10-08-2024
agosto 10, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
CLÁSICA SAN SEBASTIÁN
L’elvetico Marc Hirschi (UAE Team Emirates) si è imposto nella classica spagnola, circuito di San Sebastián, percorrendo 235.7 Km in 5h46′12″, alla media di 40.489 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step) e di 7″ il belga Lennert Van Eetvelt (Lotto Dstny). Miglior italiano Lorenzo Rota
(Intermarché – Wanty), 21° a 3′53″.
BITTNER FA DOPPIETTA IN VOLATA, KUSS VINCE LA VUELTA A BUGOS
Pavel Bittner (Team dsm-firmenich PostNL) apre e chiude la Vuelta a Burgos 2024, il velocista dopo aver vinto la prima tappa conquista anche l’ultima sul traguardo di Condado de Treviño, secondo si piazza Nicolò Parisini (Q36.5 Pro Cycling Team), terzo Ivan Garcia Cortina (Movistar). Nulla cambia in classifica generale con Sepp Kuss (Visma | Lease a Bike) ad aggiudicarsi la corsa davanti a Max Poole (Team dsm-firmenich PostNL) e Finn Fisher-Black (UAE Team Emirates).
Dopo il via da Frias la fuga va a formarsi grazie a Patrick Gamper (Red Bull – Bora – hansgrohe), Michael Leonard (INEOS – Grenadiers) e da Ivo Oliveira (UAE Emirates), il terzetto in testa riesce ad avere un vantaggio massimo poco inferiore ai 3’. Dopo la prima ora di corsa le squadre degli uomini veloci iniziano a fare capolino in testa l gruppo inseguitore e così il vantaggio della fuga pian piano inizia a diminure, sono la Q36.5 e Visma|Lease a Bike a tirare in modo deciso. Verso gli ultimo chilometri di corsa quando si entra ai meno venticinque dall’arrivo, la fuga perde Oliveira, il primo a staccarsi. Il gruppo ormai ha nel mirino i fuggitivi, dopo il traguardo volante di Franco, dal gruppo provano un allungo Victor Lafay (Decathlon AG2R La Mondiale) e Davide Piganzoli (Polti – Kometa) ma il leader Sepp Kuss (Visma | Lease a Bike) è in totale controllo anche quando, subito dopo, prova uno scatto Max Poole (dsm-firmenich PostNL), non c’è terreno per fare selezione. Il gruppo è alla caccia sia Gamper sia Leonard, i due in pratica sono ripresi a 400 metri dall’arrivo, la volata è lanciata è lanciata da Pavel Bittner (dsm-firmenich PostNL) imprendibile per tutti, Nicolò Parisini (Q36.5 Pro Cycling Team) chiude secondo, mentre Ivan Garcia Cortina (Movistar) terzo, grazie alle due vittorie in volata Bittner conquista anche la maglia della sepciale classifica a puni. La classifiuca generale va a Sepp Kuss (Visma | Lease a Bike) per soli 5 secondi davanti a Max Poole (dsm-firmenich PostNL), terzo Finn Fisher Black (UAE Team Enirates).
