HAYTER, VOLATA VINCENTE A ECHALLENS. DENNIS CONSERVA LA MAGLIA VERDE

aprile 28, 2022 by Redazione  
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Nella tappa interlocutoria di Echallens, la più facile dal punto di vista altimetrico nonostante molti saliscendi, Ethan Hayter (Team INEOS) vince in volata davanti a Jon Aberasturi (Team Trek Segafredo) ed a Fernando Gaviria (UAE Team Emirates). Il britannico sfrutta l’ottimo lavoro della sua squadra nei km finali. La stessa squadra che domani sarà verosimilmente tutta per Thomas, che potrebbe sferrare l’attacco alla maglia verde Rohan Dennis (Team Jumbo Visma) nel complicato finale di Vallbroye.

La maglia verde conquistata ieri da Rohan Dennis (Team Jumbo Visma) apre interessanti prospettive sul prosieguo del Giro di Romandia. Il ciclista australiano potrà davvero ambire alla vittoria finale, che sigillerebbe nell’ultima tappa a cronometro di Villars? Dennis dovrà prima superare le tappe in linea di oggi, domani e sabato, non durissime ma piene di trappole in cui i suoi avversari proveranno sicuramente ad attaccarlo. La tappa odierna di oggi da Echallens ad Echallens di 168.2 km vede ad esempio una serie infinita di brevi salitelle sullo sfondo dell’unico GPM di La Praz posto a metà percorso. Una tappa che sulla carta dovrebbe concludersi con un arrivo allo sprint ma che potrebbe movimentarsi proprio nel finale se qualche squadra decidesse di attaccare. Alla partenza da Echallens non prendevano il via Rigoberto Uran (Team EF Education EasyPost), Matthew Holmes (Team Lotto Soudal) e Kevin Colleoni (Team BikeExchange Jayco), ancora doloranti per le botte accusate nella maxi caduta di ieri. La fuga si formava dopo una decina di km grazie all’azione di quattro ciclisti: Toms Skujins (Team Trek Segafredo), Baptiste Planckaert (Team Intermarchè Wanty Gobert), Diego Lopez (Team Kern Pharma) e Nils Brun (Nazionale Svizzera). Al primo traguardo volante di Thierrens, sul quale transitava per primo Toms Skujins (Team Trek Segafredo), il vantaggio dei fuggitivi sul gruppo maglia verde era di poco superiore ai 2 minuti. Dopo 60 km il vantaggio del quartetto di testa era salito a quasi 3 minuti. Nel gruppo maglia verde si alternavano in testa le squadre dei velocisti. Brun scollinava in prima posizione sul GPM di La Praz posto al km 85.4. A 37 km dall’arrivo restavano in testa Skujins e Brun. A 30 km dall’arrivo il vantaggio dei due ciclisti sul gruppo maglia verde era di poco più di un minuto. Skujins si aggiudicava anche il secondo traguardo volante di Thierrens posto al km 142. Il gruppo annullava definitivamente la fuga a 20 km dall’arrivo. Era il Team INEOS a controllare la situazione; la squadra inglese occupava costantemente le prime posizioni del gruppo, praticamente fino all’arrivo, dove preparava alla perfezione il terreno per la volata di Ethan Hayter. Il ciclista britannico vinceva la volata davanti a Jon Aberasturi (Team Trek Segafredo) ed a Fernando Gaviria (UAE Team Emirates), mentre chiudevano la top five Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe) in quarta posizione e Sean Quinn (Team EF Education EasyPost) in quinta posizione. Hayter ottiene la seconda vittoria al Giro di Romandia 2022 dopo l’affermazione nel prologo a cronometro di Losanna. La classifica generale rimane invariata con Rohan Dennis che conserva la maglia verde davanti a Felix Grosschartner (Team BORA Hansgrohe) e Geraint Thomas (Team INEOS). Domani è in programma la terza tappa da Vallbroye a Vallbroye, lunga 165.1 km. Saranno cinque i GPM da scalare, tutti di terza categoria e tutti capaci di determinare azioni importanti, che siano la fuga iniziale oppure gli attacchi decisivi nel finale, con i due GPM ravvicinati di Dompierre e Sedeilles posti in rapida successione ad una ventina di km dall’arrivo.

Antonio Scarfone

La vittoria di Ethan Hayter nella seconda tappa (foto Dario Belingheri/Getty Images)

La vittoria di Ethan Hayter nella seconda tappa (foto Dario Belingheri/Getty Images)

TEUNS RIMONTA A ROMONT. DENNIS E’ LA NUOVA MAGLIA VERDE

aprile 27, 2022 by Redazione  
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Sullo strappo al 7% della salitella finale verso Romont, Dylan Teuns (Team Bahrain Victorious) bracca fino alla linea del traguardo un pimpante Rohan Dennis (Team Jumbo Visma) e lo brucia proprio all’arrivo con un guizzo determinante. Il belga, dopo la vittoria della settimana scorsa alla Freccia Vallone, conferma di avere un’ottima gamba mentre Dennis si consola indossando la maglia verde.

La prima tappa in linea del Giro di Romandia da La Grande Beroche a Romont è lunga 178 km e servirà a capire chi può aspirare davvero alle posizioni più elevate della classifica generale. Sono quattro i GPM da affrontare, non durissimi ma posizionati all’interno di un percorso con molti saliscendi. Ethan Hayter (Team INEOS) parte in maglia verde e spera mi mantenerla in un finale di tappa dove assisteremo verosimilmente a molti attacchi. La fuga di giornata partiva dopo soli 4 km grazie all’azione di cinque ciclisti: Valere Thiebaud ed Antoine Debons (Nazionale Svizzera), Tim Naberman (Team DSM), Thomas Champion (Team Cofidis) e Julius Johansen (Team Intermarchè Wanty Gobert). Champion si aggiudicava il primo GPM di Suchy posto al km 39.4. Il Team INEOS teneva nel mirino la fuga che non superava mai i 3 minuti e mezzo di vantaggio sul gruppo inseguitore. Thiebaud vinceva il primo traguardo intermedio di Fey posto al km 50.4. Champion vinceva il secondo GPM di Esmonts posto al km 71.3. Poco prima dell’entrata nel circuito finale di Romont da ripetere due volte, Geraint Thomas era vittima di una foratura ma rientrava prontamente nel gruppo assistito dai compagni di squadra. Debons si aggiudicava il terzo GPM di Massonnens posto al km 120.7. Una decisa accelerazione del gruppo annullava la fuga a 29 km dall’arrivo. Laurens De Plus (Team INEOS) si aggiudicava il secondo traguardo intermedio di Lentigny posto al km 151. A 15 km dall’arrivo , poco prima di affrontare il secondo GPM di Massonnens, tre quarti del gruppo veniva coinvolto e di conseguenza rallentato da una maxi caduta dove aveva la peggio proprio la maglia verde Hayter, a lungo riverso a bordo strada. Il britannico riusciva a rimettersi in sella e a ripartire ma sarebbe arrivato al traguardo in ultima posizione a più di 14 minuti di ritardo. Il gruppo di testa, ridotto ad una sessantina di ciclisti, dopo un momento di impasse, ricominciava a pedalare proprio con gli uomini INEOS a tirare, visto che il capitano dichiarato Geraint Thomas era presente nelle prime posizioni. Andrey Amador (Team INEOS) si aggiudicava il successivo GPM di Massonnens. A 6 km dall’arrivo Remi Cavagna (Team Quick Step Alpha Vinyl) provava un’azione delle sue scattando e riuscendo a guadagnare una quindicina di secondi sul gruppo. Una nuova accelerazione del gruppo annullava anche il tentativo di Cavagna a 2 km dall’arrivo. Rohan Dennis (Team Jumbo Visma) scattava proprio sotto lo striscione dell’ultimo km con la strada che saliva al 7% fino alla linea del traguardo. L’australiano guadagnava un margine tale da permettergli di sperare nella vittoria, ma la sua azione si appesantiva proprio in vista del traguardo e con un guizzo finale Dylan Teuns (Team Bahrain Victorious) riusciva a mettere la sua ruota davanti a quella dell’australiano per una questione di centimetri. In terza posizione, a 2 secondi di ritardo, si piazzava Marc Hirschi (UAE Team Emirates). Chiudevano la top five Aleksandr Vlasov (Team BORA Hansgrohe) in quarta posizione e Quentin Hermans (Team Intermarchè Wanty Gobert) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava la settima posizione di Damiano Caruso (Team Bahrain Victorious). Teuns ottiene la seconda vittoria stagionale dopo la grande vittoria alla Freccia Vallone la settimana scorsa. In classifica generale Dennis è la nuova maglia verde con 14 secondi di vantaggio su Felix Grossschartner (Team BORA Hansgrohe) e Geraint Thomas (Team INEOS). Domani è in programma la seconda tappa da Echallens ad Echallens di 168.2 km. E’ presente un solo GPM di terza categoria posto al km 85.5 ma i numerosi saliscendi posti lungo tutto il percorso dovrebbero garantire una certa vivacità e dare il la a diversi attacchi che alla fine potrebbero influire anche sulla classifica generale.

