MILAN INCORNA VAN AERT. IL TORO DI BUJA SI IMPONE A LAVAL INTERROMPENDO IL LUNGO DIGIUNO DI VITTORIE ITALIANE AL TOUR
L’Italia torna a far festa al Tour dopo un digiuno di vittorie che durava dal 27 luglio del 2019, giorno nel quale Vincenzo Nibali si era imposto a Val Thorens. Sei anni dopo l’affermazione dello scalatore siciliano è stato un velocista, il friulano Jonathan Milan, a interrompere questa “carestia” regolando allo sprint Wout Van Aert sul traguardo di Laval.
Dopo tre tappe che hanno causato molti spostamenti in classifica generale, con la maglia gialla che è passata sulle spalle di Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG), poi ritornata a Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck) e infine è tornata saldamente sulle spalle dello sloveno, il Tour de France presenta oggi una tappa quasi completamente pianeggiante, che quasi certamente vedrà i favoriti riposarsi in vista delle grandi salite dei prossimi giorni e i velocisti darsi battaglia sulla linea del traguardo. A voler essere pignoli, a 16 chilometri dall’arrivo si affronta un GPM di 4° categoria, la Côte de Nuillé-sur-Vicoin, ma trattandosi di soli 900 metri con una pendenza media che non raggiunge il 4%, pare veramente difficile che vi possa avvenire una qualsiasi selezione. Semmai, a scompigliare i piani dei velocisti, potrebbe rivelarsi più impegnativo l’arrivo a Laval, con 1400 metri di salita finale al 3% circa, abbastanza da mettere in difficoltà i velocisti puri ma non abbastanza da tagliarli fuori. La tappa, che parte dal paese bretone di Saint-Méen-le-Grand e si dirige verso la Francia centrale, arriva a Laval dopo 171 chilometri, precisamente nella zona dell’Espace Mayenne, sorta di polo ricreativo dove sono presenti sale da concerti e impianti sportivi (c’è anche un velodromo) e che fu inaugurato quattro anni fa da un altro arrivo del Tour, una tappa a cronometro vinta da Pogacar. Lo stesso sloveno guida ora la classifica generale con 54 secondi su Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) e 1 minuto e 11 seconda sulla grande promessa del ciclismo francese Kévin Vauquelin (Arkéa – B&B Hotels), che precede di pochi secondo l’altro grande favorito del Tour, il danese Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike). Pogacar, unico corridore ad aver vinto più di una tappa, guida anche la classifica a punti, mentre il suo compagno di squadra Tim Wellens è al vertice di quella degli scalatori.
Si parte alle 13.25 e le previsioni vengono subito confermate: nessuno attacca e il gruppo procede compatto, ad andatura cicloturistica, sino allo sprint intermedio nella cittadina di Vitré, a metà corsa, vinto dal nostro Jonathan Milan (Lidl – Trek) sul velocista belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step). Qualche chilometro dopo si muovono due corridori della Team TotalEnergies, i francesi Mathieu Burgaudeau (una tappa vinta alla Parigi-Nizza) e Mattéo Vercher (un successo al Tour du Doubs, corsa in linea minore che si disputa in Francia). Il grande caldo di oggi (ci sono circa 30 gradi e neanche una nuvola all’orizzonte) non aiuta i fuggitivi, che a fatica guadagnano un minuto sul gruppo, pur mantenendolo sino alla Côte de Nuillé-sur-Vicoin, dove è Burgaudeau a transitare per primo. Il traguardo si avvicina, il vento è favorevole, e i due compagni di squadra, come è ovvio, collaborano pienamente, spingendo a testa bassa nella speranza che nel gruppo le squadre dei velocisti tardino ad organizzarsi. Tutto è, però, vano: a 13 chilometri dall’arrivo il loro vantaggio è sceso a 30 secondi e Vercher si rialza. A 11 chilometri il solo Burgaudeau mantiene 12 secondi e quando ne mancano 9 all’arrivo viene ripreso. Nel frattempo una foratura costinge Tim Merlier (Soudal Quick-Step), tra i favoriti di oggi e già vincitore della terza tappa, a inseguire il gruppo per diversi chilometri. Lo sforzo si farà sentire e il belga rinuncerà a disputare la volata, che si riduce ad uno scontro fra Milan, tirato da Simone Consonni, Kaden Groves (Alpecin – Deceuninck), tirato da Van der Poel e Wout Van Aert (Team Visma | Lease a Bike), che sfruttando la leggera salita finale fa tutto da solo e riesce ad arrivare secondo, battendo Groves ma non Milan, che trionfa a braccia alzate riportando l’Italia sul gradino più alto del podio dopo ben sei anni (quando Vincenzo Nibali vinse a Val Thorens). Milan si riprende anche la maglia verde di leader della classifica a punti, mentre la classifica generale resta immutata e così pure quella degli scalatori, sempre capeggiata da Wellens, e quella dei giovani, che vede primo Evenepoel. Domani si replica con un’altra tappa pianeggiante.
Andrea Carta

Jonathan Milan si impone a Laval interrompendo il digiuno di vittorie italiane al Tour de France (foto Marco Bertorello / AFP via Getty Images)