MARTIN E NIBALI… SEMPRE LORO
Tappa all’uomo nettamente più forte a cronometro al mondo e Tour de France all’uomo nettamente più forte nell’arco di tutte le tre settimane di questa 101a edizione della Grande Boucle. Come era prevedibile, la crono ha avuto il ruolo di sistemare definitivamente la top ten, con alcuni cambiamenti in classifica tutto sommato prevedibili. eccetto la débâcle di Valverde, in grave ritardo nei confronti degli avversari. Buona prova di Nibali che aumenta il distacco nei confronti degli altri uomini di classifica
Tour de France ultimo atto. La classifica ha ridotto questa frazione contro il tempo ad una lotta per le posizioni di rincalzo, ma la tappa di oggi si presentava sulla carta tutt’altro che semplice. Una cronometro di ben 54 chilometri per specialisti. Il chilometraggio era ben diverso da quello che siamo abituati a vedere nei GT degli ultimi anni, più simile a quelli proposti nei Tour de France degli anni 90 e dei primi anni 2000. Il tracciato era ondulato e presentava diverse salitelle e discese facili ed adatte ancor più agli specialisti. Nel 1994 si disputò una tappa a cronometro con le stesse località di arrivo e partenza invertite rispetto ad oggi, ma su un tracciato parzialmente diverso e più lungo (64 Km), crono vinta da Miguel Indurain che inflisse distacchi pesantissimi a tutti gli avversari, raggiungendo anche un giovane Lance Armstrong in maglia iridata.
Si trattava quindi di una tappa durissima, da distacchi potenzialmente abissali se non fosse per la collocazione al penultimo giorno che favoriva i corridori dotati di un buon recupero. Si trattava, inoltre, dell’unica tappa a cronometro proposta dal Tour, novità assoluta per un GT che negli ultimi vent’anni ha sempre proposto percorsi decisamente favorevoli agli specialisti delle corse contro il tempo.
Tra i favoriti il maggior indiziato era senz’altro Tony Martin, campione del mondo contro il tempo e grande specialista. I dubbi su di lui, poi rivelatisi completamente infondati, riguardavano soprattutto le energie spese nelle tappe su Vosgi, nelle quale è stato grande sia nell’impresa personale a Mulhouse, sia nell’aiuto al capitano il giorno successivo.
Gli altri favoriti potevano essere Kwiatkowsky, che ha già dimostrato buone doti in questo tipo di corse, e Van Gardeeren, che doveva tentare di dare tutto per entrare nella top five. Anche Rogers, apparso ultimamente in gran forma con una vittoria di tappa e ottimo elemento per le prove contro il tempo, poteva giocarse le sue carte, ma ha preferito disputare una crono tranquilla ed ha chiuso in forte ritardo.
Gli uomini di classifica, dal canto loro, potevano sperare legittimamente di limitare i danni, proprio in ragione della collocazione al penultimo giorno di questa difficile frazione aquitana.
Un grosso interrogativo della vigilia riguardava la prestazione del capoclassifica. Da un lato, infatti, Nibali, pur non essendo uno specialista delle corse contro il tempo, si è sempre difeso dignitosamente in questa specialità con alcuni acuti in carriera. Per questo motivo, con la condizione attuale e considerate le caratteristiche degli avversari, si poteva pensare ad un Nibali con qualche chances di vittoria. Ma era anche ipotizzabile una cronometro tranquilla da parte di una maglia gialla solidamente in testa alla generale e, quindi, senza alcun interesse a prendere dei rischi inutili.
La corsa vera iniziava con la partenza di Tony Martin, che non sembrava minimanente aver pagato gli sforzi di questo Tour e volava imprendibile a segnare il miglior tempo. Kwiatkowski, invece, sembrava aver perso la condizione nel corso di questo Tour e anche la frazione di oggi non gli sorrideva, poichè il distacco finale da Martin superava i 3 minuti.
La lotta per il podio iniziava con la partenza di Alejandro Valverde, bramoso di riconquistare il podio perduto e, possibilmente, anche la seconda posizione. Pinot, invece, che era il meno performante dei tre contendenti nelle prove a cronometro, partiva per cercare di difendere la seconda posizione, impresa che non appariva semplicissima a causa della minima entità dei distacchi rispetto ai rivali.
Al primo intermedio, si cominciavano a capire molte cose: Valverde non era in giornata, oltre un minuto da Péraud, mentre Pinot cedeva la seconda posizione al connazionale, pur riuscendo a offrire una buona prima parte di crono, considerate le sue caratteristiche. Nibali, invece, al primo intertempo era in nona posizione a soli 6 secondi da Péraud.
Al secondo intertempo si confermava la tendenza nella top ten: Konig toglieva la settima posizione a Mollema, che scivolava in nona, mentre Ten Dam manteneva l’ottava. Van Garderen, dal canto suo, si avvicinava pericolosamente a Bardet. Poco dopo il passaggio di Van Garderen al secondo intertempo, avveniva un colpo di scena: Péraud forava e il cambio di bicicletta era tutt’altro che veloce. Valverde pagava oltre tre minuti e mezzo a Martin al secondo intertempo, mentre Konig chiudeva la sua ottima prova in quarta posizione, scalzando il campione nazionale francese a cronometro Chavanel.
Péraud, che sembrava essersi ripreso dopo la caduta, cedeva 1 minuto e 50″ a Martin e guadagnava poco meno di due minuti su Valverde. Pinot, invece, aveva una piacevole sopresa poiché cedeva solo 25 secondi a Péraud, che aveva perso secondi preziosi dopo la foratura. Migliorava il ritmo di Nibali che cedeva solo 1 minuto e 21″ a Martin al secondo intertempo ed era nettamente il migliore degli uomini di classifica. Pesante il ritardo di Mollema che cedeva 9 minuti e mezzo a Martin. Bardet, invece, perdeva per soli 2 secondi la quinta posizione, dopo aver patito anch’egli una foratura nel finale, inconveniente che si rivelava decisivo per la top five di questo Tour.
Valverde, in giornata negativa, chiudeva con un ritardo di 4 minuti e mezzo dal vincitore di tappa Tony Martin, mentre Péraud concludeva una buona prova a soli 2 minuti e 27″ dal leader.
Pinot perdeva la seconda posizione, ma può essere più che soddisfatto per aver raggiunto il podio e per aver disputato una buona cronometro.
Vincenzo Nibali, che aveva costantemente alzato il ritmo nel corso della tappa, chiudeva in quarta posizione a meno di due minuti da Martin.
Come era prevedibile la crono fissava solo le posizioni di rincalzo mentre Nibali aumentava il vantaggio sui diretti insegutori.
Valverde cedeva e si era capito subito che era fuori dalla lotta per il podio, Van Garderen penava un po’ per agguantare la top five, ma riusciva nell’intento grazie ad una sfortunata foratura per Bardet nel finale. Anche per il secondo posto la tendenza in favore di Péraud appariva chiara sin dall’inizio, anche se Pinot cercava comunque di stringere i denti, disputando una discreta cronometro lui che non è uno specialista sui tracciati molto lunghi.
Nibali si impegnava, senza però prendere rischi, e legittimava ancor una volta la sua maglia gialla che domani potrà portare a Parigi nella passerella finale.
È stato un Tour senza storia, la superiorità di Nibali è apparsa sin dalla seconda tappa, gli infortuni e i ritiri di Froome Contador hanno facilitato le cose al siciliano ma, vista la sua grande condizione, si può avere la certezza che non sarebbe stato facile strappare il primato allo “Squalo”.
