COQUARD VINCE A REGENSDORF. LAMPAERT RESTA IN MAGLIA ORO

giugno 10, 2024 by Redazione  
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Con uno sprint che ricorda i tempi migliori, Bryan Coquard (Team Cofidis) si impone a Regensdorf davanti a Michael Matthews (Team Jayco AlUla) ed Arnaud De Lie (Team Lotto Dstny). Il ciclista francese ottiene la prima vittoria stagionale mentre Yves Lampaert (Team Soudal Quick Step) conserva la maglia oro

La seconda tappa del Giro di Svizzera 2024 è anche la prima in linea. Si parte da Vaduz e si arriva a Regensdorf dopo 177.3 km. Yves Lampaert (Team Soudal Quick Step) deve difendere la maglia oro conquistata nel cronoprologo di ieri ed ha oggettivamente buone chances di farlo visto che i tre gpm che caratterizzano il percorso non sono duri, tant’è vero che a meno di fughe ben organizzate i velocisti, o quanto meno quelli più resistenti, potrebbero giocarsi la vittoria in volata. La fuga di giornata, aprtita dopo pochi km dal via, ha visto protagonisti cinque ciclisti: Gerben Kuypers (Team Intermarché – Wanty). Antoine Debons e Roberto Carlos Gonzalez (Team Corratec – Vini Fantini), Luca Jenni e Félix Stehli (Team Swiss Cycling). Dopo una decina di km i cinque uomini di testa avevano già 2 minuti e 50 secondi di vantaggio sul gruppo maglia oro. Kuypers scollinava in prima posizione sul gpm di Kerenzerberg posto al 42.1 km. In testa al gruppo si alternavano gli uomini della Soudal Quick Step e dell’INEOS Grenadiers. Jenni scollinava in prima posizione sul successivo gpm di Ricken posto al km 74.2. Nel frattempo anche l’Alpecin Deceuninck si era fatta viva nelle prime posizioni del gruppo inseguitore. Il primo dei fuggitivi che si rialzava era Gonzalez quando mancavano circa 68 km alla conclusione. A 49 km dal termine i quattro battistrada avevano un vantaggio di quasi 3 minuti sul gruppo. Jenni vinceva il traguardo volante di Winterberg posto al km 140.6. Stehli si aggiudicava i due successivi traguardi Tissot con abbuoni posti rispettivamente ai km 150.8 e 151.8. Stehli veniva ripreso dopo una decisa accelerazione del gruppo quando mancavano 12 km alla conclusione. Iniziavano così alcuni attacchi tra i quali quello di Alberto Bettiol (Team EF Education EasyPost) e di David De La Cruz (Team Q36.5 Pro Cycling). Il gruppo a 10 km dal traguardo era composto da non più di una quarantina di ciclisti. Soren Kragh Andersen (Team Alpecin) scollinava per primo sul terzo ed ultimo gpm di Regensberg posto al km 165.7. Bettiol attaccava nuovamente a meno di 5 km dall’arrivo. Il ciclista toscano raggiungeva un vantaggio di una decina di secondi e sembrava favorirlo anche una caduta di Emanuel Buchmann (Team BORa Hansgrohe), Yannis Voisard (Team Tudor Pro Cycling) ed Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers). Ma una nuova accelerazione, questa volta da parte del Team Lotto Dstny, riportava il gruppo su Bettiol quando mancava poco più di 1 km alla conclusione. Nella volata finale, piuttosto convulsa, Bryan Coquard (Team Cofidis) aveva la meglio su Michael Matthews (Team Jayco AlUla) ed Arnaud De Lie (Team Lotto Dstny) mentre chiudevano la top five Brandon Smith Rivera (Team INEOS Grenadiers) in quarta posizione e Rui Costa (Team EF Education EasyPost) in quinta posizione. Francesco Busatto (Team Intermarchè Wanty), primo italiano all’arrivo, chiudeva in nona posizione. Per Coquard è la prima vittoria stagionale mentre la classifica generale vede Lampaert in maglia oro davanti a Ethan Hayter e Joao Almeida (UAE Team Emirates). Domani è in programma la terza tappa da Steinmaur a Rüschlikon di 161.7 km. Le difficoltà altimetriche sono concentrate nei 35 km km dove spiccano tre gpm di terza categoria brevi ma piuttosto arcigni. Negli ultimi tre km si segnalano anche due ripide salitelle di quasi un km ad oltre il 7% di pendenza media per cui ci attendiamo un finale davvero scintillante, tra finisseur che attaccheranno per la vittoria di tappa e gli stessi uomini di classifica che non dovranno farsi trovare impreparati.

Antonio Scarfone

Bryan Coquard vince a Regensdorf (foto: Getty Images)

Bryan Coquard vince a Regensdorf (foto: Getty Images)

GIRO NEXT GEN, A SAINT-VINCENT TAPPA E MAGLIA A PAUL MAGNIER

giugno 10, 2024 by Redazione  
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Paul Magnier ha vinto la seconda tappa del Giro Next Gen e ha conquistato la maglia rosa. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Lorenzo Conforti e Gal Glivar. Andrea Raccagni Noviero si conferma miglior italiano in classifica.

