TUTTI IN SELLA, PARTE LA STAGIONE 2023
gennaio 16, 2023 by Redazione
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Dopo tre anni d’assenza causa pandemia ritornano in calendario il Santos Tour Down Under e la Vuelta a San Juan. Lontano dagli ancora rigidi climi dell’Europa, sulle strade australiane prima e argentine poi assisteremo ai primi palpiti di una stagione che successivamente vedrà le attenzioni degli appassionati spostarsi verso la Spagna e l’Arabia Saudita.
È ora di ripartire e lo si farà alla vecchia maniera, quando la pandemia non aveva ancora steso il suo manto sulla terra e costretto molti organizzatori a rinunciare ad allestire il palcoscenico delle loro gare. È quel che era successo con le due gare d’apertura dei calendari WorldTour e ProSeries, il Santos Tour Down Under e la Vuelta a San Juan, che si fece in tempo a disputare a gennaio 2020 per poi sparire dalla “programmazione” nelle due stagioni successive.
Il ritorno del Santos Tour Down Under, programmato dal 17 al 22 gennaio, recherà con sé un paio di novità perché è stata introdotta una breve tappa a cronometro mentre è stato tolto dal tracciato il tradizionale arrivo in salita a Willunga Hill, sostituito con quello meno impegnativo di Mount Lofty. Sarà quindi aperta sino all’ultimo colpo la 23a edizione della corsa australiana, che scatterà da Adelaide con la prova contro il tempo, un prologo di 5 Km e mezzo caratterizzato da un percorso tortuoso ma totalmente pianeggiante, che per decisione dell’organizzazione si disputerà con bici da strada e non da crono. Ci si sposterà quindi a Tanunda per una prima tappa interamente tracciata in circuito e caratterizzata da una facilissima salita – Menglers Hill, 4.5 Km al 3.7% – che si dovrà superare per l’ultima volta a 13.5 Km dall’arrivo e che non dovrebbe impedire l’arrivo allo sprint, seppur se non a ranghi compattissimi. Un percorso collinare caratterizzerà la seconda tappa, Brighton - Victor Harbor, sulla cui altimetria spiccano le ascese di Parawa Hill (3 Km al 6.8%) e di Nettle Hill (2 Km al 7.7%), quest’ultima da scavalcare a 22 Km da un traguardo dove bisognerà metterà in conto anche la probabile insidia del vento che spira dall’oceano Indiano. L’indomani sarà in programma la salita più impegnativa della corsa, quella di Corkscrew, inserita a soli 6 Km dal traguardo della tappa che da Norwood condurrà a Campbelltown: misura appena 2.5 Km ma presenta una pendenza media del 9% e un muretto centrale di mezzo chilometro al 15% sul quale nel 2014 andò all’attacco il vincitore del Tour de France 2011 Cadel Evans, piombato sulla linea d’arrivo con 10 secondi sui più immediati inseguitori, l’italiano Diego Ulissi e il connazionale Simon Gerrans. Nonostante la mancanza della sua “collina” la cittadina di Willunga farà parte del tracciato ospitando l’arrivo della penultima tappa, contraddistinta da una successione d’infiniti rettilinei pianeggianti come quello di quasi 6 Km che terminerà a soli 500 metri dal traguardo, i più ostici per i velocisti per la presenza di una lieve pendenza (gli ultimi mille metri salgono al 3.2%). Domenica 22 gennaio la corsa terminerà il suo cammino con una frazione che non sarà la solita passerella di fine corsa perché, dopo la partenza da Unley, si dovrà ripetere per cinque volte la salita di Mount Lofty, 8 Km al 3.1% che culminano con il tratto di 1500 metri al 6.8% che si conclude in prossimità dello striscione dell’ultimo chilometro, dove s’incontrerà uno strappo di 500 metri al 10% di pendenza media.
Saranno i velocisti, invece, i grandi protagonisti della 39a edizione della Vuelta a San Juan Internacional (22-29 gennaio) perché ben sei delle sette tappe che compongono la corsa argentina paiono destinate alla conclusione allo sprint, mentre solo nella frazione con l’arrivo sull’Alto del Colorado ci si giocherà la vittoria finale, anche perché – contrariamente a quanto fatto in Australia – s’è deciso di escludere dal tracciato la cronometro che era stata una presenza fissa nelle ultime edizioni. A dare il via alla corsa sarà una tappa in circuito che scatterà dallo Stadio Aldo Cantoni di San Juan per farvi ritorno dopo 144 Km prevalentemente pianeggianti. Seguirà la Villa San Agustín – San José de Jáchal, tappa che porterà il gruppo sino a quasi 1500 metri di quota senza però affrontare tratti che si possano definire di salita e che pure dovrebbe terminare in volata, se si pensa che nelle scorse edizioni, al termine del medesimo tracciato affrontato nel più impegnativo senso inverso, si è sempre arrivato allo sprint. Il giorno successivo l’autodromo El Villicum, inaugurato nel 2018, ospiterà partenza e arrivo della tappa numero 3, che prevede nel finale due giri quasi completi della pista; dal medesimo luogo prenderà le mosse la frazione diretta a Barreal, decisamente più impegnativa perché bisognerà salire oltre i 2000 metri di quota, anche se dopo lo scollinamento bisognerà percorrere più di 100 Km per andare al traguardo, che ancora strizza l’occhio agli sprinter. Osservato un giorno di riposo, si disputerà la tappa regina, che da Plaza de Chimbas condurrà sino agli oltre 2600 metri dell’Alto del Colorado, più selettivo per l’alta quota che per l’effettiva portata delle pendenze (18.8 Km al 4.4%) di un’ascesa che negli ultimi anni ha visto imporsi il portoghese Rui Costa nel 2017, lo spagnolo Óscar Sevilla nel 2018, i colombiani Winner Anacona nel 2019 e Miguel Eduardo Flórez nel 2020. Calato il sipario sui giochi di classifica i velocisti torneranno a calcare il palcoscenico della Vuelta a San Juan nelle ultime 48 ore, nelle quali sono in cartellone gli arrivi presso il Velodromo Vicente Chancay e sulla circonvallazione di San Juan, teatro della passerella conclusiva.
Come da tradizione saranno i tifosi spagnoli i primi ad applaudire i corridori sul suolo europeo: il 22 gennaio si correrà la Clàssica Comunitat Valenciana 1969 – Gran Premio Valencia, corsa rientrata in calendario nel 2021 dopo sedici anni d’assenza e che si disputerà su di un tracciato inverso rispetto a quello proposto lo scorso anno, gareggiando tra Valencia a La Nucía, dove si giungerà dopo aver percorso 190 Km e aver affrontato la lunga salita dell’Alto de Bixauca (18 Km al 2.7% con un tratto di 2200 metri al 7.4%) a circa 25 Km dall’arrivo.
Due giorni più tardi sempre in Spagna prenderà il via la 32a edizione della Challenge Ciclista Mallorca (25-29 gennaio), corsa a tappe atipica in quanto i corridori possono scegliere a quante e quali prove prendere parte e per questo motivo non è prevista una classifica generale, mentre le cinque frazioni sono chiamate “trofei” e non tappe. Per primo si affronterà il Trofeo Calvià, 150 Km con partenza e arrivo a Palmanova, disegnati all’estremità occidentale dell’isola di Maiorca con un percorso collinare che prevede una dozzina di brevi ascese, la più difficile delle quali sarà il Coll de Sóller (6 Km al 5%). Più semplice sarà il tracciato del Trofeo Ses Salines – Alcúdia, così chiamato dal nome delle due località tra le quali si svolgerà e che prevede una sola ascesa – il Coll de Sa Batalla, 8.7 Km al 5% – da scavalcare a 34 Km da un traguardo che potrebbe anche finire nel curriculum di un velocista (lo scorso anno su di percorso simile vinse allo sprint l’eritreo Biniam Girmay davanti al sudafricano Ryan Gibbons e il nostro Giacomo Nizzolo). L’ascesa simbolo della challenge, quella del Coll de Puig Major (14 Km al 6%), quest’anno sarà affrontata per due volte e la prima scalata avverrà nel corso del Trofeo Andratx – Mirador d’es Colomer, che prevede l’arrivo al termine di una salita lunga poco più di 3 Km e caratterizzata da una pendenza media del 5.8%. Più impegnativo sarà il tracciato del successivo Trofeo Serra de Tramuntana, che prevede partenza e arrivo a Lloseta e il Puig Major più vicino al traguardo, distante 33 Km dallo scollinamento. L’atto di chiusura della corsa maiorchina sarà una classica passerella di fine corsa, il facile Trofeo Palma che quest’anno è stato ancora più addolcito togliendo dal percorso la salita del Coll de Sa Creu, che tradizionalmente si affrontava subito prima di entrare nel circuito finale disegnato sul lungomare di Palma di Maiorca.
