ARRIVA FEBBRAIO, MESE CORTO MA INTENSO

gennaio 31, 2023
Categoria: Approfondimenti

Il corto mese di febbraio è uno dei più ricchi per l’appassionato di ciclismo. In 28 giorni c’è una concentrazione di corse da mandare in solluchero e saranno in particolare una serie di brevi ma intense corse a tappe a calamitare l’attenzione. Alla fine del mese, infine, prenderà il via l’attesa Campagna del Nord.

Dura soli 28 giorni ma febbraio, per il ciclismo, è un mese intenso che prevede molte più gare che giorni a disposizione, offrendo l’imbarazzo della scelta ai corridori tra corse a tappe e le prime corse in linea, con la “Campagna del Nord” che sarà lanciata il 25 dall’Omloop Het Nieuwsblad. Per vedere i professionisti in azione sulle strade italiane bisognerà aspettare ancora, perché le ultime edizioni del Trofeo Laigueglia sono slittate in avanti in calendario, da metà mese ai primi di marzo.

I giorni iniziali del mese si annunciano particolarmente intensi perché si svolgeranno in contemporanea tre brevi corse a tappe, il Saudi Tour (30 gennaio – 3 febbraio, del quale abbiamo parlato nell’articolo sulle gare di gennaio), l’Étoile de Bessèges e la Volta a la Comunitat Valenciana (1-5 febbraio), seconda corsa del calendario ProSeries dopo la Vuelta a San Juan disputata alcuni giorni fa in Argentina. La corsa iberica, giunta alla sua 73a edizione, presenterà quest’anno un percorso decisamente infarcito si salite, poichè se ne dovranno affrontare ogni giorno anche se mancherà un arrivo in salita difficile come quello alle Antenas del Maigmó che l’anno scorso proiettò al vertice della classifica il russo Aleksandr Vlasov. Le prime due salite – il Col de Rates (7.5 Km al 5.3%) e l’Alto de Bernia (8.5 Km al 4.5%) – si affronteranno nel corso della tappa d’apertura che condurrà in 190 Km da Orihuela ad Altea, con la cima dell’ultima collocata a 35 Km dall’arrivo. Pur mancando arrivi in salita difficili se ne dovranno affrontare due, il primo dei quali al termine della seconda tappa, che scatterà da Novelda in direzione di Benissa, dove il traguardo sarà posto in vetta all’Alto de Pinos, 2600 metri d’ascesa all’8.6% di pendenza media. La salita più impegnativa di questa edizione sarà affrontata l’indomani nel corso della Bétera – Sagunto, quando a 28 Km dall’arrivo si scalerà il Port del Garbí che, a dispetto del nome, non è proprio così “garbato” perché i suoi 6.3 Km al 6.4% celano un muro di 1500 metri al 13%. La penultima tappa prenderà le mosse da Burriana per raggiungere Altura, un nome che è tutto un programma e, infatti, questo sarà il secondo dei due arrivi in quota, previsto presso il Santuario de la Cueva Santa, percorsa un’ascesa finale di 3.5 Km al 6.9%. Come nelle ultime edizioni la tappa conclusiva si snoderà tra Paterna e il classico approdo finale di Valencia, solitamente appetibile ai velocisti che quest’anno dovranno stringere i denti perché anche nel percorso della passerella sono state inserite un paio di salite, tra le quali quella della Frontera, 5 Km al 9.2% di pendenza media sui quali si svetterà a 44 Km dall’arrivo e che, di fatto, sono un versante alternativo al già affrontato Port del Garbí.

