LA TAPPA DEL GIORNO: SALAS – ALTU D’EL GAMONITEIRU
settembre 2, 2021 by Redazione
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È l’ultima tappa di montagna della Vuelta 2021, ma pare difficile alla luce dell’impresa di ieri ai Laghi di Covandonga mettere in discussione il primato di Roglic. La salita finale, però, è molto dura e lo saranno anche le altre ascese inserite sul percorso: lo sloveno dovrà correre con molto attenzione, avendo ieri buttato sul piatto molte energie
Gamoniteiru è un nome che a sentirlo pronunciare fa quasi paura. E ancora più mette i brividi sapere che quello è il culmine di una salita parente strettissima del tremendo Angliru, non solo per le difficoltà ma anche perchè appartengono al medesimo massiccio montuoso. La strada dell’Angliru risale la “face nord”, quella del Gamoniteiru si trova esattamente dalla parte opposta e appena 4 Km in linea d’aria separano il piazzale dove termina la prima dal luogo dove si concluderà l’ultima tappa di montagna della Vuelta 2021. Le due salite non sono solo parenti ma anche quasi gemelle perchè l’Angliru misura 13.2 Km e sale al 9.4% medio, mentre quella che si affronterà oggi alla Vuelta è di quasi un chilometro più lunga (14.6 Km per la precisione) e presenta una pendenza media leggermente superiore (9.8%), anche se il top continua a rimanere l’altra salita in virtù di un tratto finale estremamente duro, con inclinazioni che arrivano al 23%. Raggiunge al massimo il 17% il Gamoniteiru, che si affronterà al termine di una frazione di circa 163 Km che proporrà altre due salite molto impegnative, cominciando con il Puerto de San Lorenzo (10 Km all’8.5%), che si dovrà scavalcare a 54 Km dalla partenza. Una trentina di chilometri più avanti si salirà una prima volta sull’Alto de la Cobertoria, affrontandone in questa occasione il versante occidentale (7.9 Km all.97%) e scendendo per quello orientale, che sarà percorso in salita nel finale, costituendo questo il tratto iniziale dell’impegnativa ascesa diretta al Gamoniteiru. Dopo l’impresa di ventiquattrore fa ai Lagos de Covadonga Roglic parrebbe nella classica botte di ferro, ma con un percorso del genere anche lo sloveno dovrà stare molto attento a parare gli attacchi degli avversari, perchè con l’impresa di ieri ha speso parecchie energie
METEO
Salas : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 22.2°C (percepiti 23°C), vento debole da NNW (6 km/h), umidità al 76%
La Pola – 1° passaggio (Km 59) : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 24.1°C (percepiti 25°), vento debole da NNW (9 km/h), umidità al 66%
La Pola – 2° passaggio (inizio salita finale) : poco nuvoloso con possibilità di deboli e isolate precipitazioni, 23.9°C, vento debole da N (10 km/h), umidità al 67%
Altu d’El Gamoniteiru: previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
12.35: inizio diretta su Eurosport 1 (3 minuti prima della partenza)
12.38: partenza da Salas
13.07: chilometro 0
14.15-14.25: inizio salita Puertu de San Llaurienzu
14.30-14.40: scollinamento Puertu de San Llaurienzu
15.15-15.35: traguardo volante di Bárzana e inizio salita Altu de la Cobertoria
15.35-15.50: scollinamento Altu de la Cobertoria
16.40-17.10: scollinamento Altu la Segá o del Cordal
16.55-17.20: inizio salita finale
17.15-17.45: arrivo sull’Altu d’El Gamoniteiru
L’ANGOLO DELLA STORIA
Il Gamoniteiru è una novità a metà perchè, se il tratto finale della salita non è mai stato percorso prima in nessuna corsa ciclistica, la prima parte dell’ascesa finale è una vecchia conoscenza della Vuelta. La cima all’Alto della Cobertoria, punto dove si stacca la strada diretta alla cima del monte, in dodici occasioni ha assegnato i punti per la classifica dei Gran Premi della Montagna e una volta fu stabilito di far terminare lì una frazione della corsa spagnola. La prima scalata risale al 1988, quando fu inserita nel tracciato della León – Estación Valgrande Pajares, tappa vinta dallo spagnolo Álvaro Pino dopo che la vetta della Cobertoria era stata conquistata per primo dal colombiano Carlos Maria Jaramillo. Nell’albo d’oro di quest’ascesa asturiana a Jaramillo sono quindi succeduti lo spagnolo Jesús Montoya nel 1990, il suo connazionale Pedro Delgado nel 1993, il francese Laurent Jalabert nel 1997, il portoghese Orlando Rodrigues nel 1999, il kazako Alexandre Vinokurov nel 2006 (l’anno dell’arrivo di tappa), lo spagnolo Luis Léon Sánchez nel 2010, il belga Thomas De Gendt nel 2012, ancora Sánchez nel 2014, il lussemburghese Frank Schleck nel 2015 e il polacco Tomasz Marczynski nel 2017, mentre nel 2019 a transitare per primo in testa è stato Geoffrey Bouchard, lo scalatore francese che quest’anno si è aggiudaticato la classifica dei Gran Premi della Montagna al Giro d’Italia.

