ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MONTECASSINO
maggio 16, 2014 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Matthews a Montecassino e rafforza la maglia rosa. Giro, in ospedale Caruso, Rodriguez e Vicioso (Gazzetta dello Sport)
Giro, Matthews vince la volata a Montecassino e resta maglia rosa (Corriere della Sera)
Regno Unito
Crash ends hopes of several Giro d’Italia general classification contenders(The Times)
Giro d’Italia 2014, stage six: Michael Matthews retains maglia rosa as carnage rips through rain-soaked peloton (The Daily Telegraph)
Irlanda
Nicolas Roche Diary: ‘My shorts ripped and there was blood streaming down my left leg’(Irish Independent)
Francia
Le carambolage qui a tout changé (L’Equipe)
Spagna
Purito se retira con un dedo de la mano y tres costillas rotos – Evans golpea en Montecassino y Purito dice adiós al Giro 2014 (AS)
Purito dice adiós al Giro de Italia por una caída (Marca)
‘Purito’ se despide del Giro (El Mundo Deportivo)
Belgio
Giro: victoire de Matthews devant le Belge Wellens (Le Soir)
Zware valpartij gooit Giro op zijn kop (De Standaard)
Giro : Joaquim Rodriguez (Katusha) doit abandonner – Matthews toujours en rose, sévère chute de Caruso (L’Avenir)
Tim Wellens 2ème de la 6ème étape du Giro (La Dernière Heure/Les Sports)
Tour d’Italie: le maillot rose Michael Matthews évite les chutes et s’impose… en montagne, le Belge Wellens 2e (Sudinfo.be)
Paesi Bassi
Chaos na massale val Giro (De Telegraaf)
Lussemburgo
Matthews überrascht (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Matthews verteidigt Rosa in den Bergen (Tageblatt)
Germania
Matthews verteidigt Rosa Trikot auch in den Bergen (Berliner Zeitung)
USA
Matthews Wins Stage Six to Retain Giro Lead (The New York Times)
Colombia
Evans les sacó 49 segundos más a Urán y a Quintana en el Giro Italia (El Tiempo)
Giro de Italia, en juego largo hay desquite – Nairo Quintana: “estoy agradecido por no tener nada serio” – La sexta etapa del Giro De Italia fue para Michael Matthews (El Espectador)
Australia
Sprinter Michael Matthews retains Giro d’Italia lead, but Cadel Evans looms
(The Age)
Evans pushes Matthews in Giro (The Australian)
Michael Matthews wins stage to stay ahead in Giro d’Italia as Cadel Evans makes move (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Sarà una tappa fotocopia di quella di ieri?
MirkoBL: Se la giocherà un gruppo di una ventina di unità, tipo quando si arriva a Montevergine di Mercogliano.
Mauro Facoltosi: Vittoria di Ulissi. Commenti?
Nebe1980: si credo anche io, secondo me ci sarà grande bagarre nel finale per creare buchi e guadagnare secondi ma alla fine le differenze saranno minime
Mauro Facoltosi: Vittoria di Matthews. Il gruppo “esplode” nel finale per una maxi caduta ai piedi della salita. Commenti?
n@po: qualche appunto:
1)Occhio a Pozzovivo (gli anni scorsi era sempre tra i coinvolti ora invece…)
2) Evans non sbaglia un colpo e BMC è fortissima
3) Quintana rimane strafavorito
4) Purito ha fatto la fine di molti di quelli che hanno programmato solo il tour e finiranno così nella tappa del pavè…
5) Cunego ne ha sempre una…
6) metà dei ‘favoriti’ è già saltata
7) Pancani e Martinello che in una tappa così non si concentrano sugli arrivi dei corridori e relativi distacchi fanno la figura dei dilettanti allo sbaraglio (e non è la prima volta…)
8 ) Se aspettavano ancora un pò con l’ambulanza ed il servizio medico, Caruso faceva prima ad andare in ospedale a piedi…
MirkoBL: Matthews si conferma un giovane molto interessante, molto più che un semplice velocista come qualcuno lo ha bollato (è già arrivato 12° all’Amstel).
Purito quest’anno ha una sfiga che farebbe bene ad andare al Tour per fare una deviazione a Lourdes nel giorno di riposo. Ed urge posticipare la partenza del Giro almeno di una settimana, tornando alle date di un decennio fa.
n@po: straquoto. Per me l’anticipo (che non ha minimamente inciso sull’attitudine di qualcuno di correre giro e tour) è un fatto totalmente demenziale. Preciso che il ritorno a un finale verso il 10 giugno non assicura beltempo sulle montagne ma certamente assicura tempo mediamente migliore nelle 3 settimane (e le scuole son chiuse…)
Howling Wolf14: Una deviazione a Lourdes gioverebbe di sicuro anche a Mauro Vegni.
Nebe1980: Evans è molto forte, l’unica incongita è se riuscirà a tenere questa condizione fino alla fine. Intanto una tappa che doveva essere interlocutoria ha regalato quasi un minuto a Evans. Vediamo come uscirà la generale dopo la tappa di domenica
Mauro Facoltosi: Il bollettino di guerra di Montecassino
Quintana: gomito battuto
Uran: caduto
Aru: ferita al braccio (necessita di punti)
Scarponi: “botte” da valutare
Gasparotto: caduto
Brajkovic: braccio rotto
Villella: sospetta frattura della clavicola
Roche: caduto
Majka: caduto
Rodriguez: sospetta frattura della clavicola sinistra
Caruso: sospetta frattura della clavicola destra
Vicioso: sospetta frattura del femore
Katusha: decimata (i tre corridori sopra citati sono di questa squadra)
Niemec: contusioni importanti
Ferrari: problemi al dito di una mano
Cunego: sbucciature assortite
Pirazzi: sospetto di problemi ad una spalla
Basso: caduto
Moser: caduto
Longo Borghin: caduto
Torres: caduto
Tuft: ferite importanti
Howling Wolf14: Ma che ciclismo è diventato. Dai, ragazzi, con una corsa così non ci si diverte nemmeno più.
MirkoBL: A me, dalla posizione, Caruso dava l’impressione di avere una frattura al femore o al bacino, più che alla clavicola
MirkoBL: Majka e Roche dovrebbero essere arrivati coi primi. Almeno una buona notizia in tutto questo c’è perché non abbiamo perso due possibili protagonisti per la classifica. Risultavano in ritardo perché avevano preso la bici di due compagni di squadra.
Profpivo: Premetto che non ho seguito le tra tappe irlandesi, ma finora la qualità del servizio Rai mi sembra ancora più imbarazzante del solito. Regia da mal di testa nei finali, con stacchi insensati sulla coda della corsa proprio durante le fasi calde. Distacchi tra fuggitivi e gruppo una tantum, ieri per sapere il vantaggio di Brambilla hanno dovuto cronometrarlo a mano i telecronisti.
E passando alla telecronaca, Pancani senza Cassani mi sembra in balia degli eventi. Ieri manco si è accorto che Ulissi stava vincendo… Oggi nel finale prima di azzeccare chi c’era nel gruppetto davanti ce n’è voluto di tempo, e lo stesso coi distacchi dei big. Martinello competente, misurato e gradevole però si perde quando la corsa entra nel vivo. Sulla De Stefano no comment personale che dura da anni… Almeno hanno eliminato quel pagliaccio che faceva le interviste all’arrivo di cui manco mi ricordo il nome.
n@po: Straquoto tutto. Il servizio sta peggiorando sensibilmente, rispetto agli scorsi anni, sia in video che nei commenti. Le ‘rubriche’ con Bartoletti sono da asilo mariuccia (l’italiano medio è così rincoglionito da meritare questo?) Non parliamo della DeStefano che se no sclero (invece di ridurle gli spazi, sadicamente la RAI ce la propina sia prima che dopo la tappa). PS: aggiungo che Lelli commentatore sta a Savoldelli come Basso allo stesso Savoldelli in discesa….
trautman80: Ma la rotonda era segnalata bene, con due auto parcheggiate sul lato sinistro? Senza contare l’asfalto improvvisamente scivoloso, mi sembra che l’organizzazione debba studiare bene cos’è successo e dare una spiegazione visto che sono caduti 50 corridori alcuni con ferite gravi.
nisky: Martin……purito……roche……e tanti altri possibili protagonisti spazzati via da pioggia e asfalto decadente!!! Che tristezza…..c è da rivedere qualcosa e in fretta! Non è possibile che al giro la gente cade anche in pianura come fosse su vetro!!! Vorrei vedere attacchi non gente che si auto elimina su asfalti lisci che con due gocce di pioggia diventano impraticabili! Io se fossi straniero non ci verrei più al giro! I comuni che pagano per la tappa devono anche asfaltare e mettere in sicurezza le strade dai…..cosi non è solo uno schifo ma una vergogna! Che immagine si da al mondo dell italia? Che noi si guida su saponette?
geobach: A me sembra si dia un’immagine alquanto veritiera
n@po: Stai scherzando? Al tour per la prima settimana è un bowling continuo anche sull’asciutto. E’ un problema comune. Colpa anche degli organizzatori. Se notate si corre quasi esclusivamente su stradoni (immagino o almeno spero che una motivazione sia che son messi meglio), Sugli stradoni, nei momenti topici, il gruppo fa velocità spaventose (normalmente sono lunghi rettilinei a fronte di strade più piccole e più tortuose) con una prima linea frontale anche di 15 corridori (e quelli dietro copertissimi che fan ancor più velocità). Il primo intoppo e metà gruppo non ha il tempo di frenare e si ritrova a terra (e non è che la strada più larga offra più vie di fuga dato che la sede stradale è tutta occupata dal gruppo). Inoltre, sugli stradoni, ci sono rotonde e spartitraffico a gogo. Ormai è una gincana decisamente pericolosa. In Irlanda si notava come, appena le strade si restringevano, il gruppo si metteva in fila indiana o alpiù a tre o quattro per riga. Morale: rischi di caduta collettivi molto minori (cadono due o tre righe e gli altri frenano e comunque vanno più piano) e assenza di spartitraffico in ogni dove.
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Crash! (Propellerheads)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Frosinone – Foligno
Frosinone : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 15,6°C (percepiti 14°C), vento debole da NNW (9-21 Km/h), umidità al 57%
Altipiani di Arcinazzo (Km 33,3): cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 11,5°C (percepiti 7°C), vento debole da N (16-20 Km/h), umidità al 66%
Rieti – T.V. – (Km 122): cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 14,9°C (percepiti 10°C), vento moderato da N (18-22 Km/h), umidità al 58%
Arrone (Km 154,1) : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16,4°C (percepiti 12°C), vento moderato da N (18-25 Km/h), umidità al 54%
Foligno : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16,2°C (percepiti 12,5°C), vento moderato da N (15-22 Km/h), umidità al 60%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Pancani: “9 minuti dal loro vantaggio sul gruppo”
De Stefano: “Una fiction importantissimo”
Pancani: “Movimento fanoso”
Martinello: “La seconda rifornimento”
Martinello: “Riccardo Zoidil” (Zoidl)
Martinello: “Anche oggi non ci sono pendenze”
De Luca: “Mi sono portato al fianco il dottor Fabio Volontè”
Martinello, commentando gli interventi medici all’ammiraglia del medico di corsa: “Anche un gallo” (callo)
Martinello: “La media della corsa, come si segnala la grafica”
Pancani: “Arashira” (Arashiro)
Martinello: “Sarà importante per Pozzovivo prenderlo nelle prime posizioni”
Pancani: “Ci conforta il volto di Giampaolo Caruso, che abbiamo visto cosciente” (il resto del corpo no)
Garzelli: “L’asfalto non piove, bagna solo la strada”
Martinello: “Edoardo Chavez” (Rubiano Chavez)
Sentita al Processo: “Era uno spartitraffico da evitare in questo punto di partenza” (era nel finale di tappa)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della sesta tappa, Sassano – Montecassino
1° Ben Swift
2° Svein Tuft a 42″
3° Rick Flens s.t.