L’ultima corsa a tappe del mese di gennaio sarà il Saudi Tour (30 gennaio – 3 febbraio), la cui terza edizione si svolgerà nello stesso governato dell’Arabia Saudita dove si era corso l’anno scorso, quando si era imposto il belga Maxim Van Gils grazie alla vittoria nella tappa più impegnativa, che sarà proposta anche nel 2023. La prima maglia di leader della classifica sarà vestita da un velocista al termine della poco impegnativa tappa d’apertura che dall’aeroporto di Al-’Ula farà “decollare” il gruppo in direzione dell’oasi di Khaybar. La seconda frazione scatterà dallo Winter Park di Al-’Ula e avrà come terminal le Shalal Sijlyat Rocks, suggestive formazioni rocciose circondate dal deserto alla cui ombra andrà in scena un altro arrivo allo sprint. Si cambierà leggermente musica con la tappa che dall’Al Manshiyah Train Station vedrà sferragliare il gruppo verso la località di Abu Rakah, che fu sede d’arrivo anche lo scorso anno quando questo traguardo fu conquistato dal colombiano Santiago Buitrago davanti all’italiano Andrea Bagioli: a differenza di questo precedente, però, s’è scelta una zona d’arrivo diversa e un finale meno impegnativo, che prevede il traguardo posto al termine di un rettilineo di un chilometro esatto pianeggiante preceduto da uno strappo di 700 metri al 6.9%. Si correrà a questo punto la tappa più difficile, che muoverà dalla Maraya Concert Hall, parallelepipedo dalle superfici esterne a specchio costruito nel mezzo del deserto, per raggiungere il belvedere dell’Harrat Uwayrid, il traguardo che decise le sorti dell’edizione 2022, preceduto di una decina di chilometri dalla salita che non ti aspetti, un vero e proprio muro trapiantato nel cuore della penisola araba, 3 Km al 12% e picchi di pendenza che arrivano al 22%. L’ultimo giorno dovrebbero tornare protagonisti i velocisti, anche se le strade della conclusiva frazione, che scatterà alla città vecchia di Al-’Ula per far ritorno alla Maraya Concert Hall, non saranno del tutto prive d’insidie: non solo i 500 metri conclusivi presenteranno una bella pendenza (6%) ma una trentina di chilometri prima bisognerà percorrere un tratto sterrato lungo quasi 7 Km, inserito anche lo scorso anno nel tracciato del Saudi Tour e che fu teatro di una caduta che coinvolse il citato Bagioli, giunto quel giorno al traguardo con 20 minuti di ritardo.
Mauro Facoltosi
I SITI UFFICIALI DELLE CORSE CITATE NELL’ARTICOLO
Santos Tour Down Under
Vuelta a San Juan Internacional
https://www.vueltaasanjuan.org
Clàssica Comunitat Valenciana 1969 – Gran Premio Valencia
https://voltalamarina.com/classica-comunitat-valenciana-1969-gran-premio-valencia
Challenge Ciclista Mallorca
https://vueltamallorca.com/challenge-mallorca
Saudi Tour

L'Adelaide Festival Center, sede d'arrivo del cronoprologo del Tour Down Under (hshotelsiracusa.it)
LOMBARDIA 2022 – LE PAGELLE
ottobre 10, 2022 by Redazione
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Ecco le ultime pagelle stagionali, quelle dell’edizione della Classica delle Foglie Morte vinta per il secondo anno consecutivo da Tadej Pogacar
TADEJ POGACAR. Dopo l’amaro in bocca che gli ha lasciato in bocca il Tour de France, lo sloveno colleziona vittorie su vittorie: GP di Montreal, Tre Valli Varesine e infine il Giro di Lombardia. Supportato da un’ottima UAE – Team Emirates inizia a mettere le cose in chiaro dalle prime fasi della corsa e quando il Lombardia entra nel vivo lui è là a giocare come il gatto col topo con gli avversari. Gestisce con sicurezza il finale a due con Mas trionfando con facilità e conquistando il suo secondo Giro di Lombardia consecutivo. Un altro successo importante per Pogacar, che lo lancia ancor di più nell’Olimpo dei più grandi ciclisti di sempre. VOTO: 10
ENRIC MAS. Un finale di stagione molto positivo per lo spagnolo culminato con la vittoria del Giro dell’Emilia, una condizione psico-fisica ottimale che lo ha aiutato anche al Giro di Lombardia. Il corridore della Movistar è l’unico a tenere le ruote di Pogacar fino alla fine, ha provato a beffarlo ma lo sloveno era imbattibile. VOTO: 8
MIKEL LANDA. Il basco accende la corsa nei momenti topici, cerca di dare brio e affondi ai rivali. Cede nel finale al duo Pogacar-Mas, i più forti di giornata. Si deve accontentare di un terzo posto che si rivela essere uno dei risultati più importanti della sua stagione. VOTO: 7
SERGIO HIGUITA. Il colombiano raccoglie un buon quarto posto anticipando il drappello degli inseguitori. La corsa si preannunciava troppo dura e ardua per lui, eppure ha dimostrato di saperla interpretare con giusta convinzione e grinta. VOTO: 6,5
CARLOS RODRIGUEZ. Il giovanissimo spagnolo della INEOS Grenadiers termina al quinto posto il suo primo Giro di Lombardia, corsa condotta con intelligenza e buona gamba fino a quando i fenomeni scappano via. Un ottimo segnale in vista di un futuro che si appresta radioso. VOTO: 6,5
ANDREA PICCOLO. Il ventunenne della EF Education-EasyPost chiude all’undicesimo posto a 1′58” dal vincitore di giornata Pogacar, un piazzamento che gli consente di essere il primo degli italiani al traguardo. Una piccola speranza per il futuro del movimento ciclistico azzurro. VOTO: 6
JONAS VINGEGAARD. Si preannunciava un duello all’ultima pedalata tra lui e Pogacar, ma il danese ultimo vincitore del Tour de France non è al top della condizione fisica. Jonas ci prova ugualmente sul Civiglio, ma l’azione fa più male a lui che ai suoi rivali. Termina sedicesimo a oltre 2 minuti. VOTO: 5
JULIAN ALAPHILIPPE. Si scioglie come neve al sole, non pervenuto. VOTO: 5
NIBALI VINCENZO – ALEJANDRO VALVERDE. Onorano al meglio l’ultima corsa della loro carriera sportiva, lo spagnolo arriverà addirittura sesto regolando in volata il gruppo inseguitore. Il ciclismo non sarà più lo stesso senza questi due campioni, inutile fare la conta dei trofei del loro palmares, infinito, due leggende che hanno fatto la Storia, assoluti protagonisti negli ultimi vent’anni di questo magnifico sport. VOTO: 10
Luigi Giglio

QUEL CHE RESTA DEL MONDIALE. LE PAGELLE IRIDATE NEL SEGNO DI EVENEPOEL
settembre 26, 2022 by Redazione
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Promossi e bocciati del mondiale che ha inciso nell’oro il nome di Remco Evenepoel, dominatore della prova su strada in quel di Wollongong. I dubbi dell’Italia, il tracollo dell’Olanda tradita da Van der Poel, una Francia coriacea e una Spagna assente. Il Belgio conferma di essere attualmente la nazione faro del ciclismo in attesa del mondiale estivo del prossimo anno a Glasgow, il cui tracciato ha dei punti di contatto con quello di Wollongong.
Remco Evenepoel. Vince da predestinato un mondiale complessivamente impegnativo sfruttando le sue doti di fondo e una forma invidiabile, a coronamento di una stagione conclusa in crescendo, con le vittorie prima a San Sebastian e poi alla Vuelta. Con il benestare del gruppo, che probabilmente lo sottovaluta, entra in una fuga senza nomi di spicco e conduce magistralmente le operazioni sapendo di essere il più forte. Sferra l’attacco decisivo a due giri dal termine e, nonostante il tentativo di Lutsenko di stargli dietro, se ne va tutto solo tagliando il traguardo con quasi 2 minuti e mezz di vantaggio sul gruppo. Chapeau. Voto 9.