Antonio Scarfone

Dylan Teuns vince a Romont (Foto: Dario Belingheri/Getty Images)

Dylan Teuns vince a Romont (Foto: Dario Belingheri/Getty Images)

LOSANNA PER HAYTER. IL PROLOGO DEL ROMANDIA VA AL BRITANNICO CHE E’ ANCHE LA PRIMA MAGLIA VERDE

aprile 26, 2022 by Redazione  
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Nel prologo a cronometro di Losanna Ethan Hayter (Team INEOS) mette tutti in fila, essendo l’unico a superare la barriera dei 52 Km/h. Il britannico è la prima maglia verde e già domani dovrà difenderla nella complicata tappa con arrivo a Romont.

Il prologo a cronometro di Losanna inaugura il Giro di Romandia 2022 che vede tra i partenti Geraint Thomas (Team INEOS), vincitore dello scorso anno e tra i favoriti per vincere la breve corsa svizzera. L’INEOS ha altre frecce al suo arco visto che porta una squadra giovane e molto competitiva, con Ethan Hayter, Luke Plapp e Magnus Sheffield che possono dire la loro sia a cronometro (quella iniziale e quella finale di Villars) che nelle quattro tappe in linea. Tra i ciclisti da osservare attentamente ci sono poi Aleksandr Vlasov, capitano della BORA Hansgrohe che porta in Svizzera anche gente del calibro di Maximilian Schachmann e Sergio Higuita. L’Israel Premier Tech si affida a Michael Woods, mentre tra i ciclisti di casa occhi puntati su Gino Mader (Team Bahrain Victorious), Marc Hirschi (UAE Team Emirates). Tra gli italiani da seguire si segnalano Damiano Caruso (Team Bahrain Victorious), recente vincitore del Giro di Sicilia, Mattia Cattaneo (Team Quick Step Alpha Vinyl), Antonio Tiberi (Team AG2R) e Kevin Colleoni (Team BikeExchange Jayco). Ethan Hayter sfrutta le sue ottime doti di cronoman e polverizza i 5 km del circuito di Losanna in 5 minuti e 52 secondi, unico a superare la velocità media di 52 km/h. Al secondo posto si classifica Rohan Dennis (Team Jumbo Visma). L’ex campione del mondo a cronometro fa 4 secondi peggio rispetto ad Hayter facendo segnare il tempo di 5 minuti e 56 secondi. L’inglese e l’australiano sono gli unici due ciclisti a scendere sotto i 6 minuti. In terza posizione si piazza Felix Grossschartner (Team BORA Hansgrohe). L’austriaco ferma le lancette a 6 minuti e 2 secondi e precede Gerainth Thomas (Team INEoS). Il gallese è quarto con lo stesso tempo di Grossschartner. Chiude la top five Michael Schachmann (Team BORA Hansgrohe), che fa 13 secondi peggio di Hayter ma che si segnala comunque per un risultato più che discreto dopo una prima parte di stagione piuttosto opaca. Nella top ten si segnala anche il buon sesto posto di Matteo Sobrero (Team BikeExchange Jayco). Il campione italiano a cronometro ha anche buone doti di scalatore e vedremo nelle prossime tappe se sarà competitivo e potrà dire la sua in classifica generale. Classifica generale che rispecchia i risultati del prologo con Hayter, alla seconda vittoria stagionale dopo quella nella seconda tappa della Settimana Internazionale di Coppi e Bartali, prima maglia verde davanti a Dennis e Grossschartner. Domani è in programma al prima tappa da La Grande Beroche a Romont di 178 km. Dopo i primi 35 km quasi completamente pianeggianti inizierà una serie interminabile di saliscendi, praticamente fino al traguardo. I primi due GPM di Suchy e di Esmonts – posti rispettivamente al km 39.4 ed al km 71.3 – potrebbero fare da trampolino di lancio per la fuga di giornata, mentre nel circuito finale di Romont in cui è prevista la doppia scalata verso Massonnen, capiremo chi potrà battagliare per la vittoria di tappa. L’ultimo km sale al 7%, quindi è un arrivo ideale per uno scattista. Gente come Schachmann, Hirschi, Higuita, Woods, lo stesso Hayter, per dire qualche nome buono, possono certamente ambire alla vittoria di tappa.

Antonio Scarfone

Ethan Hayter vince il prologo di Losanna (foto: Dario Belingheri/Getty Images)

Ethan Hayter vince il prologo di Losanna (foto: Dario Belingheri/Getty Images)

LIEGI INCORONA REMCO. EVENEPOEL VINCE LA DOYENNE IN SOLITARIA

aprile 24, 2022 by Redazione  
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A Liegi è il gran giorno di Remco Evenepoel. Il giovane talento fiammingo conquista la sua prima grande classica (alla prima partecipazione) grazie ad un’azione in solitaria in perfetto stile Evenepoel. Reduce da una primavera finora abbastanza deludente, caratterizzata più dalle sconfitte (vedi Tirreno-Adriatio e Itzulia Pais Vasco) che dalle buone pretazioni, Evenepoel è riuscito con un colpo da fuoriclasse a risollevare la stagione della sua Quick Step Alpha Vynil, mancata clamorosamente in tutta la prima parte delle classiche del nord. Per il belga, partito con un’accelerazione clamorosa in cima alla Cote de la Redoute e poi capace di aumentare il vantaggio sugli inseguitori fin sul traguardo, si tratta dell’affermazione più importante di una carriera già piena di allori, benchè ancora molto giovane. Alle spalle di Remco, il sorpendente Quentin Hermans (Intermarché-Wanty-Groupe Gobert) capace di regolare in volata Wout Van Aert (Jumbo-Visma), buon terzo. 7a posizione per Alejandro Valverde (Movistar Team) all’ultima partecipazione nella corsa che lo ha reso grande.

