ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI CIMA GRAPPA
maggio 31, 2014 by Redazione
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Quintana padrone del Giro, ma Aru è uno spettacolo (Gazzetta dello Sport)
Quintana vince anche la cronoscalata e mette le mani sul Giro d’Italia (Corriere della Sera)
Regno Unito
Quintana on the verge of making history in Giro (The Time)
Irlanda
Nicolas Roche’s Giro d’Italia diary: ‘Some random fan ran up and gave me a punch on the shoulder’ (The Time)
Francia
Quintana y est presque (L’Equipe)
Spagna
Quintana sentencia el Giro (AS)
Golpe de autoridad de Quintana (Marca)
Quintana demuestra ser el más fuerte (El Mundo Deportivo)
Belgio
Nairo Quintana: ‘Morgen wordt de Giro beslist’ – Renner stapt tijdens Giro-rit af en vraagt vriendin ten huwelijk (De Standaard)
Quintana zet Giro definitief naar zijn hand op Monte Grappa – Kenny Dehaes moet Giro op bijzonder pijnlijke manier verlaten (Het Nieuwsblad)
Giro: victoire du maillot rose dans le contre-la-montre – Giro: il a stoppé son chrono pour demander sa fiancée en mariage! – Giro : Kenny Dehaes obligé de jeter l’éponge (L’Avenir)
Giro: Quintana, incontestable – Giro: van Emden stoppe son chrono et demande sa fiancée en mariage – (La Dernière Heure/Les Sports)
Giro (19e étape): Quintana remporte le contre-la-montre et se rapproche de la victoire finale – Tour d’Italie: Jos van Emden s’arrête en plein contre-la-montre pour demander sa fiancée en mariage(Sudinfo.be)
Paesi Bassi
Aanzoek tijdens tijdrit – Quintana verstevigt roze (De Telegraaf)
Lussemburgo
Quintana baut Vorsprung weiter aus (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Germania
Quintana vor Giro-Gesamtsieg: Erfolg bei Bergzeitfahren (Berliner Zeitung)
USA
Quintana Extends Lead in Giro d’Italia(The New York Times)
Colombia
Nairo Quintana sentenció el Giro de Italia (El Tiempo)
Nairo Quintana ganó la cronoescalada y se afianza primero en el Giro – Nairo Quintana: estoy preparado para pelear por ganar una vuelta de tres semanas (El Espectador)
Australia
Nairo Quintana extends Giro d’Italia lead (The Age)
Quintana extends Giro lead (The Australian)
Quintana extends Giro lead (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Previsioni sulla tappa? Chi guadagnerà tra Uran e Quintana? Qualcuno meglio di loro?
trautman80: Credo che in pochi qui dentro siano a favore di questa cronoscalata. L’augurio è che i distacchi siano ridotti tra i migliori anche se sembra improbabile e che la tappa dello Zoncolan abbia senso almeno per decidere il podio
Vittorio P: Non vorrei risultare pedante e ripetitivo, ma questa è la PROVA LAMPANTE dell’inutilità delle cronoscalate. Quanto sarebbe stata bella una crono piatta di 40 km, con Evans e Uran di nuovo ad inseguire Quintana e poi lo Zoncolan a decidere tutto. E invece…
Jack.ciclista: La penso come te. Una bella crono ed i corridori che hai citato di nuovo in testa, e Quintana a riprendersi la maglia sullo Zoncolan. Visto che ormai il livellamento verso l’alto e la stanchezza rendono poco spettacolari le ultime tappe ci sta estremizzare le specialità: 2 tapponi di montagna lunghi per prosciugare energie, una bella corno piatta e lunga per specialisti, e poi ancora salita, magari prima pendenze dure a metà tappa e poi una bella salita lunga al 6/7% e vediamo chi ne ha di più alla fine
Nebe1980: le crono fine giro fanno meno distacchi perchè contano di più le energie residue, allora meglio una crono di montagna bella dura di una quarantina di chilometri un paio di salite e discese
Salitepuntocià: la cronoscalata era ben posizionata invece, poi il fatto esterno della tappa dello stelvio ha fatto saltare tutto… senza le moto, oggi vedevamo se Quintana riusciva a rosicchiare 2′ a Uran. Attenzione che farà distacchi, prevedo fra il primo e il decimo piu di 2′. Per i prossimi giri propongo: la crono Isernia-Aremogna 48 km macerone, rionero sannitico e Aremogna… 3 salite con caratteristiche diverse una dopo l’altra, sarebbe epica, fatta a metà Giro; altre idee di crono: crono dello stelvio da Prato allo stelvio; Cortina – 3 cime col tre croci, Catania-Etna; arabba-pordoi sella ronda; Ponte gardena-Passo Sella; Caprile-Pordoi con fedaia
Howling Wolf14: Concordo con buona parte delle vostre osservazioni. In particolare con Vittorio (”L’inutilità delle scalate”), con Nebe (”Le crono fine giro fanno meno distacchi”) e con Trautman 80 (”L’augurio è che i distacchi siano ridotti tra i migliori” e “che la tappa dello Zoncolan abbia senso almeno per decidere il podio”). Le cronometro vanno inserite nella prima metà del Giro, possibilmente lunghe e piatte: 1) per favorire gli specialisti; 2) per creare un sensibile divario tra i passisti e gli scalatori, in maniera che la seconda parte del Giro, più ricca di montagne e di asperità altimetriche, si incentri sul tentativo di rimonta dei grimpeur rispetto ai passisti. Si possono anche fare le cronoscalate, sono avvincenti perché consentono agli spettatori assiepati lungo le strade di assistere ad uno spettacolo gratuito che dura 3-4 ore, ma dal punto di vista tecnico, in una grande corsa a tappe, non hanno grande importanza. Non mi aspetto molto, quindi, dalla cronograppa. Al Giro non ci sono specialisti del cronometro (tipo Martin, Cancellara o Wiggins; l’unico è Rogers, a parte Malori e Castroviejo, che però sono al servizio di Quintana), che in ogni caso non sarebbero favoriti, perché trattasi di una cronoscalata. Quindi il vincitore potrà essere o uno dei primi dieci della classifica attuale (non credo che ci saranno grandi distacchi tra loro),oppure qualcuno che si difende bene contro il tictac, che ieri si è risparmiato e che oggi spara tutte le cartucce, come fece Ulissi nella crono di Barolo. Mi vengono in mente, ad esempio, Rogers, Poels, Montaguti, Samuel Sanchez, Monfort, Zoidl, oltre all’ineffabile Brambilla.
giocurio: Penso che oggi se la giochino Quintana (comunque favorito) e Rolland, con Uran a ruota. Certo che la crono su una salita, un posto come il Grappa è uno spreco
Howling Wolf14: Sarei contento anche io di una bella prestazione di Rolland, ma va detto che il francese non è uno specialista del cronometro (e nei 7 km pianeggianti potrebbe già perdere parecchio), che ha già speso molte energie in attacchi sulle salite e che ieri, dopo l’ennesimo attacco, non è stato brillante al punto tale da non farsi almeno riprendere prima del traguardo. Magari poi ci sorprenderà anche oggi.
Profpivo: Un bellissimo arrivo in salita buttato via, si è visto già nel 2010 che selezione può fare. Peccato davvero. Oggi penso se la giochino Quintana e Uran
Mauro Facoltosi: Vittoria di Quintana. 2° Aru, 3° Uran. Commenti?
Howling Wolf14: Spero che il bravissimo Aru si sia gestito in maniera tale da poter affrontare il tappone di domani senza rischio di crisi. Ha una pedalata splendida, credo che potrà recuperare dagli sforzi e difendere domani il 3° posto. Se domani dovesse fare un altro exploit sullo Zoncolan saremmo di fronte ad un autentico fenomeno.
Jack.ciclista: In salita veritas!
Howling Wolf14: Mi ha infastidito ancora una volta vedere tanta gente incivile, lungo la strada, infastidire i corridori, volerli toccare o spingere e rischiare di farli cadere. Eccitati, esaltati, indiavolati. Non mi rassegno. E’ un brutto spettacolo. Non è da ciclismo.
Nebe1980: Aru non deve difendere il terzo posto ma almeno cercare di attaccare Uran e fare secondo
nisky: Niente….la crono serviva piatta o mista per dar ossigeno ai passisti cosi invece è proseguito quasi tutto come stava gia andando togliendo ossigeno alla classifica oramai stagna! In un giro di sola salita la cronoscalata ha amplificato quello che è gia successo fin ieri! Finche si mettono tappe dove vengono fuori sempre gli stessi valorinon si ppuò sperare di aver giri appassionati e ricchi di suspance! Lo zoncolan sarebbe stato fantastico con la classifica corta! Cosi domami a parte la.vittoria di tappa o un eventuale tentativo di aru per superare uran non c è altro!
salitepuntocià: Ha fatto ancora piu distacchi, altro che tappa inutile… inutili sono cronoscalate tipo la polsa,troppo facile, o il plan de coronè,estrema e breve, o peggio i 55km del sestriere 1993, orrore allo stato puro sia tecnico che paesaggistico, un falsopiano da gran rapporti e dritto come un autostrada. Quintana, cmq il piu forte, mancano ancora 30″ per dimostare di vincere anche senza le moto dello stelvio, sempre ne abbia voglia di faticare sulla salita piu dura del mondo. Aru comunque sta sbalordendo, la crono di solito non mente, figuriamoci in salita e a 2 gg dalla fine, significa avere gambe e tenuta, e ha perso contro il 2°del Tour dell’anno scorso… anch’esso giovane, alla fine non è che sto bistrattato giro, invece sarà ricordato per l’inizio di un lungo duello Quintana-Aru? Anche se pure Froome è relativamente giovane… Nibali se vorrà vicnere il Giro 2015 stavolta avrà un avversario all’altezza italiano…
nisky: La cronoscalata fa distacchi eccome!!!!! Ma se tu cerchi un po di suspance e hai due tipi di corridori, , scalatori e passisti, e fai solo arrivi in salita l ordine d arrivo sarà sempre quello grossomodo non rimescolando le carte e escludendo di fatto o gli uni o gli altri! Anche a me piacciono le montagne ma come vedevo di storto le crono di 60km e i pordoi o sestriere come montagne clou cosi vedo di storto solo arrivi in salita senza crono per specialisti! Tutti sti arrivi in salita poi ne uccidono di fatto alcuni! I due apenninici oropa e panarottason stati scartati vista l abbondanza! Tanto dopo barolo evans uran e majka non avevan più possibilità di guadagnare quindi gli scalatori han potuto sceglier con cura e calma dove centelljnare le energie
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Medley di canti alpini
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Maniago – Monte Zoncolan
Maniago : cielo sereno con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 18,2°C, assenza di vento, umidità al 47%
Osoppo (51,9 Km) : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20,9°C, vento debole da WSW (3-6 Km/h), umidità al 48%
Villa Santina – T.V. (81,5 Km) : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 19,8°C, vento debole da SW (3-7 Km/h), umidità al 46%
Sauris di Sotto (116,4 Km) : pioggia debole (0,2 mm) e schiarite, 14,2°C (percepiti 13°C), vento debole da ENE (9-12 Km/h), umidità al 48%
Ovaro (157,9 Km) : pioggia debole (0,2 mm) e schiarite, 18,3°C, assenza di vento, umidità al 45%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Marina Romoli: “Il Giro d’Italia è lo sport che ho sempre fatto nella mia vita”
Sentita a Giro Mattina: “Questa lunga carovana che si concluderà solo a Trieste”
Sentita a Giro Mattina: “longseller” (definizione utilizzata per descrivere il “Garibaldi”, il libro guida del Giro d’Italia)
Allocchio: “Pendenze massima”
Bartoletti: “Fabio Pozzato” (Filippo)
Pasqualin: “Proteica borretta” (barretta)
Bartoletti: “Siamo alla fine di questa mattinata su “Si Gira”" (Giro Mattina, “Si Gira” è il vecchio nome del programma, in uso qualche anno fa)
Riccardo Barlaam: “Ogni volta che ci svegliamo al mattino e alziamo gli occhi”
Conti: “Questo monte sacro alla patria è bene che venga scoperta”
Martinello: “Coso che è stato adottato” (Modo)
Martinello: “Francisco Manuel Bongiorno” (Francesco Manuel)
Martinello: “Arrivo al Cima Grappa”
Martinello: “Stava facendo una cura di anticorpi” (antibiotici)
Martinello: “Pirazzi sarà sull’onda del morale dopo la vittoria conseguita a Vittorio Veneto”
Pellizotti: “Non è molto pesa”
Pancani: “Penetrando nelle viscere del mondo” (monte)
Pancani: “Siamo già entrati con le partenze ogni 3 minuti”
Martinello: “Tratto a lui meno congenale”
Martinello: “Gomiti appoggiato”
Martinello: “Auro” (Aru)
Martinello: “E’ passato l’ultimo a transitare”
Martinello: “Tra poco tornante decisivo a destra” (per definire l’ultimo tornante del percorso)
Martinello: “Evans sta per superare il tempo fatto fermare da Pellizotti”
Pancani: “Dove c’è quel cartello che dice che mancano 400 km all’arrivo”
Martinello: “Questo è l’ultimo rifornimento che abbiamo” (riferimento)
Pancani: “Il sigillo di Quintana arriva nella cronoscalata più attesa” (c’era solo quella)
Pancani: “Quintana, sempre più colombiano” (doppia cittadinanza colombiana per meriti acquisiti sul campo?)
De Stefano: “Ogni piccola goccia di sudore noi riusciamo a regalaverla” (tienitela!)
De Luca: “Per contratto dobbiamo lasciarlo alla premiazione”
Garzelli: “In testa aveva la tappa della vittoria”
Televideo: “I leader Quintana e Uran” (il leader è solo uno)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa, Bassano del Grappa – Cima Grappa (cronometro individuale)
1° Jeffry Johan Romero Corredor
2° Tyler Farrar a 2′27″
3° Miguel Angel Rubiano Chavez a 2′29″
4° Tom Veelers a 2′30″
5° Bert De Backer a 2′32″
Miglior italiano Eugenio Alafaci, 10° a 3′13″
Classifica generale
1° Jetse Bol
2° Svein Tuft a 11′16″
3° Michael Hepburn a 12′33″
4° Christopher Sutton a 18′01″
5° Eugenio Alafaci a 30′56″
L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
20a TAPPA: CUNEO – PINEROLO (254 Km)
BITOSSI VITTORIOSO NELLA CUNEO – PINEROLO AL TERMINE DI UNA LUNGA FUGA SULLE ALPI – ZILIOLI SECONDO IN CLASSIFICA – ADORNI PROMETTE “BATTAGLIA” NELL’ODIERNA TORINO – BIELLA
Nessun rischio per Anquetil, che conserva il primato, sulle grandi salite del Giro – La Maglia rosa sembra ormai inattaccabile – Il ciclista parmense spera ancora di poter sorprendere Anquetil
Il corridore toscano ha conquistato il suo quarto successo di tappa – Scattato sulla salita dell’Izoard, ha percorso da solo oltre 120 Km – Al traguardo ha preceduto di 1’ e 58” un gruppetto comprendente Adorni, Motta, Zilioli, Anquetil, De Rosso ed Enzo Moser classificatisi nell’ordine – Fontona e Balmamion, in ritardo, hanno perso posizioni in graduatoria – Zilioli, invece, sembra rassegnato ed elogia il corridore francese – La gioia di Bitossi dopo l’affermazione a Pinerolo
Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.


ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo
1a tappa: Belfast (cronosquadre)
2a tappa: Belfast (seconda tappa)
6a tappa: Sassano – Montecassino
8a tappa: Foligno – Montecopiolo
10a tappa: Modena – Salsomaggiore Terme
11a tappa: Collecchio – Savona
12a tappa: cronometro Barbaresco – Barolo
13a tappa: Fossano – Rivarolo Canavese
15a tappa: Valdengo – Plan di Montecampione
16a tappa: Ponte di Legno – Val Martello
17a tappa: Sarnonico – Vittorio Veneto
18a tappa: Belluno – Rifugio Panarotta (Valsugana)

La rampa di lancio della cronoscalata, in Piazza Libertà a Bassano (www.sportflash24.it)
30-05-2014
maggio 31, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Il colombiano Nairo Alexander Quintana Rojas (Movistar Team) si è imposto nella diciannovesima tappa, cronoscalata Bassano del Grappa – Cima Grappa (Crespano del Grappa), percorrendo 26,8 Km in 1h05′37″, alla media di 24,506 Km/h. Ha preceduto di 17″ l’italiano Fabio Aru (Astana Pro Team) e di 1′26″ il colombiano Urán Urán. Quintana è ancora maglia rosa, con 3′07″ su Urán Urán e 3′48″ su Aru.
BELOISE BELGIUM TOUR
Il tedesco Tony Martin (Omega Pharma – Quick-Step) si è imposto nella terza tappa, circuito a cronometro di Diksmuide, percorrendo 16,7 Km in 19′43″, alla media di 50,820 Km/h. Ha preceduto di 16″ l’olandese Dumoulin e di 26″ il francese Sylvain Chavanel. Miglior italiano Tiziano Dall’Antonia (Androni Giocattoli – Venezuela), 56° a 1′43″. Martin è il nuovo leader della classifica, con 16″ su Dumoulin e 26″ su Chavanel. Miglior italiano Dall’Antonia, 52° a 1′43″
BAYERN RUNDFAHRT
Il sudafricano Daryl Impey (Orica GreenEDGE) si è imposto nella terza tappa, Grassau – Neusäss, percorrendo 233,5 Km in 5h43′58″, alla media di 40,731 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Janse van Rensburg e il russo Porsev. Miglior italiano Davide Viganò (Caja Rural – Seguros RGA), 8°. L’elvetico Mathias Frank (IAM Cycling) è ancora leader della classifica, con 5″ sul francese Pinot e 8″ sul ceco König. Miglior italiano Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice), 10° a 52″
TOUR DE GIRONDE (Francia)
L’olandese Remco Te Brake (Metec – TKH Continental Cyclinteam) si è imposto nella terza tappa, Saint André de Cubzac – Braud et Saint Louis, percorrendo 179,3 Km in 4h08′18″ alla media di 43,327 Km/h. Ha preceduto allo sprint i francesi Menut e Verardo. Miglior italiano Federico Buttò (Burgos-BH), 27° a 49″. Te Brake è il nuovo leader della classifica con 7″ sul connazionale Van Goethem e 14″ sul belga Rickaert. Buttò 78° a 6′03″
FLÈCHE DU SUD (Lussemburgo)
Il belga Gaëtan Bille (Verandas Willems) si è imposto nella seconda tappa, Clervaux – Bourscheid, percorrendo 162,2 Km in 4h15′14″, alla media di 38,130 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Robeet e il lussemburghese Zangerle. Unico italiano in gara Corrado Lampa (Team Differdange – Losch), 21° a 1′19″. Bille è il nuovo leader della classifica, con 11″ su Zangerle e 14″ su Robeet. Lampa 25° a 2′42″.
TOUR DE BERLIN
Due tappe disputate nel secondo giorno di gara.
Il mattino, l’olandese Jochem Hoekstra (Cyclingteam Jo Piels) si è imposto nella seconda tappa, circuito a cronometro di Paplitz, percorrendo 21,4 Km in 25′42″, alla media di 49,961 Km/h. Ha preceduto di 52″ il connazionale Reinders e di 1′04″ il connazionale Van Rhee. Hoekstra è il nuovo leader della classifica, con 44″ su Reinders e 1′54″ sul tedesco Politt.
Il pomeriggio, il tedesco Maximilian Beyer (KED-Stevens Rad Team Berlin) si è imposto nella terza tappa, circuito di Baruth-Mark, percorrendo 110,7 Km in 2h37′37″, alla media di 42,140 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Ariesen e il tedesco Ackermann. Invariati i primi tre posti della classifica.
TOUR DES FJORDS (Norvegia)
Il danese Magnus Cort Nielsen (Cult Energy Vital Water) si è imposto nella terza tappa, Hjelmeland – Forsand, percorrendo 163 Km in 4h11′09″, alla media di 38,941 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Valgren Andersen e il belga Baugnies. Miglior italiano Marco Marcato (Cannondale Pro Cycling Team), 5°. Cort Nielsen è il nuovo leader della classifica, con 2″ su Baugnies e 10″ su Valgren Andersen. Miglior italiano Marcato, 5° a 16″
TOUR OF ESTONIA
Il rumeno Eduard Michael Grosu (Vini Fantini Nippo) si è imposto nella prima tappa, Tallinn – Tartu, percorrendo 190 Km in 4h21′02″, alla media di 43,672 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lettone Liepins e il tedesco Schweizer. Miglior italiano Alessandro Bisolti (Vini Fantini Nippo), 48°. Grosu è il primo leader della classifica con 4″ su Liepins e sul lettone Smirnovs. Miglior italiano Bisolti, 48° a 10″
COURSE DE LA PAIX U23 – ZÁVOD MÍRU U23 (Repubblica Ceca)
Il polacco Przemyslaw Kasperkiewicz (Bauknecht – Author) si è imposto nella prima tappa, Jeseník – Rýmařov, percorrendo 122 Km in 2h57′06″, alla media di 41,332 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Bosmans e di 9″ il ceco Sisr, distanziati di 6″ e 21″ nella prima classifica generale.
RACE HORIZON PARK 1
L’ucraino Vitaliy Buts (Kolss Cycling Team) si è imposto nella corsa ucraina, circuito di Kiev, percorrendo 152 Km in 3h46′56″, alla media di 40,188 Km/h. Ha preceduto di 1″ il polacco Janiaczyk e di 2″ l’olandese Honig.
TOUR DE KUMANO (Giappone)
L’olandese Wouter Wippert (Drapac Cycling) si è imposto nella prima tappa, circuito di Shingu, percorrendo 114,1 Km in 2h33′21″, alla media di 44,643 Km/h. Ha preceduto l’australiano Clarke e l’argentino Lucas Sebastian Haedo. Wippert è il nuovo leader della classifica con 4″ su Clarke e 8″ su Haedo.
QUINTANA SIGILLA IL GIRO. GIGANTESCO ARU
Il colombiano batte tutti nella cronoscalata del Monte Grappa, piegando per 17’’ anche uno strepitoso Fabio Aru. Distacchi pesantissimi per tutti gli altri uomini di classifica: 1’26’’ per Uran, 1’57’’ per Rolland, 2’24’’ per Pozzovivo, lontanissimi Majka, Evans, Kelderman ed Hesjedal. La maglia rosa si prepara allo Zoncolan con 3’07’’ su Uran, 3’48’’ su Aru e 5’26’’ su Rolland.
Può sembrare assurdo parlare di Giro d’Italia chiuso alla vigilia della salita più dura, ma la vittoria in maglia rosa di Nairo Quintana nella cronoscalata del Monte Grappa ha il sapore del colpo di grazia ad avversari già messi alle corde dall’impresa della Val Martello. Lungo i 26 km e 800 metri della 19a tappa, il colombiano ha sofferto (nemmeno troppo, per la verità) soltanto nei 7 km e mezzo pianeggianti iniziali, nei quali ha dovuto concedere 38’’ a Gretsch, destinato comunque a saltare, e soprattutto 16’’ ad un Rigoberto Uran partito all’assalto, provando a mettere sotto pressione il connazionale.
Scattato da Bassano con bici da cronometro – al pari di tutti gli avversari di classifica, meno Kelderman -, la maglia rosa non ha neppure risentito del letargico cambio di mezzo e caschetto ai piedi della salita, e già ad un terzo di scalata aveva capovolto la situazione rispetto a Rigoberto. Il divario tra i due si è rapidamente dilatato fino al mezzo minuto, prima che il capoclassifica tirasse il fiato nella parte centrale della scalata, autorizzando addirittura a sospettare una cattiva gestione dello sforzo. Nulla di più errato: dal secondo intermedio al traguardo, in poco più di 7 km, ha inflitto 50’’ pieni al più diretto rivale, facendone lievitare il distacco di giornata da 36’’ a 1’26’’, e quello in classifica a 3’07’’. Una pietra tombale, di fatto, sulle ambizioni rosa di Uran, che ha sempre pagato in salita rispetto a Nairo, e il cui DS Davide Bramati, tra una recriminazione e l’altra, lascia intendere da giorni di accontentarsi di un posto sul podio.
Spazzato via il compatriota, a minacciare Quintana, in chiave successo di tappa, è rimasto così solo uno splendido Fabio Aru, ancora più lento nel tratto pianeggiante (+54’’ rispetto al tempo di Gretsch), ma capace addirittura di rimontare a lungo sulla maglia rosa in salita. Al secondo intertempo, il sardo perdeva appena 8’’, e la conferma del trend sulle rampe successive sanciva addirittura il sorpasso a 4 km dalla vetta, più o meno mentre Fabio andava a raggiungere e superare Rafal Majka, partito tre minuti prima di lui. A sedare gli entusiasmi del pubblico hanno provveduto il mostruoso finale di Quintana e la comprensibile ma eccessiva prudenza di Beppe Martinelli, che, dall’ammiraglia, non ha informato il proprio corridore della situazione, per timore di un fuorigiri. La mancata vittoria, sfumata per 17’’, nulla toglie comunque alla prestazione di un ragazzo che, già forte del pezzo di bravura di Montecampione, si issa oggi in terza posizione in classifica generale, a soli 41’’ dalla seconda di Uran, e offre al ciclismo italiano la prospettiva di una competitività nei grandi giri al di là del solito Vincenzo Nibali. Certo, il modo migliore per bruciare Fabio è proprio il sensazionalismo che stiamo riscontrando in questi giorni da parte di molti organi di stampa, che ricorda pericolosamente quello che accompagnò, dieci anni or sono, il Giro di Cunego, all’epoca novello Pantani. Se il sardo saprà però tenere i piedi per terra in mezzo a tanto clamore, completando uno sviluppo ancora in fieri dal punto di vista tecnico, fisico e tattico, potrà contare su doti che raramente abbiamo visto dimostrare a corridori non ancora ventiquattrenni.
In attesa di scoprire se le sparate di chi già preconizza per Aru una futura doppietta Giro – Tour (ogni riferimento ad ex giornalisti della carta stampata riciclatisi quali storici della bicicletta in TV non è casuale) troveranno riscontri, per il talento di San Gavino Monreale sembra ormai quasi in ghiaccio il primo podio rosa in carriera: Pierre Rolland, da più parti pronosticato come il principale indiziato ad abbandonare la lotta per il podio, aperta fino a stamane a sette corridori, si è in realtà difeso oltre ogni aspettativa, chiudendo 4° a 1’57’’, ma non ha comunque evitato di scivolare dal terzo al quarto posto in generale, a 1’38’’ da Aru. Sorte simile è toccata a Pozzovivo, la cui brillante prova nella crono di Barolo aveva forse alzato troppo l’asticella delle attese, capace comunque di un 5° posto a 2’07’’; posizione identica a quella occupata in classifica, ma a 2’28’’ dal podio.
Ancor peggio è andata a Majka, Evans, Kelderman ed Hesjedal, gli altri pretendenti ad una piazza al fianco di Quintana a Trieste. Il polacco, a dispetto dell’onta del sorpasso di Aru, non è in realtà naufragato, cogliendo un onorevole 7° posto di giornata, alle spalle di Franco Pellizotti. I 3’28’’ resi a Quintana lo relegano tuttavia al sesto gradino della graduatoria, con l’arduo compito di colmare un gap di 3’11’’ sullo Zoncolan se vuole provare a buttar giù dal podio il sardo.
Di disfatta si può invece parlare per gli ultimi tre contendenti. Evans si è ben difeso soltanto nel primo settore, prima di incassare oltre 4’ e mezzo dalla maglia rosa in salita e di chiudere a 4’26’’, per un distacco in generale che schizza oggi a 9’25’’. Kelderman, unico tra i big a partire con bici tradizionale e a risparmiarsi dunque il cambio, ha comprensibilmente pagato molto nel tratto pianeggiante, senza tuttavia riuscire a compensare in seguito: 4’52’’ il ritardo accusato dal vincitore, cui rende ora 9’29’’ in classifica. Ryder Hesjedal, dal canto suo, è tuttavia riuscito nell’ardua impresa di fare ancor peggio: 5’39’’ il passivo finale, sia pur gonfiato da un secondo e non previsto cambio di bicicletta a due terzi di salita, a causa di un inconveniente meccanico. Un guaio che appesantisce il bagaglio di rimpianti con cui il canadese arriverà a Trieste, dopo i minuti persi a Belfast per la quadruplice caduta dei compagni nella cronosquadre inaugurale, solo in parte compensati dalla libertà di cui ha potuto di conseguenza godere nelle giornate successive.
Le prove da top 10 del 20enne Henao, e del duo Wellens – Cataldo, due dei principali animatori del Giro, meritano una menzione in cronaca, ma l’attenzione si deve ora concentrare sullo Zoncolan di domani. Con la lotta per la rosa virtualmente chiusa e l’incertezza sul podio quasi limitata ad un possibile scambio di posizioni fra Uran e Aru, il rischio di una frazione scialba, in stile Panarotta, con azione ridotta alla ricerca di un pur prestigioso successo di tappa, sembra alto. Il Passo del Pura, piazzato ad una sessantina di chilometri dal traguardo, offrirebbe sulla carta terreno favorevole a chi volesse provare a ribaltare in extremis gli equilibri, ma la scarsa intraprendenza dimostrata dagli interpreti di questo Giro (con ovvie eccezioni) induce a riporre nel solito Rolland le uniche speranze in atti di coraggio. Ogni smentita, ovviamente, sarebbe benvenuta.
Matteo Novarini
ORDINE D’ARRIVO
1 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 1:05:37
2 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:00:17
3 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:01:26
4 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:01:57
5 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:02:24
6 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:03:22
7 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:03:28
8 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:03:48
9 Tim Wellens (Bel) Lotto Belisol 0:04:00
10 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 0:04:10
11 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:04:26
12 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani-CSF 0:04:34
13 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 0:04:42
14 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani-CSF 0:04:46
15 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr
16 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:04:52
17 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani-CSF 0:05:11
18 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
19 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:05:20
20 Rodolfo Andres Torres Agudelo (Col) Colombia 0:05:22
21 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:05:26
22 Mattia Cattaneo (Ita) Lampre-Merida 0:05:28
23 Francesco Manuel Bongiorno (Ita) Bardiani-CSF 0:05:29
24 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:05:33
25 Winner Anacona Gomez (Col) Lampre-Merida 0:05:35
26 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:05:39
27 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:05:53
28 Perrig Quemeneur (Fra) Team Europcar 0:06:14
29 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:06:15
30 Emanuele Sella (Ita) Androni Giocattoli
31 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 0:06:21
32 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale
33 Sonny Colbrelli (Ita) Bardiani-CSF 0:06:26
34 Philip Deignan (Irl) Team Sky
35 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano
36 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:06:30
37 Thomas De Gendt (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:06:31
38 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:06:35
39 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 0:06:37
40 Nicola Boem (Ita) Bardiani-CSF 0:06:42
41 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff-Saxo 0:06:51
42 Ben Swift (GBr) Team Sky 0:06:52
43 Ben Hermans (Bel) BMC Racing Team 0:06:58
44 André Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:07:03
45 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:07:05
46 Pawel Poljanski (Pol) Tinkoff-Saxo 0:07:08
47 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:07:12
48 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 0:07:14
49 Maxim Belkov (Rus) Team Katusha 0:07:35
50 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:07:36
CLASSIFICA GENERALE
1 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 79:03:45
2 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:03:07
3 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:03:48
4 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:05:26
5 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:06:16
6 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:06:59
7 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:09:25
8 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:09:29
9 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:10:11
10 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:13:59
11 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:22:33
12 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:24:29
13 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:28:37
14 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:30:26
15 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:31:09
16 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:33:35
17 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:37:34
18 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:45:48
19 André Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:47:45
20 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:52:42
21 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:53:10
22 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:55:06
23 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:55:26
24 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:56:59
25 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:58:47
26 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia 1:02:37
27 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 1:06:25
28 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 1:07:07
29 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 1:08:05
30 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 1:10:31
31 Jarlinson Pantano (Col) Colombia 1:12:20
32 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 1:13:21
33 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 1:15:20
34 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:16:17
35 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha 1:24:12
36 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team 1:24:36
37 Philip Deignan (Irl) Team Sky 1:24:49
38 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 1:31:09
39 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 1:31:22
40 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar 1:32:36
41 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar Team 1:35:08
42 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 1:37:17
43 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 1:39:35
44 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 1:43:57
45 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 1:44:44
46 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 1:44:56
47 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff-Saxo 1:47:16
48 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 1:48:16
49 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff-Saxo 1:49:13
50 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 1:58:31

