SERGIO HIGUITA VINCE AD AMOREBIETA. VINGEGAARD RESTA IN MAGLIA GIALLA

aprile 7, 2023 by Redazione  
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Nella quinta e penultima tappa del Giro dei Paesi Baschi, il solito finale esplosivo con continue salitelle brevi ma ripidissime favorisce nel finale un gruppo con i ciclisti più forti in cui è Sergio Higuita (Team BORA Hansgrohe) a prevalere in volata. Jonas Vingegarrd (Team Jumbo Visma)resta in maglia gialla ed è ad un passo dalla vittoria nella breve corsa basca

La quinta tappa del Giro dei Paesi Baschi 2023 ripropone un percorso già visto e rivisto con i soliti ripidi gpm ed i dentelli nel finale che possono far esplodere la corsa. Dopo la partenza da Amorebieta già la prima salita di Montecalvo posta dopo 11 km e mezzo può essere il trampolino giusto per la fuga di giornata. Ed infatti proprio su questa salita evadevano dal gruppo principale Rémi Cavagna e Mattia Cattaneo (Team Soudal Quick Step). Era il francese a scollinare in prima posizione. Era invece Cattaneo a scollinare in prima posizione sul successivo gpm di Natxitua posto al km 54.2. La coppia di testa raggiungeva il vantaggio massimo sul gruppo maglia gialla, di poco inferiore ai 5 minuti, intorno al km 70. Cattaneo si aggiudicava anche il terzo gpm di Paresi posto al km 102.1. A 50 km dalla conclusione, il vantaggio della fuga sul gruppo maglia gialla era sceso a 2 minuti e 45 secondi. Era come al solito il Team Jumbo Visma a comandare le operazioni ed a dettare il ritmo più consono all’inseguimento di Cavagna e Cattaneo. L’italiano si aggiudicava il primo traguardo volante di Muxika posto al km 124 ed il successivo gpm di Balarrinaga posto al km 140.3. I due ciclisti di testa venivano ripresi dal gruppo poco prima del secondo traguardo volante di Amorebieta-Ttxano, posto al km 147.1, sul quale transitava per primo Romain Gregoire (Team Groupama-FDJ). Gli attacchi e i contrattacchi negli ultimi 10 km di tappa, favoriti da alcuni dentelli con pendenze che arrivavano anche al 13%, frazionavano il gruppo ma nelle posizioni di testa era sempre presente e vigile la maglia gialla Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), che in alcune occasioni provava anche l’allungo. La volata vedeva protagonista un gruppo forte di una ventina di unità ed ad imporsi in volata era Sergio Higuita (Team BORA Hansgrohe) davanti ad Andrea Bagioli (Team Soudal Quick Step) e Mattias Skjelmose Jensen (Team Trek Segafredo). Chiudevano la top five Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla) in quarta posizione e Mauro Schmid (Team SOudal Quick step) in quinta posizione. Higuita ottiene la prima vittoria stagionale mentre in classifica generale Vingegaard conserva la maglia gialla con 13 secondi di vantaggio su Mikel Landa (Team Bahrain Victorious) e 31 secondi di vantaggio su David Gaudu (Team Groupama FDJ). Visto che in 40 secondi sono racchiusi 10 ciclisti, nell’ultima tappa di domani ancora è tutto possibile anche se Vingegaard parte come favorito per la vittoria finale. Sono ben sette i gpm che i ciclisti affronteranno da Eibar ad Eibar, ultima tappa di quadi 138 km. In caso di ritmo forsennato, alcune di queste sette salite potrebbero fare danni e la più dura di tutte, Krabelin, posta al km 70.2, praticamente a metà del percorso, aspetta i ciclisti per far esplodere la corsa. Insomma Vingegaard dovrà tenere gli occhi ben aperti fino alla fine per portare a casa la seconda corsa a tappe stagionale dopo il Gran Camino vinto lo scorso Febbraio.

Antonio Scarfone

Sergio Higuita vince ad Amorebieta (foto: Getty Images)

Sergio Higuita vince ad Amorebieta (foto: Getty Images)

A SANTURTZI VINGEGAARD CONCEDE IL BIS ED E’ SEMPRE PIU’ MAGLIA GIALLA

aprile 6, 2023 by Redazione  
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Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) si esalta nel tratto più duro dell’ultimo gpm dell’Asturiana e prende il volo insieme ad un coriaceo Mikel Landa (Team Bahrain Victorious). La coppia si dà cambi regolari e si gioca la vittoria di tappa col danese che ha la meglio sullo spagnolo. Buon quarto posto di Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla) che resta nella top five in classifica generale