Il percorso della Doyenne ricalcava in buona parte quello dello scorso anno, ad eccezione dell’eliminazione della Cote des Forges, tolta dal percorso per avvicinare la Redoute alla Roche-aux-Faucons. I corridori erano quindi attesi 257 km caratterizzati da 10 cotes, in gran parte addensate negli ultimi 90 km, e numerosi altri strappetti non ‘ufficiali’.
Prima del via si sono registrate le defezioni di Jay Hindley (Bora-Hansgrohe) e Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), quest’ultimo vittima di sintomi influenzali, a cui si è poi aggiunto il ritiro dopo appena 15 km di Michael Matthews (Team BikeExchange-Jayco).

La fuga di giornata ha iniziato a prendere forma al km 6 grazie all’attacco di Sylvain Moniquet (Lotto-Soudal). Al giovane vallone si sono immediatamente accodati il compagno di squadra Harm Vanhoucke, Bruno Armirail (Groupama-FDJ), Jacob Hindsgaul (Uno-X Pro Cycling Team) e Fabien Doubey (TotalEnergies). I cinque fuggitivi hanno subito guadagnato un margine di sicurezza (30″ al km 12) ma gli animi nel gruppo non si sono raffreddati poichè in tanti altri, in particolare gli uomini della Bingoal Pauwels Sauces WB, avevano voglia di rientrare sui battistrada. Al km 25 un drappello di tre uomini formato dalla coppia Kenny Molly e Luc Wirtgen (Bingoal Pauwels Sauces WB) e dallo spagnolo Pau Miquel (Equipo Kern Pharma) è uscito dal gruppo all’inseguimento del quintetto di testa. Di lì a poco ai tre contrattaccanti si sono aggiunti altri 3 uomini: Baptiste Planckaert (Intermarchè-Wanty-Gobert Materiaux), Paul Ourselin (TotalEnergies) e Marco Tizza (Bingoal Pauwels Sauces WB).
A questo punto il gruppo si è rilassato, scivolando rapidamente ad oltre 3 minuti di ritardo, mentre i 6 inseguitori sono riusciti a rientrare sulla testa della corsa al km 54, andando così a formare un plotoncino di 11 corridori. Il gap del gruppo, in questa fase era tirato da Tim Declerq (Quick Step Alpha Vynil) e Timo Roosen (Jumbo Visma), è ulteriormente cresciuto toccando un massimo di circa 6 minuti e mezzo per poi attestarsi a lungo attorno ai 5 minuti.

La corsa ha proceduto a lungo su questo canovaccio e così le prime due cotes di giornata, la Cote de La Roche-en-Ardenne (2,7 km al 5,7%) posta al km 77 e la Cote de Saint-Roch (1 km al 10,3%) al km 124,1, non hanno riservato nessun sussulto. L’andatura del gruppo principale ha iniziato man mano ad aumentare con l’approssimarsi delle ultime 8 cotes ‘ufficiali’ in programma, concentrate negli ultimi 90 km di corsa. In cima alla Cote de Mont-le-Soie (1,7 km al 5,5%), posta a 89 km dal traguardo, il distacco è così sceso sotto i 3′20″, gap che si è poi mantenuto costante nei chilometri successivi. Superata senza colpi di scena la Cote de Wanne (3,5 km al 5%), il gruppo di testa si è letteralemente disintegrato lungo la quinta asperità di giornata, la Cote de Stockeau (1 km al 12,6%) posta ai -74, . Davanti sono così rimasti il duo della Lotto formato da Moniquet e Vanhoucke, la coppia della Total composta da Doubey e Ourselin e quindi Armirail e Wirtgen. Il loro vantaggio in cima alla Cote de la Haute Levée (2,2 km al 7,1%) era di circa 2′50″.
Ai -60, nel tratto di discesa in avvicinamento alla Cote du Rosier, una terribile caduta avvenuta in testa al plotone ha letteralmente tirato giù mezzo gruppo. Tra i corridori coinvolti Tim Wellens (Lotto-Soudal), Rigoberto Uran (EF Education-Easy Post), Brandon McNulty (UAE Team Emirates), Romain Bardet (Team DSM), Tom Pidcock (Ineos Grenadiers) e soprattutto Julian Alaphilippe (Quick Step Alpha Vynil). Il campione del mondo è finito in mezzo a due alberi ed è stato costretto al ritiro in ambulanza. Tra i corridori attardati anche Alejandro Valverde (Movistar Team), ma a differenza del transalpino lo spagnolo è riuscito rapidamente a riportarsi su quel che rimaneva del gruppo principale tirato dagli uomini della Bahrain-Victorius e transitato in cima al Rosier (4,4 km al 5,7%) con uno svantaggio di 2′30″ dai battistrada.

Sulla terzultima salita di giornata, la Cote de Desnié (1,6 km al 7,4%) ai -43, Mikel Landa (Bahrain-Victorius) ha impresso una serie di accelerazioni con l’evidente intento di portare via un drappello, ma il Basco ha sempre trovato la pronta reazione del gruppo, ormai ridotto ad una quarantina di unità. Le sfuriate del corridore delle Bahrain hanno però avuto l’effetto di far crollare il distacco ad 1′40″. Lungo il successivo falsopiano un altro corridore Bahrain, Wout Poels, ha provato a sorprendere gli avversari in contropiede. L’azione del neerlandese è stata però neutralizzata poco dopo, ai piedi della Cote de la Redoute (-30) grazie al lavoro della Quick Step. Sulla Cote simbolo della Liegi (2 km al 8,6 %) il gruppo dei battistrada è lettarlmente esploso sotto i colpi di Bruno Armirail che staccato tutti i compagni di fuga restando da solo al comando della corsa. Nel frattempo in testa al gruppo erano arrivati gli uomini della Quick Step Alpha Vynil impegnati a propiziare l’attacco di Remco Evenepoel (Quick Step Alpha Vynil) arrivato proprio in cima alla Redoute. Il giovane talento fiammingo ha impresso una stilettata con cui ha staccato tutti di ruota e si è lanciato in solitaria all’inseguimento di Armirail, ripreso ai -21,5. A quel punto il gruppo tirato sempre dagli uomini della Bahrain, pagava un distacco di circa 30″. Evenepoel ha continuato del suo passo con Armirail a ruota mantenendo il vantaggio inalterato fino ai piedi del la Cote de la Roche-aux-Faucons (-13), l’ultima asperità prima del traguardo. Lungo le prime rampe del durissimo strappo (1,3 km al 10,5%) Armirail si è staccato, mentre Evenepoel ha continuato con un ritmo piuttosto elevato, scollinando con oltre mezzo minuto su un gruppo sembrato fin troppo arrendevole. Quando però la corsa sembrava ormai decisa, sull’ultimo tratto all’insù, è arrivata l’accelerazione di Aleksander Vlasov (Bora-Hansgrohe) che ha portato il gap sotto i 20″. Dopo una ulteriore fase di rallentamento, il russo è ripartito tutto solo lanciandosi all’inseguimento di Evenepoel. Ma era ormai impossibile riprendere lo scatenato Remco che anzi ha continuato a guadagnare fino al traguardo, garantendosi la possibilità di esultare nelle ultime centinaia di metri. Alle spalle del fuoriclasse fiammingo, Vlasov era stato nel frattempo ripreso dal gruppetto degli inseguitori arrivato a 48″ e regolato allo sprint da Quentin Hermans (Inermarchè-Wanty-Gobert Materiaux) davanti a Wout Van Aert (Jumbo-Visma) che sale sul podio della Liegi 7 giorni dopo il 2° posto alla Roubaix. Alle loro spalle il duo colombiano formato da Daniel Martinez (Ineos Grenadiers) e Sergio Higuita (Bora-Hansgrohe). Completanto la top ten, Dylan Teuns (Bahrain-Victorius), Alejandro Valverde (Movistar Team), Neilson Powless (EF Education-Easy Post), Marc Hirschi (UAE Team Emirates) e Michael Woods (Israel-Premier Tech).