La cima del Gamoniteiru e l’altimetria della diciottesima tappa (fusionasturias.com)
ROGLIC SHOW AI LAGHI DI COVADONGA. TAPPA E MAGLIA PER LO SLOVENO
In una delle tappe più attese della Vuelta 2021, Primoz Roglic (Team Jumbo Visma) scatta sulla seconda scalata della Collada Llomena insieme ad Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers). La coppia va d’amore e d’accordo fino a 7 km dalla conclusione, quando nel tratto più difficile della salita verso i Laghi di Covadonga lo sloveno fa il vuoto involandosi verso la vittoria di tappa ed indossando, probabilmente ipotecandola, la maglia rossa.
La Vuelta 2021 offre oggi una tappa che può dare delle indicazioni precise su chi può davvero aspirare alla maglia rossa, a cinque tappe dal termine. I 186 km da Unquera ai Laghi di Covadonga iniziano con un facile GPM di terza categoria ma le difficoltà verranno più avanti con la doppia scalata della Collada Llomena di prima categoria e soprattutto con l’ascesa finale, un classico della Vuelta, la cui lunghezza supera i 12 km. Il tratto più duro è tra il quarto ed il settimo km, dove non si scende mai sotto il 10%. Se i big di classifica decidono di fare corsa dura, non vorremmo essere nei panni di Christian Eiking (Team Intermarchè Wanty Gobert), la cui maglia rossa oggi dovrebbe traballare non poco. Dopo la partenza da Unquera la corsa si animava immediatamente ed il primo attacco era portato da sei ciclisti: Cesare Benedetti (Team Bora Hansgrohe), Pelayo Sanchez (Team Burgos BH), Mauri Vansevenant (Team Deceuninck Quick Step), Dylan Sunderland (Team Qhubeka NextHash), Arnaud Demare ed Olivier Le Gac (Team Groupama FDJ). Il gruppo reagiva immediatamente ed annullava questo primo tentativo di fuga. Sull’Altu de Hortiguero, posto al kn 37.3, il gruppo transitava compatto ed il primo a scollinare era Jan Polanc (UAE Team Emirates). Il gruppo restava compatto e si attendeva ormai la prima scalata sulla Collada Llomena per vedere qualche movimento più deciso. E così sulle prime rampe della suddetta salita si staccava una ventina di ciclisti. In tutto erano in diciotto: Angel Madrazo (Team Burgos BH), Jay Vine (Team Alpecin Fenix), Jonathan Lastra, Julen Amezqueta e Jefferson Cepeda (Team Caja Rural), Jesus Herrada (Team Cofidis), Dylan Van Baarle (Team INEOS Grenadiers), Sylvain Moniquet (Team Lotto Soudal), Diego Camargo (Team EF Education Nippo), Mikel Bizkarra (Team Euskaltel Euskadi), Michael Matthews e Mikel Nieve (Team BikeExchange), Nico Denz (Team DSM), Fabio Aru e Sergio Henao (Team Qhubeka NextHash), Matteo Trentin e David de la Cruz (UAE Team Emirates). La presenza di De la Cruz, a poco più di 7 minuti di ritardo in classifica generale da Eiking, non faceva dilatare troppo il vantaggio della fuga, che si manteneva intorno ai 2 minuti. Alle spalle del drappello di testa alcuni ciclisti provavano a staccarsi a loro volta dal gruppo maglia rossa. Tra i più attivi era Mikel Landa (Team Bahrain Victorius) che raggiungeva la testa della corsa quando mancavano 2 km circa allo scollinamento insieme a Michael Storer (Team DSM). Era proprio l’australiano che scollinava in prima posizione ma il gruppo maglia rossa, soprattutto grazie ad una decisa accelerazione del Team INEOS, annullava la fuga prima della seconda scalata verso la Collada Llomena. Questa volta INEOS e Jumbo Visma mantenevano una velocità elevata che non permetteva a nessuno di scattare. Erano anzi proprio Primoz Roglic (Jumbo Visma) ed Egan Bernal (Team INEOS Grenadiers) ad aprire le danze degli attacchi a circa 5 km dallo scollinamento. Lo sloveno ed il colombiano erano seguiti da Miguel Angel Lopez (Team Movistar) a una decina di secondi di ritardo. Più dietro era segnalato il gruppo con gli altri big della generale, tra cui Enric Mas (Team Movistar), Jack Haig (Team Bahrain Victorious), Guillaume Martin (Team Cofidis) ed Adam Yates (Team INEOS Grenadiers). Chi invece aveva ormai irrimediabilmente perso contatto era la maglia rossa Christian Eiking, ad oltre 1 minuto e mezzo di ritardo dalla coppia al comando. Bernal scollinava in prima posizione. A 45 km dall’arrivo Roglic e Bernal avevano 1 minuto e 15 secondi di vantaggio su 