ALENTOUR DU TOUR… QUI HUY
luglio 7, 2015 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Utrecht a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
IL POKER D’ASSI
Breve rassegna stampa dai paesi del “poker d’assi” el Tour 2014, Nibali, Contador, Froome e Quintana. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Tour, Froome in giallo. Vince Purito, maxi-caduta(Gazzetta dello Sport)
Paurosa caduta. E al Tour entra la safety car. E Froome stacca tutti a Huy(Corriere della Sera)
Contador: Spagna
Purito toma Huy, Contador cede tiempo y Froome es líder – Contador, en Huy: “Las piernas me iban bastante duras” – Froome: “Me encanta volver a verme con el maillot amarillo” – Purito: “Ha sido más duro por el ritmo y por los golpes” – Una tremenda caída neutralizó la etapa y forzó 4 abandonos (AS)
Purito, el guardián del Muro – Así fue la caída que paró el Tour de Francia – Kreuziger se sale en plena curva cuando los Tinkoff preparaban la subida al muro de Huy (Marca)
‘Purito’ reina en el Muro de Huy en una jornada caótica – Froome: “No me siento más fuerte que el resto” – ‘Purito’: “Ganar en Huy es algo muy especial” – Contador: “He perdido un tiempo muy bueno” (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito
Froome takes yellow jersey amid crash chaos (The Independent)
Froome seizes lead after crash hits peloton (The Times)
Froome takes yellow jersey as enormous crash mars Tour de France (The Daily Telegraph)
Quintana: Colombia
Fuerte caída en la etapa 3 del Tour de Francia – Joaquim Rodríguez ganó en el Muro de Huy; Quintana fue noveno (El Tiempo)
La fuerte caída en la tercera etapa del Tour que originó los primeros abandonos – Nairo Quintana, noveno en la tercera etapa del Tour – Rigoberto Urán estuvo dentro de la caída de la tercera etapa del Tour – La pistola que disparó a Nairo (El Espectador)
Francia
Rodriguez a fait le mur – Vertèbre cassée pour Bonnet – Froome: «Il est bien trop tôt» – Grosse chute dans le peloton – Rodriguez: «Je suis comme le bon vin» – Le peloton en souffrance – Prudhomme: «Il n’y avait plus d’ambulance» – Contador «pas inquiet» – Gallopin: «Aux 500m, j’y croyais» (L’Equipe)
Fabian Cancellara: Svizzera
Brutta caduta per Cancellara (Corriere del Ticino)
Cancellera perd son maillot jaune après une chute collective (24 Heures)
Cancellara nach Sturz chancenlos – Froome neuer Leader (Neue Zürcher Zeitung)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Previsioni sulla tappa?
Howling Wolf14: Io mi aspetto una sparata di Geraint Thomas sul Muro di Huy. Obiettivo maglia gialla. Purito Rodriguez ha le gambe legnose. Nessuno è più adatto di lui ad un arrivo di questo tipo, ma dubito che potrà essere competitivo. C’è il rischio, anzi, che perda ancora. L’impulso dovrebbe portare Nibali, Quintana, Pinot e Valverde a cercare di recuperare subito almeno una parte del tempo perduto ieri nei confronti di Contador e Froome, ma su una salita così breve possono guadagnare solo briciole. La ragione prevarrà sull’impulso, i big battuti ieri giocheranno qualcosa solo negli ultimi 300 metri. Forse fa eccezione il solo Valverde, che tanto è subalterno a Quintana in casa Movistar e può quindi anche rischiare di bruciarsi ulteriormente senza compromettere le ambizioni del team, imperniato attorno al colombiano.
Nebe1980: Io spero che prevalga l’istinto, il ciclismo da ragionieri non mi piace
Mauro Facoltosi: Brutta caduta nel gruppo lanciato ad alta velocità a 50 Km dall’arrivo. A terra, tra gli altri, Dumoulin (costretto al ritiro) e la maglia gialla Cancellara. Tutte le ambulanze sono impegnate nel luogo della caduta e per questo motivo la direzione del Tour ha fermato la corsa (con qualche protesta da parte di alcuni corridori)
Howling Wolf14: E’ stata una brutta caduta, che ha coinvolto più di 20 corridori, ma mi pare – e spero di non sbagliare – che non vi fossero feriti in gravissime condizioni, tali da giustificare la neutralizzazione della corsa. Noi da fuori non ne possiamo sapere tan to quanto quelli che sono là, ma per quel che s’è visto la corsa, secondo me, poteva andare avanti. Non è la prima volta che cadono 20 corridori insieme. Mi auguro che il peggior contuso abbia solo fratture.
Mauro Facoltosi: La neutralizzazione è stata decisa perchè tutte le ambulanze al seguito erano state dirottate sul luogo della caduta. Nel caso di un’ulteriore incidente più avanti non ci sarebbe stata la possibilità di garantire una rapida assistenza medica agli infortunati.
Mauro Facoltosi: In un’intervista pubblicata su l’Equipe il direttore del Tour Prudhomme ha confermato che la tappa è stata fermata perchè tutte le ambulanze (4 per la precisione, più 2 auto) erano state fermate sul luogo dell’incidente. Per fare un paragone con il Giro, al Tour hanno 4 ambulanze e 2 auto dei medici, al Giro – stando a quando comunicato da Vegni durante il dopotappa di oggi pomeriggio – alle due auto si affiancano 5 ambulanze, ma c’è uno stretto contatto con il 118. In caso di caduta di massa le 5 ambulanze vengono riservati ai feriti più gravi, per gli altri vengono allertati i mezzi locali del 118
Nebe1980: o mi aspetto un grande attaccdo di Nairo Quintana da lontano sulle montagne. Nibali potrebbe tentare già da domani ma l’anno scorso è stata una situazione particolare. Froome ha la sparata alla Purito ma è forte anche sulle grandi salite però è troppo robotico, se qualcosa non va secondo i piani lui va in tilt quindi Quintana e Contador se ritrova la condizione possono inscenando azioni imprevedibili e da lontano mandarlo in tilt Comunque buono il fatto di aver evitato la prima settimana stile Leblanc con 10 giorni lungo le desolate pianure francesi ma 13 Km a cronometro individuale sono davvero troppo pochi, è bastata una tappa di pianura per annullarne completamente gli effetti. Comunque io se fossi Froome mi preoccuperei perchè a quanto pare la maglia gialla in questo tour non porta bene
in collaborazione con il “Forum dello Scalatore”
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Stop! (Sam Brown)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: SERAING – CAMBRAI (223,5 Km)
Sono due le tappe “spauracchio” del Tour 2015 e in nessun caso si tratta di frazioni di montagna. Quelle sono attese per natura, queste due stanno da tempo togliendo il sonno a chi punta a vestirsi di giallo sugli Champs-Élysées: una è la cronosquadre di domenica prossima, l’altra è la frazione che domani introdurrà il gruppo in Francia, viaggiando per 223,5 Km dalla cittadina belga di Seraing a Cambrai. E’ la tappa più lunga di questa edizione, la prima delle due nelle quali si supereranno i 200 Km, ma non è questo il problema. E non lo è nemmeno l’altimetria, che proporrà di rilevante solamente la facilissima salitella della cittadella di Namur, da superare ad una cinquantina di chilometri dalla partenza. Dopo le ventose dighe olandesi, il muro di Huy e il non prevedibile capitombolo in mezzo al gruppo che ha spedito a casa Dumoulin, il “pepe” alla corsa lo daranno le pietrose strade dell’”Inferno del Nord”, riproposte dopo il successo della tappa dell’Arenberg del Tour dell’anno scorso. In tutto si dovranno affrontare 13,3 Km di pavè, suddivisi in 7 tratti, sei dei quali concentrati negli ultimi 46 Km di gara, con i più impegnativi piazzati per ultimi. Il terzultimo, lungo 1500 metri, debutterà con un sensibile restringimento della sede stradale, che si accompagnerà ad un tratto in salita che metterà ancor più in fila il gruppo, selezionandolo naturalmente. Il penultimo è il più lungo e a circa metà dei suoi 3,7 Km si affronterà un’insidiosa curva a 45°, mentre l’ultimo misurerà 2,3 Km e terminerà quando mancheranno 11 Km al traguardo e, dunque, ci sarà più asfalto per tentare di recuperare rispetto all’anno scorso, quando c’erano appena 5 Km di strada nuovamente liscia verso la foresta dell’Arenberg
METEO TOUR
Previsioni meteo della quarta tappa, Seraing – Cambrai
Seraing : nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 29°C (percepiti 27°C), vento moderato da SW (15-20 Km/h), umidità al 43%
Côte de la Citadelle de Namûr (GPM – 53 Km) : nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 29,1°C (percepiti 27°C), vento moderato da SW (18-22 Km/h), umidità al 45%
Pont-à-Celles – 1° settore di pavè (103,5 Km) : nuvole sparse, 28,7°C (percepiti 25.5°C), vento moderato da WSW (22-26 Km/h), umidità al 50%
Famars – 2° settore di pavè (177.5 Km) : nuvole sparse, 25,6°C (percepiti 21°C), vento moderato da WSW (23-28 Km/h), umidità al 51%
Cambrai : nuvole sparse, 25,5°C (percepiti 21°C), vento moderato da W (23-31 Km/h), umidità al 51%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Pancani: “Conclusione in cima al fascino del muro di Huy”
Martinello: “Ha picchiato diverse escoriazioni”
Pancani: “Gran premio della montagno”
Pancani: “Si stacca ancora la maglia gialla di Fabian Cancellara” (è rimasto nudo in corsa?)
De Stefano: “La compagno di squadra”
De Stefano: “Il nostro video si sdoppia in due per il viso di Vincenzo Nibali” (troppo gonfio?)
De Stefano: “La grafica della tappa di domani è tutta un programma” (è la tappa del pavè, ma altimetricamente è quasi completamente piatta)
Televideo: “Tejai Van Garderen” (Tejay)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della 3a tappa, Anversa – Huy
1° Michael Matthews
2° Greg Henderson a 7′25″
3° Laurens Ten Dam a 8′00″
4° Marco Haller a 9′51″
5° Alexander Kristoff s.t.
Miglior italiano Davide Cimolai, 9° a 10′02″
Classifica generale
1° Michael Matthews
2° Adam Hansen a 3′53″
3° Markel Irizar s.t.