La campagna delle classiche di primavera finisce così con un succeso che rivitalizza la stagione della Quick Step Alpha Vynil e lancia definitivamente Evenepoel nel novero dei campioni.

Pierpaolo Gnisci

Remco Re a Liegi

Remco Re a Liegi (fonte:Sprint Cycling Agency)

A LIENZ PINOT BRINDA ALLA VITTORIA DOPO UN LUNGO DIGIUNO. BARDET VINCE IL TOTA 2022

aprile 22, 2022 by Redazione  
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Sotto una pioggia battente che ha condizionato gran parte della quinta e ultima tappa di Lienz, Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ) va nuovamente in fuga e questa volta riesce a vincere dopo tre anni di digiuno, cancellando la delusione di ieri. Nella volata a due con la strada che si impenna al 6%, il francese stacca David De La Cruz (Team Qazakstan) mentre nella lotta per la maglia verde Romain Bardet (Team DSM) stacca a sua volta Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) e vince il suo primo Tour of the Alps.

L’ultima tappa del Tour of The Alps 2022 parte da Lienz e finisce a Lienz dopo 114.5 km. La classifica generale, ancora abbastanza corta, prenderà la sua fisionomia definitiva al termine di una tappa difficile ma non difficilissima e che avrà il suo momento clou sul GPM di Stronach, a 10 km dall’arrivo: sono 3 km davvero tosti con pendenze costantemente in doppia cifra. Il duello tra Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) e Romain Bardet (Team DSM), separati da 2 soli secondi in classifica, può riservate sorprese dovute anche alla presenza di terzi o più incomodi. Anche il primo GPM di Bannberg, posto al km 40, non scherza, visto che bisognerà scalare oltre 5 km al 10% di pendenza media. Proprio prima dell’inizio del Bannberg, verso il km 30, si formava in testa un gruppo di 15 ciclisti: David De La Cruz (Team Astana Qazaqstan), Andrey Amador (Team INEOS), Lennard Kamna (Team BORA Hansgrohe), Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ), James Piccoli (Team Israel Premier Tech), Abner Gonzalez (Team Movistar), Marco Brenner (Team DSM), Johnatan Canaveral e Luca Covili (Team Bardiani CSF), Jefferson Cepeda (Team Caja Rural), Edoardo Zardini (Team Drone Hopper Androni Giocattoli), Davide Bais ed Igor Arrieta (Team Eolo Kometa), Mikel Iturria (Team Euskaltel Eyskadi) e Torstei Traeen (Uno X Pro Cycling Team). Il primo a scollinare sul Bannberg era Traeen. A 65 km dalla conclusione restavano in testa alla corsa De La Cruz, Amador, Kamna, Pinot, Arrieta e Traeen. Pinot e De La Cruz acceleravano sfruttando i numerosi saliscendi che precedevano il traguardo volante di Anras. Il francese e lo spagnolo si avvantaggiavano sugli ex compagni di fuga e così a 60 km dall’arrivo avevano 55 secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore. Il gruppo maglia verde aveva rallentato e per il momento era segnalato a oltre 7 minuti di ritardo dalla coppia di testa. De La Cruz si aggiudicava il traguardo volante di Anras posto al km 59.8. La coppia di testa aumentava il vantaggio sul primo gruppo inseguitore e soprattutto sul gruppo maglia verde. De La Cruz e Pinot affrontavano il durissimo GPM di Stronach con oltre 11 minuti di vantaggio sul gruppo maglia verde. Il francese attaccava con decisione staccando De La Cruz a circa 1 km dallo scollinamento e transitava per primo sul GPM. Nel tratto in discesa De La Cruz riusciva a rientrare sul francese a 4 km dall’arrivo. Nel frattempo la lotta era serrata alle loro spalle in ottica classifica generale. Thymen Arensman e Romain Bardet (Team DSM) acceleravano a circa 2 km dalla vetta del GPM di Stronach trainando con loro un ottimo Michael Storer (Team Groupama FDJ), mentre la maglia verde Bilbao si staccava. Il terzetto scollinava con circa 25 secondi di vantaggio su Bilbao e Bardet era virtualmente la nuova maglia verde. Intanto nello sprint ristretto per la vittoria di tappa, su una strada che si impennava al 5-6% negli ultimi 600 metri, Pinot aveva la forza di staccare De La Cruz ed andare a vincere a braccia alzate sul traguardo di Lienz, per una vittoria violuta fortemente dopo la grande delusione di ieri. Secondo era De La Cruz a 7 secondi di ritardo mentre terzo si classificava Kamna a 1 minuto e 46 secondi di ritardo da Pinot. A chiudere la top five, Arrieta era quarto a 2 minuti e 43 secondi di ritardo mentre Traeen era quinto a 3 minuti e 26 secondi di ritardo. Grazie al grande lavoro di Arensman che tirava il gruppetto con Storer e Bardet, quest’ultimo giungeva ottavo con oltre 30 secondi di vantaggio su Bilbao. Era il trionfo per Bardet che vinceva il suo primo Tour of The Alps senza aver vinto neanche una tappa. Il francese era la maglia verde definitiva mentre Bilbao scendeva addirittura al quarto posto a 37 secondi di Bardet. Nel mezzo, in seconda posizione si classificava Storer a 14 secondi di ritardo da Bardet mentre Arensman era terzo a 16 secondi di ritardo dal suo compagno di squadra. Per quanto riguarda le altre classifiche, Traeen vinceva quella dei GPM ed Arensman quella del miglior giovane. Anche se il TOTA non ha avuto ciclisti italiani protagonisti, è stata un’ottima corsa da seguire in preparazione del Giro d’Italia, ormai alle porte. E Bardet, considerando l’ottima forma, sarà un ciclista da tenere in grandissima considerazione dopodomani nella Liegi-Bastogne-Liegi, ultima classica delle Ardenne e della stagione al Nord.