4° Brett Lancaster a 44″
5° Andrey Amador a 3′46″
Miglior italiano: Marco Bandiera, 7° a 4′36″
Classifica generale
1° Ramon Carretero
2° Cameron Meyer a 14′36″
3° Arnaud Courteille a 16′22″
4° Michael Hepburn a 17′18″
5° Tom Stamsnijder a 17′30″
Miglior italiano: Marco Bandiera, 12° a 26′20″
L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
6a tappa: PARMA – VERONA (100 Km)
BISTICCIO BAILETTI-TACCONE DOPO LA TAPPA VINTA DA BARIVIERA
Da Parma al traguardo cento chilometri senza emozioni
Al termine della tappa del Giro, i due ciclisti si sono accusati reciprocamente di scorrettezze durante lo sprint finale – Anquetil conserva la maglia rosa, nonostante una caduta – Oggi arrivo in salita a Lavarone
Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.
ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa: Belfast (cronosquadre)
2a tappa: Belfast (seconda tappa)

La rotonda 'maledetta" che ha scompaginato le carte del 97" Giro d'Italia (RAI 3)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI VIGGIANO
maggio 15, 2014 by Redazione
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
A Viggiano vinci Ulissi. Matthews resta in rosa (Gazzetta dello Sport)
Giro: tappa a Ulissi, l’australiano Matthews resta maglia rosa (Corriere della Sera)
Regno Unito
Swift’s bold break runs out of steam but makes some points (The Independent
Diego Ulissi makes light of an uphill task as Michael Matthews retains Giro lead (The Times)
Ulissi claims stage five at Giro d’Italia (The Daily Telegraph)
Irlanda
Nicolas Roche Giro Diary: ‘The final climb should have suited me well so I’m a bit disappointed’ (Irish Independent)
Francia
L’odyssée d’Ulissi (L’Equipe)
Spagna
Purito se probó, Ulissi remachó y Cadel Evans logró bonificar (AS)
Ulissi baila bajo la lluvia (Marca)
Diego Ulissi vence en la primera llegada en alto (El Mundo Deportivo)
Belgio
Ulissi klopt Evans in sprint bergop in Giro (De Standaard)
Tour d’Italie : une première italienne lors de la 5e étape (L’Avenir)
Giro: Ulissi glane la 5ème étape (La Dernière Heure/Les Sports)
Tour d’Italie: Diego Ulissi surprend les favoris, Matthews reste en rose (Sudinfo.be)
Paesi Bassi
Pieter Weening rukt op in Giro (De Telegraaf)
Lussemburgo
Ulissi mit den stärksten Beinen (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Italiener Ulissi gewinnt 5. Etappe (Tageblatt)
Germania
Italiener Ulissi gewinnt 5. Giro-Etappe (Berliner Zeitung)
Canada
Diego Ulissi wins 5th Giro stage with final burst at end of climb (The Globe and Mail)
USA
Matthews Extends Lead in Italy (The New York Times)
Colombia
Rigoberto Urán subió al cuarto lugar en la general del Giro de Italia (El Tiempo)
Julián Arredondo, tercero en la quinta etapa del Giro de Italia (El Espectador)
Australia
Matthews still in front in Giro d’Italia (The Age)
Evans pipped in Giro stage (The Australian)
Matthews plays catch me if you can (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Che epilogo prevedete per questa tappa?
Nebe1980: Si parla di un possibile attacco di Purito ma io credo che anche volendoci provare sia difficile per lui andar via su queste pendenza anche con la sparata agli ultimi metri che lo contraddistingue. Inoltre non sono neppure sicuro che spariranno tutti i velocisti del gruppo. Sembrerebbe una tappa da outsiders ma dall’esito ampiamente incerto
Mauro Facoltosi: Vittoria di Ulissi. Commenti?
Howling Wolf14: Ulissi ha fatto una corsa molto intelligente. E’ rimasto al coperto per l’intera giornata. Ha sfruttato il lavoro della Katusha e della Sky. E’ uscito al momento giusto. Ha bruciato tutti. Non ha sbagliato una virgola. Speculando, speculando, ha vinto una bella tappa. Era una tappa per astuti. E lui lo è.
Nebe1980: Corsa tatticamente perfetta, era un po’ il nome che circolava di più, non è uomo di classifica. La maglia rosa ha tenuto e anche questo non mi stupisce date le pendenze, Purito ha tentato di alzare il ritmo ma si è accorto che questo tipo di tracciato non esalta le sue caratteristiche di scattista. Vedremo domani ma secondo me il primo vero duello tra big sarà a Montecopiolo
Howling Wolf14: Escono già di classifica Mikel Landa (a 6′18″) e Igor Anton (a 9′19″). Tra gli attardati anche Samu Sanchez (a 1′15″), Dupont (a 58″), Tiralongo (a 1′27″) e Villella (a 3′25″).
n@po: Occhio a Pozzovivo. Invece Zoidl, in discesa, è peggio di Basso!!
trautman80: Deprimente la mancanza di pubblico. Nell’ultima salita a bordo strada ci sono solo gli addetti agli striscioni e la protezione civile. All’ultimo km si vedono centinaia di metri di transenne e dietro nessuno. Ai -200mt al traguardo si comincia a vedere qualcuno e all’arrivo c’è un po’ di folla.
Mauro Facoltosi: Ma Viggiano non è Oropa e nemmeno Montecampione, ed è anche un po’ fuori mano.
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Ma le gambe (Enzo Aita & Trio Lescano), dedicata alla vittoria di Ulissi “Ho avuto grandi gambe” (www.gazzetta.it)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Sassano – Montecassino
Sassano : cielo sereno, 15,9°C (percepiti 13°C), vento moderato da NNW (14-19 Km/h), umidità al 51%
Serre (Km 52,2): cielo sereno con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19,3°C (percepiti 18°C), vento debole da W (9-14 Km/h), umidità al 36%
Cava de’ Tirreni – GPM – 196 m (Km 102,8): poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19,1°C (percepiti 17°C), vento moderato da WSW (12-13 Km/h), umidità al 39%
Maddaloni – T.V. (Km 158,4) : pioggia debole (0,2 mm) e schiarite, 19,5°C (percepiti 18°C), vento debole da W (9 Km/h), umidità al 40%
Vairano Scalo (Km 205,4) : pioggia debole (0,1 mm) e schiarite, 19,4°C, vento debole da W (6 Km/h), umidità al 40%
Cassino (Km 238,5): pioggia debole (0,2 mm) e schiarite, 20,2°C, vento debole da W (4-7 Km/h), umidità al 38%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
De Stefano: “Ieri Kittel non è partito per una febbre”
De Stefano: “Un cielo non particolarmente felice” (ma almeno, oggi non “piange”!)
De Stefano: “Qui a Montalbano Jonico” (erano a Viggiano)
Lelli: “Nel tratto pianeggianto”
Lelli: “La salita non è dura, la percentuale è anche meglio”
Martinello: “Le ammiraglie hanno già attivato i tergicristallo”
Pancani: “Mantellina terminata”
Pancani: “Il GPM non è fissato sulla linea del traguardo ma 350 metri più avanti” (c’era 1 Km tra il primo passaggio e il GPM)
Lelli: “I ragazzi stanno ascoltando l’elicottero”
Martinello: “Nel calcio, se un giocatore si permette di applaudire un arbritro viene estromesso dalla corsa”
Enrico Fagnani (responsabile di Radiocorsa): “Il vento non dovrebbe essere molto influente su questa situazione di orografica e di altimetria” (cioè, si temeva una folata micidiale che spazzasse via tutte le montagne, per la gioia dei velocisti?)
Pancani: “Difficoltà per la maglia azzurra, indossata da…” (una scucitura?)
Conti: “Ha trovato la giornata giosta”
De Stefano: “Pellizotti ci trova” (viene a trovarci)
Viberti: “Vorrei fare gli auguri a mia figlia che due anni fa ha compiuto gli anni…. mi correggo, due mesi fa ha compiuto gli anni” (sempre ritardo è….)
Televideo: “Rafa Majka” (Rafal)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della quinta tappa, Taranto – Viggiano
1° Tom Stamsnijder
2° Arnaud Courteille s.t.
3° Ramon Carretero s.t.
4° Nathan Haas a 8′41″
5° Cameron Meyer a 9′40″
Miglior italiano: Davide Appollonio, 9° a 11′17″
Classifica generale
1° Ramon Carretero
2° Michael Epburns a 14′22″
3° Tom Stamsnijder a 14′34″
4° Arnaud Courteille a 16′28″
5° Cameron Meyer a 20′14″
Miglior italiano: Giorgio Cecchinel, 10° a 29′51″
L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
5a TAPPA: PARMA – BUSSETO (cronometro individuale – 50 Km)
ANQUETIL, ALLA MEDIA DI OLTRE 48 ALL’ORA, VINCE LA TAPPA A CRONOMETRO DEL GIRO D’ITALIA
Il ciclista francese è già Maglia rosa dopo cinque giornate di corsa
Sui cinquanta chilometri della Parma-Busseto ha battuto ogni record delle gare contro il tempo – Baldini secondo a 1’23” e Adorni 3° a 1’48” – Zilioli decimo a 2’36” – Oggi percorso pianeggiante fino a Verona
Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.
ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa: Belfast (cronosquadre)
2a tappa: Belfast (seconda tappa)

La maglia rossa Nacer Bouhanni al foglio firma del raduno di partenza di Taranto (http://www.quotidianodipuglia.it)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BARI
maggio 14, 2014 by Redazione
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Gran volata di Bouhanni. Piazzati Nizzolo e Veelers (Gazzetta dello Sport)
Piove, il Giro “sciopera”. Tappa al rallentatore (Corriere della Sera)
Regno Unito
Competitors play it safe as treacherous conditions spoil stage four (The Independent
Ben Swift pipped as Marcel Kittel claims back-to-back stage wins in Giro d’Italia (The Times)
Swift fury as sprinters ‘risk it’ in rain (The Daily Telegraph)
Irlanda
Nicolas Roche: ‘It was like trying to ride on a wet sheet of glass’ (Irish Independent)
Francia
Une grève pour commencer, du bowling pour finir (L’Equipe)
Spagna
Hoy llega la montaña y el turno de Purito Rodríguez de atacar – Tregua y triunfo de Bouhanni antes de empezar la montaña (AS)
Bouhanni gana una etapa caótica (Marca)
Bouhanni se alza con la cuarta etapa (El Mundo Deportivo)
Belgio
Tweevoudig ritwinnaar Marcel Kittel stapt uit Giro – Bouhanni wint ontregelde Giro-etappe na massaal protest uit peloton (De Standaard)
Marcel Kittel, malade, doit quitter le Giro – Bouhanni remporte la 4e étape du Giro sous la pluie (L’Avenir)
Tour d’Italie: Bouhanni évite les chutes et remporte la quatrième étape, deux Belges dans le top 10(Sudinfo.be)
Paesi Bassi
Veelers grijpt net naast Giro-zege (De Telegraaf)
Lussemburgo
Bouhanni sprintet zum Sieg (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Bouhanni gewinnt 4. Giro-Etappe (Tageblatt)
Germania
Franzose Bouhanni gewinnt 4. Giro-Etappe – Kranker Giro-Dominator Kittel gibt auf (Berliner Zeitung)
Abruptes Ende der Triumphfahrt (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
Canada
French rider Bouhanni wins slippery 4th stage as Giro returns to Italy (The Globe and Mail)
USA
Sprint Determines 4th Stage of Giro – Bouhanni Wins Giro d’Italia Stage (The New York Times)
Colombia
Marcel Kittel abandonó el Giro de Italia – Leonardo Duque, el mejor colombiano en la cuarta etapa del Giro (El Tiempo)
Marcel Kittel, ganador de dos etapas del Giro, se retiró de la competencia – Nacer Bouhanni ganó la cuarta etapa del Giro de Italia (El Espectador)
Australia
Michael Matthews still top of Giro d’Italia (The Age)
Matthews keeps powering in Giro (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Kittel ha la febbre e si ritira
Nebe1980: Tanto vince anche da rtirato
MirkoBL: Ma sarà febbre sul serio o c’è sotto qualcos’altro? In fondo non sono nemmeno 3 ore di gara…
Nebe1980: per esempio? cosa pensi potrebbe essere?
