ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI CHAMPS-ÉLYSÉES
luglio 26, 2010 by Redazione
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Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”
Foto copertina: cala il tramonto sugli Champs-Élysées e sulla 97a edizione del Tour de France (redcarpetweddings.files.wordpress.com)
PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Gibosimoni: Pochi commenti, classicissima passerella finale sugli Champs Elyses per la carovana, con arrivo in volata domato per la quinta volta da Palla di Cannone. L’unica considerazione da fare è proprio sulla maglia verde: se l’Inglese dell’Isola di Man si fosse svegliato prima, ora Petacchi la maglia verde la vedeva col lumicino.
Vedo23: Noterei la buona volonta di Hushovdt, ma la volata lanciata dalla Cervelo è stata troppo lenta! Questo credo abbia svantaggiato Petacchi, che per un attimo ha dovuto smettere di pedalare e per evitare Lancaster (credo) ha dovuto buttarsi tutto a sinistra. Un cambio di velocità così rapido è nettamente più nelle corde, attualmente, del giovane Cavendish rispetto al “vecchietto” Alejet, che nonostante tutto ha resistito bene e ha chiuso secondo conquistando una preziosissima maglia verde.
Hotdogbr: senza nulla togliere a Petacchi che è stato il più costante se Cavendish vince 11 tappe in due anni e non riesce a conquistare la maglia verde vuol dire che qualcosa nel sistema di punteggio non funziona
Jack.ciclista: Non ho i dati sottomano, ma se uno vince tante tappe e nelle altre sparisce dall’ordine di classifica non è detto che sia più forte di uno che ne vince “solo” un paio, ma, ad eccezione degli arrivi in salita, è regolarmente tra i primi 10/15 in ogni tappa.
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE
Contador, così è più bello “Non ero al massimo” (Gazzetta dello Sport)
Tour, trionfo Contador. A Cavendish l’ultima tappa (Corriere dello Sport – Stadio)
Andy Schleck: „Ich kann mir nichts vorwerfen“ (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Andy Schleck war der stärkste Fahrer der Tour (Tageblatt)
Mark of pride as Cavendish records his 14th Tour triumph (The Times)
Cavendish fails to go green despite glorious final day sprint (The Independent)
Cavendish wins final stage by stealth (The Daily Telegraph)
Un Contador bluffant (L’Equipe)
Contador scelle son troisième sacre sur le Tour (Le Monde)
Alberto III de Francia (AS)
Triplete de Contador en París (Marca)
Contador se corona en París (El Mundo Deportivo)
Contador remporte son 3e Tour (Le Soir)
Du sang, de la sueur et des larmes (La Dernière Heure/Les Sports)
‘Ik dacht dat alles voorbij was’ (De Standaard)
Petacchi vit un “rêve” (actu24.be)
Cavendish: “ Mon Tour avait mal débuté ” (Sud Presse)
Third Time Is a Relief as Contador Takes the Tour (The New York Times)
Alberto Contador wins third Tour de France in four years (USA Today)
Contador seals Tour victory as Armstrong waves goodbye (The Age)
Contador wins third Tour de France (Herald Sun)
Contador completes third Tour triumph (The Australian)
Lance’s black jersey stunt angers officials (The Daily Telegraph – Australia)
LA TAPPA CHE VERRA’
Prossimamente su questi schermi le anticipazioni sul Tour de France 2011, che scatterà sabato 2 luglio 2011 dalla Vandea.
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
De Stefano: “Francesco?” Risposta: “Sì” (ma a rispondere era Cassani)
De Luca: “Con le immagini siamo al suo prima vittoria al Tour”
De Luca: “L’astana non viene invitata al Tour de France causa…” (e qui si è fermato…. quale causa?)
De Luca: “Le Grand Bernard” (Le Grand Bornand)
Cassani: “Uno dei viali più famosi d’Italia” (si riferiva agli Champs-Élysées)
Pancani: “Volata o non si scappa?” (embè?)
E siccome ne sentivamo la mancanza, qualche perla sgarbozziana dal Brixia Tour
“Danielo Pietropolli”
“Fabio Taborri” (Taborre)
ARCHIVIO ALMANACCO
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TOUR DE FRANCE 1998: UNA VITTORIA “TRÈS BEILLE”
luglio 25, 2010 by Redazione
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Tutti pensano al Tour del 1998 come a quello dell’impresa di Pantani a Les Deux Alpi, ai quasi nove minuti che il “Pirata” affibbiò a Ullrich tra Galibier e salita finale… e tutti si dimenticano che non avremmo assistito a questo strepitoso finale se, cinque giorni prima, non ci fosse stato il successo a Plateau de Beille. Quel giorno lo scalatore romagnolo dimostrò prima a sè stesso e poi a tutti gli appassionati che il Tour era alla sua portata, a dispetto di un percorso molto penalizzante e del passivo accusato nella lunga crono di Corrèze.
Fotocopertina: alla fine di quel Tour Pantani potè esibire le due prestigiose maglie conquistate nella medesima stagione: è stata l’ultima doppietta Giro-Tour della storia del ciclismo (www.triamax.com)
Se ad un appassionato di ciclismo fosse chiesto, a bruciapelo: “Qual è stata – delle tappe vinte da Pantani al Tour de France – quella che ti ha entusiasmato di più?”, siamo certi che il risultato indicherebbe al primo posto – e con largo margine – quella di Les Deus Alpes.
E sarebbe difficile dargli torto, poiché quel 27 luglio del 1998 è scolpito nella memoria di ogni sportivo. L’attacco del Pirata sul Galibier, la fuga solitaria e la conquista della maglia gialla conservano, a distanza di dodici anni, una tale suggestione che le altre sei vittorie di tappa ottenute in carriera alla Grande Boucle cedono il passo a fronte di quella memorabile impresa. Quest’ultima, infatti, sembra avere quasi attenuato il ricordo dell’altra vittoria in salita che, nel Tour del ‘98, costituì il primo passo verso il trionfo finale.
Fu a Plateau de Beille, infatti, che Pantani capì che ce la poteva fare e gli osservatori più scettici si dovettero ricredere, dopo una prima parte di Tour che non lasciava spazio a troppi entusiasmi.
Specie dopo la batosta rimediata da Ullrich nella tappa a cronometro di Corrèze e la prospettiva di un’ulteriore, difficile prova contro il tempo di oltre 52 chilometri al penultimo giorno di corsa.
L’entourage di Pantani e lo stesso corridore apparentemente non alimentavano troppe speranze di vittoria finale in un Tour che prevedeva due soli arrivi in salita e ben 115 chilometri a cronometro.
Già nella prima tappa pirenaica, la classica Pau-Luchon, Pantani aveva dato un segnale significativo, nonostante il tempo piovoso, il freddo e un problema gastrico.
Quello scatto perentorio nella nebbia del Peyresourde, ultimo colle di giornata (“Sembrava un proiettile”, dirà Di Grande) e il secondo posto all’arrivo, alle spalle di Massi, lasciavano ben sperare per il futuro, assai più della manciata di secondi rosicchiata al tedesco della Telekom, dal quale aveva un ritardo di 4’ e 41’’.
Però l’indomani ci sarebbe stato l’inedito arrivo in salita ai 1747 metri di Plateau de Beille, dopo una cavalcata pirenaica di 170 Km con il Mentè, il Portet d’Aspet, il Core e il Col de Port: tre colli di prima categoria, uno di seconda e l’Hors Categorie della salita finale per saggiare le effettive condizioni del vincitore dell’ultimo Giro d’Italia.
Quel mercoledì 22 luglio, baciata dal sole e dal caldo, la corsa vera comincia sul Core, dopo l’omaggio dei corridori a Fabio Casartelli salendo verso il Portet d’Aspet.
E’ sul terzo colle di giornata, infatti, che prendono il largo l’elvetico Roland Meier e lo spagnolo Gomez.
L’intesa tra i due funziona, tant’è che l’iberico aspetta il compagno di fuga dopo una caduta di quest’ultimo in discesa.
Frattanto si ritira Olano e la squadra della maglia gialla fa l’andatura del gruppo.
Meier, però, è in grande spolvero: lascia il compagno di fuga e scala il Col de Port con un vantaggio di quattro minuti sul gruppo. Avrebbe dovuto aiutare Casagrande, ma il ritiro di quest’ultimo gli fornisce l’opportunità di mettersi in mostra.
In classifica generale è diciassettesimo, a 5’ e 32” dalla maglia gialla e con quel vantaggio si rimette in gioco per i piani alti della classifica.
Quello che accade in testa al gruppo lascia tuttavia un po’ perplessi. E’ la Telekom, ovviamente, a farsi carico dell’inseguimento, ma più di un corridore della Mercatone Uno collabora con la squadra della maglia gialla.
Martinelli spiega il senso di quella presenza dei suoi uomini in testa al plotone: Pantani pensa alla vittoria di tappa e, pertanto, è necessario che il vantaggio di Meier sia contenuto.
Lo svizzero va forte e ai piedi dell’ultima salita conserva un vantaggio superiore ai tre minuti.
All’inizio dell’ascesa Ullrich fora: scatta lo spagnolo Beltran e lo farebbe anche Pantani – fino a quel momento nascosto nella pancia del gruppo – se Roberto Conti non lo avvisasse che la maglia gialla è momentaneamente appiedata, consigliandolo di non attaccare – per ragioni di fair play –prima del rientro in gruppo del tedesco. Il quale rientra nel plotone scalando posizioni su posizioni con una foga che appare eccessiva, mettendo alla frusta i suoi uomini.
Mancano ancora tredici chilometri al traguardo e Pantani decide che è il momento di passare all’azione. Mani basse sul manubrio, si alza sui pedali e scatta deciso. Il giorno prima, sul Peyresourde, aveva tenuto la bandana sulla testa. Oggi è a testa scoperta, senza occhiali ed è il segnale che intende fare sul serio.
Il primo allungo, però, non sembra decisivo perché Ullrich, con Jalabert alla ruota, pare avere energie sufficienti per riportarsi sotto o, almeno questa è l’impressione.
Ma quando il Pirata riparte, Ullrich si pianta.
Non ha compagni di squadra in grado di aiutarlo, neppure Bjarne Riis, ed è visibilmente in difficoltà.
Se non fosse per Piepoli, che a un certo punto guida il gruppo all’inseguimento del fuggitivo, dovrebbe fare tutto da solo. Il pugliese, però, è richiamato all’ordine dal suo d.s.: non è bello a vedersi che un italiano s’impegni per riacciuffare un connazionale!
Marco aumenta il vantaggio, ha nel mirino Meier e, quando mancano sei chilometri alla vetta, lo supera.
E’ a questo punto che il Tour dello scalatore di Cesenatico cambia dimensione: se, fino al giorno prima, non era lecito sperare in una lotta per il primato in classifica, quello scatto in salita apre nuovi scenari.
E’ un Pantani che riaccende il Tour, che emoziona, che fa sognare.
Forse non è ancora il Pantani del Giro d’Italia, ma mentre sale verso Plateau de Beille tutti lo pensano: il romagnolo non può accontentarsi di una vittoria di tappa, può puntare alla maglia gialla.
Alle sue spalle Meier è caparbio e resiste al ritorno del gruppetto dei migliori, composto da Ullrich, Julich, Escartin, Boogerd, Casero e Piepoli.
Ma la loro è una rincorsa vana perché Pantani vola ed esalta i suoi tifosi e quelli di mezza Europa che lo abbraccerebbero, se solo potessero.
Arriva a braccia alzate, il Pirata, cogliendo la sua quinta vittoria di tappa al Tour: la seconda sui Pirenei, dopo quella di Guzet- Neige di quattro anni prima.
Meier ha la forza di arrivare secondo, a 1’ 23”, e precede di poco il drappello degli uomini di classifica dai quali, nel finale, si è staccato Ullrich, che sul traguardo concede altri sette secondi ai suoi avversari.
Pantani rifila 1’40” al tedesco, che nel finale è apparso in affanno: è nervoso perché ha capito di essere vulnerabile e neppure partecipa alla conferenza stampa, ”fuggendo” in elicottero verso l’albergo.
