TOUR 2010: LA PRIMA SETTIMANA AGLI SCRUTINII
luglio 13, 2010 by Redazione
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Si aprirà con un tappone alpino la seconda settimana del Tour de France, dopodiché i ciclisti si potranno finalmente godere una giornata di riposo. Cerchiamo, quindi, di tirare le somme della prima settimana di corsa.
Foto copertina: Fabian Cancellara veste la prima maglia gialla del Tour 2010 (www.ispaphoto.com)
Fabian Cancellara. Padrone indiscusso della gara quando si cala nelle vesti del leader, riesce anche ad interpretare il ruolo del gregario fedele nel momento in cui il suo capitano, Andy Schleck, chiede il suo aiuto. I suoi sogni di gloria svaniranno sulle Alpi ma su certe salite, quelle lunghe ma con pendenze non superiori al 7%, sarà una valida spalla per il Fenicottero della Saxo Bank. VOTO 10
Andy Schleck. A spasso nel prologo, cade a Spa, vola sul pavè. Alti e bassi in questo inizio Tour per Schleck ma la condizione mostrata nella tappa che presentava i tratti tipici della Roubaix, lui che avrebbe dovuto patire le pietre dell’Inferno del Nord, è stata straordinaria. Promette molto bene. VOTO 8
Cadel Evans. Ha già corso tanto in questa stagione e sempre ad altissimo livello. Per questo motivo non si sa quale potrà essere la sua tenuta nel corso delle tre settimane. Sul pavè ritorna grande biker e infligge distacchi cospicui ai suoi avversari, escluso Schleck. Può indossare la maglia gialla già da domenica anche se, data la squadra che lo dovrà supportare, quest’eventualità non è per il campione del Mondo del tutto auspicabile. VOTO 8
Basso, Sastre, Gesink. Dovranno attaccare sulle salite con coraggio e fantasia per recuperare il tempo perso sui diretti avversari in queste prime tappe. VOTO 5
Lance Armstrong. Il prologo di Rotterdam sembra aver restituito un Armstrong forte nella corsa contro il tempo, il più veloce tra chi punta a vincere il Tour. Può eventualmente giocarsi tutto nell’ultima, estenuante cronometro. VOTO 7,5
Alberto Contador. In salita, anche quando è in forma, soffre i ritmi costanti ed elevati. Non sembra al top, gli manca un po’ il fondo ma il Tour è ancora lungo e la condizione può migliorare.
VOTO 7
Sylvain Chavanel. Il vero mattatore di quest’inizio Tour con due tappe e due maglie gialle conquistate con grinta. In fuga riesce ad esprimere al meglio le sue doti da fondista e potrebbe curare la classifica generale, tentando di finire la Grand Boucle nelle prime dieci posizioni. VOTO 10
Alessandro Petacchi. Ricorda molto il Cipollini formato Giro 2003, non possiede più le accelerazioni brucianti di un tempo ma a volata lanciata è ancora fortissimo. Un uomo da tenere in considerazione anche in ottica Mondiale. VOTO 9
Francesco Gandolfi
A TUTTO TOURBO
luglio 12, 2010 by Redazione
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Ecco il commento di Giuseppe “Turbo” Guerini sulla prima frazione alpina del Tour 2010, dopo la quale l’ex professionista bergamasco ha ristretto al rosa dei pretendenti al successo a tre nomi: Evans, Schleck e il sempre più favorito Contador.
a cura di Andrea Mastrangelo
Foto copertina: Giuseppe Guerini festeggia, sul traguardo di Le Puy-en-Velay, il secondo successo in carriera al Tour de France (foto Robert Laberge/Getty Images Sport)
La prima tappa di montagna ha dato i primi responsi, non si sarà capito chi lo vincerà, anche se la rosa credo possa essere ristretta ad Evans, Schleck e Contador, con l’ultimo grande favorito, ma di certo la tappa odierna ci ha fatto capire che Armstrong non ha la condizione sufficiente per trionfare nuovamente sui campi elisi e nemmeno la fortuna necessaria: a 39 anni senza una buona preparazione a causa delle cadute in primavera e soprattutto quelle odierne è impossibile combattere con ragazzi vent’anni più giovani.
Un altro che esce dalla lista dei pretendenti è Wiggins che perde più di un minuto. Al contrario credo che Basso, nonostante le difficoltà odierne, potrà entrare in forma più avanti e sarà l’unico italiano che potrà insinuarsi in classifica generale, anche se terrei d’occhio Capecchi che si sta difendendo molto bene in queste prime giornate e spero che Cunego possa entrare in condizione per tentare qualche vittoria parziale.
Quest’oggi devo dire che mi sarei aspettato più spettacolo, ma evidentemente Contador non era in gran giornata e mentre tutti aspettavano il suo scatto lui si preoccupava di gestire in maniera ottimale una situazione che secondo me poteva complicarsi da un momento all’altro. Proprio per questo non darei il dieci a Schleck, perchè se avesse attaccato prima invece di vincere e non guadagnare avrebbe, forse, potuto vestire addirittura la maglia gialla. E se non attacchi in queste occasioni Contador, che come visto oggi ha la squadra di gran lunga migliore, non credo restino altre grandi occasioni. Forse per Andy si vede la mancanza del fratello maggiore che avrebbe potuto non solo consigliarlo, ma anche essere un’arma in più per la Saxo Bank.
Giuseppe Guerini
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI AVORIAZ
luglio 12, 2010 by Redazione
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Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”
Foto copertina: scorcio di Avoriaz (panoramio)
PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Come finirà questa tappa? Quanto potrebbe guadagnare Contador?
Gibosimoni: Secondo me Contador controllerà gli avversari, è una salita dura ma non penso faccia grandi distacchi, secondo me è tipo un Terminillo 2010.
Ormai tanto è una frase fatta, ma è la sacrosanta verità:
“Qui non si vede chi potrà vincere il Tour, ma si vedrà chi non potrà vincerlo”
Scattista: Astana squadra debole? Si sono sbagliati tutti, mi sembra.
Lancestrong: tappa che segna la caduta di re Lance e del suo regno durato più di 10 anni. Tappa strana con molto nervosismo sin dalla partenza e poi con l’astana a tirare a tutta subito dopo la caduta del texano (avete visto come si fa!?) – questo significa aver paura. Però ho visto tutti al gancio tranne Andy, io credo che di cotte come quella di Armstrong ne vedremo tante altre in questo Tour.
Poi vorrei fare due conti su Horner.
Era con armstrong appena prima della caduta dell’euskaltel a 4.10 circa dai primi e ha chiuso con poco più di 4 minuti. Mi sembra che abbia fatto un gran tappa!
Hotdogbr: con oggi cambia tutto, al di là della crisi di Armstrong non so se dovuta ai problemi al soprassella, alla caduta o che altro, non credo all’età visto che è appena arrivato 2° al Giro di Svizzera, il favorito diventa Andy Schleck che intanto è già davanti in classifica a Contador e potrebbe fare ancora la differenza nei prossimi giorni, nè credo che abbia una squadra debole perchè all’occorrenza Fuglsang, i due Soerensen e Voigt saranno lì davanti ad aiutarlo…per il resto la situazione è intrigante e tutti quelli che sono dal 1° al 13° posto in classifica esclusi Hesjedal e Rogers possono puntare al podio, per esempio S.Sanchez nel finale di oggi era brillantissimo e lui di solito da il meglio nella terza settimana, Basso ha dato un piccolo segno di cedimento ma sui Pirenei voleranno i minuti e dovrebbe crescere di condizione, Sastre non lo si vede mai ma è lì, Leipheimer è un altro che di solito viene fuori nella terza settimana, può fare la sua corsa e ha una crono a sua disposizione, Van Den Broeck è 4° in classifica e ancora non conosciamo i suoi limiti, Contador non può essere tagliato fuori ma oggi era spento e che qualcosa non funzionava in lui si è capito quando Navarro, strepitoso, continuava a restare in testa e lui non attaccava; chi non ho visto benissimo sono stati Menchov ed Evans anche se ha preso la maglia gialla mentre Gesink comunque pagherà dazio nella crono
Gibosimoni: Tappa segnata dalla caduta (davvero e moralmente) del Re del Tour Armstrong, che però forse ha peccato un po’ troppo di presunzione candidandosi alla vittoria finale a Parigi, alla bella età di 39 anni (che è il limite del possibile). Armstrong è stato molto sfortunato in questo Tour, però al dilà di ogni problema si era già visto che non era quello dei 7 tour, come da ciclo naturale d’altronde. L’Astana ha colto l’attimo subito, ma non credo che se non avesse tirato Armstrong sarebbe potuto rientrare, o comunque si sarebbe ristaccato inevitabilmente sull’ultima salita, poichè era al gancio.
Piuttosto non capisco proprio perchè TUTTI devono dire che ARMSTRONG SI RITIRERA’ DOPO LA TAPPA ODIERNA.. perchè dovrebbe? Ha sempre molte cartucce da sparare, ed ora che è fuori classifica avrà anche più libertà (apparte dagli Astana che comunque vorrebbero vederlo maglia nera). L’unico motivo sarebbe per guai fisici, non ne vedo altri.
Per la tappa, ottimo ritorno del campione olimpico Sanchez, straordinario (tatticamente, fisicamente e psicologicamente) Andy Schleck, Contador tanto fumo e poco arrosto (per le sue doti, intendiamoci, resta con Schleck un principale candidato), bene Kreuziger e Gesink, un pelino al gancio Evans e Menchov, Basso in affanno e Sastre sempre all’ultima posizione perenne del gruppetto.
Ceemo: Tappa bruttina, tutti avevano paura di contador per attaccare e lo stesso Contador probabilmente sapeva di non essere in una super giornata. Ho visto appannati Basso, Evans e Menchov a cui è andata bene che gli scatti siano cominciati ad un km e emzza dal traguardo. Se si fosse dato battaglia da qualche km prima pensa avrebbero pagato un pò.
Ora sono curioso di vedere come farà Evans a tenere cucita la corsa vista la debolezza della sua squadra.
Penso che possa già perdere la maglia martedì in favore di qualche seconda linea che approfitterà di una fuga.
Ceemo: A me è sembrato che l’Astana abbia tirato non dopo la caduta ma quando ha visto l’americano in difficoltà in salita; e lo trovo assoluatemnte normale.
Gibosimoni: Quoto, bisogna essere imparziali.. L’Astana ha messo Tiralongo là davanti quando li hanno informati che Armstrong era in difficoltà (a 40 km dal traguardo e sulla terzultima ascesa) e questo è del tutto normale.
83pirata: Al di là del tonfo di Armstrong (non so se sia solo per colpa dei dolori della caduta, ma c’è da dire che ultimamente è spesso a terra, cosa che non avveniva praticamente mai fra il 1999 e il 2005), mi sembra che ci sia abbastanza equilibrio fra i big.