4° Nicolas Edet a 4′16″
5° Stijn Devolder a 4′21″
Miglior italiano Davide Cimolai, 11° a 9′17″
IL TOUR DI GIMONDI
Sono passati 50 esatti dal fantastico successo di Felice Gimondi al Tour de France. Ci ricondurranno a quelle “calde” giornate del 1965 i i titoli del quotidiano “La Stampa”
24 GIUGNO 1965 – 3a TAPPA: ROUBAIX – ROUEN
GIMONDI VINCE A ROUEN E CONQUISTA LA MAGLIA GIALLA
Nella terza tappa del Giro di Francia affermazione di un nostro ciclista
Il corridore bergamasco ha tagliato il traguardo con un lieve vantaggio su Wright e su altri otto compagni di fuga – L’episodio decisivo a poca distanza dall’arrivo – Il gruppo con Yan De Kerkhove, Yan Looy, Adorni e Poulidor giunge staccato di 32″ – Grave incidente a Georges Groussard: il francese cade e si frattura il femore – Oggi la Caen-Saint-Brieuc di 227 km – Anni 1°, Capodivento 2° nel Tour dell’Avvenire
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Primissimo piano sul ripido muro di Huy, grande ''vedette'' della 3a tappa del Tour de France (seagate29er.wordpress.com)
ALENTOUR DU TOUR… QUI ZÉLANDE
luglio 5, 2015 by Redazione
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Utrecht a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
IL POKER D’ASSI
Breve rassegna stampa dai paesi del “poker d’assi” el Tour 2014, Nibali, Contador, Froome e Quintana. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Vincenzo Nibali, il Tour parte in salita. “Solo questione di sfortuna”. – Tour: Greipel re dello sprint. Cancellara si mette il giallo. Nibali perde 1′28″ da Froome (Gazzetta dello Sport)
Tour de France, Nibali fora e perde un minuto e mezzo rispetto ai favoriti (Corriere della Sera)
Contador: Spagna
Froome y Contador meten 1:28 y 1:24 a Quintana y Nibali – Contador: “Las diferencias son buenas para una etapa llana” – Chris Froome: “Teníamos que vigilar a Contador” (AS)
Hachazo de Contador (Marca)
Greipel al sprint, Cancellara de amarillo – Quintana: “Evitamos que la diferencia fuese mayor” – Contador: “Las diferencias son buenas” (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito
Mark Cavendish blames team-mates after failing to win stage two (The Independent)
Greipel the sprint king as Cavendish fades (The Times)
Curse of Cav strikes again as Griepel wins sprint (The Daily Telegraph)
Quintana: Colombia
Nairo cedió terreno en la segunda etapa del Tour de Francia (El Tiempo)
Nairo Quintana cedió terreno en la segunda etapa del Tour de Francia (El Espectador)
Francia
C’est déjà le grand écart! – Etixx-Quickstep a raté son coup – Pinot: «C’était la panique» (L’Equipe)
Andrè Greipel: Germania
Andre Greipel gewinnt zweite Tour-Etappe (Berliner Zeitung)
Martin fährt wieder an Gelb vorbei – Etappensieg für Greipel (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
Fabian Cancellara: Svizzera
Cancellara in maglia gialla (Corriere del Ticino)
Fabian Cancellara s’empare du maillot jaune! (24 Heures)
Tour de France: Cancellara schlüpft ins Maillot Jaune (Neue Zürcher Zeitung)
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
E’ arrivata la bufera (Renato Rascel)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: ANVERSA – HUY (159,5 Km)
Sbarcato in Belgio, il Tour incontrerà la tappa altimetricamente più impegnativa della prima settimana di gara. Non si potrà certo parlare di montagne, salendo al massimo sino ai 258 metri della Côte d’Ereffe, ma ci aspetta un finale ad altissima gradazione alcoolica e non soltanto per l’arrivo sul tremendo muro di Huy, ma anche per la situazione venutasi a creare in classifica dopo la tappa delle dighe olandesi. Molti tra i pretendenti alla maglia gialla parigina e al podio finale, su tutti Vincenzo Nibali e Nairo Quintana, si ritrovano già con un sensibile fardello sul gruppone e certamente cercheranno di sfruttare le difficoltà offerte dagli ultimi 50 Km per tentare di cominciare a sgretolare il distacco accusato da Contador e Froome. Il tracciato proporrà i primi quattro gran premi della montagna del Tour 2015 e, oltre alle lotte di classifica, ci sarà gran bagarre anche da coloro che puntano, invece, ad indossare la maglia a pois di miglior scalatore. Le polveri potrebbe accendersi in qualsiasi punto di questo finale, probabilmente in vista della penultima “côte”, quella corta ma già impegnativa di Cherave (1,3 Km al 8,1%), che sarà attaccata 5 Km prima di giungere ai piedi della temuta verticale finale, dal 1983 luogo dell’arrivo della Freccia Vallone ma che finora mia era stata affrontata al Tour de France. A renderla selettiva non sono soltando le sue tremende inclinazioni (9,6% la pendenza massima su 1,3 Km, 26% quella massima) ma anche una carreggiata notevolmente ristretta, per la quale avrà grandissima importanza anche la posizione nel gruppo con la quale ci si presenterà all’appuntamento con il primo arrivo in salita del Tour 2015
METEO TOUR
Previsioni meteo della terza tappa, Anversa – Huy
Anversa : cielo sereno, 24°C (percepiti 21°C), vento moderato da WSW (15-19 Km/h), umidità al 37%
Glabbeek (50.5 Km) : cielo sereno, 23.4°C (percepiti 20°C), vento moderato da WSW (15-17 Km/h), umidità al 39%
Andenne (105 Km) : cielo sereno, 24.4°C (percepiti 23°C), vento moderato da WSW (11-13 Km/h), umidità al 44%
Huy : cielo sereno, 23.5°C (percepiti 22°C), vento moderato da WSW (11-12 Km/h), umidità al 41%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Martinello: “Un’ottava piazza che ha affettivamente colto”
Novelli: “Questa mattina sono partiti cauti” (infatti nella prima ora sono stati percorsi 46 Km)
Novelli: “Rischio di forte vento dall’Oceano” (deve essere ben forte per arrivare dall’Oceano fino in Olanda)
Novelli: “C’è un’ondata di nuvole basse che arrivano dall’Atlantico”
Novelli: “Dovranno infilarsi all’interno di questo imbuto di maltempo”
Pancani: “Prima caduta del Tour” (era la terza di giornata)
Pancani: “Un abbuono senza abbuoni”
De Stefano: “Grazie agli abbuoni, che sono tornati nel 2008 al Tour de France” (erano stati aboliti nel 2008 e sono stati ripristinati quest’anno)
Pancani: “Assolutamente meritata questa maglia gialla di Greipel” (Greipel ha vinto la tappa, la maglia l’ha presa Cancellara)
Pancani: “Froome ha un minuto su Contador” (è di soli 12 secondi il distacco in classifica tra i due)
De Stefano: “Bisogna accettare anche queste domande” (ripetendo quello che aveva appena detto Nibali… ma Vincenzo aveva detto “giornate”)
Televideo: “Zalande” “Zelande” (Zélande)
Televideo: “Il messinese paga dazio arrivando con 1′28″ di ritardo da Froome e 1′24″ da Contador” (è il contrario)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della 2a tappa, Utrecht – Zélande
1° Adam Hansen
2° Thomas Voeckler s.t.
3° Nicolas Edet s.t.
4° Brice Feillu s.t.
5° Laurent Didier s.t.
Miglior italiano Giampaolo Caruso, 42° a 6′02″
Classifica generale
1° Brice Feillu
2° Laurent Didier a 41″
3° Adam Hansen s.t.
4° Nicolas Edet a 1′04″
5° Thomas Voeckler s.t.
Miglior italiano Giampaolo Caruso, 10° a 6′06″
IL TOUR DI GIMONDI
Sono passati 50 esatti dal fantastico successo di Felice Gimondi al Tour de France. Ci ricondurranno a quelle “calde” giornate del 1965 i i titoli del quotidiano “La Stampa”
23 GIUGNO 1965 – 2a TAPPA: LIEGI – ROUBAIX
GIMONDI PASSA AL SECONDO POSTO NELLA CLASSIFICA GENERALE DEL TOUR
La tappa di ieri, a Roubaix, vinta da Van de Kerkhove* davanti all’italiano – Il belga ha conquistato anche la maglia gialla – Adorni ottavo in graduatoria a 1′37″ – Oggi arrivo a Rouen – Il Tour dell’Avvenire: Antonio Albonetti secondo sul traguardo di Roubaix.
*errore di stampa, il cognome esatto del corridore belga è Van De Kerckhove
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)
La diga che ha ospitato l'epilogo della prima tappa in linea del Tour 2015 (wikipedia)
ALENTOUR DU TOUR… QUI UTRECHT
luglio 4, 2015 by Redazione
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Utrecht a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
IL POKER D’ASSI
Breve rassegna stampa dai paesi del “poker d’assi” el Tour 2014, Nibali, Contador, Froome e Quintana. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Tour, Dennis da record. Nibali è il più veloce tra i big (Gazzetta dello Sport)
Tour de France, maglia gialla a Dennis. Nibali il migliore tra i big (Corriere della Sera)
Contador: Spagna
Dennis es el primer líder y Pinot da un aviso al ‘Big Four’ – Quintana: “Di el máximo en una crono muy exigente” – Dennis, el contrarrelojista más rápido de la historia: 55,4 km/h (AS)
Primer mordisco de Nibali – Dennis ‘vuela’ y hace historia (Marca)
Rohan Dennis, primer maillot amarillo – Quintana: “Me he encontrado bien” – Movistar, campeón en su clase (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito
Rohan Dennis claims yellow jersey after winning Dutch stage one ‘Super happy’ Cavendish aims to climb stage ladder (The Independent)
Tour de France: Dennis powers into yellow jersey (The Times)
Dennis takes yellow jersey in Tour opener (The Daily Telegraph)
Quintana: Colombia
“Es una contrarreloj muy exigente; me encuentro bien”: Nairo Quintana(El Tiempo)
Rigoberto Urán, el mejor colombiano en la primera CRI del Tour – Pinot: “Los 20 segundos que le saco a Nairo Quintana son una anécdota” Un Tour con aroma a café – Nairo Quintana: “Ha sido una contrarreloj muy exigente, pero me sentí bien” (El Espectador)
Francia
Le premier bouquet pour Dennis – 55,446 – Pinot: «Je suis dans les temps» (L’Equipe)
Rohan Dennis: Australia
Aussie Rohan Dennis wins opening stage of Tour de France 2015 (The Age)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Previsioni sul Tour 2015? Chi prevarrà tra i 4 grandi favoriti (Nibali, Contador, Quintana, Froome?
Howling Wolf14: Froome dà 6″ a Contador, 8″ a Valverde, 13″ a Nibali e Quintana, 24″ a Purito
Mauro Facoltosi: Mi riferivo alla classifica finale
Nebe1980: E’ ancora presto per dare un giudizio su Contador, lui ha avuto il picco di forma nella seconda settimana di giro e quindi secondo me farà questa settimana in crescendo cercando di difendersi e sarà al meglio quando inizieranno le montagne. Nibali invece deve cercare di avvantaggiarsi sugli altri in questa prima settimana che presenta tappe insidiose ma deve stare attento a non arrivare in debito nella terza settimana altrimenti sarebbero dolori
in collaborazione con il “Forum dello Scalatore”
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Dedicata alla crono record di Dennis
Speedy Gonzales (Peppino di Capri)
Dedicata all’unica cronometro individuale del Tour
Il tempo se ne va (Adriano Celentano)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: UTRECHT – ZÉLANDE (166 Km)
L’altimetria completamente pianeggiante e il chilometraggio relativamente basso non devono trarre in inganno: la prima frazione in linea sarà una delle più insidiose dell’intero Tour 2015. Tutta “colpa” degli ultimi 50 Km di gara, caratterizzati da tre tratti in cui si gareggerà praticamente in “mare aperto”, percorrendo 5 lunghe dighe artificiali, costruite per separare le acque del Mare del Nord da quelle più interne dei “polder”. Vien facile intuire che, in questo contesto ambientale, l’insidia maggiore sarà quella del vento, che potrebbe provocare fratture nel gruppo, con diversi corridori – magari anche di punta – costretti ad un surplus di lavori per rientrare in un gruppo che, nei chilometri conclusivi di una frazione, normalmente viaggia a ritmi elevati. Il vento potrebbe risultare decisivo anche per l’esito della volata, poichè gli ultimi 2,5 Km si svolgeranno interamente su una diga, con il traguardo collocato appena si sarà tornati sulla terraferma, sull’isola artificiale di Neeltje Jans
METEO TOUR
Previsioni meteo della prima tappa, Utrecht – Zélande
Utrecht: pioggia debole (0,3 mm) e schiarite, 25.8°C (percepiti 27°C), vento debole da ENE (3-4 Km/h), umidità al 66%
Rotterdam – Sprint (80.5 Km) : pioggia debole (0,5 mm) e schiarite, 24.8°C, vento debole da W (8-9 Km/h), umidità al 66%
Hellevoetsluis (114.5 Km) : pioggia debole (0,4 mm) e schiarite, 21.7°C (percepiti 18°C), vento moderato da WNW (16-19 Km/h), umidità al 78%
Zélande : previsioni non disponibili
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Davide Novelli: “E’ un disegno ricavato all’interno del centro storico di Utrecht”
Davide Novelli: “Questo Trou” (Tour, detto così significa “buco”)
Lelli: “L’asfalto si squama”
Pancani: “Il Tour de Frank”
Pancani: “Cronometro di Bergerac, dove ha ufficialmente vinto il Giro d’Italia Vnicenzo Nibali, ovviamente al Tour”
De Stefano: “Il termometro si è fatto sentire parecchio”
Televideo: “Kiedermann” (Kelderman)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della 1a tappa, circuito a cronometro di Utrecht, e prima classifica generale
1° Mikael Cherel
2° Brice Feillu a 1′08″
3° Armindo Fonseca a 1′11″
4° Giampaolo Caruso a 1′12″
5° Perrig Quéméneur s.t.