14 ciclisti, i meglio piazzati in classifica generale oltre a Wout Poels (Team Bahrain Victorious), Ben Zwieoff (Team Bora Hansgrohe) e Clement Champoussin (Team AG2R Citroen). Bernal si aggiudicava il traguardo volante di Cangas de Onis posto al km 163.6 mentre Felix Grossschartner(Bora Hansgrohe), facente parte del gruppo inseguitore, era costretto a fermarsi a bordo strada dopo essere stato vittima di una scivolata in una curva verso destra. Roglic e Bernal iniziavano la salita finale verso i Laghi di Covadonga con 1 minuto e 30 secondi di vantaggio sul gruppo inseguitore tirato dagli uomini della Bahrain Victorious. A 10 km dalla conclusione la coppia di testa manteneva ancora quasi 1 minuto e mezzo di vantaggio mentre dal gruppo inseguitore si staccava Guillaume Martin (Team Cofidis). Roglic staccava Bernal a meno di 7 km dall’arrivo, nel tratto più duro della salita. Lo sloveno si involata nella pioggia e nella nebbia verso la vittoria di tappa e soprattutto verso la maglia rossa che a questo punto difficilmente gli sarebbe stata tolta nelle ultime tappe. Roglic tagliava il traguardo con 1 minuto e 35 di vantaggio sul compagno di squadra Seppe Kuss che regolava il gruppetto degli inseguitori davanti a Miguel Angel Lopez (Team Movistar). Chiudevano la top five Adam Yates (Team INEOS Grenadiers) in quarta posizione e Jack Haig (Team Bahrain Victorious) in quinta posizione. Roglic ritorna a vestire la maglia rossa con 2 minuti e 22 secondi di vantaggio su Mas e 3 minuti e 11 secondi di vantaggio su Lopez. Domani è in programma la diciottesima tappa, probabilmente la più dura della Vuelta 2021, da Salas all’Altu d’El Gamoniteiru. Dopo tre GPM, due di prima ed uno di seconda categoria, si affronta la salita finale, un vero ‘mostro’ lungo oltre 14 km al 9.6 di pendenza media con punte del 17%. Se oggi la Vuelta si è decisa al 70%, domani si deciderà al 99%, con Roglic che potrà sferrare l’attacco finale.
Giuseppe Scarfone

Primoz Roglic vince ai Laghi di Covadonga (foto: Bettini Photo)
01-10-2021
settembre 1, 2021 by Redazione
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VUELTA A ESPAÑA
Lo sloveno Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) si è imposto nella diciassettesima tappa,Unquera – Lagos de Covadonga, percorrendo 185.8 Km in 4h34′45″, alla media di 40.575 Km/h. Ha preceduto di 1′35″ lo statunitense Sepp Kuss (Jumbo-Visma) e il colombiano Miguel Ángel López Moreno (Movistar Team). Miglior italiano Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), 28° a 11′45″. Roglič è tornato maglia rossa con 2′22″ sullo spagnolo Enric Mas Nicolau (Movistar Team) e 3′11″ su López Moreno . Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain Victorious), 20° a 49′08″
BENELUX TOUR
L’olandese Taco van der Hoorn (Intermarché-Wanty-Gobert) si è imposto nella terza tappa, Essen – Hoogerheide, percorrendo 168.3 Km in 3h40′23″, alla media di 45.82 Km/h. Ha preceduto allo sprint il norvegese Mathias Norsgaard Jørgensen (Movistar Team) e l’australiano Luke Durbridge (Team BikeExchange). Miglior italiano Samuele Battistella (Astana-Premier Tech), 4°. L’elvetico Stefan Bissegger (EF Education-NIPPO) è
ancora leader della classifica con 19″ sul danese Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick Step) e 20″ sul connazionale Stefan Küng (Groupama-FDJ). Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious), 9° a 42″
TURUL ROMANIEI
Il polacco Patryk Stosz (Voster ATS Team) si è imposto nella prima tappa, Timișoara – Deva, percorrendo 201.5 Km in 4h33′16″, alla media di 44.242 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Lucas Carstensen (Bike Aid) e il serbo Dušan Rajović (nazionale serba). Miglior italiano Andrea Guardini (Giotti Victoria-Savini Due), 7°. Il rumeno Daniel Crista (nazionale rumena) è il nuovo leader della classifica con 7″ sull’ungherese János Pelikán (Androni Giocattoli-Sidermec) e 9″ su Stosz. Miglior italiano Federico Burchio (Work Service Dynatek Vega), 14° a 18″
BENELUX TOUR, È LA VOLTA DI TACO VAN DER HOORN
L’olandese Taco van der Hoorn ha vinto la terza tappa del Benelux Tour davanti a Norsgaard e Durbridge. Quarto posto per Samuele Battistella.