Andy Schleck oggi sicuramente meglio di Contador in termini di brillantezza. Ma personalmente anche dopo questa tappa continuo a ritenere lo spagnolo favorito, il Tour si vince in tre settimane e non in una singola tappa e oltretutto Contador è supportato da una squadra in ottima forma con Tiralongo e Navarro veramente encomiabili.
Credo anche che, nonostante un po’ di leggera defaillance sullo scatto di Kreuziger, non sia tagliato fuori dal podio Ivan Basso. Si sa che lui soffre sempre il primo arrivo in salita di un GT, ma è un diesel che alla distanza viene sempre fuori. Mentre chapeau per Evans in forma ormai da 3 mesi consecutivi e non accenna mai a un calo di condizione.
Un mio appauso personale anche a Eros Capecchi, mi sembra che in queste due tappe di montagna se la sia cavata più che discretamente.
Howling Wolf14: Davide Cassani faceva cenno ad un “Basso in difficoltà” e Pancani lo ha confortato nella sua sensazione. Io, invece, sono convinto che Basso abbia fatto una buonissima tappa. Ha perso soltanto da Schleck e da Samu Sanchez (10″ peraltro) ed è arrivato con lo stesso tempo di Contador e di Evans. Forse ha dato l’idea di poter mollare quando Kreuziger ha effettuato quel violento scatto ad un paio di chilometri dall’arrivo. Alcuni hanno risposto subito, mentre Basso (che oltretutto è compagno di Kreuziger) è rimasto un po’ sui pedali ed ha deciso di aumentare solo quando ha visto che Contador, Schleck, Gesink ed Evans guadagnavano terreno. Ma Basso, per il suo modo di correre, ha risposto raramente con tempestività agli scatti degli avversari. Per la sua costituzione non è avvezzo alle improvvise variazioni di ritmo ed ha bisogno di qualche decina di secondi per aumentare la frequenza di pedalata, cosa che invece altri fanno magari in pochi secondi. Come lui, d’altronde, anche Sastre e Menchov, ad esempio, non sono mai i primi a rispondere agli attacchi. Poi magari rinvengono, ma hanno bisogno di più tempo. Ritengo che Basso abbia fatto un’ottima tappa.
Vedo23: Lance certamente segnato dalle cadute e dal tempo perso per la caduta degli Euskadi. Sulla salita finale era tranquillo, rassegnato ad uscire di classifica: sembrava abbastanza sereno, chissà cosa avrà in mente… Spero si sia voluto risparmiare per non forzare date le ferite da verificare e per tentare magari di fare qualche numero, magari già da martedì. Non credo si ritirerà, a meno di dolori davvero forti per le ferite.
L’Astana non è fortissima: Navarro ha tirato a lungo e ad un buon ritmo, ma non eccezionale dato che Rogers s’è staccato molto tardi e il gruppetto era comunque abbastanza folto. Con la RS davanti le cose avrebbero potuto andare diversamente! Contador non era brillante, tant’è che ha tenuto Navarro lì in testa anche quando non ne aveva più. Ha fatto bene Kreutziger a tentarci, ma è difficile fare la differenza su quelle pendenze. Molto pimpante Andy, piuttosto pesanti Evans e Basso, mentre Menchov per dei km è stato in bilico dallo staccarsi. Tour senza dominatore assoluto, come previsto.
Gibosimoni: Se l’Astana non è fortissima, tantomeno la BMC del campione del mondo maglia gialla.
Martedi prevedo sconvolgimenti, e magari Lance se recupera dai colpi e si rilecca bene le ferite può attaccare sulla Maddalena e credo che pochi lo seguiranno, anche se siamo a diversi km dal traguardo.
Alefederico: Basso ha sempre un po’ patito le Alpi e credo andrà meglio sui Pirenei. Comunque molto equilibrio. A me queste tappe con selezione da dietro piacciono molto.
Lancestrong: “When it rains it pours I guess.. Today was not my day needless to say. Quite banged but gonna hang in here and enjoy my last 2 weeks.”
da quello che scrive su twitter non sembra aver deciso di mollare, anzi… se oggi, come credo, è stato solo un episodio nelle prossime tappe cercherà di mettere tutti in difficoltà.
Howling Wolf14: Io sono sempre stato un estimatore delle tappe caratterizzate dalla cosiddetta selezione da dietro. Che ora, fortunatamente, iniziano a vedersi anche al Giro d’Italia. Ero stato criticato per questa mia preferenza, in passato. Ora vedo che nessuno batte più ciglio. Si vede che i gusti sono cambiati: la selezione da dietro adesso piace.
Sono convinto anch’io che Basso avrà più possibilità di emergere sui Pirenei. Non è uomo da prima settimana, ma da terza. Teniamo presente che poi ha già corso (e vinto) il Giro. Credo che possa fare corsa parallela con Sastre, uscito anch’egli dal Giro. Ho caratteristiche simili: entrambi non rispondono subito, entrambi escono meglio alla terza settimana. Speriamo, a noi italiani non resta che lui.
Salitepuntocià: Son rimasto deluso da neutrale, ok che non è il fedaia avoriaz, ma mi aspettavo decisamente di più, su salite al 7% qualcosa fece selezione gli anni scorsi, segno che contador non è sopra tutti, anzi mi pare sclechk sia il favorito ora.
Ora aspettiamo Mende, li si che si vedra’ chi ha birra, 3 km al 10% son sempre veritieri
Jack.ciclista (sull’intervento di Howling Wolf14 su Basso): Condivido. Mi è sembrato gestirsi bene, anche se era al limite, ma chi non lo era in quel gruppetto ? Andy e Sanchez hanno avuto la bravura e la fortuna di scattare nel momento giusto, hanno preso subito 10 secondi e poi li hanno tenuti, non è che ancdassero il doppio degli altri.
Contador ha dimostrato che non è un robot, Armstrong è crollato… che siano davvero tutti (più) puliti ??
Bravissimo Tiralongo.
Mmeasso: come si è sentito nell’intervista dopogara Kreuziger aveva chiesto il permesso a basso per provare a vincere la tappa.
Vedo23: Avendo letto le dichiarazioni di Armstrong ho trovato conferma alle mie osservazioni: sfortuna, solo sfortuna!! Le botte si sentono eccome, non è andato in crisi per una forma scadente.
Vuole continuare, crede di poter dire ancora qualcosa (non per la classifica generale ovviamente)… Glielo auguro, perchè non si merita tutta questa sfortuna!!
Lancestrong: sicuramente gli è girato tutto male al limite del fantozziano. Ieri poi è caduto proprio qualche km prima dell’inizio della salita, quando il gruppo si è messo ad andare a tutta.
Però ho paura che sia “caduto” anche a livello mentale. E’ stata significativa la sua smorfia e il suo atteggiamento quando è rimasto coinvolto nella caduta dell’euskaltel; è sceso dalla bici e ha guardato il groviglio come per dire “ma cosa diavolo sta succedendo oggi!!”
Le gambe mancavano comunque perchè se ne avesse avuto avrebbe contenuto il distacco.
Vedo23: Falso!!
1) come ha giustamente detto, quando cadi a 60-65 Km/h non sei più lo stesso e le botte deve averle sentite eccome (sanguinava anche abbastanza)
2) sull’ultima salita PALESEMENTE non ha forzato ed era lì tranquillissimo, parlottando spesso con Brajkovic… Probabilmente ha voluto uscire definitivamente di classifica per potersi giocare qualche carta nei successi di tappa, cosa che gli sarebbe venuta più difficile se avesse limitato il distacco a 3-4 minuti! Sull’ultima salita son saliti SOLO per arrivare, con tutta tranquillità.
Lancestrong: mi auguro davvero tu abbia ragione, ma Horner stava bene e arrivando a 4 minuti dai primi ha dimostrato che era possibile limitare i danni. Con 4 minuti di distacco al tour si può anche arrivare secondi e un piazzamento sul podio per un 39enne (anche se sette volte vincitore) non sarebbe da buttare via. La caduta sicuramente ha avuto il suo peso, ma non credo sia stata quella a farlo staccare. E poi nelle prossime tappe credo rimaranno incagliati nelle reti altri big, quindi limitare i danni avrebbe sicuramente voluto dire garantirsi un posto tra i primi 5.
Ho visto anch’io che sembrava non fare fatica e sono convinto che sia stata una scelta quella di andar su con un ritmo turistico, ma credo che abbia preso questa decisione una volta resosi conto che, quest’anno, non sarebbe stato in grado di dire la sua per il podio.
Aveva programmato un tour in difesa, pensando di guadagnare minuti nelle tappe del nord con ventagli e difficoltà degli avversari sul pavè, e invece si è ritrovato a dover recuperare su tutti. Quando si è “impiccati” è probabile che accadano tutte queste disavventure. Comunque è un combattente e cercherà di uscire dal tour da protagonista aiutando levi e perchè no, anche l’amico Ivan.
Sarebbe emozionante vedere un Basso vincitore con l’aiuto di Armstrong
Antares86: io ho preso 33′10″ per salire ad Avoriaz… se l’altimetria del tour è giusta sono circa 1502 di vam .. (con quella di salite.ch sono 1520)… sul Col de la Ramaz 39′, per circa 1480…
possibile, o sbaglio qualcosa?
Vedo23: beh, erano salite in fondo molto pedalabili e fatte tirate da gregari, quindi con i big in scia… A quelle velocità conta eccome!
Per rispondere a Lancestrong dico solo che a Lance non interessa arrivare nei primi 5, al massimo sul podio. Quest’anno puntava a vincere, e secondo me era ancora perfettamente in corsa!!
Lancestrong: ieri mi sono rivisito la tappa ed effettivamente dalla caduta al rientro in gruppo (faticoso e dispendioso) è rimasta solo la quick step a “tirare”. Una volta rientrato si è posizionato a centro gruppo ed è risalito piano piano. Nei primi 10km di salita è sempre stato attorno all 15-20 posizione a ruota di Contador, per cui non si può certo dire che stesse male anzi era nella posizione corretta.
Però ho notato un paio di cose strane:
- maglietta tutta aperta fina dai primi km di salita (mi è sembrata una novità rispetto al passato)
- nessun compagno al suo fianco
Ai -3km si è staccato proprio nel punto più duro della salita (10%) e proprio quando la saxo ha sostituito la sky a tirare.
Questi particolari mi fanno pensare che più che la caduta, abbia sofferto il caldo e gli siano venute a mancare le energie all’improvviso. (colpo di calore?)
Comunque oggi ci renderemo conto se è una questione di limiti oltre il quale non riesce ad andare oppure è stata solo una “cotta” estemporanea, causata da un susseguirsi di sfortune e infortuni.
Vedo23: La maglietta spalancata l’ha sempre avuta negli ultimi giorni di Tour… Il caldo poi non l’ha mai amato, anzi!
Potrebbe avere influito anche uno shock per la caduta… Ma credo che siano state soprattutto le botte della caduta: specie con le sbucciature, sembra che la parte coinvolta bruci tutta! E quando bisogna forzare, come al 10%, si sente eccome!
