TAPPONE A POIS: MAJKA COME (E CON) UNA MOTO SUL PLA D’ADET

luglio 23, 2014 by Redazione  
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Secondo successo di tappa al Tour per il polacco, che per lanciarsi all’inseguimento di Visconti, sulla salita finale, approfitta del traino di una moto. Secondo posto per il siciliano della Movistar, davanti ad un Nibali che attacca e allunga ancora in classifica generale. Péraud, unico a restare con la maglia gialla, si porta a 8’’ dal 3° posto di Pinot e 42’’ dal 2° di Valverde.

Sul Pla d’Adet come a Risoul: il secondo atto pirenaico del Tour de France ha ricalcato fedelmente quello alpino, sia nella lotta per la vittoria di tappa, sia in quella per la classifica generale. Come sabato, ad alzare le braccia, tagliando in solitaria il traguardo dopo una giornata all’attacco, è stato Rafal Majka, il polacco che alla vigilia del Tour si lamentava pubblicamente della convocazione in extremis come rimpiazzo di Kreuziger, e che sulle strade francesi ha invece dato un senso diverso alla sua stagione, e forse non solo. Alle sue spalle, preceduti anche da un Visconti mai così a suo agio su salite della caratura di Portillon, Peyresourde, Val Louron-Azet e Pla d’Adet, Vincenzo Nibali e Jean-Christophe Péraud, i due trionfatori di giornata per quel che concerne la generale.
La maglia gialla, dopo aver attraversato ieri qualche secondo di difficoltà in cima al Port de Balès, ha riaffermato la propria superiorità attaccando a metà dell’ascesa finale, dopo aver lasciato sfogare la pattuglia francese; Péraud, a lungo trattato come “l’altro” padrone di casa, alle spalle dei due più giovani e frizzanti Bardet e Pinot, rischia invece di aver messo a segno un colpo decisivo nella lotta per i gradini più bassi del podio, aggrappandosi ancora – come a Risoul, per l’appunto – alla ruota del capoclassifica nei chilometri finali. Oltre i 50’’ il passivo dei due sbarbati connazionali, staccati nel finale anche da un Valverde che, a 5 km dall’arrivo, pareva destinato al naufragio.
Il verdetto di giornata, così favorevole alla maglia gialla, è maturato in realtà in capo ad una tappa tutt’altro che riposante per Nibali. Un avvio tirato, con mezzo gruppo a caccia della fuga, era da mettere in preventivo, ma di certo pochi si sarebbero aspettati una media di 50.2 km/h nella prima ora, condotta in avanscoperta da Gautier, Slagter, Elmiger, Arashiro, Edet, Kadri, Voigt e Paulinho (evasi al km 0), inseguiti a distanza sempre inferiore al minuto dalla Katusha, decisa a lanciare Joaquim Rodriguez.
Purito si è fatto trovare pronto sulle prime rampe del Portillon, inserendosi nella girandola di scatti avviata da José Serpa Perez. I chilometri iniziali del primo colle hanno rappresentato probabilmente il momento più teso per lo Squalo: la Movistar ha spedito all’attacco tre uomini (Visconti, Herrada e Izagirre), la BMC due (Moinard e Velits), la Ag2r uno (Kadri), uomini di medio-alta classifica (Mollema, Van den Broeck, Schleck) si sono lanciati, la Astana – dopo aver inserito a sorpresa Fuglsang in testa – è rimasta con i soli Scarponi e Kangert al fianco del leader, e l’aria che sembrava tirare in gruppo era quella di un moto rivoluzionario imminente.
All’opposto, una volta passato il temporale di scatti, la corsa si è improvvisamente assopita, con un gruppo di sei al comando (De Marchi, Lopez Garcia, Rodriguez, Mollema, Durasek e Roche) inseguito da uno di quindici (Rolland, Van den Broeck, Schleck, Gautier, Velits, Dumoulin, Fuglsang, Izagirre, Visconti, Moinard, Arashiro, Herrada, Kiryenka, Kadri e Taaramae), e il plotone, placidamente guidato da Scarponi, a lasciar fare.
Il ricongiungimento fra i due drappelli in avanscoperta, ai piedi del Peyresourde, è stato il prodromo ad una fase di stallo tra gli attaccanti di cui ha provato ad approfittare Kiryenka, capace di andarsene in solitudine e di guadagnare fino a due minuti. Roche e Herrada hanno spezzato l’impasse, lanciandosi in caccia del bielorusso, ma venendo riassorbiti nella successiva discesa, e soltanto sull’Azet il ritmo è tornato su livelli decorosi, fino a portare – oltre alla perdita di contatto dei meno scalatori – alla neutralizzazione dell’attacco di Kiryenka in vista del GPM.
Anche per il gruppo il penultimo colle ha coinciso con l’apertura delle ostilità, benché ancora di studio: la FDJ ha imposto una timida accelerazione sulle prime rampe, ma è stata la Ag2r, lanciando il forcing di Gastauer nell’ultimo chilometro e mezzo di scalata, a far esplodere finalmente il plotone. Valverde (assistito da Gadret), Van Garderen, Nieve, Ten Dam e Nibali si sono prevedibilmente accodati al trenino francese completato da Bardet e Péraud, mentre è stata una sorpresa trovare al fianco della maglia gialla anche un eccellente Tanel Kangert.
Proprio il più giovane degli Ag2r si è lanciato all’attacco nella tecnica discesa dell’Azet, tentando ancora una volta di mettere a nudo le difficoltà di un Thibaut Pinot che, pur essendo destinato a non raccogliere l’eredità di Savoldelli, ha comunque dimostrato di aver raggiunto standard più che accettabili sul terreno a lui tanto odioso. Il fatto che nessuno si sia assunto il rischio di seguire Bardet ha posto la pietra tombale sulle prospettive dell’azione, complice il rientro sul drappello maglia gialla di Jeannesson, subito messosi a disposizione del compagno in maglia bianca.
Rolland, conscio di godere di una forma ben distante dai fasti del Giro, ha provato a giocare d’anticipo ai piedi del Pla d’Adet, allungando in un tratto pianeggiante. Roche, Moinard e Visconti si sono accodati, ed è stato proprio il siciliano ad attaccare a sua volta sulle prime rampe della salita conclusiva, sbarazzandosi nel giro di un chilometro e mezzo della compagnia. Dal gruppetto inseguitore, però, dopo alcune scaramucce che hanno favorito il tentativo dei battistrada, è partita la rimonta di Rafal Majka, lanciatosi anche grazie all’ausilio dell’antenna di una moto-riprese, gesto tanto irrilevante ai fini del risultato quanto scorretto e pericoloso.
L’inseguimento del polacco si è concluso a 4 km circa dal traguardo, e dopo un altro chilometro e mezzo, al termine dell’unico tratto di respiro offerto dalla scalata, un’ultima accelerazione ha tolto definitivamente di mezzo Visconti, costretto a rimandare l’appuntamento con la prima vittoria in carriera al Tour de France.
Più indietro, Jeannesson è riuscito a limare qualche secondo al mezzo minuto che Bardet aveva accumulato in discesa, prima che Péraud rivelasse le reali gerarchie in casa Ag2r con uno scatto. Il solo Nibali è saltato con prontezza alla ruota dello stagionato transalpino, mentre Pinot e Van Garderen hanno dovuto attendere un rallentamento dei due per accodarsi; di Valverde, invece, si sono perse subito le tracce, lasciando intravedere una Caporetto che l’ex Embatido ha invece saputo evitare grazie all’esperienza e ad uno strepitoso Herrada, raccolto lungo l’ascesa.
Rendendosi conto di essere ancora una volta testa e spalle al di sopra degli avversari, la maglia gialla ha deciso di prendere in mano la situazione a 5 km dal traguardo, con un primo scatto d’assaggio e un secondo definitivo. Péraud, sia pur con non pochi patemi, è riuscito a guadagnare la scia di Nibali, mentre Bardet, Pinot e Van Garderen sono stati costretti ad accontentarsi di proseguire alla precedente velocità di crociera. A differenza di sabato, Péraud ha offerto al capoclassifica quel tanto di collaborazione che la fatica gli consentiva, ottenendo in cambio la rinuncia del messinese a produrre ulteriori scatti.
La coppia, andata nel frattempo a saltare tutti i fuggitivi meno due, è così rimasta unita fin sul traguardo, tagliato 46’’ dopo Majka e 17’’ dopo Visconti. Il solito, grande De Marchi – unico degli ex battistrada ad offrire collaborazione a Nibali, di cui dovrebbe diventare scudiero il prossimo anno – ha chiuso 5°, a 49’’, precedendo Rolland e la coppia Mollema – Schleck, entrambi abili nell’approfittare della giornata per una piccola risalita in graduatoria.
Pinot e Bardet (insieme a Van Garderen), dopo aver a lungo accarezzato il sogno di mandare gambe all’aria Valverde e di ridurre la sfida per il podio ad una questione bleu-blanc-rouge, hanno invece visto lo spagnolo – apparso ad un tratto sul punto di perdere anche le ruote di Nieve e Ten Dam – ricomparire alla loro ruota nel finale e trovare anche la forza di disputare la solita volatina, infliggendo ai due cinque secondi di discreta importanza psicologica.
A lungo vicino a subire il virtuale sorpasso di Pinot, il murciano ha così alla fine rimpinguato il margine nei confronti del terzo in classifica (ora 34’’), pur vedendo Nibali allontanarsi di altri 49’’ (5’26’’ ora la voragine). Su entrambi incombe però l’ombra di Péraud, che tallona il giovane connazionale a distanza di 8’’, e – con la cronometro di Périgueux a disposizione – minaccia di fagocitare tutti e due. Bardet, 5° a 7’34’’, vede invece congelata la propria posizione, anche se la ripresa di Van Garderen (6° a 10’19’’) lascia aperto uno spiraglio ad uno scambio di piazze sabato. Mollema torna a condurre nell’appassionante (per loro) duello di casa Belkin con Ten Dam (11’59’’ contro 12’16’’), ed entrambi sopravanzano un deludente König (12’40’’). La lotta per la top 10 premia per il momento Rolland (13’15’’), anche se la regolarità di Zubeldia (14’26’’) sembra destinata a spuntarla.
Con l’altro pseudo-tappone da Pau a Hautacam, il Tour chiuderà domani il suo capitolo montano. Il Tourmalet offrirebbe un eccellente trampolino di lancio per attacchi disperati dell’ultima ora, ma la riserva in cui sembrano essere finiti i tre pretendenti al podio, e la chiara inattaccabilità della maglia gialla, rischiano di produrre una giornata ancora più bloccata di quella di oggi.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 3:35:23
2 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:00:29
3 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:00:46
4 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
5 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale 0:00:49
6 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:00:52
7 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:01:12
8 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
9 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 0:01:25
10 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:01:35
11 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:01:40
12 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
13 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
14 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:01:50
15 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team
16 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:02:01
17 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 0:02:05
18 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:02:34
19 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:02:52
20 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:03:02
21 Jesus Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:03:39
22 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:03:54
23 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
24 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale
25 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:04:54
26 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:05:02
27 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:05:25
28 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:05:40
29 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
30 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
31 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 0:05:54
32 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:06:12
33 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:06:36
34 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:07:38
35 Richie Porte (Aus) Team Sky
36 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 0:08:06
37 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:09:27
38 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar
39 Alex Howes (USA) Garmin – Sharp 0:14:07
40 Johan Van Summeren (Bel) Garmin – Sharp 0:14:17
41 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
42 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
43 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling
44 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team
45 Sébastien Reichenbach (Swi) IAM Cycling
46 Perrig Quemeneur (Fra) Team Europcar
47 Benjamin King (USA) Garmin – Sharp
48 Jan Barta (Cze) Team Netapp-Endura
49 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits
50 Nicolas Edet (Fra) Cofidis, Solutions Credits

CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 76:41:28
2 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:05:26
3 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:06:00
4 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:06:08
5 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:07:34
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:10:19
7 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:11:59
8 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:12:16
9 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:12:40
10 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:13:15
11 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:14:26
12 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:16:08
13 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:18:03
14 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:28:00
15 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:31:00
16 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling
17 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:32:14
18 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:34:48
19 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:36:09
20 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:36:41
21 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:37:01
22 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:37:25
23 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:47:04
24 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:48:12
25 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:49:54
26 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:50:35
27 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:53:48
28 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:58:22
29 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 1:03:47
30 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 1:16:28
31 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:22:29
32 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:23:31
33 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:23:35
34 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 1:25:51
35 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 1:29:55
36 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 1:33:46
37 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:34:37
38 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:36:11
39 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:36:23
40 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:39:26
41 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 1:42:14
42 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 1:43:09
43 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:43:57
44 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 1:46:56
45 José Serpa (Col) Lampre – Merida 1:48:24
46 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 1:50:09
47 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 1:53:14
48 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 1:56:09
49 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 1:59:06
50 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 2:01:41

Rafal Majka coglie la seconda vittoria al Tour 2014 (foto Tim De Waele/TDW Sport)

Rafal Majka coglie la seconda vittoria al Tour 2014 (foto Tim De Waele/TDW Sport)

22-07-2014

luglio 23, 2014 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

L’australiano Michael Rogers (Tinkoff – Saxo) si è imposto nella sedicesima tappa, Carcassonne – Bagnères-de-Luchon, percorrendo 237,5 Km in 6h07′10″ alla media di 38,811 Km/h. Ha preceduto di 9″ il francese Voeckler e il bielorusso Kiryienka. Miglior italiano Matteo Montaguti (AG2R La Mondiale), 8° a 50″. L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) è ancora maglia gialla con 4′37″ sullo spagnolo Valverde Belmonte e 5′06″ sul francese Pinot.

ALENTOUR DU TOUR… A BAGNÈRES-DE-LUCHON

luglio 23, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Tour, gran colpo di Rogers. Nibali resta in giallo – Un’auto ostacola Nibali – Nibali: “Così mangio gli avversari” (Gazzetta dello Sport)

Tour, Nibali «controlla» sui Pirenei: altro passo avanti verso Parigi (Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Ganó Rogers, atacó Pinot, aguantó Valverde, cedió Bardet – Valverde: “He dado un gran paso para estar en el podio” (AS)

Pinot tumba a Bardet – Valverde pudo seguirle y sigue segundo – (Marca)

Michael Rogers se lleva la etapa más larga del Tour – Valverde: “Un gran paso para el podio” (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Rogers wins longest stage of the Tour (The Independent)

Rogers wins stage 16 of the Tour de France (The Time)

Rogers wins stage as Bardet’s hopes suffer (The Daily Telegraph)

Francia

La bonne affaire de Pinot – Rogers frustre les Europcar (L’Equipe)

Australia (Michael Rogers)

Australian claims stage 16 of Tour de France (The Age)

Rogers wins his first Tour stage (The Australian)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Quella di Bagnéres-de-Luchon si è rivelata – sia in ottica podio di Parigi, sia in ottica maglia bianca – una giornata molto favorevole per Thibaut Pinot che ha distanziato di 1′34” Romain Bardet, al quale ha strappato la leadership nella classifica di miglior giovane, e di addirittura 3′36” Tejay Van Garderen che sarebbe stato molto pericoloso in virtù dei 54 Km della cronometro del penultimo giorno da Bergerac a Périgueux. Il 24enne di Mélisey – che in classifica ora è 3°, distanziato di 5′06” da Vincenzo Nibali e di 29” da Alejandro Valverde mentre precede di 1′02” Jean-Christophe Péraud – che, sia sui Vosgi, sia sulle Alpi, era stato molto competitivo ma senza mai dare queste dimostrazioni di forza, oggi ha impressionato lungo le ultime rampe del Port de Balés dove, dopo aver fatto tirare a tutta il bravissimo Arnold Jeannesson, ha fatto la differenza mettendo in difficoltà anche la maglia gialla, che in precedenza in questo Tour era stato tolto di ruota in salita solo da Alberto Contador negli ultimi metri della tappa di Gérardmer. Nella successiva discesa il capitano della Fdj.fr ha palesato le sue consuete carenze che hanno fatto sì che Nibali, Valverde e Péraud riuscissero a rientrare; ma, grazie anche all’apporto di Jérémy Roy, reduce dalla fuga di giornata, è riuscito a rimanere nella loro scia e a guadagnare terreno sugli altri rivali per la classifica generale. E’ vero che per poter salire sul podio Pinot avrà bisogno di guadagnare qualche minuto sia su Valverde che su Péraud, entrambi molto più forti di lui nelle prove contro il tempo, ma il terreno delle prossime tappe è decisamente favorevole allo scalatore francese che, se dimostrerà di avere la stessa condizione avuta lungo le rampe del Port de Balès e se riuscirà a rimanere con i migliori nelle discese di Portillon, Peyresourde e Val Louron-Azet e il giorno dopo in quella del Tourmalet, potrà tentare di fare la differenza sulle ascese di Saint-Lary-Soulan e Hautacam, in cima alle quali si concluderanno le prossime due tappe pirenaiche.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Previsioni sulla tappa? Nibali proverà in discesa o si accontenterà del vantaggio accumulato?

Nebe1980: Non credo che Nibali attaccherà in discesa, ha un buon vantaggio e non avrebbe senso prendere rischi inutili, tuttavia la discesa è tecnica e qualcuno potrebbe patirla, nella lotta per il podio quindi qualcuno potrebbe attaccare ed in quel caso Nibali potrebbe affilarsi a costui ed andare all’arrivo. Certo che se qualcuno ha intenzione di puntare alla maglia gialla domani deve attaccare già dalle pendici del Bales, le possibilità di recupero ci sono ancora ma ogni tappa che passa si affievoliscono. Più che altro secondo me tenteranno di attaccare Pinot in discesa dato che il francese ha mostrato grossi limiti su quel terreno ed oggi è il giorno ideale per gli altri per tentare di rifilargli un distacco tale da far pensare ad un anticipato de profundis delle sue speranze podiesche

Mauro Facoltosi: Vittoria di Rogers. Nibali mantiene la gialla senza problemi (a parte una flessione a 50 metri dallo scollinamento del Bales, su uno scatto di Pinot) e arriva al traguardo con Valverde e lo stesso Pinot. Crollo di Van Garderen. Pinot sale al terzo posto della classifica. Commenti?

Nebe1980: ottimo Rogers quest’anno tre grandi vittorie e lui è un passista
non ho capito se sul gpm nibali ha avuto un piccolo cedimento sullo sprint di pinot o se si è sfilato per sistemarsi, prendere borracce ecc

N@po: L’Astana continua a confermarsi bollita. Non si capisce perchè, vista la situazione disastrosa, non mandino nelle fughe almeno un paio di corridori non cadaverici (tipo Westra e Kangert) per averli davanti quando conta. Non dovrebbero nemmeno collaborare alla fuga, dato che sarebbero a copertura della maglia gialla. Delusione Tj. L’ag2r va tenuta d’occhio impedendole fughe anche di comprimari.

Salitepuntocià: Nibali di fare la volata per il gpm non gliene fregava nulla. Anzi ha fatto bene a lasciarla a Pinot, gli si da contentino e erano anni che un francese non era cosi’ in alto in classifica.