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Marco Pantani taglia a braccia levate il traguardo di Plateau de Beille (www.clubmagicopantanicesenatico.it)
Marco è l’eroe del giorno, conteso dai giornalisti e inondato dai complimenti di Merckx, Hinault e Indurain. Confessa di non avere dato fondo a tutte le energie e, per la prima volta, ammette che può lottare per la maglia gialla: è terzo nella generale, a 3’01”, e ci sono ancora 167 chilometri in salita da affrontare.
Se avesse ancora dei dubbi, questi svaniscono nel dopo corsa, quando gli fanno vedere le immagini in bianco e nero della vittoria di Luciano Pezzi ad Ax-les-Thermes, al Tour del 55.
Si commuove, il Pirata, e capisce che a quell’uomo che non c’è più non può dedicargli solo quel successo parziale.
E’ ritornato il ciclismo vero lassù a Plateau de Beille, inondata di sole.
L’impresa di Pantani ha fatto dimenticare per un giorno lo scandalo Festina, l’inchiesta sul doping e le perquisizioni della Gendarmerie.
Ha fatto dimenticare la sconfitta ai mondiali di calcio degli Azzurri e i tricolori possono essere sventolati con orgoglio..
D’altra parte – ma allora non lo si sapeva ancora – chi vince a Plateau de Beille vince il Tour perché Marco Pantani avrebbe inaugurato, con quell’assolo, una tradizione che dopo di lui avrebbe visto trionfare Armstrong (nel 2002 e 2004) e Contador (nel 2007).
Fu più di una semplice vittoria di tappa, quindi, ma un vero e proprio lasciapassare per la conquista della maglia gialla e della vittoria finale.
Fu anche l’ultimo successo ottenuto da Pantani sui Pirenei: anche per questo non dimenticheremo facilmente quel pomeriggio di luglio.
Mario Silvano
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PAUILLAC
luglio 25, 2010 by Redazione
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Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”
Foto copertina: Pauillac, lo Chateau Latour circondato dai vigneti del Médoc (www.jiuq.com)
PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Pronostico: quanto guadagnerà Contador su Schleck?
Vedo23: Credo non più di un minuto. Sempre che Andy si impegni a tutta e non si controlli per evitare problemi curando solo eventuali rimonte dai corridori che lo seguono in classifica.
Chissà cosa combinerà Cancellara, dopo oltre due settimane anonime (anche la tirata di ieri è stata molto corta e non molto forte… Tutt’altra storia rispetto a qualche tempo fa!!)
Hotdogbr: io al posto di Contador sarei ben contento di perdere meno di 8”, non sono affatto sicuro neppure che ne guadagni 32, vale a dire quelli sufficienti per far sì che il distacco finale su A.Schleck sia superiore a quello guadagnato sul Port de Balès
Vedo23: In effetti un Contador così così, in un anno in cui a crono non ha fatto vedere niente… Però ho l’enorme vantaggio di partire dopo Andy: se fossero rimasti con 8 secondi per il lussemburghese sarei quasi corso a scommettere sulla sua vittoria finale al Tour.
Così è durissima…
Anche per la vittoria di tappa è un bel mistero. Di grandi specialisti in super-forma non ce ne sono. Bisogna verificare i soliti Cancellara, Martin, Leiphaimer ecc quanto hanno speso nelle tre settimane.
Malori, che ha lavorato un po’ anche oggi (non ho però visto bene per quanto), chiudendo nei 15 farebbe una buona prova credo. Molto buona nei 10.
Salitepuntocià: penosa la grafica della tv francese, al 18km contador passa, senza nessuna grafica cronometrica,roba da anni 50,e senza nessun riferimento su sleck.
Contador rischia: non penso giochi sul tempo di sleck, a crono non si fanno tattiche
Lancestrong: per me è stata una cronometro molto ma molto strana…sarà stato il vento? bah…come mai menchov è andato così forte allora?
contador a 25 anni è passato da essere il fenomeno dei fenomeni a crono ad un pivello che si becca 5 minuti da cancellara….mah?
Ceregala: A me pare semplicemente che Contador sia arrivato a questo Tour con una condizione mediocre.
Oggi non era lui, pedalava davvero male muovendosi continuamente sulla sella e con le spalle.
Diciamo che solo grazie ai percorsi e soprattutto allo scarso coraggio (e livello) degli avversari Contador si è aggiudicato anche questo Tour.
Probabilmente è normale comunque, ad appena 27 anni ha già conquistato 3 Tour (sarebbero 4, ma nel 2008 si è dovuto “accontentare” del Giro).
Forse non ha la fame di qualche anno fa, non deve dimostrare più nulla e quei 4/5 milioni di ingaggio non aiutano!
In ogni caso per giudicare Contador abbiamo ancora molti anni davanti, almeno altri 6 o 7 a grandissimi livelli. Potenzialmente potrebbe diventare uno degli eroi di questo sport. Vedremo..
Vedo23: Non è detto!! Ha iniziato presto e ha vinto presto. Per me è già entrato in fase calante: s’è troppo mondanizzato, troppi spot.. Come previsto oggi nella crono è andato male, molto male. Peccato che Andy sia calato nella seconda metà, altrimenti il colpaccio poteva starci.
Farei notare come se fossero rimasti a distacchi invertiti e con Andy a poter gestire i riferimenti questo Tour sarebbe finito diversamente. E non parlo solo dei 40 secondi persi con la catena: bastava qualche secondino prima di questa crono.
Onore al merito a Menchov, che zitto zitto è sempre lì!!
Cancellara bene ma non stratosferico come al solito, come dimostra il distacco esiguo su Martin. Poi solito colpo di fortuna nelle crono: chi parte presto è molto avvantaggiato. Ma cosa si può fare per arginare il vento? (magari percorsi “ad anello”, o comunque non tendenzialmente dritti in una direzione, di modo che se cresce il vento più o meno si bilanciano i tratti a favore e contrari, limitando così i danni)
Hotdogbr: alla fine comunque Contador si è dimostrato superiore ad Andy Schleck a cronometro e uguale a lui in montagna quindi il suo successo è meritato al di là dei 39” presi sul Balès, non dimentichiamo che ne ha persi 20 per sfortuna nella tappa del pavè
Gibosimoni: Quoto, fa tutto parte del gioco, è il prezzo da pagare. D’altronde io la penso così:
“se uno scalatore (o un passista scalatore, uno scattista ecc) non riesce a guadagnare in salita il tempo necessario per rimanere in testa a cronometro contro il cronoman, questo significa che è stato inferiore.”
(Savoldelli su Simoni 2005 per i cronomen, ma anche Pantani su Tonkov o Sastre 2008 per gli scalatori)
E Schleck non ha certo guadagnato in salita rispetto a Contador, anzi ha perso qualcosina a conti completi (io ho escluso i 40 secondi, ma non è corretto dato che può succedere a tutti, anzi il salto di catena può essere anche errore umano nel cambio o nel deragliamento, senza scordarci dei 20 secondi di Arenberg).
Salitepuntocià: c’è da dire anche che contador pedalava male perchè scivolava sulla sella, ogni 8 pedalate, praticamente avra’ perso decimi di secondo ad ogni scivolata, che moltiplicati per 52 km secondo me fanno oltre un minuto. E’ un errore e allora è un errore il salto di catena di sleck quindi è meritato il tour anche se non ha affatto entusiasmato, ricordando il contador del giro.
Ricordo cmq che fignon al giro 84 stacco’ moser a selva ben prima degli ultimi 2km,sul pontives a 13 km dall’arrivo e aveva gia’ 30″ di vantaggio SALTO’ LA CATENA: e non è che appena raggiunto fignon. moser si fermo’, quindi il salto di catena fa parte del gioco
Hotdogbr: peraltro ieri c’era vento contrario e questo ha penalizzato di sicuro più Contador che pesa 5 kg in meno rispetto ad A.Schleck, basti pensare che uno come Gadret che non è un cronoman ma che lottava per una buona posizione in classifica è arrivato ultimo
Vedo23: In realtà il vento contrario dovrebbe favorire gli scalatori…
Gadret non è quello del Giro, e s’è visto eccome!
Salitepuntocià: non penso, io peso poco piu di 40 kg e quando c’è vento contro delle volte non riesco a camminare, mi spazza come un fuscello, il contrario col vento a favore, devo frenare!!!
Hotdogbr: beh oddio secondo le leggi della fisica è più facile spostare una cosa leggera che una pesante e in questo caso è più facile spostare all’indietro Contador o Gadret piuttosto che A.Schleck, poi il francese non sarà stato al livello del Giro ma comunque in montagna era sempre tra i primi 20
Vedo23: L’idea non è solo mia, ma è stata espressa anche da Riccardo Magrini. In effetti il vento è una variabile “d’ostacolo”, proprio come – sempre secondo le leggi della fisica – la gravità in salita. Son più avvantaggiati gli scalatori nel senso che i cronomen con il vento perdono l’elevata resa della loro pedalata, della loro posizione areodinamica ecc, mentre gli “scalatori” devono fare uno sforzo ad una velocità un po’ inferiore e quindi più vicina alle loro caratteristiche.
Poi certo, chi è più leggero tende ad essere più spostato.
PS: ma come fa a pesare poco più di 40Kg salitepuntocià’?!?!?!
Gibosimoni: Certo!! Stiamo parlando di corpi di 60/70 Kg, non una foglia ed un sasso: allora sì, la prima verrebbe mandata indietro. Invece uno sverzellino come Gadret dovrebbe penetrare bene nel vento, infilarsi in una corrente, svicolare fra le folate, mentre un armadio si becca il vento in faccia che lo contrae, lo fossilizza.
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE
Il gran finale di Cancellara “Oggi mi scolo una bottiglia” (Gazzetta dello Sport)
A Cancellara la cronometro, Contador resta leader (Corriere dello Sport – Stadio)
Finale der Tour: Andy Schleck in Weiß (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Contador vor Tour-Gesamterfolg – Cancellara siegt (Tageblatt)
Contador stands on the verge of Tour victory (The Times)
Shaky Contador hangs on for third Tour (The Independent)
Contador sets up hat-trick
(The Daily Telegraph)
«Une victoire sur la défensive» (L’Equipe)
Au bout du suspense, Contador domine Schleck (Le Monde)
Contador: “Por un momento vi la carrera perdida” (AS)
Contador: “He sufrido muchísimo” (Marca)
Contador sentencia el Tour (El Mundo Deportivo)
Sauf accident, Contador va gagner son 3e Tour (Le Soir)
L’étape pour Cancellara, le Tour pour Contador! (La Dernière Heure/Les Sports)
Cancellara wint tijdrit, Contador de Tour, Van Den Broeck vijfde (De Standaard)
Contador vers une 3ème victoire? (actu24.be)
Cancellara gagne l’étape, Contador conforte son maillot jaune (Sud Presse)
Schleck: ‘Ik win volgend jaar de Tour’ (Het Nieuwsblad)
Contador Pedals Closer to Winning His Third Tour (The New York Times)
Alberto Contador holds Tour de France lead with one stage left (USA Today)
Contador one stage away from title (The Age)
Contador poised for Tour triumph (Herald Sun)
Contador keeps Schleck at bay (The Australian)
Contador virtually seals third win (The Daily Telegraph – Australia)
LA TAPPA CHE VERRA’
Il Tour si conclude nella maniera più classica, secondo un copione che è mantenuto quasi immutato da anni, sia nel tracciato di gara, sia nella modalità “da crociera” d’interpretare l’ultima tappa. Il primo atto è il lungo ma veloce trasferimento col TGV da Bordeaux all’hinterland parigino, dove la partenza dell’ultima frazione è ospitata da uno dei numerosi centri della cintura urbana della capitale. I primi chilometri sono tradizionalmente vallonati, scampoli di salite ricercati ai margini della vallata della Chevreuse, un tempo teatro degli ultimi sprint per i GPM. Attraversato il centro di Châtenay-Malabry, famoso perché vi si trovano i laboratori dell’AFLD (l’agenzia per la lotta contro il doping), presso i quali sono analizzati i campioni prelevati al Tour, si salutano anche le colline e si entra nella “Ville Lumière”, varcandone i confini subito dopo aver attraversato Issy-les-Moulineaux, il comune nel quale ha sede Amaury Sport Organisation (ASO), l’ente che organizza il Tour e altre importanti competizioni sportive, ciclistiche e non (ricordiamo la Parigi-Dakar, le maratone di Parigi e Barcellona, l’Open de France di golf e diverse competizioni equestri). Una decina di chilometri più avanti il gruppo sfilerà per la prima volta sotto il traguardo degli Champs-Élysées e si accingerà a compiere la prima tornata del classico circuito finale, anello di 6,5 Km che dovrà essere ripetuto 7 volte. Il tratto iniziale è in lievissima pendenza, procedendo in direzione dell’Arco di Trionfo e dell’Haut des Champs-Elysées, la “Cima Coppi” dell’avenue parigina, in vetta alla quale si disputeranno gli ultimi due traguardi volanti. Defraudati dagli abbuoni, oggi saranno validi per la classifica a punti, capeggiata da Alessandro Petacchi, ma che verrà decisa proprio da questa frazione. E lo stesso AleJet potrebbe essere il sesto italiano a sfrecciare a braccia levate sugli Champs-Élysées.