Il numero tre deve portare bene all’olandese Taco van der Hoorn. L’alfiere della Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux ha centrato oggi il successo nella terza tappa del Benelux Tour, così come gli era accaduto il 10 maggio a Canale in conclusione della terza tappa del Giro d’Italia. Alle spalle del corridore olandese si sono piazzati nell’ordine Mathias Norsgaard (Movistar Team), Luke Durbridge (Team BikeExchange), Samuele Battistella (Astana – Premier Tech) e Thimo Willems (Sport Vlaanderen – Baloise), con i quali era andato in fuga dopo 10 km di gara. Nel gruppo dei fuggitivi in prima faceva parte anche Arjen Livyns (Bingoal Pauwels Sauces), rialzatosi quando mancava un centinaio di chilometri al termine, dopo esser transitato in testa al traguardo volante valido per la classifica del SUPER 8, da lui comandata.
Dopo 3” lo slovacco Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) ha regolato il gruppo inseguitore precedendo velocisti di razza come Phil Bauhaus (Bahrain – Victorious), Danny van Poppel (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), e Caleb Ewan (Lotto Soudal).
Dopo questa terza tappa nulla di invariato al vertice della classifica generale dove il vincitore di ieri Stefan Bissegger (EF Education – Nippo) precede sempre Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick Step) e Stefan Küng (Groupama-FDJ).
Domani si disputerà la prima tappa interamente disegnata in territorio belga, 166 Km pianeggiante per andare da Aalter al classico traguardo di Ardooie, presenza fissa di questa corsa sin dal 2008.
Mario Prato

Dal Piemonte al Benelux, la vittoria di tappa oggi è ancora per Taco van der Hoorn (foto Bettini)
BISSEGGER SU AFFINI E KÜNG NELLA CRONOMETRO DEL BENELUX TOUR
L’elvetico Stefan Bissegger è stato il più veloce nella seconda tappa del Benelux Tour, la cronometro di Lelystat. Piazzamenti sul podio per Edoardo Affini e Stefan Küng.
Dodici minuti e otto secondi, tanto è stato necessario a Stefan Bissegger per portare a termine gli 11.1 km della seconda tappa del Benelux Tour. Il portacolori della EF Education First volando a quasi 55 km/h di media ha inflitto un distacco di 15” al secondo classificato, Edoardo Affini del Team Jumbo-Visma, e 20” al connazionale Stefan Küng della Groupama-FDJ. Da segnalare la sottoprestazione dell’atteso Remco Evenepoel (Deceuninck – Quick Step) il quale, dopo aver accusato al traguardo un passivo di 39 secondi, ha rivelato di non sentirsi in forma da qualche giorno e di meditare il ritiro per non compromettere il resto della stagione, che dovrebbe vederlo al via sia dei campionati europei di Trento (12 settembre), sia dei mondiali in programma il 26 dello stesso mese a Lovanio, in Belgio.
Grazie alla vittoria odierna Bissegger è il nuovo leader della classifica con un vantaggio di 19” sul danese Kasper Asgreen (Deceuninck – Quick Step) e di 20” su Küng.
Oggi il Benelux Tour affronterà la terza tappa con partenza in Belgio, da Essen per la precisione, per concludersi in Olanda a Hoogerheide dopo 168.3 Km e jun finale caratterizzato da lievi salitelle che non dovrebbero impedire l’arrivo allo sprint.