Con una corsa d’attacco e ben gestita dalla sua squadra il transalpino Paul Magnier (Soudal Quick-Step Devo Team) ha vinto la seconda tappa del Giro Next Gen, la Aymaville-Saint-Vincent di 105 Km. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente Lorenzo Conforti (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè) e Gal Glivar (UAE Team Emirates Gen Z).
Il vincitore di giornata si è piazzato terzo al traguardo volante di Courmayeur, conquistando un secondo d’abbuono, e più avanti si è lanciato in un tentativo di fuga che vedeva all’opera alcuni tra i corridori favoriti oggi per la vittoria di tappa come Teutenberg (Lidl – Trek Future Racing), Robert Donaldson (Trinity Racing), Callum Thornley (Trinity Racing), Christian Bagatin (Team MBH Bank Colpack Ballan), Huub Artz (Wanty – ReUz – Technord) e Rasmus Søjberg Pedersen (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team).
Il gruppo maglia rosa, tirato dalla Lotto di Jarno Widar, ha annullato l’azione salendo verso la Côte du Champ de Vigne, salita non impossibile ma che ha messo in difficoltà il leader della classifica Jakob Söderqvist (Lidl – Trek Future Racing), successivamente rientrato per poi tornare nuovamente a perdere sullo strappo finale e arrivando ad accusare 13 secondi di passivo al traguardo. Nel chilometro conclusivo in salita il secondo della classifica Andrea Raccagni Noviero (Soudal Quick-Step) ha lavorato per il compagno di squadra Magnier, che metteva a frutto il lavoro di Raccagni Noviero e riusciva ad arginare il tentativo di rimonta di Lorenzo Conforti (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), secondo davanti a Gal Glivar (UAE Team Emirates Gen Z). Grazie alla vittoria di tappa e agli abbuoni conquistati Magnier è il nuovo leader della classifica, con 7″ di vantaggio su Raccagni Noviero e 14″ sull’ex capoclassifica Söderqvist.
Il vincitore di giornata , al 4° successo stagionale dopo il Trofeo Ses Salines, la 3a tappa del Tour of Oman e la 2a tappa della Course de la Paix, si è così espresso in conferenza stampa: “Lo sviluppo della tappa è stato ideale. Ho preso i secondi di abbuono che mi servivano per prendere la Maglia Rosa e poi ho deciso di entrare in fuga, visto che c’erano dei corridori molto importanti. Una volta ripresi, mi sono gestito in salita e, grazie all’aiuto del mio compagno Andrea Raccagni Noviero, ero messo alla perfezione per lo sprint finale. Sono felice della vittoria e di questa Maglia. Ho vinto nel WorldTour quest’anno ma mi mancava un successo prestigioso tra gli Under 23 ed è bello conquistarlo qui al Giro Next Gen”.”Vestire questa Maglia è un sogno per me. So che molto probabilmente non la terrò fino alla fine però sarà bello indossarla domani. Sapevo che, per guadagnare secondi, avrei dovuto lanciarmi nello Sprint Intermedio alla ricerca di abbuoni. C’erano solo due corridori all’attacco, quindi per me e per il mio team era una situazione ideale. Nel finale avevo energie, nonostante la fuga, e ho sfruttato le mie qualità da biker allo sprint. Il Giro Next Gen è una delle migliori corse Under 23 al mondo, con paesaggi stupendi come qui in Valle d’Aosta. Vincere qua è davvero speciale”.
Andrea Raccagni Noviero, che ha conservato la maglia tricolore di miglior italiano ha aggiunto: “Il grande obiettivo del team era prendere la Maglia Rosa con Paul Magnier e lo abbiamo colto. Non mi sentivo molto bene stamattina, a causa di dolori allo stomaco, ma nel finale ho dato tutto. Con una trenata ho allungato il gruppo e tra me e Paul c’è stata grande intesa. Siamo primo e secondo in classifica generale ma da domani cambierà tutto. Cercherò di gestire le mie forze e ad aiutare il team, se possibile”.
Cambio della guardia anche per la Speciale Classifica dei GPM, caratterizzata da quella maglia azzurra che oggi è passata dalle spalle di Söderqvist a quelle Fabian Weiss (Tudor Pro Cycling Team U23). Ecco le parole dell’elvetico subito dopo la conclusione: “Oggi c’era l’opportunità di passare in testa a questa classifica e l’ho colta. E’ un traguardo che dà motivazioni a me e al mio team anche se il nostro obiettivo principale è la vittoria del Giro Next Gen. Domani il mio compagno di squadra Mathys Rondel avrà una prima chance per mostrare le sue qualità e dovrò supportarlo”.
Domani, come si evince dalle parole dei protagonisti odierni, si disputerà una delle tappe decisive essendo previsto il primo dei tre arrivi in salita di questa edizione, previsto ai 1761 metri di Pian della Mussa. Dopo una prima fase priva di difficoltà altimetriche si affronterà una serie di salite non particolarmente difficili che anticiperanno le due ascese più impegnative, quella di Sant’Ignazio (6.8 Km al 5.6% con gli ultimi 1800 metri al 9.2%) e quella conclusiva verso il traguardo, lunga 19 Km e caratterizzata da pendenze dolci fino a 4 Km dall’arrivo, quando inizierà un tratto di circa 2 km al 10.6%. seguito da un tratto conclusivo che presenta inclinazioni nuovamente morbide. E’ facile prevedere un altro cambio di maglie.

Mario Prato

Magnier vince la seconda tappa del Giro Netx Gen a Saint-Vincent

Magnier vince la seconda tappa del Giro Netx Gen a Saint-Vincent

AD AOSTA IL PIÙ VELOCE È LO SVEDESE JAKOB SÖDERQVIST. È LUI LA PRIMA MAGLIA ROSA DEL GIRO NEXT GEN

giugno 10, 2024 by Redazione  
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Ad Aosta lo svedese Söderqvist ha vinto la prima tappa del Giro Next Gen, conquistando la prima Maglia Rosa di leader della classifica generale. Seconda piazza per il ligure Raccagni Noviero.