RADUNO DI PARTENZA: Parc des sports Langrenay, ore 14.30
VIA VOLANTE: ore 14.42, D 118 (Champlan)
MEDIE PREVISTE: 40 – 44 Km orari
SPRINT: Parigi / Haut des Champs-Eysées – 2° passaggio (Km 51,5), tra le 15.52 e le 15.59; Parigi / Haut des Champs-Eysées – 5° passaggio (Km 77,5), tra le 16.28 e le 16.38
ARRIVO: a Parigi, in Avenue des Champs-Élysées, tra le 17.02 e le 17.16
Siti dedicati: http://www.mairie-longjumeau.fr/Sport/Longjumeau-ville-depart-du-Tour-de-France
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Bordeaux – Pauillac
Longjumeau: previsioni non disponibili
Palaiseau (Km 14,5): cielo coperto, temperatura 18°C (percepiti 19°C), venti moderati da W (11 – 15 Km/h), umidità al 70%
Parigi – 1° passaggio (Km 50): cielo coperto, temperatura 18,3°C, venti moderati da W (12 – 15 Km/h), umidità al 67%
Parigi – arrivo : cielo coperto, temperatura 19,3°C, venti moderati da W (10 – 13 Km/h), umidità al 68%, possibilità di debolissime piogge (0,1 mm)
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Pancani: “Non è cambiata la classifica generale: sempre al comando Fabian Cancellara con 17’’ su Tony Martin”
Pancani: “1’37’’… quindi Contador sta andando più forte di Andy Schleck” (in quel momento il lussemburghese perdeva 1′17″)
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI BORDEAUX
luglio 24, 2010 by Redazione
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Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”
Foto copertina: scorcio di Bordeaux (www.ophorus.com)
PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Lancestrong>: non siamo sulla costa ma la zona è sicuramente ventosa. Prevedo qualche uomo della Casse D’Epargne in fuga con marcamento a uomo dei RadioShack. Poi arrivo in volata con maglia verde che torna a Petacchi
Telesport: Ha vinto Cavendish e Petacchi in maglia verde, ma Hushvod ha dalla sua la tappa di Parigi…
Vedo23: Perchè mai scusa?
Hotdogbr: Cavendish diventa una minaccia visto che Petacchi non è più al top e visto che potrebbe prendere punti anche negli sprint intermedi verso Parigi
Howling Wolf14: Nella tappa di Parigi Petacchi e Hushovd partono alla pari. Petacchi ha però un vantaggio di 10 punti in classifica. Se a Parigi Hushovd dovesse vincere la tappa a Petacchi basterebbe arrivare 2° o 3° per conquistare definitivamente la maglia verde. Se Hushovd finisce 2°, Petacchi può arrivare 3° o 4° o 5°. Se Hushovd non va più in là del 3° posto a Petacchi basta arrivare nei primi nove. Non mi pare messo male.
La Lampre dovrà cercare di alimentare fughe da lontano per sottrarre a Cavendish e Hushovd i piazzamenti ai traguardi volanti. Cavendish deve recuperare 16 punti: se resta a secco negli sprint intermedi, deve vincere ai Campi Elisi (35 punti) e sperare che Petacchi non si piazzi nei primi sei (20 punti al 6°). Se Alejet non s’addormenta credo che per l’inglese sia un po’ velleitario pensare alla maglia verde.
Vedo23: Anche perchè lo sanno tutti e lui e la Lampre sono motivati. Tanto che s’è visto davanti a tirare per un po’ nel finale della tappa di oggi persino Cunego.
La maglia verde sarebbe un bel regalo di Petacchi innanzitutto per se stesso, dopo tutti i polveroni e le accuse un po’ ridicole che continuano a rivolgergli.
Howling Wolf14: Domenica, prima di avvicinare Parigi, dovranno cercare di darsi da fare, se non ci sono già fughe in atto in prossimità dei traguardi volanti, Ballan e Gavazzi per fare in modo di promuovere un’offensiva con almeno 3 corridori in maniera tale che il gruppo non abbia punti disponibili. Poi, credo che sui Campi Elisi a Petacchi basterà francobollare Cavendish e dare un’occhiata a Hushovd. Malori, Da Dalto, Lorenzetto e Bole potranno essergli utili, ma credo che la squadra sarà importante nella strategia in vista degli sprint intermedi. Perdere la maglia verde sarebbe un peccato. Forza Ale!
MirkoBl: Si è visto come in una volata di gruppo Cavendish e Petacchi siano nettamente superiori a Hushovd.
La lotta per la maglia verde è ridotta, secondo me, ai primi due, con l’italiano di molto favorito.
Oggi, comunque, altra grande volata di Cavendish che vince per distacco. Ha steccato le prime due, ma poi ha dimostrato di essere attualmente il velocista più forte al mondo.
Vedo23: Sarei stato però curioso di vedere Petacchi tirato da un buon treno… Oggi ha dovuto prima restare semi-esposto al vento vicino agli Sky e poi gettarsi in anticipo sulla sinistra della strada (non appena ha visto un BMC partito lungo), allungando sia la sua traiettoria sia restando esposto molto più di Mark.
Ai Campi Elisi non darei così scontata la vittoria all’inglese, specie se ci sarà meno confusione là davanti.
Salitepuntocià: Sarebbe un gran colpo per un normale Petacchi (che non è quello stratosferico di anni fa!!!)la maglia verde a Parigi,al tour le classifiche intermedie contano,e darebbe un senso al Tour di LAMPRE e degli italiani
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE
Tour, poker di Cavendish. Petacchi 3° e maglia verde (Gazzetta dello Sport)
Tour, tappa a Cavendish. Petacchi maglia verde (Corriere dello Sport – Stadio)
Entscheidung – Andy Schleck will kämpfen (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Cavendish siegt in Bordeaux (Tageblatt)
Cavendish back in the groove with fourth win(The Times)
Cavendish dash keeps the green jersey within sight (The Independent)
Cavendish wins his fourth stage with ease
(The Daily Telegraph)
Cavendish 4, sans suspense(L’Equipe)
Et de quatre pour Cavendish à Bordeaux !(Le Monde)
La hora de Contador(AS)
La crono de la confirmación(Marca)
‘Cav’ aplasta en su cuarto sprint (El Mundo Deportivo)
Cavendish gagne au sprint la 18e étape(Le Soir)
Petacchi fait main basse sur le vert(La Dernière Heure/Les Sports)
Kan Schleck stunten? (De Standaard)
Petacchi encore très vert, mais quatre pour Cavendish (actu24.be)
Andy Schleck: “ le jour le plus important de ma vie ” (Sud Presse)
Stunt Schleck in tijdrit? (Het Nieuwsblad)
Tour Comes Down to Final Time Trial (The New York Times)
Mark Cavendish wins Tour de France stage; Contador leads (USA Today)
Schleck’s race against time to win tour (The Age)
Alberto Contador tightens grip on yellow jersey in the Tour de France (Herald Sun)
Cavendish dedicates win to Renshaw (The Australian)
Cavendish wins 18th stage (The Daily Telegraph – Australia)
LA TAPPA CHE VERRA’
Si diceva che, se il Tour si fosse presentato a Bordeaux con una classifica apertissima, questa sarebbe stata la tappa decisiva. Così si è verificato ma così non sarà, perché gli 8 secondi che attualmente separano Contador da Schleck sicuramente si dilateranno al termine di questa classica cronometro lunga da Tour. Lo spagnolo è più attrezzato del lussemburghese nelle prove contro il tempo e lo testimonia l’ordine d’arrivo della tappa di Annecy del Tour 2009, che vide il vincitore del Tourmalet distanziato di ben 1’45”. Il contesto è mutato, questo Tour è stato soprattutto una guerra di nervi tra i due pretendenti alla maglia gialla e lo stress accumulato potrebbe influire in negativo sulla prestazione di Contador, ma difficilmente il capitano dell’Astana andrà in perdita. Al massimo gli sfuggirà il successo di giornata, per il quale il naturale favorito è lo svizzero Cancellara. Letteralmente sparito dai piani alti della classifica dopo la prima tappa di montagna, il corridore elvetico ha vissuto le frazioni pirenaiche nella famosa “rete”, accumulando volutamente ogni giorno sonanti distacchi (adesso si trova a quasi 3 ore e mezza dalla maglia gialla) e avendo come unico pensiero questa cronometro che ben si addice alle sue caratteristiche. Dalla sua parte avrà non solo il chilometraggio ma anche l’altimetria pianeggiante e un tracciato filante, caratterizzato da poche curve. Contro di lui giocheranno la fatica accumulata – capita sovente che nell’ultima crono non si riescano ad imprimere grandi velocità – e le brezze che spireranno sul tracciato nella seconda metà del tracciato, quando si procederà parallelamente alla Gironda, l’ampio estuario dei fiumi Garonna e Dordogna. Queste, però, dovrebbero essere più sensibili nelle ore serali, quando Cancellara avrà concluso la sua prova da un bel pezzo e si troveranno per strada i primi della classifica generale.
RADUNO DI PARTENZA: Place des Quinconces
PARTENZA PRIMO CORRIDORE: ore 10.25, Quai Louis XVIII
MEDIE PREVISTE: 48-49 Km orari
RILEVAMENTO TEMPI INTERMEDI: Le-Pian-Medoc (Km 18), Arcins-en-Medoc (Km 36,5)
RIFORNIMENTO: Cantenac (Km 28)
ARRIVO: quello dell’ultimo corridore è previsto a Pauillac, in Quai de la Grave, alle ore 17.06 circa. Previsti circa 65 minuti di gara.
Siti dedicati: www.etape-medoc.com
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Bordeaux – Pauillac
Bordeaux – 1a partenza: cielo coperto, temperatura 20,9°C, venti deboli da W (4 – 6 Km/h), umidità al 71%
Bordeaux – ultima partenza: nuvole sparse, temperatura 25°C, venti moderati da WNW (14 – 15 Km/h), umidità al 52%
Pauillac – 1o arrivo : cielo coperto, temperatura 21,3°C, venti deboli da W (4 – 6 Km/h), umidità al 72%
Pauillac – ultimo arrivo : poco nuvoloso, temperatura 24,3°C, venti moderati da WNW (19 – 21 Km/h), umidità al 53%, possibilità di debolissimi piovaschi (meno di 0,1 mm)
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Pancani: “Ultima tappa con la consueta passerella di Milano”
Pancani: “Le voci di radiociclismo per quanto riguarda il mercato” (nuovo canale rai dedicato allo sport delle due ruote?)
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)
A TUTTO TOURBO
luglio 23, 2010 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Giuseppe Guerini commenta per noi la frazione più attesa del Tour de France, pronosticando Contador e Schleck come protagonisti principi anche delle edizioni a venire. Nessun dubbio su chi vestirà la maglia gialla a Parigi, poichè la corsa è saldamente in mano allo spagnolo. Commenti positivi per Cunego, Ballan e, soprattutto, per Petacchi.
a cura di Andrea Mastrangelo
Foto copertina: Giuseppe Guerini festeggia, sul traguardo di Le Puy-en-Velay, il secondo successo in carriera al Tour de France (foto Robert Laberge/Getty Images Sport)
Il verdetto del Tourmalet è più importante di quello che si possa pensare. La gara più attesa, non dico la più bella, ha sancito che il Tour era un affare a due e ora è in mano a Contador, mentre al secondo posto chiuderà Schleck. Ma ancora più importante ci dice che i due si equivalgono e sarà un gioco a due ancora per qualche anno, Contador poi ha qualcosa in più nelle prove contro il tempo, ma sono convinto che i duelli dei prossimi anni si decideranno con degli episodi, proprio come il salto di catena per il lussemburghese.
