ACKERMANN, SPUNTO VINCENTE A LESKO. HIGUITA RESTA IN MAGLIA GIALLA

agosto 2, 2022 by Redazione  
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Nel convulso finale della quarta tappa del Giro di Polonia, che vede anche la caduta della maglia gialla Sergio Higuita (Team BORA Hansgrohe), fortunatamente per lui all’interno dei 3 km che precedono l’arrivo, Pascal Ackermann (UAE Team Emirates) vince in volata davanti a Jordi Meeus (Team BORA Hansgrohe) e Jonathan Milan (Team Bahrain Victorious). Domani altra tappa favorevole ai velocisti prima della decisiva cronometro individuale di Wierch Rusinski.

La terza tappa del Giro di Polonia 2022 ha smosso le acque tra i pretendenti alla vittoria finale e com’era prevedibile i velocisti sono usciti di scena. Sergio Higuita (Team BORA Hansgrohe) riparte da Lesko per la quarta tappa con la maglia gialla sulle spalle e con la fiducia nei propri mezzi, anche se la classifica generale è ancora molto corta visto che i primi 44 ciclisti sono racchiusi in un minuto. Ma la quarta tappa può dilatare le differenze in graduatoria visto che la pianura e davvero poca e spiccano tre GPM di seconda categoria dove non mancheranno gli attacchi, soprattutto sul terzo, quello di Leszczawa, a poco più di 20 km dall’arrivo. Dopo questo GPM i ciclisti dovranno affrontare un’altra salita, non classificata come GPM, che potrebbe scatenare ancora la battaglia tra gli uomini di classifica. Gli ultimi 20 km, tra discesa e pianura, potrebbero ricompattare un gruppo che comunque non sarà eccessivamente folto in vista del traguardo di Sanok. Da Lesko non partiva tutto il Team Alpecin Fenix a causa di cinque positivi al covid nello staff della squadra. Si registrava anche il forfait dell’ex maglia gialla Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team).Le prime fasi della tappa erano caratterizzati da attacchi e contrattacchi che allungavano il gruppo. Il Team BORA Hansgrohe era sempre attento nelle prime posizioni a protezione della maglia gialla Higuita. Sul primo GPM di giornata di Czarna Górna si formava definitivamente la fuga di giornata frazie all’azione di cinque uomini: Rui Oliveira (UAE Team Emirates), Anders Skaarseth (Uno-X Pro Cycling Team), Kamil Malecki (Nazionale Polacca), Nans Peters (Team AG2R Citroen) e Mads Wurtz Schmidt (Team Israel Premier Tech). Era Malecki a scollinare per primo. Wurtz Schmidt vinceva il primo traguardo volante di Ustrzyki Dolne posto al km 72.8. Dopo una novantina di km il gruppo maglia gialla aveva un ritardo di 2 minuti e 20 secondi. Wurtz Schmidt era la maglia gialla virtuale visto che in classifica generale aveva un ritardo di 50 secondi da Higuita. Sul secondo GPM di Hotel Arlamow, posto al km 103.7, era nuovamente Malecki a scollinare in prima posizione. La fuga riprendeva vigore aumentando il vantaggio sul gruppo maglia gialla. Al passaggio sul secondo traguardo volante di Gmina Fredropol, posto al km 114.7 e vinto da Wurtz Schmidt, il vantaggio della fuga era salito a quasi 4 minuti. Malecki scollinava in prima posizione anche sul terzo ed ultimo GPM di Leszczawa posto al km 146.7. Una decisa accelerazione nel gruppo maglia gialla, soprattutto per merito del Team Ineos e del Team BORA Hansgrohe, riduceva il vantaggio della fuga ad un solo minuto quando mancavano 24 km all’arrivo. Tra il km 157 ed il km 162 la strada saliva in maniera costante intorno al 6%, anche se come anticipato non era prevista la categorizzazione come GPM. In testa al gruppo maglia gialla arrivavano anche gli uomini del Team Bahrain Victorious che imprimevano un ritmo più elevato, tanto che in poco più di un km il vantaggio dei fuggitivi scendeva a 35 secondi. I primi a rialzarsi tra i fuggitivi erano Peters e Malecki. Remi Cavagna (Team QUick STep Alpha Vinyl) e Mike Teunissen (Team Jumbo Visma) evadevano dal gruppo maglia gialla e provavano a riportarsi per primi sui tre fuggitivi rimasti in testa alla corsa. Il francese e l’olandese restavano in avanscoperta per cinque km circa ma venivano ripresi a 5 km e mezzo dalla conclusione. Il gruppo, tirato dalle squadre dei velocisti, andava a riprendere anche Skaarseth, Oliveira e Wurtz Schmidt quando mancavano poco più di 3 km alla conclusione. A questo punto, su un dentello in contropendenza al 5% di circa 400 metri, partiva al contrattacco Zdenek Stybar (Team Quick Step Alpha Vinyl). Lo slovacco riscopriva le sue doti da finisseur e, mentre la maglia gialla Higuita era vittima di una caduta a circa 2 km e mezzo dall’arrivo, riusciva ad aumentare metro dopo metro il vantaggio sul gruppo, ma negli ultimi 300 metri la sua azione si faceva più pesante visto il finale che saliva al 5%. Era la UAE Team Emirates che con un forcing spietato rientrava sullo slovacco lanciando a sua volta la volata a Pascal Ackermann che si vinceva davanti a Jordi Meeus (Team BORA HAnsgrohe) e Jonathan Milan (Team Bahrain Victorious). Chiudevano la top five Quinte Hermans (Team Intermarchè Wanty Gobert) in quarta posizione ed Olav Kooij (Team Jumbo Visma) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava anche il sesto posto di Christian Scaroni (Team Astana Qazakstan) ed il settimo posto di Diego Ulissi (UAE Team Emirates). Ackermann ottiene la seconda vittoria stagionale, la prima in una corsa a tappe, visto che il tedesco aveva vinto la Bredene Koksijde Classic a Marzo. In classifica generale Higuita conserva la maglia gialla davanti a Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) e Quinten Hermans (Team Intermarchè Wanty Gobert). Domani è in programma la quinta tappa da Lancut a Rzeszow, di 178.1 km. Sono presenti due GPM di terza categoria piuttosto facili nella seconda parte del percorso. Qualche su e giù nel finale di tappa non esclude l’arrivo in volata, anche se i finisseur e gli attaccanti potrebbero avere le loro carte da giocare per la vittoria di tappa.

Giuseppe Scarfone

Pascal Ackermann vince a Lesko (foto: Bas Czerwinski/Getty Images)

Pascal Ackermann vince a Lesko (foto: Bas Czerwinski/Getty Images)

01-08-2022

agosto 1, 2022 by Redazione  
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TOUR DE POLOGNE

Il colombiano Sergio Higuita (BORA-hansgrohe) si è imposto nella terza tappa, Kraśnik – Przemyśl, percorrendo 237.9 Km in 5h25′46″, alla media di 43.817 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo spagnolo Pello Bilbao (Bahrain Victorious) e il belga Quinten Hermans (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux). Miglior italiano Matteo Sobrero (Team BikeExchange-Jayco), 4°. Higuita è il nuovo leader della classifica con 4″ su Bilbao e 6″ su Hermans. Miglior italiano Diego Ulissi (UAE Team Emirates), 5° a 10″

KREZ BREIZH ELITE (Francia)

L’olandese Bart Lemmen (VolkerWessels Cycling Team) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Guingamp – Rostrenen, percorrendo 186.4 Km in 4h12′41″, alla media di 44.261 Km/h. Ha preceduto di 3″ il francese Pierre Thierry (WB-Fybolia Morbihan) e di 17″ il connazionale Rens Tulner (Metec-Solarwatt p/b Mantel). Miglior italiano Alessandro Iacchi (Team Qhubeka), 14° a 20″. Lo svedese Lucas Eriksson (Riwal Cycling Team) si impone in classifica con 20″ sul danese Jeppe Aaskov Pallesen (Team Coloquick) e 33″ sul francese Jean-Louis Le Ny (WB-Fybolia Morbihan). Miglior italiano Gabriel Fede (AG2R Citroën U23 Team), 32° a 6′26″

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il cinese Kuicheng Wang (Henan Bodywrap Cycling Team) si è imposto nella sesta tappa, Chaka Salt Lake – Dulan, percorrendo 146 Km in 3h09′21″, alla media di 46.264 Km/h. Ha preceduto allo sprint i connazionali Yikui Niu (Li Ning Star) e Junjie Wu (Giant Cycling Team). Nessun italiano in gara. Il cinese Jiankun Liu (Pingtan International Tourism Island Cycling Team) è ancora leader della classifica con 2′41″ sul connazionale Zhishan Zhang (Tianyoude Hotel Cycling Team) e 3′30″ sul connazionale Yutao Shen (Li Ning Star)

HIGUITA, VITTORIA DI FORZA A PRZEMYSL. IL COLOMBIANO E’ ANCHE LA NUOVA MAGLIA GIALLA

agosto 1, 2022 by Redazione  
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Sull’arrivo in salita di Przemyśl, breve ma molto ripido, Sergio Higuita (Team BORA HAnsgrohe) accelera negli ultimi 200 metri riuscendo a mantenere la testa ed a conquistare una preziosa vittoria che gli permette di indossare la maglia gialla. Da segnalare la buona prova di Matteo Sobrero (Team BikeExchange Jayco), che chiude in quarta posizione, mentre fa peggio Diego Ulissi (UAE Team Emirates) che si deve accontentare del decimo posto.