Nelle stesse date della gara spagnola si disputerà la prima corsa a tappe del calendario francese, l’Étoile de Bessèges, la cui 53a edizione ricalcherà quello dello scorso anno con la riproposizione di ben quattro arrivi di tappa su cinque. È il caso della frazione d’apertura, disegnata in quasi totale pianura attorno a Bellegarde, con la sola intrusione dello strappo della Côte de la Tour, 700 metri all’8.2% che dovranno essere ripetuti 3 volte e in cima ai quali sarà posto anche il traguardo della prima tappa. La brevità dell’ascesa dovrebbe consentire ai velocisti più resistenti di dire la loro e se falliranno l’obiettivo avranno la possibilità di riscattarsi l’indomani sul traguardo della Bagard – Aubais, che pure proporrà il rettilineo d’arrivo in lieve ascesa (ultimi 400 metri al 5.4%). La terza tappa avrà come protagonista la cittadina titolare della corsa, Bessèges, nei cui dintorni è stato disegnato un circuito collinare che prevede nel finale le salite del Col de Trélis (2.8 Km al 6.2%) e del Col des Brousses (2.4 Km al 5.1%). Saranno le ultime due le tappe decisive e una prima fetta della vittoria finale sarà servita al termine della frazione che, partiti da Saint-Christol-lès-Alès, terminerà sul Mont Bouquet, ascesa di 4.6 Km al 9% che gli organizzatori della corsa avevano scoperto nel 2020 in occasione della 50a edizione della corsa. Infine, la cronometro conclusiva si disputerà sul medesimo tracciato proposto lo scorso anno, con la partenza dal centro di Alès e il traguardo 10 chilometri e mezzo più avanti, affrontati i 2.8 Km al 5.6% della Montée dell’Ermitage.

Saltato il Tour de la Provence (previsto tra il 9 e il 12 febbraio) per beghe tra l’organizzatore e il proprietario della gara, a metà febbraio si correrà il Tour of Oman (11-15 febbraio), la cui 12a edizione presenterà alcune novità, a partire dalla riduzione da 6 a 5 del numero delle tappe, anche se di fatto i giorni di gara rimarranno invariati. Il giorno precedente il via ufficiale si disputerà, infatti, la prima edizione della Muscat Classic, gara in linea alla quale si schiereranno ai nastri di partenza molti dei partecipanti al successivo Tour e che si snoderà tra la capitale Mascate e Al Bustan, dove si affronterà un circuito finale caratterizzato dalle salite di Wadi Al Kabir, di Al Hamryah e di Al Jissah, che costituiranno un irresistibile richiamo per i finisseur. In quanto al Tour of Oman presenterà una seconda novità poiché ai tradizionali arrivi in salita a Qurayyat e sulla Jabal Al Akhdhar se ne affiancherà un terzo inedito. La prima delle cinque frazioni, disegnata tra il forte di Al Rustaq e la sede dell’Oman Convention & Exhibition Center, sarà l’unica destinata ai velocisti. Dallo Sultan Qaboos Sports Complex, stadio intitolato al sultano dell’Oman scomparso nel 2020, scatterà la tappa diretta a Qurayyat, dove dovrà essere ripetuta due volte la salita di 2.6 Km al 7% che condurrà al traguardo. Il debutto dell’inedita salita della Jabal Haat arriverà al termine della terza tappa, che scatterà da Al Khobar e i cui ultimi 4.6 Km presenteranno una pendenza media dell’8.5%. Un tracciato collinare caratterizzerà la penultima frazione, che dopo la partenza da Izki avrà in programma di ricalcare alcuni tratti della Muscat Classic prima di approdare sulle Yitti Hills, dove il traguardo sarà anticipato di circa un chilometro dallo scollinamento di un’ascesa di 1.6 Km al 6.6%. L’ultima tappa sarà quella decisiva perché, partiti da Samail, si andrà ad affrontare la breve ma ripida salita della Jabal Al Akhdhar (quasi 6 Km al 10.5%), la “Montagna Verde” sulla quale in due occasioni si è imposto Vincenzo Nibali.

