IL DOPPIO VENTOUX PORTA LA FIRMA DI VAN AERT, POGACAR SOFFRE MA RESTA IN GIALLO
Una delle tappe più dure se non la più dura del Tour de France 2021 vede Wout van Aert (Team Jumbo Visma) vincere in solitaria sul traguardo di Malaucène dopo la doppia ascesa del Mont Ventoux. Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) soffre negli ultimi due km prima dell’ultimo scollinamento ma rientra in discesa e nonostante tutto mantiene la maglia gialla e resta il grande favorito per la vittoria finale.
La doppia scalata verso il Mont Ventoux, anche se da due versanti differenti, è il piatto forte dell’undicesima tappa ed uno dei momenti certamente più attesi di questo Tour de France 2021. Il vantaggio di Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) sugli avversari diretti è già notevole dopo dieci tappe e lo sloveno vuole suggellare il suo dominio con una vittoria speciale, magari proprio oggi nella tappa che parte da Sorgues e si conclude a Malaucène dopo quasi 200 km. Ma anche la fuga potrebbe avere le sue possibilità, con gente come Michael Woods (Israel StartUp Nation), Simon Yates (Team BikeExchange), Wout Poels (Team Bahrain Victorious) e Nairo Quintana (Team Arkea Samsic), quest’ultimo attuale maglia a pois. Insomma oggi assisteremo sulla carta ad una tappa vivace e dai presupposti interessanti. Da considerare anche che il secondo scollinamento sul Mont Ventoux darà ai primi tre speciali abbuoni di tempo. La notizia più importante dopo la partenza da Sorgues era la caduta di Tony Martin (Team Jumbo Visma) dopo poco meno di 20 km. Il tedesco era costretto ad abbandonare il Tour. Sul GPM della Cote de Fontaine de Vaucluse Julian Alaphilippe scollinava per primo trainando con sè altri quattro ciclisti, ovvero Daniel Martin (Team Israel StartUp Nation), Anthony Perez (Team Cofidis) e Pierre Rolland (Team B&B Hotels KTM). I cinque di testa aumentavano il vantaggio sul gruppo e Alaphilippe transitava ancora primo siaa sul traguardo volante di Les Imberts posto al km 40.2 che sul GPM della Cote de Gordes posto al km 32.1. Lungo le rampe del successivo Col de la Liguiere i quattro di testa venivano raggiunti da un nutrito gruppo di contrattaccanti, ben 13, ovvero Vegard Stake Laengen (UAE Team Emirates), Wout Van Aert (Team Jumbo Visma), Julien Bernard, Kenny Ellissonde e Bauke Mollema (Team Trek Segafredo), Nils Politt (Team Bora Hansgrohe), Pierre-Luc Perichon (Team Cofidis), Xandro Meuriss e Kristian Sbaragli (Team Alpecin Fenix), Bemoit Cosnefroy e Greg Van Avermaet (Team AG2R Citroen), Luke Durdbridge (Team BikeExchange) e Quentin Pacher (Team B&B Hotels KTM). Daniel Martin scollinava in prima posizione sul Col de la Liguiere posto al km 83.6. Sulle prime rampe della prima scalata verso il Mont Ventoux il gruppo di testa aveva 5 minuti di vantaggio sul gruppo maglia gialla il quale era tirato dagli uomini della INEOS Grenadiers. Nel frattempo si registravano anche i ritiri di Miles Scotson (Team Groupama FDJ), Daniel McLay (Team Arkea Samsic), Tosh van der Sande e Tiesj Benoot (Team Lotto Soudal). Alaphilippe scollinava in prima posizione sul primo passaggio in cima al Mont Ventoux. Nella successiva discesa restavano in testa otto ciclisti, ovvero Alaphilippe, Van Aert, Mollema, Ellissonde, Bernard, Perez, Durbridge e Meurisse. All’inizio dell’ultima scalata verso il Mont Ventoux la testa della corsa aveva 4 minuti e 45 secondi sul gruppo. La maggioranza degli uomini della Trek Segafredo dava una bella spinta affinchè la fuga potesse avere chance di riuscita ma il gruppo maglia gialla a sua volta poteva rientrare grazie al lavoro della UAE Team Emirates e del Team INEOS Grenadiers. Tutto si sarebbe deciso su quest’ultima salita, la più dura ed iconica della tappa odierna. Ellissonde provava l’azione personale e prendeva qualche centinaio di metri di vantaggio su Alaphilippe, Van Aert e Mollema. Van Aert a sua volta scattava e riprendeva il francese quando mancavano circa 11 km allo scollinamento. Sotto la spinta dell’INEOS il primo nome caldo a venire meno era quello di Ben O’Connor (Team AG2R Citroen), secondo in classifica generale. Nel frattempo Van Aert restava da solo in testa. Il belga scollinava con 1 minuto e 15 secondi di vantaggio su Mollema ed Ellissonde. Subito dietro Jonas Vingegaard (Team Jumbo Visma) che aveva staccato la maglia rosa Pogacar, Richard Carapaz (Team INEOS Grenadiers) e Rigoberto Uran (Team EF Education Nippo). Van Aert vinceva dopo la discesa finale con un vantaggio di 1 minuto e 14 secondi di vantaggio su Ellissonde e Mollema. In quarta posizione Pogacar regolava il gruppo con Vingegaard, Uran e Carapaz ad 1 minuto e 38 secondi di ritardo da Van Aert. Dopo il forte ritardo accusato da O’Connor sul traguardo, Alle spalle della maglia gialla c’è adesso Rigoberto Uran (Team EF Education) secondo a 5 minuti e 18 secondi dallo sloveno mentre Vingegaard è terzo a 5 minuti e 32 secondi di ritardo. Domani è in programma la dodicesima tappa da Saint-Paul-Trois-Chateaux a Nimes. Tornano di scena le ruote veloci visto che il percorso è quasi totalmente piatto, se si esclude l’unico GPM della Côte du Belvédère de Tharaux situato a metà tappa. Cavendish può raggiungere Merckx nel computo totale di vittorie al Tour.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Wout van Aert a Malaucène (foto: Getty Imager Sport)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): SORGUES – MALAUCÈNE
luglio 7, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
È arrivato il giorno di una delle tappe più attese e impegnative del Tour de France 2021, il giorno del Mont Ventoux che oggi sarà scalato, per la prima volta nella storia della Grande Boucle, per ben due volte nel corso della medesima frazione
Una cosa inaudita! In quasi 120 anni di Tour de France non è mai successo che il tremendo Mont Ventoux fosse affrontato per due volte nella medesima tappa e tutto ciò accadrà oggi, dopo che un mese fa era stata proposta un’anteprima di questa frazione nella terza edizione della Mont Ventoux Dénivelé Challenges, la corsa in linea espressamente dedicata al “Gigante della Provenza” che è stata conquistata dallo scalatore colombiano Miguel Ángel López, vincitore ai piedi dell’osservatorio con 2’26” di vantaggio sullo spagnolo Óscar Rodríguez. In quest’occasione l’arrivo era collocato in vetta, mentre stavolta il traguardo sarà collocato esattamente al termine della discesa dal versante settentrionale, a completamento di una frazione che proporrà tre GPM “introduttivi” – il più impegnativo dei quali è il Col de la Liguière (9.3 Km al 6.7%) – che anticiperanno la doppia ascesa al “Monte Calvo”. Questa sarà intrapresa da due versanti differenti e la prima volta si salirà da Sault percorrendo 22 Km al 5.1% e andandosi a innestare sul versante classico all’altezza di Chalet Reynard. Così il tratto più duro e celebre del Ventoux – gli ultimi 6.3 Km al 7.5% da percorrere in mezzo ad una pietraia lunare spesso spazzata dal vento, altre volte resa accecante dal sole e resa ancora più ostica dalla rarefazione dell’aria – sarà percorso in entrambe le scalate, la seconda delle quali inizierà 33 Km più avanti, quando da Bédoin si sfiderà il “mostro” dal versante tradizionale, quasi 16 Km all’8.7% nel corso dei quali si dovranno superare quasi 1350 metri di dislivello. Una tappa tutta da vedere.