È iniziato oggi con una cronometro di poco più di 8 km il Giro Next Gen, la corsa a tappe italiana dedicata agli Under23 e, come la “sorella maggiore” conclusa da poco, organizzata dalla Gazzetta dello Sport per mano di RCS Sport.
Il più veloce sugli 8,8 km del circuito di Aosta è stato lo svedese Jakob Söderqvist (Lidl-Trek Future Racing), che ha chiuso con il tempo di 10’49”.
Al secondo posto e primo degli italiani si è piazzato il genovese Andrea Raccagni Noviero (Soudal Quick-Step Devo Team), che ha impiegato 6″ in più per chiudere la prova, mentre terzo a 9″ dal vincitore si è piazzato lo svizzero Fabian Weiss (Tudor Pro Cycling Team U23).
Il tracciato odierno era diviso in tre zone ben delineate. La parte iniziale era in leggera discesa, quella centrale in salita con punte del 10% verso il GPM di Beauregard e quella finale nuovamente in discesa,”condita” da qualche passaggio tecnico.
Lo svedese era il favorito della vigilia e non ha tradito le attese. È stato il più veloce della corsa fin dal primo intermedio, posto in cima al GPM. La picchiata che portava al traguardo ha fatto si che aumentasse ulterirmente il suo vantaggio sugli altri partecipanti. Grazie a questo successo Söderqvist indossa, oltre alla maglia rosa, anche quella rossa della classifica a puntu e quella azzurra degli scalatori. L’italiano Raccagni, invece, partirà per la prima tappa indossando la maglia tricolore della classifica dedicata ai corridori nostrani. La maglia bianca di Miglior Giovane sarà, invece, sulle spalle di Jarno Widar (Lotto Dstny Development Team), ad Aosta 9° e pure uno dei papabili per la vittoria finale.
La consueta conferenza stampa post gara ha avuto come protagonisti i primi due di giornata e la maglia bianca, che si sono così espressi.
Jakob Söderqvist: “Essere in Maglia Rosa è una sensazione unica, dato che era uno dei miei grandi obiettivi stagionali. Non è stato facile, mi mancava un po’ il confronto con gli altri cronomen, però sapevo di aver fatto un’ottima prova. E’ andato tutto come pianificato, specialmente nel tratto di salita. Successivamente, ho gestito bene la successione delle curve in discesa evitando di prendere troppi rischi. E’ un risultato speciale perchè non è molto comune vedere la Svezia in testa alle classifiche. Il nostro movimento però è in crescita e spero che questo risultato possa aiutare i miei connazionali in questo processo. Domani proverò a difendere la Maglia Rosa anche se so che non sarà facile”.
Andrea Raccagni Noviero: “Il secondo posto è un gran risultato, sono orgoglioso della mia cronometro. E’ anche inaspettato, visto il grande livello dei partecipanti. Avevo una buona gamba e, dopo aver sentito dalla radiolina che ero tra i migliori al GPM, mi sono motivato ancora di più. E’ stato uno sforzo veloce ma intenso. Nei prossimi giorni ci saranno altre occasioni, per me e per il mio team. Abbiamo in squadra Paul Magnier ed il mio ruolo sarà quello di ultimo uomo per lui, ma io sono pronto qualora si presentasse una chance”.
Jarno Widar: “Sono felice e sorpreso di questo risultato. Il percorso era favorevole, visto che fisicamente sono adatto a salite come quella di oggi. E’ li che ho costruito questo risultato. La Maglia Bianca è un obiettivo, ma vorrei vestirla domenica prossima. Tra i miei coetanei ci sono corridori che l’anno scorso si sono piazzati in top 10 ai Campionati Mondiali Juniores, il che dà ancora più risalto a questa performance. Vediamo se migliorerò ancora contro il tempo negli anni a venire”.
Oggi il Giro Next Gen Carta Giovani Nazionale, questa la sua definizione completa, si rimane in Valle d’Aosta con la Aymavilles – Saint-Vincent, tappa di 105 Km che si presenta altimetricamente molto mossa. Dopo la partenza si salirà senza incontrare grandi pendenze fino ai 1200 metri Courmayeur per poi far ritorno ad Aymavilles e raggiungere quindi Saint-Vincent, dove si affronterà un circuito di una dozzina scarsa di chilometri che prevede la pedalabile salita di Champ des Vignes a 8 km dall’arrivo, a sua volta prevista in vetta ad uno strappo che inizierà dopo lo striscione dell’ultimo chilometro.

Mario Prato

Söderqvist indossa la prima maglia rosa del Giro Next Gen 2024 (foto LaPresse)

Söderqvist indossa la prima maglia rosa del Giro Next Gen 2024 (foto LaPresse)

A PLATEAU DE GLIERES ESULTA CARLOS RODRIGUEZ. ROGLIC SI SALVA E FA SUO IL DELFINATO

giugno 9, 2024 by Redazione  
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Ultima tappa thriller al Criterium du Dauphinè. A sorridere sul traguardo di Plateau de Glières è stato l’iberico Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) che ha preceduto lo statunitense Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike). Proprio quest’ultimo ha rischiato seriamente di ribaltare la classifica generale grazie alle difficoltà palesate da un Primoz Roglic (Bora-Hansgrohe) in giornata no. Lo sloveno si è staccato già a metà salita, ma è stato poi bravo a difendere coi denti la leadership conservando un margine piccolissimo (appena 8″) ma sufficiente per festeggiare la seconda vittoria nella corsa a tappe francese. Sul podio finale, insieme a Roglic e Jorgenson è salito anche il sorprendente Derek Gee (Israel-PremierTech), oggi terzo di tappa.

La frazione conclusiva del Delfinato, 160,6 km da Thones a Plateau de Glières, proponeva un menù molto simile alle due precedenti tappe: tanta salita. Pronti via e iniziava subito il Col de la Forclaz de Montmin (7.1 km al 7,2%). Quindi, dopo il Col de Esserieux (4,6 km al 5%), iniziava un tratto relativamente semplice che accompagnava i corridori verso la prime rampe della penultima salita di giornata, quella di Le Saleve (12,2 km al 6,8%) posta al km 103. Seguiva un altro tratto non troppo impegnativo che terminava ai piedi dell’ascesa finale (9,3 km al 7,3%), una salita che alternava tratti a doppia cifra con altri molto più semplici.

La fuga di giornta è partita già lungo la prima salita ed è stata promossa da uno dei protagonisti della 7a tappa, Marc Soler (UAE Team Emirates). A lui si sono uniti altri 9 corridori: Guillaume Martin (Cofidis), David Gaudu (Groupama-FDJ), Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan), Nicolas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale), Bart Lemmen (Visma-Lease a Bike), Eduardo Sepúlveda (Lotto Dstny), Tim Wellens (UAE Emirates), Sean Quinn (EF Education-EasyPost), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale) e Omar Fraile (INEOS Grenadiers).
I 10 fuggitivi hanno guadagnato un buon margine (massimo vantaggio di 4′), prima che l’INEOS iniziasse ad aumentare l’andatura lungo la salita di Saleve. L’azione della formazione britannica è stata talmente decisa che allo scollinamento il gap era dimezzato. Lungo il tratto successivo, a dare manforte alla Ineos sono giunti anche i corridori della Lidl-Trek decisi a puntare tutto su Giulio Ciccone. I fuggitivi sono stati così ulteriormente avvicinati, annullando in pratica le loro chance di successo.

