UN AGOSTO OLIMPICO
agosto 1, 2024 by Redazione
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All’inizio del mese si disputerà l’attesa gara olimpica di ciclismo su strada, poi i riflettori dei media si sposteranno in direzione del Portogallo, dal quale il 17 agosto prenderà il via il Giro di Spagna. In attesa della corsa iberica altre brevi e interessanti gare a tappe si svolgeranno qua e là per l’Europa, ma si tornerà ancora a parlare di Tour de France con le edizioni riservate a donne e under23.
Arriva il mese di agosto, che quest’anno vedrà le attenzioni degli appassionati di sport catalizzate dalle Olimpiadi di Parigi, inaugurate il 26 luglio e in programma fino all’11 agosto. Per i ciclofili la data più attesa sarà quella di sabato 3 agosto, quando si correrà la corsa su strada elite, 273 Km (158 quelli riservati alle donne, che gareggeranno l’indomani) con partenza e arrivo fissate sul Pont d’Iéna, tra la Tour Eiffel e il Trocadéro. La prima fase del tracciato attraverserà la vallata della Chevreuse, dove si affronterà una serie di facili colline conosciute ai corridori perché spesso sono inserite nel percorso della tappa conclusiva del Tour, prima dell’ingresso nella capitale francese: tra queste nove “côtes” si segnalano quindi alcune ben note come quelle di Saint-Rémy-lès-Chevreuse, di Châteaufort e del Pavé des Gardes, che è la più difficile (gli ultimi 600 metri salgono al 10% medio). Rientrati a Parigi si dovrà affrontare il circuito olimpico vero e proprio, un anello di 19 Km che dovrà essere ripetuto due volte e che si presenta nettamente meno impegnativo rispetto a quelli di Rio di Janeiro e Tokyo, pur non essendo banale. Dovrà, infatti, essere ripetuta per tre volte – una in più rispetto al numero di giri – la salita verso la celebre collina di Montmartre, 1.1 Km al 5.8% pavimentati in porfido e con poco meno di 10 Km da percorrere dopo l’ultimo scollinamento per andare al traguardo.
Come sempre avviene la rassegna olimpica ha provocato un piccolo “terremoto” nel consueto calendario estivo del grande ciclismo, costringendo il Tour a slittare indietro di una settimana e l’Unione Ciclistica Internazionale a spostare tutte le altre corse previste in questo periodo. Tra quelle che rivestono una certa importanza la prima di queste sarà l’Arctic Race of Norway, la cui edizione numero 11 scatterà da Bodø il 4 agosto, il giorno successivo l’assegnazione della medaglia d’oro olimpica, per terminare nella medesima località quattro giorni più tardi, aprendosi con una frazione di 157 Km che terminerà a Rognan, presumibilmente con un arrivo in volata a gruppo non compattissimo per la presenza di un paio di GPM non durissimi negli ultimi 35 Km (a parte un muro di 1 Km all’11%). Imitando il “fratello maggiore” Tour de France (l’organizzatore è lo stesso) il giorno successivo ci sarà il debutto dello sterrato nella corsa norvegese con un settore di strada bianca lungo quasi 6 Km che si dovrà percorrere nel finale della Beiarn – Fauske, tappa di 175 Km altimetricamente non troppo difficile e, infatti, non è esclusa anche su questo traguardo la vittoria di uno sprinter. La classifica verosimilmente si deciderà nella terza e penultima tappa, che scatterà da Tverlandet alla volta di Sulitjelma, dove – dopo 155 Km di gara – l’arrivo sarà in salita sulla “collina di Jakobs”, ascesa di 6.9 Km al 6.2% che presenta le pendenze più difficili nei 2000 metri iniziali (media del 9%). Se non si verificassero grandi distacchi determinante potrebbe anche rivelarsi la conclusiva frazione che da in 156 Km da Glomfjord riporterà i corridori a Bodø, dove l’ultimo traguardo sarà posto in cima a una rampa di 1500 metri al 7%.
Il 17 agosto prenderà il via il Giro di Spagna e una dozzina di giorni prima andrà in scena quella che da sempre è una delle corse d’avvicinamento più gettonate tra i corridori che ambiscono alla conquista della prestigiosa maglia rossa. Stiamo parlando della Vuelta a Burgos, che quest’anno si correrà tra il 5 e il 9 agosto con alcune novità in cartellone mentre rimane confermato l’immancabile arrivo della prima tappa a Burgos, alla quale si giungerà dopo esser partiti da Vilviestre del Pinar e aver percorso 168 Km caratterizzati da dislivelli poco sensibili per la gioia dei velocisti, che ringraziano l’organizzazione di aver rimosso dal tracciato la breve salita verso il castello, in cima alla quale era previsto il traguardo fino a un paio di anni fa. Spettacolare sarà il luogo presso il quale terminerà la seconda tappa, che da Villasana de Mena porterà il gruppo fino al complesso di Ojo Guareña, il sistema di grotte più grande di Spagna, esteso per oltre 100 Km: di chilometri la tappa ne proporrà 161, con le fasi salienti concentrate nel finale, dove il traguardo sarà posto al termine di una salita di 1.2 Km al 5.8% che fa gola ai “puncheurs” ma anche agli sprinter più resistenti, resa selettiva anche dalla sede stradale ristretta. Le prime novità riguarderanno l’immancabile tappa regina con arrivo in salita alle Lagunas de Neila, solitamente prevista all’ultimo giorno e quest’anno anticipata alla terza tappa, che scatterà da Gumiel de Izán e proporrà – seconda novità – una doppia ascensione finale, la prima volta fermandosi ai quasi 1600 metri dell’Alto de Rozavientos (10 Km al 4.7%) e la seconda proseguendo fino ai 1730 metri del traguardo, dopo una salita conclusiva di 11 Km al 5.5%, leggermente meno impegnativa rispetto alle edizioni più recenti perché si è scelto di evitare il tratto finale accorciando la salita di quasi un chilometro e mezzo. Dopo queste ci sarà un’altra novità, anche se sarebbe più giusto parlare di “grande ritorno” perché a distanza da 10 anni dall’ultima volta si tornerà ad affrontare una cronometro individuale, disegnata tra Santa María del Campo e Pampliega su di un tracciato totalmente pianeggiante di quasi 20 Km. Sarà con tutta probabilità la frazione decisiva della corsa iberica, che si concluderà il giorno successivo così come era partita: sarà ancora affaire per i velocisti la conclusiva tappa che da Frías porterà a Treviño, exclave della Provincia di Burgos interamente circondata dalla Comunità autonoma dei Paesi Baschi.
