GIRO DI SVIZZERA: SIMMONS VINCE AD HEIDEN, GRÉGOIRE RESISTE IN GIALLO ALLA VIGILIA DELLE ALPI

giugno 17, 2025
Categoria: Copertina, News

Domani l’ascesa allo Spluga nel finale della tappa di Piuro aprirà la due giorni alpina del Giro di Svizzera 2025. In attesa delle frazione decisive oggi si è una corsa una tappa quasi gemella di quella disputata ieri, anche se terminata diversamente perchè stavolta uno dei fuggitivi di giornata, lo statunitense Quinn Simmons, è riuscito a resistere al ritorno del gruppo e a imporsi in quel di Heiden. Con una ventina di secondi di ritardo è piombato sul traguardo il risicato gruppo dei migliori, una trentina scarsa di corridori con dentro il leader della classifica Romain Grégoire

Anche la terza tappa del Giro di Svizzera 2025 parte da Aarau, la capitale del cantone di Argovia nel nord del paese, fra Zurigo e Basilea, e non è una ripetizione di quella di ieri (cosa che ci potrebbe anche stare, dato che ieri non è successo nulla), ma una novità di questa edizione: due tappe consecutive che partono dalla stessa località! Sono lontani i tempi in cui le tappe di un “Giro” partivano dalla località in cui si era arrivati il giorno prima e trasferire ogni giorno i corridori, anche di centinaia di chilometri, oggi che i “tapponi” non esistono più, è cosa che passa inosservata. Si riparte dunque da Aarau e si arriva ad Heiden, un paese nei pressi del lago di Costanza, dopo 196 chilometri che presentano alcuni GPM nel finale: la salita di Knolhusen (2° categoria, 5 chilometri al 6% con punte dell’8%) a 17 chilometri dal traguardo e quella di Büriswilen (3° categoria, 2 chilometri al 7% ma con punte del 13%) a soli 10 chilometri dall’arrivo. Peraltro, come già ieri, anche l’arrivo ad Heiden è in salita, non proibitiva: 3 chilometri con pendenze dal 3 al 7% che non valgono un GPM ma che forse ci faranno vedere un arrivo un po’ diverso da quello di ieri. Comunque tutta la seconda parte della tappa, dopo una prima metà sostanzialmente pianeggiante, presenta molti impegnativi saliscendi e, se i corridori vorranno, la selezione ci sarà senza dubbio.
Si parte alle 12.15 col giovane francese Romain Grégoire (Groupama – FDJ) sempre leader della classifica grazie alla sorprendente vittoria nella prima tappa; alle sue spalle l’altro francese Kévin Vauquelin (Arkéa – B&B Hotels). Sinora non si è visto il portoghese João Almeida (UAE Team Emirates – XRG), il grande favorito per la vittoria finale che, essendo rimasto attardato di oltre tre minuti nella prima tappa, se davvero vuole portare a casa il suo terzo major Tour di questa stagione dovrebbe darsi da fare da subito, senza aspettare le ultime occasioni.
Il tempo è buono, la temperatura quasi ideale, vicina ai 25 gradi, e nei primi chilometri partono sei corridori di secondo piano, fra i quali c’è il nostro Samuele Battistella (EF Education – EasyPost), anni fa capace di vincere un mondiale Under 23; il più accreditato tra i fuggitivi è probabilmente il francese Nans Peters (Decathlon AG2R La Mondiale Team), vincitore di tappa sia al Giro, sia al Tour, oltre che di un Trofeo Laigueglia. Da tener d’occhio anche l’americano Quinn Simmons (Lidl – Trek), recente vincitore di una tappa (sia pure quasi neutralizzata per il maltempo) al Giro di Catalogna. Col passare dei chilometri il vantaggio dei fuggitivi supera ben presto i due minuti, per poi assestarsi intorno al minuto e mezzo quando la strada inizia a salire nella seconda metà della tappa. Sulle prime asperità diversi corridori provano a uscire dal gruppo e riportarsi sui fuggitivi, ma tutti i tentativi vengono rapidamente bloccati e, dopo aver visto i loro vantaggio scendere sino a 40 secondi, i corridori in fuga tornano a guadagnare terreno. Dopo il paese di Bazenheid i sei uomini in fuga arrivano ai due traguardi volanti, posti nelle vicinanze del monastero di Magdenau, a circa due terzi del