Nairo Quintana sfoggia la maglia rosa. Nessuno sembra più in grado di strappargliela (foto Tim De Waele/TDW Sport)
BASSANO DEL GRAPPA – CIMA GRAPPA: UNA CRONO… A TUTTA GRAPPA (MA NIENTE BIRRA)
Si annuncia decisamente improbo il terreno di gara scelto dagli organizzatori per la cronoscalata del Giro d’Italia 2014: i quasi 20 Km all’8% di pendenza media del Monte Grappa. La cima veneta accoglierà i “girini” alla spicciolata, al termine di una frazione contro il tempo di difficile gestione perché proporrà in partenza 7 Km di strada pianeggiante, che potrebbero invogliare qualche corridore a una partenza “a tutta birra”. Il rischio, però, sarà di quello di pagare ampiamente gli sforzi profusi quando si comincerà a fare i conti con la salita, impegnativa sin dai chilometri iniziali.
Probabilmente nell’ultracentenaria storia del ciclismo non si era mai vista una cronoscalata così dura. Nel 1956, salendo contro il tempo verso la Madonna di San Luca, sopra Bologna, s’incontrarono pendenze fino al 18%, ma la salita era ed è brevissima; nel 1993, al suo primo Giro disegnato da direttore, Carmine Castellano ne propose una di 55 Km, ma era in gran parte tracciata in falsopiano e anche il tratto in salita verso il Sestriere, preso dalla Val Chisone, non era per nulla temibile nelle pendenze. Stavolta, invece, nella cronoscalata alla Cima Grappa coabiteranno numeri di tutto rispetto, quelli della “Strada Generale Giardino”, il versante prescelto dall’organizzazione per dare l’assalto al monte veneto. È lo stesso lato dal quale si salì in occasione dell’ultima scalata “in rosa” – era il 22 maggio del 2010, giorno del successo di Nibali nella Ferrara-Asolo – ma l’ascesa sarà più lunga, anche se di poco, rispetto a questo precedente perché non ci si fermerà nel luogo dove era allora previsto lo scollinamento, arrivando invece fin quasi al sacrario militare sommitale, costruito tra 1932 e il 1935 dall’architetto Giovanni Greppi e dallo scultore Giannino Castiglioni, dopo aver “digerito” 19,3 Km di salita, 1538 metri di dislivello, una pendenza media dell’8% e una massima del 14%. E non sarà ancora tutto perché per raggiungere il piede dell’ascesa dovranno essere percorsi 7 Km e mezzo di strada pianeggiante e, al contempo, piuttosto infida. Un abbrivio del genere, infatti, potrebbe invogliare a una “partenza – razzo” quei corridori che sono formidabili passisti e vorranno in quel tratto mettere più tempo possibile tra di loro e gli scalatori: il vantaggio che riusciranno ad accumulare in quel tratto rischieranno, però, di dilapidarlo con gli interessi (in negativo) sulla salita successiva che, tranne rarissimi casi, è sempre “aggressive”.
I primi colpi di pedale di questa delicatissima tappa saranno dati nel cuore di Bassano del Grappa, sul porfido delle centralissime piazze Libertà, dove sarà collocata la rampa di lancio, e San Giovanni, sulla quale prospetta il fianco della romano-gotica chiesa di San Francesco, che i corridori sfioreranno subito dopo il via. A un tiro di schioppo c’è il monumento più celebre della cittadina cara agli alpini, il ponte di legno sul Brenta che fu costruito per la prima nel 1208 e che fino ad oggi ha subito ben otto distruzioni e conseguenti riedificazioni, l’ultima risalente al secondo dopoguerra, dopo che il 17 febbraio 1945 era stato fatto saltare dai partigiani: è una storia lunga 8 secoli quella del ponte, che nel 1996 è stato anche set cinematografico, scelto dal regista britannico Richard Attenborough per girarvi una scena di “Amare per sempre” nella quale era presente l’attrice statunitense Sandra Bullock.
L’uscita dal centro sarà piuttosto spigolosa (strade strette e quattro curve a gomito nei primi 400 metri, tra l’altro tracciati in lievissima ascesa), poi i corridori sgusceranno sotto l’antica Porta delle Grazie e da lì il percorso si farà più scorrevole, percorrendo lo stradone che porta fuori città sfiorando il Velodromo Mercadante, impianto tuttora in funzione e che accolse i campionati del mondo su pista nel 1985, l’anno del mondiale disputato sul circuito trevigiano del Montello. Avvincinandosi alle prime pendici del monte si attraverserà quindi il comune di Romano d’Ezzelino, centro che fu feudo di una delle più potenti e importanti famiglie medioevali venete, quella del condottiero e dittatore Ezzelino III da Romano, crudele al punto che Dante lo relegherà nel “girone dei violenti”, condannandolo per l’eternità a nuotare in un fiume di sangue bollente. I “girini”, invece, potranno ancora godere, a questo punto, di poco meno di 2 Km di strada di una dolcezza paradisiaca prima di andare incontro all’”inferno del Grappa”, che incomincerà con una svolta secca verso sinistra in località Semonzetto, nel luogo dove i giudici di gara rileveranno i primi tempi intermedi di questa tappa, quelli che ci diranno chi avrà osato troppo nel tratto iniziale e chi, invece, l’avrà affrontato “cum grano salis”. Il biglietto da visita del Grappa da questo versante non è di quelli che rimangono impressi poiché i primi 700 metri dell’ascesa sono molto teneri (la pendenza media è del 3,7%) e bisogna lasciar scorrere sotto le ruote questo primo tratto facile prima che comincino le inclinazioni più rilevanti, fortunatamente mitigate dai numerosi tornanti che propone la strada intitolata al generale piemontese Gaetano Giardino, il comandante dell’Armata del Grappa, che la fece realizzare nel 1918 quale alternativa alla Strada Cadorna, che presentava alcuni tratti troppo esposti al tiro dell’esercito austro-ungarico. In tutto si incontreranno 28 tornanti, la maggior parte dei quali concentrati nei primi 11 Km della scalata, che, inclinati al 7,6% medio, conducono a Campo Croce, località frequentata dagli appassionati di parapendio e deltaplano e secondo punto di rilevamento dei tempi di gara, all’ingresso della quale la salita perderà per un attimo mordente. Poco più di 1500 metri pedalabili, contenenti anche una brevissima discesa, permetteranno di rifiatare prima d’iniziare la seconda parte dell’ascesa, la più impegnativa in virtù di una pendenza media maggiore (8,9% negli ultimi 7,5 Km) e nonostante presenti un altro tratto pedalabile, posto a circa 4,5 Km dal traguardo e proprio all’uscita dallo strappo più impegnativo, dove si toccherà il picco massimo di questo versante, una stilettata al 14% che arriverà la termine di una porzione di 2,6 Km al 10,5%. Serpeggiando in forte salita, poco sotto la quota 1500 il tracciato di gara incontrerà quello della “Dorsale del Grappa”, panoramica strada che sposa il Grappa al Tomba, altra montagna che fu triste teatro dei combattimenti della Prima Guerra Mondiale, andando a “intercettare” gli scollinamenti di versanti secondari molto conosciuti dai cicloamatori per le loro pendenze (la Bocca di Forca è spesso considerata come la salita più dura d’Italia dopo Zoncolan e Mortirolo). Poco sotto il traguardo si raggiungerà il bivio di quota 1675, dove Basso transitò per primo sotto lo striscione del GPM nel 2010 e dove si diparte sulla destra la strada che permette di rientrare a Bassano, lungo la quale quel giorno Nibali costruì uno dei suoi più bei successi della carriera, fatta tracciare tra il 1916 e il 1917 dal generale Luigi Cadorna, Capo di Stato Maggiore dell’esercito, che aveva compreso l’importanza strategica del monte e la necessità di armarlo a difesa. Qui finì la sofferenza dei “girini” del 2010, mentre quelli del 2014 avranno ancora dinanzi poco più di 400 metri di strada, sempre a due cifre di pendenza (10,6% la media in quest’ultimo tratto).
Proprio una tappa a tutta Grappa… ma che certamente non si potrà vivere a tutta birra!
Mauro Facoltosi
I VALICHI DELLA TAPPA
Sella di Campo Croce (1048 m). Vi transita la “Strada Generale Giardino” (SP 140), salendo da Semonzo verso il Monte Grappa. Coincide con l’omonima località.
RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.
FOTOGALLERY

Bassano, Piazza Libertà (www.visitsitaly.com)

Bassano, chiesa di San Francesco (www.retaggiodellegenti.com)

Bassano, Porta delle Grazie (lameravigliosacittadelponte.blogspot.com)

Sandra Bullock sul celebre ponte di legno di Bassano in una scena di 'Amare per sempre' (www.davinotti.com)

Bassano, velodromo Mercadante (ladomenicadivicenza.gruppovideomedia.it)

Romano d'Ezzelina, Torre Ezzelina (www.fidelityservice.it)

L’inizio della Strada Generale Giardino

La Strada Generale Giardino a Campo Croce (panoramio)

Il sacrario costruito sulla cima del Monte Grappa (panoramio)