Christophe Laporte. Vince la volata di gruppo per l’argento in modo non banale, emergendo nella nazionale francese a scapito di Cosnefroy ed Alaphilippe, sulla carta più adatti al percorso. Pur con qualche sofferenza, resiste sul Mount Pleasant agli scatti della compagnia e ottiene alla fine il risultato più importante della sua carriera in un mondiale. Voto 7
Michael Matthews. Era la grande speranza australiana per salire sul podio e ci riesce ottenendo il bronzo al termine di una prova accorta. Come Laporte resiste con le unghie e con i denti sull’ultimo passaggio sul Mouny Pleasant e dà una soddisfazione all’Australia, organizzatrice dei mondiali. Voto 7
Mattias Skjelmose Jensen. Mads Pedersen, che sarebbe stato tra i protagonisti, rinuncia al mondiale per stare, così pare, con la famiglia. La Danimarca si affida a Skjelmose Jensen, per risultati tra i migliori giovani ciclisti danesi della stagione. Il decimo posto finale può essere la base per una carriera da seguire molto attentamente. Voto 7
Julian Alaphilippe. Viene al mondiale in condizioni non perfette dopo la caduta e il ritiro alla Vuelta, ma si fa vedere spesso nelle prime posizioni del gruppo principale. Nel finale lavora per Laporte, staccandosi dal gruppo principale. Mezzo voto in più per essere stato uno dei primi a congratularsi con Evenepoel una volta tagliato il traguardo. Voto 6.5
Lorenzo Rota. Tra gli italiani più brillanti in questo mondiale, s’inserisce nella fuga giusta ma si arrende come gli altri alla progressione di Evenepoel, nonostante il tentativo di inseguimento insieme a Skjelmose Jensen, Schmid, Lutsenko ed Eenkhoorn. Viene ripreso dal gruppo principale all’interno dell’ultimo chilometri, senza avere la possibilità di sprintare per una medaglia. Voto 6.5
Wout van Aert. Da come si è svolto il mondiale, Wout alla fine si è rivelata la seconda scelta del Belgio. Dopo che si era capito che Evenepoel era irraggiungibile, ha scremato un po’ il gruppo dei migliori con qualche accelerazione sui passaggi finali sul Mount Pleasant, controllando Pogacar e Alaphilippe. Chiude al quarto posto un Mondiale che alla fine possiamo definire ‘ordinario’. Voto 6
Tadej Pogacar. Il mondiale di Pogacar è stato lo specchio della sua stagione. Vittorie di prestigio come Strade Bianche e Tirreno Adriatico all’inizio e poi una seconda parte in calando con il secondo posto al Tour, lui che partiva come grande favorito, e un ritorno di fiamma con la vittoria al GP di Montreal. Possiamo dire, alla fine, che al campione sloveno quest’anno è mancato qualcosa e il diciannovesimo posto al mondiale ne è la testimonianza. Voto 6
Alberto Bettiol. Alla partenza era l’italiano con la gamba migliore e lo dimostra anche lungo le ripetute scalate verso il Mount Pleasant, restando sempre con i primi. L’ottavo posto finale non rende merito fino in fondo alla sua prova, che sarebbe potuta essere migliore se la gara si fosse svolta in modo diverso. Voto 6
Matteo Trentin. Sprinta per una medaglia ma si arrende a gente più veloce di lui, ottenendo un quinto posto agrodolce. Da Harrogate 2019 a Wollongong 2022, è l’italiano migliore ai mondiali. Voto 6
Alexander Kristoff. A suo agio su tracciati come quello di Wollongong, il norvegese conferma la sua tempra e sprinta con tenacia per una medaglia, piazzandosi in sesta posizione. A 35 anni può ancora dire la sua nel ciclismo che conta. Voto 6
Peter Sagan. Il Sagan dei tempi migliori sarebbe andato a nozze su un tracciato come quello di Wollongong, ma alla fine raccoglie una top ten – è settimo all’arrivo – senza infamia e senza lode. Voto 5
Nazionale britannica. Alla partenza era una delle nazioni megli assortite, tra uomini veloci e finisseur, ma il nono ed il quattordicesimo posto di Hayter e Tulett testimoniano di una formazione ancora troppo acerba e inesperta, che deve ancora assestarsi dopo i post Cavendish, Froome e Thomas. Voto 5
Binian Girmay. Nella seconda fascia dei favoriti alla partenza, ma pur sempre uno dei favoriti, non si vede mai e anzi concluderà con un più che anonimo 54° posto ad oltre 3 minuti di ritardo da Evenepoel. Soffre decisamente il Mount Pleasant staccandosi a ripetizione e non riesce a partecipare alla volata per la medaglia d’argento. Voto 4
Mathieu van der Poel. Uno dei principali favoriti, passa la notte prima del Mondiale in commissariato e questo dice già tutto. Due ragazzine insolenti disturbano il suo sonno ma la sua reazione con conseguente denuncia e processo sono una macchia che si porterà dietro e che potrebbero anche influire in futuro sulla sua carriera. Si ritira dopo pochi chilometri dalla partenza, distrutto psicologicamente. In tutta questa storia forse le responsabilità maggiori le tiene la nazionale olandese, ma resta il fatto che il mondiale di Van der Poel non è mai iniziato. Voto 4
Nazionale olandese. Puntare su un solo ciclista ha i suoi pro e i suoi contro. Il ritiro di Van der Poel è stato una mazzata enorme per una nazione faro del ciclismo come quella olandese, che ormai da anni sembra vivere di rendita sui successi delle donne. Il venticinquesimo posto di Bauke Mollema, primo olandese al traguardo, stride con la tradizione. Voto 4
Nazionale spagnola. Il nulla nel nulla circondato dal nulla. La Spagna è la più grande delusione dei Mondiali 2022 non essendo mai stata protagonista. Leggendo i nomi alla partenza, è chiara la linea verde del ciclismo spagnolo, alla ricerca di nuovi talenti, ma non vedere neanche un ciclista protagonista nei momenti clou della corsa, con uno scatto o con un allungo, fa riflettere molto. I nostalgici di un Oscar Freire, di un Purito Rodriguez o di un Alejandro Valverde, per non spingerci più in là col passato, ingoiano mestamente il rospo. Voto 3
Giuseppe Scarfone

VUELTA, ATTO FINALE, ATTORI SPECIALI. I GIUDIZI CONCLUSIVI DEL TERZO ED ULTIMO GRANDE GIRO DELL’ANNO
settembre 13, 2022 by Redazione
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Ultimi giudizi, quelli conclusivi, al termine della Vuelta 2022. Le sufficienze superano abbondantemente le insufficienze. E alcuni dei protagonisti della Vuelta li ritroveremo al Mondiale di Wollongong tra due settimane. Primo fra tutti la maglia rossa Remco Evenepoel
Vincenzo Nibali e Alejandro Valverde. La passerella finale di Madrid, tra due ali di colleghi ciclisti e della folla acclamante, consegnano al ciclismo una momento indelebile di quello che hanno rappresentato per questo sport questi due campioni. Onorano il loro ultimo GT lavorando rispettivamente per Miguel Angel Lopez e per Enric Mas, e provando anche ad infilarsi in qualche fuga a lunga gittata. Due campioni e due signori del ciclismo la cui assenza a partire dal prossimo anno si farà sentire nel gruppo. Voto 9.
Remco Evenepoel. La maturità di un quarantenne nel corpo di un ventenne. Il belga viene in Spagna per stupire e lo fa senza porsi limiti. Dopo le prime tappe in cui prende le misure ai suoi avversari, indossa la maglia rossa nella sesta tappa e non la molla più, conducendo la seconda e la terza settimana di corsa con il piglio dei campioni più scafati. Domina la crono di Alicante e mette la ciliegina sulla torta sull’Alto del Piornal. Vince la Vuelta riportando la vittoria di un GT nel Paese simbolo del ciclismo dopo 44 anni. Giro d’Italia e Tour de France sono avvisati. Voto 9.