Per quanto lunga, con i suoi quasi 240 km da percorrere tra Krasnik a Przemysl, la terza tappa del Giro di Polonia dovrebbe accendersi soltanto negli ultimi quaranta km, nei quali spiccano tre GPM ravvicinati che possono scompaginare le carte nelle primissime posizioni della classifica finale. Anche l’arrivo in salita servirà a capire quali e quanti ciclisti vogliono puntare alla vittoria finale, mentre i velocisti dovrebbero uscire di scena quasi definitivamente dalle posizioni che contano. Dopo circa 7 km dalla partenza, evadevano dal gruppo maglia gialla Piotr Brozyna e Marcin Budzinski (Nazionale Polacca), Matthias Brandle (Team Israel Premier Tech) ed Edward Theuns (Team Trek Segafredo). Dopo un paio di km riusciva a rientrare sul gruppo di testa Michel Hessmann (Team Jumbo Visma). Dopo una trentina di km il vantaggio del quintetto di testa superava i sette minuti. Theuns si aggiudicava il primo traguardo volante di Janow Lubelski posto al km 33.4. In testa al gruppo maglia gialla ci si iniziava ad organizzare per l’inseguimento con alcune squadre presenti, tra cui BORA Hansgrohe, INEOS, UAE Emirates e Lotto Soudal. Theuns vinceva anche il secondo traguardo volante di Lezajsk posto al km 103. Era invece Budzinski a transitare per primo sul terzo ed ultimi traguardo volante di Jaroslaw posto al km 145.6. Nel tratto interlocutorio di 50 km che portava al primo GPM della tappa, dal gruppo maglia gialla evadeva Thomas De Gendt (Team Lotto Soudal). Il belga si metteva all’inseguimento dei cinque uomini di testa, restando a bagnomaria per diversi km tra loro ed il gruppo maglia gialla. De Gendt si rialzava e veniva ripreso dal gruppo maglia gialla poco prima dell’inizio del primo GPM di Solca, sul quale era Hessmann a transitare in prima posizione, mentre il gruppo maglia gialla era segnalato a poco più di 2 minuti di ritardo. Nel gruppo di testa iniziava a farsi sentire la fatica e sul secondo GMP di Kalwaria Paclawska posto al km 208.8 il gruppo maglia gialla aveva ormai annullato la maggior parte del vantaggio. Hessman transitava nuovamente per primo. Il giovane tedesco dl Team Jumbo Visma restava da solo in testa alla corsa e riusciva a completare il ‘terzetto’ di scollinamenti transitando per primo anche sul terzo ed ultimo GPM di Gruszowa posto al km 215.8. Erano in particolar modo UAE Team Emirates e Team INEOS a tirare in testa al gruppo. Hessman veniva ripreso a circa 15 km dall’arrivo con il gruppo maglia gialla ridotto ad una sessantina di unità. Si aspettava ormai l’arrivo finale in costante ascesa con pendenze che arrivavano al 12%. Il primo a rompere gli indugi a circa 1 km e mezzo dall’arrivo, con la strada che già saliva, era Mike Teunissen (Team Jumbo Visma). Il ciclista olandese guadagnava una cinquantina di metri ma il gruppo tirato dal Team INEOS lo riprendeva proprio sotto lo striscione dell’ultimo km, quando iniziava il tratto più duro della salita finale. Nonostante la superiorità di uomini (Carapaz, Tulett ed Hayter), l’INEOS però veniva meno proprio nel momento cruciale quando a circa 200 metri dall’arrivo partiva Sergio Higuita (Team BORA Hansgrohe) che manteneva la testa fin sulla linea del traguardo. In seconda posizione si piazzava Pello Bilbao (Team Bahrain Victorious) mentre chiudeva il podio Quinten Hermans (Team Intermarchè Wanty Gobert). La top five di giornata era completata dal quarto posto di un buon Matteo Sobrero (Team BikeExchange) e dal quinto posto di Quentin Pacher (Team Groupama FDJ). Da segnalare nella top ten anche il decimo posto di Diego Ulissi (UAE Team Emirates). Higuita, la cui ultima apparizione risaliva al Giro di Svizzera dello scorso Giugno, ottiene la quarta vittoria stagionale ma soprattutto si insedia al primo posto della classifica generale davanti a Pello Bilbao e Quentin Hermans, staccati rispettivamente di 4 e 6 secondi. Domani è in programma la quarta tappa da Lesko a Sanok, di ‘soli’ 179.4 km. Dando uno sguardo all’altimetria si nota subito la poca pianura presente, mentre saranno tre i GPM da affrontare. In più, ad una ventina di km dall’arrivo spicca un’altra insidiosa salita non classificata come GPM, che potrebbe scatenare la battaglia tra gli uomini di classifica, prima degli ultimi semplici km finali tra discesa e pianura.

Giuseppe Scarfone

Sergio Higuita vince a Przemysl (foto: Ilario Biondi/Srint Cycling Agency)

Sergio Higuita vince a Przemysl (foto: Ilario Biondi/Srint Cycling Agency)

31-07-2022

luglio 31, 2022 by Redazione  
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TOUR DE POLOGNE

Il belga Gerben Thijssen (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) si è imposto nella seconda tappa, Chełm – Zamość, percorrendo 205.6 Km in 4h47′23″, alla media di 42.925 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Pascal Ackermann (UAE Team Emirates) e l’italiano Jonathan Milan (Bahrain Victorious). Il norvegese Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team) è il nuovo leader della classifica con 2″ sull’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma) e su Thijssen. Miglior italiano Milan, 7° a 8″

CIRCUITO DE GEXTO – MEMORIAL HERMANOS OTXOA

Lo spagnolo Juan Ayuso (UAE Team Emirates) si è imposto nella corsa spagnola, Bilbao – Getxo, percorrendo 196.5 Km in 4h38′41″, alla media di 42.331 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Andrea Piccolo (Drone Hopper-Androni Giocattoli) e l’olandese Wilco Kelderman (BORA-hansgrohe).

TOUR DE FRANCE FEMMES

L’olandese Annemiek van Vleuten (Movistar Team) si è imposta anche nell’ottava ed ultima tappa, Lure – La Super Planche des Belles Filles, percorrendo 123.3 Km in 3h37′23″, alla media di 34.032 Km/h. Ha preceduto di 30″ la connazionale Demi Vollering (Team SD Worx) e di 1′43″ l’italiana Silvia Persico (Valcar-Travel & Service). La Van Vleuten si impone in classifica con 3′48″ sulla Vollering e 6′35″ sulla polacca Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM Racing). Miglior italiana la Persico, 5° a 8′00″.

TOUR ALSACE

Il britannico Samuel Watson (Groupama-FDJ Conti) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Mulhouse – Berrwiller, percorrendo 158.2 Km in 3h23′43″, alla media di 46.594 Km/h. Ha preceduto allo sprint il belga Gianluca Pollefliet (Lotto Soudal U23) e lo statunitense Luke Lamperti (Trinity Racing). Miglior italiano Kevin Pezzo Rosola (Tirol KTM Cycling Team), 51°. Il britannico Finlay Pickering (Groupama-FDJ Conti) si impone in classifica con 14″ sul belga Lennert Van Eetvelt (Lotto Soudal U23) e 27″ sull’elvetico Roland Thalmann (Team Vorarlberg). Miglior italiano Lorenzo Masciarelli (Pauwels Sauzen – Bingoal), 66° a 20′17″

KREZ BREIZH ELITE (Francia)

Il francese Jordan Labrosse (AG2R Citroën U23 Team) si è imposto nella terza tappa, Priziac – Carhaix, percorrendo 187.5 Km in 4h32′56″, alla media di 41.219 Km/h. Ha preceduto allo sprint lo svedese Lucas Eriksson (Riwal Cycling Team) e di 28″ il danese Jeppe Aaskov Pallesen (Team Coloquick). Miglior italiano Gabriel Fede (AG2R Citroën U23 Team), 26° a 4′55″. Eriksson è il nuovo leader della classifica con 18″ su Aaskov Pallesen e 36″ sul francese Jean-Louis Le Ny (WB-Fybolia Morbihan). Miglior italiano Fede, 32° a 5′30″

PUCHAR MON

L’olandese Jasper Rasch (À Bloc CT) si è imposto nella corsa polacca, circuito di Wysokie Mazowieckie, percorrendo 158 Km in 3h22′32″, alla media di 46.807 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Bartlomiej Proc (Santic-Wibatech) e l’olandese Dennis van der Horst (Allinq Continental Cyclingteam).