Antonio Scarfone

Sepp Kuss (Visma-Lease a Bike) vince la Vuelta a Burgos 2024 (Photo credit: Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)
09-08-2024
agosto 9, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A BURGOS
Il ceco Pavel Bittner (Team Dsm-Firmenich PostNL) si è imposto nella quinta ed ultima tappa, Frías – Treviño, percorrendo 156 Km in 3h24′28″, alla media di 45.778 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Nicolò Parisini
(Q36.5 Pro Cycling Team) e lo spagnolo Iván García Cortina (Movistar Team). Lo statunitense Sepp Kuss (Team Visma | Lease a Bike) si impone in classifica con 5″ sul britannico Max Poole (Team Dsm-Firmenich PostNL) e 34″ sul neozelandese Finn Fisher-Black (UAE Team Emirates). Miglior italiano Davide Piganzoli (Team Polti Kometa), 11° a 1′05″
TOUR OF SZEKLERLAND (Romania)
L’irlandese Conn McDunphy (Team Skyline) si è imposto nella seconda ed ultima tappa, Târgu Mureș – Miercurea Ciuc, percorrendo 171 Km in 3h46′16″, alla media di 45.345 Km/h. Ha preceduto allo sprint l’italiano Alessandro Romele (Astana Qazaqstan Development Team) e lo slovacco Matthias Schwarzbacher (ATT Investments). Il russo Lev Gonov (Astana Qazaqstan Development Team) si impone in classifica con lo stesso tempo del ceco Michael Kukrle (Team Felt Felbermayr) e 6″ su Schwarzbacher. Miglior italiano Romele Negrente, 5° a 7″
08-08-2024
agosto 8, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A BURGOS
L’australiano Jay Vine (UAE Team Emirates) si è imposto nella quarta tappa, cronometro individuale Santa María del Campo – Pampliega, percorrendo 18.5 Km in 19′51″, alla media di 55.896 Km/h. Ha preceduto di 12″ l’italiano Edoardo Affini (Team Visma | Lease a Bike) e di 13″ l’italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious). Lo statunitense Sepp Kuss (Team Visma | Lease a Bike) è ancora leader della classifica con 5″ sul britannico Max Poole (Team Dsm-Firmenich PostNL) e 34″ sul neozelandese Finn Fisher-Black (UAE Team Emirates). Miglior italiano Davide Piganzoli (Team Polti Kometa), 11° a 1′05″
TOUR OF SZEKLERLAND (Romania)
L’ungherese Balázs Rózsa (Epronex – Hungary Cycling Team) si è imposto nella prima tappa, Sfântu Gheorghe – Miercurea Ciuc, percorrendo 117 Km in 2h17′17″, alla media di 51.135 Km/h. Ha preceduto allo sprint il ceco Michael Kukrle (Team Felt Felbermayr) e il polacco Piotr Pekala (Santic – Wibatech). Miglior italiano Lorenzo Cataldo (Vini Monzon – Savini Due – OMZ), 17° a 5″. Il russo Lev Gonov (Astana Qazaqstan Development Team) è ancora leader della classifica con lo stesso tempo di Kukrle e 7″ sul rumeno Daniel Crista (nazionale rumena). Miglior italiano Mattia Negrente (Astana Qazaqstan Development Team), 10° a 13″
KUSS IN TRIONFO ALLE LAGUNAS DE NEILA, POI VINE RISORGE NELLA CRONO
Nelle due tappe decisive della Vuelta a Burgos, la terza e la quarta, Sepp Kuss (Team Visma Lease a Bike) vince prima sull’insidioso arrivo in salita delle Lagunas de Neila conquistando la maglia ‘rosada’, poi la salva per soli 5 secondi nella cronometro successiva di Pampliega – vinta da Jay Vine – dal ritorno del britannico Max Poole (Team DSM Firmenich PostNL).
La Vuelta a Burgos si fa interessante con la terza e quarta tappa, quelle che al 99% ci diranno chi vincerà l’edizione 2024 della breve corsa spagnola, anticamera del Giro di Spagna Ieri era in programma la tappa in linea più difficile dal punto di vista altimetrico, con la partenza da Gumiel de Izán e il tradizionale approdo alle Lagunas de Neila. L’arrivo in salita di 11 km al 5.5% era particolarmente impegnativo negli ultimi 3 km, quando la strada si impennava offrendo pendenze in doppia cifra. La fuga di giornata ha visto l’azione di quattro ciclisti ovvero German Dario Gomez (Team Polti Kometa), Alex Diaz (Team Caja Rural Seguros RGA), Jetse Bol (Team Burgos BH) e Nikolas Vinokurov (Team Astana). Dopo un vantaggio massimo che ha sfiorato i 7 minuti, i fuggitivi hanno visto il loro vantaggio diminuire progressivamente. Le squadre più attive all’inseguimento del quartetto di testa sono state la Visma Lease a Bike, la Red Bull BORA Hansgrohe, la Bahrain Victorious e la INEOS Grenadiers. Il gruppo ha annullato la fuga a circa 25 km dalla conclusione. Nel tratto più difficile della salita finale Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious) si è staccato a circa 3 km dalla conclusione. Il pressing della Visma ha consentito a Sepp Kuss di involarsi negli ultimi 