Howling Wolf14: Mi è sorto lo stesso tuo dubbio
Nebe1980: il dubbio c’è certamente ma secondo me non è quello il motivo del ritiro
MirkoBL: Capodacqua ha scritto che sembra sia sia stato visto in Toscana nella zona in cui agisce un preparatore chiacchierato. Ora, coi “si dice” e i “sembra” non si va da nessuna parte (secondo me non è nemmno il modo di fare giornalismo), ma, casualmente, una volta che è uscito l’articolo Kittel si è fermato. Io non metto la mano sul fuoco per nessuno, ma non sono nemmeno un “sospettista” a tutti i costi, ma mi sembra comunque un ritiro alquanto improvviso, considerando che la tappa sarebbe stata assolutamente favorevole a lui e che la maglia rossa non gliel’avrebbe tolta più nessuno fino a Trieste.
Mauro Facoltosi: Su richiesta dei corridori, la direzione di corsa ha deciso di neutralizzare l’ultimo giro del circuito (si corre, ma i tempi saranno presi al penultimo passaggio) e di non assegnare abbuoni, nè all’arrivo, nè al traguardo volante.
Howling Wolf14: Più che una tappa, quella di oggi si è trasformata in una buffonata. La maledizione sul Giro, come al solito. Quattro giorni e tre momenti da dimenticare: la caduta di Dan Martin in Irlanda, il misterioso ritiro di Marcel Kittel, gli stucchevoli conciliaboli tra corridori e organizzazione e poi tra corridori e corridori. Nessuno ne ha colpa. Può essere solo una maledizione. La solita maledizione che si abbatte sul Giro. Anche quando sembra che tutto vada bene e che tutto deva andar bene. Non c’è altra spiegazione.
n@po: Come ha spiegato TSI (svizzera) lo hanno deciso in partenza, in un primo tempo almeno per il tratto orrendo in linea, poi intendevano correre nel circuito ma visto il circuito han neutralizzato pure quello. TAPPA VERGOGNOSA (disegno schifoso ed insulso e pure su asfalto scivoloso) e attitudine corridori corrispondentemente vergognosa (di Kittel evito di parlare).
Mauro Facoltosi: Vittoria di Bouhanni. Cadute nel finale (ma avvenute in un tratto di strada bella, anche se non ci fosse stato il circuito sarebbero caduti). Commenti?
Howling Wolf14: Tappa vergognosa. Spettacolo da pietà. L’organizzazione ha le proprie colpe, ma i corridori hanno fatto un’autentica figuraccia. A partire da Petacchi, Quinziato, Purito e Paolini, almeno per quel che s’è visto
JohnCipollina: Comunque queste cose succedono solo al Giro…..forse sarebbe meglio rimandare la prtenza di un paio di settimane.
Fra pioggia e neve l’ andazzo è tagliare , neutralizzare , fare accordi di gruppo….non mi piace!
Howling Wolf14: Forse anche programmare una tappa a Lourdes. E sperare nel miracolo… E’ vero, queste cose succedono solo al Giro. Sono sagge le osservazioni climatiche che formuli, ma va poi anche detto che i corridori, stavolta, pur essendo partiti da una richiesta giusta e condivisibile, hanno poi peggiorato la situazione. E non di poco. Una giornata inutile. Da dimenticare. E il Giro va sempre più a fondo.
Howling Wolf14: Le strade italiane fanno schifo dappertutto. Non solo al Sud. Nel Sud c’è anche il problema che vengono fatte con un tipo di asfalto liscio, non drenante, per cui appena piove il manto stradale si trasforma in una saponetta. Ma anche la qualità dell’asfalto del Nord è pessima. Vengono usati materiali di ripiego e nel manto stradale si creano crepe impressionanti. Forse un giorno dovremo fare tutte le 21 tappe del Giro d’Italia in Turchia.
nisky: Io ricordo un cancellara fermare tutti al tour perché c era più gente per terra che in piedi! E si…..anche in francia le strade fanno schifo….anche di più! Non esageriamo solo con l italia! La francia ha strade spesso orrende (asfaltano le discese del tour e le salite sono allo stato disperato….)
Howling Wolf14: Non è così. In Francia c’è la massima cura per le strade. In Italia quando c’è una buca ci buttano dentro la ghiaia e chi s’è visto s’è visto. In Francia la riempiono. Il giorno dopo tornano a controllare. E la lavorano. Il giorno dopo ancora. Fino a quando il livello è pareggiato. Qui in Italia tre giorni dopo aver buttato la ghiaia nella buca la ghiaia se n’è andata e la buca è lì di nuovo. Più grande. E più profonda. Questa si chiama incuria. Si chiama menefreghismo. L’importante, tanto, è scaldare le sedie della pubblica amministrazione e ingrassare le aziende cui vengono appaltati i lavori. Protette, ovviamente, dalla classe politica. Tutte le vergogne dell’Italia nascono dalla corruzione. E quella delle strade in cattivo strano è uno degli esempi più significativi.
Mauro Facoltosi: Ricordo quell’episodio. Era una tappa del Tour disputata in Belgio.
nisky: Ma guarda ciò che mi dici mi è nuovo! Qua a trieste sarà perché non paghiamo tutte le tasse (in realtà ben poche) a roma abbiam strade belle! In francia ho dei ricordi orribili di strade a cunette (col de champs in discesa il peggiore)! Strade vetrate che si fa fatica a stare in piedi anche asciutte! Anche in alto adige e veneto non han brutte strade! Poi possiam parlare……..ma la francia non mi pare un esempio! Capirei austria svizzera e germania! La si che son perfette! Comunque sto giro (e capita di rado) spezzo una freccia per la mia amministrazione e anche per il friuli! Le strade, almeno le primarie e secondarie sono ottime! Se poi nel resto d italia vi fregano lasciandovi strade derelitte non so che dirvi se non che mi dispiace per voi
Howling Wolf14: Io ti posso dire che in Francia, come ciclista, ho fatto decine di migliaia di chilometri. Non ho mai trovato insidie. Ho fatto una Parigi-Brest-Parigi (quindi pedalando di notte per tre notti consecutive), una Bordeaux-Parigi (pedalando una notte), un brevetto 600 km (una notte) e un brevetto 400 km (una notte). Oltre alle centinaia di itinerari percorsi di giorno. Mi sono sempre trovato alla perfezione. Così come in Svizzera, in Belgio e in Austria. Ho fatto anch’io il Col des Champs, tra gli altri, due volte. L’unico problema dell’asfalto francese è la sua estrema rugosità. Mediamente. Se in Italia un paio di copertoncini ti può durare anche 10.000 km, in Francia è destinato a durarti 6.000 km. Con la rugosità ti fai anche più male, se cadi. Però hai la garanzia della durata. In Francia, poi, usano il collante di buona qualità. L’asfalto non è schifoso come quello italiano. Qui si sbreccia, si crepa. In Venezia Giulia evidentemente prendono buon esempio dai Paesi confinanti, dove la cura per le strade non manca.
Ti faccio un altro copia/incolla di uno stralcio di un articolo che puoi trovare nel web (se vuoi te lo posso copiare per intero) in cui si pone l’accento proprio sull’ottima qualità del fondo stradale delle strade francesi. Voilà: “I materiali usati spesso non vanno bene. É risaputo in quasi tutta Italia che il bitume italiano ( è il legante tra gli inerti – quello che gli dà il colore scuro) è il peggiore e in nessun Stato , a parte in Italia, viene adottato. A dover di cronaca il migliore è quello francese”.
nisky: Migliore…..questione di gusti! Il migliore per gli automobilisti non è detto sia il migliore per i ciclisti! Austria e Svizzera son altra categoria la francia per cio che mi riguarda no! Sara pure meglio dell’Italia per carità. ……ma lontano anni luce da austria e svizzera
Howling Wolf14: Ma infatti stavamo parlando di Italia. Hai portato tu l’esempio della Francia. Io ti dico solo che in Francia posso pedalare ad occhi chiusi. In Italia no. Poi magari ci sono delle isole felici, tipo la Venezia Giulia. Ma sono l’eccezione. In Lombardia è uno schifo. In Emilia idem. Così come in Toscana. In Liguria peggio ancora. Tanto per citarti gli esempi delle ultime strade da be battute. In bici, ovviamente. Se poi Austria e Svizzera hanno asfalti migliori della Francia, ben venga. Io ti dico solo che in Francia le strade sono curate a regola d’arte. Quando si fanno lavori, vengono seguiti sino alla fine. Non abbandonati a se stessi. Come in Italia.
Nebe1980: Parlavo giusto oggi con mio zio che si è trasferito in Francia e mi diceva che le strade della zona dove sta lui (vicino Marsiglia) sono in stato pietoso
n@po: Per chi abita vicino al confine come il sottoscritto questa è una cosa che ripeto sempre: in Svizzera le strade non si rovinano al primo gelo in Italia si rovinano alla prima intemperie… e non esistono penali per le ditte appaltatrici in quanto la politica, in Italia, è controllata da edilizia ed affini.
nisky: ma si…infatti le auto francesi sono famose per avere super sospensioni per via delle strade schifose!A me, oltre alcuni esempi nelle alpi visti in prima persona (sempre meglio dell italia per carità ma da la ad esser esempio….), vengono sempre in mente quelle strade pirenaiche con l asfalto sciolto che rende le strade pericolosissime!quel tipo d asfalto l ho in istria e posso dire che mi fa ansia pure in salita e asciutto!Quell asfalto grigietto con le macchie nere in centro…..quello tipo ghiaccio estivo!poi sicuramente ci saranno zone migliori come al nord!ma la francia è grande e io ad occhi chiusi giù per il peyresourde non mi ci butterei
Nebe1980: Innanzitutto devo dare ragione a mio padre che ha sempre odiato i circuiti dicendo che non ha senso girare in tondo (per quello c’è la pista) poi devo rilevare che questa tappa aveva un disegno orrendo. Del resto se devi fare Giovinazzo – Bari la fantasia non è che può spaziare molto
n@po: Comunque le strade son parte del problema non il problema. E’ la credibilità e la determinazione dell’organizzazione che son sotto zero.
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Quattro gocce di Blu (Perturbazione)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Taranto – Viggiano
Taranto: nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19,4°C (percepiti 14°C), vento moderato da WNW (30-42 Km/h), umidità al 41%
Montalbano Jonico – T.V. (Km 70,7): nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16,4°C (percepiti 10°C), vento moderato da NW (28-35 Km/h), umidità al 53%
Valico della Serra di San Chirico – GPM – 850m (Km 138,4): pioggia debole (0,2 mm) e schiarite, 12,7°C (percepiti 6°C), vento moderato da NW (24-31 Km/h), umidità al 69%
Viggiano : nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 10,7°C (percepiti 2,5°C), vento moderato da NNW (26-35 Km/h), umidità al 66%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Pancani, parlando di Kittel: “Si è alzato con qualche linea di temperatura” (almeno è vivo)
Sgarbozza: “Suiff” (Swift)
De Stefano: “Si sono riposati appena dal trasferimento irlandese”
De Stefano: “Evans, da vincitore del Giro” (l’australiano non ha mai vinto il Giro)
Garzelli: “Nel finale faranno i rischi”
Garzelli: “Il viale d’arrivo ha una piccola percentuale in arrivo”
De Stefano: “Kittel non sarà al via” (la tappa era già partita da un pezzo)
De Luca: “Per poter fanare il Giro d’Italia”
Martinello: “Cerchere di gestire”
Sito del Giro: “Kenny De Haes” (Dehaes)
Televideo: “Bohuanni” (Bouhanni)
Televideo: “Giovniazzo” (Giovinazzo)
Televideo: “Bert De Baker” (De Backer)
Televideo: “Francesco Chicci” (Chicchi)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della quarta tappa, Giovinazzo – Taranto
1° Jetse Bol
2° Cameron Meyer
3° Svein Tuft
4° Jarlinson Pantano Gomez
5° Robinson Eduardo Chalapud Gomez
Miglior italiano: Emanuele Sella, 11°
Classifica generale
1° Ramon Carretero
2° Michael Epburns a 4′42″
3° Andrey Zeits a 9′56″
4° Cameron Meyer a 10′34″
5° Marc Goos a 13′34″
Miglior italiano: Emanuele Sella, 10° a 16′43″
L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
4a TAPPA: SAN PELLEGRINO – PARMA (189 Km)
TACCONE PRIMO SUL TRAGUARDO DI PARMA IN UNA CONFUSA VOLATA DI 121 CORRIDORI
Nel Giro d’Italia il trentino Moser sempre in maglia rosa
Zilioli e Bailetti coinvolti in cadute durante lo sprint: il torinese ha riportato ferite alla mano e alla spalla sinistra – Escluso il timore di una frattura – Oggi si disputa la tappa a cronometro su un percorso di cinquantaquattro chilometri con arrivo a Busseto – Anquetil è naturalmente il favorito della prova
Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.
ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa: Belfast (cronosquadre)
2a tappa: Belfast (seconda tappa)

Il gruppo sfreccia sul lungomare di Bari (foto Bettini)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI DUBLINO
maggio 12, 2014 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Kittel, bis da fuoriclasse. Matthews resta rosa (Gazzetta dello Sport)
La maglia rosa Kittel vince in volata. Domani il Giro arriva a Bari (Corriere della Sera)
Regno Unito
Kittel claims Dublin success (The Belfast Telegraph)
Sky’s Swift pipped at the finish by raw power of Kittel (The Independent
Ben Swift pipped as Marcel Kittel claims back-to-back stage wins in Giro d’Italia (The Times)
Kittel storms back to deny Swift (The Daily Telegraph)
Irlanda
Downpours fail to rain on country’s parade for Giro d’Italia – ‘When I saw that finish line, I gave it everything’ (Irish Independent)
Francia
Kittel a encore le dernier mot (L’Equipe)
Spagna
Cumpleaños feliz para Kittel (AS)
Kittel repite triunfo en el Giro (Marca)
Kittel suma su segunda victoria en el Giro (El Mundo Deportivo)
Belgio
Kittel fait des ravages pour enlever son 2e succès lors de 3e étape (Le Soir)
Jarige Kittel sprint naar fenomenale zege in Dublin (De Standaard)
Giro: 3e étape et 2e victoire pour Kittel (L’Avenir)
Marcel Kittel récidive au Giro (La Dernière Heure/Les Sports)
Tour d’Italie: deux sur deux pour Marcel Kittel le jour de ses 26 ans (Sudinfo.be)
Paesi Bassi
Prachtig cadeau voor Kittel (De Telegraaf)
Lussemburgo
Radprofi Marcel Kittel beherrscht den Giro (Tageblatt)
Germania
Kittel beherrscht den Giro in Irland (Berliner Zeitung)
Canada
Marcel Kittel sprints to second stage win in Giro on his birthday (The Globe and Mail)
USA
Two Straight for Kittel (The New York Times)
Colombia
AUrán y Nairo, tranquilos tras las tres primeras etapas del Giro (El Tiempo)
Kittel vence en la tercera etapa, Matthews sigue con la ‘maglia rosa’ (El Espectador)
Australia
Aussie Matthews still leads Tour of Italy (The Age)
Aussie Matthews retains Giro lead (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Com’è possibile anticipare Kittel?
Nebe1980: Andando più forte di lui in volata, ovvio no? A parte gli scherzi è una parola, sono vent’anni che c’è il velocista in voga che vince 4 o 5 tappe allo sprint. Prima con Cipollini, poi Petacchi, quindi Cavendish e ora Kittel. La storia dimostra che, su 6 volate disputate, ne perdono una se va bene. Poi ogni volata è una storia a sé. vi sono tanti particolari di cui tenere conto, certo che se Kittel vince pure dalla sgradevole posizione in cui si era trovato ieri, allora figuriamoci cosa fa se si trova pure in buona posizione, vince per distacco. La prevedibile fuga purtroppo troverà una seconda parte di tracciato molto sfavorevole quindi, a meno di improbabili abbiocchi nel gruppo, sarà difficile che possa arrivare. L’unica possibilità in questo senso è anche oggi il meteo: la pioggia ed il vento sono sempre pericoli da non sottovalutare, eventuali capitomboli di corridori davanti potrebbero spezzare il gruppo e/o compromettere in parte l’inseguimento. Ieri ad esempio per riprendere la fuga il più possibile vicino all’arrivo, gli attaccanti avevano un minuto ai 10 all’arrivo, ecco una caduta nelle prime posizioni del gruppo in un momento come quello potrebbe favorire l’arrivo della fuga, ma certo contare su una cosa del genere non può essere una tattica di gara.
Nebe1980: Cecchinel è uno strano corridore, ogni volta non va in fuga con gli altri, si accoda agli attaccanti in un secondo momento, in questa stagione è già successo più di una volta
Mauro Facoltosi: Bis di Kittel, ancora più strepitoso rispetto a quello di ieri.
MirkoBL: La volta che la Giant gli avrà preparato il treno in modo perfetto vincerà la volata con 2″ di vantaggio. Ma per ora il treno nemmeno gli serve.
Alefederico: Boh, non capisco. Questo fa volate da 350 metri ridicolizzando gli altri. O il livello è infimo oppure questo è un fenomeno.
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
In un giorno di pioggia (Modena City Ramblers)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Giovinazzo – Bari
Giovinazzo: pioggia debole (meno di 0,1 mm) e schiarite, 25,1°C, vento debole da SE (5-10 Km/h), umidità al 48%
Bari – 1° passaggio (Km 45,8): pioggia debole (meno di 0,1 mm) e schiarite, 25,7°C (percepiti 27°C), vento debole da E (8-12 Km/h), umidità al 42%
Bari – arrivo: nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 25,4°C (percepiti 24°C), vento moderato da ENE (10-13 Km/h), umidità al 42%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Garzelli: “Arrivano delle raffiche dopo forti” (raffreddore?)
De Stefano: “Mark Kittel”
Garzelli: “Tre – quatto gradi in meno” (sì, sì, è proprio raffreddore!)
Martinello: “Riccardo Zoidl, campione nazionale australiano” (è austriaco)
Martinello: “La corsa riprenderà martedì con due voli aerei”
Pancani: “Trenquarantasette km alla conclusione”
Pancani: “Pochi minuti fa…” (parlando della caduta di Gasparotto, avvenuta circa un’oretta prima)
Pancani: “Questo finale è profondamente diverso da quello dell’anno scorso” (anche perchè l’anno scorso il Giro non aveva fatto tappa a Dublino)
Pancani: “Attraversando quella curva” (andavano perpendicolari rispetto al percorso?)
Televideo: “Si riparte da Puglia”
Televideo: “Lasciata Armagh, vicino Belfast” (una sessantina di chilometri, non proprio dietro l’angolo)
Televideo: “Tjallingi” (Tjallingii)
Televideo: “Avila Venegas” (Vanegas)
Televideo: “Michale Matthews” (Michael)
Televideo: “Joachin Rodriguez” (Joachim Rodriguez)
Corriere della Sera: “La maglia rosa Kittel vince in volata. Domani
il Giro arriva a Bari” “Il tedesco conferma la sua leadership di classifica…” (è maglia ROSSA, non rosa)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della terza tappa, Armagh – Dublino
1° Cameron Meyer
2° Michael Epburn s.t.
3° Ramon Carretero s.t.
4° Andrey Zeits s.t.
5° Jetse Bol a 4′01″
Miglior italiano: Manuele Mori, 7° a 9′50″
Classifica generale
1° Ramon Carretero
2° Michael Epburns a 3′49″
3° Andrey Zeits a 9′03″
4° Cameron Meyer a 9′41″
5° Marc Goos a 12′41″
Miglior italiano: Emanuele Sella, 10° a 15′50″
L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
3a TAPPA: BRESCIA – SAN PELLEGRINO TERME (193 Km)
BITOSSI VINCE A SAN PELLEGRINO LA TERZA TAPPA DEL GIRO D’ITALIA
Oggi la grande corsa ciclistica arriva a Parma
Enzo Moser maglia rosa – Anquetil, Adorni, Taccone, Balmamion e Zilioli in forte ritardo in classifica generale – Il torinese era riuscito a staccare i diretti rivali in una emozionante fase della gara, poi è stato raggiunto – Proteste di Geminiani all’arrivo
Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.
ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa: Belfast (cronosquadre)
2a tappa: Belfast (seconda tappa)

La volata di Kittel 'catturata' con un angolo di ripresa inusuale (www.rte.ie)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BELFAST (seconda tappa)
maggio 11, 2014 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Fulmine Kittel a Belfast. Matthews nuova maglia rosa (Gazzetta dello Sport)
Giro: Matthew è maglia rosa (Corriere della Sera)
Regno Unito
Comfortable win for Kittel (The Belfast Telegraph)
Marcel Kittel triumphs in perfectly controlled sprint finish to clinch Stage 2 in Belfast (The Independent)
Kittel warms up for Cavendish showdown at Giro (The Times)
Irlanda
Dublin says ‘Ciao!’ to elite cyclists as Giro d’Italia races past – Kittel eases to stage victory as fans brave downpour (Irish Independent)
Francia
Kittel : «Vraiment heureux» (L’Equipe)
Spagna
Kittel no tiene rival en Belfast y Matthews se viste de rosa (AS)
Kittel inicia su cuenta al esprint (Marca)
Etapa para Kittel y Matthews nuevo líder (El Mundo Deportivo)
Belgio
Giro: Kittel vainqueur au sprint, Matthews en rose (Le Soir)
Kittel zet meteen puntjes op de i in eerste Giro-sprint (De Standaard)
Kittel vainqueur au sprint de la 2e étape, la première de sa carrière au Giro
(L’Avenir)
Kittel vainqueur au sprint, Matthews en rose (La Dernière Heure/Les Sports)
Kittel vainqueur au sprint, Matthews en rose (Sudinfo.be)
Paesi Bassi
Tjallingii pakt eerste bergtrui in Giro (De Telegraaf)
Lussemburgo
Giro d’Italia: Kittel gewinnt zweite Etappe (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Zweite Etappe gehnt an Marcel Kittel (Tageblatt)
Germania
Kittel gewinnt erstmals Giro-Etappe (Berliner Zeitung)
Canada
Kittel takes second stage of Giro d’Italia (The Globe and Mail)
USA
Kittel Wins and Matthews Leads in Giro (The New York Times)
Colombia
Alejandro Valverde le dice a Nairo Quintana cómo ganar el Giro –
Urán subió al séptimo puesto en la general del Giro de Italia – (El Tiempo)
Rigoberto Urán es séptimo y australiano Michael Matthews líder en Giro de Italia (El Espectador)
Australia
Aussie Matthews takes lead in Giro (The Age)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Cosa prevedete per questa tappa?
Nebe1980: Le temperature semi invernali e la pioggia che, a quanto pare, accompagnerà la carovana lungo tutto il tracciato potrebbero giocare il loro ruolo, bisognerà tenere gli occhi aperti per evitare le cadute, i big dovranno correre abbastanza davanti. Il probabile epilogo è la volata: speriamo che il buon Sonny Colbrelli riesca a disputarla in buona posizione.
Mauro Facoltosi: Vittoria di Kittel, che sembrava spacciato. Commenti?
Howling Wolf14: Bello sprint. Spettacolare. Kittel fortissimo, ma anche i piazzati meritano un plauso. Voglio sottolineare che siamo fortunatamente tornati alle volate com’erano una volta. Uno contro uno. Uno contro tutti. I trenini sono serviti sino a un chilometro e mezzo dalla fine, poi le carte si sono rimescolate e alla fine ognuno s’è dovuto arrangiare solo con la propria forza muscolare. A parte Kittel e Bouhanni, poi, dal 3° all’8° sono finiti quasi tutti sulla stessa linea. Una bella volata.
n@po: In volata non ce ne è per nessuno!! PS: A naso sarebbe lo stesso anche coi velocisti mancanti (vedi tour 2013)
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Flash (Queen), dedicata a Kittel
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Armagh – Dublino
Armagh : pioggia debole (0,2 mm) e schiarite, 10,3°C (percepiti 3°C), vento moderato da W (21-28 Km/h), umidità al 85%
Dundalk – T.V. (Km 84,5): pioggia debole (0,4 mm), 11,8°C (percepiti 4°C), vento moderato da W (27-35 Km/h), umidità al 89%
Skerries (Km 143,5): pioggia debole (0,3 mm), 10,1°C (percepiti 1°C), vento forte da W (30-42 Km/h), umidità al 87%
Dublino : pioggia debole (0,3 mm), 10,8°C (percepiti 2°C), vento moderato da W (29-39 Km/h), umidità al 85%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Pancani: “Il leader della classifica Orica GreenEdge”
Pancani: “Ha rispettato alla regola il regolamento”
Pancani: “Chissà che risultati potrebbero risultare”
Pancani: “Ufficializzata anche in grafica i passaggi”
Martinello: “I punti sono assegnati in maniera diversa rispetto all’Italia” (rispetto alle scorse edizioni del Giro d’Italia)
Pancani: “Eccezionale le gambe di Kittel”
De Stefano: “La grafica internazionale conferma che…”
De Stefano: “270 metri lungo il rettilineo” (commentando la volata di Kittel)
De Stefano: “Non sarà facile far scalfire il cuore”
Garzelli: “E’ adatto ad arrivi di 2-3 Km”
Garzelli: “Arrivo molto pericoleso”
Televideo: “Sander Armee” (Armée)
Televideo: “Romero Corridor” (Corredor)
Televideo: “fugitivo”
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della seconda tappa, Belfast – Belfast
1° Emanuele Sella
2° Ramon Carretero a 3″
3° Michael Epburn a 35″
4° Tom Stamsnijder s.t.
