GIRO DELL’APPENNINO, MEINTJES RITORNA AL SUCCESSO

giugno 2, 2022
Categoria: News

Louis Meintjes (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux) ha vinto il Giro dell’Appennino con un attacco all’interno degli ultimi dieci chilometri. Al secondo posto si è classificato Natnael Tesfatsion (Drone Hopper – Androni Giocattoli) e terzo Georg Zimmermann (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux). Il classe 2001 Alessandro Verre (Team Arkéa Samsic) è stato il migliore degli italiani chiudendo al quinto posto.

L’edizione 83 del Giro dell’Appennino presentava un percorso molto impegnativo rispetto alle precedenti edizioni, con un dislivello di 3000 metri dispersi su 192 chilometri di corsa.
La partenza avveniva da Pasturana con un percorso pianeggiante nei primi 60 chilometri, per iniziare una lunga sequenza di salite con Franconalto, 5.5 chilometri al 6.8%, e Crocefieschi, 5 chilometri al 6.7%, seguite da una lunga discesa e la salita di Crocetta d’Orero, 5.2 chilometri al 5.5% al chilometro 120 di gara. A questo punto i corridori scendevano a Pontedecimo per iniziare il complicato finale di 50 chilometri, la prima asperità era quella di Pietralavezzara, 6.2 chilometri al 7.7%, seguita dalla Madonna della Guardia, 6.9 chilometri al 7.9%, collocata a 25 chilometri dalla conclusione, dei quali 10 in discesa che portavano al traguardo conclusivo di Genova.

I favoriti della vigilia erano Alessandro Covi (UAE Team Emirates) e il blocco della Intermarch̩ РWanty РGobert Mat̩riaux che schierava diversi atleti di livello tra i quali Lorenzo Rota, Quinten Hermans e Louis Meintjes. Alcuni dei principali outsiders potevano essere Simon Clarke (Israel РPremier Tech), Filippo Zana e Henok Mulubrhan (Bardiani-CSF-Faizan̬), Natnael Tesfatsion (Drone Hopper РAndroni Giocattoli), Alessandro Verre e Nicolas Edet (Team Arkea Samsic).

La fuga prendeva immediatamente il largo con la presenza Pietro Aimonetto (Beltrami TSA – Tre Colli), Alessandro Motta (Biesse – Carrera), Mattia Viel (D’Amico – UM Tools), Paul Wright (Mg.K Vis-Color for Peace-VPM), Davide Baldaccini (Team Corratec), Lukas Meiler (Team Vorarlberg) e Riccardo Ricci (Work Service Vitalcare Vega). L’inseguimento era a carico della Israel-Premier Tech e della Intermarché-Wanty-Gobert che lasciavano un ritardo di tre minuti circa sulla fuga nella quale riusciva a unirsi in un secondo momento Kyrylo Tsarenko (Gallina Ecotek Lucchini Colosio).
Sulla salita di Franconalto il gruppo dei fuggitivi perdeva i primi componenti, ovvero Aimonetto e Viel, il primo riusciva però a rientrare grazie alla fiscesa, ma si tornava a staccare sulla salita di Crocefieschi insieme a Ricci. Nel lungo tratto transitorio il gruppo recuperava velocemente andando a scollinare la Crocetta d’Orero con una situazione di gruppo compatto. Lungo la discesa il gruppo si allungava dividendosi in più gruppi con un azione intensa imposta da parte della Intermarché. Sulle prime rampe di Pietralavezzara scattava Meintjes con Sebastian Berwick (Israel-Premier Tech), Dayer Quintana (Team Arkéa Samsic) e Alexis Guerin (Team Vorarlberg). Questa azione causava un importante aumento del ritmo nel gruppo che riusciva a recuperare su questi atleti andando però a scremare il gruppo di testa a una quindicina di atleti guidati sempre dalla Intermarché.
Durante la tecnica discesa avveniva ulteriore selezione con solo Clarke, Meintjies, Hermans e Tesfatsion rimasti al comando ai piedi della salita finale. Nei primi chilometri si riportavano su di loro Verre, Guerin, Georg Zimmermann (Intermarché-Wanty-Gobert), Michael Ries (Team Arkea Samsic), Ivan Romero (Equipo Kern Pharma), Alessio Martinelli (Bardiani-CSF-Faizanè) e Paul Double (Mg.K Vis-Color for Peace-VPM).
Ries provava ad attaccare con Meintjes alla sua ruota, mentre Tesfatsion si riportava su di loro seguito da Verre, mentre Zimmermann rientrava in un secondo momento. Ai -28 attaccava Verre con il solo Meintjes capace di seguirlo, Tesfatsion provava nuovamente a rifarsi sotto di passo, ma una volta che stava per chiudere il buco Verre scattava nuovamente lasciando il corridore eritreo in compagnia di Ries e Zimmermann, il quale restava però coinvolto in un salto di catena che gli faceva perdere il momento giusto. Tesfatsion riusciva con Ries a riportarsi nel gruppetto di testa proprio al momento dello scollinamento. Lungo la discesa si avvicinavano Martinelli e Clarke permettendo il ricompattamento ai -15. Ai -10 anche Zimmermann, Double e Moreno riuscivano a riportarsi al comando, poco dopo attaccava Zimmermann, ma veniva chiuso facilmente. Era quindi il turno di Meintjes che partiva secco ai -7 in maniera convinta con un gruppo che non riusciva a reagire permettendo allo scalatore sudafricano di ritrovare il successo dopo un attesa di sette anni. Per il secondo posto era Tesfatsion ad anticipare Zimmermann. Verre era il migliore degli italiani chiudendo quinto.

Per Meintjes è solo la quinta vittoria in carriera, le prime 4 ottenute tutte tra i 21 e 23 anni a testimonianza di una prospettiva di carriera decisamente diversa, soprattutto dopo come vinse l’ultima tappa e la classifica generale della Coppi e Bartali 2015, da quel giorno sono passati 2622 giorni, Geraint Thomas era ancora un uomo da classiche del nord avendo vinto da due giorni la E3 Harelbeke, e Alberto Contador vinceva il suo ultimo Grande Giro.

Carlo Toniatti.

Louis Meintjes solleva le braccia al cielo sul traguardo di Genova (Tommaso Pelagalli/SprintCyclingAgency)

Louis Meintjes solleva le braccia al cielo sul traguardo di Genova (Tommaso Pelagalli/SprintCyclingAgency)

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