UN AVENIR A STELLE E STRISCE

settembre 6, 2010
Categoria: News

È partita parlando americano la 47a edizione del Tour de l’Avenir, la speciale edizione della Grande Boucle riservata ai dilettanti, ma aperta anche ad una quota di professionisti. Tra questi ultimi, in qualità di “stagista”, dallo scorso agosto sta muovendo i primi passi tra i grandi il giovane promettente Taylor Phinney, sul quale ha già messo gli occhi Lance Armstrong: è ha visto giusto il sette volte vincitore del Tour poiché è stato proprio il corridore statunitense il primo ad indossare la maglia gialla, stracciando la concorrenza nella breve crono d’apertura di Vierzon.

Foto copertina: Taylor Phinney festeggia vestendo la prima maglia gialla della sua carriera (foto USA Cycling)

È cominciato con un sottofondo di tic-tac il 47° Tour de l’Avenir.
La corsa a tappe francese per quelli che si chiamavano “dilettanti”, dal1961è l’anticamera del ciclismo che conta.
Nella sua quasi cinquantennale storia, a onor del vero, la corsa ha perso un poco del suo blasone – oggi è divenuta una gara “open”, aperta anche ad una certa percentuale di corridori professionisti – e il suo fascino si è leggermente offuscato a scapito di prove più giovani e di un calendario sempre più intasato anche a questi livelli. Ma, come un’elegante signora francese, la corsa a tappe transalpina anche quest’anno si è presentata all’appuntamento con la sua storia, forte di una partecipazione che vede al via le nazionali di 17 paesi, due rappresentative francesi e una selezione mista.
Sulla pedana di partenza del cronoprologo, purtroppo, non si è presentato nessun rappresentante italiano.
Comunque, come si dice, gli assenti hanno sempre torto e quindi passiamo subito a raccontare quello che è successo lungo i 7 km che hanno dato il via alla corsa e consegnato la vittoria, ampiamente pronosticata, allo statunitense Taylor Phinney.
Il cronoprologo, interamente disputato sul territorio urbano di Vierzon, nella regione del Centre, ha visto il primo miglior tempo di un altro statunitense, Andy Talansky, che ha resistito per un’ottantina di arrivi.
Ma con la discesa in campo di atleti più avvezzi alla lotta “contre le montre”, a quel punto si sono rapidamente susseguiti i cambi al vertice: Loïc Desriac (Fance B), Michael Matthews (AUS) e Alex Dowsett (GBR), recente campione europeo della specialità, si scalzano rispettivamente dalla leadership ma l’arrivo dello statunitense Phinney ferma le lancette sul tempo di 8’55” e mette tutti d’accordo, infilandosi lui stesso in saccoccia il primo arrivo del Tour de l’Avenir 2010.
Oggi la prima tappa in linea prevede 144 km tra Vierzon e Saint-Amand-Montrond, con un circuito finale di 20,5 km caratterizzato dalla salita della Vieille Côte, 1 km all’8,3%, che dovrà essere ripetuta tre volte. Nonostante tutto, un finale tarato sulle misure dei velocisti.

Mario Prato

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