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

I nostri auguri di buon compleanno al principe Giorgio (quello giusto!!!)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: SAINT-GIRONS – SAINT-LARY (PLA D’ADET) (124,5 Km)

Breve ma concentrata. Può essere definita così la seconda giornata pirenaica del Tour de France 2014, che farà percorrere a Nibali e avversari appena 124,5 Km, che si annunciano, però, intensi a livello difficoltà. Lasciati scivolare sotto le ruote i primi 50 Km, totalmente privi di asperità, i rimanenti 76 Km proporranno una dopo l’altro quattro ascese importanti, le prime due “pescate” dalla storia gloriosa del Tour de France e le altre, quelle più impegnative, frutto di scoperte più recenti. Si comincerà, dopo esser sconfinati per un tratto in territorio spagnolo, con gli 8,3 Km al 7,1% del Col du Portillon, affrontato per la prima volta nel 1957. Rientrati in Francia si andrà all’attacco dei 13,2 Km al 7,1% del Col du Peyresourde, che fu la prima salita del primo tappone pirenaico della storia, disputato il 21 luglio 1910 tra Bagnères-de-Luchon e Bayonne, vinto da Octave Lapize, colui che, in quell’occasione, definì “assassini” gli organizzatori del Tour. Subito dopo la tappa entrerà nel vivo con le ascese più “succose”, partendo dai 7,4 Km al 8,3% che condurrano ai 1580 metri del Col de Val Louron-Azet, ascesa scoperta nel 1991 con l’arrivo di tappa nell’omonima stazione invernale, dove si impose Chiappucci, anche se la prima scalata “totale” fino al soprastante Col d’Azet sarà proposta solo nel 1997. Superato il penultimo GPM a 22 Km dal traguardo, ci si tufferà in discesa verso Saint-Lary-Soulan, la località di villeggiatura dalla quale partirà l’ascesa finale verso la stazione invernale del Pla d’Adet, che sarà arrivo di tappa per la decima volta nella storia. In occasione della prima ascesa, nel 1974, fu il beniamino dei francesi Poulidor il migliore in vetta ai 10,2 Km al 8,3% di questa scalata che, finora, non hai visto trionfare un italiano. Che siano l’anno giusto per colmare questa lacuna?

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Saint-Gaudens: cielo sereno, 24,5°C (percepiti 23°C), vento debole da NW (9-10 Km/h), umidità al 65%
Saint-Béat (Sprint – 31 Km): cielo sereno, 26°C (percepiti 28°C), vento debole da NNW (9-12 Km/h), umidità al 64%
Bagnères-de-Luchon (68,5 Km): cielo sereno, 25,2°C (percepiti 27°C), vento debole da NNW (10-12 Km/h), umidità al 66%
Saint-Lary-Soulan (centro – 112,5 Km): cielo sereno, 23,9°C (percepiti 22°C), vento moderato da NNW (10-12 Km/h), umidità al 67%
Pla d’Adet: previsioni non disponibili

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

De Luca: “Il leader della maglia gialla”
Pancani: “Soppramominata”
Pancani: “Pordò de Bales” (Port de Bales)
Martinello (leggendo un messaggio in sovraimpressione): “Tanti auguri al principe Giorgio… deve essere un adetto di ASO” (oggi compiva un anno il principe George di Cambridge, figlio di William e Kate)
De Luca: “Megan Foss” (Megan Fox)
Pancani: “Per il tredicesimo giorno Vincenzo Nibali è partito da Carcassonne”
Martinello: “Col d’Azet (Col des Ares, l’Azet si scala domani)
Martinello: “La cadura ad Harrogate”
De Luca: “Rafa Majka” (Rafao)
Pancani: “Il montagna” (il Gran Premio della Montagna)
Martinello: “Moviterà” (Motiverà)
Martinello: “Corradore”
Martinello: “Prima che possa arrivare l’ammiraglia, l’ammiraglia non ci sarà più”
Martinello: “La volata fotofinish per il secondo posto”
Garzelli: “Grandissimo passista, scalatora”
Televideo: “Bagnére Luchon” (Bagnéres-de-Luchon)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della sedicesima tappa, Carcassonne – Bagnéres-de-Luchon

1° Alessandro Vanotti (Astana Pro Team)
2° Dmitriy Gruzdev (Astana Pro Team) a 1′44″
3° Alessandro De Marchi (Cannondale) a 2′56″
4° Luca Paolini (Team Katusha), s.t.
5° Vladimir Isaichev (Team Katusha), s.t.

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Ita) Lampre – Merida a 24′26″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 34′26″
4° Jean Marc Marino (Cannondale) a 36′22″
5° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 38′20″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

18a TAPPA: BAGNÈRES-DE-BIGORRE – PAU (141,5 Km)

DANGUILLAUME VINCE ANCHE A PAU
Anche la diciottesima tappa sotto la perfetta regia di Merckx
Panizza 17° nella scia della maglia gialla

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Bagnères-de-Luchon vista dallaereo (www.survoldefrance.fr)

Bagnères-de-Luchon vista dall'aereo (www.survoldefrance.fr)

TAPPA A ROGERS, MA IL COLPO E’ DI PINOT

luglio 22, 2014 by Redazione  
Filed under News

L’australiano si impone nella prima frazione pirenaica al termine di una fuga di 150 km, anticipando con un allungo nel finale un quartetto composto da Voeckler, Kiryenka, Gautier e Serpa. Tra i migliori, brilla Thibaut Pinot, che attacca a più riprese sul Port de Balès e infligge pesanti distacchi a Bardet e Van Garderen. Il francese sale al terzo posto in classifica generale, togliendosi anche la soddisfazione di distanziare di qualche metro, in vista dell’ultimo GPM, un Vincenzo Nibali comunque sempre padrone della corsa.

Posta in apertura di un trittico d’alta montagna che vivrà domani e dopo le sue giornate più ardue, e percorsa ad andatura quasi turistica per quasi metà dei 237 km in programma, dopo 80 km di lotta selvaggia per centrare la fuga, la prima frazione pirenaica ha sconquassato la classifica generale del Tour de France in proporzioni difficilmente preventivabili: tre dei primi sette della generale di stamane sono saltati fragorosamente, inclusi due dei corridori che più avevano convinto nella due giorni alpina. Si parla ovviamente non di Bauke Mollema, 7° al via ma tenuto a galla più dall’incostanza e sfortuna degli avversari che non da una gamba da podio, bensì di Romain Bardet e Tejay Van Garderen, inchiodatisi nella seconda metà del Port de Balès, e costretti a scendere – rispettivamente – dal 3° al 5° e dal 5° al 6° posto.
Il merito del piccolo terremoto è da assegnare in parte alla Movistar di Alejandro Valverde, autrice dell’accelerazione che, all’imbocco dell’ultimo colle, ha scosso il gruppo dal torpore in cui era caduto nelle precedenti tre ore, e soprattutto di Thibaut Pinot, passato all’azione in prima persona a 4 km dal Gran Premio della Montagna. Un attacco facilmente pronosticabile, alla luce delle ben note difficoltà in discesa del 24enne di Mélisey, ma forse anticipato dalla visione del palese affanno di Bardet, agganciato con i denti al drappello maglia gialla ormai da qualche chilometro. Van Garderen e Mollema si erano staccati poco prima, al pari di corridori poco dentro o poco fuori dalla top 10, come Rolland e Schleck.
Alla ruota di Pinot si sono portati soltanto Nibali, Valverde e Péraud, per nulla intenzionato ad immolare la sua prima (e probabilmente ultima) chance di podio al Tour de France sull’altare delle ambizioni del più giovane compagno. Il quartetto non ha trovato l’accordo, ma il rientro di uno stupefacente Jeannesson (insieme a Gadret) ha ridato nuova linfa all’andatura, mantenendola su livelli accettabili fino al cartello dei -1 alla vetta.
È stato allora che Pinot ha ripreso l’iniziativa, lanciandosi in quasi 1000 metri di apnea che hanno distrutto il plotoncino dei migliori: Valverde si è piantato (problemi al cambio, questa volta, non dovrebbero essercene stati), Péraud ha retto solo per qualche centinaio di metri, e perfino la maglia gialla, sia pur ormai ad un pugno di metri dallo scollinamento, è stata costretta a cedere qualche metro al francese. Nulla che possa scompaginare il finale di Tour del siciliano, ma abbastanza da creare un nuovo motivo di interesse per le due tappe di montagna residue, nelle quali la superiorità in salita di Nibali, indiscutibile sulle Alpi, parrebbe essere meno scontata.
L’assolo di Pinot ha avuto vita brevissima, malgrado un’auto del seguito della corsa abbia trovato il modo di infilarsi tra il francese e l’italiano all’inizio della discesa, creando al secondo un piccolo disturbo e un enorme pericolo. Nibali, Péraud, Valverde e Gadret si sono infatti riportati subito sul transalpino, atteso nel frattempo da Jérémy Roy, membro della fuga iniziale.
In altre circostanze, avremmo impiegato l’espressione “fuga della prima ora”, che nel caso odierno sarebbe però scorretta. Il drappello buono (Kwiatkowski, Bakelants, Gautier, Rogers, Gallopin, Van Avermaet, Izagirre, Serpa, Voeckler, Keukeleire, Slagter, Albasini, Roy, Montaguti, Réza, Dumoulin, Delaplace, Kiryenka, Vachon, Eisel e Kluge) si è infatti sganciato dopo quasi 80 km di guerra furibonda per azzeccare la fuga; fattore che non è da escludere abbia contribuito alla grande selezione sul Balès.
Quale ideale compensazione per lo sforzo sostenuto in partenza, i ventuno attaccanti hanno ricevuto quasi subito un via libera definitivo dal plotone, che ha concesso loro un vantaggio arrivato a sfondare, alle pendici dell’ultima ascesa, i dodici minuti. Il gruppetto si è naturalmente sgretolato sulla salita finale, e al comando, in cima, si sono trovati i soli Rogers, Serpa e Voeckler, già due volte vincitore a Bagnères-de-Luchon. Gautier e Kiryenka, scollinati ad una ventina di secondi, hanno fatto in tempo a recuperare, ma solo per assistere da vicino, a 3 km dall’arrivo, alla stoccata vincente: partito per inseguire proprio il neo-rientrato francese, l’australiano lo ha levato di forza dalla propria ruota, guadagnando quella manciata di metri che ad un passista come lui non bisognerebbe mai concedere. La Europcar non è riuscita a mettere a frutto la superiorità numerica, e Voeckler si è dovuto accontentare di vincere la volata dei battuti, quando già Rogers aveva potuto celebrare con un inchino la sua prima vittoria in carriera alla Grande Boucle.
Il plotoncino maglia gialla è giunto al traguardo soltanto 8’32’’ più tardi, al termine di una discesa condotta ad andatura non forsennata, ma sufficiente a non dare occasione di recupero agli inseguitori, ad eccezione del sempre più sorprendente Leopold König. Ten Dam è così stato il più vicino fra gli altri big, pagando 1’12’’; Zubeldia ha reso 1’28’’, Bardet 1’50’’, Rolland 2’21’’, Van den Broeck, Schleck e Mollema 3’00’’, Van Garderen addirittura 3’36’’.
La nuova generale vede pertanto, ai primi quattro posti, i quattro uomini forti di giornata, con Nibali a precedere Valverde di 4’37’’, Pinot di 5’06’’ e Péraud di 6’08’’. Bardet, attardato ora di 6’40’’, chiude probabilmente il lotto dei pretendenti al podio, giacché i 9’25’’ di Van Garderen sembrano allontanare ogni ipotesi di rimonta a cronometro. Più probabile, semmai, sembra un sorpasso ai danni dell’americano da parte di König, che lo segue ad appena 7’’, ed è ormai stabilmente fra le prime cinque forze in salita. Ten Dam, 8° a 11’12’’, diventa il primo Belkin in classifica, scavalcando Mollema, ora preceduto anche da un Kwiatkowski che, speso il bonus fuga, scivolerà probabilmente fuori dalla top 10 nei prossimi due giorni.
Per domani, il menù offre tre GPM di 1a categoria e uno – quello d’arrivo – Hors Catégorie, sia pur compressi in una di quelle tappe sprint (124,5 km) che imperversano di recente in nome dello spettacolo, al modico prezzo di penalizzare i fondisti per i quali corse come il Tour de France sono state originariamente pensate (in questo senso, crediamo che il chilometraggio extra-large di oggi non sia stato irrilevante ai fini dei distacchi maturati). I quattro corridori affastellati in un minuto e mezzo, potrebbero comunque garantire battaglia, e chissà che quel breve attimo di appannamento del capoclassifica, pur assorbito in modo indolore, non induca qualcuno a lasciar volare la fantasia anche oltre il secondo e terzo gradino del podio.

