IL PAGELLONE DEL TOUR 2022. PROMOSSI E BOCCIATI DI UN’EDIZIONE DIVERTENTE

luglio 25, 2022
Categoria: Approfondimenti

Il Tour 2022 ci ha appassionato per tre settimane offrendoci uno spettacolo entusiasmante con il duello tra Vingegaard e Pogacar. Siamo certi che ne rivedremo altri, anche più appassionanti, sempre che lo sloveno calcoli un po’ meglio la tattica tappa per tappa e non si faccia prendere dalla voglia di strafare. Certo, anche se qualche piccolo rinforzo nell’UAE Team Emirates sarebbe lecito chiedere…

Team Jumbo Visma. Dimostra di essere la squadra più forte del Tour 2022 schierando due capitani e il ciclista attualmente più completo in circolazione. Fa sfogare gli avversari nella prima settimana per poi sferrare l’attacco decisivo sui Pirenei che di fatto consegna il Tour a Vingegaard. I ritiri di Roglic e di Kruijswijk alla vigilia dei Pirenei non la impensieriscono minimamente, anzi vince tre tappe consecutive (18, 19 e 20) con Vingegaard, Laporte e Van Aert, che si sommano alle altre tre (due di Van Aert ed una di Vingegaard), risultando la squadra con più vittorie di tappe. Voto 9.5

Team INEOS Grenadiers. Ai nastri di partenza appare la più omogenea e meglio assortita delle ventidue squadre in gara. Eppure si vede poco in testa a tirare nelle tappe che contano. Alla fine possiamo dire che abbia svolto il ‘compitino’, avendo ottenuto una vittoria di tappa con Thomas Pidcock e due ciclisti nella top ten finale (Geraint Thomas terzo ed Adam Yates decimo). Vince la classifica a squadre ma lascia l’impressione che le manca qualcosa. Voto 7.5

UAE Team Emirates. Pur avendo il fenomeno da battere, parte da Copenhagen qualche gradino sotto sia al Team Jumbo Visma che al Team INEOS Grenadiers. Perde abbastanza presto due pedine importanti per Pogacar come Vegard Stake Laengen (tappa 8) e George Bennett (Tappa 10) e si fa sorprendere nella tappa del Col du Granon dai continui attacchi del Team Jumbo Visma. Sui Pirenei, dopo il ritiro di Rafal Majka e Marc Soler, sono Mikkel Bjerg e Brandon McNulty a tirare la carretta ma ormai i giochi sono fatti. Voto 7

Team Bahrain Victorious e Team Movistar. Squadre costruite su Caruso e su Mas, non danno mai l’impressione di poter dire la loro e faticano anche a stare a ruota di UAE Team Emirates e Team Jumbo Visma. Proprio Mas e Caruso sono costretti al ritiro causa covid e si prova allora ad andare in fuga con risultati deludenti. Segnaliamo soltanto qualche top ten con Carlos Verona, Luis Leon Sanchez e Dylan Teuns. Voto 5

Jonas Vingegaard. Dopo una prima settimana corsa in modo accorto, emerge prepotentemente – grazie all’aiuto della squadra – nell’undicesima tappa. Sul Col du Granon stacca Pogacar, caduto nel trappolone, e si invola verso la prima vittoria di tappa indossando la maglia gialla che porterà fino a Parigi. Ciliegina sulla torta la vittoria bis ad Hautacam che decreta definitivamente la sua superiorità nei confronti dell’avversario diretto. Voto 9

Tadej Pogacar. Nella prima settimana sembra poter vincere in scioltezza il terzo Tour consecutivo. Vince con apparente facilità a Longwy e sulla Planche des Belle Filles. Ma la voglia di strafare e di stravincere lo fa cadere nella trappola ordita dal Team Jumbo Visma nella fatidica undicesima tappa, in cui rispondendo in prima persona agli attacchi degli avversari, spompa la sua squadra ed anche se stesso, non riuscendo a tenere le ruote di Vingeggard nell’ascesa del Granon. Ottiene la terza vittoria di tappa a Peyragudes quando ormai non ha più margine per scalfire il primo posto del danese. Voto 8.