Antares86: Il mio dubbio era rivolto al fatto che l’anno scorso il signor Contador a Verbier ha sparato 1800-1840 m/h, ma anche gli altri giravano su bei numeri…
forse l’anno scorso la tappa era un po’ più facile e la salita un po’ più difficile ma erano alla seconda settimana… quest’anno: 1 settimana, primo arrivo serio, il giorno dopo riposo…
qualcosa non quadra, la differenza è troppa… aspetto tutto il tour per esprimere un giudizio…
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE
Lance crolla con dignità. “Tour finito, ma non mi ritiro” (Gazzetta dello Sport)
Tour, a Schleck la tappa. Evans nuova maglia gialla(Corriere dello Sport – Stadio)
Andy Schleck: “Ein fantastisches Gefühl“ (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
It’s Andy time (Tageblatt)
Andy Schleck wins the eighth stage as Lance Armstrong is ‘finished’(The Times)
Armstrong admits wheels have come off his Tour (The Independent)
Armstrong cracks as Andy Schleck triumphs (The Daily Telegraph)
Armstrong «a baissé les bras» (L’Equipe)
Armstrong défaille, Schleck s’impose à Avoriaz (Le Monde)
El enemigo es Andy Schleck(AS)
Armstrong se despide del Tour, Schleck
gana la etapa y Evans se pone líder (Marca)
Armstrong baja de los cielos (El Mundo Deportivo)
Schleck gagne, Evans en jaune, Armstrong perd plus de 11 minutes (Le Soir)
Andy Schleck: “J’ai un plan, je m’y tiens!” (La Dernière Heure/Les Sports)
Einde van een tijdperk (De Standaard)
Armstrong: “Mon Tour est fini” (actu24.be)
Van den Broeck, 4ème: “Contador me surveille” (Sud Presse)
Het einde van een tijdperk (Het Nieuwsblad)
Armstrong: Obviously, the Tour Is Finished for Me (The New York Times)
Tour de France ‘finished’ for Lance Armstrong (USA Today)
Yellow jersey a case of deja vu for Evans (The Age)
Cadel claims yellow jersey (Herald Sun)
Evans grabs yellow, Armstrong concedes (The Daily Telegraph – Australia)
Evans in yellow as Schleck wins stage (The Australian)
LA TAPPA CHE VERRA’
Continuiamo a prendere a paragone la settimana pirenaica della scorsa edizione poiché la seconda frazione alpina di quest’anno parrebbe, ad un esame superficiale, “caratterialmente” simile a quella giunta a Saint Girons dodici mesi fa. Entrambe sono denotate, infatti, dalla collocazione dell’ultima ascesa a parecchi chilometri dalla fine: se ne dovevano percorrere 44 per andare dalla vetta del Col d’Agnes al traguardo, mentre saranno una dozzina di meno quelli che separeranno la linea d’arrivo di Saint Jean de Maurienne dai 2000 metri della Madeleine. Ma quest’ultima è nettamente più carica di storia e mito (22 scalate tra il 1969 ed il 2005, contro gli appena 4 passaggi sul colle pirenaico) rispetto all’Agnes e vince il confronto anche sul piano della difficoltà: se affrontati con un piglio ben determinato i 24,5 Km al 6,3% del versante di La Léchére potrebbe far molto male e risultare più incisivi della salita di Avoriaz. È vero che il traguardo finale sarà ancora lontano, ma se a muoversi non sarà un uomo solo, l’azione potrebbe portare ottimi frutti, anche in virtù di un tratto finale più impegnativo rispetto a quello di Saint Girons. Mentre quest’ultimo era totalmente scevro da difficoltà, i chilometri che porteranno il gruppo ai piedi del Galibier (Saint Jean è la porta d’accesso al versante settentrionale del celebre valico, del quale l’anno prossimo sarà celebrato il centenario della prima scalata) si presenteranno in lievissima ascesa, una pendenza soave ma costante e continuata che, se qualcuno avrà patito oltremodo la Madeleine, contruibuiranno ad acuire lo stato di crisi, anche perché in quelle condizioni di gara chi sarà rimasto davanti tirerà alla morte.
RADUNO DI PARTENZA: Place de l’Office du Tourisme (partenza ore 11.30)
VIA VOLANTE: ore 11.35, D 902
MEDIE PREVISTE: 34 – 38 Km orari
SPRINT: Cluses (Km 25,5), tra le 12.03 e le 12.15; La Bathie (Km 135,5), tra le 15.02 e le 15.30
ZONA RIFORNIMENTO: Le Mont-Rond, attorno al 89° Km
GPM: Côte de Châtillon (735m – 4a cat. – 2,1 Km al 3,9% – Km 18,5) tra le 11.55 e le 12.04; Col de la Colombière (1618m – 1a cat. – 16,5 Km al 6,7% – Km 46) tra le 12.53 e le 13.06; Col des Aravis (1487m – 2a cat. – 7,6 Km al 5,9% – Km 71) tra le 13.31 e le 13.47; Col des Saisies (1660m – 1a cat. – 14,4 Km al 5,1% – Km 97) tra le 14.22 e le 14.39; Col de la Madeleine (2000m – H.C. – 25,5 Km al 6,2% – Km 172,5), tra le 16.25 e le 16.57.
ARRIVO: a Saint-Jean-de-Maurienne, in Rue Louis Sibué, tra le 16.58 e le 17.36
Siti dedicati: www.morzine.fr/index.php?option=com_content&view=article&id=596:tour-de-france-2010&catid=49:manifestations&Itemid=186,
www.saintjeandemaurienne.com/fr/il4-stjean_p87-tour-de-france-2010.aspx
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Morzine / Avoriaz – Saint Jean de Maurienne
Morzine: cielo sereno, temperatura 20,8°C, venti moderati da SW (19-22 Km/h), umidità al 69%
La Clusaz (Km 63) : poco nuvoloso, temperatura 25,2°C (percepiti 27°C), venti deboli da SSW (7-11 Km/h), umidità al 54%
Albertville (Km 128,5 ): nuvole sparse, temperatura 28,8°C (percepiti 30°C), venti deboli da SW (6-10 Km/h), umidità al 54%
Saint Jean-de-Maurienne: nuvole sparse, temperatura 23,5°C, venti deboli da SSE (5 Km/h), umidità al 65%, possibilità di debolissimi piovaschi (meno di 0,1 mm)
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
De Luca: “La prima con arrivo in salita a Morzine / Avoriaz” (tutte finiscono in quel luogo?)
De Luca: “Stiamo seguendo in diretta questa tappa su Raisport2″ (in quel preciso momento erano su RAI3 e stavano trasmettendo le fasi salienti della tappa del giorno prima)
Cassani: “Utile per contador di guadagnare qualcosa”
Pancani (per ben due volte): “Una lunga discesa per arrivare a Taninges” (moooolto lunga, ci passano dopodomani)
Pancani, parlando della De Stefano: “Si fa una doppia tappa per arrivare al traguardo” (avanti e indietro, avanti e indietro, aveva scordato il portafoglio alla partenza?)
De Stefano: “Pat Mcquaid è stato ospite da noi a “Aspettando il Giro”" (Anteprima Giro. Aspettando il Giro è il programma che veniva trasmesso nel 2009)
Pancani: “Non ha avuto la prontezza di sganciare il piede laterale” (lato destro o lato sinistro?)
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI STATION DES ROUSSES
luglio 11, 2010 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”
Foto copertina: i “lacets de Septmoncel”, lungo la strada per Station des Rousses
PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Hotdogbr: bella tappa che grazie al caldo e al forcing della Bouygues si è rivelata più selettiva del previsto con soli 36 corridori, contro i 50-60 che pensavo io, arrivati alla fine nel primo gruppo malgrado nell’ultima salita l’andatura non fosse esagerata, è saltato Fuglsang il che significa che Andy Schleck non potrà lanciarlo all’attacco nei prossimi giorni visto che il gruppo lo lascerebbe andare e sorprendono anche i 2′ persi da Kloeden, per quanto riguarda Cunego la condizione è così così e speriamo che sia per via dei carichi di lavoro ancora da smaltire come nel Tour 2006 quando all’inizio andava come oggi e nell’ultima settimana andava fortissimo e non perchè proprio non va come al Tour 2008 e al Giro 2009
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE
Tour, Chavanel fa il bis. Cancellara affonda (Gazzetta dello Sport)
Chavanel concede il bis e ritorna in maglia gialla (Corriere dello Sport – Stadio)
Sylvain Chavanel reclaims yellow jersey after seventh stage(The Times)
Chavanel turns up the heat to climb into yellow (The Independent)
Chavanel reclaims yellow (The Daily Telegraph)
Chavanel et la toison d’or(L’Equipe)
Chavanel récupère le jaune en remportant la 7e étape (Le Monde)
El día de Chavanel(AS)
Chavanel repite victoria y liderato (Marca)
Los favoritos no se mueven (El Mundo Deportivo)
Chavanel gagne la 7e étape et reprend le maillot jaune (Le Soir)
Chavanel aime le jaune et… les Rousses (La Dernière Heure/Les Sports)
Sterke Chavanel slaat dubbelslag (De Standaard)
Lance Armstrong a souffert (actu24.be)
La vraie montagne, c’est aujourd’hui (Sud Presse)
Chavanel en Pineau bezorgen Quick Step opnieuw superdag (Het Nieuwsblad)
Redemption for a French Rider (The New York Times)
Sylvain Chavanel takes stage, overall lead in Tour de France (USA Today)
Cadel moves into second place (The Age)
Tour official banned for just 24 hours (Herald Sun)
Mountains sort out real contenders (The Daily Telegraph – Australia)
French to fore in border stage (The Australian)
LA TAPPA CHE VERRA’
Il Tour giunge sulle Alpi, dove ritroverà uno dei suoi traguardi più amati, quella Morzine che per ben 21 volte ha già accolto un approdo della massima corsa a tappe francese. Classico il traguardo, dunque, ma non per quest’anno, poiché non sarà proposto il solito finale che prevede l’ascesa all’impervio Col de Joux Plane (forse l’unica salita sulla quale si sia visto in crisi Armstrong negli anni dei suoi sette Tour conquistati) e la successiva picchiata verso il traguardo. Come nel 2003, invece, s’è preferito far anticipare il finale dai 1619 metri della Ramaz, colle meno ripido ma non certo una passeggiata (sono 14,3 Km al 6,9%, con cuore di 4 Km al 8,9% e 1000 metri al 10,2% medio), ma poi ci sarà un’ulteriore difficoltà: niente arrivo in centro, ma solo un passaggio per poi riprendere a salire in direzione della stazione turistica di Avoriaz, normalmente accostata nel nome a Morzine, ma solo in sette occasioni effettivamente proposta come arrivo. Paragonando il trittico alpino del 2010 con quello pirenaico che aprì le sfide in montagna nella scorsa edizione, escono vittoriose le tre frazioni proposte quest’anno, anche se non di molto. Sicuramente questa di Avoriaz è più tosta di quella che, dodici mesi fa – in entrambi i casi si tratta dell’ottava tappa -, terminò agli oltre 2200 metri di Arcalis: oggi non si abbatterà la quota dei 2000 metri, ma ci sarà un’ascesa in più, che si affiancherà all’arrampicata finale di 13,6 Km al 6,1%.