5° Jonathan Castroviejo a 1′01″
Classifica generale
1° Ramon Carretero
2° Tom Stamsnijder a 2′34″
3° Nathan Ass a 3′44″
4° André Fernando Cardoso s.t.
5° Michael Epburns a 3′49″
Miglior italiano: Giampaolo Caruso, 9° a 4′26″
L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
2a TAPPA: RIVA DEL GARDA – BRESCIA (146 Km)
DANCELLI, PRIMO A BRESCIA, CONQUISTA LA MAGLIA ROSA
Una fuga di cinque corridori dopo 100 Km. ha deciso la seconda tappa del Giro d’Italia
Il giovane vincitore ha staccato nel finale i compagni d’avventura – Il toscano Vitali al secondo posto, Chiappano al terzo , quarto Moser e quinto Brugnami – Un tentativo di Anquetil, in compagnia di Zilioli, De Rosso, Baldini, Altig e altri, stroncato dal gruppo che è arrivato con oltre un minuto di ritardo – Oggi si corre la Brescia – S. Pellegrino Terme di 170 chilometri
Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.
ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa: Belfast (cronosquadre)

Tutti pazzi per il Giro in Irlanda.... proprio tutti (foto Bo Davidson)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BELFAST (cronosquadre)
maggio 10, 2014 by Redazione
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Cronosquadre alla Orica. Tuft è la prima maglia rosa (Gazzetta dello Sport)
Giro «irlandese»: al canadese Tuft la prima maglia rosa(Corriere della Sera)
Regno Unito
Giro d’Italia: Thousands line streets of Belfast for day one of race – Veteran Tuft claims Giro opener(The Belfast Telegraph)
Laura Trott vows to race on after crash but Dan Martin’s Giro d’Italia is brutally cut short (The Independent)
Tuft leads Giro as Martin crashes out (The Times)
Martin suffers heartbreak (The Daily Telegraph)
Irlanda
Dublin tickled pink as Giro rolls into town – Dan Martin’s Pink jersey dream over after horror crash (Irish Independent)
Francia
Le chrono pour Orica-GreenEdge (L’Equipe)
Spagna
La contrarreloj lastra a Purito y hace de Tuft el primer líder(AS)
El Orica se lleva la crono y Purito y Nairo pierden tiempo (Marca)
Espectacular caída en el Giro de Italia – Orica GreenEdge vence la crono; Tuft, primer líder (El Mundo Deportivo)
Belgio
Orica GreenEdge maakt favorietenrol waar (De Standaard)
Giro: victoire d’Orica GreenEdge à Belfast, Svein Tuft maillot rose(L’Avenir)
Svein Tuft premier leader du Giro (La Dernière Heure/Les Sports)
Giro (1ère étape): victoire d’Orica GreenEdge à Belfast, le Canadien Svein Tuft maillot rose (Sudinfo.be)
Paesi Bassi
Weening wint tijdrit met Orica (De Telegraaf)
Lussemburgo
Giro d’Italia: Kanadier Tuft schlüpft ins Rosa Trikot (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Germania
Team Orica-GreenEdge gewinnt Auftakt-Zeitfahren (Berliner Zeitung)
Canada
Canadian Svein Tuft powers Orica to victory in team time trial at Giro d’Italia (The Globe and Mail)
USA
Canadian Takes Lead in Giro d’Italia (The New York Times)
Colombia
Urán es noveno y Nairo, 56 en la general del Giro de Italia (El Tiempo)
Omega Pharma, con Rigoberto Urán, terminó segundo en la contrarreloj (El Espectador)
Australia
Orica-GreenEDGE wins Giro first stage (The Age)
GreenEDGE takes opening Giro stage (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Chi vincerà la crono?
Howling Wolf14: Cronosquadre con le curve? Geniale! Ma il superbrain che l’ha partorita è italiano o irlandese? Complimenti!
Howling Wolf14: La più attrezzata mi sembra la Orica-GreenEdge. Poi, nell’ordine, vedrei BMC, Giant-Shimano, Belkin, Cannondale, Trek, Garmin e Omega.
Mauro Facoltosi: Le curve non posso mica spianarle o creare apposta dei rettilinei. Comunque, il percorso dal punto di vista planimetrico appare decisamente filante
Howling Wolf14: Se non ci sono soluzioni alternative (e ne dubito) allora si fa un cronoprologo. O ha prescritto qualcuno una cronosquadre a tutti i costi?
Mauro Facoltosi: Io avrei fatto il prologo a Belfast e la cronosquadre l’avrei messa in notturna a Bari, su di un tracciato di una decina di chilometri. Così i corridori avevano il giorno di riposo e tutto il pomeriggio prima della cronosquadre per smaltire la fatica del trasferimento.
Nebe1980: Io avrei fatto um prologo di 6 o 7 Km a Belfast e avrei lasciato perdere la cronometro a squadre che rischia di falsare le corse. Comunque le curve almeno ravvivano un po’ la questione
Nebe1980: Si corre alle 8 di sera? Un altra assurdità! Ma non trovano nulla di meglio da fare che copiare le scelte più strane del Tour?
Howling Wolf14: Ho fatto anch’io questa riflessione. Oggi a Belfast il tramonto è alle 21.12. Ad una certa ora, già prima del crepuscolo, la visibilità diventa un po’ precaria, perché le ombre si allungano. E’ vero che ci saranno le luci artificiali, ma non è la stessa cosa. I team che partiranno per primi saranno paradossalmente favoriti. E la cosa non è giusta. Se proprio si doveva scegliere il tardo pomeriggio, si poteva optare per la prima partenza alle 6 a.n. E’ vero, al Giro, talmente accecati dalla foga di copiare il Tour, non hanno nemmeno la capacità di valutare quali sono, del Tour, le scelte giuste e le scelte sbagliate o strane.
Pedra85: Lo dici spesso anche tu, il Giro è un business di una società quotata in borsa, e la tappa iniziale all’ ora di cena è la scelta più redditizia
Howling Wolf14: Hai ragione, è una chiave di lettura molto realistica. Andrebbe però sempre rispettata la regolarità tecnica, però. Su quello dovrebbe vigilare l’UCI.
Nebe1980: Io sulle squadre sono abbastanza scarso, comunque simpatizzando per Quintana, spero che Malori che ultimamente è sembrato pimpante (Tirreno Adriatico) riesca a dare alla Movistar il giusto passo in questa cronometro a squadre che essendo di ben 21 Km farà registrare già distacchi tra gli uomini di classifica che potrebbero anche essere di entità tutt’altro che risibile
Howling Wolf14: La Movistar non è attrezzata per vincere la cronosquadre. Ci sono team che sono al Giro quali solo per cercare di vincere la tappa di oggi. A partire dall’Orica. Alla squadra di Quintana, d’altronde, non interessa nemmeno vincere la cronosquadre. Metterebbe il team in imbarazzo. A Quintana & Co. interessa contenere il distacco. E contenere il distacco non certo dall’Orica, che non ha uomini di classifica, ma da BMC (Evans), Katusha (Rodriguez), Garmin (Martin), Saxo (Roche), Astana (Scarponi), Cannondale (Basso). Nella Movistar, oltre a Malori, è stato inserito un altro ottimo cronoman, Castroviejo. Poi c’è gente come Capecchi, Ventoso e Amador che in pianura può dare una buona mano. Senza contare che Quintana sul passo non è fermo. Il team non può però competere con squadroni di passisti che si sono preparati appositamente per la cronosquadre di questa sera. Su 21 km non ci potranno essere grandi distacchi. Almeno tra gli uomini di classifica. E comunque saranno come un bicchiere d’acqua in un oceano alla luce di salite, salitelle e salitone che attendono quest’anno il Giro.
Nebe1980: ma su internet c’è il garibaldi del giro? avete il link?
Howling Wolf14: http://www.gazzetta.it/Giroditalia/2014/download/Garibaldi%202014%20LOW.pdf
Mauro Facoltosi: La partenza della prima formazione è prevista alle 17.50 ora irlandese.
Nebe1980: Si beh non intendevo certo dire che la Movistar possa/voglia vincere oggi. Intendevo dire che visto che Quintana mi sta simpatico spero che anche con l’aiuto di un ottimo passista come Malori la Movistar riesca a contenere i distacchi da gente appunto come Evans che per quel che ha fatto vedere al Trentino è in ottima forma nonostante l’anagrafe
Nebe1980: Si beh non intendevo certo dire che la Movistar possa/voglia vincere oggi. Intendevo dire che visto che Quintana mi sta simpatico spero che anche con l’aiuto di un ottimo passista come Malori la Movistar riesca a contenere i distacchi da gente appunto come Evans che per quel che ha fatto vedere al Trentino è in ottima forma nonostante l’anagrafe
Mauro Facoltosi: Vittoria dell’Orica – GreenEDGE, disastro per la Garmin (3′26″ di ritardo). Commenti?
Howling Wolf14: La vera nota negativa sta nell’aver perso un possibile protagonista della corsa fin dal primo giorno. Daniel Martin avrebbe potuto movimentare molte tappe. Un vero peccato. L’unico sconfitto della prima giornata, stando ai tempi, è Joaquin Rodriguez. Il distacco accumulato nei confronti di Quintana, Evans e Uran è pesante. Ma non è nulla se confrontato a quanto potrà recuperare, sulla carta, nelle tappe di montagna che verranno. Per tutti gli altri i divari sono minimi, da Scarponi a Roche, da Basso a Pozzovivo, da Aru a Majka. Qualcosa di più hanno beccato i vari Rolland, Cunego, Keldermann, Monfort e Pellizotti, ma non sono uomini che possono puntare né alla vittoria finale né al podio.
Nebe1980: Come volevasi dimostrare distacchi importanti tra gli uomini di classifica. Ora Purito ha un minuto e mezzo da Uran che è pure uno scalatore. Il risultato dimostra che la cronosquadre pesa enormemente sul giro andando a discapito di uomini forti ma con squadra senza passistoni. 21 Km sono decisamente troppi
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Pedala (Frankie hi-nrg MC), sigla ufficiale del Giro d’Italia
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa di Belfast
Belfast – partenza : pioggia moderata (0,7 mm), 10,7°C (percepiti 6°C), vento moderato da S (15-22 Km/h), umidità al 89%
Ballymena (Km 40,1): pioggia moderata (0,7 mm), 11,5°C (percepiti 7,5°C), vento moderato da S (14-18 Km/h), umidità al 89%
Ballycastle (Km 114,6): pioggia debole (0,5 mm), 10,3°C (percepiti 9°C), vento debole da SE (8 Km/h), umidità al 89%
Larne (Km 179,1): pioggia debole (0,4 mm), 9,7°C (percepiti 8°C), vento moderato da SSW (13-17 Km/h), umidità al 91%
Belfast – arrivo : pioggia moderata (0,8 mm), 11°C (percepiti 9°C), vento debole da SSW (9-15 Km/h), umidità al 88%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
De Luca: “Damiano Cunego dovrà uscire in bicicletta con quella passerella” (hanno trovato la maniera di smontare le strutture del Giro e di riportarle in Italia?)
