VUELTA, LA RINASCITA DI JAKOBSEN A MOLINA DE ARAGÓN
Ad un anno esatto dalla terribile caduta al Giro di Polonia, ecco la rinascita. Fabio Jakobsen (Deceunink-Quick Step) si aggiudica in volata la 4a frazione della Vuelta, da El Burgo de Osma a Molina de Aragón per 169 km. Il velocista olandese – terzo hurrà per lui nella corsa a tappe spagnola – rimonta nel finale Arnaud Demare (Groupama – FDJ) impedendogli, così, di trionfare per la prima volta alla Vuelta. Con questo successo Jakobsen scalza Philipsen dalla testa della classifica a punti.
Una tappa interlocutoria, dopo l’ascesa al PicPicón on Blanco e l’accoppiata tappa-maglia rossa conquistata da Rein Taaramäe (Intermarché). Calma piatta e le scintille, come previsto, solo negli ultimi chilometri.
L’altimetria racconta di una frazione in cui non si scende quasi mai sotto i 1000 metri. Ciò nonostante la tappa sembra terreno di conquista per i velocisti. Qualche speranza nutrono i finisseur: gli ultimi 500 metri, infatti, sono un po’ nervosetti con una pendenza del 3,5%
Dopo un paio di chiilometri va in fuga un terzetto: due della Burgos BH, Carlos Canal ed Angel Madrazo assieme a Joan Bou dell’Euskadi-Euskaltel. Il loro vantaggio lievita fino ai 4’30” sul gruppo tirato dall’Intermarché, il team del novello leader della generale, marcato stretta dalla Movistar.
Il ritmo è abbastanza blando sui continui saliscendi della Castiglia. Si viaggia intorno ai 43 km/h di media.
Col passare dei chilometri il gruppo alza il ritmo. A tirare arriva anche il team Alpecin per la sua punta di diamante negli sprint, quel Jasper Philipsen primo a Burgos, maglia verde addosso e sempre più affamato di volate.
Al traguardo volante di Alcolea del Pinar è Bou a primeggiare. Poi il gruppo che transita a 1’23” con Philipsen davanti a tutti.
I tre fuggitivi ormai non ci credono più, mentre il gruppo li cuoce a fuoco lento. Anche Team BikeExchange, Groupama-FDJ e Astana-Premier Tech lavorano rispettivamente per quelli che, assieme a Philipsen, saranno i favoriti di giornata: Michael Matthews, Demare ed Alex Aranburu.
Ai -20 al traguardo il vantaggio dei 3 battistrada si assottiglia mentre dietro aumentano progressivamente l’andatura (si arriva anche ai 60 all’ora). Il ricongiungimento avviene quando mancano 13 km e mezzo al traguardo, nei pressi del Santuario de la Virgen de la Hoz.
Si arriva ai – 7. Il vento leggermente di fianco, da sinistra verso destra, rende ancor più difficile il lavoro alle squadre che puntano alla vittoria di tappa. Il gruppo si allunga. Ci si preoccupa anche della posizione dei capitani per evitare brutte sorprese. Si fa notare la Jumbo Visma con Nathan Van Hooydonck alla ricerca del proprio capitano Primoz Roglic. Quindi Team-Ineos a tutta per evitare colpi di scena e buchi per Egan Bernal. Qualche brivido ai – 2: cade il leader Taaramäe, rimasto un po’ troppo arretrato, approfittando della bolla dei “-3 km” e del congelamento dei tempi. Nessun problema, comunque, per lui.
Alpecin e Groupama affrontano in testa il curvone a destra subito dopo lo striscione dell’ultimo chilometro. Jacopo Guarnieri (Groupama-Fdj) è l’ultimo uomo per lanciare la volata a Demare, ma Philipsen è alla sua ruota. Sacha Modolo (Alpecin) costringe il francese a partire molto lungo. Con una bella progressione Jakobsen rimonta il transalpino negli ultimi 50 metri gli prende la ruota e lo sopravanza. Terzo posto per il danese Magnus Cort (EF Education-NIPPO), ottimo quarto Alberto Dainese (team DSM) davanti a Matthews. Ottavo Matteo Trentin (UAE – Team Emirates).
Nella generale tutto invariato con Taaramäe che comanda la generale con 25″ su Kenny Elissonde (Trek-Segafredo), 30″ sull’ex leader e campione uscente Primoz Roglic (Jumbo Visma), 35” su Lilian Calmejane (AG2R – Citreon team), 45” su Enric Mas (Movistar). Primo italiano in classifica un Giulio Ciccone la cui forma cresce ogni giorno di più. Il portacolori della Trek- Segafredo, ottavo, ha un distacco di 57” da Taaramäe.
Domani la quinta frazione, la Tarancon-Albacete, di 184.4 chilometri, costituirà un’altra occasioneper le ruote veloci.
Vito Sansone

Jakobsen esorcizza lo spettro della caduta al Giro di Polonia dello scorso anno imponendosi nella quarta tappa della Vuelta (foto Bettini)