La cima del Grappa fa capolineo dietro una curva della ‘Strada Giardino’ e, in trasparenza, l’altimetria della diciannovesima tappa (Street View)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI RIFUGIO PANAROTTA
maggio 30, 2014 by Redazione
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Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
Panarotta, vince Arredondo. Aru corre verso il podio (Gazzetta dello Sport)
Giro, Colombia al potere (Corriere della Sera)
Regno Unito
More success for Colombia as Julian Arredondo clinches maiden grand-tour victory (The Time)
Arredondo breaks clear to win 18th stage (The Daily Telegraph)
Irlanda
Nicolas Roche’s Giro d’Italia diary: ‘It’s great to see Philip back doing what he does best’ (The Time)
Francia
Arredondo, la patience récompensée – Rolland grimpe sur le podium – Rolland: «Je vais continuer» (L’Equipe)
Spagna
Colombia domina en el Giro (AS)
Sigue la fiesta colombiana (Marca)
Arredondo, etapa y ‘maglia azzurra’ (El Mundo Deportivo)
Belgio
Arredondo houdt De Gendt van ritzege in Giro (De Standaard)
Le Colombien Julian Arredondo remporte la 18e étape du Giro (L’Avenir)
Giro: Arredondo s’impose, Quintana reste leader (La Dernière Heure/Les Sports)
Tour d’Italie: Arredondo offre une 3e victoire d’étape à la Colombie, Evans tombe du podium (Sudinfo.be)
Paesi Bassi
Offday Evans, Kelderman stabiel (De Telegraaf)
Lussemburgo
Arredondo wird für Mühen belohnt (Luxemburger Wort / La Voix du Luxembourg)
Germania
Quintana behauptet Rosa – Evans verliert dritten Platz (Berliner Zeitung)
Canada
Arredondo claims 18th stage of Giro d’Italia, Canada’s Hesjedal seventh overall (The Globe and Mail)
USA
Quintana Stays in Front at Giro d’Italia (The New York Times)
Colombia
El Giro es de Colombia: Arredondo gana etapa, Nairo y Urán lideran – ‘Hoy es el comienzo de grandes cosas para mí’: Julián Arredondo (El Tiempo)
Nairo Quintana trabajará para no ceder el liderato en el Giro – Histórico: Colombia hace el 1-2 en la etapa 18 del Giro – Julián Arredondo: este triunfo es un sueño cumplido (El Espectador)
Australia
Cadel Evans may pedal on for Vuelta a Espana (The Age)
Evans drops behind after Giro 18th (The Australian)
Evans’ Giro dream over (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Vittoria di Arredondo. Si stacca Evans, migliori della classifica tutti assieme. Commenti?
Howling Wolf14: Beh, tutti assieme non proprio. Evans ha ceduto nel finale e dal 3° posto è passato al 7° posto in classifica. Kelderman ha perso brillantezza e non è riuscito a tenere il passo di Quintana & Co. Rolland ha fatto una fiammata, ma non è stato in grado di tenere il ritmo ed è stato ripreso. Kiserlovski ha perso ancora terreno. Come si suol dire, quando c’è una così ragguardevole successione di difficoltà altimetriche, è fatale che la selezione sia da dietro. I migliori tengono il loro ritmo e quasi in ogni tappa c’è qualcuno che cede. Se si andasse avanti tutti i giorni con questi tapponi, uno dopo l’altro, a poco a poco ne rimarrebbe solo uno. Domani cederebbe Pozzovivo, dopodomani Majka, poi Rolland e così via. Selezione da dietro. A me piace.
nisky: L unica cosa che m è rimasta di sta tappa è il crollo morale umano…..la tristezza del gesto……..lo scatto che rimbalza all indietro……di chi parlo? Ivan basso! Vedere un campione come basso che andava come una moto staccato da diversi comprimari senza potersi difendere fa tristezza
O.Teoldi: Tappa un po’ deludente.
Profpivo: Mah francamente con questo percorso era difficile aspettarsi qualcosa di diverso… certo un Pozzovivo o un Rolland potevano provare a tenere cucita la corsa per giocarsi la tappa, visto che non hanno ancora vinto.
Howling Wolf14: Io non l’ho trovata per nulla deludente. Ha dato ciò che mi aspettavo. Non capisco che cosa si voleva pretendere. Che forse un Pozzovivo o un Rolland o un Aru o un Kelderman attaccassero a 80 km dall’arrivo? Per poi beccarsi 12 minuti di distacco? Non so, non capisco che cosa si aspettassero alcuni. Tappa secondo copione. Giustamente.
O.Teoldi: Non mi aspettavo un attacco a 80 km dall’arrivo, però a 8 sì. O mi bastava anche a 3. Invece niente di niente. Vabbé é anche normale visto quel che c’é domani e dopodomani…
Howling Wolf14: Tre km di salita sono lunghi. Lo può fare chi ha le gambe. E chi è pienamente convinto. Ma dopo i tapponi che ci sono stati, e le ultime due giornate con le salite, è un azzardo che può costare caro. Lo hei detto tu stesso quando giustamente hai sottolineato “quel che c’è domani e dopodomani”. Hai visto la fine che ha fatto Rolland? Tanta volontà, tanto impegno, ma se poi mancano le gambe ti risucchiano inesorabilmente. Rolland è stato ripreso poco prima dell’arrivo. Il suo attacco s’è rivelato inutile. Un attacco come il suo, con la speranza e l’obiettivo di portarlo a compimento, lo può fare un fuoriclasse. Un corridore normale, anche se Rolland è un signor corridore, no. Ed è già tanto che il francese non abbia pagato caro il suo slancio. C’era anche il caso che lo riprendevano e lo piantavano lì. Basta un attimo. Gambe, signori. Se non ci sono le gambe, non si va lontano.
Howling Wolf14: La Cannondale è diventata una squadraccia da categoria Professional. Non ne azzecca una. Peggio della Lampre, che almeno s’è salvata con Ulissi. Cannondale ultima nella classifica a squadre del Giro!!!
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Nell’antro del Re della Montagna (Edvard Grieg)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Bassano del Grappa – Cima Grappa (cronoscalata)
Bassano del Grappa – partenza primo corridore : pioggia debole (0,4 mm) e schiarite, 21,1°C, vento debole da S (2-4 Km/h), umidità al 66%
Bassano del Grappa – partenza maglia rosa : pioggia debole (0,6 mm) e schiarite, 20,9°C, vento debole da SW (3-5 Km/h), umidità al 65%
Cima Grappa – arrivo primo corridore: pioggia debole (0,3 mm) e schiarite, 9,5°C, vento debole da SSW (3 Km/h), umidità al 60%
Cima Grappa – arrivo maglia rosa: pioggia debole (0,3 mm) e schiarite, 8,2°C, vento debole da SSE (3 Km/h), umidità al 64%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Pancani: “Quando viene trasportato nella realtà questi mezzi”
Pancani: “Quando viene trasportato nella realtà” (si parlava di una bici dell’epoca di Bartali presente al traguardo… quindi era un oggetto che era sempre stato reale)
Pancani: “Un’altra giornata con tutto queste salite”
Martinello: “Al Giro del Trentino, poco prima della gara prevista prima del Giro d’Italia”
Pancani: “Torniamo con la smartphone”
De Luca: “Siamo sulle code del gruppo dei fuggitivi”
Martinello: “Tanta fatica accumulata sulle gambe”
Martinello: “Non ha ancora conquistato vittorie di tappe”
Pancani: “Siamo di nuovo in diretta nelle strade del Giro d’Italia”
Martinello: “Ammilaglia”
Martinello: “Il replay meritatissimo di Arredondo”
Martinello: “Si era accolto di qualche difficoltà”
Garzelli, commentando lo scatto di Aru: “Soprattutto, uno scatto agli ultimi tre giorni del Giro d’Italia”
Magrini (Eurosport): “Mauro Cataldo” (Dario)
Magrini (Eurosport): “Fabian Arredondo” (Julián David)
De Stefano: “Ho avuto un peccato di tensione” (calo)
Garzelli: “L’ultimo giorno del Giro lo Zoncolan qualcuno potrebbe pagarlo” (non pensiamo proprio, l’ultima giorno c’è la passerella di Trieste)
Lelli: “I direttori sportivo”
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della diciottesima tappa, Belluno – Rifugio Panarotta
1° Johnny Hoogerland
2° Giacomo Nizzolo s.t.
3° Roberto Ferrari s.t.
4° Gorka Izagirre s.t.
5° Eugenio Alafaci s.t.
Classifica generale
1° Jetse Bol
2° Michael Hepburn a 10′34″
3° Svein Tuft a 10′49″
4° Christopher Sutton a 18′22″
5° Kenny Dehaes a 19′42″
Miglior italiano: Eugenio Alafaci, 8° a 32′00″
L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
19a TAPPA: ALESSANDRIA – CUNEO (205 Km)
OGGI DA CUNEO A PINEROLO LA TAPPA PIU’ ATTESA DEL GIRO – ATTESO SULLE GRANDI SALITE L’ATTACCO A JACQUES ANQUETIL – A CUNEO PRIMO L’OLANDESE LUTE – DEFILIPPIS E MAURER PREVEDONO UN ARRIVO IN VOLATA A PINEROLO
Cinque severi colli: la Maddalena (m. 1996), il Vars (2111), l’Izoard (2360), il Monginevro (1854) ed il Sestriere (2033) – Il francese riuscirà a conservare la maglia rosa? – I due ciclisti non nascondo le speranze di vittoria
La partenza stamane alle 7, l’arrivo previsto verso le 16,25 dopo 254 Km di gara ricchi di difficoltà – La corsa entrerà in Francia dal Colle della Maddalena e rientrerà in Italia attraverso il Monginevro – L’ultima asperità, il Sestriere, a 53 Km dal traguardo – È il tracciato sul quale, nel Giro del 1949, Fausto Coppi ottenne una clamorosa vittoria per distacco – La corsa di ieri non ha offerto che pochi spunti interessanti – Il vincitore ha battuto in volata Diego Ronchini e Battistini – Nessuno, salvo Balmamion, ha cercato di sorprendere Anquetil che ha mantenuto il primato in classifica, malgrado una caduta – Soltanto il torinese e l’elvetico hanno accettato di fare un pronostico sulla corsa odierna – Ieri, alla partenza da Alessandria, Anquetil aveva indicato il compagno di squadra Lute quale favorito per il successo di tappa
Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.


ARCHIVIO ALMANACCO
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1a tappa: Belfast (cronosquadre)
2a tappa: Belfast (seconda tappa)
6a tappa: Sassano – Montecassino
8a tappa: Foligno – Montecopiolo
10a tappa: Modena – Salsomaggiore Terme
11a tappa: Collecchio – Savona
12a tappa: cronometro Barbaresco – Barolo
13a tappa: Fossano – Rivarolo Canavese
15a tappa: Valdengo – Plan di Montecampione
16a tappa: Ponte di Legno – Val Martello
17a tappa: Sarnonico – Vittorio Veneto

