando via un quartetto con Paolini (Acqua&Sapone), Proni ( ISD) e Sconamiglio (Barloworld) che lo hanno seguito non certo senza difficoltà. Allo scollinamento mancavano 15km nel quale il quartetto avrebbe dovuto gestire i 15” di vantaggio sui 20 inseguitori. Questo almeno in teoria, perché dietro la collaborazione era nulla e invece che perdere i battistrada hanno incrementato il vantaggio fino a raddoppiarlo a 5km dal traguardo. A nulla sono valse le trenate degli uomini Diquigiovanni e gli scatti di Canuti (CSF) e Rubiano Chavez (Centri della Calzatura) abilmente arginati da Cummings (Barloworld) e Brutt (Katusha). Le ultime emozioni le ha regalate Proni (ISD) che sentendosi battuto in volata, “campo” a lui non certo congeniale, ha cercato per ben due volte di lasciare la compagnia, a 500m dall’arrivo quasi gli riusciva di far saltare il banco se non fosse per il generosissimo Paolini (Acqua&Sapone) che ha richiuso il buco tirando la volata all’amico Pozzato che ha superato la linea bianca a braccia alzate con una bici di vantaggio su Sconamiglio (Barloworld) e lo stesso Paolini, leggermente più indietro Proni, quindi il gruppo inseguitore, a 20”, regolato da Brutt che conquistava la quinta posizione richiudendo su Rubiano autore dell’ennesimo scatto di una prova come minimo da applausi per la buona volontà.
A salvare la giornata di Lpr e Ceramiche Flaminia ci hanno pensato Salerno e Rossi che, rispettivamente, hanno vinto la classifica degli scalatori/combattività e la graduatoria dei Traguardi Volanti. Enrico Rossi si è inserito nel primo tentativo di giornata assieme a Cucinotta (Lpr), Ricci Bitti (ISD), Fournet (CarmioOro), Hasanovic (Centri della Calzatura), seguito da un secondo tentativo iniziato quando la strada iniziava ad impennarsi: Impey (Barloworld), Finetto (CSF) Solari (Diquigiovanni). Salerno è stato, invece, il giovane più pimpante di giornata mettendosi in buona mostra, l’atleta della Lpr si è mantenuto con i migliori sino all’ulima salita scollinando per primo nei traguardi GPM.
Come lo scorso anno il Giro del Veneto ha certamente dato al CT Ballerini degli ottimi spunti per le convocazioni mondiali, e dopo il vittorioso Ginanni in azzurro lo scorso anno, possiamo dirci sicuri che il vicentino vestirà la maglia italiana ai prossimi mondiali di Mendrisio. Potremmo anche giocare un euro simbolico sul suo ruolo di capitano, dopotutto ha dimostrato di non soffrire la pressione, aveva detto che veniva per vincere e così ha fatto, ma molto più interessante, almeno ai fini tecnici, Pippo ha dimostrato di andare in salita più di altri atleti che sulla carta dovrebbero staccarlo con una gamba sola…E ora non ci resta che sperare che l’iride rimanga in Italia ancora per un anno!

Pozzato vince il Giro del Veneto (foto Bettini)

Pozzato vince il Giro del Veneto (foto Bettini)

Andrea Mastrangelo

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