IL COBRA ONORA IL PIRATA. È DI COLBRELLI LA 18° EDIZIONE DEL MEMORIAL PANTANI

settembre 18, 2021 by Redazione  
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Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious) vince in volata la 18° edizione del Memorial Marco Pantani battendo Vincenzo Albanese (Team Eolo Kometa) ed Alex Aranburu (Team Astana) al termine di una corsa frizzante caratterizzata nella prima parte da una fuga di una decina di ciclisti. La preparazione del bresciano, alla prima vittoria in maglia continentale, procede nel migliore dei modi ad una settimana dai Mondiali belgi.

Il Memorial Marco Pantani giunge quest’anno alla sua diciottesima edizione e presenta un percorso lungo 199 km che si snoda sulle strade nei dintorni di Cesena con partenza da Castrocaro Terme ed arrivo a Cesenatico. Dopo i primi 56 km che vedono le impegnative salite di Rocca delle Caminate e Monte Cavallo, si entra nel circuito centrale caratterizzato dalla triplice ascesa di Montevecchio, una salita di poco più di 4 km al 7% di pendenza media. In questa fase, dal km 56 al km 145, si potrebbe così decidere la corsa, anche se il tratto finale di 45 km totalmente piatti potrebbe rimescolare le carte. Una corsa che dovrebbe restare nel solco della tradizione, che ha visto vincere negli scorsi anni ciclisti veloci ma resistenti sulle brevi salite. E’ l’identikit del neo campione europeo Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorius), alla partenza dopo il secondo posto al GP Sabatini. Sono cinque su ventiquattro le formazioni WT alla partenza. Presente anche la Nazionale Italiana con un sestetto che mescola esperienza e freschezza e capitanato da Alessando De Marchi e Kristian Sbaragli. Da segnalare anche la presenza dell’inossidabile Davide Rebellin (Team Work Service Marchiol). Dopo pochi km e con il benestare del gruppo, partiva la fuga di giornata caratterizzata da nove ciclisti: Mattia Bais (Team Androni Giocattoli), Davide Bais ed Hernaiz Santamaria (Team Eolo-Kometa), Fabien Doubey (Team Total Direct Energie), Alessandro Iacchi e Joab Schneiter (Team Vini Zabù), Davide Dapporto (Nazionale Italiana), Nicolas Nesi (Team D’Amico Um Tools) e Francesco Carollo (Team MG.K.Vis Vpm). Nonostante qualche difficoltà nelle prime salite di Rocca delle Caminate e di Monte Cavallo, il gruppetto al comando restava abbastanza compatto e dopo una cinquantina di km aveva aumentato il proprio vantaggio a 4 minuti. All’inizio della prima ascesa lungo la salita di Montevecchio il gruppo inseguiva a 4 minuti mentre Carollo era il primo a staccarsi dal drappello di testa. I fuggitivi restavano in otto. A fare l’andatura in testa al gruppo era l’UAE Team Emirates che poteva contare su ben tre capitani: Fernando Gaviria, Diego Ulissi e Matteo Trentin. Il drappello di testa si riduceva ulteriormente durante la seconda ascesa di Montevecchi. Scollinavano in sei: Santamaria, Mattia e Davide Bais, Doubey, Angulo e Schneiter. Quest’ultimo era vittima di una foratura nella successiva discesa e veniva riassorbito dal gruppo inseguitore, che iniziava la terza scalata di Montevecchio con un ritardo sulla testa della corsa che era ormai inferiore al minuto. Era sempre l’UAE Team Emirates a fare l’andatura e la fuga veniva praticamente ripresa sull’ultima asperità di Longiano, a poco più di 40 km dal termine. Gli ultimi km in pianura non stimolavano gli attacchi isolati di qualche ciclista anche perché l’andatura era molto sostenuta. La Bahrain Victorious prendeva le redini della situazione negli ultimi 2 km e Sonny Colbrelli sprintava alla perfezione ottenendo la prima vittoria in maglia continentale davanti a Vincenzo Albanese (Team Eolo Kometa) ed Alex Aranburu (Team Astana). Chiudevano la top five Matteo Trentin (UAE Team Emirates) in quarta posizione e Martin Sanz (Team Euskaltel Euskadi) in quinta posizione. Colbrelli bissa il successo ottenuto nel 2014 ed è insieme a Fabio Felline il ciclista più vincente della corsa dedicata al Pirata con due affermazioni. Procede spedito il percorso del ciclista lombardo verso il Mondiale belga nel quale potrebbe avere un ruolo di primordine tra i nazionali italiani.