Con un’azione da vero campione Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) ieri ha vinto la terza tappa sul durissimo arrivo in salita di Villabona ed è diventato la nuova maglia gialla del Giro dei Paesi Baschi 2023. Il danese ha tutta l’aria di voler portare a compimento la vittoria finale nella breve corsa basca, arricchendo così le vittorie che stanno facendo della squadra olandese il nuovo cannibale del ciclismo – i riferimenti a Wout van Aert, Dylan van Baarle, Christophe Laporte, Primoz Roglic sono del tutto casuali…Oggi la quarta tappa prende il via da Santurtzi e termina nella stessa località basca dopo circa 176 km. Dei quattro gpm in programma, quello più duro è senza dubbio il quarto ed ultimo de La Asturiana, oltre 7 km al 6.3% di pendenza media ma con i primi 3 km che non scendono mai al di sotto dell’8%. Dopo lo scollinamento gli ultimi 15 km sono quasi tutti in discesa perciò coloro che si sono avvantaggiati sull’ultima salita avranno ottime possibilità di giocarsi la vittoria di tappa. La fuga di giornata vera e propria, dopo vari tentativi di attacco nei primi venti km, si formava sul primo gpm di Malkuartu, posto al km 35, grazie all’azione di Harm Vanhoucke (Team DSM); Jonathan Caicedo (Team EF Education EasyPost), Natnael Tesfatsion (Team Trek Segafredo), Jon Barrenetxea (Team Caja Rural-RGA Seguros) ed Alan Jousseaume (Team TotalEnergies). Barrenetxea scollinava in prima posizione e la fuga accumulava un po’ di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Lo spagnolo si ripeteva sui due successivi gpm di Santa Koloma e di Bezi, posti rispettivamente al km 80.5 ed al km 103.2. A 70 km dalla conclusione il vantaggio della fuga sul gruppo era di 4 minuti e 40 secondi. Tesfatsion vinceva il primo traguardo volante di Santurtzi posto al km 131.5. Il gruppo maglia gialla, tirato dagli uomini della Jumbo Visma, riprendeva la fuga in tempo per permettere a Jonas Vingegaard di vincere il secondo traguardo volante di Larigada posto al km 148.7. Nel tratto più duro della salita de l’Asturiana Vingegaard e Mikel Landa (Team Bahrain Victorious) allungavano sul gruppo principale. Era il danese a scollinare in prima posizione. La coppia di testa si dava cambi regolari ed andava a giocarsi la vittoria di tappa che nello sprint a due arrideva a Vingegaard. Landa era secondo mentre a 2 secondi di ritardo Mauro Schmid (Team Soudal Quick Step) regolava il gruppetto degli inseguitori. Chiudevano la top five Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla) in quarta posizione e Brandon McNulty (UAE Team Emirates) in quinta posizione. Vingegaard ottiene così il bis dopo la vittoria di ieri e rafforza la sua maglia gialla visto che adesso conduce in classifica generale con 31 secondi di vantaggio su Gaudu e 33 secondi di vantaggio su Sobrero. Domani è in programma la quarta tappa che parte da Amorebieta e si conclude ad Amorebieta dopo 166 km in cui si affronteranno quattro gpm e dove ancora una volta troveremo un finale duro con tre dentelli che raggiungono pendenze in doppia cifra. Sarà perciò un’altra tappa scoppiettante prima del gran finale di sabato che prevede la scalata di ben 7 gpm.

Antonio Scarfone

La vittoria di Vingegaard nella quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi (Getty Images Sport)

La vittoria di Vingegaard nella quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi (Getty Images Sport)

JASPER PHILIPSEN VINCE DA FAVORITO IL SCHELDEPRIJS

aprile 5, 2023 by Redazione  
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Nella semiclassica che tradizionalmente viene considerata come un campionato del mondo tra i velocisti, Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck) vince con autorità davanti a Sam Welsford (Team DSM) e Mark Cavendish (Team Astana Qazaqstan)

Il Scheldeprijs si conferma corsa per velocisti visto che negli oltre 205 tra Terneuzen e Schoten non vi è ombra di salite. La semiclassica che quest’anno si disputa nella settimana tra Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix non può fare a meno perciò di vedere ai nastri di partenza alcuni tra i più forti uomini veloci in circolazione, a partire da Alexander Kristoff (Uno-X Pro Cycling Team) che vorrà difendere la vittoria ottenuta nel 2022 al termine di una corsa condizionata dal maltempo. Tra i ciclisti che lo insidieranno sono presenti tra gli altri Jasper Philipsen (Team Alpecin Deceuninck), Fabio Jakobsen (Team Soudal Quick Step), Sam Welsford (Team DSM), Caleb Ewan (Team Lotto Dstny), Gerben Thijssen (Team Intermarchè Circus Wanty), Mark Cavendish (Team Astana Qazaqstan), Dylan Groenewegen (Team Jayco AlUla) e Jordi Meeus (Team BORA Hansgrohe). Tra gli italiani, quello con le chance migliori potrebbe essere Albero Dainese (Team DSM), anche se dovrà probabilmente condividere la leadership di squadra con Welsford. Alla partenza è presente anche Mathieu van der Poel (Team Alpecin Deceuninck), che svolgerà una sorta di allenamento in vista della Parigi-Roubaix di domenica. La fuga che ha caratterizzato la corsa ha preso il via intorno al km 10 grazie all’azione di sette ciclisti: Ceriel Desal (Team Bingoal WB), Josh Kench (Team Bolton Equities Black Spoke), Giulio Masotto (Team Corratec), Ruben Apers (Team Flanders – Baloise), Filippo Ridolfo (Team Novo Nordisk) e Bram Dissel e Vincent Hoppezak (Team BEAT Cycling Club). Il gruppo ha controllato la fuga non permettendo di far lievitare il suo vantaggio eccessivamente. Dopo 120 km il vantaggio della fuga era di 1 minuto e 20 secondi. La pressochè totale assenza di vento favoriva la marcia dei ciclisti e specialmente del gruppo inseguitore, alla testa del quale le squadre dei velocisti si davano cambi regolari. A circa 30 km dalla conclusione l’Uno-X Pro Cycling Team ed il Team DSM acceleravano in testa al gruppo, mentre qualche km più tardi i primi fuggitivi a rialzarsi erano Kench, Masotto ed Hoppezak. Anche uomini del Team Alpecin Deceuninck e del Team Soudal Quick Step avanzavano nelle prime posizioni del gruppo. Una volta conclusa la fuga, si aspettava soltanto la volata finale. Anche Van der Poel con una trenata delle sue contribuiva a mantenere alta l’andatura. La volata vedeva imporsi Jasper Philipsen che vinceva da favorito davanti a Sam Welsford e Mark Cavendish. Chiudevano la top five Dykan Groenewegen in quarta posizione e Gerben Thijssen in quinta posizione. Nella top ten si segnalava anche il decimo posto di Giacomo Nizzolo (Team Israel Premier Tech), primo italiano all’arrivo. Philipsen conferma l’ottima forma del periodo che lo ha già visto trionfare circa due settimane fa nella Classic Brugge DePanne, oltre alle precedenti due vittorie di tappa alla Tirreno Adriatico.