In un concatenarsi di eventi a due ruote il giorno successivo la conclusione della Vuelta a Burgos si correrà l’unica corsa in linea spagnola inserita nel calendario World Tour, la Classica di San Sebastián, quest’anno meno “classica” del solito perché l’Olimpiade l’ha costretta a rinunciare alla tradizionale collocazione in calendario a fine luglio, quando si disputa normalmente una settimana dopo la fine del Tour. Nell’occasione la corsa basca si è rifatta il “look” nel finale, introducendo a ridosso del traguardo il muro di Pilotegi (2 Km al 10.6% con gli ultimi mille metri al 14.5%), che si affronterà dopo le immancabili ascese agli “alti” di Jaikzibel (8 Km al 5.5%) e di Erlaitz (3.8 Km al 10.7%).
Il trasloco più rilevante per causa di forza maggiore sarà quello subito dal Giro di Polonia che, come accaduto anche in occasione delle Olimpiadi di Tokyo, andrà a incastrarsi con la partenza della Vuelta, sovrapponendosi a essa nelle ultime due giornate di gara. Giunta nel 2024 all’81a edizione la corsa polacca si disputerà quest’anno tra il 12 e il 18 agosto e proporrà per prime le tappe più impegnative, cominciando da quella d’apertura che scatterà da Breslavia per raggiungere la località di sport invernali di Karpacz, dove l’arrivo sarà posto al termine di una salita di 3.7 Km metri al 6.9% che riserva le inclinazioni più forti nel tratto iniziale di 1.6 Km al 9.5%, ribattezzato dai cicloamatori del posto con il soprannome di “muro del pianto”. Il giorno successivo si farà il bis perché la stessa salita costituirà anche il finale della seconda tappa, una cronometro individuale di 15 Km e rotti che prenderà le mosse di Mysłakowice con un tratto iniziale di circa 8 Km pianeggiante o in lieve falsopiano. La terza sarà la tappa maggiormente dotata in metri di dislivello, più di 3000 distribuiti lungo le 12 ascese che si dovranno affrontare tra il raduno di partenza di Wałbrzych e Duszniki-Zdrój, dove l’arrivo sarà posto in cima a un muro di 400 metri al 12.4%. Si tratta, quelli di Karpacz e di Duszniki-Zdrój, di traguardi non certo inediti per la corsa polacca, già proposti nella scorsa edizione quando le tappe che vi terminarono furono rispettivamente conquistate dallo sloveno Matej Mohorič – che poi s’imporrà in classifica – e del corridore di casa Rafał Majka. Nei successivi due giorni saliranno sul palcoscenico i velocisti, per i quali sono state “confezionate” la tappa che da Kudowa-Zdrój condurrà a Prudnik e poi quella disegnata in circuito attorno a Katowice, dove sarà proposto un finale inedito e nettamente meno pericoloso rispetto a quello adottato fino al 2020 , il rettilineo d’arrivo in leggera discesa che è stato “bandito” dall’UCI dopo la rovinosa caduta dell’olandese Fabio Jakobsen. Ci sarà a questo punto il ritorno a Bukowina Tatrzańska, la località termale che è stata arrivo di tappa fisso per dodici edizioni consecutive, dal 2010 al 2021, e che tornerà a ospitare il traguardo di una frazione, tappa che scatterà da Wadowice, paese natale di Papa Giovanni Paolo II, e che ha in programma nel finale un giro del tradizionale circuito di 45 Km che prevede la salita di Sciana Bukowina (4.8 Km al 5.7%) subito prima di quella di 2.2 Km al 6.8% che si conclude a 1.5 Km dall’arrivo. Per decretare ufficialmente il nome del vincitore assoluto mancherà ora solo la tappa conclusiva, classica passerella di fine corsa che dalla celebre miniera di sale di Wieliczka, patrimonio UNESCO, porterà i corridori dopo una prima parte vallonata sul pianeggiante circuito finale di Cracovia, come da tradizione disegnato attorno al parco Błonia.
La vigilia di Ferragosto e pure a ridosso del “via” della Vuelta è collocato il Giro di Danimarca, una delle poche corse del mese a non esser stata ricollocata in calendario poiché andrà in “onda” nello stesso periodo nel quale era stata trasmessa l’edizione 2023, vinta dal corridore di casa Mads Pedersen grazie alla vittoria nella crono conclusiva. Quest’anno la prova contro il tempo individuale non ci sarà, sostituita da una cronosquadre di quasi 14 Km – una novità assoluta per la corsa danese – che si disputerà il 14 agosto, primo giorno di gara, su di un circuito totalmente pianeggiante disegnato sulle strade di Holstebro. Ringkøbing sarà il giorno successivo sede di partenza della tappa regina del Giro, che avrà in serbo 2000 metri di dislivello e la strada più ripida della Danimarca (Christian Winthers Vej, 400 metri al 14% con un picco al 25%) prima di giungere sul tradizionale circuito di Vejle, 11 Km da ripetere tre volte con il cosiddetto “muro del mulino a vento” (300 metri al 12.7%) da scavalcare in corrispondenza dello striscione dell’ultimo chilometro. La prima occasione per i velocisti arriverà sul traguardo della terza tappa, anche se il circuito finale della Kolding – Haderslev sicuramente metterà fuori gioco alcuni tra gli sprinter in gara per via della rampa di un chilometro al 4%, che porta fin sulla linea d’arrivo e che dovrà essere ripetuta 4 volte negli ultimi 23 Km. Decisamente più snelle e tarate sulle misure degli sprinter saranno le rimanenti due frazioni, la penultima con partenza da Store Heddinge e traguardo a Holbæk, mentre quella conclusiva vedrà i corridori partire dalla storica cittadina di Roskilde in direzione di Gladsaxe.