Giuseppe Scarfone

Con la fresca maglia di campione europeo Colbrelli conquista il Memorial Pantani (foto Bettini)

Con la fresca maglia di campione europeo Colbrelli conquista il Memorial Pantani (foto Bettini)

CATTANEO VOLA CONTRO IL TEMPO, ALMEIDA RITORNA LEADER

settembre 17, 2021 by Redazione  
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Mattia Cattaneo ha ritrovato il feeling nelle prove contro il tempo e si è aggiudicato la quarta tappa dello Skoda-Tour de Luxembourg. Almeida, oggi secondo, è ritornato in vetta alla classifica generale.

Come tradizione le prove contro il tempo inserite nelle corse a tappe, siano esse di pochi giorni o delle classiche tre settimane, hanno sempre una doppia valenza. I passisti di razza che la vivono come la “loro” tappa, mentre gli uomini di classifica la mettono al centro del loro programma per regolare i conti con gli avversari. Oggi il “passista di razza” risponde al nome di Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step) che, come Sacha Modolo (Alpecin-Fenix) ieri, è tornato a riassaporare la goia del successo dopo un lungo “digiuno” iniziato dopo la vittoria al Giro dell’Appennino del 2019.
Per percorrere i 25.4 Km del circuito di Dudelange il bergamasco ha impiegato 2” in meno rispetto al compagno di squadra João Almeida. Il portoghese nella sua personalissima sfida con l’elvetico Marc Hirschi (UAE-Team Emirates) ha avuto la meglio per 47″ ed è così ritornato in vetta alla classifica, dove ora precede lo stesso Hirschi di 43” e Cattaneo di 50”.
La terza piazza della prova odierna è andata a Mattias Skjelmose Jensen (Trek – Segafredo), che ha impiegato 26″ in più dell’italiano. A fare compagnia al danese nella top ten ci sono anche i suoi compagni di squadra Antonio Tiberi e Vincenzo Nibali, rispettivamente nono e decimo.
Domani è prevista l’ultima tappa, la Mersch-Lussemburgo di 183.7 km, movimentata dal solito tracciato vallonato che può aprire a vari scenari di gara.

Mario Prato

Cattaneo viaggia spedito verso la vittoria nella cronometro del Giro del Lussemburgo (Getty Images)

Cattaneo viaggia spedito verso la vittoria nella cronometro del Giro del Lussemburgo (Getty Images)

SACHA MODOLO IS BACK

settembre 17, 2021 by Redazione  
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A volte ritornano… e Sacha Modolo è tornato. È tornato a tagliare il traguardo a braccia alzate dopo più di tre anni. Una vittoria d’orgoglio per il veronese che ha preceduto tutti nella terza tappa dello Skoda-Tour de Luxembourg.

Era il 16 febbraio 2018 quando Sacha Modolo, allora in maglia EF Education First-Drapac p/b Cannondale, si impose nella terza tappa della 64a Vuelta a Andalucía. Da allora tanto asfalto è scorso sotto le ruote del veronese, che però non è più riuscito a centrare l’appuntamento con la vittoria. Fino a ieri, 16 settembre 2021, quando in maglia Alpecin-Fenix è stato autore di una volata imperiosa che lo ha visto andare a tagliare il traguardo quasi per distacco. Dietro al trentaquatrenne nato a Conegliano sono saliti sul podio Benoît Cosnefroy (AG2R Citroën Team) e Eduard-Michael Grosu (DELKO). Quinto posto per Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team), mentre la coppia Vini Zabù Mareczko-Stacchiotti ha occupato rispettivamente la 13a e la 14a piazza.
Oggi una cronometro di 25.4km a Dudelange dovrebbe dare una pettinata alla classifica generale che attualmente vede ancora Marc Hirschi (UAE-Team Emirates) precedere di 4″ João Almeida (Deceuninck – Quick Step), di 19″ David Gaudu (Groupama – FDJ) e di 23″ il terzetto formato da Thibaut Pinot (Groupama – FDJ), David de la Cruz (UAE-Team Emirates) e Davide Formolo (UAE-Team Emirates).

Mario Prato

La volata che ha riportato alla vittoria Sacha Modolo (Getty Images Sport)

Quasi incredulo Sacha Modolo taglia il traguardo della terza tappa nascondensi il volto (Getty Images Sport)

DOPPIETTA VALGREN IN TOSCANA, IL DANESE INCASSA ANCHE A PECCIOLI

settembre 16, 2021 by Redazione  
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Michael Valgren (EF Education – Nippo) ha vinto anche la Coppa Sabatini dopo il successo al Giro della Toscana nella giornata di ieri. Il favorito numero uno Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious) ha perso in volata colpevolmente partendo troppo presto. Mathieu Burgaudeau (Team TotalEnergies) si è aggiudicato il terzo posto.