Benedetto Ciccarone
ORDINE D’ARRIVO
1 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 1:06:21
2 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 0:01:39
3 Jan Barta (Cze) Team Netapp-Endura 0:01:47
4 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 0:01:58
5 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:02:02
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:02:08
7 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:02:27
8 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:02:36
9 Markel Irizar Arranburu (Spa) Trek Factory Racing 0:02:39
10 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team 0:02:58
11 Danny Pate (USA) Team Sky 0:03:01
12 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:03:12
13 Martin Elmiger (Swi) IAM Cycling
14 Maciej Bodnar (Pol) Cannondale 0:03:13
15 Svein Tuft (Can) Orica Greenedge 0:03:23
16 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 0:03:24
17 Nelson Oliveira (Por) Lampre – Merida 0:03:30
18 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:03:35
19 Luke Durbridge (Aus) Orica Greenedge 0:03:38
20 Lieuwe Westra (Ned) Astana Pro Team 0:03:44
21 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:03:45
22 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 0:04:00
23 Andriy Grivko (Ukr) Astana Pro Team 0:04:05
24 Gatis Smukulis (Lat) Team Katusha 0:04:06
25 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 0:04:15
26 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:04:17
27 José Pimenta Costa Mendes (Por) Team Netapp-Endura 0:04:23
28 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:04:28
29 Jérémy Roy (Fra) FDJ.fr 0:04:30
30 Jesus Herrada Lopez (Spa) Movistar Team 0:04:31
31 Rein Taaramäe (Est) Cofidis, Solutions Credits 0:04:41
32 Imanol Erviti Ollo (Spa) Movistar Team 0:04:44
33 Dmitriy Gruzdev (Kaz) Astana Pro Team 0:04:56
34 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:05:01
35 Florian Vachon (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:05:06
36 Johan Van Summeren (Bel) Garmin – Sharp 0:05:11
37 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ.fr 0:05:13
38 Vladimir Isaichev (Rus) Team Katusha
39 Anthony Delaplace (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:05:16
40 Benat Intxausti (Spa) Movistar Team
41 Benjamin King (USA) Garmin – Sharp 0:05:18
42 Bartosz Huzarski (Pol) Team Netapp-Endura 0:05:19
43 Adrien Petit (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:05:25
44 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 0:05:31
45 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:05:34
46 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:05:43
47 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 0:05:47
48 José Serpa (Col) Lampre – Merida 0:05:48
49 Tiago Machado (Por) Team Netapp-Endura 0:05:50
50 Sergio Miguel Moreira Paulinho (Por) Tinkoff-Saxo 0:05:59
CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 86:37:52
2 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:07:52
3 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:08:24
4 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:09:55
5 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:11:44
6 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:11:46
7 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:14:41
8 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:18:12
9 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:18:20
10 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:21:24
11 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:23:16
12 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:25:57
13 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:34:01
14 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:36:50
15 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:38:15
16 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:43:59
17 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:44:46
18 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:46:40
19 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:47:30
20 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:52:11
21 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:58:00
22 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:59:29
23 Richie Porte (Aus) Team Sky 1:00:35
24 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 1:06:11
25 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 1:08:56
26 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 1:17:43
27 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 1:19:53
28 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 1:20:49
29 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 1:28:28
30 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:32:31
31 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:37:01
32 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:38:27
33 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 1:48:09
34 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:48:28
35 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:52:45
36 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 1:54:50
37 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:55:57
38 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:56:58
39 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:58:28
40 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 1:59:17
41 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 2:00:50
42 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 2:08:07
43 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 2:09:52
44 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 2:17:53
45 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 2:18:40
46 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 2:21:18
47 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 2:25:20
48 José Serpa (Col) Lampre – Merida 2:29:06
49 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 2:31:40
50 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 2:32:25

Tony Martin sfodera la sua bella maglia di campione del mondo di specialità nella vittoriosa crono di Périgueux (foto Bettini)
ALENTOUR DU TOUR… A BERGERAC
luglio 26, 2014 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
I TRE TENORI
Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Tour: vince Navardauskas, spavento Nibali – Nibali, la Francia si inchina. Ma c’è anche qualche critica – Tinkov: “Nibali? Con Froome e Contador altra storia” – Nibali: “Voglio far divertire, non essere una leggenda” (Gazzetta dello Sport)
Tour, lo sprint è con il brivido:Nibali dribbla caduta nel finale (Corriere della Sera)
Contador: Spagna – RITIRATO
Navardauskas sorprende en un final de etapa accidentado – Valverde: “Tengo confianza en poder alcanzar el podio” – Nibali: “Correré la contrarreloj como un líder por respeto al Tour” – Unzué: “Valverde aún puede conseguir el segundo puesto” – José Joaquín Rojas: “Ha sido una expulsión injusta” (AS)
Navardauskas se exhibe en solitario bajo la lluvia – Atacó a falta de 13 kilómetros – (Marca)
Navardauskas vence en la meta de Bergerac – Valverde: “Tengo confianza en poder alcanzar el podio” – Nibali: “Correré la contrarreloj como un líder” – Eusebio Unzue:”Valverde puede volver al segundo puesto” (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito – RITIRATO
Navardauskas in late escape to win stage 19 (The Independent)
Navardauskas beats the rain for stage win (The Time)
Navardauskas seals first stage win (The Daily Telegraph)
Francia
Navardauskas tire son épingle du jeu – Nibali a «laissé filer» – Quand la pluie s’en mêle, le peloton s’emmêle…(L’Equipe)
Lituania (Ramunas Navardauskas)
Istoriją perrašęs R. Navardauskas laimėjo „Tour de France“ etapą (Lietuvos Rytas)
TOUR D’ENFANCE
Guida ai giovani in gara al Tour de France
a cura di Marco Salonna
Arriva in quel di Bergerac il riscatto in un Tour che, soprattutto a causa del ritiro di un Andrew Talansky partito con grandi aspettative dopo il successo al Giro del Delfinato, era stato fin qui da dimenticare per la Garmin-Sharp e il merito è di Ramunas Navardauskas, involatosi nella discesa bagnata della Côte de Monbazillac, ma anche di Tom Jelle Slagter che, dopo essere andato in fuga nelle prime battute con altri quattro corridori, è rimasto al comando fino a 10 km dal traguardo, dando un sia pure piccolo aiuto al lituano nel proseguire la sua azione. Il 24enne di Groningen, passato professionista nelle fila della Rabobank in un 2011 sfortunato, a causa di una bruttissima caduta nella tappa di Orvieto del Giro d’Italia che l’ha costretto a saltare l’intera stagione, è pian piano cresciuto negli anni successivi nei quali, grazie alla sua tenuta sulle brevi salite e a un buono spunto veloce, si è distinto sia nelle brevi corse a tappe – aggiudicandosi nel 2013 una tappa e la classifica generale del Tour Down Under e in questa stagione due tappe alla Parigi-Nizza – sia nelle classiche delle Ardenne nelle quali, sempre nel 2014, è stato 5° alla Freccia Vallone e 6° alla Liegi-Bastogne-Liegi. Anche il Tour de France è iniziato decisamente bene per il corridore olandese, corso sempre al fianco di Talansky anche in frazioni impegnative come quelle dei Vosgi, che ha avuto poi un calo di rendimento che non gli ha comunque impedito di essere ancora protagonista nella tappa di Bagnères-de-Luchon, chiusa al 9° posto, e appunto in quella di Bergerac. Attendiamocelo ora come possibile mina vagante nell’imminente Clásica San Sebastián e magari anche ai Mondiali di Ponferrada.
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Scende la pioggia (Morandi)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: BERGERAC – PÉRIGUEUX (cronometro individuale – 54 Km)
L’11 luglio del 1994, viaggiando tra Périgueux e Bergerac, lo spagnolo Miguel Indurain si espresse con una delle più potenti cronometro della sua carriera, letteralmente “volando” i 64 Km in programma a 50,548 Km/h e infliggendo distacchi abissali agli avversari: due minuti netti al secondo classificato, l’elvetico Rominger, e più di 4 al terzo, il francese ex suo compagna di squadra De las Cuevas. Esattamente vent’anni dopo si tornerà sul luogo dell’impresa navarra, ma difficilmente, gareggiando sul percorso inverso, rivedremo una simile giornata di gara, per almeno tre motivi. Innanzitutto, perchè quella crono veniva affrontata prima di tutte le salite, con le forze generali ancora fresche, mentre ora saremo al termine di un Tour molto duro e corso sempre a tutta. In seconda battuta, non solo la direzione di marcia sarà opposta ma anche il tracciato di gara si presenterà disegnato in maniera differente: se la tappa del 1994 era dolcemente vallonata, questa avrà un tracciato più movimentato nel corso del quale, a partire dall’11° Km di gara, quattro salitelle interveranno a spezzare ritmo e pianura. Di certo influiranno non poco l’esito della gara, anche perchè si faranno più impegnative man mano che ci si avvicinerà al traguardo, preceduto di 6 Km dall’ascesa più rilevante, gli 1,4 Km al 6,4% della Côte de Coulounieix-Chamiers. Successo di tappa a parte, per il quale il grande favorito è il tre volte campione del mondo di specialità Tony Martin, e leadership di Nibali oramai corazzata di minuti e inattaccabile, l’interesse su questa tappa ruoterà principalmente attorno alla lotta per i gradini più bassi del podio: attualmente, infatti, tra il secondo e il quarto della generale ci sono appena 15″.
METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo
Bergerac – partenza primo corridore: poco nuvoloso, 22°C (percepiti 23°C), vento debole da W (5-6 Km/h), umidità al 88%
Bergerac – partenza Vincenzo Nibali: poco nuvoloso, 28,7°C (percepiti 27°C), vento moderato da NW (11-13 Km/h), umidità al 52%
Périgueux – arrivo primo corridore : cielo sereno, 23,1°C, vento debole da WSW (4-5 Km/h), umidità al 79%
Périgueux – arrivo Vincenzo Nibali : poco nuvoloso, 27,2°C (percepiti 26°C), vento moderato da NW (11-13 Km/h), umidità al 58%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Garzelli: “Si starà tutto a vedere”
Adorni: “Quando ci sono molti velocista”
Adorni: “Per i velocisti oggi è l’ultima tappa” (e Parigi?)
Garzelli: “Scuoli differenti”
Pancani: “Mi lascia sospetta” (Francesca Pancani?)
Pancani: “Palcoscenico adatto per la seconda recita dei velocisti”
Pancani: “Non si poteva non far impensierire per le altezze”
Pancani: “Ponte sul Bergerac” (il fiume di Bergerac è la Dordogna)
Garzelli: “Manca una tappa meno”
Adorni: “L’ultimo chilometro era sempre delle cadute”
De Luca: “Vanotti Scarponi”
Di Rocco: “Santeromita” (Santaromita)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della diciannovesima tappa, Maubourguet (Pays du Val d’Adour) – Bergerac
1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Jack Bauer (Garmin – Sharp) a 3′34″
3° Arnaud Gérard (Bretagne – Seche Environnement) a 3′49″
4° Arnaud Démare (FDJ.fr) a 4′38″
5° Rébastien Reichenbach (IAM Cycling) a 4′44″
Miglior italiano Elia Viviani (Cannondale), 16° a 4′44″
Classifica generale
1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 37′46″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 40′13″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 43′54″
5° Arnaud Gérard (Bretagne – Seche Environnement) a 47′03″
L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!
