È SEMPRE PIÙ AMORE ETNA, CRONACA ROSA DELLA CORSA ROSA

maggio 10, 2022
Categoria: News

Il Giro sbarca in Sicilia e trova nuovamente l’Etna ad attenderlo. È dal 2011 che l’ascesa al vulcano è una presenza fissa ogni qualvolta la Corsa Rosa fa scalo nell’isola e stavolta si andrà alla scoperta di un versante finora ancora inesplorato, almeno in parte. I 26 Km che da Biancavilla porterà fino al Rifugio Sapienza daranno un nuovo volto alla classifica generale, anche se il recente passato ci insegna che una salita del genere affrontata così presto spesso fa meno danni del previsto, complici energie ancora fresche e un certo interesse a non ammazzare subito la corsa, con il rischio di cadere vittima di se stessi.

Possiamo scriverlo a caratteri cubitali, è nato un AMORE vero e proprio, degno delle pagine tra cronaca rosa, tra l’Etna e il Giro d’Italia. Come due amanti che non possono far a meno l’uno dell’altro, dal 2011 ogni qual volta il Giro scende in Sicilia l’Etna è inserito nel percorso e nell’ultimo decennio è già successo quattro volte, sempre proponendo l’ascesa al vulcano da un versante diverso, così da non far stancare gli spettatori della corsa con le “solite repliche” e non far abituare troppo i corridori delle pendenze del vulcano. Così nel 2011 si è saliti dal versante più tradizionale, quello di Nicolosi che era stato affrontato anche nel 1967 e nel 1989, poi nel 2017 si è percorsa la strada del “Salto del Cane”, nel 2018 si è arrivati fino all’osservatorio astrofisico salendo da Ragalna e nel 2020 si è iniziata l’ascesa da Linguaglossa, quando s’è scelto di far terminare la tappa a Piano Provenzana. Al momento rimangono ancora due versanti da “esplorare” e, se per quello di Zafferana Etnea – il più impegnativo, a sentire i cicloamatori locali – bisognerà attendere ancora, quest’anno si andrà alla scoperta di quello di Biancavilla, un vero e proprio “collage” perché la salita si comporrà di un tratto iniziale inedito e recentemente intitolato a Marco Pantani, del tratto conclusivo del versante di Ragalna e di un breve tratto di raccordo con quello classico di Nicolosi, del quale si percorreranno gli ultimi 3 Km. Il tutto andrà a comporre una salita monstre di quasi 23 Km, caratterizzata da una pendenza media del 6%… ma niente paura perché gli arrivi sulle pendici del Mongibello nel 2017 e nel 2018 hanno provocato una selezione piuttosto contenuta, sia perché proposti – proprio come accadrà quest’anno – nei giorni iniziali della corsa, quando le energie sono ancora fresche, sia perché anche gli scalatori più incalliti non avranno certo la voglia di sprecare molte energie così presto, considerato che il resto del tracciato è molto impegnativo. Di certo qualche grosso nome tra i big al via potrebbe saltare, soprattutto se ci si è schierati ai nastri di partenza con una condizione non ancora ottimale o si è esagerato nelle brevi corse a tappe di preparazione che si sono succedute in calendario ad aprile.
Dopo il lungo trasferimento aereo dall’Ungheria il gruppo si radunerà per il via oggi in quel di Avola, cittadina della costa ionica famosa per il suo “Nero”, vino noto per la sua elevata gradazione alcolica e che ben conosce un avolese DOC come Paolo Tiralongo, l’ex corridore che è stato in gruppo per ben 17 anni e nella sua lunga carriera ha conquistato tre vittorie di tappa al Giro, a Macugnaga nel 2011, a Rocca di Cambio nel 2012 e a San Giorgio del Sannio nel 2015.