La 69esima edizione della Coppa Sabatini – Gran Premio città di Peccioli presentava un percorso classico a Peccioli di 210 chilometri con una prima parte in linea seguita da un circuito più lungo con tre strappi consecutivi: Terriciola (3.4 km al 3.4%), Muro di Peccioli (900 metri al 9.3%) e Montefoscoli (700 metri al 12.1%). Questo circuito andava ripetuto 4 volte fino a 37 chilometri dalla conclusione, dove iniziava un circuito più breve da ripetere tre volte con la salita a Peccioli da un versante più facile (1.4 km al 5.8%) sul quale era posto anche l’arrivo conclusivo.

Anche oggi era alla partenza Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious) come uno dei favoriti principali insieme al vincitore di ieri Michael Valgren (EF Education – Nippo) e i principali protagonisti di ieri.

Dopo una decina di chilometri si formava la fuga di giornata con Ben Swift (Ineos Grenadiers), Alessandro Fedeli (Italia), James Whelan (EF Education-Nippo), Filippo Magli (Bardiani-CSF-Faizané) e Riccardo Tosin (Vini Zabù). Questi atleti guadagnavano fino a 7 minuti dopo una trentina di chilometri con la Bahrain Victorious a controllare la corsa andando progressivamente a ridurre il ritardo.
Nell’ultimo passaggio sul muro di Montefoscoli si scatenava un’azione con i migliori atleti tra i quali Valgren e Neilson Powless (EF Education – Nippo), Hermann Pernsteiner e Colbrelli (Bahrain – Victorious), Gianni Moscon (INEOS Grenadiers), Lorenzo Rota (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Antonio Pedrero (Movistar Team), Mathieu Burgaudeau (Team TotalEnergies) e Filippo Baroncini (Nazionale Italiana) che riprendevano i fuggitivi.
La UAE – Emirates Team restava tagliata fuori da questo tentativo e quindi tentava di inseguire andando però a perdere consistentemente margine da un gruppo che sul quart’ultimo passaggio del muro di Peccioli si riduceva a otto atleti con Baroncini, Colbrelli, Powless, Valgren, Rota, Pedrero, Moscon e Burgaudeau. La situazione nei giri seguenti restava stabile col gruppo sempre oltre al minuto di ritardo, solo sul penultimo passaggio di Peccioli dal gruppo attaccava un atleta della Gazprom senza nessun successo, in seguito vari atleti provavano ad attaccare, ma con un ritardo troppo elevato per poter rientrare sul gruppo di testa. Ander Okamika (Burgos-BH) era l’unico a riuscire a resistere al resto del gruppo concludendo all’arrivo nono.
Come successo ieri a 10 chilometri dal termine era Valgren a provare un’azione potente al quale rispondevano tutti, ma immediatamente dopo era Powless a contrattaccare sfruttando la superiorità numerica della EF. Ai -7 Baroncini provava un inseguimento in solitaria, ma veniva ripreso poco dopo con Powless che manteneva una manciata di secondi di vantaggio nel tratto pianeggiante. Un paio di chilometri più tardi l’atleta della rappresentativa italiana provava ad attaccare nuovamente, ma l’effetto era il medesimo.
Powless visibilmente più affaticato veniva ripreso a 2500 metri dall’arrivo, mentre ai piedi della salita tentava nuovamente di ad attaccare sorprendendo gli avversari in un momento di incertezza con solo Moscon ad accordarsi. Il corridore italiana provava poco dopo a rilanciare l’andatura con Burgaudeau che andava a ricompattare il gruppo. A 700 metri dal termine Valgren partiva secco inseguito dal solo Colbrelli, il quale provava a lanciare la volata troppo presto con il danese che aveva gioco facile nel finale conquistando un doppio successo toscano suo e della EF che ha dominato completamente questi due giorni di corsa. Colbrelli quindi secondo, mentre Burgaudeau chiudeva terzo, davanti a un convincente Baroncini.

Carlo Toniatti.