percorso, con un vantaggio tornato sui due minuti. Il primo traguardo viene vinto dal belga Brent Van Moer (Lotto), il secondo dall’altro belga Emiel Verstrynge (Alpecin – Deceuninck). In questa fase della corsa poco succede, a parte una caduta che coinvolge diversi corridori, dei quali il più illustre è il britannico Geraint Thomas (INEOS Grenadiers), ormai 39enne ma sempre fra i candidati alla vittoria finale: purtroppo sarà tra gli ultimi a concludere la tappa, con un ritardo di un quarto d’ora dal vincitore. Dopo un altro traguardo volante, vinto dal britannico Max Walker (EF Education – EasyPost), i fuggitivi affrontan a meno di 40 chilometri dall’arrivo la salita al paese di Appenzell, che non è abbastanza ripida da essere considerata GPM, ma presenta alcuni tratti al 10% che riescono a fare selezione, sia davanti, sia dietro. Ben presto Peters e Walker si staccano e vengono ripresi dal gruppo; gli altri quattro fuggitivi restano con un solo minuto di vantaggio in cima alla salita. Sulla discesa che porta ai piedi del primo GPM, la salita di Knolhusen, il vantaggio del quartetto scende a soli 20 secondi. A questo punto Simmons decide di rompere gli indugi e si avvantaggia sui compagni di fuga, transitando primo sul GPM; dopo una quarantina di secondi passa il gruppo, sempre compatto e che nel corso della salita ha riassorbito i reduci dalla fuga. Simmons continua la sua azione solitaria e affronta la ripida salita di Büriswilen con una trentina di secondi di vantaggio, mentre dietro perdono terreno i corridori meno brillanti. In cima al GPM Simmons mantiene 30 secondi di vantaggio e insiste con tenacia, sperando che i continui saliscendi che lo accompagneranno sino al traguardo finiscano per avvantaggiare lui piuttosto che il gruppo. A 7 chilometri dalla fine il forte passista americano Neilson Powless (EF Education – EasyPost), che quest’anno ha vinto la “Attraverso le Fiandre” davanti a Van Aert, tenta di riportarsi sul connazionale, che non sembra avere alcuna intenzione di arrendersi. A 3 chilometri dalla fine, all’inizio della salita che porta ad Heiden, Simmons ha sempre 35 secondi di vantaggio su Powless, col gruppo poco indietro. Ai due chilometri i distacchi sono sempre immutati e quello che cede è proprio Powless, che viene ripreso dal gruppo. Simmons continua nella sua azione mentre cercano di muoversi i finisseur, tra i quali l’austriaco Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale Team) e, come già ieri, lo svizzero Jan Christen (UAE Team Emirates – XRG). Mentre Simmons va a vincere indisturbato, dopo una giornata in cui è stato in fuga per l’intera durata della tappa, i tentativi alle sue spalle vengono facilmente sventati e sul traguardo si vede finalmente Almeida, che arriva secondo vincendo la volata e si prende almeno i secondi di abbuono; terzo è il britannico Oscar Onley (Team Picnic PostNL), alla cui ruota si piazza un ottimo Gregoire, seriamente intenzionato a difendere il primato in classifica e che non ha minimamente risentito – né ieri, né oggi – delle brevi ma numerose salite poste lungo il percorso delle tappe. Col gruppo principale arrivano al traguardo circa trenta corridori e il nostro Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team) è il solo italiano fra di loro (è anche il migliore dei nostri in classifica, decimo). Alle spalle di Gregoire rimane secondo Vauquelin, oggi quinto, mentre Almeida, pur risalendo sino al 17esimo posto dopo la buona prova di oggi, rimane ancora staccato di oltre tre minuti. Domani si sconfina in Italia, a Chiavenna, dopo la prima vera salita di questo Giro: il passo dello Spluga. Vedremo finalmente muoversi i cosiddetti “grandi”?

Andrea Carta

Quinn Simmons vince la terza frazione del Giro di Svizzera (Getty Images)

Quinn Simmons vince la terza frazione del Giro di Svizzera (Getty Images)

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