Giuseppe Scarfone

Thibaut pinot vince a Lienz (foto: Tim de Waele/Getty Images)

Thibaut pinot vince a Lienz (foto: Tim de Waele/Getty Images)

LOPEZ VINCE A KALS AM GROSSGLOCKNER. BILBAO RESTA IN MAGLIA VERDE

aprile 21, 2022 by Redazione  
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Sulla salita conclusiva della quarta tappa del TOTA 2022, Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ) attacca a 10 km dall’arrivo e prova a inseguire una vittoria che gli manca da tre anni, ma un coriaceo Miguel Angel Lopez (Team Astana Qazaqstan) lo va a riprendere proprio sotto lo striscione dell’ultimo km. Il colombiano attacca a sua volta e si invola tutto solo verso la prima vittoria stagionale. Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) resta in maglia verde con soli 2 secondi di vantaggio su Romain Bardet (Team DSM)

La quarta tappa del TOTA 2022 si corre quasi interamente in Austria e precisamente da Villabassa a Kals am Grossglockner per un totale di 142.4 km. Il primo GPM di Kartitscher Sattel dopo 30 km potrebbe fare da trampolino di lancio della fuga di giornata. Successivamente si dovrà affontare il secondo GPM di Gailberg Sattel prima dell’arrivo in salita di Kals an Grossglockner. Quest’ultimo è lungo formalmente 12 km ma è diviso in due spezzoni, il primo dei quali ha le pendenze più arcigne. Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) dovrà difendersi dagli attacchi che gli saranno portati dai suoi avversari diretti, primo fra tutti Romain Bardet (Team DSM), che è distante soltanto 6 secondi in classifica generale. La fuga di giornata, dopo la partenza da Villabassa, partiva intorno al km 15 grazie all’azione di undici ciclisti: David De La Cruz (Team Astana Qazaqstan), Geoffrey Bouchard (Team AG2R Citroen), Patrick Gamper (Team BORA Hansgrohe), Vinicius Rangel Costa (Team Movistar), Omar El Gouzi e Luca Rastelli (Team Bardiani CSF), Simone Ravanelli (Team Drone Hopper Androni Giocattoli), Erik Fetter (Team Eolo Kometa), Igor Arrieta (Team Kern Pharma), Iker Ballarin (Team Euskaltel Euskadi) e Felix Engelhardt (Tirol KTM Cycling Team). La fuga affrontava il primo GPM di Kartitscher Sattel con un minuto circa di vantaggio sul gruppo inseguitore, tirato dagli uomini del Team Israel Premier Tech e del Team Bahrain Victorious. In cima al GPM restava davanti un terzetto con Bouchard, il primo a scollinare, De La Cruz e Ravanelli. Il gruppo maglia verde scollinava con una ventina di secondi di ritardo sul terzetto di testa, il quale veniva ripreso nella successiva discesa. Sul successivo GPM di Gailberg Sattel si formava una nuova fuga grazie all’azione di 15 uomini: Sebastian Henao e Fabio Felline (Team Astana Qazaqstan), Andrey Amador e Ben Swift (Team INEOS), Nicolas Prodhomme (Team AG2R Citroen), Matteo Fabbro ed Anton Palzer (Team BORA Hansgrohe), Jonathan Caicedo e Mrhawi Kudus (Team EF Education EasyPost), Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ), Omer Goldstein (Team Israel Premier Tech), Abner Gonzalez (Team Movistar), Natnael Tesfatsion (Team Drone Hopper Androni Giocattoli), Igor Arrieta (Team Kern Pharma) ed Unai Cuadrado (Team EUskaltel Euskadi). Iribar scollinava in prima posizione mentre il gruppo aveva rallentato e inseguiva ad oltre due minuti di ritardo. Palzer si aggiudicava il traguardo volante di Zettersfeldbahn posto al km 107.7. A 30 km dall’arrivo il vantaggio della fuga sul gruppo era di 1 minuto e 40 secondi. La fuga iniziava l’ultima salita verso l’arrivo con circa 1 minuto e mezzo di vantaggio sul gruppo maglia verde. Nel tratto più duro della salita attaccava Pinot. Il francese aumentava il vantaggio sugli ex compagni di fuga i quali venivano riassorbiti, chi prima chi dopo, dal gruppo in forte rimonta. A 5 km dalla conclusione la strada ricominciava a impennarsi dopo un breve tratto pianeggiante e Pinot dava tutto quello che aveva per provare ad ottenere una vittoria che gli mancava da quasi tre anni. Dal gruppo scattava Miguel Angel Moreno (Team Astana Qazaqstan) che rientrava su Pinot a 1 km dall’arrivo. Il colombiano accelerava a sua volta ed andava a vincere in solitaria sul traguardo di Kals am Grossglockner con un vantaggio di 7 secondi su Pinot mentre il gruppo maglia verde era regolato da Romain Bardet (Team DSM) a 15 secondi di ritardo da Lopez. In quarta posizione si classificava la maglia verde Pello Bilbao (Team Bahrain Merida) mentre chiudeva la top five Felix Gall (Team AG2R) in quinta posizione. Lopez ottiene la prima vittoria stagionale mentre in classifica generale Bardet si avvicina a Pello Bilbao. Il francese ha soltanto 2 secondi di ritardo dallo spagnolo e l’ultima tappa sarà quella decisiva per le sorti della classifica generale. Domani andrà di scena l’atto conclusivo del TOTA 2022. La quinta tappa da Lienz a Lienz presenta una parte centrale complicata con diverse salite, anche se è classificato il solo GPM di Bannberg dopo 40 km. La tappa si deciderà molto probabilmente sul secondo ed ultimo GPM di Stronach, a 10 km dall’arrivo. Sono poco più 3 km con pendenza media del 12.4%. Ci aspettiamo un finale davvero scoppiettante per la breve corsa a cavallo tra le Alpi.

Giuseppe Scarfone

Miguel Angel Lopez vince a Kals an Grossglockner (foto: Getty Images Sport)

Miguel Angel Lopez vince a Kals an Grossglockner (foto: Getty Images Sport)

DYLAN TEUNS FA LA VOCE GROSSA SUL MURO DI HUY!

aprile 20, 2022 by Redazione  
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Dylan Teuns (Bahrain Victorious) si impone alla Freccia Vallone 2022 con un’azione di forza a 150 metri dal traguardo che piega la resistenza dei più quotati avversari. L’ultimo a cedere è Alejandro Valverde (Movistar) che qui ha i record di vittorie in carriera, mentre sale sul terzo gradino del podio Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe). Fa notizia, in negativo, il quarto posto del campione del mondo Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl), per la prima volta fuori dal podio in sei partecipazioni. Mai protagonista, invece, l’atteso Tadej Pogacar (UAE Team Emirates), che nonostante resti davanti non riesce a seguire l’accelerazione decisiva di Teuns creando un buco in cui fa “entrare” inizialmente anche Alaphilippe!