Valgren ancora vincente in Toscana. (Bettini Photo)

Valgren ancora vincente in Toscana. (Bettini Photo)

TAPPA E MAGLIA PER HIRSCHI A ESCHDORF

settembre 16, 2021 by Redazione  
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Dopo il terzo posto all’esordio, il successo nella seconda tappa è stato sufficiente per Marc Hirschi per scalzare Almeida dalla testa della classifica generale

Otto secondi, quelli inflitti ieri a João Almeida (Deceuninck-QuickStep), sono bastati a Marc Hirschi (UAE Team Emirates) per essere investito dalla carica di leader dello Skoda-Tour de Luxembourg.
La terza piazza è andata al francese David Gaudu (Groupama – FDJ) che ha preceduto Davide Formolo (UAE Team Emirates), David De la Cruz ((UAE Team Emirates) e Thibaut Pinot, (Groupama – FDJ), tutti arrivati a 8” dal vincitore.
La tappa, caratterizzata dal maltempo, è stata animata da una fuga di 4 coraggiosi che non ha mai impensierito il plotone. Ripreso ai meno 3 l’ultimo fuggitivo rimasto in avanscoperta, il polacco Kamil ( Vini Zabù), è salito alla ribalta Hirschi, che con il suo attacco sull’ascesa finale ha scremato il cosiddetto gruppo dei migliori. La risposta di Almeida con Gaudu, Formolo, De la Cruz e Pinot è stata immediata, ma non sufficiente a chiudere il gap.
Oggi la terza tappa condurrà il gruppo da Mondorf-les-Bains a Mamer in 189.3km, sempre con i classici saliscendi locali che stavolta, però, non sembrano tale da impedire l’arrivo in volata.

Mario Prato

L'attacco di Hirschi sullo strappo conclusivo (Getty Images)

L'attacco di Hirschi sullo strappo conclusivo (Getty Images)

VALGREN CONQUISTA IL GIRO DELLA TOSCANA

settembre 15, 2021 by Redazione  
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Michael Valgren Hundahl (EF Education – Nippo) ha vinto il Giro della Toscana con un’azione negli ultimi 15 chilometri. Alessandro De Marchi (Nazionale italiana) ha conquistato il secondo posto anticipando la volata del gruppo dove ad avere la meglio è stato Diego Ulissi (UAE – Team Emirates).

La 93esima edizione del Giro di Toscana intitolata ad Alfredo Martini vedeva al via il fresco campione europeo Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious). Il percorso di 193 km vedeva i corridori partire da Pontedera, facendo un lungo circuito di oltre 80 km con qualche piccolo strappo, per poi iniziare il circuito finale da ripetere due volte della lunghezza di 56 chilometri. A metà del circuito compariva il duro Monte Serra con i suoi 8400 metri al 7.2% del versante di Calci con alcuni tratti in doppia cifra. La cima nell’ultima tornata era distante una trentina di chilometri dall’arrivo dei quali una decina in discesa.

Colbrelli era tra i papabili favoriti, ma vedeva la competizione interna di Dylan Teuns, di Diego Ulissi e Rafał Majka (UAE-Team Emirates), Samuele Battistella (Astana – Premier Tech), Rigoberto Uran e Sergio Higuita principalmente per la EF Education – Nippo. L’ex maglia rossa alla Vuelta Odd Christian Eiking insieme a Lorenzo Rota (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) potevano risultare dei possibili avversari come Gianni Moscon (INEOS Grenadiers).

Dopo pochi chilometri dalla partenza sei atleti riuscivano ad avvantaggiarsi sul gruppo, questi erano Davide Bais (EOLO-Kometa), Valentin Ferron (Team TotalEnergies), Marco Frapporti (Vini Zabù), Angel Madrazo (Burgos-BH), Edoardo Martinelli (Mg.k Vis VPM) e Nicolas Nesi (D’Amico – UM Tools). Raggiungevano immediatamente un vantaggio di poco superiore ai quattro minuti, venendo però poi controllati dal gruppo. La EF Education – Nippo imponeva un ritmo importante andando a ridurre il ritardo ad appena un minuto e venti con 100 chilometri ancora da compiere. Nel tratto però precedente al primo passaggio sul Monte Serra veniva concessa alla fuga di aumentare nuovamente il margine a tre minuti. Sempre la formazione americana imprimeva un forte ritmo che riduceva vistosamente il ritardo dei fuggitivi con solo Bais e Ferron a resistere fino a pochi metri dalla cima. Lungo la discesa Rota, Uran e Higuita si avvantaggiavano guadagnando un minuto e mezzo, anche a causa di una frazione in gruppo causata dalla caduta di Natnael Tesfatsion (Androni Giocattoli – Sidermec), fortunatamente senza conseguenze importanti.

