OMLOOP HET NIEUWSBLAD 2023 CAVALCATA DI 40 KM DI VAN BAARLE

febbraio 26, 2023
Categoria: News

L’olandese della Jumbo Visma vince la prima classica del pavè di stagione, finalizzando il lavoro della squadra che aveva controllato la corsa tutta la giornata e messo alla frusta il gruppo per favorire la stoccata decisiva. Fondamentale nel finale il lavoro di Laporte che, rompendo i cambi nel drappello dei contrattaccanti, ha favorito il buon fine dell’azione.

Come da tradizione, la Omloop Het Nieuwsblad apre nella Fiandre orientali la stagione della classiche del pavè e, come pure da tradizione, ha offerto diverse emozioni e rimescolamenti.
La fuga di giornata parte già nelle prime fasi di gara e vede la partecipazione di Louis Blouwe (Bingoal WB), Alex Colman (Team Flanders – Baloise), Adam De Vos (Human Powered Health), Gilles De Wilde (Team Flanders – Baloise), Mathis Le Berre (Team Arkéa – Samsic), Mathias Norsgaard (Movistar Team) e Jelle Wallays (Cofidis), i quali riescono ad ottenere un vantaggio massimo intorno agli 8 minuti, mentre dietro controllano la situazione gli uomini della Jumbo Visma che hanno diverse frecce al loro arco per tentare di portare a casa la vittoria.
Il susseguirsi di muri e tratti di pavè, caratteristici di questa corsa, porta il gruppo a spezzarsi e, da una fase piuttosto concitata, alcuni uomini riescono ad avvantaggiarsi sul gruppo principale. Si tratta di Pascal Ackermann (UAE Team Emirates), Tiesj Benoot, Christophe Laporte, Jan Tratnik, Nathan Van Hooydonck, Dylan van Baarle, Tim van Dijke (Jumbo-Visma), Arnaud De Lie (Lotto-Dstny), Marco Haller (Bora-Hansgorhe), Daan Hoole (Trek Segafredo), Kelland O’Brien (Jayco-AlUla), Magnus Sheffield e Connor Swift (Ineos Grenadiers), ovvero uomini di primo piano che non possono essere sottovalutati. Il confronto tra questi uomini che arrivano a guadagnare oltre un minuto ed il gruppo, che non ha alcuna intenzione di lasciarli andare, porta ad una drastica diminuzione del vantaggio dei battistrada, che cominciano a subodorare la mala parata.
Tra i contrattaccanti però, non c’è grande accordo e sul susseguirsi di muri restano davanti solo Haller, O’Brien, Swift, Tratnik, Van Hooydonck e Wright. In gruppo, però, fanno sul serio e sono varie le squadre che mettono uomini in testa-
Il lavoro di queste formazioni porta il gruppo al ricongiungimento con i contrattaccanti e al riavvicinamento ai battistrada, che mantengono poco più di un minuto di vantaggio.
Ai meno 50 cominciano gli attacchi anche tra gli uomini in testa alla corsa, con Wallays, Le Berre e Norsgaard che lasciano la compagnia degli altri avventurieri lanciandosi all’attacco.
In gruppo la Jumbo fa sul serio con Van Hooydonck che piazza un allungo che fa da preludio all’affondo vero e proprio di Van Baarle, il quale si porta dietro un ottimo Jonathan Milan (Bahrain-Victorious) e Florian Vermeersch (Lotto Dstny). Tardivo è, invece, il tentativo di rientro di Kevin Geniets (Groupama-FDJ) e Jasper Stuyven (Trek-Segafredo). che restano beffati e non riescono a chiudere.
Sui muri successivi Milan e Vermeersch vengono staccati da Van Baarle, sulla cui ruota resiste stoicamente Le Berre, unico della fuga del mattino a non capitolare. Nel gruppo si muove Thomas Pidkock. ma gli uomini della Jumbo fanno da stopper e non permettono al portacolori della Ineos di evadere mentre, ripreso Milan, gli uomini della Bahrain cercano di alzare il ritmo per riportarsi sulla testa della corsa.
La resistenza di Le Berre viene ben presto piegata da Van Baarle, mentre dietro ci sono vari scatti che portano fuori un quartetto con Tim Wellens, Matej Mohoric (Bahrain-Victorious), De Lie e Christophe Laporte (Jumbo-Visma). Anche Stefan Kung (Groupama-FDJ), Pidcock, Rasmus Tiller (Uno-X Pro Cycling) e Owain Doull (EF Education – EasyPost) provano ad inseguire i contrattaccanti, ma il loro tentativo ha vita breve, mentre invece il quartetto si porta molto vicino al fuggitivo. A questo punto Laporte riesce a far saltare l’accordo rompendo i cambi e così Van Baarle riesce a mantenere il vantaggio proprio nel tratto pianeggiante che, in teoria, avrebbe dovuto favorire un gruppetto più che un uomo solo.
Naturalmente il vantaggio di essere in gruppo può concretizzarsi solo in caso di cambi regolari, mentre il lavoro da stopper di Laporte in favore dell’azione del compagno riesce a mandare a monte il tentativo di rimonta. In gruppo le squadre alzano l’andatura ma questo lavoro ha come effetto solo quello di riportarlo sui contrattaccanti. Ciononostante De Lie decide di provare la volata lunga e riesce a conquistare il secondo posto mettendosi alle spalle Laporte che, oltre a garantire la vittoria al compagno, va a prendersi anche i gradino più basso del podio.
L’olandese ha vinto meritatamente la corsa muovendosi 40 chilometri dall’arrivo, riuscendo a levarsi di ruota tutti coloro che hanno provato a resistere ed infine mantenendo un buon ritmo. L’azione da stopper di Laporte ha certamente agevolato l’azione di Van Baarle nel tratto che poteva essergli fatale, ma ciò non toglie il merito del vincitore, che ha comunque mostrato grandi doti anche sul passo.
La corsa ha offerto come al solito bagarre ed incertezza sino alla fine, attacchi sulle numerose difficoltà e grandi emozioni come del resto accade sempre nelle classiche del pavè.

Benedetto Ciccarone

Van Baarle allattacco sul mitico muro di Grammont (Getty Images)

Van Baarle all'attacco sul mitico muro di Grammont (Getty Images)

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