Si è così giunti all’inizio della salita finale. La corsa si è accesa già dopo poche centinaia di metri grazie all’attacco di un ispirato Giulio Ciccone che è partito ai -8,2. Roglic non ha risposto allo scatto, ma i suoi scudieri Jai Hindley e Aleksandr Vlasov sono arrivati immediatamente nelle prime posizioni del drappello maglia gialla tenendo un ritmo abbastanza alto che non ha consentito a Ciccone di prendere il volo (massimo vantaggio di 20″). La situazione è cambiata ai -5,5, quando è scattato Laurens De Plus (INEOS Grenadiers). L’azione del belga ha rapidamente selezionato il gruppetto dei migliori in cui sono rimasti appena in 5: oltre al belga, anche Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike), Derek Gee (Israel-PremierTech), Santiago Buitrago (Bahrain-Victorius) e Carlos Rodriguez (INEOS Grenadiers). Tra gli staccati, oltre ad un Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step) apparso in difficoltà nell’intero weekend, anche la maglia gialla di Primoz Roglic, oggi decisamente meno brillante rispetto agli scorsi giorni. Una volta ripreso Ciccone, che non è poi riuscito a tenere le ruote degli altri 5, è partito Carlos Rodriguez, con a ruota Jorgenson, Gee, Buitrago e De Plus. Questi ultimi due non sono però riusciti a tenere il ritmo, lasciando così in testa alla corsa il terzetto formato da Rodriguez, Jorgenson e Gee.

Lo statunitense, capito che Roglic era in difficoltà e che non era in grado di rientrare, ha preso la testa del terzetto imponendo un ritmo piuttosto alto. Il gap di Roglic è cresciuto metro dopo metro arrivando a 45″ al passaggio all’ultimo km. Jorgenson ha nuovamente accelerato facendo staccare anche Gee, provando una disperata rimonta nonostante un tratto finale non troppo complicato. Rodriguez, rimasto a ruota di Jorgenson, è riuscito a superare lo statunitense negli ultimi 50 metri aggiudicandosi la tappa. Di lì a poco (a 15″) è giunto anche Derek Gee. Roglic, che era rimasto in compagnia di Ciccone, è riuscito ad approffittare del tratto finale e a difendere coi denti il primato per appena 8″.

Roglic vince così il suo secondo Delfinato davanti a Jorgenson (8″) e Gee (36″). Fuori dal podio Carlos Rodriguez (a 1′00″) e De Plus (2′04″). Seguono Vlasov (a 2′06″), Evenepoel (a 2′25″), Ciccone e Oier Lazkano (Movistar Team) a 2′54″ e Mikel Landa (Soudal-Quick Step) a 4′13″.

Pierpaolo Gnisci

Tappa a Rodriguez, Delfinato a Roglic (fonte:Getty Images)

Tappa a Rodriguez, Delfinato a Roglic (fonte:Getty Images)

TOUR DE SUISSE, LA PRIMA MAGLIA ORO VA A YVES LAMPAERT

giugno 9, 2024 by Redazione  
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Yves Lampaert si veste d’oro. E’ sua la prima maglia di leader del Giro di Svizzera 2024 grazie alla vittoria nel cronoprologo iniziale di Vaduz

Il Giro di Svizzera 2024 vede il consueto cronoprologo di apertura in quel di Vaduz su una distanza di circa 5 km. Il ciclista belga, partito tra i primi, approfitta delle condizioni di asfalto asciutto prima che la pioggia condizionasse la maggior parte delle prove successive. Lampaert fa segnale al traguardo il tempo di 5 minuti e 5 secondi, facendo meglio di 3 secondi rispetto a Stefan Bissegger (Team EF Education EasyPost) e di 4 secondi rispetto ad Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers). Chiude la top five la coppia UAE Team Emirates formata da Joao Almeida e Finn Fisher-Black, rispettivamente a 6 ed a 7 secondi di ritardo da Lampaert. Tra gli uomini che hanno ambizioni di classifica, Almeida sembra così partire in pole position mentre il compagno di squadra Adam Yates, tra i favoriti della vigilia, non va oltre il 25° posto a 15 secondi di ritardo da Lampaert. Da non sottovalutare le prove di Wilco Kelderman (Team Visma Lease a Bike) e di Mattias Skjelmose Jensen (Team Lidl Trek), che fermano le lancette a 11 secondi di ritardo da Lampaert mentre il migliore degli italiani è Alberto Bettiol (Team EF EducationEasyPost), settimo a 9 secondi di ritardo da Lampaert. Domani è in programma la seconda tappa del Giro di Svizzera, la prima in linea da Vaduz a Regensdorf di 177.3 km. Sarà una tappa con diversi saliscendi e con tre gpm categorizzati, l’ultimo dei quali è lungo 3 km ed ha una pendenza media del 6.3%. Visto che si scalerà a 11 km dalla conclusione vedremo quasi sicuramente le prime schermaglie tra i pretendenti alla classifica generale con Lampaert che dovrà impegnarsi e anche molto per conservare la maglia oro.