Martinello: “Grosce chances di vittoria”
Pancani: “Una volta sbarcati di nuovo in Italia”
Martinello: “Nicolas Roc” (Roche)
Pancani: “Leggera ascesa al 15%”
Martinello: “Ottimo l’allenamento” (allineamento)
Pancani: “Manca solo una squadra al traguardo della Neri Sottoli”
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della prima tappa, cronosquadre di Belfast
1° Garmin Sharp
2° Team Europcar a 1′38″
3° Lotto Belisol a 1′52″
4° Team Katusha a 1′53″
5° Colombia a 2′03″
Migliore formazione italiana: Lampre Merida, 6° a 2′06″
Classifica generale
1° Ramon Carretero
2° André Fernando Cardoso a 5″
3° Nathan Ass s.t.
4° Kenny De Haes a 30″
5° Gert Docks a 37″
Miglior italiano: Giampaolo Caruso, 7° a 47″
L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
1a TAPPA: BOLZANO – RIVA DEL GARDA (173 Km)
ADORNI FUGGE E A RIVA DEL GARDA VINCE LA PRIMA TAPPA DEL “GIRO”
Oggi seconda giornata di corsa, con traguardo a Brescia
La Maglia rosa si era affermata anche l’anno scorso nella giornata di apertura – L’emiliano ha sorpreso tutti negli ultimi due chilometri presentandosi all’arrivo con 2 secondi di vantaggio sul plotone – Un tentativo di Zilioli in salita sventato dal gruppo
Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.
ARCHIVIO ALMANACCO
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La partenza della Colombia dal museo del Titanic (foto Bettini)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: LA PARTENZA
maggio 8, 2014 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
E’ un Giro rivoluzionario. Domani il via da Belfast (Gazzetta dello Sport)
Ciak si Giro, via dall’Irlanda sotto il segno di Quintana(Corriere della Sera)
Regno Unito
Eyes of the world on Northern Ireland(The Belfast Telegraph)
Giro d’Italia 2014: Stage-by-stage guide to the race (The Times)
All eyes on Giro d’Italia preview – Nicolas Roche discusses the Grande Partenza (The Daily Telegraph)
Irlanda
Adventurous cyclist completes Giro time trial course in Belfast on home-made penny farthing – Nicolas Roche: ‘On the way past a Centra shop, I spotted a mural of Dan and myself’ (Irish Independent)
Francia
Qui peut rêver du maillot rose? (L’Equipe)
Spagna
La bicicleta del Movistar Team de Quintana para la crono(AS)
Nairo Quintana: “Veo un comienzo entretenido” (Marca)
Quintana, centrado al 100% desde Irlanda (El Mundo Deportivo)
Belgio
Monfort s’estime prêt «au millimètre» pour le Giro (Le Soir)
Alles wat u moet weten over de Ronde van Italië (De Standaard)
Giro : les étapes-clés qui risquent de faire basculer la course – Le Giro orphelin de Nibali (L’Avenir)
Monfort: “Je peux dire que je suis prêt et confiant” (La Dernière Heure/Les Sports)
Les Colombiens Uran et Quintana à l’assaut du Giro (Sudinfo.be)
Paesi Bassi
17 keer oranje in Belfast (De Telegraaf)
Germania
Giro bleibt Nummer zwei – Kittel will Sprint-Trikot (Berliner Zeitung)
Marcel Kittel hat das Potenzial zum Star (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
Repubblica Slovacca
Prvý vrchol cyklistickej sezóny je tu. Aj s legendárnym Zoncolanom(Pravda)
Canada
Canadian Ryder Hesjedal to lead Garmin-Sharp at Giro d’Italia (The Globe and Mail)
USA
Italians Sidelined as Foreign Riders Set to Dominate Giro (The New York Times)
Colombia
Team Colombia inaugura el Giro en la contrarreloj por equipos (El Tiempo)
Nairo Quintana, dentro de los candidatos a ganar el Giro de Italia (El Espectador)
Australia
Cadel Evans back to best for Giro tilt (The Age)
Aussie team eyes Giro’s pink jersey (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: chi vincerà, secondo voi?
n@po: Strafavorito Quintana.
MirKoBL: Se dovessi scommettere direi Quintana, è il logico favorito (e io spero che vinca) e ha anche una squadra piuttosto solida a sostenerlo. In seconda battuta mi piacerebbe vedere primo Evans, ma l’età non è dalla sua parte. Poi va a finire che vince un outsider.
Nebe1980: Credo che il favorito sia Nairo Quintana però non conosciamo bene la sua condizione dato che si sta allenando dalle sue parti. L’ultima apparizione che ricordiamo è alla Tirreno Adriatico, occasione in cui è sembrato meno brillante di Contador, ma comunque in discreto stato di forma. A gennaio al San Luis è stato nettamente il più forte in salita ma bisogna anche dire che a Gennaio non è che gli avversari fossero al top.
Quanto a Evans sarà anche anziano ma è un duro, io non lo darei per spacciato, al trentino è risultato di gran lunga il più brillante, ha staccato scalatori puri come Pozzovivo e Anton, ha risposto colpo su colpo a ogni allungo ed ha corso da padrone assoluto. Il punto è vedere se riuscirà a mantenere una certa continuità.
Sono anche curioso di vedere la condizione di Purito Rodriguez, le sue quotazione sono in caduta libera dopo la fallimentare campagna delle Ardenne con la caduta e la disastrosa Liegi, però una corsa di tre settimane può sempre riservare sorprese, quindi anche Purito va tenuto d’occhio specialmente con tutti quegli arrivi in salita che potrebbero esaltare le sue doti di scattista
nisky: Forse il fallimento del nord potrebbe rivelarsi l arma vincente! Condizione in crescita e freschezza
Howling Wolf14: Noi sappiamo quanto vale potenzialmente, sulla carte, ognuno dei partecipanti al Giro d’Italia, in particolare ognuno che faccia parte della cerchia di coloro che lo possono vincere. Ma sappiamo anche che al giorno d’oggi nel ciclismo più che il nome e la fama conta la condizione. Tra coloro che sono favoriti il Giro d’Italia lo vincerà ancora una volta colui che è in piena forma. E che lo sarà per tre settimane. Sembra un’osservazione banale ma rispecchia la realtà. Quintana può anche essere il più forte di tutti, ma partecipa al Giro al 70% del suo valore non può competere con, ad esempio, un Rodriguez che magari è al 100%. E viceversa, ovviamente. Ricordiamo che uno dei Giri più recenti lo ha vinto Hesjedal. Era il più forte? Non credo. Sicuramente era il più in forma. Pertanto le previsioni lasciano sempre il tempo che trovano se formulate senza tener conto del livello di condizione dei corridori messi a giudizio. Sono pura teoria, accademia, perché spesso le condizioni di un corridore le conosce solo il diretto interessato.
nisky: Il triste semmai è che nessun corridore di casa è realisticamente da podio! E anche laforma dei nostri vesilliferi sembra lontana dal far pensare ad exploit…..poi ci puo pure stare la sorpresa…ma a mente fredda prima del giro sembra una questione non italica! E gia uno nei dieci la vedo difficile! Forse il solo scarponi armato di tanta determinazione puo sperare!
Howling Wolf14: Sinceramente la cosa non mi fa soffrire. Vincere in casa è sempre stato un esercizio che a me non piace molto. Non mi piace il francese che vince il Tour, lo spagnolo che vince la Vuelta, quindi nemmeno l’italiano che vince il Giro. Mi piace l’italiano che primeggia e vince il Tour o la Vuelta. Ritengo che un successo all’estero abbia valore doppio. Quindi non soffro per nulla per l’assenza di italiani in grado di lottare per la vittoria finale al Giro. Spero invece che gli italiani si mettano in mostra al Tour e che Nibali ci regali un grande successo, o comunque una prestazione superlativa e almeno il podio. Per il Giro spero sinceramente che all’Astana diano spazio ad Aru. E’ un giovane emergente, deve avere la possibilità di far vedere ciò che sa fare. Tanto di cappello a Scarponi, ma si dia spazio ai giovani. Nei 10, se determinato e spalleggiato, Aru potrebbe anche arrivare. I numeri li ha. Almeno spero.
Valentini85: Dopo la Liegi, Pozzovivo e Caruso possono vincere il Giro.
n@po: Aru credo avrà ampio spazio con Landa (Scarponi è parte del progetto tour di Nibali). Personalmente son curioso di valutare il Pozzovivo 2014.
Howling Wolf14: Lo spero. Aru non può buttar via un anno. E’ un ragazzo da corse a tappe, gli va lasciata totale libertà. Deve anche sfruttare l’opportunità che gli offre il dirottamento di Nibali al Tour. Scarponi ha ormai fatto la sua carriera. Poi è dimostrato che è un piazzato. Pozzovivo lo vedo tra i primi dieci, magari attorno al 5-7° posto. Non ha i numeri per fare la differenza. Quando guadagna guadagna poco, quando perde perde di più. E’ un duro, uno che non molla, ma i limiti sono limiti.
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Il cielo d’Irlanda (Fiorella Mannoia)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della cronosquadre di Belfast
Belfast – partenza prima squadra : nuvole sparse, 14,1°C (percepiti 9°C), vento moderato da WSW (18-28 Km/h), umidità al 65%
Belfast – arrivo ultima squadra: nuvole sparse con possibilità di deboli ed isolate precipitazioni, 12,5°C (percepiti 9°C), vento moderato da WSW (14-22 Km/h), umidità al 73%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
De Stefano: “La sede del Parlamento con tutta illuminata”
Televideo RAI: “Valdegno” (Valdengo. sede di partenza della 15a tappa)
TV Sorrisi e Canzoni: “Lunghezzza”
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Così finì il Giro nel 2013, secondo Gomez Addams
1° Davide Appollonio
2° Adam Blythe a 13″
3° Miguel Minguez Ayala a 3′42″
4° Rafael Andriato a 5′26″
5° Edwin Alcibiad Avila Vanegas a 11′27″
L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
RADUNO DI PARTENZA A NAPOLI
PARTE STAMANE DA BOLZANO IL GIRO D’ITALIA. CALCIO: OGGI LA CAF DECIDE SUL CASO DOPING
Ciclismo e football al centro dell’attenzione degli sportivi – Anquetil e l’incognita Zilioli – Centotrenta corridori al via per la tappa di Riva del Garda
Il ciclista francese è il favorito di tutti i pronostici, avendo in Balmamion e Adorni i più pericolosi avversari – L’italiano, dopo una serie di prove alterne, deve chiarire il suo vero valore
Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.

Belfast s'è messa l'abito rosa in onore del Giro d'Italia (http://www.mediastreet.ie)
DOPO LA NIZZA NUDA E CRUDA…. AL VIA UNA TIRRENO “BOTERIANA”
marzo 11, 2014 by Redazione
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Se la Parigi-Nizza si è spogliata di tutto quanto, nelle scorse edizioni, aveva contribuito a far classifica, la Tirreno-Adriatico continuerà, invece, ad ammaliare i grandi campioni con le sue forme decisamente più tondeggianti, quelle delle colline e delle montagne che, da diversi anni, l’hanno fatta preferire alla corsa francese in preparazione alla Sanremo. E forse non è un caso che, nell’ultimo decennio, il vincitore della “classicissima” sia stato in sette occasioni un corridore schieratosi al via della “corsa dei due mari”, che anche quest’anno scatterà dalla Costa degli Etruschi e avrà i suoi momenti clou nelle tappe di montagna di Cittareale e Guardiagrele.
Tra Parigi e Milano ci sono quasi 850 Km e, soprattutto, due differenti filosofie di lavoro. Se negli uffici di ASO ci si adopera per “spogliare” le proprie creature, gli uomini di RCS Sport da anni lavorano nella direzione opposta e, invece, i percorsi delle loro gare li rimpolpano per benino. Le differenze sono sotto gli occhi di tutti e, in particolare, si fanno più evidenti esaminando i tracciati delle due corse parallele di preparazione alla Milano-Sanremo. Così quest’anno si avrà da una parte una Parigi-Nizza nuda e cruda, quasi come una di quelle modelle magrissime che tanto piacciano a molti stilisti, e dall’altra un’edizione della Tirreno-Adriatica sullo stile delle ultime disputate, ben carica di difficoltà e decisamente più “boteriana”. Vegni e soci ne hanno fatto quasi un Giro d’Italia in miniatura poiché in sette giorni sarà concentrata la “summa” di quel che s’incontra in un GT di tre settimane: le tappe per velocisti e quelle di montagna, quelle di collina e le cronometro, individuali e a squadre. A prima vista ciò potrebbe scoraggiare i partecipanti e in particolare chi punta a preparare una corsa storicamente “facile” come la Sanremo, ma il recente passato di questa corsa dice il contrario e, a dispetto di percorsi più esigenti, la partecipazione alla “corsa dei due mari” è spesso spiccata per qualità sull’avversaria corsa francese, che esce sconfitta anche per un altro particolare: negli ultimi dieci anni in ben sette occasioni il vincitore della “Classicissima” è stato un corridore uscito dalla Tirreno.