Partita la Vuelta – che quest’anno scatterà dal Portogallo – in contemporanea alla prima settimana del Giro di Spagna si disputerà il Giro di Germania (21 – 25 agosto), la cui 39a edizione presenta un tracciato non particolarmente difficile, inaugurato da un breve cronoprologo nella cittadina bavarese di Schweinfurt. Da qui si ripartirà il giorno dopo per raggiungere Heilbronn, dove si dovrebbe assistere a un arrivo allo sprint con il gruppo “setacciato” dalla salita di Jäerhaus (1600 metri al 7.5%) che si scavalcherà a 12 Km dall’arrivo. Più movimentata sarà il tracciato della frazione che terminerà a Schwäbisch Gmünd, caratterizzata da diversi saliscendi e in particolare proprio a ridosso del traguardo – alla linea d’arrivo mancheranno a quel punto soli 1500 metri – si dovrà affrontare uno strappo di 1.5 Km al 5.3% (con gli ultimi 300 metri al 10%) in vetta al quale gli organizzatori hanno stabilito di piazzare un traguardo volante che fornirà abbuoni validi per la classifica generale. Si disputerà ora la tappa più lunga, che prevede 212 Km per raggiungere il traguardo di Villingen-Schwenningen, palcoscenico per i velocisti considerata la quasi totale mancanza di difficoltà negli ultimi 40 Km. La conclusione allo sprint sembra molto probabile anche per la tappa finale da Annweiler am Trifels a Saarbrücken, anche se le collinette che s’incontreranno negli ultimi chilometri potrebbero garantire una leggera selezione.
Alla fine del mese è quindi in programma il Renewi Tour (28 agosto – 1 settembre), la corsa che dallo scorso anno abbiamo imparato a conoscere con questo nome dopo che dal 2005 al 2016 era stata chiamata Eneco Tour e successivamente prima BinckBank Tour (2017-2020) e poi Benelux Tour (2021-2022). Nata dalle ceneri del Giro dei Paesi Bassi, disputato per l’ultima volta nel 2004, la corsa ha esteso il suo raggio d’azione al vicino Belgio, che nel corso degli anni è divenuto predominante, al punto che nell’edizione 2024 l’Olanda sarà coinvolta soltanto come sede di partenza di una delle cinque frazioni. A ridosso del confine con i Paesi Bassi si disputerà tra Riemst e Bilzen la tappa d’apertura, il cui disegno ricalca in parte quello della frazione conclusiva della scorsa edizione, prevalentemente pianeggiante ma con l’intrusione di alcune modestissime collinette che non dovrebbero impedire l’arrivo di massa. Ci si sposterà quindi nel centro di Tessenderlo, nei cui dintorni si snoderà la prima delle due tappe chiave, una cronometro individuale di circa 15 Km nella quale i passisti non avranno grossi problemi nel lanciare le loro cilindrate, favorita dalla presenza di lunghi rettifili e da un tracciato scorrevole, pur non essendo piattissimo. Il giorno dopo si viaggerà in totale pianura da Blankenberge alla volta di Ardooie – traguardo classico di questa corsa, che lo propone ininterrottamente dal 2008 – e priva di difficoltà altimetriche si presenterà anche la penultima tappa, che da Oostburg porterà il gruppo ad Aalter. Da Menen, infine, scatterà la frazione conclusiva, la più impegnativa e spettacolare perché si arriverà a Geraardsbergen, il centro delle Fiandre dove si trova il mitico Muro di Grammont (1 Km al 9.2% con punte di pendenza fino al 20%), che nel finale dovrà essere ripetuto ben tre volte.
Ma il mese di agosto per l’appassionato di ciclismo non si esaurisce con queste gare poiché quest’anno eccezionalmente si disputeranno nel corso dello stesso mese anche i due Tour de France “cadetti”, quello femminile e quello riservato agli Under23, la categoria che fino a parecchie stagioni fa era definita con il nome di “dilettanti”.
In ordine d’apparizione per primo s’incontrerà il Tour de France Femmes (12-18 agosto), tornato in calendario nel 2022 a quasi 30 anni dalla precedente edizione e che normalmente viene organizzato a fine luglio, subito dopo la conclusione della Grande Boucle professionisti. A imitazione di quest’ultima anche il Tour femminile nel 2024 scatterà dall’estero, non dall’Italia ma dai Paesi Bassi, dove la città di Rotterdam ospiterà la partenza della prima tappa che terminerà a L’Aia dopo 123 Km totalmente pianeggianti. Sarà previsto un doppio appuntamento il giorno successivo, con una frazione mattutina 70 Km, lisci come l’olio, che da Dordrecht ricondurrà le cicliste a Rotterdam, sulle cui strada il pomeriggio si disputerà l’unica cronometro inserita nel percorso, una brevissima prova contro il tempo lunga poco più di 6 Km. Sulle rotte delle grandi classiche del nord si svolgerà la terza tappa, che da Valkenburg porterà in 123 Km a Liegi andando a ripercorrere in partenza alcuni tratti dell’Amstel Gold Race (con la salita simbolo del Cauberg) e quindi il finale della Liegi-Bastogne-Liegi, della quale si affronteranno le due salite più rappresentative e difficili, le “côtes” della Redoute (1.6 Km al 9.4%) e della Roche-aux-Faucons (1.3 Km all’11%). Da Bastogne scatterà l’indomani che introdurrà la corsa in Francia, dove si arriverà ad Amnéville al termine di un tracciato vallonato che dovrebbe comunque favorire le velociste, sempre che lo sprint di gruppo non sia anticipato dalla sparata finale di qualche atleta ispirata dalla rampa di 600 metri al 5.5% che terminerà a 800 metri dal traguardo. La frazione di media montagna disegnata tra Remiremont e Morteau, 159 Km e 5 colli non particolarmente difficili, farà da antipasto alle ultime due tappe, entrambe disegnate sulle Alpi, la prima delle quali scatterà da Champagnole per terminare ai quasi 1300 metri della Montée du Chinaillon, sopra la stazione di sport invernali di Le Grand-Bornand, percorso il tratto iniziale (7 Km al 5.5%) della celebre salita del Col de la Colombière. Ancor più difficili e mitici sono i quasi 14 Km all’8.1% che condurranno all’Alpe d’Huez, quest’anno selezionata per ospitare l’arrivo della tappa regina, che vedrà le cicliste affrontare un’altra salita monumento del Tour, quella che porterà fino a quasi 2000 metri del Col du Glandon (19.7 Km al 7.2%).