Mads Pedersen. Tre tappe vinte in volata, più o meno ristretta, e tre secondi posti. Il danese stravince la classifica a punti e visto l’ottimo stato di forma facciamo fatica a comprendere la sua decisione di restare a casa e non disputare il Mondiale. Cosa dire, sarà contenta sua moglie. Voto 8.
Juan Ayuso. Un ventenne che va a podio in un GT è cosa più unica che rara ed il giovane spagnolo, che deve ancora finirli i venti anni, il prossimo 16 Settembre, merita un voto sicuramente alto e forse soffre più del dovuto il dualismo con Joao Almeida. Nella terza settimana piazza anche qualche scatto interessante tra Alto del Piornal ed Alto de Navacerrada. Tra i volti nuovi del ciclismo spagnolo per i GT, è sicuramente il ciclista che ha maggiori margini di miglioramento. Voto 7.5.
Jay Vine. Dopo due tappe vinte tra Cantabria e Asturie e avendo dimostrato di essere un validissimo scalatore, indossa la maglia a pois e pone tappa per tappa le basi per portarla fino a Madrid, ma una caduta all’inizio della 18° tappa spezza il suo sogno. Sarà per la prossima. Voto. 7.5
Richard Carapaz. Come Pedersen, ottiene tre vittorie, tutte a coronamento di una fuga vincente e tutte in tappe con arrivi in salita. Il campione olimpico, dopo essere uscito praticamente subito dalla classifica generale, si reinventa uomo da fuga e sull’Alto del Piornal funge anche da gregario per l’acciaccato Carlos Rodriguez. Meritata la maglia a pois, nonostante la sfortuna che ha colpito Vine. Voto 7.5
Rigoberto Uran. Va in fuga nella 17° tappa e vince al Monastero di Tentudia resistendo al ritorno del big. Con questa vittoria entra nella ristretta cerchia dei ciclisti che hanno vinto almeno una tappa in tutti e tre i GT. Chapeau. Voto 7.5.
Primoz Roglic. Lo sloveno, negli ultimi tempi abbonato alle cadute, inizia bene la Vuelta vincendo sia la cronosquadre d’apertura che la quarta tappa di Laguardia. Cede qualcosa ad Evenepoel al termine della prima settimana ed è l’unico a limitare i danni sul belga nella cronometro di Alicante. Promette una terza settimana spettacolare dopo che riesce a rosicchiare qualcosa al belga tra Asturie e Sierra Nevada ma la clamorosa caduta nel finale della 16° tappa lo costringe al ritiro. Voto 7.
Enric Mas. La personale tripletta del ciclista spagnolo (secondo nel 2018, nel 2019 e nel 2021), si concretizza sfruttando le sue qualità di buon scalatore e di discreto succhiaruote. Pochi bassi, alti ancora meno. Nell’ultima settimana, venuto meno Roglic, prova a staccare le ruote della sua bici da quelle di Evenepoel ma non ci riesce mai. Si accontenta del secondo posto della generale sapendo che di più non poteva fare. Voto 7.
Miguel Angel Lopez. Inserito all’ultimo momento dall’Astana per la Vuelta 2022, diventa col passare dei giorni il capitano unico ed alla fine ottiene un quarto posto di tutto rispetto. La continuità non è mai stata il suo marchio di fabbrica ma magari chissà che giunto alla soglia dei 30 anni riesca a trovarla ed a rimettersi di nuovo in discussione. Voto 7.
Joao Almeida. Stereotipo del cagnaccio, il portoghese rimane attaccato con le unghie e con i denti ai drappelli della maglia rossa che si formano nelle tappe di montagna incontrate durante il percorso. Dà l’impressione di non cedere mai ed anche quando deve lavorare per Ayuso, mantiene sempre una distanza di sicurezza dai primi. E’ quinto della generale e può essere anche un outsider da non sottovalutare per il Mondiale di Wollongong. Voto 7.
Sam Bennett. Vince le prime due tappe in linea in Olanda e sembra avere tutte le carte in regola per puntare alla maglia verde ma il covid lo estromette dalla Vuelta. Voto 7.
Juan Sebastian Molano. Vincere la tappa finale di un GT è sempre una bella soddisfazione per un ciclista. A Madrid ci riesce in volata il giovane velocista colombiano che nell’UAE Team Emirates può dimostrare in futuro di essere il nuovo ciclista di punta rispetto a Fernando gaviria e Pascal Ackermann. Voto 7.
Thymen Arensman, Marc Soler, Jesus Herrada. In una Vuelta dominata dalle fughe vincenti, anche loro ottengono una vittoria ciascuna e si possono ritenere soddisfatti della prova offerta. Una nota di merito in più per il giovane olandese che riesce anche a terminare nella top ten finale. Voto 7.
Edoardo Affini. Unico guizzo italiano in tutte e ventuno le tappe, veste la maglia rossa per un giorno al termine della terza tappa di Breda. Una bella soddisfazione per un ciclista che ha lavorato diligentemente per Roglic fino alla suo ritiro dopo la nona tappa. Voto 6.5.
Simon Yates. Raggiunge il risultato massimo della sua Vuelta dopo la cronometro di Alicante, al termine della quale è quinto della generale. Il covid lo costringe al ritiro subito dopo. Avrebbe certamente potuto dire la sua in ottica top five. Voto 6.
Jai Hindley. Degli uomini di classifica o presunti tali, è probabilmente quello che delude di più, pur avendo vinto a Maggio il Giro d’Italia. Non è mai protagonista e pur terminando nella top ten finale per il rotto della cuffia lascia una sensazione di incompletezza. Voto 5.5
Tao Geoghegan Hart. Ha l’opportunità di spiccare il volo ed emergere tra i capitani dell’INEOS ma il britannico non dà mai l’impressione di poter puntare alle posizioni che contano per la classifica generale. Viene superato sia da Rodriguez che da Sivakov e termina in un anonimo 19° posto. Voto 4.5
Thibaut Pinot. Il francese ha raggiunto ormai una condizione di aurea mediocritas e pur partendo sempre come capitano della Groupama FDJ nelle corse via via disputate, delude sempre. Non incide neanche nelle fughe in cui è presente e coglie soltanto un quarto e due sesti posti che non gli cambiano la vita. Voto 4.
Mikel Landa. Dopo il podio conquistato al Giro, parte con i gradi di capitano tra le fila della Bahrain Victorious, ma conferma che la corsa di casa non gli si addice, vuoi per salite troppo brevi e troppo ripide o vuoi per mancanza di condizione nella seconda parte della stagione. Fatto sta che lo spagnolo, pur terminando la corsa in quindicesima posizione, non si è mai visto. Voto 4
Tim Merlier. Dato da molti il più serio pretendente alla maglia verde all’inizio della Vuelta, non rispetta assolutamente i pronostici e si vede poco nelle volate, supportato anche da un’Alpecin Deceunick non propriamente all’altezza. Ottiene due terzi posti a Utrecht ed a Cabo de Gata ma si eclissa praticamente dal resto della corsa. Voto 4.
Chris Froome. Un fantasma si aggira per la Vuelta 2022. E’ quello del fu Chris Froome, ciclista che non si è più ripreso dall’incidente del 2019 al Delfinato. Chissà, forse era meglio fargli fare la passerella insieme a Nibali e Valverde… Voto 4.