Antonio Scarfone

Jasper Philipsen vince il Scheldeprijs (foto: Luc Claessen/Getty Images)

Jasper Philipsen vince il Scheldeprijs (foto: Luc Claessen/Getty Images)

VINGEGAARD SENZA RIVALI A VILLABONA. TAPPA E MAGLIA PER IL DANESE

aprile 5, 2023 by Redazione  
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Nella terza tappa del Giro dei Paesi Baschi 2023 un Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) in stato di grazia vola sulle pendenze superiori al 20% della breve salita finale e va a vincere sul traguardo di Villabona diventando la nuova maglia gialla

La terza tappa del Giro dei Paesi Baschi 2023, al di là dei sei gpm categorizzati, offrirà il vero spettacolo sui tre-quattro dentelli finali dove si scatenerà quasi certamente la battaglia tra i big di classifica. Sono quasi 163 i km da percorrere tra Errenteria ed Amasa-Villabona, il cui arrivo con rampe che arrivano al 26% parla da solo. Ide Schelling (Team BORA Hansgrohe) è la nuova maglia gialla e vedremo se e come riuscirà a domare il finale di tappa. La fuga di giornata, dopo vari attacchi nei primi 10 km, si formava grazie all’azione di sei ciclisti: Nicolas Prodhomme (Team AG2R Citroen), Thibault Guernalec (Team Arkea Samsic), Simon Geschke (Team Cofidis), Gerog Zimmermann (Team Intermarchè Circus Wanty), Rémi Cavagna (Team Soudal Quick Step) e Pierre Latour (Team TotalEnergies). Latour transitava in prima posizione sul primo gpm di Meaga posto al km 57.6, mentre sul successivo gpm di Andazarrate posto al km 72.7 era Cavagna a transitare per primo. Dopo 90 km la fuga aveva 1 minuto e 50 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla. Cavagna vinceva il primo traguardo volante di Amasa-Villabona posto al km 92. Latour transitava in prima posizione sul successivo gpm di Alkiza posto al km 102. I fuggitivi iniziavano a sentire la fatica ed alcuni di loro si rialzavano. Zimmermann e Cavagna restavano da soli in testa alla corsa ed il tedesco scollinava per primo sul gpm di Orendain posto al km 106.6. A 40 km dalla conclusione, con ancora due gpm da scalare ed il difficile finale già descritto in precedenza, la coppia di testa aveva poco più di un minuto di vantaggio sul gruppo maglia gialla, segnalato in forte recupero. Zimmermann e Cavagna venivano ripresi a 25 km dalla conclusione. Sul successivo gpm di Altzo andavano al contrattacco Esteban Chaves (team EF Education EasyPost), Laurens Huys (team Intermarchè Circus Wanty) e Bauke Mollema (Team Trek Segafredo) con l’olandese che scollinava in prima posizione. A 18 km dal termine il terzetto di testa aveva 20 secondi di vantaggio sul gruppo tirato dal Team Jayco AlUla. Chaves restava da solo in testa a circa 15 km dalla conclusione. Il colombiano manteneva un vantaggio di una quindicina di secondi sul gruppo tirato adesso dal Team Jumbo Visma. Juan Pedro Lopez (Team trek Segafredo) e James Knox (Team Soudal Quick Step) evadevano dal gruppo ed erano i primi a raggiungere Chaves quando mancavano 6 km circa all’arrivo. Sull’ultimo dentello, a circa 600 metri dalla conclusione, l’ultimo degli attaccanti ad essere ripreso era Knox dopodichè le pendenze superiori al 20% vedevano lo scatto bruciante di Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma), perfettamente a suo agio nei metri finali della tappa. Il danese aumentava addirittura il suo vantaggio sugli inseguitori nel giro di 200 metri ed andava a vincere abbastanza nettamente davanti a Mikel Landa (Team Bahrain Victorious), secondo a 2 secondi di ritardo, ed a Enric Mas (Team Movistar), che chiudeva in terza posizione. Ion Izagirre (Team Cofidis) era quarto a 8 secondi di ritardo da Vingegaard mentre chiudeva la top five David Gaudu (Team Groupama FDJ) in quinta posizione. Da segnalare nella top ten il buon nono posto di Andrea Bagioli (Team Soudal Quick Step). Vingegaard ottiene la quinta vittoria stagionale – di cui solo tre ottenute in tretta dell’O Gran Camino ed un’altra nella cronosquadre della Parigi-Nizza. Il danese è la nuova maglia gialla con 5 secondi di vantaggio su Landa e 16 secondi di vantaggio su Gaudu. Domani è in programma la quarta tappa da Santurtzi a Santurtzi di 175.7 km che presenta tre gpm di terza categoria ed un gpm di seconda categoria, quest’ultimo situato a circa 15 km dalla conclusione. Sarà una tappa ancora una volta abbastanza movimentata nella quale Vingegaard dovrà stare attento ad eventuali attacchi nel finale.