Antonio Scarfone

Yves Lampaert vince il cronoprologo di Vaduz (foto: Getty Images)

Yves Lampaert vince il cronoprologo di Vaduz (foto: Getty Images)

ROGLIC-BIS. LO SLOVENO VINCE ANCHE A SAMONES E IPOTECA IL DELFINATO. CROLLA EVENEPOEL

giugno 9, 2024 by Redazione  
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La seconda tappa di alta montagna del Criterium du Dauphinè conferma quanto era gia emerso ieri a Le Collet d’Allevard e restituisce un verdetto pressochè definitivo. A trionfare al termine della tappa regina è stato infatti nuovamente Primoz Roglic (Bora-Hansgrohe) che ha ulteriormente rafforzato la sua leadership grazie anche al crollo di un Remco Evenepoel (Soudal-Quick Step) a cui evidentemente manca ancora qualcosa per poter lottare con i migliori nelle grandi montagne. Lo sloveno ha battuto negli ultimi metri della durissima salita finale un sempre più solido Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike), mentre un ottimo Giulio Ciccone (Lidl-Trek) ha chiuso in terza posizione (a 2″) precedendo i sorprendenti Oier Lazkano (Movistar Team) e Derek Gee (Israel-PremierTech). Solo 13° Remco Evenepoel che ha pagato un ritardo di 1′46″. La nuova classifica generale vede saldamente in testa Roglic con 1′02″ su Jorgenson, 1′13″ su Gee, 1′56″ sul compagno di squadra Aleksander Vlasov ed 1′58″ su Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers).

La 7a tappa rapprestentava la frazione più dura di quest’edizione delle corsa francese. Nonostante fosse lunga appena 155 km, la Albertville-Samoens presentava ben 4 gpm, 3 dei quali di prima categoria e l’ultimo Hors-Categorie. La strada iniziava a salire leggermente già una volta usciti dalla città che ospitò i Giochi Olimpinci invernali nel 1992. Al km 22 iniziava il primo gpm, il Col de Saises (9,5 km al 6,5%). Il tratto successivo, lungo poco meno di 50 km, alternava discese a tratti di falsopiano finchè al km 80 iniziava la seconda salita, la Cote de Araches (6,2 km al 7,3%) che terminava ai -70. Quindi era la volta del Col de la Ramaz (14 km al 7%) la cui vetta era posta ad appena 38 km dall’arrivo. Dopo la successiva discesa e un altro tratto di falsopianto, iniziavano le durissime rampe (9,9 km al 9%) che portavano la corsa a Samoens.

Già dopo una manciata di chilometri dal via sono iniziati i tentativi di fuga. L’azione buona si è formata man mano che ci si avvicinava al Col de Saises. I primi ad evadere con successo sono stati Marc Soler (UAE Emirates), Davide Formolo (Movistar), Lorenzo Fortunato (Astana) e Nicolas Prodhomme (Decathlon- AG2R La Mondiale). A questo quartetto si sono poi aggiunti in cima alla salita anche Darren Rafferty (EF Education-Easypost), Kevin Geniets (Groupama-FDJ), Warren Barguil (DSM), Guillaume Martin (Cofidis) e Koen Bouwman (Visma-Lease a bike). Il gruppo di testa ha man mano guadangato un margine interessante (circa 4 minuti), mentre dietro il gruppo tirato dalla Bora-Hansgrohe controllava.

La corsa ha proceduto lungo questo canovaccio fino al Col de la Ramaz. A circa 7 km dalla vetta è infatti arrivato lo scatto di Marc Soler che ha deciso di abbandonare la compagnia degli altri fuggitivi provando l’assolo. Fortunato e gli altri fuggitivi hanno provato a resistere, ma lo spagnolo aveva un passo decisamente migliore e ha così guadangato rapidamente 1 minuto sui primi inseguitori, dilatando anche il gap sul gruppo che in cima al gpm pagava oltre 5′20″. L’iberico ha però perso un minuto nei successivi 30 km, in particolare nel fondovalle che seguiva la discesa, per effetto del lavoro profuso dai corridori della Bora. Soler ha quindi approcciato gli ultimi 10 km con un vantaggio che sembrava quasi rassicurante (4′20″).

La salita finale era però decisamente dura e come conseguenza la pedalata dell’iberico si è fatta sempre più dura: nel giro di pochi chilometri il gap è pericolosamente sceso. Ai -7 è giunta la prima sentenza di un certo peso: Remco Evenepoel è andato in difficoltà, staccandosi dal drappello degli uomini di classifica e abbandonando i sogni di gloria. La Bora ha così ulteriormente accelerato grazie al lavoro di Jai Hindley e Aleksander Vlasov, la cui andatura ha ulteriormente selezionato il già risicato gruppo maglia gialla. Nel frattempo i fuggitivi di giornata erano stati ripresi uno alla volta, mentre il gap di Marc Soler continuava a scendere in modo vistoso. L’iberico, ormai piantato, è stato ripreso ai -2. I big non si sono sostanzialmente attaccati fino ai 600 m dal traguardo, quando ha provato l’allungo Santiago Buitrago. L’azione del colombiano è durata però molto poco e così in contropiede è partito Oier Lazkano. L’azione del basco è però finita per favorire Roglic che è partito ai -300. La solita accelerazione dello sloveno non ha lasciato spazio di rimonta agli avversari

Roglic ha così tagliato il traguardo con Matteo Jorgenson (Visam | Lease a bike) a ruota. Poco dopo (a 2″) sono giunti Giulio Ciccone (Lidl-Trek), Oier Lazkano (Movistar Team) e Derek Gee (Israel-PremierTech). Poco più dietro (a 8″) è giunto Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers), seguito a 14″ da Santiago Buitrago (Bahrain-Victorius), Laurens De Plus (Ineos Grenadiers) e Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe). 10° posto a 33″ per Mikel Landa (Soudal-Quick Step), lasciato libero di fare corsa in proprio vista la debacle di Remco Evenepoel, 13° a 1′46″.
Alla vigilia della tappa finale (altro arrivo in salita sul Plateau de Glieres), Roglic guida con 1′02″ su Jorgenson, 1′13″ su Gee, 1′56″ sul compagno Vlasov, 1′58″ su Carlos Rodriguez e 2′15″ su Evenepoel.