La fuga di giornata riesce ben presto a formarsi e così caratterizzare i primi chilometri della Freccia Vallone 2022. A riuscire ad evadere dal gruppo sono Jimmy Janssens (Alpecin-Fenix), Pierre Rolland (B&B Hotels-KTM), Bruno Armirail (Groupama-FDJ) , Valentin Ferron (TotalEnergies), Simon Guglielmi (Arkea-Samsic), Daryl Impey (Israel-Premier Tech), Chris Juul-Jensen (BikeExchange-Jayco) e Morten Hulgaard (Uno-X), raggiunti qualche chilometro dopo da Luc Wirtgen e Jens Reynders. Il gruppo scivola subito a 3’ di ritardo, in testa si alternano la Ineos Grenadiers, la Quick-Step Alpha Vinyl e l’UAE Team Emirates. A poco meno di 80 Km dalla conclusione, grazie anche all’aiuto all’inseguimento da parte della EF Education – EasyPost e della Jumbo Visma, il margine dei fuggitivi scende sotto i 2’. La corsa inizia ad entrare nel vivo con l’ingresso nel circuito finale, caratterizzato dal triplice passaggio sul Muro di Huy. Alla testa della corsa non resta che gestire 1’30” di vantaggio al passaggio sulla Côte d’Ereffe. L’altra asperità, la Côte de Cherave, fa staccare Reynders: sono i primi segnali di una fuga che va a dissolversi. La stessa sorte poco dopo tocca anche a Wirtgen. Al primo passaggio dal traguardo gli otto in testa conservano poco più di 1’10” di vantaggio. Dietro il gruppo prende in testa il muro con gli uomini della Movistar, nonostante sia il primo dei tre passaggi previsti il ritmo è sostenuto tanto che a farne le spese, a sorpresa, è Tom Pidcock (Ineos Grenadiers). Allo scollinamento subito un cambio in testa con una nuova fase di corsa e questa volta il blocco della Bahrain Victorious prova a sfruttare il vento laterale per spezzare un gruppo già allungatissimo. La cosa non riesce e produce solo un ulteriore avvicinamento ai battistrada, ormai a 50”. Al passaggio dalla Côte d’Ereffe nel gruppo di testa restano Armirail, Ferron, Guglielmi, Impey e Janssens che, grazie ad un rilassamento del gruppo inseguitore, riescono a portarsi a 2’ di vantaggio. E’ la quiete prima della tempesta. Infatti sulla successiva Côte de Cherave Alberto Bettiol (EF Education – EasyPost) lancia all’attacco il compagno di squadra Simon Carr, azione che fa calare di nuovo il vantaggio dei fuggitivi a 30″. Subito dopo il secondo passaggio sul Muro d’Huy, mentre Carr raggiunge i battistrada, in testa le squadre più attese conquistano le prime posizioni a difesa dei propri capitani. Davanti, intanto, dopo aver rifiatato, Carr prova ad andarsene tutto solo a 19 chilometri dalla conclusione, seguito da Ferron. Dietro è uno straordinario Damiano Caruso (Bahrain Victorious) a dettare il ritmo dell’inseguimento, a cui viene data nuova linfa anche dagli uomini Ineos con Geraint Thomas a sacrificarsi per i compagni. A 9 Km dalla conclusione, grazie anche all’azione di Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl), la fuga viene annullata. Come da canovaccio sarà ancora il Muro di Huy a decretare il vincitore della Freccia Vallone, infatti anche la penultima asperità, la Côte de Cherave, non offre particolari attacchi se non un allungo degli uomini Cofidis con un attacco di Rémy Rochas. Il francese guadagna poche decine di metri, raggiunto successivamente da Mauri Vansevenant (Quick-Step Alpha Vinyl) e Soren Kragh Andersen (Team DSM). I tre riescono a portarsi a 12” dal plotone, ormai lanciatissimo verso l’ultima ascesa a Huy, che li riacciuffa pochi metri prima dell’ultimo chilometro. Davanti si porta subito la Movistar, prima con Carlos Verona e poi con Enric Mas, alla cui ruota si fa trovare pronto Alejandro Valverde. Gli spagnoli vengono subito affiancati da Dylan Teuns (Bahrain-Victorious), mentre Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) e Julian Alaphilippe (Quick-Step Alpha Vinyl) restano un po’ più indietro. Superata la doppia curva, quella con le pendenze maggiori, il gruppo si apre sempre meno folto e nel tratto diritto che porta al traguardo è Teuns a piazzare il colpo di pedale più deciso a 300 metri dalla conclusione. Inizialmente la reazione di Valverde è ottima, tanto che segue il belga con a ruota Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe). Dietro i tre cede improvvisamente Tadej Pogacar, che va a creare così un buco che costringe Alaphilippe a passarlo di lato. Davanti Valverde sembra riuscire ad affiancare Teuns, ma cede anche lui alla progressione del belga, che riesce ad alzare tutto solo le braccia al cielo. Grande prova di forza di Teuns e di tutta la Bahrain Victorious, che si dimostra essere tra le squadre più in forma di questa stagione. Il fuoriclasse madrileno, alla sua ultima stagione tra i professionisti, deve accontentarsi del secondo posto; terzo è un rigenerato Vlasov, quarto arriva Alaphilippe, quinto si piazza Daniel Felipe Martinez (Ineos Granadiers). Il miglior italiano è Domenico Pozzovivo (Intermarché-Wanty-Gobert), che chiude al quindicesimo posto

Antonio Scarfone

Il testa a testa tra Teuns e Valverde sul muro di Huy (foto Getty)

Il testa a testa tra Teuns e Valverde sul muro di Huy (foto Getty)

KAMNA VINCE A VILLABASSA. PELLO BILBAO RESTA IN MAGLIA VERDE

aprile 20, 2022 by Redazione  
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A Villabassa, nella terza tappa del TOTA 2022, una fuga partita soltanto dopo una sessantina di km riesce a superare indenne i GPN di Terento e soprattutto del Passo Furcia e si gioca la vittoria. E’ decisivo l’allungo di Lennard Kamna (Team BORA Hansgrohe) ad 1 km dall’arrivo. Il tedesco vince praticamente in solitaria mentre Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) mantiene agevolmente la maglia verde e domani dovrà difenderla sull’unico arrivo in salita di Kals am Glossglockner.