IL TOUR DI GIMONDI
Sono passati 50 esatti dal fantastico successo di Felice Gimondi al Tour de France. Ci ricondurranno a quelle “calde” giornate del 1965 i i titoli del quotidiano “La Stampa”
22 GIUGNO 1965 – 1a TAPPA / 1a SEMITAPPA: COLONIA – LIEGI
2a TAPPA / 2a SEMITAPPA: LIEGI – LIEGI (CRONOMETRO A SQUADRE)
IL BELGA VAN LOOY CONQUISTA LA PRIMA MAGLIA GIALLA DEL TOUR
Nel Giro ciclistico di Francia un avvio senza sorprese
L’ex campione del mondo guida la classifica grazie al successo in volata sul traguardo di Liegi – Alla Ford-Gitane la semitappa a cronometro a squadre, che è costata a Motta un ritardo di oltre tre minuti – Adorni a 1′23″ dall’asso fiammingo – Oggi duecento chilometri con arrivo a Roubaix. Nel Tour dell’Avvenire: Monti vince a Liegi
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

La torre campanaria del duomo di Utrecht (www.domtoren.nl)
ALENTOUR DU TOUR… RADUNO DI PARTENZA
luglio 3, 2015 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Utrecht a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
IL POKER D’ASSI
Breve rassegna stampa dai paesi del “poker d’assi” el Tour 2014, Nibali, Contador, Froome e Quintana. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Il Tour dà i numeri: 1 Nibali, 31 Froome, 41 Contador, 51 Quintana (Gazzetta dello Sport)
Tour de France, una maglia per 4. Ecco i grandi favoriti del 2015 – Tour de France 2015, sabato il via. Ecco le 10 tappe decisive (Corriere della Sera)
Contador: Spagna
Valverde y Nairo Quintana: “Venimos a ganar el Tour” – Froome: “La decepción de 2014 supone ahora un aliciente” – Nibali: “Estoy casi igual de forma que el año pasado” – Nairo Quintana debutará a las 15:00; Contador, a las 17:13 – Tom Dumoulin: máximo favorito al primer amarillo (AS)
Alberto Contador, a las 17:13 – Valverde confía en ayudar a su líder: “Este Tour favorece a Quintana”(Marca)
Froome: “Yo ya he ganado el Tour, tengo menos presión” – Nairo Quintana:”Para mí, los favoritos son Nibali y Contador” (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito
Twins Simon and Adam Yates have a mountain to climb during Tour of duty – Alberto Contador’s Giro d’Italia efforts have raised ‘more doubts’ about his – Can Chris Froome secure the yellow jersey for Team Sky again? (The Independent)
Contador hopes to be fit for Tour (The Time)
“Road to redemption starts in Pyrenees – if I get there” – Three British cities vie for 2017 Grand Depart – Who can win the Tour de France? – Contador: Only making history keeps me going – MTN-Qhubeka carry hopes of Africa (The Daily Telegraph)
Quintana: Colombia
Nairo se quita presión: “para mí, los favoritos son Nibali y Contador” (El Tiempo)
“Venimos con un objetivo claro: ganar el Tour con Nairo”: Alejandro Valverde (El Espectador)
Francia
Le contre-la-montre est-il ringard? – La recette d’une semaine sexy – Bouhanni: «Je suis prêt mentalement à aller sprinter» – Nibali: «C’était prévu d’être à ce niveau» – Gallopin «vise les étapes» – Voeckler peste contre les bonifs – Quintana ne se cachait pas – Mais où en est Péraud? (L’Equipe)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
a partire dalla seconda puntata
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Pronti, partenza, via! (Fabri Fibra)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: CIRCUITO DI UTRECHT (13,8 Km)
Sarà l’edizione più atipica degli ultimi 80 anni quella che scatterà domani da Utrecht, ventunesima partenza del Tour de France fuori dai confini nazionali. Da quando sono state introdotte le cronometro alla Grande Boucle (correva l’anno 1935), infatti, non s’era mai vista una penuria di chilometri da percorre contro il tempo come quest’anno: ce ne saranno appena 41,8 Km, suddivisi tra i 28 della a sua volta atipica cronosquadre di Plumelec e i 13,8 Km della frazione che darà il via al 102° Tour de France. Con la prospettiva sia d’indossare la maglia gialla, sia dell’unica occasione nella quale far più male possibile agli scalatori, i passisti vivranno “alla morte” i 14000 metri scarsi del tracciato disegnato dagli organizzatori sulle strade di Utrecht, che si annuncia velocissimo a causa della morfologia totalmente pianeggiante del terreno di gara: previsti circa 15 minuti di gara per i corridori più veloci, ad una media che potrebbe “sfondare” il tetto dei 55 Km/h. Sarà anche l’atto d’apertura di una prima settimana poco impegnativa sul piano altimetrico, ma che il quotidiano sportivo francese “L’Equipe” ha osato definito “sexy”: dopo questa crono d’avvio, nelle prime 96 ore i corridori dovranno sciropparsi i forti venti che spirano dal Mare del Nord, poi il tremendo Muro di Huy e, per finire, i sette settori di pavè che s’incontreranno sulla strada per Cambrai. Il tutto con l’incubo dei ritiri, che potrebbero penalizzare le formazioni alla luce della particolare collocazione della cronometro a squadre, in programma dopo nove giorni di gara, agli albori della seconda settimana di Tour.
METEO TOUR
Previsioni meteo della prima tappa, circuito di Utrecht (cronometro individuale)
Utrecht – partenza primo corridore : poco nuvoloso con possibilità di deboli ed isolate precipitazioni, 32.8°C (percepiti 37°C), vento moderato da W (17-20 Km/h), umidità al 53%
Utrecht – arrivo ultimo corridore: nuvole sparse, 29°C (percepiti 26°C), vento moderato da WNW (19-24 Km/h), umidità al 62%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Televideo: “Tabres” (Tarbes)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Così finì il Tour nel 2014, secondo Gomez Addams
1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 50′26″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 51′44″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 55′57″
5° Jean Marc Marino (Cannondale) a 58′38″
IL TOUR DI GIMONDI
Sono passati 50 esatti dal fantastico successo di Felice Gimondi al Tour de France. Ci ricondurranno a quelle “calde” giornate del 1965 i i titoli del quotidiano “La Stampa”
21 GIUGNO 1965 – RADUNO DI PARTENZA A COLONIA
IL TOUR PARTE OGGI DA COLONIA. ADORNI E MOTTA TRA I FAVORITI
Dalla Germania al Belgio la prima tappa del Giro di Francia
De Rosso completa il terzetto delle «speranze» italiane – Poulidor, in assenza di Anquetil, promette una grande corsa, ma gli stessi tecnici francesi non credono in lui – Van Looy e Wolfshohl costretti a rinunciare alla doppia posizione di ciclisti e giornalisti: faranno soltanto i corridori – Una breve tappa in linea e una «cronometro» a squadre nella giornata iniziale. Tour dell’Avvenire: Diaz vince ad Eupen
ARCHIVIO ALMANACCO
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Panorama di Utrecht (www.sportstoursinternational.co.uk)
TOUR 2014 VS TOUR 2015 – LE SQUADRE AL VIA
luglio 3, 2015 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Sarà più che mai un Tour de France stellare quello che prenderà il via da Utrecht e, rispetto ai big che prenderanno il via, si fa prima a dire chi invece non è presente e su tutti spicca il nome di Marcel Kittel insieme a quelli di Philippe Gilbert, Greg Van Avermaet e, in chiave classifica generale, di Fabio Aru e Mikel Landa, che comunque sarebbero stati al debutto nella Grande Boucle. Gli altri big, a partire da Alberto Contador, Chris Froome, Vincenzo Nibali e Nairo Quintana – citando in rigoroso ordine alfabetico i nomi di coloro che si giocheranno il successo finale – ci sono tutti e di seguito analizziamo come di consueto il roster di ciascuna delle 22 formazioni in gara, confrontandolo con quello di un anno fa. Si potrà facilmente notare come il livello medio sia decisamente cresciuto
ASTANA 2014: Vincenzo Nibali, Jakob Fuglsang, Andriy Grivko, Dmitriy Gruzdev, Maxim Iglinskiy, Tanel Kangert, Michele Scarponi, Alessandro Vanotti, Lieuwe Westra
ASTANA 2015: Vincenzo Nibali, Lars Boom, Jakob Fuglsang, Andriy Grivko, Dmitriy Gruzdev, Tanel Kangert, Michele Scarponi, Rein Taaramäe, Lieuwe Westra
Così come nel 2014 il capitano unico sarà Nibali, con la differenza che allora era considerato il numero 3 dopo Contador e Froome mentre ora si presenta da campione uscente e, quantomeno, con pari chances rispetto allo spagnolo, al britannico e a Quintana; oltre ai riconfermati Fuglsang, Kangert e Scarponi, anche Taaramae potrà dare un apporto in montagna superiore a quello di Iglinskiy, così come Boom nella cronosquadre e nella tappa del pavè in particolare potrà dare un apporto ben più consistente rispetto a Vanotti. Dunque, la formazione attuale è superiore
AG2R 2014: Jean-Christophe Péraud, Romain Bardet, Mikael Cherel, Samuel Dumoulin, Ben Gastauer, Blel Kadri, Sébastien Minard, Matteo Montaguti, Christophe Riblon
AG2R 2015: Jean-Christophe Péraud, Jan Bakelants, Romain Bardet, Mikael Cherel, Ben Gastauer, Damien Gaudin, Christophe Riblon, Johan Vansummeren, Alexis Vuillermoz
Saranno ancora una volta Péraud e Bardet i due leader per quanto riguarda la classifica generale, ma stavolta su entrambi le aspettative sono cresciute anche se l’ex biker è apparso in ritardo di condizione nelle ultime uscite. Per il resto Vuillermoz e Bakelants sono sulla carta superiori a Kadri e Montaguti in montagna così come non vi era nella formazione di un anno fa un uomo da pavè come Vansummeren; da verificare se Riblon tornerà ai livelli del 2013 e se Gastauer confermerà quanto di buono fatto un anno fa. mentre manca nella compagine attuale un velocista in grado di raccogliere piazzamenti come era Dumoulin. Ciò non toglie che il roster del 2015 si lasci nettamente preferire
FDJ 2014: Arnaud Démare, William Bonnet, Mickaël Delage, Arnold Jeannesson, Matthieu Ladagnous, Cédric Pineau, Thibaut Pinot, Jérémy Roy, Arthur Vichot
FDJ 2015: Thibaut Pinot, William Bonnet, Sébastien Chavanel, Arnaud Démare, Alexandre Geniez, Matthieu Ladagnous, Steve Morabito, Jérémy Roy, Benoit Vaugrenard
Così come un anno fa la formazone transalpina è incentrata su Démare per le volate e su Pinot, che si cimenterà nella difficile impresa di tentare di salire nuovamente sul podio e in montagna, oltre a Geniez che può essere messo sullo stesso piano di Jeannesson, avrà al fianco anche Morabito. Dal momento che i supporting cast per le volate di Démare all’incirca si equivalgono è la presenza dello svizzero che fa sì che la formazione attuale abbia qualcosina in più
TEAM SKY 2014: Christopher Froome, Bernhard Eisel, Vasil Kiryienka, David Lopez, Mikel Nieve, Danny Pate, Richie Porte, Geraint Thomas, Xabier Zandio
TEAM SKY 2015: Christopher Froome, Peter Kennaugh, Leopold Koenig, Wout Poels, Richie Porte, Nicolas Roche, Luke Rowe, Ian Stannard, Geraint Thomas
Per il terzo anno di fila Froome, reduce dal vittorioso Delfinato, sarà il leader unico di quella che con Koenig, Poels, Roche e Kennaugh, oltre ai riconfermati Porte e Thomas (che, peraltro dovrebbero andare più forte di un anno fa, al di là di un Giro da dimenticare per l’australiano), è una vera e propria corazzata in montagna. Tutto sommato, anche nelle frazioni meno impegnative Rowe e soprattutto Stannard sono in grado di non far rimpiangere Pate e Kiriyenka: pertanto è netta la superiorità del roster del 2015
TINKOFF-SAXO 2014: Alberto Contador, Daniele Bennati, Jesús Hernández, Rafal Majka, Michael Mørkøv, Sérgio Paulinho, Nicolas Roche, Michael Rogers, Matteo Tosatto