Pierpaolo Gnisci

Roglic-bis al Delfinato (fonte: Getty Images)

Roglic-bis al Delfinato (fonte: Getty Images)

SUL COLLET D’ALLEVARD ROGLIC NON LASCIA SCAMPO AGLI AVVERSARI. TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO

giugno 7, 2024 by Redazione  
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Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe) vince e convince sul primo vero arrivo in salita del Delfinato 2024. LO sloveno sfrutta l’ottima verve del compagno di squadra Aleksandr Vlasov che lo pilota alla perfezione nei 2 km finali della tappa fino allo scatto decisivo con cui batte sul traguardo del Collet d’Allevard un pur discreto Giuilo Ciccone (Team Lidl Trek). Roglic è così la nuova maglia gialla

La sesta tappa del Delfinato 2024 parte da Hauterives e termina su le Collet d’Allevard dopo 174.1 km. E’ la prima di tre tappe consecutive con arrivo in salita e oggi sapremo se nel duello per la maglia gialla tra Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) e Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe) ci sarà un terzo o più incomodi. Nel frattempo dopo la caduta di ieri che ha coinvolto metà gruppo non prendeva il via Juan Ayuso (UAE Team Emirates), apparso dolorante e zoppicante nei momenti immediatamente successivi al ‘misfatto’. Oltre allo spagnolo non partivano altri sette ciclisti, tutti più o meno ‘incidentati’ nella famigerata caduta. LA fuga di giornata era composta da sei ciclisti ovvero Magnus Cort Nielsen (Team Uno-X Mobility), Romain Grégoire (Team Groupama FDJ), Thibault Guernalec (Team Arkea B&B Hotels), Arjen Livyns (Team Lotto Dstny), Mason Hollyman (Team Israel Premier Tech) ed Alessandro Fancellu (Team Q36.5 Pro Cycling). Guernalec scollinava in prima posizione sulla Côte de la Côte-Saint-André, primo gpm di tappa posto al km 31.6. Dopo 40 km il vantaggio dei sei battistrada sul gruppo maglia gialla era di quasi 4 minuti. Dopo 80 km il vantaggio della fuga era salito a 5 minuti e mezzo. Cort Niels si aggiudicava il traguardo volante di Les Echelles posto al km 105.3. In cima al Col du Granier, sul quale scollinava in prima posizione, il vantaggio della figa sul gruppo maglia gialla era sceso a 4 minuti. Le squadre più impegnate all’inseguimento erano il Team Soudal Quick Step ed il Team Lidl Trek. Nella discesa dal Col du Granier Hollyman e Guernalec erano vittime di una caduta in una curva verso destra. Il ciclista francese riusciva a rientrare sui battistrada mente Hollyman perdeva contatto venendo successivamente ripreso dal gruppo maglia gialla. Un’altro inconveniente capitava ai cinque battistrada quando, seguendo la macchina dell’organizzazione, andavano dritti ad un bivio invece di svolate a sinistra. Un errore che costava almeno una trentina di secondi tra ‘retromarcia’ e ripresa della giusta via. Nel frattempo il gruppo maglia gialla era segnalato a poco più di 3 minuti di ritardo. All’inizio della salita finale verso Le Collet d’Allevard il vantaggio dei cinque uomini di testa sul gruppo inseguitore era ulteriormente sceso a 2 minuti. Nel gruppo maglia gialla era molto attivo il Team INEOS Grenadiers che iniziava a fare un forcing forsennato. A 9 km dalla conclusione restavano in testa Grégoire e Cort Nielsen. Il forcing dell’INEOS Grenadiers mieteva le prime vittime tra cui Tao Geoghegan Hart (Team Lidl Trek), Sepp Kuss (Team Visma Lease a Bike) e Valentin Madouas (Team Groupama FDJ). Grégoire prendeva il largo mentre Cort Nielsen si sfilava. Grégoire veniva ripreso a 4 km dalla conclusione da Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe) e Laurens De Plus (Team INEOS Grenadiers). Uno scatto di Giulio Ciccone (Team Lidl Trek) metteva in difficoltà Remco Evenepoel che si manteneva sulla scia del compagno di squadra Mikel Landa. A poco meno di 2 km dalla conclusione restavano in testa Vlasov, Roglic, Jorgenson, Ciccone, Rodriguez, Ciccone, De Plus e Gee. Vlasov aumentava il ritmo trainando con sé Ciccone e Roglic. Il nuovo terzetto di testa aumentava il vantaggio sia sui diretti inseguitori che sul gruppo Evenepoel. Dopo il prezioso lavoro Vlasov si staccava a circa 400 metri dall’arrivo e Roglic con una accelerazione impetuosa a circa 200 metri dalla linea del traguardo distanziava a sua volta Ciccone. Lo sloveno andava a vincere con 3 secondi di vantaggio su Ciccone e 11 secondi di vantaggio su Vlasov. Chiudevano la top five Derek Gee in quarta posizione a 13 secondi di ritardo e Matteo Jorgenson a 17 secondi di ritardo. Evenepoel tagliava il traguardo in ottava posizione a 42 secondi di ritardo da Roglic che diventava la nuova maglia gialla proprio davanti al ciclista belga. I secondi che li separano sono 20 ma il Delfinato sembra già una questione chiusa a favore di Roglic. Domani è in programma la settima tappa da Albertville a Samoëns 1600 di 155.3 km. Sono quattro i gpm da affrontare con l’ultmo di questi, che coincide con la salita finale, davvero molto impegnativo, essendo lungo quasi 10 km ed avendo una pendenza media del 9%. Roglic può ipotecare definitivamente la vittoria del Delfìnato 2024.