PRINCES ANNA VASA TOUR (Polonia – Donne)

La polacca Agnieszka Skalniak-Sójka (ATOM Deweloper Posciellux.pl Wroclaw) si è imposta nella terza ed ultima tappa, circuito a cronometro di Golub-Dobrzyń, percorrendo 18 Km in 24′53″, alla media di 43.403 Km/h. Ha preceduto di 4″ l’ucraina Olga Shekel (nazionale ucraina) e di 49″ la polacca Dominika Wlodarczyk (ATOM Deweloper Posciellux.pl Wroclaw). Nessuna italiana in gara. La Skalniak-Sójka si impone in classifica con 28″ sull’ucraina Olga Shekel (nazionale ucraina) e 2′14″ sulla Wlodarczyk

GRAND PRIX YAHYALI

L’ucraino Oleksandr Prevar (Spor Toto Cycling Team) si è imposto nella corsa turca, Kayseri – Yahyalı, percorrendo 118 Km in 2h40′36″, alla media di 44.085 Km/h. Ha preceduto di 13″ il connazionale Mykhaylo Kononenko (Sakarya BB Pro Team) e di 14″ l’olandese Jeroen Meijers (Terengganu Polygon Cycling Team)

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA

L’italiano Stefano Gandin (Team Corratec) si è imposto nell’ottava ed ultima tappa, circuito di La Guaira, percorrendo 105 Km in 1h50′55″, alla media di 56.799 Km/h. Ha preceduto allo sprint il venezuelano Jorge Abreu (Venezuela Pais Futuro) e di 3″ il venezuelano Julio Blanco (Grupo La Guacamaya). In gara anche l’italiano Marco Murgano (Team Corratec), 37° a 33″. Il venezuelano Luis Gomez (Carabobo Team) si impone in classifica con 2″ sul connazionale Cesar Sanabria (Venezuela Pais Futuro) e 10″ sul colombiano Weimar Roldan (Team Medellin-EPM). Gandin 13° a 1′28″, Murgano 27° a 2′48″.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il cinese Xin Peng (Gansu) si è imposto nella quinta tappa, Qinghai Lake (Qinghaihu Erlangjian Scenic Area) – Chaka Salt Lake, percorrendo 140 Km in 3h03′56″, alla media di 45.669 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Junjie Wu (Giant Cycling Team) e di 13″ il connazionale Yikui Niu (Li Ning Star). Nessun italiano in gara. Il cinese Jiankun Liu (Pingtan International Tourism Island Cycling Team) è ancora leader della classifica con 2′39″ sul connazionale Zhishan Zhang (Tianyoude Hotel Cycling Team) e 2′49″ sul connazionale Yutao Shen (Li Ning Star)

THIJSSEN VINCE A ZAMOSC. ABRAHAMSEN NUOVA MAGLIA GIALLA.

luglio 31, 2022 by Redazione  
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Nella seconda tappa del Giro di Polonia una nuova volata vede la vittoria di Gerben Thijssen (Team Intermarchè Wanty Gobert), che si impone su velocisti più quotati ottenendo la prima vittoria in carriera in una corsa Pro Tour. Da segnalare il buon terzo posto di Jonathan Milan (Team Bahtain Victorious), giovane speranza italiana per le ruote veloci. Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team) è la nuova maglia gialla.

La seconda tappa del Giro di Polonia 2022 strizza ancora una volta l’occhio ai velocisti visto che negli oltre 205 km da Chelm a Zamosc sono presenti soltanto due semplici GPM di quarta categoria, per giunta distanti dal traguardo. La maglia gialla Olav Kooij (Team Jumbo Visma) può nuovamente puntare alla vittoria di tappa dopo quella di ieri e rafforzare il suo primato in classifica generale. Da Chelm non partivano Sam Oomen (Team Jumbo Visma), Antwan Tolhoek (Team Trek Segafredo), Johab Jacobs (Team Movistar), Baptiste Planckaert (Team Intermarchè Wanty Gobert), Davide Martinelli (Team Astana Qazaqstan), Jelle Wallays (Team Cofidis), Aritz Bagues (Team Caja Rural), Tobias Johannessen e Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling Team), tytti a causa della maxy caduta occorsa nell’ultimo km della prima tappa. Nonostante molti attacchi, la fuga di giornata si concretizzava soltanto dopo oltre 20 km dalla partenza. In quattro riuscivano ad evadere dal gruppo: Patryk Stosz e Piotr Brozyna (Nazionale Polacca), Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team) e Jasper De Buyst (Team Lotto Soudal). Il vantaggio dei quattro di testa cresceva rapidamente e dopo 50 km era di oltre 6 minuti e mezzo su gruppo. Stosz si aggiudicava il primo traguardo volante di Hrubieszów posto al km 50.6. Abrahamsen si aggiudicava il GPM di Michalów-Kolonia posto al km 91.9, mentre Brozyna transitava scollinava in prima posizione sul successivo GPM di Sabaudia posto al km 105.2. Intanto il vantaggio del quartetto di testa iniziava a scendere a causa del ritmo più intenso che le squadre dei velocisti avevano impresso in testa al gruppo maglia gialla. Erano principalmente Team Jumbo Visma, Team Groupama FDJ e Team BORA Hansgrohe impegnate a tirare. De Buyst vinceva il secondo traguardo volante di Tomaszów Lubelski posto al km 109.5 mentre Abrahamsen si aggiudicava il terzo ed ultimo traguardo volante di Szczebrzeszyn posto al km 167.4. A 30 km dall’arrivo il vantaggio della fuga era sceso sotto il minuto. De Buyst restava da solo in testa alla corsa quando mancavano 18 km al termine. A 15 km dall’arrivo il vantaggio del belga era di 55 secondi sul gruppo. Il gruppo si avvicinava inesorabilmente al ciclista belga fino a raggiungerlo ad 1 km e mezzo dall’arrivo. Nella volata, con l’ultimo km che saliva impercettibilmente all’1%, si imponeva a sorpresa Gerben Thijssen (Team Intermarchè Wanty Gobert) davanti a Pascal Ackermann (UAE Team Emirates) e Jonathan Milan (Team Bahrain Victorious). Chiudevano la top five Olav Kooij in quarta posizione e Sam Bennett (Team BORA Hansgrohe) in quinta posizione. Nella top ten si segnalava anche il settimo posto di Elia Viviani (Team INEOS).Thijssen ottiene la seconda vittoria stagionale dopo essersi già imposto nella sesta tappa dei Quattro Giorni di Dunkerque. In classifica generale Jonas Abrahamsen è la nuova maglia gialla. Il norvegese dell’Uno-X Pro Cycling Team ha 2 secondi di vantaggio su Kooij e Thijssen. Domani è in programma la terza tappa da Krasnik a Przemys, di quasi 238 km. La tappa più lunga del Giro di Polonia 2022, e probabilmente di tutte le corse a tappe disputatesi finora nel 2022. Dopo 200 km quasi totalmente pianeggianti, i ciclisti troveranno le insidie maggiori negli ultimi 40 km, quando dovranno affrontare tre GPM in rapida successione dal km 202 al km 216. Anche il finale è in salita, visto che l’ultimo km ha pendenze. I pretendenti alla vittoria della classifica generale dovranno battere i primi colpi.

Giuseppe Scarfone

Gerben Thijssen vince a Zamosc (foto: Getty Images Sport)

Gerben Thijssen vince a Zamosc (foto: Getty Images Sport)

30-07-2022

luglio 30, 2022 by Redazione  
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DONOSTIA SAN SEBASTIAN KLASIKOA

Il belga Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team) si è imposto nella classica spagnola, circuito di San Sebastián, percorrendo 224.8 Km in 5h31′44″, alla media di 40.659 Km/h. Ha preceduto di 1′58″ il francese Pavel Sivakov (INEOS Grenadiers) e di 2′31″ il belga Tiesj Benoot (Jumbo-Visma). Miglior italiano Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux), 10° a 4′09″

TOUR DE POLOGNE

L’olandese Olav Kooij (Jumbo-Visma) si è imposto nella prima tappa, Kielce – Lublino, percorrendo 218.8 Km in 5h18′01″, alla media di 39.849 Km/h. Ha preceduto allo sprint il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain Victorious) e il belga Jordi Meeus (BORA-hansgrohe). Miglior italiano Andrea Vendrame (AG2R Citroën Team), 13°. Kooij è il primo leader della classifica con 4″ su Bauhaus e sul norvegerse Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team). Miglior italiano Vendrame, 15° a 10″

TOUR DE FRANCE FEMMES

L’olandese Annemiek van Vleuten (Movistar Team) si è imposta nella settima tappa, Sélestat – Le Markstein, percorrendo 127.1 Km in 3h47′02″, alla media di 33.590 Km/h. Ha preceduto di 3′26″ la connazionale Demi Vollering (Team SD Worx) e di 5′16″ la danese Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ-SUEZ-Futuroscope). Miglior italiana Silvia Persico (Valcar-Travel & Service), 6° a 6′56″. La Van Vleuten è la nuova maglia gialla con 3′14″ sulla Vollering e 4′33″ sulla polacca Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM Racing). Miglior italiana la Persico (Valcar-Travel & Service), 6° a 6′11″.