21a TAPPA (1a SEMITAPPA): VOUVRAY – ORLÉANS (112,5 Km)
21a TAPPA (2a SEMITAPPA): CIRCUITO DI ORLÉANS (cronometro individuale – 37,5 Km)
MERCKX PRIMO A ORLÉANS, E’ BATTUTO NELLA “CRONO”
Il Tour de France si conclude oggi
Nella prima semitappa il campione belga è fuggito a 10 Km dall’arrivo e ha guadagnato 1’25” sul plotone regolato in volata da Sercu – Nella seconda il connazionale Pollentier gli ha rifilato 9” – Tour-baby: tappa a Iwan Schmid
ARCHIVIO ALMANACCO
Selezionare la voce “Tour de France″ nel menù “Corse” (in home, sopra la copertina)

Uno scorcio di Bergerac (camping-lachataigneraie24.com)
25-07-2014
luglio 25, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il lituano Ramunas Navardauskas (Garmin – Sharp) si è imposto nella diciannovesima tappa, Maubourguet (Pays du Val d’Adour) – Bergerac, percorrendo 208,5 Km in 4h43′41″ alla media di 44.098 Km/h. Ha preceduto di 7″ il tedesco Degenkolb e il norvegese Kristoff. Miglior italiano Daniele Bennati (Tinkoff – Saxo), 5° a 7″. L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) è ancora maglia gialla con 7′10″ sul francese Pinot e 7′23″ sul francese Péraud
PUEBRA VILLAFRANCA – ORDIZIAKO KLASIKA
Lo spagnolo Gorka Izagirre Insausti (Movistar Team) si è imposto nella corsa spagnola, circuito di Ordizia, percorrendo 170 Km in 4h22′22″ alla media di 38,877 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Sánchez Gil ed Herrada López. Miglior italiano Matteo Di Serafino (Androni Giocattoli – Venezuela), 25° a 1′36″.
CENTRAL EUROPEAN TOUR – KOSICE-MISKOLC
Lo slovacco Erik Baska (Dukla Trencin Trek) si è imposto nella corsa ungherese, Kosice – Miskolc, percorrendo 122 Km in 2h28′45″ alla media di 49,210 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo sloveno Otonicar e il tedesco Bissinger. Miglior italiano Riccardo Bolzan* (Cycling Team Friuli),, 91° a 32″
* dilettante
NAVARDAUSKAS BRINDA TRA I VIGNETI, NIBALI SEMPRE PRIMO
A Bergerac Navardauskas (Garmin) si impone al termine di un’azione personale maturata sulla Côte de Monbazillac, a meno 14 km dall’arrivo. Tappa caratterizzata da maltempo e da una fuga a cinque ripresa negli ultimi 20 km, quando il lituano ha sferrato il decisivo attacco, favorito anche da una caduta in gruppo a meno 3 km dall’arrivo che coinvolgeva anche Sagan. Nibali resta saldamente al comando e domani la cronometro di Perigueux servirà più che altro a definire le posizioni del podio alle spalle del siciliano, con la lotta serrata tra Pinot, Péraud e Valverde, racchiusi in 15 secondi.
Navardauskas, con un’azione da passista consumato, conquista la vittoria nella diciannovesima tappa con arrivo a Bergerac. La Garmin finalmente si sblocca in questo Tour dopo gli svariati tentativi di di Slagter e di Bauer e dopo il forfait di Talansky che aveva compromesso gli obiettivi di classifica generale della squadra statunitense. La terz’ultima tappa, da Maubourguet a Bergerac per 208,5 km, iniziava subito con diversi tentativi di attacco in testa al gruppo. La fuga buona riusciva a evadere intorno al 15° km, quando Gérard (Bretagne), Elmiger (IAM), Slagter (Garmin), Gautier (Europcar) ed Taaramäe (Cofidis) – quest’ultimo aggregatosi dopo un inseguimento di qualche chilometro – si involavano in un’azione a cinque sotto un cielo plumbeo. La fuga aumentava il suo vantaggio ed al 38° km erano quasi 4 i minuti che dividevano la testa della corsa dai cinque davanti. Il gruppo iniziava ad organizzarsi, tirato da uomini di Lotto, Cannondale, Katusha e Giant. La penultima tappa adatta ai velocisti prima della passerella finale di Parigi non voleva proprio sfuggire dalle ruote degli sprinter più quotati, in particolare da un Sagan che, già ampiamente titolare della maglia verde, non ha ancora ottenuto la vittoria al Tour 2014. Ai meno 31 Slagter provava tutto solo ad allungare, visto che ormai il vantaggio della fuga era di poco più di un minuto. Il gruppo dietro aveva iniziato a imprimere un ritmo più elevato alla corsa, nonostante la strada zuppa di pioggia poteva riservare imprevisti in ogni momento. Il belga Bakelants (Omega Pharma) provava lo scatto ai meno 20 ma la Cannondale ricuciva nel giro di un chilometro. L’unico GPM di Monbazillac vedeva qualche schermaglia in testa al gruppo. In particolare, Navardauskas raggiungeva il compagno di squadra Slagter in vetta al GPM e provava a rilanciare l’azione da solo. Il lituano, ottimo passista, riusciva a racimolare oltre 20 secondi di vantaggio, grazie anche alla discesa su strade molto strette e sulle quali era molto abile a rilanciare l’azione. Gli ultimi 8 km erano corsi a tutta dall’uomo della Garmin che poteva anche ‘sfruttare’ una caduta di una decina di ciclisti all’interno del gruppo che spezzava l’azione di inseguimento. La caduta accadeva quando mancavano meno di 3 km all’arrivo, quindi il tempo veniva neutralizzato e molti ciclisti d’alta classifica rimasti attardati, tra i quali Valverde, Pinot, Bardet, Péraud e lo stesso Nibali, potevano tirare un sospiro di sollievo. Purtroppo anche Sagan veniva coinvolto nella caduta e a questo punto l’ultima speranza di vittoria in una tappa del Tour per la maglia verde è rimandata alla passerella finale di domenica a Parigi. Navardauskas andava così a vincere a Bergerac la sua prima prova su strada del 2014, dopo aver brillantemente fatto suo il Campionato Nazionale a cronometro. A 7 secondi dal lituano si piazzavano John Degenkolb in seconda posizione e Alexander Kristoff in terza, mentre Bennati era il primo degli italiani, quinto. La cronometro individuale di domani tra Bergerac e Périgueux servirà più che altro a delineare le posizioni del podio dietro Vincenzo Nibali, con il siciliano che conserva un tranquillissimo margine di oltre 7 minuti su Pinot. Quest’ultimo, Péraud terzo e Valverde quarto, racchiusi in soli 15 secondi, si daranno sicuramente battaglia con il duo francese che nell’arco di tutto il Tour ha fatto vedere di stare meglio del murciano. Ovviamente, nemmeno a dirlo, il principale favorito della cronometro di domani sarà Tony Martin.