RADUNO DI PARTENZA: Bois d’Amont, Route des Couenneaux (partenza ore 12.30)
VIA VOLANTE: ore 12.40, D 415
MEDIE PREVISTE: 37 – 41 Km orari
SPRINT: Vulbens (Km 84), tra le 14.26 e le 14.42; Viuz-En-Sallaz (Km 129), tra le 15.22 e le 15.48; Morzine (Km 175), tra le 16.39 e le 17.09
ZONA RIFORNIMENTO: La Rippe, attorno al 93° Km
GPM: Côte de la Petite Joux (1174m – 4a cat. – 2,3 Km al 4,3% – Km 24) tra le 13.10 e le 13.15; Côte de Grésin (523m – 4a cat. – 4,3 Km al 3,9% – Km 73) tra le 14.12 e le 14.26; Col de la Ramaz (1619m – 1a cat. – 14,3 Km al 6,8% – Km 154,5) tra le 16.16 e le 16.43; Les Gets (1163m – 3a cat. – 3,9 Km al 4,8% – Km 168) tra le 16.30 e le 16.59; Morzine-Avoriaz (1796m – 1a cat. – 13,6 Km al 6,1% – arrivo)
ARRIVO: ad Avoriaz, tra le 17.17 e le 17.46
Siti dedicati: www.mairielesrousses.fr/manifestations.htm,
www.lesrousses.com/index.php?id=924&L=0,
http://untourdanslejura.juracom.com,
www.morzine.fr/index.php?option=com_content&view=article&id=596:tour-de-france-2010&catid=49:manifestations&Itemid=186
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Station des Rousses – Morzine / Avoriaz
Station des Rousses : previsioni non pervenute
Bellegarde-sur-Valserine (Km° 67,5): cielo sereno, temperatura 28,9°C (percepiti 31°C), venti deboli da NW (4-5 Km/h), umidità al 60%
Morzine (Km° 175) : cielo sereno, temperatura 24,3°C, assenza di vento, umidità al 59%
Avoriaz : cielo sereno, temperatura 19,7°C, venti deboli da WNW (4-6 Km/h), umidità al 62%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Pancani: “Questa fuga ha contradd… ha contraddis… ha caratterizzato la tappa”
Cassani: “Con il ritiro di Frank Schleck, Andy non ha più una spalla su cui piangere” (neanche una clavicola, a dire il vero)
Berton (Eurosport): “Una tappa più dura di quello che si aspettasse” (attacco di congiuntivite?)
Cunego ai microfoni di Eurosport: “Non è facile mantenere i pronostici, credo che tutti vorranno entrare in fuga. Non sarà facile. È la prima di tante opportunità, o domani, o lunedì, o nella parte centrale del Tour” (lunedì c’è il riposo)
Televideo RAI: “Impresa del francese sulle Alpi” (si correva sul Massiccio del Giura, che non fa parte delle Alpi)
Ancora ignoti i motivi per cui, alla notizia che oggi si celebra la festa di Sant’Ulrico, Francesco Pancani e Davide Cassani si sono abbandonati a risate incontrollate, con l’ex corridore quasi in lacrime per il divertimento.
ARCHIVIO ALMANACCO
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A TUTTO TOURBO
luglio 10, 2010 by Redazione
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Da oggi, e in tutte le frazioni di montagna del Tour, Giuseppe Guerini commenta sulle pagine di ilciclismo.it la Grande Boucle 2010. Il re dell’Alpe d’Huez 1999 si dice non sorpreso dalla tattica coperta e attendista dei big, prevedibile in una frazione non proibitiva e collocata prima delle grandi montagne. Qualche parola anche sulla tappa che ci attende domani, con le prime salite alpine e – si spera – il primo faccia a faccia tra i favoriti.
Foto copertina: Giuseppe Guerini festeggia, sul traguardo di Le Puy-en-Velay, il secondo successo in carriera al Tour de France (foto Robert Laberge/Getty Images Sport)
A cura di Matteo Novarini
Nessuna sorpresa in questa prima tappa di media montagna del Tour de France. Come era facilmente prevedibile, i favoriti per il successo finale si sono controllati, cercando verosimilmente di carpire qualche eventuale avvisaglia di difficoltà sui volti e nelle pedalate dei rivali e delle rispettive squadre. Un copione classico di frazioni di questo genere, non troppo impegnative e poste alla vigilia di una giornata chiave per la classifica generale.
Il vero colpo di scena di questa giornata è stato a mio avviso la perdita della maglia gialla da parte di Fabian Cancellara, che pareva intenzionato a difenderla fino alle Alpi, e l’ha invece ceduta già su montagne sulla carta alla sua portata. Probabile che lo svizzero, una volta resosi conto di non essere in grado di tenere le ruote dei migliori, abbia scelto di risparmiarsi per i giorni a venire, quando sarà un uomo prezioso per la causa di Andy Schleck, preferendo salvare la gamba e lasciare per strada un quarto d’ora, anziché spremersi per perdere comunque il primato. Peccato per Cunego, che aveva illuso i tifosi italiani muovendosi sul penultimo colle, normalmente sintomo – per un atleta della sua classe – di buona condizione. Mi ha francamente stupito vederlo staccato nel finale, e dubito che nel suo caso si possa pensare ad un risparmio di energia per i giorni a venire, visto che ha intrapreso l’ultima ascesa in compagnia del futuro vincitore di tappa, Chavanel; corridore senz’altro ottimo, ma dal talento non comparabile a quello del veronese.
Se la tappa di oggi non ha detto molto in ottica classifica finale, molto di più mi aspetto da quella di domani, con le prime salite alpine e l’arrivo in quota ad Avoriaz. Da non sottovalutare l’impatto che potrà avere il Col de la Ramaz, ascesa molto impegnativa, sulla quale alcuni big potrebbero rimanere senza squadra. Penso sia nell’interesse di coloro che dispongono di formazioni solide in montagna indurire quanto più possibile la corsa, complice il giorno di riposo previsto per lunedì, che potrebbe consentire di spremere qualche gregario in più, e, in tal caso, sulla Ramaz potrebbero già restare davanti 15-20 corridori. Già allora si capirà l’effettivo valore delle squadre degli uomini di classifica, e qualcuno potrebbe già dare segnali di cedimento. Non mi attendo comunque, alla luce delle molte tappe e delle molte montagne che ancora mancheranno prima di Parigi, condotte di gara particolarmente aggressive da parte dei favoriti, inclusi coloro che hanno perso minuti sul pavé. Solamente se un grande nome dovesse andare in difficoltà qualcuno potrebbe decidere di muoversi anticipatamente.
Difficile fare pronostici, visto che tutti i big vorranno essere lì davanti. I nomi più scontati sono certamente quelli di Contador e Schleck, sulla carta gli uomini più forti in salita, che dovrebbero cercare di fare la differenza nel finale. Attenzione però anche a Carlos Sastre, la cui condizione rappresenta un po’ un’incognita, ma che potrebbe aver corso il Giro d’Italia come banco di prova per un Tour de France in cui cercherà probabilmente l’ultimo grande acuto della carriera. Non escludo però che lo stesso Cadel Evans, benché sia al momento il primo degli uomini di classifica, possa decidere di muoversi in prima persona, specie se dovesse rendersi conto delle difficoltà di qualche avversario.
Giuseppe Guerini
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI GUEUGNON
luglio 10, 2010 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”
Foto copertina: Gueugnon, Château D’Aux (panoramio)
PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Oggi arriva la fuga o la volata?
Lancestrong: oggi andrà via una fuga che potrebbe guadagnarea anche sui 10-15 minuti, e con il finale così mosso potrebbe non essere semplice andarli a riprendere.
Credo che la lampre proverà a mettere nella fuga quelche uomo…forse Malori
Se arrivano in volata vedo favorito Freire oppure ci potrebbe stare il tris di Petacchi.
(creo che la Lampre proverà a mettere nella fuga quelche uomo…forse Malori)
Vedo23: “così” mosso quando c’è un colletto di quarta categoria a 23 Km dal traguardo? Il gruppo sui colli di quarta categoria può, se vuole, recuperare tranquillamente su eventuali fuggitivi e poi ha ancora 2 minuti di margine di recupero… La HTC degli ultimi giorni s’è dimostrata molto determinata ad inseguire e a maggior ragione oggi dopo la vittoria di ieri tirerà a lungo, tenendo a portata di tiro i fuggitivi. O riesce ad andar via una fuga numerosa (con corridori di alcune squadre dei velocisti, che così saranno giustificate a non tirare e ci sarà meno gente davanti al gruppo a darsi i cambi), o si arriverà ancora in volata.
Lancestrong: anche i “denti” posso rendere mossa (e difficile) una tappa di 230 km.
Comunque i tre in fuga (a parte Lang) non mi sembrano avere la forza di arrivare e il gruppo li sta tenendo vicini anche oggi, quindi a meno di qualche scatto nel finale è, a questo punto, probabile l’arrivo in volata.
Lancestrong: volata strana, secondo me fanno un pò tutti della grande confusione. Poi mi è sembrato che Hunter, dopo aver finito il suo compito per Farrar, abbia deciso di usare le ultimissime energie per stazionare il più possibile sul fianco sinistro di Petacchi in modo da non permettergli di anticipare la volata di Farrar (che tra l’altro non è nemmeno riuscito ad uscire dalla scia di Cav).
Mi sembrano un pò volate tra “poveri”:
- Cavendish deve essere portato in carrozza fino ai 150mt finali altrimenti non cava un ragno dal buco.
- Farrar e i Garmin sembrano più impegnati a “danneggiare” gli avversari piuttosto che provare a dimostrare la loro superiorità.
- Petacchi non sembra in grado di trovare gli sbocchi giusti e rischia sempre di farsi chiudere.
- Freire & Hushovd: non pervenuti
- Fast Robby: ci prova ma più di qualche piazzamento non può raccogliere.
Manca tremendamente Tornado Tom!