Antonio Scarfone

Primoz Roglic vince sul Collet dAllevard (foto: Getty Images)

Primoz Roglic vince sul Collet d'Allevard (foto: Getty Images)

NEUTRALIZZATA LA QUINTA TAPPA DEL DELFINATO A CAUSA DI UNA MAXI-CADUTA

giugno 6, 2024 by Redazione  
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Nella discesa della Côte de Bel-Air, a 20 km dalla conclusione, l’asfalto scivoloso provoca una maxi-caduta che coinvolge anche diversi uomini di classifica come Evenepoel, Roglic e Ayuso. Chi ha la peggio sono Kruijswijk e Van Baarle, entrambi costretti al ritiro con probabili fratture. La tappa viene annullata e i tempi all’arrivo neutralizzati. Tutti ripartiranno domani da Hauterives

Dopo tre tappe intense e nelle quali si è definita la classifica generale con Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) e Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe) tra i più seri candidati alla vittoria finale, al Giro del Delfinato va di scena la quinta tappa, sulla carta favorevole alla fuga, anche se il finale piatto ma non troppo potrebbe ingolosire i velocisti a patto che la fuga stessa venga ripresa. Sono 167 i km da Amplepuis a Saint-Priest e bisognerà affrontare quattro gpm che dovrebbero favorire, come detto, gli attaccanti. Gli uomini di classifica oggi si prenderanno invece un giorno di riposo in attesa delle ultime tre tappe con arrivo in salita. La fuga di giornata, partita subito dopo il km 0, ha visto protagonisti Mathis Le Berre (Team Arkea B&B Hotels), Tobias Bayer (Team Alpecin Deceuninck) ed Ådne Holter (Team Uno-X Mobility). Bayer è transitato in prima posizione sul traguardo volante di Sainte-Colombe-sur-Gand posto al km 32.6, dopodichè Le Berre ha fatto ‘poker’ scollinando in prima posizione sui successivi gpm della Côte de Croix de Signy, della Côte de Duerne, della Côte de Givors e della Côte de Bel-Air. Holter si sfilava dal gruppo di testa a circa 40 km dalla conclusione. Da segnalare che a 38 km dalla conclusione una caduta nel gruppo maglia gialla coinvolgeva una decina di ciclisti tra cui Harold Tejada ed Ide Schelling (Team Astana Qazaqstan), Andreas Kron (Team Lotto Dstny), Antonio Pedrero (Team Movistar), Neilson Powless (Team EF Education EasyPost) e Georg Zimmermann (Team Intermarchè Wanty). Tutti i ciclisti ripartivano senza apparenti difficoltà. Una caduta ben più seria coinvolgeva la quasi totalità del gruppo nella discesa della Côte de Bel-Air tanto che la corsa doveva essere momentaneamente interrotta. Tra i ciclisti coinvolti anche la maglia gialla Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step), Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe) e Juan Ayuso (UAE Team Emirates). Tra i ciclisti più malconci si segnalavano Steven Kruijswijk e Dylan van Baarle (Team Visma Lease a Bike) che erano costretti a salire sull’ambulanza. Gli organizzatori decidevano di neutralizzare la tappa a 20 km dalla conclusione. Non ci sarebbe stato un vincitore di tappa e la classifica generale restava invariata rispetto alla tappa di ieri con Evenepoel in maglia gialla davanti a Roglic e Matteo Jorgenson (Team Visma Lease a Bike). Domani è in programma la sesta tappa da Hauterives a Le Collet d’Alevard di 173.2 km. La salita finale, una delle più dure del Giro del Delfinato 2024, è lunga 11.1 km ed ha una pendenza media dell’8.1% con diversi tratti in doppia cifra. Roglic avrà l’opportunità di sferrare l’attacco ad Evenepoel che sulla carta dovrà difendersi, mentre alle loro spalle per il momento si lotta per il gradino più basso del podio.

Antonio Scarfone

Remco Evenepoel tra i ciclisti coinvolti nella maxi-caduta (foto: Getty Images)

Remco Evenepoel tra i ciclisti coinvolti nella maxi-caduta (foto: Getty Images)

EVENEPOEL E’ TORNATO: VINCE LA CRONOMETRO DI NEULISE ED E’ LA NUOVA MAGLIA GIALLA

giugno 5, 2024 by Redazione  
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Gli oltre 34 km della cronometro individuale da Saint-Germain-Laval a Neulise testimoniano che Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step) è tornato dopo la brutta caduta al Giro dei Paesi Baschi ed ha già la gamba giusta per il Tour de France. Il campione del mondo della specialità vince con autorità su un percorso non facile da gestire e è la nuova maglia gialla del Delfinato, che comunque si deciderà nelle tre tappe conclusive tutte con arrivo in salita

La cronometro del Delfinato 2024 da Saint-Germain-Laval a Neulise è il primo vero spartiacque della breve corsa francese. Oltre 34 km lungo la famigerata pianura francese dove sono diversi i tratti in leggera pendenza al 2% – 3% sui quali i ciclisti dovranno sapersi gestire. Favorito d’obbligo sembra essere Joshua Tarling (Team INEOS Grenadiers), astro nascente delle prove a cronometro, ma la presenza contemporanea del campione del mondo in carica della specialità, un certo Remco Evenepoel (Team Soudal Quick Step), non farà dormire sonni tranquilli al rampante britannico. Certo, Evenepoel ha dichiarato di non essere in perfetta forma dopo la caduta al Giro dei Paesi Baschi che lo ha costretto ad un periodo di stop forzato ma i campioni sono campioni e certamente onorerà la prova. La cronometro in questione sarà importante anche e soprattutto per capire quali sono i valori di forza di questo Delfinato e quali saranno i ciclisti che si giocheranno la vittoria della maglia gialla. Nonostante le dichiarazioni improntate al basso profilo alla vigilia del Delfinato – ‘non ho visto il percorso, corro per mettere km nelle gambe dopo la caduta ai Paesi Baschi, supporterò Van Wilder e Landa’ – Evenepoel è autore di una cronometro superlativa e vince con il tempo di 41 minuti e 49 secondi, essendo l’unico ciclista a scendere sotto i 42 minuti e rifilando 17 secondi di ritardo a Tarling, che peggiorava la sua prova soprattutto nella seconda parte, più tortuosa e costellata di leggeri saliscendi. In terza posizione si piazza Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe) a 39 secondi di ritardo da Evenepoel. Chiudono la top five Matteo Jorgenson (Team Visma Lease a Bike) in quarta posizione ed Oier Lazkano (Team Movistar) in quinta posizione, rispettivamente a 1 minuto e 8 secondi di ritardo e a 1 minuto e 21 secondi di ritardo da Evenepoel, alla quarta vittoria stagionale. Il ciclista belga sale al comando della classifica generale ed è la nuova maglia gialla con 33 secondi di vantaggio su Roglic e 1 minuto e 4 secondi di vantaggio su Jorgenson. Domani è in programma la quinta tappa da Amplepuis a Saint-Priest di 167 km. Sulla carta dovrebbero tornare di scena i velocisti anche se lungo il percorso ci sono da affrontare quattro gpm. Solo negli ultimi 30 km capiremo se la fuga avrà concrete chance di vittoria oppure se la tappa si concluderà in volata. In ogni caso, i big di classifica riposeranno prima delle ultime tre tappe tutte con arrivo in salita.