Giuseppe Scarfone
ORDINE D’ARRIVO
1 Ramunas Navardauskas (Ltu) Garmin – Sharp 4:43:41
2 John Degenkolb (Ger) Team Giant-Shimano 0:00:07
3 Alexander Kristoff (Nor) Team Katusha
4 Mark Renshaw (Aus) Omega Pharma-Quick Step
5 Daniele Bennati (Ita) Tinkoff-Saxo
6 Alessandro Petacchi (Ita) Omega Pharma-Quick Step
7 Samuel Dumoulin (Fra) AG2R La Mondiale
8 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits
9 Sep Vanmarcke (Bel) Belkin Pro Cycling
10 Jurgen Roelandts (Bel) Lotto-Belisol
11 Romain Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement
12 Matteo Trentin (Ita) Omega Pharma-Quick Step
13 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step
14 Michael Morkov (Den) Tinkoff-Saxo
15 Marco Marcato (Ita) Cannondale
16 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
17 Jesus Herrada Lopez (Spa) Movistar Team
18 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr
19 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr
20 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
21 Niki Terpstra (Ned) Omega Pharma-Quick Step
22 Cedric Pineau (Fra) FDJ.fr
23 Cyril Lemoine (Fra) Cofidis, Solutions Credits
24 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team
25 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
26 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits
27 Daniel Oss (Ita) BMC Racing Team
28 Geraint Thomas (GBr) Team Sky
29 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling
30 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
31 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team
32 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar
33 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha
34 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky
35 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol
36 Luca Paolini (Ita) Team Katusha
37 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team
38 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida
39 Christian Meier (Can) Orica Greenedge 0:02:17
40 Gregory Rast (Swi) Trek Factory Racing 0:00:07
41 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team
42 Adam Hansen (Aus) Lotto-Belisol
43 André Greipel (Ger) Lotto-Belisol
44 Michael Albasini (Swi) Orica Greenedge
45 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida
46 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol
47 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale
48 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing
49 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling
50 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:02:17
CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 85:29:33
2 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:07:10
3 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:07:23
4 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:07:25
5 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:09:27
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:11:34
7 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:13:56
8 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:14:15
9 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:14:37
10 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:16:25
11 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:17:48
12 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:21:33
13 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:29:58
14 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:32:30
15 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:34:30
16 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:39:28
17 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:41:30
18 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:41:34
19 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:41:41
20 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:50:34
21 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:52:40
22 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:55:52
23 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:56:26
24 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 1:01:06
25 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 1:02:20
26 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 1:12:36
27 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 1:16:45
28 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 1:18:27
29 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 1:24:55
30 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:26:53
31 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:33:56
32 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:34:00
33 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:47:01
34 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:47:50
35 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 1:47:55
36 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 1:50:32
37 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:52:35
38 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 1:52:47
39 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:52:52
40 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:53:40
41 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 1:58:48
42 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 1:59:17
43 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 2:04:23
44 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 2:12:53
45 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 2:13:41
46 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 2:15:10
47 José Serpa (Col) Lampre – Merida 2:25:16
48 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale 2:26:29
49 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 2:27:01
50 Tony Martin (Ger) Omega Pharma-Quick Step 2:27:18

Bagnato fradicio, Navardauskas esulta sotto il traguardo di Bergerac (foto AFP)
GUZET-NEIGE, BONETTE, ALPE D’HUEZ E PLANCHE DES BELLES FILLES: ET VOILA’ LES “RUMORS” DU TOUR 2015
Interessanti le prime indiscrezioni sul Tour de France dell’anno prossimo, che scatterà il 4 luglio 2015 dai Paesi Bassi e che dovrebbe affrontare prima i Pirenei, successivamente le Alpi e potrebbe offrire gli ultimi problemi tattici sui Vosgi. La notizia più intrigante è quella dell’arrivo ai 2802 metri della Bonette, punto più elevato della rete stradale francese, un traguardo che, però, riteniamo improbabile, anche se la notizia potrebbe avere più d’un fondamento di verità
Il Tour 2014 non è ancora concluso e già cominciano a intrecciarsi, come le stelle filanti durante i veglioni, le indiscrezioni sulla prossima edizione della Grande Boucle, la 102a di una storia iniziata il primo luglio 1903. Di certezze, al momento, non ce ne sono molte e, come il solito, per il resto si brancola nel campo dei “rumors” che spuntano come funghi dalla rete. Certo è che il Tour 2015 partirà ancora fuori dai confini nazionali e, nello specifico, vedrà radunarsi la “carovana gialla” in quel di Utrecht, nei Paesi Bassi, dove il 4 luglio si disputerà la tappa d’apertura che, dopo due anni di partenze con frazioni adatte ai velocisti, tornerà a disputarsi a cronometro e, tra l’altro, su una distanza atipica per i tradizionali prologhi dovendosi percorrere quasi 14 Km. Gli uomini di ASO hanno già annunciato anche il tracciato della seconda frazione, pure tracciata sulle strade olandesi e che si concluderà sull’isola artificiale di Neeltje Jans, un finale molto insidioso a causa del vento, che potrebbe provocare pericolosi ventagli e che fu affrontato anche al Giro d’Italia del 2010, in occasione della tappa terminata nella vicina Middelburg e vinta dal compianto Wouter Weylandt. L’indomani il gruppo ripartirà dal Belgio, da Anversa per l’esattezza e… calano qui i veli dell’ufficialità su di un percorso che, a questo punto, potrebbe far scalo a Liegi, candidatasi per un arrivo di tappa che, se sarà disputata, potrebbe rivelarsi come una delle più impegnative della prima settimana dal punto di vista altimetrico.
Entrato in territorio francese, il Tour si dirigerà velocemente verso l’ovest della nazione, dove s’incontreranno altre frazioni dal tracciato nervoso, come quella che potrebbe terminare in cima alla Côte de Cadoudal (1,7 Km al 6,2%), in quel di Plumelec. A questo punto, tra le notizie delle molte candidature già avanzate spiccano due notizie concernenti prenotazioni alberghiere che ASO avrebbe già compiuto e che prevedono di mandare a “nanna” i corridori nella zona di Cholet tra il 10 e il 12 luglio e in quella di Tarbes tra il 13 e il 15. Tre giorni in zona Cholet fanno pensare all’effettuazione di una cronometro individuale (come quella disputata nel 2008) e quindi a un giorno di riposo inserito alla vigilia dei Pirenei che, l’anno prossimo, in ossequio alla tradizionale alternanza tra i grandi massici montuosi francesi, saranno affrontati prima delle Alpi. La prima tappa pirenaica si disputerebbe, di conseguenza, il giorno della festa nazionale e viene ovvio pensare che gli organizzatori abbiano in mente un tracciato impegnativo, al momento ancora ignoto. Auspicabile anche un passaggio sul Col de Portet d’Aspet, nel 20° anniversario della tragica scomparsa di Casartelli, che potrebbe essere abbinato all’arrivo in salita a Guzet-Neige, nome sul quale girano diverse voci in ottica traguardo di tappa.
Ben più succulenti sono, invece, le notizie che arrivano dal fronte alpino, grazie al recentissimo “lancio” di una radio francese, che avrebbe anticipato “nientepopodimeno che” l’arrivo in salita più alto della storia del Tour, ai 2802 metri del Col de la Bonette! Sulle prime abbiamo pensato a una “sparata”, anche perché in vetta lo spazio per organizzare un arrivo in stile Tour è praticamente nullo, ma qualche fondamento di verità in questa notizia potrebbe esserci (magari non proprio per un arrivo in vetta, ma nella sottostante Jausiers, come nel 2008) e ce lo fa pensare un tweet di Thierry Gouvenou, il Mauro Vegni del Tour, che, nello scorso giugno, ha postato una foto del Col des Champs (2087 metri), scattata proprio durante un sopralluogo effettuato in vista del Tour 2015, e che si trova nello stesso dipartimento della Bonette.
Sarebbe certamente, in qualunque modo sia disegnata, una delle tappe “regine” della prossima edizione, per la quale si sono candidate diverse altre località della catena alpina, dalla solita Gap a Val d’Isère, da Tignes a Courchevel, da La Toussuire a Bourg-Saint-Maurice, da La Rosière a Morzine, passando per l’immarcescibile Alpe d’Huez che, notizia di ieri, dovrebbe accogliere la Grande Boucle per la 29a volta.
E i Vosgi? I monti che tanta parte hanno avuto nel tracciato del Tour 2014 potrebbero essere della partita anche nella prossima edizione, per la quale i “rumors” strombazzano un ritorno sulla Planche des Belles Filles, che stavolta sarebbe affrontata a ridosso dell’epilogo parigino.
Ancora tre mesi e sapremo se queste voci erano tali o si tramuteranno nella realtà del 102° Tour de France.
Mauro Facoltosi

La foto del Col des Champs twittata da Thierry Gouvenou sul suo profilo (https://twitter.com/tgouvenou)
ALENTOUR DU TOUR… AD HAUTACAM
luglio 25, 2014 by Redazione
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Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
I TRE TENORI
Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Nibali domina sull’Hautacam. Non c’è storia, il Tour è suo (Gazzetta dello Sport)
Nibali vince sui Pirenei: “Padrone del Tour”. E Renzi twitta: chapeau (Corriere della Sera)
Contador: Spagna – RITIRATO
Valverde sale del podio tras una nueva exhibición de Nibali – Valverde: “Llevo varios días sufriendo. Voy al límite” – Rojas expulsado del Tour por apoyarse en los coches (AS)
Otro mordisco de CaNibali y Valverde pierde el podio – Exhibición del italiano (Marca)
Nibali sentencia el Tour y Valverde se cae del podio – Valverde:”Llevo días sufriendo” – El polaco Majka se asegura el maillot a puntos rojos de rey de la montaña (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito – RITIRATO
Nibali closes in on Tour glory (The Independent)
Nibali win extends overall lead (The Time)
Nibali’s domination continues in the mountains (The Daily Telegraph)
Francia
C’est CaNibali! (L’Equipe)
TOUR D’ENFANCE
Guida ai giovani in gara al Tour de France
a cura di Marco Salonna
Non può essere definito un giovane in senso assoluto dal momento che è nato il 12 agosto 1988, ed è pertanto escluso dai pretendenti alla maglia bianca, ma certamente Tejay Van Garderen può essere ancora definito tale dal punto di vista agonistico, anche perchè per la prima volta disputa il Tour de France come capitano, dopo che nel 2012 aveva iniziato come luogotenente di Cadel Evans per poi chiudere 5° nella generale, aggiudicandosi la classifica di miglior giovane, mentre un anno fa era partito con il ruolo di co-leader insieme all’australiano ma aveva fallito clamorosamente la prova, sfiorando il riscatto solo nella tappa dell’Alpe d’Huez, nella quale aveva visto sfumare il successo negli ultimi chilometri ad opera di Christophe Riblon. Lo statunitense di origini olandesi – che come principale successo in carriera vanta la classifica generale del Giro di California del 2013 e che, fin dai suoi esordi con l’HTC-Columbia e in seguito con la BMC, in cui milita tuttora, si è sempre ben comportato nelle brevi corse a tappe grazie alla sua capacità di andare molto forte a cronometro e di tenere bene in salita – ha cambiato preparazione rispetto alle passate stagioni, prendendosi una lunga pausa dopo il Giro di Romandia e partecipando prima della Grande Boucle a un Giro del Delfinato in cui non ha brillato più di tanto, piazzandosi 13°, ma, malgrado una caduta nella tappa di Nancy che gli ha fatto perdere 1′ nei confronti dei altri uomini di classifica e una bronchite che ne ha in parte condizionato il rendimento nei giorni successivi, è costantemente rimasto con i migliori in tutte le tappe di montagna, con l’eccezione, purtroppo, di quella di Bagnéres-de-Luchon, nella quale ha probabilmente risentito del precedente giorno di riposo e ha ceduto ben 3′36” compromettendo, forse definitivamente, le sue chances di salire sul podio di Parigi. Attualmente Van Garderen è 6° con un distacco di 11′34” dall’inavvicinabile Vincenzo Nibali mentre è di poco superiore ai 4′ quello da Thibaut Pinot, Alejandro Valverde e Jean-Christophe Péraud e, con a disposizione i 54 km a cronometro da Bergerac a Perigueux, non tutto è ancora perduto, soprattutto nei confronti del capitano della Fdj.fr, molto meno portato di lui per le prove contro il tempo, e del murciano, decisamente non brillante nelle tappe pirenaiche.