Matteo Novarini

ORDINE D’ARRIVO
1 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 6:07:10
2 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 0:00:09
3 Vasili Kiryienka (Blr) Team Sky
4 José Serpa (Col) Lampre – Merida
5 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar
6 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:00:13
7 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:00:36
8 Matteo Montaguti (Ita) AG2R La Mondiale 0:00:50
9 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin – Sharp 0:02:11
10 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
11 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:03:33
12 Florian Vachon (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:03:45
13 Anthony Delaplace (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:04:47
14 Kévin Reza (Fra) Team Europcar
15 Bernhard Eisel (Aut) Team Sky 0:08:14
16 Jérémy Roy (Fra) FDJ.fr 0:08:32
17 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
18 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
19 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
20 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
21 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
22 Jens Keukeleire (Bel) Orica Greenedge 0:08:35
23 Roger Kluge (Ger) IAM Cycling 0:09:07
24 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:09:12
25 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team
26 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:09:43
27 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr
28 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:10:00
29 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale 0:10:22
30 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
31 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:10:53
32 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:11:32
33 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
34 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing
35 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 0:12:08
36 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
37 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
38 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
39 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
40 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits
41 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale
42 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
43 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
44 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale
45 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling
46 Bartosz Huzarski (Pol) Team Netapp-Endura
47 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team
48 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:13:40
49 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:14:20
50 Jérôme Pineau (Fra) IAM Cycling

CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 73:05:19
2 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:04:37
3 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:05:06
4 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:06:08
5 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:06:40
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:09:25
7 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:09:32
8 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:11:12
9 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:11:28
10 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:11:33
11 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:12:38
12 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:13:09
13 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:14:02
14 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:17:37
15 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:23:06
16 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:23:54
17 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:24:08
18 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:26:06
19 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:26:48
20 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:29:54
21 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:33:53
22 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:34:54
23 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:41:54
24 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:42:48
25 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:44:04
26 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:44:51
27 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:45:04
28 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:47:44
29 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:49:09
30 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 1:00:25
31 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 1:04:11
32 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:10:04
33 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:15:09
34 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:17:32
35 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:19:23
36 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 1:20:15
37 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:22:40
38 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:27:45
39 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 1:28:51
40 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 1:30:28
41 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 1:31:34
42 José Serpa (Col) Lampre – Merida 1:32:21
43 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 1:33:33
44 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 1:36:38
45 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:39:43
46 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 1:40:35
47 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 1:40:53
48 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:43:18
49 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 1:45:35
50 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 1:48:10

Michael Rogers festeggia al traguardo di Bagnères-de-Luchon (foto Bettini)

Michael Rogers festeggia al traguardo di Bagnères-de-Luchon (foto Bettini)

ALENTOUR DU TOUR… A NÎMES

luglio 21, 2014 by Redazione  
Filed under Approfondimenti

Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

Progressione regale di Kristoff. Ma che beffa per Bauer ed Elmiger – Nibali come Gimondi, firmato Prudhomme – Nubi al Tour, il sole è Nibali (Gazzetta dello Sport)

Contador: Spagna – RITIRATO

Kristoff se lleva la etapa tras cazar a Bauer casi en meta – Valverde: “Firmo acabar segundo pero queda Tour” – Nibali: “No recuerdo ninguna etapa tranquila en el Tour” (AS)

Kristoff rompe el sueño de Bauer – Segunda victoria de etapa para el noruego – (Marca)

Segunda de Kristoff en un final angustioso – Nibali: “No conozco días tranquilos en el Tour” (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Bauer and Elmiger’s day-long break ends in despair – Kristoff sprinted to victory ahead of the pair on stage 15 (The Independent)

Peloton must prepare for longest road – Heroic break falls just short of glory (The Time)

Kristoff denies Bauer of great breakaway win (The Daily Telegraph)

Francia

Kristoff refait le coup (L’Equipe)

Norvegia (Alexander Kristoff)

Ny etappe-seier for Kristoff: Det er deilig, utrolig deilig – Kristoffs trener:
- Han viser taktiske disposisjoner i superklasse – Kristoff ba om unnskyldning (Aftenposten)

Kristoffs trener: Han er i sitt livs form – Nibalis sjef jobbet med dopingavslørte og avdøde Pantani – Kristoff øyner ny etappeseier (Adresseavisen)

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Dal momento che la tappa di Nîmes non ha offerto grandi spunti, con soli Jack Bauer e Martin Elmiger come veri protagonisti, facciamo un passo indietro e torniamo alla frazione alpina di Risoul in cui uno dei giovani che più si è distinto è stato Simon Yates, che tra i componenti della fuga dei 17 che ha caratterizzato la giornata è stato uno di quelli che ha tenuto meglio fino al traguardo, dove si è piazzato 21° a 3′25” da Rafal Majka e può probabilmente recriminare per non aver avuto la stessa condizione nella tappa di Gérardmer, nella quale era andato all’avanscoperta con altri quattro atleti (tra j quali il vincitore Blel Kadri) ma non aveva retto il ritmo dell’ultima salita: il 21enne britannico, passato professionista in questa stagione nella fila dell’Orica-GreenEDGE al pari dell’altrettanto talentuoso fratello gemello Adam (non presente in questo Tour), ha caratteristiche principalmente da scalatore ed è esploso in occasione dello scorso Tour de l’Avenir, in cui si è piazzato 10° nella generale ma soprattutto si è aggiudicato due tappe alpine consecutive a Morzine e a Châtel e, pochi giorni dopo, ha fatto ancora meglio quando, correndo da stagista con la maglia della nazionale, all’esordio assoluto in campo professionistico si è aggiudicato la tappa regina del Tour of Britain che si concludeva ad Haytor e si è piazzato 3° nella generale alle spalle di Bradley Wiggins e di Elmiger. Nel 2014 il corridore di Bury, sia pure senza avere grandi picchi, si è confermato chiudendo 12° una corsa dal campo partenti stellare come il Giro dei Paesi Baschi e in avvicinamento al Tour de France è stato 7° al Giro di Slovenia e 3° in un campionato nazionale in cui è stato il solo a tentare di opporsi allo strapotere del Team Sky. In ogni caso sia lui che Adam hanno ancora bisogno di fare esperienza, ma nel giro di qualche anno attendiamoceli entrambi a competere per le primissime posizioni nelle grandi corse a tappe

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Bis di Kristoff. Fuggitivi ripresi a 150 metri e 50 dall’arrivo. Commenti?

Ceemo: Improponibile mettere una tappa come questa di domenica!!

Nebe1980: Gli innominabili dirigenti ASO sono specialisti nel mettere le tappe nei giorni più inadatti: Prima domenica Sheffiled e passi dato che c’erano saliscendi e comunque era la seconda tappa, poi seconda domenica la tappa più o meno tranquilla all’interno di due tappe con arrivo in salita disputate sabato e udite udite Lunedì (ma va beh era il 14 luglio e in Francia è festa). Ma questa tappa di domenica veramente imbarazzante… e i pirenei? Martedì, Mercoledì e Giovedì, come volersi male. Sabato invece ci propinano la crono che per carità è importante per la generale ma che noia guardare uno che corre da solo in mezzo alla desolante pianura francese. Domenica infine la noiosissima passerella finale a Parigi a fare giro giro tondo casca il mondo. Invece di fare la penultima a crono sarebbe meglio fare l’ultima almeno fino alla fine può succedere qualcosa e bisogna stare con gli occhi aperti (vedi Purito – Hesjedal 2012). Oltretutto al giro dopo un po’ di anni hanno deciso di cambiare anche gli arrivi finali non più sempre Milano ma anche Roma, Verona, Trieste e ora Torino. Al tour invece pur di farli arrivare a Parigi ad ogni costo li costringono a trasferimenti di 700 Km in aereo perchè generalmente sono al sud. Ma per puro esempio se io faccio i Pirenei alla fine un arrivo del Tour a Nizza fa così schifo?