TINKOFF-SAXO 2015: Alberto Contador, Ivan Basso, Daniele Bennati, Roman Kreuziger, Rafal Majka, Michael Rogers, Peter Sagan, Matteo Tosatto, Michael Valgren
Nel 2014 Contador si è presentato al Tour reduce da un Delfinato in cui era stato dominante, al di là del successo andato a Talansky, mentre ora è reduce da un Giro vinto senza mai dare un’impressione di strapotere e potrebbe, almeno in parte, pagare gli sforzi della corsa rosa. Invece, Kreuziger e Basso dovrebbero essere più competitivi che sulle strade italiane e pertanto in grado, quantomeno, di non far rimpiangere Roche ed Hernández e di supportare un Rogers che sembra meno forte di un anno fa; chiaramente a essere determinante in montagna sarà Majka, che arriva al Tour con aspettative molto maggiori che nel 2014, quando fu convocato all’ultimo momento. Ma è, soprattutto, la presenza di un atleta vincente come Sagan che fa sì che la preferenza vada con buon margine alla formazione attuale
MOVISTAR 2014: Alejandro Valverde, Imanol Erviti, John Gadret, Jesús Herrada, Beñat Intxausti, Ion Izagirre, Rubén Plaza, José Joaquín Rojas, Giovanni Visconti
MOVISTAR 2015: Nairo Quintana, Winner Anacona, Jonathan Castroviejo, Alex Dowsett, Imanol Erviti, José Herrada, Gorka Izagirre, Adriano Malori, Alejandro Valverde
Un anno fa Valverde era il leader della compagine iberica per la classifica generale mentre adesso, malgrado una primavera da incorniciare e il recente successo ai campionati nazionali, è il numero due dietro a Quintana. Per il resto sulla carta la formazione attuale ha qualcosa in più in pianura e nella cronosquadre grazie a Malori, Dowsett e Castroviejo e qualcosa in meno in volata, dove non c’è un corridore in grado di piazzarsi come era Rojas, e in montagna dove José Herrada e Gorka Izagirre non valgono i rispettivi fratelli e Anacona è sulla carta alla pari con Gadret. Tuttavia la presenza di Quintana è evidentemente decisiva per far sì che il roster attuale si faccia preferire
BMC 2014: Tejay Van Garderen, John Darwin Atapuma, Marcus Burghardt, Amaël Moinard, Daniel Oss, Michael Schar, Peter Stetina, Greg Van Avermaet, Peter Velits
BMC 2015: Tejay Van Garderen, Damiano Caruso, Rohan Dennis, Daniel Oss, Manuel Quinziato, Samuel Sánchez, Michael Schar, Greg Van Avermaet, Danilo Wyss
Dopo il podio sfumato un anno fa a causa della crisi sul Port de Balés Van Garderen ci riprova, forte dell’ottima condizione mostrata al Delfinato, e avrà al suo fianco quando la strada sale Wyss, Sánchez e Damiano Caruso che sono come minimo alla pari dei vari Atapuma, Moinard, Stetina e Velits, senza dimenticare che Dennis quando è in condizione è in grado di dire la sua anche in montagna oltre che nelle prove contro il tempo. L’australiano e Quinziato saranno determinanti nella cronosquadre e nel complesso la formazione del 2015 ha decisamente qualcosa in più
LOTTO BELISOL 2014: Jurgen Van Den Broeck, Lars Ytting Bak, Bart De Clercq, Tony Gallopin, André Greipel, Adam Hansen, Gregory Henderson, Jurgen Roelandts, Marcel Sieberg
LOTTO SOUDAL 2015: Tony Gallopin, Lars Ytting Bak, Thomas De Gendt, Jens Debusschere, André Greipel, Adam Hansen, Gregory Henderson, Marcel Sieberg, Tim Wellens
Ancora una volta la formazione belga punterà prima di tutto sulle volate di Greipel, che avrà al suo fianco un collaudato supporting cast con Debusschere al posto di Roelandts che non dovrebbe spostare gli equilibri. Sono, inoltre, cresciute rispetto a un anno fa le aspettative su Gallopin, specie nelle frazioni di media montagna, mentre per quanto riguarda la classifica generale Wellens da meno garanzie di quelle che dava Van Den Broeck e come ultimo uomo per la salita il De Gendt attuale ne offre molte meno di quelle che dava De Clercq. Pertanto è la formazione del 2014 ad avere qualcosina più
GIANT-SHIMANO 2014: Marcel Kittel, Roy Curvers, Koen De Kort, John Degenkolb, Dries Devenyns, Tom Dumoulin, Cheng Ji, Albert Timmer, Tom Veelers
GIANT-ALPECIN 2015: John Degenkolb, Warren Barguil, Roy Curvers, Koen De Kort, Tom Dumoulin, Simon Geschke, Georg Preidler, Ramon Sinkeldam, Albert Timmer
Dumoulin è reduce da un grande Giro di Svizzera e si candida prepotentemente ad aggiudicarsi la crono di Utrecht. Inoltre Barguil, e in misura minore Preidler e Geschke, possono provare a dire la loro in montagna a differenza di chi c’era nel 2014. Tuttavia l’assenza di un fuoriclasse delle volate come Kittel, anche considerando il fatto che Degenkolb non ha brillato nelle ultime uscite, è pesantissima e fa sì che la preferenza vada alla compagine di un anno fa
KATUSHA 2014: Joaquim Rodríguez, Vladimir Isaychev, Alexander Kristoff, Luca Paolini, Alexander Porsev, Egor Silin, Gatis Smukulis, Simon Spilak, Yuri Trofimov
KATUSHA 2015: Joaquim Rodríguez, Giampaolo Caruso, Jacopo Guarnieri, Marco Haller, Dmitry Kozontchuk, Alexander Kristoff, Alberto Losada, Tiago Machado, Luca Paolini
Saranno ancora una volta Rodríguez e Kristoff i due leader della formazione russa ma a essere diverse per entrambi rispetto al 2014 sono le aspettative, alla luce dell’impressionante serie di vittorie collezionata in stagione dal norvegese e dal fatto che il catalano ha preparato al meglio il Tour, a differenza di un anno fa quando è arrivato al Tour in ritardo di condizione dopo la caduta che l’ha costretto a ritirarsi dal Giro. Nelle tappe a loro congeniali i due avranno rispettivamente al fianco Guarnieri, che ha qualcosa in più di Porsev, e il terzetto Caruso-Machado-Losada, che a sua volta ha qualcosa in più di quello formato da Spilak Trofimov e Silin. Per tutte queste ragioni è netta la superiorità del roster del 2015
ORICA-GREENEDGE 2014: Simon Gerrans, Michael Albasini, Simon Clarke, Luke Durbridge, Mathew Hayman, Jens Keukeleire, Christian Meier, Svein Tuft, Simon Yates
ORICA-GREENEDGE 2015: Simon Gerrans, Michael Albasini, Luke Durbridge, Daryl Impey, Michael Matthews, Svein Tuft, Pieter Weening, Adam Yates, Simon Yates
Come di consueto la formazione australiana punterà, oltre che alla cronosquadre in cui come sempre dirà la sua, più alle tappe che alla classifica generale e lo farà sia nelle frazioni di media montagna con i riconfermati Albasini e Gerrans (anche se il secondo arriva in Francia con una condizione sulla carta inferiore rispetto a un anno fa), sia in quelle più impegnative con Simon Yates che ha un anno di esperienza in più e sarà questa volta affiancato anche da Adam, sia in quelle meno impegnative con un atleta vincente come Matthews, che nel 2014 non era al via. E’ soprattutto la sua presenza a decretare una certa superiorità per la formazione attuale
OMEGA-QUICKSTEP 2014: Mark Cavendish, Jan Bakelants, Michal Golas, Michal Kwiatkowski, Tony Martin, Alessandro Petacchi, Mark Renshaw, Niki Terpstra, Matteo Trentin
ETIXX-QUICKSTEP 2015: Michal Kwiatkowski, Mark Cavendish, Michal Golas, Tony Martin, Mark Renshaw, Zdenek Stybar, Matteo Trentin, Rigoberto Urán, Julien Vermote
Ancora una volta la formazione belga punterà sulle volate di Cavendish – che avrà come al solito in Renshaw l’ultimo uomo, anche se manca nel roster del 2015 un penultimo uomo al livello di Petacchi – su Tony Martin per la crono di Utrecht e non solo e su Kwiatkowski per le frazioni di media montagna, dal momento che il campione del mondo, a differenza di un anno fa quando ci si attendeva potesse entrare nella top ten, non sembra in grado di lottare per la classifica generale. Per la montagna ci sarà comunque Urán, anche se chiaramente si tratta di un’incognita considerando che è reduce da un Giro sfortunato, e per la tappa del pavè Stybar rimpiazzerà più che degnamente Terpstra, senza dimenticare Trentin che però ha avuto una stagione fin qui difficile e potrebbe non avere la stessa condizione del 2014. Per tutte queste ragioni possiamo stabilire un’approssimativa parità tra i due roster
EUROPCAR 2014: Pierre Rolland, Yukiya Arashiro, Bryan Coquard, Cyril Gautier, Yohann Gene, Alexandre Pichot, Perrig Quéméneur, Kévin Réza, Thomas Voeckler
EUROPCAR 2015: Pierre Rolland, Bryan Coquard, Cyril Gautier, Yohann Gene, Bryan Nauleau, Perrig Quéméneur, Romain Sicard, Angelo Tulik, Thomas Voeckler
Saranno due i leader della compagine transalpina, ovvero Rolland per la classifica generale e Coquard per le volate: su entrambi le aspettative sono maggiori dal momento che il primo ha preparato al meglio il Tour a differenza che nel 2014, in cui aveva disputato da protagonista il Giro, e il secondo si presenta al via non più come semisconosciuto ma come uno degli sprinter più quotati. Aggiungiamoci un uomo in più come Sicard che, insieme ai soliti Gautier e Voeckler (anche se l’alsaziano sembra in declino), punterà ai successi parziali nelle frazioni di media montagna. Per tutto questo la formazione del 2015 ha sicuramente qualcosa in più
BELKIN 2014: Bauke Mollema, Lars Boom, Stef Clement, Steven Kruijswijk, Tom Leezer, Bram Tankink, Laurens Ten Dam, Sep Vanmarcke, Maarten Wynants
LOTTO-JUMBO 2015: Wilco Kelderman, Robert Gesink, Steven Kruijswijk, Tom Leezer, Paul Martens, Bram Tankink, Laurens Ten Dam, Jos Van Emden, Sep Vanmarcke
Ennesimo cambio di denominazione per la formazione erede della vecchia Rabobank che, rispetto a un anno, fa deve fare i conti con la defezione di un cacciatore di tappe come Boom, rimpiazzato da Martens che non è alla sua altezza, mentre per quanto riguarda la classifica generale saranno quattro e non più tre gli uomini in grado di puntare a una top ten: si tratta dei riconfermati Ten Dam e Kruijswijk – dal quale ci si attende molto alla luce di un Giro d’Italia corso da grande protagonista ma che potrebbe chiaramente pagare gli sforzi della corsa rosa – di Gesink e Kelderman, che debutta alla Grande Boucle prendono il posto del solo Mollema. In considerazione di questo possiamo stabilire un giudizio di parità tra le due compagini
TREK 2014: Frank Schleck, Matthew Busche, Fabian Cancellara, Markel Irizar, Gregory Rast, Andy Schleck, Danny Van Poppel, Jens Voigt, Haimar Zubeldia
TREK 2015: Bauke Mollema, Julián Arredondo, Fabian Cancellara, Stijn Devolder, Laurent Didier, Markel Irizar, Bob Jungels, Gregory Rast, Haimar Zubeldia
Rispetto a un anno fa viene riconfermato in chiave classifica generale il regolarista Zubeldia, mentre i fratelli Frank ed Andy Schleck, rispettivamente fuori per un problema al ginocchio il primo e ritirato dalle competizioni il secondo, vengono rimpiazzati da Mollema, che è in grado di garantire un rendimento analogo a quello dei due lussemburghesi, e da Arredondo, che più che a un buon piazzamento finale dovrebbe puntare ad aggiudicarsi una tappa di montagna ma che ha deluso nelle ultime uscite. Per il resto la principale carta per un successo parziale nella crono di Utrecht, e non solo, rimane Cancellara, mentre vengono meno il veterano Voigt e un velocista in grado di piazzarsi come Van Poppel, sostituiti da Devolder, che potrebbe dire la sua nella tappa del pavè, e soprattutto dall’astro nascente Jungels che, se si eccettua l’alta montagna, si è dimostrato competitivo su tutti i terreni. In virtù della presenza del giovane lussemburghese assegniamo una lievissima preferenza al roster attuale
LAMPRE-MERIDA 2014: Rui Costa, Davide Cimolai, Kristijan Durasek, Chris Horner, Sacha Modolo, Nelson Oliveira, Ariel Richeze, José Serpa, Rafael Valls