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Nibali attaccherà ancora, secondo voi?
n@po: Il punto chiave sarà la lunghissima e selettiva discesa del tourmalet. Lì attaccheranno gli ag2r dopo aver tentato di isolare Pinot sul tratto da LaMongie in poi, Lì attaccherà Valverde, Lì un eventuale problema per Nibali si trasformerebbe in 20km di falsopiano (spesso controvento) ad inseguire da solo. Necessari, dunque, uomini davanti che scollinino il tourmalet in anticipo.
Nebe1980: ono abbastanza d’accordo con te però devo dire che ho anche visto da parte di Valverde un atteggiamento molto attendista (quando mai?) e può essere che cerchi di risparmiarsi per dare tutto sull’Hautacam per tenere le ruote dei rivali per il secondo posto anche perchè c’è ancora la tappa a cronometro lunga e difficile ma si sa che la crono di fine giro fa meno distacchi rispetto a quelle all’inizio tra specilisti e non e soprattutto non è raro che invece che uno specialista vinca chi ha più energie residue soprattutto dopo un tour come quello di quest’anno in cui non vi erano i soliti dieci giorni di insopportabile piattume altimetrico.
In ogni caso se qualcuno volesse tantare l’assalto alla gialla dovrebbe fare un attacco stile Quintana al giro, nella discesa del tourmalet con compagni per il tratto pianeggiante anche se Nibali non è Uran, perchè Nibali è fortissimo in discesa anche se sinora giustamente non ha rischiato e soprattutto allo stato attuale è il più forte in salita. In caso di situazione favorevole potrebbe tentare ancora l’affondo negli ultimi 2 o 3 Km tanto le montagne sono finite e avversari in grado di riprendere quei minuti a crono anche nell’ipotesi di una defaillance di Vincenzo non ce ne sono
N@po: Valverde ha interesse a far fuori Pinot più degli ag2r. Dunque se può farlo saltare giù dal Tourmalet lo farà. Il problema , vale anche per Nibali, è che se arrivi in fondo al tourmalet staccato (per una foratura o per scarsezza) poi, se non hai compagni performanti, nel tratto in falsopiano accumuli minuti o ti tocca spendere energie per tirare (roba che poi paghi con gli interessi nell’ultima salita).
Mauro Facoltosi: Ennesima impresa di Nibali. Pinot a 1′00″, Valverde a 2′00″- Commenti?
n@po: Grande Nibali su tutti i terreni. Vittoria meritatissima, non facile, a prescindere da chi c’era e chi non c’era. Da oggi SA che nulla gli è precluso..
PS: Ma quanto pagherei per sapere chi andava più forte in salita questo inverno, in allenamento, tra lui e Aru (io un sospetto ce l’ho..)
PPS: L’impresa di Nibali ha anestetizzato ogni altra emozione, ma un Tour disegnato così da schifo nel finale, ha rovinato la splendida metà iniziale. Alla fine ha fatto la vera differenza l’unica tappa vera (non per dilettanti o Astani bolliti… voto 9 agli Astani bolliti perchè ne son venuti fuori bene visti tutti gli acciacchi) ovvero quella di 237km malgrado avesse praticamente una salita e mezza. Io lo ripeto da sempre:vuoi tenere aperta una corsa a tappe? Mantenere la suspance? Inserisci SEMPRE un ultima tappa over 5000mt dislivello (dislivello classico delle granfondo impegnative) e almeno 225km di lunghezza. Allora può succedere di tutto. E non ci saranno problemi di recupero dato che si tratterebbe dell’ultima tappa impegnativa.
PPPS: Il che non toglie che a questo tour son mancate pure vere tappe da 4000mt di dislivello nella seconda metà della corsa.
Ceemo: Nibali sontuoso, e quasi “arrogante” nel suo volersi prendere anche la 4 tappa. Ma, visto anche i tempi di scalata si evince la bassa qualità dei suoi avversari che neanche hanno provato a replicare al suo attacco. Sul percorso non concordo con N@po. La tappa di ieri, corta e molto nervosa secondo me era disegnata benissimo per attacchi di squadra. Quella di oggi poteva e doveva avere qualche km in più, ma in generale questo Tour ha dimostrato uno dei più bei percorsi degli ultimi anni.
Gigilasegaperenn3: Quella di ieri era in effetti disegnata bene, anche se con alcune pecche (tanta per dirne una: in tappe del genere, spesso le fasi più calde sono date dalla partenza in salita, che ieri è mancata; sarebbe costato molto mettere il Menté all’inizio, visto che l’avevano pure aggirato il giorno prima?). A me le tappe con chilometraggio da Under 23 fanno venire l’orticaria per principio, però posso capire che da un punto di vista spettacolare potesse risultare interessante, e anche tatticamente si prestava a più scenari.
Il problema è che, accanto ad una tappa brevissima come quella di ieri, dovrebbe sempre esserci almeno un tappone che esalti le caratteristiche dei fondisti e consenta di creare grandi distacchi. In questo Tour non c’era niente del genere. La tappa con più dislivello era (credo) quella di Risoul, che come tappone alpino o supposto tale fa ridere, se paragonato ad altri nemmeno troppo distanti nel tempo.
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Sei un mito (883)
The Winner Takes It All (Abba)
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: MAUBOURGUET (Pays du Val d’Adour) – BERGERAC (208,5 Km)
Ci sono tappe che, come in una galleria degli specchi, cambiano aspetto a seconda dell’angolazione con le quali le si scruta e quella di Bergerac è di una di queste. Se fossimo alla terza tappa la “bolleremo” all’istante come frazione adatta ai velocisti, che di certo non si farebbero spaventare troppo dai 1300 metri al 7,6% della Côte de Monbazillac, l’unico GPM previsto dal percorso, piazzata a 13 Km dall’epilogo. Ma ora siamo alla terza tappa… dalla conclusione parigina e la prospettiva cambia diametralmente poichè siamo agli sgoccioli di un’edizione del Tour lunga 3664 Km e all’uscita da un esigente trittico pirenaico. Con i corridori decisamente più stanchi e le file più ridotte, ora diventerà più problematico per le squadre degli sprinter rimasti in gara ricucire sul tentativo di giornata, che potrebbe anche andare in porto. E anche in caso di ricucitura, su quella salitella dalle pendenze non tenerissime qualche sprinter potrebbe non riuscire a tenere le ruote del gruppo. Tra l’altro, le loro squadre dovranno fare tutto da sole perchè le formazioni dei big, invece, si disinteresseranno del tutto alla corsa e cercheranno di rifiatare in questa giornata che traghetterà la corsa verso l’unica cronometro individuale; di certo si riposerà l’Astana di Nibali, la cui leadership è oramai in una “botte di ferro” e nulla può più impensierirla. Occhi aperte solo alle cadute, i pericoli sono sempre dietro l’angolo, vuoi per la stanchezza accumulata (oggi si percorreranno oltre 200 Km), vuoi per le insidie del clima che per questa terz’ultima tappa ha in programma tanta, tanta pioggia.
METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo
Maubourguet : temporale con pioggia moderata (1,4 mm), 19,8°C, vento debole da W (4-6 Km/h), umidità al 89%
Condom (71,5 Km): pioggia moderata (0,7 mm), 20,6°C, vento debole da W (4-5 Km/h), umidità al 84%
Tonneins (Sprint – 130,5 Km): pioggia debole (0,5 mm), 21,1°C, vento debole da SW (3 Km/h), umidità al 82%
Bergerac: pioggia debole (0,5 mm), 21,3°C, vento debole da SSW (3 Km/h), umidità al 82%
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Pancani: “Vero e proprio frattura nella classifica”
Martinello: “La sua posizione è abbastanza lontano dal podio”
De Luca: “Ci stiamo avvicinando ad un Tourmalet di 17 Km”
Garzelli: “Un arrivo che tutti vorrebbero vincere”
De Luca: “Diamo modo di unirci a noi anche ai telespettatori di RAI 3″
Martinello: “La grande umiltà che la contraddistingue” (parlava di Alessandro De Marchi)
Pancani: “Il gran premio volante” (tirava vento?)