L’appassionato di ciclismo non avrà di che annoiarsi perché lo stesso giorno nel quale si concluderà il Tour of Oman prenderanno il via due brevi corse a tappe, entrambe disegnate sulle strade della penisola iberica, la Volta ao Algarve e la Vuelta a Andalucía, in calendario tra il 15 e il 19 del mese. Giunta alla soglia delle cinquanta edizioni, che sarà raggiunta nel 2024, la corsa portoghese proporrà un tracciato fotocopia di quelli sui quali si è gareggiato ultimi anni e che poggia sui pilastri dei tradizionali arrivi in salita di Fóia e Malhão, ai quali si affiancherà una cronometro di quasi 25 Km mentre ai velocisti saranno riservate due frazioni. Di queste ultime la prima sarà quella che aprirà la corsa, anche se i continui saliscendi della Portimão – Lagos metteranno a dura prova le loro formazioni. L’Alto da Fóia, 7.7 km al 6.1%, ospiterà l’arrivo della seconda tappa, 186 Km con partenza da Sagres e l’inizio dell’ascesa finale preceduto di circa 8 Km dallo scollinamento della precedente salita di Picota (6.4 Km al 6.4%). Scesi in pianura per la poco impegnativa Faro – Tavira, il penultimo giorno di gara il gruppo partirà da Albufeira alla volta della salita simbolo della corsa, quell’Alto do Malhão (2.5 Km al 9.8%) che in tre occasioni ha visto imporsi Alberto Contador e che dovrà essere presa di petto due volte negli ultimi 24 Km. A far calare il siparo sul Giro dell’Algarve sarà la tappa contro il tempo, da affrontare sul circuito di Lagoa, 25 nervosi chilometri caratterizzati da una successione di brevi strappi che non dovrebbero, però, interferire troppo con le cilindrate dei grandi cronoman, se si pensa che nel 2021 su di un percorso molto simile il danese Kasper Asgreen riuscì a viaggiare a una velocità media di 51 Km/h.

Non si dovranno affrontare tappe a cronometro nella parellala Vuelta a Andalucía e nemmeno frazioni destinate ai velocisti. Si partirà subito con il botto perché la prima della cinque frazioni in programma, 179 Km per andare da Puente de Génave a Santiago de la Espada, presenterà un profilo d’alta montagna con tre colli di prima categoria da scavalcare, non dotatissimi in pendenze a dire il vero, l’ultimo dei quali da scavalcare a poco meno di 8 Km dal traguardo.               Altimetricamente meno complessa sarà la successiva Diezma – Alcalá la Real, che però presenterà inclinazioni molto più esigenti e in concreto due muri niente male, i 2.2 Km al 13.2% del Puerto de la Hoya de Charilla e la rampa finale al 20% verso la Fortaleza de la Mota, lo stesso traguardo dove l’anno scorso anno s’impose l’italiano Alessandro Covi, vittoria grazie alla quale vestì per un paio di giorni la maglia di leader. La successiva frazione da Alcalá de Guadaíra ad Alcalá de los Gazules sarà la più semplice tra le cinque in programma, ma anche in questo caso non ci sarà spazio per i velocisti per via delle due brevi rampe consecutive che si dovranno affrontare nel finale e soprattutto per quella che condurrà alla meta, sulla quale si toccheranno punte del 25%. Seguirà una tappa di media montagna comunque non trascurabile in ottica classifica perché il finale della Olvera – Iznájar non presenterà momenti di relax negli ultimi 60 Km, che in particolare prevedono d’affrontare la salita del Jaramillo (3.5 Km all’8.3%) e poi lo strappo di 1200 metri al 7.5% per andare al traguardo. E non è ancora finita perché anche nel corso dell’ultima tappa saranno presenti delle salite impegnative, anche se dopo l’ultima si dovranno percorrere 31 Km per raggiungere il traguardo della conclusiva Otura – Alhaurín de la Torre e questo potrebbe spegnere un po’ l’entusiasmo di quei corridori che vorranno approfittare di quelle asperità (e in particolare dell’ultima, il muro di Almogia, 2 Km all’11.3%) per ribaltare in extremis la classifica.

Con l’uscita di scena del Tour de la Provence la seconda corsa a tappe francese della stagione sarà il breve Tour des Alpes Maritimes et du Var (17-19 febbraio), gara nata nel 2009 quale evoluzione di una preesistente corsa di un giorno, il Tour du Haut-Var, che si disputava dal 1969. Solo tre saranno le frazioni di questa corsa che nel 2021 è stata vinta dall’italiano Gianluca Brambilla e che non presenterà un percorso particolarmente accidentato. Almeno due dei tre traguardi saranno alla portata dei velocisti, a cominciare da quello della tappa d’apertura, che si disputerà tra la nota località balnerare di Saint Raphaël e Ramatuelle, dove la massima difficoltà per gli sprinter sarà rappresentata dalla breve rampa che porterà al traguardo. Allo sprint si dovrebbe arrivare anche l’indomani al termine della Mandelieu-la-Napoule – Antibes, nonostante la presenza di un colle di seconda categoria non troppo difficile da scavalcare a 45 Km dall’arrivo, mentre più complicato sarà il tracciato della frazione conclusiva, che da Villefranche-sur-Mer condurrà all’approdo finale di Vence ricalcando nella prima parte le strade dell’ultima tappa della Parigi-Nizza (Col d’Èze, Col de Châteauneuf) mentre l’ultima salita, la poco pendente Montée de la Sine, terminerà a pochi chilometri dal traguardo finale.