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Sogno infranto (New Hope)

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: CARCASSONNE – BAGNÈRES-DE-LUCHON (237,5 Km)

È il primo dei tre atti pirenaici, apparentemente la più agevole delle tre frazioni disegnate sui monti al confine con la Spagna, anche perchè l’unica tra le grandi frazioni di montagna del Tour 2014 a non presentare l’epilogo in salita. Però, non andrà per questo sottovalutata quelle che, invece, è una delle più insidiose tappe di quest’edizione, a partire dal chilometraggio di 237,5 Km, record per quest’anno. Dopo una lunga ma non impegnativa marcia d’avvicinamento al gran finale (prevista anche l’ascesa al Col du Portet d’Aspet, dove inevitabile sarà tornare con il pensiero a Fabio Casartelli), il momento “clou” di questa giornata inizierà a 33 Km dall’arrivo, quando s’attaccherà l’impegnativa ascesa al Port de Balès, valico che il Tour ha scoperto solo nel 2007 e che è subito piaciuto, al punto in questi ultimi 7 anni la Grand Boucle, conteggiando anche la scalata di domani, ha proposto già 4 volte i suoi 11,7 Km d’ascesa al 7,7%, affrontanti anche nell’ultime edizione della Vuelta di Spagna, in occasione della tappa termina a Peyragudes. Raggiunti i 1755 metri di quota del valico inzierà un autentico “tuffo”, una discesa molto tecnica che in 21,5 Km farà “precipitare” i corridori sullo storico traguardo di Bagnères-de-Luchon. È un finale che sembra confezionati sulle misure di Nibali, che è uno dei più abili discesisti in circolazione e che potrebbe aprofittarne per allungare ancor più sui già ben distanziati diretti avversari di classifica

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Carcassonne : cielo coperto con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 20,7°C (percepiti 13°C), vento forte da WNW (31-40 Km/h), umidità al 79%
Côte de Pamiers (GPM 4a cat – 71,5 Km) : nuvole sparse con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 21,4°C (percepiti 17°C), vento moderato da WNW (17 Km/h), umidità al 69%
Saint-Girons (Sprint – 123,5 Km) : nuvole sparse, 23,8°C, vento debole da WNW (9 Km/h), umidità al 61%
Bagnères-de-Luchon: nuvole sparse, 21,9°C, vento debole da NW (6-10 Km/h), umidità al 62%

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Tappa funestata dal gran caldo”
De Luca: “Prima si leva una scarpa destra, poi la scarpa sinistra” (ha tre gambe?)
Pancani: “Sono stati molto zitti”
De Luca: “Emonglobine”
Conti: “Quattro vittorie consecutivi”
De Luca: “I passaggi che vengono attraversati dalla tappa” (paesaggi)
Martinello: “Darà il proprio apporto alla causa nel finale”
De Luca: “Situazione di estremo tensione”
Martinello: “Visto l’orario di pranzo” (in quel momento erano le 16 passate)
Pancani: “Quale può essere l’ultima settimana di Van Garderen?”
Martinello: “Lunghi cambi in testa alla coppia”
Pancani: “Nîmes, dove nacque la prima cronometro a squadre della storia del Tour”
Martinello: “Ci corre il rischio che il gruppo abbia sbagliato”
Martinello: “Surpraz” (Surplace)
Martinello: “La coppia di testa hanno saputo”
De Luca: “La De Stefano era circondata dal meccanico dell’Astana”
De Luca: “Un fuoriclassi come lui”
De Luca: “Vive ad Andorra qualche anno”
Lelli: “Si gonfia le gambe”
De Stefano: “I Pinerei”
Lelli: “Sono salite completamente, non c’è vegetazione”
De Luca: “Tappe alpirenaiche”
De Luca: “Andiamo a vedere cosa ci accende da martedì in poi”
Conti: “Hautacam, salita inedita” (è già stata affrontata 5 volte)
De Luca: “Uno sparacchio” (spauracchio)
De Luca: “Aveva vinto il cronometro”
Televideo: “Elminger” (Elmiger)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della quindicesima tappa, Tallard – Nîmes

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Sebastian Langeveld (Garmin – Sharp), s.t.
3° Alessandro De Marchi (Cannondale), s.t.
4° David Lopez Garcia (Team Sky), s.t.
5° Davide Cimolai (Lampre – Merida), s.t.

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 24′26″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 34′26″
4° Jean Marc Marino (Cannondale) a 36′22″
5° William Bonnet (FDJ.fr) a 37′35″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

17a TAPPA: SAINT-LARY-SOULAN – LA MONGIE (119 Km)

SMITIZZATO ANCHE IL TOURMALET DALLO STRAPOTERE DI EDDY MERCKX
Sulla storica cima pirenaica via libera ad un fuori classifica: Danguillaume
Spietato controllo della maglia gialla sulla corsa e su Lopez Carril, il solo che potesse infastidirlo – All’alba attentato con tre bombe: distrutti alcuni automezzi – Oggi riprende il Tour-baby

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Larena di Nîmes (wikipedia)

L'arena di Nîmes (wikipedia)

20-07-2014

luglio 21, 2014 by Redazione  
Filed under Ordini d'arrivo

TOUR DE FRANCE

Il norvegese Alexander Kristoff (Team Katusha) si è imposto nella quindicesima tappa, Tallard – Nîmes, percorrendo 222 Km in 4h56′43″ alla media di 44,891 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Haussler lo slovacco Sagan. Miglior italiano Alessandro Petacchi (Omega Pharma – Quick Step), 27°. L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) è ancora maglia gialla con 4′37″ sullo spagnolo Valverde Belmonte e 4′50″ sul francese Bardet.

CZECH CYCLING TOUR (Repubblica Ceca)

L’olandese Maurits Lammertink (Cyclingteam Jo Piels) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Olomouc – Dolany, percorrendo 144,9 Km in 3h30′21″ alla media di 41,331 Km/h. Ha preceduto di 8″ il danese Aaen Jørgensen e il polacco Bernas. Due italiani in gara: Alessio Marchetti (Radenska), 29° a 3′30″, Piero Baffi (Leopard Development Team) ritirato. Il danese Martin Mortensen (Cult Energy Vital Water) si impone classifica, con 30″ sul francese Baldo e 1′03″ sullo slovacco Kovác. Marchetti 21° a 8′45″

SIBIU CYCLING TOUR (Romania)

Terza ed ultima tappa disputata in due semitappe
Il mattino, il team polacco CCC Polsat Polkowice si è imposto nella prima semitappa, cronometro a squadre di Sibiu, percorrendo 17 Km in 19′40″ alla media di 51,864 Km/h. Ha preceduto di 20″ il team sloveno Adria Mobil e di 33″ il team tedesco LKT Team Brandenburg. Il croato Radoslav Rogina (Adria Mobil) è ancora leader della classifica con 1′01″ sull’italiano Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice) e 1′07″ sullo sloveno Roglic.
In serata, l’italiano Marco Zanotti (Parkhotel Valkenburg CT) si è imposto nella seconda semitappa, Sibiu – Sibiu (Piata Mare), percorrendo 158,7 Km in 4h01′58″ alla media di 39,352 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Cristian Delle Stelle (MG Kvis – Wilier) e Antonio Parrinello (Androni Giocattoli – Venezuela). Invariate le prime tre piazze della classifica, con successo finale di Rogina.

VUELTA A PORTUGAL DU FUTURO

Lo spagnolo Peio Goikoetxea Goiogana (Café Baqué – Conservas Campos) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Montalegre – Maia, percorrendo 157,5 Km in 3h44′00″ alla media di 42,187 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Ribeiro e il russo Shalunov. Il portoghese Ruben Guerreiro (Liberty Seguros – Feira – KTM) si impone in classifica con 6″ sul connazionale Silva e 34″ sullo spagnolo González Brea.

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC

Il russo Ildar Arslanov (Itera – Katusha) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, cronoscalata Morillon – Morillon (Les Esserts), percorrendo 5,4 Km in 13′57″ alla media di 23,226 Km/h. Ha preceduto di 6″ il norvegese Svendsen e di 9″ il colombiano Fernardo Suaza Arango (4-72 Colombia). Miglior italiano Giulio Ciccone* (Team Colpack), 5° a 21″. Suaza Arango si impone in classifica con 33″ sul norvegese Eiking e 46″ sull’italiano Manuel Senni* (Team Colpack)

FRECCIA DEI VINI – MEMORIAL DOTTOR LUIGI RAFFELE

L’italiano Mirco Maestri* (General Store Bottoli Zardini) si è imposto nella corsa italiana, Vigevano – Canneto Pavese, percorrendo 164,6 Km in 4h01′33″ alla media di 40,886 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli italiani Matteo Collodel (Team Idea) e Marco Tizza* (M.I. Impianti – Remer – Guerciotti)

* dilettante

KRISTOFF COLPISCE ANCORA IN UN FINALE THRILLING

luglio 20, 2014 by Redazione  
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Solo 50 metri separano i due fuggitivi di giornata Jack Bauer e Martin Elmiger dal giocarsi il successo in quel di Nîmes che va, invece, al norvegese della Katusha, che con uno sprint prepotente bissa la vittoria di Saint-Étienne precedendo Heinrich Haussler, Peter Sagan e André Greipel. Nulla da fare per Marcel Kittel che non va oltre l’11° posto mentre Vincenzo Nibali conserva con autorità la maglia gialla in attesa dell’esame dei Pirenei.