TOUR ALSACE

Il lussemburghese Arthur Kluckers (Leopard Pro Cycling) si è imposto nella quarta tappa, Kembs – Altkirch, percorrendo 169.5 Km in 3h52′38″, alla media di 43.717 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Nicolas Debeaumarché (St Michel-Auber 93) e l’olandese Jesse Kramer (Jumbo-Visma Development Team). Miglior italiano Lorenzo Masciarelli (Pauwels Sauzen – Bingoal), 42° a 1′18″. Il britannico Finlay Pickering (Groupama-FDJ Conti) è ancora leader della classifica con 14″ sul belga Lennert Van Eetvelt (Lotto Soudal U23) e 27″ sull’elvetico Roland Thalmann (Team Vorarlberg). Miglior italiano Masciarelli, 67° a 19′49″

KREZ BREIZH ELITE (Francia)

Il francese Jean-Louis Le Ny (WB-Fybolia Morbihan) si è imposto nella seconda tappa, Calanhel – Plouray, percorrendo 200.3 Km in 4h41′01″, alla media di 42.766 Km/h. Ha preceduto di 9″ l’olandese Martijn Budding (Riwal Cycling Team) e il belga Lander Loockx (Team Deschacht Hens Maes Containers). Miglior italiano Kevin Bonaldo (Team Qhubeka), 17° a 9″. Il danese Joshua Gudnitz (Team ColoQuick) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo del connazionale Mads Østergaard (Team ColoQuick) e 7″ sul connazionale Jeppe Aaskov Pallesen (Team Coloquick). Miglior italiano Jacopo Menegotto (Team Qhubeka), 42° a 45″.

DOOKOŁA MAZOWSZA (Polonia)

L’olandese Jasper Rasch (À Bloc CT) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Kozienice, percorrendo 165 Km in 3h33′30″, alla media di 46.37 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ungherese Zsolt Istlstekker (Epronex-Hungary Cycling Team) e l’israeliano Yuval Ben Moshe Israel (nazionale israeliana). Nessun italiano in gara. Il polacco Marceli Boguslawski (HRE Mazowsze Serce Polski) si impone in classifica con 6″ su Rasch e 13″ sul connazionale Alan Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski)

PRINCES ANNA VASA TOUR (Polonia – Donne)

La polacca Agnieszka Skalniak-Sójka (ATOM Deweloper Posciellux.pl Wroclaw) si è imposta anche nella seconda tappa, circuito di Golub-Dobrzyń, percorrendo 126 Km in 3h18′04″, alla media di 38.169 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraina Ksenia Fedotova (Lviv Cycling Team) e la polacca Marta Jaskulska (nazionale polacca). Nessuna italiana in gara. La Skalniak-Sójka è ancora leader della classifica con 24″ sull’ucraina Olga Shekel (nazionale ucraina) e 1′17″ sulla Fedotova

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA

Il serbo Dusan Rajovic (Team Corratec) si è imposto nella settima tappa, circuito di Valencia, percorrendo 125.8 Km in 3h09′06″, alla media di 39.915 Km/h. Ha preceduto allo sprint i venezuelani Jorge Alvarado (BKC Rally) e Xavier Quevedo (Gobierno Bolivariano de Trujillo-Orbea). Due italiani in gara: Stefano Gandin (Team Corratec) 8°, Marco Murgano (Team Corratec) 10°. Il venezuelano Luis Gomez (Carabobo Team) è ancora leader della classifica con 2″ sul connazionale Cesar Sanabria (Venezuela Pais Futuro) e 12″ sul colombiano Weimar Roldan (Team Medellin-EPM). Gandin 14° a 1′48″, Murgano 32° a 2′24″.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il cinese Yutao Shen (Li Ning Star) si è imposto nella quarta tappa, Gonghe – Qinghai Lake (Qinghaihu Erlangjian Scenic Area), percorrendo 155 Km in 3h49′38″, alla media di 40.499 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Zhishan Zhang (Tianyoude Hotel Cycling Team) e di 14″ il connazionale Yuheng Li (Yunnan). Nessun italiano in gara. Il cinese Jiankun Liu (Pingtan International Tourism Island Cycling Team) è ancora leader della classifica con 2′39″ su Zhang e 2′45″ su Shen

DONOSTIA CLASSIC, RE REMCO TORNA A DOMINARE NEI PAESI BASCHI

luglio 30, 2022 by Redazione  
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Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team) ha vinto con un azione in solitaria di quasi 45 chilometri la Classica di San Sebastian conquistando così il suo secondo sigillo della corsa a soli 22 anni. Pavel Sivakov (INEOS – Grenadiers) ha conquistato il secondo posto, davanti a Tiesji Benoot (Jumbo-Visma).

La quarantaduesima edizione della Classica di San Sebastian presentava il medesimo percorso della passata edizione con 223 chilometri da affrontare e sei salite principali come difficoltà del giorno. Nella prima parte di percorso erano presenti l’Azkarate, l’Urraki e l’Alkiza, tre salite di difficoltà media che difficilmente avrebbero avuto impatto sul finale della corsa se non nella creazione di una fuga. La corsa entrava nel vivo negli ultimi 70 chilometri con il classico Jaizkibel da scalare (7.4 chilometri al 5.8%) il quale veniva seguito da una discesa e un breve tratto pianeggiante che conduceva al piatto forte di giornata, la salita di Erlaitz (4 chilometri al 10.4%) che terminava a poco più di 40 chilometri dalla conclusione suddivisi per il primo terzo in discesa, poi pianura e poi il finale con il muro di Murgil – Tontorra (2.1 chilometri al 9.8%), rampa perfetta per un attacco finale con rapida picchiata che terminava ad appena tre chilometri dall’arrivo.

Come da tradizione la starlist presentava un mix di atleti reduci dal Tour de France e dagli atleti che stanno preparando la prossima Vuelta a España, se da un lato mancava l’ultima maglia gialla, era presente il secondo classificato Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) che si presentava con una squadra estremamente competitiva comprendente anche Juan Ayuso, João Almeida e George Bennett. Uno dei principali avversari alla vigilia era Remco Evenepoel (Quick-Step Alpha Vinyl Team), mentre la BORA – hansgrohe si presentava con la maglia rosa 2022 Jai Hindley, Emanuel Buchmann, Wilco Kelderman e Maximilian Schachmann. Tra i principali reduci dal Tour de France c’erano David Gaudu (Groupama – FDJ), Bauke Mollema (Trek – Segafredo), Michael Matthews (Team BikeExchange – Jayco), Rigoberto Uran e Alberto Bettiol (EF Education-EasyPost) e Matej Mohoric (Bahrain – Victorious). Altri atleti principali da tenere d’occhio erano Pavel Sivakov e Carlos Rodriguez (INEOS Grenadiers), Simon Yates (Team BikeExchange – Jayco), Vincenzo Nibali (Astana Qazaqstan Team), Alejandro Valverde e Alex Aranburu (Movistar Team).