Pancani: “C’è una giostra che gira tra le moto dei fotografi”
Pancani: “Salita per arrivare al punto più alto del Tour” (Hautacam è a 1520 metri; sull’Izoard si era arriva a 2360 metri)
Pancani: “La sua quarta vittoria al Giro d’Italia”
Cassani: “4300 metri” (ricordando la lunghezza di un Tour da lui corso)
Garzelli: “Andai a provare la crono nella pomeriggio”
Garzelli: “L’orientazione della carovana del Tour” (dimensione)
De Luca: “Dicionnovesima”
Televideo: “Il mitico Tourmalet, conquistato da Kadri e Nieve”
Televideo: “Kruijwijk” ((Kruijswijk)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della diciottesima tappa, Tarbes – Hautacam
1° Davide Cimolai (Lampre – Merida)
2° Maciej Bodnar (Cannondale), s.t.
3° Michal Kwiatkowski (Omega Pharma-Quick Step), s.t.
4° Cheng Ji (Team Giant-Shimano) a 10″
5° Roger Kluge (IAM Cycling), s.t.
Classifica generale
1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 25′12″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 35′29″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 37′11″
5° Jean Marc Marino (Cannondale) a 41′19″
L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!
20a TAPPA: SAINT-GILLES-CROIX-DE-VIE – NANTES (117 Km)
VIANEN PRIMO NELLA SCIA DELLA MOTO
Tour: più che mai indisturbata la marcia trionfale di Merckx
Per Sercu ancora il secondo posto – La tappa decisa da un allungo negli ultimissimi chilometri – Cinque spettatori investiti dall’auto della KAS – Tour-baby: Mytnik vince la “cronometro”
ARCHIVIO ALMANACCO
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Salendo verso Hautacam (velopeloton.com)
24-07-2014
luglio 24, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
L’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team) si è imposto nella diciottesima tappa, Pau – Hautacam, percorrendo 145,5 Km in 4h04′17″ alla media di 35,737 Km/h. Ha preceduto di 1′10″ il francese Pinot e di 1′12″ il polacco Majka. Nibali è ancora maglia gialla con 7′10″ su Pinot e 7′23″ sul francese Péraud
NIBALI, ULTIMO SIGILLO
Lo Squalo attacca ai piedi della salita di Hautacam e si invola verso la quarta e più bella vittoria di tappa del suo Tour. A 1’10’’ Pinot, da stasera anche secondo in classifica generale. Terzo posto per Majka, che conquista definitivamente la maglia a pois. Péraud, 4° davanti a Van Garderen, scalza anche dal gradino più basso del podio Valverde, 10° a 1’59’’. Archiviate le montagne, a Nibali restano due probabili sprint e una cronometro prima del trionfo.
È difficile non lasciarsi andare alla retorica di fronte ad un’esibizione come quella offerta da Vincenzo Nibali sulla salita di Hautacam, quarto e più spettacolare sigillo impresso dal siciliano su un Tour de France guidato nella prima metà e dominato nella seconda. Più che una normale offensiva, quella portata dallo Squalo sull’ultima grande montagna del Tour è stata una prova di forza, un’esibizione di una superiorità ormai già acclarata, ma ribadita una volta di più per onorare una maglia gialla che non si potrebbe immaginare più solida.
Certo, l’attacco di oggi, il minuto e più inflitto agli avversari, il quarto successo parziale spalmato su 18 giorni di corsa, e gli oltre sette primi di margine in classifica su Thibaut Pinot, issatosi al comando della graduatoria degli altri, non basteranno a fugare i legittimi quesiti su cosa sarebbe successo se in gara fossero rimasti Froome e Contador, ma non c’è dubbio che Nibali, non padroneggiando ancora la difficile arte di sconfiggere gli assenti, abbia fatto tutto il possibile e qualcosa di più per rappresentare un degno vincitore della Grande Boucle.
A differenza dei primi tre successi dello Squalo, cercati soltanto una volta presentatasi l’opportunità nel finale, il quarto è stato invece costruito sin dalle battute iniziali, in cui la Astana si è incaricata di tenere a bada la fuga lanciata da Nieve, Herrada, Izagirre, Trofimov, De Marchi, Marcato, Boom, Bakelants, Kadri, Ladagnous, Oss, Coquard, Réza, Voeckler, Simon, Chavanel, Wyss, Huzarski, Machado e Guillou. Il vantaggio dei venti di testa è stato mantenuto sempre entro i quattro minuti fino alle pendici del Tourmalet, quando il ritmo non forsennato di Westra e Fuglsang ha consentito a Nieve e Kadri di incrementare leggermente. In cima, la coppia al comando poteva vantare un minuto e mezzo su un terzetto composto da Trofimov, Huzarski e il solito De Marchi, e oltre quattro e mezzo sul gruppo maglia gialla, ancora forte di una cinquantina di unità.
Se la salita non aveva provocato sussulti nel plotone, ben diversa è stata la discesa, che ha visto lanciarsi addirittura Valverde, atteso da Izagirre ed Herrada. Nessun altro uomo di classifica, però, ha pensato di approfittare dell’assist del murciano, e il gruppo, rimasto quasi del tutto compatto, non ha così avuto difficoltà a neutralizzare l’offensiva in fondo alla discesa. Se fossimo soltanto un po’ più cinici, potremmo ritenerlo il giusto contrappasso per un corridore il cui proverbiale attendismo ha spesso guastato i piani di chi provava a sovvertire le gerarchie della corsa.
I 17 km di fondovalle tra Luz-Saint-Sauveur e l’inizio dell’ultima scalata hanno prevedibilmente tagliato le gambe non soltanto all’azione della Movistar, ma anche alla fuga di Nieve e Kadri, che hanno visto scemare il loro vantaggio ad appena 1’30’’. Lo spagnolo ha tentato una resistenza à la Majka, sbarazzandosi subito di Kadri e mantenendo per un paio di chilometri intatto il proprio vantaggio; ma la rapidità con cui si è accesa la bagarre in gruppo, per merito del primo attacco al Tour di nonno Horner, ha spento definitivamente le speranze del Team Sky di salvare almeno in parte il bilancio di una Grande Boucle catastrofica.
Lo scatto del 42enne statunitense è cominciato a 11 km dal traguardo, e soltanto Nibali ha avuto il coraggio di saltare sulla sua ruota. Il revival della Vuelta 2013 è durato però appena qualche centinaio di metri, e già prima dello striscione dei -10 all’arrivo la maglia gialla ha attaccato a sua volta, mettendosi in caccia solitaria del battistrada.
La rincorsa è durata un paio di chilometri, venendo coronata dal ricongiungimento a 8 km dal termine. Un immediato rilancio d’andatura del capoclassifica ha lasciato sul posto il navarro (con la minuscola), mentre Majka, già una quarantina di secondi più indietro, evadeva dal gruppetto di Valverde, Pinot e compagnia, con il duplice scopo di tentare un clamoroso tris di tappe e di salvare una maglia a pois messa a rischio dai 50 punti che Nibali si avviava a conquistare.
Il polacco si è mantenuto a lungo ad una distanza tra i 40 e i 50 secondi dal leader, senza mai dare, tuttavia, la sensazione di potersi avvicinare oltre (salvo in un breve attimo di follia del GPS, che segnalava una riduzione quasi istantanea del divario da 49 a 31 secondi). A 4 km circa dalla vetta, anzi, l’azione di Majka si è spenta, dando l’occasione di riavvicinarsi a Pinot, Péraud e Van Garderen, che approfittavano intanto dell’ennesima débacle di Valverde.
Un po’ come ieri, lo spagnolo è sembrato ad un tratto sul punto di finire alla deriva, salvo poi riprendere vigore e rimontare su alcuni degli uomini che aveva visto scappare (Ten Dam, Mollema, Bardet, König e Zubeldia). A differenza di ventiquattro ore fa, però, la risalita del murciano non è andata oltre, e il distacco nei confronti del quartetto formatosi alle spalle di Nibali è lievitato fino a quasi 50’’.
Forte di un vantaggio di 1’20’’ all’ultimo chilometro, la maglia gialla si è potuta concedere di rallentare negli ultimi metri e assaporare il trionfo, dopo avere dato fondo, forse come mai prima (pavé a parte), a tutte le risorse che possedeva. Pinot ha tagliato il traguardo dopo 1’10’’, relegando Majka (+1’12’’) ad una terza piazza comunque sufficiente a difendere 13 dei 31 punti di vantaggio che poteva amministrare su Nibali. Il francese ha scalzato Valverde dalla piazza d’onore in classifica generale, restando però tallonato da Péraud – 4° a 1’15’’ -, che dovrebbe recuperargli a cronometro ben più dei 13’’ che li separano ora. Stesso ritardo all’arrivo per Van Garderen, la cui crisi sul Balès rischia di fare la differenza tra un secondo e un sesto posto.
Più indietro, Valverde ha dovuto fare i conti con compagni di viaggio che hanno corso secondo il mantra del murciano, evitando cioè con estrema cura di offrire qualsiasi parvenza di collaborazione. Il passivo dello spagnolo da Pinot si è assestato alla fine a 49’’: troppi per conservare un posto sul podio provvisorio, ma abbastanza da tenere vive le speranze di un controsorpasso a cronometro sul rivale, distante appena 15’’.