Mario Prato

Bissigger viaggia verso la vittoria nella crono del Benelux Tour 2021 (foto Bettini)
LA TAPPA DEL GIORNO: UNQUERA – LAGOS DE COVADONGA
settembre 1, 2021 by Redazione
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È il giorno di una salita storica della Vuelta, i Lagos de Covadonga, che si affronterà dopo esser saliti per due volte sull’inedita e impegnativa Collada Llomena
Dopo tante salite inedite è arrivato il momento di affrontare una storica ascesa della Vuelta, i Laghi di Covadonga, l’Alpe d’Huez del Giro di Spagna. Il paragone ci sta tutto, a partire dal fatto che si tratta di una delle salite più presenti nel tracciato della corsa iberica, proposta per la prima volta nel 1983 e inserita nel percorso per 21 volte negli ultimi 38 anni. Rispetto alla blasonata salita francese (30 arrivi di tappa) i “Lagos” vincono il confronto per l’incantevole scenario del parco nazionale dei Picos de Europa (dal 2003 riserva della biosfera dell’UNESCO) verso il quale si arrampicano i suoi 12.5 Km al 7%, numeri leggermente inferiori a quelli dell’Alpe (13.8 Km al 8.1%) ma che sono, però, condizionati da due brevi discese che spezzano la salita negli ultimi 3500 metri, mentre i primi 8 Km – la parte più difficile – presentano una pendenza media del 9%. Solitamente questa salita viene proposta “liscia” oppure addizionata dalla precedente ascesa al Mirador del Fito, come accaduto in occasione della tappa disputata nel 2018. Stavolta, però, non si verificherà nessuno di questi scenari perchè gli organizzatori sono andati a scovare tra le valli asturiane un’altra salita mai affrontata prima e, come accaduto con il Pico Villuercas, la faranno ripetere due volte: è la Collada Llomena, 7.6 Km al 9.1% in vetta ai quali si scollinerà la prima volta quando mancheranno poco meno di 100 Km al traguardo e la seconda ad una quarantina di chilometri dall’inizio della mitica ascesa finale. Non sono pochi e lo spazio per rientrare ci sarebbe, ma la duplice ascesa alla Llomena potrebbe rimanere nelle gambe al momento d’inerpicarsi verso i “Lagos”.
METEO
Unquera : nubi sparse 23.5°C, vento moderato da E (19 km/h), umidità al 61%
Cangas de Onís (Km 59) : pioggia debole (0.2 mm), 23.2°C (percepiti 24°), vento moderato da E (17 km/h), umidità al 66%
Covadonga (inizio salita finale) : pioggia debole (0.7 mm), 19.8°C, vento debole da E (6 km/h), umidità al 89%
Lagos de Covadonga: previsioni non disponibili
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
11.50: inizio diretta su Eurosport 1 (20 minuti prima della partenza)
12.10: partenza da Unquera
12.21: chilometro 0
13.20-13.30: scollinamento Altu de Hortigueru
14.30-14.45: inizio prima ascesa alla Collada Llomena
14.40-15.00: primo scollinamento Collada Llomena
15.30-16.00: inizio seconda ascesa alla Collada Llomena
15.45-16.10: secondo scollinamento Collada Llomena
16.40-17.10: traguardo volante di Cangas de Onís
16.55-17.30: inizio salita finale
17.15-17.50: arrivo ai Lagos de Covadonga
L’ANGOLO DELLA STORIA
La storia ciclistica dei “Lagos” inizia il 2 maggio del 1983, quando vi terminò per la prima volta nella storia una tappa della Vuelta, partita da Aguilar de Campoo e vinta dallo spagnolo Marino Lejarreta, giunto al traguardo con 1′11″ di vantaggio su Bernard Hinault. Saranno proprio i corridori di casa i mattatori su questa salita, che vedrà imporsi Pedro Delgado nel 1985 e nel 1992, Álvaro Pino nel 1989, Juan Miguel Mercado nel 2001, Eladio Jiménez nel 2005 e Antonio Piedra nel 2012, mentre non è stata riassegnata la vittoria della tappa del 2010 dopo