2 chilometri e di andare a vincere con 7 secondi di vantaggio su Lorenzo Fortunato (Team Astana Victorious) e Jefferson Alveiro Cepeda (Team Caja Rural). Il vincitore della Vuelta 2023 è balzato in testa alla classifica generale e nella successiva cronometro individuale di oggi ha avuto il match point per la vittoria finale. Su un percorso di 18.5 km da Santa María del Campo a Pampliega Jay Vine (UAE Team Emirates) ha sbaragliato la concorrenza vincendo in 19 minuti e 51 secondi, unico ciclista a scendere sotto i venti minuti. Per il corridore australiano questa era la prima gara dopo il tremendo infortunio ad aprile al Giro dei Paesi Baschi quando – nella medesima caduta nella quale avevano riportato gravi danni Remco Evenepoel e Jonas Vingegaard – si era fratturato quattro vertebre. Il podio parziale è andato a due italiani con Edoardo Affini (Team Visma Lease a Bike) che ha chiuso la sua prova in seconda posizione (12 secondi ritardo) mentre Antonio Tiberi (Team Bahrain Victorious) ha ottenuto il terzo tempo (13 secondi di ritardo). Kuss, partito molto forte, ha perso terreno successivamente chiudendo in quindicesima posizione a 43 secondi di ritardo da Vine. Max Poole (Team DSM Firmenich PostNL), ottavo con 21 secondi di ritardo da Vine, si avvicina moltissimo alla testa della classifica, guadagnando una posizione e portandosi a soli 5 secondi da Kuss, il quale ora precede di 34″ il terzo classificato, Finn Fisher-Black (UAE Team Emirates). Domani si correrà la quinta ed ultima tappa da Frías a Treviño per 156 Km. Pur non essendoci GPM la parte centrale è piuttosto vallonata e a circa 20 km dalla conclusione una salitella di quasi 4 km al 4,5% potrebbe scatenare la bagarre tra i big di classifica. Kuss dovrà restare attaccato alla ruota di Poole per portare a casa la vittoria finale
Giuseppe Scarfone

La vittoria di Kuss alle Lagunas de Neila (Getty Images)
CALEB EWAN IMPRENDIBILE IN VOLATA ALLA VUELTA A BURGOS, TAPPA E MAGLIA PER L’AUSTRALIANO
Altra volata ieri alla Vuelta a Burgos che vede questa volta la vittoria di Caleb Ewan (Team Jayco Alula) su Roger Adrià (Red Bull-Bora-hansgrohe) e Ivan Garcia Cortina (Movistar) quest’ultimo ancora terzo. In classifica generale Ewan grazie al miglior numero di piazzamenti prende la maglia da leader.
Nel secondo giorno di corsa della Vuelta a Burgos 2024 il copione è lo stesso della prima tappa, pronti via e fuga che va formarsi grazie a Mario Aparicio (Burgos-BH), Gorka Sorarrain (Caja Rural-Seguros RGA), Xabier Isasa (Euskaltel-Euskadi) e Diego Pablo Sevilla (Team Polti-Kometa). Il gruppo concede il via libera ed il vantaggio dei quattro fuggitivi arriva subito a circa 3’ subito dopo il GPM dell’Alto del Carel e dell’Alto de Ro su cui transita per primo Sevilla rafforzando così il primato nella speciale classifica riservata al miglior scalatore. La fuga arriva a toccare poco più di 4’, vantaggio massimo che dal chilometro 70 di gara inizia pian piano a calare grazie alle squadre dei velocisti che iniziano a tirare con decisione. Nei successivi 30 chilometri il gruppo dimezza lo svantaggio portandosi a 2’, subito dopo c’è da registrar una brutta caduta in gruppo causata da Nairo Quintana (Movistar), purtroppo sono costretti al ritiro Damiano Caruso (Bahrain – Victorious), James Shaw (EF Education – EasyPost), Mika Heming (Tudor Pro Cycling Team) Tao Geoghegan Hart (Lidl – Trek). Non appena il gruppo si riorganizza per l’inseguimento è la EF Education-EasyPost ad imprimere una forte velocità in testa, l’azione porta i suoi frutti ed infatti alla fuga non restano che 35” di vantaggio, in testa non c’è accordo ed infatti Sorarrain poco prima dell’arco dei meno dieci chilometri all’arrivo prova uno scatto, il gruppo nel frattempo riprende i suoi tre ex compagni di fuga ma anche per lo spagnolo da solo in testa il destino è segnato, ripreso ai meno 6 Km dall’arrivo. Le squadre dei velocisti si portano in testa perchè l’arrivo tira leggermente all’insù, volata lanciata da Remy Rochas (Groupama-FDJ) ma il francese viene sopravanzato si da Caleb Ewan (Team Jayco Alula) sia da Roger Adrià (RedBull-Bora-hansgrohe) nonchè da Ivan Garcia Cortina (Movistar). L’australiano Caleb Ewan è imprendibile per tutti e va così ad alzare le braccia al cielo dopo la bella vittoria alla Vuelta a Castilla y Leon del fine luglio scorso, per lui tappa e maglia visto che il leader Pavel Bittner (Team dsm-firmenich PostNL) arriva soltanto nono.
