MA IL VISCO È SEMPRE PIÙ BLU!!!

giugno 23, 2015
Categoria: Approfondimenti

Un Giro tutto all’arrembaggio, corso con il coraggio e la fantasia dei grandi del ciclismo quello che ha interpretato il nostro Giovanni ‘Visco’ Visconti.
Scatti, controscatti, lunghe fughe, inseguimenti hanno caratterizzato le tre settimane di Corsa Rosa del ragazzo italiano, che ha saputo così infiammare i cuori e riaccendere le emozioni degli appassionati, oramai purtroppo costretti a sorbirsi il ciclismo robotico importato da oltre oceano.
Azioni grintose e da fondista di rango grazie alle quali Giovanni ha conquistato la prestigiosa Maglia Blu, che premia il miglior scalatore del Giro d’Italia.
Dopo essermi entusiasmato come tanti spettatori davanti al televisore durante i pomeriggi di maggio, ho deciso di mettermi d’accordo con Visco per parlare della sua carriera, del Giro appena concluso e dei prossimi obiettivi stagionali.
Ecco cosa mi ha raccontato.

L’ultimo Giro d’Italia ci ha dato la conferma che sei un ciclista eclettico, veloce ma con il fondo per andare forte anche nelle tappe più dure dei grandi giri. Oggi ti senti più un corridore competitivo per questi tipi di traguardi o per le corse di un giorno?

Certamente con il passare degli anni la muscolatura è cambiata, mi sento meno esplosivo e meno adatto a percorsi nervosi come l’Amstel, ma più competitivo nelle tappe lunghe e difficili di montagna o nelle classiche dure come Liegi, Lombardia e San Sebastian.

Molte persone si domandano se, a conti fatti, sia stato un errore essere rimasto per due settimane in classifica al Giro e avere avuto così meno “spazio” per le fughe. Cosa ne pensi?

Non penso assolutamente che sia stato un errore, anche perchè l’Astana tirava indipendentemente dal fatto che io fossi in fuga, per provare a vincere le tappe. Inoltre ho centrato fughe che sono arrivate, ma in una ho trovato un super Formolo (4° tappa, n.d.r) e nella seconda tappa vinta da Gilbert (18° tappa, n.d.r) non sono riuscito ad agganciarmi per un pelo al gruppo dei fuggitivi che è giunto all’arrivo.

Visti i risultati nelle difficili tappe tipo il Galibier del 2013, al Tour dello scorso anno e al Giro, come riesci a coniugare le tue legittime aspirazioni con i vincoli di squadra? Non pensi che per certi traguardi (penso ad es. alla Liegi e al Lombardia) il ruolo da gregario ti stia un po’ stretto?

No, perchè mi sento ancora fisicamente integro e in forte crescita e penso che le soddisfazioni più importanti per me debbano ancora venire. E’ inoltre un grande privilegio e onore essere l’ultimo uomo di un campione come Valverde che ha vinto corse che si adattano anche alle mie caratteristiche; oltretutto stare al suo fianco negli ultimi chilometri può permettermi di giocare le mie opportunità sfruttando eventualmente il gioco di squadra.

Alcuni tifosi, difatti, rimpiangono i tempi in cui correvi per Luca Scinto. Una squadra più piccola ma che ti garantiva il ruolo di capitano. Correre senza i gradi di leader ti produce sicuramente meno stress. Di contro, tuttavia, questo può precluderti certi obiettivi alla tua portata. Con questa scelta ritieni di aver raggiunto un tuo equilibrio?

Sì, è una squadra Pro Tour che mi offre la possibilità di crescere. Come ti ho detto, sono convinto di avere ancora diverse stagioni davanti per migliorare e la Movistar è la squadra adatta. Entrarvi è stata una mia scelta che non rimpiango sicuramente.

Ti avevo già detto che il Mondiale di Richmond, con strappi in lastricato e strade tortuose che non permettono il recupero, è adatto alle tue caratteristiche, dato che hai già vinto un Giro delle Fiandre under 23. Cosa ne pensi?

Come accennavo in precedenza le mie caratteristiche sono cambiate ma farò di tutto per arrivare al cento per cento della condizione perché quando le gambe girano, tutti i tracciati sembrano adatti.

Ti vedremo al Tour anche quest’anno o pensi di concentrarti sul finale di stagione correndo la Vuelta ?

No, giugno e luglio saranno mesi di stacco e di riposo, da dedicare anche alla famiglia dopo tanti impegni. Certamente ho in programma di partecipare alla Vuelta per affinare la forma.

In ogni caso quali sono i tuoi prossimi obbiettivi?

Non parteciperò al Campionato Italiano che non reputo adatto alle mie caratteristiche poiché non si corre in circuito, inoltre la preparazione mi impegnerebbe troppo sia mentalmente che fisicamente. Ritornerò in corse minori spagnole come il Circuito de Getxo (già vinto nel 2012, in calendario il 31 luglio 2015 n.d.r) per riprendere il ritmo di gara, poi correrò il Giro di Polonia, la Vuelta e mi concentrerò sul finale di stagione.

Francesco Gandolfi

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Visconti in maglia azzurra allultimo Giro dItalia (@giovisco Twitter)

Visconti in maglia azzurra all'ultimo Giro d'Italia (@giovisco Twitter)

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