Oggi, anche la classifica, dimostra che i due campioni non hanno avversari, fino a ieri la posizione di Menchov poteva impensierire, oggi il russo può ambire al terzo posto, anzi credo che sia il favorito per chiudere il podio sui Campi Elisi dal momento che a cronometro è di gran lunga superiore a S.Sanchez che vanta appena 20” di vantaggio in generale: troppo pochi.
Schleck oggi ha corso nell’unico modo possibile, per vincere doveva attaccare da lontano, poi Contador era al suo livello e nulla ha potuto, ma ha corso in modo veramente intelligente. Stessa cosa per lo spagnolo, ha messo la testa in quello che faceva e non ha perso un metro, perché qui se perdi un metro hai perso il Tour, non lo recuperi più. Ha fatto quello scatto intimidatorio per far innervosire l’avversario, segno che forse aveva paura, poi ha lasciato la vittoria al rivale con il quale Contador si è scusato per l’episodio di due giorni fa quando attaccò subito dopo il problema tecnico del lussemburghese, dimostrando di essere un signore come pensavo.
Il Tour è quindi virtualmente chiuso, passata l’ultima tappa di montagna possiamo fare un bilancio per gli italiani, positive le prestazioni di Cunego e Ballan anche se non hanno trovato la vittoria, negative le prestazioni in montagna, non abbiamo nessuno che possa competere in un Tour di alto livello e vista la giovane età dei due in testa questa situazione permarrà per qualche anno. Solo Nibali potrà inserirsi nella lotta per podio a mio avviso, non una bella prospettiva.
Positivo soprattutto Petacchi, che però dubito possa portare a casa la maglia verde, Hushovd è specialista, domani ci sarà una fuga e i punti a disposizione diminuiscono, a Parigi è una passerella dove si buttano in mezzo tutti e sarà difficile vincere, però due vittorie sono un bel bottino, vedremo.
Giuseppe Guerini
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI TOURMALET
luglio 23, 2010 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”
Foto copertina: la salita al Tourmalet (www.lesamisduvelo.org)
PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Gibosimoni: Ho sentito Pancani (commentatore Rai) e ha detto che si sta beccando una bella acquata, e che durante tutta la distanza del Col du Tourmalet ci sarà pioggia e temperatura inferiore alla media (non voglio utilizzare il termine freddo) nelle ore pomeridiane. Questo avvantaggia Andy Schleck, che predilige questo tempo, e visto la tensione di ieri di Contador – rifiuta la conferenza stampa – è un fattore in più per stare incollati di fronte alla Tv nelle ore dalle 16 alle 18. Spero che Basso ce la faccia ad arrivare al traguardo, e soprattutto di vedere bello spettacolo e ribaltoni di classifica.
Lancestrong: visto il tempo, oggi armastrong vince il suo secondo mondiale (come a oslo).
Prevedo un basso sull’orlo del ritiro e una buona prova di Hejsedal. Ulteriore naufragio per Sastre
Difficoltà sensibili per sanchez e rodriguez con un menchov brillante. Contador le busca da Andy ma rimetterà le cose a posto (di poco) nella crono (motorini permettendo)
Mauro Facoltosi: Secondo ilmeteo.it all’arrivo non dovrebbe piovere, almeno alle 5
Lancestrong: forse abbiamo assistito al suicidio sportivo di sastre…. ora è a metà tra battistrada e gruppo.
Scattista: Grande Damiano !!!!!!!!! Ha preso solo 3′, se non sbaglio! Dovrebbe anche aver racimolato qualche punto per la pois, o sbaglio?
MirkoBl: Non penso, non so se sia entrato nei 10, ma, anche se fosse, la maglia a pois è andata a Charteau.
Scattista: Non ci sono punti oltre ai primi 10? Damiano non è nei 10. Peccato, mi sono entusiasmato troppo presto.
L’ho visto tagliare l’arrivo a non troppa distanza dai primi, ma un pò di gente davanti ce l’aveva. Non ci resta che sperare negli Champs Elysees… !
Telesport: OGGI I FRANCESI SONO STATI MEGLIO DELLA RAI NELLA TAPPA DEL TONALE!!!!
Vedo23: A parte il fatto che la tappa s’articolata a quasi 1000m di quota in media di meno… Oggi ha fatto qualche goccia sulla corsa e c’era un po’ di foschia, niente di più!
Non mi sembra poi che le riprese siano state qualcosa di eccezionale oggi… anzi!
Vedo23: Corsa ancora una volta noiosa, purtroppo.
Sastre ha provato a fare il numero, ma non c’è riuscito e ha pagato sonoramente. Ammirevole però, se non altro, il coraggio.
Coraggiose Lotto e Rabobank, ma i loro capitani han pagato la brusca accelerazione di Andy.
Finalmente s’è rivisto Cancellara, anche se avrà tirato per un chilometro, quando in un recente passato faceva gran forcing anche in salita e a lungo… Mah!
Ancora equilibrio tra i big, ma osserverei: questa era la tappa regina?!?! Con un colle ridicolo all’inizio e poi tre colli non esattamente in successione? Mah…
E poi anche questo Tourmalet… 1400 in 19 Km? Sai che salitona… Per fare la differenza tra Andy e Contador servivano rampe over 10%: a circa 5 Km dall’arrivo lo spagnolo era al gancio… Poi la strada ha mollato un attimo e Andy ha capito che era inutile insistere troppo, tanto così non lo scattava.
Io ho preso attorno a 52:30m di scalata per i big, cioè 1600 di VAM… Tra l’altro sarei curioso di vedere in realtà quanto Contador abbia lasciato vincere Andy e quanto invece ne avesse… Per me perdeva comunque e ha tentato di fare il brillante per “recuperare”.
MirkoBl: Io non so se Contador fosse al gancio, a volte spingeva anche più lungo di Schleck. Secondo me, se avesse voluto, negli ultimi 2 km se ne sarebbe andato.
Vedo23: Non so.. Quando è scattato ha guadagnato subito per l’effetto sorpresa (Andy s’era girato), ma poi è stato ripreso facilmente. Poco prima aveva una faccia…
Pincopallino2005: oddio quando è partito Contador ha rifilato qualche metro a Andy in poche pedalate… Cmq concordo, tappa deludente e quel furbo di Schleck pensava di staccare Contador arrivando al risparmio sull’ultima salita? se voleva il colpaccio doveva attaccare sulle altre salite e prendersi il rischio eventualmente di saltare (si vede che si accontenta del secondo posto).
Lancestrong: mi guarderò la tappa questa sera per cui non sò come fossero messi i due sull’ultima salita, però ci sono sempre 8 secondi tra i due e io se fossi in contador non mi sentirei così tranquillo.
Se ne avesse avuto avrebbe dovuto provare a distanziare ancora un pò Andy perchè gli basterebbe qualche inconveniente nelle prossime 2 tappe (non a parigi), per perdere la prima posizione.
Pensandoci bene a contador è andato tutto bene (nessuna caduta e nessuninconveniente meccanico), e se gli capitasse qualcosa nella crono?
Una caduta a 5km dal traguardo della tappa inlinea di domani….non voglio tirargliela, ma se oggi ne avesse avuto per prendersi 1 minutino avrebbe almeno dovuto provarci.
Bed69: Mi sembra che nella tappa di Arenberg sia arrivato staccato perchè nel finale aveva un raggio rotto della ruota posteriore e sia giunto al traguardo con la ruota tutta scentrata che toccava il telaio.
Gibosimoni: Non mi è piaciuto per niente l’occhiolino maligno al traguardo fra i due, Andy doveva cercare di buttare il cuore oltre l’ostacolo, e avrebbe fatto miglior figura, invece di fare queste pseudo-acellerazioni.
Se non ne aveva, non doveva patteggiare la tappa, ci provava una volta, due, tre, fino a non averne, tanto il podio l’aveva assicurato al 99%.
Il Tour lo vince chi va forte a cronometro e si difende bene in salita – se poi ti chiami Contador è un giochetto da ragazzi – e non il contrario, ma gli ultimi 2 Km li hanno fatti a passerella finale senza infamia e senza lodi, e questo ha nociuto allo spettacolo e allo sport.
Corridori che mettevano il cuore e l’anima nella bici anche oltre le gambe – uno su tutti Pantani – non si rivedono più, anche se tanto di cappello a Schleck che ha dato 2 minuti a tutti. Il Lussemburghese ha fatto il compitino (ripeto, bene, ha fatto selezione, ma non basta per la vittoria), senza cercare appunto di fare il Pirata.
Mi pareva di rivedere Montecapione: Pantani-Tonkov, scatti a ripetizione e niente: poi però ho capito chi era Pantani e chi è Schleck.
L’uno – Marco – ha guardato in faccia l’avversario e ha detto “o vinco o salto, o la va o la spacca, ma ci provo fino in fondo a costo di schiantare” l’altro ha detto “meglio prendersi il tourmalet del centenario con tutto ciò che ne deriva, soldi fama e sponsor, ma da sparagnino e senza gloria”.
Anche se rimane sempre uno tra i più forti in salita, ma non ha avuto il coraggio di rischiare di saltare. Questo penso.
Vittorio P: Concordo con Gibosimoni. Il finale mi ha ricordato il duello Tonkov-Pantani, ma lì lo spettacolo è stato di tutt’altro livello.
Comunque la mia considerazione è un’altra.
Sicuramente i valori sono più livellati rispetto al passato; un Tourmalet scalato due volte fa zero distacchi la pima volta e poco più la seconda (con arrivo).
Secondo me il problema è la lunghezza delle tappe. Per vedere che tra i due era più forte, occorreva un vero tappo (vedi Sestriere Chiappucci 1992… 252 km).
Insomma, dopo 170 km arrivare sul Tourmalet è un conto, dopo 250 km è un altro. Da un po’ di tempo al Gio e al Tou mancano TAPPONI: non mi riferisco alle pendenze stratosferiche, ma a salite lunghe, ampio disdlivello e grande chilometraggio.
Dopo 8 ore in sella le forze sono al lumicino e vince il più forte.
Secondo me almeno una tappa così per grande giro (a parte la Vuelta, che è di seie C) ci vuole.
Salitepuntocià: Tappa deludente e pur non considerando dure le salite del Tour, la colpa non è stata della pedalabilita’ delle salite, secondo me c’è stato un livellamento verso il basso di tutti i corridori. L’anno prima su pendenze simili a Verbier, Contador fece spettacolo, idem ad arcalis e non fu male la tappa dell’aubisque di rasmussen……..
C’è anche da dire che contador umano ha gestito alla “saronni” o “indurain” la tattica, cioè “non riesco a staccare in salita,mi difendo dall’unico rivale,e lo supero a cronometro”, non è il contador dell’angliru o quello del romme
Comunque inutile perndersela cogli organizzatori, il tour è questo e le salite sono e saranno queste, le stesse mont du chat e colombis, pur dure delle solite pirenaiche e alpine, non sono il mortirolo e zoncolan… al massimo ne vedremo una ogni tanto e quindi secondo me per vedere più selezione bisognerebbe tornare ai tapponi di 230km e oltre e anche alle crono lunghe PRIMA dei tapponi… io non sono un cronometrofilo pero’ io le metto persino nei miei fantagiri, son delle mazzate nelle gambe e sulle salite poi si sentono! pensate a una crono a pau di 60 km e il gg dopo la pau-superbagneres, con aubisque, tourmalet, horquette d’ancizan, azet, peyeresourde e superbagneres farebbe altri distacchi che dopo una tappa di pianura.