La nuova generale vede Nibali amministrare vantaggi ormai degni del Navarro (con la maiuscola): 7’10’’ su Pinot, 7’23’’ su Péraud, 7’25’’ su Valverde, 9’27’’ su Bardet, 11’34’’ su Van Garderen, 13’56’’ su Mollema, 14’15’’ su Ten Dam, 14’37’’ su König, 16’25’’ su uno Zubeldia che, come previsto, ha approfittato dell’affaticamento post-fuga di Rolland per intrufolarsi in top 10, senza che ci si sia praticamente accorti della sua presenza in gruppo per tre settimane.
Il principale motivo di interesse di quest’ultimo scampolo di Tour, a meno di imprevisti, sarà la sfida al podio tra i corridori dal secondo al quarto della generale, nella quale potrebbe inserirsi, nella remota ma non impensabile ipotesi di una gigantesca contro-prestazione contemporanea di Valverde e Pinot, Tejay Van Garderen, forse il più cronoman fra i top 10. Alla maglia gialla basterà invece mantenersi lontana dai guai per trasformare gli ultimi 400 chilometri di Tour in una lunghissima passerella.
Matteo Novarini
ORDINE D’ARRIVO
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 4:04:17
2 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:01:10
3 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 0:01:12
4 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:15
5 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team
6 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:01:53
7 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:01:57
8 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura
9 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:01:59
10 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team
11 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling
12 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:03:30
13 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling
14 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team
15 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 0:04:24
16 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:04:28
17 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:04:30
18 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:04:33
19 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:04:40
20 John Gadret (Fra) Movistar Team
21 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 0:04:59
22 Rudy Molard (Fra) Cofidis, Solutions Credits 0:05:20
23 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:05:23
24 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:05:25
25 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:06:40
26 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 0:07:22
27 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 0:08:15
28 Perrig Quemeneur (Fra) Team Europcar 0:08:35
29 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 0:08:55
30 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 0:10:10
31 Bartosz Huzarski (Pol) Team Netapp-Endura 0:10:43
32 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 0:11:12
33 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 0:11:54
34 Yukiya Arashiro (Jpn) Team Europcar
35 Blel Kadri (Fra) AG2R La Mondiale 0:13:21
36 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:13:50
37 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 0:14:14
38 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo
39 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team
40 Imanol Erviti Ollo (Spa) Movistar Team
41 Matthieu Ladagnous (Fra) FDJ.fr
42 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 0:16:12
43 Julien Simon (Fra) Cofidis, Solutions Credits
44 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale 0:16:16
45 Christophe Riblon (Fra) AG2R La Mondiale 0:17:35
46 Jérémy Roy (Fra) FDJ.fr 0:19:01
47 Benjamin King (USA) Garmin – Sharp
48 Gatis Smukulis (Lat) Team Katusha
49 Tom Jelte Slagter (Ned) Garmin – Sharp
50 Johan Van Summeren (Bel) Garmin – Sharp
CLASSIFICA GENERALE
1 Vincenzo Nibali (Ita) Astana Pro Team 80:45:45
2 Thibaut Pinot (Fra) FDJ.fr 0:07:10
3 Jean-Christophe Péraud (Fra) AG2R La Mondiale 0:07:23
4 Alejandro Valverde Belmonte (Spa) Movistar Team 0:07:25
5 Romain Bardet (Fra) AG2R La Mondiale 0:09:27
6 Tejay Van Garderen (USA) BMC Racing Team 0:11:34
7 Bauke Mollema (Ned) Belkin Pro Cycling 0:13:56
8 Laurens Ten Dam (Ned) Belkin Pro Cycling 0:14:15
9 Leopold Konig (Cze) Team Netapp-Endura 0:14:37
10 Haimar Zubeldia Agirre (Spa) Trek Factory Racing 0:16:25
11 Pierre Rolland (Fra) Team Europcar 0:17:48
12 Frank Schleck (Lux) Trek Factory Racing 0:21:33
13 Jurgen Van Den Broeck (Bel) Lotto-Belisol 0:29:58
14 Yury Trofimov (Rus) Team Katusha 0:32:30
15 Steven Kruijswijk (Ned) Belkin Pro Cycling 0:34:30
16 Brice Feillu (Fra) Bretagne – Seche Environnement 0:37:37
17 Christopher Horner (USA) Lampre – Merida 0:39:28
18 Mikel Nieve Iturralde (Spa) Team Sky 0:41:34
19 John Gadret (Fra) Movistar Team 0:41:41
20 Richie Porte (Aus) Team Sky 0:50:01
21 Tanel Kangert (Est) Astana Pro Team 0:50:34
22 Ben Gastauer (Lux) AG2R La Mondiale 0:52:40
23 Geraint Thomas (GBr) Team Sky 0:56:26
24 Cyril Gautier (Fra) Team Europcar 0:57:15
25 Jan Bakelants (Bel) Omega Pharma-Quick Step 1:01:06
26 Michal Kwiatkowski (Pol) Omega Pharma-Quick Step 1:08:55
27 Michael Rogers (Aus) Tinkoff-Saxo 1:12:36
28 Peter Velits (Svk) BMC Racing Team 1:18:27
29 Tony Gallopin (Fra) Lotto-Belisol 1:24:55
30 Arnold Jeannesson (Fra) FDJ.fr 1:26:53
31 Marcel Wyss (Swi) IAM Cycling 1:30:53
32 Luis Angel Mate Mardones (Spa) Cofidis, Solutions Credits 1:31:50
33 Peter Stetina (USA) BMC Racing Team 1:41:10
34 Sylvain Chavanel (Fra) IAM Cycling 1:44:47
35 Tom Dumoulin (Ned) Team Giant-Shimano 1:47:29
36 Jakob Fuglsang (Den) Astana Pro Team 1:47:55
37 Greg Van Avermaet (Bel) BMC Racing Team 1:52:35
38 Bram Tankink (Ned) Belkin Pro Cycling 1:52:47
39 Nicolas Roche (Irl) Tinkoff-Saxo 1:52:52
40 Jon Izaguirre Insausti (Spa) Movistar Team 1:52:57
41 Giovanni Visconti (Ita) Movistar Team 1:53:40
42 Thomas Voeckler (Fra) Team Europcar 1:54:08
43 Michael Schär (Swi) BMC Racing Team 2:04:23
44 Amaël Moinard (Fra) BMC Racing Team 2:07:48
45 Rafal Majka (Pol) Tinkoff-Saxo 2:07:50
46 Kristijan Durasek (Cro) Lampre – Merida 2:15:10
47 José Serpa (Col) Lampre – Merida 2:19:25
48 Michele Scarponi (Ita) Astana Pro Team 2:21:10
49 Alessandro De Marchi (Ita) Cannondale 2:21:58
50 Paul Voss (Ger) Team Netapp-Endura 2:22:45

Vincenzo Nibali alza le braccia al cielo sull'arrivo di Hautacam (foto Bettini)
23-07-2014
luglio 24, 2014 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
TOUR DE FRANCE
Il polacco Rafal Majka (Tinkoff – Saxo) si è imposto nella diciassettesima tappa, Saint-Gaudens – Saint-Lary-Soulan (Pla d’Adet), percorrendo 124,5 Km in 3h35′23″ alla media di 34,682 Km/h. Ha preceduto di 29″ l’italiano Giovanni Visconti (Movistar Team) e di 46″ l’italiano Vincenzo Nibali (Astana Pro Team), ancora maglia gialla con 5′26″ sullo spagnolo Valverde Belmonte e 6′00″ sul francese Pinot.
ALENTOUR DU TOUR… AL PLA D’ADET
luglio 23, 2014 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Cambia nome in occasione del Tour, ma è sempre la consueta rubrica-contenitore del dopo tappa, che vi accompagnerà giorno per giorno, da Leeds a Parigi. Trovete una rassegna stampa “breve”, i commenti dei tifosi, la colonna sonora del giorno, la presentazione della tappa del giorno dopo, le previsioni meteo, gli strafalcioni dei telecronisti, il Tour visto all’incontrario e il ricordo del passato .