Appena veniva dato il via ufficiale alla corsa si generava la fuga di giornata con Théo Delacroix (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Manuele Boaro (Astana Qazaqstan Team), Casper Pedersen e Martijn Tusveld (Team DSM), Eugenio Sanchez (Equipo Kern Pharma), Jon Barrenetxea (Caja Rural – Seguros RGA), Ibai Azurmendi (Euskaltel – Euskadi), Oscar Cabedo (Burgos-BH) e Fabien Grellier. (TotalEnergies). Questi atleti guadagnavano un vantaggio massimo di tre minuti prima dell’inizio delle salite categorizzate di giornata, in gruppo era principalmente la UAE a controllare portando il ritardo sotto ai due minuti dopo le prime salite di giornata. Barrenetxea perdeva contatto dalla fuga in questo tratto, mentre il gruppo tornava sotto al minuto di ritardo all’inizio del Jaizkibel dove gli uomini in fuga si davano battaglia, venendo però velocemente ripresi dalla Quick-Step Alpha Vinyl Team che con un forcing riduceva le unità del plotone che a questo punto di corsa aveva già provocato i ritiri o le difficoltà di alcuni atleti interessanti come Michael Storer (Groupama – FDJ), Ion Izagirre (Cofidis) e Schachmann. L’effettivo recupero della fuga avveniva grazie all’aumento di ritmo di Jan Polanc (UAE Team-Emirates) che veniva seguito nuovamente dalla Quick-Step la quale riprendeva a 65 chilometri dall’arrivo Azurmendi, ultimo dei fuggitivi a resistere. La ragione per la quale Polanc aveva smesso di ritirare si spiegava poco dopo con le difficoltà di Pogacar che quindi non era in grado nemmeno di supportare Almeida nel finale di corsa. Lungo la discesa del Jaizkibel Mohoric decideva di andare deciso in discesa allungando di molto il gruppo nel quale veniva segnalata la caduta di Almeida che riusciva a rientrare nel tratto pianeggiante che precedeva la salita principale di giornata presa a tutta dalla EF Education-EasyPost con Jonathan Klever Caicedo (EF Education-EasyPost) inseguito da Yates, Brandon Smith Rivera (INEOS Grenadiers), Evenepoel e Mathias Skjelmose-Jensen (Trek – Segafredo). Dopo un breve rallentamento Evenepoel provava ad attaccare in prima persona. con il solo Yates cheriusciva a tenere il talento belga, mentre Pavel Sivakov (INEOS – Grenadiers) provava a chiudere in solitaria, si univano però a lui nell’inseguimento Tiesj Benoot (Jumbo-Visma), Uran e Carlos Rodriguez (INEOS – Grenadiers). Yates cedeva contatto a 44.5 chilometri con Evenepoel che provava ad involarsi così dalla lunga distanza. In cima alla salita Yates scollinava a circa 30”, mentre a 45” il quartetto, dal quale Uran aveva ceduto contatto, mentre era rientrato Mollema. Lungo la discesa Yates attendeva il gruppo inseguitore per provare a collaborare nel tratto pianeggiante con un distacco di un minuto, ma il duo della INEOS si avvantaggiava nel finale di discesa. Prima della salita finale Evenepoel aveva 1’10” sul duo INEOS e 1’55” sul terzetto inseguitore, con dei distacchi che andavano a dilatarsi dal fenomeno belga, Sivakov metteva in difficoltà Rodriguez, ma provava ad aspettarlo per tendare di chiudere entrambi sul podio, mentre Yates cedeva il passo da Benoot e Mollema. Nel finale di salita Sivakov continuava in solitaria considerando le difficoltà del compagno di squadra spagnolo, mentre Benoot si liberava di Mollema e superava anche Rodrighez, il quale veniva ripreso verso lo scollinamento da Mollema.
Nel finale Evenepoel aveva tutto il tempo di gustarsi la folla sul mare di San Sebastian e trionfare con più di due minuti di margine, mentre Sivakov si difendeva dal ritorno di Benoot conquistando la seconda posizione. Per il quarto posto vinceva in volata Mollema su Rodriguez con Yates al sesto posto, tutti oltre i tre minuti. Il gruppo arrivava con un ritardo di quattro minuti con Rota il migliore degli italiani all’arrivo, decimo.

Carlo Toniatti.

Lesultanza di Remco Evenepoel sul traguardo di San Sebastian

L'esultanza di Remco Evenepoel sul traguardo di San Sebastian

KOOIJ COGLIE LA PRIMA VITTORIA AL GIRO DI POLONIA 2022. TAPPA E MAGLIA PER L’OLANDESE

luglio 30, 2022 by Redazione  
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La prevista volata della prima tappa del Giro di Polonia vede a Lublin la vittoria di Olav Kooij (Team Jumbo Visma) che ha la meglio su Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious ) e su Jordi Meeus (Team BORA Hansgrohe). L’olandese, in stato di grazia negli ultimi due mesi, veste la prima maglia gialla e domani nella seconda tappa ancora favorevole alle ruote veloci potrà aumentare il vantaggio sugli avversari.

Giro di Polonia e Vuelta a Burgos, posizionate tra fine Luglio e inizio Agosto, sono le due corse a tappe che inaugurano la parte finale della stagione ciclistica e preparano i ciclisti agli impegni più attesi di Agosto come Campionati Europei e Vuelta a Espana. Per quanto riguarda il Giro di Polonia, le tappe sono sette, di cui sei in linea ed una a cronometro. Si inizia con le prime tre tappe che superano tutte abbondantemente i 200 km e che già daranno una prima setacciata a coloro che ambiscono alla vittoria della corsa polacca, in particolare con la terza tappa di quasi 240 km da Kraśnik a Przemyśl, il cui finale con tre GPM in rapida successione favorirà attaccanti e uomini di classifica. La parte centrale della corsa polacca vede poi la quarta e la quinta tappa dal profilo nervoso che dovrebbe dilatare le distanze in classifica generale, prima della decisiva sesta tappa, la cronometro individuale di quasi 12 km da Nowy Targ a Stacja Narciarska. Infine la passerella finale della settima tappa di Cracovia, nonostante una prima metà piuttosto impegnativa, vedrà impegnati i velocisti. Ed i velocisti possono dire la loro già nella prima tappa da Kielce a Lublin, visto che i due facili GPM di quarta categoria sono lontani dal traguardo. La fuga partiva già dopo un km grazie all’azione di cinque ciclisti: Patryk Stosz e Mateusz Grabis (Nazionale Polacca), Jonas Abrahamsen (Uno-X Pro Cycling Team), Sam Brand (Team Novo Nordisk) e Kamil Malecki (Team Lotto Soudal). Erano le squadre dei velocisti che si organizzavano all’inseguimento del quintetto di testa. Sulla carta la vittoria allo sprint se lo sarebbero conteso Arnaud Demare, Olav Kooij e Mark Cavendish, per cui a tirare principalmente in testa al gruppo erano Team Jumbo Visma, Team Groupama FDJ e Team Quick Step Alpha Vinyl. Stosz vinceva primo traguardo volante di Annopol posto al km 102.2. Il polacco si ripeteva una ventina di km più tardi transitando per primo sul secondo traguardo volante di Józefów nad Wisłą posto al km 122. Abrahamsen transitava per primo sul primo GPM di Dobre posto al km 155.9. Malecki si aggiudicava ilterzo traguardo volante di Kazimierz Dolny posto al km 164.3. Abrahamsen si aggiudicava anche il secondo GPM di Wylagi posto al km 168.6. Il norvegese vestiva ufficialmente la maglia di leader dei GPM. Stosz vinceva il quarto ed ultimo traguardo volante posto al km di Naleczow posto al km 190.8. Il polacco si rialzava facendosi riprendere dal gruppo. A 20 km dall’arrivo il vantaggio del quartetto di testa era di 45 secondi sul gruppo tirato sempre dalle squadre dei velocisti. A 15 km dall’arrivo Malecki restava da solo in testa alla corsa. A 10 km dal termine Malecki aveva soltanto 14 secondi di vantaggio sul gruppo in forte rimonta. Il polacco veniva ripreso a poco più di 7 km dall’arrivo. Era il Team Bahrain Victorious a tirare negli ultimi km allungando il gruppo, nel quale si registrava una caduta che coinvolgeva una decina di ciclisti proprio sotto lo striscione dell’ultimo km. Nella volata, Kooij, tirato alla perfezione dal compagno di squadra Mike Teunissen, partiva deciso con una progressione che non lasciava scampo agli avversari, nonostante l’estremo tentativo di Phil Bauhaus (Team Bahrain Victorious). L’olandese vinceva davanti al tedesco mentre si classificava in terza posizione Jordi Meeus (Team BORA Hansgrohe). Chiudevano la top five Teunissen in quarta posizione e Juan Sebastian Molano (UAE Team Emirates) in quinta posizione. Quest’anno Kooij ha iniziato a mietere vittorie da Giugno, tra Circuit Cycliste Sarthe, Giro d’Ungheria e ZLM Tour e a quanto pare ha tutta l’intenzione di continuare. Per il momento veste la maglia gialla di leader della classifica generale con 4 secondi di vantaggio su Bauhaus e su Abrahamsen. Domani è in programma la seconda tappa da Chelm a Zamosc di 205.6 km. Due semplici GPM di quarta categoria posti a metà tappa non dovrebbero impedire ai velocisti di giocarsi la vittoria in un’altra volata. Kooij, visto lo stato di forma, può puntare al bis.

Giuseppe Scarfone

Olav Kooij vince a Lublin (foto: Getty Images)

Olav Kooij vince a Lublin (foto: Getty Images)

29-07-2022

luglio 29, 2022 by Redazione  
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TOUR DE FRANCE FEMMES

L’olandese Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) si è imposta nella sesta tappa, Saint-Dié-des-Vosges – Rosheim, percorrendo 128.6 Km in 3h09′26″, alla media di 40.732 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiana Marta Bastianelli (UAE Team ADQ) e la belga Lotte Kopecky (Team SD Worx). La Vos è ancora maglia gialla con 30″ sull’italiana Silvia Persico (Valcar-Travel & Service) e sulla polacca Katarzyna Niewiadoma (CANYON//SRAM Racing).

TOUR ALSACE

Il britannico Finlay Pickering (Groupama-FDJ Conti) si è imposto nella terza tappa, Vesoul – La Planche des Belles Filles, percorrendo 144.1 Km in 3h36′58″, alla media di 39.849 Km/h. Ha preceduto di 19″ il francese Jordan Jegat (Team U Nantes-Atlantique) e di 24″ il belga Lennert Van Eetvelt (Lotto Soudal U23). Miglior italiano Lorenzo Masciarelli (Pauwels Sauzen – Bingoal), 95° a 11′14″. Pickering è il nuovo leader della classifica con 14″ su Van Eetvelt e 27″ sull’elvetico Roland Thalmann (Team Vorarlberg . Miglior italiano Masciarelli, 73° a 19′38″

KREZ BREIZH ELITE (Francia)

Il team danese Team ColoQuick si è imposto nella prima tappa, cronometro a squadre di Ploumagoar, percorrendo 12.5 Km in 13′30″, alla media di 55.556 Km/h. Ha preceduto di 15″ il team lituano Team Ampler – Tartu2024 e di 16″ il team nazionale britannico. Il danese Joshua Gudnitz (Team ColoQuick) è il primo leader della classifica con lo stesso tempo dei connazionali Mads Østergaard (Team ColoQuick) e Sebastian Kolze Changizi (Team ColoQuick). Miglior italiano Jacopo Menegotto (Team Qhubeka), 67° a 45″.