Antonio Scarfone

Caleb Ewan vince la seconda tappa della Vuelta a Burgos (Photo Credit: Getty Images)
CORT METTE LA CILIEGINA SULLA TORTA, VINCE ULTIMA TAPPA E CLASSIFICA FINALE IN NORVEGIA
Il leader della classifica generale si impone nell’ultima tappa: così Magnus Cort mette in bacheca l’11a edizione dell’Arctic Race of Norway, prima danese a vincere la corsa scandinava
Sono le 16.40 quando parte l’ultima tappa dell’Arctic Race, caratterizzata da un percorso un po’ diverso rispetto a quello delle precedenti frazioni. La partenza viene data a Glomfjord, un paese situato in riva a un fiordo non lontano dal mare aperto, dopo di che si percorrono strade costiere districandosi in mezzo ad altri fiordi sino a raggiungere l’ormai familiare ponte di Saltstraumen e poi rientrare a Bodø, dove un breve circuito verrà percorso due volte per poi vedere la tappa concludersi di fronte a un resort turistico situato appena sopra la città e che verrà raggiunto con una rampa breve (un chilometro o poco più) ma impegnativa (quasi un centinaio di metri di salita): tutto questo potrebbe bastare per decidere l’esito di una corsa che sinora si è retta sugli abbuoni e che vede i primi due classificati divisi da un solo secondo, e i primi 23 raccolti in soli 18 secondi (tra questi ci sono gli italiani Scaroni, Pozzovivo, Brambilla e Martinelli). A rendere le cose ancora più intriganti il fatto che oggi ci saranno piccoli abbuoni (da 3 secondi) anche su tre sprint intermedi (due nel circuito finale): basterà a rendere la tappa frizzante e movimentata? Ad ogni modo in maglia gialla è il danese Magnus Cort, professionista navigato senza grandi vittorie in carriera ma che vanta successi di tappa in ciascuno dei Grandi Giri; ad un secondo di distanza c’+ il vincitore di ieri, il belga Kamiel Bonneu, che dopo l’arrivo ha dedicato la vittoria al nonno, di cui aveva appreso la morte in mattinata. Nessun altro corridore, di quelli davvero conosciuti, sembra in lizza per la vittoria finale, tranne forse il solo Andreas Leknessund, che parte con 22 secondi di ritardo da Cort; ma correndo per la stessa squadra è improbabile che provi ad attaccarlo.