Hotdogbr: ieri il percorso non è che consentisse granchè, troppa pianura tra il Marie Blanque e il Soulor e poi tra il Soulor e il Tourmalet, ora mentre ad Ax 3 Domaines ho puntato il dito verso A.Schleck questa volta lo punto contro Contador (mentre il lussemburghese ieri più di quello che ha fatto non poteva fare) che non ha attaccato e gli ha lasciato la tappa, e lo punto per tre ragioni: 1)Contador di tappe in questo Tour non ne ha ancora vinte; 2)fossi stato in lui cercherei di vincere il Tour con almeno 40” di vantaggio per dimostrare che l’avrei vinto anche senza il problema meccanico di A.Schleck sul Balès; 3)Contador è un ottimo cronoman ma non è Indurain e in una prova contro il tempo nella terza settimana cambiano tante cose, non escludo che con soli 8” di ritardo A.Schleck possa clamorosamente farcela
Alefederico: Andy Schleck ha deciso di lanciare la sfida sulla potenza in salita. Non poteva farcela. Già sulla Madeleine si ea capito che Contador non si sarebbe mai staccato. Ci sarebbe voluta più fantasia. Il duello finale è stato soporifero.
Gibosimoni: E’ esattamente ciò che ho detto più su: Schleck non poteva pensare che partendo da davanti, nella posizione meno azzeccata, potesse con queste simil-acellerazioni staccare uno scattista puro come Contador. Doveva tentare qualcos’altro: si, ci ha provato per 7/8 Km, ma ha avuto poca fantasia, ha acellereato 1,2,3,4,5,6 volte ma a ritmo blando (per Contador). Quando ha visto che non si staccava doveva rallentare fino a fermarsi, magari girarsi, e nel momento di distrazione fare una fiammata – come quella di Contador ai -4 -.
Ceemo: A me sembra che Schleck sia salito a tutta fino ai -2;e lo dimostra il distacco dato a tutti gli altri in pochi km. La sua tattica di ieri è stata corrtta in quanto ritengo molto più difficile staccare §Contador scattando che con un ritmo molto elevato. Perciò nella tappa di ieri ha fatto quello che doveva fare. Il problema è stata la mancanza di fantasia tattica nelle tappe precedenti.
Lancestrong: l’occhiolino di contador a andy a fine tappa e quei buffetti ripetuti dello spagnolo sulla guancia del poppante mi hanno lasciato sconcertato.
Siamo all’asilo o im uno sport con deiprofessionisti?
Ci può stare che il viziato Andy si debba fare, e sotto la guida di Frank e di Armstrong potrebbe crescere bene, ma contador mi sembra veramente il babbeo dei babbei.
Vedo23: Bruttissima scena!! Contador s’è dimostrato di una sfacciata ed arrogante strafottenza vergo gli altri corridori…
Altro che uomo immagine!! Fossi la Sidi eviterei di girare tutti quegli spot ridicoli e fossi la Sky ritirerei ogni offerta verso un ciclista del genere (per non parlare del passato ombroso e dei sospetti… non solo di doping “biologico”, ma anche “meccanico”…)
Gibosimoni: Vogliamo parlare dei 4 Milioni che prende dall’Astana?? Cose inconcepibili.
Non sono d’accordo sul ritmo, hanno fatto una VAM “ridicola” – la facessi io! – rispetto al Contador 2009 o anche al Basso Zoncolan e Mortirolo:
Contador
2009 Verbier (8,5 Km 7,5 %) 1850
2010 Tourmalet 1669 – 375 Watt stimati (6,14 watt/kg)
Basso 2010
Zoncolan 1777
Mortirolo 1769
E con tutto il rispetto il ritmo di Basso sul Mortirolo Contador poteva tenerlo benissimo.
Vedo23: Tieni però presente che le salite del Giro sono più favorevoli a picchi di VAM elevati rispetto a quelle del Tour. In particolare, Mortirolo e Zoncolan sono 6/7 Km più corti del Tourmalet. Quest’ultimo poi ha una pendenza media del 7,5%, quando per avere dati elevati di VAM è indicata una pendenza tra il 10 e il 12%.
Resta il fatto che a questo Tour Contador era più umano che in passato. Spero che, se non altro ora, sia pulito.
Gibosimoni: Ok, tutto bene.. Ma allora non si spiega veramente il 1850 di Verbier, che era 8,5 Km al 7.5 %.
Basti considerare che Basso ha fatto il Grappa in 1636, salita della distanza simile al Tourmalet ma con pendenze più facili, nemmeno transitando per primo, mentre Contador negli ultimi 10 Km ha tenuto un 1600.
Vedo23: Sono appunto 8,5 Km, non 19! Cambia eccome!
Salitepuntocià: il grappa ha pendenze piu difficili e non piu facili del tourmalet
Gibosimoni: Appunto, era per segnalare che:
- Contador a Verbier – una salita che può essere QUASI paragonabile allo Zoncolan anche se lo Zoncolan ha una pendenza più favorevole a fare ottime VAM – fece 1850, mentre Basso sullo Zoncolan ha fatto 1777;
- Basso sul Grappa (stessa distanza del Tourmalet seppur abbia pendenze più dure) ha fatto una VAM di 1636 mentre Contador sul Tourmalet ha fatto una VAM di 1600 negli ultimi 10 Km, ovvero nel periodo dove ha “risposto” a Schleck.
Conclusioni:
Contador è andato molto più piano del 2009;
Il ritmo di Schleck non è per niente impossibile;
Non ci sono più attaccanti che hanno coraggio da vendere.
Hotdogbr: Contador ha attaccato quasi all’inizio della salita di Verbier mentre i primi 10 km del Grappa sono stati fatti ad andatura sostenuta ma regolare con davanti Szmyd, per il Tourmalet boh, evidentemente la pioggia e il freddo di quel giorno e il caldo di quelli precedenti hanno lasciato il segno, poi io la VAM non la ritengo attendibilissima, meglio confrontare i tempi su ciascuna salita in annate diverse
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE
Schleck sul Tourmalet, Contador sul Tour(Gazzetta dello Sport)
Schleck doma il Tourmalet, Contador ipoteca il Tour (Corriere dello Sport – Stadio)
Andy Schleck: „Noch ist die Tour nicht vorbei“ (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Andy Schleck ist der König des Tourmalet (Tageblatt)
Contador keeps Schleck in check on Tourmalet (The Times)
Schleck fails to shake Contador in ascent of gruelling drama (The Independent)
Mark Cavendish prepares final tilt at green jersey
(The Daily Telegraph)
Contador : «Plus conservateur»(L’Equipe)
Schleck l’intox(Le Monde)
Y tan contentos(AS)
Sastre: “Estamos haciendo del ciclismo una patraña de niñatos” (Marca)
Amigos para siempre (El Mundo Deportivo)
Victoire d’Andy Schleck, Contador toujours en jaune (Le Soir)
Schleck-Contador, un vrai combat des chefs (La Dernière Heure/Les Sports)
Contador geeft geen krimp (De Standaard)
Victoire de Schleck, Contador en jaune (actu24.be)
Schleck l’emporte, Contador dans sa roue (Sud Presse)
Schleck: ‘Tour nog niet gedaan’ (Het Nieuwsblad)
Two Leaders Engage in a Lung-Defying Duel (The New York Times)
Contador keeps gap over Schleck at Tour(USA Today)
Alberto Contador doggedly clings to Tour lead (The Age)
Don’t count me out yet – Schleck (Herald Sun)
Schleck declares he can still win (The Australian)
Contador weathers Schleck assault (The Daily Telegraph – Australia)
LA TAPPA CHE VERRA’
Dopo quattro tappe di montagna consecutive, le ultime tre frazioni del Tour 2010 saranno il regno quasi incontrastato della pianura e della velocità. Oggi, viaggiando verso Bordeaux, il gruppo incontrerà qualche zampellotto nei primi 35 Km, ma nessuno sarà coronato da GPM per la decisione dell’organizzazione di chiudere i giochi per la maglia a pois in cima al Tourmalet, come si era stabilito di fare anche l’anno scorso dopo il Ventoux. Sicuramente qualcuno cercherà di sfruttare quei trampolini per lanciare in una fuga: è una delle ultime occasioni che offre il Tour 2010 ma, difficilmente, il tentativo andrà in porto. Le squadre dei velocisti, infatti, avranno gioco facile nel rientrare sugli attaccanti, complice una seconda parte di tracciato disegnata non solo su strade piatte ma anche particolarmente filanti, caratterizzati come sono da frequenti e interminabili rettilinei.
RADUNO DI PARTENZA: place Jeanne d’Albret, ore 12.55
VIA VOLANTE: ore 13.00, D 430
MEDIE PREVISTE: 42 – 46 Km orari
SPRINT: Castelnau-Chalosse (Km 29,5), tra le 13.38 e le 13.42; Hostens (Km 150,5), tra le 16.16 e le 16.35
ZONA RIFORNIMENTO: Sabres, attorno al 91° Km
ARRIVO: a Bordeaux, in Quai Louis XVIII, tra le 17.05 e le 17.37
Siti dedicati: www.salies-de-bearn.fr/fr-les_actualites_municipales-fiche-1029.html
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Salies-de-Béarn – Bordeaux
Salies-de-Béarn: cielo coperto, temperatura 20,8°C, venti moderati da WNW (16 – 17 Km/h), umidità al 80%, possibilità di deboli piovaschi (0.2 mm)
Bordeaux: cielo poco nuvoloso, temperatura 22,7°C, venti moderati da WNW (21 – 25 Km/h), umidità al 58%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Tg Sport La7 (ieri): “Andy Schek”
De Luca: “Anche quest’oggi stiamo seguendo la 17a tappa” (le altre le hanno abolite tutte, si corre tutti i giorni la tappa del Tourmalet)
Pancani: “Col de Marie Claire” (vabbuò…. Claire, Blanque…. sempre quel colore è)
De Stefano: “Ma io credo che secondo me”
Conti: “Gli uomini di Andy Sleck in maglia bianca” (tre errori al prezzo di uno: il solito Sleck, la maglia bianca sta indosso al solo Schleck, gli altri hanno quella della Saxo Bank)
Cassani: “fra qualche anno si possa parlare dell’impresa di Andy Sleck nel 2009, nel 2010, nel 2011″ (nel 2009 non se ne ricordano, almeno al Tour…. e gliel’ha tirata anche per il 2010…. quindi Contador (o chi sarà in giallo) anche nel 2011)
De Stefano, a proposito della presenza di Sarkozy: “Tradizione dei presidenti sul Tour de France”
Pancani: “La cronometro di Bordeaux” (Pauillac)
Pancani: “Cambiata sbagliata” (cambio sbagliato, episodio di Schleck sul Bales)
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)
TOUR 2010: LA SECONDA SETTIMANA AGLI SCRUTINII
luglio 21, 2010 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Tra scalatorucci che salgono in surplace sulle salite mitiche della Grand Boucle per passare, poi, alle stucchevoli dichiarazioni d’amore di Alessandra De Stefano nei confronti di Andy Schleck, è passata un’altra settimana di Tour de France.