DOOKOŁA MAZOWSZA (Polonia)

L’israeliano Oded Kogut (nazionale israeliana) si è imposto anche nella terza tappa, circuito di Płońsk, percorrendo 163.8 Km in 3h44′31″, alla media di 43.774 Km/h. Ha preceduto allo sprint il polacco Marceli Boguslawski (HRE Mazowsze Serce Polski) e l’olandese Jasper Rasch (À Bloc CT). Nessun italiano in gara. Boguslawski è ancora leader della classifica con 5″ su Kogut e 15″ sul connazionale Alan Banaszek (HRE Mazowsze Serce Polski)

PRINCES ANNA VASA TOUR (Polonia – Donne)

La polacca Agnieszka Skalniak-Sójka (ATOM Deweloper Posciellux.pl Wroclaw) si è imposta nella prima tappa, circuito di Golub-Dobrzyń, percorrendo 111 Km in 2h51′53″, alla media di 38.747 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’ucraina Olga Shekel (nazionale ucraina) e 55″ l’ucraina Ksenia Fedotova (Lviv Cycling Team). Nessuna italiana in gara. La Skalniak-Sójka è la prima leader della classifica con 8″ sulla Shekel e 1′07″ sulla Fedotova

VUELTA CICLISTA A VENEZUELA

Il serbo Veljko Stojnic (Team Corratec) si è imposto nella sesta tappa, Independencia – San Felipe, percorrendo 132.8 Km in 2h57′45″, alla media di 44.827 Km/h. Ha preceduto di 18″ il connazionale Dusan Rajovic (Team Corratec) e il venezuelano Enrique Luis Diaz (Orgullo Andino). Due italiani in gara: Marco Murgano (Team Corratec) 20° a 18″, Stefano Gandin (Team Corratec) 26° a 18″. Il venezuelano Luis Gomez (Carabobo Team) è ancora leader della classifica con 2″ sul connazionale Cesar Sanabria (Venezuela Pais Futuro) e 12″ sul colombiano Weimar Roldan (Team Medellin-EPM). Gandin 14° a 1′48″, Murgano 35° a 2′24″.

TOUR OF QINGHAI LAKE (Cina)

Il cinese Jiankun Liu (Pingtan International Tourism Island Cycling Team) si è imposto nella terza tappa, Guide – Gonghe, percorrendo 140 Km in 3h57′37″, alla media di 35.351 Km/h. Ha preceduto di 4′42″ i connazionali Haoyu Su (Li Ning Star) e Zhishan Zhang (Tianyoude Hotel Cycling Team). Nessun italiano in gara. Liu è il nuovo leader della classifica con 4′17″ su Su e 4′44″ sul connazionale Xin Peng (Gansu)

AGOSTO – SETTEMBRE 2022, TRA TOUR E MONDIALE (PASSANDO PER LA VUELTA)

luglio 29, 2022 by Redazione  
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La Vuelta e il mondiale sono i due “perni” attorno al quale ruoto la sessione estiva del calendario ciclistico. Terminato il Tour inizia la serie di corse a tappe che anticiperà la partenza della gara spagnola, prevista per il 19 agosto a Utrecht. Poi tutti i fari si sposteranno sull’Australia dove tra il 18 e il 25 settembre saranno assegnati i prestigiosi titoli iridati. E lungo il cammino per il mondiale ci sarà anche l’europeo di Monaco

26. È il numero dei giorni che intercorrono tra l’ultima tappa del Tour e la prima della Vuelta e già in molti stanno facendo il countdown, soprattutto chi è uscito con le ossa rotte della Grande Boucle e dal Giro d’Italia. Da diverse stagioni la corsa iberica è vista da molti come ancora di salvezza per dare un senso alla propria stagione e in un primo momento sembrava che al via della Vuelta si sarebbe schierato il grande sconfitto dell’ultimo Tour Tadej Pogacar, che aveva già stabilito di prendervi parte ben prima del suo crollo nel tappone del Granon e che poi ha deciso di rinunciarvi qualche giorno dopo la fine della Grande Boucle. Non sarà, invece, questo il caso di Richard Carapaz che, dopo aver perso alla penultima tappa un Giro che considerava vinto, ha puntato sulla Vuelta per la rivincita, ma sulle strade di Spagna dovrà sfidare proprio colui che l’aveva messo in croce sulla Marmolada, l’australiano Jai Hindley.

In attesa del via della Vuelta il mese di agosto proporrà una serie d’interessanti appuntamenti, anche se – tolta la Vuelta a Burgos – manca una corsa a tappe di specifica preparazione al Giro di Spagna perché quelle previste non sono particolarmente adatte agli scalatori, che invece ad aprile e giugno hanno molte più opportunità di prepararsi al meglio in vista di Giro e Tour.

Pur non presentando grandi salite, interessante si annuncia il tracciato del Giro di Polonia (30 luglio – 5 agosto), la cui 79a edizione sembra una versione “light” della Tirreno-Adriatico, scelta da Carapaz come tappa d’avvicinamento all’appuntamento con la Vuelta. A dare il “la” alla corsa polacca sarà una tappa di quasi 220 Km che si correrà tra Kielce e la storica città di Lublino, dove l’arrivo sarà allo sprint tra quei velocisti che non saranno stati respinti dallo strappo all’8% di pendenza massima che s’incontrerà all’interno dell’ultimo chilometro. Dopo la Chełm – Zamość, altra occasione per le ruote veloci, inizierà una serie di tre movimentate frazioni collinari al termine della quale si disputerà – al penultimo giorno di gara – una cronoscalata atipica che dovrebbe risultare decisiva per la vittoria finale. Non si dovrà, però, sottovalutare questo trittico che sarà aperto dalla tappa più lunga dell’edizione 2022, quasi 240 Km per pedalare da Kraśnik a Przemyśl, dove l’arrivo sarà posto in vetta a un doppio strappo (500 metri al 6.8%, tratto intermedio in quota e poi gli 800 metri finali al 10.5%) che fu proposto anche l’anno scorso, quando su questo traguardo s’impose il portoghese João Almeida: identici saranno anche i chilometri precedenti il finale, con tre brevi ascese da superare consecutivamente, sulle quali spicca quella diretta al santuario di Kalwaria Pacławska (2.1 Km al 9.2%). La Lesko – Sanok avrà, invece, l’aspetto delle tappe collinari meno impegnative della “Corsa dei due mari”, anche se i suoi 179 Km non saranno comunque una passeggiata per via dei quasi 2600 metri di dislivello da superare (400 in meno rispetto alla tappa di Torino del Giro), spalmati su di una quindicina di brevi ascese (la più lunga sarà di quasi 5 Km) non particolarmente pendenti. Simile ma leggermente più accidentata sarà la successiva Łańcut – Rzeszów (178 Km), tappa che precederà di ventiquattrore la frazione regina, la cronometro in salita da Gronków, villaggio rurale della cittadina di Nowy Targ, alla piccola stazione di sport invernali di Rusiński, situata a 929 metri di quota nel territorio municipale della località termale di Bukowina Tatrzańska, che così – pur con un finale di tappa inedito – ospiterà un arrivo della corsa polacca per il dodicesimo anno consecutivo. Abbiamo parlato di cronoscalata atipica perché degli 11.8 Km in programma i primi otto saranno in dolce falsopiano, salita vera s’incontrerà solamente nei successivi 2.2 Km al 6.1% per poi ritrovare il falsopiano nei 200 metri che precederanno lo scollinamento, superato il quale si dovranno poi percorrere quasi 1500 metri in quota, tra lieve discesa e pianura, per raggiungere la zona del traguardo. L’indomani l’atto conclusivo sarà rappresentato dalla Valsir – Cracovia, frazione di 178 Km che rappresenterà la terza opportunità riservata ai velocisti.