I primi 6 Km pianeggianti rappresenteranno l’estremo lembo meridionale del percorso del Giro 2022, la cui risalita inizierà dopo il passaggio da Noto, l’incantevole capitale del barocco siciliano che dal 2009 si è arricchita ulteriormente grazie agli affreschi realizzati dal pittore russo Oleg Supereko sulla ricostruita cupola della cattedrale, crollata nel 1996 quale conseguenza indiretta del terremoto che l’aveva colpita sei anni prima. All’uscita da Noto il gruppo andrà ad affrontare la prima di una serie di dolci salite che movimenteranno i primi 70 Km di gara, nel corso dei quali si andrà ad attraversare la catena dei Monti Iblei. Per prima si supererà quella di 6.7 Km al 4.1% che condurrà a San Corrado di Fuori, località cara ai netini per il santuario costruito presso l’eremo nel quale visse il patrono della città, San Corrado Confalonieri (1290 – 1351),, penitente originario dell’Emilia che, dopo la conversione, pellegrinò attraverso l’Italia fino a giungere a Noto. Di strada ne dovranno percorrere ancora tanta anche i “girini”, che intraprenderanno ora un altalenante tratto in quota che li porterà a sfiorare prima l’estremità occidentale della Cavagrande del Cassibile, caratterizzata da una suggestiva serie di laghetti collegati da cascate, e poi il centro di Palazzo Acreide, le cui chiese barocche di San Sebastiano e di San Paolo le hanno valso l’inserimento nella lista dei centri della Val di Noto protetti sin dal 2002 dall’UNESCO. Subito dopo il passaggio da Palazzolo inizierà la più consistente tra le salite iniziali (più per la sua lunghezza che per la sua pendenza, una dozzina di chilometri al 3.4%), percorrendo la veloce superstrada che evita il passaggio nei centri di Buscemi – presso il quale si trovano i ruderi del Castello Requisenz – e Buccheri, raggiungendo quindi il punto più alto di questa porzione del tracciato poco sotto la vetta del Monte Lauro (987 metri), antico vulcano sottomarino che rappresenta la massima elevazione degli Iblei e la cui vetta è oggi popolata da una selva di ripetitori. Nel corso della discesa che riporterà il gruppo in pianura si andrà infine a toccare Vizzini, il centro del quale è originaria la famiglia dello scrittore Giovanni Verga (secondo alcuni studiosi sarebbe anche la sua città natale, invece di quella “ufficiale” di Catania), che vi ambientò diverse sue novelle, come “Mastro Don Gesualdo” e “La Lupa”.
Sfiorata Francofonte terminerà la mossa fase introduttiva di questa frazione e inizierà una successiva fase di quiete che si protrarrà sin ai piedi dell’Etna, circa 45 Km di pianura che si snoderanno attraverso le terre di produzione dell’Arancia Rossa di Sicilia, agrume IGP al quale nel 2002 la Gazzetta dello Sport pensò di dedicare una corsa in linea, per l’appunto il “Trofeo Arancia Rossa”, inserito in calendario per prendere il posto del cancellato Giro della Provincia di Siracusa e del quale si riuscì a disputare una sola edizione. A vincerla fu l’attuale direttore sportivo dell’UAE Team Emirates Fabio Baldato, che precedette allo sprint Mario Manzoni e l’ucraino Mychajlo Chalilov sul traguardo fissato nel centro di Scordia, il prossimo comune che sarà attraversato dai “girini” nella marcia di avvicinamento al gran finale. A mettere la parola fine a questa fase sarà il passaggio sul Ponte Barca, così chiamato perché un tempo per superare il corso del Simeto, il principale fiume della regione per portata, era necessario trasbordare su imbarcazioni, che facevano la spola nella zona dove oggi è istituita un’oasi naturalistica abitata da 70 specie di uccelli migratori, con l’unica eccezione dello stanziale pollo sultano, che dopo molti anni d’assenza è tornato a nidificare in questo luogo negli anni ’70.
Mancheranno a questo punto poco più di 40 Km al traguardo, tutti da percorrere in salita, anche se quella ufficiale misurerà, come detto, 23 Km. Prima dovrà essere superato un tratto che potremmo definire di acclimatazione di circa 15 Km, nel corso del quale già si dovranno colmare quasi 600 metri di dislivello, incontrando una pendenza media del 4.3% nei 5 Km centrali, a loro volta preceduti da 1.7 Km al 4.7% che termineranno alle porte di Paternò, centro che offre ai turisti parecchi edifici d’interesse artistico, a partire dal Castello Normanno dalla cui terrazza la vista va ad abbracciare la Piana di Catania. Un momentaneo momento di tregua precederà l’ingresso in Biancavilla, dal quale si andrà ancora una volta alla scoperta di una faccia inedita dell’Etna, pronta ad arroventare la corsa e incenerire le rosee speranze dei big meno in palla del momento.