Verso cosa sta guardando Fernando Alonso, ospite d'onore del Giro d'Italia al Rifugio Panarotta? Forse verso il suo futuro nel mondo delle due ruote (foto Bettini)
29-05-2014
maggio 29, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
GIRO D’ITALIA
Il colombiano Julián David Arredondo Moreno (Trek Factory Team) si è imposto nella diciottesima tappa, Belluno – Rifugio Panarotta (Valsugana), percorrendo 171 Km in 4h49′51″, alla media di 35,397 Km/h. Ha preceduto di 17″ il connazionale Duarte Arevalo e di 37″ l’irlandese Deignan. Miglior italiano Franco Pellizotti (Androni Giocattoli – Venezuela), 4° a 1′20″. Il colombiano Nairo Alexander Quintana Rojas (Movistar Team) è ancora maglia rosa, con 1′41″ sul connazionale Urán Urán e 3′29″ sul francese Rolland. Miglior italiano Fabio Aru (Astana Pro Team), 4° a 3′31″
BELOISE BELGIUM TOUR
Il belga Tom Boonen (Omega Pharma – Quick-Step) si è imposto anche nella seconda tappa, Lierde – Knokke-Heist, percorrendo 170,4 Km in 3h49′33″, alla media di 44,539 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Steegmans e l’olandese Bos. Miglior italiano Danilo Napolitano (Wanty – Groupe Gobert), 6°. Boonen è ancora leader della classifica, con 12″ su Bos e 14″ su Steegmans. Miglior italiano Guardini, 10° a 20″
BAYERN RUNDFAHRT
L’elvetico Mathias Frank (IAM Cycling) si è imposto nella seconda tappa, Freilassing – Reit im Winkl (Winklmoos-Alm), percorrendo 164,7 Km in 4h19′24″, alla media di 38,095 Km/h. Ha preceduto di 8″ il francese Pinot e il ceco König. Miglior italiano Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice), 11° a 52″. Frank è il nuovo leader della classifica, con 5″ su Pinot e 8″ su König. Miglior italiano Rebellin, 11° a 52″
TOUR DE GIRONDE (Francia)
Due tappe disputate nel primo giorno di gara.
Il mattino, il team spagnolo Euskadi si è imposto nella prima tappa, circuito di Le Pian Médoc (cronometro a squadre), percorrendo 21,8 Km in 25′02″, alla media di 52,250 Km/h. Ha preceduto di 5″ il team olandese Cyclingteam Jo Piels e di 11″ il team russo Itera – Katusha. Lo spagnolo Illart Zuazubiskar Gallastegi è il primo leader della classifica con lo stesso tempo dei connazionali Larrinaga Muguruza e Pablo Lechuga Rodríguez. Unico italiano in gara Federico Buttò (Burgos-BH), 141° a 5′22″.
Il pomeriggio, l’olandese Rens Te Stroet (Cyclingteam Jo Piels) si è imposto nella seconda tappa, Saint Aubin du Médoc – Biganos, percorrendo 113,9 Km in 2h28′53″ alla media di 45,902 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Van Der Weijst e il francese Sarreau. Buttò 21°. Lechuga Rodríguez è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo dei connazionali Zuazubiskar Gallastegi e Larrinaga Muguruza. Buttò 140° a 5′22″
FLÈCHE DU SUD (Lussemburgo)
L’olandese Coen Vermeltfoort (Cyclingteam De Rijke) si è imposto nella prima tappa, Kayl – Rumelange, percorrendo 165,7 Km in 3h59′18″, alla media di 41,516 Km/h. Ha preceduto allo sprint il lussemburghese Kirsch e l’elvetico Schir. Unico italiano in gara Corrado Lampa (Team Differdange – Losch), 44°. Il tedesco Christoph Pfingsten (Cyclingteam De Rijke) è ancora leader della classifica, con lo stesso tempo dell’olandese Duyn e 2″ sul belga Bille. Lampa 70° a 1′25″.
TOUR DE BERLIN
L’olandese Elmar Reinders (Cyclingteam Jo Piels) si è imposto nella prima tappa, circuito di Birkenwerder, percorrendo 151,2 Km in 3h24′17″, alla media di 44,409 Km/h. Ha preceduto di 2″ il connazionale Hoekstra e di 37″ il tedesco Mager, distanziati di 8″ e 47″ nella prima classifica generale
TOUR DES FJORDS (Norvegia)
Il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha) si è imposto nella seconda tappa, Eidfjord – Haugesund, percorrendo 203,2 Km in 5h01′04″, alla media di 40,496 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Van Asbroeck e il norvegese Enger. Miglior italiano Alessandro Bazzana ( Unitedhealthcare Pro Cycling Team), 6°. Kristoff è il nuovo leader della classifica, con 3″ sul belga Baugnies e 5″ su Enger. Miglior italiano Alberto Bettiol (Cannondale Pro Cycling Team), 8° a 12″
TOUR DE KUMANO (Giappone)
L’australiano William Clarke (Drapac Cycling) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Shingu, percorrendo 0,7 Km in 51″, alla media di 49,412 Km/h. Ha preceduto il taiwanese Hsin Hsiao e l’olandese Wippert.
CAMPIONATI ASIATICI
Il kazako Dmitriy Gruzdev (Astana Pro Team) si è imposto nella prova a cronometro professionisti, circuito di Astana (Kazakistan), percorrendo 40 Km in 1h01′54″, alla media di 38,772 Km/h. Ha preceduto di 1′19″ il kirghizo Wacker e di 1′35″ il sudcoreano Choe.
DOLOMITI TROPPO MITI: POCO SUGO IN VALSUGANA
Siamo ridotti ai giochi di parole per mettere un po’ di spirito in una tappa che troppi fattori predestinavano a un ruolo di transizione, ma che – proprio per questo – avrebbe potuto dare adito ad agguati ed alleanze sovversive. Nulla di tutto ciò. Quintana controlla in un Giro sempre più colombiano.
Tappa di spettri tra le Dolomiti bellunesi. Lo spettro della colossale cronoscalata di domani, che bagna le polveri di molti pretendenti alla classifica generale. Lo spettro dello Stelvio, con tanta presunta voglia di rivalsa a serpeggiare in gruppo, ma anche – assai probabilmente – la paura, ben più reale di tante chiacchere a vuoto dei DS, che Quintana possa “stroncare nel sangue” ogni alito di ribellione.
Ne esce uno spettro di tappa.
Non si può dire che il disegno del tracciato aiutasse a nutrire sogni azzardati: oltre trenta i chilometri che separano l’arcigno ma breve Redebus dall’attacco dell’ultima ascesa, una cinquantina per arrivare al traguardo.
Ci voleva un accordo più o meno tacito tra gli orgogli feriti di quei team manager che già martedì, in corsa, e in seguito con le proprie sterili recriminazioni, hanno dimostrato di aver pochi lumi: a quanto pare, però, è più facile mettersi d’accordo per chiedere di levare minuti a tavolino piuttosto che riprenderseli sulla strada.
Quel che è certo è che la tappa era propizia a una bella fuga, mentre azioni individuali da parte di uomini di classifica erano a priori inibite: e lo dimostra il fatto che perfino Rolland se n’è stato buono fino agli ultimi 6km.
La fuga, in effetti, prende corpo, e con bei nomi: De Gendt e Cataldo (col compagno Deignan), già molto attivi da lontano rispettivamente ieri e l’altroieri, volenterosissimamente a caccia di una tappa; Arredondo che non vede l’ora di sigillare la sua maglia blu, e magari qualcosa in più; Duarte, l’incostante colombiano cacciatore di secondi posti (già tre le sue “quasi-tappe” al Giro); Pellizotti eternamente in cerca di riscatto, come già nel tappone di martedì, ben spalleggiato dalla squadra là con Rosa, oggi con Sella. E poi Zardini, in bello spolvero al Giro del Trentino, e fugaioli impenitenti assortiti come Keizer, Wellens o Rovny.
Si aggregano accelerando sulle aspre rampe del San Pellegrino altri pezzi forti come Rabottini, che tenta di ritrovarsi con il ringhioso Scinto che (s)grida dall’ammiraglia, Losada, ottimo luogotenente di Purito, ronin vagabondo in questo Giro, e Ivan Basso. Lo spettro di Ivan Basso? No, un Ivan in carne e ossa, carico, deciso, anche se le gambe sono appesantite dal protratto tentativo di far classifica lungo, forse, troppe tappe.
Queste le carte in tavola, e ben presto si capisce che non c’è aria di imboscate, gli uomini in fuga sono battitori liberi e non si intravvedono nemmeno movimenti tattici.
La Movistar controlla efficacemente, mantenendo un buon distacco a scanso di problemi, di tentazioni di “far ponte” invero poco palpabili, ed erodendolo poi nel finale.
Trascorrono dunque ameni gli oltre 150km che portano all’attacco dell’ultima ascesa. Scenari idilliaci di pinete, la generosità di Basso e De Gendt nel lavorare in fuga, le schermaglie tra Arredondo e i due atleti Sky presso i Gpm.
Sull’ultima ascesa si sviluppa la classica “doppia corsa nella corsa”. Quella per la tappa è appena più entusiasmante, con De Gendt che prende il largo fin dalle prime battute: il novello look barbuto lo fa eremita, pellegrino solitario, che di potenza scandisce il suo passo e dà sempre l’impressione di rimanere vicino ma irraggiungibile. Gli Sky si sfiancheranno per tenerlo a tiro.
A metà salita si segnala una poderosa serie di progressioni di Basso: la faccia cattiva è quella dello Zoncolan, ma le gambe no. Quando Ivan si alza sui pedali, un gesto per lui inconsueto, la pedalata si fa legnosa. L’elastico si stira, si spezza, riesce a levarsi di ruota gli escarabajos inseguitori, ma l’azione non trova continuità.
È poi il turno di Pellizzotti di inscenare un momento revival, però alla fine dei conti il palcoscenico sarà tutto per due soli uomini: una volta ripreso De Gendt, dalle scoppiettanti sequenze di attacchi e controattacchi escono solo Arredondo e Duarte.
La bilancia della sorte e della forza oscilla tra i due compatrioti, Arredondo cerca l’accordo, ma Duarte vuole la tappa.
Alla fine, prevarrà il karma: un altro secondo posto per Fabio Duarte, mentre Arredondo celebra un successo cercato con ostinazione dalle primissime battute del Giro.
Che succede tra i favoriti? Poco o nulla. La Movistar come squadra tiene bene, poi verso i -6km subentra l’Europcar Sicard per preparare l’attacco di Rolland. Quintana lo rintuzza senza difficoltà: a questa distanza dall’arrivo meglio non prendere rischi, meglio evitare le situazioni spinose.
Rolland però si incaponisce, come è nel suo carattere, e dopo un altro paio di accelerazioni Quintana gli lascia il via libera. Quando lo spazio è ormai troppo poco perché il francese possa anche utopicamente insidiare il primato, tocca agli altri salvare le proprie posizioni. Quintana è totalmente padrone della situazione, e lo spirito vendicativo dei colleghi si smorza di fronte all’impellenza di proteggere il proprio piazzamento.
Lavora Urán, prima con il proprio gregario Poels, poi in prima persona, e lo stesso fa Majka, mentre Evans, già da parecchio in affanno, perde le ruote e si sgancia. Hesjedal barcolla ma non molla, finché ai -2,5km Aru considera che la miglior difesa possa essere l’attacco e prova una bella progressione, a cui Quintana e Urán non concedono nemmeno un metro. Va segnalata la posizione spesso arretrata del sardo nel gruppetto, una collocazione inadeguata che lo costringe almeno a un paio di scatti per rientrare allorché l’uomo di cui era a ruota si scolla e fa il buco rispetto a una improvvisa accelerazione dei migliori.
Tutto, come troppo spesso è capitato in questo Giro, si riduce a una lunga volata nell’ultimo chilometro di salita. Rolland viene riassorbito (ma bene ha fatto ad attaccare, una volta di più, e non solo per gli spettatori, ma perché altrimenti sarebbe giunto con Hesjedal o giù di lì, non a 3” da Quintana e Urán, assieme a Pozzovivo, come invece ha fatto).
Aru è il più assatanato, e va a prendersi qualche secondo oltre alla soddisfazione di regolare il gruppo dei migliori. Ma Quintana lo mantiene a tiro con una facilità di pedalata incomparabile. L’alta classiffica del Giro è comunque tutta lì, in un decimo di minuto, la miseria di sei secondi…
A parte Evans, a oltre un minuto, e Kelderman, che dopo il bell’allungo in Val Martello e un abbozzo di tentativo oggi, trova la battuta a vuoto e finisce per pagare pegno, incassando una trentina di secondi dai colleghi.
Un antipasto in vista di domani, quando scopriremo se Aru ha chiesto troppo alle sue gambe…
Se i primi due posti della generale, come quelli della tappa odierna, sono piuttosto saldamente in mani colombiane (quattro atleti diversi, si noti bene!), per il terzo posto sul podio ci sono quattro atleti in 22 secondi. Prevarrà la freschezza di Aru, sempre davanti ai rivali finora in salita (sempre che non si sia spremuto troppo oggi…)? L’atteggiamento sornione di Majka (con Riis si lavora sulla crono)? La spavalderia di Rolland? Oppure tornerà ad alzare la testa Pozzovivo (suo il miglior tempo nel segmento di salita della crono dei vini)?
E poi, Urán ha un vantaggio specifico contro il tempo, e riaprirà il Giro, oppure il Quintana a sua volta dotato per le cronoscalate, e oggi in totale controllo, rifilerà una sonora batosta a tutti?
Quale che sarà lo scenario, l’auspicio è che la tappa decisiva dello Zoncolan, sabato, sia meno impalpabile di quella odierna.
Gabriele Bugada
ORDINE D’ARRIVO
1 Julian David Arredondo Moreno (Col) Trek Factory Racing 4:49:51
2 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia 0:00:17
3 Philip Deignan (Irl) Team Sky 0:00:37
4 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:01:20
5 Edoardo Zardini (Ita) Bardiani-CSF 0:01:24
6 Thomas De Gendt (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:01:38
7 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:01:43
8 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 0:01:59
9 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:02:43
10 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 0:02:46
11 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
12 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:02:49
13 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
14 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
15 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha 0:02:54
16 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:03:02
17 Tim Wellens (Bel) Lotto Belisol 0:03:08
18 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:03:17
19 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing
20 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:03:48
21 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:04:24
22 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale
23 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale
24 André Cardoso (Por) Garmin Sharp
25 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing
26 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr
27 Jonathan Castroviejo Nicolas (Spa) Movistar Team
28 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:04:51
29 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff-Saxo 0:05:07
30 Emanuele Sella (Ita) Androni Giocattoli 0:05:10
31 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 0:05:27
32 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol
33 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team
34 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:05:30
35 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 0:06:15
36 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 0:06:19
37 Martijn Keizer (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:06:23
38 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar Team 0:06:41
39 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 0:06:47
40 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 0:06:50
41 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:07:06
42 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:07:13
43 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
44 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:08:17
45 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:08:25
46 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:09:16
47 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:09:24
48 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team
49 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 0:10:15
50 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:11:06
CLASSIFICA GENERALE
1 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 77:58:08
2 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:01:41
3 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:03:29