Anche il Tour de l’Avenir (18-24 agosto) visiterà l’Italia, come compiuto a luglio dai professionisti, ma in senso inverso perché sulle strade della nostra nazione si disputerà il gran finale con un arrivo in salita davvero molto spettacolare e d’altri tempi. A dare il “la” alla corsa destinata agli under23 sarà un tradizionale prologo che – come nel caso della corsa femminile – costituirà l’unica cronometro prevista, 7 Km da percorrere sulle pianeggianti e filanti strade di Sarrebourg. In un’edizione della corsa che non dovrebbe proporre tappe destinate ai velocisti, dopo la prova d’apertura si ripartirà dalla stessa Sarrebourg alla volta di Ronchamp, dove si giungerà dopo aver affrontato negli ultimi 60 Km tre ascese non particolarmente difficili e che potrebbero al massimo consentire a qualche sprinter particolarmente resistente di rimanere a “galla”. Partita da Mouchard la terza frazione terminerà sull’altopiano del Plateau d’Hauteville, dove il traguardo sarà collocato a 800 metri sul livello del mare, dopo un tratto finale di 12 Km in quota al quale si giungerà attraverso la salita di Corlier (8.4 Km al 5.2%). Nelle ultime 4 giornate si affronteranno le tappe decisive, cominciando con la frazione disegnata tra Peisey-Vallandry e La Rosière, un vero e proprio concentrato d’alta montagna con tre salite consecutive nei soli 71 Km del percorso: dopo la partenza in discesa s’incontreranno prima i 9 Km al 6.3% della Côte des Chapelles, poi la salita che condurrà alla stazione di sport invernali di Les Arcs 1800 (12.8 Km al 7.5%) e infine l’ascesa verso la località sede d’arrivo (18 Km al 5.7%), che coincide con il tratto iniziale del Piccolo San Bernardo. L’interminabile ascesa ai 2770 metri del Col de l’Iseran (46 Km al 4.2%, con gli ultimi 15 Km al 6%) caratterizzerà la parte iniziale della quarta tappa, che si concluderà con l’arrivo in salita presso la stazione di sport invernali di Les Karellis (12.5 Km al 7.8%), dalla quale si ripartirà in direzione dell’Italia, dove l’arrivo della penultima frazione sarà previsto a Condove dopo aver valicato la catena alpina ai 2008 metri del Passo del Moncenisio (9.8 Km al 7%), collocato però troppo distante dal traguardo perché possa rivelarsi decisivo. Tutto il contrario di quel che potrà accadere nella frazione conclusiva perché, dopo la partenza da Bobbio Pellice si dovrà pedalare verso il temutissimo Colle delle Finestre (2176 metri), che sarà affrontato per la quinta volta nella storia, ma finora non si era mai presa la decisione di porre lassù il traguardo di una tappa. La salita sarà affrontata dal versante più difficile, 16.5 Km al 9,2% con gli ultimi otto su strada sterrata, e i “rumors” annunciano che si tratterebbe di un test, di una vera e propria “prova generale” in vista di un arrivo di tappa del “fratello maggiore”: il Tour de France!
Mauro Facoltosi
I SITI UFFICIALI DELLE CORSE CITATE NELL’ARTICOLO
Paris 2024
https://olympics.com/en/paris-2024/sports/cycling-road
Arctic Race of Norway
www.arctic-race-of-norway.com/en/
Vuelta a Burgos
Donostia San Sebastian Klasikoa
Tour de Pologne
PostNord Tour of Denmark
https://postnorddanmarkrundt.dk/
Vuelta a España
Lidl Deutschland Tour
www.deutschland-tour.com/en/home
Renewi Tour
Tour de France Femmes avec Zwift
Tour de l’Avenir

La collina di Montmartre a Parigi (frenchmoments.eu)
31-07-2024
luglio 31, 2024 by Redazione
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VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA
Il russo Artem Nych (Sabgal / Anicolor) si è imposto nella sesta tappa, Bragança – Boticas, percorrendo 169.1 Km in 3h58′12″, alla media di 42.594 Km/h. Ha preceduto di 1′00″ il portoghese Afonso Eulálio (ABTF Betão – Feirense) e lo statunitense Tyler Stites (Project Echelon Racing) Unico italiano in gara Alexander Konychev (Team Vorarlberg), 64° a 17′13″. Eulálio è ancora leader della classifica con 21″ sull’elvetico Colin Stüssi (Team Vorarlberg) e 32″ sullo spagnolo Jon Agirre (Equipo Kern Pharma). Konychev 73° a 1h09′22″
30-07-2024
luglio 31, 2024 by Redazione
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VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA
Lo statunitense Hugo Scala Jr (Project Echelon Racing) si è imposto nella quinta tappa, Penedono – Bragança, percorrendo 176.8 Km in 4h10′26″, alla media di 42.359 Km/h. Ha preceduto allo sprint il portoghese Fábio Costa (ABTF Betão – Feirense) e di 11″ il danese Julius Johansen (Sabgal / Anicolor). Unico italiano in gara Alexander Konychev (Team Vorarlberg), 67° a 2′28″. Il portoghese Afonso Eulálio (ABTF Betão – Feirense) è ancora leader della classifica con 16″ sull’elvetico Colin Stüssi (Team Vorarlberg) e 26″ sullo spagnolo Jon Agirre (Equipo Kern Pharma). Konychev 75° a 53′03″
KREIZ BREIZH ELITES FÉMININ
L’olandese Anouska Koster (Uno-X Mobility) si è imposta nella corsa francese, Callac – Pontrieux, percorrendo 137.8 Km in 3h29′06″, alla media di 39.541 Km/h. Ha preceduto di 9″ la britannica Alice Wood (Human Powered Health) e la polacca Marta Jaskulska (CERATIZIT-WNT Pro Cycling Team). Miglior italiana Monica Trinca Colonel (Bepink – Bongioanni), 5° a 9″