Nel tratto di pianura era la UAE – Team Emirates a inseguire chiudendo sulla fuga ai piedi dell’ultimo passaggio sul Monte Serra. Sulle prime rampe era la Movistar Team a muoversi con l’attacco di Davide Villella inseguito da Majka, Neilson Powless (EF Education – Nippo), Luca Wackermann (EOLO-Kometa) e Jefferson Alexander Cepeda (Androni Giocattoli – Sidermec). Il gruppo veniva tirato dalla INEOS Grenadiers, con circa ancora 20 atleti a farne parte, riuscendo a chiudere su questo tentativo a metà della salita. Gianni Moscon era l’atleta della formazione britannica che aveva fatto il ritmo per Geoghegan Hart e al termine del suo sforzo era nuovamente Villella ad attaccare, con molti atleti comunque a restare con lui. Powless attaccava a 1300 metri dalla sommità con Cepeda e Majka alla sua ruota. In un secondo momento anche Wackermann riusciva a rientrare rilanciando l’andatura con solo Majka che restava con lui. Il corridore polacco però riusciva a iniziare la discesa con un leggero vantaggio, ma la tecnica discesa permetteva il rimescolarsi delle carte con Powless in grado di riprendere e staccare Majka. Geoghegan Hart era il primo a rientrare sul nativo americano con il gruppo in grado di chiudere su di loro poco dopo ai -17.5.

In quel momento era Michael Valgren Hundahl (EF Education – Nippo) ad attaccare in solitaria riuscendo immediatamente a guadagnare una ventina di secondi con un gruppo di una dozzina di inseguitori che non avevano molto accordo. Qualche corridore provava ad attaccare, ma i compagni di squadra di Valgren erano abilissimi a stoppare ogni tentativo facendo sprofondare il ritardo del gruppo oltre al minuto. Valgren andava così a conquistare il successo in solitaria dopo questa azione generata nel tratto pianeggiante consolidando il grande lavoro fatto dalla EF Education – Nippo per tutto il giorno. Nel finale Alessandro De Marchi (Nazionale italiana) riusciva ad avvantaggiarsi andando a piazzarsi al secondo posto, mentre la volata per il terzo posto andava a Diego Ulissi davanti a Rota e Villella.

Carlo Toniatti

Michael Valgren trionfa a Pontedera in solitaria (Bettini Photo)

Michael Valgren trionfa a Pontedera in solitaria (Bettini Photo)

GP DI VALLONIA, LAPORTE IN VOLATA

settembre 15, 2021 by Redazione  
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Cristophe Laporte vince in volata a Namur il GP Wallonie. Battuti Warren Barguil e Tosh Van Der Sande

Edizione bagnata più del solito quella odierna, due anni dopo l’ultima causa annullamento per covid nel 2020. La fuga del mattino impiega più di 40 km a prendere il largo, composta da Larry Warbasse (AG2R), Laurenz Rex (Bingoal Pauwels Sauces WB), Matthew Riccitello (Hagens Berman Axeon) e Jens Reynders (Sport Vlaanderen-Baloise). Il gruppo dopo un avvio forsennato lascia fare, mandando i battistrada a quasi 6 minuti di distacco.
Giunti alle porte del circuito finale però Bora – Hansgrohe e Lotto – Soudal si piazzano in testa al plotone con intenzioni bellicose, tanto che già intorno ai 70 km dal traguardo il ritardo rispetto ai battistrada si è già assottigliato intorno al minuto. Iniziate le tornate intorno a Profondeville il ritmo è continuato a salire, con il conseguente riassorbimento degli attaccanti e nessuna possibilità di contrattacco da dietro fino al giro conclusivo.
Ai piedi dell’ascesa finale verso la cittadella di Namur ciò che rimane del gruppo è composto da circa una ventina di unità, che si sono così giocati la vittoria finale in volata. Il più veloce di tutti è stato Cristophe Laporte (Cofidis), davanti al connazionale Warren Barguil (Arkea – Samsic) e Tosh Van Der Sande (Lotto – Soudal).

Lorenzo Alessandri
@LorenzoAle8

Cristophe Laporte esulta sul traguardo di Namur. Photo Credit: Getty Images

Cristophe Laporte esulta sul traguardo di Namur. Photo Credit: Getty Images

ALMEIDA INAUGURA LO SKODA-TOUR DE LUXEMBOURG 2021

settembre 14, 2021 by Redazione  
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Dopo il successo al Polonia il portoghese João Almeida si è imposto nella prima tappa dello Skoda-Tour de Luxembourg davanti a Mollema, Hirschi e gli altri componenti del gruppo di una quarantina di unità che si è giocato la vittoria.