la squalifica per doping di Carlos Barredo. Nella speciale classifica delle nazioni vincitrici ai “Lagos” alle spalle della Spagna si piazza la Colombia con le due vittorie di Lucho Herrera e le affermazioni di Oliverio Rincón e Nairo Quintana, mentre sul terzo gradino del podio troviamo con tre successi a testa Francia (Thibaut Pinot e due volte Laurent Jalabert) e Russia (Pável Tonkov, Andrei Zintchenko e Vladimir Efimkin). Fanalini di coda con una solta vittoria sono Germania (Reimund Dietzen), Regno Unito (Robert Millar) e Polonia (Przemysław Niemiec). L’Italia si deve per il momento accontentare delle briciole: secondo posto per Leonardo Piepoli nel 2007 a 1′06″ da Efimkin e terzo posto per Gilberto Simoni nel 2005 a 1′32″ da Jiménez

L’affascinante scenario dei laghi di Covadonga e l’altimetria della diciassettesima tappa (www.freepik.com)
31-09-2021
agosto 31, 2021 by Redazione
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VUELTA A ESPAÑA
L’olandese Fabio Jakobsen (Deceuninck-Quick Step) si è imposto nella sedicesima tappa, Laredo – Santa Cruz de Bezana, percorrendo 180 Km in 4h08′57″, alla media di 43.382 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Jordi Meeus (Bora-Hansgrohe) e l’italiano Matteo Trentin (UAE Team Emirates). Il norvegese Odd Christian Eiking (Intermarché-Wanty-Gobert) è ancora maglia rossa con 54″ sul francese Guillaume Martin (Cofidis) e 1′36″ sullo sloveno Primož Roglič (Jumbo-Visma). Miglior italiano Damiano Caruso (Bahrain Victorious), 22° a 38′47″
BENELUX TOUR
L’elvetico Stefan Bissegger (EF Education-NIPPO) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Lelystad, percorrendo 11.1 Km in 12′08″, alla media di 54.89 Km/h. Ha preceduto di 15″ l’italiano Edoardo Affini (Jumbo-Visma) e di 20″ il connazionale Stefan Küng (Groupama-FDJ). Bissegger è il nuovo leader della classifica con 19″ sul danese Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick Step) e 20″ su Küng. Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious), 9° a 42″
TURUL ROMANIEI
L’ungherese János Pelikán (Androni Giocattoli-Sidermec) si è imposto nel prologo, circuito a cronometro di Timișoara, percorrendo 4 Km in 4′51″, alla media di 49.485 Km/h. Ha preceduto di 2″ il rumeno Daniel Crista (nazionale rumena) e di 5″ il tedesco Justin Wolf (Bike Aid). Miglior italiano Federico Burchio (Work Service Dynatek Vega), 12° a 11″. Pelikán è il primo leader della classifica con 2″ su Crista e 5″ su Wolf. Miglior italiano Burchio, 12° a 11″
CARPATHIAN COURIERS RACE IN MEMORY OF WACŁAW FELCZAK (Polonia – Under23)
Il polacco Filip Maciejuk (nazionale polacca) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Muszyna – Niedzica-Zamek, percorrendo 130 Km in 2h51′27″, alla media di 45.494 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Gabriele Petrelli (Cycling Team Friuli ASD) e l’austriaco Mario Gamper (Union Raiffeisen Radteam Tirol). Maciejuk si impone in classifica con lo stesso tempo dell’olandese Daan Hoeks (Amsterdam Racing Academy) e 4″ sul Fran Miholjević (Cycling Team Friuli ASD). Miglior italiano Petrelli, 14° a 45″
JAKOBSEN VINCE A SANTA CRUZ DE BEZANA. EIKING RESTA IN MAGLIA ROSSA
Fabio Jakobsen (Team Deceuninck Quick Step) ottiene la terza vittoria alla Vuelta 2021 e festeggia nel migliore dei modi il compleanno vincendo in volata a Santa Cruz de Bezena grazie anche ad un’ottimo lavoro della sua squadra nei km finali. Secondo Jordi Meeus (Team Bora Hansgrohe) e terzo Matteo Trentin (UAE Team Emirates). Christian Eiking (Team Intermarchè Wanty Gobert) resta in maglia rossa.
