DELFINATO, STAVOLTA È VOLATA VERA: MILAN SEGNA E RADDOPPIA, LA MAGLIA GIALLA È SUA

giugno 9, 2025
Categoria: Copertina, News

Stavolta i velocisti non si sono fatti scappare i “grandi” sotto il naso, come era capito ieri pomeriggio nel finale della prima tappa. E così il nostro Jonathan Milan non solo ha potuto solo gustare il piacere del successo, ma è riuscito pure a condirlo con la conquista della maglia gialla, tolta grazie agli abbuoni a Tadej Pogacar

La seconda tappa del 77esimo Giro del Delfinato parte dal paese di Prémilhat, a pochi chilometri dalla città di Montluçon dove ieri si è conclusa la prima, e prosegue la lenta marcia di avvicinamento alla zona delle Alpi, che saranno le protagoniste assolute delle ultime tre tappe. L’arrivo è previsto nel paese di Issoire dopo 205 chilometri e, come già nella tappa di ieri, non mancheranno i GPM, nessuno dei quali davvero impegnativo: se ne contano uno di seconda categoria, due di terza e tre di quarta. Verranno affrontate in successione la Côte de la Font Nanaud (4° categoria, 3,5 chilometri al 5%) dopo 33 chilometri, la Côte de Saint-Priest-des-Champs (4° categoria, poco più di un chilometro al 5%) dopo 50 chilometri, la Côte des Rivauds (3° categoria, 3,5 chilometri al 4%) dopo 62 chilometri, la Côte de Saint Jacques-d’Ambur (3° categoria, 3 chilometri al 5%) dopo 71 chilometri e poi, nella seconda parte della tappa, la Côte du Château de Buron (2° categoria, 3 chilometri al 7%) al chilometro 147 e infine la Côte de Nonette (4° categoria, 2 chilometri al 6%), al chilometro 187, quando al traguardo ne mancheranno meno di 18. Vi saranno tuttavia altre salite nel corso della tappa, non considerate GPM, delle quali la più importante sarà probabilmente lo strappo di Chauffour (800 metri al 4%), situato ad appena 4 chilometri dall’arrivo e sul quale potremmo vedere gli scatti dei finisseur. Ogni esito è comunque possibile, dalla volata generale, ieri mancata per un soffio, allo show dei quattro grandi, che ieri sono arrivati ai primi quattro posti nell’ordine di arrivo dopo un finale incredibile, oltretutto corso in pianura e non già sull’ultima salita. Ma sarà difficile che anche oggi i grandi vogliano sprecare energie preziose in una tappa che non potrà produrre distacchi importanti e non c’è dubbio che anche le squadre dei velocisti faranno di tutto per non perdere nuovamente una delle poche occasioni di vedere un loro uomo sul gradino più alto del podio.
Si parte alle 12.20 con un tempo ottimo, così come quello di ieri, e subito torna all’attacco il francese Paul Ourselin (Cofidis), che forse nutre la segreta speranza di vincere la classifica degli scalatori che lo vede al comando dopo la lunga fuga di ieri, quando per quattro volte è transitato primo sui GPM di quarta categoria. Ourselin stavolta fa tutto da solo e, approfittando dell’andatura cicloturistica tenuta dal gruppo, porta il suo vantaggio a quasi 7 minuti già al 33esimo chilometro, quando passa sul primo GPM, la Côte de la Font Nanaud. A questo punto la distanza che lo separa da quelli che dovrebbero inseguirlo è di ben 5 chilometri! Finalmente gli uomini della Lidl – Trek, che hanno nelle loro fila il nostro Jonathan Milan, tra i più forti velocisti in circolazione, iniziano a darsi da fare e quando Ourselin passa sul secondo GPM, la Côte de Saint-Priest-des-Champs, il suo vantaggio è sceso a cinque minuti e mezzo. Il fuggitivo scollina per primo anche sul terzo e quarto GPM, col gruppo che, molto lentamente, riduce il distacco a poco più di quattro minuti. Ourselin è primo anche nel villaggio di Olby, situato a metà tappa, dove si trova un traguardo volante con 3 secondi di abbuono, e inizia la seconda parte della corsa odierna ancora con quattro minuti abbondanti di vantaggio. Da notare che Olby si trova a soli 8 chilometri dalla vetta del Puy de Dôme, tra le salite più iconiche del Tour de France, e che purtroppo viene solo aggirato dal percorso della tappa odierna: d’altra parte è da molti anni che questa montagna non può più essere scalata, neanche in bicicletta (sia pure con una notevole eccezione due anni fa). Dal gruppo iniziano a fare sul serio e, dopo che il vantaggio dello stremato Ourselin – ieri in fuga per 140 chilometri – è sceso ad un solo minuto, si riportano su di lui tre corridori, i francesi Romain Combaud (Team Picnic PostNL) e Victor Guernalec (Arkéa – B&B Hotels) e il danese Christopher Juul-Jensen (Team Jayco AlUla), anni fa campione nazionale a cronometro. Ourselin riprende fiato e in compagnia dei nuovi arrivati riporta il vantaggio a circa un minuto in mezzo quando inizia l’ascesa del GPM di 2° categoria, la Côte du Château de Buron. Sulla salita Combaud e l’affaticato Ourselin si staccano ed è Guernalec a passare per primo in cima: Ourselin è comunque terzo e rafforza il primato nella classifica degli scalatori, per quanto le grandi montagne siano ancora lontane. Dal gruppo, intanto, si staccano i corridori meno adatti alle salite, fra i quali Milan e il forte passista norvegese Magnus Cort (Uno-X Mobility), che tuttavia riusciranno a rientrare nella piana successiva. A 45 chilometri dalla fine il gruppo è nuovamente compatto, avendo riassorbito i fuggitivi, e dopo pochi minuti passa ad Issoire, sulla linea del traguardo, dove si immette in un circuito di circa 43 chilometri da percorrersi una volta sola e che presenta le ultime salite di questa tappa. Nulla accade sino all’ultimo GPM, la Côte de Nonette, dove parte il grande Romain Bardet (Team Picnic PostNL), che tra pochi giorni abbandonerà l’attività agonistica: è lui a scollinare per primo e poi a insistere nell’azione solitaria, sperando di ottenere un’ultima vittoria nel corso di questa stagione, cosa che ancora non gli è riuscito di fare. Ma anche in questa occasione la sorte e le gambe non gli sono amiche e a 9 chilometri dal traguardo il gruppo rinviene su di lui. Torna la calma finché non arriva lo strappo di Chauffour, sul quale Tim Wellens (UAE Team Emirates – XRG) e il compagno di squadra Jhonatan Narváez aumentano l’andatura, proteggendo il loro capitano Tadej Pogačar, leader della classifica, dagli attacchi dei finisseur. Si va dunque alla volata finale, con la squadra di Milan che all’ultimo chilometro prende in mano la situazione e lancia il nostro velocista verso una facile vittoria. Alle sue spalle si piazza il britannico Fred Wright (Bahrain – Victorious), già in evidenza ieri, mentre terzo è Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck), che probabilmente sperava di strappare la maglia gialla dalle spalle di Pogacar grazie al gioco degli abbuoni. È invece Milan a prenderla, con lo stesso tempo (ma migliori piazzamenti) dello sloveno e con Van der Poel ancora terzo. Domani la tappa sarà più impegnativa, ma è probabile che sino alla cronometro di mercoledì saranno gli abbuoni, e non i distacchi, a decidere i primi della classifica.

Andrea Carta

Il friulano Milan vince la seconda tappa del Delfinato (Getty Images)

Il friulano Milan vince la seconda tappa del Delfinato (Getty Images)

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