LAMPRE-MERIDA 2015: Rui Costa, Matteo Bono, Davide Cimolai, Kristijan Durasek, Nelson Oliveira, Rubén Plaza, Filippo Pozzato, José Serpa, Rafael Valls
Ancora una volta sarà Rui Costa l’uomo faro dell’unica formazione italiana al via. Nella sua caccia a un piazzamento nei primi 10 della generale non potrà più contare in montagna su un corridore del livello di Horner, che comunque arrivò al Tour in ritardo di preparazione per una caduta nei mesi precedenti, che verrà rimpiazzato da un ottimo cronoman come Plaza. Va detto, però, che in particolare Valls e Durasek sono cresciuti rispetto alla passata stagione. La compagine blu-fucsia è, invece, meno competitiva nelle volate dove accanto a Cimolai vi sarà il solo Pozzato, che proverà a farsi valere anche nella tappa del pavè, al posto di Modolo e Richeze. Per tutte queste ragioni i due roster all’incirca si equivalgono
GARMIN SHARP 2014: Andrew Talansky, Janier Alexis Acevedo, Jack Bauer, Alex Howes, Benjamin King, Sebastian Langeveld, Ramunas Navardauskas, Tom-Jelte Slagter, Johan Vansummeren
CANNONDALE-GARMIN 2015: Andrew Talansky, Jack Bauer, Nathan Haas, Ryder Hesjedal, Kristijan Koren, Sebastian Langeveld, Daniel Martin, Ramunas Navardauskas, Dylan Van Baarle
Così come al Giro mettiamo a confronto la Cannondale-Garmin attuale con la Garmin di un anno fa, perchè la maggior parte dei corridori ora in forza alla compagine di Vaughters provengono da lì. Se nel 2014 il solo Talansky era in grado di dire la sua in classifica generale quest’anno, sebbene vada aggiunto che lo statunitense ha dimostrato meno rispetto a dodici mesi fa, quando arrivò al Tour forte del successo al Giro del Delfinato, vi saranno anche Daniel Martin e un Hesjedal che è stato grandissimo protagonista al Giro e ha le caratteristiche per ripetersi anche in Francia. Non si può dire neppure che l’irlandese e il canadese prendono il posto di atleti in grado di lottare per dei successi parziali e, anzi, in tal senso ci si attende di più da Navardauskas, dopo il trionfo di un anno fa a Bergerac: pertanto la formazione del 2015 è superiore
COFIDIS 2014: Daniel Navarro, Nicolas Edet, Egoitz García, Cyril Lemoine, Luis Ángel Maté, Rudy Molard, Adrien Petit, Julien Simon, Rein Taaramäe
COFIDIS 2015: Nacer Bouhanni, Nicolas Edet, Christophe Laporte, Luis Ángel Maté, Daniel Navarro, Florian Sénéchal, Julien Simon, Geoffrey Soupe, Kenneth Vanbilsen
La formazione francese ormai da 19 stagioni nel professionismo punterà ancora su Navarro per tentare di raggiungere una top ten e al fianco dello spagnolo in montagna ci saranno i riconfermati Edet e Maté, ma non una potenziale spalla del livello di Taaramäe. La defezione dell’estone viene, però, più che ampiamente compensata dall’innesto di un velocista in grado di vincere come Bouhanni, che avrà un valido ultimo uomo in Soupe, al di là della caduta ai campionati nazionali che ne ha messo a rischio la partecipazione alla Grande Boucle. Pertanto è la compagine attuale a lasciarsi preferire
IAM CYCLING 2014: Mathias Frank, Sylvain Chavanel, Martin Elmiger, Heinrich Haussler, Reto Hollenstein, Roger Kluge, Jérome Pineau, Sebastien Reichenbach, Marcel Wyss
IAM CYCLING 2015: Mathias Frank, Matthias Brändle, Sylvain Chavanel, Stef Clement, Jérome Coppel, Martin Elmiger, Reto Hollenstein, Jarlinson Pantano, Marcel Wyss
Secondo appuntamento con la Grande Boucle per la formazione elvetica che punterà ancora una volta su Frank per la classifica, ma lo svizzero non ha dimostrato fin qui la stessa condizione di un anno fa, quando salì sul podio al Giro di Svizzera. Le alternative Pantano e Coppel non sembrano all’altezza in montagna di Reichenbach, ma va detto che il francese insieme a Brändle, Clement – che è in grado di dire la sua anche nelle frazioni di media montagna – e al riconfermato Sylvain Chavanel possono fare molto bene nelle prove contro il tempo. A livello di ossatura complessiva la formazione del 2015 ha, quindi, sulla carta qualcosa in più, ma dal momento che la condizione di Frank è un’incognita diamo un giudizio di parità
NETAPP ENDURA 2014: Leopold Koenig, Jan Bárta, David De La Cruz, Zakkari Dempster, Bartosz Huzarski, Tiago Machado, José Mendes, Andreas Schillinger, Paul Voss
BORA-ARGON 2015: Emanuel Buchmann, Jan Bárta, Sam Bennett, Zakkari Dempster, Bartosz Huzarski, José Mendes, Dominik Nerz, Andreas Schillinger, Paul Voss
La formazione tedesca puntava tutto o quasi un anno fa su un buon piazzamento nella generale di Koenig, nel 2015 rimpiazzato da Nerz, che non lo vale così come ovviamente Buchmann e Bennett non valgono quando la strada sale Machado e De La Cruz. Ma il talentuoso neo campione tedesco e l’irlandese sono comunque in grado di andare a caccia di un successo parziale nelle frazioni meno impegnative: considerando che per il resto le due formazioni sono identiche, assegniamo una preferenza a quella del 2014, ma solo per un’incollatura
BRETAGNE-SÉCHÉ ENVIRONNEMENT 2014: Brice Feillu, Jean Marc Bideau, Anthony Delaplace, Romain Feillu, Armindo Fonseca, Arnaud Gérard, Florian Guillou, Benoit Jarrier, Florian Vachon
BRETAGNE-SÉCHÉ ENVIRONNEMENT 2015: Eduardo Sepúlveda, Frederic Brun, Anthony Delaplace, Pierrick Fédrigo, Brice Feillu, Armindo Fonseca, Arnaud Gérard, Pierre-Luc Périchon, Florian Vachon
Sarà probabilmente ancora una volta questa la formazione cenerentola del Tour de France. A differenza di un anno fa accanto allo sperimentato Brice Feillu, che proverà ad andare a caccia di una tappa o della top 20 finale, troviamo un Fonseca cresciuto nelle volate, un discreto scalatore come Sepúlveda e un veterano che sembra ritrovato a buoni livelli come Fédrigo. Per tutto questo il roster del 2015 è superiore
CANNONDALE 2014: Peter Sagan, Maciej Bodnar, Alessandro De Marchi, Edward King, Kristijan Koren, Marco Marcato, Jean-Marc Marino, Fabio Sabatini, Elia Viviani
MTN-QHUBEKA 2015: Daniel Teklehaimanot, Edvald Boasson Hagen, Stephen Cummings, Tyler Farrar, Jacques Van Rensburg, Reinard Van Rensburg, Merhawi Kudus, Louis Meintjes, Serge Pauwels
Mettiamo infine a confronto la novità di questo Tour, ovvero la MTN-Qhubeka, con la Cannondale che si è fusa con la Garmin. Indubbiamente, anche se in passato lo sono stati, attualmente sia Boasson Hagen che Farrar non sono vincenti quanto Sagan e Viviani, ma d’altro canto la compagine sudafricana presenta buoni scalatori come Teklehaimanot, Kudus, Pauwels e soprattutto Meintjes a fronte del solo De Marchi, mentre Cummings è all’incirca alla pari di Bodnar e Koren a livello di rendimento nelle prove contro il tempo. Attribuiamo comunque una lievissima preferenza alla Cannondale
Marco Salonna
MA IL VISCO È SEMPRE PIÙ BLU!!!
giugno 23, 2015 by Redazione
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Un Giro tutto all’arrembaggio, corso con il coraggio e la fantasia dei grandi del ciclismo quello che ha interpretato il nostro Giovanni ‘Visco’ Visconti.
Scatti, controscatti, lunghe fughe, inseguimenti hanno caratterizzato le tre settimane di Corsa Rosa del ragazzo italiano, che ha saputo così infiammare i cuori e riaccendere le emozioni degli appassionati, oramai purtroppo costretti a sorbirsi il ciclismo robotico importato da oltre oceano.
Azioni grintose e da fondista di rango grazie alle quali Giovanni ha conquistato la prestigiosa Maglia Blu, che premia il miglior scalatore del Giro d’Italia.
Dopo essermi entusiasmato come tanti spettatori davanti al televisore durante i pomeriggi di maggio, ho deciso di mettermi d’accordo con Visco per parlare della sua carriera, del Giro appena concluso e dei prossimi obiettivi stagionali.
Ecco cosa mi ha raccontato.
L’ultimo Giro d’Italia ci ha dato la conferma che sei un ciclista eclettico, veloce ma con il fondo per andare forte anche nelle tappe più dure dei grandi giri. Oggi ti senti più un corridore competitivo per questi tipi di traguardi o per le corse di un giorno?
Certamente con il passare degli anni la muscolatura è cambiata, mi sento meno esplosivo e meno adatto a percorsi nervosi come l’Amstel, ma più competitivo nelle tappe lunghe e difficili di montagna o nelle classiche dure come Liegi, Lombardia e San Sebastian.
Molte persone si domandano se, a conti fatti, sia stato un errore essere rimasto per due settimane in classifica al Giro e avere avuto così meno “spazio” per le fughe. Cosa ne pensi?
Non penso assolutamente che sia stato un errore, anche perchè l’Astana tirava indipendentemente dal fatto che io fossi in fuga, per provare a vincere le tappe. Inoltre ho centrato fughe che sono arrivate, ma in una ho trovato un super Formolo (4° tappa, n.d.r) e nella seconda tappa vinta da Gilbert (18° tappa, n.d.r) non sono riuscito ad agganciarmi per un pelo al gruppo dei fuggitivi che è giunto all’arrivo.
Visti i risultati nelle difficili tappe tipo il Galibier del 2013, al Tour dello scorso anno e al Giro, come riesci a coniugare le tue legittime aspirazioni con i vincoli di squadra? Non pensi che per certi traguardi (penso ad es. alla Liegi e al Lombardia) il ruolo da gregario ti stia un po’ stretto?
No, perchè mi sento ancora fisicamente integro e in forte crescita e penso che le soddisfazioni più importanti per me debbano ancora venire. E’ inoltre un grande privilegio e onore essere l’ultimo uomo di un campione come Valverde che ha vinto corse che si adattano anche alle mie caratteristiche; oltretutto stare al suo fianco negli ultimi chilometri può permettermi di giocare le mie opportunità sfruttando eventualmente il gioco di squadra.
Alcuni tifosi, difatti, rimpiangono i tempi in cui correvi per Luca Scinto. Una squadra più piccola ma che ti garantiva il ruolo di capitano. Correre senza i gradi di leader ti produce sicuramente meno stress. Di contro, tuttavia, questo può precluderti certi obiettivi alla tua portata. Con questa scelta ritieni di aver raggiunto un tuo equilibrio?
Sì, è una squadra Pro Tour che mi offre la possibilità di crescere. Come ti ho detto, sono convinto di avere ancora diverse stagioni davanti per migliorare e la Movistar è la squadra adatta. Entrarvi è stata una mia scelta che non rimpiango sicuramente.
Ti avevo già detto che il Mondiale di Richmond, con strappi in lastricato e strade tortuose che non permettono il recupero, è adatto alle tue caratteristiche, dato che hai già vinto un Giro delle Fiandre under 23. Cosa ne pensi?
Come accennavo in precedenza le mie caratteristiche sono cambiate ma farò di tutto per arrivare al cento per cento della condizione perché quando le gambe girano, tutti i tracciati sembrano adatti.
Ti vedremo al Tour anche quest’anno o pensi di concentrarti sul finale di stagione correndo la Vuelta ?
No, giugno e luglio saranno mesi di stacco e di riposo, da dedicare anche alla famiglia dopo tanti impegni. Certamente ho in programma di partecipare alla Vuelta per affinare la forma.
In ogni caso quali sono i tuoi prossimi obbiettivi?
Non parteciperò al Campionato Italiano che non reputo adatto alle mie caratteristiche poiché non si corre in circuito, inoltre la preparazione mi impegnerebbe troppo sia mentalmente che fisicamente. Ritornerò in corse minori spagnole come il Circuito de Getxo (già vinto nel 2012, in calendario il 31 luglio 2015 n.d.r) per riprendere il ritmo di gara, poi correrò il Giro di Polonia, la Vuelta e mi concentrerò sul finale di stagione.