Il primo tornante della discesa dal Mont Ventoux a Malaucène e l’altimetria dell’undicesima tappa (www.tomtom.com)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Fu nel 1951 che Jacques Goddet decise d’inserire per la prima volta il Mont Ventoux nel percorso del Tour, ma la storia ciclistica di questa mitica ascesa era iniziata molti anni prima, quando il cicloamatore Adolphe Benoît l’affrontò durante un’uscita in bici il 14 luglio del 1902 e, giunto in vetta, spedì una cartolina dall’osservatorio a un amico annotandoci che “la salita al Mont-Ventoux dura 7 ore con l’auto, 6 ore a piedi e 3 ore e mezzo per un ciclista allenato (sviluppo massimo 3 m). La vertiginosa discesa a ruota libera su pendii sassosi al 12% è un’acrobazia pericolosa. Ho bruciato due freni e un paio di cerchi in legno. Avviso agli amatori”. Sei anni più tardi si disputò la prima corsa ciclistica ufficiale, la “Marathon du Ventoux”, suddivisa in due gare – una podistica e una ciclistica – e che fu conquistata da Jacques Gabriel, un boscaiolo che impiegò 2 ore e 29 minuti per percorrere gli ultimi 21.6 Km. A causa del basso numero d’iscritti e degli alti costi di gestione questa corsa si disputò per sole tre edizioni, salvo poi tornare in calendario nel 1922 con il nome di “Critérium du Ventoux”, occasione nella quale fu innalzata al termine dell’ascesa una lapide dedicata a Gabriel, scomparso durante la Prima Guerra Mondiale. Altre interruzioni, dovute sempre a problemi finanziari, caratterizzarono lo svolgimento di questa corsa, che si disputò l’ultima volta nel 1931. Otto anni più tardi sarà lanciata una nuova competizione, il “Circuit du Ventoux”, che fu la prima destinata ai professionisti e la cui edizione del debutto fu conquistata dal francese René Vietto. Nel frattempo si tentò di far risorgere il Critérium, ma anche questa volta la corsa ebbe vita breve poiché se ne riuscirono a organizzare sole due edizioni, l’ultima delle quali – disputata nel 1949 – fu conquistata da un corridore italiano: fu così il toscano Agostino Bettini, nativo di Calci (Pisa), il primo nostro connazionale a imporsi in vetta al Ventoux, 45 anni prima del passaggio solitario in vetta di Eros Poli nel corso della Montpellier-Carpentras del 1994 e 51 anni prima della vittoria di Pantani al Tour del 2000.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Sorgues : cielo sereno, 29.2°C (percepiti 30°C), vento debole da N (7 km/h), umidità al 50%
Côte de Fontaine-de-Vaucluse (Km 32.1) : sole e caldo, 30.4°C, vento debole da W (3 km/h), umidità al 44%
Sault – inizio prima scalata al Mont Ventoux (99.2 Km): temporale con pioggia modesta e schiarite (0.3 mm), 23.4°C, vento debole da SW (8-9 km/h), umidità al 24%
Mont Ventoux – 1° passaggio (122.5 Km): cielo sereno con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 16.4°C, vento moderata da SSW (14-19 km/h), umidità al 47%
Mont Ventoux – 2° passaggio (176.9 Km): temporale con pioggia modesta e schiarite (0.5 mm), 14.7°C, vento moderato da SW (14-20 km/h), umidità al 54%
Malaucène : nubi sparse, 30.3°C, vento debole da SW (8-10 km/h), umidità al 42%
GLI ORARI DEL TOUR
11.55: inizio diretta su Eurosport1
12.00: partenza da Sorgues
12.15: partenza ufficiale
13.00-13.10: scollinamento Côte de Fontaine-de-Vaucluse
13.10-13.20: traguardo volante di Les Imberts
13.20-13.25: scollinamento Côte de Gordes
13.30: inizio diretta su RaiSport
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 71 Km dalla partenza)
14.40-14.55: passaggio da Sault e inizio prima ascesa al Mont Ventoux
15.30-16.00: primo passaggio dal Mont Ventoux
16.10-16.40: passaggio da Bédoin e inizio seconda ascesa al Mont Ventoux
17.00-17.35: secondo passaggio dal Mont Ventoux
17.20-18.00: arrivo a Malaucène
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della decima tappa, Albertville – Valence
1° Danny Van Poppel
2° Victor Campenaerts s.t.
3° Julien Simon s.t.
4° Mads Pedersen s.t.
5° Tosh Van Der Sande s.t.