La tappa inizia nel solito modo, con una fuga che prende il largo poco dopo la partenza e il gruppo che segue sonnolento, già a 4 minuti dopo 40 chilometri. Nessun nome noto tra i fuggitivi, anche se va notata la presenza del nostro giovanissimo (neanche ventenne) neoprofessionista Alessandro Perracchione; il primo traguardo con abbuoni, dopo 21 chilometri, è vinto dal danese Jonas Gregaard, onesto gregario (nomen omen) della Lotto che non ha praticamente vinto nulla in carriera; peraltro è il solo, tra i fuggitivi, che avendo meno di un minuto di ritardo da Cort potrebbe covare qualche ambizione. Verso il 50esimo chilometro si passa la prima salita, Skauvoll (2 chilometri al 6%): Gregaard vince anche questo traguardo, dato che Joannink, ormai matematicamente sicuro della maglia a pois, non è tra i fuggitivi. All’80esimo chilometro si sale sull’Ertenvag Summit (3,6 chilometri al 4,5%), una collina a picco sul mare che vale qualcosa in più di una semplice “côte”; stavolta a vincere lo sprint è il giovane neozelandese Logan Currie. Il gruppo è sempre a 4 minuti, secondo un copione visto e rivisto in tutte le tappe. Passato il ponte di Saltstraumen e giunti nei pressi di Bodø, i fuggitivi iniziano a venire rimontati dal gruppo, copione già visto anche questo. Gregaard torna a farsi vedere, vincendo entrambi gli sprint intermedi (in tutto 6 secondi di abbuono) nei due giri del circuito cittadino. Con il gruppo a un solo minuto i corridori compiono l’ultimo mezzo giro, quello che li porta ai piedi della rampa finale; quando questa inizia il vantaggio è sceso a 30 secondi e dietro è Cort in persona a tirare, dato che la sua maglia gialla, come si era già notato prima, rischia di finire sulle spalle di Gregaard. Costui viene informato e cerca di lasciarsi dietro il resto dei fuggitivi quando mancano 800 metri al traguardo, ma invano. Cort è un passista di ben altra levatura e il suo ritmo è tale che il gruppo si frantuma e non riesce più a tenerlo; da solo Cort riprende Gregaard quando mancano 200 metri, prosegue sullo slancio e infine va a vincere. La tappa è sua, la classifica finale è sua, forse non la vittoria di maggior prestigio nel suo palmares, ma probabilmente quella che gli darà maggior piacere. Cort è danese, ma un tempo danesi e norvegesi (e svedesi) erano un solo popolo e per lui è come avere vinto in casa. I suoi rivali restano a debita distanza: Bonneu perde 12 secondi sulla rampa finale (scendendo al sesto posto nella generale), Gregaard, demoralizzato, ben 27. Per il gioco degli abbuoni il secondo della tappa odierna, il francese Champoussin (vincitore di una tappa alla Vuelta nel 2021), è secondo anche nella generale; terzo l’americano Vermaercke, giunto terzo nella tappa di ieri e vincitore della classifica dei giovani. Con la vittoria di oggi Cort porta a casa anche la classifica a punti, mentre quella degli scalatori va, come previsto, a Jelle Joannink. Primi degli italiani Scaroni e Brambilla, al 12esimo posto ex aequo; solo 49esimo Kristoff, che aveva iniziato alla grande la corsa vincendo in volata le prime due tappe; tra gli ultimi, a 24 minuti, c’è il sempre più sconsolato fantasma di Chris Froome. Sulla Norvegia è ancora giorno, come sempre da queste parti in questo periodo, ma prima o poi il sole tramonterà anche su questa 11esima edizione dell’Arctic Race of Norway.
Andrea Carta

La vittoria di Magnus Cort nell'ultima tappa
07-08-2024
agosto 7, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A BURGOS
Lo statunitense Sepp Kuss (Team Visma | Lease a Bike) si è imposto nella terza tappa, Bodegas Nabal (Gumiel de Izán) – Lagunas de Neila, percorrendo 138 Km in 3h22′05″, alla media di 40.973 Km/h. Ha preceduto di 7″ l’italiano Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team) e l’ecudariano Jefferson Alveiro Cepeda
(Caja Rural – Seguros RGA). Kuss è il nuovo leader della classifica con 13″ su Cepeda e 27″ sul britannico Max Poole (Team Dsm-Firmenich PostNL). Miglior italiano Fortunato, 4° a 30″
ARCTIC RACE OF NORWAY
Il danese Magnus Cort (Uno-X Mobility) si è imposto nella quarta ed ultima tappa, Glomfjord (Meløy) – Bodø, percorrendo 157.1 Km in 3h19′01″, alla media di 47.363 Km/h. Ha preceduto allo sprint il francese Clément Champoussin (Arkéa – B&B Hotels) e di 2″ l’elvetico Fabio Christen (Q36.5 Pro Cycling Team). Miglior italiano Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team), 8° a 8″. Cort si impone in classifica con 17″ su Champoussin e 19″ sullo statunitense Kevin Vermaerke (Team Dsm-Firmenich PostNL). Miglior italiano Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team), 12° a 36″.