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE
Testate italiane assenti per lo sciopero nazionale
Cavendish pedalling his talent with second win(The Times)
Cavendish confirms return to form with second sprint win (The Independent)
Sky’s Geraint Thomas in line for yellow jersey (The Daily Telegraph)
«J’étais le maillon faible»(L’Equipe)
Cavendish récidive et confirme son retour en forme (Le Monde)
A puñetazo limpio en la meta(AS)
Cavendish golpea de nuevo (Marca)
Cavendish, de dos en dos (El Mundo Deportivo)
Nouvelle victoire de Cavendish(Le Soir)
Cavendish a déjà repris la main (La Dernière Heure/Les Sports)
Het venijn van de Alpen(De Standaard)
Mark Cavendish signe le doublé (actu24.be)
Et de deux pour Cavendish (Sud Presse)
De crash te veel voor McEwen? (Het Nieuwsblad)
Eyes Dry, British Rider Savors 2nd Win in Row (The New York Times)
Mark Cavendish cops Tour de France stage win; Lance in 18th (USA Today)
McEwen’s crash with officialdom (The Age)
Evans tips jersey battle tonight (Herald Sun)
Cadel: ‘I’m sitting pretty’ (The Daily Telegraph – Australia)
Evans well placed as Tour approaches Alps (The Australian)
LA TAPPA CHE VERRA’
Scocca l’ora delle montagne, dopo una quarantina di chilometri di pianura in apertura che fungeranno da “entrée” alle salite che caratterizzano il seguito della tappa. Procedendo in direzione del massiccio del Giura dovranno essere affrontate come ciliegie – una tirerà l’altra, senza intermezzi pianeggianti – sei salite consecutive, nessuna delle quali si annuncia impegnativa ma che metteranno in mostra lo stato di forma dei principali pretendenti alla maglia gialla dopo una settimana rivelatasi difficilissima sul piano nervoso. È una consuetudine del Tour, esasperata quest’anno dai caotici finali vissuti sulle strade delle grandi classiche del nord. Difficilmente vedremo una grandissima selezione tra i migliori, nonostante un finale che si può anche definire in salita, essendo appena quattro i Km che separeranno il traguardo dalla cima dell’ultimo ostacolo di giornata, che è anche il più esigente. La Côte de Lamoura, classificata di seconda categoria, impegnerà i corridori per una quarantina di minuti mentre affronteranno, ad una velocità che dovrebbe aggirarsi attorno ai 21 Km/h, i 14 Km d’ascesa al 5% che condurranno sino a 1145 metri di quota, seconda asperità “over 1000” del Tour 2010 dopo il precedente Colle della Croix de la Serra. Di realmente difficile ci saranno solamente i primi 5000 metri, che salgono al 6,4% medio (la pendenza complessiva fino al GPM è del 5%) ma nei quali la marcia sarà resa agevole da un tratto a tornanti famosi col nome di “Lacets de Septmoncel”.
Questa salita farà male solo nel caso sia letteralmente “aggredita” a tutta o se il gruppo avrà adottato da tempo una condotta di gara dispendiosa. I migliori dovrebbero comunque giungere tutti assieme al traguardo, in vista del quale qualcuno potrebbe tentare una “sparata”, ma già qualche nome potrebbe uscire dalla rosa dei papabili. È più probabile che i “big” preferiscano correre al risparmio, in vista della più impegnativa tappa di Avoriaz, e che qualche scalatore già sprofondato in bassa classifica scelga uno dei sei colli quale trampolino di lancio per tentare di riagganciare i primi.
RADUNO DI PARTENZA: Esplanade de Germersheim (partenza ore 13.00)
VIA VOLANTE: ore 13.07, D 37 (Lacrost)
MEDIE PREVISTE: 37 – 41 Km orari
SPRINT: Cormoz (Km 29,5), tra le 13.40 e le 13.47; Saint-Amour (Km 44,5), tra le 13.57 e le 14.08; Molinges (Km 118), tra le 15.30 e le 15.55
ZONA RIFORNIMENTO: Jeurre, attorno al 112° Km
GPM: Côte de l’Aubépin (541m – 3a cat. – 4,9 Km al 5% – Km 51,5) tra le 14.05 e le 14.17; Côte des Granges (Dessia) (581m – 4a cat. – 5,9 Km al 3,5% – Km 69) tra le 14.25 e le 14.41; Côte d’Arinthod (730m – 3a cat. – 8,5 Km al 4,7% – Km 84,5) tra le 14.42 e le 15.02; Côte du barrage de Vouglans (710m – 2a cat. – 6,6 Km al 5,6% – Km 104) tra le 15.15 e le 15.38; Col de la Croix de la Serra (1049m – 2a cat. – 15,7 Km al 4,3% – Km 134,5) tra le 16.14 e le 16.39; Côte de Lamoura (1145m – 2a cat. – 14 Km al 5% – Km 161,5) tra le 17.05 e le 17.30
ARRIVO: a Station des Rousses, in località Combe du Lac (comune di Lamoura) sulla Route de Prémanon, tra le 17.09 e le 17.35
Siti dedicati: www.tournus.fr/tour-de-france/presentation-du-tour.33563__56883.php,
www.mairielesrousses.fr/manifestations.htm,
www.lesrousses.com/index.php?id=924&L=0,
http://untourdanslejura.juracom.com
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Tournus – Station des Rousses
Tournus: cielo sereno, temperatura 29,1°C (percepiti 32°C), venti moderati da NW (11-14 Km/h), umidità al 60%
Arinthod (78° km): cielo sereno, temperatura 28,9°C (percepiti 32°C), venti moderati da NNW (10 Km/h), umidità al 67%
Saint Claude (147° km): alternanza di piogge deboli (0,6 mm) e schiarite, temperatura 27°C (percepiti 29°C), venti moderati da E (4-7 Km/h), umidità al 65%
Station des Rousses : previsioni non pervenute
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Televideo RAI: “Sesta tappa del Tout”
Televideo RAI: “1° Mark Cavendish, 2° Alessandro Petacchi 3° Tyler Farrar” (Farrar 2°, Petacchi 3°)
Titolo di “Le Soir” (quotidiano belga): “Nouvelle victoire de Canvendish”
ARCHIVIO ALMANACCO
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TOUR DE FRANCE 1961: L’APPRODO NELLA “SUPERBUFÈRES”
luglio 9, 2010 by Redazione
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In occasione del centenario della prima scalata ai Pirenei, ilciclismo.it vi accompagnerà alla scoperta di tre storiche giornate vissute dalla Grande Boucle sulle montagne franco-spagnole. Cominciamo narrandovi del debutto nel percorso del Tour della storica ascesa di Superbagnères, battezzata da una tremenda tempesta di vento, sotto la quale andò a segno l’italiano Imerio Massignan.
Foto copertina: il tratto terminale della tappa di Superbagnères (altimetria completa in basso).
Il Tour del 1961 era stato disegnato su misura per Jacques Anquetil.
Il campione transalpino, dopo il successo ottenuto quattro anni prima, non poteva correre rischi.
Ci sarebbe stato Charly Gaul ad impensierirlo per la vittoria finale ma gli organizzatori, per scongiurare sorprese, avevano inserito – al primo e all’ultimo giorno di gara – due tappe a cronometro, la seconda delle quali lunga ben 75 chilometri.
E, come da copione, il biondo normanno aveva messo tutti in riga sin dal primo giorno, dopo la seconda semitappa a cronometro di Versailles, e non aveva fatto grande fatica a mantenere il simbolo del primato.
Le due tappe alpine di Grenoble e di Torino erano state deludenti: solo nella prima Gaul aveva rosicchiato un minuto e quaranta secondi. Troppo poco per impensierire la maglia gialla, che sembrava avviata ad un trionfo in carrozza.
Restavano le due tappe pirenaiche, alla vigilia delle quali Anquetil si era presentato con un vantaggio rassicurante sul lussemburghese, quarto in classifica ad oltre sei minuti.
Tra i due aspiranti alla vittoria finale si erano inseriti l’iberico Manzaneque e l’azzurro Carlesi, il quale aveva ottenuto due belle vittorie, a Juan-les-Pins e a Tolosa, quest’ultima proprio alla vigilia della prima tappa pirenaica.
Assente Nencini, era impossibile per i nostri sperare in un colpaccio, ma la bella prova dell’atleta toscano e il primato nella classifica del miglior scalatore da parte di Massignan rappresentavano pur sempre una bella soddisfazione.
Era comunque un Tour noioso, il cui finale – salvo sorprese – sembrava già scritto.
Chi non aveva perso le speranze di assistere ad un finale incerto puntava sulla tappa, la sedicesima di quel Tour, che da Tolosa avrebbe portato i corridori, dopo 208 chilometri, all’inedito arrivo in salita di Superbagnères. .Ascesa non impossibile, ma lunga: diciotto chilometri di salita da Luchon ai 1800 metri del traguardo.
Gaul avrebbe dato battaglia? Era un auspicio, più che una certezza, anche perché pareva avere la testa altrove, giacché era in attesa del divorzio per convolare a nuove nozze.
Però lo scalatore lussemburghese era imprevedibile, capace di ribaltare a suo favore la situazione e di rendersi protagonista di straordinarie imprese, come aveva già dimostrato nel Tour del ‘58.
L’Equipe sembrava crederci, visto che presentava quella frazione pirenaica come il primo round dello scontro tra lui ed Anquetil.
L’avvio della frazione non è tuttavia dei più incoraggianti per lo spettacolo tanto atteso.
La prima parte della tappa, infatti, si trascina senza sussulti: centotrentachilometri di strada piatta, percorsi da un gruppo che procede compatto, in un’afa opprimente, con i Pirenei coperti di nuvole.
La prima asperità di giornata, il Col des Ares, è scalato ad un’andatura cicloturistica: solo in vista della vetta è lanciata la volata per raggranellare punti per la classifica del GPM e Massignan s’impone senza fatica.
A Saint-Beat Adriaenssens, Cázala e Kostolan tentano di prendere il largo, ma sono risucchiati.
Sul Col du Portillon il gruppo comincia a disgregarsi. Massignan non fatica ad imporre la sua superiorità e transita per primo in vetta. Precede Junkermann di 5 secondi e Gaul di 10.
Anquetil, Pauwels, Hoevenaers, Carlesi, Adriaenssens, Manzaneque, Foudhet e Planckaert transitano con 15 secondi di ritardo.
Si arriva ai piedi della salita finale tutti insieme e, superata Luchon, radiocorsa annuncia che un corridore è scattato e che ha affrontato l’era finale in solitudine.
Subito si pensa a Gaul, ma il numero – il 90 – non è quello del lussemburghese.
E’ il giovane neoprofessionista scozzese Laidlaw che, in barba ai pronostici della vigilia, si è lanciato all’assalto degli ultimi chilometri.
La prima parte della salita, caratterizzata da ampie curve, non è difficile e il tentativo del suddito britannico continua. Mantiene un vantaggio che oscilla tra i venti e i trenta secondi sui migliori e, a dieci chilometri dalla conclusione, è ancora solo.
Dietro lo insegue un gruppo di quindici corridori composto da Fouchet, Massignan, Gaul, Anquetil, Hoevenaers, Carlesi, Junkermann, Adriaenssens, Pauwels, Mathio, Dotto, Zamboni, Manzaneque, Ruegg e Huot. E’ il caso di dire che la montagna ha partorito il classico topolino, ma il tentativo dello scozzese dura ancora duemila metri.
Da qui in poi, una tappa che si è trascinata nell’anonimato per duecento chilometri e che ha fatto sbadigliare gli inviati, regala un vero e proprio “coup de théâtre”.
Cala la notte sui Pirenei e, lassù a Superbagnères, si scatena il finimondo.
Il vento aumenta d’intensità, fino a diventare una vera e propria bufera.
Pioggia e grandine si abbattono sul traguardo, ma è il vento a farla da padrone, con raffiche d’incredibile intensità.