Antonio Scarfone

Jonas Vingegaard vince a Villabona (foto: Getty Images)

Jonas Vingegaard vince a Villabona (foto: Getty Images)

SCHELLING, TAPPA E MAGLIA A LEITZA

aprile 4, 2023 by Redazione  
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A Leitza, al termine di una tappa scoppiettante soprattutto nella discesa finale, Ide Schelling vince in volata davanti a Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla) e David Gaudu (Team Groupama FDJ). L’olandese è anche la nuova maglia gialla

La seconda tappa del Giro dei Paesi Baschi da Viana a Leitza è la più lunga dell’edizione 2023 con i suoi 193.8 km ed i cinque gpm spalmati lungo il percorso saranno indicativi delle ambizioni dei pretendenti alla classifica generale, condotta per ora da Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers) dopo la bella vittoria in volata di ieri. Il britannico oggi difficilmente riuscirà a mantenere la maglia gialla per cui squadre come Movistar, Jumbo Visma e Bahrain Merida potrebbero prendersi la scena. La stessa INEOS Grenadiers non starà certo a guardare visto che Daniel Martinez, vincitore lo scorso anno, ha fatto capire di puntare in alto dopo aver vinto ieri il secondo traguardo volante che gli ha permesso di conquistare 3 secondi di abbuono. La fuga di giornata partiva intorno al km 10 grazie all’azione d Jesus Ezquerra (Team Burgos BH), Alan Jousseaume (Team TotalEnergies), Javier Romo (Team Astana Qazaqstan), Txomin Juaristi (Team Euskaltel-Euskadi), Jon Barrenetxea (Team Caja Rural-Seguros RGA) e Carlos Garcia Pierna (Team Kern Pharma). Barrenetxea transitava in prima posizione sul primo gpm di Etxauri posto al km 74.3. Il basco della Caja Rural si ripeteva sia sul gpm di Uitzi posto al km 123.4, sia su quello di Arkiskil posto al km 134.1. Era invece Jousseaume ad aggiudicarsi il primo traguardo volante di Leitza posto al km 129.1. La fuga iniziava la scala del quarto e più difficile gpm di Saldias, posto al km 147.8, con 1 minuto e 40 secondi di vantaggio sul gruppo maglia gialla tirato dall’EF Education EasyPost. L’azione della squadra statunitense era l’anticamera dell’attacco di Richard Carapaz sulle pendenze più dure del predetto gpm. All’azione dell’ex campione olimpico seguiva una violenta accelerazione di Mikel Landa (Team Bahrain Victorious), che provava tutto solo a riportarsi sulla fuga, che nel frattempo si era ridotta ai soli Romo e Jousseaume. Era Romo a scollinare in prima posizione. Landa e Barrenetxea rientravano sulla testa della corsa quando mancavano una quarantina di km alla conclusione, mentre il gruppo inseguiva a 40 secondi di ritardo. Landa vinceva il secondo traguardo volante di Doneztebe posto al km 165.4. Il forcing del gruppo inseguitore, in particolare di INEOS, EF e Movistar, riprendeva la fuga a 18 km dal termine. Lilian Calmejane (Team Intermarchè Circus Wanty) ed Abel Balderstone (Team Caja Rural-Seguros RGA) si avvantaggiavano poco dopo raggiungendo a loro volta una quindicina di secondi di vantaggio sul gruppo al loro inseguimento. Il primo a riportarsi sulla nuova coppia di testa, a poco meno di 9 km dalla conclusione, era David de La Cruz (Team Astana Qazaqstan). Il Team Movistar, con una decisa accelerazione, ricompattava il gruppo poco prima dello scollinamento su Arkiskil, quinto ed ultimo gpm di tappa, sul quale transitava per primo Marc Soler (UAE Team Emirates). Nella discesa successiva verso il traguardo di Leitza Alex Aranburu (Team Movistar) accelerava allungando il gruppo che si spezzettava in più tronconi. Un primo drappello di ciclisti formato da una trentina di unità si giocava la vittoria di tappa con Ide Schelling (Team BORA Hansgrohe) che aveva la meglio su Matteo Sobrero (Team Jayco AlUla) e David Gaudu (Team Groupama FDJ). Chiudevano la top five Aranburu in quarta posizione e Brandon McNulty (UAE team Emirates) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava anche il sesto posto di Andrea Bagioli (Team Soudal Quick Step) e l’ottavo posto di Christian Scaroni (Team Astana Qazaqstan). Schelling ottiene la prima vittoria stagionale ed è anche la nuova maglia gialla con 4 secondi di vantaggio su Sobrero e 6 secondi di vantaggio su Gaudu. Domani è in programma la terza tappa da Errenteria ad Amasa-Villabona di 153.9 km. Anche se sono categorizzati solo cinque gpm, tutti di terza categoria, la tappa vede la presenza di almeno altri cinque dentelli in stile basco, con pendenze in doppia cifra. Inoltre, l’arrivo proprio su uno di questi dentelli è davvero micidiale, visto che sulla linea d’arrivo le pendenze arrivano addirittura al 26%. Sarà un banco di prova non indifferente per coloro che vorranno ambire alla vittoria finale della breve corsa basca.