Alexandre Vinokourov: il vecchio ciclista kazako con i suoi scatti, le sue fughe, le sue arrabbiature, il suo orgoglio, le sue smorfie, i suoi sorrisi, i suoi trionfi ma anche le sue sconfitte, si fa interprete di un ciclismo che, ormai soffocato da radioline e cardiofrequenzimetri, riesce ancora ad entusiasmare. La lealtà mostrata verso Contador dopo lo sgarbo di Mende vale ben più del Tour per cui sta lottando il compagno di squadra spagnolo. Forse se non si fosse immolato alla causa Contador avrebbe potuto vincere il Tour. VOTO 10
Alberto Contador: come si fa a chiamare l’iberico uno scalatore di razza? Come si fa ad accostarlo ai grandiosi grimpeur del passato? L’arrampicatore, per definizione, è capace di salire con accelerazioni perpetue che non si estinguono nell’arco di qualche metro e, con quest’andatura, infliggere distacchi cospicui a quei ciclisti che, viceversa, prediligono ritmi più regolari. Questo è risaputo. Non si spiega, allora, perchè autorevoli e stimati commentatori televisivi continuino ad attribuire al madrileno caratteristiche di scalatore. Contador assomiglia, per stile, ad un centometrista prestato alla maratona, un velocista della montagna. I suoi scatti durano pochi secondi, il tempo di uno sbadiglio, e sono intervallati da estenuanti periodi di stasi. Detto ciò, questa seconda settimana è stata molto positiva per Contador e facilmente sintetizzabile; ha ridotto lo svantaggio da Schleck e, aspetto fondamentale, ristabilito un buon rapporto con Vinokourov. VOTO 9
Andy Schleck: dice che per vincere il Tour gli basterebbe affrontare l’ultima crono con 1′30” di vantaggio su Contador. A giudicare, però, dalle passate edizioni sembra che il Fenicottero sia un po’ troppo ottimista. Lo spagnolo, l’anno scorso, ha saputo battere anche Cancellara nelle prove contro il tempo. Fossi nei panni di Schleck non aspetterei, come invece sta accadendo, ad attaccare Contador solo sulle rampe del Tourmalet. VOTO 8
Denis Menchov: si stanno sottovalutando le qualità del russo che, in quanto a regolarità nelle corse a tappe, non è secondo a nessuno. Può fare molto bene sul Tourmalet e anche a cronometro. VOTO 7,5
Samuel Sanchez: sorprendente ma fino ad un certo punto la prestazione dello spagnolo in questo Tour. Alla Vuelta è sempre andato forte, sia in salita che a cronometro, e ha vinto un’Olimpiade molto impegnativa sotto il profilo altimetrico. La Top 5 è alla sua portata. VOTO 8
Lance Armstrong: l’americano che ha segnato il passaggio dal ciclismo antico a quello moderno, esasperando l’uso delle più avanzate tecnologie per fini preparatori, correndo solo per trenta giorni all’anno tanto da guadagnarsi il soprannome di “one month man”, interpreta questo suo ultimo Tour cercando di umanizzare il suo passato da cyborg. Con le sue disfatte in montagna, difatti, sta conquistando l’affetto dei francesi e, forse, era ciò che gli premeva maggiormente. VOTO 4
Ivan Basso: al Giro D’Italia, in salita, ha massacrato tutti e non faccio fatica a pensare che, con quella condizione, avrebbe staccato i suoi avversari anche qui al Tour. Preparare la Corsa Rosa e la Grande Boucle nello stesso anno è fattibile, arrivare sul podio in entrambe è molto più difficile. Deve tentare la fuga da lontano, almeno per guadagnare un successo parziale. VOTO 4
Bradley Wiggins: sopravvalutato l’anno scorso, quest’anno va forte a cronometro ma in salita non tiene. VOTO 2
Carlos Sastre: è in forte crescita, l’arrivo sul Tourmalet può esaltarlo. VOTO 5
Cadel Evans: vale il discorso fatto per Basso con il problema che sta correndo con un braccio rotto. VOTO 4,5
Francesco Gandolfi
A TUTTO TOURBO
luglio 21, 2010 by Redazione
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Anche a Beppe Guerini non è piaciuto granchè il disegno proposto dagli organizzatori per la tappa di Pau. Di questa frazione il “Turbo” bergamasco salva la prestazione di Cunego, nonostante non sia stata coronata da una vittoria. Per il successo finale, infine, occhio ai “terzi incomodi” Menchov e Sanchez.
a cura di Andrea Giorgini
Foto copertina: Giuseppe Guerini festeggia, sul traguardo di Le Puy-en-Velay, il secondo successo in carriera al Tour de France (foto Robert Laberge/Getty Images Sport)
Onestamente la tappa odierna non è stata all’altezza delle aspettative per lo spettacolo offerto dai corridori. Uno dei motivi sarà stato sicuramente la posizione molto lontana dall’arrivo di Pau delle mitiche salite pirenaiche scalate. Peyresourde, Aspin, Tourmalet e Aubisque erano più vicine alla partenza piuttosto che al traguardo e, ovviamente, se il percorso fosse stato fatto all’inverso si sarebbe visto qualcosa di meglio. Vorrei dare una nota di merito a Damiano Cunego: nonostante il successo di tappa non sia ancora arrivato, il veronese è molto bravo a mettersi in mostra e ad andare in fuga spesso, ma gli manca quella condizione che gli può far vincere una frazione in questo Tour.
Andy Schleck adesso non ha che una sola possibilità: giovedì bisognerà attaccare Contador per riprendersi la leadership e provare una volta per tutte a vincere questa Grande Boucle, cercando di guadagnare molto per avere un distacco nella crono di Bordeaux che gli possa dare una certa sicurezza. Attenzione però anche a Menchov e Sanchez che, a solo un paio di minuti di ritardo nella generale, possono ancora lottare anche per la vittoria finale.
Giuseppe Guerini
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI PAU
luglio 21, 2010 by Redazione
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Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”
Foto copertina: i Pirenei visti da Pau (panoramio)
PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Cosa farà Schleck oggi? Tenterà qualcosa o attenderà l’arrivo sul Tourmalet?
Via libera alle fughe come nella tappa di Tarbes dell’anno scorso?
Superiannellus: Controllerà la catena!
Propiemonte1973: Di sicuro ci sarà la fuga vedo favoriti lo spagnolo Perez (terzo ieri) e il bielorusso Kiryenka
Salitepuntocià: oggi Cunego gioca le sue carte e vediamo se Vedo 23 ha ragione che Armstrong cerchi la fuga e si alleino
Gardabike: Noia totale…
Con tutto il rispetto ma…meglio un Giro con pochi campioni e spettacolare piuttosto che un Tour con grandi nomi ma altamente soporifero!
Lancestrong: immagino che molti saranno terrorizzati da una possibile vittoria di tappa di armstrong.
Incominiciano già a dire che è stata la tappa più brutta del tour….e mettono le mani avanti.
Armstrong è e rimarrà il Re del Tour, e l’azione di oggi mette il sigillo alla carriera del più grande ciclista degli ultimi 10 anni.
MirkoBL: Oddio, non che sia stata una bella tappa, per la verità.
Fédrigo, con quel naso, non può perdere.
Cunego ci prova sempre, ma si è terribilmente involuto: ora non va più neanche in volata.
Armstrong ci ha messo l’orgoglio, era la sua ultima occasione per provarci, ma l’età si fa sentire anche per lui. Un applauso se lo merita per oggi.
Lancestrong: peccato per Barredo, uno come lui meriterebbe sempre di vincere!
Fedrigo era il più forte in volata e se l’hanno portato fin li è perchè probabilmente gli altri non ne avevavo per provare ad anticiparlo.
Mi sarei aspettato uno scatto di Horner o di Moreau per favorire il contropiede di Armsytrong e Plaza, ma nulla.
Cnego purtroppo non eccelle in nulla è costante ma cosi può ambire solo a piazzamenti. Che uno di 39 anni come Armstrong non riesca abbia il motore un pò logorato e non riesca più ad avere spunti ci può stare ma Cunego non può essere già spompato.
Ovviamente peccato anche per Armstrong che secondo me si è giocato tutto oggi ma ha avuto la sfortuna di trovarsi dei compagni di fuga molto veloci.
Mi sembra tra l’altro che horner abbia fatto la volata e gli sia arrivato davanti, se fosse così si è dimostrato ancora una volta gran capitano e uomo squadra non spremendo a fondo il compagno lasciandogli la possibilità di giocarsi la tappa alla pari degli altri.
Mirkobl: No, Horner ha tirato la volata ad Armstrong, che a 30 m dal traguardo ha smesso di pedalare quando ha capito di non averne più.
All’inseguimento di Barredo, comunque, hanno collaborato entrambi.
Vedo23: La tappa è stata fantastica, poi ci ha pensato la Lotto a salvare COntador mannaggia… Gli erano rimasti due uomini, con Vino davanti per di più! Male oggi i Rabobank, che si son trovati ad inseguire. INESISTENTE la Saxo…
Grande Lance: in salita è stato formidabile e tatticamente è stato come al solito impeccabile. Comprensibile che alla fine avesse poche energie, dato che era in fuga con il primo attacco ed ha tenuto duro per i primi due colli al rientro del gruppo. In cima all’ultima salita era chiaro: le possibilità di vittoria erano bassissime, data tutta quella pianura. Se non ci fosse stato davanti Barredo ancora da riprendere magari sullo strappetto finale avrebbe tentato qualcosa, ma così è andata… Credo che comunque giovedì tenterà ancora qualcosa.
Cunego anche oggi bene: viene da giorni intensi e ieri alla fine s’è “riposato” solo nel finale. In salita sta riacquistando una buona gamba ed in discesa sa andare molto forte: peccato non riesca ad avere lo spunto in volata, ma dopo tutte queste fatiche…
Soporifera è stata la corsa dei big dal Tourmalet, ma era preventivabile dopo che erano rientrati tanti gregari precedentemente staccati. Intanto si son visti alcuni big in difficoltà: Rodriguez, Sanchez e Gesink…
Gnaldi: Il primo degli italiani in classifica è ventisettesimo!!!! Non credo sia perché gli altri si dopano e noi no…
Boh!!!
Lancestrong: mi era sembrato di vedere Armstrong a ruota prima di Fedrigo e poi di Van de Walle.
Ceemo: Tappa molto brutta. Sia per il disegno (basta arrivi a Pau!!) sia per la codardia dei corridori. Dopo 10 km potenzialmente poteva succedere di tutto, con vari big alla deriva o senza gregari e invece via la figa e tutti in scampagnata. Evidentemente molti mancano di carattere e preferiscono un 6/7 posto che provare a vincere e saltare. Veramente noioso.
Peccato per Cunego, che però a questo Tour non batterebbe in volata neanche un paracarro.
Non capisco tutto questo vostro continuo incensare Armostrong; ha creato una squadra in maniera arrogante concentradola su se stesso, si è sopravvaluta ha deluso le aspettative e nonostante tutto tutti li (i media in primis) a corrergli dietro.
Basta dai!
Lancestrong: ha creato una squadra che al momento è prima nella classifica a squadre del Tour….quindi non si può certo dire che la SQUADRA non sia la più forte.
Che manchi l’atleta di punta è altrettanto evidente, ma l’atleta su cui puntare era lui visto che l’anno scorso è arrivato 3° (ti sei già dimenticato?).
Quest’anno, a 39 anni, un pò la sfortuna e tanto il fisico non gli hanno permesso di ripetersi ma se c’era qualcuno con qualche possibilità di andare a podio al Tour era lui e non certo Leiphaimer o Kloden (di cui sono arcinoti i limiti).
Tra l’altro è stato il migliore della RS per tutto l’anno con il 3° posto al Lux e il 2° al Tds.
In questo tour hanno vinto una tappa sono 7° – 14° – 16° in generale con Leiphaimer, Horner e Kloden. Primi nella classifica a squadre e con Armstrong che correndo con grande riserva in quasi tutte le tappe si trova in 25° posizione nella generale.
Secondo me non ti rendi conto che Armstrong è il ciclista più famoso al mondo, detentore di un record al Tour che non verrà battuto nei prossimi 20anni.
Se poi ci metti che al top dell’attuale movimento ciclistico ci sono Andy e Contador con le loro bambinate….
Ceemo: Posso anche essere d’accordo sul ritenere Armstrong il più grande corridore di corse a tappe degli ultimi 10 anni ( anche se per me è anche un enorme bluff), ma tutto questo non centra nulla con continuare ad incensarlo in un tour che ha corso in maniera medicore.
Tutto qui.
Lancestrong: oggi verrebbe applaudito anche dal suo peggior nemico per quello che ha fatto.
E stato il primo a scattare in partenza è stato ripreso, è scattato ancora e si è fatto le MONTAGNE dei pirenei in fuga.
Oggi è stato lui afre selezione e ha quasi rischiato di far saltare i piani degli uomini di classifica che pronti via si sono ritrovati senza compagni.
Non dimenticarti sempre che:
- ha vinto 7 Tour (di fila)
- è stato campione del mondo
- 3° posto al tour dopo due anni di stop
- Freccia Vallone
- 1° e 2° nella generale del Tour de Suisse
- più di 20 tappe vinte al tour (tante di montagna)
- più di 80 giorni in maglia gialla (secondo solo a Merckx)
Per passione è tornato alla sofferenza del ciclismo per lasciarlo con grande dignità.
Telesport: Oggi Lance è tornato al corridore del 1993-1996.
Lancestrong: ma non pensi che a 39 anni, dopo aver raccolto un 3° posto a 38 anni ci possa anche stare un tour mediocre come lo definisci tu?
Che poi visto che è 25° in generale mi piacerebbe che tu definissi il tour dei 170 che ha dietro.
Il tour è fatica, il ciclismo è fatica, e non ha proprio senso dire che un “vecchietto” di 39 anni ha fatto un tour mediocre.