La tribuna del pubblico si sfascia, lo striscione dell’arrivo è spazzato via: mai visto niente di simile all’arrivo di una corsa ciclistica.
Il Grand Hôtel sembra essere scosso dalle terribili folate, volano bottiglie d’acqua, sedie e i cappelli dei gendarmi. Uno scenario apocalittico che rischia di compromettere gli ultimi chilometri di gara.
I corridori devono combattere con il vento per restare in equilibrio e non essere abbattuti.
Ai meno quattro dal traguardo Massignan prova ad allungare ma è affiancato da Gaul, che sembra essersi ringalluzzito.
Quando manca un chilometro alla conclusione Imerio scatta nuovamente, guadagna una trentina di metri ma il vento implacabile lo spinge indietro e Gaul, ancora lui, rinviene.
Per un attimo, però, il vento concede una tregua. Un regalo insperato e Massignan ci riprova. Riparte nuovamente all’attacco quando mancano cinquecento metri e ne guadagna una decina sugli avversari.
Ma quando infila l’ultima curva, quasi per magia si ritrova con il vento alle spalle. Si volta e Gaul non c’è.
Carlesi rinviene da dietro e per un attimo il vicentino si chiede se non sia il caso di aspettarlo e lasciarlo passare. Ci sono di mezzo gli abbuoni e “Coppino” è terzo nella generale.
Al diavolo la gerarchia di squadra!
L’eroe del Gavia è a pochi metri da un traguardo che è soltanto una striscia bianca sull’asfalto, ma fino all’ultimo non è sicuro di farcela. Pensa alla tappa di Bormio dell’anno prima, alle forature, alla sfortuna che è sempre in agguato. Negli ultimi metri prega, addirittura, e il dio dei venti lo ascolta. Quasi non deve pedalare e la vittoria arriva.
Carlesi coglie la piazza d’onore, a 8 secondi; terzo è Junkerman a 14, che precede Anquetil.
I corridori arrivano stravolti sul traguardo; lo spagnolo Capillo è gettato dal vento contro le transenne, in un turbinio che lentamente si placa.
C’è mancato poco che anche stavolta Massignan fosse beffato, ma ora la gioia è grande.
Urla dalla gioia il miglior scalatore del Tour che ha legittimato con questo successo il primato nella classifica degli arrampicatori. Era dal ‘52, dal trionfo di Coppi sul Puy de Dome, che un azzurro non si aggiudicava un arrivo in salita nella corsa a tappe transalpina.
In casa Italia è festa grande: non solo per la bella doppietta e per il secondo posto di Carlesi nella classifica generale, ma anche per il successo di Guido De Rosso che a Superbagnères, prima che si scatenasse l’inferno, ha vinto la tappa del Tour de l’Avenir e ha indossato il simbolo del primato.
C’è chi s’illude per il giorno successivo, perché la cavalcata da Luchon a Pau con quattro colli pirenaici (Peyresourde, Aspin, Tourmalet e Aubisque) potrebbe riservare qualche bella sorpresa per i nostri colori.
Purtroppo non sarà cosi e quella tappa sarebbe diventata famosa per l’impietosa definizione che Jacques Goddet, il patron della Grande Boucle, avrebbe riservato ai big: erano “nani della strada” quei corridori, colpevoli di non essersi dati battaglia sui colli leggendari.
Massignan, che passò per primo sul Peyresourde, ci avrebbe anche provato sul Tourmalet, ma Carlesi stava male e lo pregò di non scattare. Poi, nella discesa dell’Aubisque forò e svanì il sogno di un fantastico bis.
Un’occasione mancata per il corridore della Legnano che quell’11 luglio del ‘61, nella tormenta di Superbagnères, aveva dimostrato al mondo del ciclismo di essere – almeno lui – un gigante della montagna.
Mario Silvano

Un'istantanea della tappa di Superbagnères (El Mundo Deportivo)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI MONTARGIS
luglio 9, 2010 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”
Foto copertina: uno scorcio di Montargis, la “Venezia del Gatinais” per i suoi numerosi canali (www.verde-natura.it)
PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Come andrà oggi? Assisteremo all’ennesima sconfitta di Cavendish?
Vedo23: Mah… Cavendish per vincere deve sistemare molte cose, soprattutto “tattiche” (inteso anche come gestione di sè in corsa). Vedo altri molto più favoriti, tra cui ovviamente ancora Petacchi. Dopo la tappa del pavé e il lavoro di ieri di Columbia e Lampre, potrebbe anche darsi che queste squadre abbiano meno energie ed entrino all’opera più tardi. Se non trovassero aiuti da altre squadre (Garmin e Cervelo?) eventuali fughe potrebbero avere più chances magari…
Arrivo in volata al 90% comunque! Vittoria di Petacchi al 60%!
Vedo23: Purtroppo ho potuto vedere la diretta solo tra i km 80 e 40 al traguardo… Ho visto le immagini in sintesi della volata: direi errore della Lampre ma anche un po’ della solita confusione, che ha scompaginato tutte le carte con la curva e ha favorito Cavendish e gli altri (non velocisti eccelsi, per altro), mentre Petacchi e Farrar erano rimasti troppo indietro e praticamente non han quasi sprintato dato che non avevano spazio. Peccato!
Speriamo che la vittoria serva però a scuotere un po’ l’inglese dal suo torpore…
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE
Tutto il giallo di Cavendish. Gioia, pianto e liberazione (Gazzetta dello Sport)
Tour, Cavendish trionfa e scoppia in lacrime(Corriere dello Sport – Stadio)
Cavendish’s tears one in the eye for critics (The Times)
Cavendish weeps for joy after sprint win (The Independent)
Cavendish can double up(The Daily Telegraph)
La stratégie gagnante de HTC(L’Equipe)
Cavendish impose à nouveau sa loi(Le Monde)
El nuevo Cavendish(AS)
Cavendish recupera su reinado (Marca)
Contador, en vías de renovar(El Mundo Deportivo)
Armstrong : « Quatre premiers jours vraiment stressants »(Le Soir)
Contador remet les montres à l’heure(La Dernière Heure/Les Sports)
Cavendish in tranen na zege(De Standaard)
Cavendish gagne enfin un sprint (actu24.be)
Cavendish en pleurs sur le podium (Sud Presse)
Bad boy Cavendish weent op het podium (Het Nieuwsblad)
British Rider Is Brought to Tears by His Stage 5 Victory (The New York Times)
Britain’s Cavendish takes prize in Tour de France’s fifth stage (USA Today)
Cavendish casts doubts aside with stage win (The Age)
Tearful Cavendish claims stage five (Herald Sun)
Manx Missile Mark Cavendish explodes into form with stage five win at Tour de France (The Daily Telegraph – Australia)
Cavendish far from a spent force (The Australian)
LA TAPPA CHE VERRA’
La prima settima di Tour si concluderà con un’altra giornata noiosa, l’ultima per velocisti prima di andare ad affrontare le montagne. Sotto l’aspetto altimetrico sarà la frazione più impegnativa dopo quella di Spa, ma le difficoltà odierne si riveleranno assai poco rilevanti, inserite sotto la forma di tre facili traguardi GPM. Nessuno di loro incute timore per le pendenze e forse solo il nome dell’ultima côte, Croix de l’Arbre, potrebbe dare un po’ la tremarella (l’accostamente col celebre Carrefour della Roubaix sarà quasi inevitabile), ma niente timori: la strada sarà pressochè interamente asfaltata e poi, poco dopo il GPM, inizierà un tratto di una dozzina di chilometri velocissimi, nel corso del quale andrà inevitabilemente a “morire” il tentativo di giornata. Praticamente si pedalerà su di una strada dipartimentale bella ed ampia che, a parte due lievissimi flessi, si snoderà tutta in rettilineo. Con un finale così congegnato, il gruppo inseguitore avrà gioco facile nel rientrare sui fuggitivi, che sarebbero ripresi nel volgere di breve spazio. Comunque il finale di Gueugnon proporrà un piccolo grattacapo agli sprinter poiché, col traguardo posizionato su di un “quai” (lungofiume), ci si potrebbe trovare a far i conti col vento che spira dal corso dell’Arroux.
RADUNO DI PARTENZA: Rue Renée de France (partenza ore 11.45)
VIA VOLANTE: ore 12.00, D 93 (Amilly)
MEDIE PREVISTE: 41 – 45 Km orari
SPRINT: Saint-Fargeau (Km 47), tra le 13.03 e le 13.09; Moulins-Engilbert (Km 163), tra le 15.37 e le 15.59; Luzy (Km 195,5), tra le 16.21 e le 16.56
ZONA RIFORNIMENTO: Brinon-Sur-Beuvron, attorno al 111° Km
GPM: Côte de Bouhy (349m – 4a cat. – 2,9 Km al 4% – Km 69,5) tra le 13.33 e le 13.42; Côte de La Chapelle-Saint-André (305m – 4a cat. – 2,1 Km al 4,3% – Km 91,5) tra le 14.02 e le 14.14; Côte des Montarons (425m – 4a cat. – 3,6 Km al 3,6% – Km 179,5) tra le 15.59 e le 16.23; Côte de la Croix de l’Arbre (418m – 4a cat. – 2,3 Km al 4,5% – Km 204,5) tra le 16.33 e le 16.59
ARRIVO: a Gueugnon, in Quai de l’Europe, tra le 17.03 e le 17.33
Siti dedicati:
www.montargis.fr/actualites/index.php?action=rubrique-activite&id=11&rubrique=TOUR%20DE%20FRANCE%202010,
www.gueugnon.fr/culture-sport-loisirs/agenda.636__1045.php
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Montargis – Gueugnon
Montargis: alternanza di piogge deboli (1,9 mm) e schiarite, temperatura 23,4°C, venti moderati da ESE (12-17 Km/h), umidità al 79%
Saint Fargeau (47° Km): cielo coperto, temperatura 31,2°C (percepiti 33°C), venti moderati da SE (12-15 Km/h), umidità al 49%
Gueugnon : nubi sparse, temperatura 30,4°C (percepiti 32°C), venti moderati da SSE (6-8 Km/h), umidità al 50%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Pancani: “Contador è uscito bene dai sassi… dalle pietre del pavè” (Contador come Houdini’?)
De Stefano, traducendo un intervento di Contador: “Considera che io ero nella sua ruota” (sì, sì, è proprio come Houdini’!)
Pancani, parlando della visita di Contador al pullman dell’Astana: “non è un caso che sul pulmann non c’era Contador” (era Amstrong, forse Pancani stava realmente pensando che ci sarebbe stata la metamoforsi Contador – Houdini’)
De Luca: “Commento di questa diretta che sta entrando sempre più nel vivo” (limitatevi a fare il commento alla corsa, a giudicare la diretta RAI ci pensano gli telespettatori)
ARCHIVIO ALMANACCO
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ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI REIMS
luglio 8, 2010 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”
Foto copertina: la cattedrale di Reims, monumento iscritto dall’UNESCO nella lista dei patrimoni dell’umanità (www.peachmountain.com)
PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Chi vince oggi? Fuga o volata? Ci proverà qualcuno che ha perso terreno ieri sul pavè?