I TRE TENORI
Breve rassegna stampa dai paesi dei tre “tenori” del Tour 2014, Nibali, Contador e Froome. In aggiunta l’Equipe e i quotidiani dei vincitori di giornata e delle maglie gialle di turno
Vincenzo Nibali: Italia
Tour, brilla ancora Majka Nibali in pieno controllo – (Gazzetta dello Sport)
Contador: Spagna – RITIRATO
Majka vence y Valverde sufre para retener la segunda plaza – Valverde: “Peraud es ahora el rival más peligroso” – Contador anuncia que no correrá la Vuelta a España (AS)
Valverde, el superviviente – Mantiene el segundo puesto (Marca)
Majka suma su segunda etapa en el Tour – Valverde: “Ahora Peraud es el rival más peligroso” (El Mundo Deportivo)
Froome: Regno Unito – RITIRATO
Vincenzo Nibali strengthens hold on yellow jersey as Rafal Majka win stage 17 (The Independent)
Majka’s second stage (The Time)
Majka in Pole position for polka dot(The Daily Telegraph)
Francia
Peraud vers le podium, Majka au top – Contador forfait pour la Vuelta (L’Equipe)
Polonia (Rafał Majka)
Rafał Majka wygrywa drugi górski etap Tour de France. Samotnie pokonuje ostatnie metry Gazeta Wyborcza
TOUR D’ENFANCE
Guida ai giovani in gara al Tour de France
a cura di Marco Salonna
Non si può dire che quella ottenuta da Rafal Majka in cima al Pla d’Adet sia stata una vittoria a sorpresa, in considerazione di quanto fatto vedere sulle Alpi e anche del fatto che nella precedente frazione di Bagnéres-de-Luchon, vinta dal compagno Michael Rogers (insieme al quale sta costruendo un finale di Tour da incorniciare per una Tinkoff-Saxo ferita dall’abbandono di Alberto Contador), si era risparmiato giungendo al traguardo in forte ritardo, ma di sicuro lo scalatore di Zegartowice sta giorno dopo giorno impressionando, tanto che viene da chiedersi quale posizione occuperebbe in classifica generale se l’avesse curata fin dall’inizio, malgrado un dispendioso Giro d’Italia nelle gambe. Ad onor del vero, lungo le prime salite di giornata Majka non è apparso brillantissimo, complice probabilmente il fatto che una tappa di soli 124,5 km non si addice particolarmente alle sue caratteristiche di fondista, e sembrava che la sua maglia a pois dovesse ritornare sulle spalle di Joaquim Rodríguez, ma sulle rampe che portavano a Pla d’Adet il catalano si è eclissato mentre il polacco ha ritrovato tutta la sua forza, andando dapprima a togliersi di ruota uomini di classifica come Pierre Rolland, Fränk Schleck e Bauke Mollema, protagonisti con lui della fuga che ha caratterizzato la tappa, e nel finale a spegnere i sogni di un coraggioso Giovanni Visconti e vincere per distacco davanti al siciliano della Movistar. Non sappiamo se Majka sarà ancora davanti nell’ultima tappa pirenaica che si conclude in salita ad Hautacam e che prevede in precedenza la scalata al mitico Tourmalet, anche perchè in ottica maglia a pois sarebbe ideale per lui una fuga di uomini non interessati alla classifica degli scalatori, ma vincendo a Risoul dopo il secondo posto di Chamrousse ha dimostrato che anche il recupero non gli manca e dunque attendiamocelo nuovamente protagonista.
BOX POPULI
Ogni giorno qui troverete i commenti degli appassionati di ciclismo, gente che le corse non le segue solo davanti alla tv, ma le vive sia andando ad applaudire i campioni lungo le strade, sia ricalcando le stesse rotte e sudando in sella ad una bici.
Mauro Facoltosi: Secondo voi su quale salita si accenderà la corsa tra i primi della classifica?
Nebe1980: Se qualcuno punta alla maglia gialla ( e sarebbe anche il caso) attaccherà sulla salita di Val Louron, se invece si punta solo alle posizioni di rincalzo si giocherà tutto sull’ultima ascesa
Mauro Facoltosi: Bis di Majka. Nibali stacca ancora tutti (Valverde perde altri 50″) e, come a Risoul, l’unico a riuscire a rimanere con lui è Peraud. Commenti?
Nebe1980: Mica male Giancristoforo! è a 8 secondi dal podio. Rafo dal canto suo dimostra che con una prima settimana migliore avrebbe potuto tentare la top ten giro / tour cosa che per ora sta riuscendo a Rolland anche se mancano due tappe importanti
N@po: astana oggi perfetta. Non ha sbagliato niente. Geniale sopratutto l’idea di piazzare DeMarchi in fuga per il finale.. (giuro che l’ho ‘pensata’ appena è scattato entrando nella fuga)
PS: Domani il tratto fine discesa tourmalet inizio Hautacam necessita ancora corridori Astana che scollinino il tourmalet davanti al gruppo Nibali.
DISCOTOUR: la colonna sonora della tappa del Tour scelta per voi da ilciclismo.it
Eh, Cumpari! (Julius La Rosa, Archie Bleyer), dedicata a Visconti e Nibali
a cura di DJ Jorgens
LA TAPPA CHE VERRA’: PAU – HAUTACAM (145,5 Km)
Estrema occasione per gli scalatori di accaparrarsi un posto al sole sui gradini più bassi del podio del Tour, perchè l’odierna tappa ha dimostrato che il più alto è saldamente sotto i piedi di Nibali, l’ultima delle sei tappa d’alta montagna del Tour 2014 proporrà due delle ascese più impegnative della catena pirenaica. Come in occasione della frazione del Pla d’Adet ci sarà l’abbinamento tra una salita storica ed una scoperta più recentemente ma già entrata con frequenza nella nomenclatura della Grande Boucle. Dopo una fase d’avvio vallonata, nel corso della quale si dovranno superare due GPM di 4a categoria, a 79 Km dalla partenza e a una settantina dalla conclusione (anche questa sarà una tappa relativamente breve, si percorreranno in tutto 145,5 Km), si attaccherò lo storico Col de Tourmalet, 17 Km al 7,3% per salire fino a 2115 metri di quota e aggiudicarsi anche lo speciale traguardo dedicato a Jacques Goddet, direttore del Tour per 50 anni, dal 1937 al 1987. Terminata la lunga discesa, ci si arrampicherà verso la stazione invernale di Hautacam percorrendo una salita di 13,6 Km al 7,8% che il Tour ha “battezzato” il 13 luglio del 1994, giorno del primo scatto in salita di Pantani sulle strade di Francia, un tentativo non andato a buon fine perchè il “Pirata” sarà ripreso dal francese Leblanc e dallo spagnolo Indurain, che lo precederanno di una ventina di secondi al traguardo.
METEO TOUR
Previsioni meteo della tappa del giorno successivo
Pau : nuvole sparse con possibilità di deboli ed isolate precipitazioni, 25°C (percepiti 26°C), vento debole da WNW (8 Km/h), umidità al 80%
Trébons (Sprint – 61,5 Km) : pioggia debole (0,1 mm) , 23,7°C, vento debole da WNW (5-6 Km/h), umidità al 82%
Col du Tourmalet (GPM – 2115 m – 95,5 Km)* : cielo sereno con possibilità di deboli ed isolate precipitazioni, 12,3°C, vento debole da SW (4 Km/h), umidità al 50%
Hautacam : previsioni non disponibili
* previsioni a quota 2865 metri (Pic du Midi de Bigorre)
I MISTERI DELLA CASSAPANCA
Gli strafalcioni dei giornalisti al seguito della corsa rosa
Pancani: “Trekt” (Trek)
De Luca: “L’arrivo odierno è in Italia”
Bugno: “Questi corridori si attaccherà tra di loro”
De Luca: “Vedremo una battaglia finale sull’ascesa finale”
Pancani: “In cima alla corsa il Tour ritornerà in territorio francese” (in cima al Col du Portillon)
Martinello: “Il team Astana si è messa davanti alla corsa”
Martinello: “Il team Sky è rimasto senza capitani da vincere”
Martinello: “Vedremo se oggi si rinconfermà”
De Luca: “Sta provendo a uscire dal gruppetto”
Martinello: “Staremo a vedere cosa compinerà”
Martinello: “I corridori possono vedere, tornante dopo tornante, sopra di loro”
Pancani: “La finale di questa salita”
Pancani: “Non proprio bellissima il taglio del traguardo”
Garzelli: “Il giorno della festa francesi”
De Luca: “Non è contento il viso”
Televideo: “Hautacham” (Hautacam)
Televideo: “Ripreso da Majka 2,4 Km dall’arrivo”
Televideo: “Nicholas Roche” (Nicolas)
IL TOUR DI GOMEZ
In questa rubrica vi faremo rileggere i piani alti della classica, come li avrebbe visti Gomez Addams nelle sue letture del giornale in “verticale”… vale a dire le classifiche giornaliere viste al contrario, dal punto di vista della maglia nera!
Ordine d’arrivo della diciassettesima tappa, Saint-Gaudens – Saint-Lary / Pla d’Adet
1° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano)
2° Tom Veelers (Team Giant-Shimano) a 1″
3° Adrien Petit (Cofidis, Solutions Credits) a 1′00″
4° Cyril Lemoine (Cofidis, Solutions Credits), s.t.
5° Marcel Sieberg (Lotto-Belisol), s.t.
Classifica generale
1° Cheng Ji (Team Giant-Shimano)
2° Davide Cimolai (Lampre – Merida) a 25′22″
3° Elia Viviani (Cannondale) a 34′26″
4° Marcel Kittel (Team Giant-Shimano) a 37′10″
5° Jean Marc Marino (Cannondale) a 40′16″
L’ULTIMO TOUR DI MERCKX
Tuffo nella storia del Tour del 1974, il quinto ed ultimo conquistato dall’asso belga Eddy Merckx. Ci condurranno indietro di 40 anni i titoli del quotidiano “L’Unità!
19a TAPPA (1a SEMITAPPA): PAU – BORDEAUX (195,5 Km)
19a TAPPA (2a SEMITAPPA): CIRCUIT DU LAC (cronometro individuale – 12,4 Km)
UN MERCKX AMARO E POLEMICO: “SIAMO TUTTI DELLE MARIONETTE…”
Mentre si appresta a vincere il suo quinto Giro di Francia
Campaner “gregario in libertà” di turno, primo a Bordeaux con 14’01” di Vantaggio – Eddy si aggiudica di poco la “cronometro” – Un interessante esperimento medico: Eddy Merckx “cavia” al Tour – Tour-baby: a Bordeaux vince Danguillaume*
*fratello del vincitore della tappe pirenaiche
ARCHIVIO ALMANACCO
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La salita verso il Pla d'Adet (foto Flickr)