Giuseppe Scarfone

LA VUELTA CHE VERRÀ (e altro ancora)
settembre 12, 2022 by Redazione
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Terminata l’edizione 2022 della Vuelta vi proponiamo le prime succulente anticipazioni sul probabile scenario che la corsa spagnola proporrà l’anno prossimo
Calato il sipario sulla settantasettesima edizione del Giro di Spagna, comincia leggermente ad alzarsi il velo che nasconde il tracciato della Vuelta 2023 grazie ai rumors che serpeggiano in rete e che già fanno venire l’acquolina in bocca agli appassionati. Non è una voce, però, ma una concreta realtà la sede di partenza della corsa iberica, perchè a gennaio era stato annunciato che sarebbe stata Barcellona a tenere a battesimo il terzo dei grandi giri stagionali. Il gruppo si fermerà per 48 ore nel capoluogo della Catalogna, sulle cui strade si svolgeranno prima la cronosquadre d’apertura, lunga circa 14 Km, e poi la prima tappa in linea, che proporrà l’arrivo sulla collina del Montjuïc, presenza fissa in tutte le corse ciclistiche disegnate in quel di Barcellona. Le prime salite impegnative i corridori potrebbero affrontarle subito perchè alcune voci sostengono che il terzo giorno di gara si concluderà nel principato d’Andorra. Molto più concrete sono, invece, le possibilità di vedere due impegnative tappe di montagna in Navarra, la prima delle quali scatterà dalla Francia per terminare in salita nella stazione di sport invernali di Larra-Belagua dopo esser affrontato le difficile ascese al Col de la Hourcère (13 Km al 7.8%) e del Port del Larrau (15 Km al 7.7%); per la seconda si punta a riproporre la Pamplona – Lekunberri già inserita nel tracciato della Vuelta 2020, che prevedeva l’impegnativa salita dal fondo in cemento verso il santuario di San Miguel de Aralar (11 Km al 8%) e che terminò con il successo dello spagnolo Marc Soler, giunto al traguardo con 19″ di vantaggio su di un gruppetto di nove corridori regolati allo sprint dallo sloveno Primož Roglič. Anche il tremendo Angliru dovrebbe essere della partita mentre chi conta di vincere la Vuelta puntando sulle doti a cronometro dovrà attendere la tappa di Valladolid, con tutta probabilità posizionata all’inizio della seconda settimana di gara.
La città di Barcellona vista dalla collina del Montjuïc (attrazionibarcellona.it)
RASSEGNA STAMPA
Vuelta 2022: corsa a Evenepoel, l’ultimo sprint è di Molano
Gazzetta dello Sport – Italia
Zastor 77. Vuelte je padel. Dobrodošli v Remcovo dobo
Delo – Slovenia
Evenepoel sacré, la dernière étape pour Molano
L’Équipe – Francia
Bienvenidos al futuro
AS – Spagna
Madrid estende passadeira vermelha a Evenepoel na Volta a Espanha
Público – Portogallo
Evenepoel cruises to victory in final stage
The Guardian – Regno Unito
Nu is het officieel: Evenepoel is eindwinnaar van Vuelta 2022, slotrit is voor Juan Sebastian Molano
Het Nieuwsblad – Belgio
Evenepoel wint Vuelta, Arensman zesde
De Telegraaf – Paesi Bassi
Colombianer slår Mads Pedersen på finaledagen, mens ung dansker imponerer
Politiken – Danimarca
Evenepoel gewinnt Vuelta und beendet Belgiens lange Durstrecke
Kicker – Germania
Molano ganó en el embalaje y cerró con broche de oro la Vuelta a España – Remco Evenepoel, el futbolista que ganó la Vuelta a España
El Espectador – Colombia
Richard Carapaz celebra en Madrid el título de la montaña; Remco Evenpoel gana La Vuelta
El Universo – Ecuador
Evenepoel wins the Vuelta to break Belgium’s grand tour drought
Belgian Remco Evenepoel claimed the Vuelta a Espana on Sunday for his first grand tour triumph, capping a dominant three weeks.
The Age – Australia
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Moralzarzal – Puerto de Navacerrada
1° Juan Pedro Lopez
2° Xabier Azparren a 15″
3° Jimmy Janssens a 59″
4° Dario Cataldo a 1′01″
5° Jonas Iversby Hvideberg s.t.
Classifica generale
1° Davide Cimolai
2° Lluis Mas a 3′44″
3° Tim Merlier a 10′03″
4° Ivo Oliveira a 11′31″
5° Julius van den Berg a 15′43″
Maglia nera: Remco Evenepoel, 134° a 5h31′26″
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): LAS ROZAS – MADRID
settembre 11, 2022 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ultimo atto della corsa spagnola sulla strade di Madrid. Poi tutto a pensare al mondiale in programma tra due settimane in Australia
Anche per la Vuelta 2022 è arrivato il momento di scrivere il suo ultimo capitolo, un capitolo privo di particolari emozioni perchè nell’ultima tappa difficilmente si sfuggirà al controllo delle squadre dei velocisti, anche se il vento che oggi dovrebbe spazzare le strade di Madrid potrebbe creare qualche grattacapo. L’ultima tappa scatterà da Las Rozas, cittadina situata a una ventina di chilometri dalla capitale conosciuta agli appassionati di calcio spagnolo in quanto sede della Real Federación Española de Fútbol e, quindi, dei ritiri della nazionale spagnola. Da lì si dovranno percorrere 45 Km privi di difficoltà altimetriche prima di giungere al traguardo e affrontare quindi l’altrettanto pianeggiante circuito cittadino di 5.8 Km che dovrà essere ripetuto nove volte. L’anello conclusivo non è del tutto scevro di difficoltà perchè prevede tre inversioni ad U, l’ultima delle quali a 1200 metri dal traguardo, previsto in Plaza de Cibeles, di fronte al municipio di Madrid e al termine di un rettilineo d’arrivo che tende leggerissimamente a salire. Spazio quindi ai festeggiamenti per Evenepoel e ai vincitori della classifiche accessorie per poi proiettarsi verso gli imminenti mondiali che cominceranno tra una settimana per concludersi domenica 25 settembre con la gara più attesa, quella riservata ai professionisti che – come tutte le altre categorie – gareggeranno sul circuito di Wollongong, in Australia. Per ingannare l’attesa di questo importante appuntamento gli appassionati potranno distrarsi con le tre gare in calendario in Italia nei prossimi giorni – il Giro della Toscana del 14 settembre, la Coppa Sabatini del 15 e il Memorial Marco Pantani del 17 – mentre martedì scatterà la penultima corsa a tappe del calendario UCI ProSeries 2022, lo Skoda Tour Luxembourg.

Il Puerto de Navacerrada e l’altimetria della ventesima tappa (www.puertos-en-bici.com)
METEO VUELTA
Las Rozas: sole e caldo, 33.6°C (percepiti 32°C), vento moderato da SSW (18-21 km/h), umidità al 23%
Madrid – 1° passaggio (44.5 Km): sole e caldo, 33.9°C (percepiti 32°C), vento moderato da SSW (18-23 km/h), umidità al 22%
Madrid – arrivo: poco nuvoloso, 31.7°C (percepiti 30°C), vento moderato da SSW (17-28 km/h), umidità al 24%
GLI ORARI DELLA VUELTA
17.00: inizio diretta su Eurosport
17.26: partenza da Las Rozas
18.30-18.40: primo passaggio dal traguardo di Madrid
18.40-18.50: traguardo volante al secondo passaggio dal traguardo di Madrid
19.50-20.10: arrivo a Madrid

RASSEGNA STAMPA
Vuelta, che tris di Carapaz. Evenepoel, lacrime di gioia: riporta il Belgio sul trono
Gazzetta dello Sport – Italia
Carapazu še tretja etapa, Evenepoelu prva Vuelta
Delo – Slovenia
Troisième succès pour Carapaz
L’Équipe – Francia
Evenepoel se hace grande
AS – Spagna
Carapaz vence no adeus às montanhas e Evenepoel aguarda consagração em Madrid
Público – Portogallo
Evenepoel poised for glory after holding off rivals on stage 20
The Guardian – Regno Unito
Carapaz soleert naar derde etappezege in Vuelta, Evenepoel doorstaat aanval van Mas
Het Nieuwsblad – Belgio
Evenepoel zo goed als zeker van historische eindwinst in Vuelta
De Telegraaf – Paesi Bassi
Remco Evenepoel på sikker vinderkurs, og Mads Pedersen har planer om det sidste store kup
Politiken – Danimarca
Rotes Trikot verteidigt: Evenepoel dicht vor Vuelta-Sieg
Kicker – Germania
López finalizó cuarto; Evenepoel, consagrado: así quedó la general de la Vuelta
El Espectador – Colombia
Richard Carapaz gana la etapa 20 de La Vuelta y se erige como ‘rey de la montaña’
El Universo – Ecuador
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della ventesima tappa, Moralzarzal – Puerto de Navacerrada
1° Michael Hepburn
2° Juan Pedro Lopez s.t.
3° Sebastian Molano s.t.
4° Kaden Groves s.t.
5° Julien Bernard s.t.
Miglior italiano Antonio Tiberi, 16° (s.t.)