MirkoBL: Volatone generale, vince Cavendish (se non butta giù qualcuno) su Petacchi.
Lancestrong: oggi pronostico il bis di petacchi e mi auguro che cav non faccia stupidate…
Lancestrong: tappa da sbadigli?
Patagonia63: COMPLIMENTI….potevi scommettere 10 Euro e magari ti pagavi una birra
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE
Petacchi, vittoria n. 173 “Non avevo nulla da perdere”(Gazzetta dello Sport)
Tour, altra vittoria in volata per Petacchi(Corriere dello Sport – Stadio)
Alessandro Petacchi wins fourth stage of Tour de France(The Times)
Cavendish falters leaving green jersey bid in tatters (The Independent)
Cavendish out of fizz(The Daily Telegraph)
Cavendish et le train fantôme(L’Equipe)
Petacchi récidive, les ténors soufflent (Le Monde)
Petacchi es el rey(AS)
Petacchi brinda en la capital del champán en una etapa sin caídas (Marca)
Petacchi no falla en Reims (El Mundo Deportivo)
Petacchi redébouche le champagne(Le Soir)
Petacchi sur les traces du Cav(La Dernière Heure/Les Sports)
Italiaanse veteraan bewijst dat hij ‘nog niet te oud is’ (De Standaard)
Petacchi pour la passe de 2 (actu24.be)
2e victoire d’étape de Petacchi (Sud Presse)
Renner van de dag: Alessandro Petacchi (Het Nieuwsblad)
Petacchi Wins Stage Full of Wounded Riders (The New York Times)
Petacchi wins Tour de France 4th stage (USA Today)
Petacchi riding high after another stage win (The Age)
Petacchi denies McEwen again (Herald Sun)
Armstrong heckled at end of fourth stage (The Daily Telegraph – Australia)
Dean proves revelation in sprint (The Australian)
LA TAPPA CHE VERRA’
Oggi si partirà da uno dei principali centri per la produzione dello Champagne e, in effetti, il primo tratto di strada avrà un profilo leggermente “frizzante”, con tre ascese da superare entro i primi 36 Km, che saranno caratterizzati dai tentativi che, inevitabilmente, scaturiranno in prossimità dei due GPM previsti, rigorosamente di quarta categoria. I pochi punti finora elargiti ai traguardi della montagna rendono ancora apertissima la caccia alla maglia a pois, per coloro che vorranno assaporare la gioia d’indossarla prima che entrino in campo gli scalatori veri. Oggi, invece, il traguardo finale sarà ancora terreno di conquista per i ghepardi del gruppo: scollinati i 184 metri della Côte de Mécringes, davanti al gruppo si spalancherà la pianura, che sarà compagna di viaggio nei restanti 150 Km, con l’intrusione di qualche sparuto sampellotto. Il finale sarà uno dei più piatti di questa edizione, con neppure un cavalcavia da scavalcare nei 5000 metri che condurranno ad un traguardo abbastanza noto: oltre alla tappa del Tour già giunta a Montargis nel 2005 (primo allo sprint l’australiano Robbie McEwen), l’anno prima vi giunse anche una frazione della Parigi – Nizza conquistata da Pedro Horrillo Muñoz, il corridore spagnolo che al Giro del Centenario è stato protagonista di una bruttissima caduta nella tappa di Bergamo, quando precipitò in un burrone scendendo dalla Culmine di San Pietro.
RADUNO DI PARTENZA: Esplanade Charles-De-Gaulle (partenza ore 12.30)
VIA VOLANTE: ore 14.00, D 11
MEDIE PREVISTE: 42 – 46 Km orari
SPRINT: Vauchamps (Km 27,5), tra le 13.26 e le 13.29; Ville-Saint-Jacques (Km 126,5), tra le 15.35 e le 15.51; Prefontaines (Km 169,5), tra le 16.31 e le 16.52
ZONA RIFORNIMENTO: Donnemarie-Dontilly, attorno al 100° Km
GPM: Côte d’Orbais-l’Abbaye (205m – 4a cat. – 1,6 Km al 4,8% – Km 18,5) tra le 13.14 e le 13.16; Côte de Mécringes (184m – 4a cat. – 1,3 Km al 5,4% – Km 36,5) tra le 13.38 e le 13.42
ARRIVO: a Montargis, in Rue Coquillet, tra le 16.55 e le 17.18
Siti dedicati: www.epernay.fr/news/epernay-ville-etape-de-la-grande-boucle.html
www.montargis.fr/actualites/index.php?action=rubrique-activite&id=11&rubrique=TOUR%20DE%20FRANCE%202010
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Epernay – Montargis
Epernay: cielo sereno, temperatura 24,9°C, venti deboli da SE (6-8 Km/h), umidità al 52%
Montmirail (Km° 31,5): cielo sereno, temperatura 27,8°C, venti deboli da SSE (9-10 Km/h), umidità al 43%
Provins (Km° 81,5): cielo sereno, temperatura 28,7°C, venti deboli da SSE (9-10 Km/h), umidità al 40%
Montereau-Fault-Yvonne (Km° 117): cielo sereno, temperatura 30,4°C, venti deboli da S (8-11 Km/h), umidità al 39%
Nemours (Km° 144): cielo sereno, temperatura 30,7°C, venti deboli da S (8-12 Km/h), umidità al 39%
Montargis : cielo sereno, temperatura 30,6°C, venti deboli da SSW (9-11 Km/h), umidità al 41%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Cassani (parlando del record dell’ora di Baldini): “46,356 per Ercole Baldini” (erano 46,394 Km/h)
Cassani: “Sto seguendo con la telemetria la velocità del gruppo” (il telemetro è uno strumento che misura in modo indiretto la distanza tra un oggetto e l’osservatore)
Pancani alla De Stefano: “A microfono spento quali sono le tue considerazioni…” e la De Stefano rispose…. a microfono acceso
Pancani: “Stanno per essere ripresi Iban Mayoz”
Pancani: “Con una curva abbastanza dritta”
Pancani: “Passano sotto lo striscione dell’ultimo chilometro” (è un arco gonfiabile)
De Stefano: “Siamo accanto ai nostri organizzatori del Tour de France” (ogni nazione organizza una tappa?)
Letto nei titoli di coda: “Telecinoperatori” (spostano i corridori lungo il percorso del Tour con la forza del pensiero?)
Televideo RAI: “Scattato praticamente alla partenze”
ARCHIVIO ALMANACCO
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ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI ARENBERG
luglio 7, 2010 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”
Foto copertina: il tratto di pavè di Haveluy, l’ultimo tra quelli affrontati nella tappa dell’Arenberg (www.superandyweb.it)
PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Cosa succederà oggi?
Lancestrong: Io oggi mi aspetto due corse separate.
Cancellara, Ballan, Hushovd e altri esperti del pavè a giocarsi vittoria di tappa e maglia e dietro gli uomini di classifica. Tra gli uomini di classifa è inutile dire che il favorito sia Armstrong mentre mi aspetto grosse difficoltà per i fratelli, contador (3-4 minuti), sastre (10 minuti).
Io mi spetto una mezza “catastrofe”….magari esagero, però….
Scattista: Ci sarà 1 corridore designato da subito per fare l’”impresa” sul pavè. Gli altri staranno tranquilli dietro e, se qualcuno cadrà, lo si aspetterà tutti andando all’arrivo tranquilli e inscenando un altra protesta, perchè, in effetti, non se ne può più di correre su queste strade pericolose. Anzi, dal prossimo anno il Tour verrà corso sui rulli e “virtualmente” tanto ormai con i rulli si può simulare qualunque percorso. Così non ci sarà più il rischio di cadute, che in effetti non se ne può proprio più…
MA CHI LI GUARDA DOPO LA FIGURACCIA DI IERI?!
Lancestrong: dai su, vedrai che la tappa di oggi servirà per lenire il tuo livore..
Gibosimoni: Penso proprio così.. ma non è uno scherzo.. i big dietro “con calma” e davanti i pave-big (Cancellara, Hushovd, Flecha (caduto però ieri, vediamo come sta), O’Grady, Quinziato, Aerts, Burghart, Van De Walle ecc. – e se ci fossero Baldato e Boonen) a darsi battaglia, magari con qualche attaccante di giornata. I big secondo me si muoveranno solo per non ritrovarsi con un distacco-L’Aquila a fine tappa, non hanno certo intenzione di spendere troppe energie.
Scattista: Eh si!! Questo arrivo di Spa proprio non mi va giù!!
MirkoBL: Ed Evans c’è sempre, grande!
Bene Contador, visto che sarebbe stato uno di quelli che avrebbe dovuto perdere di più, e Andy Schleck.
Un po’ sfortunato Armstrong per la foratura, ma non l’ho visto pedalare tanto bene, né sul pavé, né dopo.
Basso non sa andare in discesa ed ancor meno sul pavé; buon per lui che ha perso solo 2 minuti e mezzo.
Gran numero di Hesjedal, che ha pagato il fatto di andare un po’ troppo duro. Siccome Cancellara non poteva tirare al massimo per non staccare Andy, forse avrebbe potuto vincere gestendosi un po’ meglio.
MirkoBL: Ah, dimenticavo Menchov: sornione come sempre, è lì.
Gibosimoni: Sottolineo che Cadel (contrariamente alle sue solite caratteristiche di sfigato cronico) è riuscito a rimanere in piedi/non forare ed ora si trova 3° in generale, 1° dei forti in salita. Che sia l’anno buono per il Tour dell’Australiano? Io faccio il tifo per lui.
Un grandissimo Andy Schleck, soprattutto visto la caduta di ieri. Bravo anche a Contador, a parte la mini scenetta, staccato dal gruppettino trenato da Vinokourov nel finale che tira ma il suo capitano.. è DIETRO. Armstrong mi è parso (foratura a parte) ugualmente poco lucido, Basso disastroso, senza forature ne cadute è riuscito a prendersi 2′30″, in ombra Ballan, incolore Kreuziger. Cancellara sul pavè sarebbe potuto partire e gli avversari lo avrebbero rivisto ad Aremberg, ma voleva portare al traguardo Andy. Frank Schleck mezzo sfortunato mezzo distratto, però “grazie” alla sua caduta la gara si è infiammata e si sono creati dei buchi fra i migliori. Che sia stata una tattica Saxo???
Denis a questo Tour non è – come Cadel Evans, tra l’altro – per niente considerato dai bookmakers o dai cronisti (anche Cassani e Pancani non li considerano big in grado di lottare per la vittoria) ma secondo me può essere la “sorpresa” (intendo per questa gente che non li cag… nemmeno di striscio) e può far bene in salita. Anche oggi – come e forse un po’ meno dell’Australiano – Menchov è stato molto attento ed è riuscito a limitare abbastanza i danni su un terreno non suo ed a guadagnare su diversi avversari per la maillot jaune a Parigi. Sastre è sparito dalle prime 50 posizioni.