29-07-2024
luglio 29, 2024 by Redazione
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VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA
Giorno di riposo
KREIZ BREIZH ELITES (Francia)
Il belga Niels Vandeputte (Alpecin-Deceuninck Development Team) si è imposto nella terza ed ultima tappa, Guingamp – Rostrenen, percorrendo 178.3 Km in 4h47′15″, alla media di 41.586 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Sebastian Nielsen (TDT – Unibet Cycling Team) e il francese Florian Dauphin (Arkéa – B&B Hôtels Continentale). Unico italiano in gara Nicolas Milesi (Arkéa – B&B Hôtels Continentale), 68° a 11′24″. Dauphin si impone in classifica con 2″ sui connazionali Baptiste Poulard (VC Pays de Loudéac) e Victor Guernalec (Bourg-en-Bresse Ain Cyclisme). Milesi 78° a 27′47″
28-07-2024
luglio 28, 2024 by Redazione
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VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA
Lo spagnolo Luis Ángel Maté (Euskaltel – Euskadi) si è imposto nella quarta tappa, Sabugal – Guarda, percorrendo 164.5 Km in 4h13′27″, alla media di 38.943 Km/h. Ha preceduto di 1″ il portoghese Rafael Reis (Sabgal / Anicolor) e di 7″ lo spagnolo Iñigo Elosegui (Equipo Kern Pharma). Unico italiano in gara Alexander Konychev (Team Vorarlberg), 81° a 11′26″. Il portoghese Afonso Eulálio (ABTF Betão – Feirense) è ancora leader della classifica con 16″ sull’elvetico Colin Stüssi (Team Vorarlberg) e 26″ sullo spagnolo Jon Agirre (Equipo Kern Pharma). Konychev 81° a 51′13″
TOUR ALSACE
Il britannico Noah Hobbs (Equipe continentale Groupama-FDJ) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Ribeauvillé – Sélestat, percorrendo 166.1 Km in 3h02′26″, alla media di 54.628 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’australiano Liam Walsh (Team BridgeLane) e il tedesco Tim Torn Teutenberg (Lidl – Trek Future Racing). Miglior italiano Mattia Pinazzi (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 5°. Il francese Joris Delbove (St Michel – Mavic – Auber93) si impone in classifica con 57″ sullo statunitense Colby Simmons (Team Visma | Lease a Bike Development) e di 1′08″ il norvegese Jørgen Nordhagen (Team Visma | Lease a Bike Developmentm). Miglior italiano Alessio Martinelli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 15° a 2′38″
KREIZ BREIZH ELITES (Francia)
Il francese Florian Dauphin (Arkéa – B&B Hôtels Continentale) si è imposto nella seconda tappa, circuito di Carhaix, percorrendo 164 Km in 3h45′43″, alla media di 43.594 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Victor Guernalec (Bourg-en-Bresse Ain Cyclisme) e l’austriaco Sebastian Schönberger (Team Felt Felbermayr). Unico italiano in gara Nicolas Milesi (Arkéa – B&B Hôtels Continentale), 104° a 16′23″. Dauphin è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo di Schönberger e del francese Baptiste Poulard (VC Pays de Loudéac). Milesi 105° a 16′23″
CZECH TOUR
Il francese Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Šumperk -Šternberk, percorrendo 131.8 Km in 3h01′30″, alla media di 43.57 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirate) e il colombiano Sergio Higuita (Red Bull – BORA – hansgrohe). Miglior italiano Diego Ulissi (UAE Team Emirates), 6°. Hirschi si impone in classifica con 28″ su Ulissi e 33″ su Higuita
PUCHAR MON
Il polacco Konrad Czabok (Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella corsa polacca, circuito di Wołomin, percorrendo 167.2 Km in 2h55′44″, alla media di 57.086 Km/h. Ha preceduto allo sprint il danese Alexander Arnt Hansen (Airtox – Carl Ras) e l’olandese Rick Ottema (Diftar Continental Cyclingteam). Unico italiano in gara Jacopo Colladon (Team Novo Nordisk Development), 98° a 3′57″
PRINCES ANNA VASA TOUR (Polonia – Donne)
L’olandese Lieke Nooijen (Team Visma | Lease a Bike) si è imposta anche nella quarta ed ultima tappa, circuito a cronometro di Golub-Dobrzyń, percorrendo 13.6 Km in 17′42″, alla media di 46.102 Km/h. Ha preceduto di 10″ la connazionale Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike) e di 35″ la connazionale Carlijn Achtereekte (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiana Francesca Baroni (Aromitalia 3T Vaiano), 57° a 3′02″. La Nooijen si impone in classifica con 17″ sulla Markus (Team Visma | Lease a Bike) e 45″ sulla Achtereekte. Miglior italiana Linda Laporta (BTC City Ljubljana Zhiraf Ambedo), 49° a 3′39″
27-07-2024
luglio 27, 2024 by Redazione
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OLIMPIADI PARIGI 2024 – CRONOMETRO MASCHILE
Il belga Remco Evenepoel si è imposto nella corsa a cronometro, circuito di Parigi, percorrendo 32.4 Km in 36′12″, alla media di 53.702 Km/h. Ha preceduto di 15″ l’italiano Filippo Ganna e di 25″ il belga Wout van Aert. In gara anche l’italiano Alberto Bettiol, 18° a 1′54″.