Francesco Gandolfi
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Visconti in maglia azzurra all'ultimo Giro d'Italia (@giovisco Twitter)
STAGIONE 2015: THE SHOW MUST GO ON, DELFINATO VS SVIZZERA…. VERSO IL TOUR
giugno 6, 2015 by Redazione
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Nel mese che fa da “trait d’union” tra il Giro d’Italia e il Tour de France il calendario World Tour proporrà le due corse a tappe più gettonate da chi intende preparare al meglio la Grande Boucle. Chi punterà ad affinare la propria condizione in montagna sceglierà le rotte del Delfinato, quest’anno particolarmente indicate perché sarà riproposto pari pari uno dei tapponi dell’imminente Tour de France, oltre alla cronometro a squadre, altro importante appuntamento della corsa francese. Chi opterà, invece, per un terreno di gara meno accidentato prenderà la strada per la Svizzera, dove s’incontreranno un solo tappone, tante frazioni nervose e due cronometro individuali.
Il Giro è terminato da appena sette giorni e già all’orizzonte si profila il prossimo grande evento della stagione ciclistica, il Tour de France, che scatterà da Utrecht tra meno un mese più tardi, il 4 luglio. È dunque arrivata l’ora delle due tradizionali “palestre” d’allenamento in corsa alla Grande Boucle, i Giri del Delfinato e della Svizzera, le principali corse a tappe che s’incontrano nel mese di transizione tra la corsa rosa e il Tour e che offriranno differenti palcoscenici, per tutti i gusti. Chi preferirà una marcia d’avvicinamento più montagnosa sceglierà di schierarsi al via della corsa francese che, quest’anno più che nelle altre edizioni, si annuncerà come corposa anteprima del Tour, con l’inserimento nel percorso di una cronosquadre e, soprattutto, di una frazione identica a uno dei tapponi sui quali si definiranno le sorti della maglia gialla. Il Tour de Suisse, invece, come capitato spesso nel recente passato, ha puntato su di un tracciato decisamente meno tarato sulla conformazione geografica della Confederazione Elvetica e che costituirà un approccio più soft al Tour, strizzando l’occhio anche ai cronoman, categoria che, a dire il vero, sarà penalizzata a luglio per la scelta d’inserire appena 42 Km da percorrere contro il tempo (13,8 individuali e 28 a squadre) lungo la rotta per Parigi.
Il Delfinato – o, per essere precisi, il Critérium du Dauphiné – si svolgerà quest’anno dal 7 al 14 giugno percorrendo 1213 Km in otto frazioni, 4 delle quali di montagna, una a cronometro e tre destinate agli sprinter. La prima tappa sarà una di queste ultime, di certo non una delle più semplici per i velocisti poiché la Ugine-Alberville prevederà nel finale la breve ma secca Côte du Villard (1,2 Km all’8,7%), salita inserita nelle fasi iniziali di un circuito semicittadino di 16 Km che dovrà essere ripetuto 5 volte. Da un lato, dunque, farà gola ai finisseur e potrà scremare la pletora dei velocisti, dall’altro questi ultimi avranno poi a disposizione 12 Km per tentare di rientrare e andarsi a giocare la volata: l’anello ricorda un po’ quello sul quale si disputò la tappa di Marostica del Giro del 1994, con la Rosina da ripetere 5 volte, vinta dal velocista uzbeko Abdujaparov, anche se va detto che in quell’occasione c’era qualche chilometro in più da percorrere per andare al traguardo dopo lo scollinamento.
Più chances per la premiata categoria ci saranno l’indomani, nonostante la presenza di una salita di 1a categoria (gli 8,7 Km al 6,7% del Col de Cuvéry) lungo i 173 Km che condurranno il gruppo da Le Bourget-du-Lac al parco ornitologico di Villars-les-Dombes, con l’ultima difficoltà altimetrica collocata a 100 Km dal traguardo.
Tornerà poi al Delfinato la cronometro a squadre, disputata l’ultima volta in questa corsa nel 1980 ed inserita dagli organizzatori in vista di quella che s’affronterà il 12 luglio tra Vannes e Plumelec, più rilevante delle due brevi frazioni contro il tempo che s’affronteranno al Tour de France di quest’anno: il tracciato prescelto, in scala altimetrica un pelo più ridotta, ricorda quello della prova collettiva della Grande Boucle e così i 24,5 Km che si dovranno percorrere tra Roanne e Montagny si presenteranno dolcemente ondulati, con un finale progressivamente, anche se dolcemente, ascendente.
Alla vigilia delle quattro tappe di montagna consecutive che costituiranno il gran finale del Delfinato si correrà un’ultima tappa destinata ai velocisti che, verso il termine della Anneyron – Sisteron, frazione più lunga dall’alto dei suoi 228 Km, dovranno “digerire” soltanto la Côte della Marquise (1,3 Km al 6,7%), ascesa di 4a categoria piazzata a 12,5 Km dal traguardo.
Le giornate decisive debutteranno con una frazione doppiamente interessante, anche se non durissima, perché la Digne-les-Bains – Pra-Loup ricalcherà fedelmente la seconda delle cinque tappe alpine del prossimo Tour, in programma il 22 luglio, che si concluderà con l’arrivo in salita a Pra Loup (6,2 Km al 6,5%) dopo aver percorso 161 Km ed esser saliti fino ai 2250 metri del Col d’Allos (14 Km al 5,5%): si tratta di un percorso storico poiché il finale è, a sua volta, la fotocopia di quello della Nizza – Pra Loup del Tour del 1975, teatro della prima grande crisi in carriera di Eddy Merckx, atto iniziale della parabola discendente del “cannibale” belga.
La successiva frazione sarà la più facile tra le quattro montane, con il breve arrivo in salita a Villard de Lans (2,2 Km dal 6,2%) preceduto di una sessantina di chilometri dalla pedalabile ascesa al Col de Rousset (13,8 Km al 5,4%), e sarà seguita a “ruota” dalla tappa regina della 67a edizione del Critérium du Dauphiné. In menù 4 classici colli del Tour (Tamiè, Forclaz, Croix Fry e Aravis) a far d’antipasto all’impegnativo arrivo in salita a Le Bettex, sopra Saint-Gervais Mont Blanc: 7 Km al 7,7% che saranno immediatamente preceduti da un vero e proprio muro, la Côte des Amerands, verticale di poco meno di 3 Km inclinata all’11,2% medio.
Potrebbe trattarsi della frazione decisiva oppure no, se si ripeterà la medesima situazione verificatasi lo scorso anno quando, affrontato a ventiquattore dalla conclusione il tappone di Finhaut-Emosson con l’avvicendamento in testa tra Froome e Contador, la classifica fu ribaltata dalla più pedalabile frazione conclusiva di Courchevel-Le Praz, che decretò a sorpresa la vittoria finale del meno quotato scalatore statunitense Andrew Talansky. Anche la tappa che porrà termine al Delfinato 2015 ricorda molto quella frazione, con l’approdo finale collocato ai 1553 metri della non terribile ascesa verso la stazione invernale di Modane-Valfréjus (8,4 Km al 5,7%), alla quale si giungerà dopo aver affrontato, tra le altre difficoltà dell’ultimo giorno di gara, la spettacolare strada dei Lacets de Montvernier, altra finestra sull’imminente Tour de France, che si attorciglierà attorno ai quei 17 tornanti, concentrati in 2 Km, nella quartultima tappa, quella di Saint-Jean-de-Maurienne.
Mentre in Francia si consumerà la dura tappa di Saint-Gervais, sulle rive dell’elvetico Lago di Zugo, a oltre 300 Km di distanza, scatterà la 79a edizione del Tour de Suisse, che si aprirà sulle strade di Rotkreuz, teatro delle prime due frazioni di una competizione che durerà un giorno in più rispetto al Delfinato: in calendario dal 13 al 21 giugno, prevederà il percorrersi di circa 1300 Km, suddivisi tra una tappa di montagna, due cronometro, una per velocisti e cinque frazioni nervose di “contorno”.
Il via sarà dei più tradizionali, un classico cronoprologo di 5 Km, movimentato da un paio di falsipiani nella prima metà e assolutamente pianeggiante nel finale, che i più veloci percorreranno in poco meno di 6 minuti. Come anticipato, il Tour de Suisse si fermerà a Rotkreuz anche per la prima tappa, incardinata su un doppio circuito e che riserverà le fasi più interessanti nel secondo anello, dove dovrà essere presa di petto due volte la salita della Michaelskreuz (4,7 Km al 7,3% con un picco al 13,9%), ideale trampolino di lancio verso il traguardo – distante poco meno di 13 Km – che farà venire l’acquolina in bocca sia ai finisseur, sia a chi punterà a indossare la maglia gialla prima che entrino in scena i pretendenti al successo finale.
Stesso discorso per la tappa del giorno successivo che, affrontati i 14,8 Km al 6,6% del celebre Passo del San Gottardo subito dopo la partenza da Quinto, si concluderà nella località ticinese di Olivone, traguardo a ridosso del quale si dovranno scavalcare i due GPM di Cumiasca (2a cat, 5,7 Km al 6,3%) e Aquila (3a cat, 3,7 Km al 5,7%), quest’ultimo collocato a 6 Km dalla linea d’arrivo, a sua volta posta al termine di un tratto in lieve ascesa.
Non cambieranno gli scenari agonistici nemmeno nella terza frazione, tracciata tra Flims e Schwarzenbach, dove si giungerà dopo aver superato la salita di 2a categoria del Wildhaus Pass e, soprattutto, un circuito finale di 29 Km caratterizzato dalla triplice ascesa al Kirchberg (3,4 Km al 4%, max del 10,3%), mentre il traguardo – 21 Km oltre lo striscione dell’ultimo GPM – sarà collocato in cima a un facile zampellotto di quasi mille metri.
Mercoledì 17 giugno sarà il giorno della “Bergetappe”, l’unica tappa di montagna del Tour de Suisse 2015 che, dopo la partenza da Unterterzen, si svolgerà in gran parte in territorio austriaco per approdare ai 2669 metri dei Ghiacciai di Sölden, tradizionale sede d’apertura della Coppa del Mondo di sci alpino, dove si giungerà dopo aver affrontato una delle più dure ascese della catena alpina, quasi 13 Km d’arrampicata al 10,2% medio, resi ancora più dura dalla quota e dall’elevato chilometraggio della tappa (237,3 Km), lungo la quale dovrà essere affrontata un’altra salita over 2000, il Passo Bielerhöhe (2036 metri, 14,5 Km al 6,7%), che potrebbe rimanere nelle gambe nonostante sia collocata a quasi 130 Km dal traguardo dei ghiacciai, che una decina d’anni fa sono stati arrivo di due frazioni del Giro di Germania, in entrambi i casi rivelatesi decisive per le sorti della classifica.
Alla tappa più difficile seguirà quella che, invece, si annuncia come la più facile, l’unica destinata ai velocisti, che troveranno ben poche difficoltà distribuite lungo i 193 Km che da Wil condurranno a Biel/Bienne. Forse i più dotati e potenti elementi dello sprint – corridori alla Degenkolb, per intenderci – potrebbero far bene anche l’indomani, al termine della Biel/Bienne – Düdingen, la cui altimetria ricorda quelle di certe tappe mosse della Tirreno-Adriatico, con diversi saliscendi lungo il cammino e gli ultimissimi chilometri in lieve salita.
Berna, la capitale confederata, accoglierà il gran finale della corsa, con due frazioni che disputeranno sul medesimo circuito ma dal differente “spessore”: se il sabato l’anello di una quarantina di chilometri – da ripetere 4 volte – costituirà un’ultima, succulenta occasione per i finisseur grazie alla presenza dello strappo dell’Aargauerstalden (800 metri al 7,1%) a 2,5 Km dal traguardo, la domenica su quelle stesse tormentate strade, che non proporanno solo quello strappo, andrà in scena un’impegnativa cronometro individuale, non proprio agevole per i passistoni che prediligano i piattoni per esprimere al meglio le loro potenzialità.
Dunque, nonostante i difetti del tracciato, ci sarà comunque da divertirsi, fino all’ultimo colpo di pedale.