C’è, dunque, grande attesa per l’edizione n° 49 della corsa creata nel 1966 da Franco Mealli e che, come negli ultimi due anni, prenderà le mosse mercoledì 12 marzo con una cronosquadre tracciata lungo la “Costa degli Etruschi”. A differenze dei due precedenti, nei quali si imposero il GreenEdge Cycling Team (2012) e l’Omega Pharma – Quick Step (2013), si gareggerà in senso inverso, partendo da Donoratico, la frazione di Castagneto Carducci conosciuta per l’annuale Gran Premio ciclistico, e arrivando a San Vincenzo dopo 18,5 Km pianeggianti e veloci (la GreenEdge sfondò il tetto dei 54 Km/h), gli ultimi 7 dei quali saranno disegnati costantemente in riva al mare, esposti alle intemperanze del vento.
La prima tappa in linea sarà, come il solito, terreno di caccia per i velocisti che, usciti da un “toboga” collinare di un’ottantina di chilometri (comprensivo dei primi tre traguardi GPM), si troveranno sotto le ruote strada a loro congeniale negli ultimi 60 Km verso Cascina, dove la tappa si concluderà con un circuito di quasi 21 Km da ripetere due volte.
L’indomani la corsa farà scalo per il quarto anno consecutivo ad Arezzo ma con una sostanziale differenza rispetto ai recenti precedenti poiché non si arriverà più nella frazione industriale di Indicatore ma in pieno centro storico, accanto al Duomo di San Donato. Cambierà anche la “destinazione d’uso” della frazione, che da favorevole agli sprinter si trasformerà in un’occasione d’oro per i finisseur grazie alla rampetta in pavè (900 metri al 5%, con un picco dell’11%) che condurrà al traguardo e che dovrà essere ripetuta complessivamente cinque volte. Sarà l’antipasto alle due tappe più attese di questa Tirreno – Adriatico, che da Arezzo sabato 15 marzo si metterà in marcia per raggiungere Cittareale, località turistica della provincia di Rieti dove la tappa terminerà nel piazzale della stazione invernale di Selvarotonda, arrivo in salita a 1535 metri di quota. Si tratterà di un finale meno impegnativo rispetto a quello dei Prati di Tivo, proposto nelle ultime due Tirreno, ma i 14 Km al 5,3% di questa salita potrebbero risultare non meno selettivi dell’ascesa teramana, sia per la stagione, sia perché sarà affrontata al termine di una tappa lunga quasi 250 Km e che proporrà altre due ascese da non sottovalutare, in particolar modo i 1211 metri della Forca Capistrello (16,3 Km al 6,7%).
La giornata destinata alla scalata dei “muri”, che l’anno scorso era stata decisiva ai fini della classifica, stavolta sarà unificata alla seconda tappa di montagna e così i due momenti più importanti della quinta tappa, la Amatrice – Guardiagrele di 192 Km (altro chilometraggio importante), saranno prima la scalata all’impegnativo Passo Lanciano (1306 metri, 12,3 Km all’8,3%, è lo stesso versante della vittoria di Ivan Basso al Giro d’Italia del 2006) e poi, una trentina di chilometri più avanti, la verticale della Strada della Morice, uno dei più violenti muri mai visti in una corsa professionistica: 600 metri al 22,2% (con picco del 30%!), passati i quali mancheranno 800 metri all’arrivo, anticipato da un altro tratto a notevole pendenza.
Ventiquattr’ore dopo la “corsa dei due mari” sarà nuovamente a Porto Sant’Elpidio, dove la scorsa Tirreno si capovolse a favore di Nibali, ma stavolta s’incontreranno pochi e non insormontabili ostacoli e la frazione, la penultima, sarà così la seconda tra le due destinate ai velocisti, favoriti in particolar modo dagli ultimi 35 Km quasi del tutto “lisci”.
Piatta sarà anche la tappa conclusiva ma, ovviamente, qui si suonerà tutt’altra musica, quella del tic-tac degli orologi che accompagnerà lo svolgimento della tradizione cronometro di San Benedetto del Tronto. Nove chilometri da bere tutti d’un fiato come una tequila per far fare “bum bum” alla classifica!
Mauro Facoltosi

Il tratto più pendente del muro di Guardiagrele e, in trasparenza, l'altimetria della strada (foto Street View)
PARIGI NIZZA 2014: UN POSTO AL SOLE PER MOLTI
marzo 8, 2014 by Redazione
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Stavolta l’hanno fatta davvero… dura! Tolte le salite che permettevano di fare distacchi reali e immediati, eliminati anche i chilometri da percorrere contro il tempo, gli organizzatori della Parigi-Nizza sono riusciti nell’impresa di ridurre all’osso la corsa e contemporaneamente di renderla un osso davvero duro. La facilità del percorso, infatti, amplierà la fetta dei possibili vincintori e renderà l’edizione 2014 della “corsa al sole” molto stressante sul piano dei nervi. Bisognerà correre ciascuna frazione con le antenne ben dritte dalla partenza all’arrivo e… guai a distrarsi o la frittata è cotta e mangiata!
Una Parigi-Nizza facile. Anzi no, dura, atipicamente dura.
Quando gli uomini di ASO si sono messi a tavolino per progettare la 72a edizione della corsa francese hanno pensato di prolungare la politica di “austerity” adottata negli scorsi anni e, dopo aver levato di mezzo le grandi salite, forse ritenute inadatte a una corsa di fine inverno, hanno deciso si sbarazzarsi anche delle tappe a cronometro. Il risultato è stato quello di dare vita a una corsa facile sia sotto l’aspetto altimetrico, sia sotto quelle delle difficoltà complessive – pur non mancando le salite, se ne affonteranno otto di 2a categoria e quattro di prima – ma che sarà durissima proprio per questo particolare disegno, che farà di ciascuna delle otto tappe previste quella buona per far volgere la corsa a proprio favore. Quando fu svelato il tracciato del Giro d’Italia del 1985, uno dei più infelici della storia per quanto riguarda l’altimetria, il grande Alfredo Martini, interpellato dalla rivista Bicisport, disse che con un percorso del genere non ci si poteva permettere il lusso di lasciar andar via nessuna fuga, perché si sarebbe corso il rischio di non riuscire più a contenerne i danni. In quell’edizione della corsa rosa c’erano comunque delle crono e delle tappe di montagne con salite decisamente più consistenti rispetto a quelle che si troveranno sotto le ruote i partecipanti alla prossima “corsa al sole” e così bisognerà far ancor più tesoro delle parole dell’ex ct della nazionale azzurra. Con queste premesse, c’è la possibilità che la corsa si decida grazie ad una fuga “bidone” oppure solo all’ultimo colpo di pedale, il 16 marzo a Nizza, al termine di una corsa che – a questo punto – si rivelerà durissima sul piano dei nervi e della tensione agonistica.
Domenica 9 marzo, l’atto d’apertura dell’edizione 2014 della Parigi-Nizza sarà, “pensionato” (almeno per il momento) il tradizionale cronoprologo, una frazione in circuito che si disputerà a Mantes-la-Jolie, cittadina situata a una sessantina di chilometri a ovest della capitale francese, e che sarà la prima di tre consecutive che quasi certamente non vedranno rendersi concreto l’approdo di una qualsivoglia fuga, controllate a vista dalle squadre degli sprinter. In questa prima occasione l’unico momento per loro critico sarà rappresentato dalla facile ascesa della Côte de Vert (1,5 Km al 4,4% che dovranno essere ripetuti tre volte, l’ultima a 22 Km dall’arrivo) mentre un filo più problematica sarà la conclusione della successiva Rambouillet – Saint-Georges-sur-Baulche, tappa di 205 Km pressochè priva di veri ostacoli (un solo GPM di 3a categoria, ma è bene precisare che tutte le classificazioni delle salite sono sicuramente arrotondate per eccesso di una categoria, rispetto a quanto si vede sulle strade del Tour de France) ma che presenterà gli ultimi 1800 metri tracciati tutti in lievissima ascesa; un finale che i velocisti avranno, però, la possibilità di studiarsi a puntino perché lo percorreranno anche all’inizio del circuito di 18,5 Km che chiuderà questa giornata.
Passata la tappa che terminerà sulla pista del circuito automobilistico di Magny-Cours – la più facile di tutte, essendo l’unica che non presenterà traguardi della montagna – inizieranno le cinque giornate “forti” di questa edizione, ciascuna con il potere di essere determinante per la classifica finale. Si comincerà con l’arrivo a Belleville, traguardo che – dopo circa 140 Km di percorso pianeggiante – sarà preceduto da quattro salitelle sulle quali spiccano per quota raggiunta il Col du Champ Juin (742 metri) e per pendenze la Côte du Mont Brouilly, rilevante per il successo di tappa non solo per le sue possenti inclinazioni (media dell’8,4%, massima del 25%), ma anche perché l’ultima della serie, piazzata a 14,5 Km dall’epilogo.
Decisamente più aperto sarà il tracciato della successiva Crêches-sur-Saône – Rive-de-Gier, poco più di 150 Km con quattro salite sparse lungo tutto l’itinerario e che, nonostante la Côte de Sainte-Catherine di 2a categoria collocata a 12,5 Km dall’arrivo, potrebbe anche risolversi con il successo di un velocista capace di rimanere a galla nei finali più movimentati.
Toccherà poi alla tappa più lunga, poco più di 220 Km per giungere a Fayence, nome che susciterà più di un brivido in gruppo, memori della solenne “cotta” che si beccò Contador alla Parigi-Nizza del 2009 quando, dopo essersi imposto il giorno prima sulla Montagna di Lura e aver preso la maglia di leader con distacchi che si pensava incolmabili, lo spagnolo andrò incontro a un’inattesa crisi sul tormentato tracciato della frazione che giungeva a Fayence, incassando quasi 3 minuti di ritardo dal secondo in classifica e perdendo definitivamente la leadership. Stavolta, però, la marcia d’avvicinamento alla cittadina provenzale sarà più agevole e vere difficoltà s’incontreranno solo nel circuito finale di 25 Km, caratterizzato dall’ascesa ai 725 metri del Col de Bourigaille, peraltro denotata da pendenze tutt’altro che temibili (8,2 Km al 5,9%). Sarà, invece, il giorno successivo che i corridori si troveranno a fare i conti con una tappa dal tracciato simile a quella che costò la vittoria finale al campione spagnolo, quando si metteranno in sella per affrontare i 195,5 Km che li condurranno da Mougins al parco tecnologico Sophia Antipolis, dove una tappa della “corsa al sole” si concluse anche nel 2011, vinta dal francese Rémy Di Grégorio. Pur differente, il tracciato avrà una struttura simile a quello della tappa di 3 anni fa e proporrà le principali difficoltà – quattro colli, due dei quali di 1a categoria, e il tetto massimo rappresentato dai 1119 metri del Col de l’Ecre – nella prima parte di gara, mentre la seconda si snoderà attorno ad un nervosissimo circuito di una ventina di chilometri, da ripetere due volte, tutto saliscendi e zero pianura, ricordando certi percorsi collinari della Tirreno-Adriatico anche se il menù non avrà in programma dei muri.