Miglior italiano: Lorenzo Rota, 14° a 3′22″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Amund Grøndahl Jansen 3′54″
3° Daniel McLay a 6′54″
4° Marc Hirschi a 8′20″
5° Clément Russo a 9′51″
Miglior italiano: Daniel Oss, 32° a 25′32″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Orlando: “Arrivano ai 70 Km a 250 dall’arrivo”
Orlando: “È arrivato con 50 minuti di differenza”
Orlando: “Classifica gerale”
Orlando: “Prima degli arrivi a Parigi”
Garzelli: “Speriamo che Colbrelli riesca a muoversi sulle ruote di Cavendish”
De Luca: “Alex Carrera” (Carera, procuratore di Pogacar)
Garzelli: “Le scarpe gialle, l’azienda che li fabbrica”
Garzelli: “Il piede, la scarpa sono fatte su misura” (le scarpe ok, i piedi un po’ meno)
De Luca (ricordando la tappa dello Jafferau del Giro 2013: “La tappa dello Jungfrau” (la Jungfrau è una montagna elvetica, lo Jafferau è sopra Bardonecchia)
De Luca: “Se ci sono i controlli antidoping è perchè noi siamo tranquilli nel raccontare questi ragazzi”
Garzelli: “Valens” (il nome di Valence si pronuncia Valons)
De Luca: “Valans” (vedi sopra)
Garzelli: “La bandiere soffiano a favore”
Garzelli: “Vediamo la Deceuninck che parlano”
De Luca: “32 vittarie”
Martini (traducendo Cavendish): “Mi piacerebbe arrivare in finale e provare la volata”
De Luca (parlando della vittoria che ha convinto la squadra a portare Cavendish al Tour): “Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”
De Luca (parlando dell’arrivo di Cavendish entro il tempo massimo a Tignes): “È riuscito a superare il taglio del tempo massimo”
Garzelli: “Stanno avanzando una squadra”
De Luca: “Il gruppo ha appena saltato una difficoltà altimetrica”
Garzelli: “Andrea Fraile” (Omar Fraile)
Genovesi: “Le noci si possono mangiare staccandole da qualche albero” (basta essere alti 25 metri)
De Luca: “Una grande possabilità”
Garzelli: “L’aiuto della scia delle ammiraglie”
Garzelli: “Ha bucato nel momento peggiore che poteva bucare”
De Luca: “Sarebbe bello che ci sarebbe il Giro d’Italia con il Giro d’Italia”
Garzelli: “Colbrelli deve passare una macchina all’altra”
Garzelli: “In poco deve andare in testa al gruppo”
De Luca: “Pota è un intercalare di alcune provincie di Brescia e Bergamo”
Garzelli: “Bora Hansgroho” (Bora Hansgrohe)
Garzelli: “Se si mettono in doppia fila si potrebbero rompere il gruppo”
De Luca: “Alcuni squadre, alcuni treni”
De Luca: “Colbrelli sta lottando sulla ruota di Asgreen”
De Luca: “Si entra nel viale di tappa”
dal Giro Donne
Borgato: “Piazza San Babilia” (San Babilia)
Borgato: “Grande caldo sulle stradi milanesi”
Rizzato: “Le ultime due Giri d’Italia”
Rizzato: “Otto degli ultimi dieci vinti”
Rizzato (traducendo Lorena Wiebes):”All’ultima curva abbiamo portato via una velocità perfetta”
Rizzato: “Protagonisti anche della ciclismo alla maschile”
DISCOTOUR
Ad un passo dalla luna (Rocco Hunt)
06-07-2021
luglio 6, 2021 by Redazione
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TOUR DE FRANCE
Il britannico Mark Cavendish (Deceuninck – Quick Step) si è imposto nella decima tappa, Albertville – Valence, percorrendo 190.7 Km in 4h14′07″, alla media di 45.027 Km/h. Ha preceduto allo sprint i belgi Wout Van Aert (Team Jumbo-Visma) e Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix). Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious), 17°. Lo sloveno Tadej Pogačar (UAE-Team Emirates) è ancora maglia gialla con 2′01″ sull’australiano Ben O’Connor (AG2R Citroën Team) e 5′18″ sul colombiano Rigoberto Urán Urán (EF Education – Nippo). Miglior italiano Mattia Cattaneo (Deceuninck – Quick Step), 12° a 11′38″
GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE
Lorena Wiebes (Team DSM) si è imposta nella quinta tappa, Milano – Carugate, percorrendo 120.1 Km in 2h49′15″, alla media di 42.576 Km/h. Ha preceduto allo sprint la danese Emma Norsgaard Jørgensen (Movistar Team) e la connazionale Marianne Vos (Team Jumbo-Visma Women). Migliore italiana Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), 5°. L’olandese Anna Van der Breggen (SD Worx) è ancora in maglia rosa con 2′51″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) e 3′03″ sulla connazionale Demi Vollering (SD Worx). Migliore italiana Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT Pro Cycling), 6° a 6′35″
SIBIU CYCLING TOUR (Romania)
Il tedesco Pascal Ackermann (Bora-Hansgrohe) si è imposto nella terza e ultima tappa, circuito di Sibiu, percorrendo 205.3 Km in 4h26′16″, alla media di 46.262 Km/h. Ha preceduto di 2″ il rumeno Eduard-Michael Grosu (nazionale rumena) e il britannico Matthew Walls (Bora-Hansgrohe). Miglior italiano Marco Canola (Gazprom – RusVelo), 5° a 2″. L’italiano Giovanni Aleotti (Bora-Hansgrohe) si impone in classifica con 19″ sull’italiano Fabio Aru (Team Qhubeka NextHash) e 26″ sul ceco Michal Schlegel (Elkov – Kasper)
SUCCESSO DI LORENA WIEBES A CARUGATE
Lorena Wiebes (Team DSM) ha vinto la quinta frazione del Giro Rosa 2021 davanti a Emma Norsgaard (Movistar Team) e Marianne Vos (Team Jumbo-Visma). Anna Van der Breggen (SD Worx) conserva la maglia rosa.