In parallelo al Polonia si correrà la Vuelta a Burgos (2-6 agosto), la cui 44a edizione sicuramente calamiterà gli interessi degli appassionati italiani per la presenza di Vincenzo Nibali, il quale poi andrà a disputare anche l’altra Vuelta, quella principale e una delle ultime corse della carriera dello “Squalo”. Per quanto riguarda le difficoltà altimetriche sono state confermate le tre ascese che sono inserite in “pianta stabile” nel percorso dal 2017, il Picón Blanco, le Lagunas de Neila e lo strappo del castello di Burgos, 900 metri al 5.3% in cima ai quali terminerà la prima tappa, un circuito di 153 Km e un finale che negli scorsi anni ha visto imporsi corridori del calibro di Mikel Landa e dei nostri Francesco Gavazzi e Giacomo Nizzolo, a conferma che anche i velocisti più resistenti possono far bene su questo traguardo. Anche nelle altre giornate a loro dedicate non avranno vita facile gli sprinter e così nel finale della successiva Vivar del Cid – Villadiego (158 Km) si dovrà superare a 5.5 Km dall’arrivo un dentello di 1600 metri al 5% che sembra pensato proprio per rompere le uova nel paniere delle squadre dei velocisti. I quasi 8 Km al 9.2% del Picón Blanco saranno il “faro” della terza tappa e, come già capitato l’anno scorso e a differenze delle edizioni passate, non si affronteranno come arrivo di tappa ma come GPM di passaggio, inseriti a 37 Km dalla conclusione della Quintana Martín Galíndez – Villarcayo. Un altro traguardo progettato per far tribolare i velocisti sarà quello della successiva frazione che da Torresandino condurrà in 169 Km all’area archeologica della colonia romana di Clunia Sulpicia, dove attenderà i corridori una rampa finale non ripida (media del 4.9%) che in passato ha sempre creato un po’ di scompiglio, respingendo i velocisti meno resistenti e portando anche gli uomini di classifica a sgomitare per la vittoria, talvolta anche riuscendo a guadagnare qualche secondo. Per ultima si disputerà la tappa più impegnativa che, dopo il via da Lerma, si concluderà 170 Km più avanti ai 1872 metri delle Lagunas de Neila, in vetta all’ascesa simbolo della corsa iberica, 12 Km al 6.2%, dei quali gli ultimi tre al 9.7%.

La settimana di Ferragosto qualcuno la trascorrerà al “fresco” poiché è in programma l’Arctic Race of Norway (11-14 agosto), la cui nona edizione è stata disegnata – per la prima volta nella storia di questa giovane corsa – interamente a sud del circolo polare artico. Sarà la cittadina di Mo i Rana ad accogliere partenza e arrivo della prima frazione, un circuito di 185 Km che dovrebbe favorire la vittoria di un velocista nonostante la presenza di due ascese di 1a e 2a categoria. Ancor più alla portata dei velocisti sarà la successiva Mosjøen – Brønnøysund, dopo la quale si disputeranno le due tappe chiave dell’edizione 2022, con la prima che scatterà da Namsos per concludersi a Levanger, dove il traguardo sarà posto al termine dell’ascesa della Skallstuggu summit, 3700 metri al 6% contenenti un muro di 1000 metri al 10.5% di pendenza media che termina poco prima dello striscione dell’ultimo chilometro. Considerata la brevità dell’ascesa i distacchi che potrà infliggere saranno giocoforza contenuti, rimandando il verdetto finale alla salita della Tyholt Tower (1.5 Km al 7.5%), che l’indomani dovrà essere ripetuta quattro volte nel circuito della conclusiva tappa di Trondheim, l’ultima quando mancheranno 5.5 Km al traguardo.

La vigilia di Ferragosto sarà, invece, il giorno del campionato europeo riservato alla categoria professionisti, quest’anno eccezionalmente disgiunto dai campionati delle altre categorie (donne élite escluse), che si sono svolti nel mese di luglio in Portogallo e nei quali l’Italia ha conquistato sei medaglie (due di bronzo, tre d’argento e l’oro nella cronometro a squadre mista junior). Questa gara, che l’Italia conquista ininterrottamente dal 2019 (nell’ordine con Matteo Trentin, Elia Viviani, Giacomo Nizzolo e Sonny Colbrelli) nel 2022 finirà nel palmarès di un velocista perché il tracciato disegnato per quasi 209 Km tra Murnau am Staffelsee e Monaco di Baviera presenta solo due brevi salite, inserite nel tratto in linea, mentre totalmente pianeggiante sarà il circuito finale, lungo 13 Km e mezzo e da ripetere cinque volte. La rassegna proseguirà poi con le cronometro (in programma il 17 agosto sul piatto circuito di Fürstenfeldbruck) e con la gara su strada delle donne élite, che pure si disputerà a Monaco (con partenza da Landsberg am Lech) la domenica successiva.

Nel frattempo il calendario UCI ProSeries proseguirà con la 32a edizione del Giro di Danimarca (16-20 agosto), che quest’anno presenterà la novità dell’assenza nel tracciato della cittadina di Frederiksberg, che fin dalla seconda edizione – con un paio di rare eccezioni – era la sede d’arrivo della tappa conclusiva. La corsa scandinava prenderà le mosse con una frazione prevalentemente pianeggiante di 222 km che porterà il gruppo da Allerød a Køge e che, a meno di sorprese (il vento da queste parti spesso provoca parecchia selezione), non dovrebbe sfuggire ai velocisti. Diverso il discorso per la tappa successiva, poiché inevitabilmente lascerà un profondo segno in classifica la cronometro di Assens, 12 Km e 200 metri privi di qualsivoglia difficoltà altimetrica che gli specialisti si berranno tutto d’un fiato. Molto insidiosa si annuncia la seguente Otterup – Herning, i cui 239 Km (si tratterà della frazione più lunga) saranno infarciti di 10 settori di strada sterrata, l’ultimo dei quali però collocato molto distante dal traguardo di Herning, conosciuto in gruppo perché dal 1992 ospita l’omonimo Gran Premio ciclistico, il cui percorso è proprio caratterizzato da diversi tratti da percorrere lontano dall’asfalto. Un altro centro noto per una sua corsa ciclistica è Skive, che accoglierà il via della penultima tappa, destinata a tornarvi dopo aver percorso un anello di 167 Km che rappresenterà la seconda e ultima opportunità di andare a segno per i velocisti. La conclusiva Give – Vejle, infatti, non sarà la classifica passerella di fine corsa per via di un circuito finale di 10 Km da ripetere cinque che potrebbe anche rivelarsi decisivo per la vittoria finale, con il traguardo posto in vetta al muro del “mulino a vento”, 300 metri al 12.7% di pendenza media.

In questo stesso periodo si svolgerà anche il Tour de l’Avenir (18-28 agosto), versione “baby” del Tour de France riservata agli Under23 che l’anno prossimo potrebbe essere affiancata da una corsa riservata alla neonata categoria “donne U23”. Subito avvertiamo che il percorso della corsa francese nulla avrà a che spartire con il nostrano Giro d’Italia giovani, disputato a giugno e caratterizzato da un tracciato molto più duro e avvincente, mentre i transalpini hanno disegnato la loro corsa con mano piuttosto tenera, diversa anche da quella che ha progettato il Tour de France Femmes. Si comincerà con un “prélude” di 3.9 Km, altro modo per definire il velocissimo prologo (sole 7 curve e percorso pianeggiante) che assegnerà la prima maglia gialla in quel di La Roche-sur-Yon, attorno alla quale si snoderà anche la successiva frazione, prima di quattro tappe consecutive riservate ai velocisti, che avranno i traguardi fissati a Civray, La Trimouille e Chaillac (non propriamente adatti agli sprinter puri gli ultimi tre per la presenza di una lieve pendenza nel finale). Si cambierà decisamente marcia con la quinta tappa, la cronometro a squadre che è diventa una presenza fissa al Tour de l’Avenir a partire dal 2018 e che quest’anno si svolgerà sulla distanza di 28 Km tra i centri di Gueugnon e Saint-Vallier, su di un tracciato quasi totalmente pianeggiante. Seguirà a ruota l’unica frazione collinare inserita nel percorso, anche sul sito ufficiale è stata troppo pomposamente definita di montagna la tappa che si snoderà tra Saint-Amour e Oyonnax e nel corso della quale non si salirà oltre i 680 metri della Côte de Ceyssiat, ultima e più difficile (3.5 Km al 6.4%) delle otto brevi ascese che movimentano un tracciato comunque insidioso, ideale per imbastire inattese imboscate il giorno successivo la dispendiosa cronosquadre. Le montagne vere inizieranno 48 ore più tardi, dopo il giorno di riposo che il gruppo osserverà a Thonon-les-Bains, celebre località termale affacciata sul lago di Ginevra. Da quest’ultima scatterà il primo atto del trittico decisivo, che prevede l’arrivo in salita a Saint-François-Longchamp, 15 Km all’8% che coincidono con la prima parte dell’ascesa al mitico Col de la Madeleine. In vetta a quest’ultimo si scollinerà l’indomani nel corso della Ugine – La Toussuire, la tappa nel complesso più difficile, che proporrà il traguardo al termine della salita di 15.5 Km al 7% che è stata tre volte sede d’arrivo al Tour dei “grandi”, l’ultima nel 2015 quando lassù s’impose Vincenzo Nibali. Ancor più in alto si salirà nel corso della conclusiva Bessans – Villaroger perché prima di arrivare al traguardo in quota (ultimi 5 Km al 6.4%) bisognerà arrampicarsi fino a 2770 metri del Col de l’Iseran (13 Km al 7.8%), valico che supera in altezza anche il primato del nostro Passo dello Stelvio.