Pensi che armstrong sia immortale che possa vincere sempre anche alla soglia dei 40?
Dopo tutto quello che ha fatto, credo sia più bello un ritiro di questo tipo….con dignità e soprattutto PASSIONE.
Quando dici che è stata una tappa deludente, orribile pensi anche a quie 10 che sono stati in fuga tutto il giorno e si sono fatti un mazzo tanto, oppure a te interessa solo il duello degli uomini di classifica?
Sei un tifoso oppure uno sportivo?
Fedrigo oggi è stato un grande come lo è stato ieri Voeckler!
Lancestrong: consiglio la visione di questo filmato (2009)
http://www.youtube.com/watch?v=OqCiC3GVInk
credo che basti per capire la passione di questo atleta per il ciclismo.
Perchè armstrong, prima di tutto, è un grande atleta.
Ceemo: Mediocre perchè lui puntava dichiaratamente alla vittoria. Per questo mediocre. Non credo che se avesse saputo a priori di arrivare fuori dai 10 avrebbe partecipato.
Mediocre la tappa al di la della fuga che è andata in porto solo perchè i big dopo 10 minuti di battaglia hanno deciso di passeggiare. altrimenti non sarebbero mai arrivati.
Mediocre questo Tour perchè oltre la tappa della Madeleine non si è visto un accenno di battaglia.
Ceemo: Io non apprezzo un corridore che ha trasformato il ciclismo dei 9 mesi nel ciclismo dei 29 giorni all’anno.
Preferisco un Evans che da animo è corpo tutto l’anno.
Mi scuso per L”OT e lo chiudo qui.
Michele.zul: perfettamente d’accordo
Hotdogbr: la palma del peggiore ieri dal punto di vista atletico va alla Saxo Bank che si è dissolta nei primi 10 km con il solo O’Grady (!) a supportare Schleck, mentre Fuglsang è rientrato dopo, e questo nel giorno in cui proprio la squadra sarebbe stata determinante; e dal punto di vista tattico a Omega Pharma e Rabobank che erano riuscite a mettere in difficoltà S.Sanchez ma poi Menchov e Van Den Broeck invece di finalizzare l’azione sul Tourmalet si sono fermati, poi magari S.Sanchez si sarebbe ripreso come spesso gli accade oppure sarebbe rientrato in seguito ma se non provi non puoi saperlo
Lancestrong: Ho visto la replica ieri sera e horner NON ha sicuramente tirato la volata ad armstrong.
Horner ha fatto la sua volata e si è giocato la tappa/piazzamento.
Armstrong ha tenuto la ruota di Fedrigo prima e di Van de Walle dopo.
E anche per quanto riguarda il lavoro svolto durante al fuga non mi sembra che Armstrong si sia risparmiato facendo tirae solo Horner, anzi…
Quelli che hanno fatto i “furbi” sono stati proprio Fedrigò e Casar (che non ha tirato 1 metro)
Salitepuntocià: Delusione Cunego e in minor misura armstrong, che ormai fa quel che l’età gli consente, ma Cunego non ha scuse è ancora giovane
Ovvio che in classifica sia successo nulla, era tappa da fughe e cosi è stata e coi grandi a lasciar fare
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE
Fedrigo, il giustiziere(Gazzetta dello Sport)
Tour de France, Fedrigo vince la 16ª tappa (Corriere dello Sport – Stadio)
Fedrigo gewinnt – Schleck bleibt Zweiter (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Trügerische Ruhe vor dem großen Sturm(Tageblatt)
Alberto Contador rides roughshod over Tour’s code of honour (The Times)
Why has the Sky fallen in on Wiggins’ dreams? (The Independent)
Armstrong finale near
(The Daily Telegraph)
Après la colère, l’accolade(L’Equipe)
Le Tourmalet : centenaire d’un géant(Le Monde)
Paz en el Tourmalet (AS)
Fedrigo vuela sobre Pau (Marca)
Firman la paz(El Mundo Deportivo)
Fedrigo s’impose, statu quo pour les favoris(Le Soir)
Andy Schleck passe l’éponge(La Dernière Heure/Les Sports)
Fédrigo wint koninginnenrit (De Standaard)
Fédrigo offre une 6e étape à la France (actu24.be)
Alberto Contador et Andy Schleck, l’apaisement (Sud Presse)
Lance schiet tekort, Fédrigo wint koninginnenrit (Het Nieuwsblad)
A Push for Old Times’ Sake Falls Short (The New York Times)
Sixth-place finish in 16th stage, but door closing on Armstrong (USA Today)
Line call for unlucky Lance Armstrong (The Age)
Evans tries to limit damage (Herald Sun)
Armstrong falls just short in Pyrenees (The Australian)
Schleck forgives Contador (The Daily Telegraph – Australia)
LA TAPPA CHE VERRA’
Archiviata la seconda giornata di riposo, il Tour si accinge oggi ad affrontare l’ultima tappa di montagna, che avrà il suo vertice ai 2115 metri del Tourmalet, stavolta consacrato alla memoria del fondatore del Tour Henri Desgrange, come da sempre avviene sulla cima più alta della corsa francese.
E’ l’estrema occasione che Andy Schleck ha per ritornare in maglia gialla. Considerati gli appena 8″ di ritardo da Contador ha tutte le possibilità di farlo, ma se vorrà pararsi le spalle in vista della crono di dopodomani non dovrà attendere gli ultimi 8 Km dell’ascesa finale (media specifica dell’8,2%) e nemmeno l’attacco della stessa, complessivamente lunga 19 Km e inclinata al 7,4%. Dovrà, invece, rendera la tappa attaccando – anche se non direttamente in prima persona – fin da lontano, fin dal Col de Marie Blanque, che si scavalcherà a 56 Km dalla partenza e che presenta un durissimo tratto di 3000 metri (media del 10,8%) in vista dello scollinamento. Una condotta di gara all’attacco sin da subito, unita alle successive difficoltà (prevista anche la scalata al Soulor, il “fratellino minore” dell’Aubisque) e al maltempo che imperverserà oggi sui Pirenei, gli saranno ottimi alleati nella caccia al successo finale al Tour de France 2010
PARTENZA: ore 12.15
VIA VOLANTE: ore 12.30, D 2 (Jurançon)
MEDIE PREVISTE: 34 – 38 Km orari
SPRINT: Bidos (Km 33), tra le 13.13 e le 13.23; Adast (Km 141,5), tra le 15.56 e le 16.24
ZONA RIFORNIMENTO: Asson, attorno al 87° Km
GPM: Côte de Renoir (347m – 4a cat. – 2,2 Km al 6% – Km 13,5) tra le 12.48 e le 12.52; Col de Marie-Blanque (1035m – 1a cat. – 9,3 Km al 7,6% – Km 56,5) tra le 13.57 e le 14.11; Col du Soulor (1474m – 1a cat – 11,9 Km al 7,8% – Km 117,5) tra le 15.31 e le 15.57; Col du Tourmalet (2115m – H.C. – 18,6 Km al 7,5% – arrivo)
ARRIVO: sul Col du Tourmalet, tra le 17.05 e le 17.37
Siti dedicati: www.pau.fr/le_reve/sports/20070612_160745,
www.100ansdamour.fr
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono al giorno di riposo a Pau e agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Pau – Col du Tourmalet
Pau – ore 8: nebbia con pioggia debole (0,1 mm), temperatura 17,4°C, venti deboli da WNW (5 Km/h), umidità al 96%
Pau – ore 11: cielo coperto, temperatura 19°C, venti deboli da NW (5 Km/h), umidità al 89%
Pau – ore 14: cielo coperto con pioggia debole (0,2 mm), temperatura 20,8°C, venti deboli da NW (6 – 7 Km/h), umidità al 81%
Pau – ore 17: pioggia debole (1,7 mm), temperatura 20,8°C, venti moderati da NNW (10 Km/h), umidità al 84%
Pau – ore 20: pioggia moderata (3,7 mm), temperatura 19,8°C, venti moderati da N (11 – 13 Km/h), umidità al 90%
Pau – ore 23: pioggia moderata (3,9 mm), temperatura 18,3°C, venti moderati da N (12 – 17 Km/h), umidità al 97%
Pau: pioggia debole (0,8 mm), temperatura 18°C, venti deboli da N (5 – 8 Km/h), umidità al 91%
Oloron-Sainte Marie (Km 30): pioggia debole (0,4 mm), temperatura 19,5°C, venti deboli da NE (6 – 8 Km/h), umidità al 84%
Argelès-Gazost (Km 136,5): pioggia debole (1,3 mm), temperatura 17,4°C, venti deboli da NNE (9 Km/h), umidità al 93%
Pic du Midi de Bigorre*: alternanza di piogge deboli (0,6 mm) e schiarite, temperatura 9,5°C, venti moderati da S (10 – 15 Km/h), umidità al 63%
*fuori percorso, 750 metri più in alto del Tourmalet
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Regna la noia…. fioccano gli strafalcioni
Pancani: “Chi domani vincerà sul Tourmalet” (domani c’è il riposo)
Conti: “Payresourde”
De Luca: “Terzo Cuneo”
Pancani, sulla presenza di Armstrong in fuga: “Ha un valore altamente simbolico la presenza di Lance Armstrong” (praticamente una comparsa)
De Luca, commentando le immagini del Tour del 1975: “Immagini di un giovane Gimondi” (aveva 33 anni, si sarebbe ritirato due anni dopo)
Conti, commentando le immagini del Tour del 1976: “Enrico Paolini, che poi diventerà campione d’italia quell’anno” (a parte il fatto che i campionati nazionali si disputano PRIMA del Tour, Paolini vestirà la maglia tricolore l’anno DOPO)
Conti, commentando le immagini della tappa di Pau del 1993: “Vanno all’attacco sull’Aubisque, Chiappucci, Uriaga e Ghirotto” (Unzaga)
De Luca: “Un corridore chiedeva Pellizotti cosa sta facendo” (telespettatore)
Pancani: “Si sono chiariti fra di sé”
LA PERLA DELLA GIORNATA
Conti, commentando la tappa di Guzet Neige del 1988, che vide piazzarsi secondo Robert Millar
“Dopo questa tappa diede un taglio secco alla sua vita“
Sorvoliamo sul fatto che dopo quella tappa Millar ha raccolto altri sette successi, tra i quali una tappa al Tour nel 1989 e il Delfinato nel 1990.
MA MILLAR E’ QUELLO CHE HA CAMBIATO SESSO E ADESSO SI FA’ CHIAMARE PHILIPPA!!!
TAGLIO SECCO ALLA SUA VITA!!!
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour 2010″ nel menù “Reparto Corse” (in home, sopra la copertina)
ALMANACCO DEL DOPOTAPPA: QUI LUCHON
luglio 20, 2010 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Torna la rubrica giornaliera che ci aveva accompagnato durante il Giro d’Italia, caratterizzata dagli stessi appuntamenti: la rassegna stampa, i pareri dei tifosi, lo spazio umoristico, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti. In aggiunta la presentazione della tappa del giorno dopo e, in occasione delle frazioni di montagna, il commento tecnico di un ex professionista di “lusso”, che proprio sulle strade di Francia ci offrì un successo particolarmente “palpitante”
Foto copertina: le terme di Luchon (www.capgeris.com)
PROCESSO ALLA TAPPA
Ecco le impressioni degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Pincopallino2005: se Cunego non vince oggi è meglio che si da al curling.
Mauro Facoltosi: Intanto vi annuncio che è previsto maltempo (temporale e pioggia) per tutta la giornata di giovedì, lungo tutto il percorso della Pau – Tourmalet. Sembra comunque, che sul passo la situazione dovrebbe essere migliore rispetto a quelle che s’incontreranno nel corso della tappa.
Vedo23: Ma daiiii poverino!! Un po’ di “riposo” no? (credo anch’io che, se la corsa dovesse mettersi in un certo modo, potrebbe tentare ancora… Spero non fin dalla partenza però!)
Facile prevedere un attacco di S. Sanchez in discesa, specie dopo averlo visto ieri brillante (o meglio: un po’ più brillante di altri) sulla salita finale… Se però si attaccasse a tutta la salita fin dall’inizio potrebbe crearsi uno sparpaglio incredibile e se i due furboni si controllassero ancora… la corsa è apertissima, anche sui Pirenei!!