OLIMPIADI PARIGI 2024 – CRONOMETRO FEMMINILE
L’australiana Grace Brown si è imposta nella corsa a cronometro, circuito di Parigi, percorrendo 32.4 Km in 39′38″, alla media di 49.05 Km/h. Ha preceduto di 1′31″ la britannica Anna Henderson e di 1′32″ la statunitense Chloe Dygert. Unica italiana in gara Elisa Longo Borghini, 8° a 2′11″
VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA
Il guatemalteco Sergio Geovani Chumil (Burgos – BH) si è imposto nella terza tappa, Crato – Covilhã (Torre), percorrendo 161.2 Km in 4h10′10″, alla media di 38.662 Km/h. Ha preceduto di 3″ il portoghese Afonso Eulálio (ABTF Betão – Feirense) e di 20″ lo spagnolo Jon Agirre (Equipo Kern Pharma). Unico italiano in gara Alexander Konychev (Team Vorarlberg), 91° a 28′18″. Eulálio è il nuovo leader della classifica con 13″ su Agirre e 14″ sull’elvetico Colin Stüssi (Team Vorarlberg). Konychev 77° a 40′54″
TOUR ALSACE
Il francese Henri-François Renard-Haquin (CC Étupes) si è imposto nella quarta tappa, L’Isle-sur-le-Doubs – Valentigney, percorrendo 176 Km in 4h10′03″, alla media di 42.232 Km/h. Ha preceduto allo sprint il britannico Robert Donaldson (Trinity Racing) e di 7″ il francese Tom Donnenwirth (Decathlon AG2R La Mondiale Development Team). Miglior italiano Alessio Martinelli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 9° a 15″. Il francese Joris Delbove (St Michel – Mavic – Auber93) è il nuovo leader della classifica con 57″ sullo statunitense Colby Simmons (Team Visma | Lease a Bike Development) e di 1′08″ il norvegese Jørgen Nordhagen (Team Visma | Lease a Bike Developmentm). Miglior italiano Martinelli, 15° a 2′38″
KREIZ BREIZH ELITES (Francia)
Lo statunitense Brendan Rhim (Project Echelon Racing) si è imposto nella prima tappa, Calanhel – Priziac, percorrendo 197.3 Km in 4h23′55″, alla media di 44.855 Km/h. Ha preceduto di 7″ il francese Axel Huens (TDT – Unibet Cycling Team) e il ceco Michael Kukrle (Team Felt Felbermayr). Unico italiano in gara Nicolas Milesi (Arkéa – B&B Hôtels Continentale), 67° a 14″. Rhim è il primo leader della classifica con 7″ su Huens e Kukrle. Milesi 67° a 14″
CZECH TOUR
Il britannico Thomas Gloag (Team Visma | Lease a Bike) si è imposto nella terza tappa, Moravská Třebová – Dlouhé stráně, percorrendo 134.5 Km in 3h17′17″, alla media di 40.906 Km/h. Ha preceduto di 8″ l’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirate) e di 13″ l’italiano Diego Ulissi (UAE Team Emirates). Hirschi è ancora leader della classifica con 18″ su Ulissi e 25″ sul colombiano Sergio Higuita (Red Bull – BORA – hansgrohe).
DOOKOLA MAZOWSZA (Polonia)
Il polacco Alan Banaszek (Mazowsze Serce Polski) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, circuito di Kozienice, percorrendo 166.5 Km in 3h22′34″, alla media di 49.317 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’olandese Cas van der Veen (Sensa – Kanjers voor Kanjers) e il connazionale Bartłomiej Proć (Santic – Wibatech). Unico italiano in gara Jacopo Colladon (Team Novo Nordisk Development), 91°. Proć si impone in classifica con 1″ sul danese Mads Andersen (Airtox – Carl Ras) e 2″ sul connazionakle Bartosz Rudyk (ATT Investments). Colladon 72° a 15″.
PRINCES ANNA VASA TOUR (Polonia – Donne)
L’olandese Lieke Nooijen (Team Visma | Lease a Bike) si è imposta nella terza tappa, circuito di Golub-Dobrzyń, percorrendo 115 Km in 2h52′59″, alla media di 39.888 Km/h. Ha preceduto allo sprint la polacca Katarzyna Wilkos (MAT Atom Deweloper Wrocław) e la colombiana Juliana Londoño (WCC Team) Miglior italiana Francesca Baroni (Aromitalia 3T Vaiano), 8°. La Nooijen è la nuova leader della classifica con 7″ sulla connazionale Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike) e 8″ sulla connazionale Sofie van Rooijen (VolkerWessels Women’s Pro Cycling Team). Miglior italiana Lara Crestanello (BTC City Ljubljana Zhiraf Ambedo), 47° a 33″.