Antonio Scarfone

Ide Schelling vince a Leitza (foto: Getty Images Sport)

Ide Schelling vince a Leitza (foto: Getty Images Sport)

A LABASTIDA LA VOLATA E’ PER HAYTER

aprile 3, 2023 by Redazione  
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Nella prima tappa del Giro dei Paesi Baschi 2023 la volata di Labastida, al termine di un finale costellato di saliscendi, vede la vittoria di Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers) davanti a Mauro Schmid (Team Soudal Quick Step) e Jon Aberasturi (Team Trek Segafredo). Il britannico è la prima maglia gialla

Il Giro dei Paesi Baschi anche quest’anno offre tappe cosparse di muri e salite, sui quali si scatenerà la battaglia per la vittoria finale. Anche la prima tappa, la più facile dal punto di vista altimetrico, offre insidie e trabocchetti lungo il suo percorso. Sono poco più di 165 i km da percorrere da Vitoria-Gasteiz a Labastida e l’unico gpm da affrontare, l’Alto de Opakua posto al km 32.5, sarà seguito da innumerevoli mangia e bevi che contribuiranno a renderà la tappa incerta fino alla fine. I velocisti la vittoria se la dovranno guadagnare anche perché le squadre degli uomini di classifica nel finale lavoreranno per i propri capitani. La fuga di giornata si formava intorno al km 12 grazie all’azione di Cristian Rodriguez (Team Arkea Samsic), Jon Barrenetxea (Team Caja Rural-Seguros RGA) e Txomin Juaristi (Team Euskaltel Euskadi). Era Barrenetxea a scollinare in prima posizione sull’Alto de Opakua. Juaristi vinceva il primo traguardo volante di Labastida posto al km 110.4. Il gruppo riprendeva il terzetto di testa a 30 km dalla conclusione. Daniel Martinez (Team INEOS Grenadiers) vinceva il secondo traguardo volante di Laguardia posto al km 144.9. Il gruppo affrontava il finale di tappa complessivamente compatto ed erano in particolar modo Team Soudal Quick Step e Team INEOS Grenadiers a tenere un ritmo elevato nelle prime posizioni del gruppo. Nonostante un effimero tentativo di allungo da parte di Mathieu Burgaudeau (Team TotalEnergies) a circa 2 km dalla conclusione, la volata finale premiava Ethan Hayter (Team INEOS Grenadiers), il quale sfruttava nel migliore dei modi il lavoro della sua squadra e otteneva così la prima vittoria stagionale. Il britannico precedeva sulla linea del traguardo Mauro Schmid (Team Soudal Quick Step) e Jon Aberasturi (Team Trek Segafredo). A chiudere la top five erano Alex Aranburu (Movistar) in quarta posizione ed Orluis Aular (Caja Rural-Seguros RGA) in quinta posizione, mentre il primo degli italiani era Cristian Scaroni (Team Astana Qazaqstan), decimo. Domani è in programma la seconda tappa da Viana a Leitza di 193.8 km. La seconda parte del tracciato è quella più difficile, con quattro gpm che seguono il primo posto al km 75. Dal km 120 fino alla conclusione sarà un continuo saliscendi e nel finale assisteremo sicuramente ad attacchi e contrattacchi per la vittoria della tappa.

Antonio Scarfone

Ethan Hayter vince a Labastida (foto: Getty Images Sport)

Ethan Hayter vince a Labastida (foto: Getty Images Sport)

SUI MURI FIAMMINGHI POGACAR VENDICA L’AFFRONTO DI SANREMO

aprile 2, 2023 by Redazione  
Filed under 3) GIRO DELLE FIANDRE, News

Tadej Pogacar ha vinto l’edizione 2023 del Giro della Fiandre imponendo corsa dura e sgretolando il gruppo a oltre 50 km dall’arrivo. Dopo essere rimasto solo con Van Aert e Van der Poel ha resistito all’attacco dell’olandese, che ha fatto fuori il corridore di casa, e ha poi piazzato l’affondo decisivo che gli ha permesso di presentarsi solo sul traguardo con una quindicina di secondi di vantaggio sul corridore che lo aveva staccato sul Poggio andando a vincere la Milano Sanremo, obbiettivo dichiarato dello sloveno.