4 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:03:31
5 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
6 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:03:52
7 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:04:32
8 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:04:37
9 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:04:59
10 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:08:33
11 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:15:58
12 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:19:18
13 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:21:25
14 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:25:16
15 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:27:04
16 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:28:15
17 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:29:53
18 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:39:18
19 André Cardoso (Por) Garmin Sharp 0:40:42
20 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:41:38
21 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:44:56
22 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:47:24
23 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:49:11
24 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:49:22
25 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:51:42
26 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia 0:53:48
27 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:56:40
28 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 1:00:26
29 Jarlinson Pantano (Col) Colombia 1:01:24
30 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 1:01:39
31 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 1:02:57
32 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:07:18
33 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 1:08:06
34 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 1:08:35
35 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha 1:14:05
36 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team 1:17:00
37 Philip Deignan (Irl) Team Sky 1:18:23
38 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar 1:22:48
39 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 1:23:37
40 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 1:24:48
41 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar Team 1:25:38
42 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 1:31:44
43 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 1:31:52
44 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 1:36:27
45 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 1:37:36
46 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 1:38:19
47 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff-Saxo 1:38:27
48 Riccardo Zoidl (Aut) Trek Factory Racing 1:40:02
49 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff-Saxo 1:42:22
50 Romain Sicard (Fra) Team Europcar 1:49:24
BELLUNO – RIFUGIO PANAROTTA: UNA TAPPA AL VETRIOLO
È venuto il momento di misurarsi con le Dolomiti e con una vecchia conoscenza della corsa rosa, la salita del Vetriolo, che non veniva affrontata al Giro dal 1990 e che è stata recentemente riscoperta dal Giro del Trentino. Il nome dell’ascesa è tutto un programma e le sue pendenze lo confermano, pur non essendo estreme. Stavolta, anzi, sarà più dura che in passato perché si affronterà l’inedita appendice verso il Rifugio Panarotta, dove sarà collocato il traguardo di una frazione che porterà il gruppo fin sui 1918 metri del Passo di San Pellegrino.
Nella terza settimana di una grande corse a tappe tutte le frazioni di montagna, anche le meno impegnative, hanno il vetriolo nascosto nelle loro pendenze. Le fatiche accumulate in quindici giorni di gara cominciano a farsi sentire ed emergono ora i grandi campioni, capaci di scavare distacchi sensibili anche quando mancano le pendenze cattive, mentre chi non ha la “stoffa” si spegne alla distanza. Oggi, a dire il vero, le inclinazioni in grado di mettere in croce i corridori giunti a questo punto in debito d’energie ci saranno e pure il “vetriolo” non mancherà, ma si tratterà di quello con la V maiuscola perché è proprio il soprannome della salita deputata ad accogliere le fasi finali dell’unica giornata dolomitica del Giro 2014. È una vecchia conoscenza della corsa rosa, non molto frequentata in passato, ma quei quattro precedenti hanno sempre lasciato il segno, a partire dalla scalata effettuata nel finale della Riva del Garda – Levico Terme del Giro del 1966, che prevedeva l’arrivo al termine della discesa dal Vetriolo e che fu vinta dalla maglia rosa in persona, Gianni Motta. Quel giorno il primo a transitare in vetta sarà lo scalatore spagnolo Julio Jiménez, che farà suo questo GPM anche due anni più tardi, condendo il tutto con l’affermazione nella Brescia – Lago di Caldonazzo. Vent’anni più tardi Torriani riscoprirà il Vetriolo con una cronoscalata vinta dalla maglia rosa in carica, l’americano Andrew Hampsten, poi, dopo la tappa Brescia – Baselga di Pinè del 1990 (primo in vetta e all’arrivo il francese Eric Boyer) calerà il sipario sulla salita trentina, sollevatosi solo in occasione di un arrivo del Trofeo dello Scalatore nel 1996 (successo di Massimo Donati) e di una tappa del Giro del Trentino dell’anno scorso, vinta dal bielorusso Siutsou. La fame di Giro è così tornata a farsi sentire in Valsugana, anche in seguito allo “stuzzichino” della partenza di tappa organizzata a Levico Terme nel 2010, e gli organizzatori hanno colto la palla al balzo per farne l’epilogo della tappa dolomitica. Non sarà proprio un tappone con tutti i crismi (5-6 passi, chilometraggio over 200 Km) ma, per i motivi sopra accennati, questa sarà una delle grandi giornate del 97° Giro d’Italia che, tra l’altro, troverà un Vetriolo più duro rispetto al passato perché la salita è stata prolungata e, anziché far traguardo presso l’omonima stazione termale, si dovrà salirà sino al sovrastante Rifugio Panarotta (1760 metri), coprendo complessivamente 15,8 Km di salita, 1260 metri di dislivello, una pendenza media del 7,9% e una massima del 14%, tutti numeri meritevoli d’attenzione.
Per il via a questa importante giornata s’è scelta Belluno, cittadina che, in quanto a frazioni dolomiche, ha una certo curriculum perché la patria di Dino Buzzati il 2 giugno del 1962 accolse la partenza di una delle più drammatiche giornate della corsa rosa, che avrebbe dovuto terminare a Moena ma che, a causa delle condizioni meteorologiche impossibili, fu dichiarata conclusa in vetta al Passo Rolle, dopo che alcune moto del seguito erano uscite di strada nella discesa verso Predazzo, dichiarando vincitore l’abruzzese Vincenzo Meco. Torriani riproporrà il medesimo itinerario – che, oltre al Rolle, prevedeva i passi Duran, Staulanza, Cereda, Valles e San Pellegrino – l’anno successivo e poi nel 1966 nella direzione inversa, anche se con salite differenti (Pordoi, Falzarego, Tre Croci, Cibiana e Duran), entrambe giornate disputate sino al traguardo prestabilito e consacrate dal successo di due dei campioni più acclamati dell’epoca, da Vito Taccone la prima e da Felice Gimondi la seconda.
I chilometri iniziali di questa frazione ricalcheranno proprio il tratto iniziale della tappa del 1962, passata alla storia anche come “Cavalcata dei Monti Pallidi”, che subito dopo il via s’infilava nella Val Cordevole, al cui imbocco si trova la Certosa di Vedana, innalzata nel XV secolo sul luogo dove si trovava un ospizio per i viandanti intitolato a San Marco e tuttora abitata da una comunità di monache di clausura. Seguendo il corso del torrente Cordevole, la principale via d’acqua dell’area dolomitica assieme al Piave, si giungerà ad Agordo, centro che studi hanno appurato trovarsi sul luogo dove 6000 anni fa esisteva un enorme lago probabilmente formatosi in seguito ad una frana e che, secondo una leggenda, si svuotò per intervento divino, dopo che un bambino vi era caduto e che miracolosamente si salvò. Qui si divideranno i percorsi della tappa del 1962 e del 2014, che comunque punterà ora verso l’ultimo colle di quella storica giornata, il Passo di San Pellegrino, uno dei valichi più arcigni delle Dolomiti, che sarà attaccato proprio dal lato più duro, anche se difficilmente si vedranno bagarre e selezione, almeno tra i big, a causa della notevole distanza che lo separa dal traguardo, dovendosi poi percorrere ancora quasi 120 Km. Di certo rimarrà nelle gambe perché la salita è lunga poco meno di 20 Km e, dopo una prima parte dal decorso tranquillo (nel corso della quale si sfiora Canale d’Agordo, paese natale di Papa Giovanni Paolo I), sfodera il classico “veleno nella coda” negli ultimi 5500 metri, che presentano pendenze di tutto rispetto essendo la media del 9% e la massima del 15%. Raggiunti i 1918 metri di quota del valico, i corridori transiteranno accanto alla chiesetta dedicata al santo titolare, costruita nel 1934 sul luogo dove si trova un ospizio eretto nel 1358 e incendiato durante la Grande Guerra, prima d’intraprendere la discesa verso Moena, la stazione di sport invernali conosciuta anche per il “puzzone”, il formaggio DOP che deve il suo nome al caratteristico odore che emana, controbilanciato, però, da un sapore leggermente piccante (infatti, la denominazione ladina di “spretz tzaorì” punta su quest’aspetto e significa “formaggio saporito”).
Rientrato in provincia di Trento, già attraversata nelle fasi iniziali della tappa del giorno prima, il Giro lascerà subito la Val di Fassa per spostarsi nella vicina Val di Fiemme, percorrenda nella sua interezza. Si toccherà quindi il centro di Predazzo, storica sede della più antica scuola alpina militare del mondo, quella della Guardia di Finanza, nella quale sono stati formati anche molti campioni dello sci, come Ghedina e Thöni. Prima di lasciare la valle se ne attraverserà Cavalese, il cui ruolo di capoluogo è “magnificamente” rappresentato dal palazzo della Magnifica Comunità di Fiemme, sede dell’omonima istituzione e caratterizzato dagli affreschi che ne adornano la facciata. Uscendo da Cavalese un tratto in discesa condurrà il gruppo sulle rive del piccolo bacino artificiale di Stramentizzo, creato nel 1956 sommergendo l’omonimo abitato, poi, effettuando morbidi saliscendi, ci si dirigerà verso il piede del colle successivo, il Passo del Redebus, ascesa parzialmente inedita, costituita da due balze distinte separate da un tratto in quota lungo circa 6 Km. I primi 3,5 Km al 6,7%, con punte fino al 12,1%, costituiscono la salita delle Sette Fontane (nota anche come Monte Sover), che si supererà affrontando una strada che fu percorsa in discesa durante la cronometro Baselga di Pinè – Cavalese del Giro del 1997, causando non pochi problemi a due dei protagonisti di quell’edizione, il francese Leblanc e il kazako Shefer (vale a dire il 3° e il 4° della classifica generale, in quel momento), entrambi coinvolti in brutte cadute e tutte e due costretti l’indomani a dare forfait. Più impegnativa è la seconda parte della scalata, che in 4,4 Km inclinati all’8,5% raggiunge lo scollinamento verso la Valle dei Mòcheni, conosciuta per l’idioma di origine germanica che ancor oggi vi è parlato, figlio di quella lingua alto-tedesca antica che arrivò alla fine del XIII secolo in questa valle, i cui centri principali sono il comune sparso di Palù del Fersina e Sant’Orsola, località frequentata per cure termali e nella quale, invece si parla correntemente la lingua italiana, in uso in tutto il versante sudoccidentale della valle. La discesa terminerà una ventina di chilometri più avanti a Pergine dove, dominati dal medioevale castello omonimo, il Giro ritroverà la Valsugana a circa 8 Km dall’attacco della salita finale. La strada che i “girini” dovranno percorrere prima di tornare a pedalare in salita, però, sarà un po’ più lunga poichè, invece del percorso diretto, a questo punto gli organizzatori hanno previsto la circumnavigazione del lago di Caldonazzo, il più vasto della regione e le cui acque sono tra le più calde d’Europa tra quelle lacustri. Questa divagazione non aggiungerà nulla al tracciato dal punto di vista altimetrico e soltanto dilaterà a poco d’una dozzina di chilometri il tratto pianeggiante verso Levico Terme, la principale località turistica della valle, frequentata fin dai tempi della dominazione asburgica, periodo nel quale gli allora regnanti erano ospiti in quello che oggi è diventato il più lussuoso albergo di Levico, l’Imperial Grand Hotel Terme, nel 2012 set del film Il volto di un’altra (2012), dov’era spacciato per un’esclusiva clinica di bellezza. Ma non ci sarà tempo, ora, per farsi belli…. toccherà adesso alle pendenze del Vetriolo e alle sue dodici “rughe” il compito di ridisegnare il volto al Giro. Un “ritocchino” che per qualcuno potrebbe non essere indolore.
Mauro Facoltosi
I VALICHI DELLA TAPPA
Passo di San Pellegrino (1918m). Sella prativa dal profilo ondulato, aperta tra le catene di Cima Bocche e di Costabella (facente parte del gruppo della Marmolada). Vi si trovano un minuscolo laghetto, una chiesetta e una stazione di sport invernali, inclusa in ben tre comprensori (Dolomiti Stars, Tre Valli e Dolomitisuperski ). È attraversato dalla SS 346 “del Passo di San Pellegrino”, che mette in comunicazione Moena con Falcade. Il Giro l’ha superato finora 10 volte, che sarebbero state 13 senza l’accorciamento della Belluno – Moena del 1962, il taglio di percorso della Selva di Valgardena – Passo Pordoi del 1991, quando il rischio di una frana dirottò la corsa sulla vicina Marmolada, e la totale modifica al tracciato della tappa delle Tre Cime di Lavaredo dell’anno scorso. Il primo a transitarvi in vetta è stato Vito Taccone nel citato precedente del 1963, l’ultimo Emanuele Sella nel corso della tappa Arabba – Marmolada, da lui vinta al Giro del 2008. Oltre a loro due il San Pellegrino finì in mani italiane nel 2007 (Baliani, tappa Trento – Tre Cime vinta da Riccò) e nel 1978 (Baronchelli), quando fu inserito all’ultimo momento nel tracciato della Treviso – Canazei a causa dell’inagibilità dei passi originariamente previsti (Falzarego e Pordoi), tappa pure conquistata dallo scalatore mantovano.
Sella di Brusago (1103m). Vi sorge l’omonimo abitato ed è toccata nel tratto in quota che precede la seconda parte del Redebus
Passo del Redebus (1455m). Valicato dalla SP 224 tra Bedollo e Palù del Fersina, è quotato 1455 sulle cartine della corsa rosa. Inedito per il Giro, è stato scalato al Giro del Trentino del 2012 (dal versante che si percorrerà in discesa) nel corso della tappa Mori – Sant’Orsola Terme, vinta da Damiano Cunego dopo che sul Redebus era passato per primo Marco Frapporti.
Sella di Pergine Valsugana (482m). Coincide con l’omonimo abitato.
Passo del Compet (1383m). Quotato 1384 sulle cartine del Giro, è lo scollinamento classico della salita del Vetriolo, nel punto dove convergono le strade che salgono da Pergine Valsugana e da Levico Terme. Qui era collocato lo striscione del GPM nei precedenti passaggi della corsa rosa (per i passaggi si rimanda all’articolo), con l’eccezione della cronoscalata del 1988 che terminava a breve distanza, nella località di Vetriolo Terme (ribatezzata nell’occasione da Torriani in Valico del Vetriolo.)
Valico Brennstall (1522m). Toccato lungo l’ascesa finale al Rifugio Panarotta, tra il bivio di Vetriolo (Compet) e il traguardo.
RINGRAZIAMENTI
Segnaliamo che le citazioni cinematografiche (nel testo e nella fotogallery) sono frutto della collaborazione con il sito www.davinotti.com, che ringraziamo per la disponibilità.
FOTOGALLERY