Mauro Facoltosi

I VALICHI DELLA TAPPA

Passo del Ladro (496 metri). Valicato dalla Strada Statale 287 “di Noto” tra lo svincolo per Canicattini Bagni e Palazzolo Acreide

Nota. Il testo di riferimento è “Valichi stradali d’Italia” di Georges Rossini (editore Ediciclo).

L’Etna in attività e l’altimetria della quarta tappa (www.siciliatouring.it)

L’Etna in attività e l’altimetria della quarta tappa (www.siciliatouring.it)

CIAK SI GIRO

Giovanni Verga è stato una fonte d’ispirazione per diversi registi, che hanno trasportato su pellicola alcune delle più celebri novelle firmate dal padre del Verismo. Così Luchino Visconti nel 1948 girò “La terra trema” ispirandosi ai “Malavoglia”, Carlo Lizzani nel 1969 portò sul grande schermo “L’amante di Gramigna”, mentre due sono le opere verghiane che stuzzicarono l’indimenticato Franco Zeffirelli (“Cavalleria rusticana” nel 1982 e “Storia di una capinera” nel 1993). Inevitabile fu anche scegliere location siciliane per mettere in scena questi film e in alcuni casi si optò per tornare sul luogo del misfatto, laddove il Verga aveva collocato l’azione nei suoi libri. È quel che accadde, per esempio, nel 1996 quando il regista milanese Gabriele Lavia decise di girare a Vizzini “La lupa”, trasposizione della novella che Verga aveva ambientato nella città d’origine della sua famiglia. Per ricreare l’ambiente rurale nel quale abitata la donna protagonista del film – la “lupa” del titolo, interpretata dall’attrice romana Monica Guerritore – si scelse di truccare a dovere una vecchia conceria alle porte del paese, esempio di archeologia industriale ottocentesca, nella quale uno degli edifici che la componevano fu nascosto dietro la finta facciata di una chiesa inventata di sana pianta dagli scenografi, luogo nel quale si uniranno in matrimonio la figlia della “lupa” e il giovane Nanni Lasca, interpretato da Raul Bova. Altre scene furono girate presso la stazione della stessa Vizzini (spacciata per quella del vicino centro di Mineo), presso la Masseria Musso di Noto e presso i ruderi del Castello Requisenz di Buscemi.

Lantica conceria di Vizzini trasformata in borgo nel film La lupa (www.davinotti.com)

L'antica conceria di Vizzini trasformata in borgo nel film "La lupa" (www.davinotti.com)

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https://www.davinotti.com/forum/location-verificate/la-lupa/50015870

FOTOGALLERY

Avola, la centralissima Piazza Umberto I

Noto, cattedrale di San Nicolò

Il santuario di San Corrado di Fuori

Palazzolo Acreide, chiesa di San Sebastiano

Buscemi, ruderi del Castello Requisenz

Vetta del Monte Lauro

Vizzini, Palazzo Verga

Agrumeto alle porte di Scordia

Oasi di Ponte Barca

Il castello normanno di Paternò

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