I riflettori torneranno quindi ad accendersi sulla Spagna per la seconda edizione della O Gran Camiño (23-26 febbraio), tenuta a battesimo lo scorso anno dalla vittoria – l’ultima in carriera – di Alejandro Valverde e che altro non è che il tentativo di ridare vita allo scomparso Giro della Galizia, disputato l’ultima volta nel 2020. Come dodici mesi fa la corsa si svolgerà in quattro giorni, molto più impegnativi per la scelta di raddoppiare gli arrivi in salita. Si comincerà con la più semplice tra le quattro tappe previste, poco più di 190 Km da pedalare tra Lugo e Sarria dove, dopo aver affrontato nel finale un paio di salite dalle pendenze molto lasche, si dovrebbe assistere a un arrivo allo sprint. Il secondo giorno sarà previsto l’arrivo in salita al Monte Trega, 4 Km al 7.2% al termine di una tappa che scatterà dalla località di Tui e subito prima di quella conclusiva proporrà l’ascesa dell’Alto de Cruz da Portela (3.3 Km al 6.1%). Più impegnativa sarà la successiva Esgos – Rubià, tappa regina del “Grande Cammino” (il nome è un chiaro riferimento alla celebre via di pellegrinaggio), che oltre all’arrivo in salita all’Alto do Castello (7 Km al 6.1% contenenti un muro di 1000 metri all’11.7%), ha in serbo la duplice e molto più ostica scalata all’Alto de Santa Mariña, 6 Km al 10% e un paio di picchi al 17%. Il nome del successore di Valverde con tutta probabilità lo conoscere tra questa frazione e quella conclusiva, una poco scorrevole cronometro di 18 Km che scatterà dal centro commerciale Novo Milladoiro in direzione di Santiago di Compostela.

In ordine di tempo l’ultima corsa a tappe del mese sarà l’UAE Tour, in calendario dal 20 al 26 febbraio. Sette le tappe in programma al Giro degli Emirati Arabi Uniti, una vera pacchia per i corridori amanti dei percorsi pianeggianti perché, tolti i due immancabili arrivi in salita alle “jebel” Jais e Hafeet, non s’incontreranno altre ascese. La seconda corsa a tappe del calendario WorldTour prenderà il via con una frazione interamente tracciata nel deserto e che dopo la partenza dal castello di Al Dhafra e il passaggio dal centro di Madinat Zayed, dov’era terminata la prima tappa l’anno scorso, si concluderà ad Al Mirfa con un circuito di quasi 19 Km. Oltre alle due tappe di montagna avrà molto peso in classifica anche la cronometro a squadre del secondo giorno, disegnata per poco più di 17 Km sulle strade del porto di Khalifa, un percorso sul quale le formazioni più dotate nell’esercizio potranno viaggiare a velocità che potrebbero raggiungere e superare i 55 Km/h grazie alle appena 9 curve e agli infiniti tratti in rettilineo (ce ne saranno un paio lunghi quasi 4 Km). Subito il giorno successivo ci si giocherà un’altra importante fetta della vittoria finale con la prima delle due tappe di montagna, che scatterà dalla località balneare di Umbrella Beach, presso Al Fujairah, in direzione del Jebel Jais, la maggiore elevazione degli Emirati Arabi Uniti. La cima, presso la quale è in progetto la realizzazione una stazione di sport invernali, si trova a 1934 metri di quota, la strada asfaltata sale al momento fino a 1600 metri sul livello del mare mentre i corridori si fermeranno a quota 1490, percorsa un’ascesa finale non particolarmente difficile nelle inclinazioni (la pendenza media è del 5.6%), ma lunga ben 19 Km: negli scorsi anni non ha mai provocato grandissimi distacchi tra i primi ma si è comunque fatta notare per la caratura dei corridori che si sono imposti su questo traguardo e che hanno in comune la vittoria in un grande giro (Roglič nel 2019, Vingegaard nel 2021 e Pogačar nel 2022). I velocisti torneranno protagonisti nelle tre successive frazioni, la prima delle quali sarà interamente disegnata sulle strade di Dubai, con partenza dall’antico quartiere Al Shindagha e arrivo al porto della metropoli emiratina dopo aver attraversato per intero la spettacolare penisola artificiale di Palm Jumeirah. Dall’isola di Al Marjan si ripartirà l’indomani per una tappa che per ampi tratti si svolgerà in autostrada e che terminerà sulle strade di Umm al Quwain, capoluogo del meno popolato tra i sette emirati che costituiscono lo stato arabo. Ci si sposterà quindi nella capitale Abu Dhabi per la penultima frazione, che vedrà il gruppo partire dal parco Warner Bros. World e raggiungere il tradizionale traguardo sull’isola di Al Marina, il cosiddetto “Breakwater“. Gli sconfinati spazi del deserto torneranno a far da scenario alla corsa nella conclusiva e decisiva frazione che da Al Ain porterà i corridori sino ai 1029 metri della Jebel Hafeet, la “montagna vuota” solo di nome e non di fatto perché i suoi 10.7 Km al 6.8% hanno riempito l’albo d’oro della corsa araba di prestigiosi nomi, come quelli del colombiano Esteban Chaves (il primo a imporsi lassù nel 2015, quando la corsa si chiamava ancora Abu Dhabi Tour), dell’Embatido Valverde (che questo traguardo l’ha fatto suo due volte, nel 2018 e nel 2019) e del già citato Pogačar, che mette la firma lassù ininterrottamente dal 2020.