Classifica generale
1° Davide Cimolai
2° Lluis Mas a 4′37″
3° Ivo Oliveira a 11′31″
4° Tim Merlier a 12′06″
5° Julius van den Berg a 15′43″
I MONDIALI DI MAERTENS
Terminato il racconto della Vuelta del 1977 vi narreremo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” le due vittorie mondiali di Freddy Maertens, conseguite ad Ostuni nel 1976 e a Praga nel 1981
30 AGOSTO 1981 – PRAGA
IL BELGA MAERTENS, 5 ANNI DOPO HA BEFFATO ANCORA GLI AZZURRI
Da Praga (ciclomondiale), Zandvoort (Formula 1) e Donnington (moto) doccia fredda per lo sport italiano
Sul circuito di Strahov ha «bruciato» allo sprint Saronni, come fece con Moser nel 1976 ad Ostuni – Il neo-campione nel ‘77 cadde durante una volata del Giro d’Italia, si ruppe un polso e fu sottoposto a cinque operazioni – Sembrava irrecuperabile, ma adesso è «resuscitato».
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): MORALZARZAL – PUERTO DE NAVACERRADA
settembre 10, 2022 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Evenepoel dall’alto dei 2 minuti di vantaggio si sentirà nella classica “botte di ferro”, ma non dovrà assolutamente crogiolarsi sugli allori: il tracciato dell’ultima tappa di montagna ricalca in parte quello della tappa che fu fatale a Tom Dumoulin nel 2015
Dopo la vittoria dell’altro giorno sull’Alto de Piornal e dall’alto dei due minuti di vantaggio che vanta sullo spagnolo Enric Mas il belga Remco Evenepoel potrebbe sentirsi al sicuro. Invece, non dovrebbe assolutamente considerarsi come tale alla luce della doppia défaillance subita lo scorso week end sulle lunghe e difficili salite andaluse e del fatto che l’ultima tappa di montagna si disputerà su di un percorso non molto dissimile da quello che alla penultima tappa della Vuelta del 2015 fu fatale a Tom Dumoulin, crollato sotto i “colpi” di Fabio Aru che tra Morcuera e Cotos lo staccò di quasi 4 minuti portandogli definitivamente via la maglia rossa. E la tappa di quest’anno sarà ancora più adatta agli scalatori rispetto a quella del 2015 perchè quel giorno si dovevano percorrere quasi 20 Km per andare al traguardo dopo aver superato la cima dell’ultima salita, stavolta distante appena 6 Km e 700 metri dalla verra del Puerto de Cotos. Un certo peso lo avranno anche i numeri odierni, che annunciano quasi 4000 metri di dislivello da superare in 47 Km di salita complessiva, pur se non caratterizzati da pendenze particolarmente difficili, numeri leggermente superiori (almeno per quanto riguarda i dati del dislivello). Nell’ordine di affronteranno i 10 Km al 6.8% del Puerto de Navacerrada ad una trentina di chilometri dal via, successivamente i 10 Km al 5.5% del Puerto de Navafría e quindi i 7.3 Km al 4.8% del Puerto de Canencia prima di arrivare alle due ascese più attese di questa tappa, le stesse che provocarono la pesante crisi di Dumoulin sette anni fa. La Morcuera è la più difficile – 9.2 Km al 6.8% con un picco massimo del 12% – mentre il Cotos è decisamente più pedalabile – 10 Km al 5.6% – ma questa accoppiata potrebbe far parecchi danni se qualche a corridore dovesse improvvisamente spegnersi la luce, come successe il 12 settembre del 2015 alla “Farfalla di Maastricht”

Il Puerto de Navacerrada e l’altimetria della ventesima tappa (www.puertos-en-bici.com)
METEO VUELTA
Previsioni non disponibili per la tappa
GLI ORARI DELLA VUELTA
12.15: inizio diretta su Eurosport
12.45: partenza da Moralzarzal
13.35-13.40: GPM del Puerto de Navacerrada
15.05-15-20: GPM del Puerto de Navafría
15.55-16.15: GPM del Puerto de Canencia
16.05-16.30: inizio salita Puerto de La Morcuera
16.20-16.45: GPM del Puerto de La Morcuera
16.40-17.10: traguardo volante di Rascafría
16.50-17-20: inizio salita Puerto de Cotos
17.05-17.35: GPM del Puerto de Cotos
17.15-17.45: arrivo al Puerto de Navacerrada

RASSEGNA STAMPA
Vuelta, Pedersen cala il tris ed Evenepoel resta leader
Gazzetta dello Sport – Italia
Pedersen spet najhitrejši, Roglič jezen na Wrighta
Delo – Slovenia
La troisième pour Pedersen
L’Équipe – Francia
Mads Pedersen: “Tres victorias es más de lo que esperaba”
AS – Spagna
Dia calmo na Vuelta deu para a terceira de Pedersen
Público – Portogallo
Mads Pedersen denies Wright to complete stage hat-trick
The Guardian – Regno Unito
Mads Pedersen snelt in uitgedund peloton opnieuw naar ritwinst in de Vuelta, leider Evenepoel kent een rustige dag
Het Nieuwsblad – Belgio
Rode trui niet in gevaar, Pedersen wint voor derde keer
De Telegraaf – Paesi Bassi
Mads Pedersen laver Vuelta-hattrick med ny sejr
Politiken – Danimarca
Dritter Vuelta-Etappensieg: Pedersen baut Führung aus
Kicker – Germania
Mads Pedersen, otra vez: el danés ganó la etapa 19 de la Vuelta a España 2022
El Espectador – Colombia
Richard Carapaz suma puntos en la montaña; Mads Pedersen el ganador de la etapa 19 en La Vuelta
El Universo – Ecuador
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa, circuito di Talavera de la Reina
1° Lionel Taminiaux
2° Tim Merlier s.t.
3° Jimmy Janssens s.t.
4° Daniel McLay s.t.
5° Xabier Azparren s.t.
Miglior italiano Davide Cimolai, 7° (s.t.)
Classifica generale
1° Davide Cimolai
2° Lluis Mas a 50″
3° Ivo Oliveira a 11′31″
4° Tim Merlier a 12′06″
5° Julius van den Berg a 15′43″
I MONDIALI DI MAERTENS
Terminato il racconto della Vuelta del 1977 vi narreremo attraverso i titoli del quotidiano “La Stampa” le due vittorie mondiali di Freddy Maertens, conseguite ad Ostuni nel 1976 e a Praga nel 1981
5 SETTEMBRE 1976 – OSTUNI
MAERTENS MONDIALE “GRAZIE” AD EDDY
Sprint a due ad Ostuni: il velocista belga batte il campione d’Italia
Un grande Moser, ma non basta – Quando Moser, a poco più di venti chilometri dall’arrivo, è scattato in compagnia di Zoetemelk, è stato Eddy a salvare il suo giovane erede dalla disfatta – Al terzo posto un altro azzurro, Tino Conti – Felice Gimondi in settima posizione – Martini spiega la sconfitta: “Degli azzurri siamo fieri”
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): TALAVERA DE LA REINA – TALAVERA DE LA REINA
settembre 9, 2022 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Il percorso della terzultima tappa dice fuga, ma non va esclusa a priori la possibilità di un arrivo in volata a Talavera de la Reina
La Vuelta è giunta alla sua terzultima giornata, dopo la quale rimarranno da affrontare solo il tappone della Sierra de Guadarrama e la passerella conclusiva di Madrid, che sarà “affaire” per i velocisti. Oggi la corsa spagnola si fermerà a Talavera de la Reina, attorno alla quale è stata disegnata una frazione di trasferimento di difficile interpretazione. La lunga ma facile ascesa al Puerto de Pielago (ufficialmente 9 Km al 5.9%, in realtà quasi 20 Km) sembrerebbe un ostacolo troppo impegnativo per i velocisti, anche per il fatto che dovrà essere ripetuta due volte, ma dopo l’ultimo scollinamento dovranno esser percorsi 42 Km per andare al traguardo. Inevitabile che vada via la tradizionale fuga di giornata – magari lungo la prima delle due ascese, che s’incomincerà a una dozzina di chilometri dal via – ma se il tentativo non dovesse accumulare un vantaggio incolmabile il tratto finale privo di difficoltà potrebbe vedere l’inesorabile rimonta del gruppo, a sfavore del quale potrebbero pesare le fatiche accumulate in tre settimane di corsa. Si potrebbe anche verificare una situazione simile a quella vista nella tappa di Cistierna, altimetricamente simile a quella odierna anche se presenteva una sola lunga salita che terminava a 64 Km dal traguardo, dove la fuga riuscì a prevalere per poco meno di mezzo minuto sul gruppo.