Geraint Thomas. Dopo la vittoria nel Giro di Svizzera parte con i gradi di capitano
dell’INEOS. E’ l’unico a mantenere, nello svolgimento del Tour, una distanza non incolmabile da Vingegaard e Pogacar. Quanto meno, è sempre l’ultimo a staccarsi dalla ruota dei due avversari principali. Coglie un podio finale che a conti fatti, e soprattutto a 36 anni suonati, gli va più che bene. Voto 7.5

David Gaudu. Oltre 13 minuti e mezzo di ritardo da Vingegaard sono un’enormità, ma il francese della Groupama FDJ riesce a chiudere al quarto posto in classifica generale ottenendo il miglior risultato alla Grande Boucle della sua carriera. Voto 7.

Yves Lampaert. Sorprende tutti nella cronometro iniziale di Copenhagen ed indossa la prima maglia gialla, consegnando alla Quick Step Alpha Vinyl l’unica vittoria di tappa, in assenza di Julian Alaphilippe. Voto 7.

Aleksandr Vlasov. Dopo un inizio difficile con la caduta nella sesta tappa che lo condiziona per il resto della corsa, stringe i denti e proprio nella cronometro finale riesce a entrare nella top five della generale. Considerata la condizione pre Tour, poteva ambire alla top 3. Ci riproverà. Voto 7.

Jasper Philipsen. Delle cinque volate a ranghi compatti del Tour 2022, ne vince due, tra cui la passerella finale sugli Champs Elysées. All’attivo anche due secondi posti ed un terzo posto. Voto 7.5.

Wout van Aert. Dimostra di essere il ciclista più completo in circolazione. Vince volate di gruppo, volate ristrette, cronometro. Tre tappe in totale per il fenomeno belga, a cui vanno sommati diversi piazzamenti. Una maglia verde che ipoteca praticamente nella prima settimana di corsa. Con le vittorie della quarta e dell’ottava tappa. E’ d’aiuto a Vingegaard anche nelle tappe più dure, specialmente in quella dell’Hautacam, dove contribuisce alla vittoria del danese andando in fuga e guidandolo per un paio di km sulla salita finale prima dell’attacco del danese. Due giorni dopo, vincerà nettamente la cronometro di Rocamadour. Voto 9.

Primoz Roglic. Parte con i gradi di co-capitano insieme a Jonas Vingegaard ma il ritardo accumulato e le cadute accusate nella sesta tappa lo tagliano fuori dalla lotta per la classifica generale. Si reinventa gregario contribuendo alla tattica aggressiva che vede la Jumbo Visma premiata nella tappa del Col du Granon. Si ritira dopo la quattordicesima tappa e lo rivedremo alla Vuelta dove sarà quasi certamente capitano unico della formazione olandese. Voto 6.5

Alberto Bettiol. Il ciclista che più di tutti ha fatto sperare in una vittoria di tappa italiana al Tour dopo tre anni. Il toscano trova la fuga giusta nella quattordicesima tappa che si conclude a Mende su un muro davvero impegnativo. Bettiol supera il battistrada Matthews e sembra capace di allungare ma l’australiano non demorde e riprende la testa della corsa, andando a vincere e relegando Bettiol alla seconda posizione. Voto 6

Filippo Ganna. Delude nelle cronometro di apertura e di chiusura uscendo in entrambe dal podio. Se nella cronometro di Copenhagen il meteo e la foratura avevano giocato un ruolo importante, nella cronometro di Rocamadour, adatta alle sue caratteristiche, possiamo dire che il piemontese ha deluso nettamente. Si rifarà agli Europei? Vedremo. Per il resto, lavora per l’INEOS dando un costante apporto ai capitani. Voto 5

Luigi Giglio

Il podio finale del Tour 2022 (foto: Michael Steele/Getty Images)

Il podio finale del Tour 2022 (foto: Michael Steele/Getty Images)

Commenta la notizia