Belluno e le Dolomiti sullo sfondo (wikipedia)

Certosa di Vedana (www.dolomitiprealpi.it)

Canale d'Agordo, casa natale di Papa Giovanni Paolo I (www.agordocasalpina.it)

La chiesetta del Passo di San Pellegrino (panoramio)

Predazzo, la scuola alpina delle 'Fiamme Gialle' (www.tafaro.it)

Cavalese, Palazzo della Magnifica Comunità Generale di Fiemme (www.paesionline.it)

Lago di Stramentizzo (digilander.libero.it/littleredlions)

Valle dei Mocheni (tripadvisor)

Il castello di Pergine Valsugana (travelblog.it)

Lago di Caldonazzo (panoramio)

L’Imperial Grand Hotel Terme di Levico Terme set del film 'Il volto di un'altra" (www.davinotti.com)

L'americano Hampsten al traguardo della cronoscalata del Vetriolo, Giro del 1988 (www.ciclonet.it)

panorama dalla cima del monte Panarotta e, in trasparenza, l’altimetria della diciottesima tappa (www.bergersworld.at)
ALMANACCO DEL DOPO TAPPA: QUI VITTORIO VENETO
maggio 29, 2014 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Anche quest’anno ilciclismo.it, proporrà, poche ore dopo la conclusione della tappa, l’oramai tradizionale almanacco zeppo di golosità: cominceremo dalla rassegna stampa internazionale, passando poi il parere dei tifosi, la colonna sonora del giorno, le previsione del tempo per la tappa successiva, le “perle” dei telecronisti, il Giro d’Italia rivisto alla “rovescia” e il ricordo di un Giro passato (abbiamo scelto il 1964, l’ultimo dei due Giri vinti da Anquetil).
GIRO D’ITALIA, GIRO DEL MONDO
Italia
A Vittorio Veneto 1° Pirazzi. Quintana resta in rosa(Gazzetta dello Sport)
Pirazzi, vittoria e gestaccio. Quintana resta in maglia rosa (Corriere della Sera)
Regno Unito
Stefano Pirazzi times sprint to perfection(The Time)
Omega boss says Giro d’Italia organiser must resign (The Daily Telegraph)
Irlanda
Nicholas Roche: ‘I saved my legs for the final push’ (Irish Independent)
Francia
Pirazzi répond aux critiques, à sa façon (L’Equipe)
Spagna
Stefano Pirazzi le da a Bardiani su tercer triunfo en este Giro – Intentaron restar el tiempo del Stelvio a Nairo Quintana (AS)
Los equipos pretendían recortar la ventaja de Quintana – Pirazzi gana al frente de la fuga (Marca)
Pirazzi gana la etapa del día después (El Mundo Deportivo)
Belgio
Giro: Pirazzi remporte la 17e étape devant le Belge Tim Wellens (Le Soir)
Wellens opnieuw tweede, Pirazzi pakt derde ritzege voor Bardiani – UCI reageert kort op Giro-incident: ‘Gebrek aan communicatie’ (De Standaard)
Giro: uitslag omstreden rit blijft gewoon behouden – Renners na discussie dan toch gestart in Giro (Het Nieuwsblad)
Wellens: « Deux deuxièmes places, ce n’est pas mauvais »(L’Avenir)
Giro: l’Italien Stefano Pirazzi remporte une étape polémique (La Dernière Heure/Les Sports)
Tour d’Italie: l’Italien Stefano Pirazzi remporte la 17e étape devant le Belge Tim Wellens (Sudinfo.be)
Paesi Bassi
16e Girorit blijft staan – Pirazzi gokt goed in Giro (De Telegraaf)
Germania
Pirazzi gewinnt 17. Giro-Etappe – Debatte über Vortag – Umstrittene Abfahrt: Unklarheit über Führung bei Giro (Berliner Zeitung)
„Warum lassen die uns fahren?“ (Westdeutsche Allgemeine Zeitung)
Canada
Stefano Pirazzi wins 17th Giro d’Italia stage (The Globe and Mail)
USA
Pirazzi Wins Giro Stage; Quintana Remains in Lead (The New York Times)
Colombia
Todos contra Nairo, la consigna del Giro de Italia (El Tiempo)
La historia que no se ha contado del Giro de Italia – Polémica por etapa que ganó Nairo Quintana – Nairo Quintana mantiene la ‘maglia rosa’ en el Giro de Italia (El Espectador)
Australia
Stefano Pirazzi sprints to Giro 17th stage win (The Age)
Quintana retains pink (The Australian)
Giro d’Italia: Pirazzi takes stage, Evans still third (Herald Sun)
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Cosa prevedete oggi?
nisky: Sembra ci sara protesta dei ds dormienti di ieri
Howling Wolf14: Sarebbe meglio che anziché dirigere un team ciclistico si specializzassero nella pesca delle rane. Ma sarebbe dura anche quella. Per loro.
profpivo: Andrà la fuga (sempre se non si inventano qualche assurda protesta)… non credo la Fdj sia in grado di tenere la corsa per Bouhanni, e poi gli ultimi 60 km sono parecchio nervosi, adatti ai coraggiosi
MirkoBL: Va a finire che fanno sciopero. Io sono già pronto per andare a Ca’ del Poggio a vedere il passaggio
nisky: sciopero?non son tutti uniti per far lo sciopero!scioperano anche gramin agr2 europcar sky e movistar? non credo proprio………anzi fossi in hesjedal approfitterei degli stolti per guadagnare ancora
Tuttobiciweb: Tre le ipotesi sulle quali si sta ragionando: a – annullamento della tappa con la vittoria a Quintana; b – prendere come validi i tempi al gpm dello Stelvio; c – congelare i distacchi in fondo alla discesa dello Stelvio (quest’ultima è incredibile, visto che è stata proprio la discesa il problema)
nisky: se solo una di quelle ipostesi sopraccitate fosse vera di regolare vedrei ben poco!l unica che sarebbe potuta esser valida era di effettuare una cronoscalata della val martello!soluzione che a me vincitore non andrebbe comunque bene perchè il vento in faccia e la fatica della fuga l ho fatta
Howling Wolf14: Faranno sciopero solo gli sfigati.
Tuttobiciweb: Sale ora sul palco Nairo Quintana: ha incrociato gli Omega e nessuno di loro l’ha salutato.
Howling Wolf14: Gli Omega non dovrebbero salutare il loro d.s. Bramati. Un cervellone. Un genio.
nisky: il problemone è che Vegni, pur essendo capace, è stretto in una morsa di ricatto dei ds italiani!perchè i vari bramati martinelli guercilena ecc fanno un pò la voce da padroni come se la corsa fosse affar loro in quanto italiani!fosse successo al tour gli avrebbero indicato la porta con la via d uscita!e’ questo che latita al giro!nonostante gli sforzi di internazionalizzarla resta una corsa di paese per colpa dello stampo mafioso che qua da noi è intrinseco in tante persone e non solo del sud!qua è “cosa nostra”……e così si viene ricattati e “consigliati”……a me questo non piace!un errore altrui trasformarlo in sto patatrak!Vegni ha già dato la comunicazione ufficiale ieri sera dicendo che avevan interpretato male!E se oggi dovesse trovarsi di fronte una di quelle eventualità……Se il giro fosse forte…..se il giro fosse ambizioso…..dovrebbe indicare la famosa porta a quei tre baluba che seccano e intimano……..
nisky: Ancora onore a pozzovivo che ammette che per radio non si è sentito niente di tale ma di aver visto la moto! Che poi giustamente ognuno ha deciso da solo sul da farsi a porte il povero kiserlovski
Nebe1980: Giusto! io direi ai signori ds che protestano: “Signori così è! Se vi va bene siamo tutti contenti, altrimenti andatevene a quel paese che nessuno vi trattiene” Annullare tre minuti di distacco fatti da Quintana sulla salita della Val Martello è ipotesi da folli.
Mauro Facoltosi: Vittoria di Pirazzi. La fuga è andata, gruppo ad oltre un quarto d’ora. Commenti?
Pudra: bravo Pira! nel punto in cui è scattato se qualcuno gli andava dietro avrebbe tirato la volata agli altri.
Mauro Facoltosi: L’AIGCP (Associazione Internazionale dei Gruppi Ciclistici Professionistici) ha chiesto ufficialmente a RCS che fossero tolti ai corridori avantaggiatisi nella discesa il vantaggio accumulato in quel tratto (ma non in quello successivo di tappa)
Howling Wolf14: Sarebbe un bel pasticcio. In questo caso la RCS Sport farebbe una figuraccia mica male. Ha inventato una regola nuova e non è stata in grado di gestirla.
Howling Wolf14: Commenti?
1) De Gendt ha corso come un pivello al primo anno di professionismo. Montaguti idem.
2) Cunego al Giro è stato una patetica comparsa. Non è nemmeno più in grado di tenere le ruote dei passisti in salita.
3) Non sono mai stato un simpatizzante di Pirazzi, però oggi è stato ammirevole. E l’hanno subdolamente condannato per quel gesto di sfogo subito dopo l’arrivo, imponendogli di chiedere scusa. Scusa a chi? La Rai che dà lezioni di morale e di bonton non me la vedo proprio, soprattutto alla luce dei programmi di dubbio gusto che a volte manda in onda. Pirazzi arrivava da un periodo di depressione, andava lasciato sfogare. Non condannato. E allora i gesti di isterismo nelle partite di calcio non li condanna mamma Rai?
Mauro Facoltosi: La Omega ha chiesto la testa di Vegni
nisky: Sembra che il buon vegni stia per rimetterci le penne insomma! Non so se è giusto certo che il casino di ieri e in parte (buona parte) merito suo…….poi a legger quelle cose sugli ultimi del plotone……su petacchi……..bisognerebbe sentire più campane! Lunica cosa chenproprio non m è piaciuta è la sparata su unzue e su l oonestà! Cioe sti ds dai passati moooooolto discutibili che parlano di onesta mi puzza come il pesce marcio! Lefevre riis e tutti gli altri dei tempi “d oro” prima di scomodare l onestà per sparlare di un collega…….
Howling Wolf14: Concordo. E’ vero che Vegni ha una parte di responsabilità, ma è altrettanto vero che la polemica di alcuni d.s. è strumentale. Da che pulpito, poi, viene la predica. Lasciamo stare.
Nebe1980: Certo che se fanno fuori Vegni perchè quattro cialtroni fanno buuuu! RCS perde qualunque credibilità
Howling Wolf14: Su questo sono d’accordo. Il fatto è che a questi quattro cialtroni hanno consentito di fare da cassa di risonanza altri quattro cialtroni mediatici. Se fossero stati più imparziali e più intelligente non avrebbero raccolto quegli stupidi “buuuu”. Ma non si sono nemmeno chiesti se erano giusti o no.
Nebe1980: Io spero solo che Uran e gli altri non si limitino a correre per il podio ma tentino di vincere il giro. Quando Pantani diede 9 minuti al Ullrich il giorno dopo il tedesco si fece tutta la maddalena in testa da solo a tirare e tutti i 40 chilometri successivi per andare ad Albertville cercando i tutti i modi di staccare Pantani. I campioni corrono così
Profpivo: Pirazzi bravo per la vittoria, ancora di più per aver sopportato le isterie perbeniste della De Stefano al Processo. Allucinante. Ha rotto le palle, deve cercare la polemica a ogni costo… le facciano condurre il Processo del Lunedì che è molto più adatta. Pirazzi non vuole scusarsi? Cavoli suoi, quando si scuserà lei per tutte le volte che straparla? Cunego imbarazzante, è un ex corridore ormai, a Ca del Poggio si è staccato dopo 100 metri, a Montecampione ha perso subito le ruote della fuga, a Montecopiolo si è staccato, arrivo che sarebbe stato adatto ai suoi mezzi. E sì che ai Paesi Baschi sembrava avere una condizione buona.
Howling Wolf14: Ma poi scusarsi con chi? Ammesso che quel gesto sia così grave (ed io sinceramente non vedo questa gravità) era diretto solo a chi sa lui. Non certo a te. Né agli spettatori. Forse a me, che non sono mai stato benevolo nei confronti di Pirazzi. Ma io mica mi offendo. Lo capisco. Lo assolvo. Anzi. Ammesso che quel gesto sia così grave, la perbenista Destefano non capisce che è frutto di uno sfogo? Non ci vuole molto per arrivarci. Ma siccome le fa comodo per poter sbraitare e starnazzare, allora va bene tutta lo sporcizia che va a rovistare nei cestini dell’immondizia. Cunego? Probabilmente la sua dimensione è quella. Penso che siano pochi quelli che in tempi recenti abbiano avuto una parabola discendente così macroscopica.
nisky: E’da anni che non si hanno più notizie del buon Damiano! Forse dal giro 2012…….corso sempre all attacco ma con pessimi risultati o ancora più probabilmente dal tour 2011……ultima corsa interpretata ad alto livello
Howling Wolf14: Un declino che sembra ormai irreversibile. Ormai lui s’è rassegnato. E alla Lampre lo fanno correre ormai come un gregario.
Profpivo: E’ stato spremuto troppo da giovane, in tutti i sensi. Ora ha 32 anni ma è come se agonisticamente ne avesse 40. Ricorda molto il suo “mentore” Saronni.
MirkoBL: Una sola cosa: mitico Pirazzi! L’ho sempre criticato per i suoi attacchi a vanvera, ma oggi, finalmente, è stato premiato.
DISCOGIRO: la colonna sonora della tappa del Giro scelta per voi da ilciclismo.it
Finalmente tu (Fiorello)
Te c’hanno mai mannato a quel paese (Alberto Sordi)
a cura di DJ Jorgens
METEO GIRO
Le previsioni si riferiscono agli orari di partenza, passaggio e arrivo della tappa Belluno – Rifugio Panarotta
Belluno : poco nuvoloso con qualche goccia di pioggia, 20,2°C, vento debole da SSW (4 Km/h), umidità al 60%
Passo San Pellegrino – 1918m – GPM (54,5 Km) : poco nuvoloso con qualche goccia di pioggia, 10,9°C (percepiti 9°C), vento debole da NNE (10-12 Km/h), umidità al 49%
Cavalese – T.V. (88,9 Km) : pioggia debole (0,2 mm) e schiarite, 17,6°C, vento debole da S (4 Km/h), umidità al 58%
Caldonazzo (150,5 Km) : pioggia debole (0,3 mm) e schiarite, 19,7°C, vento debole da WSW (3-6 Km/h), umidità al 67%
Rifugio Panarotta : pioggia debole (0,5 mm) e schiarite, 9°C, assenza di vento, umidità al 59%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
De Stefano: “La nostra geologa che ci racconterà”
Radio corsa: “Gruppi di testa dei corridori” (affollamento deciso in testa alla corsa)
Garzelli: “Si commenterà solo le gesta di questi corridori”
Martinello: “Un quarto categoria”
Martinello: “Tim Wellens risale al terzo posto in classifica generale” (stava parlando della classifica dei GPM)
Pancani: “Di GPM ne mancano ancora 12″ (tolti i 2 già affrontati in quel momento, ne mancanvano 9)
Pancani: “Organizzazione organizzativa del Giro d’Italia”
Martinello: “Al 2 Km dall’arrivo”
Pancani: “Non sono nè la Gavia, nè lo Stelvio”
Martinello: “Verso le Montecampione”
Pancani: “Giant Simano” (Giant Shimano)
Pancani: “Cronoscalata di Grappa”
Pancani: “Consueta appuntamento notturno”
Conti: “3 a 0 per Reverberi nei confronti di tutti quei corridori che sono rimasti all’asciutto”
Cipollini: “Negli anni nostri ci fu una protesta a Marina di Pisticci” (era la tappa di Marconia di Pisticci)
De Stefano: “Domani inizierà la tappa integralmente” (intendendo la diretta integrale della tappa di domani)
Sentita in diretta: “Muro del Cà del Poggio”
Televideo: “Muro di Cà de Poggio”
Televideo: “Wellnes” (Wellens)
IL GIRO DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della diciasettesima tappa, Sarnonico – Vittorio Veneto
1° Antonio Murilo Fisher
2° Marco Bandiera s.t.
3° Riccardo Zoidl a 29″
4° Andrea Fedi s.t.
5° Laurent Pichon s.t.
Classifica generale
1° Jetse Bol
2° Michael Hepburn a 10′34″
3° Svein Tuft a 10′49″
4° Kenny Dehaes a 12′17″
5° Christopher Sutton a 18′22″
Miglior italiano: Eugenio Alafaci, 8° a 32′00″
L’ULTIMO GIRO DI ANQUETIL
Tuffo nella storia del Giro del 1964, il secondo e ultimo conquistato dall’asso francese Jacques Anquetil. Ci condurranno indietro di 50 anni i titoli del quotidiano “La Stampa” e le altimetrie d’epoca dell’archivio di www.ilciclismo.it
18a TAPPA: SANTA MARGHERITA LIGURE – ALESSANDRIA (205 Km)
IL CAMPIONE D’ITALIA BRUNO MEALLI PRIMO SUL TRAGUARDO DI ALESSANDRIA – BINDA: “I NOSTRI CORRIDORI ALL’ATTACCO SULLE MONTAGNE DELLA CUNEO – PINEROLO”
Oggi, dopo 200 Km di gara, i ciclisti del Giro arrivano a Cuneo – Pronostico del vincitore di cinque Giri d’Italia per la tappa di domani
Il vincitore ha preceduto nella volata finale Bitossi e il belga Boucquet – La corsa che ha preso il via da S. Margherita, decisa da uno scatto in prossimità dell’arrivo – Le tre salite incluse nel percorso non hanno provocato episodi interessanti – Anquetil, sofferente ad una mano dopo la caduta di lunedì, ha conservato la maglia rosa senza correre alcun pericolo – Il famoso ex campione aggiunge: “Se gli italiani non cercheranno di distanziare Anquetil sulle salite, dovranno poi fare i conti con i loro dirigenti” – Secondo Binda, l’asso francese avrebbe dovuto cercare di ottenere un vantaggio più sensibile nella prima parte della corsa
Nota sulla planimetria: Al momento di andare in stampa Torriani non aveva ancora stabilito il finale del Giro. Per questo motivo la planimetria propone i due progetti aperti in quel momento.