La quinta tappa da Milano a Carugate di 120 chilometri presentava un percorso interamente pianeggiante con un breve trasferimento ad anticipare il percorso finale svolto su un circuito da ripetere quattro volte. La fuga di giornata prendeva piede soltanto durante il secondo giro con Matilde Vitillo e Silvia Zanardi (BePink), Noemi Lucrezia Eremita (Isolmant-Premac-Vittoria), Giorgia Vettorello (Top Girls Fassa Bortolo), Federica Piergiovanni (Valcar-Travel & Service) e Maria Novolodskaya (A.R. Monex Women’s Pro Cycling Team). Queste atlete raggiungevano un margine di 2’23” a due giri dal termine della prova, ma il Team DSM controllava senza problemi la corsa con l’aiuto di altre squadre. A 15 chilometri dall’arrivo era Novolodskaya a tentare un attacco solitario avendo ancora 38” sul gruppo che le permettevano di difendersi dal ritorno del gruppo fino agli ultimi quattro chilometri dove doveva arrendersi. Trek-Segafredo prendeva il comando del plotone finché Elisa Longo Borghini ai -2 terminava il suo sforzo vedendo la Canyon-SRAM prendere la testa della corsa con un treno ben organizzato, alla loro sinistra usciva però il treno della Team DSM nell’ultimo chilometro. Coryn Rivera (Team DSM) lanciava perfettamente Lorena Wiebes per gli ultimi 150 metri riuscendo a sfruttare il lavoro perfetto della sua squadra e conquistando così il successo con una bicicletta di vantaggio su Emma Norsgaard (Movistar Team) e Marianne Vos (Team Jumbo-Visma). La migliore delle italiane era Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana) concludendo al quinto posto. Giornata ideale per Anna Van der Breggen e la sua SD Worx che non hanno nemmeno dovuto lavorare conservando agilmente la maglia rosa. Per domani frazione interessante con giro attorno a tutto il Lago di Como con partenza e arrivo a Colico, sulla carta per velocisti, ma qualche strappo e il lungo chilometraggio (155 chilometri) potrebbero condizionare la corsa.
Carlo Toniatti.

La vittoria di Lorena Wiebes a Carugate (Getty Images Sport)
CAVEN…TRIS A VALENCE. VOLATA VINCENTE DEL BRITANNICO E POGACAR RESTA IN GIALLO
A Valence Mark Cavendish sfrutta ancora una volta al meglio il lavoro di una maestosa Deceuninck Quick Step ed ottiene la terza vittoria al Tour 2021. Il britannico batte con autorità Wout van Aert (Team Jumbo Visma) e jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix). Domani in programma l’undicesima tappa con l’attesa doppia scalata del Mont Ventoux.
Dopo il primo giorno di riposo ed una settimana iniziale che ha già detto molto, il Tour de France 2021 riparte da Albertville per una classica tappa di trasferimento post Alpi. Si arriva a Valence dopo quasi 191 km in cui l’unica difficoltà di giornata è il facile GPM di quarta categoria del Col de Couz posto dopo una sessantina di km dalla partenza. I velocisti avranno un’altra opportunità per sfidarsi in volata anche se i ritiri di gente come Tim Merlier (Team Alpecin Fenix), Caleb Ewan (Team Lotto Soudal) ed Arnaud Demare (Team Groupama FDJ) – quest’ultimo fuori tempo massimo nella tappa di Tignes di domenica – restringe un po’ il campo dei pretendenti alla vittoria. Mark Cavendish (Team Deceuninck Quick Step) sarà comunque caricato a mille, essendo a meno due vittorie dal record di Eddie Merckx, e sulla carta è il grande favorito per la vittoria, disponendo del treno migliore per lanciarlo in volata. La fuga di giornata si formava pochi km dopo la partenza. Erano Tosh van der Sande (Team Lotto Soudal) ed Hugo Houle (Team Astana) ad avvantaggiarsi sul gruppo maglia gialla che lasciava fare. Dopo 20 km il vantaggio della coppia di testa era di quasi 5 minuti. La Deceuninck Quick Step come previsto controllava la situazione e si posizionava in testa al gruppo scandendo un ritmo regolare. Sul Col de Couz, primo ed unico GPM di giornata posto al km 58.5, Houle scollinava per primo. Van der Sande transitava in prima posizione sul successivo traguardo volante di La Placette posto al km 82.3. I successivi 60 km, corsi all’interno della valle del Rodano, servivano al gruppo maglia gialla per accorciare progressivamente il distacco sulla coppia di testa. A 75 km dall’arrivo Van der Sande ed Houle avevano ormai solo 1 minuto e 25 secondi di vantaggio su un gruppo in forte rimonta. A meno di clamorose sorprese già ci si stava preparando per la volata in quel di Valence. A circa 65 km dall’arrivo una caduta nel gruppo maglia gialla coinvolgeva Mike Teunissen, Sepp Kuss (Team Jumbo Visma) ed alcuni ciclisti della’INEOS Grenadiers tra i quali Richie Porte. Tutti gli atleti coinvolti non sembravano riportare conseguenze fisiche e rientravano in gruppo dopo alcuni km. Houle e Van der Sande venivano ripresi a 33 km dall’arrivo. Ai meno 29 la Deceuninck Quick Step aumentava l’andatura sotto la spinta di Julian Alaphilippe. Proprio in questo momento di ‘allungamento’ del gruppo Sonny Colbrelli (Team Bahrain Victorious) era vittima di una foratura. Grazie al compagno Marco Haller, il bresciano rientrava nel giro di un paio di km. Il ritmo aumentava vistosamente a 15 km dall’arrivo ed il gruppo si spezzava in diversi drappelli. A farne le spese erano Miguel Angel Lopez (Team Movistar), Geraint Thomas, Tao Geoghegan Hart e Richie Porte (Team INEOS Grenadiers) che si facevano sfilare nelle retrovie. Gli uomini di classifica e la maggior parte dei velocisti erano presenti nel gruppo di testa. L’ottimo lavoro della Deceuninck Quick Step dava ancora i suoi frutti e Cavendish veniva messo nelle migliori condizioni per lo sprint. Il britannico usciva dalla ruota di Morkov ai meno 200 metri e andava a vincere davanti a Wout van Aert (Team Jumbo Visma) e Jasper Philipsen (Team Alpecin Fenix). Chiudevano la top five Nacer Bouhanni (Team Arkea Samsic) in quarta posizione e Michael Matthews (Team BikeExchange) in quinta posizione. Dopo lo sforzo del rientro in gruppo, Colbrelli non faceva meglio di un diciassettesimo posto. Adesso Cavendish ha sempre di più nel mirino il Cannibale, visto che adesso sono separati da una sola vittoria al Tour de France. In classifica generale resta tutto invariato con Tadej Pogacar (UAE Team Emirates) che conserva senza problemi la maglia gialla davanti a Ben O’Connor (Team AG2R Citroen) e Rigoberto Uran (Team EF Education First). Domani altro spartiacque con la decima tappa da Sorgues a Malaucene con la doppia scalata del Mont Ventoux. I ciclisti dovranno prima affrontare tre GPM nei primi 85 km, dopodiché il Monte Calvo si prenderà tutta la scena con la prima scalata, più facile, dal versante di Sault e quella successiva, dopo essere transitati per la prima volta sul traguardo, salendo per il v ersante di Bedoin, certamente il più difficile con i suoi quasi 16 km di scalata all’8.8%. Dal secondo scollinamento mancheranno 22 km all’arrivo, tutti in discesa. Tadej Pogacar potrebbe mettere un altro mattone sulla vittoria finale di questo Tour 2021.