Il Parque de la Alameda a Talavera de la Reina e l’altimetria della diciannovesima tappa (wikipedia)
METEO VUELTA
Talavera de la Reina – partenza: cielo sereno, 28.7°C, vento debole da W (5-8 km/h), umidità al 47%
Talavera de la Reina (62.9 Km): sole e caldo, 30°C, vento debole da W (7-10 km/h), umidità al 42%
Talavera de la Reina – arrivo: sole e caldo, 31.4°C, vento debole da W (9-13 km/h), umidità al 36%
GLI ORARI DELLA VUELTA
14.03: partenza da Talavera de la Reina
14.15: inizio diretta su Eurosport
14.45-14.50: GPM del Puerto del Piélago
16.00-16.15: traguardo volante di Hinojosa de San Vicente
16.20-16.35: GPM del Puerto del Piélago
17.20-17.40: arrivo a Talavera de la Reina

RASSEGNA STAMPA
Vuelta: in salita il sigillo di Evenepoel, sempre più leader
Gazzetta dello Sport – Italia
Remco Evenepoel je zmagal in potrdil, kdo je letošnji kralj Vuelte
Delo – Slovenia
Evenepoel toujours le plus fort
L’Équipe – Francia
Evenepoel no tiene piedad
AS – Spagna
João Almeida arrisca, mas não petisca
Público – Portogallo
‘Still not done’: Evenepoel tightens grip on Vuelta with stage 18 victory
The Guardian – Regno Unito
Wat een demonstratie! Remco Evenepoel wint etappe na beresterke slotklim en loopt uit op rivaal Enric Mas
Het Nieuwsblad – Belgio
Remco Evenepoel snoept ritzege in Vuelta af van Robert Gesink
De Telegraaf – Paesi Bassi
Vuelta-kongen efter ny supermands-opvisning: Den mest perfekte dag i mit liv. At vinde en bjergetape i førertrøjen er helt specielt
Politiken – Danimarca
Evenepoel baut mit Etappensieg Führung bei der Vuelta aus
Kicker – Germania
Evenepoel, sin margen de error: victoria de etapa y más líder que nunca
El Espectador – Colombia
Richard Carapaz es nuevo líder de montaña en La Vuelta; Remco Evenepoel se queda con la etapa 18
El Universo – Ecuador
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della diciottesima tappa, Trujillo – Alto de Piornal
1° Ivo Oliveira
2° Mads Pedersen a 31″
3° Alex Kirsch s.t.
4° Davide Cimolai a 2′17″
5° Kenny Elissonde a 2′24″
Classifica generale
1° Davide Cimolai
2° Lluis Mas a 50″
3° Julius Johansen a 7′30″
4° Ivo Oliveira a 11′31″
5° Tim Merlier a 12′06″
LA VUELTA DI MAERTENS ACCHIAPPATUTTO
Nel 1977 il belga Freddy Maertens prese il via alla Vuelta con la maglia iridata sulle spalle ma sin dalla prima tappa la sostituì con quella amarillo di leader della classifica generale. Alla fine si imporrà nel suo unico GT della carriera con quasi 3 minuti sul corridore di casa Miguel María Lasa e soprattutto un cospicuo bottino di tappe vinte: ben 13 sulle 21 a disposizione. Nel 45° anniversario di quella scorpacciata riviviamo quella Vuelta attraverso i titoli del quotidiano sportivo spagnolo “Mundo Deportivo”
15 MAGGIO 1977 – 19a TAPPA: URKIOLA – MIRANDA DE EBRO (104 Km)
LIDER DEL PRINCIPIO AL FIN
Maertens gano tambien la ultima etapa y establecio un record
Una Vuelta venida a menos – Maertens: “¿Que ha sido facil? Pregunte a mi equipo” – “Teka” supero a “Kas” – Barrutia y Sanemeterio a la hora del balance – Maertens llego al medio millon de pesetas
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): TRUJILLO – ALTO DE PIORNAL
settembre 8, 2022 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Ultimo arrivo in salita (ma non ultima occasione per gli scalatori) alla Vuelta 2022, che oggi proporrà il traguardo sulle facili pendenze dell’Alto de Piornal. Difficilmente cambierà qualcosa in classifica, per la quale si spareranno le ultime frecce sabato tra i “puertos” della Morcuera e di Cotos. Così anche questa sarà un’opportunità che non si lasceranno scappare i cacciatori di tappe, pronti a lanciarsi in fuga sulle strade dell’Estremadura.
La Vuelta si ferma in Estremadura per un’altra tappa che proporrà l’arrivo in salita, l’ultima in questa edizione a proporne uno anche se poi ci sarà, a 24 ore dalla passerella madrilena, un’altra occasione per mettere in discussione la supremazia di Remco Evenepoel, proposta su di un percorso molto simile a quello che nel 2015 vide soccombere Tom Dumoulin sotto i colpi di Fabio Aru. Oggi, invece, sarà molto difficile insidiare il belga che, tra l’altro, dopo i due passaggi a vuoti accusati sulle sierre andaluse, ieri salendo verso il monastero di Tentudía ha retto bene agli attacchi degli avversari, favorito anche dal fatto che non era in gara il suo “nemico numero uno”, lo sloveno Primoz Roglic, costretto al ritiro dopo il capitombolo di martedì sul traguardo di Tomares. L’ascesa finale verso l’Alto de Piornal dovrà essere affrontata due volte, da versanti diversi che nulla hanno in comune tranne la facilità delle pendenze e se qualche corridore dovesse soffrirne sarà per la lunghezza delle salite (all’incirca 13 Km) e non certo per inclinazioni che non andranno oltre il 5.6% dell’ultima scalata. Mancheranno, invece, le variazioni di ritmo che erano state imposte dalla strada che saliva verso il monastero di Tentudía, anche se lungo il cammino è stata inserito un muro (il primo chilometro dell’Alto de la Desperá ha una pendenza media del 11.6%) che non dovrebbe dare troppi problemi, piazzato com’è a 85 Km dalla conclusione

Il centro di Piornal e l’altimetria della diciottesima tappa (flickr)
METEO VUELTA
Trujillo : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20°C, vento debole da W (9-10 km/h), umidità al 68%
Plasencia (76.2 Km): cielo coperto, 20.1°C, vento debole da W (7 km/h), umidità al 68%
Jaraíz de la Vera (122 Km): cielo coperto, 21°C, vento moderato da W (16 km/h), umidità al 65%
Alto de Piornal: previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
12.19: partenza da Trujillo
14.15: inizio diretta su Eurosport
15.05-15.30: GPM dell’Alto de la Desperá
15.50-16.15: traguardo volante di Garganta la Olla e inizio salita dell’Alto de Piornal
16.10-16.40: GPM dell’Alto de Piornal
16.50-17.25: inizio salita finale
17.15-17.50: arrivo sull’Alto de Piornal

RASSEGNA STAMPA
Vuelta, la stoccata di Uran. Evenepoel resta leader – Vuelta, Roglic si ritira: Evenepoel vede la conquista della corsa
Gazzetta dello Sport – Italia
Veteran Uran je zmagal, Polanc ostaja na 12. mestu – Roglič brez zlomov, a v hudih bolečinah
Delo – Slovenia
Uran gagne devant Pacher – Roglic abandonne après sa chute
L’Équipe – Francia
Urán entra en un club selecto – ¡Roglic abandona!