“Vendetta, tremenda vendetta” deve aver pensato Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) dopo essersi lasciato sfuggire Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck) sul Poggio di Sanremo ed aver fallito uno degli obiettivi di stagione al quale teneva di più.
Tanto non stava più nella pelle lo sloveno da dimenticare anche che la vendetta è un piatto che si serve freddo. Alla prima vera occasione il capitano delle UAE ha servito il suo piatto ancora fumante al rivale olandese, staccandolo con una progressione micidiale e mantenendo senza problemi il distacco accumulato anche nel tratto pianeggiante che dal Paterberg portava all’arrivo.
La vittoria, però, non è stata costruita nel finale. Il primo affondo di Pogacar è arrivato sull’Oude Kwaremont, a oltre 50 Km dalla conclusione. E’ stato quello l’attacco che ha fatto esplodere la corsa e poi uno successivo sul Paterberg a formare un terzetto di contrattaccanti.
Pogacar ha così dimostrato di avere energie da vendere perché non si è limitato a finalizzare un lavoro svolto da altri, ma ha attaccato a più riprese finché non è riuscito a levarsi tutti di ruota. Del resto, arrivare al traguardo con Van der Poel o Wout Van Aert (Jumbo-Visma) sarebbe stata una condanna alla sconfitta senza alcuna possibilità di diverso epilogo.
Nella prima fase di gara il gruppo non consente alcun tentativo di fuga e le emozioni sono date da un’accelerazione della Bahrain che spezza il gruppo, lasciando indietro anche qualche big come ad esempio Van der Poel. Saranno necessari circa 20 chilometri e un inevitabile dispendio di energie per la squadre prima di arrivare al ricongiugimento.
Poco dopo una caduta provoca un secondo frazionamento del gruppo nel quale incappa Pogacar. In questo caso, però, le operazioni di inseguimento di concludono più rapidamente.
Ripresa la girandola di attacchi sono Filippo Colombo (Q36), Jasper De Buyst (Lotto-Dstny), Daan Hoole (Trek-Segafredo), Elmar Reinders (Jayco-AlUla) e Guillaume Van Keirsbulck (Bingoal WB) ad andar via. I cinque vengono raggiunti da Jonas Rutsch (EF Education-EasyPost), Tim Merlier (Soudal-QuickStep) e Hugo Houle (Israel-PremierTech) nel primo tratto di pavè.
A questo punto il gruppo lascia fare agli attaccanti, che mettono da parte un buon vantaggio, circa 4 minuti.
Poco prima del primo passaggio sull’Oude Kwaremont, Filip Maciejuck (Bahrain Victorious) finisce fuoristrada e centra una buca con dell’acqua e, nel tentativo di riportarsi sulla strada, innesca una maxi caduta nella quale rimangono coinvolti diversi atleti. Ad avere la peggio saranno Tim Wellens (UAE Team Emirates), Shane Archbold e Marco Haller (Bora-Hansgorhe) che dovranno abbandonare la corsa ed affidarsi alla cure ospedaliere.
La perdita di Wellens è un brutto colpo per la UAE, se si pensa all’accelerazione che questo forte atleta aveva impresso sul Poggio di Sanremo per lanciare il capitano all’attacco.
Sul Wolvenberg è Mads Pedersen (Trek – Segafredo)a provare un attacco, con Matteo Trentin (UAE Team Emirates), Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck) e Kevin Geniets (Groupama-FDJ) che non mollano la ruota dell’ex iridato. Questo tentativo sarà rintuzzato, mentre migliore sorta avrà quello nato sul Molenberg per iniziativa di Kasper Asgreen (Soudal-QuickStep). Al danese si accodano Stefan Küng (Groupama-FDJ), Jhonatan Narváez (Ineos Grenadiers), Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Trentin, Nathan Van Hooydonck (Jumbo-Visma) e Fred Wright (Bahrain Victoroius) e, in un secondo momento, Pedersen e Florian Vermeersch (Lotto-Dstny). Anche Matteo Jorgenson (Movistar) e Benoit Cosnefroy (Ag2R Citroen) riescono ad unirsi a questo drappello di contrattacanti, che incrementano il loro vantaggio sul gruppo e si riportano sui battistrada sul Berg Ten Houte quando mancano circa 80 chilometri alla conclusione e il gruppo ha 1′45″ di ritardo.
La UAE prende in mano le redini delle operazione e in un primo tempo lascia fino a 3 minuti di vantaggio al gruppo di testa; ma al secondo passaggio sull’Oude Kwaremont inizia un gran forcing di Mikkel Bjerg che lancia all’attacco il capitano Pogacar. L’azione sorprende Van Aert e Van der Poel che si trovavano nella retrovie.
I due grandi favoriti cercano di chiudere il gap insieme a Christophe Laporte (Jumbo-Visma) e Tom Pidcock (Ineos Grenadiers). E’ proprio una successiva accelerata di Laporte che permette al drappello di riportarsi su Pogacar, il quale attacca nuovamente e, stavolta, sono solo Van Aert e Van der Poel che riescono a resistere alla sgasata.
Nel gruppo di testa, intanto, diversi atleti vengono staccati e via via ripresi dal terzetto di fuoriclasse all’inseguimento.
Tra i reduci del gruppo dei battistrada è Pedersen a lanciare il guanto della sfida ai piedi del Kruisberg. Su queste rampe Van der Poel prova un allungo che fa male a Van Aert, il quale rimane staccato, mentre Pogacar riesce agevolmente chiudere.
Van Aert continua a perdere nel successivo falsopiano e l’aiuto di Van Hooydonck, che sembra efficace, arriva forse troppo tardi perché all’ultimo passaggio sul Vecchio kwaremont Pogacar con una progressione micidiale stacca anche Van der Poel, che pure si era dimostrato pimpante staccando Van Aert. Niente da fare perchè Pedersen viene fagocitato rapidamente, mentre Pogacar se ne va e Van der Poel, che non molla, rimane da solo all’inseguimento. A questo punto, inizia una sfida a distanza tra i due che lascerà il gap oscillare tra i 15 e i 20 secondi fino al traguardo, tagliato a braccia alzate da Pogacar che mette nel palmeres una monumento che non aveva mai vinto prima, mentre Van der Poel deve accontentarsi della seconda posizione, centrando il quarto podio in cinque partecipazioni.
Dietro, si ricompatta un gruppetto con Pedersen, Van Aert, Powless, Kung, Asgreen e Wright.
E’ Pedersen a regolare questo gruppetto togliendo a Van Aert la gioia del podio.
Anche la seconda monumento della stagione non ha tradito le attese, si è accesa già a 50 Km dall’arrivo e da lì è stato un susseguirsi di emozioni e attacchi.
Pogacar ha dimostrato per l’ennesima volta di essere un fuoriclasse e di poter vincere su tutti i terreni.
Le sue dichiarazioni bellicose fanno pensare che punti a vincere almeno una volta tutte le classiche monumento e allo stato attuale la più ostica per lui sembrerebbe la Roubaix, ma a questo punto non si può esser certi di nulla.
La vera speranza è quella di vedere Pogacar tentare la doppietta Giro-Tour perché, dopo Marco Pantani, se c’è qualcuno che può davvero riuscirci questi è proprio lo sloveno, che ha tra l’altro dato prova di andar forte per tutta la stagione.
La fase della classiche di primavera sta offrendo grande spettacolo, oggi i corridori hanno interpretato alla grande una corsa che presenta già di per sé un percorso duro, dal chilometraggio elevato e costellato di muri e i favoriti hanno sfruttato appieno le difficoltà per darsi battaglia, senza attendismi o tatticismi, a dimostrazione che, anche nel ciclismo moderno, è possibile affrontare certe prova a viso aperto anche rischiando di saltare.
Il prossimo appuntamento per gli appassionati sarà la Parigi-Roubaix in programma il giorno di Pasqua. Nell’attesa della classica della pietre domani prenderà il via la sesta corsa a tappe stagionale del circuito World Tour, il Giro dei Paesi Baschi.