Dopo il secondo giorno di riposo, la Vuelta 2021 riparte dalla Cantabria per un’ultima settimana in cui c’è ancora molto da dire per quanto riguarda l’ultimo GT dell’anno. La sedicesima tappa vede di scena i velocisti, visto che tra i 180 km da Laredo a Santa Cruz de Bezana è presente soltanto un GPM a metà tappa. Fabio Jakobsen (Team Deceuninck) può mettere l’ipoteca finale sulla maglia verde ed è il favorito per la vittoria e la sua squadra dovrà posizionarlo nel migliore dei modi visto gli ultimi 2 km molto tortuosi. Dopo pochi km dalla partenza una caduta di una quindicina di ciclisti coinvolgeva tra gli altri Guillaume Martin (Team Cofidis) ed Enric Mas (Team Movistar), i quali però rientravano in gruppo senza problemi apparenti. Chi aveva la peggio era però Giulio Ciccone (Team Trek Segafredo) che era costretto al ritiro insieme a Sep Vanmarcke (Team Israel StartUp Nation). La fuga di giornata si formava dopo una decina di km grazie all’azione di cinque ciclisti: Stan Dewulf (Team AG2R Citroen), Jetse Bol (Team Burgos BH), Mikel Bizkarra (Team Euskaltel Euskadi), Dimitri Claeys (Team Qhubek NextHash) e Quiss Simmons (Team Trek Segafredo). Dopo 15 km i sei fuggitivi avevano 3 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rossa. Bol si aggiudicava il GPM dell’Alto de Hijas, unica difficoltà altimetrica della tappa, posta al km 106.2. Harm Vanhouche (Team Lotto Soudal) riusciva a raggiungere i fuggitivi, che però vedevano il proprio vantaggio diminuire rapidamente grazie ad una violenta accelerazione dell’UAE Team Emirates. A 40 km dall’arrivo i fuggitivi avevano 40 secondi di vantaggio sul gruppo maglia rossa. Bol si aggiudicava anche il traguardo volante di Santillana del Mar posto al km 147.4. A 15 km dall’arrivo la fuga aveva ormai soltanto 20 secondi di vantaggio sul gruppo e nelle prime posizioni erano presenti anche l’INEOS Grenadiers e la Jumbo Visma a protezione dei propri capitani. Dewulf era l’ultimo fuggitivo ad essere raggiunto dal gruppo a 4 km dal termine. La Deceuninck Quick Step conduceva alla perfezione Fabio Jakobsen nelle curve dell’ultimo km e l’olandese sprintava con autorità andando a vincere sotto il traguardo di Santa Cruz de Bezan. Secondo era Jordi Meeus (Team Bora Hansgrohe) e terzo Matteo Trentin (UAE Team Emirates). Chiudevano la top five Michael Matthews (Team BikeExchange) in quarta posizione ed Alberto Dainese (Team DSM) in quinta posizione. Jakobsen mette a questo punto una grossa ipoteca sulla maglia verde quando mancano cinque tappe alla conclusione della Vuelta. Nelle prime posizioni della classifica generale resta tutto invariato con Christian Eiking (Team Intermarchè Wanty Gobert) in maglia rossa davanti a Guillaume Martin (Team Cofidis) e Primoz Roglic (Team Jumbo Visma). Domani è in programma la diciassettesima tappa da Urquera a Lagos de Covadonga. Un arrivo – categoria especial – in salita spesso utilizzato negli ultimi anni alla Vuelta. Ma i ciclisti prima della salita finale ne dovranno affrontare altre tre, di cui due di prima categoria, per un totale complessivo di quattro GPM. Una tappa dove gli uomini di classifica diranno la loro e dove, visto l’andazzo nelle recenti tappe, anche la fuga ha concrete possibilità di successo.
Giuseppe Scarfone

Fabio Jakobsen vince a Santa Cruz de Bezana (foto: Getty Images Sport)
LA TAPPA DEL GIORNO: LAREDO – SANTA CRUZ DE BEZANA
agosto 31, 2021 by Redazione
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L’ultima settimana si apre con una tappa di difficile gestione per i velocisti, naturali favoriti per la vittoria in quel di Santa Cruz de Bezana. Nel finale le loro formazioni dovranno districarsi nel groviglio costituito dal vento, dai saliscendi e dalla tortuosità del chilometro finale.
Dopo il secondo giorno di riposo la Vuelta si rimette in cammino per affrontare la terza e decisiva giornata di gara. Le tappe chiave prima della cronometro dell’ultimo giorno si disputeranno tra domani e dopodomani, mentre oggi andrà in scena una frazione per velocisti apparentemente poco impegnativa ma che, invece, lo sarà e parecchio per le loro formazioni. Innanzitutto grossi problemi potrebbero arrivare dall’Oceano Atlantico perchè lunghi tratti della tappa si snoderanno a breve distanza dalle ventose coste del Golfo di Biscaglia, sulle quali oggi saranno previste folate che potranno arrivare a toccare velocità di 26 Km orari. Pur mancando grandi difficoltà altimetriche (è previsto un solo GPM di 3a categoria subito dopo metà tappa), si incontreranno diversi saliscendi, come quelli che movimenteranno il tratto di una quindicina di chilometri che terminerà a circa 10 Km dall’arrivo. Infine, quest’ultimo proporrà l’insidia di un chilometro conclusivo piuttosto complicato per tortuosità, con un paio di curve subito dopo il passaggio sotto la “flamme rouge” che anticiperanno una delicata inversione ad “U” su carreggiata ristretta ai 700 metri dal traguardo. Seguirà una “esse” ai meno 300 metri che introdurrà un rettilineo d’arrivo che proprio rettilineo non è perchè un’ultimissima e lieve curva dovrà essere superata subito prima del traguardo: una volata decisamente difficile che necessiterà di parecchia, parecchia attenzione.