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Mark Cavendish a Valence (foto: Getty Images Sport)
LA TAPPA DEL GIORNO (e altro ancora): ALBERTVILLE – VALENCE
luglio 6, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Dopo un giorno di riposo il Tour si rimette in bici con una frazione destina ai velociste. Poche le insidie lungo la strada per Valence perchè le tre salite che s’incontreranno non turbano nè i velocisti, nè gli uomi di classifica, che oggi mireranno a risparmiare le energie in vista del tappone del Ventoux
Dopo le prime due tappe di montagna e in attesa della temuta frazione del doppio Ventoux il Tour – che nel frattempo ha osservato la prima delle due giornate di riposo obbligatorie – torna ad adagiarsi in pianura per la quarta frazione riservata ai velocisti. Il tracciato, disegnato ai margini della catena alpina, non è un velluto ma difficilmente le tre salite metteranno in croce gli sprinter, anche perché nessuna presenta pendenze impegnative. Curiosamente l’unica a presentare in vetta il traguardo GPM sarà quella caratterizzata dall’inclinazione media più tenera, perché i 7500 metri verso il Col de Couz salgono al 2.8% appena. A quel punto si saranno percorsi i primi 60 Km di gara e poco meno di 25 Km più avanti si affronterà la seconda delle tre ascese in programma, quella della Placette, 4 Km al 3.7% coronati da un traguardo volante “semplice”, di quelli che non fornisco abbuoni ma che sono validi solo per la classifica della maglia verde. Le pendenze più elevate di giornata oggi s’incontreranno a 36 Km dal traguardo, ma nemmeno i 5 Km che conducono alle porte del piccolo comune di Beauregard-Baret sono temibili perché le inclinazioni si tengono sempre sotto il 4%. In soldoni, oggi difficilmente si scapperà dal controllo delle formazioni degli sprinter che nel tratto conclusivo avranno parecchi porzioni di strada a loro favore nell’andare a riprendere i fuggitivi di giornata, in particolar modo nei 20 Km in lievissima ma costante discesa che termineranno in vista degli ultimi 11 Km, quando la strada tornerà a essere perfettamente pianeggiante.

Il “chiosco degli innamorati” a Valence e l’altimetria della decima tappa (structurae.net)
L’ANGOLO DELLA STORIA
Valence è il capoluogo del dipartimento della Drôme ma, nonostante questo importante ruolo istituzionale, è un centro che il Tour ha “snobbato” spesso se si pensa che in 118 anni sono state soltanto tre le tappe che qui sono terminate. La prima volta accadde nel 1996 al termine di una frazione di media montagna scattata da Gap e che vide andare in porto una fuga di giornata a più voci, la più squillante della quali fu quella del colombiano José Jaime González, noto con il soprannome di “Chepe”, che al traguardo precedette di un amen lo spagnolo Manuel Fernández e l’italiano Alberto Elli. Ci sarà un arrivo allo sprint nel 2015, quando a transitare lestamente sulla linea d’arrivo sarà il “Gorilla” André Greipel davanti al connazionale John Degenkolb e al norvegese Alexander Kristoff. E una volta porrà termine alla tappa di Valence anche nel 2018, quando sarà lo slovacco Peter Sagan ad aver ragione degli avversari precedendo ancora Kristoff e il transalpino Arnaud Démare.
METEO TOUR
Le previsioni meteo per la tappa del giorno
Albertville : pioggia modesta e schiarite (0.2 mm), 25.7°C (percepiti 27°C), vento moderato da WSW (11-12 km/h), umidità al 75%
Chambéry (Km 41.7) : pioggia modesta e schiarite (0.1 mm), 25.6°C (percepiti 27°C), vento debole da W (8-10 km/h), umidità al 72%
La Placette (traguardo volante – 82.3 Km): temporale con pioggia moderata e schiarite (0.6 mm), 25.1°C (percepiti 26°C), vento debole da NW (8 km/h), umidità al 74%
Valence: cielo coperto, 20.8°C, vento debole da NNW (6-9 km/h), umidità al 62%
GLI ORARI DEL TOUR
13.00: inizio diretta su Eurosport1
13.05: partenza da Albertville
13.20: partenza ufficiale
14.00: inizio diretta su RAI 2 (a circa 27 Km dalla partenza)
14.35-14.45: scollinamento Col de Couz
15.05-15.15: traguardo volante de La Placette
17.20-17.45: arrivo a Valence
TOURALCONTRARIO
Ordine d’arrivo della nona tappa, Cluses – Tignes
1° Greg Van Avermaet
2° Amund Grøndahl Jansen s.t.
3° Jelle Wallays s.t.
4° Victor Campenaerts s.t.