AS – Spagna
17 etapas depois, João Almeida foi João Almeida – Vuelta: Tricampeão Roglic abandona devido a queda
Público – Portogallo
Three-time defending Vuelta champion Primoz Roglic pulls out after crash
The Guardian – Regno Unito
Rigoberto Uran schrijft geschiedenis in de Vuelta, sterke Remco Evenepoel pareert aanvallen van Mas en blijft riant leider
Het Nieuwsblad – Belgio
Bijzondere zege Uran in Vuelta, Evenepoel blijft leider – Drama voor Roglic: kopman stapt uit Vuelta na val
De Telegraaf – Paesi Bassi
Populær veteran triumferer, men superstjernes triste skæbne er det store samtaleemne – Vuelta-tronen skælver under hårdt presset hersker
Politiken – Danimarca
Uran holt Tagessieg – Evenpoel nach Roglic-Aus Favorit – Bitteres Ende: Titelverteidiger Roglic gibt nach Sturz auf
Kicker – Germania
¡Gigante! Rigoberto Urán ganó la etapa 17 de la Vuelta a España – Primoz Roglic se retiró de la Vuelta a España 2022
El Espectador – Colombia
Richard Carapaz pelea en el lote del líder; Rigoberto Urán se lleva la etapa 17 de La Vuelta – Retiro de Primoz Roglic deja vacante la corona de la Vuelta a España
El Universo – Ecuador
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della diciassettesima tappa, Aracena – Monastero di Tentudía
1° Lucas Plapp
2° Kaden Groves s.t.
3° Lucas Hamilton a 5″
4° Luke Durbridge s.t.
5° Robert Stannard s.t.
Miglior italiano Dario Cataldo, 20° a 1′05″
Classifica generale
1° Davide Cimolai
2° Lluis Mas a 9″
3° Julius Johansen a 6′49″
4° Julius van den Berg a 6′53″
5° Tim Merlier a 11′25″
LA VUELTA DI MAERTENS ACCHIAPPATUTTO
Nel 1977 il belga Freddy Maertens prese il via alla Vuelta con la maglia iridata sulle spalle ma sin dalla prima tappa la sostituì con quella amarillo di leader della classifica generale. Alla fine si imporrà nel suo unico GT della carriera con quasi 3 minuti sul corridore di casa Miguel María Lasa e soprattutto un cospicuo bottino di tappe vinte: ben 13 sulle 21 a disposizione. Nel 45° anniversario di quella scorpacciata riviviamo quella Vuelta attraverso i titoli del quotidiano sportivo spagnolo “Mundo Deportivo”
14 MAGGIO 1977 – 18a TAPPA: BILBAO – URKIOLA (126 Km)
NAZABAL GANÓ UNA ETAPA TERMINADA EN UN CAOS DRAMATICO
Urquiola non fue ningun “juez de paz”
La carrera terminarà en Miranda de Ebro – No hay quien desbansque a Maertens – Nazabal: “He llegado reventado” – Hazaña tipo “Novostil-Gios” – Maertens: 232.750 pesetas – Ocaña: “Sentimentalmente ansiaba un triunfo”
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): ARACENA – MONASTERO DI TENTUDÍA
settembre 7, 2022 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Quello al monastero di Tentudía è il primo di due arrivi in salita sulla carta non particolarmenti impegnativi. Siamo, però, nell’ultima settimana di corsa, le energie sono in calo e basta poco per perdere le ruote dei migliori
Siamo arrivati all’ultima settimana della Vuelta, disegnata con mano più leggera rispetto le due precedenti. L’arrivo in salita odierno al monastero di Tentudía e quello di domani al Piornal sono sulla carta facili, per nulla paragonabili a quelli affrontati nei primi 14 giorni di cosa. Non s’incontreranno quindi arcigne pendenze come quelle del Colláu Fancuaya e di Praeres o chilometraggi “monstre” come quello della Sierra Nevada, ma ci troviamo in un momento particolarmente delicato della corsa, nella quale le energie cominciano inserobilmente a calare. Ci sono campioni che non reggono la terza settimana e nelle scorse tappe la leadership di Remco Evenepoel ha cominciato a scricchiolare, decisamente sulla Sierra de la Pandera, molto meno sulla Sierra Nevada. Con un situazione del genere il belga deve stare sul “chi vive”, molto attento alle azioni degli avversari perchè un passaggio a vuoto può essere pagato a caro prezzo anche se vissuto su salite pedalabili. Tra l’altro quella che oggi condurrà al traguardo è più impegnativa di quel che lasciano intendere i numeri perchè i suoi 9.4 Km al 5.2% celano all’interno un lungo tratto in quota che la spezza in due tronconi più dotati anche se non estremi: nei primi tremila metri la strada sale al 6.4% con un settore centrale all’8.6%, mentre negli ultimi 4 Km si pedala al 7.6% toccando un picco del 12% proprio all’inizio della seconda parte dell’ascesa.

Il monastero di Tentudía e l’altimetria della diciassettesima tappa (www.hoy.es)
METEO VUELTA
Aracena : cielo sereno, 23.8°C, vento moderato da NNW (12-14 km/h), umidità al 35%
Fregenal de la Sierra (49 Km): cielo sereno, 25°C, vento moderato da NW (11-13 km/h), umidità al 33%
Jerez de los Caballeros (71 Km): poco nuvoloso, 26.1°C, vento moderato da WNW (12-14 km/h), umidità al 33%
Monasterio de Tentudía: previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
13.21: partenza da Aracena
14.15: inizio diretta su Eurosport
16.36-17.00: traguardo volante di Segura de León
17.00-17.30: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo al Monastero di Tentudía

RASSEGNA STAMPA
Vuelta, finale incredibile! Evenepoel fora, Roglic cade a 50 metri dall’arrivo
Gazzetta dello Sport – Italia
Drama na Vuelti, Roglič je padel
Delo – Slovenia
Pedersen a gagné, Roglic est tombé, Evenepoel a crevé
L’Équipe – Francia
Desgracia de Roglic
AS – Spagna
Na Vuelta jogou-se à sorte e ao azar
Público – Portogallo
Mads Pedersen wins Vuelta stage 16 after drama for Roglic and Evenepoel
The Guardian – Regno Unito
Sensatie in finale van 16de Vuelta-rit: Primoz Roglic valt aan maar valt voor de meet, Remco Evenepoel rijdt lek
Het Nieuwsblad – Belgio
Roglic hard ten val in bizar slot Vuelta-rit, Pedersen pakt zege
De Telegraaf – Paesi Bassi
Mads Pedersen vinder igen i dramatisk Vuelta-afslutning
Politiken – Danimarca
Kuriose Schlussphase: Evenepoel hat Defekt und Roglic stürzt
Kicker – Germania
Etapa 16 de infarto en la Vuelta: pinchó Evenepoel y Roglic sufrió una dura caída
El Espectador – Colombia
Richard Carapaz, fuera de los primeros cien en etapa 16 de la Vuelta a España, con victoria parcial de Mads Pedersen
El Universo – Ecuador
VUELTAALCONTRARIO
L’ordine d’arrivo e la classifica generale visti dal punto di vista della maglia nera.
Ordine d’arrivo della sedicesima tappa, Sanlúcar de Barrameda – Tomares
1° Thomas Champion
2° Daryl Impey s.t.
3° Dario Cataldo a 1′18″
4° Ander Okamika s.t.
5° Filippo Conca a 1′28″
Classifica generale
1° Lluis Mas
2° Davide Cimolai a 3′22″
3° Julius Johansen a 9′58″
4° Julius van den Berg a 10′15″
5° Tim Merlier a 14′47″
LA VUELTA DI MAERTENS ACCHIAPPATUTTO
Nel 1977 il belga Freddy Maertens prese il via alla Vuelta con la maglia iridata sulle spalle ma sin dalla prima tappa la sostituì con quella amarillo di leader della classifica generale. Alla fine si imporrà nel suo unico GT della carriera con quasi 3 minuti sul corridore di casa Miguel María Lasa e soprattutto un cospicuo bottino di tappe vinte: ben 13 sulle 21 a disposizione. Nel 45° anniversario di quella scorpacciata riviviamo quella Vuelta attraverso i titoli del quotidiano sportivo spagnolo “Mundo Deportivo”
13 MAGGIO 1977 – 17a TAPPA: CORDOVILLA – BILBAO (170 Km)
GANO ORDIALES Y MAERTENS SE RESERVO PARA EL URQUIOLA
Tras ochenta kilometros de escapa en solatario
Parece se modificara el recorrido de la ultima etapa – ¿Donde acabara la Vuelta? – Ordiales: “Les cogì desprevenidos” – Un hombrada al estilo “Novistil – Gios” – Freddy Maertens: 219.750 pesetas – Carrasco: “Que sea en bien del ciclismo español