METEO
Laredo : cielo sereno, 22.9°C, vento moderato da E (15 km/h), umidità al 63%
Beranga (Km 38) : cielo sereno, 23.5°C, vento moderato da E (16 km/h), umidità al 62%
Parbayón (Km 86.2) : poco nuvoloso, 23.6°C, vento moderato da ENE (23 km/h), umidità al 68%
Los Corrales de Buelna (112.5 Km): poco nuvoloso, 23.7°C, vento moderato da ENE (25 km/h), umidità al 67%
Santa Cruz de Bezana : cielo sereno, 24.6°C, vento moderato da ENE (26 km/h), umidità al 60%
GLI ORARI DELLA VUELTA
Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI
12.49: partenza da Laredo
13.00: chilometro 0
15.00: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 81 Km dalla partenza)
15.30-15.50: scollinamento Alto de Hijas
16.30-16.55: traguardo volante di Santillana del Mar
17.20-17.45: arrivo a Santa Cruz de Bezana
L’ANGOLO DELLA STORIA
Santa Cruz de Bezana, meta inedita per la Vuelta, si trova ad una decina di chilometri dal capoluogo della Cantabria, la città di Santander, dove la corsa spagnola è stata decisamente di casa, sin dagli albori. Nel 1935 vi terminò, infatti, la seconda tappa della prima edizione, vinta dallo spagnolo Antonio Escuriet, che fu leader per un sol giorno perchè dopo la frazione successiva dovrà consegnare le insegne del primato al corridore che poi le porterà fino al traguardo conclusivo di Madrid, il belga Gustaaf Deloor. Dopo questa prima volta altre 33 frazioni termineranno su di un traguardo che in ben sette occasioni vedrà vincitori corridori italiani: il primo è stato Francesco Moser nel 1984, dopo il trentino Santander ha visto imporsi Guido Bontempi nel 1991, Alessio di Basco nel 1994, Gianluca Pianegonda nel 1995, Mariano Piccoli nel 2000, Giovanni Lombardi nel 2002 e Alessandro Petacchi nel 2003, che è stato anche l’ultimo corridore vincente su questo traguardo. Due volte, infine, a Santander è terminata la giornata d’apertura della corsa: nel 1956 Rik Van Steenbergen vinse la Bilbao – Santander, primo atto della Vuelta che terminerà con il successo di Angelo Conterno, primo italiano a conquistare la corsa spagnola; nel 1981 vi si svolgerà un tradizionale cronoprologo, vinto dal francese Régis Clère

L’isla de Castro a Santa Cruz de Bezana e l’altimetria della sedicesima tappa (www.expedia.it)
30-09-2021
agosto 30, 2021 by Redazione
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VUELTA A ESPAÑA
Giorno di riposo
BENELUX TOUR
Il belga Tim Merlier (Alpecin-Fenix) si è imposto nella prima tappa, Surhuisterveen – Dokkum, percorrendo 169.6 Km in 3h32′20″, alla media di 47.925 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) e il colombiano Álvaro José Hodeg Chagüi (Deceuninck – Quick Step). Miglior italiano Sonny Colbrelli (Bahrain – Victorious), 20°. Merlier è il primo leader della classifica con 4″ su Bauhaus e 6″ su Hodeg Chagüi. Miglior italiano Colbrelli, 8° a 8″
GRAND PRIX DE PLOUAY (Donne)
L’italiana Elisa Longo Borghini (Trek-Segafredo) si è imposto nella corsa francese, circuito di Plouay, percorrendo 150.5 Km in 4h06′02″, alla media di 36.702 Km/h. Ha preceduto di 12″ l’olandese Gladys Verhulst (Arkéa Pro Cycling Team) e la statunitense Kristen Faulkner (Team TIBCO-Silicon Valley Bank)
CARPATHIAN COURIERS RACE IN MEMORY OF WACŁAW FELCZAK (Polonia – Under23)
L’olandese Daan Hoeks (Amsterdam Racing Academy) si è imposto nella prima tappa, Tarnów – Ciężkowice, percorrendo 137 Km in 3h22′57″, alla media di 38.433 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo svedese Wincent Wallinder (Team IBT-BH-Carl Ras) e il croato Fran Miholjević (Cycling Team Friuli ASD). Miglior italiano Gabriele Petrelli (Cycling Team Friuli ASD), 17° a 27″. Hoeks è il nuovo leader della classifica con 1″ su Miholjević e 9″ sul polacco Filip Maciejuk (nazionale polacca). Miglior italiano Petrelli , 17° a 48″