Mauro Facoltosi

Mancano quasi 2 mesi ma il gruppo è già in rotta verso Parigi (foto Reuters, Tour 2010)
CONTINUAVANO A CHIAMARLO ‘EL PISTOLERO’
giugno 2, 2015 by Redazione
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L’evidente citazione cinematografica cui fa riferimento il titolo è dedicata, come si intende immediatamente, all’ultimo vincitore del Giro d’Italia Alberto Contador, il quale si è guadagnato nel corso della sua incredibile carriera questo soprannome, già di per sé poco rassicurante per gli altri concorrenti. Il nomignolo, è necessario la giusta precisazione, deriva dalla singolare esultanza che esibisce lo spagnolo sul traguardo ad ogni suo successo, nel quale indice e pollice della mano vanno a formare un revolver che esplode il colpo fatale inferto all’avversario di turno, e non dal modo focoso, imprevedibile, bizzoso di interpretare le gare, come vorrebbero alludere alcuni sventurati addetti ai lavori.
Difatti, a ben vedere, le (rare) volte in cui Contador ha deciso di correre veramente da autentico pistolero, ha sempre trovato qualcuno più rapido di lui a estrarre l’arma e sparare, rimanendo egli stesso impallinato. È successo durante il primo dei Tour de France conquistati, nel 2007, quando di pettinarlo a dovere in salita si occupò Rasmussen dopo un duello durato svariati chilometri. Medesimo copione al Giro d’Italia 2008, pure vinto dallo spagnolo, in cui al posto del danese trovavamo il nostro Riccò, e una scena analoga si è ripetuta con Pierre Rolland nella tappa dell’Alpe D’Huez alla Grande Boucle 2011. Per finire con le due recenti batoste alpine rimediate prima da Landa e successivamente da Aru. Siamo certamente in presenza di un campione, ma il titolo di fuoriclasse di Contador è stato conquistato più con la capacità di nascondere le proprie debolezze che con la forza del grimpeur di razza. La famosa andatura baldanzosa di Contador e la celeberrima ’sparata’ in montagna lo hanno spesso aiutato a mascherarsi, la minaccia di una reazione brutale è risultata negli anni sufficiente a far desistere da principio i rivali a verificarne l’effettiva superiorità. Diciamolo chiaramente: nemmeno il Contador dei tempi d’oro ha mai saputo scavare distacchi importanti in salita. Una carriera da regolarista, con fantasia se vogliamo, ma pur sempre un eccellente amministratore dei vantaggi ottenuti a cronometro, Indurain docet.
Sarebbe poi ingeneroso dimenticare il ruolo, affatto marginale, svolto dalla quasi totalità del giornalismo specialistico e dagli esperti del settore nel contribuire a sviluppare attorno a questo ciclista l’aura di imbattibilità che gli ha permesso di superare senza eccessivi patemi, anche nel corso dell’ultimo Giro, giornate in cui le difficoltà dello spagnolo apparivano lampanti anche all’occhio del semplice appassionato.
La sfortuna che lo ha visto cadere più volte a terra durante le tre settimane è stata cioè ampiamente bilanciata dal timore reverenziale degli avversari nell’attaccarlo con decisione sulle montagne. Abbiamo sì assistito a delle azioni pregevoli, ma si è trattato ogni volta di stilettate, colpi di fioretto, singole pungolate. E dire che l’intera storia del madrileno testimoniava come il suo punto debole fosse da cercare nel fondo tutt’altro che eccezionale, come dimostrano gli esempi summenzionati, e infatti l’unica battaglia promossa a distanza si è risolta in una quasi disfatta per Contador. Gli uomini di classifica avrebbero avuto bisogno di parte della grinta, della determinazione e del coraggio che ha animato il Giro d’Italia di Visconti, sempre in testa a faticare, in lotta solitaria contro il vento, o perché protagonista della fuga di giornata o in veste di gregario del compagno di squadra Amador. Il tre volte Campione d’Italia ha incarnato il vero spirito del ciclista, che non deve mai accontentarsi, sentirsi appagato o demoralizzarsi ma deve sempre lottare e tentare anche se il risultato finale non lo premia. La stessa caparbietà e forza mostrata anche da Uran che, invece di arrendersi dopo essere uscito dai giochi per la Maglia Rosa così a lungo desiderata, ha provato con tutto sé stesso a centrare almeno un successo parziale in una tappa di montagna che purtroppo non è arrivato.
Il solo a cui va riconosciuto il merito di aver sistematicamente attaccato da lontano il “Pistolero” è Hesjedal, l’imperscrutabile, l’indecifrabile, l’arrembante canadese, trionfatore della Corsa Rosa 2012, che con il consueto atteggiamento scriteriato e naif di vivere il ciclismo, fatto di fughe inutili, scatti poderosi e cotte inspiegabili, ha acciuffato un furibondo quinto posto in classifica generale che, a ben vedere, poteva valere molto di più (i crampi di Contador immortalati dalle telecamere lungo la discesa del Monte Ologno potevano essere sfruttati per infliggere ritardi letali allo spagnolo).
Non è bastata la commovente tenacia di Aru e neppure la fame di vincere e di lasciarsi alle spalle il ruolo da gregario di Landa a spodestare dal trono Re Alberto. Ai due Astana è mancata la vampa interna che ti spinge ad osare, quel fuoco che ti accende la voglia di sbaragliare il campo anche al rischio di perdere. Così la Maglia Rosa 2015 alla fine dei giochi se l’è aggiudicata ancora Contador, per buona pace di coloro che continuavano a chiamarlo ‘El Pistolero’.
Francesco Gandolfi
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Contador con Aru sul Colle delle Finestre, qualche minuto prima della crisi che colpirà il corridore spagnolo (foto Tim de Waele/TDWSport.com)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MILANO
giugno 1, 2015 by Redazione
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
AMilano incorona Contador. L’ultima tappa è di Keisse (Gazzetta dello Sport)
Quelle 21 cartoline dal Giro: Aru che spaventa Contador Landa, vittorie & lacrime (Corriere della Sera)
Gran Bretagna
Contador holds on to complete first leg of double Tour dream (The Independent)
Contador wins Giro and refocusses on Tour – Contador can coast home in Italy (The Time)
Contador seals Giro d’Italia victory (The Daily Telegraph)
Francia
Contador: «Je me suis senti beaucoup aimé» – Premier jalon pour Contador (L’Equipe)
Spagna
El Giro de Alberto Contador: el campeón del espectáculo – “Es una alegría inmensa, nunca se sabe si será mi último Giro” – Oleg Tinkov se tiñe de rosa en homenaje a Alberto Contador – Landa: “El podio, una sensación única; me encantaría repetir” Tsgabu Grmay: el primer etíope en una grande del ciclismo – Contador: “La cabeza ya está centrada en el Tour de Francia” (AS)
Alberto Contador reconquista el Giro – “Ha sido un Giro emotivo” – Contador contó tres Giros – Contador iguala a Indurain (Marca)
Contador: “Han sido tres semanas muy duras” – Las siete grandes victorias de Contador (El Mundo Deportivo)
Belgio
Giro d’Italie: triomphe rose pour Contador et nouveau succès belge (Le Soir)
Keisse: ‘De vingertjes waren voor Wouter’ (De Standaard)
Alberto Contador remporte la 98e édition, Keisse la dernière étape (L’Avenir)
Contador: “Je pense déjà au Tour de France” – Giro: La dernière étape pour Iljo Keisse, le Giro pour Alberto Contador (La Dernière Heure/Les Sports)
Alberto Contador remporte le Giro, son 7e grand tour et son patron Oleg Tinkov se teint les cheveux en rose (Sudinfo.be)
Paesi Bassi
Stunt in slotrit Giro – Contador wint Ronde van Italië – Kruijswijk stijgt toch niet (De Telegraaf)
Germania
Contador wint Ronde van Italië. Kruijswijk stijgt toch niet – (Berliner Zeitung)
Slovenia
V Milanu okronali Contadorja, velika smola Mezgeca (Delo)
Russia
Альберто Контадор выиграл «Джиро д’Италия»-2015 – Альберто Контадор: Это великий день для меня – Хочу, чтобы «Катюша» выиграла Тур де Франс. Чем закончилась веломногодневка «Джиро» (Sovetsky Sport)
Stati Uniti
Contador Adds Second Giro to Grand Tour Collection Giro (The New York Times)
Costa Rica
Andrey Amador se convierte en leyenda – En el cierre del Giro de Italia se escuchó con fuerza el cántico ‘Amador, Amador, Amador…’ – Los pedalazos de Andrey Amador siempre están ligados al éxito (La Nación)
Colombia
Contador se impuso como el gran ganador del Giro de Italia (El Tiempo)
Un Giro para el olvido – Lo que pudo haber sido y no fue – Contador conquista su segundo Giro y ya piensa en el Tour (El Espectador)
Australia
Giro victory leads back to Australia for Contador – Durbridge impresses in Giro finale to firm odds of Tour selection – Luke Durbridge misses stage win as Contador seals his second Giro (The Age)
Contador outlines desire to be ‘cycling great’ – Alberto Contador wins Giro dItalia (Herald Sun)
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
“Marcha Real”
a cura di DJ Jorgens
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Televideo: “Ilijo Keisse” (Iljo)
Televideo: “46° Alberto Contador a 1′18″” (è arrivato a 18″)
Gazzetta: “Aru è in doccia da quasi un’ora”
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della ventunesima tappa, Torino – Milano
1° Michael Hepburn
2° Hugo Houle s.t.
3° Heinrich Haussler a 31″
4° Clément Chevrier s.t.
5° Fumiyuki Beppu a 1′41″
Classifica generale
1° Marco Coledan
2° Roger Kluge a 6′33″
3° Aleksejs Saramotins a 18′13″
4° Michael Hepburn a 26′57″
5° Nicola Boem a 29′47″
IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”
7 GIUGNO 1975 – 21a TAPPA: ALLEGHE – PASSO DELLO STELVIO
TRIONFO DI BERTOGLIO AL “GIRO”
Sullo Stelvio vince Galdos ma la maglia rosa è alla sua ruota – Emozionante duello tra una muraglia di neve e di folla
Sui tornanti dello Stelvio lo spagnol o ha tentato invano di strappare all’italiano i 41″ di vantaggio: Bertoglio non lo ha mollato di un solo metro. Terzo è giunto Perletto, quarto Conti, quinto Panizza e sesto Gimondi
ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia
5a tappa: La Spezia – Abetone
6a tappa: Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia
7a tappa: Grosseto – Fiuggi
8a tappa: Fiuggi – Campitello Matese
9a tappa: Benevento – San Giorgio del Sannio
10a tappa: Civitanova Marche – Forlì
11a tappa: Forlì – Imola (Autodromo Enzo e Dino Ferrari)
12a tappa: Imola – Vicenza (Monte Berico)
13a tappa: Montecchio Maggiore – Jesolo
14a tappa: cronometro Treviso – Valdobbiadene
15a tappa: Marostica – Madonna di Campiglio
16a tappa: Pinzolo – Aprica
17a tappa: Tirano – Lugano
18a tappa: Melide – Verbania
19a tappa: Gravellona Toce – Cervinia
20a tappa: Saint-Vincent – Sestriere

Aru e Landa, gli altri due inquilini del podio (foto Bettini)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI SESTRIERE
maggio 30, 2015 by Redazione
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsioni del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1975, nel 40° anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Aru, che bis! Crisi Contador. Ma il Giro è dello spagnolo (Gazzetta dello Sport)
Aru vola e vince al Sestriere Contador staccato, ma il Giro è suo (Corriere della Sera)
Gran Bretagna
Alberto Contador moves a step closer to achieving rare double (The Independent)
Contador on brink of Giro title despite Aru win (The Time)
Francia
Aru a fait tout ce qu’il pouvait – Contador: «Ma tête est au Tour» – Aru: «Alberto le mérite» (L’Equipe)
Spagna
Contador salva el órdago de Landa y se corona en el Giro – Contador: “He sufrido más de la cuenta; he pagado el esfuerzo” – Landa: “Creyeron que se podía ganar el Giro y me pararon” – Coledan peleó el farolillo rojo y esperó para finalizar último (AS)
Contador, virtual ganador del Giro – El italiano Aru repitió victoria – “Un día realmente duro, pero había que mantener la calma” (Marca)
Aru repite victoria, Contador salva la crisis – Contador: “El Giro ya está en el bolsillo y hay que empezar a pensar en el Tour” – Landa carga contra Astana (El Mundo Deportivo)
Belgio
Aru pakt tweede ritzege, Contador krijgt mentale mokerslag (De Standaard)
Aru vainqueur, Contador sauve son maillot rose – Participation possible de Fabio Aru au Tour de France (L’Avenir)
Giro: Aru s’adjuge un second succès consécutif, Contador sauve son maillot rose (La Dernière Heure/Les Sports)
Giro – Aru s’impose encore, Contador souffre mais sauve son maillot rose de leader avant la dernière étape (Sudinfo.be)
Paesi Bassi
Kruijswijk sluit af als 7e (De Telegraaf)
Germania
Contador vor Giro-Gesamtsieg – Aru gewinnt 20. Etappe (Berliner Zeitung)
Slovenia
Giro d’Italia: kljub veliki Arujevi zmagi Contador pred skupnim slavjem (Delo)
Russia
Ильнур Закарин: В конце понял, что мне не хватило сил на победу (Sovetsky Sport)
Stati Uniti
Contador Suffers but Poised to Win Giro (The New York Times)
Costa Rica
Épico: Andrey Amador culminará este Giro de Italia en el cuarto lugar de la tabla general (La Nación)
Colombia
Urán, de nuevo tercero en el Giro; Contador sigue de líder (El Tiempo)
Contador sufre pero mantiene el liderato, Rigoberto de nuevo tercero – Arú gana la penúltima etapa del Giro de Italia (El Espectador)
Australia
Contador survives late attacks to lead the Giro d’Italia to Milan (The Age)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Landa Meana scatta sul Finestre e coglie Contador in crisi. Al traguardo bis di Fabio Aru, Contador perde quasi 2 minuti e mezzo ma salva la maglia rosa. Commenti?