5° Andrè Greipel a 47″
Miglior italiano: Daniel Oss, 46° a 5′38″
Classifica generale
1° Roger Kluge
2° Daniel McLay a 2′16″
3° Amund Grøndahl Jansen a 3′54″
4° Clément Russo a 5′42″
5° Marc Hirschi a 7′28″
Miglior italiano: Daniel Oss, 27° a 21′41″
STRAFALGAR SQUARE
L’angolo degli strafalcioni dei telecronisti
Conti: “Tappa ancora una volta durissime”
Amadio: “Ha creato diversi corridori con cadute importanti”
De Luca: “Wouter van Poels” (Wouter Poels)
Garzelli: “Il vincitore di ieri Wouter Poels” (ieri ha vinto Dylan Teuns)
De Luca: “Tutti si sentono in voglia di andare in fuga”
Garzelli: “Oggi si va in alto con una discesa molto lunga”
De Luca: “Andiamo a vedere le immagini conseguenti alla caduta”
De Luca: “Gare di tre settimane che si vincono salendo sul podio a Parigi” (allora tanto vale effettuare solo la tappa conclusiva)
Conti: “Sul Puy de Dome Gimondi ha staccato il Tour”
Conti: “Gimondi è un campione, la gente ha fascino”
Garzelli: “La sfortuna del ritiro della caduta”
Garzelli: “Colbrelli gli pianta un urlo”
De Luca: “Teuns, ragazzo progigio”
De Luca: “È sparito dagli occhi della telecamera”
Garzelli: “La bicicletta con il numero sulla bicicletta”
Garzelli: “A baso di carboidrati”
De Luca: “I visi dei corridori che fanno parte della maglia gialla£
Garzelli: “Ha passato a doppia velocità Mattia Cattaneo a Nairo Quintana”
De Luca: “Classifica generuale”
De Luca (commentando lo scatto di Pogacar): “È la fotografia della differenza del divario”
De Luca: “Va a vincere la sua prima vittoria al Tour”
De Luca: “Quinto e sesto di tappa Tadej Pocagar”
Televideo: “Guillamene Martin” (terza o quarta grafia diversa per il nome di Guillaume Martin)
DISCOTOUR
Ma che musica maestro (Raffaella Carrà)
IL DOMINIO DI VAN DER BREGGEN CONTINUA ALLE CASCATE DEL TOCE
Anna Van der Breggen (SD Worx) ha dominato anche la cronoscalata del Giro Rosa 2021 aumentando il suo vantaggio su tutte le rivali, ormai ridotte alle sue compagne di squadra Ashleigh Moolman-Pasio e Demi Vollering. Al secondo posto di tappa proprio Vollering e al terzo Grace Brown (Team BikeExchange), mentre Marta Cavalli (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope) era la miglior italiana con il suo quinto posto di giornata.
La quarta tappa del Giro Rosa 2021 prevedeva una cronoscalata impegnativa da Formazza alle Cascate del Toce di 11 chilometri.
La corsa si è svolta in tre tronconi alternati da cinquanta minuti di pausa per permettere il rientro delle ammiraglie e moto alla partenza. Nella prima tranche di partenze era Sara Casasola (Isolmant-Premac-Vittoria) a far segnare il miglior tempo in 28 minuti e 49 secondi. Era però Grace Brown (Team BikeExchange) nel secondo troncone di partenze a far segnare un tempo incisivo con una prestazione maiuscola in 26 minuti e 14 secondi andando a demolire tutti i precedenti passaggi. Questo tempo resisteva a diversi attacchi di atlete in classifica con Marta Cavalli (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope) tra le più vicine a 37 secondi di ritardo, chiudendo alla fine al quinto posto. Demi Vollering (SD Worx) era invece la prima atleta a riuscire a battere il miglior tempo con 26 minuti e 13 secondi, seguita da Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) che invece si collocava subito alle spalle di Brown con 24 secondi di ritardo da Vollering. La sfilata della SD Worx terminava con la maglia rosa Anna Van der Breggen che sfondava il muro dei 25 minuti riuscendo a rifilare ben un minuto e sei secondi sulla compagna di squadra portando il suo bottino a due minuti e 51 su Moolman-Pasio, 3’03” su Demi Vollering, 5’33” su Elizabeth Deignan (Trek-Segafredo) e 6’12” su Elise Chabbey (Canyon-SRAM Racing) con Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT Pro Cycling) 6° a 6’35”, prima delle italiane. Rimane il rammarico per la disastrosa cronosquadre della FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope che ha compromesso la classifica di Cavalli, altrimenti unica atleta in grado di contendere il podio alla SD Worx.
Carlo Toniatti.

Anna van der Breggen festeggia il suo secondo successo in questa edizione (Getty Images Sport)
05-07-2021
luglio 5, 2021 by Redazione
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TOUR DE FRANCE
Giorno di riposo
GIRO D’ITALIA FEMMINILE INTERNAZIONALE
L’olandese Anna Van der Breggen (SD Worx) si è imposta nella quarta tappa, cronoscalata Formazza (Fondovalle) – Cascata del Toce (Riale), percorrendo 11.2 Km in 24′57″, alla media di 26.934 Km/h. Ha preceduto di 1′06″ la connazionale Demi Vollering (SD Worx) e di 1′17″ l’australiana Grace Brown (Team BikeExchange). Migliore italiana Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope), 5° a 1′54″. La Van der Breggen è ancora in maglia rosa con 2′51″ sulla sudafricana Ashleigh Moolman-Pasio (SD Worx) e 3′03″ sulla Vollering. Migliore italiana Erica Magnaldi (Ceratizit-WNT Pro Cycling), 6° a 6′35″
SIBIU CYCLING TOUR (Romania)
Il francese Alexis Guérin (Team Vorarlberg) si è imposto nella seconda tappa, Sibiu – Bâlea Lac, percorrendo 187.5 Km in 4h50′01″, alla media di 38.791 Km/h. Ha preceduto di 11″ gli italiani Giovanni Aleotti (Bora-Hansgrohe) e Fabio Aru (Team Qhubeka NextHash). Aleotti è ancora leader della classifica con 19″ su Aru e 26″ sul ceco Michal Schlegel (Elkov – Kasper)
TOUR OF BULGARIA
Il belga Timo Kielich (Alpecin-Fenix Development Team) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Karnobat – Gabrovo, percorrendo 188 Km in 4h26′01″, alla media di 42.403 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Mirco Maestri (Bardiani-CSF-Faizanè) e il connazionale Ayco Bastiaens (Alpecin-Fenix Development Team). Il tedesco Immanuel Stark (P&S Metalltechnik) si impone in classifica con 34″ sul connazionale Georg Steinhauser (Tirol KTM Cycling Team) e 39″ su Kielich. Miglior italiano Alessandro Monaco (Bardiani-CSF-Faizanè), 14° a 1′19″
TOUR 2021 – LE PAGELLE DELLA PRIMA SETTIMANA
luglio 5, 2021 by Redazione
Filed under Approfondimenti
Conclusi i primi nove giorni del Tour 2021 vi proponiamo le pagelle dei grandi favoriti e dei protagonisti della prima settimana di corsa