Continua il momento di gloria di João Almeida (Deceuninck-QuickStep), che dopo aver conquistato un mese fa il Giro di Polonia ha ritrovato la vittoria nello Skoda-Tour de Luxembourg, iniziato oggi con una tappa di 140 km disegnata in circuito attorno alla capitale Lussemburgo.
Il portoghese ha avuto la meglio su Bauke Mollema (Trek-Segafredo) e Marc Hirschi (UAE Team Emirates), saliti con lui sul podio, e sugli altri componenti del gruppo di trentanove unità che ha animato la tappa inaugurale della corsa lussemburghese. Tra loro anche Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team, 8°), Davide Formolo (UAE-Team Emirates, 19°), Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step, 31°), Vincenzo Nibali (Trek – Segafredo, 34°) e Fausto Masnada (Deceuninck – Quick Step, 35°).
Domani la corsa proseguirà con la Steinfort-Eschdorf di 186.1 km, la tappa altimetricamente più impegnativa tra le 5 in programma, caratterizzata da una decina di “côtes” sulle quali spicca quella di 3 Km al 7.2% che condurrà al traguardo e che dovrà essere ripetuta tre volte.

Mario Prato

GP DE FOURMIES: IL RITORNO DEL PROFETA

settembre 13, 2021 by Redazione  
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Elia Viviani (Cofidis, Solutions Crédits) ha trionfato al GP de Fourmies in una volata molto combattuta su Pascal Ackermann (BORA – Hansgrohe) e Fernando Gaviria (UAE – Team Emirates).

L’88esima edizione del GP de Fourmies / La Voix du Nord presentava un percorso per velocisti con un percorso continuamente mosso che andandosi a sommare per la lunghezza di 198 chilometri superava i 2000 metri di dislivello che potevano sentirsi nelle gambe. Il circuito finale da ripetersi sei volte a Fourmies presentava uno strappo di 400 metri al 6% ad inizio circuito, mentre nella parte centrale c’era un falsopiano che arrivava al massimo al 4% di pendenza.

Diversi erano i velocisti ai nastri di partenza con Pascal Ackermann (BORA – Hansgrohe), Álvaro José Hodeg (Deceuninck – Quick Step), Fernando Gaviria (UAE – Team Emirates), Elia Viviani (Cofidis, Solutions Crédits), Niccolò Bonifazio (Team TotalEnergies), Gerben Thijssen e John Degenkolb (Lotto Soudal), Bryan Coquard (B&B Hotels p/b KTM) e molti altri possibili pretendenti, tra i quali altri atleti pericolosi in caso di attacchi da finisseur come Greg Van Avermaet e Oliver Naesen (AG2R Citroën Team), Sep Vanmarcke (Israel Start-Up Nation), Biniam Ghirmay Hailu (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) e Rémi Cavagna (Deceuninck – Quick Step).

Nelle prime fasi di corsa si sono succeduti diversi tentativi, ma nessuno riusciva a prendere piede fino a circa metà del percorso quando Ayco Bastiaens (Alpecin-Fenix), Alexis Gougeard (Ag2r Citroen), Marlon Gaillard (Team TotalEnergies) e Samuel Leroux (Xelliss-Roubaix Lille Metropole) riuscivano a creare un quartetto all’attacco. Questi atleti riuscivano a guadagnare circa cinque minuti, però il gruppo riusciva a controllarli senza problemi.
Bastiaens e Leroux erano gli ultimi atleti ad arrendersi intorno agli ultimi dieci chilometri sotto il ritmo della UAE. All’interno degli ultimi sei chilometri avveniva un timido attacco da parte di Clément Carisey (DELKO) che non poteva resistere sotto al fortissimo ritmo imposto dalle migliori squadre dei velocisti. Dopo un forte lavoro della BORA erano le formazioni belghe di Deceuninck e Lotto Soudal a controllare il gruppo ai -3. Il finale era in discesa quindi velocissimo e permettevano alla Lotto Soudal di controllare agilmente il gruppo. All’improvviso negli ultimi 500 metri sbucava da dietro la BORA che lanciava la volata per Ackermann che partiva su una curva verso destra che utilizzava per prendere del margine sugli avversari, Viviani era però lesto a seguirlo immediatamente e nel finale riusciva a sprintare come ai vecchi tempi, forse risollevato dalle recenti notizie di possibile ritorno in Sky (ora INEOS) dove è cresciuto molto tra il 2015 e il 2017. Ackermann veniva beffato negli ultimi metri con Gaviria che si doveva accontentare del terzo posto.
Quest’anno Elia Viviani era riuscito a trionfare più volte, ma con un livello di avversari mai così prestigioso come oggi.

