A BRUXELLES ARRIVA LA FUGA E VINCE TACO VAN DER HOORN
Taco Van der Hoorn (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) ha vinto la Brussels Cycling Classic al termine di una fuga di 185 chilometri battendo in volata Thimo Willems (Minerva Cycling) e Tobias Bayer (Alpecin – Fenix).
La centodueesima edizione della Brussels Cycling Classic prevedeva un percorso di 204 chilometri con sei settori di pavè, con le maggiori difficoltà concentrate nel circuito di Geraardsbergen con il leggendario Kapelmuur e il Bosberg da affrontare per due volte, tra il chilometro 115 e il chilometro 151. Dopo questo tratto il percorso comprendeva altre due salite e due tratti di pavè che sarebbero servite per le squadre che vogliono evitare una volata per attaccare o fare selezione.
I principali velocisti alla partenza erano Alexander Kristoff (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Sam Bennett e Danny Van Poppel (BORA – hansgrohe), Elia Viviani (INEOS Grenadiers), Giacomo Nizzolo (Israel – Premier Tech), Michael Matthews (Team BikeExchange – Jayco), Pascal Ackermann e Fernando Gaviria (UAE Team Emirates) e Tim Merlier (Alpecin-Fenix). Erano però molti anche gli atleti adatti a classiche del nord per eventuali attacchi come Davide Ballerini (Quick-Step Alpha Vinyl Team), Quinten Hermans (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Philippe Gilbert, Victor Campenaerts, Florian Vermeersch e Tim Wellens (Lotto Soudal), Magnus Sheffield, Ben Turner e Jhonatan Narvaez (INEOS Grenadiers) e Sep Vanmarcke (Israel – Premier Tech).
La fuga prendeva piede immediatamente con dieci atleti presenti: Taco Van der Hoorn (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Jelle Wallays (Cofidis), Bram Welten (Groupama – FDJ), Tobias Bayer (Alpecin – Fenix), Axel Laurance (B&B Hotels – KTM), Arjen Livyns (Bingoal Pauwels Sauces WB), Gilles De Wilde e Rune Herregodts (Sport Vlaanderen – Baloise), Thimo Willems (Minerva Cycling) e Gianni Marchand (Tarteletto – Isorex). La corsa procedeva lineare fino all’inizio del circuito di Geraardsbergen con 7 minuti di vantaggio per i fuggitivi e 85 chilometri da compiere. Sul primo passaggio del Kapelmuur si creava un forcing da parte della INEOS con un buco creato dalla caduta di Loïc Vliegen (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) che si trovava in quarta posizione. Florian Vermeersch (Lotto Soudal) e Sheffield riuscivano ad avvantaggiarsi con anche Campenaerts , Matthews, Hermans e Connor Swift (Team Arkea Samsic) a unirsi a loro, mentre dietro non esisteva più un gruppo, ma numerosi gruppetti. Sul Bosberg questi due gruppetti si univano e provavano a resistere al ritorno di un gruppo che andava via via a ricompattarsi con Turner a provare l’inseguimento in solitaria garantendo la possibilità di ricongiumento dei primi gruppi dai quali mancavano però vari velocisti tra i quali Viviani o Ballerini il quale era costretto al ritiro.
Sul Congoberg era Wellens ad attaccare con una pronta risposta di Gianni Vermeersch (Alpecin – Fenix), ma il gruppo tornava compatto con circa una settantina di atleti a formarlo quando si ritornava a Geraardsbergen ai -60 con meno di quattro minuti da recuperare sulla fuga. Una decina di atleti nel gruppo restavano coinvolti in una caduta proprio in vista del Kapelmuur. Sheffield prendeva di petto il muro con il solo Wellens che restava a fatica alla sua ruota. Al loro inseguimento c’erano Florian Vermeersch, Turner, Matthews, Axel Zingle e Piet Alleagaert (Cofidis) e Gianni Vermeersch (Alpecin – Fenix) che rientravano in vista del Bosberg, iniziava quindi un testa a testa tra il gruppo principale e quello di attaccanti divisi da circa 20 secondi che riuscivano a resistere fino ai -35 con diverse energie sperperate da entrambi i gruppi, mentre i fuggitivi erano ancora al comando con circa un minuto e trenta secondi inseguiti quindi da una quarantina di atleti, dai quali provava Campenaerts ad attaccare con Aimè De Gendt (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) e altri due atleti. Una volta ripresi erano altri gli atleti che provavano ad attaccare, ma causando come effetto un aumento del margine per i fuggitivi. Il gruppo riusciva a capire che servisse collaborazione per ricucire sui fuggitivi non esistendo più una squadra compatta, ma un po’ il ritardo nella decisione e un po’ la mancanza di energie, permetteva alla fuga di arrivare negli ultimi dieci chilometri con un vantaggio di 44 secondi con INEOS e Lotto Soudal tra le principali formazioni che collaboravano all’inseguimento. In fuga erano rimasti in 8, con Laurance e Wallays che avevano perso contatto, con un distacco che calava leggermente fino a trenta secondi ai -5, per scendere poi a venti secondi entrando nell’ultimo chilometro quando Van der Hoorn partiva secco con Bayer alla sua ruota, Willems rientrava su di loro riuscendo a contrattaccare in maniera decisa costruendo un piccolo gruppo fra sè e la coppia dove Van der Hoorn si sacrificava spingendo al massimo e riuscendo a scavalcare Willems negli ultimi venticinque metri per conquistare il successo, mentre Bayer si classificava al terzo posto. Kristoff vinceva la volata di gruppo per il nono posto.
Carlo Toniatti.

Il successo di Taco Van Der Hoorn alla Brussels Cycling Classic (Sprint Cycling Agency)