Nebe1980: La crono è stata decisiva, senza di essa Contador sarebbe terzo. Questo non vuol dire che non ci doveva essere, è solo un’osservazione
Salitepuntocià: non ha dominato Contador il Giro, ha vinto grazie alla sua esperienza, non l’ho gufato come altri in passato, perchè Contador ha classe anche quando è in crisi, e quindi ho vissuto solo sportivamente la tappa. Tutto sommato mi son parsi alla pari di lui i 2 Astana in questo Giro, ha deciso la megacrono. Notare anche la reazione di Uran nel finale del giro, poteva fare come Porte e ritirarsi, invece ha reagito alle cadute e alla cattiva forma iniziale. Hesjedal si dimostra regolarista e un diesel e riesce arrivare nei primi 5 dopo che sembrava finito una settimana fa. Comunque l’Astana ha sbagliato tattica anche oggi, Aru doveva collaborare con uran e Hesjedal già in discesa, Landa aspettare e il Giro avrebbe potuto avere esito diverso, se Contador avesse avuto a 10 km dall’arrivo, anzichè 50″, due minuti poteva andare in crisi e non salire regolare gli ultimi 10 km.
Jack.ciclista: Io invece dico che Contador era nettamente superiore, ha lasciato le vittore sempre al 3° in classifica scegliendo di marcare solo il secondo. Diversamente a correre dietro ad entrambi sarebbe saltato; oggi giornata storta ma si è gestito con esperienza, del resto a lui interessava solo la maglia rosa cercando di spremersi il meno possibile. Ricordiamo che ha corso praticamente da solo, mentre l’Astana poteva vantare due prime punte e 4 gregari di alto livello.
Howling Wolf14: Puntocià, impara una cosa: nel ciclismo non si gufa nessuno. Tu arrivi dal calcio e vorresti esportare nel ciclismo gli aspetti peggiori del pallone. Ma nel nostro ambiente non attacca.
Nisky: ad un certo punto ho temuto per un maxi ricongiungimento il che sarebbe stata una sciagura per il tappone del finestre…..io ho gufato questo! quando ho visto landa tentennare e tutti i gruppetti riavvicinarsi ho temuto il peggio! Per fortuna poi è tornata la salita che seppur semplice ha rimesso ognuno al suo posto
Vittorio P: Vince Contador meritatamente ed è stato NETTAMENTE superiore, anche senza cronometro, siamo onesti! Plauso a Contador, ha combattuto cadute, forature, sfighe varie, e vince il terzo Giro (non venite a dirmi che il secondo l’ha vinto Scarponi) ed è un grandissimo. Aru e Landa però hanno dimostrato di avere carattere. Non so chi dei due sia meglio, ma mi sono piaciuti. DI Aru, più che le due vittorie, mi è piaciuta la GRINTA con cui è rimasto attaccato alla classifica nella tappa del Mortirolo. Significa che ha la testa! Nella crisi si vede il campione, e in quella tappa Aru ha dimostrato di essere “Tosto”. Così come lo ha dimostrato Contador oggi (ma lo si sapeva già). Il futuro è dalla parte di Aru e Landa. Fossi Aru andrei al Tour. Meglio un 15esimo posto al Tour che un podio alla Vuelta. Buon voto anche per Uran (vada al Tour, se in forma potrebbe essere una sorpresa!) e Hejsedal che conquista un 5° posto da “cagnaccio”. Sorpresa Amador. Giro duro perché corso a tutta, come dimostra l’allungatissima classifica (il 10° è a 16 minuti!) Domani me li gusto (è proprio il caso di dirlo) all’EXPO! E speriamo in un bel Tour.
Mauro Facoltosi: Landa ha detto che oggi è stato fermato dall’ammiraglia, dopo il Finestre, perchè pensavano che con Aru davanti e con Contador in crisi potessero vincere il Giro
Howling Wolf14: Certo che lo staff tecnico dell’Astana è formato da volponi!
Profpivo: L’Astana ha corso male, se voleva provare a vincere il Giro (cosa possibile solo se Contador fosse davvero crollato verticalmente, alla peggio sarebbe arrivato col gruppetto di Amador-Caruso) doveva fermare Landa immediatamente dopo il Finestre e spremerlo nei primi chilometri verso Sestriere. Inutile fermare Landa quando è stato fatto: a quel punto doveva continuare la sua azione, con Aru sulle ruote degli inseguitori pronto all’eventuale azione in caso di ricongiungimento. Poi complimenti ad Aru, ha fatto una bella azione nel finale, però mi sarebbe piaciuto che Landa potesse giocarsi le sue carte, tanto ormai per l’Astana secondo e terzo posto erano comunque acquisiti. Tanta confusione quest’anno in ammiraglia Astana, ha fatto man bassa solo perchè nettamente la squadra più forte, non perchè abbia corso con intelligenza. Il Giro comunque Contador se l’è strameritato, considerando che è pure caduto due volte. E prima di oggi non aveva avuto un attimo di cedimento
Salitepuntocià: Infatti l’ho scritto io, errore Astana, bastava fermare Landa e anche Aru ha perso tempo non collaborando in discesa, uran a sua volta non collaborava perchè Aru non collaborava. Ha veramente rischiato di perdere il Giro ieri Contador, e dimostrato che l’altro ieri Aru ha vinto meritatamente e Contador veramente non ne aveva a Cervinia, lo ha detto gia ieri lui stesso. A Verbania ha aprofittato della caduta dei 2 della Astana se no non li staccava di 1′. anche senza crono, i 2′ son tutti li’ fra verbania e ieri. Ha meritato di vincere per carità, ma non ha dominato e non è stato nel complesso superiore in salita agli altri 2. Il fatto di essere in crisi non è una giustificazione, perchè allora lo si puo dire di Aru a Aprica, e di Landa a La spezia… E’un Contador umanissimo, lontano parente di quello del 2011 e anche del 2014. Ha vinto perchè è uno dei pochi ad avere intelligenza sopra la media, non mulina solo le gambe… Al Tour , senza il bonus crono,anche mantenesse questa condizione , non arriva fra i primi 5 e tenendo conto che calerà, potrebbe anche non arrivare nei 10. Se già Aru e Landa l’han messo in difficoltà , possono farlo benissimo non solamente Nibali,Froome,Quintana ma anche gli altri francesi e olandesi e spagnoli; mi viene il dubbio che ha scelto il Giro non per la doppietta, ma per il percorso, sapendo di non essere piu dominatore. Quanto al gufaggio, tutti lo fanno se un corridore gli è antipatico o tifano qualcuno. Ieri son stato sportivo solo perchè Contador non mi è antipatico ed è stato il migliore corridore negli ultimi anni, e vedendolo in difficoltà, non ho infierito. Comunque, io vedo il ciclismo e il calcio assieme, da quando avevo 6 anni,il tifo calcistico lo ha portato il duello Moser-Saronni contagiando tutti
In collaborazione con il Forum dello Scalatore
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
“The Greatest Show On Earth” (Nightwish)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Torino – Milano
Torino : pioggia debole (0,1 mm) e schiarite, 19,8°C, vento debole da NNE (7 Km/h), umidità al 76%
Vercelli (Km 66,7) : nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 23,1°C (percepiti 24°C), vento debole da NE (8-10 Km/h), umidità al 59%
Novara – traguardo volante (Km 86,6) : pioggia debole (0,1 mm) e schiarite, 22,6°C (percepiti 21°C), vento debole da NE (10-12 Km/h), umidità al 63%
Milano – 1° passaggio (Km 140,2) : pioggia debole (0,1 mm) e schiarite, 23,9°C (percepiti 21°C), vento moderato da E (14 Km/h), umidità al 60%
Milano – arrivo : pioggia debole (0,1 mm) e schiarite, 23,5°C (percepiti 21°C), vento moderato da E (12-13 Km/h), umidità al 61%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Garzelli: “Dalle immagine si vede come oggi Contador voglia puntare al bottino pieno” (era inizio telecronaca e in quel momento stavano mostrando le immagini della partenza della tappa, con Contador rilassato che salutava)
Martinello: “Possiamo andare a cercare il capello sull’uovo”
Lelli: “I corridori si stanno allungando”
Martinello: “Passaggio sotto lo striscione dei 40 Km orari”
Pancani: “Fabio Aru è stato splendido per il traguardo di Cervinia”
Martinello: “Rigoberto Aru”
De Stefano: “La sua seconda vittoria dopo Cervino”
De Stefano: “Ottiene il suo primo cerchietto per il 2015″
Lelli: “La squadra per il Tour de France dovrà prendere qualche sostituzione”
Televideo: “Jurguen Van den Broeck” (Jurgen)
El Espectador (quotidiano colombiano): “Arú”
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Saint-Vincent – Sestriere
1° Marco Coledan
2° Roger Kluge s.t.
3° Nikias Arndt a 7′29″
4° Fabio Silvestre s.t.
5° Fumiyuki Beppu s.t.
Classifica generale
1° Marco Coledan
2° Roger Kluge a 6′20″
3° Aleksejs Saramotins a 18′04″
4° Eugert Zhupa a 29′53″
5° Bert De Backer a 30′22″
IL GIRO DI BERTOGLIO
Tuffo nella storia del Giro del 1975, nel quarantesimo anniversario della vittoria di Fausto Bertoglio e della fantastica conclusione dell’ultima tappa al Passo dello Stelvio. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità”
6 GIUGNO 1975 – 20a TAPPA: PORDENONE – ALLEGHE
OGGI LO STELVIO: RESISTERÀ BERTOGLIO?
Il Giro Ciclistico d’Italia si conclude a “quota 2757”
Ieri nella tappa della Marmolada , vinta da De Vlaeminck davanti a Conti, Galdos si è portato a 41″ dalla maglia ro a giunta al traguardo a 1’26″ – Bella corsa di Gimondi e delusione di Baronchelli – Fino all’ultimo metro
ARCHIVIO ALMANACCO
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Raduno di partenza
1a tappa: San Lorenzo al Mare – Sanremo
2a tappa: Albenga – Genova
3a tappa: Rapallo – Sestri Levante
4a tappa: Chiavari – La Spezia
5a tappa: La Spezia – Abetone
6a tappa: Montecatini Terme – Castiglione della Pescaia
7a tappa: Grosseto – Fiuggi
8a tappa: Fiuggi – Campitello Matese
9a tappa: Benevento – San Giorgio del Sannio
10a tappa: Civitanova Marche – Forlì
11a tappa: Forlì – Imola (Autodromo Enzo e Dino Ferrari)
12a tappa: Imola – Vicenza (Monte Berico)
13a tappa: Montecchio Maggiore – Jesolo
14a tappa: cronometro Treviso – Valdobbiadene
15a tappa: Marostica – Madonna di Campiglio
16a tappa: Pinzolo – Aprica
17a tappa: Tirano – Lugano
18a tappa: Melide – Verbania
19a tappa: Gravellona Toce – Cervinia

Contador in affanno affronta uno dei tornanti più impegnativi del Colle delle Finestre (foto Tim de Waele/TDWSport.com)