MILAN, FOTOFINISH FATALE A DUNKERQUE: VINCE MERLIER, DIETRO FIOCCANO LE CADUTE

luglio 7, 2025
Categoria: Copertina, News

Doveva essere una delle tappe più semplici del Tour, si è rivelata una via crucis a causa del forte vento contrario e delle cadute che hanno funestato il finale. Uno dei favoriti per gli arrivi in volata, il belga Philipsen, se ne torna a casa con una clavicola fasciata, il nostro Milan non riesce ad approfittare dell’assenza del rivale e si vede beffato al fotofinish dal belga Merlier

La terza tappa della 112esima edizione del Tour de France è una della più facili del contestato percorso di quest’anno, che presenta tutte le salite importanti nella seconda metà, con la prima riservata ai velocisti e ai cosiddetti cacciatori di tappe. Il percorso, che non transita lontano da quello della Gand-Wevelgem, che però si corre dall’altra parte del confine tra la Francia e il Belgio, è interamente pianeggiante e parte da Valenciennes per arrivare a Dunkerque dopo 178 chilometri interrotti solo dalla breve salita del Mont Cassel (poco più di 2 chilometri al 4%), situata a 31 dall’arrivo e che difficilmente potrà fare un po’ di selezione. Sono quindi favoriti i velocisti, fra cui vanno almeno segnalati il nostro Jonathan Milan (Lidl – Trek), uscito un po’ deluso dalle prime tappe, il belga Jasper Philipsen (Alpecin – Deceuninck), già vincitore all’esordio e prima maglia gialla di questo Tour, l’altro belga Tim Merlier (Soudal Quick-Step) e l’eritreo Biniam Girmay (Intermarché – Wanty), l’anno scorso vincitore di tre tappe e della classifica a punti e che, dopo questa prestigiosa affermazione, non è più riuscito a vincere ed ha invece collezionato una decina di secondi posti, di cui l’ultimo proprio sabato dietro Philipsen. Non ci dovrebbero essere cambiamenti in classifica generale, che rispecchia l’arrivo della tappa di ieri e vede in maglia gialla il fuoriclasse olandese Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck) sui due favoriti per la vittoria finale Tadej Pogačar (UAE Team Emirates – XRG) e Jonas Vingegaard (Team Visma | Lease a Bike).
Si parte alle 13.25. Piove, come in tutto il Nord Europa. Il Tour, di solito caratterizzato da temperature elevate che spesso hanno creato problemi ai corridori, è invece flagellato dal maltempo sin dal giorno della partenza, cosa che ha messo più volte a rischio l’incolumità dei partecipanti per via delle molte cadute. Dopo qualche tentativo portato avanti con poca convinzione da alcuni corridori, fra i quali il più attivo è forse il belga Jonas Rickaert (Alpecin – Deceuninck), la corsa si tranquillizza, il tempo migliora (ma resta un forte vento contrario) e il gruppo procede compatto senza il minimo sussulto sino al traguardo volante di Isbergues, situato a 60 chilometri dall’arrivo. Il traguardo volante offre punti preziosi proprio per la classifica generale a punti e la corsa si accende con uno sprint vero e proprio, che viene vinto dal nostro Milan senza troppa difficoltà, dal momento che Philipsen, che gli era a ruota, finisce stretto fra il belga Laurenz Rex (Intermarché – WantyRex) e il francese Bryan Coquard (Cofidis) e rovina in terra fratturandosi la clavicola destra: è il secondo ritiro eccellente dopo quello del nostro Filippo Ganna (INEOS Grenadiers), avvenuto già nella prima tappa. Sarà da vedere se la Alpecin, costretta a rinunciare al suo miglior velocista, oltretutto tra i favoriti per la vittoria nella classifica a punti, deciderà adesso di affidarsi completamente a Van der Poel. La corsa continua intanto senza sussulti, a parte una breve fuga del belga Tim Wellens (UAE Team Emirates – XRG), che a va a vincere il punto messo in palio sul Mont Cassel, GPM di 4° categoria, conquistando anche la maglia di leader degli scalatori. Dopo aver scollinato Wellens rallenta e ben presto il gruppo torna compatto e raggiunge infine Dunkerque con un certo ritardo sulla tabella di marcia a causa al vento contrario. Il finale è funestato, in parte per il vento, in parte per un rettilineo d’arrivo troppo corto, da due cadute senza gravi conseguenze, la prima a circa 3 chilometri dall’arrivo e che vede coinvolto uno dei grandi favoriti, il belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step), la seconda a poche centinaia di metri dal traguardo. I capitomboli, pur non avendo effetto sulla classifica generale (sono avvenute dopo il passaggio ai 5 chilometri dall’arrivo dove è scattata la neutralizzazione dei tempi), frazionano il gruppo e lasciano pochi velocisti a contendersi la vittoria: questa sembra appannaggio di Milan sino agli ultimi metri ma, con una rimonta formidabile, spunta dalle retrovie Merlier che proprio sulla linea di arrivo riesce ad avere la meglio sul nostro corridore per pochi centimetri, come evidenziato dal fotofinish. Terzo è il tedesco Phil Bauhaus (Bahrain – Victorious), mentre Biniam Girmay (Intermarché – Wanty) non va oltre il sesto posto. Immutata la classifica generale, mentre Milan passa a condurre quella punti davanti a Girmay e a Merlier. Wellens, come si era già detto, comanda quella degli scalatori. Il francese Kévin Vauquelin (Arkéa – B&B Hotels), secondo al recente Giro di Svizzera, è il primo dei giovani, nonché quarto in classifica generale. Sarà forse più interessante la tappa di domani, che con le sue molte “côtes” nel tratto finale ricorda un po’ una classica del Nord e potrebbe portare anche qualche cambiamento alla classifica generale.

Andrea Carta

Il momento del colpo di reni decisivo di Tim Merlier (foto Anne-Christine Poujoulat /AFP via Getty Images)

Il momento del colpo di reni decisivo di Tim Merlier (foto Anne-Christine Poujoulat /AFP via Getty Images)

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