TOUR OF SZEKLERLAND (Romania)
Il russo Lev Gonov (Astana Qazaqstan Development Team) si è imposto nel prologo, cronometro individuale di Sfântu Gheorghe, percorrendo 4.5 Km in 5′46″, alla media di 46.821 Km/h. Ha preceduto di 7″ il rumeno Daniel Crista (nazionale rumena) e di 8″ l’austriaco Riccardo Zoidl (Team Felt-Felbermayr). Miglior italiano Mattia Negrente (Astana Qazaqstan Development Team), 9° a 13″. Gonov è il primo leader della classifica con 7″ su Crista e 8″ su Zoidl. Miglior italiano Negrente, 9° a 13″
CAMBIO ALL’ARCTIC RACE OF NORWAY, CORT NUOVO LEADER DOPO LA TAPPA REGINA
La tappa più difficile della corsa norvegese è terminata con la vittoria dello sconosciuto gregario belga Kamiel Bonneu e con il passaggio di consegne al vertice della classifica tra il corridore di casa Alexander Kristoff e un altro scandinavo, il danese Magnus Cort.
Sono le 14.20 e inizia la terza, e quasi certamente decisiva, tappa dell’Arctic Race of Norway. Siamo sempre nei dintorni di Bodø e stavolta si parte dal piccolo paese di Tverlandet, così detto dal ponte che lo unisce al capoluogo. Tuttavia non è in quella direzione che vanno i corridori, ma a Sud, per passare il ponte di Saltstraumen (ed è il terzo giorno consecutivo) e poi, dopo aver ripercorso l’itinerario della prima tappa sino al traguardo di Rognan, salire verso l’interno, verso le montagne al confine con la Svezia che consentiranno un arrivo in salita tutt’altro che banale. Dopo 25 chilometri si sale una côte breve ma ripida (Kvikstadheia) e, come sempre, parte un gruppetto di attaccanti tra i quali spicca, ebbene sìm Jelle Joannink! Da segnalare un italiano nel gruppetto di corridori più o meno sconosciuti: il giovane Filippo Ridolfo, al secondo anno tra i Pro. Di certo non punta alla maglia a pois, dato che neanche disputa lo sprint sul GPM, vinto come sempre da Joannink; intanto i fuggitivi hanno già 2 minuti sul gruppo e, dato che stavolta sarà difficile che qualcuno possa, sull’arrivo in salita, tirare la volata ad Alexander Kristoff, dovrà per forza succedere qualcos’altro: forse è questo che spera Ridolfo? La fuga che arriva e si fraziona sull’ultima salita?
Si arriva senza che nulla accada, né davanti né dietro, sulla seconda côte (Misvaer) e come al solito Joannink vince lo sprint. Il vantaggio del gruppetto sembra stabile sui due minuti e mezzo, mentre si avvicina il “terribile” Ljosenhammeren, che nulla aveva deciso nella prima tappa e nulla deciderà in questa. Ridolfo è sempre nel gruppetto dei primi, ora composto da sei corridori, e inizia a mettersi in luce giungendo secondo nello sprint in cima al GPM (ancora una volta vinto da Joannink). Nel gruppo inizia a tirare la Uno-x e il vantaggio dei fuggitivi scende a 2 minuti. Alla fine della discesa si arriva a Rognan e da qui in poi la tappa percorre strade finalmente inedite, lasciandosi alle spalle i fiordi e risalendo l’altopiano che porta vero le “vere” montagne, quelle in parte ancora ricoperte dai ghiacci. L’arrivo è situato sotto i celebri ghiacciai del Blamannsisen e del Sulitjelma, che trovandosi ad appena 1500/1600 metri di quota sono visibili dal basso, bel tempo e riscaldamento globale permettendo. Oggi il tempo è sempre buono – ad averla noi, un’estate così! – e il panorama è magnifico. Nel frattempo il gruppo rimonta i fuggitivi, anche perché la classifica, formatasi a forza di abbuoni, è talmente corta che due di loro potrebbero prendere la maglia gialla (è gialla davvero, come al Tour). A 30 chilometri dall’arrivo il loro vantaggio è sceso a un minuto; a 25 Joannink tira i remi in barca, soddisfatto dei punti guadagnati oggi. A 10 chilometri dall’arrivo i fuggitivi raggiungono il paese