TADEJ POGACAR: Ammazza letteralmente il Tour de France. A meno di un cataclisma lo vedremo a Parigi in maglia gialla. Dominatore. Voto 9
MARK CAVENDISH: A 36 anni continua a stupire vincendo ben 2 tappe. Voto 7,5
BEN O’CONNOR: Con un’azione prorompente vince partendo dalla fuga di giornata la tappa con arrivo a Tignes. La vittoria lo proietta al secondo posto in classifica generale alle spalle di Pogacar. Voto 7
DYLAN TEUNS: Il belga vince una della tappe più belle e significative del Tour de France. Voto 7
JULIAN ALAPHILIPPE: Prima maglia gialla del Tour, inizia bene poi va calando. Voto 6,5
JONAS VINGEGAARD: La strada lo nomina capitano in casa Jumbo e lui non si tira indietro. Voto 6,5
MATHIEU VAN DER POEL: A Mûr-de-Bretagne prende tappa e maglia gialla, poi si ritira per prepararsi al meglio in vista delle Olimpiadi. Per questo mezzo punto in meno in pagella. Voto 6,5
MATEJ MOHORIC: La vittoria a Le Creusot cancella dagli occhi la brutta caduta subita al Giro. Voto 6,5
MATTIA CATTANEO: Un guerriero. Il corridore della Deceuninck lotta e raccoglie bei piazzamenti in una settimana dove si è contraddistinto per il carattere combattivo. Voto 6,5
SONNY COLBRELLI: Sorprende il terzo posto di tappa a Tignes. In lotta anche per la maglia verde. Voto 6,5
TIM MERLIER: Corre da separato in casa Alpecin e nonostante questo riesce a vincere a Pontivy. Voto 6,5
WILCO KELDERMAN: Con la sua regolarità e con i ritiri dei diretti avversari non sorprendiamoci di vederlo a lottare per il podio finale. VOTO: 6,5
DAVIDE FORMOLO: Si mette a disposizione di Pogacar di buona lena per dettare il ritmo in testa al gruppo quando c’è da fare selezione. Voto 6
ENRIC MAS: Con generosità lotta per un posto d’onore nella classifica generale. Voto 6
JASPER PHILIPSEN: Per politiche interne di squadra si ritrova capitano nelle volate. Van der Poel lo lancia sempre in posizione ideale, ma non riesce a sfruttare il vantaggio. Voto 6
NACER BOUHANNI: Dopo un anno tribolato si rivede nelle volate, dove raccoglie piazzamenti importanti. Voto 6
RICHARD CARAPAZ: L’ ecuadoriano è l’unico che può infastidire Pogacar, compito arduo considerando il ritardo di 5 minuti accumulato nella prima settimana. Voto 6
RIGOBERTO URAN: La sua costanza e regolarità continuano a regalargli piazzamenti importanti in classifica generale. Voto 6
MICHAEL MATTHEWS: Non appare brillantissimo come nei giorni migliori ma è pur sempre in lotta per la maglia verde. Voto 6
MICHAEL WOODS: Combattivo, ma gli manca la stoccata finale. Voto 6
NAIRO QUINTANA: Non ha le gambe di qualche anno fa e subisce il ritmo dei migliori scalatori presenti in Francia. Quando va in fuga non dà mai l’impressione di farcela e puntualmente non si smentisce. Leader della classifica scalatori, riuscirà a difendere il primato? Voto 5,5
VINCENZO NIBALI: Fuori classifica, prova ad andare in fuga per mettere chilometri nelle gambe. Il risultato è mediocre. Voto 5,5
WOUT VAN AERT: Roglic gli chiede lavoro, ma nonostante ciò una prima settimana non all’altezza per il fuoriclasse belga. Voto 5,5
GERAINT THOMAS: Doveva dividersi i ruoli di capitano con Carapaz, cadute e imprevisti vari nei limitano il rendimento. Voto 5
MIGUEL ANGEL LOPEZ: Il suo nome ormai è sinonimo di caduta. Voto 5
PETER SAGAN: Ombra dei giorni gloriosi. Voto 5
TAO GEOGHEGAN HART: Si tira fuori dai giochi in casa Ineos già dalla prima tappa. Voto 5
ARNAUD DEMARE: Un quarto posto di tappa è davvero poco per uno dei beniamini di casa. Voto 4,5
JAKOB FUGLSANG: Una prima parte di Tour completamente anonima. Voto 4,5
PRIMOZ ROGLIC: La sfortuna lo colpisce più volte finché si arrende e dice basta. Voto S.V.
Luigi Giglio
O’CONNOR ATTACCA LA MAGLIA GIALLA, GRANDI PRESTAZIONI DI CATTANEO E COLBRELLI
O’Connor parte in fuga dal mattino e vince la tappa in solitaria andando vicino alla maglia gialla. Pogacar, nel finale, distanzia ancora di più i diretti avversari. Grande prestazione di Cattaneo che fa un grande finale e centra il secondo posto e di Sonny Colbreli che, su un terreno non adatto alle sue caratteristiche, centra la terza posizione e insidia la maglia verde.
La tappa di oggi ha dato innanzitutto una conferma.
La squadra di Tadej Pogacar non è né la Ineos degli anni passati, né la Jumbo dello scorso anno. I gregari della maglia gialla si sono impegnati al massimo nella tappa di oggi ed hanno offerto una buonissima prestazione, tuttavia il loro ritmo sulla salita finale era inferiore a quello del vincitore di tappa e, quando gli Ineos hanno alzato la velocità, gli uomini del capoclassifica si sono staccati subito.
Ovviamente, con una maglia gialla in queste condizioni, l’importanza della squadra è relativa, però si tratta comunque di controllare la corsa, oggi senza l’accelerazione degli Ineos prima e della maglia gialla poi, O’Connor si sarebbe trovato in testa alla generale.
Ora situazioni come queste potrebbero non rappresentare un problema ma, in una corsa di tre settimane, potrebbero sempre esserci insidie nascoste. Baste ad esempio rimanere fuori da un ventaglio ed ecco che avere una squadra forte diventa fondamentale.
Pogacar, che è consapevole che il Tour è ancora lungo, ha accelerato nel finale per guadagnare ancora di più sui diretti avversari. Si è trattato di un attacco negli ultimissimi chilometri solo per incrementare un poco la sua riserva di tempo in generale.
Tra gli uomini di classifica, si sono verificati comunque dei divari, anche se non enormi ma hanno rimescolato ancora le carte. Gaudu e Lutsenko hanno perso terreno nei confronti di Mas Carapaz e Uran. Van Aert è saltato come ampiamente preventivato, mentre Thomas si è ripreso abbastanza bene, tanto da fare una bella accelerata sulla salita finale per favorire Carapaz.
Molti corridori hanno rischiato di finire fuori tempo massimo, Cavendish stesso è arrivato al pelo e resterà un difficile avversario di Colbreli per la conquista della maglia verde.
Nairo Quintana, in fuga, ha conquistato la maglia a pois, andando a sprintare sui gran premi della montagna, ma ha pagato lo sforzo nella salita finale cedendo diversi minuti.