Scattista: Per fortuna oggi non c’era Cancellara a fare il piagnone e a dire che si sarebbe dovuto aspettare Schleck, come nella tappa di Spa!!
Beccati questo, Andy!!! Addio maglia!!
E, tra l’altro, questo episodio renderà, secondo me, più spettacolari le prossime tappe.
Bravi Sanchez, Menchov, Voeckler e… Ballan!
MirkoBl: Giovedì ci saranno botte da orbi. Ma anche domani, se volesse. la Saxo Bank potrebbe provare ad inventare qualcosa.
Contador mi ricorda sempre di più quello del Giro 2008: non è il più forte, ma sfrutta benissimo le pecche (fisiche e tattiche) degli avversari.
Propiemonte73: E se Schelck attacasse domani sulla prima salita di domani?
83pirata: Concordo con Mirko, Contador molto simile a quello del Giro 2008.
Schleck sfortunatissimo ma se voleva provare a guadagnare significativamente su Contador poteva forse attaccare già a 7-8 Km dalla vetta, non a un chilometro e mezzo. Però, come già evidenziato da altri, questo episodio potrebbe rendere più interessanti e movimentate le prossime tappe. Lo stesso Schleck dovrebbe cercare anche di aumentare un po’il distacco da Sanchez e Menchov per essere tranquillo di andare sul podio, sono due corridori che 2 minuti in 55 Km di cronometro possono tranquillamente recuperarli su di lui.
Gibosimoni: Contador impeccabile, Schleck sfortunato ma fa parte della corsa, Menchov e Sanchez ci sono sempre e se fossi in Contador la smetterei del giochino con Schleck, perchè ogni volta fanno un passettino e rosicano qualcosina. Peccato per Ballan, Voeckler sbuca sempre almeno una volta. Ora Schleck non si darà per vinto, sia per il primato, sia perchè potrebbe avere “la beffa” (si fa per dire, un podio al tour è ottimo) di farsi saltare da Menchov sul finire.
Giovedi prevedo scintille.
Vedo23: Con la fuga lasciata così tanto libera, il campione francese poteva soltanto perderla questa tappa…
Contador fortunato, molto fortunato: perchè non sono così sicuro che sarebbe rientrato su Andy… Vino s’è fatto sotto solo quando Andy ha dovuto smettere di pedalare per la catena e Contador era ancora più indietro… Ci sta che non si siano fermati ad aspettare, i forcing al massimo poteva evitarli se fosse stato in dominio assoluto: ma non è così ed anzi ha molta paura! Tra l’altro Contador era ancora meno brillante del solito in salita, gli son stati dietro più corridori. Con il trambusto della sosta di Andy (un po’ in mezzo alla strada) alcuni hanno avuto difficoltà a passare e han perso l’attimo del contrattacco di Contador, restando un po’ indietro.. E se non davano una mano a Contador probabilmente riusciva a rientrare persino Andy al Colle!
Domani attenti a Cunego: oggi s’è staccato volontariamente mi sa… Domani se riesce ad andare una fuga e resta con un gruppetto di 3 o 4 potrebbe vendicarsi nella volata di quanto ho perso l’altra volta!
Gibosimoni: Credo anch’io. Per Cunego ho paura che si faccia prendere troppo e non tenga energie per i 60 Km dall’ultima vetta. Speriamo, per l’orgoglio Italiano in tappe non da Petacchi.
con la collaborazione degli utenti del Forum dello Scalatore (www.salite.ch)
TOUR DE FRANCE, TOUR DU MONDE
Contador, scuse a Schleck “Il fair play è importante”(Gazzetta dello Sport)
Tour, guasto frena Schleck. Contador in maglia gialla (Corriere dello Sport – Stadio)
Fränk Schleck: „Andy ist der moralische Gewinner“ (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Ein Kettendefekt mit bösen Folgen weiter(Tageblatt)
Schleck furious after Contador grabs lead (The Times)
Schleck vows ‘revenge’ as Contador takes yellow act with Contador (The Independent)
Contador says sorry to Schleck on YouTube
(The Daily Telegraph)
Le mea culpa de Contador (L’Equipe)
Un garde du corps un peu spécial pour Contador(Le Monde)
Líder con polémica (AS)
Contador: “Me he equivocado”(Marca)
Contador toma el mando(El Mundo Deportivo)
Alberto Contador présente ses excuses(Le Soir)
Schleck déraille, Contador dévale (La Dernière Heure/Les Sports)
Contador verontschuldigt zich op YouTube (De Standaard)
Contador profite d’un saut de chaîne de Schleck (actu24.be)
Voeckler gagne l’étape, Contador prend le jaune et se fait huer (Sud Presse)
‘Die ketting maakt verschil niet’ (Het Nieuwsblad)
Angry Tour De France Rivals Closer Than Ever (The New York Times)
Chain reaction allows Contador to overtake Schleck at Tour (USA Today)
Contador’s tactics leave Schleck angry (The Age)
Alberto Contador takes yellow jersey from Andy Schleck (Herald Sun)
Mixed reaction to Contador’s ascension (The Australian)
Contador stuns Schleck to grab yellow (The Daily Telegraph – Australia)
LA TAPPA CHE VERRA’
Il 21 luglio 1910 fu il giorno del primo tappone pirenaico della storia del Tour. Già 48 ore prima era stata proposta una frazione tracciata sulle alture di confine con la Spagna (Perpignan – Luchon, passando per i colli del Portel, di Port, di Portet d’Aspet e des Ares), conquistata dal francese Octave Lapize con 18 minuti di vantaggio sul connazionale Georget e 22 sul lussemburghese Faber che, nonostante il distacco patito, conservò la testa della classifica (all’epoca non esisteva ancora la maglia gialla, introdotta in occasione dell’11a tappa dell’edizione 1919). Ma erano i 326 Km della successiva Luchon – Bayonne a calamitare l’attenzione di tutti: il programma prevedeva d’affrontare, nella fase iniziale di quella frazione, quello che passerà alla storia come il “giro della morte”, ovvero l’infilata Peyresourde – Aspin – Tourmalet – Aubisque. Mai, nemmeno nelle frazioni alpine introdotte per la prima volta cinque anni prima, si era osato proporre una simile serie di difficoltà, al punto che Lapize – primo anche oggi, a dispetto di un incidente meccanico sul Tourmalet, che lo costrinse a percorrere a piedi tutta la successiva discesa – mentre affrontava questa frazione trovò il fiato per urlare agli organizzatori “Siete degli assassini!”
Cent’anni (e un giorno in meno) dopo il Tour ritornerà a ricalcare quelle storiche rotte, proponendo ai ciclisti del 2010 un tracciato più ridotto (l’attuale regolamento UCI ha posto un tetto ai chilometraggi), che contemplerà comunque l’intero “giro della morte” e poi il più classico traguardo pirenaico, quello posto nel cuore della cittadina di Pau. Rispetto a un secolo fa ci sarà sicuramente meno attesa, poiché si gareggerà su di un percorso molto conosciuto e che, tra l’altro, proporrà l’ultima difficoltà a 61 Km dalla conclusione: stavolta a gridare “assassini” non saranno i “forzati della strada” ma gli appassionati estimatori delle grandi salite e delle grandi montagne, che certamente ritroveranno da ridire sul tracciato prescelto da Prudhomme e soci. A loro discolpa va fatto notare, però, che il tracciato di questa edizione è complessivamente abbastanza impegnativo e, in quest’ottica, una tappa così strutturata ben ci sta. Stretta tra le più ostiche frazioni di Luchon e del Tourmalet, sul quale si tornerà dopo il giorno di riposo, questa cavalcata torna utile per accumulare fatica e spendere energie e, alla fine, bisognerà tenere in seria considerazione questa delicata giornata. Inoltre, queste tappe pirenaiche con i colli piazzati ad anni-luce dalla meta costituiscono un ulteriore classico, in cartellone sin dagli storici Tour degli anni ’40-’50, quelli delle grandi imprese di campioni del calibro di Coppi e Bartali. Purtroppo, l’ammodernamento dei mezzi meccanici e dei fondi stradali ha “schiacciato” le difficoltà e su percorsi simili oggi è molto difficile indovinare un’impresa da annali.
Se ci fosse un corridore che punta al podio (o anche di più) e teme troppo la concorrenza spietata e il tappone di dopodomani, potrebbe tentare di far saltare il banco in questa frazione. Naturalmente non potrà fare tutto da solo, ma dovrà cercare l’aiuto dai compagni di squadra e da formazioni alleate, altrimenti il suo tentativo sarà destinato al fallimento. Considerato il disegno della frazione, il punto più idoneo per fare decollare questo tentativo sembra essere proprio la scalata al Tourmalet, che oggi sarà consacrata alla memoria dello storico direttore del Tour Jacques Goddet: l’Aubisque viene troppo tardi, mentre il Peyresourde sarà affrontanto subito dopo il via e partire lassù è troppo rischioso, si rischia di bruciarsi troppo presto e di andare incontro ad una disfatta. Al massimo, si potrebbe anticipare l’attacco partendo un po’ a sorpresa sul “buon” Aspin, il meno rognoso tra i quattro ingranaggi del “giro della morte”.
RADUNO DI PARTENZA: Allées d’Etigny? (partenza ore 11.30)
VIA VOLANTE: ore 11.40, D 618
MEDIE PREVISTE: 32 – 36 Km orari
SPRINT: Bielle (Km 164,5), tra le 16.15 e le 16.42; Gan (Km 185,5), tra le 16.49 e le 17.25
ZONA RIFORNIMENTO: Soulom, attorno al 102° Km
GPM: Col de Peyresourde (1569m – 1a cat. – 11 Km al 7,4% – Km 11) verso le 12.10; Col d’Aspin (1490m – 1a cat. – 12,3 Km al 6,3% – Km 42,5) tra le 13.09 e le 13.13; Col du Tourmalet (2115m – H.C. – 17,1 Km al 7,3% – Km 72) tra le 14.08 e le 14.12; Col d’Aubisque (1709m – H.C. – 29,2 Km al 4,2% – Km 138) tra le 15.42 e le 16.04
ARRIVO: a Pau , tra le 17.13 e le 17.54
Siti dedicati: www.pau.fr/le_reve/sports/20070612_160745
METEO TOUR
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della frazione Bagnères-de-Luchon – Pau
Bagnères-de-Luchon: cielo sereno, temperatura 24,2°C, venti deboli da E (3-8 Km/h), umidità al 61%
La Mongie (Km 67,5): cielo sereno, temperatura 22,3°C, venti deboli da SSE (4-14 Km/h), umidità al 54%
Pic du Midi de Bigorre (Km 72*): cielo sereno, temperatura 13,7°C, venti deboli da WNW (8 Km/h), umidità al 37%
*fuori percorso, 750 metri più in alto del Tourmalet
Argelès-Gazost (Km 108): cielo sereno, temperatura 24,4°C, venti deboli da NNE (5 Km/h), umidità al 65%
Gourette (Km 142): cielo sereno, temperatura 23,6°C, venti deboli da ESE (2 – 16 Km/h), umidità al 60%
Pau: cielo sereno, temperatura 26,1°C (percepiti 28°C), venti deboli da NNW (6 – 10 Km/h), umidità al 67%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Pancani: “Monumento che onora la morte di Casartelli”
Pancani: “Vantaggio rassicurante quello di voeckler, 5 e mezza” (sbagliato, non erano ancora le 17.30)
Cassani, parlando della discesa del Bales: “Questa è la salita del Peyresourde” (sono due strade totalmente differenti)
Pancani: “Guadagnare mezzo minuto a Andy Schleck” (e Schleck ringrazia)
Pancani: “Hanno già superato lo striscione dell’ultimo chilometro” (in quel momento dovevano ancora passarci)
De Stefano a Ballan, parlando della possibilità di un’altra fuga nei prossimi giorni: “O domani o dopodomani” (dopodomani c’è il riposo)
Pancani, parlando della catena di Schleck: “L’ha raccolta Alberto Contador” (Al ladro! Al ladro!)
Televideo RAI: “2° Aitor Perez Arrieta, 3° Alessandro Ballan” (è il contrario)
Titolo del “The Times” di ieri: “Shleck and Contador remain neck and neck”
ARCHIVIO ALMANACCO
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