Carlo Toniatti.

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Il successo di Viviani al GP di Fourmies (Eurosport)

Il successo di Viviani al GP di Fourmies (Eurosport)

L’EUROPEO PARLA ANCORA ITALIANO: COLBRELLI TIMBRA LA QUARTA AFFERMAZIONE AZZURRA CONSECUTIVA

settembre 12, 2021 by Redazione  
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Il campione italiano in carica Sonny Colbrelli si aggiudica la sesta edizione dei campionati europei di ciclismo riservati ai professionisti, riuscendo a resistere alle accelerate di Remco Evenepoel e battendolo nettamente in volata, dopo averlo fatto innervosire rifiutandogli più volte il cambio. La maglia tricolore resta in Italia per la quarta volta consecutiva dopo le vittorie di Trentin, Viviani e Nizzolo.

Finalmente un bel campionato europeo, che fosse duro ce ne eravamo accorti seguendo ieri la gara degli under 23 e quella femminile, tuttavia la prova di oggi è stata davvero altamente spettacolare. Non solo c’è stata grande selezione sin dall’inizio, grazie ad un tratto in linea molto esigente, ma abbiamo visto anche una grande battaglia sulle 8 tornate del circuito di Trento che, nonostante la blanda pendenza della salita di Povo si è rivelato altamente selettivo, tanto che i distacchi sulla linea di arrivo sono stati davvero netti, con un gruppo con corridori fortissimi come Pogacar giunto a oltre 1:40 ed il decimo classificato Campenaerts arrivato con un passivo di 5:41.
Molti commentatori sostengono che questo sia dovuto al chilometraggio ridotto e considerano questa scelta valida.
Chi scrive si permette di dissentire, in quanto la caratteristica di questi campionati, il loro marchio di fabbrica è proprio il chilometraggio elevato. Una corsa di oltre 250 km fa venire fuori il fondo e la resistenza degli atleti, anche se magari alcune fasi di corsa possono essere meno scoppiettanti. Del resto, durante la telecronaca televisiva, è stato detto apertis verbis che il chilometraggio ridotto è stata una specifica richiesta delle tv desiderose di offrire un prodotto televisivamente appetibile.
Chi scrive è fermamente convinto che le esigenze dello sport non possano essere completamente piegate a quelle televisive. Se la tv intende trasmettere eventi sportivi, è la televisione a doversi adattare alle caratteristiche di questi sport e non i contrario. Non si può snaturare un evento sportivo per far aumentare l’audience.
Dal punto di vista sportivo, una corsa come la Sanremo è lì a dimostrare che, quando il chilometraggio è elevato, anche una salita come il poggio affrontata una sola volta può far selezione.
Un corridore come Claudio Chiappucci, che ha ottenuto i suoi successi grazie alle sue doti di fondo, ha vinto una corsa come la Sanremo che non sembra affatto adatta alle sue caratteristiche proprio perché favorito dal chilometraggio elevato, oltre che dalla sua immensa classe e generosità.
Chiusa la doverosa parentesi si può passare alla cronaca della gara che ha visto sin da subito movimenti interessanti.
Il tratto in linea della prova infatti prevedeva diverse salite tra le quali spiccava quella che porta a Monte Bondone che è stata affrontata sino all’abitato di Candriai, appena sopra i 1000 metri di altitudine.
Dopo soli 7 chilometri di gara, si forma il primo drappello in testa composto da Harm Vanhoucke (Belgio), Antonio Jesus Soto (Spagna), Franck Bonnamour e Aurelien Paret Peintre (Francia).
Dopo aver guadagnato circa 1:30 sul gruppo, i battistrada vengono raggiunti da un manipolo di contrattaccanti favoriti dal lavoro della nazionale italiana che aveva ridotto il passivo. La testa della corsa dunque si infoltisce con Thibaut Pinot (Francia), David De La Cruz, Mikel Landa e Gorka Izagirre (Spagna), Jonas Rapp (Germania) e Sebastian Reichenbach (Svizzera), sui quali si riportano Andrea Bagioli (Italia) e Felix Grossschartner (Austria).
Sul Bondone, sia il gruppo di testa che il plotone perdono elementi. Bardet prova a scattare ma Evenepoel è lestissimo a prendere la ruota con Moscon e Sivakov. La Francia indomabile ci riprova, lanciando Barguil che, in un primo tempo, guadagna qualche secondo ma poi viene raggiunto da un folto gruppo comprendente tra gli altri Colbrelli, Almeida ed Evenepoel,