Benedetto Ciccarone

Pogacar allattacco sul Paterberg (foto Tim de Waele/Getty Images)

Pogacar all'attacco sul Paterberg (foto Tim de Waele/Getty Images)

VOLTA LIMBURG CLASSIC, GROVES BATTE UN COLPO

aprile 1, 2023 by Redazione  
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Kaden Groves vince nella tempesta la classica neerlandese davanti a Van Gils e Eenkhoorn

Percorso duro, pietre e per di più tempo da lupi nel sud dei Paesi Bassi. La fuga se ne va sotto la pioggia pochi chilometri dopo il via, composta da Tim Marsman (Metec-Solarwatt p/b Mantel), Timo de Jong (VolkerWessels Cycling Team), Marien Bogerd (Allinq Continental Cycling Team), Pierre-Pascal Keup (Team Lotto-Kern Haus), Abraham Stockman (TDT-Unibet) e Julian Borresch (Saris Rouvy Sauerland Team).
Al km 40 di corsa accade il surreale: il gruppetto di testa prende la strada sbagliata uscendo dal percorso di gara, che viene così neutralizzata momentaneamente per ristabilire l’ordine. A prescindere dalle strade intraprese però, i fuggitivi non raggiungono mai più di 1 minuto di vantaggio permettendo ad avventori di giornata di provare il contrattacco dal plotone. Si susseguono dunque vari tentativi singoli di ricongiungimento, alcuni dei quali con successo aumentando volta volta le unità del gruppetto al comando.
Appurata l’impossibilità del rientro a ranghi compatti date le asperità planimetriche, altimetriche e meteorologiche, la Lotto oggi protagonista della rincorsa si fa da parte e decide al contrario di lanciare unità singole alla rincorsa. Se ne vanno così dal gruppo Milan Menten, Pascal Eenkhoorn e Maxim Van Gils, con al traino Dries De Bondt (Alpecin-Deceuninck) e Mathias Bregnhøj (Leopard TOGT Pro Cycling). Il gruppetto inseguitore trova l’accordo e riesce ben presto e rientrare sul folto drappello al comando della corsa.
Con i distacchi così ridotti si susseguono fasi molto confuse di corsa senza un vero padrone. Uno dei momenti di svolta della giornata è l’attacco della coppia Oscar Onley (Team DSM) e Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) dal gruppo: i due in poco tempo recuperano uno ad uno tutti gli attaccanti e si portano al comando. Ai -37 ci prova di nuovo Groves, oggi in grande spolvero, il quale riesce nell’obiettivo di ridurre ancora di più le unità del gruppo ma senza rimanere da solo. Compito che gli riesce – quasi – finalmente durante l’ascesa del Moerslag, ultima asperità di giornata: sulla sua ruota resta il solo Van Gils che strenuamente resisterà fin sul traguardo, con la duplice speranza di un rientro da dietro di un compagno di squadra in Lotto, e di giocarsi le proprie carte nella volata a 2. Vane entrambe alla prova dei fatti: l’australiano Groves è il più veloce e vince così la classica odierna. Chiude il podio l’altro deluso di giornata in Lotto Dsnty, Pascal Eenkhoorn.

Lorenzo Alessandri

Kaden Groves esulta a Limburg sotto la pioggia

Kaden Groves esulta a Limburg sotto la pioggia

ION IZAGIRRE SULLE ORME DI MIGUEL INDURAIN. ALLO SPAGNOLO IL GP DEDICATO AL CAMPIONE NAVARRO

aprile 1, 2023 by Redazione  
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Ion Izagirre (Team Cofidis) vince il GP Miguel Indurain 2023 grazie ad un attacco che non lascia scampo agli avversari sul muro finale a circa 2 km dalla conclusione. Lo spagnolo ha la meglio su Sergio Higuita (Team BORA Hansgrohe) e Mattias Skjelmose Jensen (Team Trek Segafredo), entrambi distanziati di 2 secondi.

L’edizione 2023 del GP Miguel Indurain parte da Estella e si conclude a Estella dopo circa 204 km. Come al solito questa corsa serve di preparazione per il Giro dei Paesi Baschi che prenderà il via lunedì 3 Aprile e vedrà ai nastri di partenza molti ciclisti in gara oggi. Tra i più attesi si segnalano Sergio Higuita (Team BORA Hansgrohe), Mattias Skjelmose Jensen (Team Trek Segafredo), Andreas Kron (Team Lotto Dstny) e una consistente ‘flotta’ di ciclisti spagnoli tra cui spiccano Alex Aranburu e Gonzalo Serrano (Team Movistar), Marc Soler (UAE Team Emirates) e Ion Izagirre (Team Cofidis), per citarne alcuni. Assente invece Warren Barguil, che vinse lo scorso anno grazie ad una volata ristretta. Il percorso, piuttosto esigente, è caratterizzato da diverse salite, non durissime, ma che spezzeranno continuamente il ritmo e che saranno trampolino di lancio ideale per i vari attacchi, specialmente nelle fasi calde della corsa. La fuga di giornata, partita intorno al km 20, era composta da quattro ciclisti: Alessandro Fancellu (Team EOLO-Kometa), Xavier Canellas (Team Electro Hiper Europa), Mikel Bizkarra (Team Euskaltel Euskadi) e Matyas Kopecky (Team Novo Nordisk). Sotto il forcing prima dell’UAE Team Emirates e del Team Movistar, e successivamente del Team EF Education First, il gruppo principale diminuiva progressivamente il ritardo sui fuggitivi, che tra l’altro iniziavano a perdere pezzi. Il primo a rialzarsi era infatti Fancello, seguito poco più tardi da Kopecki e Bizkarra. Il gruppo si ricompattava a circa 30 km dalla conclusione e subito ricominciavano i nuovi attacchi, i primi dei quali erano portati da Luis Leon Sanchez (Team Astana Qazaqstan) e Nelson Oliveira (Team Movistar). La coppia si avvantaggiava di qualche decina di secondi e restava in avanscoperta una decina di km, dopodichè l’inseguimento del gruppo aveva la meglio e Sanchez e Oliveira venivano ripresi a 13 km dalla conclusione. L’Alto Ibarra, a poco più di 2 km dalla conclusione, risultava decisivo, con Ion Izagirre (Team Cofidis) che accelerava e staccava Sergio Higuita. Lo spagnolo scollinava per primo e dava tutto nella breve discesa che portava al traguardo di Estella. Izagirre vinceva con 2 secondi di vantaggio su Higuita mentre terzo era Mattias Skjelmose Jensen, anche lui a 2 secondi di ritardo. Chiudevano la top five Andreas Kron in quarta posizione e Roger Adrià in quinta posizione. Nella top ten si segnalava il decimo posto di Christian Scaroni (Team Astana Qazaqstan), primo italiano all’arrivo. Izagirre ottiene la prima vittoria stagionale e si candida ad essere un uomo da osservare molto attentamente al prossimo Giro dei Paesi Baschi.