Dopo la due giorni alpina di Chamrousse e Risoul che ha consacrato Vincenzo Nibali (Astana) come padrone assoluto della corsa, il Tour de France ha proposto una frazione interlocutoria, 222 km da Tallard a Nîmes, che al di là della distanza ragguardevole ha avuto come elementi di difficoltà maggiori il vento e la pioggia che hanno caratterizzato soprattutto l’ultima parte di gara, eccezion fatta, fortunatamente, per gli ultimi chilometri nel corso dei quali è tornato il bel tempo. Per il resto, al di là di qualche saliscendi ad inizio tappa, il percorso era interamente pianeggiante e adatto pertanto ai velocisti. Non a caso i soli Jack Bauer (Garmin-Sharp) e Martin Elmiger (Iam Cycling) avevano preso il largo fin dalle prime battute, in quella che sembrava la classica fuga di poche unità lasciata andare dalle squadre degli sprinter, in grado poi di annullare il gap in qualsiasi momento. Invece, questa volta c’è mancato pochissimo perchè i due battistrada non si giocassero tra loro il successo. Il neozelandese e il neo campione svizzero, che peraltro aveva già indossato la maglia rossocrociata nei lontani 2001 e 2005, avevano acquisito un margine massimo di 6′40”, che si è riduceva drasticamente tra i -80 e i -60 dal traguardo nel momento in cui, nel tratto di gara più esposto al vento, la Giant-Shimano di Marcel Kittel e la Lotto-Belisol di André Greipel, che avevano fin lì condotto l’inseguimento, venivano rimpiazzate in testa al gruppo dalle squadre di chi puntava alla generale, in particolare la Ag2r di Romain Bardet e Jean-Christophe Péraud e la Bmc di Tejay Van Garderen che avevano tentato di creare difficoltà non tanto a Nibali, che costantemente rimaneva nelle prime posizioni dimostrando ancora una volta una grandissima facilità di pedalata, quanto a Thibaut Pinot (Fdj), che già nella tappa di Reims era rimasto tagliato fuori da un ventaglio e aveva chiuso con un minuto di ritardo rispetto agli altri big. In ogni caso le condizioni non erano tali da fare la differenza e, malgrado il violento acquazzone che iniziava a cadere e che suggeriva agli uomini di classifica di mantenersi nell’avanguardia del plotone, la situazione tornava relativamente tranquilla con le squadre dei velocisti a riprendere il comando delle operazioni, confidando di poter azzerare senza troppi affanni i 2 minuti circa di ritardo che ancora avevano rispetto a Bauer ed Elmiger. Evidentemente, però, le montagne delle giornate precedenti avevano tagliato le gambe a molti degli uomini che tiravano in testa al gruppo mentre i due battistrada – che, seguendo una strategia che si è consolidata nelle ultime stagioni, avevano risparmiato molte energie nei chilometri precedenti – aumentavano considerevolmente l’andatura conservando un margine di 50” ai -10 dal traguardo, di 35” ai -5 e di 20” sotto lo striscione con il triangolo rosso dell’ultimo chilometro. Sembrava ormai fatta per il neozelandese e lo svizzero che non avevano, però, fatto i conti con il solito, implacabile Tony Martin (Omega-QuickStep) che, con due poderosi allunghi nel finale (uno dei quali condiviso con Daniele Bennati, rimasto poi purtoppo tagliato fuori da una foratura), riportava il gruppo vicinissimo quando era già iniziato il rettilineo conclusivo con Alessandro Petacchi che, nel ruolo di ultimo uomo per Mark Renshaw, completava l’opera. Bauer rimaneva in testa fino a non più di 50 metri dalla linea bianca ma nulla poteva di fronte alla prepotente accelerazione di Alexander Kristoff (Katusha) che, dopo il successo di Saint-Étienne, confermava di essere di gran lunga il velocista più in forma, mettendo il suo 11° sigillo stagionale davanti alla sorpresa di giornata Heinrich Haussler (Iam Cycling), al solito Peter Sagan (Cannondale), a Greipel, a un Renshaw che ancora una volta non sfruttava al meglio il gran lavoro dei compagni di squadra e a Bryan Coquard (Europcar) mentre il grande favorito della vigilia Kittel, uscito evidentemente esausto dalla due giorni alpina (in particolare a Chamrousse aveva faticato molto a giungere al traguardo dentro il tempo massimo), non riusciva a fare meglio dell’11° posto. Dopo il secondo giorno di riposo sarà il turno dei Pirenei, che Nibali affronterà con un vantaggio nella generale di 4′37” su Alejandro Valverde (Movistar), 4′50” su Bardet, 5′06” su Pinot, 5′49” su Van Garderen e 6′08” su Péraud. Si comincerà con la Carcassone-Bagnères de Luchon che, con i suoi 237,5 km, è la tappa più lunga del Tour. Le difficoltà saranno concentrate negli ultimi 80 con il breve ma arcigno Col du Portet d’Aspet, il più abbordabile Col des Ares e soprattutto l’impegnativo Port de Balès, la cui vetta è posta a 21 km dal traguardo, quasi tutti da percorrersi lungo una discesa estremamente tecnica.

Marco Salonna

ORDINE D’ARRIVO

1 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha 4:56:43
2 Heinrich Haussler (Aus) IAM Cycling
3 Peter Sagan (Svk) Cannondale
4 André Greipel (Ger) Lotto-Belisol
5 Mark Renshaw (Aus) Omega Pharma-Quick Step
6 Bryan Coquard (Fra) Team Europcar
7 Ramunas Navardauskas (Ltu) Garmin – Sharp
8 Romain Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement
9 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
10 Jack Bauer (NZl) Garmin – Sharp
11 Marcel Kittel (Ger) Team Giant-Shimano
12 Bernhard Eisel (Aut) Team Sky
13 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
14 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team
15 Niki Terpstra (Ned) Omega Pharma-Quick Step
16 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
17 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto-Belisol
18 Nelson Oliveira (Por) Lampre – Merida
19 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits
20 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team
21 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
22 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
23 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
24 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
25 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida
26 Mickaël Delage (Fra) FDJ.fr
27 Alessandro Petacchi (Ita) Omega Pharma-Quick Step
28 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
29 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
30 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step
31 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
32 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
33 Michael Morkov (Den) Tinkoff-Saxo
34 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
35 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
36 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
37 Jesus Herrada Lopez (Spa) Movistar Team
38 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
39 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step
40 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
41 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling
42 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team
43 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
44 Yukiya Arashiro (Jpn) Team Europcar
45 Reto Hollenstein (Swi) IAM Cycling
46 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ.fr
47 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling
48 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling
49 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling
50 Kévin Reza (Fra) Team Europcar

CLASSIFICA GENERALE

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 66:49:37
2 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:04:37
3 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:50
4 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:05:06
5 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:05:49
6 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:06:08
7 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:08:33
8 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:09:32
9 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:10:01
10 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:10:48
11 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:11:02
12 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:11:10
13 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida 0:12:57
14 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:14:37
15 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:16:19
16 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:19:24
17 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:19:30
18 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:20:18
19 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:21:00
20 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:22:30
21 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:23:09
22 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:26:18
23 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:33:13
24 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:39:12
25 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:41:28
26 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:45:33
27 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:49:03
28 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:50:17
29 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:52:26
30 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:52:36
31 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:53:23
32 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:54:05
33 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:06:28
34 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 1:08:30
35 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:11:34
36 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:13:58
37 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 1:14:27
38 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:19:04
39 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 1:19:49
40 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:22:37
41 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 1:24:26
42 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:25:51
43 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:27:58
44 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 1:28:11
45 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 1:28:23
46 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 1:32:09
47 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 1:33:50
48 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:35:29
49 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 1:37:17
50 Michal Golas (Pol) Omega Pharma-Quick Step 1:37:39

Kristoff punta a testa bassa verso la sua seconda affermazione al Tour 2014 (foto Bettini)

Kristoff punta a testa bassa verso la sua seconda affermazione al Tour 2014 (foto Bettini)

19-07-2014

luglio 20, 2014 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE

Il polacco Rafal Majka (Tinkoff – Saxo) si è imposto nella quattordicesima tappa, Grenoble – Risoul, percorrendo 177 Km in 5h08′27″ alla media di 34,430 Km/h. Ha preceduto di 24″ l’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) e di 26″ il francese Péraud. Nibali è ancora maglia gialla con 4′37″ sullo spagnolo Valverde Belmonte e 4′50″ sul francese Bardet.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

L’italiano Mattia Gavazzi (Christina Watches – KUMA powered by DANA) si è imposto nella tredicesima ed ultima tappa, criterium di Lanzhou, percorrendo 91 Km in 1h51′28″ alla media di 48,983 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Bole e l’austriaco Schorn. Il kazako Ilya Davidenok (Continental Team Astana) si impone in classifica, con 42″ sull’ucraino Kononenko e 43″ sul francese Vaubourzeix. Miglior italiano Cesare Benedetti (Team NetApp – Endura), 9° a 3′47″.

CZECH CYCLING TOUR (Repubblica Ceca)

Il ceco Jan Hirt (Etixx) si è imposto nella terza tappa, Zábřeh – Šternberk, percorrendo 199,7 Km in 5h05′01″ alla media di 39,283 Km/h. Ha preceduto di 45″ il connazionale Hnik e di 51″ il francese Baldo. Due italiani in gara: Alessio Marchetti (Radenska), 12° a 1′14″, Piero Baffi (Leopard Development Team) 85° a 38′35″. L’olandese Ike Groen (Metec – TKH Continental Cyclingteam) è ancora leader della classifica, con 14″ sul danese Mortensen e 41″ su Baldo. Marchetti 27° a 5′39″, Baffi 126° a 58′07″

SIBIU CYCLING TOUR (Romania)

Il bielorusso Branislau Samoilau (CCC Polsat Polkowice) si è imposto nella seconda tappa, Sibiu – Paltinis, percorrendo 160,4 Km in 4h20′19″ alla media di 36,970 Km/h. Ha preceduto di 3″ lo sloveno Roglic e di 11 l’italiano Davide Rebellin (CCC Polsat Polkowice). Il croato Radoslav Rogina (Adria Mobil) è ancora leader della classifica con 1′07″ su Roglic e 1′21″ su Rebellin.

VUELTA A PORTUGAL DU FUTURO

Il portoghese Ruben Guerreiro (Liberty Seguros – Feira – KTM) si è imposto nella terza tappa, Castelo de Paiva – Montalegre (Serra Larouco), percorrendo 148,4 Km in 4h08′41″ alla media di 35,805 Km/h. Ha preceduto di 6″ il connazionale Silva e di 33″ il russo Rybalkin. Guerreiro è il nuovo leader della classifica con 6″ su Silva e 34″ sullo spagnolo González Brea.

GIRO CICLISTICO DELLA VALLE D’AOSTA – MONT BLANC

Il belga Dylan Teuns (BMC Development Team) si è imposto nella terza tappa, Châtel – Morillon (Les Esserts), percorrendo 164,7 Km in 4h23′15″ alla media di 37,538 Km/h. Ha preceduto di 21″ il tedesco Mager e di 27″ il kazako Kozhatayev. Miglior italiano Simone Velasco* (Zalf Euromobil Désirée Fior), 8° a 44″. Il colombiano Fernardo Suaza Arango (4-72 Colombia) è tornato leader della classifica con 10″ sull’italiano Manuel Senni* (Team Colpack) e 23″ sul norvegese Eiking.

* dilettante

ALENTOUR DU TOUR… A RISOUL

luglio 20, 2014 by Redazione  
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .

I TRE TENORI

Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno

Vincenzo Nibali: Italia

La prima volta di Majka – Nibali rifila 1’ a Valverde – “Salito alla mia andatura” – Lo Squalo morde il Tour (Gazzetta dello Sport)

Tour, 14esima tappa. Vince il polacco Majka. Nibali allunga sui rivali(Corriere della Sera)

Contador: Spagna – RITIRATO

Ganó Majka y Nibali distanció más a Valverde, aún segundo – Contador: “Es duro, pero tienes que mirar para delante” – Valverde: “Pinot me rompió el cambio y subí con el plato” – ‘Purito’, líder de la montaña: “En Pirineos estaré mejor” (AS)

Valverde salva el día – Majka gana la etapa y Nibali, más líder (Marca)

Majka culmina la fuga (El Mundo Deportivo)

Froome: Regno Unito – RITIRATO

Rafal Majka wins stage 14 but Vincenzo Nibali strengthens his grip on Tour title as he powers away from peloton to finish second (The Independent)

Majka wins stage (The Time)

Majka prevails as Nibali tightens grip on yellow(The Daily Telegraph)

Francia

Bardet-Pinot, sacré duo! – Pinot: «Pas un pince» – Valverde: «Pinot a cassé mon dérailleur» – Peraud : «Un acte de bravoure» (L’Equipe)

Polonia (Rafał Majka)

Rafał Majka pierwszy na kolejnym etapie Tour de France Gazeta Wyborcza

TOUR D’ENFANCE

Guida ai giovani in gara al Tour de France

a cura di Marco Salonna

Dopo aver già sfiorato il successo in quel di Chamrousse Rafal Majka si impone di forza nel tappone di Risoul staccando i compagni di fuga sulla salita finale e resistendo alla grande al ritorno dei big, compresi Thibaut Pinot e Romain Bardet, che continuano a sognare il podio e anzi, fermo restando un Vincenzo Nibali che giorno dopo giorno allunga sui diretti rivali, hanno guadagnato entrambi terreno su Alejandro Valverde che li precede nella generale. Del polacco e dei due francesi abbiamo, però, parlato nelle giornate precedenti e allora diamo spazio a uno dei più fidati gregari del murciano, ovvero Ion Izagirre, che gli è rimasto al fianco lungo quasi tutto il percorso e ha ottenuto un onorevole 13° posto personale a 2′18” da Majka. Il 25enne basco, fratello minore del meno talentuoso Gorka, anch’egli in forza alla Movistar, è passato professionista nel 2010 con la Orbea per poi trasferirsi nell’ormai disciolta Euskaltel, nelle cui fila, dopo una prima stagione di assaggio, ha dimostrato le sue doti nel 2012 imponendosi per distacco nella tappa di Falzes al termine di una lunga fuga, in quello che rimane il successo più prestigioso della sua carriera insieme all’ultimo campionato nazionale, chiuso in parata assieme a Valverde che gli ha concesso di tagliare per primo il traguardo. Si tratta in ogni caso di un corridore che, sebbene non particolarmente appariscente, ha sempre dato il meglio di sè nelle brevi corse a tappe, nelle quali vanta tra l’altro un 2° posto al Giro di Polonia e un 4° al Tour Down Under, ottenuti entrambi nel 2013 grazie anche a buone qualità nelle prove contro il tempo e malgrado un fisico da scalatore. Presumibilmente il ruolo di Izagirre nel prosieguo di questo Tour sarà ancora quello di rimanere al fianco del suo capitano, ma chissà che non possa ritagliarsi uno spazio personale in una tappa pirenaica o magari in casa sua, nella Clasica San Sebastian che verrà disputata una settimana dopo il termine della Grande Boucle.

BOX POPULI

Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.

Mauro Facoltosi: Successo di Majka. 2° Nibali che stacca ancora gli avversari (tranne Peraud). Commenti?

Salitepuntocià: Nibali buona giornata, non ottima ma fa bene, deve amministrare il vantaggio, inutile cercare imprese col rischio di saltare. Gia domani deve stare attento alle forti pioggie, direi che dal punto di vista meteo, domani sarà la peggior giornata, piu ancora dei Pirenei.

N@po: Il momento chiave son stati i primi km. Grandissimi Nibali e compagni ad entrare nella fuga e scatenare il panico negli inseguitori mentre davanti concordavano con Rogers chi poteva proseguire l’azione. . Il Lautaret sarebbe stato una brutta bestia (anche per il vento) se si fosse scatenata la bagarre. Alla fine Nibali ha fatto pure il colpaccio di 1 min su Valverde. Ora, facendo la massima attenzione nelle tappe più improbabili (tipo domani) su chi far partire. Le probabilità di capovolgimenti atletici di classifica son basse.
PS:Occhio che secondo me TJ arriva secondo se non lo staccano sui pirenei.
PPS: Quintana è passato a mangiarsi anche le braccia vedendo Majka sempre più performante in montagna (e pure Pozzovivo… che magari il nono posto in squadra ag2r poteva ottenerlo..)

DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it

I’m a Shark

a cura di DJ Jorgens

LA TAPPA CHE VERRA’: TALLARD – NÎMES (222 Km)

L’unica giornata di gara (lunedì è previsto il riposo) inserita tra le Alpi e i Pirenei è, sulla carta, una delle più facili del Tour 2014. Lo è sicuramente dal punto di vista del percorso, impegnativo solo per il chilometraggio ma non certo per l’altimetria, che proporrà solo alcuni modesti zampellotti piazzati tra il 50° e il 100° Km di gara, facili al punto che gli organizzatori, soliti ad infarcire il tracciato delle tappe secondarie con “côtes” di 4a categoria, hanno pensato di non considerarli validi per la classifica degli scalatori. Negli ultimi 80 Km s’incontrera poi la pianura vera e propria, piuttosta rara in Francia e “confinata” in alcune precise aree dell’”esagono”, come quella che sarà attraversata nel finale di questa quindicesima frazione. Ma, all’insegfna del detto “Un’insidia al giorno leva la noia d’intorno”, anche questa tappa riserverà qualche grattacapo, che non giungerà dal percorso bensì dal clima. Per la giornata di domani, infatti, è previsto maltempo proprio nel momento nel quale il gruppo si troverà a pedalare nel tratto pianeggiante, con pioggia e addirittura grandine, mentre il vento – che avrebbe potuto provocare insidiosi ventagli – dovrebbe calare proprio in quei frangenti. I favoriti per il successo saranno i velocisti, per i quali il palcoscenico di Nîmes rappresenterà una delle ultimissime occasioni per mettersi in mostra: sarà l’ultima per coloro che non supereranno l’imminente trittico pirenaico, poi rimarranno solo la tappa di Bergerac, che per come è collocata e disegnata potrebbe anche sfuggire al controllo delle loro squadre, e la passerella finale parigina.

METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo

Grenoble: sole e caldo, 30,5°C (percepiti 29°C), vento moderato da SSW (15-26 Km/h), umidità al 42%
Briançon (112 Km) : pioggia debole e schiarite (0,3 mm), 27,1°C, vento debole da SSE (8-11 Km/h), umidità al 51%
Guillestre (161,5 Km): cielo sereno, 27,9°C (percepiti 26°C), vento moderato da S (13-19 Km/h), umidità al 42%
Risoul: previsioni non disponibili

I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa

Pancani: “Primo ceco a podio”
De Luca: “Vanno a sentire protagonisti”
De Luca: “E’ un dietro le quinte il Tour de France”
De Luca: “La premiazione della cerimonia protocollare”
Martinello: “Ultimo giorno di corsa” (parlando della penultima tappa)
Martinello: “Arrivo sullo Champ Élysée” (Champs-Élysées)
Pancani: “E’ la cosa che ci piace di più sottovalutare” (sottolineare)
Martinello: “Vincenzo Nibale”
De Stefano: “Oggi ricorre l’attentato della strage di Via D’Amelio”
Pancani: “Gli uomini delle ruote veloci”
Martinello (su Gallopin): “Il belga già maglia gialla”
Martinello: “Duemilanovi”
Pancani: “Sono i due francese che si parlano”
Pancani: “La sua marza” (marcia)
Martinello: “Non sono in gradi”
Pancani: “Si sono morsi” (Suarez fa scuola)
Pancani: “Lo scatto Valverde di Ten Dam”
Televideo: “Risuol” (Risoul)

IL TOUR DI GOMEZ

In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!

Ordine d’arrivo della quattordicesima tappa, Grenoble – Risoul

1° Sebastian Langeveld (Garmin – Sharp)
2° Ramunas Navardauskas (Garmin – Sharp), s.t.
3° Luca Paolini (Team Katusha), s.t.
4° Sep Vanmarcke (Belkin Pro Cycling), s.t.
5° Cyril Lemoine (Cofidis, Solutions Credits), s.t.

Classifica generale

1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 24′26″
3° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 26′00″
4° William Bonnet (FDJ.fr) a 26′18″
5° Elia Viviani (Cannondale) a 27′28″

L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!

16a TAPPA: LA SEU D’URGELL – SAINT-LARY-SOULAN (Pla d’Adet) (209 Km)

NEL TAPPONE DEI PIRENEI UN TRIONFO FRANCESE GRAZIE A “NONNO” POULIDOR
Tour: un ritorno sentimentale dopo tanti successi belgi e spagnoli
Merckx (quinto malgrado una foratura nelle ultime battute) resta in maglia gialla – Ottimo anche Panizza, sesto a 2’05” dal vincitore – Tour-baby: Martinez vince e consolida il primato

ARCHIVIO ALMANACCO

Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Il caldo continua ad imperversare e noi vi rinfreschiamo virtualmente con una bella immagine invernale di Risoul (www.skiclub.co.uk)

Il caldo continua ad imperversare e noi vi rinfreschiamo virtualmente con una bella immagine invernale di Risoul (www.skiclub.co.uk)

RISOUL, ADDIO ALLE ALPI: LA CORSA È UNA LOTTA, NIBALI UNA ROCCIA

luglio 20, 2014 by Redazione  
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Il tappone alpino prospetta una gara di ardua gestione: partenza all’insù, molto dislivello in non troppi km, poca pianura per controllare. Scappa una fuga di lusso, scoppiano risse (reali o metaforiche) in gruppo, ma Nibali rimane imperturbabile.