La Lana – Villabassa, terza frazione del TOTA 2022, può dare altri interessanti spunti per quanto riguarda la definizione della classifica generale, una volta giunti al giro di boa della breve corsa a tappe alpina. I GPM di Terento e del Passo Furcia, situati nella seconda metà del percorso, decideranno l’esito della tappa, probabilmente ancora una volta ‘dedicata’ agli uomini di classifica. Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) parte da Lana in maglia verde e sembra aver acquisito sulla strada i gradi di capitano a dispetto di Landa e Buitrago. Da Lana non partiva Vincenzo Albanese (Team Eolo Kometa). La costante serie di attacchi e contrattacchi faceva presagire una complicata concretizzazione della fuga odierna. Ancora dopo una cinquantina di km la fuga non era ancora definita. Intorno al km 55 ci provavano Natnael Tesfatsion (Team Drone Hopper Androni Giocattoli), Lennard Kamna (Team BORA Hansgrohe), Josè Joaquin Rojas (Team Movistar), Unai Iribar (Team Euskaltel Euskadi), Mattia Bais (Team Eolo Kometa) e James Piccoli (Team Israel Premier Tech) ma il gruppo annullava questo tentativo nel giro di un paio di km. Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ) si aggiudicava il primo traguardo volante di Velturno posto al km 55.6. Finalmente il gruppo si rialzava dopo oltre 60 km e si formava la fuga grazie all’azione di dodici uomini. Oltre a Rojas, Iribar, Kamna e Tesfatsion, già protagonisti nell’attacco precedente, erano presenti Vadim Pronskiy (Team Astana Qazaqstan), Andrey Amador (Team INEOS), Merhawi Kudus (Team EF Education EasyPost), Reuben Thompson (Team Groupama FDJ), Will Barta (Team Movistar), Jonathan Lastra (Team Caja Rural), Torstei Traeen (Uno X Pro Cycling Team) e Chris Hamilton (Team DSM). Ad 84 km dall’arrivo il vantaggio della fuga sul gruppo maglia verde sfiorava i 3 minuti. Iribar scollinava in prima posizione sul primo GPM di Terento posto al km 91.6. Il gruppo inseguiva a circa 3 minuti di ritardo tirato dagli uomini del Team Bahrain Victorious. Il successivo GPM del Passo Furcia, con i suoi ultimi durissimi 3 km, sarebbe stato decisivo per le ambizioni dei dodici uomini in fuga. Il drappello di testa affrontava le prime rampe del Passo Furcia con quasi 3 minuti di vantaggio sul gruppo maglia verde. Gli ultimi 3 km facevano la selezione decisiva e restavano in testa Pronskiy e Traeen. Era il norvegese a scollinare in prima posizione ma nella successiva discesa era vittima di una caduta e così Pronskiy restava da solo. Al suo inseguimento, ad una ventina di secondi, era segnalato Piccoli. Il canadese riusciva a raggiungere Pronskiy a 19 km dall’arrivo. A 15 km dall’arrivo in testa alla cora si formava un gruppo che oltre a Pronskiy e Piccoli comprendeva anche Amador, Kamna, Kudus, Barta, Lasta e Tesfatsion, tutti quanti reduci dalla fuga di giornata. Il gruppo, o meglio, gruppetto maglia verde, con tutti i migliori, inseguiva a 1 minuto e 15 secondi di ritardo. Kudus era vittima di un problema meccanico e si staccava dal gruppetto di testa a 10 km dall’arrivo. Il forcing di Team Bahrain Victorious, Team INEOS e Team DSM avvicinava il gruppo maglia verde alla testa della corsa ed a 8 km dall’arrivo il vantaggio dei fuggitivi era sceso a 1 minuto. Kamna scattava a 1 km dall’arrivo guadagnando un centinaio di metri sui diretti avversari. Il tedesco manteneva un vantaggio tale da non poter essere più raggiunto ed andava a vincere sul traguardo di Villabassa con 3 secondi di vantaggio su Amador e 4 secondi di vantaggio su Lastra. Il gruppo maglia verde era regolato da Sean Quinn (Team EF Education First) a 57 secondi di ritardo. Kamna ottiene la seconda vittoria stagionale dopo essersi già imposto lo scorso Febbraio nella quinta tappa della Vuelta a Andalucia. In classifica generale resta tutto invariato rispetto alla tappa di ieri, con Pello Bilbao che resta in prima posizione davanti a Romain Bardet (Team DSM) ed Attila Valter (Team Groupama FDJ). Domani è in programma la quarta tappa da Villabassa a Kals am Glossglockner. E’ l’unica tappa del TOTA 2022 che prevede un arrivo in salita, anche se divisa in due parti. Vedremo se il Team Bahrain Victorious, ormai faro della corsa, lascerà andare la fuga come oggi oppure saranno gli uomini di classifica a darsi battaglia per la vittoria.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Kamna a Villabassa (Tim de Waele/Getty Images)

La vittoria di Kamna a Villabassa (Tim de Waele/Getty Images)

BILBAO, VITTORIA SUL FILO DI LANA. TAPPA E MAGLIA PER LO SPAGNOLO

aprile 19, 2022 by Redazione  
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Nella volata ristretta della seconda tappa del TOTA 2022, Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) la spunta su Romain Bardet (Team DSM) sul traguardo di Lana dopo che la fuga di giornata veniva annullata a 10 km dall’arrivo. Lo spagnolo è la nuova maglia verde, anche grazie al lavoro della sua squadra che mette all’angolo l’ex leader Geoffrey Bouchard (Team AG2R).

La seconda tappa del TOTA 2022 da San Martino di Castrozza a Lana parte in salita per i ciclisti visto che si affronteranno immediatamente le difficili rampe del Passo Rolle. Al suo scollinamento, al km 22, probabilmente si sarà già formata la fuga che però non avrà vita facile visto l’esito della prima tappa, con il gruppo inseguitore che non è riuscito a chiudere su Geoffrey Bouchard (Team AG2R), prima maglia verde della corsa alpina. Il successivo Passo della Mendola che si affronterà al km km 82 sarà quasi certamente lo spartiacque della tappa e deciderà il suo esito. Dopo una breve discesa verso Fondo si ricomincerà a salire verso il Passo delle Palade la cui scalata su pendenze modeste anticiperà la discesa ed il tratto di pianura finale verso Lana. Insomma una tappa tutta da seguire nella quale la classifica generale potrà subire ulteriori assestamenti. Com’era prevedibile, già lungo la scalata del Passo Rolle il gruppo esplodeva e tra attacchi e contrattacchi restava in testa un drappello di dieci ciclisti che includeva anche nomi di primissima fascia. I dieci erano Hermann Pernsteiner (Team Bahrain Victorious), Miguel Angel Lopez e Vadim Pronskiy (Team Astana Qazaqstan), Pavel Sivakov (Team INEOS), Felix Gall (Team AG2R Citroen), Cian UIJTDEBROEKS Uijtdebroeks (Team BORA Hansgrohe), Jonathan Caicedo (Team EF Education EasyPost), Matteo Badilatti e Michael Storer (Team Groupama FDJ) e Thymen Arensman (Team DSM). Lopez scollinava in prima posizione. Alle spalle del gruppo di testa erano segnalati ad oltre 1 minuto di ritardo Carl Fredrik Hagen (Team Israel Premier Tech), Chris Hamilton (Team DSM) e Ivan Cobo (Team Kern Pharma). Il grippo maglia verde, formato per adesso da un a trentina di unità, aveva invece 2 minuti e 30 secondi di ritardo. La settantina di km tra pianura e discesa che portavano ai piedi del Passo della Mendola vedevano il forcing dell’AG2R per chiudere sulla fuga, nonostante la presenza di Gall nel gruppo di testa. Lopez si aggiudicava il traguardo volante di Cavalese posto al km 54.8. Nel frattempo Hagen rientrava nel gruppo di testa mentre, Cobo ed Hamilton venivano riassorbiti dal gruppo che a 90 km dall’arrivo aveva un ritardo di 3 minuti e mezzo sulla fuga. Il gruppo di testa iniziava la scalata verso il Passo della Mendola con 2 minuti di vantaggio sul gruppo maglia verde. I primi a staccarsi dal gruppo di testa erano Hagen e Pronskiy. Nel gruppo maglia verde era il Team Bahrain Victorious a fare un forcing abbastanza deciso, che metteva in difficoltà proprio Bouchard ed anche Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ), ancora lontano dalla forma migliore. Sivakov attaccava negli ultimi metri prima del passaggio sul Passo della Mendola. Il russo scollinava con una decina di secondi di vantaggio sul primo gruppo inseguitore mentre il grosso del gruppo era segnalato a poco più di un minuto di ritardo. Sivakov e Storer restavano in testa alla corsa quando mancavano una quarantina di km all’arrivo. Alle loro spalle il gruppo tirato dal Team Bagrain Victorious si riduceva sempre di più e nonostante Bouchard fosse rientrato in un primo tempo grazie all’aiuto dei suoi compagni, si staccava definitivamente ad una ventina di km dall’arrivo, lungo la discesa del Passo delle Palade. L’efficacia del forcing del Team Barain Victorius era dimostrata dalla’annullamento dell’azione di Sivakov e Storer, ripresi a 10 km dall’arrivo. I ciclisti che avevano formato la fuga di giornata questa volta non riuscivano nell’intento di giocarsi la vittoria di tappa. Nella volata ristrettissima che andava di scena a Lana era Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) a prevalere su Romain Bardet (Team DSM) e su Attila Valter (Team Groupama FDJ). La top five si completava con il quarto posto di Felix Gall (Team AG2R Citroen) ed il quinto posto di Eddie Dunbar (Team INEOS), mentre per il primo ciclista italiano classificato bisognava scorrere l’ordine d’arrivo fino alla 31° posizione, nella quale appariva il nome di Fabio Felline (Team Astana Qazaqstan). Bilbao ottiene la seconda vittoria stagionale dopo quella nella terza tappa del Giro dei Paesi Baschi. Lo spagnolo balza al comando in classifica generale con 6 secondi di vantaggio su Bardet e 12 secondi di vantaggio su Valter. Domani è in programma la terza tappa da Lana a Villabassa per un totale di 154.6 km. Le due salitelle di Velturno e di Naz, poste nella prima metà del percorso, riscalderanno i pedali dei ciclisti che troveranno più avanti i due GPM, Terento e Passo Furcia, rispettivamente di seconda e di prima categoria. Quest’ultimo in particolare, lungo poco meno di 8 km, presenta nella parte centrale 3 km con pendenze costantemente in doppia cifra. Dallo scollinamento mancheranno circa 23 km all’arrivo, sul quale dovrebbe arrivare al 99% un gruppetto risicato di uomini in cui saranno presenti i veri pretendenti alla vittoria finale.