ARCHIVIO ALMANACCO
Cliccare sul nome della tappa per visualizzare l’articolo
1a tappa: Belfast (cronosquadre)
2a tappa: Belfast (seconda tappa)
6a tappa: Sassano – Montecassino
8a tappa: Foligno – Montecopiolo
10a tappa: Modena – Salsomaggiore Terme
11a tappa: Collecchio – Savona
12a tappa: cronometro Barbaresco – Barolo
13a tappa: Fossano – Rivarolo Canavese
15a tappa: Valdengo – Plan di Montecampione
16a tappa: Ponte di Legno – Val Martello
La riunione dei direttori sportivi prima della partenza della 18a tappa (qn.quotidiano.net)
PIRAZZI QUANDO MENO TE L’ASPETTI. TERZO CENTRO PER GLI UOMINI DI REVERBERI
La tappa di oggi, partita con la coda delle polemiche di ieri, incorona Stefano Pirazzi che, con una azione da finisseur piuttosto che da uomo da fughe quale egli è, beffa i residui compagni della fuga di giornata che restano un po’ sorpresi e non trovano l’accordo per riportarsi sul laziale, involatosi ai 130 metri dall’arrivo, in una giornata in cui in gruppo non c’è stata alcuna voglia di chiudere la corsa, preferendo smaltire le fatiche di ieri.
Dopo la tappa epica alla quale abbiamo assistito ieri, il Giro prevedeva una frazione in cui gli uomini di classifica avrebbero potuto tirare il fiato, anche se il tracciato proponeva un consistente chilometraggio che superava i 200 Km.
La prima parte della giornata precede la partenza della frazione. La mattina, alla apertura del foglio firma, la tensione è palpabile, vi è una riunione dei direttori sportivi per decidere se intraprendere eventuali iniziative e proteste per i fatti di ieri sulla discesa dello Stelvio. Unzué, ds Movistar, cerca di spiegarsi con alcuni colleghi mentre una delegazione di direttori sportivi va a colloquio con Vegni ed Allocchio.
Al termine di spiegazioni e riunioni nessuno intende commentare nulla. La tappa prende il via regolarmente mentre Vegni annuncia che in serata verrà diramato un comunicato sull’accaduto.
Il tracciato era di quelli aperti a molte soluzioni, la frazione era sostanzialmente di trasferimento; si percorrevano la Val d’Adige e la Valsugana, arrivando a Vittorio Veneto, per ripartire domani da Belluno alla volta del Rifugio Panarotta. La tappa, però, non era affatto da considerare pianeggiante in quanto, al di là dei gran premi della montagna, i corridori hanno incontrato numerosissimi strappetti in astratto suscettibili di causare qualche problema ai velocisti, più perché questi saliscendi invitavano ad attacchi potenzialmente senza soluzione di continuità piuttosto che per eventuali problemi per le ruote veloci a rimanere in gruppo.
Il punto cruciale era rappresentato dal muro di Ca’ del Poggio, 1,2 Km al 12% di pendenza media e punte del 18%, che ricorda un po’ quelli delle Fiandre.
Nei primi 70 chilometri di gara non succede molto. Vi sono diversi tentativi di evasione, ma nessuno di questi riesce a prendere decisamente il largo, fino a quando De Gendt – compagno di Urán all’Omega Pharma – e Van Edem (Belkin), non riescono a conquistare una quindicina di secondi, anche se il gruppo tiene alta l’andatura impedendo che il vantaggio dei due buoni passisti al comando prenda dimensioni interessanti. La svolta arriva poco dopo, quando dal gruppo escono in 22 e nessuno sembra particolarmente bramoso di prendere in mano le operazioni. Il numero dei corridori andati in avanscoperta, comunque, fa subito capire che la tappa sarà a disco rosso per i velocisti e appannaggio di una fuga. Tra vari uomini che tentano di entrare in fuga, si forma un gruppo di 26 corridori: Enrico Gasparotto (Astana), Matteo Montaguti (Ag2r La Mondiale), Marco Frapporti (Androni-Venezuela), Stefano Pirazzi, Nicola Boem, Marco Canola (Bardiani CSF), Jos Van Emdem (Belkin), Daniel Oss (BMC), Oscar Gatto (Cannondale), Johan Le Bon, Jussi Veikkanen (FDJ.fr), Damiano Cunego, Matteo Bono (Lampre – Merida), Lars Bak, Tim Wellens (Lotto Belisol), Igor Antón (Movistar), Thomas De Gendt, Serge Pauwels (OmegaPharma-QuickStep), Simon Geschke (Giant – Shimano), Alberto Losada, Eduard Vorganov (Katusha), Philip Deignan (Sky), Evgeni Petrov, Jay McCarthy (Tinkoff – Saxo), Fabio Felline (Trek) e Davide Malacarne (Europcar).
La velocità del gruppo, che nella prima ora era stata elevata, cala decisamente e i fuggitivi conquistano velocemente un vantaggio che supera i 6 minuti. Il primo GPM, alle celebri Scale di Primolano, viene conquistato da Wellens che va a precedere Pirazzi e De Gendt. Nei successivi chilometri il vantaggio aumenta sensibilmente fino a superare i dieci minuti; il gruppo prosegue con estrema tranquillità, segno chiaro che sono tutti molto stanchi dopo la tappa di ieri e che i big vogliono recuperare le forze in vista del trittico finale Panarotta – Grappa – Zoncolan.
Al traguardo volante di Valdobbiadene, posto a 56 chilometri dalla conclusione, passa primo Wellens davanti a Montaguti e De Gendt.
Thomas de Gendt attacca deciso prima delle arcigne rampe di Ca’ del Poggio, ma Stefano Pirazzi riesce a raggiungerlo, con una bella progressione, poco dopo lo striscione del GPM; nel tratto successivo De Gendt prova a staccare Pirazzi senza successo e, sulla coppia, rientrano Montaguti e McCarthy e, in un secondo momento, Wellens. Dietro, ci provano in diversi per cercare di riacciuffare i cinque di testa ed assistiamo ad una serie di scatti e controscatti che frazionano l’originario gruppo, senza però che alcuni dei contrattaccanti riesca a riportarsi sulla testa della corsa. A poco più di un chilometro dal traguardo, Pirazzi, che non ha particolari doti da finisseur, tenta di avvantaggiarsi sugli altri quattro con il concreto rischio di tirare la volata a uno di loro. Tuttavia, dietro si guardano in faccia un po’ troppo, proprio per non incorrere nel pericolo di tirare la volata ad un avversario, e non riescono a ritornare sul laziale che taglia il traguardo a braccia alzate per la prima volta tra i professionisti, facendo anche un gesto poco oxfordiano, rivolto a coloro che hanno criticato il suo modo di affrontare le corse.
Le conseguenze delle fatiche di ieri sono state evidenti, il gruppo guidato dagli uomini della maglia rosa, dopo un inizio un po’ allegro, ha decisamente sonnecchiato e i 26 davanti hanno avuto vita facile nello scavare un distacco che si è attestato sul quarto d’ora.
La corsa tra i fuggitivi si è accesa, come previsto, sul muro di Ca’ del Poggio. De Gendt, che è un ottimo corridore, ha provato l’azione solitaria, ma Pirazzi oggi è apparso decisamente in palla ed, infatti, si è riportato su De Gendt abbastanza agevolmente, nonostante il belga sia un uomo che quando decide di tirare sul serio è difficilmente controllabile, come ha dimostrato con la vittoria sullo Stelvio che gli valse il podio nel Giro del 2012. Il muro era comunque troppo lontano dall’arrivo per essere decisivo, anche se ha dato certamente una fisionomia alla corsa, perché in pochi sono riusciti a formare la testa della corsa dopo quella asperità. La vittoria, invece, si è decisa con una azione apparentemente poco intelligente poichè un allungo come quello di Pirazzi poteva tentarlo un finisseur, uno con la potenza esplosiva in pianura, mentre, tentato da Pirazzi, appariva l’ennesimo errore tattico del laziale. L’indecisione e l’esitazione dei quattro dietro, ognuno dei quali voleva partire sulla ruota dell’altro, ha fatto sì che il vantaggio preso dal corridore della Bardiani non fosse più colmabile.
Domani si tornerà sulle montagne e sarà battaglia tra i big sulla difficile salita verso il rifugio Panarotta, anche se, visti i distacchi in generale, non è escluso che qualche uomo di classifica possa tentare di partire sui 5 chilometri del Redebus, posto a 40 Km dalla conclusione, che presentano una pendenza media del 10% con punte al 15%.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Stefano Pirazzi (Ita) Bardiani-CSF 4:38:11
2 Tim Wellens (Bel) Lotto Belisol
3 Jay Mccarthy (Aus) Tinkoff-Saxo
4 Thomas De Gendt (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
5 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale
6 Jussi Veikkanen (Fin) FDJ.fr 0:00:28
7 Simon Geschke (Ger) Team Giant-Shimano
8 Fabio Felline (Ita) Trek Factory Racing
9 Marco Canola (Ita) Bardiani-CSF
10 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
11 Nicola Boem (Ita) Bardiani-CSF
12 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
13 Marco Frapporti (Ita) Androni Giocattoli
14 Jos Van Emden (Ned) Belkin Pro Cycling Team
15 Lars Ytting Bak (Den) Lotto Belisol
16 Philip Deignan (Irl) Team Sky
17 Enrico Gasparotto (Ita) Astana Pro Team
18 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha
19 Matteo Bono (Ita) Lampre-Merida
20 Oscar Gatto (Ita) Cannondale
21 Johan Le Bon (Fra) FDJ.fr
22 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar
23 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff-Saxo
24 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:00:33
25 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar Team 0:02:10
26 Eduard Vorganov (Rus) Team Katusha 0:08:58
27 Iljo Keisse (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:15:36
28 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team
29 Danilo Hondo (Ger) Trek Factory Racing
30 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team
31 Nathan Haas (Aus) Garmin Sharp
32 Danilo Wyss (Swi) BMC Racing Team
33 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp
34 Francisco José Ventoso Alberdi (Spa) Movistar Team
35 Enrico Battaglin (Ita) Bardiani-CSF
36 Patrick Gretsch (Ger) AG2R La Mondiale
37 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo
38 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing
39 André Cardoso (Por) Garmin Sharp
40 Luca Paolini (Ita) Team Katusha
41 Jonathan Castroviejo Nicolas (Spa) Movistar Team
42 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team
43 Angelo Tulik (Fra) Team Europcar
44 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team
45 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
46 Bernhard Eisel (Aut) Team Sky
47 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team
48 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky
49 Fumiyuki Beppu (Jpn) Trek Factory Racing
50 Leonardo Fabio Duque (Col) Colombia
CLASSIFICA GENERALE
1 Nairo Alexander Quintana Rojas (Col) Movistar Team 73:05:31
2 Rigoberto Uran Uran (Col) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:01:41
3 Cadel Evans (Aus) BMC Racing Team 0:03:21
4 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:03:26
5 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:03:28
6 Fabio Aru (Ita) Astana Pro Team 0:03:34
7 Domenico Pozzovivo (Ita) AG2R La Mondiale 0:03:49
8 Wilco Kelderman (Ned) Belkin Pro Cycling Team 0:04:06
9 Ryder Hesjedal (Can) Garmin Sharp 0:04:16
10 Robert Kiserlovski (Cro) Trek Factory Racing 0:08:02
11 Alexis Vuillermoz (Fra) AG2R La Mondiale 0:14:20
12 Alexandre Geniez (Fra) FDJ.fr 0:17:40
13 Ivan Basso (Ita) Cannondale 0:22:28
14 Maxime Monfort (Bel) Lotto Belisol 0:22:35
15 Matteo Rabottini (Ita) Neri Sottoli – Yellow Fluo 0:24:14
16 Hubert Dupont (Fra) AG2R La Mondiale 0:26:37
17 Franco Pellizotti (Ita) Androni Giocattoli 0:28:30
18 Damiano Cunego (Ita) Lampre-Merida 0:33:47
19 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:35:00
20 José Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:39:04
21 André Cardoso (Por) Garmin Sharp
22 Steve Morabito (Swi) BMC Racing Team 0:40:29
23 Sebastian Henao Gomez (Col) Team Sky 0:44:55
24 Wout Poels (Ned) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:48:09
25 Samuel Sanchez (Spa) BMC Racing Team 0:48:58
26 Gianluca Brambilla (Ita) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:50:10
27 Jarlinson Pantano (Col) Colombia 0:50:35
28 Fabio Andres Duarte Arevalo (Col) Colombia 0:56:23
29 Georg Preidler (Aut) Team Giant-Shimano 0:57:19
30 Serge Pauwels (Bel) Omega Pharma – Quick-Step Cycling Team 0:58:21
31 Mikel Landa Meana (Spa) Astana Pro Team 1:01:28
32 Dario Cataldo (Ita) Team Sky 1:03:44
33 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:03:49
34 Francis Mourey (Fra) FDJ.fr 1:04:31
35 Diego Ulissi (Ita) Lampre-Merida 1:07:56
36 Davide Malacarne (Ita) Team Europcar 1:09:36
37 Maxime Bouet (Fra) AG2R La Mondiale 1:09:38
38 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 1:10:05
39 Alberto Losada Alguacil (Spa) Team Katusha 1:13:57
40 Marc Goos (Ned) Belkin Pro Cycling Team 1:14:19
41 Jan Polanc (Slo) Lampre-Merida 1:19:36
42 Philip Deignan (Irl) Team Sky 1:20:36
43 Przemyslaw Niemiec (Pol) Lampre-Merida 1:21:17
44 Igor Anton Hernandez (Spa) Movistar Team 1:21:43
45 Daniel Moreno Fernandez (Spa) Team Katusha 1:24:15
46 Paolo Tiralongo (Ita) Astana Pro Team 1:25:07
47 Evgeny Petrov (Rus) Tinkoff-Saxo 1:29:10
48 Ivan Santaromita (Ita) Orica Greenedge 1:33:35
49 Sander Armee (Bel) Lotto Belisol 1:34:55
50 Ivan Rovny (Rus) Tinkoff-Saxo 1:36:06

La terza perla della Bardiani al Giro 2014 è firmata da Pirazzi (foto Bettini)