di Sulitjelma, circondato da laghi e da montagne innevate a dispetto di soli 140 metri di altitudine. Intanto il loro vantaggio è sceso a 50 secondi. Dal paese la strada risale verso il traguardo, dove si trova l’antico villaggio di minatori di Jacobsbakken: qui sino agli anni ’60 si estraevano rame e zinco, oggi c’è solo un gruppo di case sparse e un museo. La salita vera e propria, che si snoda senza tornanti tra boschi di betulle, è lunga circa 7 chilometri, ripida inizialmente, poi pedalabile sino in cima, con una pendenza media del 6,3%: non siamo al Tour e neanche sulle Alpi, ma non è un arrivo in salita da prendere sottogamba. Gli attaccanti sono subito ripresi; l’ultimo a cedere è il giovane norvegese Anton Stensby. Un chilometro solo e Kristoff, troppo velocista per queste salite, cede: chi prenderà la maglia gialla? Qualche attimo di pausa, poi ci prova il giovane Davide De Pretto, anche lui al secondo anno tra i Pro, e già vincitore di una tappa al Giro D’Austria; con lui il belga
Kamiel Bonneu, onesto gregario della Flanders-Baloise con un paio di vittorie in carriera. Entrambi potrebbero prendere la maglia gialla, e ci sperano: non è la buona volontà a mancargli. Ai – 3 chilometri hanno quei 20 secondi di vantaggio che gli darebbero il primato (senza neanche contare gli abbuoni); a – 2 chilometri tengono, col gruppo dietro che li vede sempre, su questa salita priva di tornanti… ma poche centinaia di metri dopo scatta l’ex campione di Danimarca Mads Würtz Schmidt, uno che ha vinto tappe alla Tirreno-Adriatico ed è stato campione del mondo a cronometro (da junior e under 23). La reazione del gruppo stavolta è decisa, e il vantaggio svanisce, De Pretto è ripreso mentre Bonneu tiene duro, rilancia, non si volta e… vince! Per un pelo: due secondi che grazie agli abbuoni gli fanno sfiorare la maglia gialla. Ma il nuovo leader della classifica è, per un solo secondo (!), quel Magnus Cort che a forza di tirare volate a Kristoff ora si ritrova primo in classifica quasi a sua insaputa. Domani la corsa norvegese giungerà al suo ultimo traguardo, un traguardo posto in cima ad una rampa di 1500 metri al 6.8% che, considerata la classifica generale cortissima (i primo 30 corridori sono raccolti in un fazzoletto di 30 secondi) e gli abbuoni in palio, potrebbe ribaltare la situazione proprio in extremis.
Andrea Carta

Il "carneade" Bonneu vince la tappa più impegnativa della corsa scandinava (saltenposten.no)
06-08-2024
agosto 6, 2024 by Redazione
Filed under Ordini d'arrivo
VUELTA A BURGOS
L’australiano Caleb Ewan (Team Jayco AlUla) si è imposto nella seconda tappa, Villasana de Mena -Complejo Karstico Ojo Guareña, percorrendo 161 Km in 3h59′43″, alla media di 40.298 Km/h. Ha preceduto allo sprint gli spagnoli Roger Adrià (Red Bull – BORA – hansgrohe) e Iván García Cortina (Movistar Team). Miglior italiano Nicolò Parisini (Q36.5 Pro Cycling Team), 10°. Ewan è il nuovo leader della classifica con lo stesso tempo del ceco Pavel Bittner (Team Dsm-Firmenich PostNL) e 2″ su García Cortina. Miglior italiano Antonio Tiberi (Bahrain – Victorious), 23° a 10″
ARCTIC RACE OF NORWAY
Il belga Kamiel Bonneu (Team Flanders – Baloise) si è imposto nella terza tappa, Tverlandet – Sulitjelma (Jakobsbakken), percorrendo 155.7 Km in 3h51′55″, alla media di 40.282 Km/h. Ha preceduto di 2″ il danese Magnus Cort (Uno-X Mobility) e lo statunitense Kevin Vermaerke (Team Dsm-Firmenich PostNL). Miglior italiano Domenico Pozzovico (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè), 13° a 7″. Cort è il nuovo leader della classifica con 1″ su Bonneu e 7″ su Vermaerke. Miglior italiano Christian Scaroni (Astana Qazaqstan Team), 16° a 18″.