QUEL CHE RESTA DEL MONDIALE. LE PAGELLE IRIDATE NEL SEGNO DI EVENEPOEL

settembre 26, 2022
Categoria: Approfondimenti

Promossi e bocciati del mondiale che ha inciso nell’oro il nome di Remco Evenepoel, dominatore della prova su strada in quel di Wollongong. I dubbi dell’Italia, il tracollo dell’Olanda tradita da Van der Poel, una Francia coriacea e una Spagna assente. Il Belgio conferma di essere attualmente la nazione faro del ciclismo in attesa del mondiale estivo del prossimo anno a Glasgow, il cui tracciato ha dei punti di contatto con quello di Wollongong.

Remco Evenepoel. Vince da predestinato un mondiale complessivamente impegnativo sfruttando le sue doti di fondo e una forma invidiabile, a coronamento di una stagione conclusa in crescendo, con le vittorie prima a San Sebastian e poi alla Vuelta. Con il benestare del gruppo, che probabilmente lo sottovaluta, entra in una fuga senza nomi di spicco e conduce magistralmente le operazioni sapendo di essere il più forte. Sferra l’attacco decisivo a due giri dal termine e, nonostante il tentativo di Lutsenko di stargli dietro, se ne va tutto solo tagliando il traguardo con quasi 2 minuti e mezz di vantaggio sul gruppo. Chapeau. Voto 9.

Christophe Laporte. Vince la volata di gruppo per l’argento in modo non banale, emergendo nella nazionale francese a scapito di Cosnefroy ed Alaphilippe, sulla carta più adatti al percorso. Pur con qualche sofferenza, resiste sul Mount Pleasant agli scatti della compagnia e ottiene alla fine il risultato più importante della sua carriera in un mondiale. Voto 7

Michael Matthews. Era la grande speranza australiana per salire sul podio e ci riesce ottenendo il bronzo al termine di una prova accorta. Come Laporte resiste con le unghie e con i denti sull’ultimo passaggio sul Mouny Pleasant e dà una soddisfazione all’Australia, organizzatrice dei mondiali. Voto 7

Mattias Skjelmose Jensen. Mads Pedersen, che sarebbe stato tra i protagonisti, rinuncia al mondiale per stare, così pare, con la famiglia. La Danimarca si affida a Skjelmose Jensen, per risultati tra i migliori giovani ciclisti danesi della stagione. Il decimo posto finale può essere la base per una carriera da seguire molto attentamente. Voto 7

Julian Alaphilippe. Viene al mondiale in condizioni non perfette dopo la caduta e il ritiro alla Vuelta, ma si fa vedere spesso nelle prime posizioni del gruppo principale. Nel finale lavora per Laporte, staccandosi dal gruppo principale. Mezzo voto in più per essere stato uno dei primi a congratularsi con Evenepoel una volta tagliato il traguardo. Voto 6.5

Lorenzo Rota. Tra gli italiani più brillanti in questo mondiale, s’inserisce nella fuga giusta ma si arrende come gli altri alla progressione di Evenepoel, nonostante il tentativo di inseguimento insieme a Skjelmose Jensen, Schmid, Lutsenko ed Eenkhoorn. Viene ripreso dal gruppo principale all’interno dell’ultimo chilometri, senza avere la possibilità di sprintare per una medaglia. Voto 6.5

Wout van Aert. Da come si è svolto il mondiale, Wout alla fine si è rivelata la seconda scelta del Belgio. Dopo che si era capito che Evenepoel era irraggiungibile, ha scremato un po’ il gruppo dei migliori con qualche accelerazione sui passaggi finali sul Mount Pleasant, controllando Pogacar e Alaphilippe. Chiude al quarto posto un Mondiale che alla fine possiamo definire ‘ordinario’. Voto 6

Tadej Pogacar. Il mondiale di Pogacar è stato lo specchio della sua stagione. Vittorie di prestigio come Strade Bianche e Tirreno Adriatico all’inizio e poi una seconda parte in calando con il secondo posto al Tour, lui che partiva come grande favorito, e un ritorno di fiamma con la vittoria al GP di Montreal. Possiamo dire, alla fine, che al campione sloveno quest’anno è mancato qualcosa e il diciannovesimo posto al mondiale ne è la testimonianza. Voto 6

Alberto Bettiol. Alla partenza era l’italiano con la gamba migliore e lo dimostra anche lungo le ripetute scalate verso il Mount Pleasant, restando sempre con i primi. L’ottavo posto finale non rende merito fino in fondo alla sua prova, che sarebbe potuta essere migliore se la gara si fosse svolta in modo diverso. Voto 6

Matteo Trentin. Sprinta per una medaglia ma si arrende a gente più veloce di lui, ottenendo un quinto posto agrodolce. Da Harrogate 2019 a Wollongong 2022, è l’italiano migliore ai mondiali. Voto 6

Alexander Kristoff. A suo agio su tracciati come quello di Wollongong, il norvegese conferma la sua tempra e sprinta con tenacia per una medaglia, piazzandosi in sesta posizione. A 35 anni può ancora dire la sua nel ciclismo che conta. Voto 6

Peter Sagan. Il Sagan dei tempi migliori sarebbe andato a nozze su un tracciato come quello di Wollongong, ma alla fine raccoglie una top ten – è settimo all’arrivo – senza infamia e senza lode. Voto 5

Nazionale britannica. Alla partenza era una delle nazioni megli assortite, tra uomini veloci e finisseur, ma il nono ed il quattordicesimo posto di Hayter e Tulett testimoniano di una formazione ancora troppo acerba e inesperta, che deve ancora assestarsi dopo i post Cavendish, Froome e Thomas. Voto 5

Binian Girmay. Nella seconda fascia dei favoriti alla partenza, ma pur sempre uno dei favoriti, non si vede mai e anzi concluderà con un più che anonimo 54° posto ad oltre 3 minuti di ritardo da Evenepoel. Soffre decisamente il Mount Pleasant staccandosi a ripetizione e non riesce a partecipare alla volata per la medaglia d’argento. Voto 4

Mathieu van der Poel. Uno dei principali favoriti, passa la notte prima del Mondiale in commissariato e questo dice già tutto. Due ragazzine insolenti disturbano il suo sonno ma la sua reazione con conseguente denuncia e processo sono una macchia che si porterà dietro e che potrebbero anche influire in futuro sulla sua carriera. Si ritira dopo pochi chilometri dalla partenza, distrutto psicologicamente. In tutta questa storia forse le responsabilità maggiori le tiene la nazionale olandese, ma resta il fatto che il mondiale di Van der Poel non è mai iniziato. Voto 4

Nazionale olandese. Puntare su un solo ciclista ha i suoi pro e i suoi contro. Il ritiro di Van der Poel è stato una mazzata enorme per una nazione faro del ciclismo come quella olandese, che ormai da anni sembra vivere di rendita sui successi delle donne. Il venticinquesimo posto di Bauke Mollema, primo olandese al traguardo, stride con la tradizione. Voto 4

Nazionale spagnola. Il nulla nel nulla circondato dal nulla. La Spagna è la più grande delusione dei Mondiali 2022 non essendo mai stata protagonista. Leggendo i nomi alla partenza, è chiara la linea verde del ciclismo spagnolo, alla ricerca di nuovi talenti, ma non vedere neanche un ciclista protagonista nei momenti clou della corsa, con uno scatto o con un allungo, fa riflettere molto. I nostalgici di un Oscar Freire, di un Purito Rodriguez o di un Alejandro Valverde, per non spingerci più in là col passato, ingoiano mestamente il rospo. Voto 3

Giuseppe Scarfone

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