Cominceranno intanto a rombare i motori in vista dei campionati del mondo, che si terranno a fine settembre in Australia, e quei corridori che hanno scelto di prepararsi al mondiale senza passare dalla Vuelta avranno a disposizione due brevi ma intense e non troppo difficili corse a tappe, il Giro di Germania (24-28 agosto) e il Tour of Britain (4-11 settembre), mentre quest’anno non ci sarà la possibilità di usufruire delle strade del Benelex Tour perché la corsa nordeuropea – prevista dal 29 agosto al 4 settembre – è stata cancellata dagli organizzatori a causa dell’eccessivo affollamento di gare in calendario e rinviata al 2023 in una nuova collocazione ancora non annunciata. L’edizione 2022 della corsa tedesca vedrà il ritorno nel tracciato di una tappa a cronometro, disputata l’ultima volta nel 2008, e si tratterà del cronoprologo di 2.7 Km che si svolgerà sulle strade di Weimar. Dalla medesima cittadina si ripartirà alla volta di Meiningen, dove si arriverà al termine di 172 Km movimentati da alcune salite che non dovrebbero impedire l’arrivo allo sprint. Fa gola ai finisseur, invece, il traguardo del giorno successivo a Marburgo, preceduto da una “selva” di piccole colline che, seppur prive d’inclinazioni particolarmente significative, costituiranno un invito a nozze per i virtuosi dei “colpi dei fucile”. Non ci sarà solo il ritorno della crono nel tracciato perché questa edizione tornerà a proporre dopo diversi anni un arrivo in salita, previsto sulle pendici della Schauinsland, montagna della celebre Foresta Nera che si raggiungerà in 150 Km partendo da Friburgo in Brisgovia e arrampicandosi sino a 1200 metri di quota negli ultimi 12 Km, caratterizzati da una pendenza media del 6.5% e immediatamente preceduti dallo strappo del Luisenhöhe (poco meno di 4 Km al 7.2%). Se le pendenze della Schauinsland non avranno scavato solchi troppo profondi e ci fosse ancora un margine d’incertezza sulla vittoria finale ci si giocherà tutto nella conclusiva Schiltach – Stoccarda di 188 Km, che prevede un circuito finale di 10.5 Km con la triplice ascesa all’Herdweg (1300 metri al 7.8%), la salita che caratterizzò il percorso dei campionati del mondo del 2007, vinti da Paolo Bettini.

Il Giro della Gran Bretagna, invece, si disputerà su di un percorso geograficamente inverso rispetto a quello dello scorso anno, quando la corsa partì dalla Cornovaglia per terminare nella cittadina scozzese di Aberdeen. Stavolta quest’ultima sarà la sede di partenza della prima frazione, subito destinata a vedere in azione i corridori che puntano al successo finale perché l’arrivo sarà previsto nella piccola stazione di sport invernali del Glenshee Ski Centre, affrontata un’ascesa finale di 2.8 Km al 5.6%. Il gruppo si fermerà in Scozia anche per la tappa numero due, che porterà il gruppo da Hawick a Duns con un percorso di 175 Km privo di particolari difficoltà fino a 28 Km dall’arrivo, quando inizierà un ottovolante costituito da tre brevi e facili collinette consecutive (la più impegnativa di 1.7 Km al 6.2%, la più vicino all’arrivo da superare a 7 Km dal traguardo).  Le rimanenti frazioni si svolgeranno sulle strade dell’Inghilterra (rimarrà escluso dal tracciato il Galles, che lo scorso anno ospitò le due tappe più impegnative della corsa), che accoglierà la corsa britannica con la Durham – Sunderland (164 Km), prima occasione riservate ai velocisti. Un arrivo allo sprint ristretto, invece, l’indomani porrà termine della Redcar – Duncombe Park (149.5 Km) per vie delle due collinette che gli organizzatori hanno collocato nel finale: quella di Carlton Bank – da superare a 26 Km dall’arrivo – è in concreto un muro di 1800 metri al 10.7% mentre quella di Newgate Bank (1500 metri al 7.2%), che si dovrà scavalcare a 8.5 Km dal traguardo, sarà coronata dall’ultimo dei tre traguardi volanti giornalieri. La successiva West Bridgford – Mansfield (187 Km) sarà totalmente pianeggiante e nuovamente favorevole alle “ruote veloci” poi, in continuo alternarsi di scenari differenti, si correrà la Tewkesbury – Gloucester (171 Km), nel complesso poco impegnativa ma il cui finale stuzzicherà i pretendenti alla vittoria finale per la presenza di due brevi ma non semplicissime salite piazzate al punto giusto, negli ultimi 27 Km: la prima è la Crawley Hill, 1700 metri al 7.7% contenenti un muretto di 600 metri all’11% di pendenza media; successivamente un ulteriore scoglio di 2 Km al 6.2% dovrà essere superato quando al traguardo mancheranno poco meno di dieci chilometri. Dopo la West Bay – Ferndown, terzo e ultimo appuntamento segnato sull’agenda dei velocisti, il Tour of Britain sbarcherà per la prima volta nella storia sull’isola di Wight per una tappa finale disegnata nel bel mezzo del canale della Manica e insidiosa più per i ventagli e le conseguenti fratture nel gruppo che potrebbero innescarsi che per il suo disegno altimetrico. Non saranno comunque una passerella i 149 Km che da Ryde, il centro principale dell’isola, condurranno al traguardo, situato presso gli spettacolari faraglioni soprannominati The Needles (letteralmente “gli aghi”), percorsa una salita finale di 2 Km i cui 400 metri conclusivi presentano una pendenza media del 9.6%.

Poi tutti a pensare ai campionati del mondo di ciclismo, che per il 2022 sono stati assegnati a Wollongong, cittadina australiana del Nuovo Galles del Sud situata a un’ottantina di chilometri a sud di Sidney e affacciata sull’Oceano Pacifico. Ad aprire la rassegna iridata saranno il 18 settembre le cronometro riservate alle categorie élite con donne e uomini che per la prima volta nella storia del mondiale gareggeranno nello stesso giorno e sullo stesso percorso, un circuito cittadino di circa 17 Km che dovrà essere ripetuto due volte e la cui unica difficoltà altimetrica sarà lo strappo che conduce nel quartiere di Mount Lousey, mezzo chilometro al 6.5% di pendenza media. Il programma delle prove contro il tempo proseguirà il 19 con la gara Under23 e il 20 con quelle destinate agli juniores (uomini e donne), sempre sullo stesso percorso dei “grandi” ma in versione accorciata (lo strappo sarà comunque sempre presente). Dopo la gara “mixed relay” del 21 settembre (cronometro a squadre per nazionali mista, con formazioni composte di atleti di entrambi i sessi) una giornata di stacco permetterà ai corridori di prendere le misure del circuito delle prove su strada, che si svolgeranno tra il 23 e il 25 settembre, la data della gara più attesa, quella destinata agli uomini élite. Mentre i corridori delle altre categorie non lasceranno mai Wollongong, i professionisti prenderanno il via dal centro di Helensburgh e dovranno percorrere un tratto in linea pianeggiante di una trentina di chilometri prima di transitare per la prima volta sulla linea del traguardo e affrontare un primo giro di circuito di 34 Km che prevede l’ascesa sino ai 463 metri del Mount Keira (7.6 Km al 5.7%). Terminato quest’anello – del quale è prevista solo questa tornata – si andrà a imboccare il circuito iridato vero e proprio, lungo 17 Km e 500 metri, che presenta due brevi salite consecutive, lo stesso strappo di mezzo chilometro affrontato nelle crono e, immediatamente dopo, quello molto più impegnativo del Mount Pleasant, un chilometro esatto all’8.7% reso più impegnativo dal fatto che la strada è quasi totalmente dritta, spezzata da rare curve. Quando si sarà superata per l’ultima volta quest’asperità mancheranno soli 8 Km al traguardo di un mondiale che il commissario tecnico della nazionale italiana Daniele Bennati ha definito adatto a corridori come l’olandese Mathieu van der Poel, l’eritreo Biniam Girmay e il campione del mondo in carica, il francese Julian Alaphilippe. Gli azzurri, invece, punteranno sul toscano Alberto Bettiol.

Mauro Facoltosi

I SITI WEB DELLA CORSE

Tour de Pologne

www.tourdepologne.pl/en/

Vuelta a Burgos

www.vueltaburgos.com/es/

Arctic Race of Norway

www.arctic-race-of-norway.com/en/

Campionati europei

www.munich2022.com/en/road-cycling

PostNord Danmark Rundt

https://postnorddanmarkrundt.dk/

Tour de l’Avenir

https://tourdelavenir.com/en/

Vuelta a España

www.lavuelta.es/en/

Deutschland Tour

www.deutschland-tour.com/en/home

Tour of Britain

www.tourofbritain.co.uk/

Campionati del mondo

https://wollongong2022.com.au/

Le Lagunas de Neila, sede darrivo della tappa regina della Vuelta a Burgos (wikipedia)

Le Lagunas de Neila, sede d'arrivo della tappa regina della Vuelta a Burgos (wikipedia)

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