Ritiro per Van der Poel e per Primoz Roglic. Se per l’olandese il ritiro era ampiamente preventivato, visto che l’obbiettivo principale dell’ex maglia gialla sono le olimpiadi nipponiche, per quanto riguarda Primoz Roglic la notizia sorprende e certamente delude gli appassionati.
Non si conoscono in realtà le conseguenze della caduta tuttavia, la prova a cronometro e le tappe affrontate fanno pensare che non si sia trattato di una caduta tale da causare un ritiro a giorni di distanza. Sembra più un ritiro determinato da una carenza di condizione. I campioni veri però in questi casi tengono duro, rimangono in corsa e cercano di recuperare per tentare di trovare l’acuto in una tappa e dimostrare di saper tenere duro anche nelle difficoltà.
La tappa di oggi era breve, ma è stata molto dura perché si è svolta quasi interamente sotto una pioggia torrenziale ed è stata corsa ad elevate andature.
Subito dopo il traguardo volante, si forma la fuga di un numeroso gruppo di atleti: Guillaume Martin (COF), Ben O’Connor (ACT), Wouter Poels (TBV), Bauke Mollema (TFS), Dylan Teuns (TBV), Mattia Cattaneo (DQT), Louis Meintjes (IWG), Jakob Fuglsang (APT), Julian Alaphilippe (DQT), Franck Bonnamour (BBK), Kenny Elissonde (TFS), Quentin Pacher (BBK), Pierre Latour (TEN), Lucas Hamilton (BEX), Ruben Guerreiro (EFN), Sergio Higuita (EFN), Simon Geschke (COF), Sonny Colbrelli (TBV), Patrick Konrad (BOH), Pierre Rolland (BBK), Stefan Küng (GFC), Daniel Martin (ISN), Víctor De La Parte (TEN), Dylan van Baarle (IGD), Alex Aranburu (APT), Warren Barguil (ARK), Sepp Kuss (TJV), Fabien Doubey (TEN), Luka Mezgec (BEX), Nils Politt (BOH), Anthony Perez (COF) e Christopher Juul-Jensen (BEX), Kasper Asgreen (DQT), Matej Mohorič (TBV), Julien Bernard (TFS), Élie Gesbert (ARK) e Michael Matthews (BEX), Nairo Quintana (ARK), Michael Woods (ISN) e Omar Fraile (APT).
Si tratta d nomi importanti, ci sono ottimi scalatori come Quintana e Barguil, passisti come Kung, uomini da classiche come Alaphilippe, atleti in forma come Mohoric e Cattaneo e anche Sonny Colbrelli che, considerato che non può concorrere nelle volate di gruppo con Cavendish, cerca di guadagnare punti per la maglia verde in modo alternativo. Il meglio piazzato in generale è O’Connor, con un ritardo di 8 minuti dalla vetta delle generale.
Sul Col de Saisies, si porta in avanscoperta Poels per difendere la maglia a pois ed alle sue spalle si forma un drappello con Woods Quintana e O’Connor. Il colombiano tenta di andare a riprendere Poels per guadagnare punti per la maglia verde, ma non riesce a sopravanzare l’avversario sul GPM per pochi centimetri.
Nella discesa, il drappello si ricompatta e si aggiunge anche Hamilton che era rimasto nelle retrovie.
Sul Col du Pre, salita più dura di giornata, cede Poels, mentre Quintana allunga per prendere i punti per la maglia a pois, nella discesa, viene raggiunto da Higuita e O’Connor. Il gruppone degli inseguitori si assottiglia sempre di più e perde terreno e lo stesso discorso vale per il gruppo della maglia gialla che viaggia con un ritardo di circa 8 minuti.
Nella discesa del Cormet de Roseland, O’Connor perde terreno ma si riporta sui colombiani nel tratto d falsopiano che precede la lunghissima salita finale verso gli oltre 2000 metri di Tignes.
A inizio salita, gli inseguitori pagano oltre 4 minuti alla testa, mentre il gruppo maglia gialla ha un ritardo doppio.
Quintana cede quasi subito sulle prime rampe, mentre Higuita si staccherà poco più avanti ma patirà una crisi più grave del connazionale che lo riprenderà e lo staccherà.
O’Connor procede ad un ritmo addirittura superiore a quello degli UAE, tanto che gli Ineos si portano in tesa non solo per preparare il terreno ad un attacco di Carapaz, ma forse anche per evitare che Pogacar lasci la maglia gialla ad O’Connor così da non dover far lavorare la propria squadra per controllare la corsa.
O’Connor trionfa in solitaria grazie ad una azione davvero efficace lungo tutti gli oltre 20 Km della salita finale.
Nel gruppo degli inseguitori, viene fuori Mattia Cattaneo, splendido nella seconda parte della salita, stacca tutti con il lungo rapporto, riprende e stacca Quintana che aveva iniziato la salita con oltre 4 minuti di vantaggio e va a prendersi il secondo posto. Dietro di lui, uno splendido Sonny Colbrelli che, pur non essendo uno scalatore, precede Guillam Martin e guadagna punti importanti per la maglia verde. Splendido momento di forma per il campione italiano che sta onorando al meglio la maglia tricolore.
Nel gruppo uomini di classifica, dopo l’accelerata di Castroviejo prima e di Thomas poi, rimangono Carapaz, Pogacar, Gaudu, Kelderman, Lutsenko, Valverde, Bilbao, Uran, Mas e Vingegaard. Il leader della Ineos prova una accelerata, ma Pogacar risponde e parte in contropiede, staccando tutti inesorabilmente. Dietro di lui Carapaz, Vingegaard, Mas e Uran si avvantaggiano su Kelderman Gaudu e Lutsenko.
In generale ora O’Connor è secondo a due minuti da Pogacar, poi ci sono Uran Vingegaard Carapaz, Mas e Kelderman con ritardi tra i 5 e i 6 minuti, mentre Lutsenko, Martin e Gaudu hanno ritardi superiori. Primo degli italiani Cattaneo dodicesimo a 11 minuti.
Colbrelli terzo nella classifica della maglia verde con 121 punti.
Domani giorno di riposo, martedì tappa interlocutoria tra Albertville e Valence, mentre mercoledì andrà in scena la doppia scalata del Ventoux da due versanti diversi che si riuniscono a Chalet Reynard proprio dove finisce la vegetazione ed inizia il tratto esposto ai venti.
Benedetto Ciccarone

La vittoria di O'Connor nel tappone alpino di Tignes (Getty Images)