Salitepuntocià: Adesso la Radioschack dovra’ attaccare tutti i giorni,almeno per non dare la soddisfazione a Zomegnan e alla vuelta
Vedo23: Bene Contador non direi proprio! Era l’unico del suo gruppetto a star sempre a ruota e a non tirare mai, mentre tutti gli altri lavoravano. Mi sembrava anche abbastanza al gancio… La foratura – se mai è possibile – è quanto meno “meritata”!
Altro che sfortunato Lance! Quando ha forato era ben più avanti del gruppo di Contador e stava recuperando su Cancellara-Evans!! Che non pedali bene è da ieri in realtà e credo sia dovuto alle botte. Fatto sta che oggi ha fatto ampiamente la sua parte con Popovic per rientrare e poi l’ha piantato lì, rientrando da solo su un gruppo numeroso che non procedeva poi così piano…
Gibosimoni: Si ma Contador ha avuto anche problemi al cambio, mentre Armstrong ha si forato, ma nonostante spalleggiato da Popovych, non è riuscito a recuperare 1 solo secondo dai primi..
Salitepuntocià: Contador mi ha sorpreso , e senza l’inconveniente poi…
Armstrong2 mi ricorda, con tutte le proporzioni per carita’, il Saronni2… cioè quello ancora capitano 84-86 ma che non faceva più le volate, che correva senza grinta, Armstrong1 non solo era più giovane, ma più grintoso, più attento… mai si sarebbe fatto infinocchiare cosi’ da schleck… anche dopo la foratura, vederlo sfruttare le ammiraglie per raggiungere un gruppetto che diminuiva il vantaggio persino sul gruppetto Basso… non è da Armstrong, come non era da Armstrong farsi staccare sul Petrano e sul Romme cosi facilmente.
Vedo23: No no alt: con meno grinta? Questa mi sembra proprio fantascienza!!! Osservalo, in gara e fuori, e cambierai subito idea! Cosa poteva fare di diverso per non essere ostacolato dalla caduta scusa? Stavan tirando i Saxo, Frank sarà stato in terza o al massimo quarta ruota e Lance era appena dietro. Ribadisco che comunque stava rientrando sul gruppetto di Andy-Cancellara-Evans ed era più avanti di Contador. Faccio notare poi come sia ammaccato dalla caduta di ieri e come alle ammiraglie sia stato in scia per pochissimo (Contador è stato in scia tutta la tappa se proprio volete vedere!)
I problemi di Contador sono stati nel km finale (mi sembrava una foratura alla ruota posteriore più che problemi al cambio), anche perchè se li avesse avuti prima poteva fermarsi a sostituire la bici dato che aveva l’ammiraglia dietro e Vino lì a fargli da gregario.
A parte che davanti tiravano in 6 e uno di questi era Cancellara… Subito dopo la caduta stava recuperando anche su quelli! Poi dopo la foratura ha recuperato un bel po’ di secondi, dato che per sostituire la ruota al cambio neutro ha perso tantissimo (le ammiraglie erano ancora bloccate indietro per la caduta)!
Lancestrong: devo ammettere che ho toppato alla grande.
Mi aspettavo andy nelle retrovie ed invece è stato l’unico a rimanere davanti. Mi aspettavo qualcosa in più da armstrong, anche se è stato sicuramente condizionato dalla foratura in un tratto fondamentale della corsa.
Poi sono veramnete sorpreso da:
Contador (ma come ha fatto ha stare davanti sul pavè)
Andy: addirittura si è giocato la vittoria di tappa!! è vero che era a ruota di cancellara ma sappiamo che sul pavè spesso stare a ruota non ti salva.
Ballan: disperso
Petacchi e Cav: nei primi gruppi. mi hanno sorpreso anche loro.
Qualcuno riesce a spiegarmi il perchè di tutte queste (per me) anomalie? è una questione di condizione?
Salitepuntocià: beh, l’autocritica è accetta ma non esageriamo, sbagliare è umano e d’altronde tutti toppiamo, se no la SNAI fallirebbe.
I motivi? Per me il pave’ è fortuna/sfortuna, non solo non si deve cadere o forare, ma non devi essere nei punti sbagliati, vedi basso… o al contrario schleck, se basso ieri era avanti e schleckdietro, avremmo parlato di un grande basso… insomma, schleckha azzeccato tattica, sapendo di essere inferiore sul pave’ è stato davanti…
La mia non è una sentenza ma un impressione che il vero armstrong aveva certo più gambe, ma per me anche grinta, ieri armstrong non dava cambi a popovich e l’ha spremuto, cosa che l’armstrong vero non avrebbe fatto.
Poi magari mi sbagliero’, ma rivedo il saronni2. Spero eviti armstrong di fare il saronni3 l’anno prossimo (quello del gregariato a chioccioli)
Lancestrong: la grinta c’è e comunque si vedrà già da questo week end come andranno le cose per armstrong, certo che ieri doveva andare meglio.
Credo che abbia fatto 1 errore che poi ha pagato caro con la foratura, perchè sarebbe dovuto rimanere a ruota di cancellara, ma forse anche lui non si aspetta un andy cosi a suo agio sul pavè.
Continuo a non capire come un contador possa essere andato così forte credo che piu di uno sia andato oltre i suoi limiti per paura di perdere troppo terreno.
Cadel ha fatto una gran tappa ma anche a montalcino la fece e poi pagò dazio sulle montagne, per cui non credo possa lottare per la vittoria, però gli va fatto sicuramente un plauso.
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE
Fabian vroom vroom. Il motore nelle gambe(Gazzetta dello Sport)
Tour stravolto dal pavè. Cancellara in maglia gialla(Corriere dello Sport – Stadio)
Hevnen er søt ! Og Thor er j … veldig GOD! (Aftenposten)
Dette skylder du meg, sa Hushovd til Cancellara (Dagbladet)
Hushovd takes charge as ‘Hell of the North’ hammers rivals(The Times)
British team in front after tricky cobbles (The Independent)
Hushovd sprints to victory(The Daily Telegraph)
Cancellara: «C’est la course»(L’Equipe)
Hushovd vainqueur, Cancellara reprend le maillot jaune (Le Monde)
Armstrong está solo(AS)
Contador sobrevive a la ‘carnicería familiar’ de los Saxo Bank (Marca)
Los adoquines no perdonan (El Mundo Deportivo)
Cancellara reprend le jaune(Le Soir)
Triple fracture de la clavicule pour Frank Schleck(La Dernière Heure/Les Sports)
Cancellara geeft en neemt (De Standaard)
Wanze-Arenberg, c’était un petit Paris-Roubaix (actu24.be)
L’étape pour Hushovd, le jaune pour Cancellara (Sud Presse)
De wraak van Hushovd (Het Nieuwsblad)
A Rocky Ride for Armstrong on Another Day of Crashes (The New York Times)
Armstrong loses time in bumpy 3rd stage of Tour (USA Today)
Evans surges ahead in stage three (The Age)
Lance Armstrong says his hopes are fading (Herald Sun)
Team’s yellow tribute to fallen star (The Daily Telegraph – Australia)
Evans fights back on the cobblestones (The Australian)
LA TAPPA CHE VERRA’
Dopo le “tempeste” di Spa e dell’Arenberg, si annunciano poco mossi gli altri mari. Le tre rimanenti frazioni della prima settimana di Tour saranno tutte calibrate sulle misure dei velocisti e difficilmente – anche se bisogna tenere sempre in considerazione l’eventualità di sorprese – si sfuggirà allo sprint di massa. Di questo trittico d’avvicinamento alle montagne, questa di Reims rappresenterà la pagina più abbordabile sotto l’aspetto del chilometraggio poiché, dopo tre frazioni “oversize”, oggi si dovranno percorrere 153,5 Km: solo le due crono e la passerella finale di Parigi saranno più brevi. Altimetricamente il tracciato si presenta leggermente increspato, con un solo facilissimo GPM di 4a categoria, da superare a 40 Km dalla partenza da Cambrai. Ma vien quasi da dire che non è oro tutto quel che luce, perché il finale “rémois”, che sulle carta pare totalmente sgombro da difficoltà, potrebbe comunque non essere alla portata di tutti gli sprinter. Per andare al traguardo, infatti, si dovrà superare una lieve pendenza finale, che potrebbe fulminare gli uomini più esausti, magari provati da una tappa vissuta a gran ritmo fin dalla partenza, come generalmente si verifica nelle tappe non eccessivamente lunghe. A questo proposito va detto, però, che in tempi recenti questa consuetudine si è estesa anche a frazioni dotate di chilometraggi monstre, com’è stato, per esempio, con la Cuneo – Pinerolo del Giro 2009 (262 Km), scattata ad oltre 50 Km/h. Se ci saranno le condizioni, oggi potrebbe facilmente essere abbattuta – o quanto meno avvicinata – la velocità record di 50,335 Km/h, registrata il 7 luglio del 1999 affrontando i 194,5 Km della Laval – Blois, frazione conquistata da Mario Cipollini. Questo, ovviamente, è il record relativo alle sole tappe in linea mentrequelli contro il tempo sono detenuti dall’ex primatista dell’ora Chris Boardman (55,152 Km/h nei 7,2 Km del prologo di Lille, Tour 1994) e dalla Discovery Channel per quanto riguarda le prove collettive (57,324 Km/h nei 67,5 Km della Tours – Blois, Tour 2005).
RADUNO DI PARTENZA: place Aristide Briand (partenza ore 13.50)
VIA VOLANTE: ore 14.00, Rue Saint Ladre
MEDIE PREVISTE: 44 – 48 Km orari
SPRINT: Walincourt-Selvigny (Km 12,5), tra le 14.16 e le 14.17; Flavigny-et-Beaurin (Km 49,5), tra le 15.02 e le 15.08; Brienne-sur-Aisne (Km 128,5), tra le 16.41 e le 16.55
ZONA RIFORNIMENTO: Housset, attorno al 69° Km
GPM: Côte de Vadencourt (158m – 4a cat. – 1,6 Km al 3,9% – Km 40,5) tra le 14.51 e le 14.55
ARRIVO: a Reims, in Boulevard de la Paix, tra le 17.12 e le 17.29
Siti dedicati: www.cambraiaccueilleletour.fr,
www.ville-reims.fr/fr/sport/evenements-sportifs/le-tour-de-france/index.html
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Cambrai – Reims
Cambrai: nuvole sparse, temperatura 24,5°C, venti moderati da SW (11 – 13 Km/h), umidità al 51%
Reims): poco nuvoloso, temperatura 26,3°C, venti deboli da S (3-4 Km/h), umidità al 40%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
De Luca (in relazione ai tratti di pavè): “11 Km nel complesso” (erano 13)
De Luca: “La partenza questa mattina da Wanze” (sono partiti verso le 12.45)
Pancani (riferendosi alla tappa di Wasquehal del 2004): “Mayo staccato di 2′30″” (prese quasi 4 minuti da Armstrong)
Pancani: “Associazione Amici della Parigi Roubaix, nata nel 1995″ (1985)
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)