Partenza al fulmicotone su un dentello presso Grenoble, e nei primi falsopiani verso Bourg-D’Oisans. Nonostante la strada tutt’altro che pianeggiante la prima mezzora di corsa vola ai 47 km/h di media. Aria alpina d’alta quota, non proprio fresca ma più frizzante di ieri, aria di tappone con lunghe salite piuttosto pedalabili, insomma aria di fuga con tutte le finestre spalancate da un padrone benigno. Ma quando da quella finestra così invitante vogliono scappare tutti, la corsa diventa una ressa da discoteca. E infatti la prima azione a prendere margine include ben quaranta atleti, tra cui… Vincenzo Nibali. Niente sorprese, niente maxifughe, questo il messaggio della maglia gialla: se sperate di pizzicarmi distratto non avete capito con chi avete a che fare. Quando la gara diventa mischia, le doti da corridore da classiche del siciliano vengono a galla, e non capiterà tanto facilmente di trovarlo incastrato in qualche retrovia.

Alla fine se ne vanno in diciassette, e la qualità dell’assortimento è altissima: i due “capitani” subentrati in Tinkoff, benché entrambi fuori classifica (Roche e Majka) e i due che nelle stesse condizioni ha la Sky (Thomas e Nieve), stante la definitiva debacle di Porte. Altre presenze notevoli sono quella della coppia Liquigas con De Marchi, ancora una volta combattivo fino allo stremo, e Sagan, che lascia qualche dubbio sulla sensatezza di estenuarsi oggi e non provare invece a scommettere su una vittoria della più adeguata tappa di domani. Il vivace Serpa per la Lampre (bandiera bianca ufficiale sui sogni di classifica generale per Rui Costa, nal mandare in caccia di tappe un fedele gregario da salita?), il promettente Yates, Riblon in cerca della forma dell’anno passato, e altri. Su tutti, Purito Rodriguez, voglioso di riprendersi a pieno titolo, e non solo in prestito, la maglia a pois.

Sembrerebbe fatta, con cotanta classe in avanscoperta, ma l’Astana non scioglie completamente le riserve e le briglie, così il distacco non lievita. Il vero problema è poi l’intervento di altri team, come la NetApp che difende la decima piazza di König collaborando in zona Lauteret, e poi la Ag2R che prende di mira l’Izoard per mettere in difficoltà Pinot, nello scontro franchicida tra giovani promesse.

Frattanto, Sagan si prende il traguardo intermedio, e Joaquim Rodriguez i due Gpm, scavalcando Nibali ma vedendosi tallonato, tanto sui passi come in classifica, da un Majka sempre meno scontento di essere stato coscritto per il Tour, con il Giro nelle gambe (chiamata di emergenza a causa dei problemi di Kreuziger, il polacco se ne uscì con un “sono stanco morto, certo che la squadra a farmi fare altre settimane proprio non mi vuole bene!”).

Il forcing dell’Ag2R sull’Izoard trova una ragion d’essere in un bell’attacco collettivo in discesa, sperando di cogliere in castagna Pinot nel terreno a lui meno congeniale. Pinot, in effetti, fa l’elastico, ma non molla. Sono però energie fisiche e mentali assai preziose che se ne vanno. Le schermaglie stavolta lasciano appiedati diversi capitani, da Van den Broeck a Van Garderen, mentre Nibali, attentissimo, e su un terreno a lui tutt’altro che sgradito, non si smuove dalle prime posizioni. Il gruppetto dei big è in questo momento ridotto a 14 unità. C’è Fuglsang , mentre Scarponi traballa in affanno e rientra con qualche attimo di ritardo (con Pinot e Mollema). Entrambi i luogotenenti Astana, però, cederanno sulle primissime rampe dell’ultima ascesa.

Salita poco meno lunga di quella di ieri, ma più pedalabile: il ricongiungimento operato dalle truppe BMC e Lotto ha rinfoltito i ranghi e se partisse qualche azione pericolosa Nibali potrebbe essere allo scoperto, paradossalmente proprio per la minor selettività del terreno. Qui, tuttavia, si coglie forse il senso del colpo assestato seccamente ieri: il timore di fungere da trampolino per un Vincenzo così dominante pervade probabilmente i pensieri di molti.

In testa alla corsa, a un minutino scarso, si avvia la giostra degli allunghi e dei controallunghi: prima va De Marchi, poi Serpa, poi Majka, poi Rodriguez. Partono, si raggiungono, si superano, e dagli e ridagli al crivello, alla fine ne vien fuori in solitaria l’uomo più in forma: è Majka, che nonostante tante belle e convincenti prestazioni nei Grandi Giri, soprattutto per un atleta così giovane, non aveva ancora vinto una corsa come professionista. Oggi è la sua giornata: profondendo uno sforzo estremo, con i lineamenti distorti dalla fatica (proprio lui che al Giro era apparso imperturbabile nelle buone quanto nelle cattive giornate), difende il suo vantaggio e taglia per primo il traguardo.

Dietro, ai -5km dal traguardo, si muove Rolland, poi parte Peraud. Nibali ci pensa un attimo, quindi decide: quando il gruppo transita ai meno quattro, scivola via incontrastato con la leggerezza e facilità che ha sempre contraddistinto i suoi attacchi finora, scorrendo su per la salita come il suo totem dall’idrodinamica letale. Proprio come uno squalo sembra non potersi fermare, questo Nibali, “gli scappa la gamba”, e quasi – pur con lo spirito di tifoseria che sentiamo verso di lui – ci spaventa l’idea che possa lanciarsi a collezionare un’altra tappa. Non aggiungerebbe molto al suo sovrano controllo della corsa, e anzi se l’Astana scricchiola le alleanze serviranno parecchio.

Per fortuna, Vincenzo oggi non vuole strafare. Non passeggia certo, dietro c’è gente da distanziare, e – come ribadito in conferenza stampa – la tappa Majka se l’è sudata con pieno e grandissimo merito. Ma quando Peraud, ripreso, gli si piazza a ruota, Nibali non dà segno di volersene disfare, benché il francese sia in classifica. Chiede perfino un po’ di collaborazione… comprensibilmente negata. È così che Majka approda al suo primo traguardo da vincente, ed è così esausto da non riuscire neppure a esultare. Poco male, avrà altre occasioni in futuro, questo è indubbio.

Nibali, come accennato, è meno cannibale, ma quando Peraud accenna a scattargli in faccia, con una “valverdata” antologica, non c’è altro da fare che rimetterlo al suo posto, tanto più che il transalpino è pure in classifica!

La corsa, così lineare davanti, è furibonda dietro. Valverde tentenna, e tutti gli danno addosso. Pinot e Bardet che poco fraternamente si scannano (il secondo cercando di vendicarsi del primo per ieri) giungono a un mezzo minuto da Nibali; subito dietro di loro un generosissimo Van Garderen, che ha tirato da solo il gruppo dei migliori per gran parte dell’ascesa. Quindi onesti comprimari, come Schleck e Ten Dam, poi König che pian pianino risale la generale giustificando gli sforzi del team. Il resto, a cominciare da Valverde, a un minuto o più da Nibali, con Mollema che incassa un duro colpo e Van den Broeck e Rui Costa che crollano quasi allo sbando.

Il Tour esce dalle Alpi sconquassato, ma nelle mani di un tiranno: che, forse, ora può iniziare a gestire la corsa da “despota illuminato”.

Gabriele Bugada

ORDINE D’ARRIVO

1 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 5:08:27
2 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:00:24
3 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:00:26
4 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:00:50
5 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:00:54
7 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:01:01
8 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:01:07
9 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:01:20
10 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:01:24
11 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
12 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
13 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 0:02:18
14 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:02:34
15 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:02:37
16 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:02:40
17 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:02:44
18 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 0:03:09
19 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
20 Nicolas Edet (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:03:20
21 Simon Yates (GBr) Orica Greenedge 0:03:25
22 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:03:31
23 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:03:57
24 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida 0:04:46
25 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:04:59
26 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
27 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:05:16
28 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:06:17
29 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:06:37
30 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
31 Joaquim Rodriguez (Spa) Team Katusha 0:06:52
32 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale 0:06:55
33 José Serpa (Col) Lampre – Merida 0:07:08
34 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team
35 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:07:30
36 Benjamin King (USA) Garmin – Sharp 0:08:55
37 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:09:07
38 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:10:13
39 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:10:18
40 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale
41 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team
42 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano
43 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team
44 Jesus Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:10:27
45 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:10:57
46 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step
47 Jérôme Pineau (Fra) IAM Cycling
48 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:11:36
49 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 0:12:48
50 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:12:59

CLASSIFICA GENERALE

1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 61:52:54
2 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:04:37
3 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:50
4 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:05:06
5 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:05:49
6 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:06:08
7 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:08:33
8 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:09:32
9 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:10:01
10 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:10:48
11 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:11:02
12 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:11:10
13 Rui Alberto Costa (Por) Lampre – Merida 0:12:57
14 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:14:37
15 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:16:03
16 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:19:12
17 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 0:19:24
18 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:20:18
19 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:21:00
20 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:21:04
21 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:22:30
22 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:23:59
23 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:32:55
24 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:39:12
25 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:41:28
26 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:45:33
27 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 0:48:00
28 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:49:03
29 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:50:17
30 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:52:08
31 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:52:10
32 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 0:53:05
33 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:06:28
34 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 1:08:30
35 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:11:33
36 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:11:34
37 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 1:14:09
38 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:16:59
39 José Joaquin Rojas Gil (Spa) Movistar Team 1:19:49
40 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:22:19
41 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 1:24:26
42 Michal Golas (Pol) Omega Pharma-Quick Step 1:25:19
43 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:25:27
44 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:25:51
45 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 1:27:22
46 Mikael Cherel (Fra) AG2R La Mondiale 1:28:23
47 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 1:29:36
48 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:31:52
49 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 1:32:09
50 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 1:33:50

Majka vince il tappone di Risoul (foto Bettini)

Majka vince il tappone di Risoul (foto Bettini)

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