LA TAPPA DEL GIORNO: NAVALMORAL DE LA MATA – EL BARRACO

agosto 29, 2021
Categoria: Approfondimenti

Quasi 200 Km da percorrere (oltre 50 dei quali in salita) e 3800 metri di dislivello positivo: messa così la frazione di El Barraco pare un durissimo tappone, di quelli che mandano in sollucchero gli scalatori. Ma, se non mancheranno i chilometri da trascorrere in salita, oggi difetteranno le pendenze e ben poche chanches avranno i grimpeur

È la tappa che meglio incarna il modello del tappone, tra chilometraggi abbondanti (quasi 200 Km, 53 dei quali in salita) e tanti metri da dislivello da superare, suddivisi tra quattro ascese. Ma, a ben guardare, poche oppurtunità avranno oggi gli scalatori perchè in nessun caso si incontreranno pendenze impegnative, di quelle che i grimpeur possono utilizzare per mettere in croce gli avversari, e con tutta probabilità anche oggi assisteremo alla vittoria di un corridore della fuga del mattino, mentre i big della classifica arriveranno al traguardo più o meno tutti appaiato. Le sorprese sono comunque da mettere sempre in conto, anche se sarà molto difficile riuscire a combinare qualcosa, tenuto anche conto che la salita con le inclinazioni più difficili è l’Alto de la Centenera (ultimi 6 Km al 7% su un totale di 15 Km al 5,3%), che è la prima che dovrà essere affrontata, a 85 Km dalla partenza e a 112 Km dal traguardo. Se ci fosse qualche corridore voglioso di mettere in difficoltà il grande favorito Roglic attenderà sicuramente il penultimo colle di giornata, il Puerto de Mijares, che presenta una pendenza media piuttosto costante del 5.5% appena ma è interminabile: i suoi 20 Km e 400 metri ne fanno, infatti, la seconda salita per lunghezza di questa edizione della Vuelta, preceduta solo dai quasi 30 Km del Collado Venta Luisa scalato nella tappa del Velefique. Se lassù qualcuno dovesse provare ad alzare la velocità di gara potrebbe cogliere qualche avversario affaticato e il fatto che domani ci sarà il giorno di riposo consentirà di buttare sul piatto qualche energià in più. Comunque, ribadiamo, sarà molto difficile – anche se non impossibile – mettere alla frusta su queste pendenza un corridore come lo sloveno che, se la fuga di giornata si fosse nel frattempo estinta, potrebbe ripetere a El Barraco la prestazione di Valdepeñas de Jaén, magara andando pochi chilometri prima ad intascarsi i secondi d’abbuoni del “puerto bonificato” previsto in vetta all’ultima salita di giornata, il Puerto San Juan de Nava.

METEO

Navalmoral de la Mata : cielo sereno, 26°C (percepiti 27°C), vento moderato da WSW (15 km/h), umidità al 49%
Candeleda (Km 49.5) : cielo sereno, 28°C, vento moderato da SW (13-14 km/h), umidità al 41%
Arenas de San Pedro (68.7 Km): cielo sereno, 29.1°C, vento moderato da SW (15-16 km/h), umidità al 36%
El Barraco: previsioni non disponibili

GLI ORARI DELLA VUELTA

Segnaliamo che la corsa non sarà seguita dalla RAI

11.35: partenza da Navalmoral de la Mata
11.52: chilometro 0
12.55: inizio diretta su Eurosport 1 (a circa 39 Km dalla partenza)
13.45-14.00: inizio salita Alto de la Centenera
14.10-14.30: scollinamento Alto de la Centenera
14.40-15.00: inizio salita Alto Puerto de Pedro Bernardo
14.55-15.20: scollinamento Puerto de Pedro Bernardo
15.35-16.05: inizia salita Puerto de Mijares
16.10-16.40: scollinamento Puerto de Mijares
16.35-17.10: traguardo volante di Burgohondo
16.50-17.25: inizio salita Puerto San Juan de Nava
17.00-17.40: scollinamento Puerto San Juan de Nava
17.10-17.50: arrivo a El Barraco

L’ANGOLO DELLA STORIA

El Barraco è una località cara al ciclismo spagnolo perchè di questo comune della provincia di Ávila sono originari due corridori molto amati dai tifosi di casa, Ángel Arroyo e il più volte citato José María Jiménez: il primo conseguì il principale risultato in carriera al Tour del 1983, terminato al secondo posto a quasi 4 minuti dall’indimenticato Laurent Fignon (aveva vinto anche la Vuelta l’anno precedente, ma sarà spodestato dopo che fu trovato positivo all’antidoping); il secondo fu paragonato a Pantani per le sue doti in salita che gli consentirono di conquistare otto tappe alla Vuelta (tra le quali quella del debutto dell’Angliru nel 1999), ma la sua carriera fu stroncata da una sintome depressiva che lo costrinse al ritiro dall’attività a soli 31 anni e al ricovero nella clinica psichiatrica dove l’anno successivo morirà improvvisamente per un infarto. “Barraqueño” d’adozione è, invece, il vincitore del Tour de France 2008 Carlos Sastre, che in questo centro frequentò la scuola d’avviamento al ciclismo qui fondata da suo padre e che di Jiménez è stato cognato avendone sposato la sorella Azucena. Nonostante questi “precedenti” finora mai nessuna tappa della Vuelta è partita o terminata a El Barraco, che però in sei occasioni ha ospitato un traguardo volante, il primo dei quali vinto dall’italiano Fabrizio Guidi nel 1998 durante la tappa Ávila – Segovia, conquistata dallo spagnolo Roberto Heras. Gli altri corridori che qui si sono imposti in queste volate intermedie sono stati Javier Pascual Rodríguez nel 1995, il danese Chris Anker Sørensen nel 1997, il suo connazionale Jakob Fuglsang nel 2009, Xavier Florencio nel 2010 e il francese Alexis Gougeard nel 2015.

Il monumento innalzato in memoria di José María Jiménez ad El Barraco e l’altimetria della quindicesima tappa (as.com)

Il monumento innalzato in memoria di José María Jiménez ad El Barraco e l’altimetria della quindicesima tappa (as.com)

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