EVENEPOEL E BROWN PRIMI ORI NELLE GARE DI CICLISMO. AL BELGA ED ALL?AUSTRALIANA LE PROVE A CRONOMETRO. ARGENTO PER FILIPPO GANNA
Sotto una pioggia battente Remco Evenepoel (Belgio) e Grace Brown (Australia) conquistano i primi ori per quanto riguarda le gare di ciclismo. Se l’australiana domina la sua prova rifilando oltre un minuto e mezzo alla britannica Anna Henderson, il belga deve impegnarsi di più e riesce ad avere la meglio su Filippo Ganna per 15 secondi. E’ comunque la prima medaglia d’argento per l’Italia davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Alle Olimpiadi di Parigi le prove a cronometro su strada maschili e femminili regalano le prime medaglie ai ciclisti. In una giornata caratterizzata dalla pioggia donne e uomini percorrono lo stesso tracciato di 32 km che attraversa alcuni tra i luoghi più belli della Ville Lumiere. Tra le donne si impone l’australiana Grace Brown, che domina la prova facendo segnare il miglior tempo in tutti gli intertempi. L’australiana chiude con il tempo di 39 minuti e 38 secondi facendo meglio di 1 minuto e 31 secondi sulla britannica Anna Henderson che è argento con solo 1 secondo sulla statunitense Chloe Dygert, bronzo olimpico. La beniamina di casa Juliette Labous chiude quarta con un ritardo di 1 minuto e 41 secondi dalla Brown mentre l’olandese Demi Vollering è quinta con un ritardo di 1 minuto e 51 secondi dalla Brown. La belga Lotte Kopecky, tra le favorite della vigilia, cade sul fondo scivoloso e dice addio ai sogli di gloria. Alla fine concluderà la sua prova in sesta posizione. L’Italia riponeva le speranze su Elisa Longo Borghini ma la fresca vincitrice del Giro d’Italia donne non ha fatto meglio dell’ottavo posto, facendo segnare il tempo di 41 minuti e 49 secondi, a 2 minuti e 11 secondi di ritardo dalla Brown. Nella prova maschile non si sono registrate cadute di rilievo tra i big. Remco Evenepoel ha confermato di essere il campione mondiale in carica della specialità e nonostante fosse uscito piuttosto stanco dal Tour ha fermato il cronometro a 36 minuti e 12 secondi, facendo meglio di 15 secondi rispetto a Filippo Ganna. La prova dell’italiano è stata in crescendo e Filippo avrebbe potuto giocarsi davvero l’oro olimpico se una clamorosa sbandata in rettilineo a circa 8 km dalla conclusione non l’avesse condizionato. Il bronzo se lo prende Wout van Aert che invece chiude in calando ma almeno riesce ad agguantare la medaglia di bronzo per soli 2 secondi davanti a Joshua Tarling, quarto. Chiude la top five lo statunitense Brandon McNulty con il tempo di 37 minuti e 16 secondi, a un minuto e 4 secondi di ritardo da Evenepoel. Ora spazio a mtb e pista prima di ritrovare di nuovo il ciclismo su strada il 3 ed il 4 agosto, rispettivamente con la prova su strada uomini e la prova su strada donne.
Antonio Scarfone

Evenepoel taglia il traguardo della cronometro olimpica con 15 secondi di vantaggio su Ganna (Eurosport)
TRENTIN RE DI VALLONIA, ULTIMA TAPPA A WATSON
Matteo Trentin dopo la vittoria di ieri ha portato a casa la quarantacinquesima edizione dell’Ethias-Tour de Wallonie. L’ultima tappa è stata conquistata da Watson su Strong e Kielich.
Bersaglio centrato… Matteo Trentin ha messo la firma sulla quarantacinquesima edizione dell’ Ethias-Tour de Wallonie, conquistando nel contempo la prima corsa a tappe della sua carriera. Il trentino della Tudor Pro Cycling ha centrato il bersaglio grosso dopo il bel successo di ieri e si è potuto permettere il “lusso” di chiudere ottavo senza particolari patemi d’animo. La tappa conclusiva è andata al britannico Samuel Watson (Groupama FDJ), che si è improvvisato attaccante ed è andato a centrare la sua prima vittoria da professionista con una manciata di secondi sul gruppo, che aveva già lanciato la volata. Volata oramai di consolazione che è andata a Corbin Strong (Israel – Premier Tech) che ha messo la sua ruota davanti a quella di Timo Kielich (Alpecin – Deceuninck), Natnael Tesfatsion (Lidl – Trek), Per Strand Hagenes (Team Visma | Lease a Bike), Stan Dewulf (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Iván García Cortina (Movistar Team), Trentin, Rudy Molard (Groupama – FDJ), Carlos Canal (Movistar Team) e tutti gli altri.
La vittoria di Watson ha così messo la parola fine ad un edizione della corsa vallone parla italiano, come avvenuto anche lo scorso anno. Trentin, infatti, succede nell’albo d’oro a Filippo Ganna (INEOS Grenadiers) che dodici mesi fa si era fatto valere grazie alle sue doti a cronometro, mentre in questa edizione non era prevista una gara contro il tempo. A proposito di tempo, quello finale fatto registrare dal trentino di Borgo Valsugana è stato identico a quello del secondo classificato, il neozelandese Stong. I migliori piazzamenti complessivi nelle 5 tappe hanno, però, premiato l’esperto italiano mentre sul terzo gradino del podio è salito il il lussemburghese Alex Kirsch (Lidl – Trek). Anche la classifica a punti ha visto il successo di Trentin, sempre davanti a Strong, mentre terzo si è piazzato Emilien Jeannière (TotalEnergies). Lo speciale ranking degli scalatori è andato a Jimmy Janssens (Alpecin – Deceuninck) su Markus Hoelgaard (Uno-X Mobility) e Johan Jacobs (Movistar Team). Per quanto concerne i giovani, il migliore alla fine di questi cinque giorni di gara è risultato Frederik Wandahl (Red Bull – BORA – hansgrohe), che ha chiuso in quinta posizione nella classifica generale con 18″ di ritardo da Trentin. Infine, il miglior Team è risultato l’Israel-Premier Tech, che ha distanziato di 29″ la Lidl-Trek e di 3′08″ la Bingoal WB.