Sulla prima ascesa verso Povo però rientrano da dietro altri 30 corridori.
A questo punto ci riprovano Roger Adrià, Warren Barguil, Nelson Oliveira, Stan Dewulf e Jonas Rapp che vengono però tosto raggiunti da Ulissi e Campenaerts i quali provano a tirare dritto, ma vengono riassorbiti inesorabilmente all’inizio del terzo giro E’ proprio in questa tornata che Trentin prova un allungo in discesa, portandosi dietro Victor Campenaerts, Tadej Pogacar, Markus Hoelgaard e Mark Padun. I cinque iniziano il quarto giro con una trentina di secondi di vantaggio su un gruppo ormai molto ridotto. E’ la Francia a condurre l’inseguimento, con Madouas, Pinot e Barguil. Quest’ultimo dà una accelerata violenta, riducendo di molto il gruppo. Grazie a questa accelerazione, si riportano sulla testa della corsa Cosnefroy, Colbrelli, Evenepoel, Sivakov ed Hermans, mentre gli altri big, come per esempio Bardet ed Almeida, si fanno sorprendere e tenteranno invano di rientrare.
L’azione decisiva è quindi partita con dieci uomini di lusso.
Sulla penultima ascesa verso Povo, prova ad attaccare Sivakov, che però è anche il primo a cedere quando Evenepoel contrattacca dopo aver risposto con Consefroy e Colbrelli.
Se ne vanno quindi loro tre. Il gruppetto dietro con Pogacar e Sivakov tenta di rientrare, ma i tre davanti non fanno sconti e continuano a guadagnare.
All’ultimo giro, Evenepoel accelera ancora sulla salita di Povo per levarsi di ruota i compagni di avventura. Il progetto riesce solo a metà perché Cosnefroy cede, ma Colbrelli riesce stoicamente a resistere con un rapporto molto agile alle sfuriate del giovane belga che poi si arrabbia non poco quando Colbrelli sfinito rifiuta di dargli cambi.
Il belga fa gesti plateali tuttavia non poteva aspettarsi altro da un Colbrelli molto più veloce di lui a cui interessava solo evitare violente accelerate del belga da dietro.
L’italiano si porta in testa all’ultima curva e batte nettamente Evenepoel allo sprint, laureandosi campione europeo.
Il francese Cosnefroy molto provato riesce a conservare 13 secondi di vantaggio sul gruppetto inseguitore regolato allo sprint da Matteo Trentin che correva sulle strade di casa.
Sonny Colbrelli partiva con i favori de pronostico, regge bene su salita brevi e non troppo dure ed è fortissimo allo sprint, tuttavia, come si dice spesso, in Conclave si entra Papa e si esce cardinale. Il bresciano ha invece confezionato la gara perfetta, il suo compito era trovarsi in testa all’ultimo scollinamento. Il nuovo campione europeo ci è riuscito individuando il tentativo buono in un momento in cui non si trovava in posizione ottimale, tanto che è stato aiutato da Diego Ulissi a riportarsi in testa quando i francesi hanno rotto il gruppo con Barguil.
Evenepoel aveva già dimostrato il suo grande stato di forma, andando a prendersi il bronzo nella prova contro il tempo. Oggi è stato davvero superlativo, le ha provate tutte ed è riuscito a staccare gente come Pogacar. Gli è mancato quel quid pluris necessario a staccare un Colbrelli in stato di grazia che poi, ovviamente, lo ha battuto inesorabilmente in volata.
Anche Cosnefroy ha fatto un’ottima prova perché, nonostante non sia riuscito a reggere all’attacco di Evenepoel, non ha mollato ed è riuscito a resistere al ritorno del gruppo inseguitore con uomini pericolosi allo sprint come Trentin.
Tra i bocciati, Bardet ed Almedia che si sono fatti infinocchiare nel momento chiave, mentre Pogacar è stato bravo ad individuare il tentativo buono ma non ha evidentemente la condizione del Tour de France.
Dopo questa bella gara, agli appassionati non resta che aspettare due settimane per seguire i mondiali nelle fiandre, sperando di nuovo in un grande spettacolo e magari in un’altra grande prova di un corridore italiano.

Benedetto Ciccarone

Colbrelli si impone allombra del Duomo di Trento e fa suo il campionato europeo (foto Bettini)

Colbrelli si impone all'ombra del Duomo di Trento e fa suo il campionato europeo (foto Bettini)

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