Antonio Scarfone

Ion Izagirre vince il GP Indurain 2023 (foto: David Ramos/Getty Images)

Ion Izagirre vince il GP Indurain 2023 (foto: David Ramos/Getty Images)

DWARS DOOR VLAANDEREN: TRIONFANO ANCORA LAPORTE E LA JUMBO-VISMA

marzo 29, 2023 by Redazione  
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Settantasettesima edizione della Dwars door Vlaanderen – A travers la Flandre che viene vinta da Christophe Laporte (Jumbo-Visma) con un’azione da finisseur lanciata a 3,5 km dall’arrivo, un successo importante per il corridore francese che si ripete dopo la Gand-Wevelgem vinta domenica.

Corsa come ogni anno incerta che stavolta non vedeva al via il vincitore in carica Mathieu Van der Poel (Alpecin-Deceuninck) ma aveva ai nastri di partenza campioni del calibro di Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep), Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck), Michael Matthews (Team JayCo), Matteo Trentin (UAE Team Emirates) e il vincitore di giornata Laporte con la corazzata Jumbo-Visma. Subito dopo la partenza prendeva il largo la fuga con Alexander Kristoff (Uno-X), Yevgeniy Gidich (Astana Qazaqstan), Oier Lazkano (Movistar), Leon Heinschke (Team DSM), Nickolas Zukowsky (Q36.5) e Ward Vanhoof (Flanders-Baloise). I sei attaccanti, che avevano staccato il gruppo a 15 chilometri dal via, arrivano a guadagnare fino a 4 minuti, un brutto segnale per gli inseguitori.

Le squadre dei big si avvicendavano in testa al plotone per recuperare il gap dai fuggitivi e uno sforzo notevole lo avevano fatto gli uomini della Trek-Segafredo. Proprio in questa fase, a 90 km dall’arrivo, cadeva a terra Tim Merlier (Soudal-QuickStep) che dava così l’addio alla gara. Tra il Kanarieberg e il Knokteberg, a una sessantina di chilometri all’arrivo, la corsa entrava nel vivo con la Jumbo-Visma che faceva partire all’attacco i suoi campioni. Il primo a tentare di evadere dal gruppo era Tiesj Benoot (Jumbo-Visma) con un doppio attacco; al secondo tentativo gli restavano dietro solo 8 corridori: Laporte, Mikkel Frølich Honoré e Neilson Powless (EF Education-EasyPost), Jhonatan Narváez (Ineos Grenadiers), Stefan Küng, Valentin Madouas (Groupama-FDJ) e Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck). Questi contrattaccanti raggiungevano tutti i fuggitivi con l’esclusione di Kristoff e Lazkano che, stoicamente, mantenevano ancora un residuo vantaggio. Dopo essersi fatti prendere di sorpresa, Pedersen e la sua Trek-Segafredo si mettevano all’inseguimento del gruppetto Benoot, che nel frattempo aveva raggiunto Kristoff e Lazkano. Chilometro dopo chilometro, grazie anche all’aiuto dell’Alpecin-Deceuninck, il gruppo forte di trenta unità recuperava terreno arrivando a un gap di pochissimi secondi. A sei chilometri dalla linea d’arrivo con il gruppo a pochi metri partiva l’assolo di Laporte. Il ciclista francese della Jumbo-Visma partiva in progressione lasciando sul posto gli ex compagni di fuga e involandosi verso il traguardo di Waregem.
Secondo si piazzava Powless, che batteva allo sprint un irriducibile Lazkano. Philipsen regolava lo sprint del gruppo inseguitore piazzandosi quarto. Primo degli italiani è Davide Ballerini (Soudal-QuickStep), settimo davanti ad Andrea Pasqualon (Bahrain Victorious).

Luigi Giglio

Le Fiandre portano ancora bene a Laporte: dopo la Gand-Wevelgem di domenica il corridore francese vince anche la Dwars Door Vlaanderen (foto Tim de Waele/Getty Images)

Le Fiandre portano ancora bene a Laporte: dopo la Gand-Wevelgem di domenica il corridore francese vince anche la Dwars Door Vlaanderen (foto Tim de Waele/Getty Images)

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