Antonio Scarfone

Remco Evenepoel vince la cronometro individuale di Neulise (foto: Getty Images)

Remco Evenepoel vince la cronometro individuale di Neulise (foto: Getty Images)

A LES ESTABLES FESTA CANADESE CON GEE, NUOVA MAGLIA GIALLA

giugno 4, 2024 by Redazione  
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Derek Gee (Team Israel Premier Tech) sorprende tutti nella terza tappa del Giro del Delfinato con un perentorio attacco nel km finale al quale nessuno – big in primis – riesce a rispondere. Per il ciclista canadese, nuova maglia gialla, è la prima vittoria in carriera in una corsa WT

Il percorso della Celles-sur-Durolle – Les Estables, terza tappa del Delfinato 2024, ricalca per sommi capi qyello della tappa di ieri con una serie di gpm di media difficoltà che anticipano una salita conclusiva, questa volta un po’ più dura e categorizzata come gpm. La differenza sostanziale rispetto alla seconda tappa è il chilometraggio più elevato, visto che si supereranno i 180 km, a differenza dei 143 affrontati ieri. Magnus Cort Nielsen (Team Uno-X Mobility) ha buone possibilità di conservare la maglia gialla, anche se bisognerà considerare il ritmo imposto dalle squadre dei big nella parte finale della tappa. Dopo essersi staccato nel finale della tappa di ieri accumulando uno ritardo di un quarto d’ora, ai nastri di partenza non si presentava Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious). La prima parte della tappa vedeva numerosi attacchi e contrattacchi ma il gruppo non lasciava andare via la fuga di giornata. Nicolas Prodhomme (Team Decathlon AG2R La Mondiale) scollinava in prima posizione sul primo gpm della Côte d’Augerolles posto al km 22.1. Il ciclista francese continuava nella sua azione e riusciva a ‘trainarsi’ Harry Sweeny (Team EF Education EasyPost) e Rémy Rochas (Team Groupama FDJ). Intanto una caduta coinvolgeva Primoz Roglic (Team BORA Hansgrohe) che si rialzava e riprendeva la strada apparentemente senza problemi. Dopo una quarantina di km il terzetto di tersta aveva 1 minuto e mezzo di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Prodhomme si aggiudicava anche il il traguardo volante di Arlanc posto al km 75.8. Era invece Rochas a scollinare per primo sul secondo gpm della Côte de Saint-Victor-sur-Arlanc posto al km 87.6. A 60 km dalla conclusione il vantaggio dei tre uomini di testa era aumentato a 2 minuti e mezzo sul gruppo maglia gialla. Rochas scollinava in prima posizione sul terzo gpm della Côte de Retournac posto al km 125. Christopher Juul-Jensen raggiungeva la testa del gruppo poco prima dello scollinamento sul quarto gpm della Côte de Valogeon posto al km 147.1, sul quale transitava in prima posizione Prodhomme. Rochas si lasciava sfilare dalla testa della corsa ma anche i tre che restavano davanti avevano i meinuti, anche i secondi contati, dal momento che il Team Lidl Trek aveva imposto un ritmo indiavolato con Mads Pedersen, oggi gregario d’eccezione per Giulio Ciccone. I tre attaccanti venivano ripresi a 2 km e mezzo dalla conclusione. Un’improvvisa accelerazione di Derek Gee (Team Israel Premier Tech) a poco meno di 1 km dalla conclusione scombinava i piani dei big di classifica. Il ciclista canadese riusciva a mantenere la testa della corsa nonostante il disperato tentativo di Romain Gregoire (Team Groupama FDJ) che pur lanciando la volata in salita doveva arrendersi ed accontentarsi della seconda posizione dietro a Gee. Terzo a 3 secondi di ritardo era Lukas Nerurkar (Team EF Education EasyPost) mentre Ciccone si classificava in quarta posizione come nella tappa di ieri. Chiudeva la top five Harold Tejada (Team Astana Qazaqstan) mentre tra i pretendenti alla maglia gialla o presunti tali si stabiliva per oggi una sorta di tregua. Per Gee è non solo la prima vittoria stagionale ma anche la prima vittoria in carriera da pro. In classifica generale il ciclista canadese sale al primo posto e veste la maglia gialla davanti a Magnus Cort Nielsen (Team Uno-X Mobility) e Romain Gregoire. Domani la quarta tappa del Delfinato 2024 ci dirà molto sui reali pretendenti alla vittoria finale. La cronometro di 34 km da Saint-Germain-Laval a Neulise, non completamente piatta e con diversi punti nei quali rilanciare l’azione, impegnerà i ciclisti per oltre 40 minuti. Favorito d’obbligo sembra essere Joshua Tarling (Team INEOS Grenadiers) e per quanto riguarda la classifica generale occhi puntati sui var Remco Evenepoel ed Ilan van Wilder (Team Soudal Quick Step), Primoz Roglic ed Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe), Matteo Jorgenson e Sepp Kuss (Team Visma Lease a Bike), Carlos Rodriguez (Team INEOS Grenadiers) e Juan Ayuso (UAE Team Emirates). Infine da italiani non possiamo non fare il tifo per Giulio Ciccone, attualmente quarto in classifica generale.

Antonio Scarfone

Derek Gee vince a Les Estables (foto: Getty Images)

Derek Gee vince a Les Estables (foto: Getty Images)

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