Dopo questa frazione mancherà solo quella conclusiva che, considerato com’è stata confezionata l’intera corsa, rischierà realmente d’esser quella decisiva, anche se solo per questioni di secondi e in quest’ottica molto peso avranno anche i traguardi volanti, previsti nel numero di due in ciascuna frazione, poiché come da tradizione – interrotta solamente al Tour de France – metteranno in palio dei secondi d’abbuono validi per la classifica generale, oltre a quelli previsti ai traguardi finali. Abolita la cronoscalata al Col d’Èze, tornata a essere atto finale della corsa nel biennio 2012-2013 dopo un lungo periodo d’abbandono, quest’anno Nizza sarà ripristinata come ultimo traguardo e, come avveniva fino a qualche anno fa, la tappa conclusiva avrà la forma di un circuito che si snoderà sulle strade dell’entroterra, andando ad affrontare le ultime difficoltà utili a sovvertire i delicatissimi valori in campo, cinque ascese sulle quali risalta per fama proprio l’immancabile Col d’Èze, ascesa simbolo della Parigi-Nizza, i cui 4,3 Km al 6,7% saranno superati quando mancheranno 15 Km all’ultima premiazione. Potrebbero bastare per risolvere la diatriba, come potrebbe anche non appianare la questione e allora bisognerà attendere l’abbuono del traguardo per conoscere con certezza il nome del vincitore. Insomma, non si potrà dire gatto finchè non lo si sarà messo nel sacco della Promenade des Anglais.
Mauro Facoltosi

La Promenade des Anglais di Nizza: sarà lei l'estremo giudice dell'edizione 2014 della corsa francese? (wikipedia)
PAGELLE 2013: PROMOSSI E BOCCIATI DEL CAMPIONATO DEL MONDO
ottobre 1, 2013 by Redazione
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Firenze, come sei bella! Scusatemi l’intemperanza, so che condividerete con me la naturalezza dell’esclamazione, mi rimetto subito a scrivere di ciclismo. Dunque, il Campionato del Mondo 2013, tra i più emozionanti e spettacolari degli ultimi 15 anni, ha visto l’affermazione, a sorpresa, del completo corridore portoghese Rui Costa. Un’Italia semplicemente perfetta non è riuscita a cogliere il podio sia a causa della sfortuna, la quale si è davvero accanita contro i nostri ciclisti, che per colpa della solita condotta di gara di Valverde. Sul podio anche Rodriguez, indomita medaglia d’argento, e lo stesso “Fu Embatido”.
Foto copertina: la nazionale azzurra schierata compatta lungo il difficile anello fiorentino (foto Bettini)
ITALIA: gli Antichi Greci pensavano che nemmeno Zeus, il più potente tra gli dei dell’Olimpo e simbolo esso stesso di Potenza, potesse sfuggire alla legge di Tiche, la Dea che personificava la Fortuna. Solo una sorte particolarmente avversa, infatti, ha potuto impedire, domenica scorsa, ad un nostro atleta di vestirsi di una maglia arcobaleno che sarebbe stata più che meritata. Perché gli azzurri hanno interpretato un Mondiale come meglio non potevano: hanno pennellato le curve in discesa creando forte selezione grazie soprattutto all’abilità di un Paolini che sembrava davvero non sentisse la catena, e messo tristemente fuori gioco all’ultimo giro, proprio quando era giunto il suo momento di menare le danze in salita. In pianura, le trenate di Vanotti e Santaromita hanno messo alla frusta le gambe degli avversari. Il tentativo di Visconti ha costretto i belgi ad un lavoro che ne ha indebolito le difese mentre le accelerazioni di Scarponi, in salita, hanno fiaccato definitivamente le resistenze di tutti i favoriti della vigilia, da Gilbert a Cancellara. Nibali, il nostro capitano, indiscutibilmente il ciclista più forte visto in gara, avrebbe senza dubbio finalizzato il lavoro dei compagni, pure sfortunati (vedi la caduta di Scarponi e la già citata di Paolini), se una rovinosa scivolata non ne avesse minata la resistenza fisica ma, soprattutto, psicologica. Come spiegare difatti, se non tenendo conto di quest’ultimo fattore, il fatto che il siciliano si sia lasciato sfuggire una prima volta Rodriguez, esattamente nello stesso punto del percorso dove un giro prima era finito per terra? Sarebbe incomprensibile, poiché l’azzurro è certamente più forte, nell’affrontare le curve, dello spagnolo. Peccato, poi, trovarsi a ruota un Valverde che, come suo solito, corre da parassita. Una domenica che, comunque, al di là dei risultati, deve essere ricordata per le forti sensazioni che il coraggio, la grinta e la forza atletica degli italiani hanno saputo trasmetterci. Grazie mille ragazzi, siete stati memorabili! Voto: 9
PORTOGALLO (Alberto Rui Costa): un percorso così esigente, incattivito per di più dalle condizioni atmosferiche avverse, poteva premiare solo un ciclista dotato di grande fondo e resistenza in salita e così è accaduto, anche se la vittoria del valente portoghese ha sorpreso un po’ tutti. Già vincitore un paio di volte dell’impegnativo Giro di Svizzera, peraltro il primo dei quali conquistato in giovane età, al Tour de France ha saputo cogliere vari successi di tappa sempre con tentativi a lunga distanza. Oltre alla grande dote di fondo, aveva già dimostrato in passato di avere la freddezza e la capacità di saper cogliere l’attimo più favorevole per tentare la stoccata decisiva ed è grazie soprattutto a questa abilità di saper leggere le situazioni in corsa che ha potuto vestirsi dell’iride, sfruttando al massimo la generosità di Nibali e il parassitismo congenito di Valverde. Campionato del Mondo vinto meritatamente e grosso colpo di mercato della Lampre che, pensando di ingaggiare un futuro campione, si ritroverà fra le proprie fila l’attuale Campione del Mondo. Voto: 10
COLOMBIA: una squadra composta di autentici fenomeni, ciascuno dei quali avrebbe potuto correre da capitano in un’altra formazione senza sfigurare. La sfortuna ha messo fuori gioco Quintana, che avrebbe potuto fare molto male sullo strappo di via Salviati, sempre la cattiva sorte ha impedito ad Uran di battersi per la maglia iridata, dopo essere riuscito faticosamente a resistere alle sfuriate di Nibali in salita. A mio parere, tuttavia, la scivolata in discesa del colombiano è da imputare maggiormente ad un calo fisico che non alla sfortuna mentre Betancour ha interpretato una gara al di sotto delle aspettative. Voto: 6
SPAGNA: tanto compatta e coesa si è dimostrata la squadra italiana, quanto disarticolata e litigiosa è stata quella iberica. Ognuno, o quasi, ha fatto corsa a sé, disinteressandosi dei propri compagni e il finale della competizione ha costituito la degna conclusione di tutta una gara interpretata aspettando, come d’abitudine, le mosse degli avversari cioè, in definitiva, degli italiani. Dispiace un po’ per Rodriguez (voto: 8 ), che si deve accontentare dell’ennesimo podio prestigioso della carriera, il quale ha davvero fatto il diavolo a quattro in salita, dimostrandosi inferiore solo al nostro Nibali. Analogo sentimento non si può provare di certo nei confronti di Valverde il quale sperava di sfruttare al massimo il lavoro dei siciliano per poi bruciarlo, come al solito, in volata. Gli è andata male, fortunatamente, perché Vincenzo non si è lasciato abbindolare come Rebellin alla Liegi 2008. Gli altri spagnoli sono stati quasi inesistenti, se si esclude Contador che si è fatto vedere un paio di volte in testa al gruppo. Voto: 4,5
BELGIO: il ritmo forsennato imposto dagli italiani ha messo fuori gioco questa squadra, la più temuta della vigilia insieme alla Spagna. Il nostro Visconti ha obbligato i passistoni belgi, Leukemans, Monfort, Van Summeren ad un lavoro imprevisto e le progressioni micidiali di Scarponi hanno completato il piano di distruzione della squadra nordica. Tutti, compreso capitan Gilbert, si sono piegati ad un passo per loro insostenibile e hanno dovuto abdicare. Sostengo da sempre che lo spauracchio belga, fautore del tris delle Ardenne nel 2011, mal digerisce le corse “tirate” per più chilometri. La gara di domenica conferma la mia tesi. Voto: 3
SVIZZERA: Danilo Wyss e Gregory Rast sono gli unici due elvetici a meritare la sufficienza per l’abnegazione messa al servizio di capitano Cancellara. Quest’ultimo è risultato totalmente inadeguato ad affrontare le asperità del circuito di Firenze. Alla vigilia aveva boriosamente dichiarato che non sapeva cosa fosse venuto a fare Pozzato al Mondiale, potremmo rivolgergli la stessa domanda. A meno che non consideri un risultato soddisfacente il 10º posto finale della prova su strada e la batosta patita da Martin a cronometro. Voto: 3
FRANCIA: ottime prove da parte di Gautier e del giovane Bardet, che hanno contribuito a vivacizzare la gara. Se gli azzurri non avessero imposto un’andatura così elevata, il rischio di vedere Voeckler Campione del Mondo si sarebbe alzato esponenzialmente, per fortuna è stato scongiurato. Il capitano dei transalpini, infatti, come logica voleva, ha sofferto parecchio gli ultimi due giri del circuito. Voto: 4
SLOVACCHIA: ovviamente tutta la squadra era a disposizione di Peter Sagan il quale, al pari di Cancellara e Gilbert, era uno dei grandi favoriti ma che, al pari degli altri due citati, ha concluso nella maniera più opaca. Non lo si è mai visto. Voto: 3
OLANDA: dopo la poderosa volata che ha consentito a Gesink di imporsi maestosamente in una premondiale corsa in Canada, speravamo di vedere finalmente competitiva, la ormai non più giovane promessa olandese, nel finale di gara. Penso che questo non sia avvenuto a causa del ritmo indiavolato imposto dall’Italia in discesa, dato che Robert non è un drago quando la strada tende all’ingiù, come dimostra la Parigi-Nizza persa da Rebellin proprio su quel terreno. La difficoltà del capitano dell’Olanda di guidare la bici gli deve aver irrigidito i muscoli, in ogni caso le prossime gare cui prenderà parte scioglieranno i dubbi relativi alla sua debacle, anche se ormai siamo abituati a vedere tradite le nostre aspettative quando si parla di Gesink. Voto: 3
Cadel Evans, Alexandre Kolobnev: capitani, rispettivamente, dell’Australia e della Russia, sono stati frenati entrambi da una caduta. Peccato, perché sembravano tutti e due in forma e il finale di gara avrebbe potuto esaltare le caratteristiche sia dell’uno che dell’altro esattamente come accaduto al Campionato del Mondo 2009 vinto dall’australiano e in cui il russo ha conquistato il bronzo. Voto: n.d.
USA: speravamo di impreziosire il romanzo, iniziato nel corso del Giro di Spagna, che ricorderete essere intitolato “L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DI HORNER”, di un ulteriore capitolo e invece siamo rimasti a bocca asciutta. Eravamo già pronti a declamare le gesta di Sorriso sullo strappo di via Salviati, che avrebbe di certo affrontato con un rapportino dei suoi, e ci siamo dovuti accontentare delle stoccate di Nibali e Rodriguez perché il buon Christopher ha pensato bene di ritirarsi quasi subito. Chissà perché… Voto: 3
IRLANDA: Daniel Martin e Stephen Roche erano le punte di diamante della formazione, i capitani designati, ed entrambi erano apparsi piuttosto in forma. Probabilmente il meteo ha giocato a loro sfavore, anche se per degli irlandesi, la pioggia, dovrebbe rappresentare un fattore vantaggioso. Voto: 3
GRAN BRETAGNA: un altro ciclista che aveva dichiarato di puntare forte al Mondiale di Firenze era l’ultima Maglia Gialla del Tour de France, Christopher Froome. A giudicare dal piglio con cui gli albionici si erano messi in testa a tirare sin dalle prime battute di gara, Mark Cavendish e Bradley Wiggins su tutti, si sarebbe pensato ad un Froome in grande spolvero. Invece non si è mai visto, svanito nel corso della gara come il resto della squadra britannica. Voto: 3
NORVEGIA: Boasson Hagen è stato capace di resistere fino all’ultimo giro poi ha dovuto, come molti del resto, alzare bandiera bianca. Certo è che da questo velocista-scalatore, in grado tanto di battere gli sprinter puri quanto di involarsi solitario sull’aspra salita di Pra Martino ad un’edizione del Tour de France, ci si attendeva molto di più. Voto: 3
Francesco Gandolfi (gandolfi.francesco@libero.it)