Giuseppe Scarfone

La vittoria di Pello Bilbao a Lana (foto: Getty Images)

La vittoria di Pello Bilbao a Lana (foto: Getty Images)

BOUCHARD, PASQUETTA COL BOTTO. TAPPA E MAGLIA AL TOTA 2022

aprile 18, 2022 by Redazione  
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La fuga della prima tappa del Tour of the Alps 2022 resiste fino alla fine al ritorno del gruppo e Geoffrey Bouchard (Team AG2R) ha la gamba giusta per mantenere una distanza tale da consentirgli di vincere sul traguardo di San Martino di Castrozza ed indossare la prima maglia verde di leader della classifica generale.

Il Tour of The Alps 2022 si sviluppa lungo cinque tappe in linea dove ovviamente è predominante un’altimetria costituita da salite più o meno lunghe e più o meno difficili. Tra le squadre WT presenti, Team Bahrain Victorious porta due pezzi da novanta come Mikel Landa e Pello Bilbao, che possono diventare a ben vedere i fari della corsa. Risponde presente l’INEOS Grenadiers che porta sulle Alpi due ottimi scalatori come Eddie Dundar e Richie Porte, oltre a Pavel Sivakov, già vincitore qui nel 2019. Tra gli outsider, ma neanche poi tanto outsider, troviamo ciclisti del calibro di Miguel Angel Lopez (Team Astana Qazaqstan), Romain Bardet (Team DSM) e Thibaut Pinot (Team Groupama FDJ), quest’ultimo alla costante ricerca di una forma che manca, almeno per i risultati che contano, da un paio d’anni. La prima tappa parte da Cles ed arriva a San Martino di Castrozza dopo 161 km. I ciclisti incontreranno le insidie altimetriche più importanti nella seconda parte del percorso, quando dovranno scalare il Passo Brocon ed il successivo Passo Gobbera. Gli ultimi 25 km tra discesa e pianura serviranno a capire quali e quanti ciclisti saranno rimasti nel groppo di testa con la classifica generale che potrebbe già essere abbastanza delineata. Dopo la partenza da Cles si formava la fuga di giornata grazie all’azione di sei ciclisti: Mattia Bais (Team Drone Hopper – Androni Giocattoli), Geoffrey Bouchard (Team AG2R Citroen), Asier Etxeberria (Team Euskaltel Euskadi), Vinicius Rangel Costa (Team Movistar), Ben Zwiehoff (Team BORA Hansgrohe) ed Emanuel Zangerle (Tirol KTM Cycling Team). Al traguardo intermedio di Pergine Valsugana, posto al km 55.6 e vinto da Zangerle, il vantaggio della fuga sul gruppo inseguitore era di circa 6 minuti. Il gruppo era tirato dal Team Bahrain Victorious e dal Team Israel Premier Tech. Sulle prime rampe del Passo Brocon la fuga iniziava a perdere qualche pezzo. Si segnalavano in difficoltà sia Zangerle che Rangel Costa. Bouchard e Zwiehoff, dal canto loro, allungavano a circa 3 km dallo scollinamento. Era il francese a scollinare in prima posizione mentre il gruppo era segnalato a 4 minuti di ritardo. Prima del successivo GPM di Passo Gobbera, Etxeberria e Bais riuscivano a rientarre su Bouchard e Zwiehoff ma il ritmo imposto specialmente dal francese sul secondi GPM era tale da mettere ancora una volta in difficoltà lo spagnolo e l’italiano. Proprio Bouchard scollinava in prima posizione mentre il gruppo inseguitore, tirato dagli uomini del Team INEOS aveva accorciato il distacco sulla testa della corsa a poco più di 2 minuti. Nella successiva discesa il francese allungava tentando l’azione personale. A 16 km dall’arrivo Bouchard aveva 50 secondi di vantaggio sui tre ex compagni di fuga e 2 minuti di vantaggio sul gruppo. Bouchard passava sulla linea del traguardo una prima volta quando mancavano 13 km alla conclusione. Il gruppo inseguitore aveva ancora 1 minuto e 45 secondi da recuperare su Bouchard. Nel frattempo Bais, Zwiehoff ed Etxeberria venivano ripresi dal gruppo quando mancavano 11 km all’arrivo. A 7 km dall’arrivo il vantaggio di Bouchard sul gruppo era sceso a 1 minuto e 15 secondi. Il francese accusava i primi sintomi di stanchezza e la sua pedalata si faceva meno incisiva. Uno zampellotto a circa 3 km dall’arrivo faceva diminuire ulteriormente il suo vantaggio sul gruppo allungatissimo. A 2 km dalla fine il vantaggio del francese era di soli 12 secondi e la strada in leggera discesa e qualche curva a gomito favorivano Bouchard che riusciva a vincere sul traguardo di San Martino di Castrozza con 5 secondi di vantaggio su Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) e Romain Bardet (Team DSM). Chiudevano la top five Vincenzo Albanese (Team EOLo Kometa) in quarta posizione e Felix Gall (Team AG2R) in quinta posizione. In classifica generale Bouchard, alla prima vittoria stagionale, è la prima maglia verde con 9 secondi di vantaggio su Pello Bilbao e 11 secondi di vantaggio su Bardet. Domani la seconda tappa da San Martino di Castrozza a Lana è lunga poco più di 154 km e vede subito dopo la partenza la scalata del Passo Rolle, GPM di seconda categoria, lungo poco più di 21 km e sul quale probabilmente si formerà la fuga di giornata. Successivamente i ciclisti sono attesi dal secondo GPM del Passo della Mendola posto al km 104, al quale seguirà il Passo delle Palade, non classificato come GPM ma pur sempre in una costante ascesa di 13 km. Gli ultimi 30 km sono prevalentemente in discesa e in pianura, per cui, come nella tappa odierna. Una tappa nel complesso dura che ci potrà dire qualcosa in più in ottica classifica generale.

Giuseppe Scarfone

Geoffrey Bouchard vince a San Martino di Castrozza (foto: Getty Images)

Geoffrey Bouchard vince a San Martino di Castrozza (foto: Getty Images)

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