Ma, come anticipato all’inizio dell’articolo, febbraio è anche il mese nel quale viene lanciata la “Campagna del Nord”, la stagione delle grandi classiche che ha il suo clou ad aprile, quando si disputeranno corse storiche come la Parigi-Roubaix e il Giro delle Fiandre, l’Amstel Gold Race e la Liegi-Bastogne-Liegi. A fare da capolista a queste gare sarà il 25 febbraio la 78a edizione dell’Omloop Het Nieuwsblad, corsa che è una sorta di versione in miniatura del tracciato storico del Giro delle Fiandre, quando il traguardo era fissato a Ninove, dove si giungerà dopo aver percorso quasi 210 Km dal raduno di partenza di Gand e aver affrontato 13 tratti in porfido e 12 muri, sui quali spiccano gli ultimi due, quelli storici di Grammont (1200 metri al 7% con tratti fino a 20%) e di Bosberg (800 metri al 6.5%). Il giorno successivo si disputerà la meno impegnativa Kuurne – Bruxelles – Kuurne, più adatta ai velocisti per la totale assenza di difficoltà negli ultimi 50 Km, mentre in precedenza si dovrà superare la solita dose massiccia di piccoli muretti, tredici per la precisione. L’ultimo giorno del mese andrà, invece, in scena Le Samyn, corsa priva di particolari ostacoli altimetrici ma che si porta dentro l’aroma della Roubaix grazie ai suoi numerosi tratti da percorrere sulle pietre.

Mauro Facoltosi

I SITI UFFICIALI DELLE CORSE CITATE NELL’ARTICOLO

Saudi Tour

www.thesauditour.com/en

Volta a la Comunitat Valenciana

https://vueltacv.com

Étoile de Bessèges

www.etoiledebesseges.com

Tour of Oman

www.tour-of-oman.com/en

Volta ao Algarve

https://voltaaoalgarve.com/en

Vuelta a Andalucía

https://vueltaandalucia.es

Tour des Alpes Maritimes et du Var

https://www.tour06-83.com

O Gran Camiño

https://ograncamino.gal/?lang=en

UAE Tour

www.theuaetour.com

Omloop Het Nieuwsblad

www.omloophetnieuwsblad.be/nl/ohn/elite-mannen

Kuurne – Bruxelles – Kuurne

www.kuurne-brussel-kuurne.be

Le Samyn

https://lesamyn.be

La Jebel Hafeet, la montagna degli Emirati Arabi sede darrivo della tappa regina dellUAE Tour (tripadvisor.com)

La Jebel Hafeet, la montagna degli Emirati Arabi sede d'arrivo della tappa regina dell'UAE Tour (tripadvisor.com)

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