VUELTA, BUONA LA PRIMA PER PHILIPSEN

agosto 15, 2021
Categoria: News

Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) sfrutta bene la prima chance per vincere una tappa in questa Vuelta, dopo essersi piazzato moltissime volte allo scorso Tour de France senza mai alzare le braccia al cielo. Un positivo Fabio Jakobsen (Deceuninck-QuickStep) si piazzava al secondo posto dimostrando di poter provare a tornare al successo nei prossimi giorni. Michael Matthews (Team BikeExchange) si classificava invece al terzo posto. Ottava posizione per il migliore degli italiani Riccardo Minali (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux). Primož Roglič (Team Jumbo-Visma) difendeva la leadership con alcuni avversari tra i quali Adam Yates (INEOS Grenadiers) e Hugh Carthy (EF Education – Nippo), che complice una caduta perdevano terreno in classifica generale.

Dopo il prologo vinto da Primož Roglič (Team Jumbo-Visma), la seconda tappa della Vuelta a España presentava un percorso per velocisti da Caleruega, per celebrare l’ottocentesimo anniversario dalla morte di Santo Domenico di Guzmán, con arrivo a Gamonal, un distretto della città di Burgos. Il percorso era privo di difficoltà con un solo sprint che dava anche abbuoni collocato a Tardajos a 16 chilometri dall’arrivo.

La fuga prendeva piede immediatamente con ognuna delle squadre continental spagnole a inserire un uomo, Xabier Mikel Azparren per la Euskaltel-Euskadi, Sergio Roman Martin per la Caja Rural-Seguros RGA, mentre la squadra di casa Burgos-BH veniva rappresentata da Diego Rubio. Questi corridori prendevano un vantaggio intorno ai quattro minuti, finché la Groupama-FDJ e in seguito la Deceuninck-QuickStep andavano a controllare la corsa. Il distacco calava drasticamente mentre il gruppo tentava per ben due volte di creare dei ventagli, nonostante un vento non sufficientemente forte per permettere ciò, nel frattempo il vantaggio dei fuggitivi variava drasticamente. Ai -30 era Rubio ad attaccare in solitaria venendo però ripreso poco prima del traguardo volante dove la Movistar Team e l’Astana Premier Tech imprimevano un forte ritmo. La squadra kazaka voleva provare a raccogliere degli abbuoni per Alex Aranburu in grado di permettergli di contendere la maglia rossa a Roglič. Sembrava poter passare per primo portandosi a casa 3”, ma nel finale usciva prepotentemente Fabio Jakobsen che passava al comando sullo spagnolo e il compagno di squadra Bert Van Lerberghe.
Dopo un primo momento di rilassamento, il ritmo tornava fortissimo in gruppo provocando la solita tensione delle prime volate nei grandi giri che purtroppo causava una caduta, dove ad avere la peggio erano i Bora-Hansgrohe con almeno tre uomini caduti, Maximilian Schachmann che si rialzava prontamente, mentre Jordi Meeus e Patrick Gamper restavano a terra doloranti. A causa di questa caduta vari atleti arrivavano al traguardo in ritardo, con Lucas Hamilton (Team BikeExchange) e Adam Yates (INEOS Grenadiers) a 31”, Jack Haig (Bahrain – Victorious) e Hugh Carthy (EF Education – Nippo) a 38”, i capitani della UAE-Team Emirates David De La Cruz e Rafał Majka entrambi a 1’11”, Pavel Sivakov (INEOS Grenadiers) a 1’15” e Schachmann a 2’35”.
Nel finale Deceuninck-QuickStep e Alpecin-Fenix si alternavano in testa al gruppo, finchè alla vista della flamme rouge la Groupama-FDJ finalmente si portava in testa al gruppo, sciogliendosi però immediatamente come la neve al sole una volta arrivati in testa, Arnaud Demare restava anche un attimo bloccato nel traffico dovendo rinunciare alle ambizioni in volata. Era all’improvviso il treno UAE-Team Emirates lanciato da Matteo Trentin a fare capolino con una trenata impressionante che lanciava in maniera perfetta Juan Sebastián Molano, il quale lanciava una volata molto forte, per poi però perdere colpi nel finale, alla sua destra sceglievano di passare Michael Matthews (Team BikeExchange) e Fabio Jakobsen (Deceuninck-QuickStep), mentre Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) optava per il più insidioso varco alla sinistra del colombiano. La scelta del belga però pagava riuscendo a battere nel finale Jakobsen che doveva fare qualche metro in più per passare anche l’australiano Matthews che a sua volta chiudeva davanti a Molano al terzo posto. Aranburu chiudeva invece quinto non riuscendo quindi a prendere abbuoni utili per superare Roglič in classifica generale.

Il campione sloveno conservava quindi la maglia rossa con 4” sul corridore iberico e 10” su Matthews che risaliva grazie all’abbuono. Il buco preso da Yates sicuramente complica un po’ il discorso in casa INEOS che si trova ora ancora più attardata con i suoi tre capitano. Comunque il terreno per loro è ancora tanto e già da domani ci si attende qualche distacco importante, infatti la tappa di 202 chilometri con partenza da Santo Domingo de Silos arriverà sulle dure rampe di Espinosa de los Monteros – Picón Blanco, dove pochi giorni fa si è svolta la terza tappa della Vuelta a Burgos vinta in maniera convincente da Romain Bardet (Team DSM). I primi 180 chilometri della tappa non includeranno particolari difficoltà con l’Alto de Bocos, 2.7 chilometri al 6.5% con tratti al 9-10%, gran premio della montagna di 3° categoria che assegnerà anche abbuoni potrebbero permettere un primo cambio di ritmo, mentre saranno gli ultimi 7600 metri al 9.1% dove si potrà realmente fare la differenza con il tratto più impegnativo intorno ai -2/1.5.

Per quanto riguarda le altre maglie Philipsen conquistava la maglia verde con 50 punti a parimerito con Jakobsen e Aranburu, ma forte della vittoria di tappa. Sepp Kuss (Team Jumbo-Visma) manteneva la maglia a pois non essendo stato affrontato nessun gran premio della montagna oggi, mentre Andrea Bagioli restava in maglia bianca risalendo al sesto posto la classifica generale.

Carlo Toniatti.

Lesultanza di Jasper Philipsen dopo il successo odierno (Bettini Photo)

L'esultanza di Jasper Philipsen dopo il successo odierno (Bettini Photo)

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