Mario Prato

La premiazione di Matteo Trentin (Foto © Ethias-Tour de Wallonie)
26-07-2024
luglio 26, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
ETHIAS – TOUR DE WALLONIE
Il britannico Samuel Watson (Groupama – FDJ) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Mouscron – Thuin, percorrendo 192.1 Km in 4h47′48″, alla media di 40.059 Km/h. Ha preceduto di 4″ il neozelandese Corbin Strong (Israel – Premier Tech) e il belga Timo Kielich (Alpecin – Deceuninck). Miglior italiano Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team), 8°. Trentin si impone in classifica con lo stesso tempo di Strong e 15″ sul lussemburghese Alex Kirsch (Lidl – Trek)
VOLTA A PORTUGAL EM BICICLETA
L’argentino German Nicolás Tivani (Aviludo – Louletano – Loulé Concelho) si è imposto nella seconda tappa, Santarém – Lisbona (Marvila), percorrendo 164.5 Km in 3h49′00″, alla media di 43.1 Km/h. Ha preceduto allo sprint il connazionale Tomas Contte (Aviludo – Louletano – Loulé Concelho) e lo statunitense Scott McGill (Project Echelon Racing). Unico italiano in gara Alexander Konychev (Team Vorarlberg), 23°. L’elvetico Colin Stüssi (Team Vorarlberg) è ancora leader della classifica con 32″ sul portoghese Antonio Carvalho (ABTF Betão – Feirense) e 59″ sul Luís Fernandes (Credibom / LA Alumínios / Marcos Car). Konychev 65° a 13′57″
TOUR ALSACE
Il norvegese Jørgen Nordhagen (Team Visma | Lease a Bike Developmentm) si è imposto nella terza tappa, Vesoul – La Planche des Belles Filles, percorrendo 132.6 Km in 3h27′01″, alla media di 38.432 Km/h. Ha preceduto di 40″ i francesi Rémi Capron (Van Rysel – Roubaix) e Nicolas Breuillard (St Michel – Mavic – Auber93). Miglior italiano Alex Tolio (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 16° a 1′33″. Nordhagen è il nuovo leader della classifica con 52″ su Capron e 55″ su Breuillard. Miglior italiano Tolio, 14° a 1′53″
CZECH TOUR
L’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirate) si è imposto nella seconda tappa, Zlín – Pustevny, percorrendo 172.7 Km in 4h17′42″, alla media di 40.21 Km/h. Ha preceduto di 11″ l’italiano Diego Ulissi (UAE Team Emirates) e di 14″ il colombiano Sergio Higuita (Red Bull – BORA – hansgrohe). Hirschi è il nuovo leader della classifica con 15″ su Ulissi e 20″ su Higuita
DOOKOLA MAZOWSZA (Polonia)
La terza tappa, circuito di Płońsk (163.2 Km) è stata annullata a causa di non meglio specificate ragioni di sicurezza. Il danese Mads Andersen (Airtox – Carl Ras) rimane leader della classifica con 1″ sul polacco Bartosz Rudyk (ATT Investments) e sul polacco Michał Pomorski (Mazowsze Serce Polski). Unico italiano in gara Jacopo Colladon (Team Novo Nordisk Development), 71° a 14″.
PRINCES ANNA VASA TOUR (Polonia – Donne)
L’olandese Sofie van Rooijen (VolkerWessels Women’s Pro Cycling Team) si è imposta nella seconda tappa, circuito di Golub-Dobrzyń, percorrendo 116 Km in 2h58′39″, alla media di 38.959 Km/h. Ha preceduto allo sprint la polacca Karolina Kumiega (nazionale polacca) e la connazionale Scarlett Souren (VolkerWessels Women’s Pro Cycling Team). Miglior italiana Lara Crestanello (BTC City Ljubljana Zhiraf Ambedo), 6°. L’olandese Riejanne Markus (Team Visma | Lease a Bike) è ancora leader della classifica con 1″ sulla Van Rooijen e sulla connazionale Nienke Veenhoven (Team Visma | Lease a Bike). Miglior italiana la Crestanello, 56° a 26″.
MATTEO TRENTIN RITROVA LA VITTORIA AL TOUR DE WALLONIE
Ritorno alla vittoria per Matteo Trentin che si impone nella quarta tappa del Tour de Wallonie. Una vittoria questa che vale al trentino anche la conquista della vetta della classifica.
Per Matteo Trentin (Tudor Pro Cycling Team) il terzo posto di mercoledì deve essere stata una specie di prova generale. Una prova ben riuscita visto quanto successo oggi ad Herve. Il trentino si è, infatti, imposto con una volata potente sul traguardo della quarta tappa dell’Ethias-Tour de Wallonie, tornando così alla vittoria dopo un digiuno che durava da quasi due anni (l’ultimo successo risaliva al 12 ottobre 2022, quando si era imposto al Giro del Veneto). La vittoria è stata impreziosita dalla conquista della maglia di leader, ottenuta grazie agli abbuoni ai “danni” di Corbin Strong (Israel – Premier Tech), che oggi non ha partecipato alla volata e ha chiuso nella pancia del gruppo
L’ordine d’arrivo odierno vede il portacolori della Tudor Pro Cycling Team davanti a Timo Kielich (Alpecin – Deceuninck), Emilien Jeannière (TotalEnergies), Madis Mihkels (Intermarché – Wanty), Mick van Dijke (Team Visma | Lease a Bike), Louis Barré (Arkéa – B&B Hotels), Iván García Cortina (Movistar Team), Lewis Askey (Groupama – FDJ), Tibor Del Grosso (Alpecin-Deceuninck), Dion Smith (Intermarché – Wanty) e gli altri componenti del gruppo principale, forte di una sessantina di unità.
Il tracciato odierno era particolarmente nervoso, così come lo è stata la tappa. Dopo una cinquantina di chilometri è nata la fuga che, sebbene con alterne vicende, ha caratterizzato l’intera tappa. A promuoverla sono stati Lorenzo Milesi (Movistar Team), Michael Gogl (Alpecin – Deceuninck), Cole Kessler (Lidl – Trek Future Racing), Liam Slock (Lotto Dstny) e William Blume Levy (Uno-X Mobility), quest’ultimo primo a sfilarsi quando al termine mancava circa 15 Km all’arrivo. Annullata la fuga ai meno 3, è stata la volta di Per Strand Hagenes (Team Visma | Lease a Bike) cercare il colpo a sorpresa sfruttando una leggera ascesa del circuito finale. Sul norvegese, però, si sono riportati prima Samuel Watson (Groupama – FDJ) e successivamente quel che restava del plotone
Oggi la cnclusione con la Mouscron – Thuin, tappa di 214,8 Km che prevede tre GPM nelle fasi iniziali, tra i quali l’Oude Kwaremont (2,6 km al 3,7% con quasi un chilometro mezzo di pavé), storica ascesa del Giro delle Fiandre. La corsa si deciderà nel circuito finale, da inannellare quattro volte, che prevede l’arrivo sul muro di Thuin (0,5 km al 7,8%), trampolino di lancio perfetto per andare a giocarsi l’ultima tappa con uno sguardo anche alla classifica generale.
Mario Prato

Dopo un lungo digiuno Matteo Trentin torna al successo nella penultima frazione del Giro di Vallonia (Getty Images)